COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

PARERE n. 40 de l7 Maggio 2012 (o.d.g. 4 del 17 Maggio 2012)

OGGETTO: Comune di Maserà (PD). Rapporto Ambientale al Piano di Assetto del Territorio.

PREMESSO CHE

– ai sensi dell’art. 4 della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11, in attuazione della direttiva comunitaria 2001/42/CE, i Comuni, le Province e la Regione, nell’ambito dei procedimenti di formazione degli strumenti di pianificazione territoriale, devono provvedere alla valutazione ambientale strategica (VAS) dei loro effetti sull’ambiente al fine di “promuovere uno sviluppo sostenibile e durevole ed assicurare un elevato livello di protezione dell’ambiente”; – La Commissione Regionale VAS, individuata ex art.14 della LR n.4/2008, si è riunita in data 17 maggio 2012 come da nota n. 221433 del 14.05.2012 del Dirigente della Unità di Progetto Coordinamento Commissioni (VAS – VINCA – NUVV), segretario della commissione; – Il Comune di Maserà (PD) con note prot. n. 8355 del 27.09.11, n. 856 del 31.01.12, n. 1679 del 28.02.12, n. 3133 del 17.04.12 e n. 3940 del 14.05.12 ha fatto pervenire la documentazione necessaria per ottenere il parere della Commissione VAS;

− ITER PROCEDURALE PER LA VAS DEL PAT Il Comune di Maserà ha approvato con DGC n. 28 del 17.03.05 il “Documento Preliminare e lo schema di accordo di pianificazione”, integrato successivamente con DGC n. 29 del 21.03.05 e approvato definitivamente con DGC n. 4 del 19.01.09, ai sensi dell’art. 15 della legge urbanistica regionale, per la formazione del piano di assetto del territorio comunale; L’accordo di copianificazione tra il Comune di Maserà, la Provincia di Padova e la Regione per la redazione del P.A.T. in esame è stato sottoscritto in data 03.02.09. In applicazione dell’art. 5 della legge urbanistica regionale 11/2004 è stata avviata la fase di concertazione e partecipazione con gli enti territoriali e le Amministrazioni interessate alla tutela degli interessi pubblici coinvolti nella redazione del P.A.T., oltre che con le associazioni economiche, sociali e politiche portatrici di interessi diffusi nel territorio comunale, mediante incontri di lavoro e pubbliche assemblee. Il Comune di Maserà con DGC n.160 del 14.10.10, ha espletato la fase di concertazione e partecipazione ai fini della redazione del Piano di Assetto del Territorio Comunale ai sensi dell’art. 15 della Legge Regionale n. 11 del 23 aprile 2004 e successive modificazioni, prendendo atto degli esiti dell’avvenuta concertazione e valutando le comunicazioni ed i contributi – diversamente pervenuti – da parte degli enti, amministrazioni, associazioni e soggetti interessati, intervenuti alla concertazione; Il Comune di Maserà con DCC n. 28 del 19.09.11, ha adottato il Piano di Assetto del Territorio Comunale secondo quanto previsto dall’art. 15 della LR n. 11 del 23.04.04. Come da documentazione presentata, l’avviso dell’avvenuta adozione del Piano in parola è stato affisso all’albo pretorio del Comune, del Bur n. 75 del 07.10.11, del sito Web e nei quotidiani “il Mattino di Padova” e “Il Gazzettino” del 30.09.11; Come emerge dalla dichiarazione del Responsabile del Settore Urbanistica del Comune, sono pervenute complessivamente n. 76 osservazioni, delle quali n. 5 hanno attinenza in materia ambientale.

− PARERE DELLA COMMISSIONE VAS SUL RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE La Commissione Regionale VAS, con parere n.145 del 02/12/2008, aveva espresso parere favorevole sul Rapporto Ambientale Preliminare allegato al Documento Preliminare con le alcune prescrizioni che sono state ottemperate in sede di stesura del Rapporto Ambientale.

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− INTEGRAZIONI AL RAPPORTO AMBIENTALE FORNITE IN SEDE ISTRUTTORIA In sede istruttoria è emersa la necessità di acquisire ulteriore documentazione in ordine alle procedure (lettera prot. n. 460730 del 05/10/2011), ed in ordine ai contenuti del R.A. (lettera prot. n. 171061 del 11/04/2012). Sono state fornite le integrazioni e le delucidazioni richieste in merito agli aspetti procedurali con nota prot. n.856 del 31/01/2012, mentre per quanto riguarda le integrazioni relative al Rapporto Ambientale sono pervenute integrazioni tecniche con nota prot. n.1679 del 28/02/12 relativamente alle osservazioni pervenute, e con nota prot. n.3124 del 17/04/2012 relativamente ai contenuti del R.A.

− INQUADRAMENTO TERRITORIALE Il territorio di Maserà di Padova si estende per una superficie di circa 17,54 kmq e si trova in quell’ampio territorio pianeggiante solcato da numerosi corsi d’acqua che, poco ad est dei Colli Euganei, si estende grosso modo tra i centri di Padova, Este e . Posto all’interno della zona geografica dell’Italia Nord – Orientale, Regione del Veneto, Provincia di Padova, si trova a sud del capoluogo provinciale alle coordinate geografiche – riferite alla sede comunale – di Lat. Nord 45°19’12” e Long. Est 11°52’5,52”. Le quote altimetriche del Comune variano da 7 a 16 m s.l.m., con il capoluogo (Maserà) a 9 m s.l.m., e diminuiscono con andamento da nord – ovest verso sud – est. Maserà confina, a partire da nord e con verso orario, con i comuni di , , , , , . Il centro insediativo principale è Maserà; importante è poi la località di Bertipaglia. Analogamente a tutto il territorio provinciale, la zona è di “strutturazione” romana, su un precedente substrato paleoveneto; questo fatto è assai ben testimoniato dai reperti archeologici ritrovati presso i centri vicini e dalla colonizzazione romana del territorio avvenuta a seguito dell’ingresso di Padova nei “municipia” romani.

− INQUADRAMENTO SOCIO-ECONOMICO La popolazione complessiva del Comune di Maserà di Padova risulta alla fine del 2009 pari a 9.019 abitanti, rappresentando lo 0,97% dell’intera popolazione provinciale (927.730 ab). Il saldo naturale, analizzando l’andamento dal 1970 al 2009, è risultato sempre positivo, quello sociale è stato negativo solo in tre occasioni (1970, 1974, 1978). Un contributo importante all’aumento complessivo della popolazione e dato dalla presenza di stranieri che, nonostante una leggera diminuzione tra il 2000 e il 2001, sono aumentati costantemente in percentuale dal 1998 al 2008. Per avere indicazioni sui caratteri strutturali della popolazione sono stati considerati gli indici di giovinezza e vecchiaia ed e stata fatta un’analisi in merito alla composizione per classi di età. Dall’analisi complessiva dei dati emerge che anche sul territorio di Maserà, come nel resto della Provincia di Padova, si sia verificato un progressivo invecchiamento della popolazione. Analizzando i dati relativi alla distribuzione della popolazione emerge chiaramente la tendenza della popolazione all’accentramento nei centri e nuclei. Un altro dato di notevole importanza per esaminare le tendenze demografiche in atto e per verificare la necessità di nuovi alloggi sul territorio comunale riguarda il numero di famiglie e la composizione media di queste ultime (dimensione media in contrazione). Diviene pertanto rilevante analizzare attentamente il fenomeno in oggetto in quanto, a fronte di una riduzione del numero dei componenti il nucleo familiare, saranno necessari, a parità di popolazione, nuovi spazi abitativi allo scopo di sopperire, appunto, a questa particolare evoluzione. Istruzione Per quanto riguarda la formazione scolastica si hanno a disposizione i dati dei censimenti a partire dal 1951 fino al 2001; il tasso di analfabetismo è molto basso, mentre è elevata e la percentuale di popolazione che possiede un diploma di scuola secondaria superiore e apprezzabile è il numero di laureati. Nel Comune si trovano due scuole primarie, a Maserà e a Bertipaglia, e una scuola secondaria di primo grado; tutte assieme costituiscono l’Istituto Comprensivo “G. Perlasca”.

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Il lavoro e l’occupazione Nel trentennio che va dal ’71 al 2001 la popolazione attiva è aumentata di ben 1.882 unità, con un incremento percentuale del 105,43%, a fronte di un aumento di popolazione nello stesso periodo di 2.829 abitanti (58,14%). La percentuale di attivi rispetto alla popolazione residente, passa dal 36,68% del 1971 al 41,28% del 1981, al 47,03% del 1991 ed al 47,03% del 2001 con un incremento nel trentennio, rispetto all’intera popolazione, pari al 10,97%. Il trend registrato e legato essenzialmente all’aumento di popolazione osservato negli anni ’60–’70, alla crescita demografica intesa in senso assoluto, al grande incremento della presenza di stranieri sul territorio, a partire dalla meta degli anni’90. In particolare si osservi come a Maserà siano presenti 588 imprese o istituzioni con un aumento percentuale rispetto al 1991 del 62%. Per quanto riguarda il tasso di occupazione esso risulta superiore a quello della Provincia di Padova di quasi quattro punti percentuali mentre il tasso di occupazione da forza lavoro e maggiore di circa un punto percentuale al dato provinciale. Le abitazioni Il valutatore propone uno studio sulla evoluzione del numero di abitazioni dagli anni ’50 ad oggi. La stessa analisi è stata condotta anche sul numero di stanze in proporzione al dato numerico riferito alle abitazioni. Salute e sanità Il Comune appartiene alla zona competente dell’U.L.S.S. 16 distretto numero 3, che serve i Comuni di Padova – quartieri Bassanello, Guizza, S. Croce, Sant’Osvaldo e Voltabarozzo -, Ponte San Nicolo, Albignasego, Casalserugo e Masera di Padova, con la sede principale a Padova in via Piovese, 74. A Maserà e presente un servizio di fisiatria / fisiokinesiterapia. Flussi turistici Per il Comune di Maserà la Regione riporta un tasso di turisticità molto prossimo allo zero; in altre parole il turismo non rappresenta un dato significativo per questo Comune. Il sistema insediativo Il sistema insediativo del Comune di Maserà è caratterizzato dalla presenza di due insediamenti residenziali di una certa importanza localizzati al centro del territorio comunale e da una notevole presenza di edificato sparso. I principali centri si trovano lungo le strade provinciali 92 e 30. Le zone industriali del Comune risultano collocate a sud del capoluogo e in fregio alla S.S. 16. Sul territorio sono presenti due centri residenziali il capoluogo Maserà e la frazione di Bertipaglia, situata ad est del centro principale. Dei due centri abitati il maggiore per estensione, numero di abitanti e servizi, è decisamente il capoluogo Maserà, che disposto all’incrocio tra le due provinciali S.P. 92 via Conselvana e S.P. 30 via Terradura, si presenta come una realtà residenziale a circa 10 km da Padova, cresciuta attorno allo storico fabbricato della Corte Benedettina e della cinquecentesca chiesa parrocchiale della Beata Vergine Maria. Il tessuto insediativo è organizzato attorno ai due assi stradali, principali vie di comunicazione del territorio, da cui si dipartono le vie minori che presentano un andamento prevalentemente ortogonale alle provinciali e che sono a servizio delle vicine aree residenziali. La località risulta un vivace centro residenziale e commerciale completo di servizi comunali, scolastici e parrocchiali. L’edificato residenziale sviluppato attorno alle strutture civiche, scolastiche e religiose di interesse pubblico, oltre agli edifici a cortina lungo via Roma, e caratterizzato dalle tipiche unita monofamiliari, bifamiliari del dopoguerra, assieme alle più recenti tipologie a schiera, a blocco ed in linea. Il tessuto commerciale e localizzato prevalentemente lungo gli affacci alla S.P. Conselvana. Bertipaglia, e l’unico altro centro del Comune. Si tratta di un modesto nucleo storico di antica origine, sito a circa 2 km ad est del capoluogo, lungo la S.P. 30, sviluppatosi attorno alla settecentesca chiesa di San Mariano e inizialmente lungo le quattro vie principali che da esso si dipartono. In tempi più recenti il nucleo urbano è cresciuto con un meccanismo di accerchiamento della piazza prospiciente le opere parrocchiali, ottenendo un disegno urbano particolarmente piacevole. Il tessuto insediativo e caratterizzato dalle tradizionali unita mono-bifamiliari alternate alle più recenti tipologie a blocco e a schiera concentrate nelle recenti lottizzazioni. Il centro e completato dagli esercizi commerciali essenziali alla residenza, e da una struttura scolastica di primo grado.

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Ca’ Murà e località prossima alla frazione di Bertipaglia posta lungo l’omonima via: si tratta di un’area interessata dalla presenza della settecentesca Villa Petrobelli, arricchita dalla vicina chiesetta romanica titolata a Santo Stefano. Per quanto riguarda le aree industriali si osservi come l’attività produttiva secondaria (industria, soprattutto, e artigianato) assuma, tra le funzioni produttive, un ruolo prevalente. Essa presenta caratteri di organizzazione spaziale e di relativa concentrazione per le realtà più importanti di tipo industriale in due zone, mentre si riduce a qualche caso la presenza di attività produttive nel territorio. Nel territorio oggetto di analisi si individuano due zone produttive una posta in prossimità del capoluogo e l’altro lungo la statale Adriatica: • il primo insediamento, di tipo commerciale-produttivo, si sviluppa subito a sud del capoluogo, a cavallo della la S.P. 92 lungo le vie Trento, Mattei, Volta e Bernardi: il settore merceologico trattato e quanto mai vario, oscillando dalla minuteria meccanica alla pelletteria, dalle riparazioni di veicoli ai servizi di corriere (SDA express). • il secondo insediamento commerciale – produttivo interessa la fascia di territorio lungo la S.S. 16, venendo cosi a creare un unicum con le due aree produttive limitrofe di Albignasego e Due Carrare. Si tratta di un’area importante per la presenza di rilevanti attivita. E’ bene sottolineare che la presenza di un importante asse viario qual e la S.S. 16 ha influito sulla destinazione commerciale e ricreativa di parte di questa zona. Le infrastrutture La rete viaria di Maserà si appoggia principalmente su assi viari provinciali, ma il territorio è attraversato anche dall’autostrada A13 e dalla S.S. 16. Le provinciali, che fungono da arterie di collegamento con i Comuni confinanti e con i principali centri della Provincia sono: • la S.P. n° 92 Conselvana, principale asse di comunicazione del territorio con direzione nord – sud collega Padova – a nord – con il vicino centro di Conselve piu a sud. Lungo il suo tracciato è sorto e cresciuto il capoluogo Maserà, e l’insediamento produttivo tra le vie Trento, Mattei, Volta e Bernardi. La via si sviluppa quasi interamente in un contesto rurale che in prossimità del centro urbano di Masera assume le tipiche caratteristiche di asse urbano, cioè di una strada fiancheggiata da marciapiedi, con un edificato di tipo residenziale e commerciale a cortina. Risulta intersecata da altre due importanti direttrici viarie la S.P. 30, e via Bolzani. Sono presenti tre installazioni semaforiche in corrispondenza degli incroci con via Bolzani, via Roma e via delle Olimpiadi, ove si registrano per gran parte della giornata i maggiori rallentamenti del flusso veicolare e di conseguenza i maggiori ristagni delle emissioni legate al traffico; • la S.P. n° 30 Terradura, con orientamento est – ovest permette la comunicazione tra la statale 16 con il capoluogo, Bertipaglia e il Comune di Casalserugo; si sviluppa per gran parte in contesto rurale, e non presenta problematiche circolatorie se non in corrispondenza dell’intersezione semaforizzate con la Conselvana. La S.S. n° 16 Adriatica, che, con direzione nord-est sud-ovest, corre lungo il confine occidentale del Comune, e la principale arteria di traffico della zona, anche se non riveste la stessa importanza delle due provinciali per il traffico comunale essendo al margine estremo del territorio e costituendo perlopiù una via di passaggio o di collegamento con Padova e . Lungo il suo tracciato, a Maserà, e insediata un’importante area produttiva commerciale; nel tratto che interessa il Comune in oggetto non si registrano problematiche viarie. Il Comune e poi interessato verso occidente dal passaggio del tracciato autostradale della A13 Padova-Bologna: non vi sono in merito problematiche viarie. Complessivamente il traffico maggiore si ha sempre lungo la direttrice Padova-Conselve, acutizzato presso gli incroci semaforizzati, che risultano di conseguenza punti di criticità viaria e atmosferica. La viabilità secondaria a gestione comunale non presenta alcun grado di inquinamento acustico o atmosferico. Esiste poi una rete stradale minore a gestione comunale che non presenta in modo particolare alcun problema specifico di traffico ne di inquinamento acustico o atmosferico. In totale sono presenti sul territorio circa 56 km di strade, di cui 10 km circa di strade statali, provinciali e autostrada. Nel Piano provinciale della viabilità della Provincia di Padova aggiornato al 2005 risulta che sulla strada statale 16, nella tratta Monselice – Padova, il traffico presenti un picco mattutino in direzione Padova ed uno pomeridiano in direzione Padova (e minore il traffico in direzione Monselice) con un numero di veicoli massimo

