Sigismondo Pandolfo Malatesta Signore Di Rimini

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Sigismondo Pandolfo Malatesta Signore Di Rimini ARIMINUM Storia, arte e cultura della Provincia di Rimini Anno XXIV - N. 2 Marzo - Aprile 2017 Sigismondo Pandolfo Malatesta Signore di Rimini L’avventurosa vita di Sigismondo e la sua fascinosa corte Le stupende opere realizzate in città La cultura, l’arte, la musica, i costumi, gli amori … Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane S.p.A.“ sped. abb. post. 45% D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB Rimini - Tassa riscossa in L. 27/02/2004 n. 46) art.comma 1 DCB 1 Rimini - D.L. 353/2003 (conv. 45% post. abb. sped. Italiane S.p.A.“ “Poste R.O.C.: Tariffa n. 15 del 16/04/2017 a ilPonte Suppl. COSTUMEEDITORIALE E SOCIETÀ Fuori onda SOMMARIO PER I SEICENTO ANNI DI SIGISMONDO L’evento non poteva essere eluso. Seicento anni fa nasceva Sigi- smondo Pandolfo Malatesta, Signore di Rimini dal 1432 al 1468, un uomo controverso, ma geniale, che ha dato alla nostra città l’orgoglio del suo favoloso casato. Un grande in tutti i sensi. Nel bene e nel male. Silvio Piccolo- mini, Papa Pio II, che lo osteggiò in tutti i modi, incolpandolo di «turpissimi e atrocissimi misfatti», quali «omicidio, stupro, adulterio, incesto, sacrilegio, spergiuro», nei “Commentarii rerum memorabilium, quae temporibus suis contigerunt” (II, 9) di lui IN COPERTINA scrisse queste parole: «Aveva un singolare acume, era dotato di “La sigla malatestiana” una grande forza fisica; conosceva la storia nelle sue tradizioni e di Gilberto Urbinati nei suoi avvenimenti; qualsiasi argomento s’accingesse a trattare, sembrava nato per essi». ANNIVERSARIO SIGISMONDEO Educato all’arte militare fin dall’infanzia, Sigismondo divenne un valoroso quanto spregiudicato capitano di ventura, ma anche Il Signore di Rimini un oculato diplomatico e un mecenate intelligente e generoso. Si L’impronta brunelleschiana attorniò di una delle più ricercate corti dell’Italia del 400; attirò su Castel Sismondo intellettuali, artisti e architetti di fama e per celebrare la propria Luca Beltrami e il ripristino gloria e quella della propria appartenenza dinastica procedette del fossato alla costruzione della Rocca malatestiana (Castel Sismondo) e al rifacimento della chiesa di San Francesco (Tempio Malatestiano). Lo schizzo della “bomba” in Sposò Ginevra, figlia di Niccolò d’Este, poi Polissena, figlia Castel Sismondo di Francesco Sforza e infine la riminese Isotta degli Atti, il suo Gli apparati decorativi del grande e forse unico amore. Morì nel 1468 ad appena 51 anni; era Tempio Malatestiano nato il 19 giugno1417. Il De re militari “Ariminum”, con la sua piccola, ma agguerrita “compagnia di La “divisa” e i suoi colori ventura”, dedica a Sigismondo e al suo periodo storico tutte le sue Errori e falsi / “Il lupo di pagine. Rimini” Tante donne … un solo M. M. grande amore Sigismondo e Federico da LA CARTOLINA DI GIUMA grandi nemici a consuoceri Il Signore di Rimini La ceramica malatestiana Il reale e l’ideale nei ritratti del Quattrocento Il libro di Oreste Delucca La musica alla corte di Sigismondo L’enigma delle vesti 5-51 ARIMINUM Dentro l’onda Le bagnanti di Maneglia 52 ARIMINUM | maRzo aPRile 2017 | 5 ANNIVERSARIO SIGISMONDEO VI Centenario della nascita di Sigismondo Pandolfo Malatesta Il signore di Rimini Dopo i successi militari e i “trionfi” comincia a spendere e a commissionare opere d’arte molto al di sopra delle sue possibilità