Il Suono Del Medioevo Dagli Anni Cinquanta Ad Oggi1 Di Vincenzo Borghetti

Il Suono Del Medioevo Dagli Anni Cinquanta Ad Oggi1 Di Vincenzo Borghetti

Purezza e trasgressione: il suono del Medioevo dagli anni Cinquanta ad oggi1 di Vincenzo Borghetti «Ho iniziato con la musica rock». Nel 1984 il pe- co della musica antica di oggi: Peter Phillips (nato nel XLIV riodico «Gitarre & Laute» apriva con questo titolo un 1953), fondatore (nel 1973) e direttore dell’ensemble 01/2011 lungo articolo-intervista ad un musicista emergente. vocale The Tallis Scholars4. Questo esordio non ha Diversamente da come potrebbe sembrare, l’intervi- nulla di sorprendente. Rispetto a quella di O’Dette la stato non era un cantante da hit parade, bensì il gio- biografia di Phillips non si caratterizza per cambia- vane Paul O’Dette, liutista statunitense nato nel 1954, menti di rotta inaspettati. Phillips ha studiato all’uni- che dagli anni Ottanta è uno dei protagonisti della versità di Oxford, una delle istituzioni storicamente scena della musica antica a livello internazionale2. Ri- deputate alla formazione di esperti di musica antica, spetto all’immagine oggi diffusa della musica antica e e ha proseguito con la creazione di un ensemble tutto dei suoi interpreti questo incipit fuori dai canoni po- vocale, con cui esegue polifonia sacra dal Quattro- al trebbe risultare una trovata divertente, ma in fondo Seicento (anche questo nel solco di una tipica tradi- priva di valore per comprendere la carriera futura del zione oxoniense). La sua educazione e le sue scelte musicista. Eppure mettere in evidenza gli esordi rock professionali mantengono un profilo ‘alto’ caratteristi- di O’Dette non era solo un espediente giornalistico co dell’interprete di musica classica (di cui la musica per richiamare l’attenzione su un giovane emergente. antica costituisce una sezione per certi versi ancora Infatti a circa vent’anni da questa intervista, la voce più elitaria), senza curiose, se non addirittura sospette «O’Dette, Paul» nel Die Musik in Geschichte und Ge- contaminazioni con il rock e i repertori affini5. genwart (enciclopedia musicale di riferimento in lin- Nonostante le divergenze, i due esempi sopra de- gua tedesca), comincia più o meno allo stesso modo: scritti sono entrambi tipici. Se non sorprende che il «da giovane suonava la chitarra elettrica in un gruppo direttore dei Tallis Scholars scriva per prima cosa di rock»3. È evidente quindi che la pratica del rock deve Oxford e di insigni musicologi, non deve sorprende- avere avuto un ruolo di particolare importanza nella re nemmeno che un liutista come O’Dette metta in definizione della personalità artistica di O’Dette, tanto evidenza il rock per presentarsi. Infatti, come aver da essere citata in apertura anche nella sua presenta- studiato a Oxford, il rock è stato ed è ancora rico- zione ufficiale in una voce di enciclopedia. nosciuto come uno degli incipit possibili nella biogra- Da Supponiamo per un momento che al principio del- fia di un musicista di musica antica. E se per alcuni Carlo Martello la biografia di O’Dette al posto delrock , della chitarra di loro è importante segnalare di aver mosso i primi elettrica e di una band giovanile avessimo letto: «ha passi in una accademia prestigiosa, per altri è invece iniziato come organ scholar al St. John’s College di importante sottolineare di averlo fatto fuori dagli am- Oxford nel 1972» dove «studiò musica rinascimentale bienti consueti: per essere credibile come interprete a sotto la guida dei musicologi David Wulstan e Denis di musica antica è cioè auspicabile poter dire di aver Il nome della rosa Arnold». Così iniziano gli articoli di altre due enciclope- studiato a Oxford o Cambridge, tanto quanto poter die, il New Grove Dictionary of Music and Musicians e vantare una rock band nel proprio curriculum. Wikipedia (la prima delle due è quella di riferimento in I due frammenti di biografia sopra riportati sugge- lingua inglese), dedicati a un altro esponente di spic- riscono alcune domande: perché due interpreti rap- semicerchio XLIV 01/2011 37 presentativi della musica antica attuale pongono tale ato e realizzato in funzione della sua registrazione, e cura nel dichiarare come, dove o sotto la guida di chi quindi fruito soprattutto per mezzo di supporti audio7. ha avuto inizio la loro carriera? Quale rapporto esiste tra la formazione e l’attività di O’Dette e Phillips e dei loro colleghi e predecessori? In che modo cioè è sta- Gli anni Cinquanta: il Medioevo in to immaginato, ricostruito (e ascoltato) il Medioevo, e doppiopetto grigio con quali scopi lo si è fatto, visto che la musica antica è stata il punto d’arrivo di esperienze formative oppo- Se negli anni Cinquanta ci fossimo recati in un otti- ste? In questo articolo proverò a rispondere a queste mo negozio di dischi e avessimo chiesto musica me- domande. Traccerò una breve storia del suono del dievale probabilmente ci avrebbero messo di fronte a Medioevo nel corso degli ultimi sessant’anni, ma per due opzioni: i dischi della serie The History of Music in farlo non mi focalizzerò