Sped. in a. p. - art. 2 comma 20/c legge 662/96 - filiale di Milano - Anno LXXXIV - N. 8 posato sulBalmenhorn il“Cristodellevette” Cinquant’anni fa l’epicaimpresadeglialpini: posato sulBalmenhorn il“Cristodellevette” Cinquant’anni fa l’epicaimpresadeglialpini: Mensile dell’A.N.A.Mensile Agosto/Settembre 2005 IN COPERTINA AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE NUMERO 229 l Cristo delle vette è una statua alta 3 DIRETTORE RESPONSABILE Imetri e 60 centimetri, pesante una Cesare Di Dato tonnellata: da cinquant’anni dalla vetta DIREZIONE E REDAZIONE del Balmenhorn, a 4170 metri di altitudi- via Marsala, 9 - 20121 Milano ne, domina il ghiacciaio del Lys e una tel. 02.29013181 - fax 02.29003611 spettacolare corona di montagne. Lo INTERNET E-MAIL portarono, a pezzi, gli di una com- www.ana.it [email protected] pagnia di formazione guidata dall’allora (ora generale) Costanzo Picco, e fu rico- COMITATO DI DIREZIONE struito in vetta dallo scultore Bai. A Gres- Adriano Rocci (presidente), Alcide Bertarini, soney è stata organizzata una grande ce- Cesare Di Dato, Bruno Gazzola, Sandro Rossi rimonia commemorativa di quest’epica NON ISCRITTI ALL’ANA: impresa, presenti anche alcuni protago- Abbonamenti, cambio indirizzo, rinnovi nisti di allora, compreso il capitano Pic- tel. 02.62410215 - fax 02.6555139 co, oggi generale. Sarà un ’ la rievoca- [email protected] zione di un episodio, fra i tanti, di quando per l’Italia: 12 euro (L. 23.235) gli alpini di leva andavano per le monta- per l’estero: 14 euro (L. 27.108) sul C.C.P. 23853203 intestato a: gne compiendo imprese incredibili. Sì, lo «L’Alpino» - via Marsala, 9 - 20121 Milano sappiamo, non bisogna piangerci addos- so: oggi gli alpini costruiscono la pace, ISCRITTI ALL’ANA: Gli iscritti all’ANA, per il cambiamento di aiutano popolazioni lontane a risorgere, indirizzo, devono rivolgersi esclusivamente imprese non meno difficili. Ma a noi, che al gruppo o alla sezione di appartenenza. siamo sentimentali, piace commuoverci pensando a queste imprese di come era- ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI vamo e conservarne la memoria. Via Marsala, 9 - 20121 Milano (La bella foto di copertina, che riprodu- Segreteria: tel. 02.62410200 ciamo anche qui a sinistra, è del foto- fax 02.6592364 grafo di Davide Camisasca). [email protected] Direttore Generale: tel. 02.62410211 [email protected] Segretario Nazionale: tel. 02.62410212 [email protected] Amministrazione: tel. 02.62410201 fax 02.6555139 [email protected] Protezione Civile: tel. 02.62410205 Sommario fax 02.6592364 [email protected] agosto/settembre 2005 Centro Studi ANA: tel. 02.62410207 fax 02.62410230 3 Editoriale 18-19 42º pellegrinaggio [email protected] in Adamello Fotolito e stampa: Amilcare Pizzi s.p.a. 4-5 Via Amilcare Pizzi, 14 Lettere al Direttore 20092 Cinisello Balsamo (MI) 20-24 Nostri Alpini in armi Progetto grafico e impaginazione: Camillo Sassi 6 Commissioni 26-28 Chiuso in tipografia il 29 agosto 2005 e zone di competenza Alpino dell’anno Di questo numero sono state tirate 377.590 copie dei Consiglieri nazionali 30-31 Giornata IFMS 7 Calendario 34-35 delle manifestazioni Olimpiadi invernali: intervista al gen. De Salvia Inviare a L’Alpino 8-11 Cristo delle vette: 36-37 una copia dei giornali 50 anni fa la posa Concerto dei cori della statua sul Balmenhorn dei congedati delle Brigate di sezione e gruppo Rinnoviamo l’invito ai presidenti di sezione 12-13 38 Zona franca e ai capi gruppo ad inviare alla redazione Sull’Ortigara, pensando de L’Alpino una copia del loro giornale. alla prossima Adunata 39-43 Rubriche Servirà non soltanto per la nostra raccolta ma anche per avere la possibilità di pubbli- 14-16 care qualche articolo di particolare inte- ECHI DELL’ADUNATA 44-46 Dalle nostre sezioni resse, meritevole di essere riportato all’at- in Italia tenzione di tutti attraverso le pagine del 17 Cuneense: commemorazione mensile nazionale. Quindi inviate i vostri periodici alpini! al Colle di Nava 47 Dalle sezioni all’estero 2 8 - 2005 cristiana… spesso dallepaginedi grandigiornalinazio- Campanelli diallarme suonanosempre più e –parrebbe –senzasperanza. insanguinato ilNovecento,piùsubdola,lunga guerra mondiale,diversadalleduechehanno l’impressione divivere diterza unasorta stampa associativa.Eppure sempre piùsiha sto raramentetroviamo traccianellanostra sociale edeconomico.Eppure, dituttoque- mento ditransizione:geopolitico,culturale, Non c’èdubbiochestiamovivendounmo- diali estacambiandoilnostro modellodivita. nomeno drammaticochehadimensionimon- l’impatto delterrorismo internazionale,unfe- provocatoin tempidigrandeincertezza, dal- Sembrerebbe tuttosemplicesenonvivessimo tadini sisonodemocraticamentedati. quando vengonorispettateleregole cheicit- quando questaricchezzaresta tale?Finoa scuno rispettaladiversitàaltrui.Mafinoa La diversitàpuòessere unaricchezzasecia- culture ditantiPaesi. che prepotentemente siinseriscenellemono- ossequio adunamultietnicitàincombente cultura europea eoccidentale.Un’amnesiain salvaguardia –pertantisecolidellastessa state ilpresupposto, laformazioneepoi europea haignoratochequesteradicisono pretazione dell’illuminismolaCostituzione Ratzinger. Sull’ondadiunadiscutibileinter- no schieratiprimaPapaWojtyla eoraPapa vero lenostre radici,adifesadelle qualisiso- Già, lanostra“millenariaciviltàcristiana”,ov- Labaro, vessilliegagliardetti rivoltial cielo. no Radici … , chesiamousiascoltare sugliattentiecon R Bandiera, lanostramillenariaciviltà que minaccilanostraPatria, controchiun- lenostrearmi endi forti ”. Cosìrecita la Preghiera dell’Alpi- originale … Iniziando dalla za conlasolidarietà. conciliare unprofondo sensodiappartenen- difenderli. Èunesempiodicomesipossa della nostrastessaunitànazionaleeintende tradizioni evalorichesonoilfondamento sistenza. Sulpianoistituzionalecustodisce indiscriminatamente –alvolontariatoeall’as- la strutturadellaProtezione – civile,èaperta sione dellaleva,èrivoltaalsocialeattraverso terminazione leconseguenzedellasospen- ri nelguardare alfuturo. Haaffrontato conde- nea aquesticambiamenti,nonhaavutotimo- estra- inserita nellaquotidianitàenoncerto La nostraAssociazione,cosìprofondamente Ma comesaremo? eravamo percapire comesiamo. nostra storia:impariamoaconoscere come televisivi,adunrecuperoampi servizi della mo, nonsoloattraversoigiornalimaanchein dio trannecheneglistadidicalcio–assistia- ascoltato conunmistodiimbarazzoefasti- iniziando dalTricolore edall’InnodiMameli- rappresentazione iconograficadelloStato, za avviataneglianniSessantacontro ogni Per laprimavolta,dopodisastrosa tenden- nell’umanesimo. na chetraefondamentoneldirittoromano e secondo l’imperativodelrispettodellaperso- ni, dellenormecheregolano laconvivenza delrispettodelleistituzio- cittadini. Certezze laico edemocratico,tenutoadare ai certezze goroso rispettodelle leggidelloStatoospite, della multietnicitàvengonosubordinate alri- rapia nellaqualeleculture dell’accoglienzae tamento masuggerisconoanchelastessate- tage chehannoincomunelostessodisorien- nali (enonsolonazionali):editorialierepor- Preghiera dell’Alpino , quella ** 8 -2005 3 editoriale Giuseppe Guanziroli Giorgio (AT) Canavero- Tonco itengo molto utile l’intervento de L’Alpino, del caporedattore er l’Adunata, anziché definire non isti- un solo tema perché Lezione di giornalismo Il tema dell’Adunata va ma spero che tanti si uniscano va ma spero fan- che molte gocce per ricordare no il mare. che lancio que- Non è la prima volta perché sto messaggio dei “tonchesi”, iniziativa un’ope- ravviso nella loro nipoti dei nostri ra a vantaggio dei dimenticati fedeli ascari, fin troppo la lo- da quella che essi considerano chi può dia ro seconda Patria. Perciò diretto con il attraverso il contatto è denaro ben indi- gruppodi Tonco: rizzato. R P tuirne più di uno lasciando ai presi- denti di sezione la discrezionalità sul contenuto degli di espressione qual- striscioni? Forse ne uscirebbe cosa di più vario e incisivo, natural- mente nel rispetto della difesa dei nostri valori. Il tema delle adunate è stato istituito tre o quattro anni fa dal Consiglio di- rettivo nazionale su proposta dell’al- lora presidente Parazzini. Questo per dare un indirizzo univoco alle indicazioni degli striscioni che era- no troppo eterogenei. Applicare il tuo consiglio sarebbe un tornare ad origini che nessuno rimpiange. Giangaspare Basile, al recente 9° Basile, al recente Giangaspare CISA, che ha toccato problemati- che si ripeto- che semplici ma reali no ogni volta che si parte per redi- una nostra rivista. gere Il giornale è un mezzo di comunica- zione notevole, spedito a tutti i so- ci, a molte autorità e ad amici per cui riveste importanza sia la ric- chezza di contenuti sia un’accatti- vante impaginazione; qui, purtrop- riusciamo a essere po, non sempre Sto pensando bravi e professionali. a disposizio- seriamente di mettere i di- ne la nostra sede e convocare dei giornali di sezione e di rettori gruppo del 1° per una giorna- rgpt. al- ta di lavori legati concretamente di maggio ho Enrico Magnani L’Alpino L’Alpino Lorenzo Fantin - Lainate (MI) Raccolta fondi per l’Eritrea eggendo che gli alpini di Treviso appreso di Parma mi sono fratturato la gam- ba sinistra in un’escursione in dovetti rinuncia- montagna. Perciò e vedermi la sfilata in TV dal let- re to dell’ospedale. Sotto naia, in casi come il tuo, si dice- va “È naia”, e si continuava. Per i let- tori aggiungo che Fantin mi ha man- dato una foto della sua ingessatura sulla quale figurano, in bell’ordine, gli scudetti delle cinque brigate alpine e la scritta “Cara suora, cara suora son ferito...”: un bell’esempio di alpinità pura. Solo che, per fortuna di Fantin, lui “A domani ci arriverà”, ancora de- cine di migliaia di volte. L hanno costruito una scuola in Bra- sile. Ciò mi dà l’occasione di ricor- (Asti) che il gruppo di Tonco dare porta con ostinata determi- avanti nazione una raccolta di fondi per la costruzione di una scuola a Mas- – Già altri – pochi saua in Eritrea. gruppi si sono associati all’iniziati- Esercito di letterati? Esercito o diciott’anni e non riesco ad arruolarmi. Ho chiesto l’arruolamen- arruolarmi. Ho e non riesco ad o diciott’anni risposto che non vi 2004 ma mi è stato to negli alpini nel novembre Che sfortuna! Cappello con la penna... di pavone ono vittima del colmo della sfor- il mio tuna: dopo aver preparato Anton Giulio Dell’Eva - H Il tuo appassionato discorso mi dimostra quali sentimenti alberghinoIl tuo appassionato discorso mi dimostra in le domande di arruolamentote; continua a coltivarli. Mi risulta che supe- devono stilare una clas- rino i posti a disposizione per cui le commissioni sifica per non incorrere in palesi ingiustizie. Uno degli elementi è il titolo di studio, che però non è determinante. Se credi in quello che fai, conti- poi riuscirai. Ricordanua a presentare domanda: prima o che uno dei motti degli alpini è: “Mai cedere”. erano più posti. Ho chiesto il VFB-1 nei due bandi, giugno e ottobre: chiesto il VFB-1 nei due bandi, giugno erano più posti. Ho niente. Un ufficiale mi disse. “Ormai nell’Esercito? non riesco a entrare Perché di- di ignoranti. Si tende ad arruolare un esercito non si può più fare di un suo è migliore Dunque un ragazzo diplomato plomati e laureati”. deve appren- A un soldato si insegna ciò che coetaneo senza diploma? e chi no? Se l’eser- armi; cosa cambia tra chi ha un titolo sotto le dere si soffermi solo persone intelligenti non sul titolo cito vuole arruolare grossola- del si accorga Maggiore che il Capo di Stato di studio! Spero sta facendo. l’esercito che no errore n viaggio per l’adunata di Parma mi si è spezzata la penna bianca TESTIMONIANZA In sintesi: tu sei l’unico in Italia a po- ter affermare che “indossi le penne del pavone” non a scopi autocele- brativi ma per motivi di concretezza alpina. del mio cappello. Impossibile tro- varne in città, ma durante la visita una si- a un museo di Traversetolo gnora me ne offrì una, asserendo che era di un pavone. Alla mia in- sapevo che que- perché credulità, gli uccelli non hanno penne bian- che, mi fu spiegato che nel giardino esisteva un pavone albino. Era ve- Ringrazio la signora per aver ri- ro. che mi avrebbe solto un problema le tran- dietro a restare costretto senne. S I zaino, tre giorni prima dell’Adunata zaino, tre 4

lettere al direttore 8 - 2005 vis, purnonessendo questal’unica L’Alpino all’A- comeappartenenti donatori sonospessoindicati su NA, notoconrammarico che tali ai mieiduefiglialpinisoci dell’A- Q conta piùdelVescovo. ne, èpiùinlineaconilPapa,che nostra, chedifendeleradicicristia- taneo dellapreghieradell’uomo.La segna chenonc’ènulladipiùspon- E poi,carodonValentino, leimiin- bimbetto, andavoaCatechismo. meno cosìmifuinsegnatoquando, Cielo siragionainaltromodo.Al- neipascolidel di noimiserimortali; Queste nostrediatribesonoproprie con lapreghierachepiùgliaggrada. quando uncredentesirivolgeaLui buon Diononfacciadistinzioni ben radicatoinCDN.Iocredocheil Sandro Rossiharibaditounconcetto mera epiùomenovalidaprosa. di unvescovo,altrimentiresta una ghiera habisognodell’imprimatur dall’Ordinariato militare. Unapre- Nazionale enoninquellosuggerito approvato dalConsiglioDirettivo pino” deveessere recitata neltesto dichiarato chela“Preghiera dell’Al- mitato diredazione dellarivista,ha gliere nazionaleemembro delco- S rese e(ilsecondo,avanzato)aLuino. sarannoaVa-incontri digiornalismo contri diLuinoeVicenza.Iprossimi caporedattore giàsviluppatanegliin- riprende unavecchiaideadelnostro no dunqueiniziativecomelatuache della stampanazionale.Benvenga- gliorarsi sempreeaprireaicolleghi categorico dellanostraeditoria:mi- maggio. Tu haiindicatol’imperativo di loavrailettoneiduearticoli frutti: Il convegnodiImolahadatobuoni stica. l’invocata professionalità giornali- che aImolaSandro Rossi,consi- ono rimastoallibitonelleggere Donatori alpini La Preghieradell’Alpino Don Valentino Quinz- Brunico to algruppoFidasunitamente uale donatore disangue,iscrit- presidente dellasezione di CasaleMonferrato Gian LuigiRavera si ricorderà delcappellanodon C spondenti, tuttiinbuonafede. non sempreesattedeinostricorri- umano) dipendonodasegnalazioni ta sfuggonoalnostrocontrollo(è chequalchevol- nota Avis. Glierrori la più meritoria attivitàcheaffianca pubblico perdarerisaltoallavostra cheaccolgoe Giusta osservazione, mente vostriiscritti. Fidas, neiqualifiguranosicura- Piemonte esistonooltre 140gruppi in Italia.Tengo aprecisare chein associazione didonatoripresente TESTIMONIANZA mento. reggi- laPatriacomesottotenente deglialpininel5° fiero diaverservito d’accordo:enondimentichiamomaiche mons.Bonicelliè Perfettamente to edicontinuare acombattere la“buonabattaglia”. dunata diParma.Insomma,glialpini,hannosentito avercombattu- segnale,cherimarràlacaratteristicadell’A- un grandeedimportante ilPaeseindivisa,latestimonianzadimons.Bonicelliè scelta diservire ditando comeinutileoaddiritturacontrariaallamorale cristianala non pocoadincitare igiovaniascegliere l’obiezionedicoscienza,ad- settori minoritaridiuncattolicesimoedulcoratohanno contribuito to testimoniconlasuapresenza i valorialpini.Dopoanniincuicerti P Andrea Burlando-Levone(TO) Andrea Il cappellanodonCarmelo de L’Aquila neglianniSettanta hi èstatorecluta alBARJulia signor Bonicelli,arcivescovo cheunprela- diParma.Èconfortante enso cheunringraziamentoparticolare glialpinilodevanoamon- Monsignor Bonicelli Alberto Quagliotto-Maser(TV) Alberto tovalutare. alle preseconproblemidanonsot- in questitempi,doveigiovanisono specie neireparti, molto importante hanno svoltoesvolgonounruolo BAR L’Aquila. Icappellanimilitari tissimi alpinichesonotransitatidal in questomessaggiodirettoaitan- latualettera go buonacosatradurre Tu nonmelohaichiesto,mariten- di lui. unottimoricordo che conservano credo chesianomigliaiaglialpini ha lasciatiunadecinadiannifa,ma non protetti dalleleggidioggi.Ci degli obiettoridicoscienza,allora delle reclute ecuravailrecupero va diorganizzare iltempolibero Carmelo Dattero. Eglisipreoccupa- Maurizio Donelli Collecchio (PR)

8 -2005 5 lettere al direttore Commissioni e zone di competenza

iportiamo i responsabili delle commissioni decise cide Bertarini, Roberto Formaggioni, Maurizio Gorza, dal CDN, le competenze e i nominativi dei consi- Franco Munarini, Alfredo Nebiolo, Giancarlo Sosello; in- Rglieri nazionali e dei collaboratori esterni che le vitati alla commissione di Protezione Civile – coordina- compongono. tori: Aurelio De Maria (CIO) – Giai Arcota, Giotto Scara- muzzi, Orazio D’Incà, Gianni Cedermaz, Francesco RESPONSABILI COMMISSIONI: Beolchini; specialisti - GIMC: Ugolino Ugolini – Sanità: Mario Giaretta – AIB: Francesco Morzenti – UCS: Gio- VITTORIO BRUNELLO – vice presidente nazionale vi- vanni Martinelli – CO: Carlo Cassani – Radio: Marco cario: Contrin, Costalovara, Grandi Opere, Protezione Lampugnani – Inf: Maurizio Girola – Sub: Enrico Franci- Civile; sci; Segreterario: Angelo Greppi. PREMO FEDELTÀ ALLA MONTAGNA: Attilio Martini GIAN PAOLO NICHELE – vice presidente nazionale: presidente, Antonio Cason, Marco Valditara, Arrigo Centro Studi, Fiscale, Informatica, Legale, Premio Gior- , Bruno Gazzola. nalista dell’anno. PREMIO GIORNALISTA DELL’ANNO: Adriano Rocci presidente, Cesare Di Dato – esterni: Enzo Grosso, Li- GIORGIO SONZOGNI – vice presidente nazionale: vio Olivotto, Giancarlo Romoli. I.F.M.S., Manifestazioni Nazionali, Servizio d’Ordine SPORT: Giorgio Sonzogni presidente, Silvio Botter, Nazionale, Premio Fedeltà alla Montagna, Sport. Antonio Cason, Alfredo Nebiolo.

