Venerdì 26 marzo 1993 in Italia pagina 9ro I misteri di A pentito Gaspare Mutolo ha rivelato che del «commando» incaricato dell'omicidio faceva anche parte Stefano Giaconìa Plersanti Mattarella, Cosa Nostra presidente Un'altra rivelazione: un confidente del capitano Russo della Regione siciliana, fu elirninato dalla mafia perché dava notizie sul sequestrò ucciso dalla mafia II 6 gennaio «Strangolai De Mauro con le mie mani» dell 80 Fu Emanuele D'Agostino a uccidere il giornalista de «L'Ora» Sono stati Emanuele D'Agostino e Stefano Giaco­ senza vita del giornalista verrà, la quale ì corleonesi di Totò ( ) All'anagrafe il futuro don nìa, fedelissimi di Bontade, a uccidere il giornalista poi, sepolto poco distante, a Rima imposero il loro dominio Paolino fu registrato come de L'Ora Mauro De Mauro. Gaspare Mutolo ha an­ Croceverde, nella tenuta della sugli ex alleati, massacrando Francesco Paolo Bontate, ma A pentito Marchese «Favarella» di Michele Greco, gli Inzerillo, i Di Maggio, i Ba- con l'andar degli anni quel cc- che rivelato che un confidente del capitano Russo, futuro «papa» di Cosa nostra, dalamenti ì Rimi, lo stesso Ste­ inome per cause che è troppo Vincenzo Guercio, fu eliminato dalla mafia proprio che a quei tempi è, però, rite­ fano Bontade Dieci anni dopo fungo rivangare, venne in ug­ perché stava dando informazioni su quel sequestro. nuto dalla polizia un «impren­ il delitto De Mauro, D'Agostino gia ai Bontate dell'ultima gene­ «Don Vito è uomo ditore agricolo» molto più ri­ era stato, infatti, invitato per un razione, a fu tra costoro chi lo D'Agostino, ha raccontato if pentito, disse: «De Mau­ spettabile del suol cugini, allo­ «ragionamento» insieme a Gi­ mutò in Bontade, chi in Bontà» ro l'ho strangolato io con le mie mani». , ra famosi, di eiaculi! rolamo Teresi, Giuseppe Di Passato dal monarchia ai de - Perché il delitto? Mutolo sa Fresco, Salvatore ed Angelo una Bontade, Margherita, fu d'onore, cosa nostra» soltanto quello che D'Agostino Federico, dal capofamiglia di eletta alla Camera - don Paoli­ gli ha riferito «De Mauro dava Villagrazia, Leopoldo Pullara, no era di casa nei Palazzi del OIANNICIPRIANI VINCENZO VASILI fastidio perché scriveva articoli in un altro baglio della zona, ' potere II giornalista ricorda Non era solo un politico «amico degli amici», ma un pesantemente critici contro quello di propnetà di un vec­ come si compiacesse «di farsi uomo d'onore a tutti gli effetti, Vito Ciancimino, as­ •• ROMA. «Ma che cosa han­ suo lungo interrogatorio, il singoli appartenenti alla ma­ chio capomafia protagonista vedere in giro negli ambulacri no visto, se sono stato proprio «collaboratore di giustizia», Ga­ fia», detta a verbale Ed ancora, del sacco edilizio dello storico dell'alta politica locale, nel sa­ sessore e sindaco durante il sacco di Palermo Lo ha io a strangolarlo con le mie spare Mutolo, svela in questa la catena di morte non si sa­ Parco d'Orleans, Nino Sorci, lone dei viceré dell'Assemblea detto ien uno degli ulumi pentiti di mafia, Pino Mar­ mani?» se la rideva Emanuele maniera ai magistrati della rebbe fermata all'eliminazione detto >'u nccu» Insieme a To­ regionale, in quello della Giun­ chese: «Mattarella aveva forti divergenze con Cianci­ D'Agostino, uomo di fiducia rocura della Repubblica di del giornalista de «L'Ora» «E nicelo Contomo, che avrebbe ta di Governo del Palazzo delle del capo della mafia di Paler­ Palermo, Ignazio Spalluta, Vit­ connessa al delitto De Mauro - Aquile, o a Villa Igiea, o all'Ho­ mino, ed aveva iniziato un'azione di contrasto con­ mo est.. Stefano Bontade, sven­ torio Aliquo, Gioacchino Nato­ rivela Mutolo - la scomparsa dovuto essere anche lui della tel des palmes. O negli ombro­ tro le manovre in atto sui grandi appalti». La Torre fu • tolando la copia di un giorna­ li, Guido Lo Forte, Giuseppe Pi­ del gestore del bar accanto al partita, D'Agostino fiuta l'aria e si cortili del Palazzo d'Orleans, ucciso per la sua legge contro ì capitali mafiosi. le. Era il 1973, tre anni dopo la gliatone, chi sonagli esecuton cinema Massimo Non ricordo non si reca all'appuntamento dove si svolse in una torrida misteriosa sparizione del gior­ ed il mandante e come si svol­ il suo nome, ma so che era un Gli altn vengono uccisi ed i lo­ mattina il memorabile scontro nalista de «L'Ora», Mauro De se la dinamica di uno dei delit- ' confidente del capitano dei ro corpi sono fatti sparire nel­ (volò anche qualche ceffone ) Mauro. Sul quotidiano era ti più inquietanti, seppellito nel carabinieri, Giuseppe Russo, al l'acido Contomo si salverà fra Don Paolino e 11 "suo" de­ dimenticatoio dei «misteri di quale stava fornendo indica­ con una lunga latitanza e poi putato del momento, visibil­ ENRICO nomo pubblicata con grande rilievo con il «pentimento» D'Agosti­ la notizia di una segnalazione Palermo» Quella sera