POTERE E TERRITORIO importanza cruciale nella resistenza dei Drengot contro NELLA CAMPANIA SETTENTRIONALE l’Altavilla. Questa centralità strategica del ruolo di Rupe FRA XI E XIII SECOLO: LA VICENDA Canina è indirettamente dimostrata dal fatto che il fratello e principale compagno d’arme di Rainulfo II, Riccardo, era EVOLUTIVA DEL CASTELLO E DEL insignito proprio della signoria di Rupe Canina, titolo che VILLAGGIO FORTIFICATO DI RUPE CANINA continuerà ad essere portato dai successori di Riccardo, CONSIDERAZIONI PRELIMINARI malgrado il fatto che, dopo la definitiva sconfitta dei AD UN PROGETTO DI RICERCA ARCHEOLOGICA Drengot, nel 1139, Ruggiero II li avesse espropriati dei loro E VALORIZZAZIONE. possedimenti e avesse smembrato lo “stato” alifano, distac- cando proprio Alife da Rupe Canina (che viene attribuita di alla contea di Prata Sannita), quasi a significare, con questa decisione, la volontà di staccare per sempre la pericolosa GIOVANNI COPPOLA*, LUIGI DI COSMO**, simbiosi fra i due centri. FEDERICO MARAZZI*** La storia di Rupe Canina non si esaurisce con il conclu- dersi della parabola dei Drengot. A metà del XII secolo, il Catalogus Baronum testimonia della già ricordata attribu- * Università di Salerno ** Ispettore Onorario Soprintendenza zione della rocca alla contea di Prata. In età federiciana, B.A.P.S.A.D. di Caserta e Benevento Rupe Canina rientra nella ristretta schiera di fortificazioni *** Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa – Napoli già normanne della Campania settentrionale di cui Federi- co II fa ripristinare la piena funzionalità e riorganizzare il presidio militare, avvalendosi della collaborazione dei Ca- 1. IL QUADRO STORICO DI RIFERIMENTO valieri Teutonici (PISTILLI 1999a e 2003; CIELO 2001). Ciò al fine di rafforzare la prima linea di difesa del Regno verso Alla fine di aprile del 1139, la morte improvvisa di il confine settentrionale, violato dalle truppe papali nel 1229. Rainulfo Drengot, terzo conte di Alife e Caiazzo (1115- Il XIII secolo, quindi, appare come il momento di pieno 1139), e poi duca di Puglia (1137-1139), metteva fine ad un sviluppo della fortezza di Rupe Canina, consolidato nel periodo, di circa dieci anni, in cui il territorio del medio XIV secolo dalla presenza, come feudatari del borgo, di fa- Volturno era stato attraversato dalla corrente impetuosa de- miglie fortemente legate alla corte angioina, come i Marza- gli eventi relativi alla lotta per l’unificazione del meridione no (MARTONE 1981). La storia tardomedievale del sito sem- peninsulare alla nuova monarchia nata in Sicilia nel 1130. bra subire una svolta radicale, in senso negativo, nel secon- Era stata proprio la personalità veemente e ambiziosa do quarto del XV secolo, con il saccheggio compiuto dalle di Rainulfo a determinare il coinvolgimento in prima linea milizie pontificie del cardinale Vitelleschi nel 1437 di Alife e del suo territorio nell’aspra lotta per il controllo (CAIAZZA 2001a), che erano entrate nel Regno al fine di so- del Mezzogiorno continentale. Rainulfo discendeva infatti stenere il partito angioino contro le pretese degli Aragonesi dalla famiglia dei principi di Capua (la più antica casata (CARAVALE, CARACCIOLO 1978, 57). Da quel momento si sa- normanna pienamente affermatasi in Italia), ma aveva an- rebbe verificato il progressivo spopolamento del sito di al- che sposato una sorella di Ruggero d’Altavilla, secondo tura, a vantaggio degli insediamenti di mezza costa, rappre- conte di Sicilia. Suo padre, Roberto Drengot, aveva eredi- sentati dagli odierni abitati di Sant’Angelo di Alife e di tato la contea a sua volta dal proprio padre, Rainulfo I Raviscanina. Drengot, fratello di Riccardo, principe di Capua. Rainulfo, F.M. quindi, rappresentava in modo esemplare quella nobiltà che con grande difficoltà riusciva ad accettare l’idea di una so- vranità personale sulla propria signoria dimidiata dall’esi- 2. IL SITO: UNO SGUARDO D’INSIEME stenza di un superiore potere regio. Di fronte, quindi, al- l’iniziativa di Ruggiero, Rainulfo è protagonista, negli anni 2.1 Le caratteristiche generali ’30 del XII secolo, di una serie di ribellioni che, come sot- Il sito di Rupe Canina (sito a cavallo fra il territorio tolineò efficacemente il Norwich (NORWICH 1972, p. 70; DE- comunale di Sant’Angelo di Alife e quello di Raviscanina) LOGU 1984; CUOZZO 1989a e 1989b), con calcolati opportu- si presenta oggi come un caso esemplare e notevolmente nismo ed ambiguità dovevano servire a mantenere il Mez- spettacolare di villaggio fortificato dell’epoca tardo-medie- zogiorno nell’impossibilità di essere governato in modo trop- vale. po deciso da un unico potere, salvo poi scendere anche a trattativa con quest’ultimo, qualora le condizioni lo impo- L’insediamento è collocato sulla sommità di un colle, a nessero, ma sempre in condizioni tali da poter mantenere poco più di 500 metri sul livello del mare, in posizione do- forti margini di autonomia politica e amministrativa (GA- minante nell’ambito della Media valle del Volturno, abbrac- LASSO 