COMMISSIONI E INCARICHI: ZONE DI COMPETENZA DEI COMPONENTI IL CDN Queste le sezioni di competenza attribuite ai consiglie- COMITATO DI DIREZIONE de L’ALPINO: Adriano Rocci ri nazionali: presidente, Alcide Bertarini, Cesare Di Dato, Bruno Gazzola, Alessandro Rossi. ANTONELLI Domodossola, Intra, Novara, CENTRO STUDI: Silvio Botter presidente, Cesare La- Omegna; vizzari, Alfredo Nebiolo – esterni: Giuseppe Brazzoli, BERNARDI Colico, Lecco, Sondrio, Tirano; Quintilio Fostini, Gianluca Marchesi, Giosuè Negretti. BIONAZ Aosta, Biella, Ivrea, Valsesia, Vercelli; CONTRIN: Attilio Martini presidente, Luigi Bernardi, BOTTER Luino, Varese; Arrigo Cadore, Ivano Gentili; – esterni: Luciano Chero- CAPANNOLO Abruzzi, Bari, Marche, Molise, bin, Bruno Serafin. Napoli; COSTALOVARA: Alfonsino Ercole presidente, Ildo CASINI Milano; Baiesi, Luigi Bernardi, Carlo Bionaz, Alessandro Rossi, CASON , Cadore, , Silvano Spiller – esterni: Renato Raffaelli, Ferdinando Valdobbiadene; Scafariello. SEZIONI ESTERE: Vittorio Brunello presidente, Ornel- ERCOLE ; lo Capannolo. FORMAGGIONI Bolognese Romagnola, Modena, FISCALE: Michele Casini presidente – esterni: Rodolfo Parma, , Reggio Emilia; Anghileri, Mauro De Marco, Stefano Gandini, Andrea GAZZOLA Ceva, Cuneo, Mondovì, Saluzzo; Scalvini, Enrico Tarabini. GENTILI Conegliano, Treviso, Vittorio ; GRANDI OPERE: Ivano Gentili presidente, Luigi Ber- LAVIZZARI Monza, Como, Cremona, Pavia; nardi, Carlo Bionaz, Arrigo Cadore, Roberto Formag- MARTINI Bolzano, ; gioni – Tecnici: Lino Chies, Sebastiano Favero, Cesare MUNARINI Padova, Venezia, Valdagno; Poncato. NEBIOLO Alessandria, Asti, Casale; IFMS: Adriano Rocci presidente, Franco Munarini, NICHELE Genova, Imperia, La Spezia, Savona, Dante Soravito De Franceschi. Massa; INFORMATICA: Gian Paolo Nichele presidente – ester- PERAGINE Firenze, Latina, Pisa/Lucca/Livorno, ni: Maurizio Girola, Dario Gonano, Michele Tresoldi, Sicilia, Sardegna, Roma; Fabrizio Tonna. ROCCI Pinerolo, Susa, Torino; LEGALE: Cesare Lavizzari presidente, Antonio Lumel- lo, Vito Peragine, Adriano Rocci. ROSSI Brescia, Salò, Vallecamonica; MANIFESTAZIONI NAZIONALI e SERVIZIO D’ORDINE SONZOGNI Bergamo; NAZIONALE: Dante Soravito De Franceschi presiden- SORAVITO Carnica, Cividale, Gemona, ; te, Giancarlo Antonelli, Roberto Formaggioni, Alfredo SPILLER Asiago, Bassano, Marostica, Vicenza; Nebiolo, Vito Peragine, Silverio Vecchio. VALDITARA Gorizia, Palmanova, Pordenone, PROTEZIONE CIVILE: Giorgio Sonzogni presidente, Al- . 6 8 - 2005 CALENDARIO MANIFESTAZIONI 1 ottobre LUINO – Marcia di solidarietà “Dal la- 16 ottobre GENOVA – A Sampierdarena cele- go alla montagna” per il 4° raduno di A MILANO RIUNIONE DEI PRE- brazione Madonna del Don e 133° Monte. SIDENTI DI SEZIONE. anniversario TT.AA. OMEGNA – 133° anniversario TT.AA. COMO – 80° del gruppo di Albate e PINEROLO – Annuale Messa per gli al- Santa Messa. 1/2 ottobre pini defunti. ROMA – Manifestazioni al monu- SICILIA - 9ª traversata dell’Etna. SARDEGNA - 3ª marcia alpina della mento a Villa Borghese. solidarietà. SARDEGNA – Manifestazioni per il 2 ottobre VENEZIA – Festa della Madonna del 133° delle TT.AA. Don a Mestre. - 33° CAMPIONATO DI MARCIA VERONA – A Nogarole Rocca 133° CASALE MONFERRATO – Festa dei DI REGOLARITÀ A SALÒ. anniversario TT.AA. - PELLEGRINAGGIO AL SACRA- “veci” della sezione”. PAVIA – Festa sezionale a Stradella. SALUZZO – 11° raduno artiglieri da RIO CADUTI DI OLTREMARE A montagna del gruppo “Aosta”. BARI. REGGIO EMILIA – Inaugurazione 11 ottobre TRIESTE – 133° anniversario TT.AA. 22/23 ottobre del restauro della chiesetta degli A LUCCA RADUNO 4° RAG- alpini a Beleo. 14 ottobre GRUPPAMENTO. VERCELLI – 2° trofeo podistico. SALÒ – 133° anniversario TT.AA. e

Messa nel duomo di Salò. calendario manifestazioni 3 ottobre 23 ottobre ALESSANDRIA – A Tortona 133° PADOVA – Raduno sezionale a 15 ottobre Monte Madonna di Teolo. anniversario TT.AA. PALMANOVA – 2° raduno sezionale ALTO – Gara di tiro a segno e celebrazioni per il 133° anniversa- 8 ottobre 7° “Trofeo presidenti”. rio TT.AA. ASTI – 133° anniversario TT.AA. e DOMODOSSOLA – Cerimonie per il PORDENONE – Messa al Santuario Messa per i Caduti. 133° anniversario TT.AA. della Madonna delle Grazie per il 133° TT.AA. CUNEO – Cerimonia di chiusura del 8/9 ottobre UDINE – Ad Aquileia 133° delle Santuario della Madonna degli Al- TORINO – Festa della sezione per TT.AA. pini l’85° di fondazione. VALSESIA – Premio sezionale fe- IVREA – 53° convegno della frater- deltà alla montagna. nità alpina. 9 ottobre UDINE – 62° di Nikolajewka al ASTI – A Bruno d’Asti processione 15/16 ottobre Tempio di Cargnacco. alla cappella della Madonna della Mi- A LUCCA 36° CAMPIONATO DI TI- sericordia. RO A SEGNO CON CARABINA E 30 ottobre DOMODOSSOLA – Marcia degli scar- 22° CON PISTOLA. CASALE MONFERRATO – Giornata poncini. GENOVA – A Rapallo raduno sezionale. delle Penne Mozze.

L’improvvisa morte del presidente della Sezione di Saluzzo Camillo Isasca è andato avanti na morte repentina ha sonalità: niente di particolare La Sezione, sotto il suo impulso, ha saputo Ucolto Camillo Isasca, lo rendeva simpatico ed alla mettersi in prima linea per correre in aiuto presidente della Sezione Sa- mano, ma proprio per questa di chi aveva bisogno, si è data da fare per luzzo. Aveva 71 anni. Era uno normalità era un uomo che si organizzare la raccolta di offerte destinate dei fondatori della Sezione, faceva amare e stimare. all’acquisto di un macchinario sanitario che aveva ricoperto anche la ca- Era generoso, schivo, riservato mancava all’ospedale, sul quale gravitano rica di consigliere nazionale e capace di grandi slanci. Nel tutte le vallate alpine: un’iniziativa che va negli anni Ottanta. ’76 fu tra i primi ad accorrere ricordata e che gli fa onore. È scontato parlare bene di in Friuli colpito dal terremoto; Alla moglie Consolata e alla figlia Maria Vit- un amico che va avanti, ma la sua stessa quotidianità era toria va tutta la nostra solidarietà alpina e questo assunto non vale per improntata all’aiuto verso gli diciamo loro: “Ricorderemo Camillo che ci Isasca. Egli è stato davvero altri, sentito come spontaneità ha insegnato che cosa sia la vera amicizia, un modello di vita, come pa- d’animo prima ancora che co- l’onestà di intenti, l’alpinità più salda e più dre di famiglia, come uomo e come alpino. me dovere. Lo ricordiamo presente in tante vera: questo ricordo serva a voi come leni- Chi, nella famiglia alpina, gli era più vicino occasioni, col fare di chi non desidera metter- mento del vostro dolore che è anche il no- dice che ci si sentiva attratti dalla sua per- si in mostra. stro”. (r.g.) 7 8 - 2005 La statua, pesante una tonnellata, Cinquant’anni fa fu portata dagli alpini a pezzi e montata sulla cima, sul Balmenhorn a quota 4.170 veniva posato il “Cristo delle vette”

DI UMBERTO PELAZZA di tutte le guerre e a protezione di su mezzi militari il territorio valdo- coloro che affrontano i pericoli della stano, risalì la valle del Lys e, dopo naviganti avevano immerso un montagna. Nato in una stalla come una sosta a Gressoney-Saint-Jean, Cristo benedicente nella salsedine Gesù di Nazaret, il Cristo delle Vette concluse il suo pellegrinaggio tra I dei fondali marini: perché non in- fu modellato a sezioni e fuso nel due ali di folla commossa e plauden- nalzarlo anche nel biancore delle ne- bronzo di vecchi cannoni rottamati te a Gressoney-la-Trinité, ai piedi del vi alpine? Non un'ennesima vetta de- col metodo celliniano della cera per- Monte Rosa. dicata al Signore delle cime, ma la sa. Una sottoscrizione popolare, pa- La scelta della vetta era caduta dap- realizzazione di un grande sogno col- trocinata dalla Gazzetta del Popolo, prima sul Cervino, ma l'esile cresta, tivato dallo scultore torinese Alfredo assicurò la copertura finanziaria. oltre ai problemi di trasporto, non Bai, comandante di una formazione Nella notte del 28 luglio 1955, al chia- offriva garanzie di ancoraggio e sa- partigiana alpina durante la Resi- rore delle fiaccole, quindicimila per- rebbe stata meta del solo alpinismo stenza e trasformato in voto nel pe- sone, fra le quali i reduci del K2, ac- d'élite. L'attenzione si era allora spo- riodo della lotta armata: se fosse tor- compagnarono la statua, alta m. 3,60 stata ai 4.170 metri del Balmenhorn, a casa sano e salvo avrebbe e pesante una tonnellata, nel santua- una solida scogliera rocciosa affio- scolpito e fatto erigere ad alta quota rio torinese della Consolata, dove ri- rante dal ghiacciaio del Lys, non lon- una statua del Redentore dalle misu- mase esposta per tre giorni. Suddivi- tano dalla displuviale svizzera. In re eccezionali, a ricordo dei Caduti sa quindi in undici pezzi, raggiunse una capanna a poca distanza dalla 8 8 - 2005 Il Cristo delle Vette invia la sua benedizione a tutte le valli alpine. Nella foto sopra: un momento della celebrazione della S. Messa in vetta, dopo la posa della statua (a destra il capitano Costanzo Picco). vetta aveva bivaccato nel 1884 un Il 10 agosto 1955 ha inizio in modo in- coli – ci siamo presi vento e pioggia, giovane sacerdote alpinista diretto solito (le vie del Signore sono davve- il barcone scarrocciava e ci vedeva- al colle Zumstein: si chiamava Achil- ro infinite) l'avventura montana del mo a bagno da un momento all'al- le Ratti e nel 1922 sarebbe diventato Cristo delle Vette, con i suoi undici tro”. papa Pio XI. pezzi che da Gressoney (quota Allo sbarco i pezzi passano sulle A Gressoney il prezioso simulacro fu 1.637) raggiungono i 2.367 metri del spalle degli uomini, compresi i due preso in consegna da un reparto di lago-diga del Gabiet sul carrello a più pesanti (123 chili), ai quali però i quaranta penne nere, scremate alla cremagliera di una società idroelet- sei muli in attesa all'alpe di Gabiet Scuola di Aosta e alle cinque brigate trica. Sulla sponda gli alpini ferrovie- oppongono un deciso rifiuto scal- alpine, reduci da un duro allenamen- ri si trasformano in marinai d'acqua ciando e sgroppando, immemori e to di oltre due mesi tra Monte Bianco dolce, Picco è proclamato nocchie- degeneri discendenti di quel quieto e Cervino, cime comprese, imposto e ro-pro tempore e su una chiatta me- asinello che la domenica delle palme condotto dallo smalpino capitano tallica a fondo piatto, con quattro era entrato in Gerusalemme portan- Costanzo Picco, che tre anni prima traversate, i carichi vengono tra- do in groppa un Cristo in carne e os- aveva portato un' intera compagnia ghettati a oltre un chilometro sulla sa. Per rispetto all'illustre passegge- in armi sulla Gran Becca. Suo validis- riva opposta. ro gli alpini ricacciano in gola gli ine- simo coadiutore era il maresciallo “Non ci sentivamo affatto marinai – vitabili moccoli e sostituiscono i Attilio Bosio. ricorda l'allora ventunenne Dario Ni- cocciuti quadrupedi con barelle por- 9 8 - 2005 giunto intanto dal rifugio lo scultore Bai, che in vita sua non aveva mai superato i duemila metri: soffre di vertigini ma stringe i denti. Con la scelta delle piazzole per statua e pa- rafulmine si dà il via all'ultimo atto, scandito dai ritmici colpi di mazza (15 a testa: la quota non perdona). Per il primo miracolo il Salvatore non attende di essere rimontato: un geniere, caduto dal basamento, si ar- resta gambe all'aria e rannicchiato sulla schiena a un metro dal dirupo, rimanendo incolume: passata la strizza riprende il lavoro. Con movimenti al rallentatore si an- corano, si fissano, si saldano in suc- cessione gli ultimi pezzi. È un momento emozionante quando, con l'aiuto della "capra", il traliccio triangolare con carrucola, il capo chiomato del Redentore si posa dol- cemente sul busto e la statua prende

Nella foto a sinistra: sul carrello a cremagliera la parte più preziosa della statua ascende al lago del Gabiet. In questa foto: spalleggiata da un artigliere alpino, la testa del Redentore procede lentamente verso la vetta. taferiti rinforzate da asticelle di fer- Il capitano Picco fa da apricordata. ro: ai primi nevai sono già state ap- prontate alcune "akie" (slitte metalli- che a barchetta). Il 4 agosto tutti i fardelli si trovano ammassati ai 3.647 metri del rifugio Gnifetti e dopo la necessaria sosta prende avvio la spola con la vetta, proprio nel momento in cui stanno discendendo verso il rifugio gli escursionisti, con meta la capanna Margherita, respinti dal maltempo. Ricorda ancora l'alpino Nicolì: “Era- vamo in undici, pestavamo neve molle, cominciò a nevicare e poco dopo ci arrivò addosso un vento del diavolo (che sia stato proprio lui, per legittima difesa? n.d.r.) e le bandieri- ne volavano. Ad aprire la strada c'e- ra la testa di Cristo, pesante oltre cinquanta chili, ma abbiamo voluto dividerci il privilegio spalleggiandola a turno: anch'io ho fatto il mio trat- to”. All'ultimo cireneo, l'ossolano Arioli, è riservata la prodezza finale sul ripido ponte di ghiaccio della cre- paccia terminale. Dieci giorni di fatiche improbe, 2.500 metri di dislivello, venti quintali di materiali depositati in vetta, dove è 10 8 - 2005 pellano degli alpini in Russia, che commemora l'alpino Mario Puchoz, caduto l'anno prima sul K2. Alto su di lui il gesto benedicente del Reden- tore, che pare voglia abbracciare tut- te le valli alpine. Esodo da gran finale nella cornice di sicurezza creata dal capitano Picco: gli dà manforte il festeggiato pren- dendosi particolare cura degli im- mancabili incoscienti che sciamano sul ghiacciaio slegati o con la corda arrotolata nello zaino. È passato mezzo secolo. Con l'immu- tato spirito che l'aveva accompagna- to sul Balmenhorn col Cristo delle Vette, all'apertura dell'anno cinquan- tenario, il generale Picco ha voluto far pervenire la documentazione fo- tografica di quelle giornate a Giovan- ni Paolo II: l'ultimo dei ricordi per un Papa dai frequenti soggiorni valdo- stani che, poco tempo prima della sua scomparsa, volgendo lo sguardo a quei monti lontani, aveva esclama- Come un bambino fra le braccia del padre, un geniere alpino procede all'ultima to sorridendo: "Se avessi vent'anni di giunzione. meno!". vita: lo scultore piange in silenzio dell'impresa, la vecia penna nera Ful- stato un ritorno al come era- senza vergognarsene. Sceso a valle vio Campiotti. Disagi cancellati dalla vamo il cinquantenario cele- manifesterà la sua commozione: “So- consapevolezza di partecipare ad un È brato a Gressoney la Trinité saba- no stati giorni di terribile fatica: non avvenimento eccezionale, nello sce- to 3 e domenica 4 settembre (ne riesco ancora a rendermi conto co- nario di uno degli anfiteatri più sug- scriveremo sul prossimo numero me gli alpini abbiano potuto traspor- gestivi dell'arco alpino. Benedice la de L’Alpino). Grande concorso di tare in così poco tempo e lottando statua mons. Carlo Chiavazza, cap- alpini e autorità, ma soprattutto contro il vento tutti quei carichi. Che grande commozione dei pochi ragazzi!”. Lo scultore Bai (a sinistra): il suo sogno protagonisti di quell’epica impre- La sera del 12 agosto gli ultimi di lo- si è realizzato. sa, primo fra tutti l’allora capita- ro, fradici di pioggia, rientrano a no, ora generale, Costanzo Picco. Gressoney, accolti con applausi e ab- Con il sapore di qualcosa che non bracci, mentre lassù un velo di neve tornerà più, ma alla quale è co- sta ammantando per la prima volta il munque indispensabile puntare Cristo delle Vette. Sarà invece limpi- ancora. Oggi gli alpini sono im- do e soleggiato il 4 settembre, giorno pegnati a difendere la pace per dell'inaugurazione, nel rispetto dell'i- tutte le genti auspicata da quel scrizione sul basamento: "O Reden- maestoso Cristo dalla vetta del tore Gesù, se qualcuno ti vuole, Balmenhorn. prenda come guida il sole e s'innalzi quassù". A innalzarsi è una processione di cordate che di buon mattino si sno- da dal rifugio Gnifetti, trasformato in bivacco notturno dall'andirivieni di quattrocento persone intrufolatesi in ogni dove: come Luigi Carrel, "il gatto del Cervino" e come tale raggo- mitolato sotto il tavolo, come il col. Vismara, comandante della Scuola Alpina, e i suoi allievi sergenti del picchetto d'onore rannicchiati nel corridoio, come il cronista ufficiale 11 8 - 2005 Sull’Ortigara, pensando già all’Adunata

Centinaia di alpini, 35 vessilli, una selva di gagliardetti al pellegrinaggio sulla “montagna sacra”

L’onore ai Caduti sull’Ortigara, ai piedi della Colonna Mozza. Accanto al Labaro il vice presidente nazionale vicario Vittorio Brunello, il vice presidente Giorgio Sonzogni e i consiglieri nazionali. Sotto: un momento della S. Messa e il cippo dei Caduti austro-ungarici con il Labaro, l’alfiere e la bandiera dell’Associazione dei Kaiserschützen della delegazione di .

