dincsi/Flickr.com AMICO.RIVISTAMISSIONICONSOLATA.IT Caro amico Né fame, né malattia, né guerra, né tristezza, né morte. In- vamo invincibili. Pensavamo che non avremmo più sofferto. gnarci? Siamo solo creature fragili, fallaci. Con te ci senti- ancora non avevamo capito, quante cose ancora dovevi inse- oscurità. Perché ci hai abbandonati, Singore? Quante cose persi, e percepiamo quanto siamo piccoli di fronte a tanta Ci stringiamo gli uni agli altri nel buio, per sentirci meno angeli a salvarti? Quasi che fosse impotente. vero eri il Figlio di Dio? E perché Dio non ha mandato i suoi sceso dal patibolo? Perché non ha dimostrato a tutti che dav- perché hai permesso che ti prendessero? Perché non sei Nell’angoscia che scuote le nostre viscere ci domandiamo luce ci sconvolge. Forse mai più torneremo a vedere? E il terrore che le tenebre possano davvero avere vinto sulla stanza non riusciamo nemmeno a capire se sei ancora vivo. ceso dai centurioni lassù, sotto la tua croce, da questa di- S

diamo più nulla. Nonostante qualche lume sia stato ac- e ancora non torna. Il mondo è diventato cieco. Non ve- i è spento il sole. Era mezzogiorno quando si è eclissato, vece sei proprio tu che muori, oggi. E le tenebre ci stringono per soffocarci. M Maria. Sta venendo, in fretta, verso noi. avevi detto, Gesù. Poi ci voltiamo di nuovo verso Non sei più in vita. Ci sentiamo sconfitti, eppure role che riportano alla memoria ciò che tu ci sentiamo inspiegabilmente una piccola pace fede». Lo guardiamo, stupiti all’udire quelle pa- prendere posto in noi, in mezzo all’angoscia. Eri se stesso che a noi -. Abbiate fede, abbiate veramente Dio, eppure veramente uomo. Vera- sia turbato il vostro cuore - sembra dire più a mente capace di morire. Come noi. È come se rità, dopo ore che non lo vedevamo più: «Non il tuo morire ci dicesse che la nostra vita è così Pietro che ci si era avvicinato durante l’oscu- piena di dignità, per come è, da non avere bi- aspettare qui, insieme. Poi sentiamo la voce di sogno di correttivi. Nemmeno per la morte. Giovanni. Ci fa un segno. Pare chiederci di Vediamo Maria. È lì, sotto il tuo corpo, Si- meditazione del tuo mistero. Accanto a lei c’è gnore. Schiacciata dal peso della tua soffe- suoi occhi, intensi come sempre, rapiti nella renza, e della sofferenza del mondo intero. Eppure sta in piedi. Riusciamo a immaginare i Buon cammino verso la Pasqua da pietosa la forma del tuo corpo inerme. nitiva, allora. La luce torna, e disegna im- a ecco che l’eclisse arretra. Non era defi- Luca Lorusso Luca amico . .01 5 \\ 69 EDITORIALE \\ 70 PER LA PREGHIERA INDICE \\ 72 PAROLE DI CORSA 1 \\ 74 PAROLE DI CORSA 2 \\ 76 PROGETTO

Per la preghiera di Luca Lorusso © Luca Lorusso Luca ©

Una traccia di preghiera per la Quaresima.

