Comunità Montana Della Valchiavenna

Comunità Montana Della Valchiavenna

COMUNITÀ MONTANA DELLA VALCHIAVENNA RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA per il periodo 2014/2016 APPROVATA DALL’ASSEMBLEA con deliberazione n. 3 del 21/01/2014 COMUNITÀ MONTANA DELLA VALCHIAVENNA RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA PER IL PERIODO 2014/2016 Allegata a delibera Assembleare n. 3 del 21/01/2014 I N D I C E PREMESSA ……………………………………………………………………………………… pag. 1 SEZIONE PRIMA - CARATTERISTICHE GENERALI DELLA POPOLAZIONE, DEL TERRITORIO, DELL’ECONOMIA INSEDIATA E DEI SERVIZI DELL’ENTE ………………………………………………… pag. 5 SEZIONE SECONDA - ANALISI DELLE RISORSE ……………………………………… pag. 59 SEZIONE TERZA - PROGRAMMI E PROGETTI …………………………………………. pag. 68 SEZIONE QUARTA - STATO DI ATTUAZIONE DEI PROGRAMMI DELIBERATI NEGLI ANNI PRECEDENTI E CONSIDERAZIONE SULLO STATO DI ATTUAZIONE …………………………………………… pag. 130 SEZIONE QUINTA - RILEVAZIONE PER IL CONSOLIDAMENTO DEI CONTI PUBBLICI …………………………………………………………….. pag. 131 SEZIONE SESTA - CONSIDERAZIONI FINALI SULLA COERENZA DEI PROGRAMMI RISPETTO AI PIANI REGIONALI DI SVILUPPO …………………. pag. 132 COMUNITA’ MONTANA DELLA VALCHIAVENNA RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA PER IL PERIODO 2014/2016 Allegata a delibera Assembleare n. 3 del 21/01/2014 SEZIONE PRIMA 0. PREMESSA.............................................................................................. pag. 1 SEZIONE 1^ - CARATTERISTICHE GENERALI DELLA POPOLAZIONE, DEL TERRITORIO, DELL’ECONOMIA INSEDIATA E DEI SERVIZI DELL’ENTE 1.1 CARATTERISTICHE GENERALI 1.1.1 Territorio .........................................................................….. pag. 5 1.1.2. Demografia ................................................................…….. pag. 9 1.1.3. Economia ................................………………………………. pag. 15 1.1.4 Il settore turistico ............................………………………… pag. 17 1.2 FUNZIONI ESERCITATE DALLA COMUNITA’ MONTANA 1.2.1 Funzioni proprie ................................................................... pag. 22 1.2.2 Funzioni trasferite e/o delegate dalla Regione .................. pag. 23 1.2.3 Esercizio associato di funzioni e servizi conferiti dai Comuni pag. 29 All. 1.2.3. A) – Prospetto 1.2.4 Accordi di programma – Protocolli d’intesa - Convenzioni pag. 35 1.3 ELEMENTI DI ORGANIZZAZIONE 1.3.1 Produzione normativa ........................................................... pag. 43 1.3.2 Strumenti programmatori ..................................................… pag. 51 1.3.3 Dotazione cartografica .......................................................... pag. 51 1.3.4 Profili organizzativi della struttura politica ......................… pag. 52 1.3.5 Profili organizzativi della struttura burocratica ..............… pag. 56 COMUNITÀ MONTANA DELLA VALCHIAVENNA RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA PER IL PERIODO 2014/2016 0. PREMESSA Il problema della montagna é già riconosciuto dalla Costituzione con una sua specificità (art. 44 “La legge dispone provvedimenti a favore delle zone montane”) ed ha trovato concrete previsioni legislative in numerosi provvedimenti (Legge n. 991/52 - provvedimenti per i territori montani), anche se solo nel 1971 con la Legge 3/12/71 n. 1102 “Nuove norme per lo sviluppo della montagna” si é statuita la nascita delle “Comunità Montane” attribuendo alle Regioni il compito di definire l’ambito territoriale, la composizione ed il funzionamento degli Organi. La Regione Lombardia ha approvato il nuovo Statuto (L.R.S. 30/08/2008 n. 1) riconoscendo esplicitamente le Comunità Montane e valorizzandole anche in ragione dell’incentivazione dell’esercizio associato delle funzioni di più enti. La Regione, anche attraverso la valorizzazione delle comunità montane, incentiva e disciplina l’esercizio in forma associata delle funzioni di più enti, e in particolare dei comuni di piccole dimensioni e di quelli situati nelle zone montane o economicamente svantaggiate; riconosce la specificità dei territori montani e prevede politiche di intervento al fine di assicurarne le opportunità di sviluppo (art. 4, comma 3). In base al Testo Unico delle leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali, approvato con Decreto Legislativo 18/8/2000 n. 267 “le Comunità Montane sono Unioni di Comuni, enti locali costituiti fra Comuni montani ... per la valorizzazione delle zone montane, per l’esercizio di funzioni proprie, di funzioni delegate e per l’esercizio associato delle funzioni comunali” (art. 27). Ai sensi dell’art. 156 del Decreto Legislativo n. 267/2000, ai fini della applicazione delle disposizioni sull’ordinamento finanziario e contabile, per le Comunità Montane si fa riferimento all’ultima popolazione disponibile per la determinazione delle classi demografiche; nella fattispecie la nostra Comunità Montana è da classificarsi nella classe demografica h) Comuni