Tutto il verde del

Itinerari scelti tra mare e monti in 31 aree protette A.A.A. Alleati cercasi. I parchi del Lazio cercano tanti nuovi alleati. Ogni persona in più che visita una delle circa settanta aree protette del Lazio, che si innamora dei suoi paesaggi, che rimane colpito dalla sua fauna o dalla sua vegetazione o meravigliato da un’emergenza geologica, che apprezza i prodotti della sua agricoltura o della sua cucina tradizionale... è potenzialmente un suo (e di conseguenza un nostro) nuovo alleato. Un alleato che condividerà le scelte di tutela dell’amministrazione e che si farà sentire (come ogni buon amico sa fare) se non faremo bene il nostro mestiere di custodi e promotori dell’ambiente e della sostenibilità. I territori delle aree protette del Lazio cercano nuovi alleati. E spesso si tratta di territori a forte emigrazione, con problemi economici e sociali non indifferenti, per i quali proprio i valori naturali e ambientali possono rappresentare un’importante opportunità di sviluppo. In particolare il turismo, giornaliero o residenziale che sia, specialmente se offerto da imprese locali e se “condito” con la possibilità di assaporare prodotti e ricette a chilometri zero e di acquistare sul posto gli stessi prodotti, può essere una grandissima opportunità. Coglierla, però, non è facile: bisogna innanzitutto qualificare l’offerta, sia per quanto riguarda la qualità dell’accoglienza, sia per quanto riguarda l’attenzione alla sostenibilità ambientale; bisogna, poi, far conoscere questa offerta e questi territori. Le guide, a questo servono: devono stimolare curiosità, invogliare a visitare questo o quel luogo, ma anche facilitarne la fruizione attraverso informazioni adeguate. Se poi possono anche essere tenute in tasca diventano, anche nell’epoca della comunicazione informatica, dei fedeli e preziosi compagni di viaggio; nei parchi, nelle riserve e nei monumenti naturali del Lazio, speriamo!

Vito Consoli Direttore Agenzia Regionale per i Parchi • 4 Quadro d’unione

• 96 Legenda

SANTUARI DELLA NATURA RIFLESSI D’ACQUA o i

6 50

• •

r 8 PARCO NATURALE 52 PARCO NATURALE (RM-FR) BRACCIANO-MARTIGNANO (RM-VT) Ora et labora Crateri lacustri

• 14 PARCO NATURALE • 58 RISERVA NATURALE E LAGO LAGO DI VICO (VT)

a DI FONDI (LT-FR) La nuova vita del La terrazza sul mare • 64 RISERVA NATURALE • 20 PARCO NATURALE NAZZANO, TEVERE-FARFA (RM) MONTI AURUNCI (LT-FR) Benedetta quella diga I monti delle orchidee • 70 RISERVE - IDROGRAFIA • 26 PARCHI E RISERVE - ECOSISTEMI Nel segno dell’acqua Una varietà che sorprende NATURA E SAPORI m ARCHEOLOGIA NEL VERDE

72 28 • 74 PARCO NATURALE • 30 PARCO NATURALE MONTI LUCRETILI (RM-RI) m MARTURANUM (VT) Wilderness a portata di mano Rupi tufacee, colline e labirinti • 80 PARCO NATURALE • 36 PARCO NATURALE VEIO (RM) CASTELLI ROMANI (RM) Scoperta di una civiltà Il giardino del bien-vivre • o • 42 PARCO NATURALE 86 PARCO NATURALE APPIA ANTICA (RM) RIVIERA DI ULISSE (LT) Regina viarum Il parco del mito

• 48 PARCHI E RISERVE - STORIA • 92 ROMANATURA Il passato nel verde La Natura della Capitale S Quadro d’unione

1

Lago 2 di Bolsena

10 14 VITERBO

9 RIETI 8 Lago di Vico

4 13 Lago 7 Lago del Salto 1 Monte Rufeno 4 di Turano 9 2 Selva del Lamone 8 3 Aree protette non trattate nella guida Lago 19 di Bracciano 3 Montagne della Duchessa 10 7 5 6 Aree protette con approfondimento 17 4 Valle del Treja 11 5 Monte Catillo 5 Aree protette con scheda tematica 1 6 Macchia di Gattaceca ROMA e Macchia del Barco 6 7 Antichissima Città di Sutri 11 Lago Albano 15 8 Monterano Lago di Nemi 16 9 Tuscania 1 Monti Simbruini FROSINONE 10 Monte Casoli di Bomarzo 2 Monti Ausoni e 12 11 Nomentum LATINA 18 3 Monti Aurunci 12 Tor Caldara 4 Marturanum 2 13 5 Veio 14 Laghi Lungo e Ripasottile 3 Lago 6 Appia Antica di Fondi 15 7 Bracciano-Martignano 16 Lago di Posta Fibreno 12 8 Lago di Vico 17 Macchiatonda 9 Nazzano, Tevere-Farfa 18 Antiche Città di Fregellae, Frabrateria Nova e Lago 10 Monti Lucretili di San Giovanni Incarico 11 Castelli Romani 19 Monte Navegna e Monte Cervia 12 Riviera di Ulisse 4 5 Santuari della natura

Incontaminate catene montuose appenniniche, altopiani solitari e valli ammantate da foreste secolari. Ma anche aree umide dall’elevata Cultura e natura vanno a braccetto biodiversità, bizzarri monumenti naturali e sorprendenti riserve alle porte a Subiaco, nel Parco dei Monti Simbruini. Nella foto, il Monastero della città. Riservano grandi emozioni i “santuari della natura” laziali, di San Benedetto posto sulla stessa custodi di preziosi ecosistemi da tutelare, esplorare e amare. parete di roccia del Sacro Speco universalmente noto il • In apertura: Èmotto di San Benedetto dal Monastero da Norcia che organizzava le di San Ora et labora Benedetto, giornate dei monaci secondo a Subiaco, due momenti fondamentali, il la vista spazia sul verde pregare (orare) e il lavorare dell’Appennino (laborare). Forse non tutti san- laziale no però che il fondatore del- • A fianco: l’ordine benedettino visse per il logo del Parco circa trent’anni all’ombra dei dei Monti Monti Simbruini, prima in zione su uno sperone roccio- Simbruini eremitaggio e poi erigendo so a picco sull’Aniene, quan- • Sotto: ben 13 monasteri. Di questi to piuttosto perché qui si tro- il chiostro gotico solo uno, quello di Santa Sco- va la sede del Parco Natura- del Monastero lastica a Subiaco, è sopravvis- le Regionale dei Monti Sim- di Santa suto fino ai giorni nostri: le at- bruini, nato nel 1983. Uno Scolastica, ancora a mosfere dense di sacralità so- spunto ideale, dunque, per ri- Subiaco, luogo no tuttavia evidenti nella na- fornirsi di mappe, guide e in- d’arte e di raccoglimento tura di quest’angolo di Lazio formazioni. ai confini con l’Abruzzo, do- Va ricordato che in ognuno ve lo scorrere dell’Aniene di- dei 7 comuni del parco sorge segna un ambiente di imma- un centro visita (a Subiaco, colata bellezza. ce ne sono addirittura due) dedicato a uno dei temi che si Una tutela quasi trentennale possono approfondire nel- Punto di partenza dell’itine- l’area protetta. Il centro visi- rario è Jenne. Non solo per le ta di Jenne, ad esempio, per- attrattive dell’abitato, comun- mette di studiare l’affascinan- que notevole per la sua posi- te mondo dei rapaci.

