ic ANNO 70. N. 215 SPIO. IN AB». POST. OR. 1/TO r UGIORNALE fn ONDATO OA ANTONI Oit GRAMSCI a DOMENICA 12 SETTEMBRE 1993 L. 1500 / »•«. L. 3OO0 Il capo del governo a Bari parla di futuro politico: crisi economica e Mezzogiorno cort COSSUT-ltt Elogio Arriverà al 56% il taglio delle pensioni baby per gli statali. Abete: via l'anonimato dai bot PER DlHBNKlCARE della politica WALTER VELTRONI £RA M&SUO «Ho tenuto fuori i partiti» 0rtAC«XieJ2A| e avessero dato retta ai sondaggi, se avessero TRE H£SI messo al primo posto i difficili problemi di w equilibrio interno ai loro paesi, forse Arafat e Rabin non avrebbero concluso il più impor- Saa^aM tante atto di pace della storia del dopoguerra. Il coraggio della loro scelta restituisce alla po­ litica il suo valore più alto. Rabin e Arafat hanno messo al primo posto il destino della loro gente, il futuro dei loro Ciampi difende le sue scelte popoli, la vita e la pace degli israeliani e dei palestinesi. La politica ha mostrato cosi la sua possibile grandezza, la sua nobiltà. I due leader rischiano molto, perché forti so­ no le opposizioni irriducibili di chi non vuole la pace. Es­ «l partiti la Finanziaria l'hanno letta sui giornali». se peseranno ancora con la potenza minacciosa di mino­ Ciampi difende il governo («Parlamentare e politi­ ranze disperate, disposte a tutto. Eppure la pace è andata co, nonché di garanzia istituzionale») e spiega che avanti, sospinta dalla volontà politica e dalla lucida con­ «il senso della transizione è la ricomposizione del si­ sapevolezza che ora, finiti i blocchi contrapposti, l'accor­ do era possibile. Chi voleva la pace doveva cogliere l'atti­ stema politico». «Il Parlamento non è delegittimato: mo, sfruttare la finestra di opportunità data dalla nuova però invecchia rapidamente». «Il Mezzogiorno? sa­ situazione internazionale e dalla attiva iniziativa della Rabin-Arafat, da Clinton prà risollevarsi, ma per l'occupazione occorre batte­ nuova amministrazione americana. Ora, o forse mai più. re l'inflazione. Non ci sono altre ricette». • , Ora, sfidando i conservatori e gli estremisti. Ora, rischian­ do. l " ~*"*J * <-* "* *" * "* La politica è rischio e responsabilità, coraggio e deci­ per strìngersi la mano sione. Ci sono dei momenti, nella storia, in cui la politica FABRIZIO RONDOLINO LUIGI QUARANTA deve immergersi in quelli che Berlinguer chiamava «i pen­ sieri lunghi», capaci di dare risposte ai tempi di grande •• Ciampi a Bari difende la «Punto», riparla di economia È approdato all'Indipendente anche Arturo Gismondi, gior­ mutamento. Il pendolo della storia si sposta, segnando, manovra, il governo («Parla­ e di occupazione. «Il Mezzo­ nalista socialista in (orza alTg2. L'articolo di Gismondi (edi­ <]i volta in volta, le «pubbliche necessità». Si succedono mentare e politico, nonché giorno- afferma - ce la può toriale di pnma pagina") non è preceduto da alcun distico cosi fasi di prevalenza dell'individualismo e dell'agoni­ di garanzia istituzionale») e fare». che spieghi ai lettor se l'autore sia da considerarsi tra ì gior- smo sociale a tempi nei quali l'accento si sposta sulla so­ nalisu assunti alla Rai per meriti di partito, dei quali Sempre- spiega che «il senso della Per la Confindustria la fi­ duro Bossi chiese giorni fa l'epurazione, non si sa se con lidarietà. Momenti di esasperazione del valore assoluto transizione è la ricomposi­ nanziaria era un atto dovuto, del liberismo e stagioni nelle quali si cercano le armonie menzione sulla fedina penale. zione del sistema politico». ma ora Abete rilancia: «oc­ Va detto che il quotidiano brandito da Vittono Feltri ha il possibili tra crescita e sviluppo. Infine tempi nei quali la corre allungare la vita del de­ politica esaspera la sua vocazione tattica e altri nei quali Il Parlamento non è dele­ merito di reclutare le sue firme quasi ovunque, senza pregiu­ prevale la necessità di obiettivi, di disegni, di ambizioni gittimato: però invecchia ra­ bito e togliere l'anonimato ai dizi politici, purché animate da un qualche motivo di frustra­ strategiche di lungo periodo. Oggi viviamo questo mo­ pidamente, perché «il siste­ Bot». zione o iracondia. Dalla suora cattiva Irene Pivetti al pensa­ ma dei partiti sta subendo Nuovi dettagli sulle pen­ tore Mughini, dal cospiratore fallito Edgardo Sogno al fu edi­ mento. Il grande disordine che ci circonda e che risuona tore Giulio Savelli, il giornale leghista è una specie di catalo­ con il rumore delle bombe di Sarajevo, delle chiacchiere imponenti trasformazioni». Il sioni-baby degli statali: previ-. voto? Decidono Scalfaro e le go dei conti in sospeso. Il mercato, del resto, premia la spe­ dei mediatori o dei lamenti dei somali uccisi da chi anda­ sti tagli sino al 56%. Intanto cializzazione. Si deve essere dei ven specialisti, ad esempio, va a «restituire speranza» provoca in noi un grande biso­ Camere. «I partiti la Finanzia- protestano i comuni: dopo i per pubblicare in prima pagina