Valentino Gerratana Quaderni del carcere Apparato critico (vol. IV) QUADERNO I (XVI) Note e appunti. Testo B (utilizzato nella prefazione a MS, XIV). § 1. Sulla povertà, il cattolicismo e il papato. Testo A: ripreso in un testo C del Quaderno 20 (XXV), § 3: Sulla povertà, il cattolicismo e la gerarchia ecclesiastica (Q, 2087-88; già in MACH, 230-31). 1 Gramsci si riferisce al libro di Arthur Roguenant, Patrons et ouvriers (Ouvrage couronné par l'Académie des sciences morales et politiques), J. Gabalde, Paris 1907, XXI-181 pp. (Bibliothèque d'economie sociale, publiée sous la direction de M. Henry Joly). A p. 15 di questo libro si legge il passo relativo all'episodio ricordato da Gramsci: «Il nous est arrivé d'interroger sur ce sujet ("Pour ètre parfaite la justice doit se confondre avec l'égalité") un ouvrier, catholique ardent, pratiquant, absolument sincère. Il ne nous cacha pas qu'il considérait l'égalité comme le but et la fin de tout effort conscient de la justice. - Mais, objections-nous, comment concilier cette déclaration de principe avec la parole del’Évangile: il y aura toujours des pauvres parmi vous. - Il sourit et, fort à l'aise, repliqua: "C'est entendu, et pour ne pas faire mentir le Christ, qui n'a pu mentir, nous garderons deux pauvres (deux pour le pluriel) et leur attribuerons les revenus de l'assistence publique". - La boutade était plaisante, mais l'idée n'en est pas moins fausse». Non risulta, ed è improbabile, che Gramsci abbia n'en est pas moins fausse». Non risulta, ed è improbabile, che Gramsci abbia avuto in carcere questo libro: può trattarsi del ricordo di una antica lettura, o anche di una citazione ricavata da una fonte indiretta, non identificata. Il lavoro di Roguenant aveva in effetti riportato il premio Bordin messo a concorso per il 1906 dalla Académie des sciences morales et politiques (sezione dell'Institut de France). 2 Gramsci aveva in carcere i seguenti testi: Pio IX, II Sillabo, Encicliche ed altri documenti del suo pontificato, nelle versioni italiane raccolte a cura di M. Petroncelli, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze 1927 [FG, C. carc. Turi I]; Codice sociale (schema di una sintesi sociale cattolica), a cura della Unione Internazionale di Studi Sociali, fondata a Malines nel 1920 sotto la presidenza del cardinale Mercier, Istituto Veneto di Arti Grafiche, Rovigo 1927 [FG, C carc., Turi I] (si tratta di un documento ideologico elaborato nel 1926 dalla cosiddetta Unione di Malines). § 2. Faccia a faccia col nemico. Testo A: ripreso in un testo C del Quaderno 16 XXII), § 23: Cavalieri azzurri (o principi azzurri), calabroni e scarafaggi stercorari (Q, 1896-97; già in pp., 63- 64). 1 Cfr Mentana, Faccia a faccia col nemico, Cronache giudiziarie dell'anarchismo militante, vol. I [ma unico], Edizione del Gruppo Autonomo (Tipografia della Cronaca Sovversiva), East Boston (Mass.) 1914 [FG], 506 pp. Mentana è pseudonimo dell'anarchico Luigi Galleani (1861-1931); sul settimanale «Cronaca Sovversiva» (da lui diretto in America dal 1903 al 1919), Faccia a faccia col nemico era originariamente il titolo di una rubrica in cui Galleani rievocava, in gran parte sulla scia di resoconti giornalistici dell'epoca, i più noti processi contro gli anarchici del secolo scorso, soprattutto in Francia. Nel 1914 il materiale di tale rubrica fu raccolto nel volume citato. Si tratta complessivamente di quindici processi, tra cui quelli contro Ravachol e Henry, ricordati da Gramsci - Francois-August Koenigstein, detto Ravachol, un ex tintore di trentadue anni, subì nel 1892 due processi: il primo, alla Corte di Assise della Senna, per attentati dinamitardi, conclusosi con una condanna ai lavori forzati a vita, e il secondo, alla Corte di Assise della Loira, per il precedente assassinio di un vecchio eremita a scopo di rapina; in quest'ultimo processo Ravachol fu condannato a morte e poco dopo ghigliottinato. Emile Henry, un anarchico di vent'anni, fu processato nel 1894 alla Corte di Assise della Senna e condannato alla ghigliottina, per due attentati terroristici, contro gli uffici di una società mineraria e contro il caffè dell'Hotel Terminus. Gramsci scriveva sulla base di lontani ricordi di lettura e non aveva sottomano il libro di Mentana (che è conservato tra i suoi libri, ma non tra quelli del carcere). 