Firenze, Fiorenza

Firenze, Fiorenza

Dizionario Geografico, Fisico e Storico della Toscana (E. Repetti) http://193.205.4.99/repetti/ Firenze, Fiorenza - Arcivescovati della Toscana (Arcivescovato di Firenze) - Granducato di Toscana - Toscana Granducale - Zecche Diverse (Firenze) - Via Regia intorno alle Mura Esterne della Città di Firenze ID: 1951 N. scheda: 21880 Volume: 1; 2; 5; 6S Pagina: 109 - 110; 149 - 285, 480 - 501; 556 - 577, 729, 737-738, 838 - 839; 95 - 100 ______________________________________Riferimenti: Toponimo IGM: Firenze Comune: FIRENZE Provincia: FI Quadrante IGM: 106-2 Coordinate (long., lat.) Gauss Boaga: 1681535, 4849176 WGS 1984: 11.25652, 43.77494 ______________________________________ UTM (32N): 681599, 4849351 Denominazione: Firenze, Fiorenza - Arcivescovati della Toscana (Arcivescovato di Firenze) - Granducato di Toscana - Toscana Granducale - Zecche Diverse (Firenze) - Via Regia intorno alle Mura Esterne della Città di Firenze Popolo: S. Reparata, S. Maria del Fiore a Firenze Piviere: S. Reparata, S. Maria del Fiore a Firenze Comunità: Firenze Giurisdizione: Firenze Diocesi: Firenze Compartimento: Firenze Stato: Granducato di Toscana ______________________________________ FIRENZE, FIORENZA. FLORENTIA . - Città metropoli della Toscana, bella, fortunata, felice; residenza dei suoi Granduchi, e sede arcivescovile. La sua posizione geografica, calcolata dall'osservatorio delle Scuole Pie sopra la piazza di S. Lorenzo, (che può dirsi quasi il centro della città alla destra dell-Arno) trovasi fra il grado 28° 55' di longitudine e 43° 46' 41" di latitudine, in un Page 1/319 Dizionario Geografico, Fisico e Storico della Toscana (E. Repetti) http://193.205.4.99/repetti/ suolo 69 braccia fiorentine sopra il livello del mare Mediterraneo. - Esiste Firenze nel cuore della Toscana, ed ha la città di Livorno 60 miglia toscane al suo libeccio, Pisa 49 miglia toscane a ponente, Lucca 44 a ponente maestro, Pistoja 20 miglia toscane a maestro, Volterra  44 a ostro libeccio, Siena 40 a ostro, Arezzo 44 miglia toscane a scirocco e appena 3 miglia toscane al suo settentrione-grecale gli avanzi di Fiesole. Tanti e di tale importanza sono i fatti memorandi relativi alle cose pubbliche di Firenze che un intiero libro, non che un solo articolo, non potrebbe bastare a racchiuderli, ancorchè allo scrivente fosse per fortuna a tal uopo concessa la forza e concisione di Tacito. Scarso d'ingegno com'io sono, ma costante e geloso di adempire, comunque io possa all'obbligo spaventevole che mi sono imposto, procurerò nel discorrere la storia e gli ordini del governo di Firenze, di attenermi alle parti più prominenti, sul riflesso che in una materia da tanti valenti uomini scritta e conosciuta, è meglio dir poco che diffondersi in molte parole. Mi è duopo inoltre prevenire il lettore, che all'articolo COMUNITA' di FIRENZE, dove non è molto da dire dello stato fisico del suo territorio, come quello che è quasi tutto rinchiuso fra le civiche mura, mi si offre opportuna occasione per accennare il giro e posizione dei cerchi più angusti e più antichi della città, e i suoi stabilimenti pubblici con i principali tempj e palazzi. La città di Firenze, spartita dal fiume Arno che quattro grandiosi ponti di pietra in un sol corpo riuniscono e accomunano, presenta la figura di un pentagono che ha circa cinque miglia di giro, tre lati del quale alla destra e due alla sinistra dell-Arno. Ha otto porte e una postierla, dalle quali si sviluppano ampie strade in mezzo a popolatissimi subborghi, superbe case di delizia, amene colline, una fiorente ubertosa e salubre campagna, in guisa che vista dall'alto una immensa città tutt'insieme con Firenze raffigura. L'aveva bene contemplata il divino Ariosto, quando nel capitolo XVI delle sue rime scriveva: Se dentro un mur sotto un medesmo nome,    Fosser raccolti i tuoi palazzi sparsi,    Non ti sarian da pareggiar due Rome. Richiamando alla memoria quanto dissi all'articolo Fiesole, senza favoleggiare sull'origine di Firenze, o sull'etimologia del suo nome, che ora dal culto del dio della guerra, ora dal fiore che porta per emblema, dissesi figuratamente città di Marte , e città del Fiore, solamente mi farò lecito di ripetere quì un antico prognostico, che a Firenze meglio forse che ad altra città si potrebbe applicare, quando la Sibilla Eritrea, o chiunque fosse, andava vaticinando di un paese di Europa il seguente augurio: " In Europae partibus ex rore nobili descendentium Romuli Romulenes flos quidem floridus candore mirabili liliatus sub Marte nascetur. Sed citra florum morem cum difficultate ac dierum longitudine deducetur in formam. Ante tamen quam areseat sibi multarum gentium subiicet nationes. Et erit fortitudo ejus in rota, et rota dabit partes ejus infimas quasi pares." (BALUZII Miscellan. T. IV) Con frasi poco dissimili si esprimeva la Sibilla Tiburtina, che dicesi coetanea di Ottaviano Augusto, quando cioè Roma stava per scendere dall'apogèo della sua gloria, mentre la città del Fiore era appena sull'apparire di quella nobile rugiada che dava la vita e doveva far sbocciare e fiorire sotto l'influsso del nume tutelare (Marte) quel candido giglio che fu costante emblema di Firenze. Firenze infatti dai fiesolani (Romulesi) ebbe piccolo e lento principio; dalla colonia cesariana di Augusto acquistò Page 2/319 Dizionario Geografico, Fisico e Storico della Toscana (E. Repetti) http://193.205.4.99/repetti/ territorio e magistrati; dall'industria mercantile più che dall'agitata indipendenza del medio evo ereditò potenza, fortuna e regno senza che il barbaro Totila abbia avuto il demerito di distruggerla, nè Carlo Magno la gloria di rifabbricarla. Chi non desìa dar corpo alle ombre è inutile che vada cercando Firenze o la sua storia fra quelle delle città Etrusche, nè di Roma repubblicana; mentre se non possiamo accertare nè negare, che a quelle remote epoche esistessero presso le sponde dell'Arno, quà dove Firenze siede regina, delle sparse borgate o casali sotto i nomignoli di Villa Arnina , di Camarzo , o di qualsiasi altra maniera si appellassero, altronde non ne consegue, nè alcun documento coevo ci assicura, che sotto nome di Fiorenza   una di esse ville sino d'allora venisse intitolata. Parve bensì ad alcuni che Firenze fosse già sorta in grandezza molto innanzi che cadesse la Romana repubblica; e che della medesima città volesse dire Lucio Floro nel libro III delle sue Epitome, là dove accenna, che quattro splendidissimi  municipj d'ltalia (Spoleto, Preneste, Interamna e Florentia) furono da Silla venduti all'incanto, quasi nel tempo stesso che il vincitore di Mario faceva spianare la città di Sulmona, compagna e seguace del Mariano partito potentemente sostenuto dai Sanniti, che in quella contrada dominavano. Per altro una sola autorità, di fronte al silenzio di tanti classici scrittori, ne in vita di per sè stessa a stare in guardia e mettere in dubbio, non già l'asserto di Floro, ma la svista di chi i suoi libri copiava, potendo aver letto per avventura Florentia invece di Florentinum ; paese che corrisponderebbe alla tuttora esistente città di Ferentino, descritta da Strabone sulla via Latina poco lungi dall'Interamna del Liri, preso l'odierno castello d'Isola sul Garigliano. (STRABONE Geogr. lib. V.) È la stessa città della Campania rammentata come illustre municipio, da A. Gellio, e da T. Livio all'anno 569 di Roma; (lib. XXXV.) quando nel suo vasto territorio fu dedotta una colonia Latina. Avvegnachè non solo è ignoto, che al tempo divisato esistesse, non che, fiorisse la città nostra di Firenze, ma tutti i fatti storici concorrono a far credere, che il Ferentino dei Volsci (detto anche Ferentio nelle Antichità Romane di Dionisi), e non già Firenze dell'Etruria, fosse venduto col suo territorio all'asta pubblica da Silla, dopo aver egli disfatto (anno 82 avanti G. C.) l'esercito dei Sanniti fuori della porta Collina presso Roma, e quello comandato da Mario fra Segni e Ferentino. Tale fu l'opinione di Coluccio Salutati, abbracciata con molto senno da Vincenzio Borghini nelle sue elaboratissime indagini sull'Origine di Firenze. Cosicchè senza accettare tutto quello che su di ciò da molti fu dato sicuramente per vero ancorchè alcune cose manifestamente non convengano con la verità dei tempi e delle cose, e senza rifiutare assolutamente per false tutte le opinioni emesse e tutti i racconti dati per genuini, si può dire non ostante, che Firenze sotto l'impero di Cesare Ottaviano avesse un territorio suo proprio tolto (siccome fu già indicato all'articolo FIESOLE) agli antichi coloni  fiesolani, per assegnarlo a un numero ignoto di legionarj, a ragione di 200 jugeri per ciascheduno. -  Che la colonia militare di Firenze sorgesse ben presto in un qualche splendore, lo fece conoscere Tacito nei suoi Annali, allorchè, nell'anno 16 dell'Era Cristiana, il Tevere fatto gonfio per lunghe piogge portò tanto guasto alle campagne di Roma, che in Senato si discusse: se, a moderare in seguito le inondazioni di cotesto fiume, si dovessero deviare alcuni dei maggiori influenti suoi, fra i quali la Nera e la Chiana. Furono perciò ascoltate le ambascerie dei municipj e colonie interessate in tale affare, fra le quali si distinse quella de'fiorentini perorando la loro causa; affinch è torta dal corso antico non  isboccasse la Chiana in Arno, e i fondi loro inondasse. (TACIT. Annal. lib. I. Cap. 79.) Donde chiaro apparisce che i fiorentini coloni (come i fiesolani ascritti alla tribù Scapzia ) ottennero sino dai primordj Page 3/319 Dizionario Geografico, Fisico e Storico della Toscana (E. Repetti) http://193.205.4.99/repetti/ del romano impero col territorio magistrati e legislazione propria: che è quanto dire contado e amministrazione diversa da quella della città e contado fiesolano. -  Vedere FIESOLE. Sebbene la storia per un lungo periodo di secoli non faccia di Firenze menzione che sia da dirsi di qualche rilievo, pure da altri argomenti si può ragionevolmente dedurre, che essa durante il romano impero crescesse in nobiltà di edifizj pubblici; di cui in qualche modo darebbe un'idea la grandezza del suo anfiteatro, che può concepirsi tuttora dalla superstite porzione dell'ambito esteriore, passeggiando fra le piazzette di S.

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