il foglio di

Pubblicazione quadrimestrale dell’Associazione Culturale LUMEN (onlus) Agosto Miscellanea 27 lumen 67061 Carsoli (AQ) * via Luppa, 10 - Pietrasecca * e-mail: [email protected] 2010 nell’antichità. Ma Sommario al centro delle no- Sergio Maialetti 2 stre indagini vi è so- Lo scavo Cederna-Cozza a Carsoli prattutto Carsoli, nell’ottobre 1950 Luciano Del Giudice, 9 con novità relative don Fulvio Amici agli scavi condotti Il restauro della tela dei santi Rocco negli anni Cinquan- e Lucia nella parrocchiale di Santa ta nel vicino abitato, Vittoria a Carsoli Massimo Basilici 13 indagato anche at- Le vicende di tre iscrizioni traverso gli scritti Michela Ramadori 20 degli antichi e le re- Un dipinto angioino in Santa Maria in Cellis sidue tracce epigra- Luciano Del Giudice 23 fiche. Un messaggio cristiano nelle pieghe Quell'abitato fu vi- del tempo vo anche nel me- Claudio De Leoni 24 Il cippo pomeriale e lo Ius Fetiale di dioevo ed in età Ferter Resius moderna (vd. l'af- Claudio De Leoni 2 5 fresco di Carlo Notizie in breve d'Angiò sul cam- Fulvio D’Amore 26 Il Burò Doganale borbonico di Carsoli panile di S. Maria in sulla via Valeria, detta Traetto, tra Cellis, o la tela da contrasti e problemi di viabilità poco restaurata Alessia Contino, Lucilla D’Alessandro 28 nella chiesa par- Carsioli, lineamenti storici alla luce rocchiale di Santa delle fonti letterarie ed epigrafiche Vittoria) e se un Terenzio Flamini 30 tempo chi entrava Storie di Poggio Cinolfo Fulvio D’Amore 34 Carsoli, chiesa parrocchiale, tela con i santi Rocco e Lucia nel nostro territo- Sindaci, commissari prefettizi e empo estivo, tempo di raccolta; verrebbe da rio doveva fare i podestà di Pereto tra il 1920 e il 1955 dire con Ovidio nei Fasti tempo di “messe car- conti in tutti i sensi Terenzio Flamini 36 Santa Maria in Cellis a Carsoli, T seolana”. Questo nuovo numero di Lumen è con l'ufficio di do- anno 1552. Madonna con Bambino: frutto di un generoso lavoro collettivo che ci auguriamo gana (Burò), oggi le immagine nascosta in un contratto attragga nuovi lettori e collaboratori in un'epoca di ge- celebrazioni del Pietro Carrozzoni 37 nerale disorientamento. XIV° centenario di Castel di Tora: breve nota storica Michele Sciò 38 Questa terra fa conoscere il suo ricco patrimonio cul- fondazione del no- I soccorsi del comitato modenese a turale con testi e immagini relativi agli informatori del- stro santuario della Pereto nel gennaio 1915 l'OVRA nella Marsica, alla Piana del Cavaliere, con inte- Madonna dei Biso- Paolo D’Ottavi 41 ressanti note storiche su Poggio Cinolfo, Pereto e lo gnosi insegnano Il territorio degli Equi o Equicoli Michele Sciò 44 scempio di recente operato ai danni del pulpito della che esiste una sto- I fiduciari dell’OVRA nella Marsica parrocchiale di Rocca di Botte, con uno sguardo lancia- ria comune sulla Annarita Eboli 48 to fino a Castel di Tora sul lago del Turano. quale far leva per Medaglie al valor militare Sugli Equi segnaliamo due contributi: uno sul loro svi- progettare un di- In basso: schizzo di Antonio Cederna tratto dal diario di scavo pubblicato (da: www.archivioce- luppo territoriale e l’altro sulla civiltà giuridica espressa verso futuro. derna.it) In evidenza: Lo scavo di Antonio Cederna a Carsoli (ottobre 1950) Il restauro della tela con i santi Rocco e Lucia in S. Vittoria a Carsoli I fiduciari dell’OVRA nella Marsica 2 lumen Archeologia Lo scavo Cederna-Cozza a Carsoli nell’ottobre 1950

ntonio Cederna (1), insieme al scuola di perfezionamento in archeologia pres- Acollega Lucos Cozza, furono gli so l'università di Roma, chiede che gli venga artefici negli anni Cinquanta del se- concessa l'autorizzazione ad eseguire uno colo passato, di uno scavo archeolo- scavo in località Carsoli, dipendente dalla gico nei pressi di Carsoli, i cui risultati Soprintendenza alle Antichità degli Abruz- vennero poi pubblicati su Notizie degli zi e Molise. Lo scavo verrà effettuato in un Scavi. Il sito esplorato era lo stesso in- terreno di proprietà del signor Michelangelo dagato agli inizi del Novecento (2), Angelini, che ha da tempo dichiarato al che aveva restituito molti degli ex vo- sottoscritto di non aver nulla in contrario. Lo to appartenenti a quella che oggi è scavo in questione è inteso a riportare alla luce chiamata stipe votiva di Carsoli, esposta i resti di una stipe votiva già parzialmente (solo in piccola parte) nella mostra scavata nel 1908-09 dal signor Augusto Gli Equi tra Lazio e Abruzzo, svoltasi Angelini (padre dell'attuale proprietario del ad Oricola qualche anno fa (3). fondo), e il cui materiale si trova da allora nei Il diario dello scavo del 1950 è oggi magazzini del museo di Villa Giulia. Que- consultabile su www.archivioceder- sto materiale è da tempo allo studio del sotto- na.it. Lo trascriviamo e pubblichia- scritto, per gentile concessione della Direzione mo, accompagnandolo con le foto dei di quel Museo. lavori svolti e dei reperti, per rendere Il sottoscritto, fiducioso che la sua richiesta omaggio ad un uomo che ha arricchito verrà benevolmente accolta, s'impegna a sotto- Antonio Cederna, partita a carte in un’osteria di Carsoli (da: www.archiviocederna.it) il patrimonio storico-culturale e ar- stare alle clausole stabilite dalla legge, nonché cheologico del Carseolano. È bene ri- alle altre che codesta Direzione crederà oppor- 1 ) A scavo eseguito restituzione del terreno in cordare che il duetto Cederna-Cozza, tuno avanzare. pristino ove non siano stati effettuati ritrova- insieme all'altro di inizio Novecento, menti degni di essere conservati in loco. Pfeiffer-Ashby, hanno prodotto dei Segue firma e recapiti postali a Roma e 2 ) Deposito presso la Soprintendenza con lavori che sono ancora oggi essenziali Milano. La data è 23 giugno 1949. l'impegno formale, da parte di quest'ultima, per l'archeologia del nostro territorio. Nel post scriptum si legge: Resta inteso che del non uso per un certo periodo di tempo entro Il diario è interessante non solo per i le spese necessarie per detto scavo saranno il quale presumibilmente debba avvenire la dati di scavo, ma anche per gli accenni sostenute dal sottoscritto (5). pubblicazione di una copia di ogni rilievo gra- che fa alla vita locale. Segnaliamo in La risposta del Consiglio Superiore delle fico, di ogni fotografia, nonché dei giornali di particolare i riferimenti al patrimonio Antichità e Belle Arti, Sez. prima è la se- scavo. fantastico della gente di Carsoli ancora guente: Il Soprintendente propone inoltre che la quota vivo nel 1950, ma oggi quasi del tutto parte del materiale reperto, spettante allo Sta- perduto. Simpatico un veloce schizzo Il Dott. Antonio Cederna, di Roma, iscritto to, e l'altra che il concessionario avesse in ani- della vita nelle osterie del paese (4). al II anno della scuola di perfezionamento di mo eventualmente di cedere, vadano a far par- Aggiungiamo che l'Archivio Antonio archeologia presso l'Università di Roma, ha te del patrimonio archeologico della Soprin- Cederna è oggi consultabile presso chiesto di essere autorizzato ad eseguire uno tendenza. Propone inoltre che anche la parte Capo di Bove, in via Appia Antica 222 scavo in un terreno esistente in Carsoli, nella della stipe, precedentemente scavata e conser- a Roma, grazie alla pregevole iniziativa proprietà del sig. Angelini, il quale non avrebbe vata a Villa Giulia, venga trasferita presso della Soprintendenza Speciale per i nulla in contrario all'esecuzione di tali lavori. l'Ufficio predetto. Beni Archeologici di Roma. Il Cederna vorrebbe riportare alla luce i resti di una stipe votiva, già scavata parzialmente Anche la Soprintendenza alle Antichità Tutto ebbe inizio con la richiesta del dal padre dell'attuale proprietario, nel 1908- di Chieti è favorevole (6). Cederna alla Direzione Generale An- 1909 ed il cui materiale si trova da quel tem- tichità e Belle Arti per avere i neces- po nei magazzini del Museo di Villa Giulia. Con riferimento alla richiesta del dott. Anto- sari permessi: Il Soprintendente esprime parere favorevole, nio Cederna, relativa alla autorizzazione per particolarmente in vista della ottima prepa- scavi nel territorio di Carsoli, esprime parere Il sottoscritto Antonio Cederna, laureato razione e della serietà scientifica del dott. favorevole anche in vista della ottima prepa- presso l'università di Pavia nel novembre del Cederna, e propone che, oltre alle normali razione e della serietà scientifica del dott. 1946, (relatore il prof. Carlo Albizzati), e clausole, stabilite per legge, vengano aggiunte, Cederna da me personalmente conosciuta. attualmente iscritto al secondo anno della all'atto della autorizzazione, anche le seguenti: Nei riguardi, poi, delle clausole da porre lumen 3 all'atto della eventuale concessione, suggerisco che a quelle stabilite per legge vengano aggiun- Chieti 25 novembre 1950. te le seguenti: Caro De Angelis, 1 ) A scavo eseguito restituzione del terreno in pristino ove non siano stati effettuati ritrova- Aurigemma mi scrive per chiedermi di cede- menti degni di essere conservati in loco. re al medagliere del Museo Nazionale il 2 ) Deposito presso la Soprintendenza, con tesoretto monetario recentemente venuto in l'impegno formale, da parte di quest'ultima, luce negli scavi fatti da Cederna a Carsoli. del non uso per un certo periodo di tempo entro Poiché penso che egli ne avrà parlato costì – e il quale presumibilmente debba avvenire la forse anche scritto ufficialmente – tengo a pubblicazione di una copia di ogni rilievo dichiarare esplicitamente che sono contrario grafico, di ogni fotografia, nonché del giornale a tale cessione, per la quale non credo esi- di scavo. Altre clausole non ritengo di dover stano precedenti, e che oltre tutto se avvenisse suggerire per la presumibile entità dello scavo. e fosse risaputa qui, tu puoi ben compren- Beninteso la quota parte del materiale reperto, dere quale coro di proteste susciterebbe. Ti spettante allo Stato, e l'altra che il concessio- prego, se richiesta ufficiale ci sarà di Au- nario avesse in animo eventualmente di cedere, rigemma, di appoggiarmi nella mia oppo- entrerà a far parte del patrimonio archeologico sizione (8). di questa Soprintendenza. Nel contempo, Un pagina del diario di scavo (da: www.archivio- desidero segnalare la opportunità che anche la Ora veniamo alla trascrizione del dia- cederna.it) parte della stipe, precedentemente scavata e rio di scavo. conservata a Villa Giulia, venga trasferita Il Cederna nel redigerlo molto spesso Angelini, figlio di Augusto. presso questa Soprintendenza. non fornisce le misure dello scavo, e Eseguita una trincea (n. 1 [+++]) in dia- Firma l'autorizzazione il Soprinten- noi indichiamo queste lacune con la gonale dalla rete metallica parallela alla dente Valerio Cianfarani. scritta [n.i.]; le parti del manoscritto ferrovia fino a metri [n.i.] dalla rete pa- Lo scavo non si chiuse ad ottobre del illeggibili sono segnalate con [+++]; le rallela all'aia Mari. Trincea larga m. [n.i.] 1950, ma si protrasse fino al 1953, foto che illustrano il testo (ne stampia- profonda m. [n.i.], risultato nullo; al di- come rivelano le richieste del Cederna mo solo alcune), sono estratte da sotto dello strato di terreno fertile (m. per proseguire gli scavi (7). www.archiviocederna.it. [n.i.]), inizia il terreno vergine (alluvio- I risultati di questa prima campagna nale giallognolo, compatto, grana fine, furono particolarmente apprezzati, «Carsoli 2 ottobre 1950 [+++] di colori cristallini sporadici). tanto che il Museo Archeologico Na- Eseguita allora una seconda trincea (n. zionale di Roma cercò di acquisire il Inizio scavo con due operai alle ore 10, 2, dalla figura), perpendicolare alla rete tesoretto monetario rinvenuto, susci- sulla zona del vecchio scavo Augusto parallela alla ferrovia, scendente verso tando la reazione avversa del Cianfa- Angelini del 1908, dietro indicazione valle, in prossimità del melo, misura rani che così scriveva al Ministero. dell'attuale proprietario Michelangelo come la precedente. Al di sotto dello strato di terreno fertile, trovasi uno stra- to di m. [n.i.], non uniforme di spessore, formato dal materiale abbandonato e scartato e scaricato dal vecchio scavo Angelini. Frammenti innumerevoli di teste, facce, gambe, piedi, mani, animali; dita isolate, 1 mammella, manina con fiore, 1 pene, 1 occhio, frammento di ceramica nera lucida, 2 teste, 1 statuina, 1 lingua (si elencano solo i pezzi singoli). La maggioranza dei frammenti è costituita da porzioni di piedi, mani, facce femminili e maschili, parte di testa con capelli, parte di statua drappeggiata, eccetera, ossa di animali. Parte di creta rossa scura, parti minori di creta gialla più chiara. Pomeriggio. Ampliata e approfondita A. Cederna in compagnia di un sacerdote osserva lo scavo la trincea precedente, (m. [n.i.] per m. 4 lumen melo, e poi congiunta ad angolo retto con la trincea n. 2. Il materiale di relitto e riempimento è sempre uniforme, riempita una seconda cassetta ([+++]). Intanto la trincea n. 4 viene abban- donata nella sua parte più verso valle e allargata in prossimità a quella n. due. Qui nel punto segnato α, a m. [n.i.] di profondità, lo scavatore Carlo si im- batté in uno strato (di larghezza pres- Sezione della trincea di scavo sappoco di m. [n.i.]) e di profondità 4 ottobre (S. Francesco) ancora ignota, compatta a minutissimi frammenti ammassati in grandissima Nella mattina tre operai hanno la- quantità, senza zone vuote, [n.i.] com- vorato ancora intorno alla trincea patta e dura e fitta. maggiore (n. 4) con lo scopo di esplo- Questo fatto, e la [+++] della terra, rare la profondità e l'estensione dello con fine [+++] e compatta ci assicura strato di detriti di ex voto (di cui vasi Una delle trincee dello scavo che si tratta di uno strato non toccato bronzi e monetine). Si è capito che lo [n.i.]) risultato entrambe [+++] [2] dal precedente scavo. strato di detriti di ex voto è formato terminato lo scavo alle ore 5. Riempita Pezzi più grossi estratti [+++] a statue tutto di frammenti numerosissimi di una cassetta di materiale scelto (casset- panneggiate, [+++] ecc. Lo stato dei terrecotte votive così radi ma unifor- ta scura). frammenti è deplorevole, dirà di un memente dislocati, resti di metallo, processo di disfacimento dovuto all'u- varie monete (argento 1= [+++]), 3 3 ottobre. Inizio lavori ore 8 con 5 midità e alla cattiva cottura della creta. Si bronzi comprese quelli di ieri), punte operai. tende ad allargare questa zona e ci si di lancia in ferro, ferri lunghi forse Ampliata e approfondita la trincea rende conto che questo strato è stretto e armi, anellino, aes rude, due pesi, una precedente. Scavata la trincea n. 3 si suppone che [+++] in direzione S.N., sottile lamina di bronzo. Ossicini di (disegno) di m. [n.i.], dalla precedente, parallelo alla rete della ferrovia. In esso animali soprattutto denti, ceramica, e m. [n.i.], dal melo. Abbandonata si trovano, tra le 4,20 e le 17, una moneta frammenti di oggetti a r.n., tre pezzi di subito a m. [n.i.], [+++], perché as- repubblicana [+++], a profondità [n.i.]., terracotta più grossi dei precedenti solutamente sterile (non siamo scesi al e alla stessa, 2 bronzetti, [+++] [4] [+++] uno stivale abbottonato sui due di sotto dello strato fertile). [+++] lati, un bove intero, gamba nuda senza Il lavoro di allargamento e appro- Visita don Eliseo, canonico della piede, una mano, pezzi di tegole, qual- fondimento della trincea n. 2, parte da parrocchia di S. Vittoria e al Sindaco. che testina di statuina, una statuina e uno scavo di m. [n.i.] x m. [n.i.] Lo stra- occhi, molti frammenti di piedi nudi e to di materiale derelitto (come il prece- dente), tende a diminuire a m. [n.i.] di profondità, vi lasciano posto a uno strato più compatto in terra sabbiosa, giù a trovare a m. [n.i.] di profondità, il terreno vergine (come di sopra). A partire dalla trincea n. 2 si esegue allora una trincea stretta n. 4, verso valle: che, anche al di sotto dello strato fertile, non da quasi nulla. (Nella sua prima parte una è larga m. [n.i.] x m. [n.i.], lavorata [+++] da una breve pa- rete di terra: in questa prima parte i relitti sono più numerosi. [3] Sembra inutile continuare lo scavo in questa zona già scavata dall'Angelini. Pomeriggio. Scavata una trincea (n. 5) dalla n. 3 alla rete parallela alla ferrovia (sterile), dalla prossimità della rete pa- ralella alla ferrovia in direzione del Visita allo scavo lumen 5 calzati. Il suddetto strato poggia su un terreno argilloso e sabbioso giallo- gnolo e compatto, terreno che dista dal prato un'altezza m. 1,80. Lo strato di detriti non sembra avere uno spes- sore uniforme. Linea che varia da cm. [n.i.] a cm. [n.i.]. Forse poco uniforme, non segue un livello orizzontale. Sicu- ramente come è tutto chiaro in sezione lo strato di detriti e di cocci [5] è uni- forme e caratteristico, infatti la terra argillosa di colore terra di Siena bru- nata, che è aderente ad ogni fram- mento di terracotta, non si riscontra ne sopra nè sotto il detto strato. Sem- brerebbe che quando questo strato si stabilì fu prima deposta una quantità di frammenti di ex voto mescolati a terra argillosa. Sopra questo strato di detriti esiste uno strato di blocchi di roccia cristallina locale cenerognola tra loro molto compatti. Sezione di scavo (da: www.archiviocederna.it) Osvaldo ha approfondito la trincea terracotta ancora non estratto. strato di detriti è [+++], ma sembra stretta e lunga (n. 7) nel punto più lon- Parlato con [+++] circa le statuette cessare a m. [n.i.] dal melo. tano dalla ferrovia. Risultato nullo. promesse vaghe. [6] Verso sud, sotto identico margine, Andrea ha iniziato una trincea presso e continuano Vittorio e Carlo. 5 ottobre parallela all'aia anche qui niente. Lasciato piede nella parete per foto- Nel pomeriggio Andrea ha aperto e Lucos esegue il lucido della mappa grafia. 2 altre monetine (e orecchietta). approfondito una trincea (n. 9) catastale. Nella sezione è chiara la notificazione parallela alla ferrovia molto verso il Ampliato e approfondito la fossa ma- dell'alto strato di terreno humus fer- pastificio Angelini. dre 4,4 in direzione del melo. Nello tile, ha tracce di relitti del vecchio sca- Risultato nullo. strato di detriti trovato il solito mate- vo, lo strato di tufo a blocchi e scaglie, Giuseppe ha ingrandito la trincea n. 5 riale frantumato, prevalenza di pezzi, fa strato di detriti, fra terreno e sembra ha trovato 9 monete e molto in fondo una testa intera, ecc. vergine. cm … dal prato un grosso pezzo di Una moneta con Giano bifronte. Lo Si pone di includere a sud quest'ultimo strato ci sia dell'altro materiale. Osvaldo approfondisce fino a [+++] la trincea n. 7, del tutto sterile; tranne un coccio a circa 1 metro, insignifi- cante. Pietruccio approfondisce e allarga la trincea n. 5, trova n. [n.i.] monete e un anello a sigillo (v. bustina), e alla pro- fondità di m. [n.i.], si imbatte in uno strato di detriti simile a quello della trincea madre (ricoperto anche qui da pezzi tufacei, di cui uno particolar- mente grande). Nello strato di detriti 2 o 3 piedi, frammenti a vernice nera, un'ansa sottile di vasetto, fondo di coppa di impasto scuro. [7] Andrea scava una trincea n. 10, al di là della rete, tra la ferrovia e l'aia, e trova subito la roccia a m. [n.i.]. Andrea scava una trincea n. 11, paral- Sezione di scavo (da: www.archiviocederna.it) lela all'aia, al di qua della rete (perpen- 6 lumen (una moneta, [+++]), ottenuta a 2,20 circa, terreno vergine. Approfondita e condotta avanti e allargata dapprima con tre operai, la trincea madre IIa (12). Cocciame spo- radico e non di riporto a 50 cm, fra strato di sassi, e sotto strato di detriti identico a quello della trincea madre Ia, procedendo in profondità altro strato di sassi e, sotto altro strato identico al precedente. Questi due strati hanno monete (una sessantina, 3 d'argento), aes rude, [+++], chiodi, cerchione di ruota, chicchi di collana, qualche piede, pezzi di terracotta (tegole, parti di statue, ecc.), grande quantità di frammenti di Foto sotto il melo ceramica nera, tra cui 1 brocchetta dicolare alla strada, direzione circa [+++] e altra più piccola e discreta- O.E.). Terra nera fertile a un metro, mente conservate. trova due monete, una spilla, cocci a 1 statuina di bronzo, 2 anelli d'argento, vernice nera molto brillante e sottile, di cui uno con pietra circostante, pezzi di terracotta, e poi strato cretoso. [+++], 2 pesi da telaio, 1 fallo in ter- Carlo e Vittorio uniscono una trincea racotta azzurrognolo, 1 frammento di Bronzetti (da: www.archiviocederna.it) (n. 12), e a m. [n.i.], trovano nell'humus testa, ecc. Non si spiega ancora esattamente una moneta. Si arriva a circa m. [n.i.] di profondità. costruito di sassi gettati o depositati L'Angelini racconta di una fotografia Intanto altri due operai proseguono la sopra. Tanto più che nella trincea ma- fatta dal Manganelli con alcune parti di trincea verso l'aia, con risultati simili, dre IIa lo strato sembra certamente scavo, andata perduta. Pare che [+++] ma [+++] perché la profondità è doppio. Lo strato è stato accuratamen- [8] ancora scarsa. Una trincea verticale è te setacciato. Quanti anni so. congiunta a questa ([+++]), non da Sabato 7 ottobre So' ossa de cristiani. ancora niente. [10] E che valore possono avere. Lo strato doppio scende lentamente Alla mattina si lavora a preparare l'am- Qui già c'era il tempio, la chiesa. dall'aia verso l'Angelini, si tratta evi- pliamento della fossa madre Ia, ossia a Dicevano che c'era sotto il tesoro. dentemente di uno scarico riusato di togliere lo strato fertile e quello di sot- Però, ce sapevano fare. una [+++] vicino all'aia, ed è certo lo tostrato, che ha larghezza di circa un Hanno trovato un busto di Nerone stesso incontrato nella trincea madre metro verso valle. Nel pomeriggio si È un altro [+++] Ia: sembra che ricopra tutta la zona. procede allo sgretolamento di parte [+++] [+++] [+++] E l'oro lo conoscevano? La favola della [+++] d'oro. [9] 6 ottobre Ampliata, scavando nell'angolo più lontano dal melo, la trincea madre: circa 20 monete, ossa, cocciame nero lucido con [+++], 1 orecchio, 2 occhi, 1 frammento in ceramica a strisce, 2 vaghi di pasta, 1 testina, una statuina. Approfondita fino a due metri nella parte attigua, terreno vergine, com- patto. Eseguita fotografia con piede lasciato. Fossa Peppino accanto alla ferrovia Bronzetti (da: www.archiviocederna.it) lumen 7 dello strato di detriti: la trincea per ora partendo dalla fossa madre: 2 statuine è larga m. [n.i.] x [n.i.], profonda m. di offerenti, monete, anelli, braccia- [n.i.], perpendicolare all'aia [+++] non letto d'argento a nodo, testa o masche- è unica, almeno nella parte verso ra, testa … lamina pesante in bronzo, monte, dove affiorano due filoni che gran borchia, bulla, accettina in ferro verso EST [+++] olo [disegno della in bronzo, frammento di colino, cera- stratificazione]. mica, figurina piccolissima di bronzo Tra gli oggetti rinvenuti si notano oltre [figura], aes rude, monete. un centinaio o monete di bronzo (aes [+++] rude), [11]e moneta d'argento, due Sera da Basili [+++] [14] statuine [+++] (donna ammantata Martedì 10 ottobre con [+++]) e 1 statuina ammantata che forse teneva [+++]), anelli di ferro Scavati a guardare, solo parte. e d'argento, fibula [disegnino], altre 4 operai allargano la fossa madre verso spillette, ago crinale, piedino destro a valle, fino a formare un quadrato. Nel alette, frammenti di orecchio, lamine [+++]. Scavato e trovato tre bronzetti di bronzo, paste vitree, una grossa (donne offerenti) di cui uno è lasciato quattro cm, occhi, vasetti a vernice ne- nel blocco di terra, come è stato tro- ra alcuni ben conservati, a ventre stria- vato. to, molti pezzi di piattelli a vernice nera Quadrifoglio di bronzo e fibula (fis- con marchio, gran quantità di punte di sato colla cera). Monete, cocci, anelli, ferro, chiodi, anelli di ferro, pesi di testina con cappuccio, ferro, ecc. Al telai, testine, 1 testina rozza …, sopra pomeriggio dopo aver provveduto lo strato a sassi (verso valle) una grossa allo sgombero dello strato fertile e tegola a m. 0,80 dal prato; nello strato sterile si continua a scavare lo strato di di deposito di m. 1,20, tutto riempito detriti, gran pettorale irregolare, mo- di creta una testa anche frammentata nete, vaghi di collana, [+++], cocci e ma ricomponibile, con dentro un vasetti, ferri, ecc. "utero", un fallo con testicoli, una testa Fotografia alla parete verso monte con femminile velata. corda e chiodi che delimitano chiara- I cocci in una cassetta, ferri e terre- mente lo strato. Osservazione nume- cotte in un'altra. ro. Le monete e bronzi nella cassetta di Fotografo il grosso macigno. legno. Ancora da Angelini per vedere iscri- Pagato agli operai (900 lire al giorno) e zioni murate, tegole e pugnale no. Giovanni. [12] Uva della padrona. Sera [+++] insetti. Domenica 8 ottobre Colla a bagno maria, angiolino acco- Mattina 2 operai. Continua lo sgreto- modato. lamento e l'esame del materiale. Sta- Visita e intervista del veterinario gior- tuina di guerriero con elmo a m. 1,30, nalista. braccialetto doppio di ferro, un cen- Angelini porta [+++] e giornali. tinaio di monete, anellino d'argento, [+++] bottoni a passante, aes rude, grani Folla del [+++]: Campidoglio e Vati- d'osso, vasetti neri, frammento di ce- cano, Carlo d'Angiò, c'è tutto scritto, ramica etrusco-campana con decora- non dare niente all'Angelini. zione [+++], altri a frammenti marro- Bronzetti (da: www.archiviocederna.it) Leggenda della [+++] d'oro bruciata ni, altri striati, …di argilla rossa, fondi ha trovato una cassa a tegole, 1 moneta nel cavo dell'albero, tesoro di Carlo con marchio. Un bove, un occhio con romana e ci parla di altri simili ritrova- d'Angiò, della statua che guarda. [15] bulbo, pesi, manina chiusa, un'altra menti in un paese vicino su cui ci darà 11 ottobre con braccio piccola, testine; accettina precisazioni. [13] di ferro, punte e chiodi e anelli di ferro. Prosegue l'allargamento della trincea Lunedì 9 ottobre Fatti molti pacchetti di vasi fram- 11, verso valle. mentati, brocchette, ansati e biansati, Scavo nell'aia, nullo, roccia a poco Mattina e pomeriggio, falli di terra- da ricomporre. meno di un metro. cotta, seni congiunti, molte testine di Visita al Signor Giulio Arcangeli, che Si scava nella stretta trincea verso valle statuette, 5 o 6 bracciali di bronzo a 8 lumen spirale, 5 o 6 anellini d'argento con sigillo, [+++] di bronzo, [+++], pezzi di lamina di bronzo pesante, molto ferro, monete, 3 statuine di offerenti (una ammantata grande toga), una [+++] spezzata a metà, molti occhi, cocci di vasi neri e qualcuno dipinto a braccio, ecc. A m. 0,60 dal prato c'è un primo strato sottile (monete, ecc.) Sopra [+++] m. 20 stava tra Arcangeli [+++] niente (frammenti di cotto). Scritto alla R[+++] sulla strada. [16] Giovedì 12 ottobre Continua l'allargamento della fossa 11 verso valle. Ercole, è tra mattoni e personaggi, ol- tre 6 statuine, pochissime monete (5 o 6) [+++] grande lamina. Ricomposti dal Lucos grossi chicchi di Visita allo scavo (da: www.archiviocederna.it) collana. logico e soprattutto ambientale dell’Italia. Ini- dalla sua scomparsa, viene considerato il pri- Lucos triste ci accorgiamo, dorme nel ziò a collaborare al settimanale "il Mondo"; e mo grande ambientalista italiano. pomeriggio, … indietro cercando proprio sulle pagine della rivista (14 aprile Tra i suoi più famosi scritti ricordiamo: I l'ing. Gabrielli [+++], gran colloqui 1951) propose un interessante articolo riguar- vandali sotto casa. Bari 1956; Mirabilia Urbis: con la ditta Arcangeli [+++] dante lo scavo condotto a Carsoli, intitolato: Il cronache romane, 1957-65. Torino, 1965; La di- tempio sotto il melo. Lo stesso articolo fu ripropo- struzione della natura in Italia. Torino 1975: La Venerdì 13 (Trincea 13 niente) sto dopo quaranta anni in un suo nuovo lavo- difesa del territorio. (Cederna, Insolera, Pratesi), ro editoriale: Brandelli d'Italia. Come distruggere il Testi per Italia Nostra, Milano 1976; Mussolini Sabato 14 (9) bel paese: sventramento dei centri storici, lottizzazioni urbanista. Bari 1979; Brandelli d'Italia. Come di- di foreste, cementificazioni, Roma 1991. Dalle struggere il bel paese: sventramento di centri storici, lot- Domenica 15 pagine di questo settimanale il Cederna iniziò tizzazioni di foreste, cementificazione. Roma 1991. a raccontare i mille casi di un'Italia che andava 2) P. Nardecchia, Un contributo archivistico alla Si parte» ogni giorno sacrificando, a una malintesa idea stipe votiva di Carsoli, in Il foglio di Lumen, 4(2002), del progresso e della modernità, una delle ri- pp. 26-29. L'autrice, oltre a ricostruire la storia a cura di Sergio Maialetti sorse più fragili e soprattutto più importanti, i degli scavi condotti a inizio Novecento, pub- così detti "beni culturali". blica alcune foto inedite dei materiali rin- Terminata questa prima esperienza giornali- venuti. 1) Scrivere una biografia riguardante un per- stica, iniziò a collaborare nel 1996 con altre 3) Alcune immagini sono nel catalogo della sonaggio come Antonio Cederna (1921- testate gior-nalistiche nazionali, tra le quali se- mostra (Gli Equi tra Lazio e Abruzzo, s.l. 2004), 1996) è sicuramente un lavoro impegnativo, gnaliamo "Il Corriere della Sera", "La Repub- nei contributi di M. Roghi, La stipe di Carsoli, soprattutto per i ruoli che ha ricoperto e le blica", "L'Espresso" e "L'Unità", occupandosi pp. 177-196 e A. Faustoferri, La "Stipe di Car- molte attività che ha svolto durante la sua vita. del filone culturale-ambientalista. soli". Qualche osservazione, pp. 197-213. I pezzi Attraverso queste brevi note ne segnaliamo Fu socio fondatore (1955) dell'associazione della stipe sono conservati nel Museo archeo- solo alcune. "Italia Nostra", di cui è stato consigliere na- logico di Chieti. Si laureò in Archeologia classica presso l'uni- zionale; dal 1980 ricoprì la carica di presidente 4) Altre note di vita paesana sono in T. Fla- versità di Pavia nel 1946; nel 1951 conseguì la della sezione romana, nonché di socio onora- mini, Cronaca di uno scavo. Una breve riflessione, in specializzazione presso l'università "la Sa- rio ed editorialista del "Bollettino", organo in- Il foglio di Lumen, 1(2001), pp. 2-3. L'autore ri- pienza" di Roma, presentando una tesi sullo terno della stessa associazione. Fu consigliere prende e commenta uno scritto del Cederna scavo effettuato nell'ottobre del 1950 a Car- comunale a Roma in due diverse fasi e fu eletto riguardante lo scavo e a margine, anche le soli; in un terreno di proprietà della famiglia deputato nelle liste della Sinistra Indipendente attese della gente che allora viveva a Carsoli. Angelini. La tesi fu poi pubblicata su Notizie dal 1987 al 1992. Non c'è angolo di territorio 5) Archivio Centrale dello Stato, Ministero della degli Scavi, anno 1951, serie VIII, volume V, del nostro "bel paese" che in qualche modo Pubblica Istruzione, AA. BB. AA. , Div. II, 1952- (pp. 169-224) con il titolo: CARSOLI. Scoperta non lo abbia visto protagonista; soprattutto fu 60, b. 36. di un deposito votivo del III secolo a. C. (prima cam- attivo contro l'abusivismo edilizio. Tra le innu- 6) Ivi, lettera datata Chieti 19 agosto 1949, pagna di scavo). merevoli "battaglie", ci piace ricordare quella prot. 364, indirizzata al Ministero P. I. Dir. Gen. Fu il professor G. Q. Giglioli, direttore del relativa alla costituzione del Consorzio del Antichità BB. AA., Div. II, recante nell'oggetto museo di Villa Giulia (Roma) ad indicare al Parco dell'Appia antica, di cui fu nominato la dicitura: Carsoli ( L'Aquila ), scavi in proprietà Cederna il sito carseolano. presidente nel 1993. Antonio Cederna si spen- Angelini. Tonino, così preferiva essere chiamato, abban- se nell'agosto del 1996; sei mesi dopo, il 9 7) Egli presentò altre due richieste, il 28 aprile donò quasi subito l'attività di archeologo per marzo 1997, si inaugurava la prima domenica 1951 e il 3 marzo 1953, entrambe accolte, ivi. dedicarsi al giornalismo, occupandosi delle a piedi sulla via Appia. 8) Ivi. problematiche inerenti la salvaguardia e la va- È proprio a causa di questa sua costante 9) Non è indicato nulla. lorizzazione del patrimonio culturale, archeo- attività che ancora oggi, a quattordici anni lumen 9 Restauri Il restauro della tela dei santi Rocco e Lucia nella parrocchiale di SantaVittoria a Carsoli l parroco di Carsoli don Enzo Mas- Isotti e la confraternita della SS. Tri- nità, hanno avviato nei mesi passati il restauro di una tela esposta nella chie- sa parrocchiale di Santa Vittoria raffi- gurante i santi Lucia e Rocco (1). A questa lodevole iniziativa si è poi unita l'associazione culturale Lumen con un proprio contributo in denaro e con queste pagine, che cercano di far co- noscere il valore artistico dell'opera e la natura dei lavori svolti. Descrizione dell'opera San Rocco è abbigliato con mantel- lina ornata dalla conchiglia tipica dei pellegrini, che si combina con il bor- done da viaggio e il cappello a larghe falde che scende sulle spalle. Alla cintura, che trattiene la corta veste, è legato il paternoster, guida per le pre- ghiere litaniche. La mano sinistra co- pre il bubbone della peste sulla co- scia, segno del contagio avuto nel contatto per la cura dei malati. Il cane dal corpo svelto e dal vivido sguardo, reca tra le mascelle un pane, che offre per il sostegno quotidiano del santo. Lucia, che nel fondale a paesaggio aperto viene condotta tra i soldati al

La tela nella fasi iniziali del restauro supplizio, campeggia in primo piano, Sembra opera di buon artista umbro- ornata sul capo dal diadema con gli marchigiano, non distante dalle occhi poggiati sul calice e la palma, opere del marchigiano Giovanni segno della vittoria sul martirio. In Francesco Guerrieri (Fossombrone alto una gloria di angeli esalta l'ostia 1589-Pesaro 1657) allievo del mae- elevata sul calice del Preziosissimo stro Orazio Gentileschi (relazione di Sangue, esplicitando la committenza Margherita Fratarcangeli e Paola Nar- del cartiglio in basso, ovvero la con- dechia). fraternita del SS. Sacramento. La tela L’autore per effetto monumentale, sicura ge- stualità e buon disegno anatomico, Il Guerrieri nasce a Fossombrone, pro- vivida espressione degli sguardi e vincia di Pesaro nel 1589, si trasferisce calibrato gusto narrativo non oltre- a Roma nel 1606 al servizio della fa- passa il primo ventennio del Seicen- miglia Borghese. Qui maturò la prepa- Prove per la pulitura del dipinto to, per il perdurare di alcuni arcaismi. razione artistica nella bottega del 10 lumen pittore Orazio Gentileschi, da cui rica- Dimensioni:163, 5x 227 cm vò il forte realismo (2). Partecipò alla Collocazione: alla destra dell'altare decorazione di palazzo Borghese con principale Paolo Piazza, e realizzò alcune tele, co- Proprietà: Chiesa di S. Vittoria me Lot e le sue figlie, ora nella pinacoteca Carsoli (Aq) borghesiana (3). Tornò a Fossom- Stato di conservazione. brone nel 1618, dove lavorò sino agli ultimi anni, avendo come unica disce- Il quadro è realizzato da tre pezze di pola la figlia Camilla. Secondo la pro- stoffa giuntate, testa testa, vertical- posta di attribuzione, la tela carsolana mente fra loro. Il dipinto, realizzato potrebbe risalire al breve periodo di con la tecnica ad olio, appare offu- soggiorno a Roma. Troviamo analogie scato da uno spesso strato di sporco con S. Rocco e la Maddalena penitente del coerente. In corrispondenza degli 1612, oggi nella pinacoteca di Fano angeli reggenti il calice, è visibile una

In bianco le zone prive di colore zione delle tele, dove è dipinta la veste di santa Lucia. Tali tagli e strappi so- no risarciti sul retro con una grossa toppa in cotone bianco, fatta aderire con una colla molto spessa e vetrosa. Lievi cadute di pellicola pittorica interessano tutta la superficie pitto- rica e tutto il perimetro del quadro, con particolare concentrazione sulla parte bassa del dipinto, in corrispon- denza della scritta, dove in un prece- Le parti bianche sono quelle prive della patina di colore dente restauro circa cm 3 di pellicola (Ps); qui il santo è però rappresentato grossa ridipintura ad olio che inte- pittorica era stata ripiegata, dimi- con lineamenti più invecchiati. ressa parte dello sfondo. Sia il calice nuendone la grandezza e coprendo che il piattino con gli occhi di Santa parte della scritta. La tela risulta es- Scheda tecnica Lucia, sono realizzati con la foglia sere molto allentata, creando una leg- «Oggetto: dipinto ad olio su tela d'oro. Sono presenti vistosi tagli loca- gera borsa nella parte inferiore. Que- Soggetto: San Rocco e S. Lucia lizzati in corrispondenza della giun- sto fenomeno è causato dal fatto che Autore: ignoto Datazione: XVII sec

Parti danneggiate La restauratrice durante il suo lavoro lumen 11

Lucia condotta al martirio dopo la pulitura della tela il dipinto non risulta agganciato al telaio, ma solamente poggiato e fissa- to sul davanti da una cornice in legno completamente fatiscente. Il telaio, anch'esso fatiscente risulta essere fisso.

