GAL “ESCARTONS E VALLI VALDESI” Linee guida per la riqualificazione del paesaggio agrario e forestale Programma Leader + 2006-2013 Misura 323.2a Relazione generale Giulio RE, Marzia Verona, Flavio Pollano, Alessandro Amici, Valter Careglio 0 INDICE Premessa…………………………………………………….………………………. pag. 2 Inquadramento territoriale………………………………………………………… pag. 2 Il concetto di paesaggio…………………………………………………………… pag. 2 Obiettivi del lavoro………………………………………………………………….. pag. 5 La normativa di settore …………………………………………………………….pag. 6 Gli strumenti di pianificazione………………………………,,…………………….pag. 7 Analisi e studio del paesaggio agrario e forestale………………………….…..pag. 8 Alte Valli Chisone e Susa…………………………………………………………..pag. 9 Bassa Val di Susa………………………………………………………………….. pag.16 Val Chisone e Comune di Prarostino……………………………………………...pag.20 Val Germanasca……………………………………………………………………..pag.25 Val Sangone………………………………………………………………………...pag.30 Val Pellice ……………………………………………………………………………pag.33 Bibiana, Bricherasio, San Secondo di Pin. e San Pietro Val Lemina………….pag.41 Approfondimenti tematici Il paesaggio alpino: l’alpeggio…………………………………………..……….…pag.45 La biodiversità arborea…………………………………………..………………….pag 54 Siepi e canali irrigui………………………………………………………………….pag 60 Analisi di alcune criticità e definizione di linee guida per la risoluzione Gli incolti ……………………………………………………………………….……pag 63 Le recinzioni degli appezzamenti coltivati………………………………….…….pag 66 Le aree di pertinenza dei fabbricati …………………………………….………..pag 69 Le reti antigrandine in frutticoltura…………………………………………………pag 72 Energie rinnovabili e paesaggio……………………………………………………pag 74 La raccolta dei rifiuti ………………...………………………………………………pag.74 I fabbricati ad uso industriale e artigianale nel contesto rurale…………………pag.75 Documento esemplificativo per l’adeguamento della normativa comunale…...pag. 76 1 PREMESSA gio” e su quali siano i fattori che lo determina- Inquadramento territoriale no. Il concetto di paesaggio risale ai primi anni del Il territorio del GAL Escartons e Valli Valdesi Novecento, quando si diffuse la tendenza alla comprende comprende le valli alpine del valorizzazione estetica di porzioni panorami- bacino pinerolese, (Pellice, Chisone e che del territorio, considerando quindi soprat- Germanasca), parte della Val di Susa e della tutto la bellezza o il carattere suggestivo dei Val Sangone, le stesse Valli che hanno luoghi. Il territorio acquista valore se è in gra- ospitato i giochi olimpici invernali del 2006. do di piacere visivamente o perlomeno di es- Complessivamente fanno parte del GAL EVV sere conforme al gusto di chi guarda. 50 comuni. Rientrano nella definizione di “paesaggio” non L’area, oltre ad ospitare la più grande solo i luoghi identificabili con determinate ca- comunità protestante d’Italia, comprende il tegorie: agreste, alpino, urbano, rurale, ecc., territorio di confine tra lingua occitana e lingua ma anche quelli che rimandano a elementi provenzale, ed è disseminata di testimonianze culturali ed emotivi decisamente soggettivi: legate alla sua storia di terra di confine tra rilassante, poetico, armonioso; o, all’opposto nazioni, tra culture, tra religioni, tra lingue. in grado di suscitare forti emozioni: malinconi- L’economia è altrettanto diversificata, più co, spaventoso, inquietante, ecc. agricola e rurale nella fascia pedemontana, Si tratta quindi sempre di definizioni riferite a più specificatamente turistica nell’alta Val di ciò che del territorio si può vedere o riprodurre Susa, produttiva nei fondovalle urbanizzati. in quadro o fotografia. Si tratta di un’area per molti versi Questa concezione di paesaggio, ancora lar- eterogenea negli aspetti percettivi del gamente e saldamente radicata nel sentire paesaggio rurale e forestale. Il notevole comune, si basa su alcuni presupposti: dislivello (dai 400 m del Comune di 1) che ci sia un “punto di vista”, cioè Bricherasio, all’imbocco della Val Pellice, sino qualcuno che considera esteticamente agli oltre 2000 m degli ultimi insediamenti (emotivamente) ciò che sta vedendo; rurali montani) determina la variazione delle 2) che ci si limiti al “visibile”, cioè a ciò specie arbustive ed arboree naturalmente che è percepibile in primo luogo con la presenti. L’attività agricola, che svolge un vista, vale a dire la superficie dei luo- ruolo preponderante nella determinazione ghi, senza considerare i processi che degli aspetti percettivi del paesaggio, lo determinano; presenta caratteri molto diversificati. Da un 3) che si prendano in considerazione lato l’area della bassa Val Pellice, che ha visto porzioni omogenee di territorio, con negli ultimi decenni un forte sviluppo della caratteristiche tali da poter essere ri- moderna frutticoltura, pur mantenendo quella condotte ad una delle categorie indica- policolturalità storicamente propria di questo te, in quanto