Il Museo Dell'alto Medioevo a Roma

Il Museo Dell'alto Medioevo a Roma

Corso di Laurea in Storia delle Arti e Conservazione dei Beni Artistici ex D.M. 270/2004 Tesi di Laurea Il Museo dell’Alto Medioevo a Roma Relatore Ch. Prof. Maria Chiara Piva Correlatore Ch. Prof. Michela Agazzi Laureando Agnese Scarpa Matricola 832032 Anno Accademico 2015 / 2016 INDICE CAPITOLO 1. GLI STUDI SULL’ALTO MEDIEOVO. UNA SINTESI p. 1 1.1 Le molteplici identità dell’Alto Medioevo. Dalla fine dell’Ottocento al secondo Dopoguerra p. 3 1.1.1 L’archeologia barbarica e le necropoli ritrovate p. 5 1.1.2 L’Italia e l’archeologia cristiana p. 21 1.1.3 L’Alto Medioevo tra storiografia e storia dell’arte p. 37 1.2 Il secondo dopoguerra e lo sviluppo degli studi sull’alto medioevo tra Linz, Pavia e Spoleto p. 49 1.2.1 Il Conseil per la ricerca sull’Alto Medioevo p. 50 1.2.2 L’Accademia Spoletina e la fondazione del Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo p. 61 1.2.3 Le iniziative di Salmi un ulteriore sviluppo degli studi su Alto Medioevo: MAME e Corpus della scultura altomedievale p. 75 1.2.4 L’Archeologia Medievale: l’ultima delle discipline storiche p. 84 CAPITOLO 2. MARIO SALMI. STUDIOSO, MAESTRO E AMMINISTRATORE p. 89 2.1 Mario Salmi storico dell’arte p. 91 2.2 La personalità pubblica di Mario Salmi. Gli allievi, i colleghi, l’amministrazione delle belle arti p. 124 2.2.1 Salmi insegnante: «Ho l’anima del maestro di scuola» p. 125 2.2.2 L’amministrazione delle belle arti. Dalla Soprintendenza al Consiglio superiore p. 127 2.2.3 Il rapporto con i colleghi, i dibattiti, le stime reciproche, i Convegni p. 139 2.2.4 Conclusione. «Mi compiaccio di aver potuto promuovere … il Museo dell’Alto Medioevo» p. 146 CAPITOLO 3. PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE DEL MUSEO DELL’ALTO MEDIOEVO p. 152 3.1. Un museo per il Medioevo a Roma. Storia di un’assenza p. 153 3.2. La questione della periodizzazione per un museo «delle civiltà germanica e mediterranea e delle loro attività artigianali» p. 161 3.3 Il Museo e i rapporti con gli istituti stranieri: modelli per lo sviluppo di corrette metodologie di scavo archeologico p. 163 3.4. Il Museo da centro per la ricerca archeologica a sede di una Soprintendenza speciale per il Medioevo p. 166 3.5. La scelta della sede. Il Palazzo delle scienze all’Eur p. 184 3.6. i dodici anni tra fondazione e apertura del Museo: le «difficoltà di ordine pratico» p. 192 3.7. La scelta della collezione p. 196 3.8 L’allestimento p. 203 CAPITOLO 1. GLI STUDI SULL’ALTO MEDIEOVO. UNA SINTESI. Questo capitolo e il successivo serviranno ad individuare le condizioni che portarono alla fondazione del Museo dell’Alto Medioevo, istituito per voto del Consiglio Superiore di Antichità e Belle Arti in data 22 febbraio 1955.1 Il fine è comprendere come mai proprio alla metà degli anni Cinquanta si decise di fondare un museo sull’Alto Medioevo, scegliendo questo periodo e una dicitura così specifica. In questo primo capitolo si delineerà la storia degli studi sui primi secoli dell’evo di mezzo, individuando il contesto storico e geografico in cui venne introdotto il termine alto medioevo. Sono stati presi in considerazione anche quei contributi che – pur non usando esplicitamente il termine – affrontano temi e problematiche relative a quell'ambito cronologico. Interesse primario è capire quando, da chi e in quale accezione cominciò ad essere utilizzato il termine, e le relazioni che legavano i diversi protagonisti di questa storia. Delimitare cronologicamente l’Alto Medioevo può non essere facile, in quanto le date scelte come cesura iniziale e finale possono variare anche di molto a seconda della geografia cui si fa riferimento.2 A questo proposito si possono traslare al problema dell’alto medioevo le parole di Lellia Cracco Ruggina a proposito del tardoantico, secondo la quale «occuparsi» di questo periodo «deve pur significare muoversi entro orizzonti cronologici appropriati». 3 Infatti «si tratta di un’operazione indispensabile innanzitutto per comprendere la genesi e la coerenza interna delle proprie ricerche, ai due livelli – assolutamente inseparabili – delle scelte tematiche e delle scansioni cronolgiche: ché ogni periodizzazione non rappresenta mai un momento puramente 1 Roma. Fondazione di un museo nazionale dell’Alto Medioevo, in Bollettino d-arte del Consiglio Superiore di Antichità e Belle Arti, 1955, n. 40.1955, p. 381 2 Cfr. Tabacco Giovanni, Alto Medio Evo, in Tabacco Giovanni, Merlo Grado G, Medioevo. V/XV secolo, Bologna, Il Mulino, 1981 (tomo I); Delogu Paolo, Un’idea dell’alto Medio Evo, in Periodi e contenuti del Medio Evo, a cura di Delogu Paolo, Roma, Il Ventaglio, 1988, pp. 56-67; Wikham Chris J, Le strutture dell’economia e del potere, in Periodi e contenuti del Medio Evo, op. cit. pp. 75-86; Elbern Victor H., sv. Alto Medioevo, in Enciclopedia dell’arte medievale. Volume I, Roma, Istituto