QUADERNI MUSICALI MARCHIGIANI 7-8/2000-2001 a cura di Domenico Tampieri Questa pubblicazione è stata realizzata con il contributo del MINISTERO PER I BENI CULTURALI E AMBIENTALI (L. 123/80) ASSOCIAZIONE MARCHIGIANA PER LA RICERCA E VALORIZZAZIONE DELLE FONTI MUSICALI (A.Ri.M.-Onlus) Piazza del Plebiscito, 33 – 60121 Ancona tel. 071/52674 (fax su preavviso) – e-mail: [email protected] http://space.tin.it/musica/masalvar QUADERNI MUSICALI MARCHIGIANI Comitato di redazione Concetta Assenza, Graziano Ballerini, Franco Battistelli, Lucia Fava, Ugo Gironacci, Riccardo Graciotti, Gabriele Moroni, Elvidio Surian, Domenico Tampieri Quota associativa annuale / 1 numero: =C 15.50, da versare sul c/c postale n. 11899630 o c/c bancario n. 947026 del Monte dei Paschi di Siena, Ancona ASSOCIAZIONE MARCHIGIANA PER LA RICERCA E VALORIZZAZIONE DELLE FONTI MUSICALI (A.Ri.M.-onlus) QUADERNI MUSICALI MARCHIGIANI Volume 7-8 a cura di Domenico Tampieri 2002 In copertina: Dettaglio di Twins (1971), composizione realizzata da Guido Baggiani (Roma) nel Laboratorio di Musica Elettronica del Conservatorio G. Rossi- ni di Pesaro. L’originale ms. e il nastro magnetico sono custoditi presso lo stesso Laboratorio. La redazione del volume è stata chiusa il 30 maggio 2002 ISBN 88-392-0626-4 Copyright © 2002 by A.Ri.M.-onlus Edizioni QuattroVenti Snc, Cas. post. 156, Urbino www.edizioniquattroventi.it info©edizioniquattroventi.it Diritti di traduzione, riproduzione e adattamento totale o parziale e con qualsiasi mezzo, riservati per tutti i Paesi. Sommario Tavola Rotonda Circostanze e motivazioni nei primi Laboratori elettronici: il Conservatorio G. Rossini di Pesaro Tavola rotonda con Guido Baggiani, Walter Branchi, Eugenio Giordani, Domenico Tampieri (coordinatore) nel Trentennale del Laboratorio di Musica elettronica di Pesaro 1971-2001 7 Saggi Saverio Lamacchia La “Rossini Renaissance” nel Novecento: una breve ricognizione critica 81 Giancarlo Landini Beniamino Gigli: la prassi esecutiva e l’evoluzione novecentesca nello stile di canto 95 Andrea Parisini Francesco Vatielli e il primo storicismo Italiano 127 Francesco Sabbadini La breve stagione bolognese di Lino Liviabella (1963-1964): direzione del Conservatorio, concerti e critica musicale 137 Domenico Tampieri Aggiornamenti bibliografici e rassegna di fonti e studi Alaleo- niani 145 Recensioni Libri: D. Cescotti, Riccardo Zandonai. Catalogo tematico, Lucca, LIM, 1999 (T. Balbo) - N. Vaccaj, Metodo pratico di canto italiano per camera in 15 lezioni e un’Appendice / Prac- tical Method of italian singing dicided into fifteen lessons with an Appendix, Torino, Zedde-Lycos, 1999 (M. Beghelli) - P. Ciarlantini-E. Carini, Composizioni per Leopardi. La raccolta musicale del Centro Nazionale di Studi Leopardiani, Recanati, CNSL, 2000 (L. Fava) - A.M. Novelli-L. Marucci, Idealità convergenti. Giuseppe Verdi e Giovanni Tebaldini. Ricordi sag- gi testimonianze commenti, Ascoli P., D’Auria, 2001 (P. Ciar- lantini) - Per un epicedio, a cura di L. Marucci e L. Inzaghi, 5 Sommario Ascoli P., D’Auria, 2001 (P. Ciarlantini) - Microcosmi leopar- diani. Biografie cultura società, a cura di A. Luzi e D. Paci-V. Punzi (redattori), 2 voll., Fossombrone, Metauro, 