Ecco... la Valle Calanca Calancatal Guida turistica Valle Calanca © 2. Edizione - 2011 Distribuita da: Cartoleria Russomanno, Grono Bottega Vecchia Posta, Cauco Spaccio Calanchino Uffici postali Ritrovi pubblici Concezione e ideazione: Rodolfo Keller, Giuseppe Russomanno Testi: Giuseppe Russomanno Traduzioni: Katharina Bürki Fotografie: Alessandra Rime Progetto grafico: Lulo Tognola SGV In copertina: Landarenca, chiesa di San Bernardo e Nicolao; Maria, particolare dell’Annunciazione Pagina seguente: Masciadone Ecco... la Valle Calanca Calancatal Guida turistica Reiseführer Rodolfo Keller Giuseppe Russomanno Edizioni CalancaViva È con grande piacere ed emozione che presentiamo questo nuovo lavoro sulla Valle Calanca. Potrebbe sembrare facile scrivere di una pic- cola valle come la nostra ma le cose da dire sono così tante che alla fine bisogna decidere cosa presentare per non tediare il lettore tu- rista che ha bisogno invece di risposte rapide rimandandolo a opere più specifiche per gli approfondimenti. La Calanca, per certi aspetti, è ancora una ter- ra tutta da esplorare e promuovere ed ecco il perché di questa guida! Da qualche tempo la gente sente il bisogno di ritornare alle cose semplici di una volta e la Calanca si presta molto bene a questa ten- denza data la sua conformazione e la posizio- ne che la tiene lontana dal traffico e dai vari problemi ad esso collegati. Ci auguriamo, con questa guida, di poter con- tribuire alle attività turistiche e culturali del- la valle. Gli autori 600 00 Mit Freude veröffentlichen wir die vorliegende neue Publikation über das Calancatal. Es scheint einfach zu sein, über ein kleines Tal zu schreiben, aber es gibt so viel zu sagen, dass die Auswahl schwer fällt. Wir haben versucht, uns auf das Wichtigste zu konzentrieren, um den am Tal Interessier- ten einen raschen Überblick zu geben und sie auf die spezialisierte, weiterführende Literatur zu verweisen. Es gibt im Calancatal noch viel zu entdecken, diese Schrift soll dabei helfen. Seit einiger Zeit wächst das Interesse an den Zeugnissen einer vergangenen, einfachen Lebensweise. Das Calancatal kommt diesem Verlangen dank seiner Lage, welche es von vielen Folgen des modernen Lebens und Verkehrs bewahrten, sehr entgegen. Wir hoffen, mit unserer Arbeit einen Beitrag zu leisten für die Entwicklung der touristischen und kulturellen Aktivitäten im Tal. Die Autoren 00 007 Zurigo-Berna-Basilea Coira-Chur Grigioni-Graubünden Galleria del San Gottardo Thusis-Coira-San Gallo Valle Poschiavo Liechtenstein Galleria del San Bernardino Valle Mesolcina-Misox Valle Bregaglia Bellinzona Valle Calanca Locarno Calancatal Lugano Chiasso N Strada cantonale Valbella Rossa Augio frazione di Rossa Santa Domenica frazione di Rossa Cauco Bodio Landarenca frazione di Arvigo Selma Braggio Arvigo Valle Poschiavo Calancasca Buseno Laghetto artificiale Santa Maria di Buseno Molina Bivio per Castaneda e Santa Maria Castaneda Verdabbio Strada cantonale Galleria Leggia Cama Bivio a Grono Grono per la Valle Calanca Autostrada N.13 Roveredo San Bernardino-Coira Strada cantonale Svincolo San Vittore autostradale Autostrada N.13 Bellinzona La Valle Calanca è una delle quattro valli di lingua italiana dei Grigioni. È molto stretta e ripida, ecco spiegato il suo nome tanto che il fondovalle, spesso, è occu- pato soltanto dalla Calancasca che lo attraver- sa e che dopo un percorso di circa 25 chilome- tri si versa nella