Saluto del Prof. Luciano Masieri COMUNE DI FERRARA Assessore allo Sport Città Patrimonio dell’Umanità na storia di sport lunga quarant’anni rappresenta un grande Utraguardo anche per una manifestazione sportiva come il Giro delle Mura Estensi. Quarant’anni di passione, di voglia di fare, di so- gni e di speranze con i piedi sempre ben saldi a terra, sono i requisiti di merito da ascrivere a due storiche società podistiche ferraresi: la Polisportiva Otello Putinati e Ferrara che Cammina. Un sogno che continua anche oggi, un traguardo importante che deve motivare il nuovo sodalizio sportivo a proseguire anche negli anni a venire pur tra le crescenti difficoltà. In tutti questi anni il Giro delle Mura Estensi si è guadagnato uno spazio importante nel panorama delle corse su strada, anche in virtù delle peculiarità del tracciato. L’Ippodromo comunale, punto di partenza e arrivo, e le mura cittadine rappresentano una forte attrattiva per gli appassionati podisti. E proprio le Mura della nostra città sono state un testimone memorabile in questi lunghi quarant’anni. Esse rappresentano una grande palestra a cielo aperto, il luogo ideale dove praticare attività motoria e trascorrere insieme alla famiglia e agli amici momenti di svago nel tempo libero. Un censimento voluto dal Servizio Sport alcuni anni fa, dimostrò che quasi duemila persone al giorno utilizzano le mura per una sana camminata o una più impegnativa corsa, mentre sono anche il luogo di allenamento prediletto degli atleti delle corse di mez- zofondo, fondo e maratona. Su questo importante monumento storico eretto a difesa della città, hanno corso i più forti maratoneti del mondo e diversi campioni olimpici da Gelindo Bordin a Stefano Baldini, da Alberto Cova a Gabriella Dorio. E poi come dimenticare gli anni ottanta e la leggendaria scuola ferrarese di maratona di G. Paolo Lenzi che ha consacrato atleti del calibro di Massi- mo Magnani e Orlando Pizzolato, Salvatore Bettiol e Giuseppe Pambianchi, Fausto Molinari e Laura Fogli. Un movimento che coinvolgeva migliaia di appassionati e si ritrovava sistema- ticamente sulle “Mura” a qualsiasi ora del giorno. Il Giro delle Mura Estensi si disputa tradizionalmente il primo di Maggio e ha il merito di coniugare lo sport con la festa dei lavoratori. Lo sport, come il lavoro, è conquista dei diritti, maggiore possibilità di utilizzo del tempo libero e miglioramento della qualità della vita. Tutto il mio riconoscimento va quindi a quel gruppo di podisti della Polisportiva Otello Puti- nati che ha avuto questa felice intuizione: valorizzare le Mura cittadine attraverso una gara podistica e all’associazione Ferrara che Cammina che si è affiancata ai primi organizzatori solo in tempi più recenti. Grazie davvero con l’auspicio di ritrovarci tutti tra altri QUA- RANT’ANNI per una nuova festa. Assessore allo Sport del Comune di Ferrara Prof. Luciano Masieri I miei primi 40 anni miei primi 40 anni”, così titola un libro che raccontava i pri- “I mi 40 anni di vita di un (abbastanza) famoso personaggio del mondo dello spettacolo di qualche tempo fa. 40 anni di storia, episodi, avvenimenti che in qualche modo hanno caratterizzato un certo ambiente della nostra Società. 40 anni li compie anche la “Primo Maggio”, simbolo del mondo po- distico ferrarese, nata in un periodo storico del nostro Paese, dove a causa (o grazie) all’Austerity la gente cominciò a riappropriarsi del concetto di salute, di movimento, di salvaguardia dell’ambiente e di risparmio energetico. 40 anni sono passati ma, per certi aspetti, sembra di essere ancora fermi a quegli anni! Il parallelo con la “Primo Maggio” mi sembra perfettamente calzante: nata per simboleg- giare un nuovo stile di vita, per aggregare la cittadinanza in una giornata simbolica per il mondo del lavoro, per valorizzare un importante contesto sportivo cittadino (l’Ippodromo), la Primo Maggio, organizzata per un lungo periodo dalla gloriosa Polisportiva Putinati ed oggi dal G.P. FERRARA CHE CAMMINA, è ancora lì, oggi come allora, senza alcun cambiamen- to, senza una precisa identità, confusa in mezzo a tante altre manifestazioni, che saturano disorganicamente il calendario podistico ferrarese, con l’unica caratteristica di essere un appuntamento cui, se possibile, non mancare. Non è certo per responsabilità di chi annual- mente l’ha organizzata o l’organizza, ma di tutti coloro che non ne hanno capito il significa- to, l’importanza e non hanno saputo e voluto darle un’identità precisa ed un valore simbolico vero! 40 anni passati come fosse sempre la prima edizione, senza vederne le potenzialità, senza capire l’evoluzione sociale ed il valore dello Sport, senza utilizzare questa manifesta- zione per valorizzare una città, forte di un patrimonio artistico e culturale importanti e di un contesto atletico che ha segnato la