San Rocco, particolare Santa Lucia, le pieghe della veste Interventi effettuati cazione di un velatino di garza, fatto aderire con colla di coniglio in corri- – Pulituta dello strato di sporco me- spondenza delle giunzioni della tela. diante l'utilizzo di miscele basiche – Foderatura a colla di pasta fredda idonee (ammoniaca, alcool isopropi- con un'unica tela di lino (patta) e so- lico, acqua). stituzione del vecchio telaio con uno San Rocco nelle fasi finali del restauro – Pulitura del retro del quadro e appli- estendibile. 12 lumen Osservazioni in chiusura

Una prima considerazione su questa tela non firmata, è l'ignoranza sul suo percorso verso la nostra chiesa. Le fonti disponibili trattano di altre tele, "assen- tate" negli anni, citate perché inserite in altari, ma questa non è mai menzionata, forse perché ubicata in altra sede. La committenza dell'opera riporta la "so- cietas SS. Sacramenti", senza specificare la sua residenza. Lo Zazza nel libro "Notizie di Carsoli" del XIX secolo in- forma sulla presenza di tre antiche con- fraternite (4). La confraternita del Suf- fragio, di S. Sebastiano e la più antica del SS. Sacramento, riconosciuta con de- creto regio di Ferdinando IV di Bor- bone, re di Napoli (1759-1769). La data è lontana dall’epoca della possibile at- tribuzione, la quale colloca il lavoro al primo ventennio del Seicento. Ciò fa pensare che sia un dono proveniente da altro luogo. Va anche detto che a Carsoli non esistono chiese dedicate ai santi Rocco e Lucia. La presenza del culto di S. Rocco si trova in un affresco, per quel Santa Lucia dopo il restauro che di esso resta, sito all'interno della chiesa di S. Vincenzo martire, lungo la ratamente da vernice bianca, non per- via Valeria. L'accostamento tra le due mettono ulteriore raffronto. figure mostra una certa similitudine nel- Il restauro appena concluso sia sprone l'impugnatura e nel tratto del bastone per la salvaguardia del nostro patrimo- stesso. L'affresco, la cui prima men- nio artistico-monumentale. La Lumen zione è nella visita pastorale del 1723 torna anche a richiamare l'attenzione (5), porta a formulare l'ipotesi che l'au- sulla chiesa di S. Vincenzo martire e i tore ha quasi sicuramente visto il qua- suoi affreschi, prima che di essa rimanga San Rocco dopo il restauro dro e tratto spunto da esso. La data- soltanto un malinconico ricordo. – Verniciatura di protezione con ver- zione dell'affresco, definito nella visita nice per il restauro"Vibert"della Le- pastorale in cattivo stato, è sicuramente a cura di Luciano Del Giudice Don Fulvio Amici franc & Burgeios. anteriore al 1723 e più antico della fon- – Stuccatura delle lacune eseguite con dazione della confraternita del SS. Sa- 1) Il restauro è stato affidato, lo scorso anno, gesso di Bologna e colla di coniglio. cramento di Carsoli, posteriore o cor- alla ditta "Pragma. Consorzio restauro beni – Reintegrazione della pellicola pitto- rente al 1759, in base al decreto di Ferdi- culturali", di Palermo, via Roma 188, che lo ha rica eseguita con acquarelli della Win- nando IV di Borbone. Purtroppo es- concluso il 25 marzo 2010. sor e Newton e colori vernice per il sendo gli affreschi ricoperti sciagu- 2) Notizie tratte dal sito www.valledicultura.it. 3) Giovanni Francesco Guerrieri a palazzo Borghese; restauro della Maimeri. scheda 9, Lot e figlie, pp. 92-93 e scheda 10, S. – Verniciatura finale eseguita con una Rocco, pp. 94-95, da Un pittore del Seicento fra Ro- miscela composta da vernici per il ma e le Marche, catalogo della mostra (Fossom- restauro"Surfin"e "Matt" della Le- brone), Venezia 1997. franc & Burgeios. 4) A. Zazza, Notizie di Carsoli, Pietrasecca di Carsoli 1998, pp. 6-7. Roma, 25 marzo 2010 5) L. Del Giudice, La chiesa di S. Vincenzo presso Carsoli, in Il foglio di Lumen, 13 (2005), pp. 2-6, Silvia Migliori». parliamo dell’affresco con i santi Vincenzo, Antonio da Padova e Rocco. L'opera restaurata è stata presentata Le foto che illustrano l’articolo sono state con- nella chiesa di S. Vittoria il 27.03. 2010. Gli occhi di santa Lucia cesse dal parroco don Enzo Massotti lumen 13 Madonna dei Bisognosi Le vicende di tre iscrizioni

l conte Alessandro Sforza lasciò SÆCVLO VII . A S . BONIFACIO Iscritto nel suo testamento (Parma, PAPA IV MARSO DICATAM 3 luglio 1636), che con i frutti di 71 CHRISTI FIDELIVM luoghi di monte (1), da riscuotersi dal FREQVENTIA MIRACVLISQVE Capitolo di San Pietro, si facessero CELEBERRIMAM ~ tante corone d'oro da porsi sulla testa TEMPORVM INIVRIA delle immagini più antiche e miraco- CORRVPTAM lose della Vergine Maria. Adempiuta PIA PRINCIPVM

questa volontà, a richiesta del popolo e Fig. 1. Lapide commemorativa del 1724 COLVMNENSIVM dell'alto clero, si estese tale privilegio MVNIFICENTIA anche alle immagini sacre poste al di AN. MDCCXXIV. V. IN AMPLIOREM FORMAM A fuori della città di Roma, e tra queste, si NOVEMBRIS FVNDAMENTIS RESTITVTAM pensò alla statua della Madonna dei ~ HORATIVS MATTHÆIVS Bisognosi. Così, con decreto del 22 Per completezza: la parola BMÆ ha MARSVS ARCHIFPISCOPVS novembre 1717, si concesse la corona una tilde nella parte superiore; la lapi- COLOSSENSIS al Bambino e alla Madonna. Da se- de è ancora integra. BASILICÆ LlBERIANÆ IN gnalare che la Madonna ed il Bambino Già quando i Minori Osservanti della VRBE CANONICVS avevano già due corone in argento Provincia Romana presero possesso ASSENTIENTE DIOECESANO indorato, come testimoniano le visite della chiesa (14 agosto 1754), il com- EPISCOPO ILLMO D . pastorali precedenti all'anno 1724, ad plesso presentava segni di degrado. FRANCISCO LAYEZZA esempio quella del 1640. L'incorona- Per questo si pensò di abbattere una XVI . RAL . OCTOBRIS zione non avvenne subito ma dopo parte della chiesa, quella più danneg- MDCCLXXXI. SOLEMNI RITV sette anni, il tempo necessario a ristrut- giata, ricostruendo un nuovo altare CONSECRAVIT turare l'edificio e a sistemare la chiesa. maggiore. I lavori iniziarono nel 1768 AC FIDELIBVS DOM.CA II. Trascorso questo tempo, nel 1724, il e si protrassero per 12 anni (3). Gian SEPTEMBRIS EAM DEVOTE Capitolo di San Pietro pensò che era Gabriello Maccafani racconta della VISITANTIBVS arrivato il momento di compiere l'in- chiesa demolita, che Prima del 1761 XL DIERVM INDVLGENTAM coronazione. L'arciprete di Pereto era questa chiesa adorna di molte pitture … IMPERTIVIT chiese di poter benedire il nuovo altare (4). Terminati i lavori di ristruttu- e la cappella, cosa che la Congregazione razione nel 1781, si fece consacrare la Per completezza, la parola LAYEZ- del sacro rito gli concesse il 23 settembre nuova chiesa dall'arcivescovo di ZA è seguita da un ghirigoro a forma 1724 (2). Così il 5 novembre 1724 av- Colossi, monsignor Orazio Mattei di di numero tre rovesciato; ai quattro venne la solenne cerimonia dell’inco- , consenziente il vescovo vertici c'è un incisione ornamentale; ronazione. A ricordo dell'evento fu dei Marsi, monsignor Francesco l'iscrizione non presenta tagli o abra- posta una lapide (vedi fig. 1) che i fedeli Layezza. Anche in questa occasione sioni. possono leggere ancora sulla facciata fu posta a ricordo una lapide, oggi Nelle figg. 3 e 4 è indicata la posizione interna della parete di ingresso: collocata sulla stessa parete di quella attuale delle lapidi. La lapide del 1724 D. O. M. del 1724 (fig. 2). misura 84,5 x 55,6 cm e si trova a cm CAROLI CARDINALIS 157,5 dal pavimento, mentre la lapide COLVMNÆ D.O.M. del 1781 misura 86 x 49 cm, ad altez- HVIVS ECCLESIÆ ABBATIS ÆDEM HANC IN HONOREM za cm 147. AVSPICIlS VIRGINIS MARIÆ EGENORVM Stando ai documenti si è indotti a cre- HANC BMÆ VIRGINIS dere che la lapide del 1724 non sia IMAGINEM quella originale. AN. DCX. In occasione dell'incoronazione ven- HISPALI CARSEOLOS ne stampata, a spese delle Università di ASPORTATAM Pereto e di Rocca di Botte, un'operet- PETRVS CANONICVS MASSIMI ta riguardante il santuario: nella pub- NOMINE CAPIT. S. PETRI IN blicazione (5) non si parla dell'iscri- VATICANO zione. Il primo che ne parla è Corsi- SOLEMNI RITV CORONAVIT Fig. 2. Lapide 1781: oggi gnani (1738), nell'opera: Reggia Mar- 14 lumen

Fig. 3. Posizione attuale delle lapidi 1724 e 1781 sicana, dicendo: la memoria maggiore che eternerà ne' Posteri questo Fatto [si riferisce all'incoronazione], è l'Iscrizione in mar- mo posta sopra la Porta della Sagrestia della Fig. 4. Foto lapidi 1724 e 1781 lodata Chiesa DE'BISOGNOSI, … (6). rezione dell'odierno piazzale, con un Inoltre la presenza di un'acquasan- La lapide, dunque, si trovava sulla por- dislivello del terreno di oltre due metri tiera proprio sotto la lapide (vedi fig. 4) ta della sacrestia, come scritto dal rispetto a quello attuale. rafforza l'ipotesi che la lapide non fos- Corsignani e da altri autori successivi, – Supponiamo che ci fosse la sacrestia, se qui, ma in altro luogo, all'interno ma non in questa parte della chiesa, la lapide è posizionata troppo in basso della chiesa. per questi motivi: rispetto all'attuale pavimento. Il bordo L'odierna sacrestia si trova nella at- – La zona ove si trova l'iscrizione fu inferiore della lapide si trova a cm tuale chiesa vecchia, passando per un edificata nel 1781 e quindi nel 1724 157,5 se a questo valore sottraiamo arco in pietra (fig. 5). La lapide del 1724 non esisteva. qualche centimetro a causa dell'archi- non poteva essere posta sopra questa – Supponendo che la parete su cui è trave della porta, l'apertura così bassa porta, ove si trova dipinta una scena murata questa lapide esistesse già, dal- non avrebbe permesso un normale del Vangelo: la pittura non presenta l'altro lato del muro si doveva trovare ingresso. Poteva essere stato rialzato il oggi i segni di eventuali parti smurate. la sacrestia, cosa che non è possibile pavimento con i lavori del 1781, ma ci Avrebbe potuto essere stata murata vedendo la planimetria della chiesa. sarebbe stato un notevole dislivello tra internamente a questa sacrestia, ma Inoltre il tumulo dei sacerdoti si trova- il pavimento, posto ancora più in bas- avendo rifatto l'intonaco, non si nota- va nella sacrestia della chiesa, come ri- so, e quello della vecchia chiesa che no segni di un'antica presenza. portato in una registrazione dell'anno ancora esiste. Oggi questo dislivello è Girando per la vecchia chiesa non si 1711 (7); quindi l'ambiente doveva es- di 5 scalini, ovvero 80 cm, ed è più alto notano punti dove potrebbe essere sere largo almeno due metri per per- di quello che menziona Gian Ga- stata murata. Siamo indotti a ritenere mettere la sepoltura. Considerato quan- briello nel 1780. Queste le sue parole: che l'epigrafe fosse nella vecchia chie- to detto, la sacrestia doveva estendersi Da questa parte [della vecchia chiesa sa che fu demolita per ospitare la oltre l'attuale muro della chiesa, in di- dell'epoca] poi a lato sinistro si ascendon 4 nuova, ultimata nel 1781. Ma potrebbe scalini e per una specie di corridoretto s'intro- non essere così, in base a quanto ripor- duce all'altra parte (8). Oggi è presente tato in seguito. uno scalino in più, quello superiore, in Continuiamo nell'analisi del testo in- quanto è stato rialzato il pavimento dicato da Corsignani (fig. 6). della attuale vecchia chiesa: questo sca- Rispetto al testo oggi visibile, si no- lino, inoltre, è di fattura diversa dagli tano due particolarità: manca la quar- altri quattro. Quindi il pavimento del- ta riga, ovvero la parola AVSPICIIS. l'attuale chiesa non è stato rialzato con Questo potrebbe essere dovuto ad i lavori del 1781; anzi quello della vec- una dimenticanza; nelle trascrizioni chia chiesa demolita fu abbassato nel- degli autori successivi questa riga è l'anno 1723, in occasione dell'incoro- nazione. Testimone di questa azione è una cronaca redatta dall'arciprete di Pereto, Gabriele Maccafani, che par- lando della rimozione di alcune tom- be, avvenuta nel 1723, così scrive: per- chè nel cavare il pavim(ento) per mettere in piano la Chiesa essendo stata abassata da tre Fig. 5. Porta attuale sacrestia palmi per rendere più alta la cappella ... (9) Fig. 6. Lapide del 1724 secondo Corsignani lumen 15 presente. Invece, in fondo, si trovano due righe che la lapide attuale non ha:

HERCVLE ANTONIO DE VENDETTA PROCVRANTE.

Da qui inizia la ricerca, da cui ha preso spunto questo articolo. Il Corsignani poteva aver aggiunto di proposito queste due righe. I motivi, attuale non è quella descritta dal Corsi- pietra si sia danneggiata proprio in per quello che conosciamo oggi, pote- gnani e dal Maccafani. Forse fu rifatta; prossimità della chiusura dei lavori, ov- vano essere diversi. Antonio Vendetti, le parole più lunghe, righe 5 e 7, ven- vero quando scrive Gian Gabriello, e il nativo di Pereto, futuro conte Ven- nero troncate per rientrare nelle di- conte Vendettini era già in età avanzata. dettini, fornì le notizie sulla famiglia, mensioni della lapide, altre furono Per sostenere questa ipotesi ci può es- che vennero pubblicate nella Reggia eliminate. Gian Gabriello non men- sere d'aiuto la lapide del 1781. Marsicana. Il Corsignani, parlando di ziona le ultime due righe: ed è insolito Il Corsignani non la descrive perché questo Antonio, dice che ha esercitato che le dimentichi. non esisteva alla sua epoca. Gian Ga- nelle corti di Roma, è figlio di Ercole-Antonio La pubblicazione del 1841, come altre briello Maccafani non la riporta per- che fu nobile del marchese di Priè già amba- successive, riporta la lapide con la riga ché i suoi due manoscritti sul santuario sciatore in Roma sotto Clemente XI (10). AVSPICIlS e con le due righe HER- sono databili al 1780 (circa), quindi an- Quindi può essere che, per onorare CVLE ANTONIO DE VENDET- teriori alla posa dell’epigrafe. Tra le sue Antonio Vendetti, egli aggiunse due ri- TA//PROCVRANTE (13). Secondo carte, invece, si trova riportata l'iscri- ghe su Ercole Antonio, il padre. questo testo l’epigrafe si trova sopra la zione di fig. 8. Ercole era un personaggio illustre, al- sacrestia. Ora le ipotesi sono due: la La scritta non è corredata da altra indi- l'epoca dell'incoronazione, più preci- prima, che questi autori hanno copiato cazione e sembra essere una aggiunta samente nel 1717, Ercole Antonio il Corsignani e non hanno mai visto la Vendetti era Governatore di Carsoli lapide. La seconda è che la sacrestia di (11), quindi un personaggio di spicco cui si parla esisteva ancora dopo i la- nella piana del Cavaliere, mentre a Ro- vori del 1781, ma dove? Dal 1781 la ma aveva relazioni con personalità lai- chiesa non ha cambiato conformazio- che ed ecclesiastiche in grado di favo- ne, perciò la lapide nel 1841 poteva rire l'incoronazione della statua vene- stare tranquillamente sopra la sacre- rata dai suoi paesani. stia, ma se all'epoca (1841) l'ambiente Leggiamo ora altri autori. Gian Gabriel- esisteva, sarebbe ancora utilizzabile co- lo Maccafani così scrive intorno al me sacrestia; perché allora spostare la Fig. 8. Iscrizione del 1781, dalle carte di Gian 1780: e resterrà eterna mai sempre alli po- lapide? Gabriello Maccafani steri si gloriosa memoria [riferendosi all'in- Il Sonsini nel 1910 in occasione del al manoscritto preparato da Gian Ga- coronazione], per l'iscrizzione che fu ivi XIII centenario della traslazione, non briello nel 1780. Il testo ricalca il con- apposta, ed è la seguente (12). Nella fig. 7 è dice dove si trovasse la lapide e non tenuto della lapide del 1781, tanto da riportata la lapide secondo Gian Ga- riporta le ultime due righe (14). Forse far sorgere il dubbio che si sia inter- briello. nel periodo compreso tra il 1738 (an- venuti su di essa in un secondo mo- no della segnalazione del Corsignani) mento, ma non abbiamo riscontri in ed il 1780 (anno del manoscritto Mac- proposito. cafani), la lapide è stata rifatta, perché Nelle opere del 1841 e del Sonsini rotta o andata dispersa, e collocata nel- (1910) viene descritta l'epigrafe del la posizione attuale. 1781: gli autori la pongono all'interno Il conte Antonio Vendettini, sempre della chiesa, senza aggiungere altro (15). attivo per nobilitare la propria fami- Oggi di questa seconda lapide, rispetto glia, morì all'età di 76 anni il 26 gennaio a quella del 1724, notiamo che: 1781, anno in cui terminarono i lavori 1) È simmetrica rispetto alla porta Fig. 7. La lapide del 1724 secondo Gian Gabriello della nuova chiesa. Se la pietra si fosse d'ingresso (vedi fig. 4), ovvero entram- Maccafani rotta prima della sua morte, l'avrebbe be si trovano a 163 cm dal centro della La tabella che segue riporta le diverse fatta rifare e molto probabilmente porta. versioni dell'epigrafe. cambiando il nome di VENDETTA 2) Ha quasi le stesse dimensioni. Tutto questo fa pensare che l'epigrafe in VENDETTINI. È probabile che la 3) I caratteri, per dimensioni e per al- 16 lumen cune caratteristiche, sono diversi. Questo confronto conferma l'idea che la lapide del 1724 si ruppe e venne rifatta tenendo conto delle dimensioni di quella del 1781. Fig. 11. Lapide 1744: particolare Altre epigrafi furono descritte nel Sicuramente l'incisione dell'anfora e la 1763 in un'operetta del cappellano Fi- modifica della parola VENDETTI in lippo Giuliani (16). Il religioso vivendo VENDETTINI fu opera della fami- nel santuario vantava una familiarità Fig. 10. Lapide 1744: fregio glia che, in molti casi finora rintracciati, con queste memorie che altri autori angoli arrotondati verso l'interno. In ha modificato dei documenti per far non avevano e lo dimostra con una alto al testo si nota parte di un fregio (fig. comparire la parola Vendettini; in que- accurata descrizione delle stesse. Il 10) contenente un'anfora con due anse. sto caso è stato modificato anche lo Giuliani le disegna, evidenziando det- Guardando attentamente si rileva che stemma. tagli non riproducibili con i normali la parte alta della lapide è stata scal- In fig. 13 si vede la cappella dove ora si caratteri tipografici. Però anche que- pellata ben due volte, con danni evi- trova la lapide del 1744. Sulla parete di st'opera presenta due vuoti: la lapide denti all'estremità superiore del fregio. fondo, sotto una mensola con sopra del 1724 e quella del 1744, ovvero la Facciamo due ipotesi: all'interno del- terza lapide da noi citata, che è ancora l'area destinata al fregio si trovava qual- visibile nella chiesa. che figura eliminata con lo scalpello; È una pietra che per la sua collocazio- successivamente venne incisa l'anfora ne non è facilmente individuabile (fig. (l'incisione è grossolana e senza det- 9). Si trova murata ai piedi di quello che tagli). Probabilmente al di sopra del- si crede essere stato l'antico altare della l'anfora ci doveva essere un'altra figura. Madonna. Gian Gabriello racconta: Osservando la grafia della scritta si no- Ha nella parte superiore [si riferisce all'au- ta un particolare: la parola VENDET- la quadrata con gli archi gotici che oggi TINI (vedi fig. 11) è formata da due ancora sopravvive] una porticina [che parti VENDETTI e NI. Sopra la I di ancora oggi esiste ed è rivolta verso il VENDETTI si nota una tilde grosso- paese di Pereto] ed al lato destro una cap- lana, mentre i caratteri NI non hanno pella bislunga, a gotica dove prima del XVI la stessa dimensione degli altri, segno Fig. 12. Stemma Vendettini secolo restava la Sacra Imagine, come si con- che questi caratteri e la tilde furono un tabernacolo di legno portatile, an- gettura da molte figure e da iscrizioni apposte aggiunti successivamente, forse prima cora sotto, si trova un armadietto a (17). Così recita il testo: fu messa la tilde e dopo le lettere NI. muro, con due ante di legno, e infine la La lapide ci restituisce la memoria di lapide, poggiante con un lato sopra il S ∙ BONIFACIVS ∙ IV ∙ PAPA quando nel 1744, Ercole De Vendet- pavimento. ECCLESIAM HANC tini ovvero Ercole Antonio Vendetti, L'altare utilizzato in tempi passati B ∙ V ∙ MARIÆ AB EGENIS dedicò un altare a papa Bonifacio IV oggi non esiste più: ne è stato edifica- NVNCVPATÆ che nel 613 aveva consacrato la chiesa SOLEMNI RITV alla Madonna. Per quel periodo non ci CONSECRAVIT sono notizie di ristrutturazioni. Rile- ANNO ∙ DCX. III ∙ ID ∙ IVN ∙ viamo che poco prima del 1744 Anto- HERCVLES DE VENDETTINI nio Vendetti, figlio di Ercole Antonio, PATRITIVS ROMANVS aveva iniziato a raccogliere documenti EIDEM OPTIMO CIVI SVO che lo porteranno alla nomina di conte ALTARE DICAVIT romano, con il nome di Vendettini, av- AN ∙ MDCCXLlV venuta il 1 giugno 1753. Forse il padre, Ercole Antonio, aveva collocato que- La pietra misura cm 101 x 44,5, ha gli sta pietra per nobilitare il casato? Quan- do Antonio sarà eletto conte, il suo Fig. 13. Altare vecchia chiesa: anno 2010 stemma sarà registrato nel Libro d'oro to uno nuovo al centro della cappella, (18) con l'immagine riportata nella fig. come si vede nella fig. 13. Nella fig. 14 12. A fronte dello stemma riportato, è documentata una foto scattata negli osservando la lapide, non si capisce se anni Cinquanta, relativa a questo am- l'aquila sia scomparsa con il secondo biente: si nota che c'è una costruzione scalpellamento, oppure non venne in legno (un bancone con due alzate) Fig. 9. La lapide data 1744 come compare oggi realizzata. addossata al muro; si può quindi rite- lumen 17

Fig. 14. Altare vecchia chiesa: anno 1950 circa nere che la lapide fosse nascosta da dell'attuale altare maggiore: è separato Fig. 15. Chiesa affrescata: planimetria questa e quindi non visibile. Probabil- da una parte indicata con la lettera C. pedine con la pietra del 1744 non esi- mente anche nel Settecento era così. Studiando la figura e riprendendo in steva. Una serie di domande nascono veden- considerazione la nicchia posta sopra Questa intercapedine fu realizzata con do questa parete: come mai in questa la lapide del 1744, si nota che questo l'obiettivo che qualcosa doveva acca- zona esistono dipinti solo sull'arco vano si spinge sotto l'attuale altare mag- dere dietro la parete intonacata, quindi mentre una parte è intonacata? Se in giore: è possibile che sia stato creato questa zona ci fosse stato un altare, a per mettere in comunicazione la cap- maggior ragione ci si aspetterebbe una pella con questo altare. Continuando pittura sullo sfondo. nell'analisi della fig. 16, nella zona in- Come mai si trovano questi sportelli di dicata con la lettera C, a cui si accede legno, inseriti nel muro? Posti a 50 cm mediante la porta indicata con la lette- da terra, limitano l'accesso ad una nic- ra B nella fig. 15, si trovano ancora de- chia profonda 86 cm, ben intonacata, completamente vuota e senza pitture, di cui si ignora l'utilità. La parte intonacata è la parete di un'in- tercapedine realizzata con sassi in un secondo tempo, poiché inizialmente non c'era. Sono utili alcune considera- zioni che si possono fare analizzando le piante realizzate da Filippo Camero- ta e Carlo Sassetti il 10 settembre 1983 per conto della Soprintendenza. In fig. 15 è riportata la pianta della at- Fig. 17. Chiesa affrescata: sezione della cappella tuale vecchia chiesa, quella affrescata. fu necessario aprire una porta (quella La lettera A indica la posizione della indicata con la lettera B), sventrando pietra del 1744, mentre la lettera B in- parte di una scena pittorica rappresen- dica una apertura, chiusa da una porta Fig. 16. Chiesa affrescata: sezione della cappella tante la Crocifissione, presente nel cor- in legno fatiscente, senza particolari gli affreschi, nascosti dall'oscurità di ridoio che collega la nuova con la attuale sistemi di bloccaggio (serratura o luc- questo ambiente. Gli affreschi sono vecchia chiesa, e lasciando segni evi- chetto), che conduce in un vano vuoto evidenziati in un rilievo (fig. 17): si nota denti. posto dietro la lapide. Si nota che il la porta (lettera B), gli affreschi della Da segnalare che l'intercapedine è al- muro dietro la lapide è di spessore ri- cappella e quelli nascosti dietro l'inter- ta quanto la cappella, ovvero non va dotto. In fig. 16 è riportata la zona do- capedine (lettera C). La fig. 18 (pag. oltre il piano terra, mentre sopra la ve si trova la lapide del 1744 (indicata seguente) riporta come doveva essere cappella si trovano ancora due piani. I con la lettera A) che si trova a ridosso la situazione iniziale, quando l'interca- dipinti sull'intercapedine testimonia- 18 lumen sono la testa e l'aureola di un santo la portavano? È possibile che le scale ser- cui figura è proprio sopra la porta di vissero per mettere la statua della Ma- questo vano. A sinistra la parete è donna nella nicchia ove si trova ora. Si liscia ed in fondo si notano ancora rileva che le scale e la parte di destra degli affreschi. Sulla destra sono in sono una costruzione fatta alla svelta, bella vista sassi e mattoni; proprio in senza pareggiare le strutture murarie. questa zona di muro grezzo si trova la Interessante è la fig. 20: è parte di un nicchia che ospita attualmente la sta- dipinto posto a sinistra dell'interca- tua della Madonna. Nella parte bassa pedine, a ridosso della porta di legno: Fig. 18. Chiesa affrescata prima del 1781 della fotografia (non si notano) si tro- si nota un volto umano con aureola. no che la parete intonacata fu creata vano degli scalini con pedate di legno Non è interessante la figura in sè, successivamente a quando fu affre- situati a sinistra sulla parete intonacata, quanto i pezzi caduti di intonaco che scata la cappella, vi era quindi una con- segno questo che furono realizzati in mostrano la presenza di altre pitture tinuità pittorica tra i disegni che oggi si un secondo tempo, o separate dalla sottostanti. trovano nell'intercapedine e nella cap- pella. Utile è un passo riportato dal Sonsini nel 1910 che dice: La nuova chiesa fu eretta dopo la metà del sec. XVIII, sulla di- ruta parte anteriore dell'antica, come si scorge da un arco nascosto dietro la nicchia ov'è posta attualmente la sacra immagine (19). Qui l'autore evidenzia la presenza di questa intercapedine, posta dietro la nicchia ove si trova la statua della Madonna e la parete intonacata, quindi nel 1910 l'intercapedine già esisteva. È possibile accedere all'intercapedine attraverso la porta di legno (indicata con la lettera B); l'ambiente ha una larghezza di circa 60 cm, ma non è costante, visto che il muro di destra sporge sempre più ma- no a mano che la parete procede verso l'alto. La fig. 19 è una foto scattata verso la Fig. 20. Intercapedine: lato sinistro volta dell'intercapedine; in alto, al parete intonacata. Perché furono Da quanto riportato, la lapide del 1744 centro, si notano due mezzi cerchi: realizzate queste scale? Dove non stava in quel punto. Vediamo cosa dicono in proposito gli storici. Il Giu- liani, come detto, non descrisse questa lapide, cioè non descrisse quelle de- dicate ad Ercole Antonio Vendetti. Nessun autore parla di questa terza iscrizione, fatta eccezione di Gian Gabriello, che così dice in uno dei suoi manoscritti: Questa è una lapide apposta in A un angolo di detta chiesa sotto una figura di S. Bonifazio e dice in simil guisa (20).

