Sede amministrativa: Università degli Studi di Padova Dipartimento dei Beni Culturali: Archeologia, Storia dell’Arte, del Cinema e della Musica Corso di Dottorato in Storia, Critica e Conservazione dei Beni Culturali 29° Ciclo JOSEPH WAGNER: INCISORE E IMPRENDITORE NELL’EUROPA DEL SETTECENTO Coordinatore: Ch.ma Prof.ssa Vittoria Romani Supervisore: Ch.mo Prof. Andrea Tomezzoli Dottoranda: Chiara Lo Giudice Joseph Wagner incisore e imprenditore nell’Europa del Settecento 3 4 Indice Introduzione ................................................................................ p. 7 Saggio 1- Vicende biografiche. La formazione ...................................................................... p. 11 2- I soggiorni a Bologna e a Londra e il viaggio a Parigi ......................................... p. 19 2.1- Il soggiorno a Bologna ........................................................................................ p. 19 2.2- Il soggiorno a Londra ........................................................................................ p. 22 3- Fondazione e vicende della Calcografia Wagner .................................................. p. 37 3.1- Per l’arte incisoria a Venezia nella prima metà del Settecento: qualche coordinata .................................................................................................................... p. 37 3.2- Fondazione della Calcografia Wagner e le prime commissioni ......................... p. 40 3.3- Richiesta di privilegio ......................................................................................... p. 54 3.4- Il Cattalogo delle stampe che si vende appresso Giuseppe Wagner ................... p. 60 3.5- La morte di Jacopo Amigoni e la conclusione della società Wagner-Amigoni .. p. 70 3.6- Il Ritratto di Giacomo Durazzo, le prime procure .............................................. p. 77 3.7- Il secondo Cattalogo delle Stampe che si vende appresso Giuseppe Wagner .... p. 82 3.8- La compagnia con Gasparo Furlanetto e la rinnovazione del privilegio ........... p. 86 3.9- Il testamento e la morte di Giuseppe Wagner ..................................................... p. 95 4- Angelo Wagner ....................................................................................................... p. 99 5- La fortuna critica ................................................................................................. p. 108 Illustrazioni ............................................................................................................... p. 117 Appendici Appendice 1. Regesto ................................................................................................ p. 162 Appendice 2. Testamento di Giuseppe Wagner ........................................................ p. 176 Appendice 3. Catalogo di Stampe Inglesi che si vendono da Giuseppe Wagner ..... p. 182 Catalogo Stampe di Joseph Wagner ........................................................................................ p. 191 Serie di stampe incise da Joseph Wagner e collaboratori ....................................... p. 353 Stampe della bottega p. 417 Bibliografia .............................................................................. p. 663 5 6 Introduzione Questo lavoro ha indagato la figura dell’incisore e imprenditore Joseph Wagner, restituendogli un ruolo da protagonista sulla scena artistica europea del diciottesimo secolo. Fino ad ora, infatti, non era mai stato affrontato uno studio monografico che prendesse in considerazione sia le vicende biografiche di Wagner, sia l’attività della sua bottega veneziana, che dal 1739, anno della fondazione, divenne il più importante centro di produzione e diffusione di stampe della Serenissima. La ricerca si è quindi sviluppata cercando, prima di tutto, di ricostruire il suo percorso biografico e artistico, partendo dalla nascita nella città austriaca di Bregenz e dal periodo trascorso a Monaco di Baviera, dove, ancora giovanissimo, conobbe colui che sarebbe diventato non solo il suo maestro, ma anche amico e socio in affari, il pittore Jacopo Amigoni, uno degli indiscussi primattori del rococò internazionale. Sono stati poi presi in considerazione i fondamentali soggiorni a Bologna, dove Wagner completò la sua formazione frequentando l’ambiente dell’Accademia Clementina, e a Londra, città nella quale iniziò ufficialmente la sua attività di incisore, per di più aprendo una bottega di stampe in Great Malborough street, traducendo di volta in volta i dipinti che Amigoni andava eseguendo per l’aristocrazia e l’élite culturale anglosassoni. Tale esperienza si rivelerà determinante anche dopo il trasferimento definitivo a Venezia, città in cui il calcografo divenne un punto di riferimento costante nell’ambito dei rapporti di personaggi inglesi come il console Joseph Smith e l’antiquario della