storia della corsa in Italia. Una storia di “normale amministrazione”, come tante altre che hanno caratterizzato e stan- no contrassegnando la nostra Città. Non è un problema di soldi, ma di visuale prospettica, di fantasia, di capacità, di ingegno. Requisiti indispensabili per chi dovrebbe gestire una Comunità. Auguri Primo Maggio! Un augurio sincero da chi come me ha mosso i primi passi sportivi all’Ippodromo e sulle Mura cittadine e lì ne ha aperto e chiuso la carriera sportiva. Ti auguro che i primi 40 anni non siano passati invano e che, seppur in ritardo, ci si accorga del tuo valore simbolico e che ci si impegni a garantirti almeno altri 40 anni, ma più importanti e significativi. Massimo Magnani 40° giro Podistico delle Mura assano gli anni e mantiene intatto tutto il suo fascino; il Giro Pdelle Mura Estensi rimane indubbiamente tra le manifestazio- ni podistiche più radicate nel cuore degli sportivi ferraresi, anche e soprattutto di quelli che durante tutto l’anno non partecipano quasi mai a nessuna delle altre gare, che pure numerose infittiscono il calendario degli appuntamenti. Nacque dall’impegno di un gruppo di podisti della Polisportiva Putinati l’idea di una corsa podistica che circondasse la città attraverso quello che negli anni è diventato il percorso prediletto dai podisti che si allenano a Ferrara. Sulle Mura sono passati molti campioni che hanno onorato il Giro delle Mura con la loro presenza, ma ciò che ha permesso a questa manifestazione di rimanere nel tempo è stata la continua adesione di tanti corridori amatori e di tanti camminatori. A chi segue la partenza della gara dalle tribune dell’Ippodromo fa sempre una certa impres- sione vedere la pista riempirsi di atleti durante il primo chilometro di gara e il serpentone che si snoda colorato prima di dirigersi verso via Fabbri e poi verso l’inizio delle Mura in piazza Travaglio. Mantovani e Mazzanti In molti ricordano l’edizione del 1988, in occasione della quale Massimo Magnani concluse la sua carriera agonistica, sce- gliendo di farlo proprio nella manifestazio- ne che aveva già vinto per cinque volte a cominciare dall’anno in cui decise di fare il suo esordio nella maratona. Accompagnato da altri illustri atleti che avevano colto in quegli anni risultati di prestigio a livello internazionale, colse la sesta vittoria tra gli applausi dei ferraresi. Va comunque precisato che sul tracciato originario, che poi subì alcune modifiche negli anni per ragioni di viabilità, la mi- gliore prestazione tecnica fu ottenuta da Giuseppe Pambianchi, l’unico ad essere in grado nel 1980 di completare la prova in un tempo inferiore ai 40 minuti, oltre ad essere stato vincitore di quattro edizioni. Dopo aver preparato ventidue edizioni del Giro delle Mura, la Polisportiva Putinati cede nel 1995 al Gruppo Podistico Pizze- Massimo Magnani ria Pippo (poi diventato Ferrara che Cammina) l’organizzazione della gara. Nel 2000 il tracciato si arricchisce di un passaggio ancor più suggestivo: anziché percorrere via Baluardi per salire sulle Mura una volta giunti ai Bagni Ducali, gli atleti ora attraversano tutto il tratto di sottomura che da Porta Paola conduce fino a San Maurelio. Quest’anno si corre la quarantesima edizione; poche sono le manifestazioni che riescono a mantenere questa durata nel tempo. Il prestigioso traguardo raggiunto non è solo quello varcato dai podisti dopo la loro fatica, ma anche quello raggiunto da volontari ed appassio- nati che negli anni hanno fornito il loro contributo all’organizzazione del Giro delle Mura Estensi. Claudio Bottoni Luigi Marini e Giuseppe Pambianchi I consigli di Massimo Magnani COSA FARE PER STARE BENE E SENTIRSI MEGLIO PREMESSA La qualità della vita è un tema sempre più centrale nell’attuale organizzazione sociale di tutte le comunità. Qualità della vita significa scelte strategiche dal punto di vista politico, ma anche semplici azioni quotidiane che consentono a chiunque di trarre qualche beneficio e migliorare il proprio stile e qualità della vita; fra queste l’attività fisica, insieme ad altre corrette abitudini possono essere un prezioso aiuto per stare meglio con se stessi, quindi anche con gli altri ed essere soggetti attivi ed utili alla propria comunità. PERCHÉ PRATICARE ATTIVITÀ FISICA? Praticare attività fisica significa recuperare le prerogative tipiche dell’uomo, vuol dire preve- nire eventuali patologie di organi e apparati, vuol dire riappropriarsi di stili di vita improntati alla salute, al benessere e a una migliore qualità della vita. Praticare attività fisica comporta numerosi benefici: migliora la salute fisica e mentale,- di minuiscono i rischi di obesità e di malattie legate al sovrappeso. È noto, risaputo, accertato e dimostrato che l’esercizio fisico regolare diminuisce
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