B C Fig. 21. Lapide 1744 come la riporta Gian Fig. 19. Intercapedine: parte alta Gabriello Maccafani lumen 19 Nel 1768, fece dar principio al ristauro 3) Viaggio istorico del miracoloso trasporto …, anno della seconda Chiesa, lasciando la prima 1849, pag. 52. 4) Maccafani Gian Gabriello, Animadversioni, Chiesa nella primiera forma, forse per rite- foglio 43 retro. nere l'antichità, riducendola dalle fonda- 5) Istoria della miracolosa imagine di S. Maria de' menta a miglior forma, e gusto toscano; en- Bisognosi ..., Roma 1724 tro cui, oltre di varii Avelli, vi fece riformare 6) Corsignani Pietro Antonio, Reggia Marsicana tre Altari, che prima vi erano, cioè l'Altare ..., Napoli 1738, lib. I, pag. 247. 7) Archivio parrocchiale chiesa di San Giorgio maggiore cancellato di ferro, in dove riposa martire in Pereto, Morti, anni 1655-1730, regi- la Santissima Immagine: un altro a lato strazione del 10 ottobre 1711. destro dedicato a S. Bonifacio IV., ma ora è 8) Maccafani Gian Gabriello, Animadversioni, scoperto (si voglia rifarsi il quadro mercè lo foglio 43 retro. Fig. 22. Iscrizione del 1777 zelo di qualche ottimo Presidente) un altro a 9) ACP, Memorie I, foglio 169. 10) Corsignani Pietro Antonio, Reggia Mar- Gian Gabriello la segnala in un angolo, lato sinistro, dedicato ai Ss. Apostoli S. Pie- sicana ..., lib. V, pag. 492. forse da intendere in senso lato, per in- tro in vinculis, e S. Giacomo, non che un 11) Informazione presente nell'archivio del dicare una zona non importante. Ora quartino di quattro camere per abitarvi (21). principe Colonna oggi a S. Scolastica a Su- la lapide si trova invece dentro la vec- Qui si parla di un altare dedicato a San biaco (collocazione III. AA.186). Si riferisce chia chiesa. Nella trascrizione il Mac- Bonifacio IV con un quadro; ci soc- alla Divisione dei confini tra Pereto e Rocca di Botte, datata Avezzano 7 settem-bre 1720. cafani riporta VENDETTINI: nel corre una pubblicazione del 1883, che 12) Maccafani Gian Gabriello, Animadversioni, 1780, quando scrive, Antonio Vendet- dice: La nuova chiesa contiene ancora due foglio 45 retro. ti era già stato nominato conte Vendet- altari laterali; uno è dedicato ai Ss Pietro e 13) Giuseppe da Nemi, Il monte Carsoli illustrato tini, ma nel 1744, come detto, si chia- Barnaba Apostoli, e l'altro a S. Bonifacio …, Roma 1841, pag. 54. mava Vendetti. Gian Gabriello conti- Papa Quarto di questo nome. Il quadro 14) Sonsini Angelico OFM, Maria Santissima de' Bisognosi, Roma 1910, pag. 73. nua ancora a parlare di questa epigrafe rappresentante il detto Santo Pontefice, logoro 15) Giuseppe da Nemi, Il monte Carsoli illustrato dicendo: io per altro non voglio esaminar affatto, più non esiste il detto di lui altare; vi è …, Roma 1841, pag. 64; Sonsini Angelico detta lapide che trattò di Bonifazio, ma ognu- stato provvisoriamente adattato alla meglio OFM, Maria Santissima de' Bisognosi, anno 1910, no capirà lo stile, la tessitura, la cronologia un quadro rappresentante la Madonna del pag. 83. quel civi suo asserendo S. Bonifazio cittadino Rosario (22). 16) Giuliani Filippo, Istoria della miracolosa ima- gine …, Roma 1763. Romano, quando che era Marso ma meglio Da quanto riportato si ricava che 17) Maccafani Gian Gabriello, Animadversioni, però il tutto la seguente ci addita ... Suona nella vecchia chiesa, che fu demolita foglio 43 retro. strano che il Maccafani non analizzi la nel 1781, si trovavano tre altari, di cui 18) Era l'elenco delle famiglie ammesse a go- lapide, messa da una persona che lui uno dedicato a San Bonifacio, uno dere del titolo e dei privilegi di Nobile Citta- conosceva direttamente, e non forni- alla Madonna (altare maggiore) ed dino Romano; il libro era custodito in Campi- doglio. sce ulteriori indizi sull'origine di questa uno a San Pietro e San Giacomo. Su 19) Sonsini Angelico OFM, Maria Santissima epigrafe. A quanto detto Gian Gabriello quello di San Bonifacio c'era un qua- de' Bisognosi, anno 1910, pag. 81. aggiunge una scritta del 1777 (fig. 22). dro logoro. Quando fu rifatta la nuo- 20) Maccafani Gian Gabriello, Ragionamento, Non si comprende se esistesse un'al- va chiesa si cercò di ripristinare il no- foglio 29. tra lapide con il testo riportato, oppu- me dei vecchi altari, ma quello di San 21) Viaggio istorico del miracolo trasporto …, anno 1849, pag. 52. re il Maccafani cerca di non dare im- Bonifacio già nel 1883 non esisteva 22) Il Santuario di Maria SS de' Bisognosi …, anno portanza alla lapide del Vendettini, più ed al suo posto era stato appeso 1883, pag. 50. fornendo lui un testo alternativo. un altro quadro. Torniamo alla parete intonacata; si- La lapide del 1744 forse era sotto il curamente fu realizzata dopo il 1781 quadro di papa Bonifacio IV, ma nel AI LETTORI (la chiesa aveva cambiato conforma- 1883, o forse prima, fu tolta poiché si L’Associazione Culturale LUMEN zione) e prima del 1910. È probabile riferiva ad un altare inesistente; per (onlus) è una organizzazione di volon- che sia stata fatta con la costruzione questo fu murata dove oggi si trova. tariato riconosciuta dalla regione A- bruzzo che può usufruire dei contributi della chiesa del 1781, in quanto si era In questa zona fu creato un altare in del 5‰, chi vuol sostenere le nostre creato un vano, quello dietro la nicchia legno che nascondeva la lapide per attività può, al momento della dichia- che ospita la statua della Madonna, che cui non fu descritta dagli autori suc- razione dei redditi, firmare sotto la di- citura Sostegno del volontariato, delle non poteva essere utilizzato perché ri- cessivi. organizzazioni non lucrative ...ecc. in- stretto e per questo si cercò di dare una dicando il nostro codice fiscale conformazione più idonea alla cap- Massimo Basilici 90021020665 pella creando questa parete. I lettori che vogliono avere regolar- Probabilmente con i lavori del 1781 mente le nostre pubblicazioni possono 1) I luoghi di monte possono essere visti come le segnalarcelo all’indirizzo: la lapide fu spostata e collocata dove attuali obbligazioni. si trova attualmente. Ci aiuta la se- 2) Archivio Diocesano dei Marsi, fondo P, [email protected] guente descrizione: Pereto, busta 3, documento 46. 20 lumen Arte Un dipinto angioino in Santa Maria in Cellis

ella parete esterna anteriore del cennio del XIII secolo (3) e quello del parava a continuare la guerra. Il figlio Ncampanile della chiesa di Santa Roman de Apollon de Tyr; Roman de Tri- Carlo II d'Angiò (10), detto lo Zoppo, Maria in Cellis, a Carsoli, nella finestra stan; Roman de Guiron le courtois, principe di Salerno (1271), prigioniero monofora, cieca, trasformata con un decorato dal Maestro dell'«Histoire degli Aragonesi durante la guerra del archetto a sporgere in pseudo edicola, Ancienne» vaticana nel 1292-1293 (4), Vespro, sarà liberato con il trattato di è dipinta una figura maschile con co- le figure risultano ancor più stilizzate, Campofranco nel 1288 e incoronato rona sulla testa che la tradizione popo- dalle forme allungate e definite pre- nel 1289 dal papa Niccolò IV Giro- lare attribuisce a re Carlo II d'Angiò valentemente dalla linea, con minor lamo Masci (Lisciano, inizio del sec. (1248-Napoli, 5 maggio 1309) (1). utilizzo di colore riempitivo delle XIII-Roma, 4 aprile 1292) (11), che lo Il dipinto è caratterizzato da un lin- forme. finanzierà per riconquistare la Sicilia. Il guaggio figurativo proprio dei codici Pertanto il dipinto di Santa Maria in dipinto di Santa Maria in Cellis, quindi, miniati. Cellis è databile, per motivi stilistici, in precede di quasi un decennio l'incoro- Notevoli affinità stilistiche sono ri- prossimità del 1280, sotto Carlo I d'An- nazione di Carlo II, avvenuta in un scontrabili con i soggetti umani dipinti giò (1226-Foggia, 7 gennaio 1285) (5), periodo in cui le figure dipinte nei co- dal Maestro dell'«Histoire Ancienne» in un periodo di poco precedente a dici risultano più stilizzate, dalle forme vaticana, tra il 1282 e il 1283, nell'Hi- quello della decorazione del codice allungate e definite prevalentemente stoire ancienne jusqu'à César (2). In modo dell'Histoire ancienne jusqu'à César del dalla linea, con minor utilizzo di colore analogo è tracciato, con un'unica linea 1282-1283. Tale figura ieratica, essen- riempitivo delle forme. sottile, sopracciglio e naso; gli occhi do coronata, è identificabile con lo Per ciò che concerne le monete conia- delle figure sono resi come dei cer- stesso sovrano. La datazione del "ri- te nel regno di Carlo I d'Angiò, essen- chietti neri con lievissimo accenno del tratto di stato" del campanile di Santa do assente il suo ritratto, è utile consi- bulbo oculare, che risulta appena indi- Maria in Cellis e la conseguente identi- derare gli altri re angioini rappresentati viduabile da una accurata osserva- ficazione di Carlo I d'Angiò nella nelle successive monete in veste uffi- zione; infine, in entrambi i casi, le figura, trova conferma negli eventi ciale e simbolica. figure sono incorniciate da archi scuri storici dell'epoca e nei confronti tipo- Nel 1278, trasferito il centro ammi- blu. Nel codice, questi ultimi sono ri- logici con i sovrani angioini rappre- nistrativo del Regno a Napoli, Carlo I bassati e sorretti da colonnine tortili sentati sulle monete. riformò il sistema monetario (12), stilizzate chiare. Nel dipinto di Santa Il papa Urbano IV – Jacques Pan- creando una moneta in oro puro, il Maria in Cellis non è al momento di- taléon (Troyes, ca. 1200-Perugia, 2 "carlino", detto anche "saluto" dal tipo stinguibile su cosa fosse posato l'arco ottobre 1264) (6) – e il partito guelfo dell'Annunciazione, e il suo corri- dipinto incorniciante la figura, perché avevano offerto a Carlo I d'Angiò (7) spettivo in argento. Soltanto durante il solo parzialmente rintracciabile a cau- (figlio di Luigi VIII re di Francia, conte regno di Carlo II d'Angiò (13), oltre a sa del generale degrado in cui versa d'Angiò e del Maine, conte di Pro- proseguire l'emissione dei "carlini" in l'intero dipinto. Tale arco, tuttavia, venza dal 1246 e di Ventimiglia dal oro e in argento con il tipo dell'Annun- appare riprodurre quello a tutto sesto 1258) il regno di Sicilia, per contrastare ciazione, nel 1302 sarà introdotto un interno della pseudo edicola lapidea, la potenza di Manfredi (1232-Bene- nuovo "carlino" in argento, detto po- poligonale all'esterno, che racchiude il vento, 26 febbraio 1266), figlio natu- polarmente "gigliato" dal tipo del dipinto stesso. rale legittimato di Federico II (8). Sce- rovescio (una croce gigliata accanto- Il codice dell'Histoire ancienne jusqu'à so in Italia e incoronato a Roma nel nata da gigli), con sul dritto il ritratto César del 1282-1283 è una narrazione 1265, aveva sconfitto e ucciso Man- del sovrano. di argomento cavalleresco e di conse- fredi a Benevento (26 febbraio 1266) e Carlo II d'Angiò, rappresentato nel guenza le illustrazioni, a differenza del Corradino di Svevia (Wolfstein, 25 gigliato coniato nella Zecca di Napoli dipinto di Santa Maria in Cellis, hanno marzo 1252-Napoli, 29 ottobre 1268) dal 1302 al 1309, è coronato, con glo- uno scopo narrativo. Ciò nonostante, (9) a Tagliacozzo (23 agosto 1268). bo crucigero nella sinistra e scettro risulta piuttosto evidente il riferimen- Nel 1270 ha partecipato con il fratello nella destra, seduto di fronte, in un to ad un unico linguaggio. Le figure del Luigi IX alla crociata contro Tunisi, ha trono ornato da protomi di leone, en- codice sono, quindi, animate e legger- assunto nel 1272 la corona d'Albania e tro un cerchio di perline. Tale rappre- mente più esili. nel 1277 quella di Gerusalemme. Tra il sentazione, con diversi attributi rispet- Nei codici angioini successivi, come in 1266 e il 1277 ha conquistato l'Acaia. to al ritratto di Santa Maria in Cellis, ne quello dell'Histoire ancienne jusqu'à César Sarà sconfitto dagli Aragonesi a Na- differisce radicalmente nella resa e nel- del miniatore napoletano del nono de- poli (1284) e morirà mentre si pre- le fattezze della figura, non determi- lumen 21 nata esclusivamente dalle tecniche e 23 agosto 1268 (17), determinante per dal materiale del mezzo, ma anche dal- il suo potere. le caratteristiche del soggetto e dalla Corradino è arrivato nella pianura di sua resa simbolica. Il Carlo II del san Valentino (oggi piani Palentini), tra gigliato, dai capelli a caschetto chiusi a Albe, Magliano e Tagliacozzo, dove ha ricciolo verso l'esterno, rispetto al incontrato Carlo I d'Angiò con una ritratto di Santa Maria in Cellis ha una guarnigione meno forte della sua, ma maggiore imponenza, le spalle sono composta di vecchi guerrieri avvezzi più larghe. Maggiori divergenze sono ad un'esatta disciplina. «Da una parte riscontrabili dal confronto della figura 5000 cavalieri, dall'altra 3000 dove- di Santa Maria in Cellis con quella di vano il 23 d'agosto 1268 decidere, nella Roberto d'Angiò (1278-Napoli, 1343) battaglia di Tagliacozzo, della sorte di (14), rappresentato nel gigliato coniato tutta l'Italia, e della dominazione dei nella Zecca di Napoli dal 1309 al 1343. Francesi o dei Tedeschi nel regno di Nonostante quest'ultimo sovrano sia Napoli. Potenti Stati non potevano rappresentato, come Carlo II d'Angiò, mettere in armi eserciti più conside- con gli attributi della corona, del globo rabili» (18). Corradino aveva in suo crucigero nella sinistra e scettro nella favore una superiorità di numero ma destra, entro cerchio di perline, è rap- Carlo, e soprattutto il vecchio Alard di Carsoli, chiesa di Santa Maria in Cellis, nicchia presentato con maggiore imponenza e con la supposta immagine di Carlo I d’Angiò Saint-Valery, suo consigliere, sperava- con analoghi capelli a caschetto con no che tali truppe, «levate dall'entusia- ricciolo all'esterno. Tra i due sovrani turale anche la conoscenza di romanzi smo di partito, sarebbero più facil- angioini (Carlo II e Roberto) Carlo II è che affascinano le corti francesi e mente, che altre, inebbriate da una fa- il più vicino alla figura di Santa Maria in italiane. In un simile contesto si col- cile vittoria. Carlo osò esporre al loro Cellis, pur differendo notevolmente loca il compatto ed omogeneo gruppo furore i due terzi del suo esercito, cal- da questa. dei codici cavallereschi illustrati fra il colare anticipatamente la sua disfatta, Il dipinto di Santa Maria in Cellis è rea- 1280 ed i primissimi anni del Trecento, ed attendere il momento, in cui i lizzato nel clima culturale che carat- dal caratteristico linguaggio franco- soldati di Corradino si disperdessero terizza la corte napoletana nell'età di svevo-bolognese che è stato intera- ad inseguire i vinti, per correre loro Carlo I, in cui sono presenti numerosi mente ricondotto in area napoletana, sopra con un corpo di riscossa, il fiore romanzi cavallereschi. alla quale rimanda anche il linguaggio dell'oste, che occultato aveva a' loro Le più antiche illustrazioni di questi ravvisabile nel dipinto di Santa Maria sguardi. Tale arrischiata operazione che ci sono pervenuti (15) risalgono, in Cellis. pienamente prospera gli successe. nella Francia, agli anni immediata- Nei personaggi dipinti nei codici, ab- Corradino e Federico [d'Austria] pas- mente successivi alla metà del XIII bigliati in costumi contemporanei nel- sarono arditamente il fiume che li se- secolo. L'interesse per i romanzi caval- la illustrazione dei banchetti di corte, parava da' Provenzali, rovesciarono lereschi si era presto diffuso in tutta dei duelli, delle avventure d'amore, la quanto era loro opposto, vinsero tutto l'Europa occidentale ed in particolare nobiltà meridionale si riconosce e si ciò che credevano vi fosse da vincere; in Italia. Nell'Italia meridionale, dove immedesima. già si sparpagliavano le genti ad inse- la letteratura francese era già diffusa al Se le fonti iconografiche di questi co- guire i fuggiaschi [...] quando il conte tempo di Federico II (Jesi, 26 dicem- dici sono prevalentemente da ricercare d'Angiò piombò sovra essi co' suoi bre 1194-Castello di Fiorentino, 13 nella grande scuola miniaturistica 8oo uomini d'arme» (19). Corradino dicembre 1250) (16) e di Manfredi, e francese, lo stile appare più decisa- ed i suoi, allontanatisi dal campo di dove nel 1266 si era insediata la di- mente meridionale. Gli aulici e raf- battaglia, furono poi traditi da Gio- nastia francese, ha provocato il tra- finati modelli transalpini sono tradotti vanni Frangipani, in cambio di una pianto in massa di centinaia di nobili, in un linguaggio più corsivo, di fresca e ricompensa, e dati all'ammiraglio di non diversi, per cultura e gusti, da vivace immediatezza, che si avvale Carlo I d'Angiò, per essere trasportati quelli rimasti in patria, a cominciare come mezzo espressivo del disegno a Napoli. Il 29 ottobre 1269 Corradino dallo stesso sovrano, Carlo I d'Angiò, colorato, dal segno più rapido, dalla fu giustiziato nella piazza del Mercato cresciuto alla corte di Francia, fornito emotività più diretta, anche nell'impa- della città (20). di una educazione cavalleresca e lette- ginazione meno elaborata ma capace In seguito alla battaglia di Tagliacozzo, raria, in stretti rapporti di amicizia con di rendere con pochi tratti tutta un'at- Carlo I ha voluto innalzare sul campo poeti, e protettore di rimatori. mosfera favolosa e incantata. di battaglia «ad amore di Dio e della La corte napoletana nell'età di Carlo I Carlo I d'Angiò è legato a quest'area Beata Vergine, in pro della salute sua e è un ambiente pienamente cortese che degli Abruzzi a causa della vittoria ri- dei suoi predecessori e successori di comprende nel proprio bagaglio cul- portata su Corradino a Tagliacozzo il coloro che erano morti, un Monastero 22 lumen di Cistercensi, intitolato Santa Maria superiore della pseudo nicchia perché Per le date: Edigeo, a cura di, Enciclopedia Zani- della Vittoria» (21). Il monastero è sor- tale porzione di muro, è la più riparata chelli. Dizionario enciclopedico di arti, scienze, tecni- che, lettere, filosofia, storia, diritto, economia, Zani- to in otto anni (1274-1282) nei piani di dalle intemperie. Di conseguenza la chelli Editore, Bologna 1995, ad vocem Carlo Scurcola, secondo le istruzioni dello figura risulta mutilata dal petto in giù. II d'Angiò, p. 332. stesso re Carlo, con materiale di spo- Rispetto alla lunghezza della pseudo 2) Histoire ancienne jusqu'à César, ff.14v. 43r., glio (22). nicchia che all'interno poteva conte- Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vati- Carlo I, avendo riportati dei vantaggi nere in origine delle iscrizioni dipinte cana, Ms. Vat. Lat. 5895, cfr.: Alessandra Perriccioli Saggese, Catello Salvati, Vittorio anche nel Carseolano, dove ha scon- ora non più visibili, la figura doveva es- Marmo, I romanzi cavallereschi miniati a Napoli, fitto Manfredi che «coi saraceni più sere in piedi. Attualmente il dipinto Società editrice napoletana, Napoli 1979, tav. volte vi si accampò contro il Papa» rappresenta un unicum, non rintrac- V-VIII. (23), ha lasciato il suo ricordo attra- ciandone analoghi nel Regno di Na- 3) Histoire ancienne jusqu'à César, ff.14 v., 18 r., 67 verso delle beneficenze in favore del poli ed essendo estremamente rara la r., Parigi, Bibliothèque Nationale, Ms. fr. 9685, cfr.: Alessandra Perriccioli Saggese, Catello convento camaldolense di Santa Maria pittura murale giunta fino a noi dello Salvati, Vittorio Marmo, I romanzi..., op. cit., tav. in Cellis (24), esistente già nel tardo X stesso periodo (30). Di conseguenza, a IX. secolo (25). La chiesa, unica parte per- causa della sua importanza storica ed 4) Roman de Apollon de Tyr; Roman de Tristan; venutaci dell'intero complesso, così artistica, si impone la necessità di con- Roman de Guiron le courtois, f. 33 v., Firenze, come apre oggi rappresenta la strut- servare nel migliore dei modi ciò che Biblioteca Mediceo Laurenziana, Ms. Ashb. 123 (55), cfr.: Alessandra Perriccioli Saggese, tura originale solo per il portale, le due resta del dipinto e, in generale, dell'in- Catello Salvati, Vittorio Marmo, I romanzi..., op. finestre di stile romanico, per il cam- tera chiesa, la quale nonostante abbia cit., tav. XII-XIII. panile e per l'ambone, sito all'interno subito notevoli modifiche, rappresen- 5) Edigeo, a cura di, Enciclopedia Zanichelli..., op. della sacra aula. ta il riflesso dell'impresa voluta da cit., ad vocem Carlo I d'Angiò, p. 332. I benefici di Carlo I d'Angiò e poi del Carlo I d'Angiò. Infatti, oggi, presso 6) Edigeo, a cura di, Enciclopedia Zanichelli..., op. cit., ad vocem Urbano IV, p. 1933. figlio Carlo II a Carsoli, non si limitano Scurcola Marsicana, in seguito alle 7) Per le notizie su Carlo I d'Angiò: Edigeo, a a Santa Maria in Cellis ma si estendono vicissitudini subite dal luogo, si tro- cura di, Enciclopedia Zanichelli..., op. cit., ad vo- ad altre fabbriche del luogo come la vano solo gli scarsi ruderi del convento cem Carlo I d'Angiò, p. 332. chiesa di «S. Vittoria M» (26), per com- e della chiesa cistercensi di Santa Maria 8) Edigeo, a cura di, Enciclopedia Zanichelli..., op. memorare «i favorevoli fatti d'arme, e i della Vittoria, innalzati tra il 1274 e il cit., Manfredi, p. 1104. 9) Edigeo, a cura di, Enciclopedia Zanichelli..., op. grandi vantaggi riportati per la barbara 1282 da architetti francesi per volere cit., ad vocem Corradino di Svevia, p. 472. morte data all'infelice Corradino, dello stesso sovrano. Ancor meno re- 10) Per le notizie su Carlo II d'Angiò: Edigeo, a acquistando il regno di Napoli colla sta dell'angioina Santa Vittoria di Car- cura di, Enciclopedia Zanichelli..., op. cit., ad vo- guerra, in special modo dalla nostra soli (31), completamente trasformata cem Carlo II d'Angiò, p. 332. parte» (27). ed ingrandita all'inizio del XVI secolo, 11) Edigeo, a cura di, Enciclopedia Zanichelli..., op. cit., ad vocem Niccolò IV, p. 1246. Dalla continuità della presenza delle ristrutturata nel 1676 con cambiamen- 12) Per le notizie sulla monetazione sotto Car- opere dei due Carlo d'Angiò (il I e il II) to della facciata in stile classico ed in lo I d'Angiò: Gli Angioini a Napoli e in Sicilia, in Carlo II edificò presso Carsoli anche mattoni, colpita dai bombardamenti Banca d'Italia ©, Servizi al pubblico Museo «un forte castello» (28). A Carsoli na- durante la seconda guerra mondiale e della Moneta Approfondimenti sul museo: la scerà l'equivoco e la confusione nella ricostruita nel primo dopoguerra. moneta metallica - sezione III Angioini e Ara- gonesi ereditano i territori svevi, alla pagina: tradizione popolare tra i due sovrani, Per ciò che concerne gli interventi sul http://www.bancaditalia.it/servizi_pubbl/m ricordando semplicemente il "re Car- dipinto di Santa Maria in Cellis, auspi- useo_mon/approfondimenti/sez3. lo". Carlo I sottopose il regno ad una chiamo che siano rivolti all'eventuale 13) Per le notizie sulla monetazione sotto grave pressione tributaria, dovuta alla consolidamento in loco, dal quale non Carlo II e Roberto d'Angiò: ...mentre Napoli dispendiosità della sua politica di con- può esserne disgiunto essendone com- resta in mano agli Angioini, in Banca d'Italia ©, Servizi al pubblico Museo della Moneta Ap- quiste, e determinò un diffuso mal- plementare e caratterizzandolo, e che al profondimenti sul museo: la moneta metallica contento nei possedimenti italiani, più presto possatrovarsi soluzione ido- - sezione III Angioini e Aragonesi ereditano i concretizzatosi in Sicilia nella guerra nea a contenere le cause di degrado a cui territori svevi, alla pagina: http://www.banca- del Vespro. Carlo II d'Angiò, riorga- è periodicamente sottoposto. ditalia.it/servizi_pubbl/museo_mon/approf nizzò i suoi domini in Piemonte, in ondimenti/sez3. Michela Ramadori 14) Edigeo, a cura di, Enciclopedia Zanichelli..., oriente e in Acaia e ottenne per il figlio op. cit., ad vocem Roberto I d'Angiò, p. 1560. Carlo Martello (Napoli, 1271-ivi, 6 a- 15) Per le notizie sui romanzi cavallereschi: gosto 1295) (29) il trono d'Ungheria Francesco Sabatini, Napoli angioina: cultura e (1292) e concluse infelicemente la 1) Per l'attribuzione popolare: Muzio Febonio, società, Edizioni Scientifiche Italiane, Cava dei guerra del Vespro (conseguenza della Historiae Marsorum, Napoli 1672, lib. III, p. 205. Tirreni 1975, pp. 35, 230. Alessandra Perric- politica paterna) con la pace di Calta- A. Zazza, Notizie di Carsoli, a cura di M. Sciò, F. cioli Saggese, Catello Salvati, Vittorio Marmo, Amici, G. Alessandri, Pietrasecca di Carsoli I romanzi..., op. cit., pp. 25-27. Francesco bellotta (1302). 1998, cit. in Luciano del Giudice, L'epigrafe di Abbate, Storia dell'arte nell'Italia meridionale, vol. Il dipinto di Santa Maria in Cellis è at- Santa Maria in Cellis. Approfondimenti, in «il 2 Il Sud angioino e aragonese, Donzelli Edi- tualmente presente solo nella parte foglio di Lumen», 25, dicembre 2009, p. 17. tore, Roma 1998, pp. 28 - 29. lumen 23 16) Edigeo, a cura di, Enciclopedia Zanichelli..., dedicata alla Beata Vergine, per la potenza de' mente posizionato in piazza Corradi- op. cit., ad vocem Federico Germania e Sacro conti marsicani fu accresciuta nel 998, indi no, anch’esso distrutto nel corso del Romano Impero: Federico II, pp. 677-678. eretta in cattedrale, con giurisdizione sulla val- 17) Per le notizie sulla sconfitta di Corradino: le di Carsoli e di Nerfa...». Secondo Zazza esi- secondo conflitto mondiale. Gregorio Grimaldi, Istoria delle Leggi e Magistrati steva già nell'anno 983. Mancini segnala che la Il parroco don Enzo Massotti ha com- del Regno di Napoli scritta da Gregorio Grimaldi, chiesa è stata eretta nell'anno 1132 dai monaci missionato allo scultore di Carsoli, Fran- tomo II. Vi è presente la polizia delle Leggi e seguaci di San Romualdo fondatore dell'Or- cesco Marcangeli, un’ opera che valoriz- de' Magistrati di questo Regno sotto a' Ro- dine dei Camaldolesi. zasse e salvaguardasse i reperti, ma allo mani, Goti, Greci, Longobardi, e Normanni, 26) Antonio Zazza, Notizie..., op. cit., p. 9. Stamperia di Giovanni di Simone, Napoli 27) Ibid. stesso tempo formasse un messaggio 1749, p. 389. Carlo Promis, Le antichita di Alba 28) Gaetano Moroni, Dizionario..., op. cit., ad cristiano per le generazioni future. Fucense negli Equi misurate ed illustrate dall'ar- vocem Carsoli o Carseoli, pp. 215-216, p. 216. L’artista ha realizzato un cero pasquale chitetto Carlo Promis, F. A. V. Modena ord. 29) Edigeo, a cura di, Enciclopedia Zanichelli..., dove per basamento ha utilizzato la Praed. S.p.a. Mag. Socius, Roma 1836, pp. 82- op. cit., ad vocem Carlo Martello d'Angiò, pp. chiave di volta dell’ingresso di palazzo 83. A. L. D'Harmonville, Dizionario delle date dei 333-334. fatti, luoghi ed uomini storici o repertorio alfabetico di 30) Esistono rarissimi episodi di pittura mo- Mari, volendo con questo fare inten- cronologia universale, tomo secondo, premiato numentale e in larga parte della più consistente dere l’accesso al messaggio che si vuole stabil. di G. Antonelli Ed., Venezia 1844, ad produzione libraria d'età proto-angioina. Cfr.: esprimere. A seguire verso l’alto due li- vocem Corradino, pp. 657-659. Edigeo, a cura Pierluigi Leone de Castris, Le arti figurative, a bri in bronzo che rappresentano il Vec- di, Enciclopedia Zanichelli..., op. cit., ad vocem cura di Giosuè Musca, Le eredità normanno-sveve chio e Nuovo Testamento. Non è ca- Corradino di Svevia, p. 472. nell'età angioina: persistenze e mutamenti nel Mezzo- 18) A. L. D'Harmonville, Dizionario..., op. cit., giorno, atti delle quindicesime Giornate nor- suale la grandezza e lo spessore dei vo- ad vocem Corradino, pp. 657-659, p. 659. manno-sveve (Bari, 22-25 ot-tobre 2002), lumi; la posizione evidenzia la forza 19) Ibid. Edizioni Dedalo, Bari 2004, pp. 341-357, p. della Parola, base del credo cristiano. 20) Edigeo, a cura di, Enciclopedia Zanichelli..., 345. La continuità dell’opera si esprime nei op. cit., ad vocem Corradino di Svevia, p. 472. 31) Per le notizie sulla chiesa di Santa Vittoria frammenti del XII e XV secolo, di- Grimaldi riporta l'esecuzione di Corradino al di Carsoli: Gaetano Moroni, Dizionario..., op. 26 ottobre 1269. Gregorio Grimaldi, Istoria..., cit., ad vocem Carsoli o Carseoli, pp. 215-216. stanziati uno dall’altro. La corona di op. cit., p. 389. Antonio Zazza, Notizie..., op. cit., pp. 12-13. spine, che separa i due momenti, vuole 21) I. C. Gavini, La storia dell'architettura in Renzo Mancini, Viaggiare..., op. cit., p. 123. rappresentare, in questo contesto tem- Abruzzo, in Renzo Mancini, Viaggiare negli porale, la sofferenza, che vince i secoli Abruzzi, vol. I La via Valeria. Il Carseolano e i e si esprime nella luce del cero, come Piani Palentini, Textus, L'Aquila 2003, pp. 268- * 271, pp. 268-269. * * luce di risurrezione. 22) Per le notizie sul monastero di Santa Maria Il cero poggia su una struttura di bron- della Vittoria di Scurcola: Febonio, cit. in Car- Un messaggio zo, intorno alla quale  raffigurato l’uli- lo Promis, Le antichita..., op. cit., p. 83. Gaetano vo, simbolo di pace. Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesia- cristiano nelle pieghe È stato posizionato accanto al fonte stica da S. Pietro sino ai nostri giorni specialmente intorno ai principali santi, beati, martiri, padri, ai del tempo battesimale dove fa da sfondo la pa- sommi pontefici, cardinali e più celebri scrittori rete con la tela attribuita a Giuseppe ecclesiastici, ai varii gradi della gerarchia della Chiesa Ghezzi (1634-1721), rappresentante la Cattolica, alle città patriarcali, arcivescovili e vescovili, el numero 25 di questa miscel- decapitazione di s. Giovanni Battista. agli scismi, alle eresie, ai concilii, alle feste più solenni, Nlanea ho parlato di alcuni fram- ai riti, alle cerimonie sacre, alle cappelle papali, menti che appartengono alla memo- Luciano Del Giudice cardinalizie e prelatizie, agli ordini religiosi, militari, equestri ed ospitalieri, non che alla corte e curia romana ria storico-monumentale di Carsoli. Il ed alla famiglia pontificia, ec. ec. ec., vol. LII, riferimento era relativo all’unico su- tipografia Emiliana, Venezia 1851, ad vocem perstite dell’antico cero pasquale origi- Magliano, pp. 216-217, p. 216. I. C. Gavini, La nariamente all’interno della chiesa di S. storia dell'architettura in Abruzzo, in Renzo Maria in Cellis, di maestranza ignota, Mancini, Viaggiare..., op. cit., pp. 268-269. s. a. Abruzzo, Molise, volume 17 di Guida d'Italia, ma databile al XII secolo. Il manufatto quarta edizione, Touring Club Italiano, Mila- in questione è la parte superiore del no 1979, pp. 240-241. cero rappresentato da un blocco cal- 23) Gaetano Moroni, Dizionario..., op. cit., ad careo con scolpita a rilievo la testa di vocem Carsoli o Carseoli, pp. 215-216, p. 216. un serpente. L’altro frammento era re- 24) Per le notizie su Santa Maria in Cellis di Carsoli: Gaetano Moroni, Dizionario..., op. cit., lativo ad un tratto di colonna tortile ad vocem Carsoli o Carseoli, pp. 215-216. Anto- costituente parte del portale d’ingres- nio Zazza, Notizie di Carsoli, a cura di Michele so della ex chiesa intitolata alla Madon- Sciò, Fulvio Amici, Gabriele Alessandri, 1998, na del Carmelo del XV secolo, distrut- pp. 21-24. Renzo Mancini, Viaggiare..., op. cit., ta dai bombardamenti nel 1944. Il ter- p. 115. 25) Secondo Moroni: «L'antica chiesa delle zo frammento rappresentava la chiave Celle di Carsoli, un tempo abitata da s. Ro- di volta del portone del palazzo Mari mualdo (ma altri dicono dimorasse in Pereto), (di cui riporta lo stemma), originaria- L’opera dello scultore Francesco Marcangeli 24 lumen Archeologia Il cippo pomeriale e lo Ius Fetiale di Ferter Resius Quando, in terra di pastori ed agricoltori, i re enunciavano i principi del diritto internazionale