da 20.001 a 59.999 abitanti. La presente relazione segue lo schema indicato dal “Regolamento recante norme per l’approvazione degli schemi di relazione previsionale e programmatica degli Enti Locali, di cui all’art. 114 del Decreto Legislativo 25/02/95, n. 77 e successive modifiche ed integrazioni”, approvato con D.P.R. 3/8/98 n. 326 e pubblicato sulla G.U. n. 218 del 18/9/98 ed è conforme agli indirizzi regionali indicati nella L.R. n. 19 del 27/06/2008 “Riordino delle Comunità Montane della Lombardia”. La Giunta Esecutiva nel predisporre la proposta di bilancio fa riferimento esplicito ai valori, obiettivi e programmi contenuti in: a) Piano di Sviluppo economico-sociale, (approvato con delibera assembleare n. 24 del 26/06/97 e n. 52 del 19/12/97 ed approvato definitivamente dal Consiglio Provinciale con deliberazione n. 42 del 29/6/98) e suo aggiornamento (delibera assembleare n. 26 del 27/11/2009); b) Piano Generale di Sviluppo periodo 2010-2014 (approvato con deliberazione assembleare n. 4 del 30/03/2010); c) Programma Regionale di Sviluppo della X Legislatura – Delibera C.R. n. 78 del 09/07/2013 (BURL n. 30 del 23/07/2013); d) Obiettivi Dichiarazione Ambientale; e) PISL Montagna della Comunità Montana Valchiavenna 2011-2013. L’art. 28 del citato Decreto Legislativo n. 267/2000 dispone: • spettano alle Comunità Montane le funzioni attribuite dalla legge e gli interventi speciali per la montagna stabiliti dalla Comunità economica europea o dalle leggi statali e regionali; • l’esercizio associato di funzioni proprie dei comuni o a questi conferite dalla Regione; • spetta altresì alle Comunità Montane l’esercizio di ogni altra funzione ad esse conferita dai Comuni, dalla Provincia e dalla Regione; • le Comunità Montane adottano piani pluriennali di opere ed interventi e individuano gli strumenti idonei a perseguire gli obiettivi dello sviluppo socio-economico, ivi compresi quelli previsti dalla Comunità economica europea, dallo Stato e dalla Regione, che possono concorrere alla realizzazione dei programmi annuali operativi di esecuzione del piano; • le Comunità Montane, attraverso le indicazioni urbanistiche del piano pluriennale di sviluppo, concorrono alla formazione del piano territoriale di coordinamento. L’art. 28, comma 7, del Decreto stabilisce inoltre che “alle Comunità Montane si applicano le disposizioni previste per le Unioni di Comuni, alle quali si applicano, in quanto compatibili, i principi previsti per l’ordinamento dei Comuni” (art. 32, comma 5). 1 DISPOSIZIONI LEGISLATIVE INTRODOTTE CON LA LEGGE FINANZIARIA PER L’ANNO 2008, L. 24/12/2007 N. 244 E CON LA LEGGE REGIONALE DELLA LOMBARDIA 27/06/2008 N. 19 “RIORDINO DELLE COMUNITÀ MONTANE DELLA LOMBARDIA, DISCIPLINA DELLE UNIONI DI COMUNI LOMBARDE E SOSTEGNO ALL’ESERCIZIO ASSOCIATO DI FUNZIONI E SERVIZI COMUNALI”. 1) LEGGE FINANZIARIA PER L’ANNO 2008 I commi 16-22 dell’articolo 2 della legge finanziaria 2008 hanno affidato alle regioni il compito di provvedere con legge al riordino delle comunità montane, entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge finanziaria 2008. A regime, il riordino ha comportato, in ciascuna regione, la riduzione della spesa corrente per il finanziamento delle comunità montane per un importo pari ad un terzo della quota loro destinata del Fondo ordinario per il finanziamento degli enti locali. La dotazione del Fondo medesimo è stata ridotta di 33,4 milioni di euro per il 2008 e di 66,8 milioni a decorrere dal 2009 (comma 16). Il risparmio è stato anche conseguito attraverso la riduzione del numero complessivo delle comunità e dalla riduzione del numero dei componenti e delle indennità loro spettanti (comma 18). È stata introdotta, inoltre, una disposizione sostitutiva che sarebbe scattata in caso di inerzia delle regioni: essa avrebbe previsto la soppressione automatica delle comunità montane che non corrispondessero a precisi criteri altimetrici e di quelle costituite da meno di cinque Comuni; la decadenza dalla partecipazione alle comunità dei Comuni capoluogo, di quelli costieri e di quelli con più di 20.000 abitanti; la riduzione del numero dei consiglieri e dei membri dell’esecutivo delle comunità (comma 20). Le disposizioni sostitutive si applicano dopo l’accertamento dell’entità effettiva del risparmio da effettuarsi entro il 31 luglio 2008 (comma 21). In caso di eventuale soppressione di comunità montane, le regioni ne disciplinano gli effetti giuridici conseguenti (comma 22). Successivamente è intervenuta la Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimi il c. 20, 21 e 22 sopracitati (sentenza 16-24 luglio 2009 n. 237). Nella sentenza la Corte affermava in particolare quanto segue: la legislazione si caratterizza per il riconoscimento alla comunità montana della natura di ente autonomo quale proiezione dei comuni che ad essa fanno capo; l’inquadramento

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