DUMENZA NOTIZIE N. 8 – Dicembre 2011

DUMENZA NOTIZIE N. 8 – Dicembre 2011

COMUNE di DUMENZA Provincia di Varese Viale delle Rimembranze 9 – Runo di Dumenza DUMENZA NOTIZIE n. 8 – Dicembre 2011 PICCOLI COMUNI: QUALE FUTURO? A seguito del perdurare e dell’aggravarsi della crisi economica che ormai da tempo sta interessando non solo l’Italia e l’Europa ma, il mondo intero, nel corso dell’estate il Governo ha approvato alcuni provvedimenti mirati all’ulteriore riduzione della spesa pubblica ed al raggiungimento del pareggio di bilancio previsto per il 2013. Questi provvedimenti hanno colpito anche i Comuni che non navigano certe in buone acque. Riportiamo in sintesi i provvedimenti adottati dal governo a partire dal 2010. LEGGE FINANZIARIA 2010 (da “Il Sole 24 Ore”). Con la finanziaria del 2010 si è introdotta la riduzione del contributo ordinario di base agli enti locali per gli anni 2010, 2011 e 2012 in misura pari, rispettivamente, a: - € 1 milione per il 2010; - € 5 milioni per il 2011; - € 7 milioni per il 2012 per le Province; e a: - € 12 milioni per il 2010; - € 86 milioni per il 2011; - € 118 milioni per il 2012 per i Comuni. La riduzione, proporzionale alla popolazione residente, riguarda gli enti per i quali nel corso dell'anno (2010) ha avuto luogo il rinnovo dei Consigli ed è stata effettuata con decreto del Ministro dell'Interno. In relazione alla riduzione del contributo ordinario agli enti locali, è stata disposta una riduzione del 20% del numero dei consiglieri comunali. È stato determinato il numero massimo degli assessori comunali e provinciali, in misura pari rispettivamente, a un quarto dei consiglieri comunali e a un quinto degli assessori provinciali. La legge finanziaria del 2010 obbliga i Comuni a sopprimere una serie di organismi (difensore civico, circoscrizioni di decentramento, direttore generale e consorzi di funzioni tra enti locali). Nell'ambito di questa disposizione prescrittiva è prevista la possibilità di delega da parte del Sindaco, nei Comuni con più di 3000 abitanti, dell'esercizio delle proprie funzioni a non più di due consiglieri, in alternativa alla nomina di assessori. Prevista la cessazione del finanziamento statale alle comunità montane. Nelle more dell'attuazione della legge-delega sul federalismo fiscale, il 30% delle risorse in precedenza destinate alle comunità montane è assegnato ai comuni montani (in cui almeno il 75% del territorio si trovi al di sopra dei 600 metri sopra livello del mare.) Le riduzioni di spesa confluiscono nel fondo, istituito dall'articolo 7-quinquies del DL 5/2009, per interventi urgenti e indifferibili del ministero dell'Economia. PROVVEDIMENTI ESTIVI 2011. Nell’estate del 2011 il Governo ha approvato altre misure tese al contenimento della spesa pubblica, tra cui il Decreto Anticrisi del 12 agosto che ancora una volta colpisce i Comuni, come se la fonte degli sprechi fossero le realtà locali. In quell’occasione qualche Ministro si era vantato di aver eliminato 54.000 “poltrone” della politica. Peccato che le “poltrone” eliminate sono in gran parte quelle degli Assessori dei Comuni che, con particolare riferimento ai piccoli Comuni, hanno un “costo” irrisorio. La manovra di agosto 2011 ha visto insorgere, contro le decisioni del Governo, i Sindaci che si sono ritrovati presso il Palazzo Pirelli di Regione Lombardia a Milano il 28 agosto 2011. 1 L’adesione alla manifestazione di protesta dei Sindaci è stata così elevata che ben presto gli spazi del Pirellone si sono dimostrati insufficienti a contenere tutti i partecipanti per cui si è reso necessario il trasferimento in Piazza della Scala. O – O – O – O – O – O – O – O – O – O CON RIFERIMENTO AL DECRETO ANTICRISI DEL 12 AGOSTO 2011 SI RIPORTA LA NOTA DEL SINDACO (PUBBLICATA SUL PROFILO FACEBOOK IL 16 AGOSTO 2011.) “SE PROPRIO NON DOBBIAMO GUARDARE PER IL SOTTILE E LE CONDIZIONI SONO QUESTE ….DUMENZA CHIEDERA’ L’ANNESSIONE AL CANTON TICINO”. “Il Decreto anti crisi approvato dal Consiglio dei Ministri venerdì 12/8 è l'ennesima scelta cervellotica di un Governo che da sempre "naviga a vista". C'è da chiedersi se i nostri politici, prima di prendere le decisioni, si pongano quantomeno quelle semplici e banali domande necessarie per poter fare il "conto" dei costi/benefici. Personalmente ritengo di no ....ma, se qualcuno pensa il contrario, allora sorgono ulteriori domande. I costi della politica non sono certo determinati dai Comuni ancorché piccoli e allora perché non cominciare da: 1) PARLAMENTARI. Ritengo che il numero (630 Deputati + 315 Senatori + i Senatori a vita = 950 tra Deputati e Senatori in rappresentanza di oltre 56.000.000 di italiani) sia il minore dei mali. Ridurne il numero è solo un problema di “lana caprina” se poi non si prevede di: - adeguare il loro compenso alla media europea; - tagliare i numerosi benefit di cui godono e soprattutto, - limitare il numero dei loro mandati. Se un soggetto non può fare il Sindaco per più di 2 mandati non capisco perché possa fare il Parlamentare a vita né perché dopo un mandato debba poter usufruire di una pensione da "nababbo" (vitalizio) quando tutti gli altri comuni mortali devono lavorare 40 anni o aspettare i 65 anni per poter usufruire del trattamento pensionistico; 2) FUNZIONAMENTO DEI MINISTERI. Non capisco perché non si metta mano al funzionamento dei Ministeri ad iniziare dal numero spropositato di dipendenti ed a tutti i benefici impropri di cui godono rispetto a tutti gli altri lavoratori; 3) REGIONI. Per gli Assessori ed i Consiglieri Regionali vale lo stesso discorso di cui al punto 1) relativo ai Parlamentari ma, in questo caso ritengo vadano fatte serie ed approfondite considerazioni anche sul loro numero. 