a tempo avevamo iniziato la ri- piante della Roma repubblicana, si Dcerca del cippo di Ferter Resius trovava sul versante del Palatino che che abbiamo individuato ed esami- prospetta sul colle Celio. Questo tipo nato all'interno del museo sul colle Pa- di cippi si definisce pomeriale in latino. Con la recente ristampa, da par- quanto gli stessi erano collocati nella te della Lumen, del poemetto lirico fascia a ridosso delle mura cittadine edito nel 1881, L'ombra di Ovidio fra le detta pomerium (da post murum). Il po- rovine di Carseoli, del letterato e latinista merium, presente a Roma e nelle sue Giacinto De Vecchi Pieralice, ci siamo colonie, era costituito da una fascia imbattuti in quella che l'autore ricor- sacra di terreno che, secondo alcuni dava come la lapide che fa menzione di storici, correva lungo i due lati, l'in- Ferto Erresio (sic !), re degli Equicoli attri- terno e l'esterno, delle mura cittadine, buito a Carseoli (1). L'estate scorsa ab- secondo altri solo lungo il lato ester- biamo ricevuto il numero 37/2009 no, seguendo la linea del sulcus primige- della rivista Aequa con il bellissimo nius tracciato con la fondazione della articolo di Nicola Cariello su Nersae, città, su indicazione degli auguri. importante città degli Equi. Cariello, pren- Quella fascia di rispetto delineata sul dendo spunto dai versi dell'Eneide terreno, oltre al valore difensivo, cioè virgiliana, ci parla degli Equi popolo di militare, assumeva, prima di tutto, un rozzi e feroci montanari, un po' cacciatori e un forte valore simbolico, ovvero sacro, po' predatori. L'autore, a proposito dello e come tale veniva contrassegnata da ius fetiale' che il cippo attribuisce a Fer- appositi segnacoli, i cippi pomeriali. ter Resius, cita gli storici Dionigi di Ali- Il cippo di Ferter Resius Agli aspetti difensivi e sacrali corri- carnasso e Tito Livio (2). L'articolo di contemporaneo dei popoli. Queste le spondeva il divieto di entrare in armi Paolo D'Ottavi, sul numero 25/2009 ragioni che suscitano l'interesse per il all'interno del pomerio, salvo parti- de il foglio di lumen, prospetta nuove let- cippo e che ci hanno indotto a racco- colarissime occasioni come quelle dei ture ed articolate interpretazioni su gliere ulteriori notizie sulla datazione, trionfi. Come noto, la linea esterna origini, legami e territorialità degli l'antica funzione e l'originaria colloca- del pomerio contrassegnava anche la Equi ed, in particolare, sulle ragioni del zione topografica. zona limite per la collocazione delle nome di Equi, ovvero di ‘giusti’ per il sepolture. Il perimetro del pomerio, Cenni storici diritto, loro attribuito dai romani. Pro- come si rileva nelle varie epoche sto- prio questi riferimenti bibliografici, L'oggetto archeologico è rappresen- riche, variava per effetto delle succes- con i cenni storici al diritto romano of- tato da un piccolo cippo cilindrico sive fasi espansive della città e della ferti dal cippo di Ferter Resius, ci han- con inciso un breve testo epigrafico. sua cinta muraria. Per una visione vir- no indotto a proporre queste note che, Secondo la didascalia del museo, in tuale della Roma repubblicana di fine da tempo, stavamo elaborando sul cip- effetti, si tratta della riproduzione, IV secolo a. C., con il Murus Romuli, il po pomeriale di Ferter Resius per illu- con datazione di età Giulio Claudia (I tracciato del pomerium della cosiddetta strarne alcuni elementi particolari. Il sec. dopo Cristo) di un più antico cip- Roma Quadrata, le sette porte arcai- cippo, nonostante l'apparente sem- po pomeriale che aveva riferimenti sto- che, tra cui la citata porta Mugonia, le plicità, come supporto e come testo rici con la primitiva cinta muraria ur- Quattuor Regiones (Palatina, Collina, epigrafico, rappresenta un documento bica dell'epoca della fondazione di Aesquilina, Suburana), il Murus e l'Agger storico importante, un autentico re- Roma. Dalla stessa fonte si apprende Servii Tullii, si può fare ricorso alla perto archeologico del diritto romano che il cippo, in origine, doveva trovar- pianta "Urbanistica di Roma" di Pie- e degli insegnamenti lasciatici, secon- si in prossimità della Porta Mugonia di ro Maria Lugli, reperibile in alcune do il suo testo, dagli Equi, antica gente accesso alla Roma primigenia e dello librerie romane (3). Come accennato, di pastori ed agricoltori, nonché stre- stesso luogo in cui, stando al mito il nostro cippo, oltre alle finalità di ti- nui difensori dei loro territori. Stando della fondazione, Romolo avrebbe po simbolico, sacro, urbanistico e mi- a quanto epigrafato, gli Equi avrebbe- ucciso il fratello Remo quando questi litare, ha l'eccezionale valore di docu- ro influenzato proprio uno dei profili scavalcò il solco, perimetro sacro e li- mento storico per lo studio delle fon- peculiari della civiltà romana, la cultura nea difensiva dell'urbe. La Porta Mu- ti del diritto romano. Esso testimonia giuridica, madre del diritto antico e gonia, come possiamo rilevare dalle che Ferter Resius (c.d. Fertore Resio) lumen 25 fu colui che, per primo, definì lo Ius Fe- tri popoli, proprio sui principi dello sto epigrafico che, di norma (ricor- tiale, poi assunto dall'ordinamento ius fetiale, sanciti, per la prima volta, da diamo) veniva impostata dall'ordina- giuridico romano. Ricordiamo, solo Ferter Resius, re degli Equi. Nell'an- tor ed eseguita dal lapicida : brevemente, che Ferter Resius era un tica Roma lo ius fetiale, come insieme FERTER RESIVS re degli Equi, popolo confinante con di regole sacre collegate alla prote- REX AEQUEICOLVS i Sabini a Nord, i Marsi ad Est, gli Er- zione della città da parte degli dei, era IS PREIMVS nici ed i Volsci a Sud. Secondo le fon- affidato alle cure di un particolare IVS FETIALE PARAVIT ti storiche i rapporti di belligeranza collegio, quello dei fetiales. Il collegio INDE P R tra Roma ed Equi risalgono all'età re- era composto da venti sacerdoti scel- DISCEPLEINAM EXCEPIT gia. Nel V secolo a.C. i rapporti degli ti nel patriziato, non sappiamo se an- Equi con Roma erano di tal natura che tra la plebe. L'antica istituzione, Ci si consenta questa libera restitu- antagonista che questa li passò alla fatta risalire addirittura al re Numa zione letterale del testo epigrafico, storia come veteres o aeterni hostes. Alla Pompilio, andò perdendo con l'impe- sciolte le due abbreviazioni presenti: fine l'espansionismo di Roma portò ro la sua importanza. Facendo ricor- FERTER RESIUS / RE EQUI- all'assoggettamento degli Equi nel so alla moderna terminologia giuri- COLO / COLUI CHE PER PRIMO 304 a.C., dopo averne distrutti tutti i dica, potremmo definire il collegio / ADOTTÒ LO IUS FEZIALE / capisaldi militari, alla colonizzazione dei fetiales come l'organo competente DAL QUALE IL POPOLO RO- delle loro terre ed, infine, alla loro in materia di questioni internazionali MANO / TRASSE LA RELATIVA completa integrazione. La storia, da da consultare per le alleanze, le di- DISCIPLINA. che mondo è mondo, muta i rap- chiarazioni di guerra, i trattati di pace porti politici e culturali tra i popoli, e gli armistizi. Vi è di più, due sacer- Claudio De Leoni così gli Equi entrati nella storia roma- doti, il pater patratus, rappresentante na come antichi nemici, poi ne sono del popolo, ed il verbenarius, recante la riemersi come benemeriti antesigna- pianta di verbena garante di forza, in 1) Giacinto De Vecchi Pieralice, L'ombra di ni dello Ius fetiale proprio della stessa veste di ambasciatori, partecipavano Ovidio fra le rovine di Carseoli, in collana dei Roma, indiscussa maestra del diritto. alle missioni presso altri popoli e co- quaderni di Lumen, n° 36/2009, pp. 5, 7. 2) Nicola Cariello, Nersae, importante città degli Oggi noi possiamo definire lo Ius sì, con la moderna terminologia, li Equi, AEQUA, n. 37/2009, pp. 3-8. fetiale come l'insieme dei patti che re- definiremmo membri del corpo di- 3)Karl Sprunner e Piero Maria Lugli, PIAN- golavano i rapporti di Roma con gli plomatico dell'antica Roma in mis- TA DI ROMA REPUBBLICANA, con altri popoli, ad esso andavano ricon- sione. Atlas Antiquus Karoli Spruneri opus, Terzio dotti atti di pace e dichiarazioni di edidit, Theodorus Menke (1862) & Urba- Nota tecnica nistica di Roma di Piero Maria Lugli (1998), guerra, proprio come avviene con il ediz. Bardi 2008. nostro diritto internazionale in cui si Il cippo venne rinvenuto nel 1862 4) LA STORIA, ediz. La biblioteca di Re- inquadrano i trattati di pace, le dichia- all'interno degli Orti Farnesiani che si pubblica 2004, vol. 3 p. 148. razioni di guerra, gli armistizi e le va- estendevano sul Clivus Palatinus. Es- rie controversie tra stati. Lo storico so, come supporto epigrafico, è co- * greco Polibio (II secolo a. C.), nelle stituito da una semplice colonnina di * * sue Storie, ricorda il trattato intercor- peperino, tufo vulcanico costituito so tra Roma e Cartagine che, dal 509 da elementi cementati a consistenza Notizie in breve a.C., regolò per alcuni secoli i rap- litoide e con piccole inclusioni piro- porti tra le due potenze dominanti sul clastiche, di colore bruno grigiastro, a Mediterraneo, in materia di naviga- grana abbastanza fine. La colonnina 1. Rocca di Botte, 2 gennaio 2010. Il zione marittima e di approdi nei ri- ha una sezione circolare di circa cm parroco don Renzo Meuti, dopo l'a- spettivi porti da parte dei romani, dei 19 di diametro ed un'altezza varia- pertura della chiesa di S. Pietro di Roc- cartaginesi ed anche dei loro alleati bile, circa cm 47 / 43 / 45, in rela- ca di Botte, dichiarava sconvolto alla (4). Ancora oggi, chi si imbatte negli zione alla perdita di materiale, non stampa locale: «mi sono trovato da- studi del diritto e dei trattati interna- ricomposta, nella parte superiore, co- vanti ad un disastro». Cosa era accadu- zionali apprende, come accadde a chi me si può rilevare dalla foto. Il testo to? La comunità locale e quanti cono- scrive durante gli studi universitari, il epigrafico, in lettere capitali latine scevano le preziosità storico-artistiche principio espresso in latino dei pacta non ben regolarizzate ed in parte custodite nell'antica chiesa, il ciborio sunt servanda, ovvero gli accordi libe- abrase, anche per il tipo di materiale ed il pulpito di scuola cosmatesca, par- ramente e reciprocamente stabiliti tra di supporto, si sviluppa su sei linee te del patrimonio artistico nazionale, i popoli debbono essere rispettati. sovrapposte ad andamento circolare dovevano registrare un ennesimo, in- Dal testo epigrafico del cippo vedia- e, per quanto sembra, non reca punti sensato ed insopportabile colpo. Il bel- mo che il popolo romano fondò la di separazione tra le singole parole. lissimo pulpito marmoreo, rara testi- propria disciplina sui patti con gli al- Riproduciamo la ripartizione del te- monianza sul nostro territorio, della A segue a p. 27 26 lumen Storia economica Il Burò Doganale borbonico di Carsoli sulla Via Valeria detta Traetto tra contrasti e problemi di viabilità a rete viaria che dallo Stato ponti- Lficio giungeva nella Marsica si svilupperà parecchi anni dopo l'Unità d'Italia, ma nel periodo precedente, i primi accessi alle nostre contrade fu- rono possibili grazie ai cosiddetti trac- ciolini costruiti dagli ingegneri napo- letani fino alla frontiera romana. In realtà, per raggiungere l'Abruzzo aqui- lano, i viaggiatori stranieri in partenza da Roma si serviranno per gran parte dell'Ottocento di carrarecce dissestate che portavano fino alla linea di demar- cazione della Dogana del Cavaliere. Kep- pel Craven, Lear, Gregorovius, Mom- msen, Steinitzer, per raggiungere la meta, spesso furono aiutati dai notabili del posto che, in più occasioni, age- volarono il loro disagevole cammino verso l'interno del territorio marsi- cano. Relazionò nei suoi appunti di La Dogana del Cavaliere del mappatore tenente Bosco (1876) viaggio l'inglese Edward Lear nel lu- al capo della provincia la devastazione all'amministrazione comunale fu im- glio del 1843: Raggiunta la frontiera napo- dell'antica Via Valeria, e sotto l'argine del posto di riparare subito il ponte di S. letana di Cavaliere, ci siamo brevemente fer- canale ne avviene che si era resa impraticabile Bartolomeo, ritenuto di essenziale utilità mati per le pratiche; i funzionari assai civil- la strada che devono essi battere (3). per i traffici commerciali abruzzesi. mente ci hanno trattenuto per poco, così che A conferma e comparazione di quello Cosa che venne eseguita con fatica, siamo andati al piccolo galoppo, abbiamo pas- che ben esprime la documentazione appena le condizioni del tempo lo sato a guado un corso d'acqua sotto Poggio d'archivio, riportiamo in proposito al- permisero, utilizzando gli alberi tagliati Cinolfo e subito siamo arrivati a Carsoli, tre affermazioni del Gattinara: Da ciò nei boschi di Pereto, provenienti dalla nascosta in un angolo della pianura (1). ognuno potrà immaginare di quanto incomo- macchia di Pietrasecca e di Sesara (5). Al- Si è già posto in evidenza in altre sedi la do e pericolo fosse il traffico per Roma ai popoli tro preoccupante problema alla fron- disastrosa situazione delle strade car- Marsicani, Peligni e Marruccini, massime al tiera pontificia era rappresentato dal- rozzabili alla frontiera pontificia du- crollato ponte di S. Bartolomeo al di là di l'annoso contrabbando, che proprio in rante il periodo borbonico, ed a con- Carsoli, dove all'ingrossar del Torano, le per- questi anni imperversava senza tregua: ferma di ciò il sacerdote Giuseppe sone erano costrette a passar sulle spalle di Non di rado ripassavano tali merci per le Gattinara di Tagliacozzo scriveva: pri- uomini denudati, e le bestie cariche spinte alla montagne, nascostamente e come dicevasi, in ma del 20 settembre 1870, epoca in cui le discrezione delle acque con pericolo di fre- contrabbando; ma se cento volte riuscivagli be- Provincie Papali fecero parte del Governo quenti disgrazie (4). A peggiorare ulte- ne, con una che capitavano in potere dei finan- Italiano, molti vetturali, detti ancora vaticali, riormente la situazione delle strade, zieri, detti Preposti, non solo perdevano la avevano vivo commercio con Roma, nono- nella notte del 4 settembre 1840, un merce, ma anche le vetture, di maniera che con stante la via pessima per la montagna di Col- violento nubifragio fece straripare due migliaia di lire che costavano gli oggetti, avreb- li, e la Dogana in Carsoli dove erano costretti torrenti che scorrono a fianco di Carsoli, di- bero pagato mille volte il dazio che per lo in- a sdaziare i generi che riportavano da quella struggendo i due ponti fuori la porta nanzi avevano risparmiato (6). Tale con- città (2). In una delle tante segnala- detta Romana. Specialmente quello di S. giuntura nell'estate del 1823 diventò zioni inviate dal sindaco di Carsoli al- Bartolomeo venne travolto quasi per insostenibile, costringendo la gendar- l'Intendenza aquilana (5 gennaio intero, impedendo nei giorni successivi, meria reale di Carsoli ad estenuanti 1830), rileviamo a proposito del Burò un qualsiasi transito nella zona ai mer- perlustrazioni estese sulle montagne di Doganale di Carsoli Via Valeria detto canti in entrata ed in uscita dal Regno Collalto Sabino, Vivaro Romano, Val- Traetto, numerosi reclami dei vaticali e borbonico sull'unico Stradale Doganale, linfreda, Pereto, Rocca di Botte ed commercianti del limitrofo Stato Romano che per le provenienze dall'Estero faceva capo Oricola. Di conseguenza, per avere dalla parte di Carsoli, che comunicavano alla Dogana di Carsoli. Di conseguenza, una posizione strategica più funzio- lumen 27 nale e scoraggiare i numerosi traffici di tutta la delicata vicenda, venne A Notizie in breve, da p. 25 illeciti, il comune di Carsoli decise analizzato ripetutamente dall'inten- straordinaria tecnica ornamentale co- allora di espropriare l'Osteria detta del dente che, infine, pressato dall'agente smatesca, diffusa tra XII e XIII secolo Cavaliere, di pertinenza delle Signore degli ancora influenti Colonna, ma nel Lazio, aveva subito danni gravis- principesse Colonna per installarvi una anche contrastato dalle maestranze lo- simi e l'asportazione di parte dei suoi caserma adibita alla brigata di Preposti a cali, accolse il ricorso delle Principesse elementi strutturali scolpiti e tassellati Cavallo. Non si fecero attendere i recla- ed assegnò alla brigata a cavallo solo con marmi policromi. Dopo la diffu- mi del gestore della bettola, che de- una parte dei locali adiacenti all'Osteria sione della notizia, Sergio Maialetti della nunciò al sottintendente di Avezzano del Cavaliere. Dai rapporti successivi Lumen è accorso sul posto ed ha po- le gravi ripercussioni sulla sua attività, inviati al capo della provincia aquilana, tuto scattare alcune foto che ben evi- vedendosi togliere anche le stalle adi- si può evincere la consistenza della denziano la clamorosa entità dei danni bite ad accogliere cavalcature e carroz- Forza Doganale del Posto del Cavaliere, co- arrecati all'opera. In questo notiziario, ze di viaggiatori e commercianti. Ol- mandata dal benestante Don Bernar- sulla base delle semplici evidenze foto- tremodo, l'agente dei Colonna, intese dino Mari, a cui erano sottoposti un grafiche, possiamo accennare solo ai tutelare gli interessi dei padroni roma- capoposto e cinque guardie doganali danni evidenti subiti dall'opera. Par- ni, inviando una infuocata missiva al (10 novembre 1839). tendo dal basso, i quattro leoni stilo- capo del distretto di Avezzano: L'A- fori, le colonnine con capitello corin- gente delle Signore Principesse Colonna, Bal- Fulvio D'Amore zio, ed il piano sovrapposto, appaiono dassarre Lanciani, tanto in nome di esse, che integri ed in posizione. Mentre gran dei Sig.ri Principi Rospigliosi, Barberini, e parte dei pannelli verticali, costituenti Landi di loro Mariti, l'espone devotamente, 1) E. Lear, Viaggio attraverso l'Abruzzo pittoresco, il prospetto frontale, risultano divelti Traduzione italiana condotta sull'edizione in- come nell'Osteria detta del Cavaliere si pre- glese del 1848 (Londra, Thomas Mc Lean) da ed appoggiati, in piano, l'uno sull'altro. tende di togliere a quell'oste la stalla con il Ilio Di Iorio, Libreria Editrice A. Di Cioccio, La sezione frontale risulta scomposta, pagliaio che forma l'oggetto principale di quel- Sulmona 1988, p. 10. asportata o danneggiata. Questa sezio- la Osteria per il comodo dei Vaticali e Passeg- 2) G. Gattinara, Storia di Tagliacozzo, dalla origine ne, prospettante sulla navata centrale, geri, e adibirlo al servizio di una brigata di ai giorni nostri, con brevi cenni sulla regione Marsica- era composta da pannelli laterali tas- na, Libreria V. Grossi, Tagliacozzo 1999, p. 50. Preposti a Cavallo che si vuole ivi stabilire. 3) A.S.Aq., Intendenza, Serie II, Affari dei Co- sellati e da un elemento centrale agget- Tolto la stalla col pagliaio ad una Osteria di muni, Carsoli (anni 1824-1832), b. 528 B. tante su una mensola semicircolare, tre campagna, lontana dai Comuni è lo stesso che 4) Anche un altro sacerdore, don Antonio colonnine tortili, sostenute da protomi togliere tutto. I Vaticali non potranno più Zazza, nel suo manoscritto del 1873, scrisse: Il antropomorfe, la centrale con il leggio. fermarvisi, e molto meno i passeggeri che por- comune di Carsoli cedea il tutto ai Colonnesi coll'ob- Con la sottrazione delle parti ed i mol- bligo di mantenere i tre ponti al nostro fiume Turano, tano le vetture, ed ecco perduto l'affitto dell'O- alias Telone; infatti portavano la scritta col millesimo teplici danni arrecati al prezioso capo- steria. Niuno è tenuto a cedere la sua pro- uno detto di S. Bartolomeo d'Ascanio Colonna, gli lavoro, è stato compromesso l'alto va- prietà, se non in grazia della utilità pubblica. altri due cioè quello del Carmine, e quello di piedi la lore storico ed artistico dell'opera, sal- Cinque Preposti a Cavallo non possono com- porta di Filippo Colonna, col millesimo, ora tutte e tre vata, per secoli, dal naturale degrado. promettere il commercio di una Nazione, an- scomparse (Archivio Diocesano dei Marsi, Fon- Non resta che auspicare che il Nucleo do C/86/1924, Carsoli, ms, 18 v); cfr. A. zi devono piuttosto tener conto di questa linea ZAZZA, Notizie di Carsoli, Edizione curata da Speciale dei Carabinieri per la tutela di comodo che la detta Osteria presenta ai Sciò Michele, Amici Fulvio, Alessandri Ga- del patrimonio culturale del Ministero Viaggiatori, e Vaticali. Prescindendo da ciò briele, Collana "La Vena", n. 6, Pietrasecca, per i Beni e le Attività Culturali, possa, si è offerto per comodo di detta Brigata una 1998, p. 28. come in altre numerosissime occasio- parte dell'Osteria stessa addetta ad uso di 5) A.S.Aq., Intendenza, Serie II, Affari dei ni, recuperare le parti sottratte ai fini di Comuni, Carsoli (anni 1835-1842), b. 530 A. scaricatoio, e deporre gli oggetti che trasporta- 6) G. Gattinara, ibidem. Con riferimento alla un restauro. La Lumen si fa portavoce no, e che per ridursi ad uso di stalla non abbi- problematica, segnaliamo la consistente docu- dello sconcerto e della rabbia per l'en- sognerebbe che di una mangiatoia, sperando mentazione sul contrabbando alla frontiera di nesima ed insensata ferita arrecata al che non si rifiuti. Sig.r Sotto-Intendente, le Carsoli, praticata da numerosi marsicani in patrimonio culturale della nostra terra leggi rispettano i sacri diritti della proprietà, combutta con i commercianti romani. d'Abuzzo ed auspica che si proceda ad 7) A.S.Aq., Intendenza, Serie II, Affari dei ed i Magistrati che sono i custodi delle leggi Comuni, Carsoli (anni 1820-1827), b. 526 A. un'attenta ricognizione del patrimonio debbono garantirle e non permettere che si ma- Al riguardo, bisogna tener conto che per avere storico-artistico territoriale e all'ado- nomettano. In conseguenza di questi principi una adeguata trattazione sulla difficile situa- zione di idonee soluzioni tecniche di te- ne ricorre alla di Lei nota giustizia, e la prego zione alla dogana di Carsoli, in questa sede lesorveglianza ed allarme. (C. De Leoni). di dare quelle disposizioni che sono nelle di occorreva riassumere ben altri sedici faldoni, 2. Carsoli, 8 febbraio 2010. Presso pieni zeppi di notizie, più altra documenta- Lei attribuzioni, onde impedire questo incon- zione della Sotto Intendenza e Sotto Prefettura di la casa comunale di Carsoli, si è svol- veniente, e fare che la brigata si contenti del Avezzano, b. 12, fasc. 112, intitolata: Stati degli to un incontro di coordinamento tra locale offertogli, altrimenti si protesterà per impiegati dei Dazi Indiretti, 1839-1840, Oricola, il Sindaco, dr. Mario Mazzetti, ed i tutti li danni che ne avverrebbero agl'interessi Rapporto della Forza Doganale del Posto del Cava- rappresentanti della Lumen per defi- dei suoi Principali (7). L'aspetto cruciale liere all'Intendente. nire alcuni contributi dell'Associa- A segue a p. 29 28 lumen Archeologia Carsioli: lineamenti storici alla luce delle fonti letterarie ed epigrafiche

'interesse che Carsioli riveste negli è da collocare presumibilmente nel fino per Bithys, figlio del re degli Odrisi Lstudi scientifici ci ha spinto ad 307 a. C.: la progettazione e forse l'ini- di Tracia (Livio 45, 42, 5). affrontare una breve ricerca bibliogra- zio dei lavori sono stati attribuiti (5) Alla vigilia del bellum sociale, gravi pre- fica sulla storia della città (1), includen- all'opera del censore di quell'anno, sagi (Giulio Ossequente, 52) antici- do anche lavori recenti, nella speranza Marco Valerio Massimo, che aveva parono la devastazione della città, fe- che essa possa rappresentare, sia pur concluso alcuni contratti per la realiz- dele a Roma, ad opera dei socii italici senza pretesa di esaustività, un'utile zazione dei percorsi stradali (Livio IX, (Floro 2, 6, 11). L'11 giugno del 90 a. sintesi e un punto di partenza per nuo- 4, 25). Costruita per ragioni di caratte- C., infatti, presso le rive del fiume Tole- ve indagini e riflessioni. re militare e funzionale all'opera di co- nus, l'odierno Turano, un paio di La colonia latina di Carsioli, i cui resti si lonizzazione medio-repubblicana, la chilometri a nord di Carsioli, gli insorti trovano nell'odierna località Civita di via Valeria si configurava come il pro- italici, guidati da P. Vettius Scato, inflis- Oricola, frazione di Oricola (AQ), fu seguimento della . È tut- sero una grave sconfitta ai Romani, il fondata nel territorio degli Equi alla tavia dibattuto quale fosse lo statuto cui console P. Rutilius Rufus perì in bat- fine della seconda guerra sannitica, giuridico dei territori da essa attraver- taglia (Ovidio, Fasti, 563-566) (8). La quando in una campagna militare di sati, al momento della sua costruzione. vicina colonia latina venne quindi de- cinquanta giorni furono distrutte 31 Nell'ambito di questa discussione vastata. (Livio, IX, 45, 17) ovvero 41 (Diodoro, sembra utile tener conto, ai fini di una Tali eventi potrebbero essere comme- XX, 101) roccaforti del popolo italico. ricostruzione cronologicamente coe- morati, se ne fosse accertata l'autenti- Il nomen Aequorum fu prope ad internecio- rente degli avvenimenti, della pro- cità, in un monumento di incerto ca- nem deletum (Livio, IX, 45, 18) e la posta di revisione della datazione delle rattere, funerario o piuttosto celebra- feroce repressione attuata dai Romani guerre sannitiche, cui si accennava e tivo, oggetto di studio recente (9): si indusse altre popolazioni centro-ap- secondo la quale il territorio degli Equi tratta di due blocchi di arenaria, scol- penniniche a chiedere la pace. Il terri- fu conquistato entro il 308 a. C. e la piti e iscritti, rinvenuti, purtroppo in torio degli Equi fu quindi occupato colonia di Carsioli fondata nel 306 a. C. giacitura secondaria, presso Poggio dalle colonie latine di , nella In tale ottica l'inizio della costruzione Cinolfo, frazione dell'odierna Carsoli Piana del Fucino, e Carsioli, nella Piana della via Valeria nel 307 a. C. verrebbe (AQ), circa 4 chilometri a nord dell'an- del Cavaliere. La valle del Salto, invece, ad essere immediatamente successivo tica Carsioli. L'iscrizione è ridotta in a quanto pare non fu incorporata subi- alla conquista dei territori che essa at- buona sostanza ad alcuni elementi to, mantenendo piuttosto una certa traversava. Lungo l'asse stradale che onomastici, ma risulta di notevole in- autonomia: essa non dovrebbe tutta- andava man mano strutturandosi, sa- teresse per l'uso dell'alfabeto epicorio via aver conservato la propria indipen- rebbero quindi state fondate Carsioli campano-sannita e, presumibilmente, denza oltre il 290 a. C., quando Manlio (306) e Alba Fucens (303). della lingua osca. La figurazione, inve- Curio Dentato conquistò la Sabina. Per quanto attiene alla divisione agra- ce, presenta su un blocco un trofeo La data di deduzione della colonia di ria del territorio carseolano (6), già no- con armi romane verso cui si rivolge, Carsioli è assai dibattuta: recentemente ta dalle fonti (7), sono state individuate in atto di attacco o di offesa, un guer- collocata sulla base di una generale tracce riferibili a due diverse fasi: alla riero sannita, mentre sull'altro, grave- revisione della cronologia delle guerre strigatio, caratterizzata da limites paralleli mente danneggiato, recherebbe il toro sannitiche al 306/5 a. C. (2), essa oscil- in direzione nord-sud, mentre in età che incorna e calpesta la lupa romana, la nella tradizione antica tra il 302 e il augustea sarebbe infatti succeduta la come nella monetazione degli Italici 298 a. C. Tale incertezza (3), forse do- centuriatio, con un cambiamento nell'o- all'epoca del bellum sociale. Ad un'epoca vuta alla dipendenza da fonti diverse, rientamento. compresa tra la fine del II sec. a. C. e ha fatto ipotizzare che la decisione di Carsioli è annoverata tra le colonie la- l'età sillana sembrerebbero rimandare fondare la nuova colonia fosse stata tine che nel 209 a. C., in occasione della anche stile, iconografia e paleografia presa nel 302, ma che il compito dei seconda guerra punica, rifiutarono di del reperto di Poggio Cinolfo, i cui IIIviri coloniae deducendae non fosse stato ottemperare, con un tributo a Roma in committenti avrebbero potuto essere completato prima del 298 a. C. (4) uomini e denaro, alla lex data coloniae protagonisti dell'episodio bellico del Collocata in posizione strategica lun- (Livio 27,9,7) e subirono una conse- Tolenus i quali, in occasione della vitto- go il percorso della via Valeria, Carsioli guente punizione (Livio 29, 15, 2-10). ria italica, avrebbero eretto un monu- fu dedotta con 4000 uomini (Livio, X, Nel 168 a. C., in seguito alla vittoria di mento celebrativo dalla forte valenza 3, 2). La data di costruzione dell'asse Pidna su Perseo di Macedonia, Carsioli ideologica. viario, non concordemente accettata, è ricordata anche come luogo di con- A seguito del bellum sociale, Carsioli fu lumen 29 trasformata in municipium, retto da attuale S. Benedetto dei Marsi, sulla murature di un edificio che riutilizza anche quattuorviri, i cui cittadini erano ascritti riva orientale del Fucino. altri frammenti antichi provenienti dalla Pia- na del Cavaliere, potrebbe forse essere più alla tribù Aniensis. Nel II sec. d. C, tut- Tra IV e X secolo, sulla base delle fonti tardo. tavia, come testimoniano le fonti epi- scritte, in specie di matrice monastica, 16) Vd. Tulipani 2006, p. 141. grafiche (10), essa mutò nuovamente il il quadro insediativo dell'antico terri- suo stato giuridico in quello, di antica e torio degli Equi risulta ancora incen- Bibliografia gloriosa tradizione, di colonia. trato sulle città romane, seppure rior- Basilici 2009: Basilici M., L'epigrafe di Talaso, in In questo quadro, assume una certa ganizzate nell'assetto urbano, come in Il foglio di Lumen, 24, 2009, p. 23. rilevanza un'iscrizione funeraria (11) parte archeologicamente rilevato ad Buonocore 2006: Buonocore M., Carsioli: no- vità epigrafiche, in Archeologia classica 57, 2006, pp. di prima età imperiale che menziona Alba Fucens (16). Sono tuttavia atte- 371-386. un C. Iulius Sedatus, pag(anus): nono- state, al pari di quanto già si è visto per Firpo 1994: G. Firpo, La cronologia delle guerre stante l'organizzazione urbana, giuri- l'epoca antica, anche forme di insedia- sannitiche, in Aevum 68, 1994, pp. 33-49. dicamente strutturata nello status di co- mento sparso. La ricerca storica evi- Firpo 1995: G. Firpo, I rapporti fra Roma e le due lonia latina e poi di municipium, nel terri- denzia solo alla fine del X-XI secolo Sabine tra la fine del IV sec. a. C. e il 290 a. C., in Quaderni Catanesi di Cultura Classica e Medievale torio carseolano doveva essere ancora per Carsioli un momento di profonda 3, 1991 [1995], pp. 77-109. viva la realtà paganico-vicana, tipica trasformazione, segnato dalle prime Lapenna 2004: Lapenna S. (a cura di), Gli Equi dell'area osco-sabellica. attestazioni di castelli. tra Abruzzo e Lazio, s. l. (= Sulmona?) 2004. Occorre sottolineare, a questo punto, la Salmon 1967: Salmon E. T., Samnium and the notevole importanza, per la ricostruzio- Alessia Contino Samnites, Cambridge 1967. Lucilla D'Alessandro Salmon 1969: Salmon E. T., Roman colonization ne della storia della città, della docu- under the Republic, London 1969. mentazione epigrafica, cui non fa ri- Sironen 2006: Sironen T., Minora latino-sabellica scontro per l'età imperiale alcun riferi- II. Un trofeo in osco da Poggio Cinolfo (AQ), in 1) Punto di riferimento essenziale nella ricer- Arctos 40, 2006, pp. 109-130. mento a Carsioli nelle fonti letterarie (12). ca è rappresentato dal volume Gli Equi tra Nel corso dei secoli nel territorio della Tulipani 2006: Tulipani L., Tra Tarda Antichità e Abruzzo e Lazio, curato da S. Lapenna e con- Alto Medioevo: nuovi orizzonti di cultura materiale, città si diffuse, soppiantando i culti pa- tenente saggi di diversi autori. In questo in Campanelli A. (a cura di), Poco grano, molti gani ben documentati archeologica- contributo saranno corredate pertanto di frutti. 50 anni di archeologia ad Alba Fucens, Sul- mente ed epigraficamente, il Cristia- note bibliografiche soltanto le notizie desun- mona 2006, pp. 141-147. te da altre fonti. van Wonterghem 1991: van Woterghem F., La nesimo, che, con buona probabilità, 2) Vd. Firpo 1994, pp. 33-49 e Firpo 1995, aveva sfruttato come asse di penetra- viabilità antica nei territori di Alba Fucens e di pp. 77-109. Carsioli, in Irti U., et al. (a cura di), Il Fucino e le zione nell'attuale Abruzzo la via Ti- 3) Lo stesso Livio indica per la deduzione, in aree limitrofe nell'Antichità. Atti del I Convegno burtina-Valeria, di fondamentale im- due passi diversi (X, 3, 2 e X, 13, 1), le due di Archeologia (Avezzano 1989), Roma 1991, portanza, anche in epoca tardo-antica, date. pp. 423-431. 4) Vd. Salmon 1967, p. 256, nt. 2 e Salmon per le comunicazioni tra Roma e l'A- 1969, pp. 59-60. Elenco delle abbreviazioni driatico. 5) Vd. Van Wotenterghem 1991, p. 430. AE: Année épigraphique Ritenuta sino a poco tempo fa te- 6) Il territorio dell'antica Carsioli risulta esse- CIL: Corpus Inscriptionum Latinarum re compreso in quello degli attuali Comuni di stimonianza dell'introduzione del cul- I.C.I.: Inscriptiones Christianae Italiae saeculo VII Oricola, Pereto, Carsoli, Rocca di Botte e Ca- to a Carsioli, l'iscrizione funeraria per- antiquiores merata Nuova. I.C.U.R.: Inscriptiones Christianae Urbis Romae duta (13), dal tipico formulario cristia- 7) Vd. Liber Coloniarum I, 239, 20-240; 254, ILS: Inscriptiones Latinae Selectae no, Thalasus in pace, deve probabil- 10-19. mente essere ritenuta oggetto di una 8) Cfr. Appiano, 1,43, che menziona il Liris in * traslazione da un cimitero urbano in luogo del Tolenus. * * epoca moderna (14). A Rocca di Botte 9) Vd. Sironen 2006, pp. 109-130. 10) Vd. CIL IX, 4067 = ILS, 6538 e AE A Notizie in breve, da p. 27 (AQ), riutilizzato in una costruzione 1979, 216. moderna, compare, invece, un fram- 11) Vd. CIL IX, 4066. zione al piano di valorizzazione cul- mento scultoreo a bassissimo rilievo, 12) Per un quadro aggiornato e completo di turale e turistica dei comuni della pia- recante l'immagine di una colomba tutta l'epigrafia carseolana vd. Buonocore na del Cavaliere, di cui l'Ammini- con ramo di ulivo nel becco, soggetto 2002, pp. 735-753 (riedizione di Buonocore strazione è parte promotrice. La Lu- M., "Un nuovo Augustalis Martinus di Car- men ha dato la propria disponibilità ad tipico del repertorio artistico cristiano sioli", in Paci G. (a cura di), ΕΠΙΓΡΑΦΑΙ. già dal III secolo (15), singolarmente Miscellanea epigrafica in onore di Lidio Gasperini, intervenire, nell'ambito del pro- somigliante al corredo decorativo del- Tivoli 2000, pp. 147-161), in particolare pp. gramma delle Giornate della cultura, l'iscrizione perduta di Thalasus. 744-753. A queste testimonianze vanno ag- con propri relatori su temi oggetto di Non si hanno notizie di un'organiz- giunti i documenti, inediti o editi solo par- ricerca storica e di pubblicazione nel- zialmente, di recente pubblicati in Buono- l'ambito delle proprie linee editoriali, zazione diocesana del territorio, per core 2006, pp. 371-386. cui si deve supporre che esso facesse 13) Vd. I.C.I. III, 36 = I.C.U.R, 3827. Il foglio di Lumen; Documenti & Ristam- parte della diocesi dei Marsi, con sede 14) Vd. Basilici 2009, p. 23. pe; Quaderni di Lumen; Pubblicazioni nel municipio romano di Marruvium, 15) Il rilievo di Rocca di Botte, inserito nelle speciali. Le giornate su tematiche di A segue a p.35 30 lumen Storia Storie di Poggio Cinolfo

