Pubblicazione Egidio Bosco Per

Pubblicazione Egidio Bosco Per

1 Egidio Bosco Sant’Angelo a Cupolo: 10 anni da Sindaco nel Terzo Millennio Testimonianze da una esperienza di governo di un piccolo centro del Mezzogiorno 1 2 2 3 10 ANNI DI AMMINISTRAZIONE Care cittadine e Cari cittadini, dieci anni fa mi sono candidato per la prima volta, con la mia squadra, a governare il paese ed a svolgere il nostro mandato con spirito di servizio. Eravamo consapevoli dei bisogni della comunità e delle difficoltà della struttura amministrativa, deri- vanti soprattutto dalla carenza di personale. Avevamo proposto un programma elettorale impegnativo e lo abbiamo valorizzato nel corso della legislatura, cogliendo le opportunità fornite dai fondi strutturali europei. Il programma di governo indicava nel dettaglio le azioni da perseguire e aveva chiaro il progetto di paese che volevamo costruire nel suo perenne divenire, seguen- do le innovazioni che il progresso della tecnica e della società hanno reso possibile. Anche nella seconda legislatura, a seguito della conferma, era- vamo consapevoli, la nuova squadra ed io, che l’evoluzione legislativa e una cittadinanza sempre più esigente, richiedevano agli amministratori un’attività qualificata, in particolare la completa attuazione del programma di governo, ed il migliora- mento del funzionamento complessivo della struttura comuna- le. A fine mandato, pertanto, un excursus è doveroso e noi ab- biamo scelto di pubblicare questo “memorandum” per ricorda- re insieme le principali attività svolte e lo scenario in cui queste si sono espresse, per verificare se siano stati colti i nuovi bisogni, per rendere i cittadini consapevoli e partecipi, per offrire spunti di riflessione agli amministratori del futuro, “a posteriori” di questa nostra meravigliosa avventura. Per realizzare il programma prefisso ci siamo avvalsi di progetti qualificati e di una struttura ammini- strativa più efficiente. Particolarmente positivo è stato il clima di collaborazione che ha animato tutti gli Amministratori per il sostegno che anche la minoranza ha garantito, preservando il paese da pole- miche sterili. Negli ultimi anni i comuni hanno subito tagli ai trasferimenti e sono stati gravati di ulteriori adempi- menti. Ci sono state riforme ed altre sono attese, che incideranno fortemente sull’attività dell’Ente e sulla vita dei cittadini. Abbiamo cercato di essere pronti al cambiamento. Ai prossimi Amministratori va il mio augurio, perché possano rivolgere il loro sguardo ad orizzonti di migliore luce, la luce di un’aurora tra il verde degli alberi, che proteggono il nostro amato paesag- gio; che possano intravedere e “far intravedere” tra essi, i raggi di speranza che devono animare nuo- vi programmi e nuovi progetti, verso un paese solidale e concentrico. A loro trasferisco il mio “sogno”, perché di questo si è trattato, un sogno tra responsabilità e desiderio di una svolta: rendere Sant’Angelo a Cupolo protagonista, al di là delle piccole dimensioni, perché anche ogni cittadino possa desiderare di fermarsi qui per realizzare il proprio obiettivo di vita. Il sogno di dire addio ai “campanili” frazionari, pur nella loro preziosa e ricca tradizione, nella ricerca della coesione e della solidarietà nella nostra comunità. Considero un onore l’aver guidato l’Amministrazione Comunale, con la speranza di aver fatto fino in fondo il mio dovere. Concludo il mio mandato di Sindaco, con serena consapevolezza delle lacune e dei limiti miei e della mia squadra; abbiamo ricercato il bene comune assiduamente con tanta buona volontà, impegno e abnegazione a servizio del paese, dei suoi bambini e dei suoi anziani, dei suoi lavoratori e dei suoi giovani, delle sue donne e dei suoi uomini. Ringrazio la mia famiglia per essere stata sempre al mio fianco, anche quando tornavo tardi la sera. Ringrazio la Giunta e i Consiglieri per l’impegno, la dedizione e soprattutto la pazienza di avermi ascoltato e di aver sostenuto il mio impeto e la mia rumorosa irruenza,da “guerriero sannita”. Ringrazio i dipendenti comunali e tutti quanti hanno collaborato, per la loro professionalità dimostra- ta anche in condizioni di emergenza. Ringrazio infine i santangiolesi per la loro incredibile voglia di fare, condivisa in questi dieci anni. Il Sindaco Egidio Bosco 3 4 Comune di Sant’Angelo a Cupolo Stato: Italia Regione: Campania Provincia: Benevento Coordinate: 41° 4’ 00’’ N 14° 48’ 0’’ E Altitudine: 459 m s.l.m. Superficie: 10,9 km2 Abitanti: 4.329 Densità: 433 ab. /km2 Frazioni e Bagnara, Cardilli, Mac- località: coli, Medina, Montorsi, Motta, Panelli, Pastene, Perrillo, San Marco ai Monti, Santa Croce, Sciarra. Comuni conti- Benevento, Ceppaloni, gui: Chianche (AV), San Leucio del Sannio, San Martino Sannita, San Nicola Manfredi. C.A.P. 82010 Telefono: 0824 380300 Fax 0824 383984 Codice Istat: 062071 