della enciclopedia italiana, 1991, pp. 473-478 3 Cracco Ruggini Lellia, Tardoantico e alto Medio Evo: continuità e cesure, in Periodi e contenuti del Medio Evo, op. cit. pp. 13-37, p. 15 1 formale ed estrinseco della ricerca storica, bensì il modo stesso di porsi il problema».4 In questo capitolo «sarà dunque importante incominciare col rendersi conto di come questo blocco … si è andato a poco a poco enucleando nella riflessione storiografica»,5 ovvero comprendere in che modo storici, archeologi e storico dell’arte pensarono e definirono l’alto medioevo negli anni dalla fine dell’Ottocento a tutta la prima metà degli anni Cinquanta. Il problema non fu di secondaria importanza nemmeno quando il museo venne fondato, come testimonia l’articolo Problemi dell’Alto Medioevo (a proposito di un nuovo museo) scritto da Bianca Maria Felletti Maj, prima direttrice dello stesso.6 Punto di riferimento sarà proprio la cronologia da lei individuata nel periodo che va «dal disgregarsi politico dell’Impero d’Occidente al X secolo».7 Per il periodo precedente al riconoscimento dell’Alto Medioevo come categoria periodizzante per la storia dell’arte, si sono identificati alcuni filoni principali di studi di archeologia e storia dell’arte: le oreficerie e i corredi tombali barbarici – longobardi in Italia – e i monumenti di epoca paleocristiana.8 Considerata la natura del Museo si è scelto di dare particolare risalto da una parte agli studi di storia dell’arte, dall’altra a quelli di archeologia, essendo specificato tra gli obiettivi del museo, così come si legge nel verbale del voto del Consiglio Superiore del 4 Cracco Ruggini Lellia, Tardoantico e alto Medio Evo…, op. cit. p. 15 5 Cracco Ruggini Lellia, Tardoantico e alto Medio Evo…, op. cit. p. 15 6 Felletti Maj Bianca Maria, Problemi dell’Alto Medioevo (a proposito di un nuovo museo), in Commentari. Rivista di critica e storia dell’arte, Firenze, Le Monnier, 1963, n.s. 14, pp. 75-91 7 Felletti Maj Bianca Maria, ivi, p. 76. Sul problema della periodizzazione cfr. Brezzi Paolo, Tardo Antico e Alto Medioevo (ricerche e problemi), in Miscellanea di Storia in memoria di Francesco Arnaldi, Napoli, Loffredo, 1984, pp. 18-34; Cracco Ruggini Lellia, Tardoantico e alto Medio Evo…, op. cit. p. 32 8 Cfr. Broccoli Umberto, Archeologia e Medioevo. Il punto sull’archeologia medievale italiana, Roma, Editori Laterza, 1986, pp. 7 11; La Rocca Cristina, Uno specialismo mancato. Esordi e fallimento dell’archeologia medievale italiana alla fine dell’Ottocento, in Archeologia Medievale, Firenze, All’Insegna del Giglio, 1993, n. 20. 1993, pp. 13-43, p. 15; Gelichi Sauro, Introduzione all’archeologia medievale. Storia e ricerca in Italia, Roma, Carocci, 1998, p.29; Francovich Riccardo, L’archeologia italiana fra storia e gestione del patrimonio, in Quaderni Medievali, Bari, Edizioni Dedalo, 2003, n. 55/giugno 2003, pp. 102-116; Ardizzone Fabiola, Archeologia Medievale, Palermo, Carlo Saladino Editore, 2007, p. 16 2 22 febbraio 1955, che questi dovesse porsi come centro propulsore di una nuova disciplina archeologica per l’Alto Medioevo.9 L’idea che l’archeologia per l’alto medioevo potesse affrancarsi da altre discipline storiche come scienza autonoma è da ritenersi una proposta ambiziosa e che precorre i tempi, se pensiamo che la data di nascita dell’archeologia medievale in Italia – quale viene indicata dagli studiosi del settore – si fa risalire alla prima metà degli anni Settanta, o pochi anni prima se consideriamo la data del primo insegnamento universitario, come punto di arrivo di un percorso irto di difficoltà.10 1.1 Le molteplici identità dell’Alto Medioevo. Dalla fine dell’Ottocento al secondo Dopoguerra. Per comprendere gli sviluppi della disciplina è fondamentale mettere in evidenza alcuni tra gli studi concernenti opere o correnti artistiche datate ai secoli altomedievali così come si svilupparono all'interno dell'archeologia e della storia dell'arte, al fine di identificare l’ambito in cui si collocano le premesse che portarono allo sviluppo degli studi negli anni del secondo dopoguerra. Per quanto riguarda l’archeologia, importanza rilevante hanno avuto da una parte le scoperte e gli scavi di necropoli ‘barbariche’, dall’altra i primi sviluppi di quella che poi verrà identificata con il termine di Archeologia cristiana. Per quanto riguarda la storiografia artistica, principale fonte di questa ricerca sono stati i manuali di storia dell’arte, di cui si è valutato lo spazio che in essi è dedicato ai secoli tra il V e il X. 9 Roma. Fondazione di un museo nazionale dell’Alto Medioevo, op. cit. 10 Cfr. Francovich Riccarco, Archeologia medievale e istituzioni, in Archeologia Medievale, Firenze, All’Insegna del Giglio, 1975, n. 2.1975, pp. 399-408, p. 404; Broccoli Umberto, Archeologia e Medioevo…, op. cit. pp. 22 e 41; Whitehouse David Bryn, sv.

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