oseph Segna Episcopus Marso- OPTIMI REGIS PRUDENTIA [?] / Irum, da un cartiglio rinvenuto AD / EPISCOPALEM MARSO- in archivio RUM CATHEDRAM / EVECTUS / EPISCOPUS EST ROMÆ CON- Nelle chiese di Poggio Cinolfo, ma an- SECRATUS / VII IDUS MAIAS che negli edifici civili dell'aggregato MDCCCXXIV / GRATÆ DEVO- urbano, contrariamente a ciò che si TIONIS ERGO / ARCHIPRESBI- può constatare in molti altri luoghi dei TER ANGELUS / DE LAUREN- paesi limitrofi, non appaiono tracce di TIIS / PONERE [?] CURAVIT. iscrizioni né su lapidi né su pareti: si ha Traduzione del testo: solo memoria di qualche epigrafe in A Dio Ottimo Massimo, / Giuseppe marmo, ma oggi risulta per lo più tutto Segna / arciprete di questa terra / dal / sparito e così non si ha memoria "sui 1802 fino al 1822, / quindi / canonico muri" né di avvenimenti né di persone penitenziere (1) / e contemporanea- illustri o comunque di cittadini bene- mente vicario capitolare dei Marsi / meriti. Le poche righe che seguono mentre la sede era vacante, / e da allo- vogliono mettere in risalto che ancora ra, solamente per la bellezza / e dol- una volta, facendo ricerca negli "ab- cezza dei suoi costumi: / lontano da bandonati archivi parrocchiali", si ogni appoggio degli uomini / lottando possono, almeno lì, trovare documen- Cartiglio in legno (50x40 cm. ca.). Arch. Parr. contro la sua modestia, / portato / Poggio Cinolfo. tazioni, per quanto effimere, tuttavia dalla faustissima prudenza [?] dell'otti- autentiche e che, celebrandoli e espri- Angelo Laurenti; lo ritengo interes- mo re / alla / cattedra episcopale dei mendo loro riconoscenza, ricordano sante e di una certa importanza in Marsi, / venne consacrato vescovo a uomini i quali tutto hanno dedicato al quanto mette in evidenza il carattere e Roma / il 22 maggio 1824: / quindi bene del paese e della popolazione. la personalità del presule, che ha la- per grata devozione / l'arciprete An- Giuseppe Segna nato a Poggio Ci- sciato molteplici manoscritti di diffe- gelo Laurenti / curò la pubblicazione. nolfo, dopo essere stato Parroco per renti argomentazioni e libri a stampa. svariati anni nel suo paese natale, di- Mi auguro in seguito, anche per la rile- Medici chirurghi in Poggio Ci- venne Vescovo della Diocesi dei Mar- vanza storica dell'intero territorio ap- nolfo, controversie sull'onorario si nel 1824 ed attese con attenzione, partente alla Diocesi, di poter comple- (1806-1811) zelo e oculatezza al suo ministero fino tare la biografia e la trascrizione com- alla sua morte avvenuta nel 1840. mentata delle parti più importanti del- L'organizzazione della vita della so- Quello in fotografia è un semplice le sue opere o comunque della docu- cietà all'interno dei nostri piccoli pae- cartiglio di legno – chissà come ancora mentazione che, sia mentre era par- si prima che vi fosse la soppressione esistente – scritto in occasione della roco sia durante il suo mandato come di alcuni "Comuni", a differenza di elevazione del sacerdote al comando Vescovo della Diocesi dei Marsi, egli quanto si possa credere oggi, era ben della Diocesi e venne redatto dall'allo- ha prodotto. strutturata sia nella impostazione bu- ra Parroco di Santa Maria Assunta don Trascrizione del testo: rocratica sia nella capillare attenzione D.O.M. / IOSEPH SEGNA / HUIS a tutto ciò che potesse far riferimento ~ TERÆ ARCHIPRESBITER / AB / al retto andamento dello stare insie- ANNO MDCCCII USQUE AD me all'interno della collettività: dal re- MDCCCXXII / HINC / CANO- golatore dell'orologio del campanile al ~ NICUS PÆNITEARIUS MAR- Governatore, dall'organista alla levatrice, SORUM / SIMULQUE VICARIUS dal predicatore quaresimale al Decurione, CAPITULARIS / SEDE VACAN- dall'esperto falegname al medico chirur- TE / INDE / SOLUMMODO OB go, appunto. Una struttura organiz- EIUS PULCHRITUDINEM / zativa che porterà Poggio Cinolfo nel- MORUM, SUAVITATEMQUE: / la sua totalità, a fiorire sotto l'aspetto HUMANO OMNI PROCUL AD- economico-sociale a favore dell'intera MINICULO / EIUS OBNITENTE popolazione durante tutto il 1700 ma Stemma di Giuseppe Segna Vescovo della Dio- cesi de' Marsi MODESTIA / FAUSTISSIMA che durante il primo ventennio del lumen 31 secolo successivo, a seguito della for- VS. Illma ordinare al Sindaco della Cen- all'art.22 della medesima legge è vietato ai zata soppressione come ente locale trale Carsoli, che paghi all'Oratore la somma Decurioni la restrizione dell'articolo 22 della autonomo e conseguente aggrega- di ducati 70, secondo le disposizioni del pre- regia legge. zione al comune di Carsoli, troverà lodato Nostro Augusto Sovrano, che Dio Sig.re la distanza che da detta mia Padria col una miriade di difficoltà in apparenza sempre feliciti, e della grazia & Aurelio Comune riunito di Poggio Cinolfo ripassa è di burocratiche, ma da imputarsi in spe- Segna supplica come sopra." tre miglia, e più, deve l'Oratore due volte la cial modo alla non diretta provenienza In una disposizione del 6 agosto 1811, settimana andarvi, ed ad ogni chiamata, che e appartenenza degli amministratori al l'Intendente dall'Aquila disporrà che il giornalmente accadono, sicchè per tal tragitto, paese specifico (2). sindaco di Carsoli debba provvedere a e per l'età avanzata di anni sessantadue deve La breve nota che segue vuole eviden- pagare il medico Aurelio Segna per il far uso di vittura(li)! Dunque col dispendio ziare la situazione relativa al "medico periodo che gli spetta e con l'onorario dedotto di docati venticinque nulla ci resta per chirurgo". Sì, al medico chirurgo! Nel fissato. il sostentamento della famiglia: quello appun- 1806, quando ancora Poggio Cinolfo Il chirurgo che viene nominato per la to, che dovevano li Decurioni riflettere per non era comune autonomo, Aurelio Se- popolazione di Poggio Cinolfo dopo fare tale strampa risoluzione, molto più che gna, proveniente da una illustre fami- Aurelio Segna sarà Bernardino Cap- era trascorsa la metà dell'anno, e da ciò risol- glia del luogo, è medico (3) nel paese pelli il quale però morirà nel 1810 co- vevano a tempo debito, l'Oratore non vi ma, come ricaviamo da una sua lettera me deduciamo dalla lettera di Sem- sarebbe più andato (ecco l'inganno). Supplica del 1811, avrà qualche difficoltà a farsi plicio Giuliani successivo medico. Le perciò vivamente la clemenza di S.V. Ill.ma pagare l'onorario dalla giunta comuna- missive sono sempre dello stesso tono, benignarsi ordinare al Sindaco della Centra- le e sarà costretto a ricorrere all'Inten- risultano essere richieste per avere ar- le, che gli paghi l'onorario di docati quaranta, dente della Provincia dell'Aquila. Que- retrati o aumenti di parcelle spettanti come l'anno scorso. Che della Grazia. Ut sta è la sua petizione - "supplica" (4): per legge per servizi non sempre ri- Deus "Aurelio Segna del Comune riunito di Pog- conosciuti. Così scrive il Giuliani al- Semplicio Giuliani supplico come sopra." gio Cinolfo Provincia di Aquila, Distretto di l'Intendente della Provincia dell'A- L'Intendente, prima di rispondere, Città Ducale umilmente espone ad VS. quila: "Poggio Cinolfo , 1811, chiede informazioni sia ai Decurioni Ill.ma, come fin dall'anno 1806 esercita la Il Chirurgo Giuliani per suoi onorarj da di Poggio Cinolfo sia al Sottointen- professione di Medico in essa sua Padria (5) quel Comune dente del Distretto di Città Ducale, coll'annuo onorario di ducati 70. Nell'ulti- All'Illmo Sig.re Intendente della Provincia di allora appartenente alla provincia del- ma seduta decurionale tenuta circa il fine del Aquila l'Aquila e quindi, sul fascicolo conte- passato Maggio per la formazione del nuovo Sig.re nente la pratica, così laconicamente Budjet (6) i Sigri Decurioni della centrale di Simplicio Giuliani della Centrale di Car- appunta: "Non ha luogo la domanda Carsoli per un loro capriccio, e senza riguar- soli Provincia di Aquila distretto di Città giusta l'informo che si è avuto su di dare la legge del nostro Augusto Sovrano (D. Ducale col massimo rispetto espone a V.S. essa". G.) in data del 16 ottobre 1809, con cui pre- Ill.ma, come fin dallo scorso anno 1810, Queste le risposte integrali - vale la pe- scrive l'onorario ai Medici di terza classe, e perché seguita la morte del fu Bernardino na leggerle con attenzione - dei Decu- senza avere avanti gli occhi il giornale di VS Cappelli Chirurgo nativo del comune rioni di Poggio Cinolfo Gioacchino Ill.ma N. 58, con cui nel n. 194 prescrive una di Poggio Cinolfo, fu dai Decurioni istal- Moscatelli e Giandomenico Segna disposizione della prelodata Maestà del Re, lato per chirurgo a Scavalco in q.sto co- e del Sottintendente Francesco Can- nella quale dice, che dall'articolo 13 fino mune coll'obbligo di due visite la settimana, ed crini da Città Ducale: all'art. 21 è proibita ai Sig.i Decurioni la di andarci ad ogni chiamata, conforme l'E- "Oggi che sono li 28 del Mese di Agosto del restrizione contenuta nell'articolo 12 della sponente avea fedelmente eseguito coll'onorario 1811, in vista di un esposto del Sig. Semplicio stessa legge del 16 Ottobre 1809, si faceva di docati quaranta, che puntualmente ne ven- Giuliani unitamente con venerato foglio del lecito ripagare l'onorario al Medico condotto ne soddisfatto. Sig Sottointendente in data dei 16 del Cor- nella somma di ducati 60. Nel passato mese di Maggio in occasione, che rente, esponiamo essendone stati richiesti, li Ogni qual volta i Sig.ri Decurioni vedevano vi fu seduta Decurionale nella centrale sudetta motivi per i quali, si è assegnata la somma an- restringere l'onorario al Medico era loro pre- di Carsoli, non so per qual motivo li Decurio- nua di docati venticinque al Sig. Semplicio ciso dovere, e doveroso fin dal principio del ni erroneamente ristrinsero all'Oratore l'ono- Giuliani di Carsoli per suo onorario in corrente anno fargli palese le loro mire, e non rario a docati venticinque senza sua intesa. qualità di Chirurgo a Scavalco. già svilupparle quasi nella metà dell'anno del La legge del nostro Augusto Sovrano (che Per la partenza da questo Comune di Poggio suo servizio. Dio feliciti) del dodici Ottobre 1809, nella Cinolfo il fù Chirurgo de Carolis condotto Sig.re Il supplicante in questo corrente quale si esprime l'onorario a Chirurghi de' in questo Comune, se ne cercò dal Sindaco e anno 1811 è stato obbligato pagare per la Comuni di terza classe Titolo 2° n.14 non si è Decurionato d'allora il rimpiazzo. Patentale carlini trentasei e mezzo e per la tenuta avanti gli occhi de' Decurioni, e nien- L'abilità del fù Chirurgo Cappelli di Patentiglia del Protomedico carlini tredici e temeno il Giornale di V.S. Ill.ma n. 58, con questo stesso Comune era limitata e perciò con grana due, epperò il suo onorario si restringeva cui nel n. 194 prescrive una sovrana disposi- la solita paga di annui docati quaranta fù a ducati 55 e grana tre. Supplica pertanto zione, nella quale fa vedere che all'art. 13 sino risoluto, e stabilito di assegnare docati venti al 32 lumen Cappelli ed altrettanti al sig. Chirurgo morte del di lui Collega non vi sia presa altra Decurionato del Comune principale Giuliani di Carsoli con condizioni e patti convenzione. In questo stato di cose mi sem- di Carsoli il 20 luglio 1817 approva la espressi che questi dovesse fare due visite la bra, che non possa spettare al Ricorrente nomina e per la somma da corrispon- Settimana, ed ad esser pronto a qualunque l'onorario di Ducati 40. Dopo che la con- dere decide che "sia pagato con il solito estemporanea chiamata, il che fu accettato dal venzione è per una metà di essi, e che si possa onorario dell'art. 12, stabilito per i Predica- detto Giuliani. Si è ciò praticato fino alla di più accrescersi altri Ducati 5 in conside- tori quaresimali" (9) non avendo altra morte del Cappelli seguita nel 1810, e doppo razione di esser loro nella condotta. voce a cui ricorrere per pagare un "re- ciò il Sig. Giuliani non ha prestato più del Io intanto le respingo la memoria sudetta, golatore " di orologio. (10) solito servizio di prima nè vi è risoluzione unitamente ad un foglio firmato dai due De- Sicuramente il continuo rintoccare decurionale, né providenza alcuna dell'au- curioni di Poggio Cinolfo relativo all'affare in delle ore metteva a dura prova l'orolo- mento sull'onorario del Sig. Giuliani più di questione, affinchè si compiaccia disporre l'oc- gio del campanile ed era quindi ri- docati venti. correnza. chiesta una continua manutenzione Per questi motivi, e perché si è trovato soggetto Sono con tutto il rispetto dei congegni fatti di ruote dentate, pesi idoneo che servirebbe questo Comune in qua- Francesco Cancrini (?)." e puleggie e ancora anni dopo, esatta- lità di Chirurgo coll'onorario di docati venti- mente il 29 luglio 1830, ritroviamo una cinque annui per far cosa grata al Sig.r Giu- Il "regolatore per orologio" di delibera del Decurionato per pagare liani non per capriccio, come esso allega gli fu Poggio Cinolfo un altro esperto "Regolatore", tale Giu- assegnata la ridotta somma di docati venticin- seppe Camilli "Ferraro", che prece- que annui. L'importanza del tempo che scorre è dentemente così aveva documentato Domen.Antonio Marcangeli Sindaco stata sempre sottolineata dall'uomo e in una lettera al Sindaco: Gioacchino Moscatelli Decurione anche in periodi in cui ci si regolava “Poggio Cinolfo 20 giugno 1830 Giand.co Segna D.ne" maggiormente con il sole, ci si rivolge- Certifica il qui sottoscritto Giuseppe Camilli A seguire la risposta del Sottinten- va con attenzione all'orologio del cam- Maestro Ferraro di aver per ordine del Sig. dente con oggetto "la memoria del Chi- panile della chiesa, ascoltando lo scan- Sindaco di Carsoli esaminata la macchina rurgo Giuliani condotto in Poggio Cinolfo": dire delle ore della giornata e della not- dell'Orologio di Poggio Cinolfo, ed di averlo "Provincia di Abruzzo Ulteriore Città Du- te. Nella chiesa parrocchiale di Santa trovato incapace di aggire [sic] perché vi e lo- cale 25 settembre 1811 Maria Assunta a Poggio Cinolfo il bel corato[sic] il Rocchetto della Banderuola, ed Il Sottointendente del distretto di Città quadrante in pietra locale dell'orologio indebolita la molla di essa per cui non può Ducale (7) posto sul campanile aveva comin- suonare, né può correre anche perché le Ruote Al Sig. Intendente della Provincia di Aquila ciato a far bella mostra di sé fin dal ricoperte di ruggine, ed esaminata la spesa per Sig. Int.e 1734 anno della fondazione dell'edi- far nuovo il Rocchetto, e la molla considero che Si dolse presso VS. Illma il Chirurgo Giu- ficio sacro, ma l'orologio meccanico a il Rocchetto posta la fattura di Carlini venti, e liani, condottato nel comune di Poggio Ci- pesi iniziò a funzionare verso la secon- la molla carlini dodici, e carlini dodici la nolfo, di esserglisi diminuito l'onorario, dopo da metà dello stesso secolo. L'usura del ripulitura. In tutto sono carlini quaranta- che era scorso mezz'anno della condotta, a dispositivo meccanico e il cattivo posi- quattro. In fede VS. Illma rimettendomi la di cui memoria zionamento della campana che avreb- per l'informo, sentito tanto il Sindaco della be dovuto segnare le ore e che spesso Centrale che l'Eletto e Decurioni di Poggio si scontrava con un'altra campana me- Cinolfo, m'incaricò riferire l'occorrente. diana, come risulterà in una lettera che Avendo pertanto preso conto dagli indicati l'Università di Poggio Cinolfo fatta al soggettivi quanto si dedusse dal Ricorr.te Vescovo della Diocesi per scambiarla Giuliani, i medici (?) mi hanno riconfermato, con quella della chiesa rurale della che negli anni addietro due erano li Chirurghi Madonna delle Grazie, costringeran- condottati nel Com.e di Poggio Cinolfo, cioè no la popolazione a ricorrere ad un Cappelli, e Giuliani ed a costoro con delibera- esperto "Regolatore per Orologio" (8). zione Decurionale venne assegnato l'onorario Dai rari documenti che rimangono a di Ducati 40 da dividersi metà per ciascuno. testimonianza di operazioni apparen- Seguita nello scorso anno la morte del Cap- temente secondarie ma tuttavia estre- pelli, non si accrebbe la fatica al Giuliani, poi- mamente necessarie in quel tempo, si ché non passò maggior servizio di quello, che rileva che già dal gennaio 1817 Do- dava in vita dell'altro, cioè di far le visite agli menico Nicolai di Poggio Cinolfo Infermi due volte la settimana. Ad ogni modo risponde all'offerta di lavoro chieden- quel Comune per far cosa grata al d.e Giu- do uno stipendio di "Docati 4", la stessa liani gli aumentò l'onorario di altri Ducati 5, somma cioè che viene richiesta negli sopra i venti, che percepiva in vita dell'altro, altri centri viciniori che posseggono Poggio Cinolfo, l'orologio della parrocchiale San- assicurandomi il d.o Sindaco, che dopo la un orologio similmente costituito. Il ta Maria Assunta (foto: Adriano Tarquini, 2010) lumen 33 Io Giuseppe Camilli , Ferraro." (11) Quell'anno Sindaco di Carsoli era Anto- nio Palmegiani, i Decurioni rispon- devano al nome di Alessandro D'Ora- zio, Gianfrancesco De Carolis, Gio- vanni Di Marco, Luigi Cappelli, Maria- no Ciccosante, Marcantonio Ippoliti, Domenico Malatesta.

Una scuola per un anno

Nel 1945, appena finita la seconda guerra mondiale, tutta l'Italia faceva un enorme sforzo per rialzarsi dalla mi- seria e dal dolore, per curare le ferite fisiche e morali, per tornare a vivere una normale vita. A Poggio Cinolfo, piccola frazione del Gruppo di professori e studenti, Poggio Cinolfo, a. 1946, Ingresso del Palazzo Baronale. (Foto: coll. comune di Carsoli, l'impegno fu in tut- Giuseppe Urbani) te le direzioni: si cercò di riprendere la se non ebbe un seguito per una serie di voce). vita quotidiana tornando a lavorare i difficoltà dovute maggiormente ai 2) Il 17 ottobre 1811 Poggio Cinolfo diventa ufficialmente frazione di Carsoli, ma in prati- campi, fonte principale di sostenta- costi di gestione, dette la possibilità a ca già dal 1807 il paese non ha più una valida mento, a curare maggiormente gli ani- giovani sia del paese ma anche di altri autonomia. mali, ad amministrare la vita di tutti i paesi, sia in provincia di Rieti che di 3) Già nel secolo precedente viene nominato giorni, a riaprire le scuole. Roma, di iniziare un curriculum di stu- ed è presente costantemente un "medico" a Nel paese vi erano sempre state le di che li avrebbe portati ad avere e pro- Poggio Cinolfo. Cfr. Arch. Parrrrocchiale - Poggio Cinolfo, Visite pastorali, passim (s. scuole elementari e già durante il con- fessare lavori di concetto e dirigenziali. catalog.). flitto le direzioni didattiche furono co- Nel gruppo di studenti tra i quali 4) A.S.Aq., Intendenza, serie II, Carsoli , b 525 strette a interromperle a più riprese e Sergio Caretti, Mario Portieri, Cesare B. "Supplica di Aurelio Segna all'Intendente della molti ragazzini, ormai grandi, vennero Flamini, Giuseppe Urbani di Poggio provincia di Aquila". obbligati a riprendere corsi il più pos- Cinolfo, vi furono anche altre ragazze 5) Ho preferito riportare, qui come in avanti, il testo integrale anche nella parte grammati- sibile regolari per concludere almeno il e ragazzi come Romano Romani di calmente non corretta per dare maggiore primo ciclo. Ecco, in tutto questo fer- Marcetelli, che diventerà professore e possibilità anche a coloro che vogliono stu- vore vi fu addirittura chi pensò di im- poi preside nelle scuole della Capitale, diare le evoluzioni linguistiche, di apprezzare piantare ex novo non una scuola ele- ed altri di Collalto Sabino. le cangianti sfumature dovute al tempo ed al mentare ma una scuola media e supe- Che strano ..! A Poggio Cinolfo, dopo luogo. 6) V. supra. riore. una guerra mondiale, fu possibile apri- 7) Ancora nel recente restauro della facciata La possibilità di avere a disposizione i re perfino una scuola media. In 50 anni della chiesa, non solo non si è provveduto a locali del Palazzo Baronale, già prece- di pace si è riusciti a chiudere una scuo- rimettere in funzione l'orologio fermo da dentemente utilizzato dalle truppe te- la media, una scuola elementare, una tempo immemore, ma il nero che marcava i desche come sede del comando terri- scuola materna!!! numeri romani si suppone fin dal '700, è stato abraso, chissà per quale bislacca idea! toriale durante la ritirata dopo l'otto 8) A.S.Aq., Intendenza, Serie II, Carsoli, b. 527 A. settembre 1943, suggerì a Rocco Gu- Terenzio Flamini 9) Ricordiamo che, in quegli anni, il "Predica- errini del vicino paese di Vallinfreda in tore Quaresimale" veniva pagato dall'ammi- provincia di Roma, di costituire un nistrazione comunale. Tornerò in altra occa- gruppo di giovani insegnanti e mettere 1) Il penitenziere è un sacerdote cattolico sione a parlare degli individui e del ruolo di che nelle cattedrali è autorizzato a confessare questa importante figura per l'epoca. insieme un certo numero di studenti 10) Ivi, ibidem. radunandoli anche dai paesi circo- anche in tutti quei casi speciali, che di norma sono sottratti alla competenza del sacerdote 11) A.S.Aq., Intendenza, Serie II, Carsoli, b. stanti Poggio Cinolfo. La scuola media ordinario. Il Canonico penitenziere, in parti- 528 B. privata fu costituita nominando il ven- colare, ai sensi del codice di diritto canonico 12) Qui ringrazio sia il Professor Walter Pul- titreenne Walter Pulcini di Arsoli (12), è un presbitero che fa parte di un Capitolo di cini che altri ex studenti per le natizie forni- canonici e che, per delega del Vescovo e in temi. Non ho potuto consultare documen- fino a quel momento unico laureato e tazione scritta. comunque il più giovane del corpo quei casi non riservati alla Santa Sede, ha la facoltà di assolvere da peccati o colpe che docente, come Preside per l'anno sco- latæ sententiæ farebbero incorrere nelle cosid- lastico 1945-1946. dette pene medicinali o censure (scomunica, La scuola durerà circa due anni e anche interdetto, sospensione). Cfr. Wikipedia (alla 34 lumen Storia Sindaci, commissari prefettizi e podestà di Pereto tra il 1920 e il 1955 a Relazione del delegato speciale Sig. straordinario Pasquale Bellisario, no- che il segretario politico del Fascio LDott. Gaetano Novelli letta nella tor- minato dal ministro dell'Interno con (prof. Antonio Lozzi) e il commissario nata consigliare del 28 Ottobre 1920 mise decreto del 24 gennaio 1925. A questo Bruno Di Bari erano legati da vincoli che in evidenza la grave situazione della impellente provvedimento, si aggiun- non hanno nulla a che vedere con la questione popolazione di Pereto, trascurata dal- se dopo pochi giorni la nomina del politica, ma, presumibilmente, stretti da inte- l'amministrazione comunale dopo il delegato ingegnere Roberto Morici di ressi privati che soli possono giustificare un tragico periodo della guerra 1915- Roma (30 gennaio 1925). Il nuovo atteggiamento di difesa da parte del Lozzi 1918 e del terremoto. Secondo il pare- funzionario mise in atto un progetto verso il Di Bari Bruno. Tali processi ac- re del Novelli (che era stato appena per il risanamento igienico dell'abitato compagnarono, con forme e ritmi di- nominato dal prefetto di L'Aquila), le di Pereto, ormai ridotto in uno stato versi, un vivace dibattito e, mentre il gravi deficienze riscontrate nell'ope- pietoso, soprattutto per la mancanza funzionario pugliese si era momenta- rato dell'ex sindaco e della giunta, ave- di fognature e per le pessime condi- neamente recato a Roma, una delega- vano lasciato senza alcuna assistenza zioni delle strade interne. I limiti del zione di Pereto capeggiata dall'ex sin- molte famiglie dei combattenti caduti commissario furono però evidenti sin daco Luigi Riccardo Vicario, occupò sull'Altopiano di Asiago o tornati a dal 27 marzo dello stesso anno, quan- gli uffici comunali disponendo che il Co- casa con gravi malformazioni fisiche, do venne nominato al suo posto l'en- mandante la tenenza di Tagliacozzo, restasse dovute ai prolungati combattimenti nesimo delegato: Bruno Di Bari, ven- qui, insieme ai rinforzi già giunti sul posto, nelle trincee del Trentino (1). L'anno tiseienne pugliese, fervente fascista dal finché non siasi del tutto chiarita la situa- dopo, il municipio, sempre commis- 1919. Con l'esigenza personale di tro- zione. Tutto ciò non impensierì il com- sariato soprattutto per il gravissimo vare a tutti i costi i colpevoli della ban- missario prefettizio, che anzi tornò in deficit accumulato, riuscì a recuperare carotta, e soprattutto di rispondere alle paese forte del beneplacito di Benito risorse preziose, dando in affitto le erbe pressanti richieste della popolazione, il Mussolini. Il 15 giugno 1925, nel bel estive nella Montagna di Pereto. Così per il pubblico ufficiale espose al prefetto le mezzo del marasma di tensioni avver- quinquennio 1921-1924, con l'alloga- gravi manchevolezze dell'amministra- se o favorevoli all'operato del delegato zione pagata da Generoso Fabiani di zione comunale, mettendo in eviden- straordinario, il Popolo di Pereto (non Petrella Liri e da Augusto Andreoni di za lo spregiudicato operato dell'ex sin- sappiamo se per timore o per convin- Roma, che portarono le loro mandrie daco Luigi Riccardo Vicario che, con zione) gli offrì, con solenne cerimonia, a pascolare sulle montagne di Pereto, e indebito arbitrario deposito e maneggio di una medaglia d'oro seguita da perga- dopo la definitiva separazione del ca- Lire 70.000,00 ricevute dalla Banca Ita- mena, facendo riportare sul giornale tasto con le due ex frazioni di Rocca di liana, credendo forse di recuperare L'Epoca (stampato a Roma), un artico- Botte ed Oricola, il comune reintegrò fondi per la pubblica finanza, finì inve- lo d'encomio al suo indirizzo, perché nel bilancio alcune importanti somme ce per provocare una dannosa opera- aveva retto per un anno con la sua vir- (2). In un contesto di dure contrappo- zione contabile (4). Durante l'aspra tuosa e saggia opera amministrativa politica le sizioni politiche, determinate da nu- contrapposizione politica, da più parti sorti del Comune. Una folta rappresen- merosi reclami indirizzati al capo della si invocarono nuove elezioni ammini- tanza, capeggiata da Antonio Lozzi, e provincia, il 1° dicembre 1923, la sot- strative, sconsigliate, però, dallo stesso dal commendatore ingegnere Francesco Vi- to-prefettura di Avezzano aprì un'in- commissario straordinario di Pereto, cario, in quella giornata ebbe per il fe- chiesta sull'operato della giunta comu- che fece presente al prefetto e al parti- steggiato lirici slanci di sublimi sentimenti, nale di Pereto, proprio perché i consi- to nazionale fascista le assurde propo- mettendo in rilievo gli importanti problemi in glieri avevano dimostrato l'incapacità ste richieste o volute dagli antifascisti, e se- gran parte risolti dalla oculata Amministra- di far fronte ad opere pubbliche ormai guaci dell'On. Corradini, affermando: Chi zione straordinaria, ed il fermo intendimento da tutti reclamate e diventate vitali per capeggia questo movimento è l'Avv. Luigi che il Commissario non deve abbandonare il il paese: scuole, municipio, fognature e Riccardo Vicario, già Sindaco di Pereto (5). Comune prima che non abbia completato il pavimentazione stradale. D'altronde, Tra notevoli rivalse personali, invidie e suo programma che è quello che più corri- con il denaro incassato dalla vendita beghe di partito, furono infine fissate sponde a quanto l'intera popolazione da del patrimonio boschivo e dagli affitti le nuove elezioni comunali, in un clima tempo si aspettava (…) Il Popolo plaudente, degli erbaggi estivi, potevano almeno avvelenato da polemiche e da Riservate con bracciate di lauri e medaglia d'oro, guarda affrontarsi le spese più urgenti (3). personali indirizzate al sotto-prefetto di in Lui, nel suo Nome eterno, alla Storia di Evidentemente, la giunta, ancora sor- Avezzano (poi trasmesse al prefetto di questo Paese, suggella consacra l'attestato da ai richiami popolari, venne azzerata L'Aquila). Diverse risultarono le de- della pubblica estimazione, Pereto, 24 Mag- di nuovo e sostituita dal commissario nunce anonime, nelle quali si leggeva gio 1924-24 Maggio 1925 (6). In seguito, lumen 35 per ragioni politiche e d'ordine pub- Antonio Giovannetti (già vice se- 3) A.S.Aq., Prefettura, Atti di Gabinetto, anni blico, il partito fascista, con l'ausilio del gretario del comune di Avezzano). Nel 1919-1927, b. 37. 4) A.S.Aq., Prefettura, Serie II, Affari dei Comuni, tenente dei carabinieri di Pereto, ri- suo rendiconto al prefetto di L'Aquila, VIII Vers. (1919-1929), Pereto, 1909-1927, b. tenne opportuno far dimettere il cava- denunciò ancora una volta la disa- 909. Già dal 1911 gestivano il comune di liere Bruno Di Bari che per impegni pro- strosa situazione trovata in paese, sta- Pereto, come sindaco e vice-sindaco, il cava- fessionali, venne costretto a tornare in volta per effetto dei ripetuti bombardamenti e liere avvocato Carlo Vicario e suo fratello in- Puglia. L'anno dopo (3 marzo 1926) la della prolungata occupazione da parte delle gegnere Francesco Vicario. Nel 1925, Carlo, divenne consigliere della Corte dei Conti. situazione era di nuovo peggiorata e truppe tedesche. La strada comunale che 5) A.S.Aq., Prefettura, Atti di Gabinetto, anni l'attuale commissario Romolo Fusco, da Pereto si riallacciava alla Tiburtina- 1919-1927, b. 37. Il commissario straordinario venne scacciato dai fascisti Giuseppe Valeria e allo scalo ferroviario era ri- del comune di Pereto aveva rivolto questo Iacuitti, Enrico Vendetti ed Antonio masta quasi totalmente distrutta. Tut- invito al Partito Nazionale Fascista, Federazione Lozzi, segretario politico del Fascio, tavia, durante la sua gestione, fu co- della Provincia di Aquila, sedente in Sulmona, che il 16 marzo 1925 aveva trasmesso le sue coadiuvati dai membri del Direttorio struito l'asilo infantile per iniziativa rimostranze al prefetto aquilano Federico Alberto Penna ed Emilio De Santis privata e presieduto dal reverendo ar- Châtelain. Anche se l'ex sindaco Luigi Ric- (7). Il 15 luglio 1926 la vertenza ciprete don Felice Balla, retto dalle brave cardo Vicario era un fervente fascista e dello demaniale fra i Comuni di Carsoli e di suore Del Calvario, con la frequenza di cin- stesso partito del commissario prefettizio, cer- Pereto, a causa della contrada denomi- quanta bambini. Il 28 settembre 1951 cò in tutti i modi di scalzarlo, perché era stato messo in cattiva luce di fronte alla cittadinanza nata Fontecellese o Fonte Cellesi, chiamò in Antonio Falcone divenne sindaco di e alle autorità superiori. causa il podestà del paese, preoccu- Pereto. Nel quadriennio 1951-1955 fu 6) L'Epoca, Anno IX, Num. 142, Roma, Mar- pato di salvaguardare l'ordine pub- eletta la sindachessa Pia Vicario, con tedì 16 Giugno 1925, Dagli Abruzzi. Una medaglia blico. L'intervento dei reali carabinieri, verbale di giuramento del 12 luglio d'oro ed una pergamena al Commissario cav. Di Bari che presidiarono la zona invasa dagli 1951. Tra i consiglieri rileviamo i nomi Bruno, Pereto, 15 Giugno 1925, p. 2. Lo zelante commissario, l'anno prima, sullo stesso gior- abitanti di Villa Romana, evitò di: Antonio Falcone, Giuseppe, Fran- nale di Roma, aveva fatto pubblicare la notizia probabili scontri tra i contadini. Il 5 cesco e Domenico Sciò, Antonio Cri- con la quale Pereto, industre laboriosa e grata, con agosto del 1927 Bernardo Santese di- stofari, Evangelista Ippoliti, Pietro bracciate di lauri offriva al Grande Duce del Fascismo ventò podestà di Pereto. Per colmare il Grossi, Ruggero ed Ivo Iannola, Ma- la cittadinanza onoraria (Dagli Abruzzi. Una deficit finanziario fu costretto a ven- rio Giustini, Domenico Palombo, Pie- pergamena a Mussolini. Pereto, 5 Settembre 1924). 7) A.S.Aq., Prefettura, Atti di Gabinetto, I Vers., dere i boschi comunali di Macchialunga tro Toti, Giovanni Iadeluca e Antonio Anni 1919-1927, b. 37. In ben 18 punti, il sot- e Selva Piana (8). Il 19 dicembre dello Fiorentini. Il 10 agosto di quello stesso to-prefetto di Avezzano aveva denunciato ai stesso anno, Corrado Martellacci ven- anno, con una Riservata indirizzata al suoi superiori le deficienze comunali, dopo ne chiamato alla carica di podestà. Il 4 prefetto di L'Aquila, il Brigadiere a piedi l'ennesima inchiesta sull'operato del commis- gennaio 1928, nacque la Sezione di Pere- Carlo Gentile, Comandante la Stazione di sario. 8) A.S.Aq., Prefettura, Serie II, Affari dei Comuni, to della Federazione Provinciale dei Sindacati Pereto, scriveva della signorina Vicario VIII Vers. (1919-1929), Pereto, 1909-1927, b. Agricoltori Fascisti di Aquila. La popola- nubile e benestante: Nell'ambiente di Pe- 909. zione di Pereto nell'anno 1929 rag- reto è ritenuta di buona moralità e bene 9) A.S.Aq., Prefettura, Serie II, Affari dei Comuni, giunse la cifra di 1.739 abitanti. Il 30 accettata come Sindachessa, discendente da VIII Vers. (1918-1929), Pereto, 1918-1929, b. settembre 1939, l'avvocato Luigi Ric- famiglia nobile. È risaputo, però, che durante 910; A.S.Aq., Prefettura, Serie II, Affari dei Comuni, VIII Vers., Pereto, 1930-1931, b. 602; cardo Vicario tornò in auge come il passato regime fu fiduciaria dei fasci fem- A.S.Aq., Prefettura, Serie II, Affari Speciali dei podestà del paese; il 17 ottobre 1944 minili e fascista convinta (9). Comuni, Pereto, 1942-1952, b. 610; A.S.Aq., divenne podestà il ragioniere Anto- Prefettura, Atti di Gabinetto, II Vers., cat. XXI.3, nino Ruggiano. Dal giugno 1944 al Fulvio D'Amore Pereto, b. 183. marzo 1945 fu sindaco Antonio Ca- merlengo, comunista e segretario della * 1) Le fonti citate in queste breve saggio, sono * * locale Camera del Lavoro. Dopo aver state trattate ampiamente nell'incontro cul- A Notizie in breve, da p. 29 dato le dimissioni, venne sostituito da turale tenuto dal sottoscritto all'Università del- Giuseppe Camerlengo. Fino alla fine la III età e del tempo libero Piana del Cava- valorizzazione turistica e culturale, del luglio 1946, fu sindaco di Pereto liere, Sede distaccata di Avezzano, il 28 no- saranno definite in un programma Settimio Cicchetti; dal 1° agosto al 13 vembre 2009. Notizie dettagliate sul terre- che l'Amministrazione comunale in- moto del 1915 con la partecipazione dei sol- ottobre 1946, venne nominato primo dati di Pereto alla prima Guerra Mondiale, tende mettere a punto, d'intesa con cittadino Ercole Mastroddi. Il 26 sono in attesa di essere pubblicate. La rela- organismi ed associazioni del ter- settembre 1949 Tito Moretti (sindaco zione del commissario Novelli si trova in Ar- ritorio. La Lumen ha chiesto all'Am- di Pereto), a capo di una giunta comu- chivio di Stato di L'Aquila (d'ora in poi A.S.Aq), ministrazione di farsi parte attiva per nista, occupò arbitrariamente le terre Prefettura, Serie II, Affari dei Comuni, VIII Vers. ricollocare, in una sede idonea, il (1919-1929), Pereto, 1894-1921, b. 661. Della Confraternita di S. Giovanni Battista 2) A.S.Aq., Prefettura, Serie II, Affari dei Comuni, miliario romano di S. Vincenzo, di Pereto. Il 18 novembre 1950, di nuo- VIII Vers. (1919-1929), Pereto, 1909-1927, b. rimasto in custodia in un locale del vo, il comune fu commissariato da 909. Comune di Oricola dopo la mostra A segue a p. 36 36 lumen Storia Santa Maria in Cellis in Carsoli, anno 1552 Madonna con Bambino: immagine nascosta in un contratto