12 8 - 2005 anno prossimo saremo di trasferiti o se, incurabili, portati al- nuovo qui, in migliaia, deci- trove e abbandonati per lasciar po- “L’ne, centinaia di migliaia, per sto ad altri, giudicati recuperabili. ripercorre il pellegrinaggio dell’Orti- Ed ecco il costone opposto, oltre la gara e testimoniare che il nostro pa- strettoia della valle, dal quale una in- trimonio di identità, di onestà, di soli- tera compagnia di nostri allievi uffi- darietà e di amore verso gli altri vo- ciali si calò, ad uno ad uno, e uno do- gliamo che continui e che si perpetui, po l’altro precipitò colpito dai cec- per i nostri figli, per dare una speran- chini nel tentativo, finalmente riusci- za a un mondo che ci sembra dispe- to – ma quante giovani vite sacrifica- rato. Se riusciremo tutti a sentirci te! – di raggiungere una cengia sulla parte di un Paese, fieri di esserlo, tra- quale piazzare una mitragliatrice ca- manderemo l’impronta che ha fatto pace di battere le postazioni avversa- grande l’Italia, alla quale guardare rie. con ammirazione e rispetto”. Laggiù, a sinistra, oltre il cippo dedi- Il vice presidente nazionale vicario cato ai Caduti austro-ungarici, la Val- Vittorio Brunello ha concluso così il sugana: è da lì che salì sull’Ortigara suo intervento ufficiale alla spianata anche il nonno del vostro cronista, al del Lozze, ai piedi dell’Ortigara, a quale – fra assalti e contrassalti – ri- conclusione di un pellegrinaggio che fecero otto volte la compagnia in un aveva in più il sapore della vigilia: l’a- sol giorno. Caro nonno Bepi, eroico dunata nazionale dell’anno prossi- invalido della Grande Guerra, che a mo. ottant’anni ti svegliavi nella notte gri- Per questo è stato un pellegrinaggio dando, pensando di andare ancora speciale, se può essere usato questo all’attacco, tuo nipote è andato alla termine per l’Ortigara, che costitui- colonna mozza anche per te. sce un assoluto nella scala dei valori Lasciata la cima, superate le ripide alpini. È una montagna sacra, in cui il rocce e la barriera di mughi dalle ricordo dei giorni terribili vissuti bacche odorose di resina – è il mo- quasi novant’anni fa da decine di mi- mento della raccolta, per farne infusi gliaia di soldati è ancora incombente salutari – che copre la pietraia deva- e visibile. stata, si ritrova il sentiero che ser- Lo si comprende dallo stesso paesag- peggiando porta in vista della Ma- gio, percorrendo la mulattiera che donnina del Lozze. L’altipiano è alle porta all’altopiano, passando prima nostre spalle, ma chissà perché lo su distese di pascoli e malghe, poi – sentiamo ancora incombente, come sempre più accidentata – fino alle pri- se volesse trattenerci, quasi avessi- me rocce. E continuando in un pae- mo dimenticato qualcosa lassù, fra saggio carsico che sembra abbando- quei sassi che furono insanguinati da nato dalla natura, disseminato di bu- tanti soldati, da tanti nemici divenuti che e avvallamenti, ruderi di posta- fratelli nella morte. zioni austriache, devastazioni del ter- Già si vede tra i rami dei pini la co- reno sul quale non cresce neanche lonna sulla quale la Madonnina del- un filo d’erba, tanto fu bruciato e l’Ortigara veglia su tante vite spezza- sconvolto dalle granate. Fino alla Co- te, in poco tempo si supera il crinale lonna Mozza, un drammatico monito e ai arriva alla chiesetta del Lozze, alla pace, un monumento a tante vite dove è tutto pronto per la celebrazio- spezzate. ne della Messa: c’è un picchetto d’o- Guardando dalle trincee incise nella nore degli alpini con il vice coman- roccia, trincee difese, perse, ricon- dante gen. Carlo Frigo, ci sono il vice quistate, ancora perse, o dalle fine- presidente vicario Brunello, il presi- stre scavate sulla parete della monta- dente della sezione di Asiago Massi- gna, lungo un camminamento di mo Bonomo che lavora da un anno Dall’alto in basso: La resa degli onori ai strette gallerie, viene quasi impossi- per preparare la prossima adunata, Caduti austro-ungarici: il maggiore Hel- bile pensare che decine di migliaia di ci sono tanti presidenti di sezione, 35 muth Berchtold, con il nostro vice presi- giovani abbiano potuto fronteggiarsi vessilli, centinaia di gagliardetti. Pio- dente vicario Vittorio Brunello e il presi- così tenacemente perché il senso del ve a dirotto, cade anche la grandine, dente della sezione di Asiago Massimo dovere imponeva loro di obbedire. ma la cerimonia va avanti come se Bonomo. Così, ecco sul fronte austriaco la nulla fosse. Ci vuole altro! La monta- Uno scorcio della spianata del Lozze, piazzola che fungeva da poligono per gna è coperta da nuvole scure. È ri- accanto alla cappella dei Caduti. la fucilazione dei disertori, e più tornata nel silenzio. L’Ortigara è tor- avanti quella sulla quale vivevano at- nato ai suoi Caduti. Che non saranno Gli onori ai Caduti. La cerimonia è stata timi atroci i feriti, in attesa di cono- mai soli: saranno sempre dappertut- accompagnata dalla pioggia battente. scere la propria sorte: se medicati e to, dove siamo noi. La Madonnina del Lozze. 13 8 - 2005 La Cin- In punta di Vi- In punta di Vibram” , presieduto da Paolo Zanzi, , presieduto ” (256 pagine, inserto di foto- di solidarietà che ha voluto rinsal- di solidarietà che l’affettuoso legame che unisce dare Don gli alpini alla Fondazione memo- Gnocchi, nella riconoscente cappellano don ria del venerabile Carlo Gnocchi. All’inaugurazione hanno presenzia- to tra gli altri, il sindaco di Parma dell’As- Elvio Ubaldi, il presidente sociazione Nazionale Alpini Corra- della Fon- il presidente do Perona, dazione Don Gnocchi monsignor della Angelo Bazzari, il presidente sezione ANA di Parma, Maurizio del coordi- Astorri il responsabile namento gestionale della struttura parmense della Fondazione Don compo- Zattra e i Gnocchi Sergio nenti del Comitato di redazione dell’iniziativa “In punta di Vibram”, da Paolo Zanzi e diretta coordinata Filippo Rissotto, che dallo scrittore ha curato la parte letteraria del li- Quest’ultimo, non potendo es- bro. è intervenuto presente, in col- sere legamento telefonico da Genova. memoria dell’evento è A perenne agli dedicata stata posta una targa allievi della SMALP che hanno con- e alla di- tribuito alla realizzazione vulgazione dell’antologia. Il successo di “ è stato tale che non solo ha per- l’obiettivo di messo di raggiungere il “Sistema di Informazio- realizzare ne Interattiva” alla Fondazione Don Gnocchi di Parma, ma ha convinto i membri del Comitato editoriale a l’impegno, trasforman- proseguire do il singolo “episodio” in una col- lana, che vede come secondo pas- “ so la ristampa del romanzo que di Corra- grafie a colori, prefazioni e Bruno Pizzul, editore do Perona scritto da Filippo Ris- Arterigere), sotto. Con questa pubblicazione il comitato editoriale “ bram” gli punta nuovamente a conseguire In ”, antologia di rac- punta di Vibram conti ed immagini sulla Scuola Mili- Alpina di Aosta (SMALP)”, edi- tare giunto at- di Varese, Arterigere tore tualmente alla seconda edizione e ha scritto nei nu- del quale L’Alpino aprile 2004 e di meri di novembre 2005. La donazione è stata un gesto Centro. Il Sistema di Informazione Il Sistema Centro. Interattiva è stato finanziato con il “ ricavato della vendita del libro Adunata a antologia di racconti degli allievi della SMALP degli allievi della di racconti antologia Con i fondi ricavati dalla vendita del libro “In punta di Vibram”, di Vibram”, libro “In punta vendita del ricavati dalla Con i fondi

ell’ambito delle manifestazio- ni collegate alla 78 nazionale degli alpini, è stato un sistema di informazione interattiva di informazione un sistema Aperto al Centro Don Gnocchi di Parma Gnocchi di al Centro Don Aperto Lo striscione alla sfilata di domenica, che ricorda don Gnocchi e la solidarietà alpina. Lo

Al centro il sindaco Ubaldi con il presidente Perona. Fra loro, in secondo piano, mon- Perona. Al centro il sindaco Ubaldi con il presidente signor Bazzari e, semicoperto, Astorri. il presidente della sezione di Parma, N inaugurato lo scorso 13 maggio, al “S. Maria ai Servi”Centro Fondazio- ne Don Gnocchi di Parma, il “Siste- ma di informazione interattiva”, una strumentazione multimediale per l’informazione che verrà utiliz- zata come supporto terapeutico delle persone disabili ospiti del 14

Echi dell’Adunata 8 - 2005 cardiologica. tro diriabilitazioneneuromotoria e lità, diventandounmodernoCen- didiversedisabi- le etàportatori ci sonosubentratipazientiditutte zione: aimutilatiniepoliomieliti- ha subitounaprofonda trasforma- Dalla metàdeglianni’70ilCentro Gnocchi. infanzia mutilata”didonCarlo alla“Prosuccessivo affidamento dell’assistenza post-bellica,con cazione perminorimutilatiacura le futrasformatoincentro diriedu- re. Dopolasecondaguerramondia- a casermaepoiinfermeriamilita- diMaria,adibitonell’800 dei Servi no delcinquecentescoconvento diParmasitrova all’inter- ai Servi” Ricordiamo cheIl Centro “S.Maria zione DonGnocchi. stenere altre iniziativedellaFonda- dell’esperienza fraglialpinieso- Vibram Spa:affermare lavalidità unico collaborazione delpartner raggiunti grazieancheallapreziosa obiettivi perseguitifindall’inizioe mente grandi. vera-statisiete Parma di Amici pullman. nostro al davanti tava por- ci celerità massima la con te pernoiun intero autobus che esclusivamen-disposizioneva a con nostrograndestupore mette- ci coordinamento, di centro un con probabilmenteradio, via consultazioni alcune dopo sti, che que- fermata una stazionavaad trasporti dei dell’azienda Chieste funzionario un pullman. ad informazioni nostro del parcheggio al posizione rispetto opposta nella praticamente città, della periferiaall’estrema nostro gruppo ci siamo ritrovati, termine sfilatadel della alpini condodici Al Parma. di Pubblici Trasporti dei dell’Azienda denti dipen- i ringraziare vorremmo L’Alpinorivista che la tramite è Caro direttore, Un grazie all’Azienda dei trasporti pubblici Alta Valfontanabuona Gruppo alpini Genova per partecipareall’Adunata Quattordio (consostanellasede tappa aVigliano d’Asti,Masio, le verdi collinedell’astigianocon guente ilpercorso sisnodavatra numento aiCaduti.Ilgiornose- hanno depostounacorona almo- Chieri, doveconleautoritàlocali versamento diTorino el’arrivo a La primatappaprevedeva l’attra- gi MobiliaeSergio Bello. Miraglio, PierRoccoOlivero, Lui- vanni eMicheleCordero, Bruno nale. Sono:FrancescoBruno,Gio- piedi Parmaperl’Adunatanazio- Gianluca Pinziperraggiungere a S Torino manifestazioneperlaqualelavorerannocomevolontari. 2006, Dato. Hannoillogoufficialedeltrekkingelostriscionedelleparaolimpiadidi I settealpiniritratticonilpresidentePerona eildirettorede“L’Alpino” gen.Di Cuneo A piediper300chilometri Valle d'Aosta Valle Alpignano rino) salutatidalsindaco del gruppodiAlpignano(To- insettedallasede ono partiti Aosta Piemonte Torino Vigliano Savona Chieri Vercelli Asti Novara Quattordio Masio Varese Solero

Alessandria Pavia Tortona Genova Milano no do Perona eildirettore de dente nazionaledell’ANACorra- dove hannoincontratoilpresi- sede dell’auditorioCavagnari, alpini sonoarrivatiaParmanella si 300chilometripercorsi, isette Il 13maggio,dopo8giorniequa- del paeseeilprincipeMeliLupi. c’erano adattenderliilsindaco nultimo postotappaaSoragna della ePiacenza.All’arrivoalpe- pavese consostaaTortona, Stra- cessive hannotoccatol’Oltrepo durante l’alluvione.Letappesuc- prestato soccorsocomevolontari 1994 MiraglioeBrunoavevano del gruppo)eaSolero dovenel Como Stradella Cesare DiDato. Lombardia Piacenza Liguria Soragna Cremona Bergamo Brescia Reggio Parma Emilia-Rom L’Alpi- V M

8 -2005 15 Echi dell’Adunata delinquenti” (con licenza di (con licenza delinquenti” “Sono l’adunata?), uccidere per quali infiltrati” (da chi e d’accor- fini?). Posso essere im- do che si tratti di persone in e frustrate che mature in quei due giorni scaricano sé ordina- un ambiente di per disagio psi- il loro to e allegro di rovinare chico per il gusto tesi tutto. Ma anche questa considera se si non regge che in nessuna delle adunate associazioni d’Ar- delle altre ma avviene un fenomeno del nes- in anzi, neppure genere; suna delle riunioni alpine di gruppo, di sezione e di rag- gruppamento. le È da qualunquisti scrollare la testa. Oc- spalle e scuotere lo sto dicendo da agire, corre di sezione e anni; presidenti più ancora capigruppo, de- la cosa perché vono vigilare non si verifichi. Se si tratta di iscritti non pos- sono sfuggire alla loro attenzione: alla loro sono sfuggire un trabiccolo non lo si può nascon- durante la lavorazione e la cu- dere stodia; se si tratta di non iscritti, poichè occupano comunque uno spazio nell’universo che ci circon- da, anch’essi non possono passare inosservati Dun- a chi sa vedere. que stringendo la vigilanza si pos- risultati apprezzabi- sono ottenere li; non dico l’eliminazione ma una forte riduzione questo sì. Parma, da questo punto di vista, segna un punto in negativo; speria- mo che Asiago, più difficile da rag- – come lo fu Catania del giungere – rimanga immune da questo resto cal- tristo fenomeno anche perché pa- una “zolla di storia cheremo tria”, per dirla con un mio lettore, di carica del sangue e degli eroismi decine di migliaia di Caduti, non so- lo alpini, non solo italiani. un sacrilegio; pensateci, Sarebbe trabiccolari e alcoolisti occasiona- li: ogni vostra intemperanza non in- sulta noi vivi, insulta i nostri Cadu- sfiorati ti. Che non vanno neppure puerili esibizioni. dalle vostre il loro cervelloil loro in queste due gior- non è nate di baccanali senza freni Così come non è da- dato di sapere. giovani che per perché to di sapere dell’anno bevono al più una il resto birra o una coca, si sentano in do- litri di alcoolici di ingurgitare vere di riducendosi a pietose parodie uomo buttati a terra come sacchi di spazzatura. a chi ha interesse Facendo scrivere anche stra- su giornali a denigrarci, nieri, che l’adunata è l’occasione dove il un’orgia per organizzare è quello delle ori- sovrano profumo del vo- ne sparse generosamente, mito e degli scarichi dei trabiccoli; dimenticando del tutto che noi al- pini non siamo quei pochi irrespon- sabili ma i 13.500 della Protezione Civile, i 30.000 della solidarietà sen- za riscontri, i 300.000 (meno cin- quecento ovviamente) che difen- dono i valori della Patria. Occorre- uno psicologo delle masse rebbe il mio dubbio: troppo per dirimere facile cavarsela, come molti fanno, non sono alpi- dicendo: “Di sicuro ni” (e chi lo ha detto?), “Sono solo O T A D I

D E ESAR

C DI olutamente ho aspettato di trar- alcuni mesi prima dalla gli insegnamenti re

Trabiccoli, battaglia persa (per ora) persa battaglia Trabiccoli, V campagna – purtroppo fallita campagna – purtroppo i trabiccoli e contro – contro il sabato, e alpini indegni che insoz- ormai anche il venerdì, la presenza zano con la loro Ho voluto nostra adunata. si manifestasse che aspettare dei lettori e che si la reazione indignazione placasse la loro che è anche la mia. Devo lealmente riconoscere che la campagna che ho con- questi indeside- dotto contro rati ospiti dalle pagine della rivista fin dall’autunno scor- so, secondo quando indicato dalla Sede nazionale, non ha sortito l’effetto desiderato. Lealmente, ho detto, al con- trario dei miei avversari che leali non sono. Malgrado le assicurazioni di inter- larghe Perona vento date al presidente all’ordine dalle autorità preposte dell’ordi- pubblico a Parma, le forze ne hanno finito con il lasciar corre- chiudendo entrambi gli occhi di re a palesi infrazioni alle regole fronte stradale e del vi- della circolazione civile. Unanime è stata la ri- vere lettori (un cen- dei tanti provazione giunte in redazio- tinaio le lettere ne) che hanno stigmatizzato il com- portamento dei trabiccolari e dei evidentemente violenti rendendosi del disagio dei più. interpreti Mi chiedo quale sia la molla che spinge un mezzo migliaio di alpini, non importa se iscritti o non, a mezzi auto- improbabili inforcare fuori nor- possibilmente propulsi, ma, sicuramente audiolesivi, certa- mente frutto di un’immaginazione pre- di deviata e con quelli entrare potenza nella nostra “due giorni” la sfilata della domeni- che precede ca. Non dubito che si tratti di buoni padri di famiglia, di giovani rispet- tosi dell’altrui persona, di alpini se- negli altri 363 giorni ri e corretti dell’anno. Cosa metta a soqquadro 16

Echi dell’Adunata 8 - 2005 Al Colle di Nava, nel ricordo della Cuneense

L’onore ai Caduti: il capitano Deregibus, il vicepresidente nazionale Nichele e il sindaco di Pornassio.