la mesta istantanea della vil­ gno di ispirazione politica forte Come se non bastassero na l'hanno letta sui giornali». • tagli della Finanziaria, dico­ letta (in puro stile brianzolo) eretta da Clemente Mastella in più, anzi fossero devastanti, le furbizie, le tecniche, le Poi si sposta a Melfi e in­ no, saremo costretti ad au­ quel di Ceppaloni, definendola «villa hollywoodiana». Ma­ spregiudicatezze imparate malamente sui libri di Machia­ contra Agnelli c.visita gli im­ mentare le tasse e a tagliare i • stella si è offeso: ma non immagina quanto si sono incazzati velli e tradotte nella forma allucinata della riduzione del­ pianti che produrranno la servizi. a Hollywood. l'esercizio del potere a fine ultimo. -1 H GILDO CAMPESATO RICCARDO LIGUORI A PAGINA 3 MICHELESERRA Tutto questo vale anche per noi, per tutti noi. Il ri­ schio, nella politica italiana, è che dopo il bombarda­ mento della vecchia sala da ballo si tomi a cercarsi, a coppie o a gruppi un po' nuovi e un po' vecchi, nel desi­ È l'unico modo per, aiutarli, dice. Scoppia subito la polemica derio di tornare a danzare le melodie di un tempo perdu­ to. In Italia si sono riaperte le danze. La musica ce l'ha messa una brutta lègge elettorale che non ha risòlto il problemn'OTrrralp della vita italiana' la costituzione, con «licenziate i tossicodipendenti » una diretta e solenne investitura popolare, di un governo stabile nelle condizioni di unire il paese e realizzare una •Politica». Dopo le prossime elezioni si dovrà fare una maggioranza ed un governo. La peculiare situazione del U. DE GIOVANNANGELI S GINZBERG G. LANNUTTI ALLE PAGINE 12 » 13 paese, la possibile separazione in tre aree ciascuna a rap­ Proposta choc di don Benzi presentanza politica unica o prevalente, renderà tutto più difficile. Non si potrà fare la maggioranza di una o due Aiutare i tossicodipendenti licenziandoli. L'idea, è parti del paese contro un'altra, llsistema rischia cosi di **»*?* \*ZyZ<'>> avvitarsi, in una crisi di governabilità che può pesare sulla di don Oreste Benzi che ha lanciato un appello ai stessa unità nazionale. Per questo i balli sono ricomincia­ datori di lavoro: «Le fabbriche devono licenziare i ti. Solo che molti sembrano affascinati dall'idea di toma- tossicodipendenti fino a quando non sia certificato. re a svolgere la funzione di Ghino di Tacco, magari in for­ Ruffolo Pasquino Einaudi L'avvocato dì Andreotti mato bonsai. Cosi Bossi, l'antisistema, ritiene non impro­ il loro pieno recupero». Perdere il lavoro sarebbe te­ ponibile una alleanza con la De di Ceppaloni. E vicever­ rapeutico: «Per costringerli a smettere bisogna fare sa. Ecosl anche sono riprese le grandi manovre alla ricer­ Disegni I giornali Le mie terra bruciata». Don Mazzi: «È vero il contrario». Mar­ allarma Caselli: le bugie ca del centro che non c'è. Manovre politiche, certo. Ma co Taradash: «Fesserie clericali». • osserverei anche, con prudente attesa, ciò che sta ridili- neocentristi e i falsi letture possono ucciderci nendosi, in termine di poteri, in luoghi decisivi come l'in­ formazione, le banche, le partecipazioni statali. MONICA RICCI-SARGENTINI % •è da augurarsi che il nuovo «centro» non vo­ glia nascere come il vecchio è cresciuto, an­ •• ROMA. Aiutiamo chi si gli è diventata insopportabile. che se magari in modo più elegante e tecno­ droga cacciandolo dal posto Allora, solo allora, chiede aiu­ cratico. Non mi scandalizzo dell'attivismo di di lavoro. Don Oreste Benzi, to. Per questo dobbiamo fare CMMBKÌM molti nella costruzione di una formazione fondatore dell'associazione terra bruciata intomo a lui». • • che ambisca ad occupare un luogo, finora Papa Giovanni XXIII. ieri ha " Un appello destinato a sca­ più fisico che politico, della politica italiana. Sapremo più lanciato un appello choc: «Le tenare polemiche. È ironico avanti se la linea di questo polo sarà quella di Lavarone o , fabbnche dovrebbero licenzia­ Marco Taradash: «Fesserie, fes­ di Ceppaloni, quella del vecchio Psi o dei nuovi Popolari. re i tossicodipendenti non ap­ serie clericali. Cosi la solidarie­ Solo che non si pensi di tracciare nuove linee immagina­ pena si accorgono della loro - tà diventa una torma di sadi­ rie, di qua la Lega e di là la sinistra, in mezzo il bene e la condizione. In questo modo li "• ragione. Non basta più. Nessuno ci crede più. Comunque aiuterebbero veramente». Ma " smo civile». Scuote il capo an­ vedremo, ascolteremo, discuteremo. Come vogliamo lare perdere il lavoro non signifi­ che don Antonio Mazzi, fonda­ con Mario Segni. Il leader dei referendum ha svolto, fin cherebbe sprofondare in una tore della comunità Exodus e qui, una funzione assai rilevante nella trasformazione del disperazione ancora più nera? prossimo conduttore di "Do­ paese. I referendum sono stati un potente acceleratore «Appunto - continua don Ben­ menica In": «Ma quali licenzia­ della crisi del vecchio regime.
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