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COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA inferiore alle 800 unita all’ora, di cui circa il 3,5% rappresentato dal traffico pesante, per un totale di circa 19.000 veicoli in media al giorno tra le due direzioni. Tale mole di veicoli che percorrono la statale e piuttosto bassa e non rappresenta una criticità per la mobilità cittadina. Proprio per ridurre i disagi, sono previsti vari interventi che interessano direttamente ed indirettamente il territorio del Comune di Maserà di Padova nel piano triennale della viabilità della Provincia di Padova aggiornato al 2005: • complanare A13 da SP 9 a Padova Sud [intervento lineare n° 33]; • viabilità accordo di programma Maserà, Albignasego, Due Carrare [intervento lineare n° 74]; • interconnessione A13 – Casello autostradale di Padova Sud [intervento invariante n° I24]; • risoluzione dei principali problemi viari nel Comune di Maserà di Padova [intervento puntuale n° 23]. Il trasporto pubblico Il sistema dei trasporti pubblici è garantito dall’azienda di trasporto pubblico a mezzo autolinee SITA. Storicamente si ricorda il passaggio della tramvia a vapore della Societa Veneta da Padova a Bagnoli, inaugurata nel 1884. Questo servizio faceva fermata a Maserà dove c’era una stazione con servizio passeggeri; il sistema di locomozione a vapore fu sostituito nel maggio 1928 da una tramvia elettrica, sempre della Società Veneta, che rimase in esercizio fino al 1954. Il Comune di Maserà ha organizzato un servizio di trasporto scolastico che si svolge prevalentemente sul territorio comunale a servizio degli studenti delle scuole dell’obbligo. L’industria Per quanto riguarda le attività commerciali e produttive, entrando nello specifico del settore merceologico trattato dalle aziende di Maserà, si osserva come le numerose aziende spazino dal settore della siderurgia e della lavorazione di polimeri e della gomma, da quello degli alimentari alle aziende tessili e pelletterie. A Maserà è inoltre presente un’azienda che si occupa della progettazione, produzione ed installazione di sale operatorie e reparti specialistici oltre che della commercializzazione di attrezzature mediche e una piccola casa editrice di guide per il tempo libero. Il tessuto commerciale minore si sviluppa poi a ridosso dei centri abitati di Maserà e Bertipaglia garantendo gli esercizi commerciali essenziali alla residenza grazie ai punti vendita che vanno dal settore alimentare a quello dell’abbigliamento. La maggior parte delle attività produttive risultano comunque concentrate nell’A.T.O. 1 e nell’A.T.O. 3. In generale si osserva come il settore industriale sia in crescita nel Comune; il numero di unità locali nel 2001, ammontava a 235, con un aumento percentuale del 37,4% rispetto al 1991, anno in cui le unita erano solo 171. L’agricoltura e l’allevamento Le informazioni che riguardano le attività legate al settore primario per il Comune di Maserà sono in genere risalenti al censimento dell’agricoltura del 2000 oppure allo studio agronomico svolto in fase di redazione del Piano di Assetto del Territorio. Da tali dati si osserva come il numero di unità locali sia nettamente inferiore a quello del settore industriale, anche se nel decennio 1991 – 2001 si osserva un aumento di 5 unita locali e anche del numero di addetti nel settore che passa dai 7 del 1991 ai 18 del 2001. Gli A.T.O. dove si concentrano maggiormente le attività agricole sono l’A.T.O. 1 e l’A.T.O. 2. In generale a Maserà si riscontra una forte diminuzione del numero di aziende con allevamenti di bovini e vacche da latte. Come risultato della diminuzione del numero di allevamenti si è avuto uno sviluppo delle aziende zootecniche specializzate e con concentrazioni produttive meno elevate con conseguenti minori problemi dal punto di vista ambientale. I servizi Per quanto riguarda i servizi il Comune di Masera e dotato di tutti i servizi di base alla residenza. Sul territorio sono presenti due farmacie, una nel capoluogo e una a Bertipaglia, una parafarmacia, un ufficio postale, una sede distaccata dell’U.L.S.S. n° 16 dotata di un servizio di fisiatria/fisiokinesiterapia e di un centro prelievi, quattro istituti di credito. Per quanto riguarda l’istruzione nel Comune si trovano due scuole materne, due scuole elementari e una scuola media; inoltre in via Roma è presente una biblioteca comunale. Sono presenti nel territorio comunale due benzinai. Il commercio

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La rete di vendita al dettaglio è formata da esercizi di vicinato, medie strutture di vendita e grande distribuzione. E’ presente un mercato settimanale che si svolge di lunedi.

− STATO DELL’AMBIENTE E CRITICITÀ AMBIENTALI Per quanto concerne lo stato dell'ambiente, il Rapporto Ambientale approfondisce le differenti matrici ambientali indicate nel Rapporto Ambientale Preliminare, concludendo con una più dettagliata analisi delle criticità. Il valutatore riporta le analisi effettuate per le componenti ambientali: aria, clima, acqua, suolo e sottosuolo, flora e fauna, biodiversità, paesaggio, uso agricolo, patrimonio culturale, architettonico e archeologico, salute umana, popolazione, beni materiali, pianificazione e vincoli. Come specificato dal valutatore nel documento integrativo trasmesso con nota prot. 3133 del 17/04/2012, dall’analisi delle varie matrici considerate emerge quanto segue in riferimento alle criticità ambientali:  la qualità dell’aria è deteriorata dall’alta concentrazione di polveri sottili, ozono e ossidi di azoto;  l’assetto idraulico necessita di interventi atti a garantire una diminuzione del rischio, in relazione alla rete di bonifica e di smaltimento delle acque meteoriche;  le condizioni delle acque superficiali risultano generalmente non buone, con chiari segnali di compromissione;  date le caratteristiche del suolo (spesso di scarsa qualità) ed il livello della falda, un’alta percentuale del territorio comunale risulta idoneo all’edificazione sotto condizione e non idoneo;  l’agricoltura subisce la pressione esercitata dalla presenza dell’uomo sul territorio e le ampie aree di buona integrità paesaggistico – ambientale – agricola al momento non risultano tutelate in modo adeguato;  dal punto di vista socio demografico il territorio si presenta come una realtà dinamica, dove, a fianco di un significativo aumento della popolazione si ha un ancor più evidente aumento del numero delle famiglie, favorito da una progressiva diminuzione del numero medio di componenti familiari. Questo dato fa emergere una continua domanda di nuovi alloggi;  le sorgenti di inquinamento acustico – assi viari maggiori – penalizzano particolarmente tutte le fasce frontalizie degli stessi: l’A.T.O. 1 risulta il più penalizzato;  le strade provinciali (S.P. 92 e S.P. 30) penalizzano particolarmente il capoluogo comunale in quanto attraversano il centro dello stesso; particolari problemi si rilevano in corrispondenza dell’incrocio semaforico tra le due provinciali, proprio in centro al paese;  il numero di veicoli per abitante (abile alla guida) risulta prossimo all’unità, di conseguenza risulta ovvio il carico di traffico sulla rete viaria comunale. A questo fattore è certamente connesso un problema di inquinamento atmosferico che colpisce prioritariamente le zone residenziali a ridosso delle due provinciali e della comunale via Bolzani che collega il capoluogo alla zona industriale lungo la S.S. 16;  l’area industriale lungo la S.P. 92 Conselvana si sviluppa immediatamente a ridosso della zona residenziale del capoluogo;  il servizio di fognatura compre quasi esclusivamente solo i principali centri residenziali (Maserà e Bertipaglia), lasciano “scoperto” l’edificato sparso lungo gli assi viari posti al di fuori dei centri abitati;  il Comune ha un patrimonio storico particolarmente interessante che merita un recupero e una tutela;  emerge la necessità di realizzare una rete di piste ciclabili più completa, in particolare a ridosso delle due provinciali, lungo le quali sono stati realizzati di recente alcuni tratti.”

− PROCESSO DI CONCERTAZIONE/CONSULTAZIONE Con delibera n° 29 del 9 luglio 2008 la Giunta Comunale ha adottato il Documento Preliminare, la Relazione Ambientale e lo Schema di Accordo di Pianificazione. In data 2 agosto 2008 con delibera n° 284 intervenne il parere favorevole della Giunta Provinciale. Tra ottobre e novembre 2008 sono stati raccolti i pareri del Genio Civile di Padova (prot. 557603del 24 ottobre 2008) e del Consorzio di Bonifica -Brenta (prot. 10711 del 10 novembre2008) relativamente ai contenuti del documento preliminare. In data 2 dicembre 2008 intervenne il parere favorevole della Commissione V.A.S (parere n° 145) in merito alla Relazione Ambientale. Con propria delibera n° 4 del 19 gennaio 2009 la Giunta Comunale ha approvato definitivamente il Documento Preliminare, la Relazione Ambientale e lo Schema di Accordi di Pianificazione (con la Regione Veneto e la Provincia di Padova).

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Il 26 gennaio 2009 con nota n° 40/860 è stato emesso il parere favorevole del Dirigente Regionale della Direzione Urbanistica. Infine il 3 febbraio 2009 è stato sottoscritto l’Accordo di Pianificazione. Il processo di concertazione e consultazione è stato articolato con una serie di incontri rivolti alla popolazione, agli Enti ed alle associazioni. La fase di concertazione con enti e associazioni, per la formazione del Piano di Assetto del Territorio del Comune di Maserà di Padova, è stata attivata con due incontri, effettuati il 21 ottobre 2008 e il 10 febbraio 2009, durante i quali sono stati esposti i dati raccolti per il quadro conoscitivo ed è stato chiesto agli intervenuti di presentare eventuali osservazioni portatrici di interessi collettivi. Nel corso della riunione i relatori hanno, inoltre, evidenziato l’importanza della concertazione e della partecipazione, perché grazie a queste procedure i portatori di interesse diffuso possono partecipare attivamente alla formazione del piano. Come si evince dagli allegati verbali degli incontri e dai contributi pervenuti, i temi più dibattuti pertinenti al P.A.T. sono stati i seguenti: • rischio idraulico in merito al quale il Consorzio di Bonifica Bacchiglione Brenta ha puntualizzato i vari tipi di rischio che determinano direttive, prescrizioni e vincoli di natura diversa che, come richiesto dal Consorzio medesimo, opportunamente sviluppati ed integrati, sono stati inseriti nelle Norme Tecniche del P.A.T.; • promuovere e facilitare la mobilità degli anziani, dei bambini e dei diversamente abili intervenendo sulla vecchia e nuova viabilità con un maggior inserimento di piste ciclabili e pedonali per poter accedere in piena autonomia e sicurezza a piedi o in bicicletta ai luoghi di aggregazione e alle strutture di interesse pubblico; • tutelare la collettività dai rischi sanitari connessi all’inquinamento ambientale; • promuovere e salvaguardare l’ambiente favorendo iniziative di tipo turistico, ludico, culturale e sportivo; • promuovere la tutela della salute e la lotta alla sedentarietà; • valorizzare le forme di mobilità lente particolarmente adeguate per potenziare il turismo rurale, come il cicloturismo e il turismo fluviale; • promuovere un’agricoltura attiva, dinamica, efficiente nella consapevolezza: o dell’indotto economico generato dal settore agricolo; o dell’importanza strategica della produzione agroalimentare; o dell’attività diretta ed indiretta di cura e gestione del territorio; • sono infine stati affrontati i temi relativi alle energie rinnovabili, al contenimento dei consumi energetici, alla riqualificazione e potenziamento dei luoghi di aggregazione culturali, religiosi, espositivi. I contributi pervenuti, pertinenti al P.A.T. e ritenuti condivisibili, non hanno inciso sugli criteri informatori del medesimo e pertanto non sono state necessarie modifiche o integrazioni al Documento Preliminare. La chiusura della fase di Concertazione è stata approvata dalla Giunta Comunale di Maserà con D.G.C N.160 del 14/10/2010.

− OBIETTIVI ED AZIONI DEL PAT Il Comune di Maserà di Padova ha aderito all’elaborazione del P.A.T.I. tematico della Comunità Metropolitana di Padova. Il PAT di Maserà individua i seguenti tematismi: sistema ambientale, difesa del suolo, paesaggio agrario e territorio rurale, sistema relazionale, infrastrutturale e della mobilità, fonti di energia rinnovabile, centri storici, sistema insediativo e dei servizi, sistema produttivo, sistema ricettivo. Alcuni di questi temi sono ripresi e sviluppati in accordo con quelli del P.A.T.I. della Comunità Metropolitana di Padova composta, oltre che da Maserà di Padova, dai Comuni di Abano Terme, Albignasego, , Casalserugo, (Limena), , , Padova, Ponte San Nicolò, , , , , , e . Gli argomenti che non ricorrono nel P.A.T.I. sono quelli relativi ai centri storici ed urbani, il sistema insediativo residenziale e dei servizi a scala comunale e, infine, il sistema ricettivo. Il valutatore riporta una analisi relativamente agli obiettivi generali di sostenibilità per poi soffermarsi sulle scelte progettuali del PAT espresse con obiettivi di sostenibilità ambientale, economica e sociale. Obiettivi di sostenibilità ambientale Tutela del suolo e del sottosuolo dall’inquinamento difesa della qualità delle acque di falda e delle fonti di approvvigionamento idrico difesa del rischio sismico

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difesa dal rischio idraulico risanamento e riqualificazione delle aree in situazioni di degrado e dei paesaggi rurali, urbani e per urbani riduzione del consumo di suolo agricolo e della frammentazione territoriale; definizione di standard a sostegno della qualità urbana ed ecologico-ambientale tutela dei suoli a vocazione agricola con promozione dell’agricoltura sostenibile salvaguardia e valorizzazione delle aree di valore paesaggistico-ambientale e del patrimonio vegetale e faunistico esistente connessione tra le zone costituenti elementi di valore ambientale, in modo da avviare la formazione di una rete ecologica, integrata da percorsi pedonali e ciclabili salvaguardia e ricostruzione dei processi che favoriscono la biodiversità definizione di interventi di sostenibilità ambientale e paesaggistica delle infrastrutture viarie riduzione dei livelli di inquinamento atmosferico ed acustico e riorganizzazione degli spazi urbani lungo le principali arterie stradali, anche con interventi di mitigazione e compensazione degli impatti tutela della salute delle persone rispetto all’inquinamento elettromagnetico, acustico, atmosferico e luminoso

Obiettivi di sostenibilità economica riequilibrio della struttura insediativa esistente e potenziamento della residenzialità e dei servizi interventi sulla struttura produttiva e terziaria esistente nell’ottica della razionalizzazione e del potenziamento limitatamente alle necessità locali incentivazione alla riconversione e riqualificazione delle attività produttive intercluse tra aree residenziali miglioramento dell’assetto funzionale degli insediamenti, individuando le parti da riqualificare, riconvertire e quelle in conflitto funzionale dimensionamento delle nuove necessità insediative, in relazione ai fabbisogni locali riorganizzazione della viabilità di livello sovracomunale e locale anche con interventi di potenziamento della rete esistente e la previsione di nuove infrastrutture.

