Aggiunte a Bramantino

Aggiunte a Bramantino

©Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo -Bollettino d'Arte AGGIUNTE A BRAMANTINO CARSE, incerte, ma soprattutto confu.se son rono tre circostanze: che l'influsso bramantesco, Sle notizie intorno a Bartolomeo Suardi. Non come è noto, si manifesta non nelle primissime è noto infatti ·nè l'anno della sua nascita, nè quello opere del Suardi (Cristo del Mayno, Adorazione della sua morte, come non un solo quadro reca Ambrosiana, Madonna di New York) ma nelle la sua firma o porta una data. Così che mentre successive (Pietà della Chiesa del S. Sepolcro, solo approssimativamente si possono segnare i Argo del Castello Sforzesco, Cristo della Badia limiti della sua esistenza, indicare le tappe della di Chiaravalle; 2) che Bramante appare in Milano sua carriera, per comprendere e seguire lo svol­ a lavorare nella Chiesa di S. Maria presso San gimento dell' arte sua Satiro circa il 1480 (esi­ non si può che porsi in stono,idocumenti del diretta comunicazione 1482); ed infine, che con le sue opere. 1'Argo Sforzesco 3) è Il soprannome di anteriore al 1500 anno " Bramantino " ci dice della seconda e de­ del suo alunnato presso finitiva caduta del Bramante da Urbino, Moro. alunnato che dovette ne­ Come per altre opere cessariamente svolgersi del Suardi così pure per innanzi al 1499, anno l'affresco sforzesco la della caduta di Ludovico datazione si era basata il Moro e della conse­ unicamente sull' esame guente partenza di Do­ stilisti co facendolo por­ nato per Roma. Ma il re fra i più tardi lavori Suardi non lasciò come del primo periodo lom­ molti altri artisti, la me­ bardo, poco innanzi cioè tropoli Lombarda all' ar­ il 1508, anno in cui, se­ rivo dei francesi con condo un documento Luigi XII. Nel 1503 egli della Corsiniana " Bar­ è infatti ricordato in un tholomeus Suardus alias documento dell' archivio Bramantino pictor fa ri­ del Duomo di Milano cevuta di ducati 130 a come partecipante ad un buon conto delle pitture giudizio su certi lavori da farsi inVaticano in ca­ inerenti a quel monu­ meris p,tiS. D.N.pp.". mento. È questa la pri­ E la complessa persona­ ma data del curriculum lità artistica dellombar­ vitae di Bramantino. I) do, le profonde-se pur Ma se nulla permette di non intime differenze precisare 1'epoca della del suo stile.- avevano sua nascita, tuttavia si potuto giustificare e fare può, con una certa ap­ accettare la tarda posi­ prossimazione, po'da zione dell' Argo. È noto verso il 1470. come la grande pittura A spiegare e sostenere MILANO, MUSEO DEL CASTELLO - BRAMANTINO venisse scoperta nel simile ipotesi concor- NOLI ME TANGERE 1895 dal Miiller-Walde 71 ©Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo -Bollettino d'Arte il cui dominio furono eseguiti così la decorazione a fresco come la su­ perelevazione della volta che quella ricoperse e danneggiò sia lo stesso Ludovico il Moro che fervore nuovo di lettere e di arti impresse nella vita del Castello. Con la ricca pubblicazione di documenti della corte sforzesca 6) si può seguire agevolmente la serie di trasformazioni e abbellimenti compiuti dal duca nel Castello e specialmente nella Rocchetta. Gran­ di lavori furono infatti eseguiti da Ludovico sul finire del 1496 in occasione della nascita di quel figlio che doveva costare la vita a Beatrice d'Este, ma più se ne eseguirono nel 1498 allorchè fu affrescata anche la famosa Saletta Negra e nel 1499 quando Ludovico, quasi conscio della sua caduta cerca di legare il suo nome ad ogni pietra del Castello. MILANO, PINAC. AMBROSIANA - BRAMANTINO: ADORAZIONE DEL BAMBINO Logico è quindi far rientrare la decorazione della Sala del Tesoro durante la sua campagna di ricerche leonarde­ in questo ultimo ciclo di lavori, la Sala essendo sche nel Castello ed attribuito a Leonardo per fra le più importanti della Rocchetta e avendo troppo fervore ed entusiasmo. 4) sempre il Moro custodito nella stanzetta della L'affresco, come ancor oggi si vede dopo la Torre le proprie enormi ricchezze. Del resto liberazione dall'intonaco, è ben conservato, un'altra conferma viene dalla stessa sala: sfor­ ma nella parte superiore a sinistra la sovrappo­ zeschi sono infatti gli altri peducci della volta sizione di un peduccio di volta ha irrimedia­ nei cui stemmi si osservano le imprese di bilmente rovinato quell'angolo di architettura Ludovico, peducci che per stile e fattura sono dipinta e la testa dell' Argo. del tutto simili ai capitelli di un lato del por­ Su tale peduccio, e sugli altri simili lungo tico della Rocchetta elevato dal duca. le pareti, s'impostano le vele della volta che si Così la datazione, anche se non precisa, della incurva ad altezza molto maggiore di quella dei volta, fa collocare l'affresco circa il 1498. Del soffitti delle sale adiacenti, sale che formano resto a ben riguardare, prescindendo anche dai tutto un corpo di fabbrica omogeneo in questo rapporti storici, la figura allegorica e tutta la angolo della Rocchetta. Altri rilievi costruttivi composizione architettonica s'inquadrano nel­ spiegano in modo chiaro come la volta della l'attività suardiana della fine del Quattrocento. sala non costituisca la copertura primitiva ma Nell' Adorazione ambrosiana, la sua seconda sia opera di un susseguente restauro; e che questo opera, tutta aderente al Foppa e al Butinone, fosse compiuto sotto gli Sforza lo dice esplici­ già si trova nel personaggio laureato il primo tamente lo stemma scolpito sul peduccio in momento dell' impostazione dell' Argo sforzesco, questione recante l'aquila inquartata coi gigli. 