Piuminimoda, Uno Dei Sarti Preferiti Dalle Star Di Hollywood E LAURA ASNAGHI in Particolare Di Marlene Dietrich

Piuminimoda, Uno Dei Sarti Preferiti Dalle Star Di Hollywood E LAURA ASNAGHI in Particolare Di Marlene Dietrich

l’attualità Le nuove mappe di Mafia Export La ATTILIO BOLZONI Domenica cultura De Amicis e il lettore di manoscritti EDMONDO DE AMICIS e DARIO OLIVERO DOMENICA 29 NOVEMBRE 2009 di Repubblica No global dieci anni dopo Il 30 novembre 1999 a Seattle il movimento a sorpresa diede scacco ai potenti della politica Da allora molto è cambiato FOTO CONTRASTO FEDERICO RAMPINI RICCARDO STAGLIANÒ spettacoli SEATTLE Cinema junior, i dieci film più belli MARIA PIA FUSCO l 75esimo piano del grattacielo Columbia Tower offre la vista l no global è morto? Viva il no global. Ulrich Beck, sociologo e più spettacolare sulla baia di Puget Sound, le catene di mon- teorico della «società del rischio», diffida chiunque voglia az- tagne innevate, l’Oceano Pacifico, la costa frastagliata verso zardare un de profundis per i contestatori che invasero Seat- Vancouver. Da quassù il sindaco della “città color smeraldo” tle. Quel grido solitario è diventato un mugugno condiviso. E le tendenze IPaul Schell dieci anni fa pronunciò la fatidica frase: «Perché mai do- non è detto che, nel derubricamento dalle avanguardie alla massa, I Il piumino, antidoto trasversale al freddo vremmo avere paura di questi ragazzi?». Dalle vetrate del Columbia non riesca così a sortire maggiori conseguenze. Che ne è del movi- LAURA ASNAGHI Tower Club, dove erano riuniti i maggiorenti della città per celebrare mento a dieci anni dalla sua comparsa sulla scena internazionale? il vertice della World Trade Organization (Wto), Schell osservava di- «Lei vuol sapere se il movimento di protesta no global — che in vertito i primi gruppi di manifestanti, i pittoreschi travestimenti ver- realtà era un movimento globale di protesta alternativa — che ha lot- l’incontro di da tartaruga marina adottati da alcuni gruppi di animalisti. Il sin- tato anche nelle strade di Genova, contestando radicalmente il siste- daco aveva deciso di proclamare Seattle “città aperta”, dando ordine ma capitalistico e lo squilibrio tra Nord e Sud, abbia oggi perso il suo Antonello Venditti o dell’infelicità alla polizia di tollerare le proteste. impeto. Non ne sarei così sicuro». ERNESTO ASSANTE (segue nelle pagine successive) (segue nelle pagine successive) Repubblica Nazionale 36 LA DOMENICA DI REPUBBLICA DOMENICA 29 NOVEMBRE 2009 la copertina Dieci anni fa il debutto a Seattle del movimento prese di sorpresa i grandi della Terra FEDERICO RAMPINI ternazionale». Da allora nulla fu più co- me prima. I summit internazionali si (segue dalla copertina) blindarono, senza per questo riuscire a evitare tragedie come il G8 di Genova n poco tempo i primi rivoli di nel 2001. Dalle riunioni del Fondo mo- contestatori si sarebbero ingros- netario internazionale a quelle di Davos FOTO RICCARDO SIANO sati a dismisura, confluendo nel in Svizzera, arginare i no global divenne maxicorteo della confederazio- una priorità per i vip del pianeta. Nel ne sindacale Afl-Cio. Quaranta- cuore dell’Occidente industrializzato mila manifestanti. Qui il 30 no- mise radici una corrente anti-capitali- Ivembre 1999 divampò a sorpresa la più sta, anti-liberista, impegnata a denun- grande protesta di tutti i tempi contro un ciare i danni della globalizzazione sul- summit internazionale. Un evento qua- l’ambiente, sui diritti umani, sul Terzo si epico, la nascita di quello che all’inizio mondo. venne battezzato il “popolo di Seattle”, «Seattle era il luogo giusto per tenere poi il movimento no global. Il permissi- a battesimo un movimento di quel tipo vismo iniziale del sindaco fu spiazzato — ricorda la scrittrice militante canade- quando la protesta sfuggì di mano a tut- se Janet Thomas — perché l’etica del la- ti, organizzatori e forze dell’ordine. voro dell’America del Nord-Ovest ha Oggi Joel Connelly, reporter del Seat- sempre privilegiato la sostanza sull’ap- tle Post Intelligencer, organizza un pel- parenza; è un’etica plasmata dal rap- legrinaggio della memoria nei luoghi porto con la natura selvaggia delle mon- della “Battaglia di Seattle”, il titolo del tagne e dell’oceano». In realtà l’ubica- film con Charlize Theron che ricostrui- zione a Seattle della protesta fu quasi ca- sce quelle giornate di fuoco. C’è la tappa suale. Le avvisaglie di rivolte contro il li- obbligata all’hotel Westin, con visita al bero scambio si moltiplicavano da tem- caffè dove il segretario di Stato Madelei- po. Il vertice di fine novembre ‘99 sotto ne Albright rimase prigioniera, asserra- l’egida dell’Organizzazione del com- gliata e sgomenta mentre a pochi metri mercio mondiale doveva dare uno slan- da lei infuriavano gli scontri. Si prose- cio poderoso all’abbattimento delle ul- gue al Washington Athletic Club, dove il time frontiere. segretario dell’Onu Kofi Annan non riu- Ma non lo avevano preparato solo scì neppure a prendere la parola, perché Clinton e i tecnocrati delle istituzioni l’amplificazione del suo microfono era