Moesa, il fiume dell’altra valle di lingua italiana (Mesolcina) e che corre quasi parallela ad essa. Anche se molto appartata, questa valle, richia- ma ogni anno tantissimi visitatori in partico- lare svizzero-tedeschi, molti dei quali, poi, vi possiedono una seconda casa. Dopo anni di lento ma continuo spopolamento sembra che la popolazione residente si sia stabilizzata. I Calanchini, grazie alla loro laboriosità, han- no saputo sfruttare al meglio l’asprezza della loro valle dotandola tra l’altro di una comoda via di comunicazione mantenuta sempre in perfetta efficienza. La strada s’inerpica, da Grono, tra pareti roc- ciose e boschi lussureggianti costeggiando sempre il fiume che con le sue acque limpide e le piccole cascate invita alla sosta e alla meditazione. Due teleferiche collegano regolarmente al fon- dovalle Braggio e Landarenca, due bellissimi villaggi, posti in zone elevate e quindi lontani dal traffico, anche di quello locale. Pur essendo, appunto, una valle appartata, la Calanca, è ricca di storia e di arte come atte- stano le numerose cappelle e chiese. La sua economia è basata sulla pastorizia e l’allevamento poiché il tipo di terreno non permette, tranne qualche prodotto, attività agricole. Anche le grandi estensioni di bosco possono essere sfruttate in parte. L’unica in- dustria è costituita dalle due cave di gneis di Arvigo che assicurano il lavoro a una cin- quantina di persone. In passato si lavorava anche la pietra ollare. Particolarmente varia- ta la flora della valle tanto che il naturalista Steiger classificò diverse decine di famiglie e centinaia di generi e specie. Anche i cercatori di funghi potranno dedicarsi proficuamente al 10 loro hobby data la grande varietà micologica presente sul territorio. La fauna è rappresentata in gran parte dagli ungulati: stambecchi, cervi, caprioli e camosci mentre nella bandita federale di caccia che si estende tra la Calanca e il comune di Mesoc- co trovano riparo specie quasi rare come l’a- quila, il gheppio, l’astore, lo sparviero e il gufo reale così come il fagiano di monte, la pernice bianca e la coturnice. Molti sono anche i biotopi che rivestono par- ticolare importanza per la tutela della selvag- gina e degli uccelli. Nel XII sec. la Calanca insieme alla Mesolci- na apparteneva alla famiglia dei De Sacco. Dal 1480 al 1549 appartenne ai Trivulzio. Nel 1496 entrò a far parte della Lega Grigia. Nel 1796 dopo un lungo conflitto, la Calanca Inter- na (Arvigo-Landarenca,Braggio-Selma, Santa Domenica-Augio e Rossa) si separò da quella esterna (Santa Maria in C., Castaneda, Buse- no e Cauco). Nel 1851 la Calanca fu suddivisa in 11 comuni. Nel 1980 Arvigo e Landarenca si fusero in un unico comune. La stessa cosa avvenne nel 1982 per i comuni di Rossa, Augio e Santa Domenica. Capoluogo del Circolo della Calanca è Arvigo. 10 11 Das Calancatal ist eines der vier italie- nisch-sprachigen Täler des Kantons Grau- bünden. Es ist ein enges Tal mit steilen Hängen, wie es der Name sagt. Nach einem Lauf von 25 km Länge mündet die Calancasca bei Grono in die Moesa; diese fliesst durch das parallel verlaufende Misox – ein weiteres italienisch sprachiges Tal Graubündens. Trotz seiner Abgeschiedenheit besuchen all- jährlich viele Touristen das Tal. Es sind vor allem Touristen aus der deutschen Schweiz, ebenso aber aus dem nahe gelegenen Tessin und aus Italien. Zahlreiche unter ihnen haben sich im Tal ein Ferienhaus gekauft. Nach