Forme Architettonich'e Civili Di Giacomo Della Port A
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FORME ARCHITETTONICH'E CIVILI DI GIACOMO DELLA PORT A L' attivita di Giaeomo della Porta quale ar me l' estro, ma ehe pure 10 diseiplina, ne impe chitetto eivile e senza dubbio il lato piu impor disee la dispersione dannosa. tante e il meno studiato della sua figura di N el gruppo di quelle opere eivili ehe, per artista. Se infatti l' arehitetto di ehiese (I) non ragioni stilistiche sopratutto, eome vedremo ap feee ehe sviluppare sehemi gia preesistenti, pu presso, si possono eonsiderare tra le prime eo re improntandoli di una sua originalita, l' arehi noseiute di Giaeomo della Porta, la Sapienza tetto eivile arrivo inveee a tanto da elaborare e l'unieo edifieio ehe si lasei approssimativa un ti po quasi nuovo di palazzo e ci diede qual mente datare. Il Baglione e'informa ehe l' o ehe esemplare ehe, se pure non seguito, tut pera fu cominciata sotto Gregorio XIII dal tavia non maneo di influire sulla genesi deI Della Porta, eh' egli nomina, com'e noto, no baroeeo, e rappresento in ogni modo I' estrinse nostante il silenzio del Vasari e a malgrado eazione piu viva, piu eletta del suo genio. della generiea attribuzione a Michelangelo. 0- Le forme? Derivano in fondo da Miehelan ra sembrano contraddire a questa affermazione gelo, ma la sostanza ne eben diversa. Non v'e il Nibby e il Renazzi, i quali piu ehe un ini per noi soluzione alcuna di eontinuita tra I' ar ziatore, fanno apparire Gregorio XIII un con te di Miehelangelo e quella di eoloro ehe ven tinuatore delI' opera eominciata dai papi prece nero chiamati i suoi seguaei. t evidente ehe a denti. Il Renazzi nomina, desumendo la no un perpetuarsi delI' arte di Miehelangelo - tizia da doeumenti coevi, Pirro Ligorio quale eome eio pote avvenire mutatis mutandis per predecessore deI Della Porta, e dopo aver det Leonardo - si oppose il suo potente, anzi pre to come Gregorio XIII faeesse erigere il eam- potente, soggettivismo e l'isolamento stesso in . paniletto e aprire « I' ampia scala verso orien eui quest' arte, davvero unica, si trovo, rispet te», aggiunge eome egli proseguisse « sopra e to aUa tradizione. Cio spie ga il deeadimento sotto I' ordine dei portiei dal lato riguardante profondo degli imitatori. la Chiesa di S. Jacopo»: Il N ibby ci fa sa Anehe gli arehitetti, non potendo in alcun pere come sotto Pio V « si tirarono innanzi per modo ripeterne le sintesi inimitabili, ereditarono guisa i lavori» ehe « la parte superiore della le singole forme. Ma il earattere pratieo, appli fabbrica, tra levante e mezzodi, rimase quasi eato, delI' arte loro fu eertamente queUo ehe li eompiuta ». salvo da una troppo profonda eaduta. E pereio Ma perehe elementi di stile ed araldiei con in arehitettura non si puo parlare di manierismo. eordemente ci rimandano in tutto l' edifieio a Le esigenze pratiehe hanno senza dubbio una un'epoca non mai anteriore a quella di Papa importanza primaria per la formazione di uno Boncompagni e non puo in alcun modo trat stile neU' arGhitetto: sono I' argine ehe eompri- tarsi, come afferma il Renazzi, di una eonti- 508 Fig. I. - Giacomo Della Porla : Roma, Corlile della Sapienza. Parlicolare del lalo sellenlrionale. (fot. Alinari), nuazione di un disegno preesistente. dobbiamo comune. e chiaro. col Della Porta, il qua!e, argomentare come questo Papa imprendesse sappiamo, era stato assente da Roma dal 1565 la ricostruzione di quanto prima di lui era sta~ al 1570, e probabilmente venne assunto da to fatto. papa Gregorio ad architetto dello Studio su ehe cosa avrebbe dovuto completare infine bito dopo la propria esaltazione. nel 1572. il Della Porta? Il disegno di Michelangelo? I draghi gentilizi dei Boncompagni stanno Ma un esame critico anche superficiale ci fa proprio sulla parte del cortile « riguardante la subito escludere il norne dei Buonarroti. per chiesa di S. Jacopo» e cioe verso la facciata quanto possa il suo spirito in tutta I' opera non a testimoniare come sia questo il principio del~ essere assente dei tutto. Quanto preesisteva del~ I' opera di Gregorio XIII edel Della Porta; 10 Studio non poteva aver dunque nulla in nonche la parte piu antica deli' edificio attuale. 509 Nessuno infatti paria di logge 0 di portiei prima sia dato di sapere eon precisione fin dove arn~ di Gregorio XIII; e ne parlano inveee trat~ vasse l' opera delI' arehitetto sotto Sisto V, pu tando di questo papa il Donati (2) il Nibby (3) re tanto appare eerto, eh' egli disegnD la porta e infme il Renazzi. La data deI 1575. se non eon la iserizione ehiaramente aeeennante a,1 sieura. appare dunque eerto la piu probabile. 