Besa Gennaio 2004 163

Besa Gennaio 2004 163

BESA - FEDE, NOVEMBRE 2000 1 Circolare gennaio 2004 163/2004 Sommario Tà lòghia – I detti di Gesù (22): “La lucerna del corpo è l’occhio” .........................................................1 ROMA: La Festa Nazionale di Albania .....................................................................................................2 ROMA: Girolamo De Rada: Contributi recenti della critica – Conferenza di Edmond Çali .....................2 TESSALONICA: Il matrimonio e la Divina Liturgia ................................................................................6 ROMA: Il Sinodo Intereparchiale .............................................................................................................8 ROMA: Organismi di consultazione per il Sinodo ....................................................................................8 ROMA: Incontro mensile della Commissione Centrale per il Sinodo .......................................................9 FRASCINETO: Riviste Arbëreshe...........................................................................................................10 ROMA: Laurea Honoris causa a p. Emmanuele Lanne, Osb ..................................................................10 AQUAFORMOSA: Grande festa per papàs Matrangolo .........................................................................10 GROTTAFERRATA: Schola Melurgica - Nuova musica composta da p. Nilo Somma.........................10 ROSSANO: Millenario di S. Nilo............................................................................................................10 ROMA: Immagine e icona ......................................................................................................................10 ROMA: Il matrimonio ad immagine dell’unione fra Cristo e la Chiesa ..................................................11 Tà lòghia : I detti di Gesù (22): “La lucerna del corpo è l’occhio” Gesù sta insegnando la vera pratica religiosa ai discepoli e a quanti lo hanno seguito “sulla montagna” (Mt 5,1). Ha appena detto che bisogna avere “il cuore” orientato verso quei tesori che sono “nel cielo” dove né ruggine né tignola consumano e dove i ladri non possono rubare. Occorre avere un orientamento mentale fissato sull’essenziale. Per far comprendere questo principio gnoseologico e deontologico Gesù porta un esempio della vita fisica, sperimentata e sperimentabile. Egli dice: “La lucerna del corpo è l’occhio ” (Mt 6, 22). L’esempio è preso dall’esperienza quotidiana. Infatti si tratta in primo luogo della lampada che “permette all’uomo di orientarsi nella vita, nelle tenebre di questo mondo” ( Pierre Bonnard ). Parlando dell’occhio del corpo (sōmatos ) Gesù intende l’intera persona che si muove ed ha bisogno di vedere dove poggiare i piedi e mettere le mani. Con il metodo dell’argomentazione ebraica – cioè affermazione di un concetto per due volte, una in forma positiva e la seconda in forma negativa – Gesù sollecita nei suoi discepoli l’uso della ragione, vuole far capire, e dice: “Se dunque il tuo occhio è chiaro, tutto il tuo corpo sarà nella luce” (Mt 6, 22). E subito di converso aggiunge: “Ma se il tuo occhio è malato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso” (Mt 6,23). Chi non ha fatto l’esperienza di cercare di orientarsi in una stanza buia? E non ci siamo forse anche chiesto: “E se buia fosse la nostra stessa mente” ? Gesù fa un passo ulteriore, fa riferimento al lume interiore della persona: “Se la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra” (Mt 6,23). S. Giovanni Crisostomo spiega: “ La mente è per l’anima ciò che l’occhio è per il corpo ” ( Omelie sul Vangelo di Matteo, XX, 3 ). La vista dirige i movimenti dell’uomo. Se gli occhi sono ciechi viene meno la maggior parte delle attività delle altre membra. “Così anche se la mente è corrotta, la tua vita sarà piena di innumerevoli mali”. Come per il corpo abbiamo cura di avere occhi sani, “così facciamo anche ri- guardo all’anima” ( Ibidem ). Occorre mantenere “chiaro”, “sano” ( aplo ūs) tanto l’occhio del corpo quanto quello dell’anima. Questo aggettivo ( aplo ūs) significa “non diviso”, semplice, integro, perfetto, “soprattutto nella relazio- ne con Dio” ( cfr. Salmo 15; Proverbi 28,18 ). L’occhio “sano” della mente orienta verso il “solo necessario”, verso la Parola di Dio, “lampada” da avere in mano per il viaggio verso il Regno ( Besa/Roma ). BESA - FEDE, GENNAIO 2004 2 ROMA LA FESTA NAZIONALE D’ALBANIA ROMA: GIROLAMO DE RADA CONTRIBUTI RECENTI DELLA CRITICA La Comunità arbëreshe di Roma ha celebrato, come tradi- zionalmente, la festa nazionale di Albania, favorendo un in- L’8 dicembre 2003, al Circolo “Besa-Fede” di Roma il Dr. tenso incontro fra arbëreshë, shqiptarë di Albania, della Edmond Çali , lettore di lingua albanese all’Università