A Cura Di Melitta Botteghelli Piergiorgio Mandelli Testo Introduttivo Di Elvio Guagnini Bruno Chersicla Cartoline Di Viaggio

A Cura Di Melitta Botteghelli Piergiorgio Mandelli Testo Introduttivo Di Elvio Guagnini Bruno Chersicla Cartoline Di Viaggio

Bruno Chersicla Cartoline di viaggio A cura di Melitta Botteghelli Piergiorgio Mandelli Testo introduttivo di Elvio Guagnini ASTERIOS EDITORE L’occhio del viaggiatore Chersicla di Elvio Guagnini Tra le forme della letteratura di viaggio meno servivano anche a comunicare qualcosa in chi abitava considerate sono da un lato gli album fotografici da un nella nostra stessa città. altro lato le raccolte o gli album di cartoline illustrate. Vi erano cartoline con inquadrature “classiche”, dei Strumenti insostituibili, un tempo, per imparare la veri stereotipi, come quella di Napoli, con veduta del geografia. Ricordo ancora con quanto piacere andavo Vesuvio e pino in primo piano, o la piazza San Marco a trovare, nella casa dove abitavo da bambino, un di Venezia con i colombi. Potevano essere utilizzate vecchio signore che consideravo una sorta di nonno con ironia verso gli stessi stereotipi. I più esigenti onorario: un bel vecchio (lo consideravo tale ma forse, cercavano di spedire cartoline con angoli di visuale a pensarci bene, aveva allora meno anni di quanti o soggetti poco noti («Ti faccio vedere qualcosa che ne ho io, ora: la percezione dell’età, si sa, cambia non hai ancora visto»). Negli ultimi decenni, la cartolina con il tempo). Era stato funzionario della finanza, illustrata ha vissuto (sta vivendo) un periodo di minore forse intendente, ancora ai tempi del’Impero austro- fortuna. Spesso, sui girevoli di certi giornalai o tabaccai ungarico. Conservava ancora una splendida divisa di che le vendono, ne troviamo con retro ingiallito quelle che si utilizzavano per le cerimonie. Quando dal tempo (o magari impolverate per l’esposizione andavo da lui, mi raccontava molte cose bellissime prolungata in strada). I telefonini, oggi, hanno fatto una (era originario di Lussino) e poi, come regalo, mi concorrenza spietata al genere. La difficoltà cronica faceva vedere degli ordinati album di cartoline che il di trovare francobolli ha collaborato. Recentemente, figlio (comandante di nave) o altri familiari e amici, che un tabaccaio di una grande città del meridione mi ha navigavano, gli spedivano dai luoghi dei loro viaggi. guardato con insofferenza spedendomi alle poste per Erano ore che mi facevano sognare e nelle quali ho l’acquisto dei francobolli: «Cosa vuole, oggi non si cominciato a imparare e ad amare la geografia. scrive più. C’è la posta elettronica e il telefonino. Come Mentre le cartoline postali, ora scomparse, erano state mai lei scrive ancora cartoline?». messe in circolazione in Europa dagli anni Sessanta Anch’io sono rimasto scrittore di cartoline. Una volta, dell’Ottocento, le cartoline illustrate trovarono la qualcuno le usava per messaggi brevi. Anche per loro grande diffusione verso la fine dell’Ottocento ringraziare del dono di una pubblicazione. Alcuni in concomitanza con i progressi della fototipia. usavano la cartolina postale (per esempio, Benedetto Rappresentavano delle forme di messaggio più rapido Croce); altri (come Mario Fubini) la cartolina illustrata. rispetto alle lettere e vennero utilizzate anche per La cartolina postale permetteva messaggi più lunghi l’invio di messaggi ufficiali (come le famose cartoline (sul retro e su una parte del fronte). Quella illustrata precetto con cui si veniva chiamati alla visita di leva consentiva messaggi più brevi. Però, chi aveva una o all’arruolamento effettivo nell’esercito). Le cartoline grafia minuta ci poteva scrivere anche frasi più illustrate venivano utilizzate anche come strumento complesse. Era anche un modo per dare notizia di pubblicitario turistico (o altro) e come strumento di sé. Oggi ricevo cartoline da (e scrivo a) un gruppo propaganda (famose le cartoline illustrate di guerra ristretto di amici, a loro volta quasi tutti scriventi. molto adoperate dalla prima guerra mondiale). È una piccola cerchia di corrispondenti (e, a loro Le cartoline illustrate più comuni sono quelle che volta, acquirenti di francobolli) che si scrivono per recano immagini dei luoghi in cui ci si reca per ragioni le festività e/o in occasione di viaggi, soprattutto private, di lavoro, turistico, o altro. Quelle che servono a se importanti o curiosi. Anche i piccoli centri (o la far sapere, a chi si scrive, che si ha un pensiero per lei nostra stessa città) producono immagini interessanti (o per lui, o per loro se si tratta di un gruppo familiare) o inedite, degne di essere vedute (e condivise) dai anche stando lontani; per notificare il proprio viaggio, nostri amici. E allora si potrebbe dire che lo scrivere per condividere l’emozione per qualcosa che si è visto. cartoline è come adempiere a un rito di amicizia. Quando l’uso del telefono non era una pratica diffusa, E, ancora, bisognerebbe pure dire che, di fronte al 2 3 momento di crisi della cartolina illustrata tradizionale poco frequentate ecc.). La geografia odeporica di e già vista, stereotipa, c’è stata recentemente Bruno Chersicla è vasta: l’Italia delle grandi città e una ripresa di vitalità della stessa nella forma di dei piccoli centri; l’Europa; il Nord