Anche nel deserto una strada Proiettare su un telo un’imma- e gli dissero: «Maestro, questa La donna non è solo gine di donna, a rappresen- Lettore 1: donna è stata sorpresa in fla- al centro dello spazio in cui si tare l’adultera di Gv 8, 1-11. grante adulterio. Ora Mosè, svolge la scena, è al centro Canto: Grandi cose. nella Legge, ci ha comandato dello sguardo di Gesù. Al con- di lapidare donne come questa. trario dello sguardo degli accu- Lettore 1: C’è una donna al Tu che ne dici?». Dicevano que- centro. satori, che guardavano la sto per metterlo alla prova e donna solo come strumento Dopo il tumulto degli uomini per avere motivo di accusarlo. decisi a lapidarla, ora, attorno a per i loro fini, la tenevano ai Ma Gesù si chinò e si mise a margini del loro campo visivo, lei, c’è uno spesso silenzio, e, scrivere col dito per terra. Tut- di fronte, un uomo. lo sguardo di Gesù la pone al tavia, poiché insistevano nel- centro, dice alla donna che l’u- Lettore 2: «Donna, dove sono? l’interrogarlo, si alzò e disse nico fine per cui Cristo stesso è Nessuno ti ha condannata?». loro: «Chi di voi è senza pec- No, nessuno l’ha condannata. cato, getti per primo la pietra Perché neanche lui la con- contro di lei». E, chinatosi di danna. nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne anda- Lettore 3: Dal Vangelo rono uno per uno, comin- secondo Giovanni 8, 1-11. ciando dai più anziani. In quel tempo, Gesù si avviò Lo lasciarono solo, e la donna verso il monte degli Ulivi. Ma al era là in mezzo. Allora Gesù si mattino si recò di nuovo nel alzò e le disse: «Donna, dove tempio e tutto il popolo an- sono? Nessuno ti ha condan- dava da lui. Ed egli sedette e si nata?». Ed ella rispose: «Nes- /Flickr.com mise a insegnare loro. suno, Signore». E Gesù disse: Allora gli scribi e i farisei gli «Neanch’io ti condanno; va’ e condussero una donna sorpresa d’ora in poi non peccare più». in adulterio, la posero in mezzo Kang Bohoon

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estinti: come un lucignolo, sono più si rialzeranno, si spensero Vf: Vm: Vf: a cori alterni: Lettore 2: della sua vita. datori interiori che si cibano ma anche quelli dentro, i pre- gli uomini assetati di condanna, cusatori. Non solo quelli fuori, Gesù su di lei che caccia gli ac- lì, è lei. Ed è lo sguardo di Signore. essere già stato salvato dal esterni e interni da cui sa di quali sono gli accusatori Su un foglio, ciascuno scrive Prova a farne memoria. condanna dei tuoi accusatori. cesso di venire salvato dalla (1Cor 13), anche a te è suc- tutto spera, tutto sopporta» che «tutto copre, tutto crede, da quell’amore misericordioso era destinataria, è stata salvata di tenere fede all’amore di cui tera, che non era stata capace cose antiche! passate, non pensate più alle tempo; valli, esercito ed eroi a un senti, che fece uscire carri e ca- tiero in mezzo ad acque pos- una strada nel mare e un sen- Così dice il Signore, che aprì «Non ricordate più le cose essi giacciono morti, mai Come la donna adul- Is 43,16-21.

per me celebrerà le mie lodi». Il popolo che io ho plasmato eletto. dissetare il mio popolo, il mio deserto, fiumi alla steppa, per perché avrò fornito acqua al selvatiche, sciacalli e struzzi, così come viceversa. egli opera nel mondo intero, tuoi occhi sulle grandi cose che rate in te dal Signore aprono i una strada. gnore apre anche nel deserto possenti, ecco che ora il Si- sentiero in mezzo ad acque Lettore 1: Lettore 2: Lettore 1: Tutti: VM: steppa. strada, immetterò fiumi nella Aprirò anche nel deserto una ne accorgete? proprio ora germoglia, non ve Ecco, io faccio una cosa nuova: piute in te. quelle compiute oggi, com- quanto per meglio riconoscere ma non per averne nostalgia, sato, fanne memoria, ricordale, cose compiute da Lui in pas- oggi lo opprimono e da cui satori interni ed esterni che aggiunge quali sono gli accu- Sullo stesso foglio ciascuno vato da Dio. sente il bisogno di essere sal- Lucas Cranach il Giovane,Cristo e la donna colta in adulterio, 1532 ca Mi glorificheranno le bestie Gloria... Le grandi cose ope- Dopo aver aperto un Se sono grandi le (Is 43). Lettore 2: Canto: Tutti: Signore nutre la Terra. escono al mondo, l’amore del sottrarre quanta più vita ri- di accusatori che cercano di traversando con il moltiplicarsi passione che l’umanità sta at- mento presente, la sanguinosa grande tribolazione del mo- Padre Nostro Preghiere spontanee Gloria... tando i suoi covoni. tornare, viene con gioia, por- semente da gettare, ma nel ne va piangendo, portando la terà nella gioia. Nell’andare, se Chi semina nelle lacrime mie- gheb. sorte, come i torrenti del Ne- Ristabilisci, Signore, la nostra per noi: eravamo pieni di gioia. Grandi cose ha fatto il Signore per loro». Signore ha fatto grandi cose Allora si diceva tra le genti: «Il gioia. di sorriso, la nostra lingua di Allora la nostra bocca si riempì gnare. sorte di Sion, ci sembrava di so- Quando il Signore ristabilì la per noi. Grandi cose ha fatto il Signore Salmo 125. Il canto dell’amore Nonostante la MARZO 2016 Luca Lorusso Luca amico 71