Obiettivi di sostenibilità sociale miglioramento dell’assetto funzionale degli insediamenti, individuando le parti da riqualificare, riconvertire e quelle in conflitto funzionale; recupero e valorizzazione dei centri storici e delle aree centrali; riqualificazione delle aree periurbane e/o marginali tutela, salvaguardia e valorizzazione dei beni di interesse storico, architettonico, archeologico ed ambientale potenziamento delle attrezzature per attività culturali, amministrative, direzionali, sanitarie, ecc., nonché di spazi da destinare ai parchi ed al tempo libero potenziamento e completamento della rete viaria ciclopedonale e miglioramento dell’accessibilità al sistema insediativo e ai servizi.

Il valutatore riporta una tabella riassuntiva delle azioni dello scenario di Piano individuate per sistema e per obiettivo: Sistema Obiettivi Azioni Tutela aree parco Ambito per l’istituzione del parco fluviale agricolo Sistema Tutela essenze arboree Siepe e filari da tutelare Ambientale Salvaguardia del territorio Ambiti di buona integrità paesaggistico-ambientale-agricola rurale Varchi urbani Controllo spargimento e raccolta reflui zootecnici Manutenzione straordinaria e pulizia dello Scolo Mediano – Nuovo Difesa del Interventi di difesa del suolo collettore Carpenedo-Sabbioni suolo e del sottosuolo Sovradimensionamento della rete fognaria – creazione vasche di laminazione Complanare autostrada A13 /PD-BO) Tangenziale Nord-ovest di Maserà Sistema Potenziamento viabilità Deviazione SP 92 Conselvana a ovest di Maserà relazionale, Interconnessione A13 – casello Padova Sud infrastruttur Sistema intermedio a Rete (SIR) ale e della Potenziamento trasporto mobilità pubblico locale (TPL) Parcheggio di interesse metropolitano Potenziamento rete ciclo- Percorsi ciclo-pedonali pedonale Sistema Percorsi storico-ambientali turistico Sviluppo turismo Museo etnografico ricettivo Sviluppo attività agrituristiche e didattiche Fonti di Sfruttamento energia solare Promozione efficienza energia Risparmio energetico energetica degli edifici rinnovabile Utilizzo materiali bioecologici

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/alternativa Risparmio idrico Promozione sfruttamento Ambiti di connessione naturalistica dell’energia dalle biomasse Espansione in nuove zone Produttivo Riqualificazione/riconversione (non ambientale) Espansione in nuove zone Residenziale Riqualificazione/riconversione (non ambientale) Rurale Riqualificazione/riconversione (non ambientale) Sistema Salvaguardia immobili di valore monumentale, testimoniale e ville venete insediativo Beni culturali e centri storici Coni visuali Contesti figurativi Potenziamento aree per l’istruzione Nuovo polo sportivo servizi Potenziamento impianti sportivi Nuovo parco urbano Fra le azioni strategiche del PAT si individuano N.3 ambiti di riqualificazione e riconversione, ossia: - ambito A) Edificio produttivo dismesso in via Chiusure; Per questo ambito situato tra il Capoluogo e la frazione di Bertipaglia, nel quale è presente un edificio incongruo, si demanda al P.I. la predisposizione di un disegno organico complessivo con la definizione delle future funzioni. - ambito B) Pertinenze complesso “Corte Zaia”; Per questo ambito situato nel Capoluogo, nel quale si individuano edifici incongrui con il tessuto del centro storico, è prevista la demolizione delle preesistenze al fine di recuperare gli spazi scoperti dell’antica corte benedettina. Il PAT demanda al P.I. la predisposizione di un disegno completo di riordino urbanistico con la definizione delle funzioni future. - ambito C) pertinenza zona produttiva; Per questo ambito compreso tra via Olimpiadi e via Rovere nel Capoluogo, il PAT prevede il trasferimento dei volumi produttivi/artigianali esistenti in altra sede per lasciare posto ad insediamenti residenziali, commerciali compatibili con la residenza. Il PAT individua inoltre un vasto ambito destinato alla realizzazione di programmi complessi nel Capoluogo, fra l’altro comprendente anche l’ambito C) precedentemente descritto per il quale è già prevista una riqualificazione e riconversione. Il contesto territoriale oggetto di programma complesso è identificato da più aree e si pone anche gli obiettivi di potenziare il polo sportivo e di realizzare il parco urbano. Il valutatore afferma che le indicazioni individuate dalla tavola n.4 della trasformabilità rappresenta un primo inquadramento delle questioni urbanistiche citate; spetterà al P.I. predisporre un disegno complessivo di riordino urbanistico rivolto al miglioramento ambientale, alle relazioni con il tessuto residenziale esistente, alla individuazione dei sistemi continui del verde intesi come mitigazioni nei confronti della viabilità, alla definizione di spazi di aggregazione, etc. Da una analisi della tavola 4 della trasformabilità si nota una importante definizione di ambiti di edificazione diffusa prevalentemente strutturati lungo la viabilità comunale.

− AMBITI TERRITORIALI OMOGENEI E DIMENSIONAMENTO DEL PIANO Il territorio comunale è stato suddiviso in tre Ambiti Territoriali Omogenei (A.T.O.); questo ha permesso di poter analizzare le caratteristiche fisiche e urbanistiche sia per la costruzione del quadro conoscitivo, sia per le valutazioni di tipo ambientale e progettuale. I tre ambiti individuati sono rispettivamente: ATO Denominazione ATO N.1 Maserà di Padova (Capoluogo) ATO N.2 Bertipaglia ATO N.3 Zona Produttiva Per ogni ATO il valutatore richiama il dimensionamento riportato nella Relazione di Progetto A.T.O. 1 – Maserà L’A.T.O. comprende la porzione centrale del territorio comunale e confina a nord con il Comune di Albignasego, ad ovest con l’A.T.O. 3, ad est con l’A.T.O. 2 e a sud con il Comune di Due Carrare.

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L’A.T.O. è interessata dal centro abitato del capoluogo ed ha una superficie territoriale di circa 672 ettari all’interno del quale sono insediati n° 5.598 abitanti. Il volume residenziale esistente è di mc 1.411.000 circa con un consumo unitario di 252 mc/ab. Le aree a standard residenziali, complessivamente esistenti, sono pari a mq 189.690 circa corrispondenti ad un rapporto unitario di 33,88 mq/ab, così suddivisa: • F1 – aree per l’istruzione (scuola elementare): mq 39.140 pari a 6,99 mq/ab • F2 – aree per attrezzature di interesse comune: mq 40.660 pari a 7,26 mq/ab • F3 – aree attrezzate a parco e per il gioco e lo sport: mq 83.770 pari a 14,96 mq/ab • F4 – aree per il parcheggio: mq 26.120 pari a 4,67 mq/ab Non si riscontrano carenze di aree a standard residenziali, produttive. Il progetto del P.A.T. Il P.A.T. conferma come aree di urbanizzazione consolidata i contesti territoriali di “completamento” individuati dal P.R.G. e come ambiti di edificazione diffusa le aree classificate C1R del P.R.G. vigente enucleandone di nuovi, con le medesime caratteristiche; il P.A.T. inoltre individua, in particolare, gli ambiti di buona integrità paesaggistico-ambientale-agricola, allo scopo di tutelare, riqualificare e valorizzare le parti più integre del territorio agricolo. Individua inoltre all’interno di tali zone, gli ambiti di riqualificazione urbanistica interessati da attività produttive in zona impropria, rimessa alle scelte del P.I.. Le linee preferenziali di sviluppo per le nuove aree di trasformazione sono indicate: • a nord e ad ovest del Capoluogo a ridosso del centro edificato con accessibilità dalla nuova viabilità di livello sovracomunale; • ad est dello stesso centro quale naturale espansione verso il centro di Bertipaglia. Il carico insediativo residenziale aggiuntivo previsto nell’A.T.O. n° 1 è quantificato in complessivi mc 360.000. Il carico insediativo residenziale aggiuntivo, comprensivo di quello afferente alle previsioni del P.R.G. vigente non ancora attuate, che il P.A.T. conferma integralmente, è di: mc 360.000 / 150 mc/ab = 2.400 abitanti teorici. Considerato che: • le dotazioni minime di aree per servizi, relativamente alla residenza, ai sensi dell’art. 31 della L.R. 11/04 non può essere inferiore a mc 30 per abitante teorico; • qualora le dimensioni di P.U.A. con destinazione residenziale superino i 3 ettari o i 50.000 mc devono essere reperite dotazioni aggiuntive di aree per servizi di almeno 10 mq per ogni abitante teorico insediabile; • l’attuale dotazione media a livello comunale è di 30 mq/ab; si assume una dotazione per abitante teorico, relativamente al carico aggiuntivo, di 30 mq/ab, pari ad ab n° 2.400 x 30 mq/ab = mq 72.000. All’interno delle aree residenziali esistenti, sono presenti destinazioni commerciali/direzionali nella percentuale media del 10%. Tale percentuale è ipotizzabile anche nelle nuove aree residenziali in progetto; pertanto si stima mediamente nella percentuale del 10% l’incidenza aggiuntiva di destinazioni non residenziali, per complessivi mc 36.000 circa, pari a mq 12.000 di s.l.p. nell’A.T.O. n° 1, cui corrisponde una dotazione di standard aggiuntivo quantificabile in: s.l.p. mq 12.000 x 100% = mq 12.000. Pertanto la dotazione di aree a standard per destinazioni residenziali e compatibili è prevista in complessivi: standard esistenti: mq 189.690 adeguamento standard esistenti: mq 0 carico aggiuntivo residenziale: mq 72.000 carico aggiuntivo commerciale/direzionale: mq 12.000 totale mq 273.690 A.T.O. 2 – Bertipaglia L’A.T.O. comprende la porzione sud-est del territorio comunale e confina a est con il Comune di Casalserugo, a sud con il Comune di Cartura, ad ovest con l’A.T.O. 1 del capoluogo e il Comune di Due Carrare e a nord con il Comune di Albignasego. L’A.T.O. è interessata nella parte centrale dal nucleo abitato di Bertipaglia. L’A.T.O. n° 2 interessa una superficie territoriale di circa 961 ettari all’interno del quale sono insediati n° 3.234 abitanti. Il volume residenziale esistente è di mc 1.029.000 circa con un consumo unitario di 318 mc/ab.

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Le aree a standard residenziali, complessivamente esistenti, sono pari a m2 66.200 circa corrispondenti ad un rapporto unitario di 20,47 mq/ab, così suddivisa: • F1 – aree per l’istruzione (scuola elementare): mq 6.570 pari a 2,03 mq/ab • F2 – aree per attrezzature di interesse comune: mq 15.790 pari a 4,88 mq/ab • F3 – aree attrezzate a parco e per il gioco e lo sport: mq 34.450 pari a 10,65 mq/ab • F4 – aree per il parcheggio: mq 9.390 pari a 2,90 mq/ab Come si evince dai dati esposti l’A.T.O. n° 2 è carente di aree a standard per istruzione e parcheggio. Il progetto del P.A.T. Il P.A.T. conferma come aree di urbanizzazione consolidata i contesti territoriali di “completamento” individuati dal P.R.G. e come ambiti di edificazione diffusa le aree classificate C1R del P.R.G. vigente enucleandone di nuovi, con le medesime caratteristiche; il P.A.T. inoltre individua, in particolare, gli ambiti di buona integrità paesaggistico-ambientale-agricola, allo scopo di tutelare, riqualificare e valorizzare le parti più integre del territorio agricolo. A Bertipaglia le nuove aree di trasformazione sono previste a nord e a sud-ovest del centro abitato ed indicate nel P.A.T. come “nuove previsioni”; viene confermata, nella tav. 4 del P.A.T., come “previsione di P.R.G. confermate” l’area prevista nel P.R.G. vigente. Il carico insediativo residenziale aggiuntivo previsto nell’A.T.O. n° 2 è quantificato in complessivi mc 208.000. Il carico insediativo residenziale aggiuntivo, comprensivo di quello afferente alle previsioni del P.R.G. vigente non attuate, che il P.A.T. conferma integralmente, è di: mc 208.000 / 150 mc/ab = 1.387 abitanti teorici, mentre la dotazione di aree a standard relativa al carico aggiuntivo è prevista in 30 mq/ab, pari ad ab n° 1.387 x 30 mq/ab = mc 41.610. Si stima, inoltre, mediamente nella percentuale del 10% l’incidenza aggiuntiva di destinazioni non residenziali, per complessivi m3 20.800 circa, pari a mq 6.935 di s.l.p. nell’A.T.O. 2, cui corrisponde una dotazione di standard aggiuntivo quantificabile in: s.l.p. mq 6.935 x 100% = mq 6.935. Pertanto la dotazione di aree a standard per destinazioni residenziali e compatibili è prevista in complessivi: standard esistenti: mq 66.200 adeguamento standard esistenti: mq 8.085 carico aggiuntivo residenziale: mq 41.610 carico aggiuntivo commerciale/direzionale: mq 6.935 A.T.O. 3 – Zona produttiva L’A.T.O. comprende la porzione occidentale del territorio comunale e confina a nord con il Comune di Albignasego, ad est con l’A.T.O. 1 del capoluogo, a sud con il Comune di Due Carrare e ad ovest con il canale Battaglia. L’A.T.O. è interessato dalla zona produttiva localizzata in fregio alla S.S. n° 16. L’A.T.O. n° 3 interessa una superficie territoriale di circa 122 ettari all’interno del quale sono insediati n° 187 abitanti. Il volume residenziale esistente è di m3 83.500 circa con un consumo unitario di 447 mc/ab. L’A.T.O. non è dotato di aree a standard per la residenza che sono ovviamente concentrate nell’A.T.O. n° 1. Il progetto del P.A.T. conferma, relativamente alla zona produttiva, le previsioni del vigente P.R.G. non ancora attuate, ad eccezione della porzione sud-est della Z.T.O. classificata D1 in coerenza con le scelte del P.A.T.I. della Comunità Metropolitana di Padova (vedi tabella P.A.T.I.): - mq 324.000 (superficie a destinazione produttiva da P.R.G. vigente, non utilizzata); - mq 43.000 (superficie a destinazione produttiva dal P.R.G. vigente, non confermata), restano mq 281.000. Inoltre è previsto, sempre da previsioni P.A.T.I. della CO.ME.PA., un nuovo carico insediativo produttivo nella misura del 5% della superficie produttiva esistente (mq 725.500 x 5% = mq 35.500) per sopperire ad esigenze fisiologiche di potenziamento e adeguamento delle aziende già insediate nella zona da almeno 3 anni; gli standard afferenti a tali previsioni ammontano a m 31.650 così ripartiti: - mq 28.100 (m2 281.100 x 10%); - mq 3.550 (m2 35.500 x 10%). Pertanto la dotazione di aree a standard per destinazioni residenziali, compatibili con la residenza e per destinazioni produttive è prevista in complessivi: standard esistenti (solo produttivo): mq 14.560 adeguamento standard esistenti (solo produttivo): mq 4.655 UNITÀ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 11

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carico aggiuntivo residenziale: mq 2.400 carico aggiuntivo commerciale/direzione: mq 400 carico aggiuntivo produttivo: mq 31.650 totale mq 53.655

− COERENZA INTERNA Il valutatore riporta una generale verifica di coerenza fra gli obiettivi del PAT con gli obiettivi di sostenibilità, svolto mediante una matrice nella quale sono stati evidenziati rispettivamente giudizi di coerenza e recepimento, coerenza, indifferenza, incertezza ed incoerenza. Complessivamente dalla matrice si evince un generale giudizio di coerenza.