artiti dall’Italia 16.500 uomini, 13.470 Caduti e dispersi, 2.144 P feriti e congelati. Questi numeri, non hanno bisogno di commenti e spiegano l’aggettivo “Martire” che Il momento dell’alzabandiera. viene associato alla Divisione Alpina Cuneense sul Fronte Russo. zione di Imperia Gianfranco Marini e Come ogni anno, grazie all’organizza- del vice presidente nazionale Gian zione della Sezione di Imperia, gli al- Paolo Nichele) ma ancor più per pini si sono ritrovati sul Colle di Na- guardare negli occhi quei pochi testi- va per coltivare la memoria del sa- moni viventi di quella tragedia e con- crificio, del dovere e del valore. Si so- dividerne in silenzio le emozioni e i no stretti attorno al luogo ove ripo- ricordi. Come ogni altra manifesta- sano i resti del gen. Emilio Battisti, zione alpina anche a Nava si è ripe- comandante della Divisione, per ren- tuto il miracolo di una partecipazio- ne collettiva ed intima nello stesso dere omaggio, a lui ed alle migliaia di Il vessillo di Imperia scortato dal vice- uomini semplici e perbene che han- presidente vicario Massimino Filippi. tempo. no compiuto il loro dovere di soldati La cerimonia della domenica è stata con dignità e umanità e che spesso done l’obbligo morale e istituziona- preceduta dalla 7ª edizione del Can- sono stati ripagati dalla Patria con il le, non hanno fatto nulla per affron- tamontagna, nel corso della quale è più assordante dei silenzi. tare il problema ed hanno lasciato stato festeggiato il 10° anniversario Perché parlare di Cuneense significa- che i nostri soldati fossero fatti mori- della costituzione del coro ANA di va inevitabilmente affrontare il capi- re a migliaia … Imperia “Monte Saccarello”. tolo tragico e mai risolto della prigio- Se non fosse stato per gli alpini e per Le voci del coro e quella di Sandro nia in Russia dei nostri tanti alpini e i reduci di quella tragica campagna Palmieri, che ha recitato poesie e pa- soldati. E parlare di prigionia signifi- oggi il ricordo di quel sacrificio sa- gine di letteratura e di semplici ricor- cava inevitabilmente fare i conti con rebbe stato allegramente cancellato di, hanno dato corpo ad uno spetta- le responsabilità di quanti, pur aven- e quei ragazzi sfortunati sarebbero colo di particolare intensità che ha stati uccisi per la seconda volta. raccontato la vita semplice e al con- Ma gli alpini non hanno paura … e tempo simbolica di un alpino di Im- senza clamori, ma con la tipica ca- peria: “Nestù” (al secolo Giuseppe Er- parbietà della gente di montagna, nesto Garibaldi di Porto Maurizio), hanno continuato e continuano a reduce dell’Ortigara e della prigionia coltivare la memoria … in e socio fondatore, nel 1929, Ed ecco che una vera folla si è ritro- della Sezione ANA di Imperia. vata nel profumo di lavanda del Col- Il Coro Monte Saccarello ci ha assi- le di Nava in una assolata giornata di curato che lo spettacolo verrà porta- luglio, per ascoltare la S. Messa, i di- to in altre piazze. Se vi capiterà l’oc- scorsi ufficiali (del sindaco di Por- casione non fatevelo scappare: vi Un gruppo di reduci. (foto CA.MA) nassio, del vice presidente della Se- toccherà il cuore. (C.L.) 17 8 - 2005 Un migliaio di alpini all’Altare del Papa per il 42º pellegrinaggio in Adamello Tranquillo, vecchio ghiacciaio, gli alpini sono quelli di sempre

del dovere e di amore. Di un amore purissimo perché privo di speranza: chi saliva in linea quassù era perfet- tamente conscio che le possibilità di far ritorno a casa erano assai scarse. Eppure saliva. E ci si chiede come tutto ciò sia stato possibile. Cosa ha spinto quei ragaz- zi, quegli uomini di novant’anni fa a resistere per tanti mesi in un am- biente così duro, reso ancor più osti- le da una guerra feroce? È impossibile comprenderlo razio- nalmente e occorre fidarsi del cuore. E allora tornano alla mente i raccon- ti dei nonni, quelli dei veci e le gran- di opere letterarie che hanno fissato su carta l’epopea della guerra bian- Una suggestiva immagine del ghiacciaio dell’Adamello dal Pian di Neve. ca. Tutto torna alla mente senza ren- dersene conto. DI CESARE LAVIZZARI Neve e quello che resta del grande È il ghiacciaio che ci parla e, come ghiacciaio torna avvolto dal silenzio un vecchio saggio che ha visto molto un’emozione profonda quella di sempre, quel silenzio particolare e più di chiunque altro, ci sussurra an- che si prova ricevendo il tesseri- assordante che solo a queste quote che le risposte. È stato un atto di È no ufficiale con l’immagine di si può sentire. amore immenso della gente di mon- Giovanni Paolo II, Pontefice tanto ca- Nonostante previsioni inclementi il tagna avvezza al sacrificio e votata ro agli alpini. Il 42° Pellegrinaggio in tempo è bello e circa un migliaio di alla propria comunità. Un atto di Adamello è stato dedicato proprio a alpini hanno risalito il ghiacciaio per amore purissimo. lui, al Papa che amava la montagna e trovarsi all’altare del Papa a rendere E il ghiacciaio va anche oltre e ci sus- che su questa montagna era salito omaggio ai Caduti della “guerra bian- surra che ovunque ed in qualsiasi due volte: con gli sci ai piedi nell'e- ca”. epoca gli alpini si sono comportati state del 1984 e in occasione del 25° Nonostante la folla, stupisce il fatto nelle stesso modo: in Africa, nella Pellegrinaggio nel 1988. di sentirsi soli, sprofondati in un’in- Grande Guerra, in , nelle Con l’elicottero dell’Esercito sorvo- credibile malinconia. Soli con il vec- sconfinate steppe di Russia ed anche liamo il grande ghiacciaio e in pochi chio ghiacciaio e la storia che custo- oggigiorno. minuti siamo in vetta. Ci sono tantis- disce. Si chiacchie- simi alpini e le colonne di quanti il ra, in attesa della ce- Il Labaro, portato dal consigliere nazionale Sandro Rossi, Pellegrinaggio l’hanno fatto a piedi rimonia, ma quel scortato dal presidente nazionale Corrado Perona, dal nuovo comandante delle truppe alpine gen. Ivan Resce, dal stanno per arrivare. Il paesaggio è in- sentimento di ma- vice presidente Giorgio Sonzogni e dai consiglieri nazionali. credibile. Il ghiacciaio sembra un linconia non ci la- vecchio stanco pieno di rughe. Ma scia mai. incute un rispetto ed una venerazio- Si è soli, con il ghiac- ne del tutto speciali. cio, con la roccia e Raggiungiamo l’altare del Papa, salu- con la storia. Una tiamo i tanti amici, volgiamo lo storia che racconta sguardo tutt’intorno ed il fiato ci si imprese al limite ferma in gola. Aveva ragione don delle umane possi- Franzoni: è la più bella cattedrale del bilità, fatta di soffe- mondo! renza, di sangue, ma L’ultimo elicottero lascia il Pian di soprattutto di senso 18 8 - 2005 Perché gli alpini, come ebbe a dire Quando l’ultimo rintocco di campa- qualcuno, “non sono semplicemente na si perde nel vento, lo squillo della una specialità militare, quanto piut- tromba dà inizio alla cerimonia. Il ri- tosto una categoria dello spirito. So- to religioso, presieduto da monsi- no una forma inimitabile di vita mo- gnor Bressan arcivescovo di Trento rale.” insieme a monsignor Beschi, vesco- E qui, a questa quota, tutto sembra vo ausiliario di Brescia e monsignor così evidente, così ovvio. La gente di Bonicelli ordinario militare emerito, montagna sa che deve vivere e lavo- si conclude con gli interventi ufficia- rare assieme per raggiungere qua- li dei presidenti delle Sezioni Valleca- lunque risultato. Sa che la via giusta monica Ferruccio Minelli e Trento, diventa ogni giorno meno compren- è quella di tenersi per mano, di le- Giuseppe Dematté, del sottosegreta- sibile votata, com’è, al più sfrenato e garsi l’un l’altro per superare il cre- rio di Stato Luciano Gasperini, dei vuoto individualismo. E questo non paccio. Sa che da soli non si arriva generali Bruno Iob e Ivan Resce e na- piace al vecchio ghiacciaio che si at- da nessuna parte, che ognuno deve turalmente del presidente Perona. testa su posizioni sempre più alte e fare la sua parte senza chiedere Particolarmente commoventi gli in- lontane. Tranquillo vecchio ghiac- sconti o cercare scorciatoie. E allora terventi dei generali Iob e Resce, che ciaio, un alpino ci sarà sempre. si comprende che questa memoria si sono appena avvicendati al co- Ritirati pure, riposati. Fino a quando di dolore e di virtù, di dovere e di mando delle Truppe Alpine (il gen. ci sarà un alpino il tuo tesoro di valo- amore deve essere preservata dalle Iob è ora comandante delle Forze ri sarà ben custodito. Ce lo hanno in- amnesie del tempo. terrestri) e che qui, al cospetto dei segnato i nostri padri e noi lo inse- Gli alpini sono qui per questo. Ci Caduti, rinnovano simbolicamente il gneremo ai nostri figli. vengono ogni anno, su questa mon- passaggio di consegne. È un momen- E questa riflessione sembra materia- tagna, così come vanno al Colle di to di intensa emozione che si manife- lizzarsi la mattina della domenica Nava ed in Ortigara: semplicemente sta improvvisa sul volto dei due alti quando una vera e propria folla di al- per non dimenticare, come ha giu- ufficiali. Si vede che sentono il peso pini sfila lentamente ed ordinata- stamente osservato, nel suo inter- della Storia, della Tradizione e che lo mente lungo le strade di Edolo sino vento, il presidente Corrado Perona. comprendono appieno. al piazzale della stazione, quello Sono qui per rendere omaggio ai Ca- Con voce rotta dalla commozione il stesso piazzale dove i soldati, no- duti proprio in questo luogo consa- gen. Iob, in questo luogo sacro agli vant’anni or sono, giungevano per crato dal sangue degli alpini, uomini Alpini e alla Patria, consegna il co- andare in linea. E qui il Pellegrinag- semplici e perbene che hanno sem- mando delle Truppe Alpine al suo gio si conclude, sotto una pioggia fit- plicemente compiuto il loro dovere successore e sul volto del gen. Resce ta e battente, con la celebrazione di perché così doveva essere fatto, per- si può leggere l’emozione e l’intima una S. Messa officiata dal vescovo ché sapevano che dal loro compor- comprensione per la gravità e la sa- emerito di Belluno. tamento quassù dipendeva la sorte cralità del momento. Tranquillo vecchio ghiacciaio, gli al- dei loro fratelli. E quando un uomo mostra queste pini dell’Adamello sono tornati sul Non importa stabilire se ciò sia vero emozioni, quando lascia scorrere piazzale dal quale tanti anni fa erano o meno, non aggiunge nè toglie nulla quello che comunemente chiamia- partiti… e sono quelli di sempre. all’immenso valore di questi uomini. mo Spirito Alpino, ci fornisce la cer- Non importa nemmeno da quale par- tezza della continuità delle tradizioni te abbiano combattuto. Ciò che im- del Corpo e ci infonde la necessaria porta è il sentimento che hanno mo- tranquillità. Le Truppe Alpine sono strato, che non può e non deve esse- in buone mani. “Caro generale Re- re dimenticato. A dimostrazione di sce, lei ha assunto un impegno im- tutto ciò una delle colonne che han- portante in uno dei luoghi più sacri no risalito il ghiacciaio era costituita della nostra storia e siamo certi che da alpini italiani e da Gebirgsjäger te- lo onorerà a qualsiasi costo. E ne sia- deschi del battaglione di Mit- mo felici”. Questo il commento di Pe- tenwald. rona al termine del suo intervento. E mentre, quasi inconsciamente, Finita la cerimonia, il ghiacciaio len- questi pensieri scorrono, il suono tamente si svuota. Le colonne inizia- struggente della campana dei Caduti no la discesa e gli elicotteri riporta- richiama l’attenzione di tutti verso no a valle tutti gli altri. l’altare del Papa ove sta per iniziare Nel viaggio di ritorno soffermo l’at- la S. Messa. Viene spiegato il Labaro tenzione sul grande ghiacciaio o, me- Nazionale che, scortato dal presi- glio su quel che ne rimane. Ogni an- In alto: la celebrazione della S. Messa dente Perona, dal vice presidente no si ritira, diventa più piccolo e ru- all’altare del Papa. Qui sopra: il presi- Sonzogni e da alcuni consiglieri, goso. Sembra quasi che si contragga dente della sez. di Trento Demattè, della Valcamonica Minelli e il sottosegretario prende posto sul sacro suolo dell’A- per proteggere quel tesoro di valori Luciano Gasperini. damello. che custodisce da una società che 19 8 - 2005 NOSTRI ALPINI IN ARMI Il generale Ivan Felice Resce nuovo comandante delle Truppe alpine

pina. L’ANA era rappresentata al quindicina di vessilli, numerosissimi massimo livello, con il Labaro, che gagliardetti, labari e vessilli di altre – come le bandiere di guerra – ha associazioni d’arma e il gonfalone ricevuto gli onori dal reggimento della città di Bolzano. schierato, scortato dal presidente Il generale Iob, che aveva già assun- nazionale Corrado Perona, il vice to a Verona il comando delle forze presidente vicario Vittorio Brunel- operative terrestri (è la prima volta lo, i consiglieri nazionali Cesare La- che un alpino regge questa carica, vizzari, Attilio Martini e Alessandro che significa la responsabilità di cir- Rossi, il direttore generale dell’Asso- ca l’85 per cento dell’Esercito) ha ciazione Luigi Marca, il revisore dei avuto parole di gratitudine per la no- conti Ildo Baiesi. Presenti anche una stra Associazione e per il presidente

l generale di Corpo d’Armata Ivan Felice Resce è il I nuovo comandante delle Truppe alpine. La cerimonia di avvicenda- mento con il generale di Corpo d’Ar- mata Bruno Iob è avvenuta alla ca- serma Vittorio Veneto di Bolzano. Nello schieramento del reggimento di formazione nel quale era inserita la fanfara della brigata alpina Tauri- nense erano presenti le bandiere di guerra del 4° reggimento alpini para- cadutisti, del 6° reggimento alpini, del 3° reggimento alpini, del 2° reggi- mento genio guastatori e la Bandie- ra di istituto della Scuola militare al- I generali Iob e Resce rendono gli onori al Labaro dell’Associazione. 20 8 - 2005 Perona, si è commosso ricordando la recente morte del sergente alpino paracadutista Davide Casagrande, che ha perso la vita in un incidente in Iraq durante la missione di pace e rivolgendosi agli alpini schierati ma parlando a tutti gli alpini ha detto: “Sono orgoglioso di voi, di ciò che avete fatto, di ciò che fate in Patria e fuori dal territorio nazionale. Sono orgoglioso di come lo fate: con mo- destia, senza enfasi ma con grande determinazione e spirito di servizio e professionalità: come si addice agli alpini”. Parole di grande stima Iob ha rivolto al generale Resce, “mio amico e co- mandante di valore”. Resce ha ricordato quando 35 anni fa giunse in quella stessa caserma Vittorio Veneto con il grado di te- nente. Ha detto di considerare un grande privilegio il comando delle Truppe alpine. “L’Italia ha bisogno degli alpini – ha detto –perché gli al- pini sono portatori di tradizioni ca- paci di esprimere il meglio dell’uo- mo e del soldato in ogni circostan- za”. Parlando con i giornalisti il nuovo comandante ha detto che è sua in- tenzione collaborare con la nostra Il generale Bruno Iob, neo comandante delle truppe terrestri, appunta al generale Associazione per far sì che l’alpino Ivan Resce lo stemma del : è il momento del passaggio sia presente nella società civile, par- delle consegne. In basso le bandiere di guerra del 4º rgt. Alpini paracadutisti, te integrante della popolazione del del 6º e 3º rgt. Alpini, del 2º Genio guastatori alpini e la Bandiera d’Istituto luogo in cui risiede.” della Scuola Militare Alpina. È anche l’intendimento della nostra Associazione e del nostro presiden- senza al cambio della guardia degli dente Perona è andato al soggiorno te. Auguriamo dunque buon lavoro alpini di Moggio Udinese, che lo eb- alpino dell’ANA, a Costalovara, dove al generale Resce e altrettanto al ge- bero comandante di compagnia: un è stato festeggiato dagli ospiti in una nerale Iob che ci è sempre stato – e affetto e una stima, ricambiati, mai piacevole serata. ci sarà ancora – vicino. Una comu- venuti meno in tutti questi anni. nanza sottolineata anche dalla pre- Al termine della cerimonia il presi- (foto Comando Truppe Alpine)

21 8 - 2005 NOSTRI ALPINI IN ARMI Concluso in il dispiegamento della brigata multinazionale a comando italiano

l comando del Corpo d’armata di proiezione rapida della Nato, che è I di stanza a Solbiate Olona ed è co- mandato dal generale Del Vecchio, è dislocato ormai da oltre un mese in Afghanistan a Kabul. La missione, denominata ISAF 8, comprende oltre novemila militari di ben 36 Paesi. Nu- cleo centrale di ISAF 8, la brigata al- pina Taurinense, comandata dal ge- nerale Claudio Graziano, che il 20 lu- glio ha rilevato il suo pari grado tur- co, il generale Umit Dundar. Il comando di Corpo d’Armata era stato salutato alla partenza da Sol- biate Olona dal sottosegretario alla Difesa Cicu, dal capo di SME Fraticel- Il sottosegretario alla Difesa Cicu, il generale Fraticelli e il gen. Del Vecchio al coman- li, dal comandante interforze gen. do del Corpo d’Armata di Reazione rapida a Solbiate Olona. Cecchi e dal comandante delle forze terrestri gen. D’Arrigo. La brigata Taurinense aveva ricevuto il saluto dalla città di Torino nel corso di una cerimonia svolta a piazza Castel- lo. Della brigata multi-

La cerimonia di saluto al comando di Corpo d’Armata in partenza per Kabul. nazionale a co- Sotto: il saluto della città di Torino alla brigata alpina Taurinense, in piazza Castello. mando italiano, composta oltre che dagli alpini (e alpi- ne) della Taurinense, fanno parte anche con- tingenti di altri Paesi Na- to. La missione durerà sei mesi. Gli alpini avranno il compito di supportare il go- verno afgano e consolidare le istituzioni democratiche. Il passaggio di consegne dal co- mando turco a quello italiano è av- venuto alla presenza del tenente ge- nerale turco Ethem Erdagi. 22 8 - 2005 Kabul: passaggio di consegne del comando della brigata multinazionale ISAF 8 fra il generale turco Dundar e il generale Graziano.

La Turinense in Afghanistan 23 8 - 2005 NOSTRI ALPINI IN ARMI I genieri alpini della Taurinense in Kosovo

L XXX battaglione del 32° reggimento genio gua- I statori alpini della brigata Taurinense é in Kosovo. Il comandante del reggimento ten. col. Michele Corra- do ha assunto il comando della task force Astro – che opera alle dipendenze della brigata multinazionale Sud-Ovest, avendo rilevato i genieri del 21° reggimen- to di Caserta. Il comando italiano ha alle sue dipen- denze anche reparti argentini, tedeschi e bulgari. La missione dei nostri genieri alpini è delicatissima, perché il loro compito consiste nel rendere il territo- rio sicuro dalle mine che in abbondanza sono state disseminate durante la guerra. La bonifica del territorio comprende anche il rastrel- lamento di armi, ordigni ed esplosivi di vario tipo che i genieri alpini fanno poi brillare o rendono inoffensivi. I genieri utilizzano anche uno speciale cannone ad ac- qua per sciogliere le cariche di trappole e ordigni . Non manca l’attività di assistenza alla popolazione e La bonifica di un di opere civili, come il ripristino di strade e di collega- campo minato menti con gli altri reparti della forza multinazionale e da parte dei ge- il reinsediamento di famiglie che occupavano abita- nieri alpini, con- zioni abbandonate in seguito al conflitto, previa boni- siderati fra i mi- fica dell’area circostante dalle trappole e dalle mine. gliori al mondo Si calcola che centinaia di migliaia di ordigni di varia in questo tipo di natura siano stati disseminati in Kosovo nelle setti- mane dell’invasione serba e della fuga della popola- operazioni. zione locale. A sinistra: il bril- L’opera dei nostri genieri alpini è altamente apprezza- lamento di gra- ta dal comandante della brigata multinazionale gene- nate anticarro rale Norbert Steir. sequestrate. Automezzo fuori strada: morto in Iraq alpino parà

avide Casa- no e il 1° caporal maggiore grande, bel- Paolo Chiarillo, di Ruffano D lunese, 28 (Lecce) si è fratturato un fe- anni, sergente more; illesi gli altri tre parà del battaglione del veicolo. I due feriti sono alpini paracadu- stati trasferiti in Italia per le tisti “Monte Cer- cure del caso. vino” del 4° reg- La salma di Casagrande, tra- gimento di stan- sferita in Italia, è giunta al- za a Bolzano, ha l’aeroporto di Istrana e perso la vita quindi trasportata a Bellu- mentre era in no, alla caserma Salsa, dove missione in Iraq. è stata vegliata fino a lunedì Giovedì 14 luglio, durante una perlu- da picchetti formati da parà del 4° espresso alla madre di Davide la par- strazione nel territorio di Fudliya, 15 reggimento alpini comandato dal col. tecipazione più profonda della no- chilometri a sud-est di Nassiriya, il Caruso, da alpini del 7° comandati stra Associazione al dolore per la VM90-Torpedo sul quale si trovava dal col. Maggian, e alpini della sezio- morte di questo Caduto, portatore di con altri cinque commilitoni è uscito ne ANA di Belluno, con il presidente pace. Alla fine del rito funebre la ban- dalla pista, rovesciandosi su una pic- Arrigo Cadore. diera che avvolgeva la bara è stata cola scarpata. Inutili i soccorsi dei I funerali sono stati celebrati in Duo- piegata e consegnata dal col. Caruso compagni del secondo automezzo mo dall’ordinario militare monsignor alla madre di Daniele. della pattuglia: il giovane sottufficiale Bagnasco, presenti il ministro della “Non è molto – ha detto l’ufficiale – è spirato poco dopo. Feriti due alpini Difesa Martino e il capo di Stato Mag- ma è per questa che Davide è vissuto paracadutisti, il 1° caporal maggiore giore dell’Esercito Fraticelli, le massi- ed è morto”. La salma è stata quindi Valentino Michielotto, di Piove di me autorità della regione e per l’ANA trasferita a Tisoi, paese di origine Sacco (Padova), che ha riportato di- il vice presidente vicario Vittorio della famiglia, dove è stata tumulata verse fratture fra cui quella del baci- Brunello, che con Arrigo Cadore ha in forma privata. 24 8 - 2005 Il 23º raduno al rifugio Contrin