1592 (4) e vi aggiunse insieme al motto ehe die Il eortile della Sapienza e indubitatamente de il norne all' edifieio, 10 stemma di papa una delleereazioni piu geniali del Della Por~ Peretti. ta (jig. '). T roppo paeato per esser di Miehe~ F ortemente miehelangiolesea e la porta dal langelo. e perD. eome si aeeennava. un' opera poderoso timpano aggettante sull' esilita delle di evidente ispirazione buonarrotiana. Sono di~ mostre inferiori. Essa pero non pUD essere ri visi il portieo e la loggia da un doppio ordine portata in alcun ' modo al tempo in cui fu ese~ di pilastri: toseano . e jonieo. Il superiore e su guito il eortile (intorno al 1575) e eiD per un piedestallo, e tra i piedestalli e un balaustro ehe partieolare ehe solo in opere piu tarde del riehiama quelli al primo piano di Palazzo F ar~ Della Porta ritroveremo: il raddoppiamento nese edella gran loggia posteriore. Nitida e delle volute, viste oltreehe di fronte, in profilo. tagliente nelle sagome, tutta ombra e luee nei La faeeiata reeava gia a sinistra 10 stemma contrasti, aseiutta e searna per l'impiego di pa~ di Gregorio XIII (dove gia questo papa aveva raste in luogo di semieolonne, l' arehitettura di fatto erigere il eampaniletto), a destra quello questo eortile e, in verita. l' antitesi aHa roton~ di Paolo V. Ora eonsiderazioni di stile non da plastieita e ehiaroseuro ehe earatterizza sembrano contrastare al1'ipotesi di un anda l' opera deI Sangallo a Palazzo Farnese. I ea~ mento dei lavori da sinistra verso destra, sotto pitelli joniei hanno le volute plastieamente pro~ Gregorio XIII, Sisto V e Paolo V, eome sta filate all'infuori - ne aveva dato il prototipo rebbe a provare la sueeessione dei tre stemmi. Miehelangelo nel Palazzo dei Conservatori - Infatti il tipo di questa faeeiata, esclusa eome e annodate da un festoneino di alloro. Ma so~ si e visto la porta, e certamente tale da farei pratutto e originale il motivo verso gli angoli. piuttosto pensare a una prima maniera di Gia La serie delle areate bruseamente s'interrompe corno della Porta, anziehe alla maniera ehe e 1'intervallo tra le due paraste si restringe. Su~ gli vedremo familiare intorno al 1590. Non si periormente al vano eosi ottenuto 10 spazio del~ pUD tuttavia pensare ehe questo tipo di faeeia l' areo e oeeupato da un fregio nel quale e un' a~ ta, pure tanto originale, possa rieordarei a Mi pertura rettangolare chiusa entro una mostra ehelangelo, eome vorrebbe il WölfHin (/igu~ eon quattro oreeehie reeante ai lati nastri deeo Te 2 e 3). rativi. E il tutto di un rilievo eost tenue. eost Noi pensiamo inveee all'Ammannati e non piatto da riehiamare al palese arehetipo: le fi sembrera strana questa nostra idea quando si nestre del primo mezzanino di Palazzo Mas prendano nella dovuta eonsiderazione alcuni simo. Sull' apertura deseritta infine. entro due palazzi privati del Della Porta, eostruiti eer~ mostre di sehietto sapore dellaportiano e di de tarnen te in questo periodo, i quali tutti deri rivazione naturalmente miehelangiolesea, un fe~ vano dal palazzo Caetani dell'Ammannati, ad stone sorreggente il mezzo drago Boneompagni. es si anteriore. Non v'ha dubbio ehe Sisto V continuo a Il palazzo Paluzzo appunto - ora Spinola giovarsi delI' opera del nostro artista. Egli eom - in Piazza di Campitelli (/ig. 4) ripete, sal~ pleto dunque la faeeiata. E per quanto non ci vo la porta e il eornieione ehe sono aggiunte 510 Fig. 2. -- Giacomo Della Porta: Roma. F acciata della Sa Fig. 3. - Gidcomo Della Porta: Roma. Facciata della Sa pienza (jot. Min. Pubbi. Istr.). pienza. Particolare (fot. Mi". PubbI. Istr,). o rifacimenti del Rainaldi, 10 schema di pa casualmente. Quella facciata di via Giulia 10 . lazio Caetani. F acciata liscia, senza organa rivela infatti - come quella di villa Medici - mento di sorta, fmestre a pianterreno con ar un mediocre architetto, cui sopratutto manca chitrave orizzontale su volute e sotto, un semiin va il senso delle proporzioni. terrato; primo piano unito da una fascia; fi Il Riegl vuol vedere, nella porta col bal nestre deI mezzanino senza legame tra loro; cone al centro, un accentuamento della verti ultimo piano con semplici mostre intorno alle cale. Ma non considera come nel palazzo Pa finestre; cornicione non proporzionato all , altez luzzo quella parte sia un' aggiunta del Rainal za dell'intero edificio; bugnato d' angolo che di e in altri palazzi di questo tipo essa manchi da maggiore unita e compattezza all'insieme. affatto di questo risalto. Tale il palazzo Muli E stato detto che questo schema deriva da pa poi Serafini sul Corso Vittorio Emanuele di lazzo Sacchetti, dove il Sangallo l' avrebbe, per estrema, ammirabile semplicita, il palazzo Boa la prima volta attuato. Ma dQPo l' attribuzione, dile e il palazzo Capizucchi, in piazza di Cam pienamente giustificata, fatta ad Annibale Lip pitelli dove sono posteriori le aggiunte alle fi pi del palazzo di via Giulia (5) questa pretesa nestre del primo piano e forse anche la por paternita del Sangallo naturalmente cade.