l piccolo archivio della chiesa par- Irocchiale "Santa Maria Assunta in Cielo" di Poggio Cinolfo, come tutti gli archivi, a prescindere dalla quantità di materiale in essi contenuta, ricopre un ruolo di notevole valenza storico- documentale, che dovrebbe spingere ogni parroco o chi ne è l'amministra- tore a tenere con la massima cura, nella catalogazione, nella conservazione, nel- l'aggiornamento tutto il materiale carta- ceo sia manoscritto che a stampa o tal- volta anche testimonianze storiche in stoffa, in legno, in lamina di metallo o Reimpostazione ingrandita dell'immagine della altro. Negli archivi, anche nei più insi- Madonna con Bambino raffigurata nel timbro a gnificanti, si può trovare di tutto: docu- secco menti ritenuti all'epoca in cui sono stati 1) All'interno del ripiego dell'angolo del foglio prodotti di notevole interesse oggi sono è ancora rimasta una piccola scaglia di ceralac- Originale del contratto del 1552, Arch. Parr. Pog- ca al tempo servita per evidenziare l'immagine solo delle note di cronache; altre volte gio Cinolfo. Affitto di un prato per sei pollastri annui manifestazioni della vita quotidiana al- simbolo. attorno a quegli anni le cronache do- 2) È in corso la trascrizione integrale con note lora di normale amministrazione, oggi esplicative di questa importante raccolta che ci rivelano una infinità di notizie. È il cumentate riportano che nel monaste- l'allora Arciprete Giuseppe Segna volle rilega- caso del documento che, lacerto di un ro era presente una raffigurazione di re in un unico volume, tramandandoci insieme contratto di affitto, assume importan- Maria, già probabile oggetto di devo- ai documenti originali anche notizie sulla par- za non tanto per il testo quanto per il zione di Francesco d'Assisi. (3) rocchia di Poggio Cinolfo. Giuseppe Segna, di 3. Si potrebbe ipotizzare che l'incisore vasta cultura, e di notevole lucidezza mentale, timbro a secco (1) apparentemente ha lasciato anche manoscritti di preghiere e senza grande importanza. del timbro abbia voluto riprodurre ta- considerazioni bibliche nonché libri a stam- Dunque, mi si perdoni la sintassi for- le raffigurazione, oggi introvabile, allo- pa. Fu in continua attività facendo brillare la zata, in una raccolta di manoscritti ra di grande devozione proprio per il Parrocchia di Poggio Cinolfo e non a caso ver- fatta dal Vescovo Giuseppe Segna e legame con San Francesco. rà eletto Vescovo della Diocesi dei Marsi nel Trascrizione possibile del contratto: 1824. L'insieme di notizie sulla sua vita pro- che egli stesso intitola "Miscellanea" durranno a breve una ulteriore pubblicazione: (2), si trova questo unico foglio dove in Die 17 junij 1552 sono spinto dalla certezza che persone come basso a destra ho notato quasi casual- Noi Abate Antº: de pulcinis de Cellis il Vescovo Giuseppe Segna debbano essere mente una importante raffigurazione ad˜psente abate dete // nente ecc ˜ santa conosciute perché hanno ancora da dire ed di "Madonna in trono con Bam- Maria delle cell˜. locamo ad Marco // del insegnarci qualcosa. poio Cinolfo uno certo prato de ditta ecc.a 3) Cfr. T. Flamini, Profilo storico del Convento di bino". La Madonna è seduta in trono e San Francesco in Poggio Cinolfo, Gorle 2000, pp. con il braccio destro sorregge Gesù posto (?) // nel teritorio del pogio dove se 15-17. che a sua volta sembra avere il braccio dice la pantanella (?) // de sãta maria iusta * destro alzato in segno di benedizione; tali cõfini de lato la silva (?) // de ditta ecc.a * * entrambe le figure manifestano un'au- e da lato le cose de cola de mezza (?) // A Notizie in breve, da p. 35 reola e sono raffigurate sospese sulle roma et altri cõfini della la locatione di detto nuvole. Le rappresentazioni ai lati non //prato[.....]per tre añi, et [.....]debia re- sugli Equi. La Lumen ha presentato le sono del tutto comprensibili. sponder˜ (?) // per la ditta locatione sei pol- bozze per i pannelli informativi da Sicuramente questo documento può lastri annui // et nõ li respondendo li possa installare nei complessi storico-mo- portare ad alcune considerazioni che [……] // li frutti et de q˜llo prato pigliasse numentali di Colle S. Angelo, Santa vale la pena esternare: e // così promitte˜o observar et noi dalla altra Maria in Cellis e S. Vincenzo. Per i 1. La Madonna con il Bambino sono il // […..]quanto di sopra scritto e fatto // la pannelli sono stati esaminati alcuni simbolo sia della chiesa con titolo di presente per sua cautela di mia mano // ide˜ tipi di installazione e nei giorni suc- "Santa Maria in Cellis" che dell'antico Abas ant.o ut supra // manu p˜p. cessivi l’Associazione ha consegnato, complesso monastico. i testi definitivi. (C. De Leoni) 2. Il timbro risale almeno al 1552 e Terenzio Flamini 3. Roma, 24 aprile-5 ottobre 2010. A segue a p. 37 lumen 37 Storia Castel di Tora: breve nota storica

in da imprecisabili, remote epo- Fche, immerse nelle nebbie di un'antichità senza tempo, "Castrum Vetus", oggi Castel di Tora ( RI ), è sta- to rifugio, in caso di bisogno, per i contadini della pianura sottostante. Luogo pressoché inaccessibile, domi- nante l'antica pista aperta dai sabini intorno al X secolo a. C., lungo le rive del fiume elevato a strapiombo su una rupe che si erge su una collina dai fian- chi scoscesi e di difficile accesso. Era rifugio e difesa contro male intenzio- nati di ogni risma che in ogni tempo, specie dopo la fine della "Pax Roma- na", infestavano la campagna, depre- dando e terrorizzando gli indifesi con- Castel di Tora in una cartolina spedita nel 1937 (Archivio: S. Maialetti) tadini, non di rado bruciandoli insie- struttura in legno, frascame e paglia, dalla collina dominavano la pianura, me alle capanne nelle quali vivevano alzata su un basso muricciolo a secco, come dall'epoca protostorica ai tran- sparsi per i campi secondo l'antico co- giunte, pressoché immutate fin quasi ai sumanti Sabini garantiva sicurezza e stume sabino, che i tanti secoli di orga- nostri giorni, nelle quali gli antichi abita- ristoro a quanti dalle aspre terre dell'in- nizzazione romana non avevano mo- tori nel momento del pericolo, si rifu- terno percorrevano la "via" che dalla dificato. Da quella altura si godeva un giavano e vivevano, dopo la cristianiz- forca del monte Navegna scendeva bellissimo panorama della valle cir- zazione, le loro giornate in vista del sa- per l'antico "Campilianus", dirigendo costante, che permetteva di control- cello della loro protettrice di sempre: la verso i fertili campi della piana del Te- lare tutte le vie d'accesso e prepararsi a martire Anatolia, che da un colle prospi- vere dagli inverni miti, le greggi, prin- difesa, avvertendo i tanti sparsi nella ciente, vegliava su di loro. cipale ricchezza delle popolazioni del- piana. Dava rifugio e protezione anche A poco più di un tiro di sasso, oltre la l'interno. contro i lupi che, non meno temibili lieve depressione dell'attuale piazza, Il passare dei secoli e l'intervento, non degli altri predoni, imperversavano sulla sommità di un altro rilievo che sempre saggio, dell'uomo ha sovver- per le campagne, specialmente d'in- delimita il colle verso nord ovest e do- tito l'assetto della Valle ed il ruolo dei verno, quando la neve, togliendo loro mina l'altro versante della piana solcata suoi componenti, ma l'antico castrum, ogni possibilità di procacciarsi cibo, ne dal fiume, meno evidente, oggi, dopo alto sulla rupe, che noi detrattori Col- acuiva la fame, aggirandosi in peri- una secolare urbanizzazione, sorse un lepiccolesi chiamiamo affettuosamen- colosi branchi persino entro i centri insediamento gemello all'altro, che a- te "Padullu de u Diaulu" ( Pollaio del abitati, contro i quali le effimere ca- vrà la stessa evoluzione e, come il fra- Diavolo ), ne testimonia l'antico ruolo. panne quasi non offrivano difesa, che tello, nei secoli successivi verrà forti- rimaneva affidata solo alla temerarietà ficato. I suoi ruderi sono ancora eviden- Pietro Carrozzoni di qualche coraggioso capace di af- ti come "Rocca Sbracata" e "Lu Buscio- * frontarli. Drammatiche e temibili, nei ne", in fondo alla via un tempo domi- * * tempi bui, le ricorrenti scorrerie di nata dalla "Porta Fiorenzola" aperta A Notizie in breve, da p. 36 bande organizzate di predoni barbari, nel primo recinto di mura. Nel tra- dagli Ungari ai Saraceni, di cui queste scorrere del tempo lo spazio tra i due" S. O. S. Abruzzo. Le straordinarie terre conservano dolorosa memoria in castelli", reso sicuro dalla loro pre- sale di Castel S. Angelo stanno ospi- alcuni toponimi spesso ricorrenti nelle senza, diverrà rifugio rassicurante per tando questa mostra per non far di- campagne. Proprio da queste venne altra gente, e trasformando i due pri- menticare le tremende ferite inferte una forte spinta al definitivo costituirsi mitivi nuclei gemelli in un corpo unico, dal sisma il 6 aprile 2009, alla popola- del "vicus", evolutosi quindi in "ca- cementati da tutte le altre "casae" sorte zione ed al tessuto monumentale e strum", di quei primitivi rifugi sulla som- nello spazio franco tra le due rocche. E artistico della nostra regione. Abbia- mità della rupe inaccessibile, di poche " lo sarà ancor più di quanto facessero mo visitato la mostra, anche per in- casae", in realtà capanne dall'arcaica all'inizio i due gruppi di capanne, che formarne i lettori che non avessero A segue a p. 37 38 lumen Terremoti I soccorsi del comitato modenese a Pereto nel gennaio 1915

ubblichiamo l'intervento del no- Pstro socio, il dr. Michele Sciò, pre- sentato nel convegno dal titolo 1915- 2009: i terremoti in Abruzzo, organizza- to dalla SIGEA e svoltosi a Pereto nel- la chiesa di San Giovanni Battista l' 8 agosto 2009. Stampiamo solo alcune immagini proiettate nel corso della relazione.

«Buon giorno e grazie di essere inter- venuti a questo incontro. L'argomento che mi è stato affidato ri- guarda l'aiuto offerto dalla città di Mo- dena, e di ampia parte della sua pro- vincia, al comune di Pereto in occasione del terremoto del 13 gennaio 1915. Tratterò questo argomento partendo da lontano, quel tanto che basta ad in- Fig. 1. Cartografia relativa al sisma del 1349, Pereto è indicato con l’asterisco (da: CNR, Progetto Finalizzato Geodinamica, Atlas of isoseismal maps of italian earthquakes, Bologna 1985, p. 17) trodurlo nella storia del nostro paese. Per Pereto non esistono riferimenti a priato Celle; il primo cominciò infatti era indiretta o affidata al caso. terremoti prima del 1915, anche negli ad essere usato dal Seicento. Gli effetti Se nulla di certo abbiamo per il passa- scrittori più antichi, come Gian Ga- sismici segnalati (valutabili al IX grado to, i dati recenti dimostrano senza om- briello Maccafani; lo stesso si deve dire della scala Mercalli) sembrano inoltre bra di dubbio che la nostra è zona si- per gli storici della regione marsicana, più aderenti alla zona epicentrale, piut- smica (fig. 2). M. Febonio (sec. XVII) e P. A. Corsi- tosto che a una zona periferica come la Ed ora veniamo al nostro argomento. gnani (sec. XVIII), che hanno trattato nostra. Le notizie degli eventi sismici dei primi anche del Carseolano. Non mi dilungo su un documento del anni del Novecento che coinvolsero Solo in questi ultimi decenni si è co- 1458 riguardante il passaggio dello jus Magliano dei Marsi (1904) e Messina minciato a parlare del terremoto che patronato della chiesa di San Silvestro di (1908), giungono a Pereto sotto forma nel 1456 devastò larga parte del Regno Pereto alla famiglia Maccafani, in cui di richiesta di aiuti. di Napoli perché M. Baratta nella sua non si accenna al terremoto, forse, Il nostro paese affrontava in quegli an- opera I terremoti d'Italia, edita nel 1901, perché i cronisti del tempo non rite- ni gravi problemi di bilancio, prodotti citò Carsoli tra i centri colpiti, con 202 nevano interessante citarne gli effetti, per lo più dai traffici del gestore della morti e solo 11 case rimaste in piedi. al pari di un evento bellico o politico. tesoreria comunale; la tassazione loca- Così per molti è stato ovvio pensare Ad esempio i danni del terremoto del le toccava il massimo dell'imponibile e che se un simile disastro toccò Carsoli, 1349 ad Aquila e Sulmona sono noti gli stipendi venivano pagati spesso con altrettanto poteva essere accaduto nei grazie a documenti degli archivi ponti- ritardo. paesi limitrofi e tra questi Pereto. fici e non a quelli locali. Questo terre- Esisteva un'unica organizzazione di Non entro nel merito degli aspetti tec- moto, come vediamo dalla carta (fig. 1) soccorso generale, "la Congregazione nici degli effetti generati dalle onde si- procurò danni ad Aquila, a Roma e a di Carità", nata agli inizi dell'Ottocen- smiche, rimango nel campo storico. Subiaco, ma non sappiamo nulla della to e poi meglio disciplinata dai governi Già questa notizia presenta qualche la- nostra zona, che è compresa nell'area unitari. Questa aveva il compito di so- to oscuro. delimitata dai centri indicati. La fusio- stenere i poveri nel momento del biso- La fonte probabilmente è una delle ne nel 1357 di una campana per la vec- gno; per statuto non aveva compiti di tante varianti della relazione anonima chia chiesa di San Silvestro può avere un prevenzione, ma solo di soccorso, do- (senza data topica e cronica) presen- significato? Difficile dirlo, perché a quei po che si era prodotto lo stato di ne- tata al card. Prospero Colonna, varian- tempi anche un terremoto disastroso cessità; nulla quindi che potesse richia- ti i cui contenuti suscitano dubbi di poteva essere percepito come un even- mare, anche alla lontana, l'attività svolta veridicità. Salta all'occhio l'uso del to- to che rientrava tra gli imprevisti del oggi dalla Protezione Civile. ponimo Carsoli al posto del più appro- vivere di tutti i giorni. La loro memoria Registriamo in ugual modo la totale as- lumen 39 senza di associazioni di cooperazione e di mutuo soccorso, che esistevano invece già in altre parti d'Italia e della Marsica. A livello urbanistico vigeva un rego- lamento edilizio assai generico, risa- lente al 1870, che non indicava precise modalità di costruzione per i nuovi fabbricati. Si faceva attenzione a che le nuove abitazioni non invadessero il suolo pubblico o intralciassero la via- bilità, che le norme igieniche fossero rispettate, ma nulla che imponesse particolari criteri costruttivi. Questa situazione poco brillante era gravata inoltre da una sensibilità am- ministrativa tragicamente fatalista, co- me si evince dalla motivazione che Fig. 2. Dati relativi all’ultimo sisma verificatosi nel territorio di Pereto respinge una richiesta di contributi ad cnici arrivarono con l'occorrente per aperture senza volte. Solo tre i feriti lievi. uso scolastico (fig. 3). dare un soccorso generico e per costrui- La squadra fu divisa in due gruppi: uno La mattina del 13 gennaio 1915 arriva re 50 baracche. Portarono con sè anche si dedicò alle demolizioni, puntella- la tragedia. Le notizie giungono sten- due mezzi meccanici per trasportare il menti e riparazioni; l'altro alla costru- tate, poi si fanno circostanziate, sino a legname necessario dalla stazione ferro- zione delle baracche. La loro azione fu chiarire le dimensioni della catastrofe. viaria sino a Pereto. ostacolata dal mal tempo. Il primo telegramma parte da Taglia- Altri aiuti, indumenti e generi alimen- I lavori più pericolosi vennero eseguiti cozzo, poi dal Prefetto di Frosinone, tari, giunsero dal circondario di Ca- dai pompieri; gli operai avventizi si seguono, ove possibile, i rappresentanti strovillari in prov. di Cosenza. occuparono dei restauri, perché non delle località colpite (fig. 4). Il 2 febbraio i modenesi, con un inge- erano assicurati e non avevano la ne- Il giorno 14 la Giunta municipale di gnere del Genio Civile, fecero un so- cessaria preparazione. Modena telegrafa al Ministero dell'In- pralluogo per valutare i danni, per for- Questo scrissero i tecnici modenesi terno che una squadra dei suoi pom- tuna solo materiali: 11 fabbricati ven- delle case di Pereto: pieri è pronta per prestare i necessari nero dichiarati inagibili, ma i fabbricati La costruzione delle baracche (il pro- soccorsi (fig. 5). [apparivano] tutto [ciò] che si può pensare getto del geom. Bertazzoli-Cova ne La squadra fu prima destinata a Gioia di peggiore del genere. Antri cavernosi, scale prevedeva 16 doppie per i terremotati, dei Marsi e poi inviata a Pereto, dove di pietra o di legno senza sostegni (non costu- più una scuola, una palestra e le ba- giunse alle 20 del 1 febbraio 1915. I te- mano a Pereto) muri mal connessi, […], racche per i maestri) fu realizzata nella località Ara Santese, dove oggi è l'edi- ficio scolastico, su un terreno che il co- mune aveva acquistato in un'asta pub- blica relativa al fallimento dell'ex teso- riere comunale. Una zona, come ve- diamo anche oggi, ben collegata con la strada provinciale. Visitarono la squadra dei soccorritori l'on. Agnini e i sindaci di Finale Emilia e Mirandola; il 31 marzo giunsero an- che il sindaco di Modena, avv. Gambi- gliani-Zoccoli, e l'on. Nava. Tutti si resero conto delle desolanti condizioni civili della popolazione di Pereto e cercarono di dare un aiuto anche in questa direzione, costruendo un ba- Fig. 3. Delibera n. 86/1904 del Consiglio Comunale di Pereto. Il Comune di Avezzano chiedeva un con- racca per la scuola e una per l'asilo. Chi tributo facoltativo per il proprio ginnasio, che fu negato con la seguente motivazione (parte sot- tolineata): [...] trattandosi di una spesa facoltativa ed essendo il Comune al limite legale della so- si prodigò in particolar modo in questa vraimposta, non può l’Amministrazione aderire alla domanda [...], tanto più che nessun utile ne verrebbe alla popolazione di Pereto la quale, dedita esclusivamente all’agricoltura, non sente il bisogno del- direzione fu l'on. Agnini, che cercò di l’istruzione secondaria [...]. portare l'intervento modenese oltre 40 lumen Tra gli oggetti esposti fi-gurano dipinti, croci processionali, maioliche, reliquari. Di grande inte- resse la parte archeologica con armi, ornamenti, sculture, epigrafi e basso- Fig. 4. Telegramma con cui il sindaco di Tagliacozzo informa il Ministero dell’Interno dell’avvenuto rilievi. In questa sezione figurano al- terremoto (ore 9,30 del 13.01.1915; la prima scossa avvenne alle ore 7,53) cuni reperti di area carseolana, una fibula di bronzo a navicella, un bron- zetto di guerriero ed, in prima assol- ta, uno dei pannelli di arenaria, del monumento celebrativo figurato ed epigrafato proveniente da Poggio Ci- nolfo di Carsoli, in custodia presso la Fig. 5. Il sindaco di Modena comunica al Ministero dell’Interno che una squadra di pompieri del corpo Soprintendenza archeologica di municipale è pronta per portare soccorso dove necessario Chieti. Di questo reperto la Lumen, l'emergenza creata dal terremoto, ma Per maggiori notizie si veda: per prima, ha dato ampi resoconti suscitò la reazione del sen. San Don- nelle sue pubblicazioni (il foglio di Lu- nino, che pur ritenendo valide queste Notizie sui danni del terremoto marsicano a Pereto men nn. 2/2001, 12/205; Quaderno (1915) e sul Comitato Modenese, in il foglio di Lu- intenzioni, le reputava non strettamente men, 8 (2004), speciale Documenti e Ristampe, n. 38/2009 di T. Sironen Un trofeo in indispensabili in quel momento. pp. 17-18; M. Scio, Dal terremoto a un quartiere. osco da Poggio Cinolfo). Per l'occasione è I peretani si comportarono bene nei Le origini di Borgo Modena a Pereto, in il foglio di stato realizzato, un bellissimo ca- confronti dei loro soccorritori e collo- Lumen, 9(2004), pp. 7-13, con molte foto d’e- talogo della mostra di ben 239 pagine borarono con essi in tutti i modi. poca e la planimetria dei baraccamenti. a colori di grande formato in cui figu- Sempre di M. Sciò è previsto per la fine del- I lavori della squadra modenese si con- l’anno la stampa di un quaderno che raccoglie i rano tutti i pezzi esposti. Lumen ha clusero a metà marzo 1915 e prima diari dei corpi militari che hanno prestato i acquistato una copia del catalogo, della partenza la Giunta comunale de- soccorsi nel 1915 in vari luoghi della Marsica. consultabile dai nostri lettori nella se- libero che il baraccamento assumesse de dell'associazione. (C. De Leoni). il nome di Borgo Modena, per esprimere * 4. Roviano, 24 aprile 2010. Nel sug- il riconoscimento della popolazione * * gestiva ambientazione del castello verso la città che aveva capeggiato l'o- baronale di Roviano, alla presenza di A Notizie in breve, da p. 37 pera di soccorso. un folto pubblico, si è svolta la con- Gli ultimi resti delle baracche furono avuto modo di farlo. La mostra, sotto ferenza di presentazione del Progetto demoliti negli anni Cinquanta con la l'alto patronato del Presidente della di valorizzazione archeologico-naturalistica costruzione dell'edificio scolastico e a Repubblica, per le finalità di allarme dell'Antica Via Valeria e di Ponte Scuto- ricordare l'opera dei modenesi rimase generale sul nostro patrimonio cultu- nico. La Lumen, per espresso invito, il nome Borgo Modena, che cominciò a rale, ha ospitato i beni salvati dopo il era presente ai lavori. Si ricorda ai svilupparsi dopo la Prima Guerra sisma, ma anche quelli recuperati, in lettori che sul n. 18/2007 de il foglio di Mondiale fino ad assumere le dimen- circostanze diverse, dalle Forze del- Lumen (pp. 26/29) sono state pubbli- sioni attuali. l'Ordine e quelli affidati dai privati in cate delle Note tecniche sul ponte Scutoni- Quella riscossa sociale avviata con la custodia alle istituzioni, come nume- co, con apparato illustrativo e copia a costruzione di una scuola e di un asilo rose altre opere non coinvolte nel di- colori della sezione della Tabula Peu- durò poco, perché troppo diversa e sastro e che sono testimoni autore- tingeriana, di C. De Leoni e S. Maia- troppo distante era la mentalità locale voli della presenza dei beni in varie letti. In apertura dei lavori, gli inter- da quella modenese. sedi espositive d'Abruzzo. Per ricava- venti delle rappresentanze istituzio- La Grande Guerra che da li a poco re un'idea sulla consistenza delle ope- nali. Il Sindaco di Roviano, dott.ssa porterà molti lutti a Pereto, unita ad re esposte, nelle diverse sezioni, elen- Laura Brancazzi, ha indicato, come una sensibilità civica che stentava a chiamo i principali territori di prove- finalità del progetto, la destinazione crescere, permise il risveglio di un cer- nienza: Alfedena, Amatrice, Amiter- del ponte a manifestazioni e l'inseri- to fatalismo di inizio secolo, ma il pas- num, Barisciano, Campli, Campo di mento in un circuito turistico. L'As- saggio dei soccorritori lasciò il segno Giove, Campovalano, Caramanico, sessore comunale alla cultura, dot- in qualche animo sensibile, e dopo 10- Carsoli, Castelli, Celano, Cellino, t.ssa Claudia Cappelli, ha evidenziato 15 anni cominciarono a vedersi i primi Colli di Barrete, Cortino, Fossa, il valore del monumento e la recente progetti per un grande edificio scola- Guardiagrele, L'Aquila, Lettopalena, restituzione al Comune dei cippi stico che fu realizzato solo dopo il Se- Lucoli, Onna, Opi, Penne, Pizzoli, miliari. Il Consigliere comunale, con condo Conflitto Mondiale». Preturo, San Demetrio nei Vestini, delega ai Beni Archeologici, dott.ssa Michele Sciò Sulmona, Teramo, Tortoreto, Vasto. Giulia Caracciolo, si è soffermata A segue a p. 43 lumen 41 Storia Il territorio degli Equi o Equicoli