PARCO NATURALE MONTI SIMBRUINI (RM-FR) Un paesaggio aspro e selvaggio nel fondovalle, ardite vette appenniniche e grandiosi pianori d’alta quota: l’ambiente dei Monti Simbruini è un autentico museo a cielo aperto. 9 A fianco: • • A fianco: la flora il pittoresco del parco abitato riserva sorprese di Cervara anche gode di una alle quote spettacolare più alte posizione

A destra: • • Sotto: un sole dal XIV secolo rosseggiante la Crocifissione declina oltre nella Chiesa lo scuro profilo Superiore dei Monti del Monastero Simbruini Il re dei Simbruini di San Benedetto Da Jenne si può proseguire suscita Sotto: • verso Nord-Est lungo la stret- emozione la strada e meraviglia che collega ta e boscosa Valle del Sim- Jenne a Livata brivio fino a Vallepietra, uno ta culturale. Il locale centro Le terre di San Benedetto Nerone testimoniano l’eccen- regala suggestivi dei comuni più appartati del- visita del parco verte sulla ve- Ritornati a Jenne si percorre la tricità del controverso impera- scorci sui vasti altopiani la provincia di Roma. Qui, ol- getazione, mentre quello del tortuosa e panoramica strada tore, che non esitò a sbarrare del parco tre al centro visita del parco successivo paese di Filettino che, scavata nelle rocce che so- l’Aniene con tre dighe per dedicato all’acqua, è d’obbli- prende in esame gli aspetti vrastano l’Aniene, conduce a creare un fondale suggestivo al- go una sosta al Santuario del- geologici e geomorfologici del- Subiaco. Principale centro tu- la propria residenza estiva: dei la Trinità, frequentatissimo la catena montuosa. L’attrat- ristico ed economico della zo- laghi oggi scomparsi rimane luogo di culto a monte del tiva principale del territorio fi- na, ospita due centri visita del memoria nel nome del comu- paese. Procedendo in direzio- lettinese è però il Monte Vi- parco: il primo è dedicato al lu- ne, derivato dal latino sub la- ne Est si giunge, oltrepassata glio, la cui vetta rappresenta po, forse il più affascinante tra cum (sotto il lago). Ben più ce- la caratteristica cascata di con i suoi 2156 metri il punto gli animali che abitano stabil- lebri sono però i due luoghi di Trevi, nel settore frusinate del più alto del parco e uno dei più mente il territorio. Il secondo, culto che sorgono a Est del- parco: il primo abitato che si elevati della regione. invece, tratta della cultura e l’abitato. Il Monastero di Santa incontra è Trevi nel Lazio, ri- La cima, con l’immancabile della spiritualità di questi luo- nomata località di villeggiatu- panorama a 360 gradi, si gua- ghi, introducendo così ai tre ra e, grazie all’imponente roc- dagna con 2 ore di cammino più importanti monumenti di ca medievale, apprezzata me- da Fonte della Moscosa. Subiaco. I resti della Villa di

10 Ora et labora • Parco Naturale Monti Simbruini 11 Otto chilometri separano Su- LA SCHEDA biaco da Cervara di Roma, borgo dominato dalla rocca cidenza con la fermata della cinquecentesca: tra le attrazio- Metro linea B. Se invece si ni cittadine figurano il centro usufruisce della ferrovia Ro- visita “Città d’arte” e le grandi ma-Pescara le stazioni più vi- figure scolpite direttamente cine sono Mandela e Carsoli. nella montagna negli ultimi 20 anni. Camerata Nuova, con il Informazioni suo centro visita sui mestieri Parco Naturale Regionale collegati al legname, è relati- Monti Simbruini Sopra: • Scolastica, articolato intorno vamente vicino in linea d’aria, Via dei Prati 5, Jenne (RM) lo spettacolare a tre chiostri, di cui quello co- ma per raggiungerlo è necessa- Come arrivare Tel. 0774.82.72.19/21 Monastero smatesco è un autentico capo- rio transitare per l’Abruzzo. di San In auto Fax 0774.82.71.83 Benedetto lavoro di architettura e scultu- Per arrivare a Jenne, sede del [email protected] affascina, ra. E il Monastero di San Be- senza L’itinerario consigliato Parco, si lascia la A24 Roma- www.simbruini.it distinzione, nedetto, che ruba la scena e co- Un buon modo per conoscere L'Aquila a Vicovaro-Mande- Pro Loco Subiaco pellegrini stituisce, con il suo ardito i diversi ambienti del parco è la. Qui ci s’immette sulla Ti- Tel. 347.81.52.138/38.86.955 e turisti profilo addossato a un’alta pa- percorrere, magari in moun- burtina Valeria che porta al bi- [email protected] • Sopra: Sotto: • rete rocciosa, la più frequenta- tain bike, il tracciato asfaltato vio per Camerata Nuova do- www.prolocosubiaco.it la puntuale le distanze ta meta di pellegrinaggio e di che collega Jenne a Livata, at- ve si prosegue per altri 10 km Monasteri benedettini segnaletica quasi guida si confondono turismo culturale del parco. Il traversando un altopiano car- fino a destinazione lungo una di Subiaco l’escursionista nei paesaggi complesso merita una visita ap- sico, da cui si dipartono per- scorrevole strada provinciale. Tel. 0774.82.421 all’interno da sogno profondita, ma se si ha fretta corsi che raggiungono alpeg- dell’area dei Monti Roma dista 84 km. www.benedettini-subiaco.it protetta Simbruini sono imperdibili almeno il gi e allevamenti di cavalli. Da Sacro Speco (la grotta dove Livata si può proseguire lungo Con i mezzi pubblici I comuni del parco • Sotto: il borgo San Benedetto trascorse 3 an- una strada che termina non di- Tutti i comuni del Parco sono Camerata Nuova, Cervara di di Arsoli ni di eremitaggio) e gli straor- stante dalla cima del Monte collegati a Roma con i bus Roma, Filettino, Jenne, Su- rappresenta dinari affreschi: di scuola um- Autore: i maestosi panorami la principale del COTRAL. Il capolinea di biaco, Trevi nel Lazio e Val- porta d’ingresso bra tre-quattrocentesca quelli sulle valli del parco lasciano Roma è a Rebibbia, in coin- lepietra. del parco che decorano la chiesa superio- senza fiato. Inquieta ed emo- re, precedenti di circa un seco- ziona, allo stesso tempo, la lon- lo quelli della chiesa inferiore. tana eco degli ululati dei lupi.

12 Ora et labora • Parco Naturale Monti Simbruini 13 osì giovane eppure già tan- Cto ricco. Il Parco Natura- La terrazza le Regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi, istituito nel no- vembre del 2008 per salvaguar- sul mare dare l’ambiente naturale del ri- lievo montuoso più prospicien- te alla costa laziale, al confine tra le province di Frosinone e Latina, è sì l’ultimo nato fra i parchi regionali. Ma non per spettacolari formazioni frutto • In apertura: questo presenta meno peculia- dell’erosione della roccia cal- cannucce rità degne di interesse, e non carea da parte delle acque me- sulle rive del Laghetto solo dal punto di vista natura- teoriche sono state oggetto di degli Alfieri listico. Il parco comprende an- tutela molto prima d’essere in- • Sopra: zi monumenti naturali prece- globati nell’area di salvaguar- Marchigiane dentemente istituiti. Emblemi dia regionale del parco. E do- al pascolo consolidati di un patrimonio minano l’altopiano carsico de- • Sotto: naturale, storico e culturale di gli Ausoni con le loro pareti alcuni tutto rispetto. verticali, separate da stretti cor- dei pinnacoli ridoi in cui scorrono freschissi- carsici di Campo Soriano Guardiani silenziosi me e vivaci le acque di torren- emergono Il primo monumento – anche ti e ruscelli. Sono tre le guglie dalla terra rossa, in mezzo in ordine cronologico rispetto appuntite (hum in geologia) agli ulivi agli altri istituiti nel resto del che si elevano dal suolo rossa- Lazio – meritevole di essere stro. Il più alto è denominato menzionato, visitato e ammi- “la Cattedrale” e arriva a sfio- rato, è rappresentato dai roc- rare i 15 metri d’altezza: svetta cioni di Campo Soriano.A fra doline, campi carreggiati e una quota di 300 metri, queste inghiottitoi per le acque, dove

PARCO NATURALE MONTI AUSONI E LAGO DI FONDI (LT-FR) Un impareggiabile panorama sul mare, monumentali fenomeni carsici e un lago costiero di grande richiamo per l’avifauna. 15 A fianco: • il tempio romano di Giove Anxur sovrasta la città di Terracina