di Giovanni Rimondini ualcuno che gli voleva vide quando rinnovò la chiesa «A 13 anni Q bene, forse sua madre di S. Francesco di Rimini. Fece – Antonia de Barignano –, distruggere tutte le tombe Sigismondo quando era bambino, deve dei dinasti da Malatesta di avergli insegnato a non Verucchio (1212-1312) allo zio Pandolfo fu ferito spaventarsi, a sopravvivere Carlo (1368-1429); ne raccolse in battaglia a e a gestire il terremoto alla rinfusa le ossa e senza continuo umano, politico e i nomi nel sarcofago degli Fano. A 17 anni è militare, il movimento senza Antenati, ornato con il trionfo Capitano generale fine con pericoli mortali di Scipione, mitico antenato. che comportava l’essere Rifece però a Fano la tomba della Chiesa, gli nato nella casa riminese dei del padre. Malatesta o dei Malatesti, scarsi armati di Malgrado Carlo avesse Signori di Rimini, Cesena, preparato con cura la papa Eugenio IV Cervia, Bertinoro, Sarsina, successione facendo San Leo, Pennabilli, Sestino, in esilio legittimare i bastardi da Borgo San Sepolcro, Fano, Martino V, in cambio di a Firenze» Senigallia, Fossombrone alcune città e castelli nel per non contare le Terre e i 1428, quando morì nel 1429, Castelli in Romagna e nelle Rimini con armati e bloccò si scatenò l’inferno: a Rimini, Marche. E, peggio ancora, l’arrivo delle truppe dei Cesena e Fano i potenti viverci nella condizione di parenti di Pesaro. Poi cercò e la plebe si ribellarono, bastardo. Suo padre Pandolfo di sedare un tumulto a Fano la Chiesa romana finse di III perdeva poco dopo la sua eccitato da un prete, un Don non avere fatto dei patti nascita – il 19 giugno 1417 Matteo a capo di contadini con Carlo; soffiavano sul –, la signoria delle città di furiosi e bestiali. Sigismondo fuoco i Malatesta di Pesaro, Bergamo e Brescia, e cercava Pandolfo venne ferito sulla il reggente, un Malatesta di avere figli legittimi da due piazza con tre colpi quasi discendente di Giovanni mogli di grandi famiglie, mortali, al ventre gli uscivano ‘zotto’, Venezia e Firenze. senza riuscirci. E tuttavia gli intestini, e per il colpo Mentre il fratello, ansioso Pandolfo stesso, uomo di in testa gli sarebbe rimasto di perdonare ai nemici, e guerra e famoso capitano, un corno. Due suoi amici si la zia si erano rinchiusi nel potrebbe avere educato fin da fecero uccidere per salvarlo. palazzo fortificato del Gattolo, subito alle armi il suo piccolo Aveva 13 anni. Arrivarono a salvare la situazione fu secondogenito bastardo, subito tutti a Fano, Riminesi proprio Sigismondo Pandolfo. mentre il primo, Galeotto pentiti, Pesaresi, Veneziani. Il Andò travestito a Cesena, Roberto, futuro Beato, era prete venne catturato, portato placò la plebe, tornò a stato adottato dallo zio Carlo e a Rimini, sconsacrato da sette da Elisabetta Gonzaga. vescovi, che gli grattugiarono Si guardasse, gli sarà stato le dita con le quali aveva insegnato, anzitutto dai toccato l’Ostia consacrata, e parenti stretti e poi poi fu impiccato nella piazza dalle cinque potenze della Fontana – la parte a monte di piazza Cavour –. agostino di Duccio, italiane, Roma, Venezia, Ritratto di Sigismondo Milano, Firenze e Per il colpo nella parte Pandolfo Malatesta, Napoli, che offrivano destra della testa calco dell’originale sul l’oro, e non poco, delle Sigismondo si farà coperchio dell’arca condotte belliche, ma rappresentare di profilo degli antenati nel che cercavano tutte di mostrando la parte sinistra Tempio malatestiano, della faccia e porterà 1455 ca. Rimini, smembrare