− COERENZA ESTERNA La coerenza esterna è stata valutata verificando la corrispondenza degli obiettivi del piano con gli obiettivi di sostenibilità definiti dai piani sovraordinati e dal PATI della Comunità Metropolitana di Padova. È possibile, pertanto, ritrovare la coerenza con il P.A.T.I. a scala comunale relativamente ai seguenti sistemi: - sistema ambientale: l’obiettivo è quello di conservare e valorizzare le riserve e la qualità delle risorse del patrimonio naturale a vantaggio delle generazioni presenti e future. Il tema coinvolge sia la tutela e la salvaguardia dei corsi d’acqua, delle aree di valore naturalistico, delle aree umide, la conservazione e la tutela del paesaggio agrario e del territorio rurale. - difesa del suolo: l’obiettivo è quello di tutelare il territorio dai principali rischi, conservando e migliorarando la qualità dell’ambiente locale, regolando l’impiego di risorse rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione (individuazione aree a rischio di dissesto idrogeologico, difesa delle risorse idropotabili e razionalizzazione dello sfruttamento idrico, indirizzi e prescrizioni generali per gli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia nelle zone sottoposte a vincolo idrogeologico). - servizi a scala sovra comunale e sistema relazionale, infrastrutturale e della mobilità: la finalità è quella di aumentarne la qualità e migliorare l’accessibilità con l’ulteriore scopo di ridurre l’emissione di inquinanti in atmosfera. - sistema produttivo : il P.A.T.I. valuta la consistenza e l’assetto del settore secondario e terziario e ne definisce le opportunità di sviluppo, in coerenza con il principio dello sviluppo sostenibile e la compatibilità con le aree di urbanizzazione consolidata contigue, privilegiando la trasformazione urbanistica ed il recupero degli insediamenti esistenti. Per i poli produttivi il piano agisce con l’intento di ridurre al minimo l’impiego di risorse non rinnovabili e perseguire nell’uso e nella gestione corretta delle sostanze e dei rifiuti pericolosi e inquinanti. - fonti di energia rinnovabile: l’intento è quello di favorire il risparmio energetico e l’impiego di risorse rinnovabili. Da sottolineare è la coerenza dei temi sopra elencati con quanto stabilito dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.), recentemente approvato del quale si elencano i punti salienti: • salvaguardia dell’ambiente naturale, culturale e dei paesaggi valorizzando contestualmente le risorse umane, naturali e culturali; • sviluppo equilibrato delle opportunità insediative, con particolare riguardo alle attività produttive; • garanzia a tutti dell’accesso alle dotazioni territoriali; • ricerca della qualità dell’insediamento urbano – produttivo con l’obiettivo di ridurre l’occupazione di suolo (tra le finalità della L.R. 11/04 è previsto l’utilizzo di nuove risorse territoriali solo quando non esistono alternative alla riorganizzazione e riqualificazione del tessuto esistente); • innalzamento della mobilità di persone, cose e informazioni per le esigenze economico – finanziarie e in modo sostenibile per l’ambiente; al riguardo si perseguiranno gli obiettivi di integrazione e riequilibrio modale, privilegiando i trasporti collettivi su ferro; • tutela del territorio agricolo e sostegno alla specializzazione delle produzioni. Il Piano Territoriale Regionale di Coordinamento individua gli elementi caratteristici del sistema territoriale veneto, che sono: • ricchezza delle risorse ambientali e territoriali; • presenza di un tessuto insediativo storico con grande capacità di persistenza e determinazione anche nei confronti degli insediamenti attuali; UNITÀ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 12

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• “policentrismo” della struttura urbana; • stretta interdipendenza tra sistema insediativi, organizzazione e struttura delle attività produttive; • presenza di aree con diversi caratteri che hanno dato luogo a processi di sviluppo differenziati. Richiamando, inoltre, quanto viene prescritto dal Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C. 1993) le proposte vengono articolate in quattro grandi sottosistemi: il sistema ambientale, quello insediativo, il produttivo e, infine, quello delle relazioni. Per il sistema ambientale il piano definisce un quadro delle aree di più rigida tutela del territorio regionale, ivi compresi le aree ed i beni sottoposti a diversi gradi di protezione ed i relativi provvedimenti di incentivazione e sviluppo, il territorio agricolo, di cui si considerano gli aspetti che risultano essere parte integrante del sistema ambientale. Nel sistema insediativo vengono trattate le questioni attinenti all’armatura urbana, ai servizi, alle politiche della casa, alla forma urbana, agli standard urbanistici. Per definire le modalità per la regolazione degli insediamenti produttivi e la riorganizzazione di quelli esistenti e la trattazione dei problemi legati al settore terziario e turistico si fa riferimento al sistema produttivo. Nel sistema delle relazioni trovano coerenza i diversi programmi e deliberazioni nazionali e regionali relativi al trasporto e alle comunicazioni, e vengono formulate le direttive per il riordino delle reti. Per quanto riguarda il documento preliminare del nuovo P.T.R.C. (adottato 2007), si fa riferimento agli obiettivi che mirano a “…proteggere e disciplinare il territorio al fine di migliorare la qualità della vita in un’ottica di sviluppo sostenibile e in coerenza con i processi di integrazione e sviluppo dello spazio europeo attuando la convenzione europea del paesaggio, contrastando i cambiamenti climatici e accrescendo la competitività…”. Il sistema degli obiettivi del nuovo P.T.R.C. fa riferimento a sei temi principali che sono: uso del suolo, biodiversità, energia e ambiente, mobilità, sviluppo economico produttivo e turistico, crescita sociale e culturale. Ognuna di queste tematiche si esplicita in una serie di obiettivi che mirano rispettivamente a tutelare e valorizzare la risorsa suolo, ad accrescere la biodiversità, a ridurre le pressioni antropiche e migliorare la qualità dell’ambiente, a delineare modelli di sviluppo economico sostenibile ed infine a sostenere la coesione sociale e le identità culturali. Infine, il nuovo P.T.R.C., adottato con D.G.R.V. n° 372 del 17 febbraio 2009, conferma le strategie e gli obiettivi sostanzialmente descritti nel documento preliminare. In particolare, poi, per il territorio di Maserà di Padova: • riconosce che il territorio è caratterizzato da un tessuto insediativo urbanizzato complesso contornato da aree ad elevata utilizzazione agricola soprattutto nella parte orientale; • evidenzia che è interessata da una dorsale principale del modello strutturale degli acquedotti ed è lambita marginalmente all’area interessata dal bacino termale euganeo; • individua tre corridoi ecologici, uno a sud di Bertipaglia e due a nord-ovest del capoluogo; • conferma valori elevati di inquinamento da NOx e la presenza di un’alta concentrazione di inquinamento elettromagnetico; • conferma la presenza di un’arteria autostradale (A13) e una densità territoriale medio-alta; • sottolinea l’importanza all’interno del sistema del verde territoriale come arco verde metropolitano attorno a Padova; • riconosce le ville venete, il centro storico di Bertipaglia, le aree ad elevata utilizzazione agricola in quasi tutto il territorio ad esclusione del nucleo centrale comprendente i centri di Maserà e Bertipaglia, nonché i corridoi ecologici già citati in precedenza; Alla luce di questo si può affermare che gli obiettivi del P.A.T. di Maserà siano in linea di massima in sintonia anche con le linee programmatiche del nuovo P.T.R.C.. Per quanto riguarda la coerenza con la pianificazione dei Comuni limitrofi, è stato prodotto un elaborato specifico denominato “Carta delle previsioni di pianificazione dei Comuni contermini”.

− VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI La metodologia applicata per sviluppare la V.A.S. del P.A.T. di Maserà si riferisce al modello DPSIR. Al fine di studiare lo stato dell’ambiente sono state prima di tutto individuate le componenti ambientali di riferimento raggruppando quindi gli indicatori ambientali che ci si è proposti di analizzare per settori omogenei.

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Le 13 componenti ambientali individuate sono: aria, clima, acqua, suolo e sottosuolo, flora e fauna, biodiversità, paesaggio, uso agricolo, patrimonio culturale, architettonico e archeologico, salute umana, popolazione, beni materiali, pianificazione e vincoli. Ciascuna di queste voci viene esplicitata in una serie di indicatori (tematismi); ognuno di essi è stato poi valutato sulla base di tre indici di stato cui è stato attribuito un certo valore, equivalente a un “giudizio”, in base a valutazioni su determinanti e pressioni. Le valutazioni sono state sviluppate per Ambiti Territoriali Omogenei. La stima degli impatti è stata articolata tramite due parametri distinti, ossia: • la qualità (Q), ovvero la stima del pregio del fattore indagato; • l’importanza (I), cioè l’interconnessione del fattore suddetto con altri fattori e quindi la sua importanza sul territorio. A questi due indici è stato aggiunto un terzo indice. Ossia: • l’indice di vulnerabilità (V). Una volta definiti i tre indici, che hanno poi guidato la caratterizzazione del territorio nella sua condizione iniziale, sono state fissate le scale di valori cardinali attraverso cui è stato attribuito il “giudizio” di qualità, importanza e vulnerabilità al tematismo considerato. Per poter indagare sullo stato attuale del territorio è stato necessario fissare degli indici con lo scopo di rendere possibile una quantificazione numerica di quanto emerso dal quadro conoscitivo. La stessa operazione dovrà ora essere fatta per le azioni di piano intese come gli elementi che andranno a modificare il sistema ambientale. Lo sviluppo dell’iter del P.A.T. ha portato, a partite dagli obiettivi di piano che si concretizzano in una serie di temi base, a definire delle azioni che si esplicitano poi in proposte concrete che vengono messe in atto sul territorio e che generano pressione positiva o negativa sullo stesso. Ad ogni azione sarà quindi associato un indice complessivo, positivo o negativo, risultato di una duplice valutazione condotta sia sul piano spaziale che temporale. La direttiva europea sulla V.A.S. individua per lo spazio tre parametri di stima che sono: l’estensione, l’entità e la natura transfrontaliera. Quest’ultimo viene preso in considerazione solo qualora le azioni di piano interessino in qualche modo il territorio di altri stati. Gli altri due esprimono rispettivamente, quanta parte di territorio risulta interessata dall’azione e in che misura. Per il tempo si va a considerare la durata dell’effetto, prevedibile e definibile come breve, medio e lungo periodo, e la frequenza, che però non sembra poter essere valutata opportunamente in questa sede, poiché l’analisi condotta è connessa ad uno sviluppo di tipo strategico tramite azioni che di per se non tendono a ripetersi, piuttosto tende a ripetersi l’effetto che esse producono. In entrambi i casi i valori con cui vengono quantificati gli effetti oscillano da 1,0 a 1,4 per gli effetti positivi e da 0,1 a 0,9 per gli effetti negativi. La scelta di un intervallo di quattro valori nel primo caso e di nove valori nel secondo va a favore del “principio di precauzione” in quanto assicura un maggiore significato e peso alle negatività. Valutati i parametri di spazio e tempo per ogni proposta si è infine proceduto all’accorpamento in un unico indice in base alla seguente logica: si è preso il valore migliore per le proposte che hanno sul territorio una pressione di tipo positivo e il peggiore per le pressioni negative, in questo modo si mettono in risalto gli aspetti più estremi dell'azione di piano e dunque più impattanti per il sistema ambientale e quindi la stima degli effetti diventa cautelativa rispetto alla valutazione ambientale che ne consegue. Dai valori indice così calcolati comincia la modifica della condizione ambientale iniziale nelle matrici di analisi. Ogni azione è contrassegnata da un numero la cui prima cifra identifica la strategia di riferimento e la seconda l’azione. Inoltre ogni proposta è identificata da un codice alfanumerico che tornerà utile per la compilazione delle matrici ambientali di analisi allo scopo di rendere il più possibile ripercorribile la procedura sviluppata. Il metodo di analisi utilizzato dal valutatore introduce un certo grado di soggettività nell’attribuzione dei punteggi. L’analisi si è approfondita su quattro livelli di indagine, dei quali il primo riproduce la condizione ambientale iniziale che emerge dal quadro conoscitivo, e gli altri tre rappresentano tre stati trasformati dell’ambiente.

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Il valutatore descrive la metodologia elaborata al fine di ottenere dei dati riassuntivi relativamente agli effetti che ogni azioni genera sulle singole componenti ambientali; per ogni matrice vengono individuate le azioni di riferimento. Viene applicato il metodo agli scenari considerati e da una comparazione dei risultati emerge che lo scenario chiaramente più sostenibile appare lo scenario 1.