Sotto: • il criptoportico del tempio di Giove Anxur che affaccia direttamente sul mare

kmq, il suo serpeggiante peri- • Sopra: metro misura ben 27 chilome- la Chiesa tri, mentre l’afflusso di acqua di Santa Maria a Fondi (foto dolce da parte dei numerosi im- di F. Belisario) il microclima favorisce la cre- mangono l’imponente costru- tacolo da “mangiare” con gli missari favorisce il prosperare scita di piante d’alloro, leccio, zione ad arcate e un suggesti- occhi, e che nei giorni più lim- di una ricca e variegata comu- • Sotto: veduta pungitopo e orniello. vo criptoportico. Era uno dei pidi comprende perfino il pro- nità vegetale e animale. Il lago del Laghetto santuari più importanti della filo di Ischia e del Vesuvio. rappresenta perciò uno dei più degli Alfieri al tramonto Un santuario della romanità romanità, pari a quelli della Nell’area poi, è un tripudio di significativi luoghi del parco in A picco sulla città di Terraci- Fortuna Primigenia a Pale- ulivi, orchidee e altre specie quanto a biodiversità: sulle ri- na si trova un altro monumen- strina e di Ercole a Tivoli. E già come l’elicriso, la ferula di ve fioriscono gigli d’acqua, ra- to simbolo del parco. È il Tem- i Volsci, nello stesso luogo, ve- Giove, la centaurea cineraria. nuncoli e ninfee bianche, men- pio di Giove Anxur, eretto nel neravano l’antica divinità i- tre i lembi di bosco ripariale I secolo a.C., sorprendente per dentificata dai romani con Lungo rive frastagliate ospitano farnie, frassini meri- la sontuosità dei resti: in par- Giove fanciullo (anxurus). Da Terracina, spostandosi ver- dionali, ontani neri e olmi ticolare, del sito originario ri- Nel medioevo il complesso so l’entroterra in direzione Sud, campestri. Abbondante è an- ospitò il Monastero benedettino si approda alle frastagliate rive che l'ittiofauna, comprensiva di San Michele Arcangelo, cui è del Lago di Fondi. Esteso su 4,5 di specie di grande interesse na- da ricondurre il toponimo del monte, un tempo chiamato Monte Nettuno o Monte Gio- ve. Solo nel 1894 si procedet- te allo scavo dell'area. Che portò alla luce, entro le mura dell’acropoli, il Piccolo Tem- pio e, alla sua destra, il proba- bile oracolo, sperone roccioso circondato da muratura e co- municante con la grotta in cui i sacerdoti rispondevano ai quesiti dei fedeli. Dal Tempio Piccolo, affacciato sul mare, un impareggiabile panorama si apre sulla Piana Pontina e sul Circeo, sulle Isole Pontine e sulla Piana di Fondi. Uno spet-

16 La terrazza sul mare • Parco Naturale Monti Ausoni e Lago di Fondi 17 LA SCHEDA

Come arrivare il monte stesso, diversi tratti In auto della Via Appia, Via San Per arrivare a Monte San Candido e Via San Rocco. Biagio, dove è in via di costi- tuzione la sede del parco, si Informazioni lascia la A1 all’uscita Frosi- Parco Naturale Regionale none. Ci s’immette sulla SS Monti Ausoni e Lago di Fondi 156 in direzione di Terracina, Via Appia km 114,5 passando per Valle Fioretta e Monte San Biagio (LT) arrivando a incrociare la Via Tel. 0771.56.74.67 Appia nei pressi di Ponte www.parchilazio.it/ Maggiore-Pontalto. Si prose- montiausoni turalistico: fra queste, la tinca, La natura dei Monti Ausoni è gue fino a Terracina e da qui, Consorzio Grotte di Pastena lo spinarello, la rovella. prevalentemente carsica, fat- sempre lungo l’Appia, in di- e Collepardo Osservando tra i canneti si ta di sorgenti alimentate da rezione Nord-Est. Roma dista Piazza Municipio 2 scorgono svassi, cormorani e, corsi sotterranei, creando sug- 128 chilometri. Pastena (FR) Sopra: • la torre se si ha un po’ di fortuna, lo gestivi ambienti ipogei come Tel. 0776.54.63.22 del Castello schivo airone rosso, che qui le Grotte di Pastena. Con i mezzi pubblici www.grottepastena.it baronale ha uno dei pochi punti di ni- Dove trova un ambiente favo- di Fondi Frequenti treni regionali del- IAT Terracina dificazione del Lazio. revole, come nei versanti di- le Ferrovie dello Stato parto- Via Leopardi Sotto: • sposti a settentrione o lungo no da Roma Termini e, in po- Tel. 0773.72.77.59 la cosiddetta le vallate più fresche e ombro- “Cattedrale”, Tra querce e sughere co più di un’ora, giungono a nel monumento anche un’area wilderness se, si incontrano però anche Monte San Biagio. I comuni del parco naturale Mondi d’acqua sì, ma in gran boschi misti e quercete. Tra le Gli autobus COTRAL assicu- Amaseno, Castro dei Volsci, di Campo • Sotto: Soriano parte invisibili in superficie... formazioni più interessanti rano diverse tratte in parten- Fondi, Lenola, Monte San veduta dell’area va ricordata la splen- za da Roma per Monte San Biagio, Pastena, Roccasecca del Laghetto dida sughereta di San Vito: degli Alfieri, Biagio. Tra le fermate, la sta- dei Volsci, Sonnino, Terraci- sullo sfondo considerata una delle più bel- zione dei treni, il municipio, na, Vallecorsa. i Monti Ausoni le della penisola, si eleva con i suoi esemplari d’alto fusto contornati da altrettanto alti cespugli di erica. Il parco custodisce, infine, una delle aree wilderness più este- se d’Italia: 4230 ettari dove l’uomo non è ancora interve- nuto a modificare i caratteri della natura originaria di que- sti luoghi. Nessuna strada, nes- suna casa o edificio permanen- te. Nessun’altra infrastruttura industriale turba l’oasi natura- le sita nel territorio comunale di Monte San Biagio. Vero fio- re all’occhiello del parco.

18 La terrazza sul mare • Parco Naturale Monti Ausoni e Lago di Fondi 19 ono i rilievi più meridiona- Sli del Lazio e i più prossimi I monti alle coste tirreniche. Sono i monti che hanno fatto da quinte naturali a uno dei più delle orchidee celebri film del cinema italia- no, “La ciociara” di Vittorio De Sica. Sono le montagne dei fiori, delle grotte e delle ra- dicate tradizioni regionali. Gli Aurunci si dispongono alle spalle degli abitati di For- mia, Gaeta e Minturno e si Monti del Matese tra Cam- • In apertura: ergono a spartiacque tra l’am- pania e Molise e gli Appen- la vetta pia distesa marina del Tirre- nini abruzzesi. del Monte Redentore no a Sud, e il solco vallivo in- (1252 m), ciso dal Liri a Nord. tra le più La presenza umana scenografiche Sottogruppo dell’Appennino È questo un angolo di Lazio in dei Monti Laziale, tutelato da un parco cui l’uomo ha sempre svolto Aurunci regionale dal 1997, possiedo- un ruolo importante nell’evo- • Sopra: no la cima più elevata nel luzione del territorio. Nel cor- il parco è ricco (1535 m), nel so dei secoli, ha infatti trasfor- di orchidee settore centro orientale del- mato la natura che lo circon- selvatiche. Qui un esemplare l’area protetta, dalla quale dava per agevolare le attività del genere nelle limpide giornate di so- agricole: non è dunque incon- Ophrys

le si riescono ad avvistare le sueto imbattersi in terrazza- • Sotto: isole dell’Arcipelago Pontino, menti, rifugi, monasteri e mu- paesaggio dei il promontorio del Circeo, i retti a secco – qui chiamati Monti Aurunci

PARCO NATURALE MONTI AURUNCI (LT-FR) La più meridionale area protetta laziale si colloca al confine con la , stretta tra la Valle del Liri e il Mar Tirreno, appena alle spalle dello spettacolare Golfo di Gaeta. 21 A fianco: • • A sinistra: nel Giardino una farfalla delle Farfalle della specie di Itri Aporia crataegi gli exhibit sono si posa su un accessibili e fiore di cardo multisensoriali • A fianco: Sotto: • un esemplare l’imponente di Orchis simia, Castello di Itri un’orchidea selvatica

reo costituisce di conseguen- • Sotto: il Monte za l’habitat di numerose spe- Petrella cie animali. L’avifauna com- (1535 m), la cima prende falchi pellegrini, poia- più elevata ne, usignoli, civette e alcune dei Monti macere – fondamentali per la che, tramite una falegname- perti da macchia mediterra- specie migratorie; faine, vol- Aurunci coltivazione degli ulivi. ria e un laboratorio, rivaluta i nea (lecci, querce da sughero, pi e gatti selvatici convivono Anche l’artigianato è stato in- mestieri “scomparsi”. ginestre e fiori di mirto), men- insieme a tassi, cinghiali, le- coraggiato: dal vimini e dal- tre i fianchi che guardano a pri e 21 specie di pipistrelli. l’ampelodesma, una pianta I caratteri naturali Nord, più freschi e umidi, so- dalla fibra particolarmente Insieme alle catene degli Au- no caratterizzati dalla tipica I fiori all’occhiello duttile chiamata in dialetto soni e dei Lepini, gli Aurunci vegetazione appenninica (fo- Ciò che rende unico il Parco stramma, hanno preso forma costituiscono il sistema mon- reste di faggi, carpini neri, dei Monti Aurunci sotto il manufatti, utensili e giochi tuoso del Preappennino La- aceri, cerri, castagni e roverel- profilo ambientale sono però per bambini. Un’attività an- ziale e si contraddistinguono le). Ad altitudini poco eleva- le orchidee. Ne fioriscono ol- cora oggi sostenuta dal parco per i frequenti fenomeni car- te infine sono gli uliveti e i tre 50 specie tutte coloratissi- sici: doline, campi carreggia- piccoli appezzamenti agricoli me, e alcune delle quali dav- ti, inghiottitoi e grotte sono il a profilare il paesaggio. vero appariscenti: tra aprile e risultato di secoli di erosione L’ampio assortimento arbo- giugno la serapide cuoriforme calcarea. Alcune cavità natu- rali meritano attenzione per il loro valore speleologico, qua- li la Grava dei Serini nel co- mune di Esperia, la più este- sa, l’Abisso del Vallaroce tra il Monte Altino (1367 m) e il Monte Petrella, una galleria profonda circa 400 metri, e l’Abisso Ciauchella, che per- fora le pendici del Monte Ruazzo (1314 m) per quasi 300 metri. Numerosi sono anche i bo- schi, con una varietà che ri- specchia l’esposizione dei ver- santi montani: i pendii rivol- ti al Tirreno sono infatti rico-

