Ma Rachele Non Era Un Ingenua

Ma Rachele Non Era Un Ingenua

L'UNITA/DOMENICA 14 14 APRILE 1985 Nostro servizio ha reso un ottimo servizio alla sua mu­ nendo molti piani stilistici eterogenei. TREVISO — I 130 componenti dell'Or­ sica presentandone due volti profon­ La pratica della citazione, o meglio Il grandioso ingresso di Nekrotzar nel A Treviso chestra giovanile della Comunità eu­ damente diversi. dell'allusione più o meno diretta a di­ secondo atto e accompagnato da un ropea, selezionati fra 4.000 aspiranti e "Lontano" propone sin dal titolo in­ versi aspetti del passato musicale tro­ addensarsi si liberi contrappunti so­ ospiti quest'anno di Asolo Musica per i tensissime suggestioni evocative, ri­ va invece spazio nelle cose più recenti pra un basso che deforma l'inizio fa­ un grande periodi delle prove, hanno dedicato a volte ad una sorta di magico mondo di Ligeti, fra l'altro nell'opera "Les mosissimo del Finale deH"'Eroica"; G>orgy Ligeti il loro primo ciclo del sonoro, lontano nel tempo e nello spa­ Grand .Macabre", di cui si sono ascolta­ una giovane coppia di amanti (che 1985, studiando con il direttore svizze­ zio. Pagina statica, ma in modo meno ti ampi estratti. La vicenda, presa da saggiamente fanno l'amore, incuranti ro Mathias Damert e con il composito­ radicale rispetto al precedente "Atmo- una commedia di Ghelderode, si pre­ del finimondo intorno a loro) intona peline* ili Ligeti per re stesso "Lontano" (1967) e "Scene e spheres", "Lontano" ne prosegue, mo­ senta come una grande ed ambigua Interludi da LeGrand Macabre" (1971- dificandola, la tecnica di una fittissi­ beffa: un sinistro personaggio, Nekro- accenti liricamente estatici; si presen­ '77), ed eseguendoli poi al Teatro Co­ ma scrittura polifunica, tanto densa tzar, si annuncia portatore della fine tano e si cancellano, confondendosi, munale di Treviso e alla Fenice di Ve­ che non può essere percepita come tale del mondo; ma all'ora fatale cade allusioni alle situazioni stilìstiche pìu l'Orchestra nezia (da dove molti sabato avranno all'ascolto: essa crea aggregati sonori ubriaco. Piena di personaggi e di situa­ varie, in un gioco di indubbia efficacia potuto seguire il collegamento radiofo­ dal colore cangiante, che lentamente zioni comico-grottesche, in un clima teatrale, certamente abilissimo e forse nico e televisivo). Sulla carta era ap­ si formano e si dissolvono. In un flusso assurdo, tra la farsa folle e l'umor ne­ un po' facile. prezzabile anche l'idea dell'orchestra continuo, quasi immobile (ma dove co­ ro, l'opera manifesta l'altro aspetto Magnifici i cantanti; l'orchestra ha giovanile di chiedere nuovi pezzi a dieci giovani lori e sfumature variano sempre), ap- della poetica di Ligeti, quello della suonato molto bene sotto la direzione compositori dei paesi della'Cee; ma Caiono immagini sfuggenti che sorti­ estrema mobilita contrapposta alla di liamert, ottima nel "Grand Maca­ non comprendiamo perché gli otto la­ rà dì intravvedere in lontananza e immota staticità di "Lontano" o di bre", mentre "Lontano" esige forse della Cee vori effettivamente studiati sono stati che si perdono. Il rapporto di questo "Atmospheres". Ma, diversamente dal una esecuzione meno chiara, piti flui­ eseguiti solo ad Asolo e mai ripetuti pezzo con suggestioni legate a Debussy -teatro immaginario» delle folgoranti da, misteriosa. A Treviso successo cal­ nella breve tournée. o a Mahlcr è puramente ideale: non c'è "Avcntures", il "Grand Macabre" crea dissimo per tutti. Ligeti invece non pub lamentarsi spazio per citazioni né per imitazioni, tale mobilità servendosi di allusioni o GiOrgy Ligeti , dell'orchestra dei giovani europei, che ma solo per libere associazioni evocati- false citazioni, mescolando e sovrappo­ Paolo Petazzi Donna Rachele, Claretta Petacci, Edda e Galeazzo Cia- BSSSSOQal Domani sera su Raiuno parte lo sceneggiato «Io e il duce» di Alberto Negrin. Un cast di Videoquida no. L'intenzione di Alberto Ne­ grin, regista televisivo ("Maja- attori hollywoodiani per raccontare la storia familiare di Mussolini. Ne parliamo con Annie Girardot kovski, La spia del regime) na­ Raidue, ore 17,50 to a Casablanca da genitori che avevano dovuto abbandonare l'Italia satto il fascismo, e di Nicola Badalucco (sceneggia­ tore della Caduta degli dei e Brigitte della Tenda Rossa di Bronte e della Piovra) era quella di ac­ cendere i riflettori sulla fami­ In privato lo chiamavano Ben Bardot, glia di Mussolini. Io e il duce è infatti il titolo delle quatro ore di tv — in onda in tre parti lontana, nell'immaginazione, la grande politica, anche lei in cavaliere domani, domenica e lunedì questi protagonisti della no­ nome di quelle sicurezze che prossimi alle 20,30 su Raiuno stra storia recente: li vediamo solo il potere concede. — in cui del fascismo si rita­ muoversi sulla scena certo con E Giordano