di Kossova, del Montenegro, della Macedonia e della diaspo- Napoli “L’Orientale”, ha tenuto una conferenza sui recenti ra. contributi della critica sull’opera di Girolamo De Rada. L’insieme con i testi poetici declamati in albanese e in tra- Domenica 30 novembre 2003, nella Chiesa di duzione italiana sarà oggetto di una pubblicazione a sé. Per Sant’Atanasio in via del Babuino a Roma, è stata cele- ora riportiamo parte della relazione del Çali : brata la Divina Liturgia in lingua albanese. Si è pregato per tutti gli Albanesi residenti in patria, nella Kossova, Ci siamo basati dei contributi sull’opera di Girolamo nel Montenegro, in Macedonia e nella diaspora. de Rada di tre autori: La Liturgia è stata celebrata dal protopresbitero papàs 1) Michele Marchianò , che ha scritto e pubblicato: Antonio Bellusci, parroco di S. Maria di Costantinopo- - l’Albania e l’opera di Girolamo De Rada, Trani, V. li in Castrovillari, dell’eparchia di Lungro per gli italo- Vecchi Tipografo Editore, 1902, pp. 381;e albanesi di Calabria e dell’Italia continentale. - Poemi Albanesi Girolamo De Rada - scelti, tradotti e Alla liturgia è seguito un fraterno incontro alla sede del illustrati con prefazione per Michele Marchianò prof. Circolo “Besa - Fede”. di lettere latine nei RR. Licei, Trani, V. Vecchi Tipo- Ha preso parte una folta Assemblea, tra cui S. E. Pël- grafo Editore, 1903, pp. 325; lumb Xhufi Ambasciatore di Albania presso il Quirina- 2) Vittorio G. Gualtieri , che ha scritto e pubblicato: le; S. E. Zef Bushati Ambasciatore di Albania presso la - Milosao romanzo lirico albanese di Girolamo De Santa Sede, con le rispettive consorti; l’ex ambasciato- Rada, Carabba Editore, Lanciano, 1917, pp. 139; re presso il Quirinale Dr. Pandelì Pasko. - Girolamo De Rada, poeta albanese/ l’uomo il clima Era presente anche il più noto scrittore albanese viven- storico-letterario l’opera caratteri romantici te, Ismail Kadarè. dell’opera, 1930, casa editrice Remo Sandron, Paler- Sabato 6 dicembre, nella sede del Circolo “Besa - Fe- mo, pp. 141; de” (Via dei Greci 46) ha avuto luogo la commemora- 3) Il terzo autore è Giuseppe Gradilone: zione del poeta arbëresh Girolamo De Rada nel cente- - “ I Canti di Milosao ” di Girolamo De Rada (in “Studi nario della sua morte (28 febbraio 1903). di letteratura albanese”, Roma, 1960, pp. 11-114) e La commemorazione era strutturata in due momenti: - L’edizione critica de “ I Canti di Milosao ”, traslittera- una conferenza del Dr. Edmond Çali, lettore di lingua zione, varianti delle edizioni a stampa e traduzione a albanese all’università “L’Orientale” di Napoli, sui cura di Giuseppe Gradilone, Firenze, Leo S. Olschki- “Recenti studi critici sull’opera di Jeronim De Rada” e Editore, 1965, pp. 134. la declamazione, da parte della poetessa Kate Zuccaro, Dedicheremo particolare importanza all’andamento di canti del Milosao in lingua originale arbëreshe e in della critica sul De Rada in questi autori mettendo in italiano, in una brillante traduzione della stessa Kate evidenza che l’opera del De Rada ci dà la possibilità di Zuccaro e in parte del Gualtieri e del Gradilone. un esame critico dal punto di vista della struttura e del- La manifestazione ha messo in rilievo il valore poetico la forma di alcuni aspetti importanti nella letteratura e letterario dell’opera del De Rada, ma anche il suo in- albanese negli anni successivi, perché, nella rielabora- flusso politico in favore della nazione albanese. zione delle sue opere, e nella struttura delle sue opere La sua poesia, attraverso i suoi miti e le sue forme, è particolari e della sua opera nella sua totalità, troviamo diventata sorgente di rinascita culturale e nazionale ed caratteristiche che riscontreremo più tardi nell’opera di anche testimonianza della sua autocoscienza Faik Konica, Jakov Xoxa e di Kasëm Trebeshina. nell’ambito della cultura balcanica e nei confronti della Iniziamo i nostri appunti su questo argomento con cultura europea. l’elencare alcuni dei temi trattati da parte della critica Infine mons. Eleuterio F. Fortino ha ringraziato il mo- dall’uscita dell’opera e fino ai contributi recenti: deratore Domenico Morelli; il relatore dr. Edmond Ça- l’origine dell’opera, il genere dell’opera, l’unità delle li e la dr K. Zuccaro che ha fatto risentire i Canti del opere particolari e dell’opera nella sua totalità, il posto De Rada con una avvincente recitazione ritmica ( Be- che occupa l’opera nella letteratura romantica albane- sa/Roma ). se, nella letteratura arbëreshe e nell’ambito della lette- ratura europea e mondiale, le rielaborazioni delle opere particolari e di tutta l’opera nella sua totalità e la loro importanza. Tutti questi contributi aiutano a meglio BESA - FEDE, GENNAIO 2004 3 mettere in evidenza, per capire e per gustare la lettera- (c) la

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