− VALUTAZIONE DELLE ALTERNATIVE E OPZIONE ZERO Nelle considerazioni svolte dal valutatore in sede di stesura del Rapporto Ambientale, vengono individuati complessivamente n.3 scenari alternativi come di seguito spiegati: Scenario1: Lo scenario 1 prende in considerazione i sistemi ambientale, territoriale e socio–economico ed elabora una serie di azioni di piano che si muovono nell’ottica di un possibile sviluppo per tutte e tre le componenti. La collocazione territoriale delle singole azioni deriva da un’attenta analisi della struttura del territorio del Comune, che mette in luce le peculiarità dello stesso, i punti di forza e i punti deboli dai diversi punti di vista. In particolare si attribuisce un’importanza rilevante al sistema idrografico locale nella parte meridionale del Comune. L’obiettivo è di creare in questa zona un parco fluviale agricolo, con lo scopo di valorizzare tale ambito naturalistico. A queste specifiche azioni si associa inoltre la volontà di salvaguardare il patrimonio naturalistico del Comune tutelando le essenze arboree esistenti e il territorio rurale. Interventi di difesa idraulica sono previsti soprattutto nelle zone dove è elevato il rischio di esondazione e/o allagamenti, anche in accordo con i progetti del Consorzio di Bonifica, e comunque sono previsti dei potenziamenti della rete scolante laddove sono previste delle nuove espansioni produttive e/o residenziali. Inoltre, si prevede un controllo sulla pratica di spargimento di reflui zootecnici con l’eventualità di una loro raccolta per ridurre gli apporti di nutrienti che possono raggiungere le falde superficiali. Consistenti sono gli interventi sulla rete infrastrutturale, per la maggior parte derivanti da scelte di livello superiore (P.T.C.P., P.A.T.I.) sia sull’impianto stradale e ciclabile che su quello di trasporto pubblico locale. Le altre azioni mirano a migliorare il sistema socio – economico attraverso un uso più razionale del territorio sia per lo sviluppo delle realtà peculiari del territorio (beni culturali e storici) sia per le espansioni urbane nell’ambito del produttivo, del residenziale e dei servizi. Non trascurabile è, infine, l’aspetto relativo alla promozione dello sfruttamento di fonti di energia rinnovabile e a tutte le pratiche per la salvaguardia delle risorse naturali connesse con le scelte edilizie. Inoltre è stato predisposto uno specifico elaborato cartografico che mostra in concreto le azioni di piano che si possono individuare nel territorio comunale: “A.5.1 - Carta dello scenario 1”. Scenario2: Questo scenario corrisponde ad un’alternativa alla soluzione precedente dalla quale sono state eliminate le azioni legata alla tutela delle aree parco (Ambito per l’istituzione del parco fluviale agricolo), alla salvaguardia del territorio rurale (varchi urbani) e alla difesa del suolo (controllo spargimento e raccolta reflui zootecnici). Inoltre sono state eliminate le azioni legate alla realizzazione di un museo etnografico per lo sviluppo del turismo, l’individuazione di coni visuali, e, infine, la creazione di un nuovo parco urbano tra Maserà e Bertipaglia. I criteri che hanno determinato l’assunzione di questa alternativa sono stati sostanzialmente due. Infatti, non essendo emerse durante la fase di consultazione/partecipazione delle alternative progettuali, si è proceduto eliminando (1) alcune azioni che non rientravano tra gli obiettivi del Documento Preliminare (es. Varchi urbani) e (2) non prevedendo alcune azioni per quasi tutti i temi – obiettivi generali che non fossero già comprese in strumenti di pianificazione di livello superiore già vigenti o adottati, P.T.C.P. della Provincia di Padova e P.A.T.I. della Comunità Metropolitana di Padova in particolare, per assicurare comunque la coerenza esterna. Questo allo scopo di individuare, comunque, un’alternativa plausibile e per evidenziare l’importanza di ciascuna delle proposte di piano, cogliendone per sottrazione la loro importanza a livello complessivo per uno sviluppo globale (economico, sociale e ambientale). In altre parole, si è creata un’alternativa “di minima” in risposta alle esigenze più pressanti per il territorio e la popolazione, senza rinunciare a tutte le misure di salvaguardia per l’ambiente e alla ricerca dell’equilibrio naturale. Inoltre è stato predisposto uno specifico elaborato cartografico che mostra in concreto le azioni di piano che si possono individuare nel territorio comunale: “A.5.2 - Carta dello scenario 2”. Scenario3 (“Opzione Zero”) UNITÀ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 15

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Ai due scenari alternativi appena descritti viene aggiunta l’ “opzione zero” secondo quanto previsto dalla Direttiva 42/2001/CE, che prevede l’analisi della possibile evoluzione dello stato dell’ambiente in assenza di qualsiasi intervento previsto dal P.A.T. sul territorio, dando solo attuazione a quanto ancora inattuato del P.R.G. vigente: − tutela dei filari alberati (lungo la S.P. 92 Conselvana a sud del centro abitato di Maserà); − realizzazione di nuovi percorsi ciclo-pedonali; − attuazione dei progetti di espansione previsti dei centri abitati di Maserà di Padova e Bertipaglia; − ampliamento dell’insediamento produttivo nella zona industriale lungo S.S. 16 Adriatica; − tutela degli edifici sottoposti a vincolo monumentale e degli edifici censiti dal Piano di tutela dei beni culturali; − potenziamento delle aree a servizi (per l’istruzione a Maserà, impianti sportivi a Maserà e Bertipaglia); − creazione di un nuovo impianto sportivo a sud di Bertipaglia. Come specificato dal valutatore nel documento integrativo al R.A. presentato con nota prot. 3133 del 17/04/2012, la volumetria residenziale di P.R.G. non ancora attuata è pari a mc 174.000 (di cui mq 110.000 nel capoluogo e mq 64.000 a Bertipaglia), mentre le zone territoriali omogenee “D” non ancora attuate ammontano a mq 324.000 circa. Il dimensionamento del P.A.T. (sia per lo scenario 1 che per lo scenario 2), invece, prevede un carico insediativo residenziale pari a mc 580.000 e uno produttivo di mq 316.500, quest’ultimo così ottenuto (in coerenza con il P.A.T.I. della CO.ME.PA.): conferma di mq 281.000 derivanti dal P.R.G. (con stralcio di mq 43.000 in sede di P.A.T.I.) a cui vanno sommati mq 35.500 di carico insediativo aggiuntivo.” Su tredici matrici ambientali considerate, questa alternativa non comporta conseguenze di alcun tipo su tre di esse, mentre causa effetti negativi su cinque di esse ed effetti positivi su otto. In particolare gli effetti negativi si manifestano sulle matrici acqua, paesaggio, uso agricolo, patrimonio culturale, architettonico e archeologico, e beni materiali, mentre gli effetti positivi sulle matrici: flora e fauna, biodiversità, paesaggio, patrimonio culturale, architettonico e archeologico, salute umana, popolazione, beni materiali e pianificazione e vincoli. Gli effetti positivi sulla matrici flora e fauna, biodiversità, paesaggio e salute umana sono molto ridotti. Laddove si manifestano effetti di segno opposto solo nel caso delle matrici beni materiali e patrimonio culturale, architettonico e archeologico quelli positivi “superano” quelli negativi. Riassumendo, risulta chiaro che lo sviluppo previsto dal P.R.G. consegue pochi risultati dal punto di vista ambientale, concede qualcosa dal punto di vista sociale, ma è soprattutto votato alla crescita economica; in altre parole non c’è un equilibrio tra le tre componenti citate. Le cause vanno ricercate osservando che il PRG non persegue nessun tipo di tutela dal punto di vista ambientale, andando a definire, in concreto, quasi esclusivamente e solo i futuri sviluppi insediativi nel Comune (fanno eccezione le misure di tutela dei filari alberati lungo la S.P. 92 Conselvana a sud del centro abitato di Maserà e i progetti dei nuovi percorsi ciclo – pedonali). In altre parole, la sola saturazione di tutte le aree attualmente previste nel P.R.G. non porterebbe i benefici legati alla revisione delle scelte urbanistiche che si introducono con il nuovo strumento (P.A.T.), che dialoga con più flessibilità con gli strumenti superiori ed interviene nelle situazioni critiche attraverso la riqualificazione urbanistica e assegnando un grado di tutela anche alle componenti prima marginali, se non del tutto trascurate, quali le realtà extraurbane e gli spazi ambientali naturali. Con il P.R.G. l’ottica di intervento si limita al sistema insediativo con qualche ricaduta su quello infrastrutturale, tralasciando gli impatti sull’ambiente e sulle strutture preesistenti del paesaggio che vengono irrimediabilmente compromessi dalla presenza umana. Non sono presenti misure incisive per salvaguardare la rete ecologica e garantire un equilibrio dell’assetto idrogeologico del territorio, consentendo interventi invasivi e poco lungimiranti con possibili conseguenze quali l’erosione superficiale, la perdita di biodiversità, allagamenti e ristagni, l’aumento della frequenza di eventi atmosferici con danni materiali agli insediamenti ed alle colture. In ambito urbano si continuerebbe ad accettare la “convivenza” di zone produttive a ridosso dei quartieri residenziali senza “zone cuscinetto” e/o opere di mitigazione, con conseguenti disagi per la popolazione e, a lungo andare, anche ripercussioni negative ed inefficienze a carico del sistema produttivo. In particolare si osservi come i maggiori disagi si avrebbero a Maserà in corrispondenza della zona produttiva a sud del centro abitato, ad est della Conselvana, che il P.A.T. prevede di riconvertire. Inoltre si interviene sugli

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insediamenti produttivi in zona impropria, sfruttando anche le opportunità fornite con le nuova legge urbanistica (L.R. 11/2004), quali il credito edilizio, la perequazione. La mancanza di un dialogo efficace con le realtà circostanti comporta una visione miope nella scelta delle nuove infrastrutture non consentendo l’individuazione di soluzioni di scala superiore che sicuramente possono minimizzare l’impatto derivante da queste trasformazioni, prevedendo opportune compensazioni. In mancanza di un’adeguata incentivazione all’uso di fonti di energia alternativa e di pratiche “no-regrets” nei confronti dell’ambiente, non si avrebbe un adeguato sviluppo nel Comune di questo tipo di tecnologie con danni sia all’ambiente che all’economia locale. La mancanza di indirizzi chiari la tutela dell’ambiente porterebbe ad un danneggiamento della struttura del territorio caratterizzata dalla presenza di diversi corsi d’acqua e da un paesaggio agrario ancora oggi non del tutto compromesso dal processo di antropizzazione e che mantiene, nonostante tutto, delle buone caratteristiche di naturalità. Infine, il P.R.G. non prevede in nessun modo adeguati interventi volti a valorizzare le peculiarità locali, incentivandone la conoscenza con la creazione di itinerari turistici specifici e con attività di promozione agrituristica. Complessivamente in assenza di un’adeguata politica di utilizzo del territorio, sia dal punto di vista urbanistico che ambientale, le tendenze di sviluppo si allontanerebbero da quello che è il principale obiettivo di “sviluppo sostenibile”. Dall’analisi di confronto messa a punto dal valutatore emerge che lo scenario 1 (scenario del PAT) garantisce una maggior tutela dell’ambiente, rendendolo sicuramente preferibile rispetto agli altri considerati.

− MISURE DI MITIGAZIONE e/o COMPENSAZIONE Compensazioni Le compensazioni previste dal PAT e relative all’occupazione di suolo derivante dall’applicazione delle azioni di piano, sono le seguenti: 1. almeno il 10% della CO2 prodotta nelle nuove aree di espansione e nelle aree di trasformazione deve essere compensata attraverso aree da attribuire a bosco di pianura, energie alternative ed efficienza energetica degli edifici; 2. ambiti di riqualificazione e riconversione: tali ambiti sono individuati nella tavola 4 “Carta delle trasformabilità” e coincidono con le parti di territorio comunale di urbanizzazione consolidata in cui il P.I. può prevedere interventi di trasformazione edilizia ed urbanistica anche mediante la demolizione delle preesistenze. Tali ambiti si concentrano in particolare in prossimità di centri abitati di Maserà e Bertipaglia; 3. istituzione di un parco fluviale agricolo in prossimità del canale Cagnola classificato per buona parte idoneo a condizione a fini edificatori e nell’ambito del quale si persegue la valorizzazione di paleoalvei, golene e qualsiasi altro elemento del territorio legato all’elemento fiume e alla sua storia; 4. sviluppo della rete ecologica comunale in recepimento delle direttive programmatiche del P.T.C.P. e del P.A.T.I. della CO.ME.PA.. Tale azione andrà incentivata con progetti misti pubblico – privato attraverso il Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013, attraverso sinergie tra amministrazione provinciale, quella comunale, gli enti territoriali e le associazioni agricole e produttive. Elementi della rete ecologica sono: ambiti di connessione naturalistica, corridoi ecologici principali, corridoi ecologici secondari, e infine varchi urbani – connessioni Preferenziali. Mitigazioni Le mitigazioni sono misure dirette sottoforma di provvedimenti e/o di interventi che servono a ridurre gli effetti negativi sull’ambiente portati dallo scenario prescelto. È infatti inevitabile che le strategie proposte da un piano comportino inevitabilmente anche delle onseguenze negative su cui si può comunque agire. Alcune tipologie di effetti negativi su cui è comunque possibile intervenire sono: • fisico – territoriali (scavi, riporti, modifiche morfologiche, messa a nudo di litologie, impoverimento del suolo in genere, …); • naturalistiche (riduzione di aree vegetate, frammentazione e interferenze con habitat faunistici, interruzione di reti ecologiche, …); • antropiche e relative alla salute pubblica (inquinamento da rumore, inquinamento atmosferico, inquinamento di acquiferi vulnerabili, interferenze funzionali, …); UNITÀ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 17

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• paesaggistiche o sulla biodiversità. Si suppone che l’amministrazione programmi e realizzi tutti gli interventi necessari a mitigare gli effetti indotti dalle modifiche ambientali portate dal piano. Si osservi come per opere di mitigazione si intendono non solo quelle azioni direttamente collegate agli impatti, che si considerano vere e proprie opere di mitigazione, ma anche le opere di ottimizzazione del progetto e le opere di compensazione, che sono interventi non strettamente legati all’opera, ma che vengono realizzati a titolo di compensazione ambientale. Infine, è importante sottolineare come queste azioni diventino particolarmente importanti nella fase di applicazione e quindi di monitoraggio del piano stesso. Gli effetti negativi generati dalle azioni di piano si manifestano sulle seguenti componenti ambientali: • sulla qualità dell’aria (ARIA) e sull’inquinamento acustico (SALUTE UMANA), per effetto del potenziamento della viabilità e del trasporto pubblico locale che genera un incremento dei livelli di traffico sul territorio; • sull’inquinamento, la qualità delle risorse idriche superficiali (ACQUA), sul funzionamento del paesaggio e le relazioni strutturali e percettive (PAESAGGIO), a causa dell’espansione delle aree produttive e residenziali; • su frutteti e vigneti, seminativo, ortaggi, vivai e serre (USO AGRICOLO) e sull’agricoltura (BENI MATERIALI), come risultato di tutte le azioni che sottraggono aree all’agricoltura; • sul patrimonio insediativo tradizionale (PATRIMONIO CULTURALE ARCHITETTONICO E ARCHEOLOGICO), a causa dell’espansione del produttivo nell’A.T.O. 3; • su mobilità e reti di trasporto, industria e fabbricati (BENI MATERIALI) e sul tasso di occupazioneC (POPOLAZIONE), per effetto dell’istituzione del parco fluviale agricolo e degli ambiti di buona integrità paesaggistico – ambientale - agricola, che sottraggono territorio ad una possibile espansione delle infrastrutture e dell’edificato (con ricadute indirette sulle opportunità di lavoro); • su reti tecnologiche, industria e fabbricati (BENI MATERIALI), per effetto, rispettivamente, dell’espansione di aree produttive, della riconversione e infine perché porzioni di territorio vengono sacrificate per scopi diversi dalla realizzazione di nuovi fabbricati. Le mitigazioni previste per il PAT di Maserà sono le seguenti: • Creazione di aree da adibire a bosco di pianura per compensare nuove aree di espansione (produzione di CO2) • Piantumazione di specie arboree in prossimità delle nuove strade (polveri sottili – paesaggio) • Drenaggio e filtraggio delle acque di sgrondo dalle superfici interessate dagli interventi infrastrutturali e/o produttivi • Predisposizione di passaggi ed ecodotti • Predisposizione di barriere per ridurre l’inquinamento acustico • Adeguamento della rete fognaria alle nuove esigenze (residenziale) Le misure di mitigazione individuate sono coerenti con quelle previste dal R.A. del PATI della CO.ME.PA.