erano in zioni proprio sulla scomparsa mente resilo a votare in As­ M ROMA. Vito Ciancimino, il fuon dalla "corrente"» Il giornalista Mauro De Mauro assassinato dalla mafia di De Mauro» Basta controllare no, invece, si confiderà con un w semblea come il sinedrio delle della presenza del cronista in - tre, racconta Mutolo C'era, al potente assessore ai lavon Plersanti Mattarella venne un paese dell'Est Le rivelazio­ volante, uno di cui il «pentito» le collezioni dei giornali dell'e­ altro «uomo d'onore» che lo " coppole storte aveva delibera­ non ricorda il nome, che po­ poca. Tutto corrisponde si consegnerà agli assassini Po- • to» Particolare agghiacciante pubblici negli anni del sacco crivellato di colpi ù 6 gennaio ni di un mitomane, oppure di Palermo, l'uomo che tren­ uno dei tanti depistaggì? li trebbe essere, però, quella per­ trattava di Vincenzo Guercio, chi mesi più tardi, il 24 aprile De Mauro ata in questo artico­ 1980 in via Libertà, a Palermo sona indubbiamente cono­ •bionde», gestore della pe­ oppure e stato tramortito e svanito nel nulla pochi giorni 1981 sarà la volta del suo ca­ lo, inedito fino al luglio 1971, t'annl fa, durante ì congressi dava fastidio a Cosa Nostra e ai commando di Cosa nostra che sciuta dal giornalista, che da scheria Impero, dove era avve­ non può reagire Mutolo su dopo il sequestro De Mauro, po, Stefano Bontade, massa­ tra I fedelissimi di «don» Paoli­ della De siciliana, si conquista­ signon degli appalti Per il suo aveva rapito De Mauro sotto nuta qualche tempo prima questo particolare non offre lu­ altro caso di quella che pro­ no, proprio il figlio Stefano, e casa, il 16 settembre 1970 - ri­ bordo di una «Brmv» lo chiamò • una strage Tutti e tre fedelissi­ mi Si sa, però, che poco dopo crato il giorno del quaranta­ va sempre il posto alla destra omicidio è stato accusato il ter­ Invitandolo a salire, come per prio a quel tempo venne deno­ treesimo compleanno a colpi Stefano Giaconìa, che sareb­ di Giulio Andreotti, é un uomo rorista di destra Giusva Fiora­ velava compiaciuto, invece, il mi della famiglia di Stefano la «Bmw» verri abbandonata in minata «lupara bianca» bero stati rispettivamente il mafioso - l'aveva tolto di mez­ una passeggiata, mentre Mau­ Bontade, detto il «falco», o «il una stradina poco illuminata, di Kalashnikov d'onore Punto, combinato, in­ vanti -Ma - racconta Pinuzuo ro stava per rientrare a casa, mandante ed uno degli esecu­ trodotto nei piani alti di Cosa zo, trasportato a Villagrazia, sul marciapiede del viale delle barone», dominatore delle via Pietro D'Asaro, accanto ad I personaggi di questa vicen­ Prima di morire De Mauro tori della sua stessa uccisione Marchese - nessun delitto im­ borgata di Palermo est, feudo Magnolie, sotto gli occhi della borgate di Villagrazia Guada­ una grande cllnica privata, vi­ da sono quasi tutti morti È aveva consegnato all'archivio Ora Stefano Bontade riposa Nostra come un pezzo da no­ portante di politici, giornalisti, della famiglia Bontade, pro­ figlia Valeria e del genero Sal­ gna e Santa Mana de) Gesù, cino alla centrale piazza Poli­ morto il killer del giornalista, del suo giornale un ntratto - il nella tomba di famiglia nel vanta. Non solo, quindi, «polis­ media, può essere deciso sen­ prio nel baglio del potentissi­ vo Mirto Al suo fianco l'uomo confinanti con le mitiche eia­ teama Si cambia macchina, D'Agostino, è morta la sua classico •coccodnllo» - di camposanto attiguo al bel co» amico degli amici, ma «uo­ za I ok della Commissione» E mo boss, strozzato, sepolto in­ della «Brmv» aveva lo stesso culi! e Croceverde-Giardini, dunque E si prosegue verso le «spalla», Giaconìa, la famiglia •don» Paolino Bontà, il padre convento di Santa Maria di Ge­ mo d'onore», alla pan di Totò ora, secondo indiscrezioni al­ fine sotto qualche metro di ter­ competenza della «dinasty» al­ borgate orientali «Lo. portaro­ Bontade, mandante del delitto, di colui che l'avrebbe poi fatto sù, il «imiterò dei nobili» che Runa, Pippo Calo. Michele Emanuele D'Agostino che si leata dei Greco ; tn nomi, altriindagati, si ag- ' ra d'agrumeto. vanterà, poi, con il futuro «pen­ no nel baglio di proprietà di è stata sterminata. Anzi, lo assassinare Le prime righe so­ da quattro secoli domina la cit- Greco, Leoluca Bagarella. Lo giungono all'elenco del Matta­ Sono le sedia del 18 novem­ L'auto sgomma verso il cen­ Stefano Bontade», riferisce Mu­ strangolatore, per contrappas­ no magistrali «Quando Paoli­ • ta De Mauro, invece, non ha tito» dell impresa. E sul sedile tolo, che in un successivo in­ ha detto ien Giuseppe Marche­ rella bis, il processo che dovrà bre 1992. Nella sede romana postenore Stefano Giaconìa, tro con ogni probabilità il gior­ so, fu pure lui vittima della «lu­ no Bontà venne al mondo, era ancora una tomba.
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