2004 - 2010 attività, progetti, realizzazioni CONSORZIO DEL LARIO E DEI LAGHI MINORI Prefazione Un ente al servizio del nostro territorio Sei anni di amministrazione, lontani dalle luci della ri- balta e concentrati solo sul lavoro quotidiano. Quel- la “cultura del fare” tipicamente laghèe che, giorno dopo giorno, ha permesso al Consorzio del Lario e dei Laghi minori, di cui per il secondo mandato ho l’onore di esserne il presidente, di crescere, conso- lidarsi e raggiungere risultati importantissimi. In un momento di generale confusione politica, chi prova a gettare ombre o avanzare dubbi sull’operato di que- sto ente, l’unico sovraccomunale e sovraprovinciale, non troverà certo terreno fertile. I numeri, le opere, le Luigi Lusardi, presidente concessioni, le delibere, sono sotto gli occhi di tutti. Dati inconfutabili, risposte certe a qualunque tipo di domanda. A distanza di poco più di cinque anni dal- la nascita del Consorzio, accettiamo però la sfida dei “media” e presentiamo pertanto questo compendio, ricco di informazioni, di numeri, di idee che sono nel tempo diventate progetti, investimenti e convenzioni. Eccola qui la “cultura del fare” che ritorna di nuovo. Per un attimo la mente ritorna alla fine degli anni No- vanta e a quelle epiche battaglie condotte in prima persona insieme ad altri amici sindaci di comuni che s’affacciano sul Lago per rivendicare una gestione di- retta del demanio, fino a quel momento terra di nes- suno. Noi piccoli sindaci di provincia che “dettiamo le regole” alla Regione, stimolando la nascita di una legge regionale ad hoc per la gestione del demanio, da noi tutti trasformato da “punto interrogativo” a ri- sorsa: incredibile ma vero! Chi contesta oggi l’utilità del Consorzio è chi di fatto non ne conosce la storia, le competenze, i progressi compiuti, i benefici portati al territorio, il duro lavoro quotidiano. Migliaia di pra- tiche e concessioni, messe in sicurezza, finanziamenti ai comuni, grandi investimenti per la navigazione e la balneazione, convenzioni, regolamenti e opere. Que- 2 sto è oggi il consorzio, un ente che lavora, in punta di Lago di Como Vista dall’alto piedi. Non un “carrozzone politico” bensì una realtà sana e florida, che non genera sprechi bensì produce benefici per i propri comuni consorziati. E che non ha alcun timore ad aprire le porte e invitare le Ammini- strazioni comunali consociate e quelle ancora no, a chiedere, pretendere, conoscere. Come amministra- tori saremo onorati di darvi tutte le risposte. In questa pubblicazione sicuramente ne troverete già diverse. Concludo ringraziando quanti con me hanno condi- viso e condividono le battaglie che ogni giorno com- battiamo per riqualificare il nostro territorio, per dare lustro ai nostri laghi, generando un indotto per tutta l’economia locale che spesso non viene percepito dai “profani” della materia. Poco importa, proseguiremo con la nostra “cultura del fare”, forse un po’ meno in punta di piedi ma co- munque sempre lontano da condizionamenti e con lo stesso gusto di raggiungere ogni anno gli obiettivi preposti. Ringrazio i 64 comuni che hanno scelto di aderire al Consorzio in questi anni e che ogni giorno ci testimo- niano la soddisfazione per questa decisione. A quelli che ancora non fanno parte della nostra famiglia pos- so solo estendere un sincero invito a conoscere la no- stra realtà. Sono certo che poi le decisioni arriveranno da sé. Un caro saluto Luigi Lusardi 3 La storia e i numeri Valorizzare il demanio lacuale Tutto ha inizio nel 1998, con il decreto legislativo che di fatto “pensiona” un ente datato come il Magistrato del Po, demandando la gestione del demanio diretta- mente alle regioni. E’ una svolta epocale. Ma si va subito oltre. Su iniziati- va di alcuni comuni dei laghi di Como, Maggiore, Gar- da e Iseo, che intuiscono l’importanza di una gestione ancora più diretta del patrimonio lacuale e presentano con delibere dei propri consigli comunali una bozza di disegno di legge, nasce così la legge regionale 22/98 che demanda a sua volta le competenze affidatele dal Governo, direttamente a comuni e province. Un passo importante che non tutti sono però in grado di com- piere. La mancanza di strumenti giuridici e di profes- sionalità per gestire questa nuova delega, infatti, fa sì che nel 2001 si crei una prima gestione associata tra Novate Mezzola: grazie al nuovo attracco, San Fedelino è ora comodamente accessibile 4 L’assemblea dei sindaci i comuni, che ha come coordinatore le rispettive Am- ministrazioni provinciali di Como e Lecco. La gestione però è fumosa e priva di concretezza (in tre anni, dal 2001 al 2004 vengono prodotti solo circa 100 decreti di concessioni, rispetto alle quasi duemila pratiche di richiesta di concessioni demaniali giacenti). L’insod- disfazione dei comuni associati produce un ulteriore spinta in avanti, dando il là alla nascita di un vero e proprio consorzio, in grado di poter gestire in modo Inaugurazione, attracco autonomo le realtà lacuali comasche e lecchesi. di S. Fedelino Il 28 febbraio 2004 nasce così il Consorzio del Lario e dei Laghi minori. Il cambio di passo, nonostante tutto venga creato da zero