22 I monti delle orchidee • Parco Naturale Monti Aurunci 23 A destra: • tinge delle tonalità del rosa le LA SCHEDA fiori di garighe, la ballerina ripropone maggiociondolo, con i petali la figura di una (Laburnum Come arrivare • A fianco: anagyroides) donna, l’orchidea italiana imi- In auto l’originale forma ta il corpo maschile e le ofridi Per arrivare a Campodimele Sotto: • di un fiordaliso veduta fior di bombo, di vespa e d’api (LT), sede del Parco Regionale (Centaurea cyanus) dell’abitato assomigliano nella forma e degli Aurunci, si lascia la di Itri nella pelosità all’addome fem- Autostrada del Sole A1 al ca- • Sotto: mina dei rispettivi insetti. sello di Pontecorvo (FR), da uno scorcio È un’entusiasmante sfida rico- del Monumento dove si continua per 27 chi- Naturale Mola noscerle tutte! lometri sulla SP 628 e, in se- della Corte- guito sulla SR 82. Settecannelle- Capodacqua L’itinerario C’è posto anche per lo sport: to ripide e pendii ghiaiosi. A Con i mezzi pubblici oltre cento chilometri di per- metà scalata, una deviazione In treno sulla tratta Roma- corsi soddisfano trekker e cul- sulla destra conduce alla Chie- Napoli per i comuni della Tel. 0771.59.81.14 tori della mountain bike. Il sa di San Michele, scenografica- Provincia di Latina con le fer- www.parcoaurunci.it più battuto è il cosiddetto mente incastonata nella roc- mate di Fondi e Formia; e la Sentiero del Redentore, un’emo- cia. Tornati sul sentiero prin- “via Cassino” con le fermate I comuni del parco zionante salita percorsa a giu- cipale, si conquista la vetta del di Isoletta e Roccasecca. I co- Ausonia, Esperia, Pico e Pon- gno anche da un gruppo di fe- Monte Redentore (1252 m), muni dell'hinterland del par- tecorvo in provincia di Fro- deli in processione. premiati da una delle vedute co sono collegati con gli au- sinone; Campodimele, Fondi, Da Maranola di Formia si rag- più emozionanti della regio- tobus COTRAL. Esiste la pos- Formia, Itri, Lenola e Spigno giunge in auto il Rifugio di Por- ne: lo sguardo abbraccia tut- sibilità di spostarsi all’interno Saturnia in provincia di La- nito, da dove si continua a pie- to il Golfo di Gaeta e spazia dell’area protetta con gli au- tina. L’Ente Parco gestisce due di, seguendo il segnavia n. 60. fino a Ischia, Ponza, Vento- tobus di linea. Monumenti Naturali, Mola Il tracciato procede a mezza tene. Una cartolina indimen- della Corte-Settecannelle-Ca- costa lungo il versante meri- ticabile, degno riconoscimen- Informazioni podacqua nel Comune di dionale del Monte Altino, to a conclusione di una impe- Parco Naturale Fondi e Cima del Monte Ac- con curve a volte anche mol- gnativa salita. dei Monti Aurunci quaviva Quercia del Monaco Viale Glorioso 10 nei comuni di Fondi, Lenola Campodimele (LT) e Vallecorsa.

24 I monti delle orchidee • Parco Naturale Monti Aurunci 25 favoriscono una flora e una Una varietà che sorprende fauna tipiche degli ambienti di alta montagna. Ognuna con una caratteristica peculiare. Ognuna speciale Tel. 0746.30.64.93 in quanto fonte inesauribile di biodiversità. Insieme rac- www.riservaduchessa.it contano una regione dai mille habitat. Tutti preziosi. Tutti da scoprire. Riserva dopo riserva. Parco Valle del Treja Qui si viene per godere del- Riserva del Monte Rufeno cie è inoltre punteggiata da lo splendido paesaggio flu- Colline, boschi, il Fiume Paglia grandi massi lavici, testimo- viale, un’oasi di verde e d’ac-

e - Ecosistemi e, naturalmente, il Monte Ru- nianza dell’attività vulcanica qua. Il Treja scorre tra banchi v feno (734 m). È la carta d’iden- dei vicini Monti , nel di tufo, scavando lungo il suo tità di una delle prime aree Viterbese. corso una spettacolare gola, protette istituite nella regione. Tel. 0761.45.87.41 interrotta da suggestive ca- che del Mediterraneo orienta- Per coglierne l’anima più au- www.parchilazio.it/ scatelle. Le più famose sono le e del Mar Morto. tentica, conviene seguire il selvadellamone quelle di Montegelato. Tel. 06.67.66.32.01

hi e Riser Sentiero Natura del Fiore, che Tel. 06.90.49.295 www.parchilazio.it/ c culmina con la visita al Museo Riserva delle Montagne www.parcotreja.it montecatillo ar del Fiore, incentrato sulle bio- della Duchessa P diversità della riserva. È la catena montuosa del Riserva del Monte Catillo Riserva della Macchia Sotto: • Tel. 0763.73.34.42 Monte Velino a formare la Il monte a cui fa riferimento di Gattaceca e della Macchia un laghetto nella Selva www.parc hilazio.it/ spina dorsale della riserva. Tra l’area protetta appartiene ai pri- del Barco

del Lamone monterufeno rocce di natura calcarea e pa- mi rilievi appenninici dei Mon- Grotte, doline, inghiottitoi. E e - Ecosistemi Nella pagina scoli montani si inserisce il ti Tiburtini. poi il Pozzo del Merro, una accanto: • Riserva della Selva del Lamone piccolo Lago della Duchessa, Il Catillo, riconoscibile per la delle voragini allagate più pro- v una cascata Un destino nel nome. Selva habitat naturale del tritone croce che ne segnala la cima, fonde della Terra. È il carsismo sul Monte Catillo a Tivoli infatti si riferisce al bosco sel- crestato. Di particolare rilie- sembra prenda il nome dal a prevalere in quest’area pro- e il suggestivo vaggio e intricato che carat- vo è la presenza di una flora personaggio mitologico che tetta, fatta però anche di colli- Lago della Duchessa, di terizza la vegetazione di que- relitta alpina. fondò la città di Tivoli. Inte- ne, pascoli e campi coltivati. origine glaciale sta area protetta. La superfi- Le quote elevate del Reatino ressanti sono gli esemplari flo- Tel. 06.67.66.32.01 ristici qui ritrovati, tipici della 06.67.66.33.01 macchia mediterranea ma an- www.parchilazio.it/gattaceca hi e Riser c ar P 26 27 Archeologia nel verde

Chi ha detto che storia e natura non possono convivere? Ne sono Veduta del Colle di S. Pietro dal centro storico una dimostrazione alcuni parchi laziali che fanno di antiche città di Tuscania. Il contesto paesaggistico imperiali il fulcro della loro unicità. Ecco allora che tra il verde di assoluta suggestione e la ricchezza artistica e architettonica dell’area archeologica delle aree protette si nascondono pregevoli “pezzi d'antiquariato”. rendono la Riserva Naturale di Tuscania Che raccontano storie dal fascino immortale. uno degli angoli più affascinanti della aesaggi tufacei e antiche • In apertura: Pabitazioni scavate nella pascoli e cavalli roccia. Forre rivestite di quer- allo stato brado Rupi tufacee, nel parco ce e torrenti che le attraver- sano passando fra gallerie di • A fianco: salici, ontani e felci. Necro- due esemplari colline e labirinti di Melitaea poli etrusche che interrompo- didyma durante no il continuum naturalistico l’accoppiamento con ramificate disposizioni di • Sotto: tombe e cunicoli. Visitare il una Parco Naturale Marturanum, caratteristica via “tagliata istituito nel 1984 per tutelare nel tufo”, l’area – di grande interesse personale sono sempre dispo- di origine etrusca ambientale e storico-cultura- nibili per suggerire i percorsi le – estesa per circa 1240 et- più idonei e confacenti alle tari tra i e i caratteristiche dei visitatori, , i laghi di singoli, famiglie o gruppi or- Bracciano e di Vico, significa ganizzati, giovani e meno gio- varcare l’accesso di mondi fra vani. E per farsi un quadro più loro estremamente diversi, ma completo dell’habitat in cui si compenetrati tra loro al pun- sta per entrare, basterà con- to da rendersi interdipenden- sultare il grande diorama ad ti. La natura vulcanica dei ri- albero esplicativo dell’ecosi- lievi lambisce spazi ben più stema del vallone tufaceo. ampi, si stempera in colline e Completo del suo eterogeneo scolpisce nel tufo canyon che corredo di specie faunistiche movimentano un paesaggio e floristiche. solitario e verdeggiante.