− IMPRONTA ECOLOGICA Non avendo a disposizione per il Comune di Maserà di Padova i dati procapite relativi alle categorie di consumo necessari, il valutatore, per stimare l’impronta ecologica del Comune, ha utilizzato il dato nazionale e preso come riferimento la produzione di rifiuti solidi urbani adeguatamente confrontati al livello provinciale, regionale e nazionale. L’anno di riferimento della produzione di rifiuti è il 2005 così come i dati relativi alla popolazione. Il valutatore riporta una tabella riassuntiva dei risultati ottenuti, dai quali si vede come l’IC procapite sul territorio di Maserà sia inferiore a quella della Provincia, della Regione e più in generale dell’Italia. Al contrario dal dato sull’IC territoriale emerge come il Comune sia in “deficit di territorio” rispetto al valore nazionale e regionale, mentre lo stesso dato a livello provinciale risulta maggiore. In altri termini l’estensione del territorio comunale per soddisfare all’esigenza dell’impronta ecologica di 8.473 abitanti dovrebbe essere di circa 288 kmq pari ad oltre 16 volte la reale estensione territoriale.

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Quando si parla di consumo di suolo si intende la superficie territoriale che nel tempo è stata sottratta all’uso agricolo o comunque a destinazioni d’uso diverse da quella dell’espansione residenziale (compresa l’edificazione diffusa), del produttivo e dei servizi. Per dare una stima del consumo di suolo sono state fatte delle valutazioni a partire dalla C.T.R. del 1983, del 1997 e infine di quella aggiornata per il P.A.T. nel 2010, perimetrando nei diversi anni le aree residenziali e industriali e mettendo quindi in luce come queste aree si siano modificate, spesso espanse, nel tempo. Lo scopo di tali valutazioni era quello di verificare quanto si siano effettivamente ingrandite le aree urbanizzate e con che velocità, per, infine, assicurarsi che le previsioni del P.A.T. non vadano ad incrementare ancor di più la pressione antropica sul territorio, ma anzi assicurino un “risparmio” di superfici in favore di una maggiore salvaguardia degli elementi naturali e del suolo agricolo. I risultati ottenuti mostrano come sia cresciuta la superficie destinata ad uso residenziale e produttivo e di come si prevede questa aumenti per effetto del nuovo piano. Mentre i valori degli anni 1983, 1997 e 2010 sono stati calcolati a partire dalle aree disegnate sulla C.T.R, quello relativo alle previsioni future (2020) è il valore di previsione progettuale del P.A.T. tendendo conto della massima S.A.U. trasformabile a cui si sommano le previsioni di espansione programmate dal P.R.G. vigente e dalle varianti adottate. Sfruttando completamente le previsioni progettuali, nel 2020 vi sarebbe un aumento di consumo di suolo superiore a quello registrato negli intervalli temporali precedenti. Secondo il valutatore per invertire questa tendenza sarebbe sufficiente limitare lo sfruttamento di tutta la massima S.A.U. trasformabile a 11 ettari, confermando le previsioni di espansione programmate dal P.R.G. vigente e dalle varianti adottate.

− SOSTENIBILITÀ’ SOCIALE ED ECONOMICA L’analisi del PAT di Maserà è stata condotta valutando gli obiettivi di Piano sia dal punto di vista ambientale, sia da quello socio-economico; la metodologia impiegata per la valutazione di sostenibilità valuta sicuramente la sfera ambientale ma anche quella socio-economica e la scelta dello scenario più “sostenibile” deriva da un coinvolgimento di tutti i sistemi individuati.

− VALUTAZIONE D’INCIDENZA AMBIENTALE Il Piano di Assetto del Territorio non è stato assoggetto alla Valutazione di Incidenza Ambientale in quanto i Siti di interesse comunitario sono esterni al territorio comunale e localizzati ad una significativa distanza. Il più vicino è il SIC IT3260017 “Colli Euganei – Monte Lozzo – Monte Ricco”, localizzato a circa 2,7 Km in direzione ovest. Le azioni previste dal PAT di Maserà non producono alcuna incidenza nel SIC IT3260017 o in altri Siti di Interesse Comunitario o Zone di protezione Speciale localizzati esternamente al territorio Comunale. Ai sensi dell’Allegato A della DGR 3173 del 10 ottobre 2006, lettera A articolo 3 punto B. VI) “piani, progetti e interventi per i quali non risultano possibili effetti significativi negativi sui siti della rete Natura 2000” le azioni di Piano non risultano significativamente incidente sulla Rete Natura 2000. In merito a ciò è stata redatta dal valutatore una dichiarazione di non necessità della procedura di valutazione di incidenza ai sensi della DGR 3173 del 10/10/2006 (trasmessa con nota prot. n.856 del 31/01/2012).

− PARERI AUTORITÀ AMBIENTALI Il Comune di Maserà di Padova, con nota prot. n.8275 del 27/09/2011, ha inviato agli enti aventi competenza in materia ambientale i documenti grafici e descrittivi del PAT al fine di ottenere il parere di competenza. Come risulta dalla dichiarazione formulata dal Responsabile del Settore Urbanistica – Edilizia privata, prot. n.854 del 31/01/2012, si apprende che sono pervenuti i seguenti pareri: • Parere Soprintendenza per i beni Archeologici del Veneto prot. n.8723 del 07/10/2011; • Parere A.A.T.O. Bacchiglione prot. n. 1447/PR/mp del 10/10/2011.

− AGGIORNAMENTO DEGLI ELABORATI CARTOGRAFICI CON IL REALE UTILIZZO DEL TERRITORIO

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Come risulta dalla dichiarazione formulata dal responsabile dell’Area Urbanistica – Edilizia privata del Comune di Maserà di Padova, nota prot. n. 3124 del 17/04/2012, “gli elaborati del PAT riportano le reali destinazioni d’uso del territorio”.

− COERENZA DELLE LINEE PREFERENZIALI DI SVILUPPO CON LE PREVISIONI DI PIANI REGIONALI/PROVINCIALI APPROVATI Come risulta dalla dichiarazione formulata dal Responsabile del Settore Urbanistica – Edilizia Privata del Comune di Maserà di Padova, trasmessa dal Comune con nota prot. n. 856 del 31/01/2012 (lett. Prot. 435/11 del 24/05/2011), “prima dell’adozione del piano è stata verificata l’assenza di eventuali variazioni di utilizzo del territorio rispetto al vigente strumento urbanistico comunale, e che non vi è in corso nel territorio comunale alcuna autorizzazione regionale e/o provinciale”.

− MONITORAGGIO Il valutatore inizialmente propone un piano di monitoraggio con l’indicazione degli indicatori, della matrice ambientale interessata e con l’indicazione dell’Ente individuato per il controllo. Successivamente, come suggerito in sede istruttoria, lo stesso valutatore integra il piano di monitoraggio con uno schema più completo contenente anche la periodicità dei controlli. MATRICI PRODUTTORE DEL PERIODICITÀ minima per INDICATORI AMBIENTALI DATO le verifiche ed i controlli Polveri sottili (PM10) A.R.P.A.V. annuale

Aria Ozono (O 3) A.R.P.A.V. annuale

Ossidi di azoto (NO x) A.R.P.A.V. annuale Temperatura massima e minima annua A.R.P.A.V. annuale Clima Precipitazione totale annua A.R.P.A.V. annuale Acqua Indice Biotico Esteso (I.B.E.) A.R.P.A.V. / Provincia annuale Livello della falda freatica A.R.P.A.V. annuale Ente gestore Qualità delle acque sotterranee / superficiali (ad dell’acquedotto annuale uso potabile) Suolo e sottosuolo (C.V.S.) Numero di allevamenti zootecnici intensivi Comune / U.L.S.S. annuale Carico di azoto totale annuo Comune / U.L.S.S. annuale Numero di interventi di manutenzione / ripristino Comune annuale flora Flora e Fauna Numero di interventi per aumentare patrimonio Provincia annuale faunistico Biodiversità Grado di attuazione di aree "naturali" Comune annuale Uso agricolo Superficie Agricola Utilizzata Comune / I.S.T.A.T. annuale Patrimonio culturale Numero di interventi di recupero su edifici storici Comune annuale architettonico e all’anno archeologico Accessibilità aree verdi e per il tempo libero Comune annuale Numero di edifici in prossimità delle Comune annuale infrastrutture viarie Salute umana Numero di stazioni radio base installate Comune annuale Volume edifici residenziale dentro la fascia di Comune annuale rispetto degli elettrodotti Composizione media delle famiglie Comune annuale Numero totale di abitanti Comune annuale Popolazione Numero di stranieri residenti Comune annuale Indice di composizione Comune annuale Quantità totale di rifiuto prodotto (Rifiuti Solidi Comune / Bacino Beni materiali annuale Urbani) Padova 4 / A.R.P.A.V.

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MATRICI PRODUTTORE DEL PERIODICITÀ minima per INDICATORI AMBIENTALI DATO le verifiche ed i controlli Comune / Bacino Percentuale di raccolta differenziata annuale Padova 4 / A.R.P.A.V. Numero di veicoli per abitante A.C.I. annuale Estensione piste ciclabili esistenti Comune annuale Percentuale di popolazione allacciata alla Ente gestore fognatura annuale fognatura (C.V.S.) Ente gestore Percentuale di popolazione allacciata dell’acquedotto annuale all’acquedotto (C.V.S.) Grado di riqualificazione e riconversione Comune annuale Grado di sostenibilità degli edifici Comune annuale Pianificazione e Grado di attuazione del P.A.T. Comune annuale vincoli

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− OSSERVAZIONI Come da dichiarazione del Comune di Maserà prot. n. 855 del 01/02/2012, sono pervenute complessivamente n. 74 osservazioni al PAT (n.61 pervenute entro i termini e n.13 pervenute oltre i termini). Come si desume dai successivi elaborati trasmessi con prot. n. 1679 del 28/02/2012 a firma del valutatore e con prot. n. 3940 del 14.05.12 a firma del responsabile del procedimento, le osservazioni complessivamente ed effettivamente pervenute sono pari a 76 delle quali n. 5 aventi attinenza con questioni ambientali. Per queste ultime il prospetto sottostante evidenzia: il numero progressivo, il soggetto, la sintesi dei contenuti delle osservazioni, la controdeduzione ed il relativo parere di coerenza. n. Nome Contenuto sintetico Parere della struttura data Parere Valutazione-Controdeduzione progr. soggetto dell'osservazione VAS della Regione La modifica è importante e aumenta notevolmente i percorsi ACCOLTA ciclabili di progetto nell’ATO1, favorendo il collegamento di Inserimento di una pista ciclabile di Inserimento di una pista ciclabile Maserà con la località di Terradura in Comune di Due Carrare progetto lungo via Terradura (SP30) N. 10513 di progetto lungo via Terradura e creando uno spazio dedicato alla mobilità alternativa Si condivide il parere del 45 Biasin Sante dal confine comunale (ovest) fino 05/12/2011 (S.P. 30) dal confine comunale sostenibile lungo un importante asse di comunicazione con i valutatore all’incrocio con la strada conselvana (ad ovest) fino all’incrocio con Comuni limitrofi. (est). la strada Conselvana (ad est). Pertanto si rende necessaria una modifica all’analisi della rete ciclo-pedonale di progetto già descritta. Richiesta: all’interno del Rapporto Ambientale, in particolare nel 1. di avviare un’attività informativa capitolo 9, viene descritta dettagliatamente la modalità di capillare che renda edotta la calcolo applicata per valutare i diversi impatti delle azioni di popolazione sull’impatto di tale piano sulle tredici componenti ambientali di analisi piano e dei rischi idrogeologici considerate. I risultati del calcolo (i valori numerici), connessi; suddivisi in base agli scenari alternativi presi in esame, sono 2. di calcolare numericamente i riportati nel capitolo 10 del Rapporto Ambientale, sintetizzati diversi impatti sull’inquinamento per matrice ambientale, specificando le azioni che producono delle scelte adottate e delle i vari effetti (si vedano le varie immagini). Nel capitolo possibili scelte alternative; successivo (cap. 11) si sommano i valori ricavati per avere dei 3. di avviare un processo di dati cumulati degli effetti positivi e negativi, suddivisi per NON ACCOLTA riduzione di consumo del suolo componente ambientale e sulla base di tali numeri si calcolo numerico dei diversi N. 10529 Sartoratti con conseguente contenimento individua lo scenario alternativo “migliore”. Per quest’ultimo Si condivide il parere del 49 impatti sull’inquinamento delle 06/12/2011 Lorenzo della nuova edificazione; si individuano le compensazioni e infine, si calcola l’effetto valutatore scelte adottate e delle possibili 4. che venga fatta una mappatura delle mitigazioni come spiegato nel cap. 14 del Rapporto scelte alternative. seria e reale degli immobili Ambientale. Per dare evidenza del processo di causa – effetto esistenti; tra azioni di piano e conseguenze sul territorio sono riportati 5. che venga presa in considerazione nell’Appendice 1 del Rapporto Ambientale gli schemi di dalla Amministrazione comunale flusso con le ricadute delle scelte sulle matrici ambientali e la possibilità di aumentare nell’Appendice 2 i risultati raffigurati attraverso una notevolmente gli oneri di interfaccia grafica di facile lettura. Quanto esposto urbanizzazione primaria e del dettagliatamente nel Rapporto Ambientale si trova spiegato costo di costruzione per le nuove con termini più semplici e in modo più conciso nella Sintesi costruzioni e la non tecnica. riduzione/eliminazione totale Si sottolinea che le scelte derivanti da strumenti di livello degli oneri di urbanizzazione per superiore (P.T.R.C., P.T.C.P., P.A.T.I. della Comunità

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le opere di ristrutturazione e di Metropolitana di Padova), che rappresentano strumenti recupero del patrimonio esistente; sovraordinati rispetto al P.A.T. comunale, per poter rispettare 6. in merito alla viabilità, la vera la coerenza, sono state inserite nel piano e sono stati valutati alternativa sarebbe realizzare il comunque gli impatti prevedibili. In questa sede sono state proseguimento della tangenziale individuate le tipologie di mitigazione degli effetti (vedasi di Padova lungo l’asse capitolo 14 del Rapporto Ambientale ed i riferimenti alle autostradale; tavole progettuali ed alle Norme Tecniche del P.A.T.) che 7. che siano rispettati e presi in dovranno essere specificate in sede di P.I. o di progettazione considerazione i principi generali definitiva ed esecutiva con eventuale Valutazione di Impatto dell’art. 2 della L.R. 11/04. Ambientale (V.I.A.). Richiesta: relativamente alle richieste 1), 2), 3), 5) e 6) le richieste si 1) creare un sistema di gestione del allineano agli obbiettivi del P.A.T. già espressi nel ACCOLTA territorio – anche finalizzato alla documento preliminare e nel rapporto ambientale (cap. 6) che 1. reazione di un sistema di realizzazione di grandi opere – hanno guidato le scelte riportate negli elaborati progettuali del gestione del territorio che che, attraverso una adeguata P.A.T.. Non si ritiene, quindi, di dover integrare la sia in grado di interpretare azione di rating, sia in grado di documentazione del P.A.T.. le trasformazioni interpretare le trasformazioni dell’ambiente e le loro dell’ambiente e le loro Relativamente al punto 4) la modifica è minima e aumenta ripercussioni sullo stato di ripercussioni sullo stato di fatto; (circa 500 m) i percorsi ciclabili di progetto nell’A.T.O. 1, fatto; 2) uscire dalla logica della difesa favorendo gli spostamenti appena al di fuori del centro abitato 2. favorire una politica di passiva “post-evento”, che ha di Maserà. prevenzione rigenerativa; costi sociali non indifferenti, a Si somma alla modifica conseguente all’osservazione 45. 3. importanza strategica favore di una politica di Di conseguenza il testo a pag. 122 del Rapporto Ambientale dell’area polifunzionale prevenzione rigenerativa; si modifica come segue (il significato dei colori è il “parcheggio di interesse 3) Viabilità di importanza medesimo descritto nell’osservazione 45): metropolitano” già metropolitana individuata nel P.A.T.I. La tav. 4 – Trasformabilità, “Per quanto riguarda le piste ciclabili sono già presenti sul della CO.ME.PA.; N. 10577 Medici contiene la previsione di un’area territorio comunale circa 7 km di percorsi e il Comune ha in Si condivide il parere del 57 4. inserimento di una pista 06/12/2011 Remo polifunzionale “Parcheggio di progetto di realizzarne quasi altri 10,4 km per un totale sul valutatore ciclabile di progetto tra via interesse metropolitano” tra i territorio di circa 17,4 km ( Errore. L'origine riferimento Matteotti e via Trento; servizi ed attrezzature di interesse non è stata trovata. )…………… 5. tutela e conservazione delle comune di maggiore rilevanza. aree a vocazione agricola Tale previsione deriva nonché paesaggistica nelle direttamente dai contenuti del fasi di attuazione delle PATI dell’area metropolitana di infrastrutture viarie di Padova. Interessa, in questa sede, maggiore impatto; sottolineare l’importanza 6. tutela e valorizzazione strategica di quest’opera che, della corte benedettina, nell’ambito dell’intero sistema di anche consentendo l’uso interscambio dell’area pubblico dello spazio metropolitana, costituirà un nodo interno di pertinenza della strategico: si tratta infatti di corte e dei parcheggi un’opera di completamento del esterni. sistema integrato di mobilità, in

parte già presente nel territorio sia locale che regionale;

