I Minerali Della Cava Di Campomorto in Località Pietra Massa, Montalto Di

I Minerali Della Cava Di Campomorto in Località Pietra Massa, Montalto Di

I MINERALI DELLA CAVA del 2008 dal G.M.R. e preparata in pre- DI CAMPOMORTO IN ventivo accordo con le maestranze della cava, diversi ritrovamenti interessanti so- LOCALITÀ PIETRA no stati fatti, in particolare da uno degli MASSA, MONTALTO DI autori (L. M.). CASTRO (VT) Quest’ultimo fatto ci ha indotti a pen- sare che con una discreta dose di fortuna, Edgardo Signoretti 1, Domenico Preite 1,2,3,5, finché la cava sarà in attività, qualche ra- Enrico Bonacina 2,5, Italo Campostrini 3,4,5, rissimo campione sarà ancora possibile Luigi Mattei 1, Roberto Pucci 1,5. trovarlo e, spinti anche dalle tante richie- 1 Gruppo Mineralogico Romano ste di documentazione che ci pervengono 2 Gruppo Orobico Minerali 3 Gruppo Mineralogico Lombardo dalle nuove leve di ricercatori e collezioni- 4 Dipart. di Chimica Strutturale e Stereochimica sti, ci siamo convinti a riproporre sulle Inorganica, Univ. degli Studi di Milano pagine di questo notiziario una rassegna il 5 Associazione Micromineralogica Italiana più possibile esaustiva dei minerali sino ad ora osservati. Prima di addentrarci nella descrizione della cava e dei minerali rinvenuti, ci Prefazione sembra importante segnalare il fatto che Sono trascorsi più di 25 anni dalla alcune specie, ritenute esclusiva mondiale pubblicazione dell’articolo di E. Passaglia della cava di Campomorto come la ver- e B. Turconi “SILICATI ED ALTRI MI- tumnite o importanti quali afwillite ed et- NERALI DI MONTALTO DI CASTRO tringite, siano state rinvenute anche nella (VT)”, del 1982, su questa località dell’al- cava di leucitite di Vallerano situata al to Lazio che ha dato minerali di estrema km 11 della via Laurentina, presso Roma importanza e di assoluta rarità, anche co- (Ballirano e Fiori, 2005; Fiori et al., 2002) me località tipo. e, più recentemente, anche a Bellerberg Guardando indietro nel tempo abbia- nell’Eifel (Blasss et al., 2008). mo l’impressione che, forse per le alterne Gli autori non hanno la percezione di vicende che hanno visto la cava di Cam- quanti campioni di questi rarissimi mine- pomorto spesso ferma dal punto di vista rali possano trovarsi nelle collezioni pri- estrattivo, questo sito sia stato un po’ tra- vate, ne’ di quale sia la loro qualità, per scurato. cui le descrizioni che seguiranno sono Dopo i primi ritrovamenti effettuati “dedotte” da materiale in loro possesso, tra la seconda metà degli anni ’70 e i pri- in particolar modo della collezione di D. mi anni ’80, altre segnalazioni (in verità Preite che ha acquisito materiale del com- rarissime e molto diluite nel tempo, circa pianto E. Turconi, (campioni su cui erano tre o quattro a quanto ci è dato sapere) si state effettuate le analisi di E. Passaglia sono ripetute fino alla metà degli anni ’90 che avevano permesso la stesura dell’arti- (Preite, 1997). Molto recentemente, du- colo del 1982). Tale collezione è stata in rante una ricerca organizzata nel maggio seguito incrementata con l’acquisto di Il Cercapietre 1-2 / 2008 5 campioni rinvenuti da alcuni soci del stessa valle e legata probabilmente ad un G.M.L. (Gruppo Mineralogico Lombar- antico alveo dello stesso fiume” (Sposato do) nel 1995. et al., 1993). I prodotti oggetto di coltivazione nella cava subaffiorano fra i depositi alluvionali LA CAVA situati al fondo del vasto plateau di traver- Dal punto di vista petrografico la roc- tino che attraversa la valle del fosso del cia che costituisce la colata lavica sfrutta- Timone, dal castello di Vulci fino ad in- ta nella cava (fig. 1), pure se è conosciuta crociare la S.S. n° 312 Canino-Montalto. localmente con il nome generico di basal- L’evento effusivo che ha generato la to ed è segnalata sulla Carta Geologica messa in posto di questi prodotti è assai d’Italia (foglio n° 136 “Tuscania”) come simile, riteniamo, a fenomeni osservati “tefrite di Castellaccio dei Vulci”, è costi- anche in altre località laziali (cave di tuita da una fonolite nefelinica (Passaglia “Vallerano” presso Roma), come pure in e Galli, 1977), che risulta essere il prodot- altre località europee (Bellerberg nel- to di una manifestazione fissurale legata l’Eifel). all’attività periferica del Distretto vulca- La fuoriuscita della lava è, probabil- nico vulsino (Sposato et al., 1993). Questa mente, avvenuta attraverso fratture o colata, che è osservabile lungo la valle del bocche apertesi su più antiche formazioni Fiora, ha “riempito una forma depressa marnose. Durante la risalita del magma, molto stretta, allungata in direzione della brandelli del basamento sono stati strap- Fig. 1. Cava di Campomorto foto panoramica degli impianti. 