sovranazionali. Da mesi stava crescen- coperta dal concerto assordante di urli, do un malcontento in diversi settori del- sirene della polizia e delle ambulanze, la società civile, dal mondo del lavoro al- raffiche dei fucili a pallettoni di gomma le ong umanitarie. Il decennio di “cre- e lacrimogeni. Il tour si conclude all’ho- scita aurea” dopo la caduta del Muro di SEATTLE IL MANIFESTO PORTO ALEGRE IL 30 NOVEMBRE 1999 MENTRE IL MOVIMENTO NELLA CITTÀ BRASILIANA, AL VERTICE DEL WTO PRENDE FORMA, NEL 2000 TRA IL 25 E IL 30 GENNAIO DI SEATTLE I NO GLOBAL UNA TEORICA CANADESE, 2001, SONO PROTAGONISTI NAOMI KLEIN, SCRIVE DELLA IL SAGGIO CHE DIVENTA CHE DIVENTERÀ CIRCA UN APPUNTAMENTO FISSO 600 GLI ARRESTATI DEL MOVIMENTO tel Sheraton, la più importante sede del Berlino, segnato dall’egemonia ameri- summit. Il 30 novembre lo Sheraton ri- cana e dal pensiero unico neoliberista, mase quasi vuoto, irraggiungibile per non aveva convinto tutti dei benefici capi di Stato e ministri, presidiato da un dell’economia di mercato. Sul Wall cordone di polizia ormai in preda al pa- Street Journal, il 16 luglio di quell’anno, nico, tagliato fuori dai rinforzi per le tat- Helen Cooper aveva lanciato l’allarme: tiche sorprendenti della guerriglia ur- No global «In vista di Seattle si sta preparando una bana. In quelle ore, impresse in modo mobilitazione di dimensioni massic- indelebile nella memoria dei testimoni, ce». Solo il 30 novembre però fu chiara l’Fbi e il Secret Service tentarono di dis- la natura straordinaria dell’evento. Una suadere Bill Clinton dal raggiungere confluenza irripetibile di movimenti di- Seattle. Non erano sicuri di poter garan- versi, di generazioni e storie eterogenee. tire l’incolumità del presidente degli Un incontro quasi magico, che non si Stati Uniti. la violenza sarebbe mai più riprodotto su una scala La Seattle di oggi è il simbolo di altre simile. cose. Qui fiorisce il gigante del commer- Alla vigilia del 30 novembre è già in cio online Amazon, che con il suo Kind- campo una robusta componente della le esplora un futuro digitale per libri e protesta, la più tradizionale e rispettabi- giornali. Dopo il ridimensionamento di le: il sindacato. Delusi dal liberismo di Boeing, sono Microsoft e Starbucks a fa- Clinton che ha firmato il trattato Nafta, re di questa punta settentrionale della e le ragioni stremati dalle delocalizzazioni che a West Coast statunitense una capitale quell’epoca esportano mestieri operai post-moderna, specializzata nei servi- verso il Messico, i colletti blu americani zi, proiettata verso l’Asia. «Ma solo gli LE IMMAGINI decidono di usare il palcoscenico di scontri di quei giorni — ricorda Connel- Nelle foto, una carrellata di facce no global Seattle per un’offensiva contro l’aper- ly — disegnarono Seattle sulla mappa alle manifestazioni dell’ultimo decennio; tura delle frontiere. Il vertice Wto è salu- geografica dell’opinione pubblica in- in alto, scontri al No global forum di Napoli nel 2001 tato dallo sciopero generale dei portua- Repubblica Nazionale DOMENICA 29 NOVEMBRE 2009 LA DOMENICA DI REPUBBLICA 37 Oggi, dopo la crisi, molte delle idee radicali di allora sono state fatte proprie da classi moderate e governi li in tutti gli scali marittimi della West fatta, spesso concentrata nei luoghi sba- Coast. Il segretario generale dell’Afl-Cio gliati della città, sempre battuta in velo- John Sweeney, il leader del potente sin- cità dai commandos dei Black Bloc. dacato dei camionisti (Teamsters) Jim Tocca ai pacifisti tentare di fermare la Hoffa sono alla testa del corteo di 25mi- violenza. La leader storica dell’organiz- la lavoratori che la mattina del 30 inizia Beck. Ma un’altra zazione terzomondista Global Exchan- a sfilare per le vie della città. ge di San Francisco, Medea Benjamin, Nel frattempo Seattle ha visto affluire protesta è possibile ricorda ancora una situazione assurda. da settimane un variopinto mondo di «Ero costretta coi miei compagni a di- contestatori di altra natura. Migliaia di fendere le vetrine di Nike e di McDo- studenti hanno partecipato ai seminari RICCARDO STAGLIANÒ nalds, e mi chiedevo: dove sono le forze anti-globalizzazione della University of dell’ordine, perché ci hanno abbando- Washington. A loro si sono uniti gruppi (segue dalla copertina) nati?». Nel vortice dei disordini i leader di ambientalisti, ong per la difesa dei di- sindacali perdono il contatto con la co- ritti umani, movimenti del volontariato nzi, potrebbe anche essere vero il contrario. Lar- da del loro corteo. La paura di quelle ore impegnati nell’aiuto ai paesi poveri, pa- ghe fette della popolazione, inclusa la classe me- lascerà un ricordo incancellabile; falli- cifisti, chiese protestanti. Accorrono a «Adia e gli intellettuali, sono diventate simpatizzan- sce quel riavvicinamento tra il movi- Seattle ideologi della contestazione ti della loro critica radicale. Da questo punto di vista potreb- mento operaio e la sinistra alternativa vecchi e nuovi: il paladino dei consu- be trattarsi di una vittoria a scoppio ritardato».

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