stato chiarito, con alcune ricerche riche, dando spesse per certe ipotesi sono, sul piano storico, le fonti più au- Ègià pubblicate, che la popolazione avanzate da altri studiosi del passato, torevoli dell'antica Roma. I cattedratici equa è stata indicata in antico, oltre che senza effettuare alcuna verifica sulla non hanno potuto affermarlo perché con il termine di Equi, anche con il no- loro fondatezza. Valga, per chiarire il gli antichi storici citati, a ben valutare me di Equicoli, senza che possa identi- concetto, il caso del prof. Andrea Ca- quanto affermano in merito anche in ficarsi nelle predette denominazioni rantini e del professor Luigi Capo- modo indiretto, portano a conclusioni due diverse etnie, come alcuni studiosi grossi Bolognesi, che hanno recen- assolutamente diverse da quelle tratte ultimamente andavano in modo erro- temente pubblicato rispettivamente il dagli autori dei volumi citati. Che le neo sostenendo. È stata anche avan- volume Roma, il primo giorno e Storia di città albane siano quelle, che si presu- zata una non infondata ipotesi sull'o- Roma tra diritto e potere. I due catte- mono indicate da Plinio, è ipotesi priva rigine ed il significato della denomi- dratici, affrontano fin dall'inizio del- di qualsiasi fondamento. Le fonti stori- nazione di Equi, attribuito alla popola- l'opera storica l'argomento relativo al che latine e greche, quali Tito Livio, zione così ricordata nelle fonti latine e territorio del Latium Vetus, e, senza Dionigi D'Alicarnasso e Diodoro Si- greche, avanzando l'ipotesi che gli nemmeno aver avuto sentore che pri- culo, consentono di affermare con as- Equi, in realtà, un ramo collaterale dei ma della fondazione di Roma non soluta certezza che Bola, Pedo, Corioli Volsci. Si rende ora necessario chiarire esisteva alcun Latium Vetus ma solo il e Longula, citate fra le presunte città un altro aspetto, riguardante gli Equi, distretto albano, collocano in quel ter- albane di Plinio, erano centri abitati per fare luce su una popolazione, che è ritorio, seguendo una superficiale ed equi e volsci. La circostanza non può stata determinante per la formazione erronea indicazione di Plinio il Vec- essere messa in dubbio in base agli e- giuridica dell'antica Roma: quello ri- chio, trenta città identificando in esse venti storici, che riguardano le pre- guardante il territorio, in cui dall'ori- tutte le città albane, che gravitavano in- dette città, che si trovarono in guerra gine gli Equi si insediarono con i loro torno ad Alba Longa ed al culto di con i Romani solo dopo la caduta di centri abitati e con la loro cultura. Co- Giove in Monte Cavo. Il prof. Caran- Tarquinio il Superbo, cioè durante il munemente si ritiene che il territorio tini, per vero, riporta a pagina sedici governo repubblicano dell'Urbe. In equo o equicolo corrisponda generi- una mappa del territorio e i toponimi proposito è sufficiente ricordare la no- camente alla valle dell'Aniene fino al di tutte le località, ricordate da Plinio, ta vicenda di Coriolano, vissuto in e- lago del Fucino con estensione ulte- (con eccezione dei Bovetani, Macrali, poca repubblicana, che ebbe l'appel- riore fino all'area, nota ancora oggi co- Ollicolani, Ottolani, Politaurni, Vimi- lativo, con cui tutti oggi lo ricordano, me Cicolano. La distribuzione dei cen- tellani che si trascrivono): 1) Albani, 2) dopo l'assedio e la presa della città di tri abitati degli Equi è invece più estesa, Aesolani, 3) Ariccienses, 4) Abolani, 6) Bo- Corioli, che dovette arrendersi soprat- e pone in luce una presenza demogra- lani, 7) Cusuetani, 8) Coriolani, 9) Fidena- tutto per il valore e l'ardimento di Co- fica nell'area del centro Italia, mag- tes, 10) Foreti, 11) Hortenses, 12) Latinien- riolano. I rapporti di Coriolano con giore di quella che si creda, con una ses, 13) Longulani, 14) Manates; 16) Mu- Roma, però, da una parte per l'arro- conseguente maggiore influenza sto- nienses, 17) Numinienses, 20) Pedani, 21) ganza dell'eroe e dall'altra per invidia e rico-sociale sulla crescita e sullo svi- Polluscini, 22) Querquetulani, 23) Sicani o irriconoscenza del popolo romano nei luppo di Roma antica. Si può affer- Ficani, 24) Sisolenses, 25) Tolerienses, 26) confronti del valoroso comandante, mare con certezza che sulla estensione Tutienses, 28) Velienses, 29) Venetulani, ben presto si logorarono. Coriolano fu del territorio equo e sulle città in esso 30) Vitellenses. Il prof. Caporossi Bolo- mandato in esilio e si rifugiò presso i insediate non vi sono indicazioni at- gnesi, invece, si limita ad affermare Volsci, con i quali organizzò una of- tendibili e comunque confermate da con Plinio l'esistenza di una notevole fensiva contro la città di Roma per di- appropriata ricerca storica. In verità vi quantità di insediamenti nell'area, tra i struggerla. Nella programmata cam- è molta confusione non solo sul terri- quali quelli, che l'autore del De Natu- pagna militare, avviata contro i Roma- torio equo ma anche e soprattutto su ralis Historia indica come i trenta po- ni, Coriolano dapprima riconquistò quello che viene indicato come terri- puli albenses. Agli emeriti cattedratici, per i Volsci Corioli e successivamente torio latino, perché a volte archeologi che danno tanta credibilità al testo di si rivolse contro Longula, Pedo e Tre- validissimi, in merito a valutazioni di Plinio il vecchio, è sfuggito forse che a- ba, che erano città eque, per averle rinvenimenti archeologici, si lasciano vrebbero dovuto, per avere un mini- alleate nella guerra contro Roma. A prendere la mano dando superficiali mo di credibilità in proposito, quan- prescindere da questa considerazione, valutazioni, dal momento che non ri- tomeno accertare che dello stesso av- Tito Livio nel capitolo 38 del primo volgono la stessa attenzione e cura, in viso erano anche Tito Livio, Dionigi libro del De Urbe Condita ricorda che a ordine ai rinvenimenti, alle fonti sto- d'Alicarnasso e Diodoro Siculo, che sottomettere definitivamente le resi- 42 lumen due città albane fu il quinto re di Roma equa. L'errore di valutazione, che i cat- città dei Prisci Latini, anche Ferentum, Tarquinio Prisco, il quale mosse e tedratici, (di cui contestiamo le con- Cori, Collazia e Fidene, le quali, (con la concluse, dopo la presa di Collazia, la clusioni in tema di urbes albanae, che città di Roma, che deve essere inclusa guerra contro le singole residue città impropriamente indicano come lati- nel novero), portano a 27 il numero dei Prisci Latini, ovvero le città Alba- ne), hanno commesso, è dovuto al fat- delle città albane. Le altre tre possono ne, che Roma, dopo la distruzione di to che non hanno valutato sul piano essere tratte da Plinio stesso, laddove Alba Longa, non era riuscita a domi- logico, dopo il sopravvento romano su ricorda le antiche città illustri del Lazio, nare. Lo storico elenca in quella occa- Albalonga, cosa si verificò all'interno tra le quali cataloga le città di Tifata, sione con assoluta chiarezza le città del territorio, su cui prima la città ma- Saturnia, e Antipoli, che per il sito del conquistate, che risultano essere: Ficu- dre esercitava il predominio. È chiaro loro insediamento, dovrebbero essere lea Vecchia, Cornicolo, Cameria, Cru- allora che, le città con cui Roma si automaticamente città Albane e com- stumerio, Ameriola, Medullia e No- scontrò, prima delle guerre esterne, pletare così l'elenco delle 30 città, pri- mento. Dal confronto delle presunte sono le città albane, che non accetta- ma dette albane e successivamente dei urbes albanae indicate da Plinio il Vec- rono da subito la supremazia romana, Prisci Latini o latine. Dopo un così ine- chio e da quelle indicate da Tito Livio dopo la conquista e la distruzione di quivocabile rinvenimento di città lati- non emerge alcuna corrispondenza: Alba Longa, che i Romani furono co- ne, che l'autore ha trattato in modo più nessuna delle città albane indicate da stretti a sottomettere con le armi, per approfondito in alcuni articoli della Tito Livio è compresa in quelle indica- imporre loro il suo dominio. L'elenco rivista "Terra Nostra", edita dal- te da Plinio. Non solo, sempre nel pri- delle 30 città albane e l'indicazione del l’Associazione Fra Ciociari, non è certo mo capitolo de De Urbe Condita, lo loro territorio, visto in questa ottica, è difficile individuare le città eque, che storico ricorda che, dopo la vittoria e la allora più semplice di quanto si possa erano a confine delle città albane, la cui distruzione di Alba Longa ad opera credere. Le prime città, che devono individuazione consente di demarcare del re Tullo Ostilio, Anco Marcio con- inserirsi nell'elenco sono Cenina, Cru- l'estremo limite occidentale del territo- quistò le urbes albanae di Politorio, stumerio ed Antemme, che partecipa- rio equo. Le città eque immediatamen- Tellena, Ficana, Medullia, che Livio, rono ai ludi consuali, organizzati da Ro- te a confine con quelle albane, sono, per motivi, che si chiariranno, indica molo in onore di Nettuno in occa- secondo le fonti latine e greche, le se- come latine. Nel capitolo 35 del primo sione del ratto delle sabine. Il fatto che guenti: libro della storia di Roma, Tito Livio si trovino in quella parte della riva del – Gabi, situata, secondo Strabone, sul- ricorda inoltre la conquista di Apiole, Tevere, in cui Roma e Alba ricadevano, la via Gabina-Prenestina ad 11 miglia (altra urbs albana), da parte di Tar- ed il fatto che non sono ricordate nella da Roma, che fu la prima città degli E- quinio Prisco, che è stato il re, sotto il circostanza del rapimento come città qui conquistata dal re romano Tarqui- cui regno si ebbe la completa e conclu- sabine integra l'automatica apparte- nio il Superbo; siva sottomissione delle 30 urbes alba- nenza di esse alle città Albane. Lauren- – Labico, situata secondo il geografo nae. Proprio perché la sudditanza delle to e Lavinio sono città ricadenti sotto il greco, sulla strada Latina, a cinque mi- 30 urbes albanae era assicurata, Servio dominio di Roma ai tempi della ucci- glia da Roma; Tullio, il re che successe a Tarquinio sione di Tito Tazio, re romano-sabino, Queste città, le più vicine a Roma ed a Prisco, per assicurarsi un regno senza collega di Romolo nel regno, e conse- Collazia, costituivano l'estrema punta ribellioni delle urbes albanae, provò a guentemente devono annoverarsi tra del territorio equo, che si estendeva dare una organizzazione amministra- le città albane. La tradizione peraltro le poi verso oriente nella valle dell'Anie- tiva nuova alle città sottomesse e che annoverava come le prime città dei Pri- ne e in quella del Sacco fino ad Anagni, da tempo erano sottoposte al potere sci Latini. Politorio, Ficana, Medullia che era città Ernica, che ebbe talvolta a romano. Istituì per tale ragione le Tri- furono tre città, ricadenti nell'antico scontrarsi militarmente con Roma, bus, istituzione che, se da una parte territorio albano, sottomesse da Anco per la sua posizione di avanguardia er- lasciava ampia autonomia amministra- Marzio con azioni militari. Tarquinio nica. Ricadevano in conseguenza nel tiva alle città, che le costituivano, dal- Prisco sottomise con la guerra la città territorio equo queste altre città: Tu- l'altra le univa in modo indissolubile a di Apiole e dopo questa le città di Cor- scolo, Algido, Preneste, Tivoli, Empu- Roma attribuendo loro la cittadinanza nicolo, Ficulea Vecchia, Cameria, A- lum, Sassola, Pedo, Ortona, Corbione, romana. La controprova di quanto si è meriola e Nomento. A queste città de- Bola, Carvento, Verrugine, Vetelia, esposto sulle urbes albanae è ciò che vono aggiungersi quelle più vicine per Treba, alcune delle quali sono indicate Tito Livio, non smentito da Diodoro territorio ad Alba, che sono Aricia, La- da Tito Livio o da Dionigi di Alicar- Siculo e Dionigi d'Alicarnasso, scrive, nuvio, Boville, Cabi, Ortona e la stessa nasso anche come città Volsche, circo- allorché ricorda che Tarquinio il Su- Albalonga. Si raggiunge cosi il numero stanza che conferma la ipotesi avan- perbo fu il primo re romano a muo- complessivo di 22 città Albane, che zata nel precedente articolo comparso vere guerre esterne e cioè ad attaccare i sono ricordate, oltre che da Livio, da su questa rivista intorno alla attribu- Volsci e gli Equi, conquistando Suessa Diodoro Siculo e da Dionigi D'Alicar- zione del nome equo alla popolazione Pomezia, città volsca e Gabi, città nasso. Quest'ultimo aggiunge come omonima. C'è da aggiungere che sulla lumen 43 appartenenza delle predette città alla A Notizie in breve, da p. 43 dell'indotto territoriale. (C. De Leoni). popolazione ed al territorio equo si ha sull'insieme archeologico della Vale- 5. Carsoli, 30 aprile 2010. Nella conferma anche da eventi militari, ri- ria Vetus e dei ponti. Il Direttore del chiesa della Madonna del Carmine, il cordati da Tito Livio e da Dionigi Museo della Civiltà contadina della prof. Jacques Dalarum, alla presenza d'Alicarnasso. Lo storico Diodoro Si- Valle dell'Aniene, dott. Emilio Di Fa- di un foltissimo pubblico e delle rap- culo, nel suo volume Biblioteca Storica, zio, ha parlato della funzione dialo- presentanze civili e religiose, ha tenu- ricorda anche altre due città eque co- gante dei cippi miliari con il terri- to una conferenza sulle sue più re- me Liflo e Lifecua. Non deve meravi- torio. La Soprintendente per i Beni centi ricerche destinate a delineare, gliare il fatto che Tuscolo e Tivoli dalle Archeologici del Lazio, dott.ssa Ma- compiutamente, la vita di S. Berardo fonti, siano indicate come latine, per- rina Sapelli Ragni, ha illustrato alcuni Vescovo dei Marsi, della famiglia co- ché in effetti, dopo la conquista della interventi operati e quelli previsti sul mitale francese dei Berardi, Conti dei città di Gabi e Suessa Pomezia da parte territorio. In veste di relatore scien- Marsi. Berardo nacque nel castello di del re Tarquinio il Superbo, per difen- tifico su La problematica archeologica del Colli di Monte Bove di Carsoli, nel- dersi da una possibile aggressione ro- progetto è intervenuto il prof. Zac- l'anno 1080 da Berardo e Teodosia, e mana, queste entrarono a far parte del- caria Mari della Soprintendenza per i mori nel novembre del 1130, in visita la lega latina, che sorse per imbrigliare Beni archeologici del Lazio. I contenuti pastorale nella diocesi di S. Sabina. I Roma, che le città della lega temevano del progetto per gli aspetti tecnico-ar- saluti di accoglienza e presentazione per la sua natura bellicosa. Questa esi- chitettonici e di contestualizzazione del relatore sono stati porti dal Presi- genza difensiva, sorta intorno al culto ambientale delle opere sono stati illu- dente della Provincia de L'Aquila, dr. religioso del tempio di Giove in Monte strati dal progettista incaricato, archi- Del Corvo, dal sindaco di Carsoli, dr. Cavo, portò naturalmente le due città, tetto Lucio Coccia dello studio "Ar- Mario Mazzetti, dal S.E. Mons. Pietro a poco a poco, ad allentare il legame, chitetti associati Coccia-Masotti" di Santoro, Vescovo dei Marsi, dai par- che le legava alla popolazione equa, di Tivoli. Dagli interventi istituzionali è roci di Carsoli, don Enzo, di Colli di cui facevano parte e per queste ragioni emersa la volontà per decisi impegni Montebove, don Goffredo, di Pie- ad essere incluse dalle fonti tra le città nella realizzazione delle opere in pro- trasecca, don Fulvio, e dalla Confra- latine. getto. Di interesse storico e tecnico ternita di S. Berardo di Colli di Monte Oltre la valle dell'Aniene, il territorio sono risultati gli intereventi conclu- Bove. Il dr. Maurizio Anastasi ha in- equo si estendeva, in quell'area oggi sivi. Quello del Prof. Zaccaria Mari, trodotto al pubblico il prof. Dala- Abruzzese, compresa fra l'antica colo- sullo studio e la documentazione ar- rum, presente in Italia anche per altri nia di Sora, città Volsca, ed Albafu- cheologica dei territori prossimi, in impegni di altissimo livello. Dalarum, cens, oltre la quale si estendeva il Ci- particolare quelli della Valle dell'A- direttore di ricerca al CNRS di Parigi, colano, che ancora oggi conserva la niene attraversati da sistemi viari ed direttore di studi medievali all'Ecole denominazione legata all'antica ap- acquedottistici romani, con i relativi francaise di Roma, dal 1990 al 1997, è partenenza. Virgilio di questo terri- cippi, e le interessanti presenze dei autore di centinaia di titoli. Ai nume- torio ricorda la città di Nerfe. C'è da resti di impianti e ville della stessa rosissimi presenti è stato offerto in ricordare inoltre che, quando Roma, epoca. Notevoli le proiezioni di im- omaggio il saggio di Dalarum Berardo nel 304 a.c. decise di appropriarsi del magini, mappe e disegni del patri- dei Marsi, un modello episcopale gregoriano fiume Aniene e fece un genocidio della monio archeologico territoriale. L'ar- con la raccolta inedita dei miracoli del popolazione equa, stanziata nell'area chitetto Lucio Coccia, con analoga Santo, la traduzione dal francese è aniense, distrusse (secondo Diodoro tecnica rappresentativa, ha conte- stata curata da Maurizio Anastasi Siculo, più attendibile di Tito Livio), stualizzato la congruità delle opere di (ediz. aprile 2010). Il rigore scientifi- quaranta città eque, di cui non è stato valorizzazione funzionale del sito ar- co e l'appassionante narrazione han- riportato un solo nome e questo porta cheologico nel sistema ambiente. La no catturato l'attenzione del pub- ad ipotizzare che prima che Roma si Lumen ritiene meritorio questo tipo blico condotto, per mano, lungo la formasse la popolazione equa contava di progettualità tendente alla sinergia vita e le opere di S. Berardo. La figura nel suo territorio circa sessanta città. tra beni archeologici e paesaggistici storica del Vescovo e Santo Berardo, ed interessi reali delle comunità loca- nato di alto lignaggio, divenuto umile Paolo D'Ottavi li. Non resta che auspicare il diffon- pastore di anime in terra d'Abruzzo dersi, sui territori limitrofi, di analo- ed oltre, punta di lancia della Riforma sui Tito Livio, Ab Urbe Condita; ghe iniziative tese a coniugare, in confini del Lazio, è sembrato aver infu- Dionigi D'Alicarnasso, Antiquitates Romanarum; Diodoro Siculo,ΤΗΣ ΡΩΜΑΙΚΗΣ chiave moderna e funzionale, le esi- so una punta di sano orgoglio campa- ΑΡΧΑΙΟΛΟΓΙΑΣ; genze di tutela con quelle di fruizione nilistico tra i suoi conterranei postu- Strabone, Geografia; estesa del patrimonio storico e pae- mi. Sarebbe arduo tentare, in questo Virgilio, Eneide; saggistico. Auguriamo il successo di notiziario, una sintesi della lectio magi- Ovidio, Fastorum; questa iniziativa che lascia prevedere stralis del prof. Jacques Dalarum, ric- Plutarco, Vite parallele. positive ricadute su diversi settori chissima di affascinati racconti e di 44 lumen dati storici. Consigliamo ai lettori di Storia ricercare il saggio di Dalarum conte- nente anche parte della sua biblio- I fiduciari dell’OVRA nella Marsica grafia dal 1989 al 2009. Si rammenta (prima parte) ai lettori l'articolo, di D. Fulvio Ami- ci, Santi Nostri piccola rassegna di santi opo la liberazione di Roma nel nati nel nostro territorio sul n. 15/2006 Dgiugno 1944, il governo provvi- de il foglio di Lumen (p. 17) in cui l'auto- sorio adottò alcune iniziative volte a re ha inserito una scheda biografica 'defascistizzare' il paese, consistenti di S. Berardo vescovo, a soli trenta nel punire gli appartenenti al fascismo anni, della diocesi di S. Sabina dei e in particolare, coloro che avevano Marsi, con dati su vita, educazione, aderito alla Repubblica Sociale di Salò. virtù e miracoli. (C. De Leoni). Il 27 luglio 1944 venne approvato il 6. Pietrasecca di Carsoli, 14 mag- Decreto Legislativo Luogotenenziale gio 2010. Già nel N. 25/2009 (p. 24) n. 159 che istituiva l'Alto Commissa- de il foglio di Lumen avevamo dato no- riato per le Sanzioni Contro il Fasci- tizia della costituzione dell'Associa- smo e dettava le regole per estromet- zione Culturale FIDIA, con sede in tere dall'amministrazione pubblica i Via dell'Immagine s.n.c. di Oricola, compromessi con il passato regime. da parte dei soci fondatori Fracassi Vennero investiti dall'epurazione an- Rita, Zazza Simona, D'Agostino Na- che gli appartenenti alle forze del- talia e Flamini Anna Maria, con o- l'ordine e, tra questi, quelli che avevano Annotazione che accompagnava i dattiloscritti con i profili degli informatori rientamento nel campo dei beni cul- fatto parte dell'OVRA, una sezione turali. Nella sede della Lumen si e della Pubblica Sicurezza tristemente prattutto all'estero, nei circoli degli e- avuto il primo incontro tra le due nota nel Ventennio. suli, con spie che segnalavano gli emis- associazione per coordinare un piano Per avere un'idea di che cosa fosse sari inviati segretamente in Italia dai di sostegno e reciproca collabora- l'OVRA può essere utile descrivere le partiti di opposizione per mantenere i zione nei settori di comune interesse trasformazioni avvenute nella polizia a contatti con la rete interna. Ricevuta la sul territorio. FIDIA ha collaborato partire dal 1926. Nel settembre di notizia, veniva passata alle questure, con la competente Soprintendenza quell'anno Mussolini chiamò alla Di- che proseguivano il lavoro sul terri- per i beni culturali per la sistemazio- rezione Generale della Pubblica Sicu- torio nazionale. Dopo poco tempo ci ne dei reperti archeologici prove- rezza Arturo Bocchini. Non fu un si rese conto che la burocrazia minava nienti dal sito di Carsioli ove si è svol- semplice cambio della guardia, perché l'efficienza dei questori, per questo fu ta l'ultima campagna di ricognizione nello stesso periodo vennero appro- creata l'OVRA, un organismo ad hoc e scavo. La richiesta della FIDIA, per vate le nuove leggi di P.S., il Tribunale operante sul territorio nazionale. un sostegno da parte della Lumen, ha Speciale e le commissioni provinciali Essa dipendeva gerarchicamente dalla riguardato un progetto, in fase di ela- per l'ammonizione e per il confino, Direzione Generale, ossia da Bocchi- borazione, per la diffusione nelle cioè venne portato a termine un pro- ni, e operativamente dalla Polizia Poli- scuole del territorio della conoscenza gramma legislativo che aveva come tica. I funzionari assegnati al servizio dei siti e dei reperti archeologici. Det- obiettivo la lotta e la repressione di dipendevano direttamente dal Mini- to progetto prevede, da parte di qualsiasi forma di attività avversa al stero dell'Interno, questo per esentarli FIDIA, la predisposizione di lezioni regime. Fino ad allora la maggior parte dalle pressioni di altri dirigenti della e di testi semplificati per gli studenti, dell'attività investigativa a sfondo poli- Pubblica Sicurezza. a sostegno della conoscenza e della tico era stata svolta dalla Ia sezione Le questure si concentravano sul con- valorizzazione del patrimonio cultu- della Divisione Affari Generali e Ri- trollo dei militanti di base, effettuando rale locale. La Lumen ha accolto con servati, dipendente dalla Direzione continue retate, mentre le operazioni interesse l'idea base di progetto ed ha Generale di P.S. importanti erano svolte dagli agenti assicurato, il proprio sostegno all'atti- Con il Regio Decreto Legge n. 1903 dell'OVRA, che controllavano anche vità prevista con la pubblicazione dei del 6 novembre 1926 fu istituito un quelle di minori affidate ai questori. Il quaderni che verranno prodotti per apposito servizio di investigazione controllo delle attività di basso livello la loro diffusione nelle scuole del (poi noto con il nome di POLPOL (= si rendeva necessario per evitare che territorio. (C. De Leoni) Polizia Politica), al quale Bocchini qualche "fiduciario" fosse scoperto affidò il compito di reprimere le atti- inavvertitamente. vità clandestine contro il regime, ed in Venne ridotta pure l'attività della Ia se- particolare quelle promosse dal partito zione della Divisione Affari Generali e comunista. La POLPOL operò so- Riservati. lumen 45 L'acronimo OVRA ha solleticato sem- «mormoratori», «vociferatori», «disfat- leggiare il valore degli anglo america- pre la fantasia di scrittori e giornalisti, tisti», fascisti dissidenti e delusi; in ni. Dopo gli avvenimenti del luglio ma divenne di grande importanza do- poche parole: origliò gli umori della 1943 si accanì nel riorganizzare il par- po la guerra, al momento dei processi gente. Servivano più informatori, spie tito repubblicano e nel suo negozio ai capi dell'organizzazione. Chi inten- alle quali non si chiedevano particolari manteneva costantemente riunioni. deva ridimensionare le responsabilità attitudini o abilità ma la capacità di sa- Sfollato ad Antrosano mantenne degli agenti sciolse la sigla con Organiz- per «osservare» e riferire sull'ambiente continui contatti con gli ufficiali te- zazione Vigilanza Reati Antistatali. In tal frequentato; cosa che riuscì bene negli deschi ed è stato accusato di convi- modo i funzionari di PS che vi ave- anni della Seconda Guerra Mondiale. venza ed intelligenza con i tedeschi. vano fatto parte risultavano essere ser- Tale premessa (1) è utile per introdurre Arrestato dalla polizia inglese su gra- vitori dello stato ubbidienti agli ordini. alcuni documenti da noi rintracciati vi e circostanziate accuse trovasi at- Chi volle appesantire invece le loro presso l'Archivio di Stato di L'Aquila tualmente lontano di Avezzano. responsabilità lo tradusse con Opera (2). Sono fogli dattiloscritti compilati È socialmente pericoloso. Volontaria Repressione Antifascista. Sot- da «persona inserita nell'organizza- tolineando l'aspetto volontario dell'a- zione per il controspionaggio», e de- ROSSITTI LUIGI. Vice console del- zione repressiva si evidenziava la fa- scrivono l'operato di alcuni «fiduciari» la M.V.S.N. [Milizia Volontaria Sicu- ziosità degli agenti coinvolti e si poteva marsicani o di persone attive nella rezza Nazionale] uno dei più violenti e reclamare per essi una maggiore pena. Marsica; non sono datati, ma risal- crudeli squadristi nella vallata di Ro- L'organizzazione sul territorio nazio- gono probabilmente ai mesi successivi veto. Atterrì con le sue azioni brigan- nale dell'OVRA andò perfezionandosi l'entrata in vigore del DLL n. 159 del tesche le miti popolazioni di Morino e nel tempo, alla fine si contarono undici 27 luglio 1944. paesi circostanti. Distribuì olio di rici- zone, quella che comprendeva: A- Le carte, storicamente interessanti, so- no e percosse a decine di operai. Per ta- bruzzo, Molise, Umbria e provincia di no riprodotte integralmente, con rari li benemerenze egli che vantava anche Rieti, era la IV e fu istituita nel 1930 interventi per correggere ortografia e di aver partecipato alla marcia su Ro- ma, solo nel '33 la direzione venne punteggiatura. Le parentesi tonde so- ma divenne Ispettore di Polizia Urba- fissata ad Avezzano. La diresse prima no nel dattiloscritto, le quadre indica- na nel Comune di Avezzano. Richia- Saverio Polito, poi dal novembre ‘33, no il numero della pagina e le eventua- mato alle armi come tenente dell'E- Pasquale Andriani che rimase in carica li integrazioni al testo. Forniscono no- sercito e imboscò presso una com- fino alla liberazione. tizie sulle capacità degli informatori, pagnia antiaerea in Bussi (). È Chi dirigeva la zona si sceglieva anche i sulle modalità di reclutamento, sulla spregiudicato e da allontanare dalla so- collaboratori, provenienti dai ranghi durata della collaborazione, sulle ope- cietà per le sue gravi responsabilità e della Pubblica Sicurezza, gente a cui si razioni svolte dall'OVRA con il loro per il suo spirito fazioso e vendicativo. chiedeva la massima riservatezza, san- aiuto. Probabilmente sono informa- Attualmente prigioniero di guerra. gue freddo, capacità di valutare situa- tori della seconda generazione, quelli zioni e persone; in cambio si offriva reclutati nella seconda metà degli anni SPERA IOLE. È alla direzione del uno stipendio buono e vantaggi di car- Trenta e primi anni Quaranta. servizio Postale di Avezzano perché in riera. La capacità operativa di una zona * effetti il titolare è suo succube essendo dipendeva molto dal numero dei «fi- * * fra l'altro l'amante di lui, avendo il ma- duciari», ossia dagli informatori, che «[1] Elenco di spie che hanno colla- rito, ufficiale della milizia prigioniero gli agenti OVRA reclutavano in vario borato con l'O.V.R.A. in qualità di di guerra. Si onorava della particolare modo in base alle esigenze operative. fiduciari nella Marsica, con avverten- fiducia dell'Ispettore della polizia An- Ad esempio, prima della metà degli za che tale elenco è stato fornito da dreani il quale non aveva ritegno ab- anni Trenta, quando la lotta al partito persona inserita nell'organizzazione boccarsi direttamente con lei anche nel- comunista era durissima, si cercavano per controspionaggio, e nell'interessi l'Ufficio Postale. Essa controllava tutta persone capaci di infiltrare un organi- dei partiti di opposizione. la corrispondenza segnatamente quella smo dove era necessario avere buone inviata agli antifascisti. Veniva retribuita capacità dialettiche e intellettive. PUTATURO DANTE. Proprietario con denaro che direttamente Andrea- Nella seconda metà degli anni Trenta di tipografia in Avezzano. Esordì co- ni le rimetteva in busta da Roma. Do- la lotta al partito comunista si poteva me squadrista in Castel di Sangro e fu po il Settembre più volte l'Andreani è considerare vinta, la rete clandestina violento e facinoroso. Scese in Avez- tornato nella zona per riprendere con- interna all'Italia era stata scardinata, zano e divenne il tipografo obbligato tatto con detta signora. È degna di re- rimanevano attivi piccoli gruppi mal per tutti i Comuni della Marsica rea- stare un sol giorno nel posto delicato collegati. Nella nuova situazione lizzando in breve tempo con la com- che ha usurpato con i suoi delitti. l'OVRA cambiò atteggiammento, plicità dei segretari comunali, una vi- cominciò ad interessarsi del controllo stosa posizione economica. Fu fana- PIRRO DOMENICHINO. Mode- del territorio ed iniziò ad ascoltare tico nel sostenere il fascismo e nel di- stissimo commerciante di materiale 46 lumen radio, senza capitali e senza alcuna polo della milizia, squadrista, antemar- consentire di circolare in motocicletta, fiducia bancaria da alcuni anni aveva cia, partecipò sempre con funzioni al servizio dell'OVRA per i vari paesi aperto un modesto negozio all'inizio direttive alla vita fascista del paese, e della Marsica, particolarmente nel set- del Corso Umberto I° [ad Avezza- credette opportuno stare alla direzio- tore di Tagliacozzo. Naturalmente un no?], ed ha sempre menato una vita ne dei giovani che venivano particolar- uomo di tanta volta non ha combat- dispendiosa e disordinata di gran lun- mente affidati a lui. All'inizio della tuto mai per nessuna guerra rimanen- ga superiore alle sue effettive possi- guerra credette opportuno limitare la dosene imboscato per i suoi loschi ser- bilità economiche. Nel suo negozio si sua azione bellica recandosi di notte ad vizi. Animo di crudeltà senza pari, ci- davano convegno [2] in tutte le ore e affiggere manifesti oltraggiosi contro nico, fino al punto di dire, nell'agosto particolarmente in quelle, notturne l'Inghilterra sui portoni delle case degli 1942, allorché 26 cittadini venivano tutti gli elementi sospetti. È stato sem- ufficiali che avevano partecipato alla condotti ammanettati alla stazione di pre a contatto con elementi della poli- guerra del 1915-18. Avezzano rei di opposizione al fasci- zia mettendo a disposizione di questi Dopo il Settembre 1943, baldanzo- smo, che passava il "corteo nuziale". automobili di oscura provenienza di samente riassunse il suo potere a capo Uomo settario pericoloso. Si vuole che cui si qualificava proprietario. Caratte- dei giovani che incitava a prendere le mantenga attualmente i collegamenti: re subdolo, confidenziale, sorridente armi in favore dei tedeschi. Si diede a fra i gruppi romani e le residue forze sempre, elegante privo di ogni manife- riorganizzare la G.I.L. [Gioventù Ita- nella Marsica, che tentano di far rivi- stazione di forza, viperinamente equi- liana del Littorio] con una falsa e vile vere il partito fascista. Attualmente a voco. Dopo la venuta degli Inglesi ad- propaganda contro gli alleati e contro Roma ove credé opportuno rifugiarsi ducendo falsi pretesti si è rifiutato di l'esercito regolare italiano. Partecipò nel novembre 1943 unitamente alle so- impiantare su richiesta delle autorità con altri alla ricostruzione del fascio relle Concettina, insegnante elemen- un'apparecchio nel Comune. Uomo repubblicano, arrivando finanche alla tare, e Maria entrambe degne collabo- spregevole che va eliminato dalla vita follia di indrappellare giovani inco- ratrici di tanto fratello. Vale qui rilevare sociale e commerciale. scienti, in Luco dei Marsi per condurli che altro fratello di lui è il famigerato volontari in Aquila pochi giorni prima Tito De Cesare, di cui tratteremo a par- IATOSTI PRAMPOLINO. Dopo a- della gloriosa travolgente avanzata del- te, ed altro fratello è l'ex console Mimi vere aderito al movimento clandestino le truppe Italo-Anglo-Americane. At- De Cesare, ladro, baro, settario espulso degli oppositori, probabilmente per le tualmente ancora al suo posto come per le immoralità da quell'immoralissi- note condizioni economiche, addi- Cancelliere nella sezione penale di mo organo che era il comando della mi- venne facile preda delle sue seduzioni Avezzano e la sua presenza suona of- lizia. Anche di questo tratteremo a parte dell'OVRA e militò sotto la lurida ban- fesa ai funzionari onesti ed ironia per socialmente pericoloso. diera dell'organizzazione contribuen- le leggi di epurazione. Non disdegna do in modo risolutivo all'arresto di co- neanche ora di abbandonarsi ad insi- BIANCHINI. Maresciallo della mili- munisti che operavano nella zona. diose vociferazioni disfattiste tendenti a zia, di triste memoria per l'esordio del- Tracce del suo operato sono nel pro- creare allarmi, contrasti, stati d'animo la sua vita politica di strada, minacciò cesso discusso davanti al Tribunale depressivi. Socialmente pericoloso. sempre con spirito settario e fanatica Speciale contro il gruppo Amiconi e intemperanza gli elementi antifascisti. compagni. Attualmente fuori di Avez- [3] DE CESARE DOMENICO. Essendo ignorante di ogni elemento di zano. Componente della tribù dei "De Ce- vita civile, riuscì a guadagnarsi la fidu- sare" fannulloni tutti senza istruzione cia dei suoi degni superiori diventando LONGO MARIO. Una delle figure e senza merito alcuno prodotti dal mal maresciallo della milizia. A lui fu affi- più losche che siano comparse nella costume e dallo stile fascista. Parteci- dato il compito di vigilare, sorvegliare provata e sventurata terra della Mar- pò giovane a tutti gli atti di violenza di e provocare col suo contegno arro- sica. Venuto per punizione, avendo delinquenza dei quali il fascismo mar- gante e facinoroso gli elementi più in commesso gravi ammanchi quale can- sicano ebbe doloroso ed incancellabile vista dell'antifascismo come l'avv. Spi- celliere di pretura altrove, ebbe a ri- primato. Distribuì scudisciate ad ope- na. Credeva inoltre di poter allontana- siedere in un primo momento a Tra- rai, si abbandonò a tutte le violenze re i fondati sospetti per la sua losca at- sacco, e poscia ebbe a trasferirsi ad distribuendo olio di ricino a più per- tività mettendo sull'avviso in questi Avezzano. Fanatico come pochi, setta- sone e recandosi in spedizioni punitive ultimi tempi altri elementi esposti alle rio intemperante, in ogni sua manife- in vari paesi della Marsica. Per tali be- rappresaglie nazi fasciste, come i fra- stazione. Quando non aveva altri nemerenze per quanto non avesse ti- telli Palladini ma ciò faceva artificiosa- argomenti per far apparire il suo zelo tolo di studio superiore alla licenza mente. Uomo pericoloso é stato arre- fascista, sfoggiava le più chiassose elementare, riuscì ad avere l'incarico di stato dalla polizia inglese. divise con ostentazione di armi e di fiduciario dei sindacati dell'agricoltura, inutili decorazioni. Svillaneggiò sem- ma tale carica che gli veniva lauta- DI MIZIO ANTONIO. Commer- pre gli anglo americani. Capo mani- mente retribuita, gli doveva solamente ciante di vini in Avezzano, spia nata, lumen 47 perché anche prima della costituzione dall'OVRA. Devono essere arrestati TOMASSETTI RAFFAELE. La dell'OVRA della quale era uno dei fi- subito. turpitudine di quest'uomo é tale che duciari più zelanti fu sempre dal sor- porterebbe ad un giudizio di anor- gere del fascismo [4] confidente dei FIORAVANTI MANLIO. Sedicente malità congenita. Dopo aver ottenu- CC.RR. e sempre trattava con i mare- professore delle scuole magistrali, do- to un posto nell'amministrazione so- scialli partecipando con essi a nume- veva aggiungere alle sue turpitudini il cialista di Celano, fu tra i più scal- rose cene, e pranzi. Falsario: venne mandato di spia dell'OVRA per tocca- manati ad irresponsabili squadristi condannato dal Tribunale di Avezza- re il fondo di ogni bassezza umana, ed nella zona. Percosse lavoratori, distri- no per alterazione di cambiali fu ze- in ciò è riuscito a sua meraviglia. Squa- buii olio di ricino partecipò ad azioni lante nel suo basso servizio dell'OVRA drista, fanatico, intemperante ha fatto punitive e ad un'azione con armi da cui rimetteva finanche denuncie scritte della divisa fascista, vistosamente gal- fuoco contro l'avv. Carusi, candidato come quella contro l'avv. Palladini, lonata, il suo abito naturale. Nell'inse- socialista e che era stato un suo bene- Spina, contro i quali particolarmente gnamento ha portato una nota di cosi fattore. Uomo falso, chiacchierone, in fierì. Uomo pericoloso avido di da- massiccia scorrettezza, da essere epu- bugiardo, non ha mai lavorato e solo naro. Ha collaborato con i tedeschi in rato, subendo alcuni anni or sono la per un breve parentesi era stato a fare Trasacco e le sue figlie in particolar modo. espulsione dalle scuole. Datosi all'inse- un pessimo esperimento presso l'isti- gnamento privato è stato solo un mi- tuto nazionale delle assicurazioni in META DOMENICO. La sua attività serabile corruttore di minorenni. Ha Avezzano. Ha sempre fomentato o- é talmente nota che non occorreva fatto parte dei direttori del fascio lo- dio contro gli esponenti dell'antifa- una indagine particolare per indivi- cale nel quale non poteva non essere scismo. Per un certo periodo di tem- duarlo. Egli è apparso particolarmente una delle più nobili e rappresentative po, e principalmente dopo la scoppio pericoloso perché aveva la possibilità figure. Organizzò e diresse, dopo lo della guerra, si è mantenuto lontano di avvicinare giovani studenti. Tutti lo scoppio della guerra, i gruppi rionali e ed in giro in varie zone. Ciò ha fatto temevano e facilmente si é scoperto tenne pubbliche concioni contro la In- onde rendere un compiuto servizio perché pur essendo di modesta fami- ghilterra ed gli Stati Uniti. Personal- all'OVRA che avendolo raccolto da glia, ha sfoggiato una esistenza spro- mente fu l'esempio migliore della volta uno stato di indigenza, consentiva a porzionata alle sue possibilità. Agente fascista perché, fisicamente idoneo e lui e alla famiglia di tirare avanti con attivo dell'OVRA, la sua attività in que- giovane non ha mai conosciuto l'aria turpe guadagno. Uomo da arrestare, sto campo fu grande avendo procu- del fronte. da punire per tutte le sue violenze del rato altri elementi al servizio di questa [5] La sua attività quale fiduciario del- passato per il suo quotidiano tradi- organizzazione. È pericoloso e sareb- l'OVRA era stata avvertita dallo ele- mento al servizio dell'OVRA stando be opportuno procedere al di lui arresto. mento studentesco che di lui temeva egli come sfollato, dopo il Settembre particolarmente. Nell'Aprile 1944 in 1943, in Luco dei Marsi, tanto per LAURENZI ANTONIO. Ha sempre mezzo ai suoi adepti dichiarò di avere non venire meno alle sue prerogative vestito la divisa di milite. Oltre alla spia avuto il mandato della ricostituzione di spia; si,é messo palesemente al ed a servire tutti i gerarchi, si occupava dei fasci nella Marsica, assicurando di servizio dei tedeschi a non vi è citta- a tempo perso di riparazioni di elet- avere già lavorato a tale scopo. Uomo dino di Luco che non lo abbia colpito tricità. Si servivano di lui per tutte le pericoloso, da allontanare definitiva- nella flagranza della sua collabo- azioni più ingrate. mente e temporaneamente dalla zona razione col tedesco invasore residen- per internamento in campo di con- te in Avezzano. NEGRINI GILBERTO. Studente, centramento. figlio di Amedeo del sindacato agri- DONATELLI DOMENICO. Mare- coltori, famiglia di ferventi fascisti, SIMBOLI RENATO. Squadrista, ca- sciallo dei CC.RR. a riposo. Non vi è era ufficialmente una spia dell'OVRA po squadra della milizia, settario nel dubbio che abbia fatto parte del- e portava il numero 20. È giovane che fascismo, dopo aver compiuto atti di l'OVRA. Della sua attività, deve essere per le sue idee può dare fastidio e la violenza contro i lavoratori ed avere traccia fra l'altro allorché nel 1935-36 cui propaganda è nociva. quindi conquistato il grado di capo- egli ebbe gran parte alla denunzia con- squadra della milizia, allo scoppio della tro Di Gennaro ed altri cittadini. Resi- FRATELLI DONATELLI. (uno cu- guerra, al pari dei suoi degni camerati dente in Avezzano». stode di scuole, l'altro ex operaio dello restò a far la spia dell'OVRA. Sollecitò zuccherificio) sono stati più attivi col- la sua chiamata come milite al servizio Michele Sciò laboratori dei tedeschi, sono stati co- dell'antiaerea in Roma ed ivi, lungi dal loro che hanno accompagnati i tede- fare cose brillanti seguitò a fare la spia. 1) Maggiori notizie in M. Canali, Le spie del schi a svaligiare le case di Avezzano. All'arrivo dei tedeschi si é messo al ser- regime, Bologna 2004. Hanno fatto danaro in quantità. Non vizio di questi. È ben degno di essere 2) Archivio di Stato di L'Aquila, Prefettura. si sa bene se facessero anche parte mandato in una colonia agricola. Atti di gabinetto, II versamento, b. 37, fasc. 3. 48 lumen Storia militare

