Fogli» N° 26 (2005)

Fogli» N° 26 (2005)

N. 26 Aprile 2005 FOGLI Informazioni dell’Associazione Biblioteca Salita dei Frati di Lugano SOMMARIO PRESENTAZIONE pag. 2 DOCUMENTI La memoria del lavoro editoriale. I censimenti degli archivi degli editori realizzati dalla Fondazione Mondadori di Gianluca Perondi pag. 3 Gabinetti di lettura e biblioteche nel Ticino del primo Ottocento di Fabrizio Mena pag. 9 Sull’ex voto dipinto nel Ticino di Ottavio Besomi pag. 19 Repertorio analitico dei fondi antichi a stampa della Svizzera di Veronica Carmine pag. 25 La Biblioteca del Convento dei Cappuccini di Bigorio di Paola Costantini pag. 29 RARA ET CURIOSA Un’ottocentesca storia del Regno d’Italia napoleonico di Callisto Caldelari pag. 37 IN BIBLIOTECA L’attività espositiva 2004-2005 di Alessandro Soldini pag. 41 Pubblicazioni entrate in biblioteca nel 2004 pag. 46 Conferenze organizzate dall’Associazione. Catalogo delle registrazioni (1994-2004) pag. 72 CRONACA SOCIALE Verbale dell’Assemblea del 27 aprile 2004 pag. 76 Convocazione dell’Assemblea del 28 aprile 2005 pag. 78 Relazione del Comitato sull’attività svolta nell’anno sociale 2004-2005 e programma futuro pag. 79 Conti consuntivi 2004 e preventivi 2005 pag. 85 Contributi pubblicati su «Fogli» 1-26 (1981-2005) pag. 87 Pubblicazioni curate dall’Associazione Biblioteca Salita dei Frati pag. 89 www.fogli.ch Presentazione Che destino hanno gli archivi delle case editrici operanti oggi in Italia? Consapevole della rilevanza culturale di simili patrimoni, la Fondazione Mondadori di Milano – che ha assunto lo scopo di documentare le vicende dell’editoria nella vicina peni- sola – si è fatta promotrice di indagini sistematiche, dapprima estese alla Lombar- dia, poi via via alle altre regioni italiane. È così stato approntato un censimento a tappeto, i cui risultati sono ora disponibili e costituiscono uno strumento di lavoro di grande interesse e valore. A Gianluca Perondi abbiamo chiesto di descrivere tale im- presa nel primo contributo di «Fogli», anche nella speranza di suscitare analoga esi- genza nella Svizzera italiana. Si viaggia indietro nel tempo con il secondo contributo, affidato alla penna di Fabri- zio Mena: lungo l’arco dell’Ottocento è indagato il costituirsi di biblioteche pubbli- che e gabinetti di lettura privati nel cantone Ticino; un capitolo dunque della diffu- sione del libro e della lettura, tormentato nel suo tracciato, che si conclude con gli incameramenti delle biblioteche ecclesiastiche e la fondazione e l’accrescimento di quelle statali. Lo sguardo s’appunta su un libro specifico nel terzo articolo della rivista: l’impor- tante catalogo degli ex voto ticinesi pubblicato nelle Edizioni dello Stato nel 1999. Ottavio Besomi illustra il metodo con cui Giovanni Pozzi analizza, nella lunga pre- fazione, il materiale iconico e linguistico degli oltre mille pezzi censiti. È così foca- lizzato un territorio d’analisi a cui la Biblioteca Salita dei Frati è sempre stata at- tenta: le testimonianze della religiosità “minore”, in particolare le manifestazioni della devozione popolare. La sezione Documenti di «Fogli» si conclude con due interventi che presentano una recente iniziativa nazionale: il Repertorio dei fondi antichi a stampa della Svizzera, e un primo risultato che ci concerne da vicino, la “scheda” descrittiva della Biblio- teca del Convento dei Cappuccini di Bigorio. Nella sezione Rara et curiosa, che come abitualmente indaga nei magazzini della biblioteca, è illustrata un’edizione luganese del 1823: una storia del Regno d’Italia nei tempi napoleonici, ricca di informazioni anche per chi la guardi da una specola ticinese. Di seguito sulla rivista si leggono i resoconti dell’attività svolta nell’anno sociale trascorso: dalle esposizioni nel porticato alla lunga lista delle pubblicazioni entrate in biblioteca ai vari rapporti del Comitato. Vengono così documentati l'impegno e la direzione con cui la nostra associazione continua a svolgere il suo pluridecennale la- voro: all’indirizzo dell’opinione pubblica, dei frequentatori della biblioteca e, in particolare, dei soci convocati all’assemblea generale, che si terrà il 28 aprile 2005. 