Il centro visite L’azione erosiva di corsi d’ac- qua brevi e secondari, carat- teristici di quest’area della Tuscia, crea scarpate improv- vise lungo i sentieri che attra- versano il parco, accrescendo spesso la natura avventurosa di una visita del parco. Così, se a guidare il turista dev’es- sere il puro piacere della sco- perta, è comunque consiglia- bile chiedere suggerimenti e informazioni presso il centro PARCO NATURALE MARTURANUM (VT) visite di Barbarano Romano, Nella regione degli etruschi, tra laghi vulcanici e vallate sede dell’ente gestore, prima di intraprendere qualsiasi iti- scolpite dalle acque e dal tempo, un viaggio alla scoperta nerario. I guardiaparco e il dei capolavori della natura e della nostra storia più antica. 31 boscaglia ripariale. Chi poi • A fianco: non sa vivere senza bellezza, la piccola profumi e colori, non si lasci chiesa medievale scappare la meravigliosa Valle di San Giuliano Fragola: raggiungibile con una • Sotto a sinistra: breve passeggiata dal centro scorcio visite di Barbarano, è un pic- su un sentiero colo Eden dove crescono or- dall’interno di una tomba chidee e fiori di caprifoglio. etrusca

• Sotto a destra: La Necropoli di San Giuliano il gheppio Sopra: • Fauna e flora Un giro “esplorativo” è d’ob- (Falco un incontro Passeggiando fra le dolci on- bligo anche fra le viuzze del tinnunculus) è il rapace fortunato dulazioni collinari non sarà borgo medievale di Barbara- con l’elusiva diurno lepre italica difficile ammirare splendidi no, abbarbicato su un piano- morti” è accresciuto dalla sce- alla scoperta dell’area, a par- più diffuso (Lepus cavalli e giovani puledri allo ro tufaceo triangolare, “dife- nografica apparizione sui fian- tire dal comodo parcheggio nel Lazio corsicanus) stato brado, o mandrie isola- so” su due lati dal Torrente chi di una rupe tufacea, a del Caiolo. Impegnati nel la- Sotto: • te di vacche maremmane. Biedano e da un affluente, e Nord-Est di Barbarano. birintico attraversamento del- l’ambiente Diffusi sono anche volpi, le- sul terzo dalle possenti mura L’antica città di Marturanum la “città”, l’imponente Tom- di prateria a pascolo pri e rapaci come l'albanella un tempo dotate di ponte le- visse il suo periodo di maggior ba della Regina sarà quella minore o il nibbio reale. Sono vatoio. Nelle sale del Museo splendore proprio durante il che balzerà subito agli occhi, però le acque le più foriere di Archeologico è possibile ri- VI secolo a.C., quando la po- con i suoi 10 metri di faccia- interessanti avvistamenti. Pu- trovare i numerosi reperti pro- sizione privilegiata lungo la ta. Val la pena, una volta en- litissime, come dimostra la venienti dagli scavi della vi- via tra Cerveteri e Orvieto la trati, sperimentare l’effetto di presenza di gamberi e granchi cina Necropoli di San Giu- fece divenire una sorta di risonanza che la voce ha lun- di fiume, sono ricche di anfi- liano, una delle più interes- avamposto della potente Tar- go il reticolo di cunicoli che bi tra cui spicca la salaman- santi dell’Alto Lazio. Risale al quinia verso Roma. Ed è a ere- incide tutto il vallone. E che drina dagli occhiali, amante VI-VII secolo a. C., e il suo fa- dità di tale splendore che di zone umide riparate dalla scino di misteriosa “città dei quella di San Giuliano è con- siderata una delle necropoli etrusche più ricche di varietà sepolcrali. Un facile sentiero percorribile a piedi conduce

32 Rupi tufacee, colline e labirinti • Parco Naturale Marturanum 33 LA SCHEDA

Come arrivare • A fianco: In auto una pernice rossa (Alectoris Da Roma si percorre la SS 2 rufa) Cassia in direzione Nord. Superata Capranica, nei pres- • Sotto: il sito si di Querce d’Orlando si archeologico prende la deviazione a sini- di San Giovenale stra per raggiungere Vejano e nell’area in breve si arriva a Barbarano limitrofa Romano, dove ha sede il par- del Parco Marturanum co. Roma dista 87 chilometri. Da Viterbo prendendo la SS 2 nessuno ancora sa se attribui- dida campagna percorrendo la Cassia in direzione Roma si Informazioni re a una misteriosa ritualità quale, verso Sud-Ovest, si ha supera Cura di Vetralla e al km Parco Naturale Regionale divinatoria del popolo etru- accesso all’antico insediamen- 60 si gira a destra seguendo le Marturanum sco. Non lontana è infine la to di San Giovenale. indicazioni per Barbarano Ro- Piazza G. Marconi 21 Tomba del Cervo, dove si tro- I resti della fiorente città, ca- mano. La distanza da Viterbo Barbarano Romano (VT) va il bassorilievo della lotta duta in mano romana nel II se- è di circa 35 chilometri. Tel. 0761.41.46.01 tra un lupo e un cervo, emble- colo a.C., chiudono il viaggio [email protected] Sopra: • ma del parco. in uno dei parchi più singola- Con i mezzi pubblici www.parchilazio.it/ tombe etrusche ri del Lazio. In treno, dalla stazione di Ro- marturanum della Necropoli Lontano dalle grandi direttri- di San Giuliano Ancora tufo e archeologia ma Ostiense, direzione Viter- Ufficio Guardiaparco Pochi chilometri più a Nord, ci turistiche, ma vicino al sen- bo, scendere alla fermata di Via IV Novembre Sotto: • invece, è Blera, l’etrusca Ble- timento di appartenenza al Oriolo Romano. Barbarano Romano (VT) il borgo di Barbarano va, a dominare la scena: scor- nostro passato. Seguendo, an- In autobus, dalla stazione di Tel. 0761.41.45.07 Romano ci di vicoli e case in tufo si in- cora una volta, il filo “verde” Saxa Rubra prendere l’auto- arroccato seriscono armoniosamente nel di un connubio indissolubile su uno sperone bus che arriva direttamente a I comuni del parco tufaceo paesaggio collinare, una splen- tra natura e cultura. Barbarano Romano. Barbarano Romano.

34 Rupi tufacee, colline e labirinti • Parco Naturale Marturanum 35 on quel sorriso un po’ • In apertura: Cbeffardo, quasi feroce, il complesso schiuso su un volto dai linea- storico- Scoperta archeologico menti geometrici ma molto di Malborghetto, raffinati, chissà quali pensieri lungo la via Flaminia aveva in testa. L’Apollo di Ve- di una civiltà A fianco: io (esposto nelle sale del Mu- • seo Nazionale Etrusco di Villa la rigogliosa vegetazione Giulia a Roma), l’opera più all’interno del emblematica del gusto esteti- Parco di Veio co etrusco, fedele ai modelli • Sotto: greci eppure intriso di ele- il borgo di Isola menti fortemente primitivi, si tiche, è oggi il sito etrusco per Farnese compiace ancora della gran- eccellenza in terra laziale. Si dezza intellettuale dell’antica trova alle porte di Roma, tra civiltà italica. L’unica dalla le consolari Via Cassia e Fla- quale il mondo romano tras- minia, appena fuori dal Gran- se ispirazione e insegnamen- de Raccordo Anulare. Ed è ti. Assorbendo usi, costumi, immersa in una campagna che tradizioni. conserva i tratti di una natu- ra ancora selvatica e ombro- Venticinque secoli dopo sa. Va da sé che qui si esten- Ma Veio fu l’anti-Roma per da, su una superficie di circa eccellenza, sentinella etrusca 15.000 ettari, una delle gran- sulla riva destra del Tevere, di aree protette del Lazio: il roccaforte costretta a soccom- Parco Regionale di Veio, per bere nel 396 a.C. dopo un l’appunto. Con sede a Campa- lungo e sanguinoso assedio. gnano di Roma, una quaran- Con l’area archeologica che tina di chilometri a Nord del- ne conserva le “vestigia” an- la capitale, è stato istituito nel