AMICO.RIVISTAMISSIONICONSOLATA.IT

Parole di corsa di Luca Lorusso Andate, senza paura, per servire

In questo numero, proponiamo due puntate speciali di Parole di corsa: l’intervista a padre Giacomo Mazzotti, direttore di amico negli anni ‘90 e fino al 2005, e quella a padre Francesco Bernardi, direttore di Missioni Consolata dal 1976

© Giacomo Mazzotti Giacomo © al 2002. differenza di alcuni miei confratelli, di- allora c’era il ventati missionari dopo un’esperienza piccolo seminario «A“nel mondo”, e quindi entrati nell’Imc dei missionari della non più tanto giovani, noi siamo della vecchia ge- Consolata. Era il 1963: ero solo un bambino, ma nerazione: infatti, terminata la quinta elementare, già deciso a diventare missionario come lui, in a soli 11 anni, varcavo la soglia del seminario di Africa. Bevera (Lc) come “apostolino”, insieme a una Ho seguito la trafila ordinaria di formazione (a bella truppa di coetanei. Ma anche se piccolo, Varallo Sesia, Certosa di Pesio e Roma), per di- ero già convinto che sarei stato missionario. In ventare prete nel 1978. L’ordinazione fu prepa- più, l’ambiente di allora era molto bello, vivace e rata, al mio paesello, da missionari “calibro 90” anche sereno: una grande famiglia che mi fece come padre Salvatore Mura e padre Silvano Sa- superare molto presto la nostalgia di mamma...». batini (“l’indio”). Mi ricordo che fu un “evento di popolo” e che mi toccò profondamente. Sui ma- Puoi raccontare brevemente la tua storia nifesti attaccati per il paese, campeggiava una missionaria? grande scritta: “Vai, Giacomo!”. Per cui, due anni «Ho avuto la fortuna di essere dello stesso paese dopo, terminati gli studi, partivo per lo Zaire, as- di padre Angelo Bellani, primo missionario della sieme a padre Antonello Rossi, anche lui missio- Consolata “non piemontese” (dunque il primo nario “di fuoco” e amico carissimo». “straniero”, un bergamasco!), accolto nell’Istituto dallo stesso Fondatore. Padre Angelo era già an- Sei tornato di recente dalla missione in Congo ziano quando lo conobbi, ed io, allora piccolo RD. Puoi dire quali sono le sfide missionarie chierichetto, andavo a servirgli messa, che cele- principali di questo paese? brava nella sua camera, sull’altarino da campo da «Congo-ex Zaire... Quando ci arrivai eravamo an- lui usato nei lunghi anni di missione, in . cora al tempo della dittatura di Mobutu: il paese Padre Bellani era per noi un mito: burbero, con era lanciato nella sfida dell’”autenticità”, un una lunga barba bianca e il bastone (a causa di ideale molto bello, ma portato avanti in modo un incidente avuto nella fattoria di Nyeri), incar- polemico e non sempre intelligente. Anche la nava la classica immagine del missionario. Ne ero chiesa soffrì non poco, ma approfittò dell’occa- affascinato e fu lui che mi portò a Bevera, dove sione per rinnovarsi e inculturare bene il messag-