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4) Percorsi ciclabili Sia previsto un collegamento ciclabile tra via Matteotti e via Trento, lungo la capezzagna esistente che si sviluppa dall’agglomerato di edifici “De Gaspari” in via Matteotti per collegarsi, attraverso la campagna, a via Trento (vedi cartografia allegata); 5) Tutela del paesaggio Nella fase di attuazione delle infrastrutture viarie di maggiore impatto, sia posta particolare attenzione alla tutela e conservazione delle aree a vocazione agricola nonché paesaggistica, attraverso opportune forme di vincolo (rispetto e conservazione del paesaggio e della vocazione agricola); 6) Tutela e valorizzazione del nucleo storico La presenza della corte benedettina costituisce l’elemento di maggiore caratterizzazione della storia del Comune di Maserà di Padova. In essa si identifica l’unico polo di sviluppo economico ed urbanistico che ha determinato, per secoli, l’intero assetto territoriale del comune. Viste le premesse, sembra quanto mai opportuno tutelare e valorizzare questo fulcro e le aree, esterne ed interne, di sua pertinenza. Allo scopo si ritiene di rendere accessibile all’uso pubblico lo spazio interno di pertinenza della corte, attraverso un opportuno sistema di percorsi pedonali e di rendere utilizzabili all’uso pubblico i parcheggi esterni, a ridosso del

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perimetro della corte, ubicati lungo la S.P. 92 Conselvana (parcheggio ex banca, parcheggio agenzia ed ex pub).

1) TRACCIATI VIARI STORICI relativamente al punto 1) la modifica è importante e pertanto E’ convinzione che l’identità di un si ritiene di integrare il Rapporto Ambientale e la Sintesi non territorio dipenda dalla leggibilità del tecnica inserendo il capitolo 4.9.5 “Tracciati viari storici” con suo impianto insediativo originario. il seguente testo: Molto spesso, tuttavia, quel che resta dell’impianto originario coincide con “4.9.5 Tracciati viari storici segni che non si propongono alla L’identità di un territorio si può desumere anche dalla nostra attenzione in maniera leggibilità del suo impianto insediativo originario. Spesso prontamente individuabile per la accade che i segni di questo ordito (opere di sistemazione pregnanza della loro forma. idraulica, fossati, filari, tracciati viari, ecc.) di antica data Ci riferiamo soprattutto a opere di siano cancellati nel corso del tempo a causa dei fenomeni di sistemazione idraulica, fossati, evoluzione fisica e delle esigenze che si determinano sul tracciati viari di antica data che territorio stesso. conferiscono connotati storici ai Nel caso di Maserà, da un’analisi storica basata in prevalenza PARZIALMENTE ACCOLTA territori cui appartengono, ma che sui catasti storici degli inizi del ‘900 è emerso che alcuni 1) ripristino tracciati viari storici spesso vengono cancellati nel corso tracciati viari sono più o meno evidentemente scomparsi, ma, (via Bolzani, via Pola, via del tempo, a causa dei fenomeni di ancora oggi, si possono individuare alcuni relitti stradali delle Vecchie, via Tripoli, via evoluzione fisica cui ogni realtà meritevoli di tutela, tra cui: via Bolzani, via Pola, via delle Derna, laterale via Chiusure); territoriale non può sottrarsi. Vecchi, via Tripoli, via Derna, via Chiusure. 2) inserimento di un percorso Arch. Friso A parere di questa Amministrazione, N. 10512 ciclo-pedonale di progetto Si condivide il parere del 61 Stefania questi elementi dovrebbero essere in Tronco via Bolzani 05/12/2011 lungo via Terradura, sul lato valutatore U.T.C. qualche modo considerati ai fini di A seguito della rettifica di via Bolzani, avvenuta a fine anni meridionale della strada; una corretta pianificazione e 60 – primi anni 70, i due tronchi della strada preesistente 3) aggiornamento della viabilità costituire “le invarianti” ossia gli vennero pressoché abbandonati, tanto che, con delibera di comunale con le recenti “elementi forti” dell’impianto Consiglio Comunale n° 52 del 9 agosto 1972, venne disposto acquisizioni al patrimonio insediativo di un Comune. lo “sdemaniamento” di uno dei due tronchi (quello con comunale. Riteniamo che una corretta andamento sud-ovest nord-est) e la vendita al privato

pianificazione dovrebbe fare confinante. In realtà, la configurazione originaria di via riemergere i tratti originari di un Bolzani conduceva, attraverso i suddetti tronchi, all’oratorio territorio, così da rintracciare della Beata Vergine del Rosario (già citato nel paragrafo l’identità più profonda di esso e 4.9.3), recentemente restaurato. tutelarla nella maniera più ampia possibile. Via Pola Nel caso di Maserà, da un’analisi Il suo tracciato si rinviene già nelle canapine storiche dei storica condotta è emerso che alcuni benedettini, risalenti al 1500. Si trattava della viabilità a tracciati viari sono più o meno servizio del possedimento benedettino denominato evidentemente scomparsi, a seguito “Campagna detta le Pizzagatte” e collegava quest’ultima a via della trasformazione subita dal paese Bolzani. Dai catasti storici risalenti ai primi del 900 risulta nel corso dei secoli. che il tracciato di via Pola adibito a viabilità pubblica si La redazione del PAT si offre quindi dipartiva da via Bolzani, attraversava la campagna in come occasione per fare riemergere e direzione nord, diramandosi verso nord-est in direzione

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ripristinare a tracciato comunale tale Carpanedo e verso ovest in territorio di Maserà, dove moriva viabilità. in corrispondenza di un fabbricato agricolo. Quest’ultima diramazione viene denominata nel catasto storico come a) TRONCO VIA BOLZANI “strada vicinale per Albignasego”. Per quanto riguarda invece A seguito della rettifica di via il collegamento verso la Conselvana, esso avveniva attraverso Bolzani, avvenuta a fine anni 60- delle capezzagne ricavate all’interno della campagna, primi anni 70, i due tronchi della probabilmente servitù di passaggio tra un campo e l’altro. strada preesistente vennero pressoché abbandonati, tanto che, con delibera Via delle Vecchie CC n. 52 del 09/08/1972, venne Storicamente (fin quasi agli anni 60) il tracciato di via delle disposto lo “sdemaniamento” di uno Vecchie nella sua interezza collegava via Casolina con la dei due tronchi e la vendita al privato diramazione di via Roma verso il centro di Bertipaglia. Nel confinante (f.lli Moro). corso degli anni, tuttavia, il tratto finale si è perso, fagocitato In realtà, la configurazione originaria dallo sconfinamento dei terreni agricoli adiacenti. di via Bolzani conduceva, attraverso i Negli estratti catastali attuali il tracciato è ancora presente ed, suddetti tronchi, all’oratorio di S. in situ, è stata recuperata fino al limite, verso sud, dell’ambito Maria del Rosario, ubicato proprio Bosco-Calvi. all’incrocio della viabilità dismessa. Recentemente l’oratorio è stato Via Tripoli restaurato dalla Parrocchia: risulta Nei catasti storici dei primi del ‘900 via Tripoli si dipartiva da quindi di primario interesse via Beccara per collegarsi a nord direttamente a via Ronchi, recuperare anche la preesistente attraverso un percorso il cui tracciato è ancora oggi visibile viabilità storica, in modo da farne nel territorio. Attualmente si biforca da via Beccara per riemergere l’originario percorso, interrompersi in corrispondenza di una proprietà privata posta peraltro confermato dai catasti storici, circa 400 m più a nord. che si allegano. Si ritiene di inserire nella tavola “A2- Via Derna Invarianti” il tracciato storico di via Attualmente via Derna si snoda da via Caim, per scendere Bolzani, così come rappresentato verso sud, dove, dopo circa 800 m, si interrompe in nella planimetria allegata alla corrispondenza di un agglomerato di edifici. Nei catasti presente. storici dei primi del ‘900, via Derna proseguiva a sud fino allo scolo Cornio, al confine con il Comune di Cartura. Anche b) VIA POLA : rinveniamo il suo in questo caso il vecchio tracciato è ancora visibile nel tracciato già nelle “canapine” storiche territorio. dei benedettini, risalenti al 1500. Si trattava della viabilità a servizio della Laterale via Chiusure possessione benedettina denominata Il possedimento benedettino detto “La Marianna”, su “Campagna detta le Pizzagatte” e testimonianza degli estimi di S. Giustina del XVIII° secolo, si collegava quest’ultima a via Bolzani. estendeva da via Chiusure in direzione nord fino al confine A memoria dei nostri anziani, tale con Albignasego e disponeva di una casa colonica (tuttora strada si collegava direttamente a via esistente) che si affacciava su via Chiusure. Da quest’ultima Conselvana, nella porzione più a nord strada si sviluppava una viabilità (il cui sedime è tuttora del nostro territorio, verso rinvenibile nel territorio) che lambiva lateralmente la casa Albignasego. colonica suddetta per raggiungere alcune case bracciantili In realtà, da una verifica effettuata poco più a nord. Tale laterale di via Chiusure è ancora anche attraverso i catasti storici esistente come strada bianca che collega via Chiusure con un

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risalenti ai primi del 900, si è potuto gruppo di fabbricati, uno dei quali è identificato in cartografia appurare che il tracciato di via Pola come “Casa Scarabello”.” adibito a viabilità pubblica si Relativamente al punto 2) la richiesta è la medesima dipartiva da via Bolzani, attraversava dell’osservazione n° 45 alla quale si rimanda per le relative la campagna in direzione nord, valutazioni. diramandosi verso nord est in Relativamente al punto 3) le modifiche sono volte al semplice direzione Carpanedo e verso ovest in riconoscimento dello stato di fatto, senza comportare alcun territorio di Maserà, dove moriva in cambiamento sostanziale né influenzare la valutazione corrispondenza di un fabbricato ambientale. agricolo. Quest’ultima diramazione viene denominata nel catasto storico come “strada vicinale per Albignasego”. Per quanto riguarda invece il collegamento verso la Conselvana, esso avveniva attraverso delle capezzagne ricavate all’interno della campagna, verosimilmente servitù di passaggio tra un campo e l’altro. L’Amministrazione, con questa osservazione, intende evidenziare l’opportunità di fare riemergere il tracciato storico di via Pola nella porzione destinata storicamente a viabilità pubblica e vicinale. A tale scopo si evidenzia di inserire nella tavola “A2-Invarianti” il tracciato di via Pola, così come rappresentato nella planimetria allegata alla presente.

c) VIA DELLE VECCHIE : da un escursus sulla cartografia storica a disposizione, è emerso che il tracciato di via delle Vecchie è rimasto presente nella sua interezza fin quasi agli anni 60: precisamente, via Delle Vecchie collegava con via Casolina la diramazione di via Roma verso il centro di Bertipaglia. Nel corso degli anni, tuttavia, il tracciato finale di via delle Vecchie si è perso, ne è stata cancellata l’evidenza fisica, ingoiata dallo sconfinamento dei terreni agricoli adiacenti.

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Tuttavia, negli estratti catastali recenti il tracciato di via delle Vecchie è ancora presente e, osservando le foto aeree dell’area, esso si può percepire in maniera evidente. Attualmente via delle Vecchie è stata recuperata fino al limite, verso sud, dell’ambito Bosco-Calvi. Affinché questo tracciato storico non vada perduto, è opportuno quindi che esso sia inserito nella sua globalità nella tavola “A2 – Invarianti”.

d) VIA TRIPOLI : attualmente questa strada comunale si biforca da via Beccara per interrompersi in corrispondenza di una proprietà privata (casa Cesarotto), posta a circa 400 mt più a nord. In realtà, nei catasti storici dei primi del ‘900, via Tripoli si dipartiva da via Beccara per collegarsi a nord direttamente a via Ronchi, attraverso un percorso il cui tracciato è ancora oggi visibile nel territorio. Si ritiene opportuno ripristinare nella sua interezza il tracciato originario di via Tripoli, inserendolo come viabilità comunale nella tavola “A2- Invarianti” ”/”A1-Carta dei vincoli e della Pianificazione Territoriale” del P.A.T.

e) VIA DERNA : attualmente questa strada si snoda da via Caim, per scendere verso sud dove, dopo circa 800 mt, si interrompe in corrispondenza di un agglomerato di edifici. In realtà, nei catasti storici dei primi del ‘900, via Derna proseguiva a sud fino allo scolo Cornio, al confine con il Comune di Cartura. Anche in questo caso il vecchio tracciato è ancora visibile nel

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territorio. Si ritiene opportuno ripristinare nella sua interezza il tracciato originario di via Derna, inserendolo come viabilità comunale nella tavola “A2- Invarianti” ”/”A1-Carta dei vincoli e della Pianificazione Territoriale”del P.A.T.

f) LATERALE DI VIA CHIUSURE : la possessione benedettina detta “ La Marianna ”, su testimonianza degli estimi di S. Giustina del 18° secolo, si estendeva da via Chiusure in direzione nord fino al confine con Albignasego e disponeva di una casa colonica (tuttora esistente) che si affacciava su via Chiusure. Da quest’ultima strada si sviluppava una viabilità che lambiva lateralmente la casa colonica suddetta per raggiungere alcune case bracciantili (il cui sedime è tuttora rinvenibile nel territorio) poco più a nord. Tale laterale di via Chiusure è ancora esistente come strada bianca che collega via Chiusure con un gruppo di fabbricati, uno dei quali è identificato in cartografia come “ Casa Scarabello ”. Si ritiene opportuno ripristinare tale tracciato storico, inserendolo come viabilità comunale nella tavola “A2- Invarianti” del P.A.T..