vielen Jahren langsamer, aber stetiger Bevölkerungsabnahme scheint sich die Zahl der Ansässigen zu stabilisieren. Schon seit jeher haben es die Calanchiner- Innen geschafft, sich trotz der Kargheit des Tales durchs Leben zu bringen. Der Bau der Kantonstrasse hatte viel Erleich- terung gebracht. Diese windet sich nach dem Einstieg in Grono imposanten Steilhängen ent- lang in die Höhe und zieht dann weiter dem Flusslauf entlang taleinwärts. Von Buseno an wird immer wieder der Blick zum klaren Bergwasser der Calancasca frei, die zum Verweilen einlädt. Die zwei, in erhöhter Lage gelegenen Dörfer Braggio und Landarenca – beide Autover- kehrsfrei – sind mit einer Seilbahn erreichbar. Das Calancatal erfreut sich einer reichen Kunstgeschichte. Dies bezeugen die zahlrei- chen Kirchen und Kapellen des Tales. Von wirt- schaftlicher Bedeutung ist die Viehzucht und die damit verbundene Käse - und Fleischprodu- ktion. Als einzige Industriebetriebe beschäfti- gen die beiden Steinbrüche in Arvigo (Gneis- abbau) rund 50 Personen. Zu früheren Zeiten wurde auch der im Tal vor- kommende Speckstein abgebaut und verar- beitet. Die reiche Flora des Calancatals wur- de vom Naturforscher Steiger untersucht und Dutzende von Familien und Hunderte von Ar- ten dokumentiert. 12 13 Ebenso ist das Tal reich an Pilzvorkommen. In der Tierwelt sind es die Bergbewohner, die vertreten sind: Steinböcke, Gämse, Hirsche und Rehe. Das Jagdschutzgebiet zwischen dem hinteren Calancatal und Mesocco be- deutet eine Bereicherung für Tier und Mensch. Vielfältig ist auch die Vogelwelt: vom Stein- adler zum Turmfalken, Habicht, Sperber und Uhu, dem Birk-, Schnee- und Steinhuhn, um nur einige der zahlreichen Arten zu nennen, welche Dank der ungestörten der Natur hier einen Lebensraum finden. Das Calancatal gehörte im 12.Jht. zusammen mit dem Misox der Familie De Sacco und von 1480-1549 der Familie Trivulzio. Im Jahre 1496 haben sich die beiden Täler dem Grauen Bund angeschlossen. Im Jahre 1796, nach vielen Konflikten, trennten sich das hintere und vordere Calancatal: Arvigo, Landarenca, Braggio, Selma, Santa Domenica Augio und Rossa bildeten das innere Calan- catal; Santa Maria in C., Castaneda, Buseno und Cauco das äussere Tal. Im Jahre 1851 zählte das Tal 11 Gemeinden. 1980 erfolgte ein erster Gemeindezusammenschluss: Arvigo und Landarenca fusionierten, während 1982 der Gemeindezusammenschluss von Rossa, Augio und Santa Domenica erfolgte. Hauptort des Tales ist Arvigo. 12 13 14 Il paese è detto il “Giardino della Calanca” per il suo clima mite e per la frutta che ma- Castaneda tura abbondante. È sede scolastica consortile www.castaneda.ch di tutta la Calanca. Numerosi ritrovamenti te- stimoniano insediamenti risalenti all’età della pietra. Già dalla metà del XIX sec. si sapeva di una necropoli dell’età del ferro. Le tombe do- Abitanti 221 cumentate sono un centinaio circa. La chiesa Altitudine 786 m s.m. del paese, dedicata dapprima a San Salvatore e in seguito a Santo Stefano è menzionata nel 1544. Nel 1633 fu rimaneggiata secondo gli sti- lemi barocchi e restaurata nel 1932. Nel 2009 è terminato l’ultimo restauro. Altro monumento degno di rilievo è la casa Gioiero. Dal 1986 è operante una clinica di medicina complementare. Da vedere • Chiesa di Santo Stefano, del 1544, costruzione barocca. • Cappella della Via Crucis, sul sentiero per Santa Maria, costruita nel 1768.
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