2 www.fogli.ch DOCUMENTI La memoria del lavoro editoriale. I censimenti degli archivi degli editori realizzati dalla Fondazione Mondadori di Gianluca Perondi* Negli ultimi cinque anni sono nate quasi 1’600 nuove case editrici, per un totale di oltre 5’200 editori attivi. Ma quante sono scomparse? La dispersione degli archivi editoriali ha rappresentato per lungo tempo un feno- meno grandemente favorito dalla scarsa conoscenza della consistenza e tipologia delle carte possedute dalle case editrici. Da qui l’opportunità di sensibilizzare il mondo degli editori in merito alla conservazione della documentazione prodotta nel corso del proprio lavoro, le cui tracce si smarriscono spesso in occasione dei pas- saggi di proprietà o di sede delle case editrici. Negli ultimi dieci-quindici anni, al manifestarsi di una maggiore consapevolezza da parte dei produttori delle carte ha fatto da contraltare il sempre maggiore attivismo dei grandi gruppi editoriali che, sulla scorta di dinamiche di concentrazione in atto già da tempo in altri paesi, ha modificato e semplificato il panorama del settore. Se da un lato queste operazioni finanziarie hanno favorito l’allineamento del nostro paese a tendenze già in atto nei paesi occidentali, dall’altro hanno rappresentato un ulteriore elemento di sofferenza per la corretta conservazione degli archivi edito- riali, troppo spesso sacrificati alle esigenze di riorganizzazione e abbattimento dei costi proprie dell’impresa subentrante. Inoltre fenomeni come il collezionismo hanno provocato un duplice risultato: da un lato il mercato antiquario, pur con una logica commerciale estranea alla conserva- zione per fini culturali, ha in molti casi salvato dalla distruzione documentazione di grande interesse; dall’altro, polverizzando gli archivi in innumerevoli frammenti, ha favorito una percezione incompleta della compiuta articolazione degli archivi, depo- tenziando il valore contestuale del documento: questo approccio ha come conse- guenza più immediata la valorizzazione della singola carta d’archivio in termini esclusivi di pregio antiquario. Se si pone mente al fatto che nella maggior parte dei casi non è possibile operare confronti tra un prima e un dopo (nella quasi totale assenza di rilevazioni attendi- bili), appare essenziale mettere in atto progetti di rilevazione sul territorio che per- * Collaboratore della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori di Milano. 3 www.fogli.ch mettano – con la collaborazione delle istituzioni periferiche dello Stato, di enti pub- blici e di istituzioni private – una mappatura dettagliata del posseduto nel caso di fondi sia archivistici, sia bibliografici. La presenza di dati certi sulla consistenza della documentazione posseduta può ottenere un duplice effetto: da un lato con- sente, come risultato immediato di una conoscenza finalmente precisa della propria dotazione, una più efficace politica di conservazione e valorizzazione; dall’altro rende meno agevole la sottrazione di materiali che, come si è detto, sono particolar- mente appetiti dal mercato antiquario e del collezionismo. L’esigenza di riuscire a fotografare la realtà degli archivi editoriali è stata fatta pro- pria dalla Fondazione Mondadori a partire dalla metà degli anni Novanta, promuo- vendo un primo censimento pilota sul territorio lombardo per poi estendere questa iniziativa a Toscana, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige e Liguria. L'avvio dell'esperimento nel territorio lombardo, che da solo raccoglie il 25% delle case editrici nazionali, si è posto come punto di partenza ottimale per lo studio di una casistica ampia e differenziata, costituendo la prima ricognizione settoriale con- dotta sistematicamente su una realtà fino ad allora poco conosciuta, se non per una precisa tipologia di fondi: quelli letterari, che da sempre monopolizzano l'attenzione e l'interesse non solo degli addetti ai lavori ma anche di un pubblico più vasto. Il censimento descrittivo degli archivi lombardi è stato commissionato dalla Re- gione Lombardia alla Fondazione Mondadori nell'ambito di una più ampia strategia finalizzata alla creazione degli strumenti di base per la conoscenza degli archivi del territorio. Nella realizzazione del censimento, si è deciso di rivolgersi soltanto alle case editrici di libri attive, tralasciando, in questa fase della ricognizione, gli editori di periodici, quotidiani e riviste. D'altra parte, poiché il censimento, per sua stessa natura, non effettua una selezione qualitativa dell’“oggetto”, ma fotografa l'esi- stente, si può legittimamente affermare che l'indagine produce una descrizione del- l'archivio che mette in luce omogeneità o disomogeneità della documentazione ri- spetto ad una struttura aziendale più o meno marcata o, addirittura, rispetto all'esi- stenza stessa di una struttura o di un'azienda. Va sottolineato che fin dalla fase iniziale questa iniziativa ha beneficiato della con- sulenza dell'Ufficio centrale dei beni archivistici attraverso la Soprintendenza archi- vistica della Lombardia e che proprio a partire da questa esperienza pilota si è arri- vati a costituire una Commissione per gli archivi editoriali composta da archivisti provenienti dalle Regioni, dalle Soprintendenze archivistiche e dall'Ufficio centrale per i beni archivistici, e da una rappresentanza dell'Associazione italiana editori, unitamente a esponenti rappresentativi delle case editrici (piccole, medie e grandi) che ha redatto un titolario

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