PARCO NATURALE VEIO (RM) La città etrusca più meridionale d’Italia si trova alle porte della capitale e garantisce giornate di grande suggestione. Alla scoperta dell’agro romano e di vestigia ancora misteriose. 37 A fianco: • parte settentrionale e lungo • A fianco: uno scorcio le vallette percorse da torren- il Ponte Sodo agricolo ti, ma anche formazioni di nell'area nel parco archeologica macchia mediterranea ac- di Veio a Roma Sotto: • compagnata a lecci e sughere il borgo di Isola • Sotto: Farnese o roverelle nelle zone più so- il Santuario dominato leggiate, si alternano ai pae- di Portonaccio dalla rocca saggi campestri dove non è nell'area archeologica raro che si spingano volpi e di Veio a Roma cinghiali in cerca di cibo. E i Prati del Sorbo, estesi tra Campagnano e Formello, so- no il simbolo di questo regno ibrido, diviso tra vegetazione 1997, per preservare il prege- bisogna ammetterlo, è proprio spontanea e pascoli in cui le la Cascata del Fosso della vole patrimonio storico, ar- tra le ombreggiate mura del- vacche maremmane brulica- Mola, il selciato di una stra- cheologico e paesaggistico di le aree archeologiche che ca- no indisturbate: un quadro ar- da romana dà accesso al pia- uno dei cunei verdi che pene- pita più facilmente di rinve- caico che non ci si aspette- noro in cui si rinvengono trano l’area urbanizzata della nire le “tracce” di uno dei più rebbe mai a un passo dalla tracce di un’ara sacrificale e Città Eterna. E coincidente curiosi abitanti dell’area: Roma scalpitante e trafficata delle fondamenta di alcuni con l’antico Agro Veientano, l’istrice, che dissemina qua e che tutti conosciamo. edifici. Il Tempio di Apollo, il territorio controllato dalla là i suoi vistosi aculei, striati dove fu scoperta la statua in “nemica” Veio. alternativamente di bianco e ... e della storia terracotta attribuita a Vulca, di nero. Il roditore è tra le Ma il Parco di Veio è un mon- mitico scultore, e divenuta Protagonisti della natura... specie faunistiche più interes- do “altro”, in cui le impronte simbolo di un’intera civiltà, è Per chi si avventura nel par- santi dell’area, tanto da esse- del passato affiorano da spe- il fiore all’occhiello del sito. co non sono in serbo, infatti, re raffigurato (insieme all’A- roni e pianori tufacei sospen- solo rovine di templi e labi- pollo) nel logo del parco. Bo- dendo nel tempo ogni detta- rintiche necropoli. Anche se, schi di cerri e castagno nella glio. Dall’alto i Prati sono sor- vegliati dal Santuario della Madonna del Sorbo, eretto sulle rovine di un castello me- dievale. Mentre a Veio, la più meridionale delle città etru- sche, all’apogeo tra VI e V se- colo a.C., si accede attraver- so lo spettacolare Ponte Sodo, una galleria naturale amplia- ta dagli etruschi, scavata nel- la roccia per agevolare il pas- saggio delle acque del Fiume Crèmera. L’area archeologica del Portonaccio, in località Isola Farnese, è la più ricca di reperti ed è per questo anche la più frequentata. Nella cornice suggestiva del-

38 Scoperta di una civiltà • Parco Naturale Veio 39 A fianco: • LA SCHEDA un paesaggio agricolo collinare Come arrivare • A fianco: nel parco In auto una fioritura di papaveri Dall’Autostrada del Sole si Sotto: • in primavera prato e bosco esce a Fiano Romano e si pro- a Pietra Pertusa segue per Capena e Morlupo. Da Roma, invece, si percorre il Grande Raccordo Anulare fino all’uscita 6 Flaminia o al- l’uscita 5 Cassia Veientana, o, ancora, all’uscita 3 Cassia. I comuni del parco Con i mezzi pubblici Campagnano di Roma, Ma- Insieme, non va scordato, al- do degli uccelli e il mistero Da Roma il parco è raggiun- gliano Romano, Mazzano Ro- la vicina necropoli che di- del volo esercitavano sulla gibile da Piazzale Flaminio mano, Morlupo, Riano, Roma sperde cunicoli e tombe nel- cultura etrusca. utilizzando la linea ferrovia- (municipio XX), Sacrofano. la campagna circostante. ria Roma Nord per Civita Chi esplora l’area non può Scavi, musei e itinerari Castellana-Viterbo. Itinerari davvero esimersi dal visitare Sorge invece alto su un’ampia Da Viterbo si può inoltre usu- Una serie di percorsi a scala la cosiddetta Tomba delle vallata che affaccia sulla sini- fruire della Ferrovia Metropo- regionale favorisce l’utilizzo Anatre: esempio di decora- stra della Via Flaminia, poco litana FM3. turistico dell’area. Ecco alcu- zione pittorica funeraria tra i lontano da Castelnuovo di ni esempi: gli itinerari degli più antichi d’Italia (VII sec. Porto, l’insediamento di Bel- Informazioni Affioramenti Geologici; del a.C.), è un’evidente testimo- monte. Di quella che fu una Parco Regionale di Veio Biotopo del Follettino; E- nianza del fascino che il mon- cittadella fortificata, si scopro- Via Felice Cavallotti s.n.c. questre; dalle pendici del no ancora resti di capanne, di Campagnano di Roma (RM) Monte Silio all’antica Mola di un pozzo circolare e di nume- Tel. 06.90.42.774 Formello; del borgo di Isola rose grotte scavate nella roc- • Sotto: Numero Verde 800.72.78.22 Farnese; in bicicletta nel Par- il Fosso cia. Giunti al km 19,200 ci si www.parcodiveio.it co di Veio. del Crèmera imbatte invece nel Casale di Malborghetto, architettura eretta su un arco romano per celebrare la vittoria di Co- stantino su Massenzio, nel 312 d.C.: l’interno è visitabi- le e adibito a museo, con re- perti di epoca etrusca e roma- na rinvenuti nei dintorni. Non resta che cedere al gusto della scoperta perché itinera- ri a scala regionale oltrepassa- no anche i confini del parco, conducendo a piedi, in bici o a cavallo lungo un territorio ricchissimo di sorprese. Ar- cheologiche e naturali.

40 Scoperta di una civiltà • Parco Naturale Veio 41 n vero e proprio cuneo • In apertura: Uverde insinuato nel setto- i resti re sud-orientale della capitale, dell’acquedotto Regina viarum Claudio il Parco Regionale dell’Appia Antica ha saputo soddisfare dal • A fianco: 1988, anno della sua istituzio- decorazione zoomorfa ne, le richieste di coloro che presso il Circo auspicavano la tutela di uno di Massenzio dei più preziosi angoli di Roma. • Sotto a sinistra: Ma cosa rende tanto speciale particolare questa area protetta? Innanzi- rò solo l’archeologia a riserva- di una recizione presso San tutto l’Appia stessa, la più mo- re sorprese al visitatore: tutto Sebastiano derna tra le strade antiche e la intorno si ammirano scorci di più antica tra le strade moder- campagna romana intatta, che • Sotto a destra: il Parco ne: inaugurata nel 312 a.C. dal rimandano alla mente gli esta- dell’Appia console Appio Claudio Cieco, siati racconti di Goethe nel suo Antica porta scorci raggiungeva inizialmente Ca- “Viaggio in Italia”. della campagna pua, per poi essere allungata fi- laziale vicino no a Brindisi. Perfettamente al cuore Un museo all’aria aperta della città pavimentata in grosse pietre Punto di partenza ideale della vulcaniche levigate (i basoli) e visita al parco è Porta San larga circa 4 metri, permette- Sebastiano, aperta nelle Mura va la circolazione in entrambi Aureliane: proprio queste ulti- i sensi di marcia e il corretto me, volute dall’imperatore Au- deflusso dell’acqua piovana: un reliano nel III secolo d.C., so- vero prodigio d’ingegneria, la no l’oggetto dell’interessante cui magnificenza può essere Museo delle Mura di Roma, che compresa solo vedendola di persona. Intorno a un percor- so così prestigioso furono poi costruiti splendidi edifici che costituiscono ancora oggi at- trazioni imperdibili. Non è pe-