i piedi della Marmolada, nella magnifica cornice delle Dolomiti Adi Fassa, una splendida giornata ha coronato l’annuale appuntamen- to degli alpini al rifugio Contrin. Era- no presenti 22 vessilli e 193 gagliar- detti, con i consiglieri nazionali Iva- no Gentili, Michele Casini e Arrigo Cadore, i vice presidenti della sezio- ne di Trento Covi e Pinamonti con i consiglieri Canestrini, Vaia, Gabrielli e Lona, il comandante della stazione di Canazei ed il sindaco di Pozza Alessandra Cloc. Dopo il saluto del consigliere nazio- nale Attilio Martini, presidente della commissione del rifugio Contrin, so- no intervenuti il consigliere naziona- le Gentili che ha portato il saluto del presidente Corrado Perona, il sinda- co di Pozza e il consigliere Canestrini. La S. Messa, accompagnata dalla fan- fara alpina “Monte Zugna” di Lizza- na, è stata concelebrata dal cappella- no militare mons. Augusto Covi e da don Ambrogio (cappellano dell’Ae- ronautica). Le offerte raccolte nel corso della Messa sono state devolu- te ad una missione dell'Africa centra- le. Nelle foto: lo schieramento davanti all’altare e il momento della deposi- zione della corona al Cippo dedicato ai Caduti. Uniformi storiche: Cerca i testimoni di un investimento una Onlus all’Adunata di Trieste cerca volontari l 14 maggio 2004, durante l’adunata nazionale a Trieste, Piergiorgio Tabarelli De Fatis stava Ipercorrendo a piedi Piazza della Borsa. Mentre attraversava Corso Italia in direzione di via Associazione culturale Terzo Millennio- Roma per raggiungere la sede sezionale fu travolto da un’auto. Trasportato d’urgenza all’ospe- L’ Onlus, nata a Torino tre anni fa ha tra le dale, i medici gli diagnosticavano la frattura ad sue iniziative quella di recuperare la memo- una gamba. ria delle uniformi storiche, oltre che rivaluta- Per cause indipendenti dall’incidente occorsogli a re le tradizioni folkloristiche, musicali e tea- Trieste, nel febbraio di quest’anno l’alpino Fatis è trali del territorio. andato avanti. Nel frattempo, essendo stata av- Alla sfilata delle adunate di Aosta, Trieste e viata la pratica con l’assicurazione per ottenere il Parma hanno partecipato anche comparse risarcimento per la lesione subita, l’agenzia assi- con le divise storiche del Corpo degli Alpini. Il curatrice contesta l’accaduto. La signora Tabarel- presidente di questa Associazione, Carlo li chiede se i gentili alpini che soccorsero il mari- Martinelli (socio del gruppo ANA di Torino to appena dopo l’incidente e che se ne ricordas- Centro) cerca volontari per poter incremen- sero, o si riconoscessero nella foto, potessero tare l’attività della Onlus. Il suo recapito te- aiutarla, contattandola a uno dei seguenti numeri lefonico è 011.5217739 – cell. 329.6133691 telefonici: 030/9131400, 340/2891704. 25 8 - 2005 “Alpino dell’anno”

La cerimonia a Savona, nel trentesimo anniversario dell’istituzione del premio

L’alzabandiera, con il presidente Perona e le autorità schierati in prima fila ra la gente di montagna è norma- mentre cantano l’Inno di Mameli. le darsi una mano, accorrere in F aiuto di chi lo chiede, portare spontaneamente aiuto a chi ne ha bi- Passano i volontari della Protezione civile del Raggruppamento. sogno. Ciò fa parte del bagaglio natu- rale della gente che divide lo stesso ambiente e lo stesso destino. Fra gli alpini tutto ciò fa parte di quell’alpi- nità che non è un concetto astratto ma un modo di vita. Per esaltare que- sto spirito alpino ogni anno viene da- to un riconoscimento a un alpino in congedo e a un alpino in armi, prota- gonisti di atti, o episodi, particolar- mente significativi. È un premio che viene consegnato da trent’anni dalla sezione di Savona, ideato dall’allora presidente Franco Siccardi, sergente maggiore degli alpini, medaglia d’Ar- gento al Valor Militare, reduce di Russia. Quest’anno la consegna del premio si è svolta in una cornice resa ancora più solenne da una esercitazione di protezione civile delle sezioni del 1° 26 8 - 2005 all’insegna della solidarietà

Raggruppamento (Liguria, Piemon- L’esercitazione si è conclusa nel tar- Franco Lirosi, l’assessore Wilma Pen- te, Valle d’Aosta). Venerdì 17 giugno do pomeriggio, pienamente riuscita. nino, il consigliere provinciale (alpi- hanno iniziato a confluire nella zona Ottima l’organizzazione del coordi- no) Franco Delfino in rappresentan- del Santuario di Savona i volontari natore della PC della sezione Renato za del presidente della Provincia. della PC del raggruppamento: risul- Ferraris e di Curzio Santini del CCIO, In piazza Mameli è stata deposta una teranno circa settecento, che saran- la collaborazione del Comune di Sa- corona al monumento ai Caduti. no assegnati a diversi cantieri di la- vona, della Provincia e della Fonda- Quindi la sfilata è ripresa per conclu- voro lungo l’alveo del torrente Le- zione De Mari della Cassa di Rispar- dersi in piazza Sisto IV, dove è stata timbro, un corso d’acqua soggetto a mio di Savona per la copertura degli celebrata una S. Messa in suffragio pericolose piene, il cui letto è spesso oneri finanziari. In appoggio ai nostri dei Caduti. Poi la cerimonia della invaso da arbusti e piante che pre- volontari sono state impegnate mo- consegna dei premi. giudicano il normale scorrimento tovedette della Guardia Costiera, vi- Il premio alpino dell’anno in conge- delle acque. La giornata di venerdì si gili del fuoco, polizia, carabinieri e do è stato attribuito a Franco Pini, è conclusa con un concerto del Coro volontari della Croce Rossa. del gruppo Valtesse-Valverde della sezionale “Monte Greppino”. La giornata di domenica è stata dedi- sezione di Bergamo; quello riservato Nella giornata di sabato i settecento cata alle cerimonie a corona della ad un alpino in armi è stato conse- alpini hanno bonificato sette chilo- consegna del premio e degli attestati gnato al caporal maggiore Euclide Al- metri di torrente, mentre nelle acque al merito. Alle 7 alzabandiera in piaz- tavilla, del 2° reggimento Genio gua- prospicienti la foce del Letimbro una za del Popolo e ammassamento. statori di Torino. Sono stati assegna- squadra di sub ispezionava il fonda- Quindi sfilata per le strade della ti anche due attestati di merito: agli le recuperando detriti trasportati città, aperta dalla fanfara della briga- alpini in congedo Walter Pellegrini, dalle piene e squadre di rocciatori ta alpina Taurinense, dal presidente del gruppo di Castions, sezione di del raggruppamento procedevano nazionale Corrado Perona con il vice Pordenone, e Marco Bavestrello, del alla pulizia dei bastioni della storica presidente Gian Paolo Nichele e il gruppo di Santa Margherita Ligure, fortezza di Priamar. presidente della sezione di Savona sezione di Genova (a parte riportia- Un fuori programma particolarmen- Pier Giorgio Accinelli e il comandan- mo le rispettive motivazioni). te gradito alla popolazione è stato te del Centro Addestramento Alpino Conclusa la parte ufficiale, tutti al dato da una esibizione dei cani da ri- generale Finocchio. C’erano le mas- rancio, consumato in allegria. Come cerca delle sezioni cinofile del rag- sime autorità civili: il prefetto Nico- si usa fra alpini, dopo aver compiuto gruppamento. letta Frediani, il sindaco di Savona il proprio dovere aiutando gli altri.

La Fanfara della brigata alpina Taurinense.

27 8 - 2005 ALPINO I PREMIATI, LE MOTIVAZIONI Diploma di merito - Alpino in congedo: DELL’ANNO ALPINO MARCO BAVESTRELLO Classe 1948 - Gruppo di Santa Margherita Ligure - Sezione di Ge- nova

“Dedicatosi all’assistenza delle vittime della guerra in Bosnia, acco- glieva successivamente nella sua famiglia tre bimbi di Mostar, ospitan- doli più volte accompagnati dalle loro madri e occupandosi anche delle loro necessarie cure ospedaliere. Si adoperava, nel proprio paese di Santa Margherita Ligure , coinvol- gendo anche il locale gruppo alpini a raccogliere indumenti, medicine Il presidente nazionale Corrado Perona e il presidente della sezione ed altri aiuti dì varia natura, da far tenere per il tramite dei reparti al- di Savona Pier Giorgio Accinelli consegnano il premio “Alpino pini impegnati nella "Operazione ITALFOR Bosnia ", alle famiglie biso- dell’anno in armi” al caporal maggiore V.S.B. Euclide Altavilla. gnose affinché nella collaborazione alpini in Alpino dell’anno in armi: servizio ed in congedo, CAPORAL MAGGIORE V.S.B. EUCLIDE ALTAVILLA gli aiuti potessero giun- Nato a Francavilla Fontana (BR) il 18 Agosto 1978, effettivo al 32° gere ed essere distri- Reggimento Genio Guastatori di Torino. buiti direttamente sen- za intoppi o depaupera- “Mentre si accingeva a fare rientro in Caserma notava una persona che menti. armeggiava intenta a forzare la serratura di un’autovettura parcheg- Tipico esempio d'altrui- giata all’esterno dell'infrastruttura e che, scoperta, si dava alla fuga. smo e collaborazione Rincorreva prontamente l'individuo e, al sopraggiungere delle forze che merita la doverosa dell'ordine, collaborava con gli agenti alla cattura del malvivente. Chia- segnalazione quale ro esempio di coraggio, spirito d'iniziativa ed altissimo senso del dove- concreto esempio di re che onora la Forza Armata e le Truppe Alpine." spirito alpino”. Marco Bavestrello con il sindaco Torino, 2004 Bosnia, 2004 Franco Lirosi e Accinelli.

Alpino dell’anno in congedo: Diploma di merito - Alpino in congedo: ALPINO FRANCO PINI ALPINO WALTER PELLEGRINI Classe 1932 - Gruppo di Valtesse Valverde - Sezione di Bergamo Classe 1966 - Gruppo di Castions - Sezione di Pordenone

“Alpino ed alpinista, volontario in Friuli, con una squadra raggiungeva “L'alpino Walter Pellegrini ha svolto il regolare servizio militare di leva nel 1980 in Kenia lo sperduto villaggio di Nyagwethe, immerso nella fo- presso il gruppo Conegliano caserma Piave a Udine. Congedato, è ri- resta e nella miseria. masto profondamente legato alla specialità diventando un fedele col- Volendo continuare a soccorrere questo popolo, al suo ritorno in Italia, laboratore del gruppo alpini di Castions. Durante una giornata dedica- con collaborazione degli alpini e della popolazione bergamasca racco- ta alla pesca in località Terzo Bacino di Bibione si accorgeva che un’ au- glieva e portava in Kenia gli aiuti destinati agli abitanti, e li aiutava a tovettura Lancia Thema, nell 'affrontare una curva, sbandava sull’asfal- costruirsi un mondo migliore lavorando per diventare protagonisti del- to scivoloso e terminava in un canale dì irrigazione cappottandosi. la propria crescita e del proprio futuro di popolo libero e pacifico. Incurante del pericolo, si gettava con slancio nell'acqua per soccorre- Per merito e con guida di Franco Pini, nel corso di ventiquattro anni re il guidatore rimasto nell'abitacolo. Durante 15 minuti interminabili di sorgevano un piccolo ospedale, un acquedotto lungo 5 km, le scuole vari tentativi, messi in atto con tenacia e forza di volontà, riusciva ad (asilo infantile, ele- estrarre di peso la persona esausta ma viva e a portarla sulla sponda mentari, professiona- per essere trasportata le), una cooperativa al pronto soccorso più agricola, una tratto- vicino. È mirabile atto di ria, due case d'acco- salvataggio che eviden- glienza per i forestie- zia il vivo senso di co- ri, la Chiesa, una men- raggio e altruismo del sa ed una biblioteca. Pellegrini, definito eroi- L'opera voluta dall'al- co dalla stampa locale, pino Franco Pini costi- e che fa onore alla no- tuisce un'azione di al- stra Associazione per la to valore morale e so- bella figura di un alpino ciale meritevole della meritevole di giusto ri- nostra gratitudine e Franco Pini riceve il premio “Alpino conoscimento a livello del nostro riconosci- dell’anno in congedo” dal generale nazionale”. mento”. Finocchio, comandante del Centro Adde- Terzo Bacino di Bibione Walter Pellegrini premiato dal prefetto Kenia, 2004 stramento Alpino e dal presidente Accinelli. (VE), 2004 Nicoletta Frediani. 28 8 - 2005 Premio Fedeltà alla montagna: Filiberto Cecchi la consegna a Scanno (L’Aquila) nuovo capo S.M.E. il 24 e 25 di questo mese

il premio più presti- gioso che assegna annualmente la no- stra Associazione: il Premio fedeltà alla montagna. Sarà in fe- sta tutto il paese di Scanno – quota 1.050, un vero gioiello ar- chitettonico e natu- l generale Filiberto Cecchi è il rale – nella valle del nuovo capo di Stato Maggiore del- Sagittario, in Abruz- Il’Esercito, in sostituzione del ge- zo. È la seconda volta nerale Giulio Fraticelli che ha lasciato che la scelta della l’incarico per limiti di età. La cerimo- ino Silla, alpino scaglione VII/96 speciale Commissione nazionale ca- nia si è svolta a Roma, alla caserma nel 9° reggimento alpini L’Aqui- de su un alpino abruzzese. Gandin, alla presenza del ministro D la, assegnato al servizio Meteo- Dino Silla, nella sua azienda agricola, della Difesa Antonio Martino. Al ge- mont, riceverà a conclusione di due produce formaggi e ricotte di ottima nerale Fraticelli dobbiamo il nostro giornate di festa, in programma per il fattura e, quel che più conta, seguen- grazie per la vicinanza alla nostra As- 24 e 25 di questo mese di settembre, do metodi assolutamente naturali. sociazione e al mondo alpino. 9ª Traversata dell’Etna (1-2 ottobre) A Catania e Nicolosi concerti della Fanfara della Julia

organizzata dal gruppi di Catania, Ni- • Domenica 2 ottobre: ore 8,30 tra- colosi e Linguaglossa. sferimento degli atleti nelle varie Questa edizione ha una valenza par- frazioni di gara; 10,30 partenza zo- ticolare e solenne: ospite della città na rifugio Sapienza-Etna Sud; 16 di Catania ci sarà la Fanfara della glo- premiazione in piazza Municipio a riosa brigata alpina Julia, che sarà Nicolosi. certamente accolta con grande entu- siasmo non solo dagli alpini siciliani ma da tutta la popolazione nel ricor- do – ancora ben vivo – della bellissi- ma adunata nazionale di tre anni fa. Era la Fanfara di Asso (CO) La Fanfara della Julia si esibirà a Ca- el numero di luglio, a pagina 48, tania la sera di venerdì 30 settembre Nl’addetto alle didascalie è incor- in piazza dell’Università e sabato 1 so in un errore di interpretazione: ha ottobre a Nicolosi. definito “Fanfara di Brigata alpina” la fanfara di Asso, della sezione di l 2 ottobre si svolgerà la 9ª Traver- Questo il programma della Traver- Como, a commento della fotografia sata dell’Etna, corsa in montagna a sata dell’Etna: che mostra il Labaro in parata ac- I staffetta ‘Trofeo Penne Mozze’ e • Sabato 1 ottobre: alle 8,30 ricogni- compagnato dal presidente Perona e Memorial Daniela Nicotra, riservato zione degli atleti del percorso di dal generale Frigo. Ci scusiamo con alle pattuglie femminili. La tradizio- gara; 16,30 alzabandiera a Nicolo- gli interessati e con i lettori, ma cre- nale competizione è indetta dalla Se- si; 17 celebrazione di una S. Messa diamo che l’errore sia lusinghiero: zione Sicilia, con gli auspici dell’As- nella Chiesa Madre; 18 sfilata per il essere scambiati per una fanfara alle sociazione Nazionale Alpini e del Co- centro cittadino, onore ai Caduti, armi ci sembra il massimo per una mando Regione militare Sicilia ed il incontro con la popolazione e cori fanfara di alpini in congedo. patrocinio del Comune di Nicolosi. È alpini. 29 8 - 2005 Huesca, caserma “ Sancho Ramirez”, solenne cerimonia in onore dei Caduti. Celebrata in Spagna la Giornata IFMS Il 19º incontro annuale dei soldati della montagna, secondo una tradizione avviata dal gruppo di Azzano San Paolo