sulle prassi esecutive più o Sound, pubblicati da His Master’s Voice in collabora- meno autentiche, più o meno storicamente legittime zione con Oxford University Press, oppure quelli della (argomenti su cui esiste una vasta letteratura). Sulla Archiv Produktion, lo studio della Deutsche Grammo- base di un approccio interdisciplinare, mi concentrerò phon dedicato alla musica antica fondato nel 1948. invece sul suono del Medioevo come parte di un con- La prima non è una collana dedicata alla sola musi- testo contemporaneo più generale. Rifletterò cioè sui ca antica. Come già il titolo rivela, la History of Music valori ideologici, politici, sociali e culturali che questo in Sound è una storia della musica attraverso il suo- suono ha espresso, e che hanno determinato di volta no, e copre in dieci volumi di LP l’intera storia della XLIV in volta le sembianze sonore del Medioevo dagli anni musica dall’antichità fino al secondo dopoguerra. Nel 01/2011 Cinquanta fino ad oggi. Al centro delle pagine che contesto realizzazioni discografiche dell’epoca è co- seguono ci sarà pertanto il suono del Medioevo de- munque considerevole lo spazio dedicato alla musica gli ultimi sessant’anni così come è stato immaginato, del Medioevo e del Rinascimento, che occupa i volu- ricostruito e ascoltato attraverso la sua riproduzione mi 2-4: vol. 2 Early Medieval Music up to 1300 (2 LP); tecnica. La scelta di questo oggetto e di questa de- vol. 3 Ars Nova and the Renaissance (1330-1540) limitazione è dovuta ad una serie di considerazioni. (3 LP); vol. 4 The Age of Humanism (1540-1630) (3 La musica medievale ha conosciuto una diffusione LP). La History of Music in Sound non nasce come significativa e crescente solo a partire dagli anni Ses- impresa solo discografica, ma costituisce il sussidio santa, quando è cambiato in modo radicale il modo sonoro ai volumi della Oxford History of Music, che di pensare, quindi di eseguire, di fruire questa musica sarebbero usciti a pochi anni di distanza8; ogni disco rispetto al decennio precedente. Nel corso degli anni di questa serie è inoltre accompagnato da una bros- Sessanta il Medioevo è divenuto una realtà musicale sura con gli esempi musicali dei brani incisi, ciascuno sempre più accessibile, la cui influenza ha raggiunto seguito da brevi commenti. settori della musica contemporanea per definizione La serie pubblicata da Archiv Produktion è invece diffidenti nei confronti dei repertori eurocolti: non è una collana discografica autonoma, dedicata esclusi- quindi una coincidenza che proprio in questo perio- vamente alla musica fino alla metà del XVIII secolo. La do, per fare un esempio, sia nato e si sia sviluppato il musica fino al 1600 occupa 26 dischi, organizzati in mito dei Cantautori come ‘trovatori moderni’ (il caso quattro «Forschungsbereiche», «ambiti di ricerca»: I. di Fabrizio De André è in tal senso emblematico). Tut- Gregorianik, II. Das Zentrale Mittelalter (1100-1350), tavia assistere ad esecuzioni di musica medievale ne- III. Frührenaissance (1350-1500), IV. Hochrenaissan- gli anni Sessanta e Settanta era di fatto possibile solo ce (16. Jahrhundert). I dischi non sono accompagna- in pochissime città europee e nordamericane, dove ti da brossure, ma nella custodia sono inserite delle si organizzavano concerti con una qualche regolari- schede con informazioni sugli interpreti (vedi illustra- Da tà, ma sempre in misura inferiore rispetto all’offerta zione 1), sulle fonti della musica, sulle edizioni e sugli Carlo Martello ‘classica’ standard e, in genere, al di fuori dei circuiti strumenti impiegati, oltre che sui luoghi, i tempi e i e delle stagioni ‘ufficiali’6. Di conseguenza il succes- responsabili tecnici della registrazione9. so e la diffusione che hanno caratterizzato la musica Pensate e realizzate come serie di Kulturplatten, la medievale negli ultimi cinque decenni sono stati es- collana Archiv e la History of Music in Sound si rivol- a senzialmente mediatici, ‘mediati’ cioè non tanto dalla gevano non solo agli studiosi/studenti di musica, ma Il nome della rosa partecipazione ad eventi dal vivo, quanto dalla frui- anche ad un pubblico più vasto: il Bildungsbürger- zione di LP e musicassette prima, e di media digitali tum, vale a dire la borghesia istruita, particolarmente poi. Dagli anni Sessanta il suono del Medioevo, come attenta ad arricchire le proprie conoscenze. A questo quello di altre musiche contemporanee (il rock e il pop pubblico le due collane offrivano musiche quasi del per esempio), è pertanto un suono tecnologico, ide- tutto assenti dalla vita concertistica abituale, presen- 38 Purezza e trasgressione: il suono del Medioevo dagli anni Cinquanta ad oggi tandosi non come collezioni di dischi da ascoltare per kmäler-Ausgabe der Abendländischen Musik», una diletto - per quello c’erano i ‘normali’ dischi di mu- definizione che Sachs avrebbe senz’altro approvato)13. sica classica – bensì come opere didattiche, come E, sebbene i recensori non escludessero che per l’ec- strumenti per migliorare la propria cultura.

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