Medaglie al valor militare

ell'Archivio di Stato di L'Aquila D'AGOSTINO N(1) abbiamo trovato un elenco ANTONIO, Col- con i decorati di medaglia d'oro al va- larmele. lor militare nella Prima Guerra Mon- «Di sentinella in una diale, guerra di Spagna e Seconda posizione avanzata, Guerra Mondiale fino al 31 dicembre avvistate forti pat- 1941; da questa lista abbiamo estratto i tuglie avversarie, nomi dei decorati della Marsica e a che, approfittando loro abbiamo aggiunto un militare di della notte ventosa, Poggio Cinolfo che ha ricevuto una erano riuscite ad ap- medaglia d'argento. prossimarsi alla po- Ripotiamo qui appresso le motivazio- sizione, dopo aver ne delle onorificenze. dato l'allarme, resi- LUIGI GIULIANI, Celano. steva esaurendo le «Comandante di compagnia già distin- sue bombe a mano tosi in un'altra battaglia per singolare ed infliggendo per- coraggio e felice iniziativa, avendo dite al nemico. chiesto ed ottenuto, pur essendo in Visto il proprio uf- menomate condizioni fisiche perchè ficiale gravemente in stato febbrile di partecipare ad una ferito in procinto di rischiosa impresa destinata a liberare essere catturato dal- un reparto circondato dall'avversario, l'avversario, si av- si slanciava con pochi uomini contro il ventava per liberarlo, nemico riuscendo a creare un varco finché cadeva pu- nello schieramento dello stesso, attra- gnalato dal nemico. verso il quale si iniziò il salvataggio de- A.O.I., 4 maggio gli assediati. Accortosi nel frattempo 1941/XIX». che l'avversario partiva al contrassalto P A S Q U A L E per richiudere il varco, si lanciava al SANTILLI, Ce- contrattacco alla testa di pochi altri, e, lano. Diploma della medaglia di Antonio Prosperi venuto al corpo a corpo, immolava e- «Guidava la compagnia in successivi ma. Insuperabile esempio di forza roicamente la sua vita, permettendo ed aspri combattimenti con grande d'animo e di eroismo. col suo sacrificio il completo raggiun- capacità ed impareggiabile valore, Kalibaki (Fronte Greco) 14 novembre gimento dello scopo dell'azione. tanto da suscitare l'ammirazione dello 1941/XIX». Puerto de Leon Placido, Harra, 7 feb- stesso nemico. In un'azione notturna, ANTONIO PROSPERI, Poggio braio 1937/XV». attaccato sul fronte e sul fianco da pre- Cinolfo di Carsoli. ponderanti forze avversarie, riusciva «Per primo si avventava, trascinando ad arrestarne l'impeto e, successiva- seco altri militari, sulle trincee nemiche mente a ricacciarle ed inseguirle. Nuo- nelle quali penetrava catturando vari vamente e ripetutamente attaccato, in prigionieri. Coll'esempio e colla pa- aspra lotta, resisteva accanitamente col rola, incoraggiava e suoi camerati in- reparto ridotto a pochi uomini, sca- citandoli alla resistenza ed energica- gliandosi sul nemico in un ultimo e mente impediva che taluno ripiegasse. disperato assalto. Gravemente ferito, In tutto il tempo dell'azione, spiegò un conscio della prossima fine, rifiutava di coraggio ed un'attività ammirevoli. essere trasportato. Selz 1 luglio 1916». Fattosi adagiare sul terreno, faceva al- lontanare i superstiti e restava solo con Annarita Eboli la pistola in pugno ad attendere il ne- mico, contro il quale si difendeva poi, 1) Prefettura, Atti di Gabinetto, II versamento, Antonio Prosperi fino all'ultimo colpo della propria ar- b. 150. lumen 49 sti, Quaderno pleto e dettagliato, per quanto è stato della Collana consentito all'autrice, dai tempi e dal Lumen n. 39, contesto tecnico-ambientale. Non ci ottobre 2009, e resta che sottolineare il pregevole lavo- La Madonna del ro svolto, che dovrebbe essere divulga- • Giovanni Ni- rosario di Colli di to, adeguatamente, da parte degli ammi- colai, Massi- Montebove: rin- nistratori locali per indurre qualificate mo Basilici, Le graziamento per la ed interessanti ricadute, non solo cultu- “carecare” di Pere- vittoria della bat- rali, sulla frequentazione dei nostri am- to. Pietrasecca taglia di Lepanto, biti territoriali. (Claudio De Leoni) di Carsoli, Qua- ne il foglio di Lu- • d. Fulvio A- derno n. 40/ men n. 25/2009, prosegue la preziosa mici, Domus 2009 della Col- col-laborazione scientifica della dotto- Dei et porta coeli. lana. In 8°, ressa Michela Ramadori alla linea edi- Casa di Dio e por- illustr., pp. 19. toriale LUMEN. Questa nuova ecce- ta del cielo. Ricordi Una novità as- zionale pubblicazione rappresenta personali e memo- soluta, per la peculiarità del tema trat- l'attestazione concreta, sinceramente rie storiche sul san- tato, questa piccola e preziosa guida apprezzata, del lavoro che l'autrice si tuario di Santa tecnico-storica sulle calcare peretane e sta impegnando a portare avanti per la Maria del Monte o non solo. La copertina reca, in bella e conoscenza e la valorizzazione del no- dei Bisognosi. dettagliata evidenza a colori, la sezione stro patrimonio artistico, per altro non Pietrasecca di tipo di un forno di cottura del calcare adeguatamente noto a tutti gli enti Carsoli, Quader- per la produzione della calce, con tutte territoriali e, soprattutto, al pubblico no n. 42/2010 della Collana. In 8°, pp. le didascalie delle sue componenti dei lettori. Questa nuova ricerca è arti- 22. Questo fascicolo, unitamente alla strutturali. Seguendo l'articolazione colata in sezioni. Nel contesto storico, più complessa ricerca storica sul San- base del testo, questi gli argomenti illu- troviamo: Colli di Monte Bove nel du- tuario di Santa Maria dei Bisognosi, di strati: la calce nella storia, il ciclo della cato dei Colonna; Coinvolgimento del F. Amici e M. Basilici, di cui è cenno calce, le carecare a Pereto. La prefazio- ducato nelle contese europee (1494- alla successiva nota bibliografica, si ne accenna ai presupposti della ricerca 1527); Elaborazione del linguaggio ma- inserisce nell'ambito delle iniziative ce- ed ai relativi contributi. Sulla calce nel- nierista, La guerra di campagna (1555- lebrative per il XIV° centenario della la storia si accenna alle ipotesi di prima 1557); Il Concilio di Trento e l'arte con- fondazione del santuario, alle quali la datazione del prodotto ed al suo im- troriformata; Le invasioni turche Lumen è stata chiamata a dare il pro- piego presso Greci e Romani. Nel ci- (1566); La battaglia di Lepanto (1571); prio contributo. Nella nota introdut- clo della calce vengono illustrati la cot- La fine di Marcantonio Colonna (1584); tiva all'opuscolo, la dottoressa Paola tura del calcare con le reazioni fisiche e Esiti del manierismo dopo la Controri- Nardecchia ne evidenzia, in bella sin- chimiche, lo spegnimento del prodot- forma. I dipinti studiati ed illustrati so- tesi, l'intreccio di storie e ricordi, ma soprat- to, la carbonizzazione. Per le carecare no: Crocifissione, Madonna della Conce- tutto di sguardi e di passi solcati da molti lun- peretane vengono indicate le materie zione, Madonna del Rosario ed il pro- go i percorsi che conducevano e conducono al prime; alcune denominazioni e ben gramma iconografico. Per gli artisti: Santuario della Madonna dei Bisognosi. undici siti di localizzazione; la prepa- iconografia e stile, vengono trattati i Questi i passaggi del percorso nar- razione, corredata dalla semplice ma temi delle affinità nel Ducato per La rativo: Una miriade di immagini e san- precisa suddivisione in sezioni della Crocifissione, Il Maestro della Madonna tuari; Santa Maria del Monte o dei Bi- calcara, la cottura, il recupero, lo spe- della Concezione, Il Maestro della Ma- sognosi; Peregrinatio Mariae; Primo gnimento, la conservazione. Nel con- donna del Rosario ed i Rapporti con il incontro; I custodi francescani degli testo si fa ricorso ad una meritoria opera centro-nord, con il Meridione, La ultimi secoli; Padre Doroteo Bertoldi; di salvataggio terminologico che tro- campagna degli anni '70, interventi Breve storia del santuario e posizione verà, di certo, il gradimento da parte dei successivi sulla chiesa. Di grande inte- geografica dei nostri luoghi sacri; La nostri lettori, al quale si associa, ovvia- resse le individuazioni dei testi come crisi e l'abbandono; L'ultima crisi. Il mente, il nostro. (Claudio De Leoni) fonti di derivazione del tessuto icono- racconto è ricco di gustosi ricordi • Michela Ramadori, Chiesa di S. Nico- grafico e, per la Madonna del Rosario, personali dell'autore, che attestano il la a Colli di Montebove: dipinti del '500 nel l'autorevole influenza di Antoniazzo radicamento di questa tradizione tra i ducato di Tagliacozzo. Pietrasecca di Car- Romano. Cospicua risulta la sezione fedeli dei territori circostanti. Nei ro- soli, Quaderno n. 43/2010 della Col- bibliografica con: fonti, studi, altri testi vesci di copertina è riportata l'antica lana. In 8°, illustr., pp. 77. Dopo la e sitografia. Il supporto illustrativo canzoncina popolare, dal tipico anda- pubblicazione de L'Annunziata di Rio- comprende ben sedici tavole che do- mento colorito e cantilenante, che im- freddo: il contesto storico, gli affreschi, gli arti- cumentano le opere in modo com- plora gli sguardi pietosi della Madre 50 lumen dei cieli. In essa sono condensate per i della statua della Madonna dei Bisognosi sul origine del nome, risorse del territorio, fedeli, in forma didascalica e di facile monte Carsoli. Nella sezione della storia curiosità. Sostengono il testo nume- memoria, tutte, ma proprio tutte, le figurano: le ricerche, le fonti, la storia rose ed interessanti tavole illustrate, in infinite peripezie occorse alla statua secondo tradizioni e documenti, l'età bianco e nero ed a colori e la biblio- lignea della Vergine Maria al centro moderna, il XX secolo, i visitatori, le grafia. Nella nota di presentazione della complessa ed avventurosa pere- processioni, i miracoli, i religiosi. Nei all'opera, il professore Dante D'An- grinazione, per mare e per terra, da documenti si trovano: memorie, in- geli, Presidente della Comunità mon- Siviglia al "Monte di Carseoli", dive- ventari, tabelle delle messe, atti. Nelle tana del Turano, evidenzia il valore nuta oggetto prezioso della tradizione immagini troviamo: santini, stampe, conservativo della memoria di un'i- orale di innumerevoli generazioni. cartoline. Nella sezione degli affreschi dentità sociale e territoriale. La prefa- (Claudio De Leoni) figura un estratto dello studio di P. zione di Fabrizio Felli sottolinea la • d. Fulvio A- Nardecchia, tratto da Pittori di frontiera. puntigliosa ricostruzione delle vicen- mici, Mas- L'affresco quattro-cinquecentesco tra Lazio e de territoriali e l'amore per le proprie simo Basilici, Abruzzo, edito in Casamari nel 2001. radici dell'autore. Molto accurata la Santa Maria dei In questo estratto vi è la descrizione cartografia che si apre con la tavola Bisognosi (XIV° del Giudizio Finale, opera di Desi- della IV Regio augustea e prosegue, Centenario del derio da Subiaco del 1488. I passi per datazioni successive, fino al 1923. santuario di San- relativi al complesso tessuto icono- L'etimo del nome viene ricondotto al ta Maria dei Bi- grafico, perenne motivo di coinvol- toponimo di "ricetto" nel senso di ca- sognosi. 11 Giu- gimento emozionale dei visitatori, stello rifugio per le popolazioni. Solo gno 2010). Pie- comprendono: la comunità degli eletti, gli per evidenziare qualche curiosità, se- trasecca di Car- angeli, Elia, Enoch, il Risorto, Satana, de- gnaliamo le illustrazioni del mulino a soli, maggio moni, vizi capitali. Per le finalità proprie ruota orizzontale, alcune denomina- 2010, illustr. , pp. 241. Questa pub- di questa nota e per i limiti delle nostre zioni dialettali pastorali, copie di atti blicazione, di grande pregio con- conoscenze ci asteniamo dall'eviden- ufficiali d'epoca. In appendice le bolle tenutistico e tipografico, è stata stam- ziare altri aspetti di questa pregevole degli anni 1153 e 1182, i banni baronali pata in ottocento copie, per merito del opera editoriale, la cui lettura e la cui del 1589, le antiche carte geografiche Comune di Pereto, al quale va dato diffusione raccomandiamo con sincero della Sabina e, per concludere, una se- ampio e chiaro riconoscimento nella convincimento. (Claudio De Leoni) rie di vedute panoramiche da vecchie persona del Sindaco, dr. Giovanni • Armando cartoline postali. Vorremmo, con ulte- Meuti, e con l'impegno della Lumen Verna, Ricetto riori apprezzamenti, elogiare questo che, da un decennio collabora ai per- di Collalto Sabi- lavoro ma lasciamo al lettore il piacere corsi culturali concordati con l'Am- no. La storia e la della scoperta. (Claudio De Leoni) ministrazione comunale. Per la ricor- memoria. S. Ru- • Ivan Cavic- renza del XIV° centenario è stata co- fina di Cittadu- chi, In mezzo al niata anche una medaglia celebrativa cale (Rieti) petto tuo. Antro- in bronzo, opera di Laura Cretara, 2009. In 4°, pologia di mondi dalle officine Picchiani e Barlacchi di illustr., pp. 100, possibili, Bari Firenze. Il programma delle celebra- Tavole L I. Una 2009. Edizioni zioni per la MATER INDIGEN- pubblicazione Dedalo, pp. TIUM si è svolto dal 19 aprile al 13 di grande for- 310. € 16,00. A giugno 2010. Tentiamo di delineare, mato, dalla ricca architettura editoriale chi è interes- con brevi note orientative, il com- e di interessante ed agevole lettura. sato allo studio plesso percorso illustrativo dell'opera. Questi i pregi dell'opera che, con im- della cultura La cronologia generale secondo la mediatezza, balzano all'occhio del let- orale contadi- storia e la tradizione comprende il la- tore. La lettura diretta del testo, poi, na, non deve mancare l'occasione di voro di D. Fulvio Amici (la cro- rivelerà i pregi documentaristici e nar- leggere questo interessantissimo testo nologia), di Vetoli (sec. XVII, la leg- rativi che conferiscono all'opera il pre- di Ivan Cavicchi, "antropologo, filo- genda), M. Basilici (la storia, i do- gio dell'accurata ricerca storica con- sofo, sociologo, che insegna all'Uni- cumenti e le immagini antiche), P. dotta sul territorio. Questo, in sintesi, il versità di Tor Vergata di Roma". Lo Nardecchia (studi sul patrimonio ar- percorso tematico seguito dall'autore studio approfondito sui testi che spes- tistico del convento). La vastità della e che, per comodità dei lettori, seguia- so abbiamo sentito recitare, cantare, cronologia riportata, dall' anno 610 al mo: cenni storici dalle origini agli anni ripetere fino alla noia da tante voci del 2007, non consente alcuna possibilità 1920, brigantaggio, nascita e valore popolo che brulicavano nei nostri pae- di sintesi, pertanto ad essa si rinvia il della baronia, monete, sale e focatico, si fino a non molti anni fa, mette in lettore. La leggenda narra La venuta problemi di confine, la religione, luce una infinità di psicologiche lumen 51 correlazioni con la società, con la quo- profondimenti attenti e puntuali, il comunque esplicativo di quanto la tidianità, con la nascita, con la vita, con significato che riescono a prendere tradizione orale contadina abbia con- la morte, con l'amore, con l'amore car- molteplici parole, frasi, testi interi con tenuto e contenga in forma velata una nale. riferimento a scambi amorosi, con più infinità di inconsci significati esplicitati "In mezzo al petto tuo" è una metafora o meno nascoste allusioni a riti di cor- con parole semplici, talvolta rozze e che si ritrova in ogni tradizionale rac- teggiamento o di richieste di favori da apparentemente banali, ma che Ivan colta di canti popolari, quindi in ogni parte di popolani riguardo ai loro "pa- Cavicchi ha saputo evidenziare e spes- regione d'Italia e noi aggiungiamo droni", tutti "versi" cantati o recitati du- so tradurre all'uomo contemporaneo specialmente dell'area centrale, della rante le serate o durante le feste, spe- spesso incapace di capire o di ricordare quale fa parte anche il nostro territorio cialmente quelle nuziali. Confronta le serie di stornelli, di canzoncine, di sub marsicano. "Il suo stupendo signi- come esempio a p. 209 "Quando la apparenti banalità considerate talvolta ficato fa coincidere un'idea antropo- figlia mea faceva la sagna / i baci se volgari, che già aveva ascoltata nella logica di centro con un'idea strategica di sunteanu alla montagna; / la bella figlia sua infanzia. Un patrimonio che giu- nascita e riproduzione, quindi con una mea / l'han cacciata i suoi fratelli / dà stamente merita di essere messo per concezione ideologica di donna. (p. 7)" 'na botta alla figlia mea. …" e ancora a p. iscritto e studiato. In alcune parti del libro, come nel ca- 211: " E quando la ciociara è maritata / La mia dilazionata segnalazione di "In pitolo sesto, è da osservare attentamen- lo spago è rutto e la ciocia sfasciata". E mezzo al petto tuo" nella Miscellanea del te come nel verseggiare orale del popo- inoltre i vari significati che più o meno "Il foglio di Lumen", non toglie nulla al lo le espressioni "In mezzo al mare" (pp. inconsciamente la gente dava a oggetti libro che rimane comunque valido e 148-154) e la più ricorrente "In mezzo al di uso quotidiano come la "cottóra, la attuale. (Terenzio Flamini) petto tuo" (pp. 160-164) possano avere conca, l'acqua, il fuoco…" oppure ad tante variazioni nelle parole in sé e nel animali come a p. 230: "le grida della signi-ficato che esse possono assumere. rana". Porrei ancora in evidenza il capitolo Un libro in qualche modo "difficile" e ottavo dove viene esaminato, con ap- che pur sembrando per specialisti è

17. Dai frammenti una cronaca. Santa Maria dei Bisognosi. Pereto-Rocca 38. T. Sironen, Un trofeo in osco da Poggio Cinolfo (AQ), ristampa da: di Botte (L’Aquila). Le fonti, a cura di M. Basilici. Pietrasecca di Carsoli ARCTOS, Acta Philologica Fennica, v. XL, 2006, pp. 109-130. Roma 2005. In 8°, illustr., pp. XI+33. 2009. In 8°, illustr., pp. 32. 18. M. Meuti, Le parole di Pereto. Piccola raccolta di vocaboli dialettali, 39. M. Ramadori, L’Annunziata di Riofreddo: il contesto storico, gli Pietrasecca di Carsoli 2006. In 8°, pp. 51. affreschi, gli artisti, Pietrasecca di Carsoli 2009. In 8°, illustr., pp. 67. 19. M. Basilici, S. Ventura, Pereto: statue e statuette, Pietrasecca di 40. G. Nicolai, M. Basilici, Le “carecare” di Pereto, Pietrasecca di Carsoli Carsoli 2006. In 8°, illustr., pp. 44. 2009. In 8°, illustr., pp. 20. 20. M. Basilici, La famiglia Vendettini, Pietrasecca di Carsoli 2007. In 8°, 41. M. Basilici, Pereto: gli statuti delle confraternite, Pietrasecca di Carsoli illustr., pp. 72. 2010. In 8°, illustr., pp. 64. 21. M. Basilici, Pereto: le processioni, Pietrasecca di Carsoli 2007. In 8°, 42. d. F. Amici, Domus Dei et porta coeli. Casa di Dio e porta del cielo. illustr., pp. 50. Ricordi personali e memorie storiche sul santuario di Santa Maria del 22. M. Basilici, Pereto: il castello, Pietrasecca di Carsoli 2007. In 8°, Monte o dei Bisognosi, Pietrasecca di Carsoli 2010. In 8°, pp. 24. illustr., pp. 60. 43. M. Ramadori, Chiesa di San Nicola a Colli di Montebove: dipinti del 23. d. F. Amici, Livio Laurenti. Un vita per la scuola, Pietrasecca di Carsoli ‘500 nel ducato di Tagliacozzo, Pietrasecca di Carsoli 2010. In 8°, 2007. In 8°, illustr., pp. 84. illustr., pp. 76. 24. Il catasto di Pietrasecca del 1749, a cura di A. Bernardini, Pietrasecca di Carsoli 2007. In 8°, illustr., pp. 138. 25. C. De Leoni, Colle Sant’Angelo di Carsoli. Un complesso monumenta- le da riscoprire e tutelare per le generazioni future, Pietrasecca di Carsoli 2008. In 8°, illustr., pp. 58. 26. F. Malatesta, Ju ponte, Pietrasecca di Carsoli 2008. In 8°, illustr., pp. 148. 27. Pereto, a cura di M. Basilici, Pietrasecca di Carsoli 2008. In 8°, illustr., Pubblicazioni realizzate in collaborazione con istituti culturali: pp. 32. 28. W. Pulcini, Arsoli. Il suo sviluppo e la sua cultura, Pietrasecca di 1. Guglielmo Capisacchi da Narni, Chronicon Sacri Monasterii Sublaci Carsoli 2008. In 8°, illustr., pp. 164. (Anno 1573), a cura di Luchina Branciani, Subiaco 2005, in 8°, 29. Nomina eorum in perpetuum vivant, Pietrasecca di Carsoli 2008. In 8°, illustr., pp. 1583. illustr., pp. 46. Pubblicazioni speciali: 30. M. Basilici, La chiesa di San Giorgio martire in Pereto. La storia, Pietrasecca di Carsoli 2008. In 8°, illustr., pp. 64. 1. Paola Nardecchia, Pittori di frontiera. L’affresco quattrocinquecente- 31. M. Basilici, La chiesa di San Giorgio martire in Pereto. I documenti, sco tra Lazio e Abruzzo. Casamari 2001. In 8°, illustr., pp. XVII + 334. Pietrasecca di Carsoli 2008. In 8°, illustr., pp. 36. 2. Angelo Bernardini, Attecchia po’! Il dialetto nel territorio di Carsoli. 32. M. Basilici, La chiesa di San Giovanni Battista in Pereto. La Storia, Subiaco 2003. In 8°, illustr., pp. 200. Pietrasecca di Carsoli 2009. In 8°, illustr., pp. … 3. Paola Nardecchia, Note d’arte abruzzese tra la Marsica e il Car- 33. M. Basilici, Pereto: le Confraternite e la vita sociale, Pietrasecca di seolano, Subiaco 2004. In 8°, illustr., pp. X + 166. Carsoli 2009. In 8°, illustr., pp. 56. 4. Domenico Iannucci, Augusto Sindici, Poggio Cinolfo. Storia, leggen- 34. A. De Santis, T. Flamini, Parole: il colore, l’odore, il rumore. Maledi- de, poesie a braccio, versi romaneschi, ristampa a cura di Terenzio zioni in dialetto nei paesi della Paina del Cavaliere, Pietrasecca di Flamini, Roma 2006. In 8°, illustr., pp. 150. Carsoli 2009. In 8°, illustr., pp. 38. 5. Luchina Branciani, Interventi di restauro alla cinta muraria di Pereto 35. D.M. Socciarelli, Il «libro dei conti» della SS.ma Trinità di Aielli. Carat- (AQ), Subiaco 2008. In 8°, illustr., pp. 200. teri di una chiesa e di una comunità nella Marsica del primo Cinque- 6. Achille Laurenti, Oricola e contrada Carseolana nella storia di nostra cento, Pietrasecca di Carsoli 2009. In 8°, illustr., pp. 64. gente. Una fonte per la storia tra Lazio e Abruzzo, Subiaco 2009. Ri- 36. G. De Vecchi Pieralice, L’ombra di Ovidio fra le rovine di Carseoli, stampa dell’edizione 1933 a cura di don Fulvio Amici. In 8°, illustr., Pietrasecca di Carsoli 2009. In 8°, illustr., pp. 68. pp. 184+XL. 37. C. De Leoni, Indice generale ed elenco delle pubblicazioni dell’Asso- 7. Massimo Basilici, d. Fulvio Amici, Santa Maria dei Bisognosi. XIV° ciazione Culturale Lumen, Pietrasecca di Carsoli 2009. In 8°, illustr., Centenario del santuario di Santa Maria dei Bisognosi. 11 giugno 2010, pp. 32. Subiaco 2010. In 8°, illustr., pp. 241. 52 lumen

NORME PER GLI AUTORI Attività dell’Associazione L’Associazione Culturale Lumen (onlus) è un organizzazione di utilità sociale senza scopo di lucro fondata il 1 agosto 1999. Il suo foglio infor- Convegni: si è svolto a Pereto il 24.07.2010 il convegno: I mulini ad acqua: risor- mazioni pubblica scritti di autori italiani e stra- sa di ieri e di domani, organizzato dalla SIGEA a cui l’Associazione ha partecipato nieri a carattere divulgativo, utili alla vita sociale e culturale del Carseolano e dei territori limitro- Escursioni: itinerari naturalistici e storici. fi. I lavori, d’interesse generale o locale, devono essere originali, ossia non apparsi in altre pub- Visite guidate: musei, luoghi d’arte e siti archeologici. blicazioni, né essere in corso di stampa presso Collaborazioni: altri editori. con scuole, ricercatori e studenti universitari. «Il foglio di Lumen» è una pubblicazione che Biblioteca: dotata di volumi di archeologia, storia locale e generale, arte, let- viene distribuita ai soci e a chi ne fa richiesta ed è gestito da una redazione eletta dal consiglio teratura, periodici e materiale archivistico. direttivo dell’associazione Lumen. Stampa: per la collana “i Quaderni di Lumen”, sono stati già pubblicati: Per agevolare i lavori di stampa gli articoli pro- posti devono essere realizzati con videoscrit- tura adatta all’ambiente IBM e compatibili (non 1. G.J. Pfeiffer, Th. Ashby, Carsioli. Una descrizione del sito e dei resti romani, con note storiche Macintosh). Devono essere inviati alla Asso- ed una bibliografia. Versione italiana dall’inglese a cura di F. Amici e A. Crialesi. Pietrasecca di ciazione Culturale Lumen, via Luppa, 10 - Carsoli 1994. In 4°, illustr., pp. 36. 67061 Pietrasecca di Carsoli (AQ), in copia 2. Pia dei Tolomei a Pietrasecca. Testo dal canto di Giuseppe Lucantoni. Pietrasecca di Carsoli cartacea e su floppy disk, indicando il nome del programma con cui è stato prodotto il testo. 1997. In 4°, pp. 18. L’autore, o uno di essi, dovrà indicare un reca- 3. A. Zazza, Notizie di Carsoli. Dal ms. C/86/1924 dell’Archivio della Diocesi dei Marsi; a cura di: M. pito postale a cui inviare la corrispondenza. Sciò, F. Amici, G. Alessandri, Pietrasecca di Carsoli 1998. In 4°, illustr., pp. 44. Sono accettati anche dattiloscritti, ma in que- 4. B. Sebastiani, Memorie principali della terra di Roviano (ms. dei primi decenni dell’Ottocento), a sto caso la pubblicazione sarà ritardata perché cura di M. Sciò. Pietrasecca di Carsoli 2001.In 8°, illustr., pp.141. la redazione dovrà ricompilare il testo nelle for- 5. A. Battisti, Piccolo dizionario dialettale di Pietrasecca, Pietrasecca di Carsoli 2001. In 8°, pp. 38. me volute dalla tipografia. 6. D. Guidi, Topopgrafia medica del comune di Arsoli. Da un ms. inedito di metà XIX secolo; a cura Per l’invio degli articoli è valido anche l’indirizzo di G. Alessandri. Pietrasecca di Carsoli 2002. In 8°, illustr., pp. 20. di posta elettronica dell’Associazione. 7. L. Verzulli, Le iscrizioni di Riofreddo, Pietrasecca di Carsoli 2002. In 8°, illustr., pp. 48. La collaborazione s’intende a titolo totalmente 8. T. Flamini, Fortunia, il corpo di una santa a Poggio Cinolfo (AQ). Pietrasecca di Carsoli 2003. In gratuito. 8°, illustr., pp. 22. 9. Il catasto del gentilesco di Oricola (sec. XVIII), a cura di G. Alessandri. Pietrasecca di Carsoli Preparazione dei testi 2003. In 8°, illustr., pp. 68. 10. I banni del governatore baronale di CollaltoSabino (1589), a cura di S. Maialetti. Pietrasecca di Titolo. Titolo ed eventuale sottotitolo dovranno essere brevi e chiari. Carsoli, 2004. In 8°, illustr., pp. 24. Autore. Il nome dell’autore o degli autori dovrà 11. Dai frammenti una cronaca. San Silvestro, Pereto (L’Aquila), a cura di M. Basilici. Pietrasecca di comparire per esteso, accompagnato dai titoli Carsoli, 2004. In 8°, illustr., pp. 56. accademici e/o professionali se si desidera. 12. Don Enrico. Il cammino di un uomo. Pietrasecca di Carsoli 2004. In 8°, illustr., pp. 76. Testo. Il testo dovrà essere redatto in cartelle 13. Luchina Branciani, Guglielmo Capisacchi ed il suo “Chronicon del Sacro monastero di Subiaco (25 righe, 60 battute per riga nei dattiloscritti; o, (a. 1573)”. Pietrasecca di Carsoli 2004. In 8°, illustr., pp. 27. per la videoscrittura, margini 2,5 cm, interlinea 14. Michele Sciò, Livio Mariani. Note biografiche. Pietrasecca di Carsoli 2005. In 8°, illustr., pp. 36. singola, carattere Times New Roman, corpo 15. Anonimo, Vita di padre Andrea da Rocca di Botte (1585-1651), a cura di S. Maialetti. Pietra- 12). Le note vanno numerate e messe alla fine secca di Carsoli 2005. In 8°, illustr., pp. VII+29. del testo. 16. Dai frammenti una cronaca. Gian Gabriello Maccafani, a cura di M. Basilici. Pietrasecca di Illustrazioni. Le illustrazioni: disegni, grafici, fo- Carsoli 2005. In 8°, illustr., pp. III+24. tografie e tabelle, devono essere inviate sepa- [segue alla pagina precedente] rate dal testo. Le illustrazioni non devono supe- rare le misure 18x24 cm., essere di buona qua- Immagini nascoste lità e ben leggibili. Quelle a colori saranno co- munque edite in b/n. Nel caso di illustrazioni con dimensioni superiori la redazione si riserva di decidere. Tutte le illustrazioni devono essere corredate da una didascalia. Bibliografia. Si invitano gli autori a contenere le voci bibliografiche. Responsabilità degli autori

Gli autori sono responsabili delle affermazioni contenute nei loro scritti. L’Associazione cul- turale Lumen, declina ogni responsabilità civi- le e penale. Compiti della redazione

La redazione esamina il testo entro 30 giorni dal suo ricevimento e ne da comunicazione al- l’autore, riservandosi di chiedere delle modi- fiche qualora il testo non corrisponda alle carat- teristiche formali sopra esposte e agli scopi del- l’Associazione. Le bozze verranno corrette internamente e non saranno allestiti estratti, ma verranno inviate agli autori n. 2 copie del fascicolo sul quale compare il loro articolo. 1 1 2 Gli scritti inviati, anche se non pubblicati, sa- ranno restituiti solo se richiesti, con posta ordi- naria e spese a carico del richiedente.

Redazione: Fulvio Amici (don), Claudio De Leoni, Sergio Maialetti, Paola Nardecchia, Michele Sciò Rocca di Botte, Madonna della Febbre, angeli reggi torcia (Foto: S. Maialetti, 2009) Composizione: M. Sciò Stampa: MCM, località Recocce - Carsoli (AQ) E e-mail:[email protected] tel.: 0863 992122