cantieri cantieri in questo numero: periodico della casa editrice 24 numero BH 3 editoriale FOCUS su «Il Gatto Selvatico» 4 scrivere la fabbrica dell’ENI di Enrico Mattei cantieri periodico della casa editrice 18 l’eni di enrico mattei BH tra gatti selvatici, cani a sei zampe, tigri e serpenti 42 bicentenario bodoniano e centenario editoriale di un classico della tipografia 47 einaudiana è un modo per diffondere la cultura editoriale e bibliografica, 51 biblionarrativa libraria 55 vittorio sereni 1903-1983 un appuntamento con la letteratura tipografica 61 50 anni di edizioni Adelphi 1963 - 2013 e bibliotecaria, con la modernità e il senso dei caratteri di stampa, 63 quei libri mai scritti, quei libri mai pubblicati è una via d’accesso 65 refusiana al mondo della carta 66 un nostro (raro) antenato: «il cantiere» (1934-1935) e alla sua tradizione millenaria. numero 24 aprile giugno FOCUS su «Il Gatto Selvatico» dell’ENI di Enrico Mattei 2013 20X20 biblohaus edita libri e non solo un laboratorio progettuale dal quale nascono idee legate al concetto stesso di libro al suo passato al suo futuro biblohaus nasce dall’incontro di persone che hanno messo in comune idee sul libro, la lettura, la bibliografia. biblohaus rappresenta un tempo di riflessione su cosa sia editoria, tipografia, bibliografia, lettura; fermarsi a pensare per avanzare, avanzare ogni giorno. biblohaus è un luogo di incontro, un prototipo su come potrebbero diventare le culture editoriali e tipografiche. biblohaus privilegia l’approfondimento saggistico, è un tentativo di creare eventi bibliografici, situazioni da condividere. cantieri periodico della casa editrice BH FOCUS su «Il Gatto Selvatico» dell’ENI di Enrico Mattei numero 24 aprile giugno 2013 1 FOCUS su «Il Gatto Selvatico» dell’ENI di Enrico Mattei l’abbonamento annuale a cantieri distributori nazionali (4 numeri) costa € 25, per richie- derlo: [email protected], numeri arretrati €5 cadauno compresa circuiti alternativi spedizione. NDA biblioteche estere e e.book casalini libri cantieri viene pubblicato ogni tre biblioteche italiane mesi e nasce dal gruppo di ls distribuzioni editoriali lavoro che si riunisce intorno alla piemonte, valle d'aosta e liguria casa editrice biblohaus: book service sas oliviero diliberto massimo gatta simone berni simone pasquali triveneto duccio benocci rebecca simpson cierrevecchi olga mainieri annette baugirard lombardia michelle delattes gaspare naldi distribook srl konstantin bellmer gina palestri emilia romagna, edizioni biblohaus marche, abruzzo, via weiden 27 macerata italia toscana e umbria t f 0039 0733 265384 euroservizi srl www.biblohaus.it [email protected] lazio e sicilia fb: biblohaus casa editrice medialibri diffusione srl 2 editoriale linea refusianateorica, può considerarsi nata con Tre operai di Carlo Bernari; la seconda parte, invece, sarà dedicata a ricostruire la genesi e l’importanza de “Il Gatto Selvatico”, anche in rapporto alle inno- vative scelte grafiche che caratterizzarono l’Eni La nuova stagione di “Cantieri” apre questo di Mattei, scomparso tragicamente nel 1962, e secondo numero del 2013 con un approfondi- al quale idealmente dedichiamo, a 50 anni dalla mentoscrivere che sila spera fabbrica possa focalizzare l’attenzione morte,quei questo libri numero mai scritti,di “Cantieri”. Chiude- su una delle più innovative e prestigiose riviste rannoquei questo libri secondo mai numeropubblicati alcunecati rubriche aziendali del secondo Novecento, legata alla dedicate ad anniversari editoriali, biblionarrativa, politica culturale dell’ENI di Enrico Mattei, e focus e altro, seguendo la linea editoriale che da sempre destinata a incidere profondamente nel tessuto caratterizza “Cantieri”. culturale di quegli anni, soprattutto per l’ampio el’eni variegato di enrico insieme mattei dei suoi collaboratori, senza dimenticare l’impronta personale data dal suo direttore,tra gatti il selvatici,poeta e scrittore cani parmigiano a sei Attilio Bertolucci.zampe, tigri Ci si eriferisce serpenti a “Il Gatto Selvatico” (1955-1964), house organ abbastanza atipicofocus nel contesto degli altri house organs che negli stessi annibicentenario erano presenti bodoniano in Italia. Fu una esperienza di grande fascino e rilevanza in un settore, come un nostro (raro) antenato: quelloe centenario dell’editoria editoriale aziendale, diche vantava in «il cantiere» (1934-1935)35) Italia,un classico e vanta tutt’ora,della tipografia una grande tradizione. Questo Focus, affidato alla penna di Marco Page e Michelle Delattes, ha infatti una doppia valenza: fare il punto su quella letteratura di fabbrica che nel corso del Novecento italiano ha prodotto una lunga serie di romanzi centrali, e non solo, in rela- zione allo scenario industriale che muta conside- revolmente nel corso degli anni, passando dalla