6 Il Cercapietre 1-2 / 2008 pati ed inglobati (fenomeno appunto ri- scontrabile anche nelle località sopra cita- te) subendo un notevole metamorfismo. Inoltre questi brandelli hanno avuto un ruolo per l’arricchimento della lava in Al, Si e Ca, elementi componenti delle argille marnose e del basamento calcareo. Gli stessi inclusi sono stati interessati anche dallo zolfo derivante da lenti di gesso presenti nel basamento (Passaglia e Turconi, 1982). Partendo da Roma, la cava è raggiun- gibile percorrendo per intero l’autostrada Fig. 3. Bollosità della lava con mineralizzazioni di cal- A12 Roma-Civitavecchia fino a raggiun- cite. gere la S.S. Aurelia e viaggiando in dire- zione Grosseto fino alle porte di Montal- l’attività estrattiva è ferma, per cui sono to di Castro al km 107,700 ca. (fig. 2). sconsigliate tutte le forme di violazione Qui, seguendo le indicazioni stradali, delle leggi che tutelano la proprietà priva- ci si immette sulla S.S. n° 312 Castrense ta. Va però sottolineata la disponibilità in direzione Canino-Valentano. In prossi- della proprietà, la cortesia e la professio- mità del km 4,700 sarà visibile il cartello nalità delle maestranze nel permettere, a che indica l’ubicazione della cava ed il gruppi organizzati, momenti di ricerca cancello che permette l’accesso anche ad preventivamente concordati e supportati altre attività e a fondi agricoli. da adeguate forme assicurative, oltre l’ob- L’area della cava è protetta da recin- bligo di calzare scarpe antinfortunistiche, zioni, sorvegliata anche nei giorni in cui casco di protezione ecc. Una volta entrati in cava la ricerca va fatta esclusivamente nei luoghi indicati dalle maestranze lontano dalle situazioni definibili “pericolose”. Nei blocchi distaccati dal fronte di sca- vo si notano con facilità le bollosità (fig. 3) che caratterizzano questa lava e nelle qua- li spicca la calcite in aggregati sferoidali ti- pici di questa località che, se in ottimi campioni, è molto ambita dai collezionisti. Le bollosità sono quasi sempre riempi- te con acqua madre in pressione (Passa- glia e Turconi, 1982) e diminuiscono in grandezza, da decine di centimetri a pochi Fig. 2. Carta stradale e ubicazione della cava. millimetri di diametro man mano che si Il Cercapietre 1-2 / 2008 7 Fig. 4. Fronte di scavo della cava; massi distaccati dal- Fig. 5. Nodulo termometamorfosato. la parte più alta della colata. scende verso il letto della colata fino qua- si a scomparire. I noduli termometamorfosati inglobati nella lava sono difficili da reperire, un po’ per la loro rarità, un po’ per la difficoltà con cui si riesce ad individuarli fra i tanti e grossi blocchi fonolitici, ma ci si può aiutare tentando di ridurre la zona di ri- cerca, dedicando più tempo all’osserva- zione dei blocchi staccati dalla parte alta della colata (fig. 4). La maggior parte di questi noduli, nel- Fig. 6. Vacuoli presenti negli aloni termo metamorfici; campo 10 mm; coll. e foto E. Signoretti. la zona di contatto con la lava, sono ca- ratterizzati da un alone termometamorfi- co più o meno accentuato, così come lo I MINERALI sono quelli rinvenibili nelle altre località È proprio all’interno di questi fram- sopra citate. menti argilloso-calcarei inglobati dalla la- L’alone metamorfico presenta in genere va che, per i motivi precedentemente de- una miriade di piccoli vacuoli a forma va- scritti (presenza degli elementi Si, Al, Ca gamente ovale che spesso ospitano le mi- e in minor quantità Na e K), è possibile neralizzazioni più interessanti (figg. 5 e 6). rinvenire i minerali più rari, silicati ed al- Questi vacuoli necessitano sempre di lumosilicati di Ca e solfati di Ca (Passa- una attenta osservazione da parte del ri- glia e Turconi, 1982). cercatore, perché le specie presenti si ma- I minerali che andremo a descrivere e nifestano in cristalli submillimetrici diffi- il cui elenco è in Tab. 1, sono considerati cili individuare. in ordine strettamente alfabetico. 8 Il Cercapietre 1-2 / 2008 Tab. 1. Minerali rinvenuti nella cava di Campomorto, Montalto di Castro (VT). MINERALE FORMULA CHIMICA GIACITURA AFWILLITE Ca3Si2O4(OH)6 Nodulo termometamorfosato “APOFILLITE” Serie fluorapofillite-hydroxyapofillite KCa4Si8O20(F,OH)·8H2O Nodulo termometamorfosato BARITE BaSO4 Vacuoli in prossimità dei noduli “CABASITE” cabasite-Ca Ca2(Al4Si8O24)·13H2O cabasite-K K Na Ca (Al Si O )·11,5H O Vacuoli in prossimità dei noduli Serie della cabasite 2 0,5 4 8 24 2 Ά cabasite-Na Na K (Al Si O )·11,5H O 3,5 4,5 7,5 24 2 cabasite-Sr (Sr,Ca)(Al2Si4O12)·6H2O CALCITE CaCO3 Bollosità nella lava e vacuoli in prossimità dei noduli termometamorfosati CORDIERITE Mg2Al4Si5O18 Agglomerati immersi nella lava EMATITE Fe2O3 Bollosità nella lava ETTRINGITE Ca6Al2(SO4)3(OH)12·26H2O Nodulo termometamorfosato GESSO CaSO4·H2O Nodulo termometamorfosato “GEHLENITE” Serie akermanite-gehlenite Ca2MgSi2O7 - Ca2Al(SiAl)O7 Nodulo termometamorfosato GISMONDINA Ca4Al8Si8O32·16H2O Vacuoli in prossimità dei noduli “GRANATO” Mg Al (SiO ) - Fe2+ Al (SiO ) Alone

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