Codice Catasto: I277 Nome abitanti: Santangiolesi Santo patrono: San Michele Arcangelo Giorno festivo: 8 Maggio 4 5 _______________________________________________________ Curriculum politico Egidio BOSCO Funzionario Agenzia delle Entrate di Benevento 57 anni, sposato con 2 figli ____________________________________________ Egidio Bosco nasce a Sant’Angelo a Cupolo il 18.05.1954. Diplomato geometra, comin- cia la sua carriera professiona- le in uno Studio Tecnico, dove esercita professionalmente l’attività di geometra. Succes- sivamente diventa funzionario dell’Agenzia delle Entrate di Benevento. Da sempre appas- sionato di politica, nel 1974 entra come militante nelle fila del PCI, successivamente di- ventato PD al quale è iscritto attualmente. Nel 1988 viene eletto Consi- g l i e r e C o m u n a l e a Sant’Angelo a Cupolo. Nel 1991 entra nell’Organo Esecutivo del Comune di Sant’Angelo a Cupolo come Assessore con delega allo Sport; nella legislatura 1997– 2000 riveste la carica di Vice- Sindaco, con varie deleghe. Il 13 maggio del 2001 viene eletto Sindaco del Comune di Sant’Angelo a Cupolo, carica che ha rivestito e che rivestirà fino al termine del suo secon- do mandato, Maggio 2011. 5 6 Sant’Angelo a Cupolo:10 anni nel Terzo Millennio Una comunità ha sempre il dovere di interrogarsi, di rileggere le pagine della propria storia, di riflettere sul proprio presente, di guardare al proprio futuro. La sede più appropriata per questo tipo di analisi a tutto tondo è l'Assemblea elettiva, cioè il Consiglio comunale, secondo il nostro ordinamen- to repubblicano, peraltro nella nobile e radicata tradizione dell' “agorà”, della “piazza” della Città- Stato della Grecia classica, e cioè del luogo d'incontro e di discussione della comunità stessa. Questa modesta pubblicazione vuole essere un contributo per uno sguardo a Sant'Angelo a Cupolo. Non ha alcuna pretesa scientifica; non vuole costituire o pre-costituire alcuna tesi, non ambisce - nel modo più assoluto - a sostituirsi al futuro lavoro degli storici. Vuole invece essere una semplice testi- monianza di un'esperienza amministrativa ed umana; vuole essere il ricordo di un percorso di dieci anni compiuto insieme alla comunità santangiolese da una posizione per certi versi (sicuramente) privilegiata, per certi altri (altrettanto sicuramente), scomoda, cioè quella di Sindaco. La fascia trico- lore che ho avuto l'onore di indossare, con il suo carico di responsabilità, di onori e di oneri, mi è sta- ta consegnata dal popolo di Sant'Angelo a Cupolo: è mio dovere, dunque, che io innanzitutto rinnovi ai miei concittadini il mio sincero grazie per la fiducia in me riposta e che io proponga loro un ricor- do di questi anni. Il nostro comune, con la sua storia e la sua particolare conformazione degli insediamenti, sparsi nei suoi diversi casali o frazioni è uno degli oltre 8.000 comuni italiani. Non sembri questa una conside- razione banale: non lo è perché, al fondo della grande questione politica sulla quale l'Italia deve quo- tidianamente confrontarsi e sulla quale si è effettivamente quotidianamente confrontata per secoli e secoli, è appunto l’incresciosa questione della divisione in “cento campanili”. Sulla frammentarietà del tessuto connettivo del nostro Paese, sul suo vivere in una miriade di diffe- renziazioni localistiche, piuttosto che su un unico sentimento nazionale, si sono scritti fiumi d'inchio- stro a partire almeno dall’epoca del rinascimento, assunto a fondamento del pensiero politico univer- sale. Non ho la pretesa di riportarle qui; né questa è la sede per una simile discussione: molto più sempli- cemente vorrei segnalare che la comunità di Sant'Angelo a Cupolo sembra vivere, in una piccola di- mensione di scala, quello che pare essere il connotato principale del Paese intero, e cioè la difficoltà a ricondurre ad unità e a governare come tali le tante particolarità. 6 7 Sant’Angelo a Cupolo:10 anni nel Terzo Millennio Su una superficie collinare di poco meno di 11 kmq., a poca distanza dal capoluogo della Provincia di Benevento, sul confine con la Provincia di Avellino, sulla riva destra del fiume Sabato nell'area di nord est della Campania, la comunità di Sant'Angelo a Cupolo, forte di oltre quattromila abitanti, è però sparsa in 12 tra frazioni e località, oltre al centro vero e proprio, (anche molto distanti l'una dall'altra e dopo un tortuoso percorso stradale). La densità di abitanti per chilometro quadrato non è in alcuna misura paragonabile a quella che si registra in alcuni centri della lontana fascia costiera napoletana (dove si supera- no spesso e volentieri abbondantemente i 2.000 abitanti per Kmq.), ma è tuttavia superiore a quella di molti Comuni della stessa Provincia di Benevento dove i 100 abitanti per kmq. talora si toccano, ormai, ahimè, a stento,

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