www.arturodimascio.it Arturo di Mascio In un’Italia controversa, dove la giustizia può scendere a compromessi e asservirsi a meri giochi di potere. Dove i processi si svolgono in televisione con le medesime fattezze dei Reality Show. Dove un giornalismo malato ridotto a bieca cronaca non è più in grado di fare informazione, Arturo Di Mascio decide di raccontare in prima persona la sua storia di imprenditore. Nato dal nulla, in una Napoli che sapeva di antico, immersa nei sapori, nei valori e nei profumi mediterranei di una Bella Italia. Il racconto autobiografico vuole essere molto più di un ‘cassetto pieno di ricordi’. Vuole comunicare la forza, l’attaccamento alla Vita ed alla fede semplice di un cuore che sa affidarsi incondizionatamente a Dio. Tratta del lavoro, come ambito ove ambizione, tenacia, intraprendenza e si esprimono con l’impeto univoco di chi Leader non solo ci è nato. Politica, finanza, aiuti umanitari, il calcio. La città di Napoli e la sua gente, per chi non la conosce. Tutti questi temi trovano spazio nelle piacevoli e divertenti pagine di questo libro. Perché la storia, se lo si vuole ammettere, può nascere dagli occhi maliziosi di chi la vuole condizionare o dagli occhi sapienti di chi la vuole interpretare e raccontare al meglio. 1 I Prefazione Dedicato a mio padre. Avrei potuto immaginare di tutto nella vita, tranne di dover scrivere di un uomo che ha insegnato a me ad esserlo altrettanto. Di me posso dire di aver dedicato anni interi a studiare e a scrivere libri con l’unico scopo di formarmi per la carriera professionale. Sicuramente tempo dedicato a nobili concetti. Questa volta però mettendo in disparte leggi, decreti e codici procedurali vi parlerò di un uomo a cui tengo tanto. Mio padre è nato imprenditore, questa è l’unica parola del vocabolario italiano che lo può descrivere esaustivamente: colui che fa impresa. Oserei definire questo mestiere usando due aggettivi: difficile e delicato. Quando si cerca di creare dal nulla una nuova realtà, ci si trova a combattere con molte forze in campo, a volte esse sono palesi e quindi riconoscibili e individuabili. A volte esse risultano nella loro azione misteriose e dannose. Mi sto riferendo alle strategie di potere che in modo occulto vengono attivate da chi detiene interessi personali all’interno di un sistema consolidato dalla consuetudine. Manovre attuate a volte con il solo obiettivo di difendersi, a volte invece, e queste sono le più perigliose per attaccare e distruggere il ‘rivale’, anche solo per invidia o per il puro gusto di annientare. Io sono un avvocato e spesso mi impatto con cause legali nate da giochi di potere. E’ verosimilmente difficile risalire alle azioni che sono state compiute dai soggetti in causa. Non sempre si arriva purtroppo a scoprire la verità dei fatti. Questo libro, nasce proprio dalla volontà di trasparenza di mio padre, oltre che dal desiderio di far finalmente luce su un’insieme di vicende contrastate e chiacchierate che ha dovuto vivere in prima persona e noi con lui 2 sua famiglia. Dire che sono state innescate delle attività ostative che hanno tramato contro di noi è un’affermazione adeguata. Ma il punto cruciale non è questo. Ciò che è accaduto, è stato un tentativo per ‘fermare’ mio padre nel momento in cui aveva iniziato a volare troppo in alto con le sue aziende. Un po’ come ciò che accadde al ‘Gabbiano Jonathan Livingston’ quando si accorse che non era nato per fare parte del branco. Quando si accorse che i suoi desideri e le sue capacità lo avrebbero portato a guardare più in là. Sicuramente un’autobiografia come quella che vi apprestate a leggere, è un ottimo strumento nelle vostre mani per comprendere la realtà dei fatti, ma così sarà solo se vi approcciate alla lettura senza cercare faziosamente qualcosa di nascosto tra le righe. La scelta del titolo ‘L’uomo è un Dio mancato’, nasce da un pensiero di Sartre il quale afferma: “Se le cose del mondo sono gratuite, prive di senso e di fondamento, allora è solo l’uomo che può dare ad esse un valore e un senso. L’uomo è quindi l’essere “per cui i valori esistono”. Una volta stabilito questo, però, per Sartre bisogna riconoscere che, in fondo, tutte le attività umane sono equivalenti e che tutte sono votate per principio allo scacco! “E’ la stessa cosa in fondo, ubriacarsi in solitudine o condurre i popoli. L’uomo è una passione inutile”. L’uomo cerca indubbiamente di porre rimedio a questa situazione: l’uomo è infatti quell’essere che progetta di essere Dio! Tuttavia, l’uomo non può che essere un Dio mancato. L’uomo si proietta sempre al di là di se stesso, ricerca sempre un valore fondato e fondante, mentre, deve ammettere, prima o poi, lo scacco finale: le attività umane sono tutte equivalenti perché tendono a sacrificare l’uomo per far nascere la causa di sé, Dio, ma poiché questo è impossibile, tutte sono votate allo scacco. Anche perché c’è sempre un altro a contrastare questo progetto”. Solo Dio allora può permetterci di protendere all’infinito. 