e il Sud America; il foto d’autore, talvolta anche sofisticate o rare – di Nord Africa; l’Asia. Moltissime le località testimoniate maggiore qualità, fuori dagli stereotipi – per lo più dalle cartoline. Altre immagini vi sarebbero, anche vendute in librerie di qualità. Ciò che ha rimesso fuori dal genere “cartoline”, documentate da schizzi e in movimento l’attività fotografica intorno alle città, disegni legati ai viaggi: com’è il caso dell’Argentina e mi musei, luoghi e monumenti particolari ecc. riferisco a ciò che so e che ho visto, ma probabilmente Tra gli amici dai quali ho ricevuto, per un lungo periodo, mi sfuggono altre situazioni odeporiche di Bruno. Un delle cartoline, è stato – in forma protagonistica – viaggio importante (presente anche nelle cartoline: Bruno Chersicla. In posizione protagonistica per la Vladivostok) ha dato luogo a un vero e proprio libro continuità, la qualità e particolarità delle cartoline e con commenti scritti e annotazioni dell’Autore delle per il tipo di messaggi accompagnatori. La particolarità tavole (Transiberiana. Appunti e disegni in viaggio, delle cartoline inviate da Bruno è che erano fatte da Cinisello Balsamo, Silvana, 2013). Bruno stesso. Fatte, stampate prima o durante il viaggio E, del resto, anche questo delle “cartoline di viaggio” (in qualche caso, come càpita, al ritorno). Progettate è un libro, dove i viaggi (cioè le cartoline) hanno una solitamente prima, come mi aveva detto Bruno, in vista data. E, pure questo, conferma la vocazione di Bruno della spedizione successiva, collegata al viaggio. (da sempre) a comporre opere che – magari attraverso In qualche caso, si trattava di immagini di ciò che tessere sparse – si configurano come esplorazioni Bruno voleva vedere o di come immaginava le cose complessive di territori di pertinenza di Chersicla (mi che voleva o avrebbe voluto vedere. riferisco a tanti testi importanti della sua bibliografia): la In ogni caso, si è sempre trattato di immagini speciali, Trieste di Joyce, i gesti ricorrenti della vita quotidiana, che volevano invitare alla condivisione ma anche alla la propria vita, la storia della propria famiglia, i caffè, riflessione su particolari aspetti dei luoghi visitati. Una la città. Tutti argomenti, questi, ai quali Chersicla ha caratteristica, certo, propria del rapporto comunicativo dedicato altrettanti libri. attraverso le cartoline illustrate. Ma sviluppata da Ho ancora in mente una conferenza di Bruno a Chersicla in modo eccezionale. Trieste (organizzata da me al Circolo della Cultura Un tempo, le cartoline si conservavano; e – e delle Arti) nella sala affollatissima della Biblioteca periodicamente – si estraevano dalle scatole in cui Statale, nella quale Bruno aveva fatto scorrere – per erano riposte (o si consultavano negli album di cui il suo pubblico – molte delle immagini di viaggio ho parlato all’inizio) e si scorrevano. Qualcuno lo fa corrispondenti a queste cartoline. E aveva, in qualche anche oggi; e – addirittura – c’è chi numera le cartoline modo, enunciato (direttamente e indirettamente) ricevute sì che si potrebbe tracciare una cronologia e giudizi e idee relative alle immagini che il viaggiatore una mappa dei viaggi dei diversi corrispondenti. si porta dentro e di cui è il regista. E aveva anche Per Bruno, scorrendo l’elenco delle sue “cartoline di discusso del fatto che tali immagini sono il frutto viaggio”, si può senz’altro fare qualche considerazione di una interazione complessa. Dove si intrecciano i sulla mappa delle destinazioni del viaggiatore: da pregiudizi (le immagini precostituite che – dentro di Agliate, Albenga, Amsterdam a Vienna, Viterbo, noi – rappresentano ciò che pensiamo, immaginiamo Warszava, Zoccorino. Da località anche piccole o abbiamo saputo da altri circa il luogo che visitiamo), (non per l’importanza che possono avere) a città di gli stereotipi (la rappresentazione topica di un luogo o più notevoli dimensioni fino alle metropoli. Senza di un territorio secondo immagini tramandate, magari preclusioni o scelte magari parziali o ristrette o mirate di colore) e l’esperienza, che nasce dal nostro contatto (tipo: località di dimensioni minori, fuori mano, diretto con il luogo, dal fatto che lo facciamo nostro, 4 5 impadronendoci delle immagini, della lingua, della Una splendida immagine di Brasilia definisce la città cultura, dei modi di vita, dei segni, degli alfabeti e dei come una «città “ideale” del potere» e l’immagine simboli che li rappresentano. simbolica ne enfatizza il carattere anche attraverso La cartolina, in questo senso, può diventare preziosa. il colore squillante e la stilizzazione del monumento Per esempio, per intrecciare suggestioni storiche, che ne rappresenta l’ufficialità. Salvo che, poi, nel culturali e impressioni soggettive utili a stimolare testo inviatomi, si inneggia a Rio come luogo dove l’interesse per un determinato soggetto. Non è un sarebbe bene trasferirsi. Una Berna rappresentata caso che uno dei più grandi del Novecento italiano, come una testa complessamente scomponibile (come Attilio Bertolucci, abbia voluto intitolare Cartoline certi “legni” di Chersicla) reca il seguente commento: illustrate una sua «eventuale raccolta dei suoi «Alla Mecca dell’astrattismo lirico».

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