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© AfMC/Giacomo Mazzotti AfMC/Giacomo © gio del vangelo, perché Cristo “nascesse nero”, come ebbe a dire il cardinale Malula, arcivescovo di Kinshasa. Poi il caos del dopo-Mobutu, le interminabili e complesse guerre civili, le lunghe sofferenze della gente, fino a oggi, dove continua è la tenta- Mazzotti AfMC/Giacomo © zione di ritornare al potere forte di un tempo, scavalcando democrazia e partecipazione. Le grandi sfide sono quelle della pace (quante Quali sono, secondo te, le grandi sfide della missione del futuro? E cosa possiamo offrire al piccole “guerre” locali, ancora!), della gestione mondo come missionari della Consolata? corretta del potere (no alla corruzione e sì alla «Le sfide che ci aspettano sono tante e anche co- competenza) e dell’impegno a condividere tra nosciute: sono quelle che la chiesa (e non solo la tutti i congolesi ricchezze e potenzialità di questo missione) deve oggi affrontare. Le riassumerei in straordinario paese. due parole tanto care a papa Francesco: le peri- La mia esperienza missionaria in Zaire-Congo ha ferie e... l’odore delle pecore. avuto due momenti, separati da una lunga... pausa Guardando poi noi, missionari della Consolata, italiana, in cui sono stato redattore della nostra ri- una sfida (ma è più una... ferita dolorosa) è il tra- vista Missioni Consolata e... Amico! monto dell’ideale missionario nella nostra Eu- Il primo periodo (1980-1990) è stato per me indi- ropa: ragazzi e ragazze che non sognano più di menticabile, innanzitutto per il lavoro missionario dare la vita per la missione “alle genti e tra le (dapprima come broussard, cioè l’incaricato dei genti”. villaggi della foresta, e poi come direttore del Oltre che “raccontare” la nostra esperienza e Centro Catechistico della diocesi di Wamba), ma farla conoscere, quello che possiamo offrire soprattutto per i compagni d’avventura con cui ho come missionari della Consolata è soprattutto la potutto realizzare quella “unità d’intenti” tanto nostra gioia e il nostro entusiasmo; il volto di uo- cara al nostro fondatore . Tra mini e donne che sono felici di aver “buttato via” questi compagni, ci fu anche padre Stefano, at- la loro vita per seguire Gesù e farlo conoscere a tuale superiore generale. tutti». Il secondo periodo (2006-2015) è stato un po’ di- verso: inizialmente infatti mi sono trovato a essere Cosa dovremmo fare, secondo te, per avere curé (parroco) in una parrocchia alla periferia di più impatto nel mondo giovanile? Kinshasa, capitale del Congo, poi, nuovamente «Ai giovani rivolgerei l’invito: “Vieni e vedi!”. Of- missionario itinerante, ma stavolta nell’immensa frire esperienze forti o vacanze alternative, per foresta di Neisu, parrocchia fondata da padre An- dare loro l’occasione di “toccare con mano” la tonello e resa famosa dall’ospedale di padre missione, vissuta concretamente dai missionari/e Oscar Goapper, missionario-medico argentino». in Africa, Asia e America... perché si rendano conto che “un altro mondo è possibile”». Puoi raccontare un episodio significativo della tua vita missionaria? Durante queste interviste chiediamo sempre di «Di questi miei pezzi di vita africana non ho avve- suggerirci uno slogan da proporre a tutti i gio- nimenti importanti da segnalare; credo di essere vani che si avvicinano ai nostri centri missionari. stato un missionario del tutto ordinario e, spesso, Che frase, slogan, citazione proporresti? anche molto limitato. Mi piace ricordare, però, la «Più che uno slogan, mi piace ricordare le tre pa- risposta di una vecchietta protestante, che aveva role che papa Francesco ha lanciato ai giovani, voluto diventare cattolica, a cui avevo chiesto il nella messa conclusiva della Gmg, a Rio: “An- perché di questa sua scelta; mi aveva risposto te- date - senza paura - per servire”. Una proposta, stualmente: “Perché voi missionari non fate di- ma anche uno stile per essere ancora missionari, stinzioni e volete bene ai poveri”. Quelle parole oggi». AMICO.RIVISTAMISSIONICONSOLATA.IT mi avevano colpito molto...». Luca Lorusso