Bruno Guerri, glia una storia 'minore-, cioè grande bravura e sicuri delle autore di biografie su Balbo, degli quella familiare di Mussolini. emozioni da affidare ai loro Ciano e Bottai e del recente Una serie di rapporti sui quali personaggi, ma così diversi dal Povera santa, povero assassino, le scelte del regime che scon­ modo in cui ce li ha tramanda­ consulente storico di Io e il du­ animali volse l'Italia ha continui echi e ti la memoria collettiva (e cer­ ce, a difendere questa scelta: rimandi, e dove l'intrigo ha la to anche gli stereotipi ad essi *Non dimenticate che questo è dimensione del salotto e della affidati) che spesso ci sentia­ il Mussolini degli ultimi due Brigitte Bardot, neo cavaliere della Legion d'onore, in ricono­ camera da letto. mo spiazzati. E ci scopriamo a anni: le testimonianze che ci scimento dei suoi 36 anni di vita cinematografica, è l'ospite di oggi tratti a pensare al classico 'Co­ sono arrivate su questo perio­ a Mixerstar (Raidue, ore 17,50). L'attrice francese, che ha accolto me andrà a finirei* suggerito do lo mostrano ancora più "re­ Quella di Negrin e di Bada­ dai film d'azione. Il rapporto missivo" di quanto non sia sta­ Giovanni Minuli nella sua villa di Saint Tropez, non si è lasciata lucco era un'operazione attesa to rappresentato nel film. Al trarre in inganno dall'intervistatore ed ha «pilotato» lei stessa il tra Edda e Galeazzo, ad esem­ con qualche scetticismo dopo pio, forse il più compiuto e ca­ Gran Consiglio, per esempio, colloquio parlando soprattutto della passione che ormai riempie la le polemiche sulla Clarctta ci- rico emotivamente, sembra perché non fa arrestare tutti, sua vita: gli animali, i pericoli di estinzione, la loro difesa, la sua nematografica di Squitieri, de­ una vicenda conclusa in se perché non si mette a gridare? opera in loro favore, la sua filosofia di donna ormai cinquantenne. terminate dalla -eccessiva stessa e poco importa che per Non esiste un verbale di Quella «Ho avuto molto coraggio — dice la Bardot — ho abbandonato un compiacenza' con la quale il loro l'uomo del destino, padre e cruciale riunione, ma nelle loro ambiente in cui ero una diva adulata da tutti per lanciarmi nella regista aveva voluto liberarsi memorie gli uomini del regime da ogni stereotipo. Un rischio suocero, portasse il nome stori­ raccontano che Mussolini par­ protezione degli animali». È vero che parla con le piante (chiede che però, dice Negrin, non li ha camente opprimente di Benito lava a bassa voce, spesso tace­ Minoli)? «Sì, preferisco parlare con loro che con gli uomini». Ma mai preoccupati: il loro duce, Mussolini, 'Ben*, come lo va. Come se "volesse" farsi perché vuole continuare a dare un'immagine così infernale della un vinto, fotografato negli ulti­ chiamerà per quattro ore Cla­ mettere in minoranza, abban­ Bardot? «Perchè Brigitte Bardot è odiosa, è infernale. Non si può mi due anni, a cavallo tra il '43 retto. donare un'avventura che or­ avere tutto dalla vita A 50 anni la Bardot si è creata un nuovo e il '45, mostra •l'altra faccia*, mai gli sembrava persa. Per Il personaggio più opaco è lunghi periodi, poi. Mussolini personaggio a cui tiene molto, nonostante le critiche ed il fatto che, quella del padre; del nonno, proprio lui, il duce, che nel film marito e amante, e sprattutto viene rappresentato sempre, non era andato neppure a Pa­ per tutti, è sempre la Diva. suocero. Ed altro non è che lazzo Venezia, e quando i tede­ anche quando pronuncia le schi lo libereranno dalla pri­ l'altra faccia del fascismo vis­ frasi più terribili per i destini suto all'ombra dei nomi più gione del Gran Sasso per por­ italiani (per esempio nel mo­ tarlo al cospetto di Hitler, lui Canale 5, ore 13,30 Canale 5, ore 12,20 importanti del regime, quelli mento in cui proclama a Ciano del Mussolini e dei Ciano. chiederà solo di essere riporta­ la sua intenzione di continua­ to a casa, dalla sua famiglia: Una storia minore quasi re la guerra 'fino all'ultimo sempre tralasciata dagli stu­ italiano-) come un uomo avvi­ Non si tratta, in ogni caso, «Buona Puntosette: diosi del fascismo: una storia lito, perdente, che vorrebbe ri­ di una ricostruzione storica al contrario che si è sviluppata nunciare al potere. Una rinun­ che ha ricercato la fedeltà ad domenica» si discute sui rotocalchi nei memoriali, cia che fa uscire più prepoten-_ ogni costo: anzi, Negrin e Ba­ nei pettegolezzi, nelle testimo­ temente l'amore fanatico di dalucco hanno avuto mano li­ nianze lasciate da chi, con la Claretto per lui, e insieme per i bera, pur sottolineando la lun­ apre agli della riforma cimice all'occhiello, curava il privilegi di quella condizione e ga ricerca e lo studio per la giardino o le cucine delle ville il 'riscatto* del personaggio di preparazione del film. Agli at­ del duce.

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