2001 (S. Scar- poni) - Quei Monti azzurri. Le Marche di Giacomo Leopardi, a cura di E. Carini-P. Magnarelli-S. Sconocchia, Venezia, Mar- silio, 2002 (S. Scarponi) 267 Statuto dell’A.Ri.M. 281 Pubblicazioni dell’A.Ri.M. 287 Indice dei nomi e dei luoghi 291 6 Nel Trentennale dell’apertura 1971-2001 CIRCOSTANZE E MOTIVAZIONI NEI PRIMI LABORATORI ELETTRONICI: IL CONSERVATORIO G. ROSSINI DI PESARO Partecipano alla Tavola rotonda per i «Quaderni Musicali Marchigiani» GUIDO BAGGIANI Roma WALTER BRANCHI Orvieto EUGENIO GIORDANI Pesaro DOMENICO TAMPIERI Faenza (Coordinatore) A condurci verso l’idea di una Tavola rotonda è stata, da tempo, ol- tre alla “necessità” di fine secolo, la constatazione che il Laboratorio Elettronico del Conservatorio di Musica di Pesaro a stento ha avuto qual- che presenza nella bibliografia italiana. Forse immotivatamente, oppure no? Nel passato, lo scriverne è stata esigenza locale, specialmente da parte dei protagonisti pesaresi – o di riferimento ‘pesarese’ – come d’al- tra parte registra la rituale nostra bibliografia, cui rinviamo (cfr. p. 45: BAGGIANI 1975, MACARINI CARMIGNANI 1977 e 1978, BRANCHI 1980, GIORDANI 1991, BRANCATI 1992, GIANNOTTI 2000, GIORDANI 2000). Inve- ce le bibliografie extra-pesaresi, nel fare un sommario excursus sulle isti- tuzioni musicali elettroniche in Italia, o comunque nel fare riferimenti oc- casionali ai Conservatori, quasi tacciono sul Laboratorio del Conservato- rio Rossini. Inspiegabilmente forse? Giovanni De Poli, ad esempio, nel 1980, in occasione della Biennale Musica di Venezia, che teneva un ta- glio soprattutto informatico, costata la carenza di finanziamenti per i La- boratori dei Conservatori e deve poi ignorare Pesaro: in effetti nel 1980 a questo Laboratorio mancava una vera attrezzatura informatica.1 Inoltre In appendice: A) Catalogo delle opere e degli scritti di G. BAGGIANI, W. BRANCHI, E. GIORDANI, p. 54. B) Regolamento per l’utilizzazione del Laboratorio di Pesaro (G. MACARINI CARMIGNA- NI, estensore), con annesso inventario delle apparecchiature al novembre 1974 (W. BRAN- CHI, curatore), p. 62. C) Nuove apparecchiature acquisite dallo Studio negli anni 1982-1998, a cura di E. GIORDANI, p. 74. D) Musica elettronica: cattedre Anno accademico 2001-2002, di G. BALLERINI, p. 77. Un vivo ringraziamento alla Direzione del Conservatorio di Musica G. Rossini di Pe- saro per aver facilitato la consultazione dell’archivio di Segreteria, circa i dati statistici ISTAT e scolastici 1970-2000. 1 «Solo alcuni Conservatori, Padova, Venezia e Firenze, stanziano una piccola parte delle loro scarse risorse, per consentire ad alcuni corsi di giovarsi dei mezzi di centri di © Quaderni Musicali Marchigiani Ancona 7-8 2000-2001 7-80 7 Guido Baggiani, Walter Branchi, Eugenio Giordani, Domenico Tampieri tacciono completamente Gian Felice Fugazza, Guido Molinari, e altri.2 Luigi Nono invece, sei anni dopo, nel 1986, nuovamente nell’ambito del- la Biennale Musica veneziana, deprecando lo smantellamento dello Stu- dio di Fonologia Musicale della RAI di Milano, sottolinea le passate «in- telligenti iniziative» e gli «sforzi non comuni» per aver aperto Studi elet- tronici e informatici presso Università e Conservatori