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Parole di corsa di Luca Lorusso Non lasciatevi prendere per i fondelli

ono nato a Falzé di Trevignano (Tv) il 23 parroco a Maria Regina delle Missioni (Torino), giugno 1943. Mio padre non c’era: era mi dissi: “Vecchio mio, ormai il cerchio della tua «Sin Sardegna, prigioniero degli inglesi vita si chiude”. Sennonché nel 2010 padre Ste- durante la seconda guerra mondiale. Ritornato a fano Camerlengo, all’epoca vice superiore gene- casa alla fine del 1945, ebbe la sorpresa di tro- rale, mi disse: “Vuoi tornare in Tanzania?”. vare un marmocchio di due anni, di cui non sa- Così fu. Ma con timore e tremore, perché in Tan- peva nulla. Siamo tre fratelli: Bepi, il maggiore, zania ritornavo dopo 35 anni di assenza e con 68 sposato con famiglia, Luciano, il minore, missio- estati sulla groppa». nario francescano in Brasile, ed io, Francesco». Due parole sul Tanzania in cui ti trovi oggi. Perché hai deciso di diventare missionario e, «Contrariamente a quanto si riteneva negli anni soprattutto, perché della Consolata? 70-80, il Tanzania non è affatto un paese povero. «Fuori casa mi comportavo bene, ma dentro ero Le risorse del suolo (prodotti agricoli) e del sot- molto estroverso. E mia madre non me le rispar- tosuolo (minerali) sono ingenti. Per non parlare miava: “Così non va - mi ripeteva tra le lacrime -. dell’‘oro blu’ dei laghi Victoria e Tanganyika. Né Ma, se ti correggerai, potrai essere la consola- si scordi che il paese è il più accattivante giardino zione di tante persone”. La parola “consola- zoologico del mondo, con i parchi di Serengeti, zione” me la sono portata nel cuore fino a diven- Selous, Ruaha. tare missionario della Consolata». Ma... guai se “scorni” i rinoceronti, per ricavare afrodisiaci, o mozzi le zanne degli elefanti per Racconta la tua storia missionaria. farne chincaglie! «Sono entrato dai missionari della Consolata nel È mai possibile che il Tanzania nel 2005, secondo 1954, a Biadene (Tv), con la clausola “ma io non Environmental Investigation Agency, contasse voglio diventare prete”. Con il trascorrere degli 142mila elefanti, mentre oggi sono 50mila? Ne anni ho mutato idea, ma senza alcun “lavaggio massacrano 30 al giorno. del cervello”. Inoltre c’è il problema mastodontico della corru- Nel 1964 emisi i voti di povertà, castità e obbe- zione». dienza, e nel 1970 fui ordinato prete a Falzé. Dal ’64 al ’71 studiai filosofia e teologia a Roma. E le sfide missionarie? Nel 1968, mentre studiavo teologia alla Gre- «La sfida più acuta è culturale. È la sfida goriana, venni espulso dall’università, per- per cui un africano segue sia la reli- ché avevo organizzato uno sciopero contro gione tradizionale (paganesimo) sia la “i metodi di insegnamento”. Però l’espul- religione cristiana. Il Secondo Sinodo sione non mi fu mai comunicata ufficial- dei Vescovi africani, del 2009, parla di mente. Così potei terminare gli studi e “una doppia affiliazione” religiosa conseguire la licenza in teologia. (cfr. Africa’s Commitment, 93). Nel 1973 eccomi in Tanzania, an- Il cardinale Pengo, di che per... “sbollire le mie idee Dar Es Salaam, mi disse: calde”. Ma nel ’76 venni chia- molti cristiani vivono se- mato a Torino per redigere condo “la fede di un la rivista Missioni Consolata, tempo”, non la fede dopo la laurea in Scienze cristiana. Spesso, in Politiche. Vi restai fino al una malattia, nume- 2002. Fra i miei amici gior- rosi fedeli lasciano nalisti, uno campeggia in da parte il Dio di modo speciale: padre Be- Gesù Cristo per ri- nedetto Bellesi, deceduto volgersi al “guari- nel 2014. tore tradizionale” Quando nel 2005 divenni ed anche allo stre-

© AfMC/Francesco Bernardi AfMC/Francesco © gone.