Royal Academy Richard Dalton. In laguna Wagner dimorò dal 1739 fino alla morte, avvenuta nella sua casa in Merceria San Zulian il 29 giugno del 1786. Dalla lettura delle fonti e delle carte d’archivio – sottoposte a una rigorosa verifica - e dall’analisi circostanziata delle opere, è emersa la figura di un artista di grandissimo talento, predisposto per naturale inclinazione a ‘sintonizzarsi’ sulla molteplicità dei linguaggi stilistici altrui. Ma al contempo dotato di una spiccata capacità imprenditoriale e di un oculato senso degli affari. Tutto questo, unito alla conoscenza di personaggi del calibro del console Smith, di Anton Maria Zanetti il Vecchio e Giampietro Zanotti, gli permise di intervenire in alcune delle più importanti imprese calcografiche ideate durante tutto il secolo: il Delle Antiche Statue Greche e Romane e le Pitture di Pellegrino Tibaldi 7 e Niccolò Abbati, solo per fare alcuni esempi, recano evidenti tracce della sua mano. E non solo entro i confini cittadini, la sua collaborazione venne infatti anche richiesta per opere quali il Recueil d'estampes d'apres les plus celebres tableaux de la Galerie Royale de Dresde e il Museum Florentinum. Sotto il profilo della tecnica, è stato inoltre possibile mettere ulteriormente a fuoco il ruolo fondamentale che Wagner ricoprì nel rinnovamento dell’arte incisoria veneziana, introducendo e diffondendo in laguna la prassi, messa a punto dai francesi Gerard Audran e Laurent Cars, che prevedeva l’uso congiunto di acquaforte e bulino sulla medesima lastra. Tecnica questa, che dagli anni Quaranta del secolo ottenne straordinario successo nell’ambito dell’incisione di traduzione, per la sua duttilità nella resa su rame di tutti gli stili e i generi pittorici. Questo modus operandi, acquisito e perfezionato da Wagner durante gli anni londinesi e grazie a un viaggio di formazione a Parigi, ora meglio precisato, venne fatto proprio da tutti i numerosi incisori di traduzione che gravitarono in qualche modo intorno alla calcografia wagneriana, da Francesco Bartolozzi a Fabio Berardi, da Giuliano Giampiccoli a Giacomo Leonardis, da Antonio Capellan a Giovanni Volpato, per citare solo i più celebri e talentuosi: in pratica, tutti i protagonisti dell’incisione a Venezia nel pieno Settecento. Questi artisti eseguirono sotto la supervisione di Wagner centinaia di stampe: un notevolissimo corpus, che di per sé dà ragione del peso avuto dalla bottega di Wagner – una vera e propria impresa – nella diffusione di modelli e tipologie. Il ‘catalogo’ è stato ricostruito per la maggior parte sulla scorta di una attenta ricognizione presso i più importanti Gabinetti di Stampe italiani, europei e americani, e grazie all’analisi dei due inventari di incisioni, uno dei quali pressoché inedito. In tali preziosissimi documenti si trovano rappresentati tutti i generi della variegata cultura figurativa lagunare di quegli anni, dai paesaggi alle vedute, dalle scene di genere alle scene sacre e mitologiche, con un’importante apertura anche verso le scuole pittoriche di altri centri italiani e non solo. Nella bottega di San Zulian gli avventori potevano infatti trovare anche incisioni che riproducevano opere di François Boucher, Antoine Watteau, Gottfried Bernhard Göz e di altri importanti artisti europei. Grazie all’analisi incrociata degli inventari e dei numeri di catalogo apposti sulle incisioni, è stato possibile ricomporre per la prima volta la maggior parte della serie che costituivano l’imponente corpus wagneriano. 8 È presumibile che una tale mole di stampe, certo rispondente a precise richieste di mercato, a sua volta non abbia mancato di esercitare una qualche influenza sulla storia del gusto. Il privilegio privativo concesso dal Senato veneziano nel 1750, e rinnovato nel 1776, attesta poi inequivocabilmente dell’alta e costante qualità delle stampe. Così come l’enorme successo commerciale, anche internazionale, è comprovato dal ritrovamento di diverse procure emesse da Wagner, che rivelano rapporti economici intrattenuti con i commercianti tesini e con botteghe di Trento, Bologna, Livorno, Avignone, Cadice e Madrid. La parte conclusiva di questo lavoro ha gettato qualche luce anche sulle ultime vicende della Calcografia e sulla figura del figlio di Giuseppe, Angelo, che oltre a dirigere l’impresa di famiglia dalla morte del padre sino alla definitiva chiusura, avvenuta secondo le fonti nel 1835, fu, come testimoniato da un inedito carteggio facente parte dell’Epistolario Remondini di Bassano del Grappa, un personaggio pienamente inserito nella vita artistica lagunare di fine secolo. Ringraziamenti Un sentito grazie prima di tutto alla mia famiglia, senza il cui sostegno questo lavoro non avrebbe mai visto la
Details
-
File Typepdf
-
Upload Time-
-
Content LanguagesEnglish
-
Upload UserAnonymous/Not logged-in
-
File Pages692 Page
-
File Size-