a Federazione Internazionale dei de entusiasmo e portato a termine in steria del Circolo Ufficiali di presi- Soldati di Montagna (IFMS), modo encomiabile. Va anche detto dio) per interessamento del presi- L com’è noto, ha in calendario due che questi nostri "compañeros", dac- dente nazionale dell'A.S.V.M. Félix manifestazioni annuali (entrambe iti- ché fanno parte della Federazione, Generelo Gil, il presidente della se- neranti): il Congresso, durante il hanno sempre partecipato agli in- zione di Barcellona, Josè Liort Sau- quale s'incontrano i vertici delle va- contri programmati e sono stati sem- mell, con alcuni soci ha organizzato rie Associazioni federate, e la "Gior- pre presenti anche alla nostra Adu- la visita guidata della città e il mona- nata I.F.M.S.", che ha lo scopo, se- nata Nazionale. stero di Montserrat. Venerdì 3 giu- condo l'intenzione degli alpini di Az- Il 31 maggio, è partita da Luino alla gno, durante il viaggio per Huesca, zano San Paolo che la istituirono 19 volta di Nimes, prima tappa del viag- su invito del presidente nazionale anni fa, di far incontrare oltre i verti- gio, la "delegazione ANA" (54 alpini della "Asociacion de Artilleros Vete- ci, anche i semplici aderenti di que- provenienti anche dalle Sezioni di ranos de Montana", Esteban Galzada sta federazione internazionale. Bergamo, Pordenone, Vallecamonica Charles, si è tenuto a Lleida un in- L’appuntamento per la "XIX Giorna- e Varese). Della delegazione faceva- contro italo-spagnolo, il cui atto ta" di quest’anno era il 3 e 4 giugno in no parte il nuovo delegato della principale consisteva in un "rancio terra di Spagna, a Huesca, capitale Commissione per l’IFMS Gian Carlo di fratellanza", per ricambiare le at- dell'Alto Aragon, sede della Brigata Romoli, che rappresentava ufficial- tenzioni avute in Italia durante le Aragon I e della Scuola Militare di mente l’ANA, Sergio Bottinelli, già se- adunate e i congressi I. F.M.S. Montagna ed Operazioni Speciali. Un gretario generale IFMS e l’ex consi- Su invito dell'assessorato alla Cultu- grosso impegno organizzativo per la gliere nazionale Lucio Vadori. ra del governo della Catalogna la de- Asociacion Española de Soldados de Durante la sosta a Barcellona, ospiti legazione ha visitato sull'acropoli Montaña che lo ha assunto con gran- presso la "Residencia Militar” (fore- della città la cattedrale romanico-go- 30 8 - 2005 Cerimonia finale al monumento alla pace. tica, patrimonio dell'UNESCO dove, Un gruppo di alpini di Luino gradita sorpresa, ha incontrato una e di Torino a Montserrat con decina di alpini di Torino con il vice- i “Cazadores“ di Barcellona. presidente sezionale Mauro Gatti, pure loro ospiti degli “artilleros” e di- retti a Huesca. Durante il pranzo, al quale hanno partecipato le autorità civili e militari locali, Giancarlo Ro- moli, il consigliere nazionale Adriano Rocci (che non era presente alla “giornata”), Sergio Bottinelli, Lucio Vadori, Riccardo Giudici (uno degli ideatori della Giornata IFMS) e Mau- ro Gatti sono stati insigniti dell’Em- blema de plata de la asociacion per il lavoro svolto a favore dell'I.F.M.S. In serata, a Huesca, incontro con i rappresentanti della Francia, della Germania e della Svizzera. Sabato 4, il ciclo delle celebrazioni è iniziato alle 9.30 con il ricevimento guerre, sempre in caserma, con sfila- A tarda sera si è conclusa la brillante in municipio ed è proseguito con ta e salve di fucileria d’un picchetto cena di commiato, iniziata alle 21 una nutrita serie di impegni, tra i d’onore. sulla terrazza del Circolo del Golf del quali l’omaggio al mulo da monta- Dopo un gustoso rancio, preparato e Gratal; è stata una serata vivace ca- gna e l’incontro, nella caserma San- consumato nei locali della caserma ratterizzata da un "tono molto alpi- cho Ramirez, con il comandante la ed allietato dalle esibizioni di un no" che ha influenzato fortemente i brigata "Aragon I” ed i suoi ufficiali, gruppo folcloristico regionale, si è giovani spagnoli, piuttosto numero- durante il quale si è discusso sullo giunti, alle 18, all'ultima cerimonia si, trascinando con sé anche gli altri: stato attuale e sulle prospettive del- ufficiale al monumento alla pace, in terra di Spagna la Giornata I.F.M.S. le Truppe da montagna spagnole. La presenti le massime autorità cittadi- ha splendidamente prodotto quello mostra degli equipaggiamenti e ma- ne, civili, militari ed associative, con per cui è stata istituita. teriali in dotazione ha fatto degna discorsi di circostanza e lancio di co- Un grazie di cuore agli splendidi "Sol- cornice della solenne cerimonia mi- lombe. Significativa la massiccia pre- dados Veteranos de Montaña" per la litare in onore ai Caduti di tutte le senza di cittadini. loro squisita ospitalità. (l.v.) 31 8 - 2005 1 2 Per un giorno ancora in caserma i “veci” del Cividale

inquemila “veci” del “Cividale” to, tanto cara, vuoi perché aveva il Cinquemila (e forse più) si sono dati appuntamenti a profumo dei vent’anni, vuoi perché veci e bocia alla caserma C nel decennale dello lo spirito di corpo era forte e faceva scioglimento del glorioso battaglio- passare presto la fatica delle marce, Zucchi nel decennale ne. Una ricorrenza, fa notare il gene- la pioggia, la neve, le sudate sotto lo rale Maurizio De Stefani, presidente zaino. dello scioglimento del dell’associazione Fuarce Cividat” che A mezzogiorno, tutti in fila: veci disci- ha fatto confluire a Chiusaforte tan- plinati nella lunga attesa, senza guar- glorioso battaglione tissimi “ex”, secondo un crescendo dare l’orologio, consapevoli delle dif- che si riscontra ad ogni raduno fra i ficoltà, per riassaporare l’emozione monti del Friuli che li hanno visti, dal del rancio (e che rancio!). In quelle 1963 al 1995, ospiti della caserma pietanze, in quella sala mensa, c’era “Zucchi”. un po’ della loro storia. Cinquemila (e forse più) penne nere Ma naturalmente non era questa la che sono ritornate a casa. parte più importante. I tanti alpini ar- Li vedevi camminare nel cortile della rivati a Chiusaforte dal Piemonte, “loro” caserma, tenendo per mano il dalla Lombardia, dall’Emilia-Roma- nipotino, mostrando con orgoglio al- gna, dal Veneto e da ogni paese del la moglie, ai figli, le finestre della “lo- Friuli hanno partecipato, da veri pro- ro” camerata, lo spaccio, la porta car- tagonisti, alle celebrazioni per ricor- raia, la mensa, le scuderie. E gli occhi dare che, su quel piazzale, avevano luccicavano nel ricordare quei mesi visto dieci anni prima, sventolare per di naja, dura fin che si vuole, ma tan- l’ultima volta la gloriosa Bandiera di

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Guerra del “Cividale”. no toccato le corde della commozio- Quanti occhi lucidi allora, quanta ne, del ricordo e del rimpianto, meri- LE FOTOGRAFIE gioia dieci anni dopo nel ritrovare i tandosi l’applauso di quel piccolo commilitoni, i comandanti, quelle mare di alpini giovani e vecchi. Foto 1: Lo striscione del battaglione: mura e quelle stanze ripulite e, seb- Come sempre il momento più emo- 1909-1995. bene inutilizzate, piene di voci e di ri- zionante è stata la sfilata, preceduta cordi. da un reparto in armi e scandita da Foto 2: Al raduno hanno partecipato Le sezioni di Udine e di Cividale, con quattro fanfare. All’ammassamento le massime autorità civili e militari, l’Associazione Fuarce Cividat e il Co- tutti a cercare il cartello con il nume- con i consiglieri nazionali Antonio mune di Chiusaforte hanno organiz- ro ed il nome della propria compa- Cason e Dante Soravito De France- zato tre giornate intense di eventi e gnia. Dietro ad ognuno una folla. Da- schi. di manifestazioni. Che emozione il sa- vanti a tutti, i Reduci, ormai troppo bato mattina, schierati nel cortile (in pochi, i più applauditi. Tanti applausi Foto 3: La Fanfara di “Fuarce Cividat”. verità in modo non molto formale) anche per i nostri cari, meravigliosi, pronti per le “marce”, sentire lo zoc- amatissimi muli che, orgogliosi e fieri Foto 4: Una selva di gagliardetti dei colìo e vedere apparire tra le palazzi- hanno sfilato con noi. gruppi del Triveneto e di altre sezioni. ne delle compagnie i muli, provenien- Piace ricordare una delle ultime im- ti dalle scuderie (loro sì perfettamen- magini di quell’appuntamento che Sfilano i muli, e con loro, tanti te equipaggiati). E poi concerti di co- molti hanno chiesto diventi, d’ora in Foto 5: ri e di fanfare, mostre della Grande avanti, annuale. Sul piazzale della ricordi dei “veci” del battaglione. Guerra, di uniformi storiche ed una, Zucchi, durante la messa ed i discor- bellissima, che illustrava l’equipag- si, coloro che durante la sfilata porta- Foto 6: Una delle compagnie: la 16ª, giamento attuale degli alpini, escur- vano i cartelli delle varie compagnie detta La Bella. sioni in elicottero, messa al campo e dei blocchi, hanno posato il basto- celebrata da cappellani della Julia ne ai piedi. Uno solo svettava su tutti, Foto 7: Grandi e prolungati applausi (ad un altare da campo regolamenta- tenuto ben alto dal suo alfiere sopra per il picchetto armato. re del 1915), discorsi ufficiali ricchi di la marea di penne nere e bianche: era emozioni. Zelino Pagnutti, classe 1920, campa- Foto 8: Lo schieramento dei vessilli e Particolarmente apprezzati quelli del gne di Grecia, Albania e Russia. Uno dei gagliardetti alla caserma “Zucchi”. gen. Primicerj, comandante della Ju- di “Quota Cividale”. (foto De Stefani). lia, e del generale De Stefani, che han- Enzo Driussi

7 8 33 8 - 2005 A colloquio con l’ex comandante del 4° Corpo d’Armata alpino in vista dei Giochi invernali di Torino 2006 Incontro con il generale Pasquale De Salvia del Comitato organizzativo della XX Olimpiade

DI CESARE DI DATO no cambierà faccia – mi dice acco- Tre gli organismi gliendomi – interi quartieri saranno rimessi a nuovo e molti edifici ab- dei quali fa parte n incontro ad alto livello, certa- bandonati da oltre vent’anni dalle in- come rappresentante mente, considerato l’importante dustrie che li occupavano torneran- Uincarico affidato al generale De no a rivivere”. del Governo: il Comitato Salvia direttamente dal governo per i Quale è stato il momento in cui hai di regia, organo prossimi giochi olimpici invernali, assunto l’incarico? ma anche un incontro tra amici che, La mia nomina deriva dal rapporto di indirizzo da giovani capitani, si sfidavano sul- di amicizia instauratosi con l’on. le piste di fondo in Alto Adige per di- Frattini, oggi commissario europeo, politico-strategico, fendere i “colori” dei propri reparti quando comandavo il 4° CAA; un’a- il Toroc, che pianifica, di appartenenza. micizia sorta sui campi di sci dell’Al- Il gen. C.A. De Salvia, ha un curricu- to Adige. organizza e gestisce lum invidiabile: terminati gli studi Divenuto ministro ed avendo ricevu- le Olimpiadi e l’Agenzia accademici raggiunge la Brigata Ca- to la delega sui giochi olimpici di To- dore quale ufficiale delle trasmissio- rino 2006, l’on. Frattini mi ha scelto 2006, che progetta ni. Nel prosieguo della carriera pre- quale suo braccio operativo e rap- sta servizio alla brigata Taurinense, presentante della presidenza del e realizza i piani comanda il 4° battaglione trasmis- Consiglio dei ministri nell’ambito del di intervento sioni “Gardena” a Bolzano, è capo di Sistema olimpico. Questo per garan- Stato Maggiore alla Scuola Militare tire attraverso un alto ufficiale esper- Alpina. Si trasferisce a Verona dove to in attività operative, logistiche e svolge le funzioni di capo ufficio Ad- sportive, uno stretto coordinamento destramento e Operazioni presso il e un legame tra il comitato e i vari Comando Forze Terrestri Alleate ministeri e organi dello Stato per la Sud-Europa, è sottocapo di Stato soluzione dei problemi della pianifi- Maggiore del Comando NATO del cazione, dell’organizzazione e della Sud-Europa di Napoli nel periodo in gestione dell’evento. cui si svolgono le più importanti ope- Quando hai iniziato il tuo lavoro? razioni nella ex-Jugoslavia. Nel gennaio 2002, passato in ausilia- Da colonnello, è vice-comandante ria, sono stato inviato a Salt Lake della brigata Tridentina, che poi co- City, sede della XIX Olimpiade, quale manda come generale di brigata. Ge- osservatore per le misure di sicurez- nerale di divisione, ricopre l’incarico za: elaborai un piano per Torino, og- di vice comandante della Regione gi in atto presso la Prefettura. Il mio Militare Sardegna per poi divenire ruolo si è poi ampliato con la costi- comandante della Forza di interven- tuzione, nel 2003, del Comitato di re- to rapido a Firenze, concludendo la gia, organo di indirizzo politico-stra- sua brillante carriera quale coman- tegico costituito dai presidenti regio- dante del 4° Corpo d’Armata alpino. nali del Piemonte e della Provincia di Una carriera, dunque, quasi tutta Torino, dal sindaco di Torino, dal con la penna alla quale, mi dirà al presidente del CONI e da me quale momento del saluto, ha dato tutto se rappresentante del governo. stesso. Attualmente egli è consiglie- Avere un generale alpino ai vertici re del Comitato organizzativo per i è un onore per la Specialità. Quale XX Giochi Olimpici. è la tua “funzione di comando”? Mi accoglie nel suo sobrio ufficio di Faccio parte di tre organismi: nel già Il generale Pasquale De Salvia (a destra) Torino, al nono piano di una struttu- citato Comitato di regia, nel Toroc con il ministro Frattini. ra ripristinata per l’occasione. “Tori- (acronimo per Torino Organising 34 8 - 2005 Committee) e nell’Agenzia Torino Il generale Pasquale De Salvia (secondo da sinistra) con Frattini (terzo da sinistra) 2006. e alcuni membri dello staff delle Olimpiadi. Il Comitato di regia è il cervello e l’ente decisionale per la realizzazio- ne di tutti gli impianti: si interessa dello scenario ma non delle gare. È la parte politica della struttura; in esso ho pieno diritto di voto. Toroc pianifica, organizza e gestisce le Olimpiadi; ne sono il consigliere per il Governo e membro dell’ufficio di presidenza. L’Agenzia 2006 progetta e realizza i piani di intervento predisposti da Toroc: sono membro del Consiglio direttivo. Collaboratori? Non dedicati; mi avvalgo delle strut- ture esistenti presso i tre organismi. Ma preferisco il dialogo diretto e im- re buona parte dei settori con perso- to definito da un protocollo d’intesa mediato con tutti i direttori e con i nale ANA proveniente da tutte le re- tra Comitato e ministero della Dife- responsabili delle varie attività. In tal gioni per poter dare una visibilità sa. La maggior incidenza ricadrà sul- modo pago in prima persona: una ca- maggiore all’Associazione. Purtrop- le spalle delle Truppe alpine, che for- ratteristica tipica per noi alpini, dal po il territorio ha scarse possibilità niranno 2.000 militari con compiti di generale all’alpino. di accoglienza per cui il progetto è soccorso su tutte le piste, di rappre- In quale ambiente ti muovi? stato ridimensionato, accogliendo sentanza (fanfare), logistici (condut- L’ambiente è giovanile ed entusiasta. solo personale in grado di autoge- tori di frese, di pale gommate, di am- Il mio rapporto con i vari incaricati, stirsi: in sostanza, potranno interve- bulanze e molte altre attività). giovani professionalmente ben pre- nire alpini prevalentemente del Pie- Hai concorso alla stesura del pro- parati, è continuo e giornaliero per monte. Tuttavia 500 volontari giun- gramma delle gare? uno scambio di consigli, di idee, di geranno da fuori; i problemi saranno No; a quella fase hanno partecipato opinioni. È l’applicazione del buon risolti attraverso contatti tra ANA e Toroc, CIO e Federazioni interessate. governo del personale, caratteristi- Toroc. Mi farò parte diligente per su- Come ho detto, io mi interesso di tut- co di noi alpini: affrontare i problemi perare le difficoltà. to ciò che contorna lo svolgimento in tempo reale anche con la propria Quali i compiti affidati ai nostri vo- delle gare, ma non delle gare stesse. presenza fisica avvalendosi della lontari? E non è poco visto che la logistica con- propria esperienza e della professio- Prevalentemente trasporti e logisti- diziona la parte operativa, osservo nalità dei responsabili ai vari livelli. ca. congedandomi dal generale De Salvia E i volontari ANA? In che modo parteciperanno gli al- che non è venuto meno dalla sua rico- Inizialmente la mia idea era di copri- pini alle armi? nosciuta e pluriennale affabilità e cor- Il concorso delle Forze Armate è sta- tesia.

35 8 - 2005 A Varese il concerto dei cori dei congedati delle cinque brigate alpine e della Smalp Cantori del tempo appena concluso

cori dei congedati delle cinque brigate alpine si sono vice presidente vicario Vittorio Brunello, il vice presiden- I dati appuntamento a Varese sabato 2 luglio per ripete- te Giorgio Sonzogni, il consigliere nazionale Silvio Bot- re la bella esperienza dell’anno scorso a Creazzo, dove ter, il presidente della sezione Francesco Bertolasi e An- per la prima volta centinaia di giovani confluirono per tonio Verdelli, capo del gruppo Varese che festeggiava il cantare insieme. 75° di costituzione. Il loro entusiasmo è commovente: per cantare si danno Cosa dire di questa serata? Il compositore e maestro Be- appuntamento, si trovano in località diverse per la gioia pi De Marzi, che ha introdotto i brani come nessun altro di stare ancora insieme. Al teatro Apollonio, a Varese, avrebbe potuto fare, ha scritto la cronaca che pubbli- hanno dato vita a un concerto indimenticabile. C’erano il chiamo.