e disfare il una parrucca, come si può museo della Città. dominio dei Malatesta. Fotografia di Gilberto Cosa pensasse Sigismondo osservare nelle medaglie Urbinati. Pandolfo degli antenati lo si e nei ritratti di Piero della 6 | ARIMINUM | maRzo aPRile 2017 MOSTRE «A Firenze degli homines periti ad mantenimento delle Marche. bellum. Come sapevano i Ma Francesco, suggestionato Sigismondo contemporanei, il Brunelleschi da Federico da Montefeltro, la Pandolfo preparò un modellino di volpe nemica dei Malatesta, Castel Sismondo – 1437-1446 farà in modo che la città conosce Filippo –, e nel 1448 venne a Rimini. di Pesaro, già promessa a Brunelleschi, Il contemporaneo castello Sigismondo Pandolfo, tocchi in di Fano, probabilmente, è signoria al fratello Alessandro. Leon Battista opera dell’Alberti, che ne Sigismondo Pandolfo passa Alberti e Piero presenta lo schema nel suo allora coi nemici dello Sforza De architectura. Il nostro e lo batterà in alcuni fatti della Francesca. giovanissimo Signore ha capito d’arme. che la prospettiva sfocerà nella Assoldato dal re di Napoli I tre massimi Alfonso d’Aragona, che cercava balistica, come mostra l’Alberti di piegare Firenze assediando ‘prospettici’ del ’400 nel libretto Ludi mathematici Piombino, signoria di un che nella copia ms di Leonardo verranno a Rimini» alleato fiorentino, e ricevuto era dedicato a lui. parte del soldo, Sigismondo Il Signore di Rimini si dimostra Pandolfo commette l’errore Francesca. Alla morte del fratello, Sigismondo Pandolfo e Domenico – che si farà chiamare Malatesta Novello –, il fratello più piccolo, si divisero le città e i domini malatestiani. Cominciò alla grande la carriera di Signore della guerra. A 17 anni Sigismondo è Capitano generale della Chiesa, gli scarsi armati di papa Eugenio IV, in esilio a Firenze. Ma a Firenze il 25 marzo 1435 assiste col papa Eugenio all’inaugurazione della Cupola di Filippo Brunelleschi – mentre la cappella pontifica canta il mottetto Nuper rosarum floresdi Guillaume Dufay – ascoltatelo in un virtuoso e fortunato uomo fatale che porterà alla la Rocca malatestiana Internet –, già stato maestro d’arme. Entra in contatto con distruzione dello stato in una suggestiva di cappella dello zio Carlo Francesco Sforza impegnato malatestiano. immagine dei primi e del padre Pandolfo. Leon nel sottile e labirintico Si lascia convincere dai anni del Novecento. Battista Alberti, segretario gioco militare e politico con Fiorentini a passare al loro del papa, gli ha presentato il Duca di Milano Filippo servizio e soprattutto non Filippo Brunelleschi. Tra il Maria Visconti. Polissena, restituisce il denaro del re di popolo festante c’è il giovane una figlia dello Sforza sarà la Napoli. La campagna contro Piero della Francesca. Tutti seconda moglie di Sigismondo gli Aragonesi è vittoriosa. e tre i massimi ‘prospettici’ Pandolfo. Dapprima amico Sigismondo viene accolto a del ‘400 verranno a Rimini dello Sforza gli offrirà Firenze “in trionfo”. Ma il a far parte del consiglio una vittoria decisiva per il re di Napoli gliela giura, e ARIMINUM | maRzo aPRile 2017 | 7 ANNIVERSARIO SIGISMONDEO l’impossibilità «Per Ezra Pound che le strutture architettoniche la sua vita gotiche costruite dal Pasti reggano una fu copertura anche “un fallimento leggera, è affidata all’Alberti la cura all’altezza di un rinforzo della dei migliori facciata e dei fianchi, più la conclusione successi del presbiterio con una cupola.
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