LINEE GENERALI DI ASSETTO IDROGEOLOGICO E QUADRO DEGLI INTERVENTI BACINO DEL TOCE Linee generali di assetto idraulico e idrogeologico nel bacino del Toce 10. Linee generali di assetto idraulico e idrogeologico nel bacino del Toce 10.1 Caratteristiche generali 10.1.1 Inquadramento fisico e idrografico Il bacino del Toce ha una superficie complessiva di circa 1.778 km2 (2% del bacino del Po), ubicato per il 90% circa (1.607 km2) in territorio italiano e per il rimanente in territorio svizzero. Il bacino si trova interamente in ambito montano. Il fiume Toce percorre interamente la valle Ossola, raccogliendo i numerosi affluenti e caratterizzato dalla abbondanza dei deflussi e dai valori molto elevati e impulsivi delle piene, a motivo dell’altitudine del bacino, delle estese superfici glaciali, nonché delle elevate precipitazioni meteoriche che sono caratteristiche. Il Toce ha origine dal lago del Toggia, a quota 2.191 m s.m., in prossimità della punta di Valrossa; i principali affluenti in destra sono i torrenti Devero, Diveria, Bogna, Ovesca, Anza e, in prossimità della foce, Strona; in sinistra i torrenti Isorno e Melezzo Occidentale, che confluiscono entrambi in prossimità di Domodossola. Tutti gli affluenti sono caratterizzati da ampie conoidi di deiezione sul fondovalle, che testimoniano l’attiva azione erosiva nelle parti alte del bacino e l’azione di trasporto nel tratto mediano del percorso. Ai fini delle analisi conoscitive e della successiva delineazione degli interventi di Piano, il bacino idrografico del Toce viene suddiviso nell’asta principale e nel bacino montano e rete idrografica minore1. Il quadro conoscitivo e di valutazione dei dissesti sui versanti e sulla rete idrografica minore è stato definito, in maggior dettaglio, separatamente per i sottobacini del Maggia – Verzasca, Tresa – Ceresio, Toce – Cusio, Verbano. 1 I sottobacini componenti il settore montano sono val d'Ossola, Lago d'Orta e tributari, valle Strona, valle Isorno, val Bognanco, valle Antrona, valle Anzasca, val Formazza, val Antigorio, val Devero, val Diveria, val Vigezzo occidentale. Autorità di bacino del fiume Po 147 Linee generali di assetto idraulico e idrogeologico nel bacino del Toce 10.1.2 Caratteri generali del paesaggio naturale e antropizzato La val d’Ossola, nella quale scorre il Toce, è una lunga valle dalla morfologia larga e poco movimentata fino a Domodossola, più stretta dopo Crevolados- sola. Più a nord si apre nella conca alpina della val Formazza, che termina con il passo di San Giacomo, al confine svizzero, dove ha origine il Toce. Nella val d’Ossola convergono le valli degli affluenti del Toce: la lunga valle Anzasca, con testata presso le pendici orientali del Monte Rosa; la valle di Antrona, ricca di acque sfruttate per produzione di energia elettrica; la breve valle Bognanco, folta di boschi; la val Divedro, la più importante per l’economia dell’Ossola, attraversata dalla galleria del Sempione; la val Devero e la val Vigezzo, di elevato valore paesistico-ambientale, l’unica grande vallata che si apre verso est, in direzione di Locarno e della punta settentrionale del lago Maggiore. Incassata tra la val d’Ossola e la Valsesia si configura, infine, la val Strona, nella quale scorre il torrente Strona, ultimo affluente, in destra orografica, del Toce prima dello sbocco nel Verbano. Le vicende storiche dell’Ossola furono piuttosto tumultuose; divisa nell’XI secolo tra la diocesi novarese e l’arcidiocesi milanese, nel corso del XIII secolo si frammentò in vari comuni, ciascuno dei quali si resse con statuto proprio, come accadeva nelle vicine comunità valsesiane. Perduta la propria autonomia alla fine del XIV secolo, passò sotto varie dominazioni, seguendo le sorti del regno sabaudo a partire dalla prima metà del XVIII. Il territorio è ricco di elevati valori naturalistici e paesaggistici dovuti alla presenza di incontaminati paesaggi alpini e di un consistente patrimonio d’arte relativo soprattutto al periodo romanico. Fin dalla più remota antichità l’area è stata tuttavia interessata da eventi di carattere straordinario, caratterizzati da precipitazioni eccezionali, che nel corso dei millenni ne hanno profondamente modellato la morfologia, tanto che si può affermare che non vi furono luoghi da potersi considerare sicuri per l’insediamento umano. Un caso emblematico è costituito dalla città di Domodossola, dove i livelli archeologici risalenti al primo secolo dopo Cristo si trovano a profondità variabile fra 3 e oltre 10 m. Il soprelevamento del terreno è dovuto alle piene del torrente Bogna (affluente del Toce) che nel corso dei due millenni trascorsi hanno periodicamente interessato il territorio urbanizzato. Autorità di bacino del fiume Po 149 Progetto di Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico Situazioni analoghe si verificano