Come cantano i giovani alpini

DI BEPI DE MARZI tonio Verdelli, nella Sezione presiedu- ne, i nostri giovani ufficiali. Esemplari ta da Francesco Bertolasi. Una bella in tutto, anche nel cappello conserva- he vale costruire un grande tea- festa, cominciata alle 20 (che rassicu- to sobriamente, senza orpelli. No, non tro se poi l’unico microfono in rante, la nostra puntualità) di sabato 2 li chiameremo, stasera, Cori dei Con- C dotazione fa le bizze? Serata tor- luglio. Grande pubblico, festoso. Sul gedati: questi sono ragazzi che canta- rida, con l’aria condizionata incom- palco, a dare il benvenuto, il Coro no la felicità dell’appartenenza, dell’e- prensibilmente spenta, affidata allo Campo dei Fiori dell’ANA, diretto da terna appartenenza al Corpo degli Al- sventolio dei programmi di sala: l’alle- Aurelio Baioni. Compie 25 anni e canta pini. gro sfarfallare della fantasia. El fogo e Tranta sold, storie di boschi Ecco la Julia con due direttori che si È perfino bello, il moderno Teatro Ma- da difendere e dell’orgoglio in famiglia alternano, con risultati meravigliosi, a rio Apollonio di Varese, nell’ariosa per il figlio alpino. condurre i quattro canti previsti. Sono Piazza della Repubblica (Italiana). Il E c’è subito il Coro della Scuola Milita- Alessandro Pisano e Mario Lanaro. Da retropalco è uno spazioso cortile. A re Alpina, del 104° Corso AUC. Lo diri- Il Golico a Stelutis . Armonie far da guardia serena c’è la sede degli ge Giancarlo Comar e intona anche Il perfino nuove, esemplari per sobrietà. alpini sulla collinetta che s’innalza ap- testamento del capitano. Cantano con Poi l’Orobica con don Bruno Pontalto. pena di lato. Festa di Voci. Miracolo intensità, con profonda partecipazio- Come si fa a dire “monsignore in con- dell’armonia. Proprio quando il Go- verno cancella per sempre il servizio militare, inteso come Servizio e non come mestiere, eccoli, i giovani e i gio- vanissimi alpini, cantori del tempo ap- pena concluso. L’idea che è stata di Gianni Boscardin, capogruppo di Creazzo, Sezione di Vi- cenza, approda a Varese per i 75 anni del Gruppo della città, guidato da An- 36 8 - 2005 gedo”? Ama i colpi di teatro, il vivace cappellano penna bianca. Eccolo subi- to nella suggestione e nella commo- zione di Le voci di Nikolajewka. Fa en- trare altre 30 (trenta!) voci per un co- ro possente, sterminato, e conclude con Joska la rossa. La Taurinense, ora, con l’intelligente direzione di Thierry Negrin. Sono sol- tanto in dodici, ma sono qui a mante- nere la promessa fatta l’anno scorso a Boscardin. Dodici buone voci; e la tes- situra polivocale scorre fluida; e l’ar- monia è chiara, trasparente. Roberto Micheletti, di fluenti riccioli bruni a far da corona al , dirige il Coro della Brigata Tridentina. Entra- no a passo deciso, da scanzonato ad- destramento formale, e il pubblico, subito coinvolto, scandisce il ritmo. Il presentatore si commuove e si na- sconde tra le quinte e trattenere il groppo in gola. Micheletti parte sa- pientemente con Sul cappello che noi portiamo. Termina con Benia Calasto- ria, grido d’amore per tutti gli emi- granti, per tutti gli immigrati, i dispe- rati del mondo. Infine, Luca Pillon, con gesto morbido, preciso, dirige i suoi alpini della Briga- ta Cadore. Nel giorno della naja can- cellata si canta la tenerezza e l’amore di un tempo irripetibile. Ricordi di Bel- luno, del Piave, dei Monti del Sole, del Nevegal, della grande Foresta del Can- siglio. Riconoscenza a don Sandro Ca- praro, forzatamente assente, altra penna bianca della fede, inventore, con don Bruno Pontalto, della stupen- da avventura dei Cori Alpini alle armi. E vibra nell’aria il sorriso buono e se- vero del colonnello Tardiani, primo organizzatore dei Concorsi Corali pro- mossi dalla nostra Associazione. Poi c’è lo scambio dei ricordi, ma te- nuto nel tempo breve: gesti fraterni, poche parole, intense, efficaci, since- re. Sarà così anche domani, per tutto il giorno di festa. Il senso della memoria viene dato da Nelson Cenci, sempre misurato, profondo, saggio come san- no essere saggi i nostri reduci che ci insegnano a detestare la guerra. Or- mai è notte alta, su Varese, e si accen- de, con le stelle, il Sacro Monte. Tre ore di poetica armonia; ma si canta an- cora, stavolta tutti insieme. Trentatré, con la direzione trascinante di Mario Lanaro; Signore delle cime, con la com- prensibile emozione del sottoscritto, presentatore della serata. Momenti del concerto dei cori delle cinque brigate. Nella foto al centro Bepi De Marzi. 37 8 - 2005 Claudio Tubini Renzo Perfumi - Brescia Castel d’Azzano (Verona) mici pellegrini della "Marcia della della "Marcia mici pellegrini dal Don a Nikolajewka" memoria - Brava, Michela A dell'agosto 2003 vi ricordate di Miche- 2003 vi ricordate dell'agosto Rossa- La bella ragazza di la Guarise? a venire (VI), che ha voluto no Veneto personalmente i luoghi do- conoscere ha combattuto e ve suo nonno, alpino, sofferto e che le raccontava quando lei era bambina? è arruolata volon- Ebbene, Michela si e, dopo il periodo di taria nell'Esercito ha chiesto ed addestramento iniziale, trasferita alla Scuo- ottenuto di essere Alpina di Aosta. Ed è entu- la Militare del suo cappello siasta. È entusiasta con pieno portare alpino che ora può che siamo diritto. Mi ha confessato stati noi, come lei pellegrini in Russia, ancora di più gli alpini e a farle amare questa sua scelta ad invogliarla a fare di vita, lasciando la sua attività civile ed anche la sua passione sportiva qua- di calcio. le arbitro "alpi- che si possa definire Credete nità" la scelta di Michela? Penso che dubbi. Credo non ci possano essere di orgogliosi che dobbiamo essere aver contribuito ad una tale scelta. Brava, bravissima, Michela! Con i no- stri complimenti hai ancora di più il grande affetto. nostro Renato Corrado Da padre a figlio tazione di Parma, domenica sera: dopo la sfilata gli alpini tazione di Parma, domenica sera: dopo della stazione, in attesa di affollano le sale e i marciapiedi ). In tre giorni sei granate ). In tre S rientrare alle rispettive residenze. Osservo residenze. alle rispettive il via vai, ascolto la rientrare chiassosa, ma non scomposta, allegria. E, quasi come un richia- in un’altra stazione. momento, mo, mi torna alla mente un altro at- pomeriggio di un giorno di novembre, tardo 1960: nel Brescia il mio per iniziare Verona dovevo raggiungere tendevo un treno: niente ami- servizio come alpino. Era con me mio padre, militare pacato, qua- parlare il nostro Ricordo ci, o altri, solo mio padre. si lento; ma c’era qualcosa di diverso dalle conversazioni prece- – combattente della Grande Guerra – non ver- denti. Mio padre sava su di me raccomandazioni o “istruzioni per l’uso”; sembra- con convin- va che stesse passando le consegne serenamente, con gli occhi l’importanza zione; sentivo che voleva farmi capire di quel momento. dal finestrino lo seguii con lo Ci salutammo e salii sul treno, di vista. Ho ripensato fin che la distanza ci fece perdere sguardo di non tante volte a quel saluto; mi sono spesso rimproverato grazie per quel gesto, per il mio aver manifestato calorosamente in quel momento, importante per me, importan-la sua presenza alpino del Pasubio con il “Monte Berico”, te per lui. Mio padre, alpino tutto d’un pezzo, mi passava il testimone orgogliosamen- tempo del viaggio. tutto il breve te. Ho pensato a mio padre il cancello della caserma, ho Quando, a Montorio, ho varcato Poi… la naja è naja! qualcosa di “familiare”. percepito Kinniya dopo lo Tsunami Kinniya i guerriglieri Tamil – n.d.r. i guerriglieri Tamil Gigi Ceva - Valenza (Alessandria) Gigi Ceva - Valenza ggigiorno una più relativamente diffusa la facilità e disponibilità economica, ggigiorno una più relativamente le portecelerità di spostamenti hanno spalancato Adunata Na- dell’annuale Ma quei trabiccoli, proprio... Sri Lanka: ritorno da Sri Lanka: numeri grandi fanno notizia, quelli piccoli sono quelli che (si) contano. II medi- che (si) contano. piccoli sono quelli fanno notizia, quelli numeri grandi tren- dell'ospedale: resta quel che a vedere tristi ci accompagna co dagli occhi I O tadue sono i pazienti mortitadue sono suoi colleghi. Lui c'era ed infermieri, e sei tra medici ed è scappato la moto ha inforcato il pericolo Quando ha percepito quel giorno. morti Nella scuola accanto sono invece 44 bambini, in quella verso l'entroterra. facil- si rimarginano teoria di piccoli numeri, quelli che non casa altri 4, ... lunga ora dei 300.000 mor- notizia, ma sono anonimi, chi si ricorda mente. I grandi fanno affolla le tende è vivo, pieno di gente che ti? Oggi l'ospedale sotto in confuso or- con la penna nera osservano Angeli dine la veranda di ingresso. tutto si svol- che ad intervenire per un qualsiasi aiuto, foss'anche un bicchier pronti ga nell'ordine, del cielo. occhi si riflette l'azzurro nei cui e le infermiere, d'acqua. Poi i medici, si é accanita su una povertàLa violenza della natura che ha ridotto a miseria. Ma con- bombe gettare da tempo inaridito l'animo e può ancora non ferma chi ha già ( la popolazione inerme tro hanno prosciugato a qualcuno le poche lacrime non ancora piante. a qualcuno le poche lacrime non ancora hanno prosciugato davanti al qua- un altare ad ogni angolo, si può trovare È strano, in questo paese, tempio induista, una moschea o dio: una stupa buddista, un il proprio le pregare davanti a vengono proferite preghiere una piccola edicola cattolica. Chissà quali dalla sua po- L'unico che sembra capire, questi altari, se di pace o di intolleranza. che un gior- è quel Cristo che ci ricorda sizione privilegiata dall'alto della croce, al male. no anche Lui ebbe a soccombere zionale a tanti; ad Alpini e non, ai portatori di me- di alti valori ed ai collezionisti cappello alpino (più o meno guadagna- daglie commemorative. Ma non basta un del più importante appun- degno protagonista di essere to) per poter affermare Non tutti sanno affidarsitamento annuale della nostra associazione. alla propria a no, di amico degli alpini) per mostrare, sensibilità e dignità di alpino (e, perché chi ci osserva, significato della no- quale sia il reale in quel giorno, in quella città. Molti, stra presenza esibendo il cappello alpino in testa nel ridico- troppi, alpini autenti- lo tentativo di mascheramento con gli falso credi- ci, vanno per la città di turno millantando (con l’aggravante di un rilevante nu- to. Molti, troppi le vie cittadine infestano di alpini fra di loro) mero di demenziali mezzi che solita- scorrazzando a bordo stracarico di in- traino un rimorchio a mente recano dividui. E non mi si ven- tutto questo viene tollerato? Perché perché altrimenti, è possibile fare che non ga a dire la che non è possibile eliminare come dire sarebbe violenza dagli stadi calcistici. Molto più realistica- mente ...non lo si vuole. voglia di dire: Dopo 41 Adunate nazionali mi verrebbe “Basta, non ci vado più!” Ma ecco che, come d’incan- to, arriva la domenica, ecco la grande sfilata aperta alpini con le gloriose i reparti dalla fanfara militare, ecco con le tante medaglie d’Oro, il Labaro bandiere, la straripante “maggioranza silenzio- infine avanzare identità, mo- della propria ed orgogliosa sa”. Ordinata gli al- stra chi veramente siano e cosa rappresentino stanno al fianco che meritatamente ne pini e coloro (senza cappello alpino) condividendone l’impegno oggi com’è stato ieri e come sarà domani. Così eccomi qui ansioso dell’arrivo del maggio 2006 con la 79ª Adunata nazionale. Però, quei “trabiccoli” proprio... 38 zona franca 8 - 2005 I libri recensiti in questa rubrica si possono reperire presso la Libreria Militare (via Morigi 15, angolo via Vigna, Milano; tel. 02-89010725) in biblioteca punto vendita gestito da due alpini.

CI RICONOSCEREMO SEMPRE DUE ALPINI, DUE GUERRE FRATELLI DI LIBERAZIONE 1915-1918 rnesto Damiani descrive con 1943 - 1945 Eminuzia di particolari l'avventura cco una raccolta cronologica di fat- degli allievi ufficiali di complemento, Eterelli vissuti nel secondo conflitto classe 1922, nella guerra di liberazio- mondiale da un giovane ufficiale di ne, tra i quali il padre Gino. complemento degli alpini, apparte- Partendo dalla consultazione di alcu- nente al Corpo Italiano di Liberazione, ni testi e dalla riscoperta di diari ine- raffrontati a quelli di un suo zio omo- diti, cui aggiunge le testimonianze nimo, ufficiale degli alpini, caduto dei sopravvissuti, ricostruisce la storia nella prima guerra mondiale e suo degli AUC volontari della guerra costante punto di riferimento. La nar- 1943/’45: Montelungo, Monte razione è supportata da memorie, Marrone, Iesi sono le tappe principali diari, fonti militari e permeata dalla della storia. Un volume avvincente, testimonianza di una storia esigenza dei giovani ufficiali di essere di esempio, in ogni circo- per troppi anni dimenticata, quella del primo nucleo del rin- stanza, per i loro alpini. Il tutto si materializza nella conoscenza novato Esercito italiano che si battè valorosamente, a fianco della natura storica dell'alpino, sugli errori tattici delle istituzio- della 5ª e dell'8ª Armata, da Cassino fino alla linea gotica. Una ni, militari e politiche, sullo snaturamento del Corpo degli alpi- raccolta di testimonianze raccontate da una quindicina di AUC ni. Ben vengano libri come questo per far comprendere che l'al- che l'autore segue dall'8 settembre ‘43 fino al ritiro del CIL pinità è un complesso di virtù che, in guerra, sbocciano nella dalla linea gotica. Sicuramente inedita è la conclusione che coscienza del dovere congiunta ad una grande umanità e, in riporta il loro inserimento nella vita civile, al termine dell'osti- pace, si evidenziano nell’operosità e nella solidarietà. lità: chi funzionario dello Stato, chi insegnante, chi libero pro- fessionista. Ma, tutti, con una vita onorata e ricca di successi. EDOARDO VERTUA E EDOARDO VERTUA DUE ALPINI, DUE GUERRE DI LIBERAZIONE ERNESTO DAMIANI 1915-1918 / 1943-1945 CI RICONOSCEREMO SEMPRE FRATELLI Pag. 255 – euro 12 Gli allievi ufficiali nella Guerra di Liberazione 1943-1945 Bellavite Editore - Missaglia (Lecco) Pag. 199 – euro 20 Tel. 039/9200686 – fax 039/9200688 Nordpress Edizioni S.r.l. - Via Maffoni 43 - 25032 Chiari (BS) www.bellavite.it - [email protected] Tel. 030/7000917 – fax 030/70001683 www.nordpress.com [email protected] LA PRIMA (E ULTIMA) GUERRA MONDIALE CON GLI AUTOCANNONI SUI FRONTI l generale Gianni Marizza, che ci ha Iabituato a libri “seriosi” e ben docu- DELLA GRANDE GUERRA mentati, oggi ci intrattiene sulla fan- l conte Valmarana, ufficiale di arti- tapolitica. Immaginando che la prima Iglieria, partecipò alla Grande Guerra guerra mondiale fosse stata vera- spostandosi su quasi tutto il fronte ita- mente l’ultima a devastare l’umanità, liano con la sua batteria di autocanno- ipotizza gli avvenimenti che sarebbe- ni da 102 mm. Dall’Isonzo al Carso, dal ro potuti accadere dal 1917 ai giorni Pasubio al Grappa, dalla Valsugana agli nostri se gli USA si fossero alleati con Altipiani, egli fu testimone delle più gli Imperi Centrali. Ciò sarebbe dipe- grandi battaglie combattute dal Regio so dal voto che il deputato Thomas Stone (anzi Stein) espres- Esercito. Il volume riporta dettagliate se al congresso americano del 1776. Si doveva decidere quale note esplicative ad ogni capitolo ed lingua adottare per i neonati USA: se l’inglese o il tedesco. Il una esauriente ed ampia trattazione risultato era di perfetta parità quando si presentò al voto Stone sugli autocannoni, specialità poco o Stein, ultimo della lista. Egli decise per il tedesco e questo conosciuta dell’artiglieria. Molto ricco e determinò, 141 anni dopo, la scelta di campo della sua nazio- finora inedito è il materiale fotografico. ne nel conflitto mondiale. Libro divertente, lievemente ironico, tale da incuriosire; tant’è che lo si legge, come si diceva un ANDREA DI VALMARANA tempo, “tutto d’un fiato”. (c.d.d.) CON GLI AUTOCANNONI SUI FRONTI DELLA GRANDE GUERRA GIANNI MARIZZA Isonzo-Carso-Pasubio-Carzano-Altopiano di Asiago LA PRIMA (E ULTIMA) GUERRA MONDIALE Monte Grappa-Piave-Montello-Vittorio Veneto Pag. 174 – euro 12,90 A cura di Claudio Gattera Il libro va richiesto a: SPP - Studio Promozione Pubblicitaria a Pag. 209 – euro 20 mezzo fax 0165/40001 o tramite mail a: [email protected], Gino Rossato Editore – Novale di Valdagno (Vicenza) oppure telefonando a Vizzi, tel. 335/5471698; Tel. 0445/411000 Il pagamento va effettuato sul c/c postale 51583334 intesta- [email protected] – www.edizionirossato.it to a Antonio Vizzi - C.P. 286 - Aosta 39 8 - 2005 belle famiglie Questa è la grande e bella famiglia alpina del ten. col. Luigi G. Battista SILVE- STRI, cl. 1919, Medaglia di Bronzo sul Fronte occidentale, reduce di Russia e poi per quasi 2 anni internato in Germania, andato avanti nel ’97. Sono, da sinistra in piedi, il figlio, sergente Gianluigi, cl. ’50, 27° ACS e SMALP nel ’70; i nipoti Eugenio, cl. ’78, 6° rgt. a Brunico e Gregorio, cl. ’82, 24° rgt. di manovra Dolomiti a , il genero Giuseppe LANFRANCONI, cl. ’40, SMALP nel ’63, il nipote Alessandro LANFRANCONI, cl. ’79, btg. “Morbegno”; il figlio, ten. Clemente SILVESTRI, cl. ’58, 93° AUC, btg. “Tirano”. Accosciati da sinistra: i nipoti Filippo SILVESTRI, cl. ’75, 24° rgt. di manovra “Do- Dal gruppo di Udine Rizzi, foto ricordo lomiti”, Marco, cl. ’73, genio trasmissioni, Matteo, cl. ’75, genio guastatori, Fran- dei gemelli MENEGON: Giancarlo e cesco LANFRANCONI, cl. ’76, comando 6° Alpini e Giacomo BRACCHI, cl. ’82, Valter, ritratti durante il C.A.R. a Bas- btg. “Morbegno”. Aggiungiamo che raramente ci è capitato di vedere un così sano del Grappa. consistente nucleo familiare… alpino. Onore, dunque, a questa famiglia e alla “scuola” nella quale è cresciuta.

Ecco la famiglia MOLINARI del gruppo di Forgaria nel Friuli (sezione di Udine). Sono Rino, btg. “Gemona”, suo fratello Massimo e il papà Claudio. Hanno fat- Luca ZANETTIN, VFA del 7° Alpini a to naja al btg. “”. Feltre nel giorno del giuramento con il papà Guido, cl. ’54, sergente dell’8° Ecco la famiglia SARTORI del gruppo Alpini, btg. “Cividale” e i 4 zii della bri- di Lusiana (sezione di Vicenza). Sono gata “Cadore”: da destra Luigino, cl. nonno Paolo, cl. ’28, btg. “Aosta”, i ni- ’60, caporal maggiore, Gianni, cl. ’56, poti Jonny, cl. ’81 e Alessandro, en- btg. “Feltre”; a sinistra di Luca, France- trambi del 7° rgt. della “Julia” e il figlio sco GRISELIN, cl. ’61, caporal maggio- Franco, cl. ’52, in servizio a Pieve di re al reparto comando e Andrea, cl. Cadore. ’66, btg. “Feltre”.

Il neo alpino Francesco MAZZAROLO abbraccia papà Ilex, socio del gruppo di Coste-Crespignaga-Madonna della Salute (sez. di Treviso). Al loro fianco, il cugino Michele e lo zio Armando.

Papà Anacleto MOLTENI, cl. ’33, ser- gente della SMALP ad Aosta è con il fi- glio Alberto, btg. alpini “Tirano”. Dal gruppo di Cordignano (sezione di Ecco gli alpini FIORELLI del gruppo di Vittorio Veneto) papà Pietro FRANCO, Valmasino (sezione di Sondrio). Sono cl. ’37, 6° compagnia del btg. “Tolmez- papà Rino, cl. ’41, 8° rgt. della “Julia” e zo” con i figli Silvano, cl. ’63 e Danie- i figli Gioacchino, cl. ’74 e Renzo, cl. le, cl. ’77, entrambi del 3° rgt. artiglie- ’81, entrambi dell’11° rgt. della “Tri- ria da montagna. dentina”. 40 8 - 2005 alpino chiama alpino

SAN CANDIDO, ANNI 1960/61 San Candido anni ’60/61: 21° Alpini di posizione. Te- lefonare a Gino De Mari 0438-85496 o al 360-563521.