1977, pp. 61-74; CORRAO 2001, p. 116). ciandone la visuale dalla confluenza della valle del Lete a Nel quadro di questa prospettiva politica devono essere nord sino ad Alife ed oltre verso sud, mentre, verso ovest/ inquadrate le vicende della signoria, con al centro Alife, nord-ovest, la vista spazia libera sino al Tirreno, della cui della quale Rainulfo II era comes, nonché la strutturazione costa appare il tratto all’altezza di Mondragone, delimitato del suo territorio e delle sue difese militari, tra le quali s’in- dalla mole del monte Massico. Alle spalle della rocca di serisce anche il castello di Rupe Canina (GAMBELLA 2000). Sant’Angelo, verso est, si elevano i contrafforti della cate- Rupe Canina, evidentemente per la sua posizione stra- na del Matese, di cui la stessa altura di Rupe Canina costi- tegica a ridosso di Alife e in posizione geografica superba, tuisce una delle prime elevazioni. in grado di dominare tutta la media valle del Volturno e di Esso si presenta con una morfologia ben nota per que- traguardare il mare al di là dei monti Trebulani, occupa un sto tipo d’insediamenti nella regione mediterranea occiden- ruolo di primo piano nelle vicende di questa signoria, che, tale. al momento di massima estensione, intorno al 1135, si esten- deva da Ciorlano (verso Venafro) a Caiazzo (verso Capua) Sulla sommità del colle sorge la rocca signorile, deli- e a Gioia Sannitica e Faicchio (verso Benevento). L’inizia- mitata da un poderoso recinto murario di forma vagamente tiva di Ruggiero II contro il cuore dei possedimenti di trapezoidale (lunghezza max. m 81 e larghezza max. m 44), Rainulfo II, nel 1135, per debellarne la ribellione, passa in- che racchiude all’interno una serie di edifici (non tutti rico- fatti non solo per l’assalto ad Alife, ma anche per quello a noscibili al momento attuale, poiché parzialmente o intera- Rupe Canina, che doveva quindi costituire un caposaldo di mente interrati) pertinenti alla residenza del signore e do- 344 minati da un poderoso maschio quadrangolare, tutti raggrup- In Italia meridionale conosciamo tre esempi che posso- pati presso l’angolo nordoccidentale del recinto stesso. A no risalire ad un tale impianto fortificato: San Marco Ar- questi edifici si aggiunge, sempre all’interno del recinto, gentano e Scribla in Calabria, Vaccarizza in Puglia (PESEZ, ma nell’angolo opposto, separato da essi da un’area aperta, NOYÉ 1989). La costruzione della motta di San Marco Ar- una piccola chiesa mononavata, attualmente dedicata a Santa gentano, riportata peraltro da un cronista sincrono del tempo Lucia, ma che, in base alle fonti documentarie disponibili, (Malaterra, I, 16), è un insediamento tipico della prima fase si deve ritenere fosse in origine dedicato alla Vergine. Que- della conquista. Edificata da Roberto il Guiscardo, presenta- sta cappella, oggetto di restauri piuttosto radicali negli anni va in origine una palizzata in legno su un rilevato di terreno, ’60, serba ancora, nell’abside, i resti di una decorazione a cui fu aggiunta una torre quadrangolare a due piani alla sua pittorica che, secondo recenti ipotesi, può datarsi alla pri- sommità (NOYÉ 1979; FLAMBARD-HÉRICHER 1994). ma metà del XII secolo (DI COSMO 2001a). L’abside della Un’altra fortezza di questo tipo è stata individuata nei cappella forma, all’esterno, il bastione turrito orientale del- pressi di Scribla, nella Val di Crati, nel nord della Calabria. la cinta della rocca. Tale edificio, costruito da Ruggero II, era costituito da un Il mastio della rocca di Rupe Canina, centro del sistema terrapieno di terra e ciottoli circondato da un fossato; la fortificato di tutto il sito, per la sua particolare identità ar- recinzione lignea doveva contenere un castello quadrango- chitettonica, pone, più di ogni altro elemento oggi visibile lare (NOYÉ 1988; FLAMBARD-HÉRICHER 1994). Lo scavo ar- nell’area, il problema del collegamento fra i resti materiali cheologico di Vaccarizza (MARTIN, NOYÉ 1986; BOUGARD, e le concitate vicende storiche che videro in Rainulfo II NOYÉ, HESSE 1988) ha permesso di stabilire che il castello Drengot e in suo fratello Andrea gli indiscussi protagonisti, fu edificato su una motta artificiale: il terrapieno, alto circa tipici esponenti, come si è detto, di quella nobiltà norman- due metri, si prolunga verso l’esterno su un declivio natura- na, discendente dai primi conquistatori, con cui il progetto le di circa 10 metri. Circondato da un fossato culminante di unificazione monarchica di Ruggero II d’Altavilla do- probabilmente con una costruzione lignea fortificata, se- vette aspramente misurarsi. condo un modello importato dalla Normandia, è affiancato F.M. da una sorta di cortile fortificato (bassa corte). È quasi cer- to che in origine la motta fosse costituita da una palizzata in 2.2 Il mastio di Rupe Canina: una fortificazione di epoca legno e che, solo in un secondo momento, sia stata innalza- normanna? ta una torre in muratura (MARTIN, NOYÉ 1986; BOUGARD, NOYÉ, HESSE 1988).
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