per i centri abitati ubicati sulle conoidi degli affluenti del Toce. Nonostante i disastri, gli insediamenti non si sono mai spostati dall’ubicazione originaria, a causa della scarsa disponibilità di terreni da urbanizzare per via della natura montana del territorio. Nell’area montana del bacino, nel comprensorio delle Alpi Lepontine, tra la val d’Ossola e la val Cairasca, il territorio è tutelato dai parchi regionali Alpe Devero ed Alpe Veglia. All’estrema punta settentrionale della val d’Ossola è sito il biotopo val Formazza-Rifugio M. Luisa. Le aree sono caratterizzate dalla presenza di morfologie glaciali e post-glaciali (circhi, terrazzi, valli sospese, laghetti). Il parco regionale Alpe Devero, di valore naturalistico molto alto, presenta rocce di varia origine, tra cui i calcescisti, sui quali insistono fenomeni carsici che ricordano le Dolomiti; la vegetazione, montana e alpina, è costituita da formazioni di larice, abete rosso, sorbo degli uccellatori, ontano verde. Oltre il limite della vegetazione arborea sono presenti pulvini di ginepro e praterie d’altitudine. Queste ultime fitocenosi sono ricche di specie, tra cui compaiono ginestre, anemoni, eriofori, potentille, orchidee. Il sottobosco è costituito da mirtillo nero, rododendro e uva spina. La fauna è tipicamente alpina (camoscio, capriolo, pernice bianca, aquila reale, fagiano di monte). L’Alpe Veglia presenta un paesaggio aspro, delimitato verso sud-est da vette elevate. Il substrato è prevalentemente granitico con scisti calcareo argillosi. Anche qui i caratteri vegetazionali e faunistici (stambecco, camoscio, marmotta, lepre variabile, martora) sono tipici degli ambiti alpini. Sono presenti boschi di conifere in cui prevale il larice, con esemplari di estremo interesse per le forme che hanno assunto col tempo a causa degli agenti atmosferici; il sottobosco è costituito da arbusteti a rododendro e mirtillo (Vaccinio-Rhododendretum). Notevole la flora delle praterie di quota ad elevata ricchezza di specie, di cui alcune molto rare (Gentiana brachyphylla, Astragalus leontinus, Kobrenia simpliciscula, orchidacee, Saxifraga spp.). Nell’area val Formazza-Rifugio M. Luisa di grande valore naturalistico risulta la presenza nella zona di un rodoreto umido. Lungo il corso del Toce sono presenti le riserve regionali Sacro Monte Calvario di Domodossola, Fondo Toce ed il biotopo di rilevanza naturalistica denominato Greto Torrente Toce tra Domodossola e Villadossola. 150 Autorità di bacino del fiume Po Linee generali di assetto idraulico e idrogeologico nel bacino del Toce Il Sacro Monte Calvario di Domodossola, situato sul colle Mattarella, sulla riva destra del Toce, a ovest dell’abitato di Domodossola, è luogo di uno dei complessi architettonici religiosi più interessanti dell’Ossola, realizzato nella seconda metà del Seicento: nell’area è presente vegetazione mesofila con numerose specie esotiche e alloctone. La riserva Fondo Toce è localizzata all’imbocco della val d’Ossola, dove il Toce sfocia nel Verbano. L’ambito è strettamente fluviale e presenta un substrato prevalente di tipo alluvionale. Nell’area si possono osservare le tappe dell’evoluzione sin qui avvenuta del corso d’acqua: la vegetazione è di tipo ripariale e acquatico con estesi canneti a Phragmites australis. E’ presente la sottospecie endemica di castagna d’acqua del Verbano. Sulle rive e nei ghiaieti abbandonati dal fiume si trovano popolamenti di Salici sia arborei che arbustivi. La fauna è legata all’ambiente acquatico; in particolare sono numerosi gli anatidi e gli svassi. Tra gli anfibi sono presenti il tritone punteggiato, la rana verde, la raganella, il rospo comune e, tra i rettili, la natrice dal collare. Il biotopo di rilevanza naturalistica denominato Greto Torrente Toce tra Domodossola e Villadossola comprende l’area golenale e il tratto fluviale del Toce compreso tra Domodossola e Villadossola; la vegetazione è costituita da formazioni pioniere a salice bianco, salice delle capre, pioppo bianco, associate a specie erbacee igrofile. L’area è molto importante in quanto estremo limite settentrionale di nidificazione in Piemonte di Calandrella e Bigia padovana; passeriforme tipico di aree golenali, parasteppiche la prima, di aree cespugliate e boscate nei pressi dei corsi d’acqua la seconda. 10.1.3 Aspetti geomorfologici e litologici Nel seguito si descrivono le principali caratteristiche geolitologiche del bacino con particolare attenzione verso quei litotipi che per le proprie caratteristiche geomeccaniche manifestano alti gradi di erodibilità e/o propensione a dissesti gravitativi; fra parentesi si indica la sigla del litotipo riportata nella cartografia geolitologica, alla scala 1:250.000, contenuta nell’elaborato di Piano n. 6. I litotipi maggiormente
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