PARCO NATURALE APPIA ANTICA (RM) La “madre di tutte le strade” fa da spina dorsale a una delle aree verdi più amate e visitate della regione, mirabile mix di storia e natura. Fino al cuore della capitale. 43 A fianco: • • A sinistra: cespugli lanterne di Oleandri rinvenute presso nell’area San Callisto catacombale

Sotto: • • A fianco: il circo il punto di Massenzio di noleggio bici all’inizio dell’Appia presso la sede del Parco probabilmente il più importan- • Sotto: te sepolcreto cristiano di Ro- la toponomastica ma: i 12.000 metri quadrati di viaria che distingue gallerie, divise in 4 piani, ac- l’asse portante permette tra l’altro di percor- da e il cui biglietto è valido tut- colgono infatti una cinquanti- il mausoleo del figlio Romolo. dell’area rere 350 metri di cammina- to il giorno. Il bivio con la Via na di martiri e ben 16 papi. Le Ultimo tra i grandi monumen- protetta mento. Segue la sede del par- Ardeatina, lungo la quale si successive Catacombe di San ti dell’Appia Antica, la Tomba co, ospitata dall’ex Cartiera trovano le Catacombe di Do- Sebastiano, adiacenti all’omo- di Cecilia Metella è forse il più Latina, dove è possibile trova- mitilla e il Sacrario delle Fos- nima chiesa, sono le uniche ri- celebre, grazie all’inconfondi- re materiale informativo e, so- se Ardeatine, è segnato dalla maste sempre accessibili e fre- bile corpo cilindrico in traver- prattutto, noleggiare biciclet- Chiesa del Domine quo vadis?, quentate, tanto da essere state tino, sormontato da un fregio te: le due ruote sono infatti il sorta sul luogo dove la tradizio- appellate per prime “catacum- marmoreo e da merli ghibelli- mezzo più adatto per visitare ne pone l’incontro tra Gesù e bas” (dal greco katà kymbas, ni d’epoca medievale. l’area protetta, in particolare la Pietro in fuga dall’Urbe. Inizia “presso le cave”). La meraviglia domenica, quando l’Appia qui il tratto più ricco di perle sembra non aver fine: sceno- Appia e natura Antica è chiusa al traffico au- archeologiche, alcune delle grafica è infatti la vicina Villa È solo il terzo miglio della regi- tomobilistico. Si ricorda inol- quali rientrano a pieno titolo di Massenzio, imponente com- na viarum: ne mancano altri 4, tre la possibilità di esplorare la nel tradizionale Grand Tour plesso che comprende anche caratterizzati non più da gran- zona con l’Archeobus, che per- della Città Eterna. È il caso del- l’ampio circo, che poteva ospi- di monumenti ma da una mi- corre il primo tratto della stra- le Catacombe di San Callisto, tare fino a 10.000 spettatori, e riade di sepolcri, immersi in un ambiente di grande suggestio- ne, ormai lontano dalla frene- sia cittadina. Si pedala o cam- mina immersi nel verde rigo- glioso della campagna romana,

44 Regina viarum • Parco Naturale Appia Antica 45 LA SCHEDA

Come arrivare Informazioni In auto Parco Regionale L’invito è quello di lasciare a dell’Appia Antica casa l’automobile e raggiun- Via Appia Antica 42, Roma gere il parco con i mezzi pub- Tel. 06.51.26.314 blici. Infatti, dal marzo 1997 06.51.30.682 l’intera area protetta è chiusa [email protected] al traffico privato tutte le do- www.parcoappiaantica.it meniche e i giorni festivi, di- Punto informativo Sopra a sinistra: • con pini e cipressi a fiancheg- ventando così la più grande Via Appia Antica 58/60 il mausoleo giare l’itinerario, fino a giunge- isola pedonale della città, da Tel. 06.51.35.316 delle Fosse re a Frattocchie: la località, in Ardeatine percorrere a piedi o in biciclet- puntoappia@parcoappia nei pressi comune di Marino, segna il merose specie d’uccelli si af- ta. Esistono parcheggi al Parco antica.it del confine confine tra i parchi dell’Appia fiancano a rettili e anfibi che nord Scott (Largo Galvaligi), in Via Aperto tutti i giorni dalle 9.30 occidentale Antica e dei Castelli Romani. popolano le zone umide. Stra- Cristoforo Colombo e in alle 16.30, fino alle 17.30 del parco I patrimoni archeologici e pae- ordinaria poi, considerando la Piazza Galeria. quando è in vigore l’ora lega- saggistici non si limitano però posizione suburbana della loca- Sopra a destra: • le: informazioni, gadget, no- pavimentazione alla sola area circostante la ce- lità, la varietà floristica: alcuni Con i mezzi pubblici leggio bici e acquisto bigliet- originale lebre strada. La zona degli ac- boschi di caducifoglie sono pro- La sede dell’area protetta si ti autobus. nel tratto pedonale quedotti, ad esempio, permette babilmente lembi residui degli raggiunge con le linee 118 e Comune di Roma - dell’Appia di ammirare sei degli undici antichi “boschi sacri” che tap- 218, che viaggiano su Via Ufficio Turismo manufatti che approvvigiona- pezzavano un tempo l’area. Appia Antica e, dopo un bre- Via Leopardi 24, Roma Sotto: • • Sotto: edificio vano d’acqua la capitale. La ve- Una chiusura tra religione e ve tragitto a piedi, con le li- Tel. 06.06.06 il mausoleo conquistato ra sorpresa consiste però nello natura, tra storia e ambiente: nee 30, 160, 671, 714, 715 [email protected] di Cecilia dalla scoprire gli elevati valori natu- l’epilogo ideale per un parco in Metella, lungo vegetazione che transitano per via Cri- www.turismoroma.it il percorso, lungo la strada ralistici che ancora caratteriz- cui spunti diversi si fondono tra stoforo Colombo. interamente zano la Valle della Caffarella, loro per formare uno dei più ciclabile, ATAC I comuni del parco dell’Appia a Nord dell’Appia Antica: nu- preziosi gioielli del Lazio. www.atac.roma.it Roma, Ciampino, Marino. Antica

46 Regina viarum • Parco Naturale Appia Antica 47 Il passato nel verde a i a

i In una terra che ha visto susseguirsi civiltà e culture straor- r r dinarie, spesso quelli che un tempo furono floridi insedia- o t menti oggi sono ridotti a pittoresche rovine, dove pietra e S o

- natura si compenetrano in paesaggi ricchi di fascino.

t e

v Parco Antichissima Città quando nel 1799 gli abitanti si r S

e di Sutri trasferirono nella vicina Cana- s

i Il parco è una piccola mac- le, anche a causa delle rappre- R - chia verde se comparata ad saglie delle truppe napoleoni- e

altre aree protette. Ma na- che, la natura ha ripreso il so- i

h sconde, uno accanto all’altro, pravvento tra le vie del borgo. delle necropoli etrusche. so del Fiume Marta. c tesori storici e archeologici di Tra l’altro vi si ammira l’O- Tel. 06.67.66.33.17 Tel. 0761.31.32.22 e r

a incomparabile valore. Primi smunda Regalis, felce dalle www.parchilazio.it/nomentum www.parchilazio.it/tuscania P tra tutti l’anfiteatro scavato nel fronde lunghe fino a 2 metri. v

tufo, la necropoli e la sette- Tel. 06.99.67.796 Riserva di Tuscania Riserva Monte Casoli r Sotto: • centesca Villa Savorelli. www.monteranoriserva.it Con le sue chiese romaniche di Bomarzo l’eleganza

senza tempo Tel. 0761.60.93.93 e le necropoli etrusche, Tus- Boschi, valli, pianori tufacei, e dell’acquedotto www.parchilazio.it/sutri Riserva Nomentum cania è una delle località più resti etruschi, romani e me- di Monterano, s nell’omonima Il comune di Mentana mantie- apprezzate della Tuscia. Una dievali. Da visitare il Parco dei i riserva Riserva Monterano ne nel nome memoria dell’an- riserva tutela il contesto pae- Mostri, popolato da creature

Nella pagina Le arcate dell’acquedotto fan- tica città latino- di No- saggistico, caratterizzato da ru- in pietra dalle forme bizzarre. accanto: • no pensare a un insediamento mentum. Se ne osservano trat- pi tufacee, colline coltivate e Tel. 0761.31.32.22 R il profilo d’epoca romana. Monterano, ti della cinta muraria, immersi ampi pianori. Due i siti d’im- www.parchilazio.it/bomarzo del Colle di San Pietro, invece, fu un florido centro tra in un ambiente dolcemente portanza comunitaria (SIC): la a Tuscania il medioevo e il Settecento. Da collinare. Suggestivo l’anello sughereta di Tuscania e il cor- Riserva Tor Caldara e La Torre delle Caldane vigila- va contro le incursioni nemi- i che. L’area protetta era pre-

ziosa per le sue risorse di zol- h fo. Rimangono ancora oggi le sorgenti sulfuree. c