di Musica. E fra questi ultimi evidenzia i Conservatori di «Pesaro, L’Aquila, Perugia, ecc.», omettendo gli altri.3 Questa sottolineatura di Nono è solo generica, cioè en passant, oppure è anche un qualche esplicito apprezzamento ver- so la particolare attività e docenza riscontrabili effettivamente in queste tre sedi italiane? E` davvero di poco conto che proprio a Pesaro L’Aquila e Perugia, stessero svolgendo la loro principale attività i tre autorevoli ospiti che abbiamo invitato a discutere in questa Tavola rotonda? Vorrei portare materia di raffronto e di verifica, per comprendere e dirimere il perché di questa sorta di reticenza informativa, o piuttosto di limbo esistenziale pesarese. Mi chiedo infatti: il caso del Laboratorio sperimentale di Musica elettronica del Conservatorio Rossini, come e dove si colloca storicamente, didatticamente e produttivamente? Questi gli interrogativi che porrei a Walter Branchi, a Guido Baggiani e ad Eu- genio Giordani. Gli ospiti di questa Tavola rotonda sono affermati professionisti elet- tronici, compositori e teorici, con esecuzioni e premiazioni delle loro opere anche all’estero e presenti (o citati), fra altro, alle passate Biennali veneziane (almeno 1982, 1986). Il lettore ne trova i rispettivi cataloghi di opere e scritti nell’Appendice (A). In particolare sono conoscitori diretti ricerca. [...] Purtroppo attualmente [1980] il Conservatorio italiano si configura più come una istituzione di didattica professionale, volta alla perpetuazione di una tradizione musica- le del passato, più che come centro di promozione e rinnovamento culturale. In più occa- sioni le aspettative di inserire nel Conservatorio attività di ricerca sono state deluse» (Gio- vanni DE POLI, La ricerca di informatica musicale in Italia, in Musica e elaboratore. Orientamenti e prospettive, Catalogo a cura di Alvise Vidolin, Venezia, LIMB, 1980, p. 178.); inoltre: «I corsi di Musica elettronica così istituiti erano visti da parte delle autorità come una bandiera da agitare al momento opportuno per avere una patente di modernità, e da riporre poi ed ignorare completamente. Per una serie di ragioni era ed è un’attività più sopportata che sostenuta e, salvo rare eccezioni, con scarsa influenza nella generalità dei musicisti (maestri e allievi). Fine inevitabile, viste le premesse e i rapporti di forza. Se quindi alcuni Conservatori accettano al loro interno corsi di Musica elettronica, da parte di altre istituzioni musicali non ci si rende conto dell’importanza innovativa di questo nuovo modo di far musica. Non si è disposti ad investire una parte delle proprie risorse in questo settore» (p. 174). 2 Cfr. Gian Felice FUGAZZA, Elettronica, in Dizionario Enciclopedico Universale della Musica e dei Musicisti. Il lessico, a cura di Alberto Basso, Torino, UTET, 1983, vol. 2, pp. 120-131; e Guido MOLINARI, 50 Anni di Musica elettronica: nuove prospettive per il 2000, «Rassegna musicale Curci» (Milano), LII, 2, mag., 1999, pp. 23-29. 3 Luigi NONO, Per Marino Zuccheri, in Il continente della Musica Elettronica 1900-1986, catalogo a cura di Alvise Vidolin e Roberto Doati, Venezia, La Biennale di Venezia, 1986,
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