5) come vi si trova quel pilastro prettamente Un complesso di ragioni d'indole storico, poli­ quattrocentesco tutto tagli e spigoli di cornici, tico ed artistico fanno ritenere che lo Sforza sotto ed il panneggiare ad angolo, che dal Cristo ©Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo -Bollettino d'Arte COLONIA, MUSEO - BRAMANTINO : LEGGENDA DI FILEMONE E BAUCI del Mayno al Filemone e Bauci fino al tardo e logica di un atteggiamento che poteva sembrare stanco Noli me tangere del Castello Sforzesco, alquanto incomprensibile. Il Bramantino, pur ritornerà costante pur attraverso l'amplificazione conservando sempre la propria individualità del secondo periodo lombardo. Ma fra la Ado­ mostra di accostarsi e di lasciarsi influenzare razione ambrosiana e l'Argo è passato Bra­ da altri artisti ai quali poteva, per alcuni aspetti, mante: quello che là era pure disegno diviene aderire. Se egli avesse iniziato la sua carriera qui forma robusta, sostanza ampia e nutrita, solamente circa il 1500 si sarebbe ritrovato nel senza tuttavia perdere nel modellato quel senso pieno fiorire di Leonardo a Milano. Strano deterministico, non del tutto esatto, che solo sarebbe pensare che egli chiudesse completa­ molti anni di Roma potranno allentare. mente gli occhi a tanta luce quando più tardi, La posa eroica della figura seminuda riapparirà ritornando a Milano dopo il soggiorno romano, nell'arte suardiana variamente espressa, con que­ mostrerà con un gruppo di opere il suo vivo, gli sviluppi cioè che apporterà la visione diretta se pur non intimo, accostamento a Leonardo. del classicismo: più prossima all' Argo nel File­ Se poter datare, con stretta approssimazione mone e Bauci, più lontana e più compiuta nel pos­ l'affresco del Castello di Milano permette di sente disegno del Museo Bonnat e Bayonne 7) nel­ chiarificare il periodo giovanile del Suardi, po­ la figurazione del Febbraio negli arazzi trivulziani. ter datare gli affreschi della Cappella Carafa in E arretrando di alcuni anni la nascita e l'esor­ S. Domenico Maggiore a Napoli,8) annulla quel­ dio di Bramantino si trova anche la spiegazione la soluzione di continuità, quella incongruenza ©Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo -Bollettino d'Arte evolutiva evidenti con la datazione al 1511, da­ trova la sua ragion d'essere nel carattere del­ tazione suggerita dalla lapide apposta dal Carafa l'artista squisitamente architettonico, così che con la dedica della Cappella alla Natività. Le per un suo quadro come per una sua architet­ pitture di Napoli ancora intimamente legate alla tura vien da pensare a quella sovrana armonia tradizione quattro­ dei numeri di al­ centesca, troppo bertiana memoria. lontane dalle com­ Si può anzi dire che posizioni trivulzia­ dalla sua prima ma­ ne, eseguite agli nifestazione fino al­ inizi del secondo l'ultima vi sia come periodo lombardo un filo conduttore circa il 1513, for­ che non si spezza mano buon anello neppure quando la fra la tavola di Co­ esasperazione di lonia e quella di una ricerca lo con­ Londra. Porli al duce fatalmente alla 15II sa.rebbe se­ decadenza, quando gnare un regresso cioè smarrisce sè o per lo meno un stesso per voler an­ punto d'arresto nel­ dare al di là di quel l'arte di Bramanti­ segno che poteva no, costituirebbe un considerarsi come assoluto con tras to l'elevazione maSSI­ con quello che è la ma del suo spirito più intima essenza tradotto in imma­ del suo spirito. Poi­ gini di bellezza. chè se pure egli si Le ragioni stili­ estrinseca in modi stiche che, prime, diversi, se è inne­ hanno indotto ad gabile che egli vada anticipare la data accostandosi a mae­ degli affreschi Ca­ stri in antitesi fra rafa trovano confer­ loro per intendi­ ma dai rilievi stori­ menti estetici, per ci. Il Chioccarelli MILANO, CASTELLO SFORZESCO - BRAMANTINO: ARGO concetti informati- nella sua storia sulla vi, per ricerche intellettualistiche, tuttavia anche famiglia Carafa afferma infatti come il cardinale attraverso questo vario oscillare di influenze egli Oliviero Carafa, Arcivescovo di Napoli, fra gli sa conservare integro il proprio carattere. ultimi anni del 400 e i primi del 500 provve­ Bramantino infatti, che anche come pittore desse a far decorare tutto il Cappellone del fu un costruttore per eccellenza, aveva chiara Crocefisso.

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