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Le conseguenze diventano criminali quando, per ferenza di Murang’a (Kenya, 1904), che ha reso accrescere la propria ricchezza, si strappano gli beata anche suor Irene Stefani». arti degli albini, uccidendoli. Dal 2000 a oggi si contano 153 aggressioni, con 76 assassinii. Fra i Qual è la difficoltà maggiore che incontri? sopravvissuti, 34 si ritrovano gravemente mutilati. «Quella di sentirmi “diverso”, nonostante lo Gli albini uccisi aumentano in occasione di eventi sforzo di inculturazione. Nel 1973, missionario quali le elezioni nazionali, essendo considerati da trentenne in Tanzania, lessi un articolo: I’m a alcuni “vittime propiziatorie”. È una piaga tipica- stranger in my father’s house (sono uno straniero mente tanzaniana». nella casa di mio padre). È questo il cruccio di tutti i giorni». Che lavoro stai svolgendo oggi? «Manco farlo apposta, in Tanzania sono ritornato Puoi raccontare un episodio significativo della a fare il giornalista nella rivista in lingua swahili tua vita missionaria? Enendeni (Andate). È una rivista modesta, però «Gli episodi sono tanti. L’ultimo è di pochi giorni missionaria, che intende rompere le barriere tri- fa. Un uomo venne a confessarsi. Trasse dalla ta- bali, culturali e religiose. Enendeni è uno dei pro- sca un foglio e lesse una lunga serie di pecca- dotti del Consolata Mission Centre di Bunju, a 35 tacci. Dopo un istante d’imbarazzo dissi: “Amico, chilometri da Dar Es Salaam, dove risiedo con ora sei pulito e...”. Non terminai la frase, perché padre Dawit Sendabo, etiope, e padre Giuseppe il peccatore pentito incominciò a singhiozzare. Inverardi, ex superiore generale. Bunju è un cen- Singhiozzi per una sofferenza psicologica re- tro di formazione e di spiritualità, pensato soprat- pressa e per una liberazione attesa da 10 anni. tutto per giovani, catechisti e religiosi. Ma è pure Quando gli misi una mano sulla spalla sussurran- aperto a gruppi che si impegnano nel microcre- dogli “va’ in pace”, piangevo anch’io». dito, nel rispetto dei diritti umani, in cui non man- cano credenti protestanti e musulmani. Ai giovani dei nostri centri missionari quale Mi piace operare nel campo della formazione slogan proporresti? culturale e religiosa. È uno dei capisaldi di sem- «Ragazzi, non lasciatevi prendere per i fondelli pre dei missionari della Consolata, fin dalla Con- da nessuno: né da Twitter, né da Facebook, né da nulla. Non è un’espressione mia, bensì di san Paolo, che diceva a Timoteo: “Nessuno disprezzi la tua giovane età” (1 Tm 4, 12)». Luca Lorusso © AfMC/Francesco Bernardi AfMC/Francesco © © AfMC/Francesco Bernardi AfMC/Francesco © AMICO.RIVISTAMISSIONICONSOLATA.IT © AfMC/Francesco Bernardi AfMC/Francesco ©

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Progetto Costa d’Avorio di Luca Lorusso Centri di salute In Costa d’Avorio, nelle missioni Dianra del Nord, la situazione di povertà generalizzata induce i missionari della Consolata a mettere in piedi diversi progetti. Uno di questi riguarda l’ambito sanitario: per accompagnare le persone di 11 villaggi attorno a Dianra, si vogliono costruire al- cune piccole «case de santé»,

© Manolo Grau Manolo © costruzioni semplici in cui of- frire vaccini, consulenze, prevenzione.