fabbrica all’azienda, all’industria, alle multina- zionali.einaudiana Di pari passo muta il ruolo di quei libri che hanno cercato di testimoniare quell’Italia industriale. Questo secondo Focus di “Cantieri” sarà quindi dedicato sia ad una panoramica di quella letteratura di fabbrica che, almeno in 3 biblionarrativa libraria vittorio sereni 1903-1983 50 anni di edizioni Adelphi 1963 - 2013 editoriale refusiana scrivere la fabbrica quei libri mai scritti, quei libri mai pubblicaticati focus Bisbiglia la mattina degli sciami operai, sono vesti leggere, tute linde. Lietamente nell’aria di settembre. Nel’eni accompagna di enrico il fluire, mattei piùtra sibilo ga chetti suono, selvatici, lontanissima cani a sei una sirena di fabbrica. […]zampe, tigri e serpenti Vittorio Sereni, Una visita in fabbricafocus (1961) Questa vasta officina dibicentenario cose e di crani bodoniano un nostro (raro) antenato: dovee centenario noi lavoriamo editoriale di induriti nel cuore, «il cantiere» (1934-1935)35) perfidaun classico officina della tipografia di disordine e cenere di malattie e piaghe qualche volta oltre i vetri drizza un’erba sui prati o sui rami delicati una piccola foglia. […] Franco Fortini, L’officina (1954) su progetto razionalista di Luigi Cosenza3, sulla “[…] Può l’industria darsi dei fini? Si trovano medesima idea architettonica di Figini e Pollini, einaudiana questi semplicemente nell’indice dei profitti? Non vi è al progettisti nel ’37 del corpo di fabbrica Olivetti di là del ritmo apparente qualcosa di più affascinante, ad Ivrea. Parole assai significative quelle olivet- una destinazione, una vocazione anche nella vita di tiane se messe in rapporto a quanto avvenne una fabbrica?”.1 nella ricca, ma anche complessa, relazione tra le Molto di quello che è accaduto in Italia nell’am- “due culture”, secondo la nota endiadi del saggio 4 bito della letteratura e dell’editoria aziendale2 di Snow , uscito in quegli anni, peraltro un “[…] 5 èbiblionarrativa sicuramente condensato libraria in queste parole, che libro credo ampiamente sopravvalutato”. Adriano Olivetti pronuncia il 23 aprile 1955, Un progetto intellettuale diffuso di cui Olivetti in quel inaugurando il nuovo stabilimento Olivetti di discorso pone le basi, e nel quale proprio i fini Pozzuoli, la “fabbrica di vetro” (G. Lupo) realizzata dell’industria possono, si auspica (utopicamente?) l’imprenditore di Ivrea6, trovarsi non semplicemente vittorio4 sereni 1903-1983 50 anni di edizioni Adelphi 1963 - 2013 e unicamente nei profitti, nei numeri, ma anche “Edizioni di Comunità”10, con le quali Olivetti in qualcosa di più affascinante, in una destinazione tenta di realizzare, e forse di vincere, quella sfida, appunto, o addirittura in una vocazione. Non è anche attraverso l’attenzione critica che l’impren- neppure casuale che le parole olivettiane siano ditore dedica al significato e al mondo dell’arte11, pronunciate solo tre mesi prima di quel luglio dello alla grafica editoriale, alla pubblicità aziendale12. stesso ‘55, atto di nascita di uno dei più innova- Insomma l’Olivetti come “bella società”13, quasi tivi e affascinanti periodici aziendali italiani, del a voler realizzare “[…] la vera, grande stagione quale tracceremo in questa sede l’itinerario cultu- del capitalismo illuminato”14. rale all’interno, e in rapporto, ad un più vasto ed Ad aprire la strada al tentativo di coniugare le articolato complesso di house organs, che l’Italia esigenze di una cultura prettamente industriale può vantare anche a livello internazionale, anche con quelle di una cultura umanistica ci pensa, se rappresentarono nel complesso “[…] un tenta- anche se per un breve periodo, «Il Politecnico», tivo di modernizzazione non sempre riuscito”.7 settimanale (poi mensile) di cultura contempo- Dall’importanza dei luoghi di lavoro8 in cui garan- ranea diretto a Milano da Elio Vittorini, pubbli- tire agli operai un adeguato benessere lavorativo, cato dalla Einaudi, il cui primo numero esce il 29 quel qualcosa di più di cui parla Olivetti sembra settembre del ‘45 sulle macerie di un’Italia ancora spostarsi verso altri luoghi altrettanto topici, nei stremata dal conflitto bellico. L’esperienza vitto- quali garantire un altrettanto adeguato benes- riniana dura solo 3 anni, fino al numero 39 del sere intellettuale, questa la sfida lanciata dallo dicembre ’4715. A seguire i numeri “storici” 4 e 5 stesso Olivetti, e da altri imprenditori, in quegli del ’61/’62 de «Il menabò di letteratura», rivista- anni cruciali del primo dopoguerra quando collana diretta ancora da Vittorini, insieme a Italo tutto appare da (ri)costruire. Proprio nel marzo Calvino, per l’Einaudi; usciranno in totale 10 del ’46 nasce con «Comunità» il primo esperi- mento olivettiano di periodico aziendale
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