L'italiana in Londra

L'italiana in Londra

B B B B Y Y Y Y C C C C M M M M Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Con il patrocinio di: Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica Conservatorio Statale di Musica “Nicola Sala” Benevento Con il patrocinio di: Provincia di Benevento Provincia di Benevento - Assessorato alla Cultura Assessorato alla Cultura Comune di Benevento - Assessorato alla Cultura Ente Provinciale per il Turismo di Benevento Comune di Benevento Auxiliatrix Arti Grafiche Benevento Assessorato alla Cultura Stampa: Ente Provinciale per il Turismo Dramma giocoso di Benevento in due atti Antonio Citrigno - LL ’italiana’italiana - Foto: Libretto di Giuseppe Petrosellini Enzo Conte inLondraLondra Grafica: Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica Conservatorio Statale di Musica “Nicola Sala” Benevento Presidente: Achille Mottola Musica di Direttore: Maria Gabriella Della Sala DOMENICO CIMAROSA Revisione di Lorenzo Tozzi - Edizioni Ricordi Via Mario La Vipera Tel. 0824.21102 - Fax 0824.50355 www.conservatorionicolasala.eu Teatro Comunale Vittorio Emmanuele - Benevento - 4-5 luglio 2010 - ore 20.00 B B B B Y Y Y Y C C C C M M M M Ecco un Conservatorio all’…Opera Vi assicuro che è davvero una bella emozione per un presidente- giornalista, radicato nel tessuto culturale e sociale del proprio terri- torio, scoprire che un libretto de’ “L’italiana in Londra”, dramma gio- coso in due atti di Giuseppe Petrosellini, su musiche di Domenico Cimarosa, si trovi nella Bi- blioteca Provinciale “Antonio Mellusi” di Benevento. Non sarà certo un caso che il testo di un’opera, la cui rap- presentazione risale al 28 di- cembre 1779 presso il Teatro Valle di Roma, si trovi in una biblioteca di provincia. Ma c’è di più. Dopo oltre un se- colo di assoluto silenzio cala- to in Italia sull’opera di Ci- marosa, la prima ripresa mo- derna avviene al Teatro Mo- numento D’Annunzio di Pe- scara, l’8 agosto 1985. E ri- sale proprio a quell’anno la pubblicazione, per i tipi di Copertina del libretto “L’italiana in Londra” conservato presso la Biblioteca Provinciale “Anto- Edigrafital di Teramo, del li- nio Mellusi” di Benevento bretto di Petrosellini, musi- cato dal grande Cimarosa. Per me è stata una piacevole sorpresa, ma anche una “scoperta” avvenuta in corso d’opera, dopo che il Conservatorio “Nicola Sala” ed i suoi organi di programmazione ar- tistico-didattica avevano dato corso alla realizzazione del progetto li- rico con la messa in scena del lavoro cimarosiano. Ritengo che il libretto possa essere approdato a Benevento e, per giunta presso la biblioteca provinciale, senz’altro per l’attenzione che 1 l’Ente Provincia, proprio in quegli anni, riservava alle produzioni li- riche, con la tradizionale stagione al Teatro Romano. Altri tempi! Che cerchiamo, comunque, di ricordare e, nel nostro piccolo, di far rivi- vere con opzioni oculate di ricerca, studio e produzione. La ricca programmazione che vanta il Conservatorio “Nicola Sala” di Benevento è frutto sicuramente della vivacità programmatica dei docenti e della recettività degli studenti che hanno risposto con en- tusiasmo alla “chiamata alle arti”. Tuttavia è doveroso sottolineare il ruolo fortemente collaborativo del Consiglio di amministrazione, da me presieduto, che ha recepito l’intento promozionale e di valorizza- zione dell’Istituzione della programmazione e, condividendolo appie- no, ha orientato le scelte del bilancio per garantire adeguate e suffi- cienti risorse finanziarie. La politica dei tagli non ha ovviamente risparmiato il Conservatorio mettendo a rischio la sua programmazione didattica ed artistica, sola ed unica forma promozionale per non avere flessioni sulle iscrizioni che purtroppo in futuro rimarranno la principale, se non unica, fon- te di finanziamento del Conservatorio. Il Consiglio di Amministrazione ha creduto nella programmazio- ne che il Direttore ed il Consiglio Accademico hanno formulato su proposte dei docenti e ha orientato risorse finanziarie, in parte recu- perate dalle stesse tasse degli studenti, sui capitoli destinati non solo alle spese di produzione, ma anche ai contratti di collaborazione e agli assegni di studio per restituire agli studenti meritevoli non solo par- te dei loro contributi, ma soprattutto offrire loro significative oppor- tunità di formazione, di crescita e di maturazione artistico-culturale e sociale, attraverso la diretta partecipazione all’attività formativa ca- pace di produrre eventi. La forza di una Istituzione è il dialogo costante e la collaborazio- ne fitta ed intensa tra le varie componenti. La messa in scena dell’o- pera “L’italiana in Londra” rappresenta uno di questi punti di forza. Il Presidente ACHILLE MOTTOLA 2 Una sfida possibile… In tempi duri, per tutto quanto attiene alla cultura, un conserva- torio che affronta una produzione operistica sa che il suo gesto co- stituisce una sfida per imporsi quale entità che anima e vivacizza la vita culturale della città. Il Conservatorio di Benevento sta lavorando alacremente metten- do a disposizione della città ricche stagioni concertistiche che si sno- dano durante