Ecco il progetto « 07/2016 Amico, centri sanitari Dianra », dedicato alla creazione di piccole strutture per l’accompagnamento sanitario di base di undici villaggi nei dintorni di Dianra, in Costa d’Avorio. Sostieni anche tu primi tre missionari della Consolata arrivarono in Co- quest’iniziativa sta d’Avorio nel 1996, nella bidonville di San Pedro, Versa un contributo tramite il bollettino Icittà portuale affacciata sull’Oceano Atlantico, nella allegato alla rivista, tramite il servizio on zona Sud Ovest del paese. Dopo cinque anni dal loro ar- line «il mio dono», o le altre modalità in- rivo, su invito del nunzio apostolico, in seguito alla ri- dicate nella sezione «aiutaci» del sito chiesta del vescovo di Odienné, città del Nord, l’Istituto www.rivistamissioniconsolata.it, accolse nel 2001 la missione di Dianra, e nel 2002 quella SPECIFICANDO LA SEGUENTE CAUSALE: di Marandallah, entrambre in zona a maggioranza mu- 07/2016 Amico, centri sanitari Dianra. sulmana, con l’intento di avviare anche un primo incon- OBIETTIVI tro e dialogo con la consistente popolazione islamica. Offrire alle popolazioni di diversi vil- LE MISSIONI DI MARANDALLAH E DIANRA laggi nella zona di Dianra spazi e strut- Marandallah e Dianra si trovano a circa ottanta chilome- ture utili per attività di tipo sanitario. tri l’una dall’altra, in una zona che, durante le recenti guerre civili, si è trovata sotto il controllo degli opposi- 1 «case de santé» 2.500 Euro tori al governo centrale. È un’area isolata e difficile da raggiungere a causa dello stato precario delle infrastrut- contributo richiesto ture. Una zona di savana erbosa, favorevole per l’agri- per 3 strutture: coltura e l’allevamento: le principali coltivazioni sono quelle di cotone, mais, riso e anacardio, di cui la Costa 7.500 Euro d’Avorio è il primo produttore mondiale. La maggio- RESPONSABILE ranza della popolazione in questa zona del paese è mu- Padre Manuel Grau, Imc sulmana, oppure segue la religione tradizionale. +225 58.46.39.01 Le missioni di Dianra e Marandallah si sono trovate [email protected] spesso ad affrontare varie emergenze tra cui quella sani- Mission Catholique Dianra taria, complice anche la scarsa copertura della zona da Diocese d’Odienne - Côte d’Ivoire parte del servizio sanitario nazionale. Per questo mo- Missionnaires de la Consolata tivo, in entrambe le realtà, i missionari hanno deciso di 01 B.P. 361 – San Pedro 01 occuparsi dell’aspetto sanitario. A Dianra Village, in par- Côte d’Ivoire ticolare, a circa ventidue chilometri dal centro della mis-

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sione di Dianra, sorge un piccolo centro sanitario, il Csja (Centre de Santé Allamano), che comprende una sala di medicazione, due sale di consulenze, un deposito-farmacia e un centro di formazione alla salute, mentre sono in fase di completamento la maternità e un laboratorio cli- nico. In questo piccolo presidio sanitario che si sta sviluppando e diventando un piccolo ospe- dale, lavorano un infermiere e tre ausiliari, tutti e quattro formatisi grazie al sostegno della mis- Grau Manolo © sione di Dianra nella scuola professionale di Kor- cola costruzione molto semplice in cui fare con- hogo. sulenze e vaccinazioni, conservare qualche mate- riale, incontrare le persone per le attività di for- PROGETTO CENTRI DI SALUTE mazione, sensibilizzazione, prevenzione, etc. Recentemente è stata affidata dal Distretto Sani- Per ciascuna costruzione di questo tipo è stato tario pubblico ai missionari della Consolata di stimato un costo di 2.500 Euro. Dianra un’area rurale che comprende undici vil- Amico vuole sostenere lo sforzo dei missionari laggi per le consultazioni foranee, le vaccinazioni della Consolata di Dianra in favore di quel 77,5% e ogni altra attività di sensibilizzazione e preven- della popolazione che non ha accesso ad alcuna zione sanitaria. In alcuni di questi villaggi sarebbe struttura sanitaria. opportuno avere una «case de santé», una pic- Luca Lorusso