e il passaggio di consegne delle prati- che subisce ritardi, è evidente. In pochi mesi i numeri cambiano. Se fino al 2003 la gestione diretta da parte delle Pro- vincie, con 8 dipendenti affiancati dai rispettivi dirigenti dei settori provinciali incaricati, aveva prodotto un incasso annuale medio di 500 mila euro di ca- noni di concessioni, il trend inizia subito a crescere. E oggi, a fronte di un duro 5 Cremia, la nuova lavoro che ha coinvolto costantemente gli uffici di Me- passeggiata a lago naggio e Varenna, gli incassi demaniali sui canoni sono arrivati a quasi 3 milioni di euro, facendo tra l’altro da cassa per la Regione anche per quegli altri enti non Incantevoli scorci del ancora consorziati, per un ulteriore milione di euro. Lario Lo staff per gestire questa mole di lavoro in costan- te crescita? L’evoluzione quasi quotidiana delle competenze del consor- zio negli anni ha portato i dipendenti dai 2 iniziali agli attuali nove, affiancati da un direttore. In pratica con lo stesso numero di dipendenti presenti nel 2001\2003, ma con ben più competenze e soprat- tutto ben diversi numeri raccolti e da gestire. In cre- scita anche il numero dei comuni associati, passato 6 dai 57 iniziali agli attuali 64, cui è bene ricordare non viene chiesta alcuna quota annuale di partecipazione. Oggi il Consorzio del Lario e dei Laghi minori è così diventato una realtà solida e florida che si prodiga per una gestione trasparente e senza burocrazia del patrimonio demaniale lacuale, tutelando il territorio, preservando le straordinarie bellezze di cui siamo cir- condati ma al contempo anche rilanciando e riquali- ficando quelle aree demaniali in grado di arricchire Nobiallo, il porto l’offerta del nostro lago e degli altri bacini dei laghi minori. San Siro, “front lake” la nuova passeggiata Malgrate, realizzazione del nuovo a lago in località Santa Maria Rezzonico lungolago 7 La gestione ordinaria Competenze in costante evoluzione Menaggio, la sede comasca del Consorzio A sei anni dalla sua nascita l’evoluzione del Consorzio va di pari passo con l’evolversi della materia giuridica in questo ambito. L’aggiornamento continuo del per- sonale permette però di poter affrontare sempre nuo- ve sfide. Oltre alla promozione e valorizzazione del demanio lacuale, l’ente oggi si occupa della gestione Varenna, la sede lecchese diretta e della manutenzione delle aree demaniali pub- del Consorzio bliche, dei porti turistici, approdi e boe; di difendere gli interessi dei consorziati nelle controversie giudiziali e stragiudiziali con i concessionari, dei diritti demaniali e di navigazione sui bacini minori; della gestione e coordinamento delle attività legate al risanamento delle acque dei bacini lacuali; della promozione di iniziative e manifestazioni che abbiano lo scopo della va- lorizzazione del patrimonio demaniale dei no- stri laghi; della regolamentazione delle scuole nautiche e del rilascio delle licenze nautiche; 8 dell’immatricolazione dei mezzi natanti e della rimozione di quelli abusivi; dell’assegnazione dei posti barca per i comuni consorziati; del rilascio delle concessioni per l’utilizzo del de- manio per scopi turistico ricreativi; del rilascio delle autorizzazioni per lo svolgimento di ma- nifestazioni o per i servizi di trasporto in conto terzi; della stipula di regolamenti o convenzio- ni con gli altri enti territoriali in merito all’uti- lizzo dei bacini. Altre e numerose competenze tecniche si aggiungono a questo elenco, andando a Varenna, Villa Monastero, formare un ventaglio di competenze dall’alto conte- sede legale del Consorzio nuto tecnico e che richiedono conoscenze giuridiche di spessore, vista le complicazioni di una materia gio- vane e in costante evoluzione. Il Consorzio oggi si struttura con un’assemblea consor- tile composta dai rappresentanti delle Amministrazioni comunali, Unione dei comuni e Amministrazioni provin- ciali consorziati. Il consiglio d’Amministrazione è invece Domaso, il nuovo porto composto da un presidente e da sei consiglieri, nessu- no dei quali “stipendiato” ed eletti dall’Assemblea. 9 Gli investimenti straordinari Soccorrere, promuovere, sviluppare Tremezzo, nuovo pontile Il Consorzio ha risvegliato l’interesse dei comuni sul d’attracco demanio, creando i presupposti per una spinta ad in- tervenire su aree che altrimenti sarebbero state dimen- ticate e che ora, invece, possono essere valorizzate. Grazie ad una gestione diretta e con una burocrazia ridotta ai minimi termini, il Consorzio è oggi in grado di rispondere con tempi strettissimi, se non immediati, a tutti quei problemi di sicurezza per la navigazione dei laghi (interventi su cedimenti strutturali dei muri spondali, illuminazione bassifondali, rispetto degli standard di sicurezza nei porti pubblici e privati, etc.), così come di proporre la riqualificazione delle aree de- maniali depresse, sviluppando insieme ai comuni nuo- 10 ai comuni nuove progettualità che altrimenti risulterebbero di difficile attuazione soprat- tutto per quei comuni di piccole dimensioni che non possono permettersi disponibilità di bilancio sufficienti.
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