tutto l’anno. L’anno scorso, come quest’anno, ha posto la rappresentazione di un’opera come spartiacque fra le due stagioni concertistiche che si collocano rispettivamente l’una prima dell’in- terruzione estiva delle lezioni, l’altra alla ripresa di esse nella stagio- ne autunnale. La complessità del progetto rende necessario che il lavoro si svol- ga quasi sull’intera parte dell’anno accademico, coinvolgendo neces- sariamente le classi di canto e tutte le classi di strumento che ri- spondono all’organico orchestrale. C’è lavoro per tutti. Si comincia separatamente poi gradualmente si arriva a mettere insieme i tassel- li. Sempre si teme che quest’ultima fase deluda le aspettative e che costringa a dichiarare il fallimento. Poi la sera della prima scopri che anche ciò che disperavi di ottenere si realizza perché il lavoro dà sem- pre i suoi frutti, soprattutto se esso è animato dalla passione e dalla voglia di dimostrare agli increduli che l’esito positivo della sfida era possibile. E la sfida si vince. Sono sicura che anche questa volta il conservatorio di Benevento vincerà quella che è una delle tante sfide vinte negli ultimi tempi e solo con la forza dell’entusiasmo di do- centi preparati e motivati, di studenti determinati e vivacemente coinvolti che pungolano l’istituzione affinché dia loro gli strumenti per trasformare una crescita formativa in un prodotto artistico. L’italiana in Londra è una sfida didattica vinta perché l’orchestra è composta quasi interamente da studenti del conservatorio, da quat- tro docenti e da un solo strumentista esterno. Il cast dei cantanti è costituito da studenti interni e dal soprano che ha appena concluso 3 gli studi del Biennio Specialistico presso il nostro conservatorio nel- l’autunno del 2009. Anche la regia e la direzione d’orchestra sono affidate a docenti che con i cantanti e con l’orchestra hanno condiviso la simulazione di un’esperienza professionale che tuttavia mai ha perso di vista l’inte- razione umana. E’ stata osservata e rispettata la gerarchia dei rapporti ma alleg- gerendola con la familiarità delle relazioni, grazie alla quale, una go- liardica complicità ha stemperando i protagonismi incanalandoli pro- ficuamente verso un fine comune. La legge di riforma dei conservatori invita questi ultimi a fina- lizzare la propria attività alla didattica, alla produzione e alla ricer- ca. Con l’opera si ottempera alle tre finalità previste dalla riforma. Con la scelta di L’italiana in Londra di D. Cimarosa si fa più eviden- te il perseguimento dell’intento della ricerca giacché non si tratta di un titolo noto bensì di un’opera che, famosa ai tempi di Cimarosa, è via via scomparsa dalla programmazione teatrale. Durante le prove sentivo le sollecitazioni dei docenti rivolte ai cantanti e agli orchestrali affinché apprezzassero la cantabilità delle melodie di Cimarosa, affinché fossero puntuali e stringati nelle se- zioni ritmiche richieste leggere e pulite. Si raccomandava la cura dei colori per consentire alla musica di seguire i più piccoli moti psico- logici dei personaggi. Abbiamo chiacchierato durante le pause dell’interiorità moderna e preromantica della protagonista Livia e dell’innamoratissimo Milord. La difficoltà di certi passaggi orchestrali ha indotto a riconoscere al compositore di scuola napoletana un ruolo di primo piano fra altri grandi protagonisti della sua epoca. In quei momenti didattica, pro- duzione e ricerca si sono mescolati ed erano inscindibili. Quanto fosse stato proficuo lo sforzo appariva evidente. In quei momenti e di fronte a tanta evidenza si trova la forza di non demordere e ci si prepara ad un’altra sfida. Alla prossima. Il Direttore MARIA GABRIELLA DELLA SALA 4 ORCHESTRA DEL CONSERVATORIO STATALE DI MUSICA “NICOLA SALA” DI BENEVENTO Violini Primi M° Marco Serino, violino di spalla M° Annamaria Bonsante Mariarosa Grande - Elisabetta Musco Laura Quarantiello - Tatiana Nurtdinova Violini Secondi Vincenzo Varallo* - Cosimo Quaranta Emanuele Procaccini - Alessandra Ruggiero Biancamaria Quarantiello Viole Edoardo Caiazza* Domenico Ventrone - Marika Paciello Adele Tammaro Violoncelli M° Gianluca Giganti* (4 luglio) M° Luca Signorini* (5 luglio) Sergio De Catris - Giovanni Sanarico - Giuseppe Ciullo Contrabbassi Valerio Mola* Vito Nicola Scagliozzi Flauti Vittorio Coviello* Erica Parente Oboi Domenico Rinaldi* Massimiliano Fuschetto Fagotti Luciano Corona* Ugo Montenigro Corno Gabriele Massaro Tromba ––––––– Alessandro Fusco * Prime parti 6 La trama Livia, giovane originaria di Genova, si reca a Londra in cerca del suo grande amore, milord Aresping, un nobile inglese che, dopo aver- le promesso fedeltà, è tornato nella sua patria, richiamato dal padre, desideroso di ammogliarlo con una sua pari. La ragazza, sotto il no- me di Enrichetta, accompagnata da un fido servitore,alloggia in una locanda, si guadagna da vivere con l’onesto lavoro del ricamo ed è ben voluta dall’ostessa, Madama Brillante, che è al corrente della sua ve- ra identità e dello scopo che l’ha spinta ad affrontare un viaggio così lungo ed una situazione poco rassicurante.

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