Costa d’Avorio in cifre opo la situazione di tensione interna se- bini tra i 5 e i 14 anni è costretto a lavorare; il guita alla guerra civile che tra la fine del 18,1% della popolazione non ha accesso ad ac- D2010 e l’aprile del 2011 aveva provocato qua potabile; ogni 10.000 abitanti ci sono 1,4 circa tremila morti e decine di migliaia di profu- medici, e 4 letti d’ospedale; il 77,5% della po- ghi, sembra che il paese sia ora sulla strada di polazione non ha accesso ad alcuna struttura una certa stabilità politica e di una forte crescita sanitaria; il 2,7% delle persone tra i 15 e i 49 anni economica, e nell’ottobre scorso il presidente è affetto da Hiv/Aids; il 56,9% della popolazione uscente Alassane Ouattara ha ottenuto un se- sopra i 15 anni è analfabeta; nelle scuole prima- condo mandato raccogliendo l’83,66% dei voti. rie c’è un insegnante ogni 42,1 studenti; le per- Nonostante il suo Pil sia cresciuto negli ultimi tre centuali di frequentazione dei vari gradi d’istru- anni con una media del 9%, il paese però, se- zione sono pari al 73,6% per le primarie, 26,3% condo il rapporto Undp (United Nations Deve- per le secondarie, 8,4% per i gradi successivi. lopment Programme) del 2015, si colloca al 172° Con una superficie di poco superiore a quella ita- posto su 188 paesi inseriti nella classifica mon- liana, la Costa d’Avorio conta circa 23 milioni di diale dell’Indice di Sviluppo Umano. abitanti di cui il 40,2% musulmani, il 19,4% cri- La Costa d’Avorio rimane uno dei paesi più po- stiani cattolici, il 19,3% cristiani evangelici, il 7% veri del mondo: il 35% della sua popola- altri cristiani e metodisti, il 12,8% ade- zione vive con meno di 1,25 dollari al renti a religioni tradizionali o non reli- giorno; l’aspettativa di vita alla nascita è di giosi, il rimanente di altre religioni. 51,5 anni; la mortalità infantile (sotto i 5 L.L. anni) è pari al 10%; il 29,6% dei bambini sotto i 5 anni è sottopeso; il 35% dei bam- © Manolo Grau Manolo © AMICO.RIVISTAMISSIONICONSOLATA.IT

Progetto Messico di Alessandro Conti Mattoni di presenza

arissimi amici della Missione, Grazie alle vi spero bene, sereni, in buona salute fisica e spri- offerte già arrivate, Crituale. I lavori per la costruzione della casa dei il progetto, lanciato nel- missionari sono iniziati a novembre, grazie anche al vo- l’ottobre scorso, è in fase stro generoso contributo, dopo aver terminato il salone di realizzazione. Padre multiuso finanziato in parte da una Ong del Canada e Alessandro Conti fa il punto in parte da noi e dalla gente del villaggio. e invita i lettori di amico a Per ciò che riguarda la casa, posso dirvi che il lavoro proseguire con le donazioni. procede a buon ritmo. La prima parte dei lavori è du- La presenza di consola- rata un tempo abbastanza significativo. Si trattava di realizzare fondamenta solide, che, come si usa qui nei zione nelle periferie del villaggi, sono realizzate in pietra e cemento. Dopo aver mondo passa anche posto le fondamenta, stiamo per concludere le pareti tramite i mattoni. del primo piano, con tutte le divisioni interne della casa, e ci si prepara per fare il primo soffitto. Sarà una costruzione di due piani. Al piano terra troveranno spa- zio la cucina soggiorno, la sala riunioni, una camera per gli ospiti, uno spazio per i dialoghi spirituali e/o psico- logici, un bagno, una dispensa. Mentre il piano alto sarà suddiviso in cinque camere per noi missionari e per Il progetto Amico Messico. Un mat- i seminaristi. tone per la missione è dedicato alla Grazie per il vostro aiuto e il vostro cuore missionario. creazione di spazi e strutture per i mis- sionari e le attività pastorali. La nostra presenza di ascolto, consolazione, riconcilia- (Cfr. MC ottobre e dicembre 2015) zione tra la gente di Juanacatlan passa anche tramite la concretezza di una casa da abitare e in cui accogliere Sostieni anche tu chiunque desideri incontrare noi e il Signore. Un caro saluto a ciascuno, quest’iniziativa. Alessandro Conti Versa un contributo tramite il bollettino allegato alla rivista, specificando la seguente causale: AMICO. Progetto Messico, un mattone per la missione. OBIETTIVI A LUNGO TERMINE Offrire al territorio spazi e strutture utili per attività pastorali e sociali. OBIETTIVI A BREVE TERMINE Costruzione della casa dei missionari.

1 mattone 2 Euro contributo richiesto: 10.000 Euro Conti Alessandro © RESPONSABILE Padre Alessandro Conti, Imc MISIONEROS DE LA CONSOLATA C/Camino Juanacaxtle, 220-San Anto- nio Juanacaxtle, 45880, Municipio Jua- nacatlan, Jalisco, México. Tel. 005213311525159. Mail di p. Conti: [email protected]. © Alessandro Conti Alessandro ©

78 amico MARZO 2016