2) PERCORSI CICLO-PEDONALI Nella tavola “A4-Carta della Trasformabilità” inserire un percorso ciclo-pedonale di progetto lungo via Terradura, lato sinistro direzione Due Carrare.

3) STRADE COMUNALI Richiesta di riconoscimento nella tav. 1 di alcune strade a seguito della sopravvenuta acquisizione al

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patrimonio comunale.

4) FABBRICATI CENSITI DAL PIANO DI TUTELA INSEDIAMENTI DI ANTICA ORIGINE Si ritiene che le schede redatte dal P.R.G. talvolta non siano adeguate rispetto alla effettiva tipologia e consistenza dei fabbricati a cui si rivolgono necessitando di una opportuna verifica per le situazioni più evidenti. Richiesta: 1. di avviare un’attività informativa capillare che renda edotta la popolazione sull’impatto di tale piano e dei rischi idrogeologici connessi; 2. di calcolare numericamente i diversi impatti sull’inquinamento delle scelte adottate e delle possibili scelte alternative; 3. di avviare un processo di riduzione di consumo del suolo con conseguente contenimento della nuova edificazione; 4. che venga fatta una mappatura seria e reale degli immobili N. 10612 Berto NON ACCOLTA Si condivide il parere del 63 esistenti; Vedi Osservazione N.49 07/12/2011 Andrea Vedi osservazione N.49 valutatore 5. che venga presa in considerazione dalla Amministrazione comunale la possibilità di aumentare notevolmente gli oneri di urbanizzazione primaria e del costo di costruzione per le nuove costruzioni e la riduzione/eliminazione totale degli oneri di urbanizzazione per le opere di ristrutturazione e di recupero del patrimonio esistente; 6. in merito alla viabilità, la vera alternativa sarebbe realizzare il proseguimento della tangenziale di Padova lungo l’asse

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autostradale; che siano rispettati e presi in considerazione i principi generali dell’art. 2 della L.R. 11/04.

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− L’ Unità di Progetto Coordinamento Commissioni, esaminati i documenti trasmessi ha elaborato la propria istruttoria dalla quale emerge che: il Rapporto Ambientale esaminato, integrato secondo le indicazioni fornite in sede istruttoria, risulta correttamente impostato e contiene le informazioni di cui all’allegato VI del D.Lgs. 152/2006, nonché la descrizione e la valutazione degli effetti significativi che l’attuazione del PAT potrebbe avere sull’ambiente come prescritto dall’art. 13 del medesimo D.Lgs. 152/2006. Premesso che uno degli aspetti fondamentali del processo integrato di pianificazione e valutazione consiste nella definizione delle criticità del territorio oggetto di pianificazione, le stesse hanno rappresentano gli elementi che hanno meritano una particolare attenzione in fase di pianificazione. Il Rapporto Ambientale del PAT ha opportunamente considerato le criticità presenti sul territorio nonché quelle derivanti dalle scelte di Piano. La metodologia risulta correttamente impostata e rispetta tutti i passaggi necessari alla Valutazione. Sul punto si evidenzia come, nell’individuazione degli scenari alternativi, il valutatore abbia considerato anche l’opzione zero. Si ritiene però che alcuni ambiti per i quali sono state individuate azioni di riqualificazione e riconversione debbano essere sottoposti a verifica di assoggettabilità in quanto non definite le funzioni future che demandate al P.I. Il programma complesso individuato nel capoluogo comprende ambiti diversi; pur individuando in modo sommario gli obiettivi non si definiscono precisamente le future funzioni, demandando al P.I. un disegno dettagliato di riordino urbanistico. Si ritiene che anche quest’ambito debba essere sottoposto a futura verifica di assoggettabilità in quanto allo stato non ne risultano valutati gli effetti. La tavola progettuale del PAT individua ampi spazi di edificazione diffusa organizzati principalmente lungo i tracciati viari esistenti e per questo si ritiene opportuna una verifica della perimetrazione in particolare nei casi in cui vengono delimitati spazi attualmente inedificati. Il Rapporto Ambientale conferma i criteri assunti dal PAT approfondendo gli obiettivi del Documento Preliminare ed evidenziando le specifiche azioni inserite nelle NTA, divise sia per componenti ambientali e socio-economiche, che per obiettivi. La verifica della coerenza esterna è stata fatta in relazione alla pianificazione sovraordinata e ai piani urbanistici dei comuni contermini, oltre che al PATI dell’area metrolopitana della città di Padova. Prima dell’approvazione il Piano adottato dovrà uniformarsi a tutte le prescrizioni poste dalle Autorità Ambientali. Per quanto riguarda il monitoraggio il Comune ha individuato alcuni indicatori da misurare in sede di attuazione.

VISTE

- la Direttiva 2001/42/CE ; - la LR 11/2004; - il D.Lgs. n.152/2006; - la LR 4/2008; - la DGR 791/2009

RITENUTO

che dalle analisi e valutazioni effettuate, nel suo complesso, la proposta di Rapporto Ambientale sia correttamente impostata e contenga le informazioni di cui all’allegato I della Direttiva 2001/42/CE, nonché la descrizione e la valutazione degli effetti significativi che l’attuazione del PAT potrebbe avere sull’ambiente come prescritto dall’art. 5 della medesima Direttiva.

TUTTO CIÒ CONSIDERATO LA COMMISSIONE REGIONALE VAS

ESPRIME PARERE POSITIVO

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sulla proposta di Rapporto Ambientale del Piano di Assetto Territoriale del Comune di Maserà (PD) a condizione che siano ottemperate le seguenti

PRESCRIZIONI 1. Prima dell’approvazione del Piano : 1.1. Le Norme Tecniche di Attuazione dovranno essere integrate con tutte le prescrizioni poste dalle competenti Autorità Ambientali nonché con le seguenti ulteriori disposizioni: 1.1.1. dovrà essere modificato l’articolo 29.1 “C riteri di verifica e modalità di monitoraggio delle previsioni di sostenibilità del Piano in rapporto alla Valutazione Ambientale Strategica”, inserendo lo schema di monitoraggio modificato in sede istruttoria e contenente anche una colonna con la periodicità minima dei controlli. MATRICI PRODUTTORE DEL PERIODICITÀ minima per le INDICATORI AMBIENTALI DATO verifiche ed i controlli Polveri sottili (PM10) A.R.P.A.V. annuale

Aria Ozono (O 3) A.R.P.A.V. annuale

Ossidi di azoto (NO x) A.R.P.A.V. annuale Temperatura massima e minima annua A.R.P.A.V. annuale Clima Precipitazione totale annua A.R.P.A.V. annuale Acqua Indice Biotico Esteso (I.B.E.) A.R.P.A.V. / Provincia annuale Livello della falda freatica A.R.P.A.V. annuale Ente gestore Qualità delle acque sotterranee / superficiali (ad dell’acquedotto annuale Suolo e uso potabile) sottosuolo (C.V.S.) Numero di allevamenti zootecnici intensivi Comune / U.L.S.S. annuale Carico di azoto totale annuo Comune / U.L.S.S. annuale Numero di interventi di manutenzione / ripristino Comune annuale flora Flora e Fauna Numero di interventi per aumentare patrimonio Provincia annuale faunistico Biodiversità Grado di attuazione di aree "naturali" Comune annuale Uso agricolo Superficie Agricola Utilizzata Comune / I.S.T.A.T. annuale Patrimonio culturale Numero di interventi di recupero su edifici storici Comune annuale architettonico e all’anno archeologico Accessibilità aree verdi e per il tempo libero Comune annuale Numero di edifici in prossimità delle Comune annuale infrastrutture viarie Salute umana Numero di stazioni radio base installate Comune annuale Volume edifici residenziale dentro la fascia di Comune annuale rispetto degli elettrodotti Composizione media delle famiglie Comune annuale Numero totale di abitanti Comune annuale Popolazione Numero di stranieri residenti Comune annuale Indice di composizione Comune annuale Quantità totale di rifiuto prodotto (Rifiuti Solidi Comune / Bacino annuale Urbani) Padova 4 / A.R.P.A.V. Comune / Bacino Percentuale di raccolta differenziata annuale Beni materiali Padova 4 / A.R.P.A.V. Numero di veicoli per abitante A.C.I. annuale Estensione piste ciclabili esistenti Comune annuale

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MATRICI PRODUTTORE DEL PERIODICITÀ minima per le INDICATORI AMBIENTALI DATO verifiche ed i controlli Percentuale di popolazione allacciata alla Ente gestore fognatura annuale fognatura (C.V.S.) Ente gestore Percentuale di popolazione allacciata dell’acquedotto annuale all’acquedotto (C.V.S.) Grado di riqualificazione e riconversione Comune annuale Grado di sostenibilità degli edifici Comune annuale Pianificazione e Grado di attuazione del P.A.T. Comune annuale vincoli Il popolamento degli indicatori di monitoraggio dovrà essere effettuato a cura dell’Autorità Procedente, che potrà avvalersi delle risorse informative messe a disposizione dal Sistema Informativo Territoriale della Regione Veneto. Nella fase di attuazione del PAT tuttavia si potranno ridefinire il numero e la tipologia degli indicatori ora individuati per il monitoraggio.”. L’amministrazione comunale, d’intesa con la Provincia di Padova, attiva il processo di verifica del monitoraggio delle varie azioni ed in considerazione degli obiettivi di sostenibilità ambientale e socio-economica, provvede a redigere ogni tre anni specifico rapporto al fine di verificare come le azioni operino nei confronti del Piano. 1.1.2 relativamente agli Ambiti di Riqualificazione e Riconversione di cui all’art. 20.5 va aggiunto il seguente comma: “Ai fini dell’assoggettamento alla procedura VAS, gli interventi ricadenti in dette aree, qualora non fosse già individuata e valutata la funzione, dovranno essere sottoposti a Verifica di Assoggettabilità ai sensi dell’art. 12 del D.Lgs. 152/2006 e dell’art. 40 della L.R. N.13/2012” . 1.1.3 relativamente ai contesti territoriali destinati alla realizzazione di programmi complessi di cui all’art. 20.6, va aggiunto il seguente comma: “Ai fini dell’assoggettamento alla procedura VAS, l’intervento ricadente in detto contesto territoriale, qualora non fosse già individuata e valutata la funzione, dovrà essere sottoposto a Verifica di Assoggettabilità ai sensi dell’art. 12 del D.Lgs. 152/2006 e dell’art. 40 della L.R. N.13/2012” . 1.1.4 per quanto riguarda le mitigazioni relative all’inquinamento luminoso, occorre inserire un ulteriore articolo riportante le seguenti disposizioni: • Per l'illuminazione di impianti sportivi e grandi aree di ogni tipo devono essere impiegati criteri e mezzi per evitare fenomeni di dispersione di luce verso l'alto e al di fuori dei suddetti impianti. • Fari, torri faro e riflettori illuminanti parcheggi, piazzali, cantieri, svincoli, complessi industriali, impianti sportivi e aree di ogni tipo devono avere, rispetto al terreno, un'inclinazione tale, in relazione alle caratteristiche dell'impianto, da non inviare oltre 0 cd per 1000 lumen a 90° ed oltre. • È fatto divieto di utilizzare per fini pubblicitari fasci di luce roteanti o fissi di qualsiasi tipo, anche in maniera provvisoria. • Per l'illuminazione di edifici e monumenti, gli apparecchi di illuminazione devono essere spenti entro le ore ventiquattro. • L'illuminazione delle insegne non dotate di illuminazione propria deve essere realizzata dall'alto verso il basso. Per le insegne dotate di illuminazione propria, il flusso totale emesso non deve superare i 4500 lumen. In ogni caso, per tutte le insegne non preposte alla sicurezza, a servizi di pubblica utilità ed all'individuazione di impianti di distribuzione self service è prescritto lo spegnimento entro le ore 24 o, al più tardi, entro l'orario di chiusura dell'esercizio. • E' vietato installare all'aperto apparecchi illuminanti che disperdono la luce al di fuori degli spazi funzionalmente dedicati e in particolare, verso la volta celeste. • Tutti gli impianti di illuminazione pubblica devono utilizzare lampade a ristretto spettro di emissione; allo stato attuale della tecnologia devono rispettare questi requisiti le

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COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

lampade al sodio ad alta pressione, da preferire lungo le strade urbane ed extraurbane, nelle zone industriali,nei centri storici e per l'illuminazione dei giardini pubblici e dei passaggi pedonali. Nei luoghi in cui non é essenziale un’accurata percezione dei colori, possono essere utilizzate, in alternativa, lampade al sodio a bassa pressione (ad emissione pressoché monocromatica). • E’ vietata l’installazione all’aperto di apparecchi illuminanti che disperdono la loro luce verso l’alto. 1.2 Per quanto riguarda le mitigazioni individuate nel Rapporto Ambientale di cui alla nota dello 01.02.12, le stesse dovranno essere inserite in un specifico articolo della NTA del PAT con la prescrizione della loro contestuale realizzazione con l’attuazione del PAT medesimo. 1.3 La Dichiarazione di Sintesi va redatta ai sensi dell’art. 17 del D.Lgs 152/2006 come modificato con D.Lgs. 4/2008, tenendo conto di tutte le integrazioni/chiarimenti forniti in sede istruttoria. 1.4 La Sintesi non Tecnica dovrà essere integrata in relazione e quanto sopra esposto nonchè con il Piano di Monitoraggio esposto nel Rapporto Ambientale. 1.5 Il provvedimento di approvazione dovrà essere pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione con l’indicazione della sede ove si possa prendere visione del Piano approvato e di tutta la documentazione oggetto di istruttoria. 1.6 Il Comune di Maserà di Padova deve provvedere alla pubblicazione nel proprio sito web dell'atto di approvazione del Piano, del Piano, del Rapporto Ambientale così come integrato nonché con quanto contenuto nei pareri della Soprintendenza per i beni Archeologici del Veneto prot. n.8723 del 07/10/2011 e A.A.T.O. Bacchiglione prot. n. 1447/PR/mp del 10/10/2011, del presente parere, della Sintesi Non Tecnica così come integrata, della Dichiarazione di Sintesi, delle misure adottate per il monitoraggio. 2. In sede di attuazione del Piano: 2 I perimetri degli ambiti a edificazione diffusa individuati sull’elaborato 4 “Carta della Trasformabilità” devono essere attentamente verificati al fine di contenere il consumo di suolo naturale/seminaturale. 3 Il Piano degli Interventi dovrà garantire la contestualità degli interventi previsti dal PAT in ambito urbano con carattere di perequazione ambientale in ambito rurale. 4 Il Piano comunale di zonizzazione acustica dovrà essere adeguato in relazione alle previsioni attuative del Piano degli Interventi. 5 In sede di monitoraggio, dando applicazione alle modalità e criteri di cui al precedente punto 1.1.1., dovranno essere misurati gli effetti cumulativi nonché quelli derivanti dalle scelte di Piano per verificare gli effetti previsti in relazione agli obiettivi descritti nel Rapporto Ambientale.

FIRMATO FIRMATO Il Presidente Il Vice Presidente della Commissione Regionale VAS della Commissione Regionale VAS (Segretario Regionale per le Infrastrutture) (Segretario Regionale per l’Ambiente) Ing. Silvano Vernizzi Ing. Mariano Carraro

FIRMATO Il Segretario della Commissione Regionale VAS (Dirigente della U. P. Coordinamento Commissioni (VAS – VINCA – NUVV) Avv. Paola Noemi Furlanis

Il presente parere si compone di 35 pagine

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