2 Pietro Abbo, nato nel 1894 a Lucinasco (Imperia), contadino autodidatta, propagandista e organizzatore del PSI nella zona di Oneglia, fu deputato socialista per due legislature, dal 1919 al 1924. A Livorno, al XVII congresso del PSI, pur dichiarandosi al di fuori delle frazioni, prese una posizione polemica verso i comunisti, schierandosi con Serrati. Il suo discorso al Congresso fu commentato severamente da «L'Ordine Nuovo» del 19 gennaio 1921. Più tardi Abbo si avvicinò ai comunisti: fu combattente nella guerra di Liberazione, dopo la quale aderì al PC. È morto nel 1974. La dichiarazione di Etievant, riprodotta in appendice al volume citato di Mentana (L. Galleani), era un documento teorico che si proponeva di dare una giustificazione filosofica ai principì politici dell'anarchismo. Scritta dal tipografo Claude-Francois Etievant per darne lettura nel corso del processo in cui fu implicato nel luglio 1892 alla Corte di Assise di Versailles, con l'imputazione di complicità con Ravachol, la dichiarazione fu poi ampiamente diffusa nella stampa anarchica. All'inizio della dichiarazione di Etievant, a proposito delle diversità di attitudini («attitudini che portiamo nascendo»), si legge: «Così per esempio, gli uni imparano facilmente le matematiche, e gli altri hanno un'attitudine maggiore per la linguistica» (Cfr Mentana, Faccia a faccia col nemico cit., p. 491). A sua volta nel discorso pronunciato al Congresso di Livorno, Abbo dichiarava: «E io penso, compagni, che non tutti possiamo essere oratori o scrittori, che nell'umano genere c'è colui che ha attitudine per le matematiche, colui che ha attitudine per la geografia, colui che ha attitudine per la lingua...» (Cfr Direzione del Partito Socialista Italiano, Resoconto stenografico del XVII Congresso Nazionale del PSI, Roma 1921, p. 187). Un accenno polemico ad Abbo è anche in un articolo di Gramsci pubblicato su «L'Ordine Nuovo» del 14 aprile 1921 (Cfr 5F, 140). Sulla responsabilità del partito socialista per il primitivismo politico e culturale di uomini come Abbo, cfr più avanti, un'altra nota nel Quaderno 3 (XX), § 45. 3 In realtà Jules Gauthey. Si tratta di una lettera indirizzata al giornale «Echo de Paris», e riprodotta in traduzione italiana nel volume Faccia a faccia col nemico cit., pp. 441-42. 4 Nel gennaio 1893 (e non 1894, come scrive Gramsci), al tribunale di Lione fu imbastito un processo contro Kropotkin ed altri cinquantadue anarchici imputati di affiliazione all'Internazionale. Nel corso del processo Kropotkin ebbe a dichiarare (secondo il testo riprodotto nel libro di Mentana Faccia a faccia col nemico cit., p. 172): «Non ho mai fatto atto di affiliazione all'Internazionale, questo è apparso anche al processo luminosamente, facendo obbligo al tribunale di assolvermi senz'altro processo luminosamente, facendo obbligo al tribunale di assolvermi senz'altro assieme ai miei compagni, se a noi il tribunale riconosce il diritto alla giustizia che accorda ai suoi ospiti anche più sciagurati. Quanto al resto ho trovato così comodo dire forte quello cui pensavo che non ho mai avuto bisogno di cospirare. Così non ho mai nascosto, così non taccio ora quello che è intorno alla rivoluzione sociale il mio pensiero: Essa è imminente, prima di dieci anni essa divamperà per tutto il mondo, fiumana di sangue e di fiamme, livida, spietata livellatrice. La storia non avrà registrato mai episodio più tragico e più terribile… ad attenuarne le conseguenze la borghesia che ne espierà particolarmente le colpe dovrebbe affrettarsi con sollecito, sagace, amoroso ravvedimento». A conclusione del processo, Kropotkin ed altri quindici imputati furono condannati a cinque anni di carcere, pene minori furono inflitte agli altri, e solo cinque vennero assolti. Tuttavia, a seguito di una vasta campagna di opinione pubblica, tutti i condannati furono poco dopo amnistiati. § 3. Rapporti tra Stato e Chiesa. Testo A: ripreso, con lo stesso titolo, insieme ad altre note sullo stesso argomento, in un testo C del Quaderno 16 (XXII), § 11, cfr in particolare p. 15bis (Q, 1865; già in MACH, 249). 1 II brano citato del «Vorwärts» è ricavato dalla «Rassegna settimanale della stampa estera» del 25 giugno 1929 (anno IV, fase. 26), p. 1429, Le parole tra parentesi sono aggiunte da Gramsci. § 4. Diritto naturale e catolicismo. Testo A: ripreso, insieme a una parte del successivo § 28, in un testo C del Quaderno 27 (XI, § 2: «Diritto naturale» e folclore (Q, 2314-2315; già in LVN, 218). § 5. Rapporti tra Stato e Chiesa. Testo A: ripreso, insieme ad altre note sullo stesso argomento, nel citato testo C del Quaderno 16 (XXII), Su, cfr in particolare p. 15 bis (Q, 1865; già in MACH, 249-50). 1 Anche questo brano della «Vossische Zeitung» è ricavato ' dallo stesso numero, citato alla nota 1 del § 3, della «Rassegna settimanale della stampa estera» del 25 giugno 1929, p. 1430. § 6. «Per lodare un libro...» Testo A: ripreso in un testo C del Quaderno 23 (VI), § 4: Una massima di Rivarol (Q, 2190-91; già in PP., 135). 1 Non è stata ritrovata la fonte da cui è stata tratta questa massima di Rivarol. § 7. Margherita Sarfatti e le «giostre». § 7. Margherita Sarfatti e le «giostre». Testo A: ripreso, insieme ad altre note sullo stesso argomento, in un testo C del Quaderno 23 (VI), § 9: I nipotini di padre Bresciani, cfr in particolare pp..-19- 20 (O, 2200; già in LVN, 146-47). 1 Cfr Goffredo Bellonci, Il Palazzone, in «L'Italia letteraria», 23 giugno 1929 (anno 1, n. 12) (il numero del settimanale porta ancora come sottotitolo il vecchio titolo di «La Fiera letteraria», con l'indicazione anno V, n.
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