4) FUNZIONAMENTO DEGLI ASSESSORATI REGIONALI E PERSONALE. Vale quanto già indicato per il personale ministeriale ma, in questo caso dev’essere approfondita la verifica Regione per Regione. Ritengo comunque che anche nelle Regioni più virtuose ci siano spazi di manovra per ottenere economie e risparmi significativi. 5) ENTI E SOCIETA’ A PARTECIPAZIONE STATALE, REGIONALE E PROVINCIALE: Eliminare il numero considerevole di Consigli di Amministrazione di questi Enti e Società che in genere servono esclusivamente a collocare i politici “trombati” nelle varie elezioni. Conferire i mandati ad Amministratori Delegati che rispondano personalmente delle scelte operate, istituire un solo Organo di Controllo che vigili sugli Amministratori Delegati. 6) PROVINCE. Personalmente non ritengo le Province “enti inutili” purché siano meglio definite le competenze delle stesse. Un errore del passato è stato quello di consentire il proliferare di questi Enti ma, ora si esagera proponendo ad esempio l’eliminazione della Provincia di Sondrio. Ma i nostri politici hanno presente la realtà territoriale di questa Provincia??? Anche nel caso delle Provincie si dovrebbe fare una analisi approfondita sul funzionamento facendo una verifica puntuale dei costi rispetto ai servizi erogati. 7) COMUNITA’ MONTANE. In Lombardia sono sopravvissute alla legge statale che le ha azzerate e ridimensionate. Sarebbe opportuno riprendere in mano la questione e fare una seria riflessione del perché si debbano mantenere in vita Enti che hanno poco di montano o lo sono solo parzialmente, “dissipando” in tal modo i fondi che dovrebbero essere destinati ai Comuni realmente montani. 8) CUMULO DEGLI INCARICHI. Sarebbe inoltre opportuno sancire che un politico non può ricoprire più di 2/3 incarichi impedendo, come avviene ora, un concentramento di incarichi su un unico soggetto. 9) COMUNI E PICCOLI COMUNI. A questo punto e solo dopo aver affrontato seriamente le tematiche di cui sopra, potremmo affrontare il problema a livello di Comuni e soprattutto di piccoli Comuni. In ogni caso prima di “accorpare alla Carlona” sarebbe opportuno fare qualche piccole verifica sulle dimensioni 2 territoriali dei Comuni, sulle problematiche di ciascuno di essi e sentire i Sindaci in merito alle proposte di accorpamento. Nel caso che interessa il Comune di Dumenza dovrebbero venire accorpate tre piccole realtà: Dumenza (1.463 abitanti) – Agra (408 abitanti) e Curiglia con Monteviasco (189 abitanti). Il nuovo Comune si estenderebbe su una superficie di circa 33 kmq con una popolazione 2.060 abitanti ed una densità di 62, 43 abitante per Kmq. Considerato che i tre Comuni distano tra loro tra i 5 ed i 7 Km è impensabile non prevedere in ciascuno di essi un presidio dell’Amministrazione Comunale. Il personale resterebbe lo stesso ed il Segretario Comunale, ancorché unico, avrebbe lo stesso costo che in precedenza. Poiché in genere gli attuali Amministratori NON SONO RETRIBUITI o PERCEPISCONO UN MINIMO STIPENDIO che reinvestono nelle attività del Comune per le quali non sono previsti rimborsi (quali ad esempio spese di rappresentanza ) mi chiedo: “…..ma dove stanno i risparmi ed i vantaggi????” Personalmente non ne vedo, quindi NON CONDIVIDENDO l’impostazione di questo nuovo decreto né le modalità impositive contenute nello stesso, chiederò per il Comune di Dumenza l’annessione al CANTON TICINO”. E’ chiaro che si è trattato di una mera provocazione ma, davvero non riesco a capire come si possa ragionare al contrario, cioè partendo dal basso e non dai problemi reali e concreti che ogni giorno sono sotto gli occhi di tutti. Non è antipolitica, facile denigrazione o demagogia. Non sono certo io a disconoscere il ruolo della politica, anzi la ritengo un fattore indispensabile per la democrazia. Ma tutto ha un limite e se si chiedono sacrifici ai cittadini è giusto che chi ci governa dia il buon esempio e non si arrocchi su posizioni atte a salvaguardare e tutelare privilegi ingiustificati. La politica deve svolgere il suo ruolo legittimo che la Costituzione riconosce. Non è ammissibili che invada campi e si occupi di problemi che non gli competono, quindi ritengo che “un passo indietro” da parte di tutti sia il minimo che in questo momento si possa legittimamente chiedere. O – O – O – O – O – O – O – O – O – O – O ULTIMA MANOVRA FINANZIARIA - DICEMBRE 2011 (da “Il Sole 24 ore” del 05 dicembre 2011) Riportiamo in estrema sintesi i contenuti principali dell’ultima manovra finanziaria del 04 dicembre 2011.

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