BASSANO NEL 1940 nell’ottobre del 1940: 25° corso SAUCA. Contattare Claudio Paulin, 041-924174. DON SILVIO MARCHETTI Mario Bozzato cerca noti- zie del suo concittadino tenente don Silvio Mar- chetti, cappellano del btg. A SAN CANDIDO, Morbegno, 5° Alpini, divi- sione Tridentina. Caduto GRUPPO BERGAMO in Russia a Kantemirowka Lino Pasquini (con la boc- mentre assisteva in una ca da fuoco di un obice da baita un gruppo di feriti, è 75/13, del peso di 105 chi- stato decorato di una me- li) cerca i commilitoni del- FORNI AVOLTRI, ANNI 1965/66 daglia di Bronzo (1941) e la 31ª batteria, gruppo Brigata Taurinense e btg. Mondovì a Forni Avoltri (Udi- di due Croci di guerra al Bergamo, che erano a San ne), negli anni ‘65/66. Contattare Adamo D’Alessandro, valor militare (1940-41). Candido nel ’51. Il coman- al nr. 339-7759697. Se qualcuno si ricordasse dante di allora era il tenen- di lui è pregato di contat- te (ora generale) Giorgio tare Mario Bozzato, al nr. Donati. Telefonare a Pa- 041-494605. squini al nr. 347-1633535. ADUNATA DEGLI ARTGILIERI DELLA JULIA Bruno Frasson, 2°/’66, 3° rgt. artiglieria da montagna del- la Julia, reparto comando, gruppo Udine, caserma Canto- re di Tolmezzo (Udine) cerca i commilitoni che non vede ARMANNI dai tempi della naia. Telefonargli al nr. 049-5974223. DOVE SEI? Angelo Greppi cerca il 161º CORSO AUC commilitone Armanni del Si ritroveranno l’8 e il 9 ottobre ad Aosta gli allievi del 35ª COMPAGNIA 4° genio Alpini, con lui 161° corso AUC della scuola militare alpina, a 10 anni nella foto scattata a Terla- dalla naia. Telefonare a Gianpietro Nodari 349-0996525. DEL BTG. SUSA no (Bolzano) nel luglio Btg. Susa, 35ª compagnia, del 1943. Telefonargli al Si ritroveranno il 16 ottobre alle ore 9 a Stolvizza e a di stanza a Pinerolo, ca- nr. 348-3261988. Prato-Resia (Udine) gli alpini della cp. Pionieri per serma Berardi, negli anni ricordare la costruzione della strada che collega Stol- 1975/1976. Chi si ricono- SILANDRO, vizza a Coritis, negli anni 1959/60. Per informazioni sce telefoni a Agostino contattare Bruno Sancandi, al nr. 0432-282546. Morra (nella foto è il pri- ANNI 1961/62 mo a sinistra con la siga- Alberto Faletti cerca i retta) cell. 368/7782719, commilitoni che negli an- dalle 20 alle 22. Il proget- ni 1961/62 erano a Silan- LUPI DELLA MONTE BIANCO to è di organizzare un in- dro, reparto comando, Il 22/23 ottobre avrà luogo a Biella il 9° raduno dei contro a 30 anni dalla fine gruppo Bergamo. Contat- “Lupi della Monte Bianco”. Il programma dettagliato del servizio militare. tarlo al nr. 339-2735910. è visibile sul sito: www.lupidellamontebianco.it Per informazioni telefonare a: Zappa 035/463273, 41 Berta 339/3373701, Capretti 339/5237085. 8 - 2005 Non si vedevano da 35 anni, quando erano genieri del 2°Non si vedevano da 35 e 3°/’68, di Bressanone. Si sono ritrovati nei pressi di alla caserma Vodice con l’allora capitano (oggi generale di divisione) An- Affi (Verona) tonio Manco. AUC 42º CORSO anni: sono gli AUC del 42°Di nuovo insieme dopo 39 corso che parteciparenel ’66 erano alla SMALP di Aosta. Per nel gennaio raduno per i 40 anni dal congedo, contattare Dario Dal al 2006 011-3833077. oppure Mario Ferreri, Cason, 335-8499310; BTG. L’AQUILA, 1972/73 BTG. L’AQUILA, negli anni ‘72/’73 anni gli alpini che Si sono incontrati dopo 33 Nella foto, al centro, i generali a . erano nel btg. L’Aquila si spera più numero- Liuzzi e Monaco. Il prossimo appuntamento, oppure a 347-6401374; a Ghilino, si, è per ottobre. Telefonare Nonni, 339-8016266. All’Adunata di Trieste, dopo 43 di Trieste, All’Adunata anni, gli ufficiali del 27° corso AUC che erano alla SMALP di Sono: Tommaso Aosta nel ’61. Nicolao, Sergio Massalin, Gio- vanni Prestini, Alberto Casol e Beppino Mottes. Beppe Gristina di Paler- mo e Giorgio Francia della sezione di Aosta si sono anni dalla tragedia trovati a 50 Gavia, dove precipitò del Passo nel vuoto un autocarro leggero alpini. con 18 sopravvissuto all’inci- Francia, dente, aveva conosciuto Gristi- na che si era adoperato per trasportare di le salme a Ponte Legno. A Pozza di Fassa a 40 anni dal di Fassa A Pozza congedo. Sono: Egidio Rossato Bonaglidi Fabrizio di Valdagno, Cincelli di Pozza di Lucca, Vito Boccardi di Tarcisio di Fassa, Ardesio e Luigi Marella di Bor- go Roma (Verona). Al raduno di Castino (Cuneo) si sono ritrovati i reduci di Rus- sia, della compagnia comando del btg. Ceva. Li vediamo posa- re fieri per la foto ricordo. I commilitoni del 1°/’39, 75ª cp., btg. Pieve di Cadore, si sono ri- 75ª I commilitoni del 1°/’39, in- il prossimo dopo 42 anni. Per trovati a Monte Berico (Vicenza), oppure contro contattare Domenico Chemello, 0424-833644; Astenio Carolo, 0444-550293. 75ª - 1º/’39 18º ASC ANNI 1961/62 18º ASC ANNI Gli allievi del 18° scuola militare alpina di Aosta, della ASC corso Como. ritroveranno sabato 8 ottobre sul lago di si anni ‘61/62, oppure Giancarlo Bendin, 041- Contattare Pietro Re, 031-427828; 5020275. 42 incontri 8 - 2005 nr. 0332-231494. simo incontro( Abbadia AlpinadiPinerolo,sisono incontratiaVarese. Per ilpros- I genierialpinidellaTaurinense cheneglianni‘65/66eranoad la compagniacomando. mente comandanteevicedel- nente MarioDelich,rispettiva- tano EnnioMistichellieilte- duno delCividale,l’alloracapi- dussin hannoincontratoalra- vanni MariaBassoeLinoBer- A 49annidalcongedo,Gio- erano allacasermaMusso. AostadiSaluzzo,cheneglianni‘77/78 delgruppo neri, artiglieri eMei- AostadiFossano. Sono:Rossino, Simeon,Bertana gruppo alpineinservizionel condueartigliere Si sonofattifotografare Grazie adunanotiziapubblicatasu ni fa. mione. Sonoglialpinidel5°,3°/’38 cheeranoaMerano42an- ma tutticonilcappello!,n.d.r. °da montagna,brigataJulia. 3° Belluno, 23ª batteria,gruppo erano aCividaledelFriuli nella Cittadella. Neglianni‘52/53 di e AttilioZurlodelgruppo diSanZenoCassola gruppo ni. SonoGaetanoBoindel Di nuovoinsiemedopo53 an- L’Alpino , sisonorivistiaSir- ), contattareRicci,al dunata diTrieste. corsoanni‘65/66:eccoliall’A- Erano allaSMALPdiAosta,nel9° lio Masi,055-641352; oppureRomeoSalvarese, 0444-926273. loro capitanoAramisAnsaloni.Per futuriincontricontattare Aure- A Glorenzaa44annidalcongedo, glialpinidella368ª cp.con il 368ª COMPAGNIA la JuliaaUdine,nel’60. damontagnadel- l’Adunata diTrieste. delR.C.R.,3° Eranoartiglieri sisonotrovatidopo44annial- Candotto eArmandoDelNegro Bor,Pierluigi GiuseppeTami, Zorzini,Franco Vittorio Iacuzzo,Luigi

8 -2005 43 incontri è una famiglia alpina) han- no commemorato coloro che sono andati avanti, in guerra e in pace. Poi hanno posato per la fo- dell’album di to ricordo gruppo. Manca uno dei so- ci: Bepi Missinato, foto- grafo del gruppo e nella quotidianità; in questo ca- era die- so, come sempre, l’obiettivo. tro tadine, con il vessillo sezio- Marco nale, il presidente e Zignone, 25 gagliardetti del comitato le bandiere “Città di Borgose- Tricolore sia” e della sezione “Fami- glie Caduti e Dispersi”. Una S. Messa è stata celebrata a suffragio degli alpini “anda- ti avanti”. Nella foto: alcuni reduci del- la Sezione. e penne nere di Camper- e penne nere togno si sono date ap- l bel gruppo di Sacile ha scelto come escursione PORDENONE VALSESIANA Il gruppo di Sacile al tempio-ossario di Timau Campertogno: raduno a 60 anni raduno Campertogno: della guerra dalla fine I L annuale la visita al tempio- uno dei ossario di Timau, luoghi sacri della Grande in memoria Guerra eretto dice che – come di coloro la scritta del portale – offri- vita alla pa- la propria rono tria. Alpini, amici degli alpi- ni e mogli (importanti, per- ché la famiglia di un alpino puntamento con i reduci - in della sezione Valsesiana tutto una quindicina, tra i quali il più anziano, Marino Angelino Giorset, classe il 60° 1913 - per ricordare anniversario dalla fine del- la seconda guerra mondia- le. Hanno sfilato per le vie cit- dinamento. Ha risposto il gen. Roberto che Fontana le origini del ha ricordato Corpo degli alpini, i tratti salienti della sua storia e la struttura associativa del- l’ANA, evidenziando i valo- ri che la contraddistinguo- no. Dopo il rituale scambio di suggellato oggetti ricordo, di ma- strette da calorose no, la serata si è conclusa con l’inno della brigata po- lacca cantato dai polacchi cui ha fatto seguito l’inno degli alpini cantato da tutti gli italiani, fieri di apparte- ad un'unica, grande nere ed inimitabile “ famiglia al- pina”. Nella foto: la stretta di mano tra il gen. Miroslaw Rozmus e il gen. Roberto Fontana, i quali si sono fatti fotografa- re dopo essersi scambiati i cappelli. Fra loro il gen. Bo- ruta, nel tradizionale costu- me polacco. (Foto di Gior- gio Bordin). l gruppo alpini San Mar- co, durante un viaggio in BASSANO DEL GRAPPA BASSANO DEL Incontro di alpini veneti e polacchi Incontro di alpini I Polonia ha incontrato, a Za- copane, nella catena dei una rappre- monti Tatra, sentanza di alpini polacchi. Con gli alpini di San Marco, guidati dal capo gruppo un gruppo Moretto, Mirco dell’Associazione “Amici della Montagna Gino Sarto- alpino ri” con il presidente Comacchio, e il brig. Tito gen. Roberto Fontana, so- cio del gruppo. polacca La rappresentanza era composta dal brig. gen. coman- Rozmus, Miroslaw dante la 21ª Podale Rifle- man Brigade (unica brigata polac- alpina dell’esercito co), dal suo aiutante di campo, e dal novantenne gen. Boruta, nipote del fon- della brigata polac- datore ca. Il generale polacco ha rie- vocato la storia della briga- ta dalle origini (1918) ad oggi, tratteggiandone l’or- 44 dalle nostre sezioni 8 - 2005 datori GuidoBuzzo,Er- commemorativi aisocifon- consegnati iguidoncini Nell’occasione sonostati riato. le associazionidelvolonta- non sologlialpini,matutte cui sitrovano adoperare in ha parlatodelledifficoltà Mario capogruppo Roberto Il popolazioni indifficoltà. tezione civileafavore delle ziative disolidarietàePro- in tempodipace,conleini- di guerra,masoprattutto pegno deglialpiniintempo scimento unanimeall’im- Cadore. Èstatounricono- radunodellasezione 16° go, festeggiatoduranteil gruppo ANAdiCampolon- del rità inoccasionedel50° delleauto- molti interventi lore èstatoiltema-guidadi L’ Raduno sezionaleaCampolongo CADORE della PatriaedelTrico- attaccamento aivalori di Ovaro, hareso glionoriai po bandisticoVal diGorto ma, accompagnatodalCor- combattentistiche ed’ar- tanze delleassociazioni alpini, avierierappresen- di rimonia illungocorteo dice- nale ANA.Inapertura sezione econsigliere nazio- nio Casonpresidente della fano SilverDeZolteAnto- tri, ilsindacodiSantoSte- ba, hannoparlato,traglial- compagnata dalcoro Peral- Al terminedellaMessa,ac- donata dalprof. Doglioni. ma "MadonnadelPiave" ospiterà anchelabellissi- Alpini delCadore”, che del museodei“Volontari giungere allarealizzazione confermata lavolontàdi po dal1954al2001.Èstata Quattrer primocapogrup- data lafiguradiValerio De Bettinedèstataricor- manno PomarèeBortolo Caduti almonumento dedicato all’a- ve". donna delPia- lata ela"Ma- durante lasfi- Campolongo ANAdi gruppo Nelle foto:il De Zolt. viere Arturo sidente dellaProvincia cesco Sciarretta, ilvicepre- l’assessore regionale Fran- con ilsindacoGinoFosca, civili, militariereligiose presenti numerose autorità All’inaugurazione erano sizione dalComune. nuova sede,messaadispo- Il quartetto composto da Il quartetto ni. imposte intre competizio- anno consecutivosisono bassomero, cheperilterzo squadre delgruppodiRo- Ottimo ilrisultatodelle ni golfisti”. Campionato nazionalealpi- naggio eCadenabbiail“29° G S del gruppodiTrasacco Nuova sedeperglialpini campioni digolf Gli alpinidiRobassomero ABRUZZI TORINO Trasacco hannouna li alpinidelgruppodi nice delGolfClubdiMe- i èsvoltonellabellacor- Leone. e lamadrinaMargherita capogruppo ErnestoSforza Enrico Tabellione Addis,il il vicepresidente vicario zionale OrnelloCapannolo, ce, l’allorapresidente se- carabinieri ArmandoCro- Retico, ilcomandantedei gliere provinciale Vincenzo Oreste Cambise,ilconsi- iiul °Lordo. dividuale 1° come campioneitalianoin- Parisi sièinveceimposto Netto disquadra.Corrado magalli haottenutoil1° mo FerrarieGiancarloFu- Carca, EnzoChiadò,Massi- team formatodaMassimo Lordo disquadra,l’altro Corrado Parisihavintoil1° Cameran, FrancoFissore e Ferruccio Enrico Bertaina,

8 -2005 45 dalle nostre sezioni numento ai Caduti e pro- inter- un breve nunciare i valori vento per elogiare alpini. Ha concluso il consi- Ne- nazionale Alfredo gliere biolo che ha portato il salu- Corrado to del presidente e ringraziato gli al- Perona pini di Coniolo, esortandoli uniti con il sempre a stare capogruppo e solidali loro con il primo cittadino: per- ché è importante fortifica- la famiglia alpina ed es- re consapevoli delle pro- sere prie radici. Nelle foto: il monumento ai Caduti, le autorità e i reduci durante la cerimonia dell’i- naugurazione. vorato la fibra killer. L'operazione è stata un ve- i vasetti, successo. Tutti ro 5.000, sono andati oltre esauriti già prima del mez- zogiorno della domenica. Il 16.000 eu- ricavato di oltre offerte per un to- ed altre ro è stato tale di 20.000 euro devoluto al Cermes, il cen- che si tro- per la ricerca tro la ASL 21 di Casa- va presso le Monferrato. 11 e 12 giugno, la sezio- ne di Casale Monferrato, CASALE MONFERRATO al suo alto ministero pasto- al suo alto ministero rale). Nonostante fosse or- mai sera inoltrata ed il tem- più inclemente, po sempre ha voluto rinno- il presule la benedizione al mo- vare Una stella alpina per la vita L’ ha venduto vasetti di stelle alpine, il cui incasso è stato per la destinato alla ricerca lotta al mesotelioma pleuri- co da esposizione da amianto. il Casalese è Purtroppo particolarmente colpito da questo terribile male, a causa dello stabilimento 60 anni ha la- che per oltre de valore della collabora- de valore zione tra il gruppo alpini e l’amministrazione comuna- la le; hanno quindi preso ed il presi- il prefetto parola dente della sezione Gianni Ravera, che ha chiesto di questo poter condividere momento di gioia con Mo- capogruppo desto Baiardo, e anima di questo gruppo alpini”. Molto applaudito l’intervento degli alunni delle scuole di Pontestura Franco don e del parroco poesie Josi. che ha recitato in dialetto monferrino. Quindi S. Messa in suffra- gio dei Caduti, officiata dal vicario mons. Antonio Gen- e, in e dal parroco naro chiusura, un intervento del vescovo (che era giunto a celebrazione avviata per impegni legati precedenti l gruppo di Coniolo ha l gruppo di Coniolo inaugurato il monumento CASALE MONFERRATO CASALE Coniolo: inaugurato il monumento ai Caduti I ai Caduti alpini. e Nonostante il maltempo altre la concomitanza di le manifestazioni c’erano pro- più alte cariche della monsi- vincia: il vescovo gnor Germano Zaccheo con mons. Antonio Genna- vicario generale della ro diocesi e don Franco Josi, di Coniolo, il pre- parroco Pellegrini, il fetto Vincenzo della Provincia presidente Paolo Filippi, il ten. col. de- gli alpini Roberto Leporati, della Poli- il vice questore zia di Stato del commissa- riato di Casale Monferrato Di Somma, il capi- Gennaro tano Luciano Paganuzzi co- mandante la compagnia dei carabinieri, numerosi sindaci dei Comuni limitro- della fi e rappresentanti civile della pro- Protezione vincia. Da parte dell’Associazione, il consigliere era presente Nebiolo nazionale Alfredo del pre- in rappresentanza il presiden- sidente Perona, te della sezione Gianni Ra- vera con il vessillo seziona- le e tanti capigruppo con gagliardetti. era fissato L’appuntamento per metà pomeriggio. Men- era in corso un concer- tre to della fanfara alpina Mon- di To- della sezione tenero, rino, sono affluiti alpini e autorità. Ospite indesidera- ta, la pioggia, che ha co- ed è sta- minciato a cadere se anche ta ininterrotta, non ha modificato il pro- gramma della cerimonia. Il sindaco Giovanni Spino- glio ha confermato il gran- 46 dalle nostre sezioni 8 - 2005 aspettava certo così tan- aspettava certo Fausto Chiocchio.Nonsi guidati dall’abruzzese gli alpinidellasezione, A Hamiltonhaincontrato è recato oltre oceano. che, famigliaalseguito,si dell’alpino IlarioTrevisan questa labellaesperienza diando perildottoratoin ri che,tral’altro, stastu- aVivianBertagnolli Zena- gnato laborsadistudio D L con accoglienzaalpina Hamilton: viaggiocanadese Borse distudio:aEdmonton... CANADA CANADA Edmonton haconse- a sezionecanadesedi spirando italianità:è a NapolialCanadare- na efriulana. abruzzese, veneta,trenti- diorigine maggior parte gli alpinicanadesi,in Nella foto:Trevisan con patria. nel ricordo dellamadre- sezionale perunafesta si sonoritrovati alla sede pini, loro familiari eamici to calore: incentotraal- redazione de“L’Alpino”. dituttala menti daparte Brava Vivian, icompli- sità dell’Alberta. lingua ingleseall’Univer- Bruno, eranopresenti (da mitero militare diSan nia. Allacerimonia,alci- te laprigioniainCalifor- negli anni1942/’45duran- guerra mondialemorti italiani dellaseconda memorato iprigionieri Ana LauraPilieIvanaRo- delle borsedistudioad ni eparenti, allaconsegna L E …e inArgentina morti inprigionia Commemorati gliitaliani SAN FRANCISCO(SEZ.NEWYORK) ARGENTINA naio dipersone,traalpi- rano presenti uncenti- Francisco hannocom- e pennenere diSan Efrem Trettel. ti eilcappellanopadre il consigliere FedericoNu- tenente Giorgio Barbero, segretario RinoForner, il zionale LuigiMancini,il Di Sano,ilconsigliere se- dente sezionaleVincenzo te Marco Vinella, ilpresi- destra nellafoto)iltenen- ridenti perlafotoricordo. na. Levediamoposare sor- Nord dellasezioneArgenti- te lariunionedelgruppo mina Vera avvenuta duran-

8 -2005 47 dalle nostre sezioni all’estero Obiettivo sulla montagna A chi va per baite – o masi – capita di imbattersi in folletti e spiritelli: sono figure, spesso ricavate da rami o tronchi d’albero, dai volti trasfigurati e terribili, che vengono poste all’esterno della casa per cacciare i malintenzionati. E’ un’usanza che affonda le sue radici nell’alto medioevo e che anche oggi continua ad avere un significato scaramantico e propiziatorio (in montagna le tradizioni pagane sono dure a scomparire). Ecco dunque un folletto, calzato e armato di frustino, che il nostro archivista de “L’Alpino” Franco Mazzucchi ha fotografato in val d’Aosta.