3 Il libro tratterà le varie fasi in cui si è articolata la vita di mio padre, perché si è a nostro parere pensato che, se si vuol far conoscere le motivazioni intrinseche che hanno determinato dei comportamenti o delle prese di posizione in situazioni contestualizzate, queste necessariamente non possono prescindere dal background umano. In questo caso appunto, quelle di mio padre. Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei! Ed io preferirei fare un’inversione del proverbio ed utilizzare piuttosto la formula: Dimmi chi sei e ti dirò con chi vai! Ecco perché si parlerà della famiglia di origine di mio padre, della nostra, della sua educazione scolastica, per poi approdare alla carriera professionale, ai successi ottenuti sia nella finanza che nella politica italiana ed estera, fino ad arrivare a trattare l’argomento del ‘pallone’, bello, passionale ma anche decisamente tortuoso. “Io parlo di me per quello che sono, per quello che ho vissuto per quello in cui credo, per quello che voglio trasmettere alle persone, per i sacrifici fatti in nome dell’Amore e per i miei figli, per la voglia di far bene il mio lavoro e di fare del bene attraverso di esso”, potrebbe tranquillamente asserire mio padre. L’idea è quella di spiegare e primi fra tutti ai napoletani, come è stato possibile per una persona nata da semplici origini, arrivare a sbarcare il lunario e creare un impero come quello che oggi esiste. L’autobiografia, vuole essere un racconto utile e motivante sia per ‘le vecchie’ generazioni, ma in specialmente per “le nuove”. E’ indirizzata a tutti coloro che desiderano provarci veramente, in un momento di recessione economica, dove gli spazi per emergere sembrano talmente ridotti e già assegnati a chi appartiene ad un alto gradino sociale e dispone dei mezzi economici per poter iniziare. E’ possibile, E’ fattibile. La luna si può toccare con un dito. Ma solo per chi lo desidera veramente. Per chi è ambizioso. Non basta sognarlo, invidiando e criticando chi è riuscito in obiettivi a volte impossibili. La storia di mio padre ne è una testimonianza vivente. Può essere un esempio 4 da seguire e da imitare, ma bisogna mettersi in testa che nulla sarà semplice, lottare fino a sera ogni giorno e non aver paura di prendere l’aereo, perché ormai viviamo in un mondo globalizzato, che non ha confini, studiare e rinnovarsi sempre per poter cogliere tutte le effettive possibilità di New Business e le sue continue evoluzioni. Da figlio se dovessi descrivere mio padre direi che è una persona decisamente temeraria. Gran parte del suo successo è dovuto proprio al suo coraggio. Se fosse nato in un’epoca di cavalieri probabilmente sarebbe stato un condottiero: Re Artù di Camelot. Possiede una forte inventiva ed ha un’innata propensione verso tutto ciò che è innovativo. Quando uscirono i primi telefoni cellulari, quelli con la valigetta che erano decisamente ingombranti, poco maneggevoli e anche un po’ pesanti, il secondo esemplare presente nel nostro paese penso sia stato quello che entrò in casa nostra portato da mio padre da uno dei suoi viaggi. A volte è incredibile, ci stupisce. Riesce a gestire situazioni estremamente complesse con molto coraggio e grande caparbietà, riuscendo ad individuare in pochissimo tempo la strada giusta da percorrere. Ha una grande capacità di analisi e riesce a districare i nodi più ingarbugliati di qualsiasi situazione, rendendoli non solo docili al pettine, ma comprensibili e lineari a chi lo ascolta. E’ sempre molto riflessivo. Un'altra importante caratteristica di mio padre è quella di saper inquadrare una persona al primo incontro, in silenzio, è un buon ascoltatore. Questa caratteristica gli permette di capire se chi ha di fronte è leale e professionale. L’ho visto più di una volta mettere a disagio e liquidare con poche parole risolute chi “non aveva superato l’esame”. Attenzione, non voglio che si pensi a mio padre come una persona dura, arcigna o presuntuosa, tutt’altro. Avendo iniziato a lavorare da giovanissimo e avendo fatto il salto da piccolo imprenditore ad uomo di affari, ha acquisito la grande dote di saper cogliere in pochissimi attimi le qualità e le caratteristiche distintive di ognuno e di riuscire a collocarle nel 5 posto giusto. E’ un ottimo conoscitore della mente umana e per questo rappresenta una sorta di Tutor per tutti noi. Ciò in campo lavorativo è estremamente importante, perché guai se non ci fosse il meccanismo della ‘duplicazione’. Tutto quanto è divenuto esperienziale sarebbe un tesoro che si andrebbe a perdere.
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