ogni commistione è con- territorio (viticoltura, seminativi e prati legati siderata una disarmonia, una rottura all’allevamento zootecnico), dall’altro le aree nell’armonia visiva dell’insieme; delle alte valli dove l’allevamento zootecnico e 4) che il “paesaggio”, cioè ciò che viene la foraggicoltura rappresentano le attività “visto”, sia immutabile e costantemen- preponderanti, con un livello di te coerente con l’immagine codificata antropizzazione decisamente inferiore ed una e consolidata di quella particolare por- maggiore conservazione degli elementi zione di territorio. naturali. Questa concezione sostanzialmente superfi- ciale e statica del paesaggio porta con sé al- cune distorsioni anche nelle modalità di inter- vento sul territorio. Il concetto di paesaggio Infatti quando, nel secondo dopoguerra, la società rurale vive un momento di declino e Al fine di individuare corrette modalità di inter- svalutazione, sul territorio appaiono manufatti vento sul territorio per la conservazione e va- e interventi di gusto urbano, che cercano cioè lorizzazione del paesaggio, occorre prima di di cancellare almeno visivamente l’aspetto ru- tutto chiarire su cosa si intenda per “paesag- rale o tradizionale, in favore di una pretesa 2 modernizzazione dell’intero contesto territoria- destinato inevitabilmente a mutare. Questi le. cambiamenti sono determinati sia da fattori Per altro verso, quando negli anni Settanta naturali che dall’azione antropica. l’elemento tradizionale, la storia locale, Si introduce così il fattore ecologico, che l’aspetto rurale, diventano valori da preserva- diventerà sempre più importante re, si è cercato di conservare l’aspetto rurale nell’evoluzione delle definizioni, sino a portare di un luogo condannandolo artificiosamente a alla formazione della nuova disciplina restare sempre lo stesso, con un processo di dell’ecologia del paesaggio. Secondo questa imbalsamazione del territorio che, essendo un interpretazione il paesaggio viene definito processo sostanzialmente antistorico e inna- come l’insieme di ecosistemi e delle relazioni turale, si traduce nell’adozione di soluzioni er- tra gli stessi (Foreman e Godron 1986). Ogni rate, folkloriche e quasi sempre brutte anche ecosistema è a sua volta costituito dal punto di vista estetico. dall’insieme di esseri viventi e delle interazioni tra gli stessi (biocenosi) e dal luogo in cui essi Infatti, poiché il paesaggio non è solo un fatto- vivono (biotopo). In tal modo è possibile re superficiale ed estetico, ma piuttosto il risul- distinguere tra ecosistemi naturali, che tato di una complessa combinazione di ele- evolvono raggiungendo un proprio equilibrio menti umani, naturali, fisici, storici, ecc, a ma- dinamico (climax) senza l’intervento dell’uomo no a mano che nel territorio rurale l’azione ed ecosistemi artificiali o antropizzati, dell’uomo inevitabilmente muta, evolvendosi, caratterizzati dall’intervento umano che altrettanto inevitabilmente si producono muta- modifica continuamente gli equilibri naturali. zioni ed effetti sul paesaggio. Ai fini del presente studio è importante consi- La considerazione del complesso di relazioni derare essenzialmente l’ecosistema antropiz- fisiche, economiche e culturali che zato, su cui si esercita in modo determinante s’intrecciano nel territorio, e degli effetti pae- l’azione dell’uomo. saggistici di tali relazioni, cioè della stretta Mentre gli ecosistemi naturali sono caratteriz- correlazione tra ciò che si vede e ciò che suc- zati da una grande biodiversità (variabilità del- cede anche nel profondo dei meccanismi lo- le forme di vita presenti in un determinato cali, è legata alla concezione ecologica, per ambiente) ovvero da numerose specie animali cui: e vegetali, varietà che rappresenta la preroga- tiva della stabilità e della resistenza degli eco- “La caratterizzazione di un paesaggio è sistemi alle sollecitazioni esterne che possono determinata oltre che dagli elementi in sé comprometterne l’equilibrio, l’intervento uma- (climatico-fisici-morfologici, biologici, storico- no, attraverso l’economia agricola, ha inciso formali) dalla loro reciproca correlazione nel sulla formazione del paesaggio, determinando tempo e nello spazio, ossia dal fattore con le coltivazioni e l’allevamento del bestia- ecologico. Il paesaggio risulta quindi dalla me la formazione degli agrosistemi . interazione tra fattori fisico-biologici e attività umane, viste come parte integrante del L’evoluzione e la specializzazione processo di costruzione storica dell’ambiente dell’attività agricola hanno portato ad una e può essere definito la complessa riduzione della biodiversità negli agrosistemi, combinazione di oggetti e fenomeni legati tra in taluni casi raggiungendo livelli di loro da mutui rapporti
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