Tel. 06.98.49.94.43 r www.parchilazio.it/torcaldara a Riserva Monte Soratte

Il Monte Soratte si erge solita- P rio nella campagna romana. Grotte e cavità ne caratteriz- zano il territorio: la più impor- tante è la Grotta di Santa Lucia, profonda 110 metri. Tel. 06.67.66.33.17 www.parchilazio.it/ montesoratte

48 49 Riflessi d’acqua

Laghi, fiumi, torrenti. Belli da vedere, certo. Ma soprattutto culle di biodiversità, oggi tutelate da parchi e riserve naturali. La vetta innevata del Terminillo Che si guardi sopra oppure sotto la superficie dell’acqua, le sorprese si riflette sulle acque non mancheranno per i turisti, gli appassionati e gli esperti. del Lago Lungo, nella piana reatina difficile immaginare che, • In apertura: dove ora lievi aliti di ven- il promontorio È di Anguillara Crateri to increspano distese d’acqua Sabazia tanto vaste, circa 600.000 an- si protende ni fa un manto di lava incan- sul Lago di Bracciano descente e scintille di fuoco lacustri • A fianco: arroventava il paesaggio, fino uno scorcio a rendere l’atmosfera invivibi- sul piccolo Lago le. Succede a cavallo tra le di Martignano province di Roma e Viterbo, tà sono ancora evidenti. Basti • Sotto: nell’area dei . pensare ai 50 °C di tempera- la Rocca Ciò che è rimasto di questa at- tura delle sorgenti termali di Odescalchi tività magmatica, certamente Vicarello, o alla Caldara di di Bracciano si staglia violenta e poco romantica, è Manziana, una depressione di con il suo il fondo di due conche vulca- 30 ettari cinta da betulle, nel- profilo merlato contro il cielo niche colme d’acqua, il Lago la quale l’emissione di anidri- notturno di Bracciano e il Lago di Mar- de solforosa crea sbuffi d’aria tignano. Finalmente tranquil- e fenomeni simili a geyser. Il li, sono salvaguardati da un cratere è inoltre protagonista parco regionale per la bellez- di una leggenda assai sentita: za dei luoghi, il patrimonio al suo interno, nel XVI seco- botanico e faunistico e per la lo, fu gettata la ricetta per la vasta gamma di itinerari da fabbricazione della miracolo- percorrere, a piedi e in bici. sa pietra filosofale.

Piccoli geyser bollono Bracciano e lo sport A riprova di queste origini, L’area protetta si colloca dun- nei confini del parco esistono que attorno a due specchi zone dove i resti delle attivi- d’acqua. Fin dai tempi dei

PARCO NATURALE BRACCIANO-MARTIGNANO (RM-VT) A metà strada tra Roma e Viterbo, i due specchi d’acqua di Bracciano e Martignano sono il fulcro di un’area protetta dove coniugare sport, cultura e rispetto per la natura. 53 A fianco: • mentale del centro storico e • A fianco: scorcio per il quattrocentesco Castel- il borgo tra i vicoli lo Orsini-Odescalchi, a pianta di Bracciano, di Bracciano, stretto intorno in una pentagonale interrotta da sei alla possente suggestiva torrioni circolari. Interessan- Rocca veste serale te è inoltre l’escursione in Sotto: • partenza dalla frazione di Ca- panoramica stel Giuliano, minuto borgo del Lago di Bracciano agricolo seicentesco, che con- dai promontori duce a una serie di cascate. settentrionali Dal punto di vista naturalisti- co, faggete si alternano a macchia mediterranea, ce- Romani, il Lago di Bracciano dendo il passo anche a salici, La riservatezza di Martignano tato d’estate dai bagnanti che era frequentato per i panora- ontani, lecci e soprattutto ca- Più tranquilla l’atmosfera in- usufruiscono della spiaggia sul- mi, le attività all’aria aperta stagni. Nel lago, profondo fi- torno al Lago di Martignano: la sponda meridionale, costi- e la vicinanza alla capitale. no a 165 metri, nuotano tin- l’assenza di centri abitati e tuisce una buona palestra na- Prende il nome dalla cittadi- che, anguille, pesci persici, strade, e le distese di boschi e turale per i canoisti. na sorta sulle sue sponde nor- carpe e lucci. campi hanno spinto il regista doccidentali, attrezzata loca- Ma qui i turisti accorrono so- Luigi Comencini a sceglierlo Cultura nel parco lità di villeggiatura estiva. prattutto per lo sport: le brez- come set per alcune scene del- Oltre agli aspetti ambientali, Bracciano merita una visita ze sospingono neofiti ed esper- la fortunata serie “Pinocchio”, il parco invita a visite dal sa- anche per l’impianto rinasci- ti alla pratica della vela. con Nino Manfredi. Frequen- pore artistico. Sulle rive set- A destra: • tentrionali del Lago di Brac- LA SCHEDA il tramonto ciano, Trevignano Romano si del sole allunga raccoglie ai piedi della Rocca Come arrivare le ombre degli Orsini e ospita un Museo In auto sulla spiaggia Civico ricco di oggetti prove- nord orientale Per raggiungere Bracciano e il nienti dalle limitrofe necro- suo lago, si può imboccare da Sotto: • poli etrusche. Roma la Via Cassia Nuova. pannello sinottico Esattamente sulla sponda op- Proseguire sulla SS2 e dopo La dell’area posta, a Vigna di Valle si vi- Giustiniana continuare sulla protetta sita il Museo Storico dell’Aero- a Vigna SP493. Svoltando sulla SP4A, di Valle nautica Militare, con esempla- in pochi chilometri si giunge re di velivoli e motori, men- dali: è bene prestare attenzio- a destinazione. Chi proviene tre ad Anguillara Sabazia ne al transito automobilisti- da Nord, deve invece prende- negli anni ’90 del secolo scor- co, ma presto sarà pronta una re l’uscita autostradale Orte e so si è dato avvio a una cam- pista ciclabile che descrive il seguire per Viterbo, raccordan- Informazioni pagna di scavi: la Soprin- periplo del Lago di Bracciano. dosi poi con la SS2. Parco Bracciano-Martignano tendenza ai Beni Culturali è A Oriolo Romano prende Via Aurelio Saffi 4/A riuscita a portare alla luce al- inoltre le mosse una delle pas- Con i mezzi pubblici Bracciano (RM) cune piroghe e i resti di un seggiate più interessanti del- Da Roma partono treni regio- Tel. 06.99.80.62.61 villaggio neolitico. l’area protetta, l’Itinerario dei nali delle Ferrovie dello Stato www.parcobracciano.it Cappuccini (sentiero n. 2), un che conducono a Bracciano, Pro Loco di Bracciano • Sopra: Gli itinerari circuito che si raccorda al- senza cambi intermedi. Pren- Piazza Mazzini 7 silenziose Che sia a piedi o in sella alla l’anello n. 1 del Monte Ra- dere l’autobus 490 da Piaz- Tel. 06.99.80.60.18 testimonianze bicicletta, numerosi sono i schio (554 m) e transita – at- dell’attività zale Flaminio a Roma. Alla ittica percorsi panoramici che con- traverso una folta faggeta – ac- fermata Emo/Di Bartolo scen- I comuni del parco a Trevignano ducono alla scoperta del par- canto alla Croce dell’Impiccato dere e prendere la linea FR3 Bracciano, Anguillara Sabazia, Romano co. Per esempio, in mountain e al Convento dei Cappuccini. fino a Bracciano. Da nord, in- Campagnano, Roma (XX Mu- • Sotto: bike è consigliato il tracciato I trekker trovano infine pia- vece, raggiungere Viterbo e nicipio), Manziana, Trevigna- le acque che collega Calandrina a cevoli alternative lungo le ri- ribollenti intercambiare qui con le li- no, Bassano Romano, Mon- della Caldara Oriolo Romano, attraversan- ve dei bacini lacustri e tra i nee regionali. terosi, Oriolo Romano, Sutri. di Manziana do i boschi di Bassano e Sutri. boschi del Monte Rocca Ro- I sentieri sono tutti panora- mana (612 m), la cima più mici e ricalcano i nastri stra- elevata del parco.

56 Crateri lacustri • Parco Naturale Bracciano-Martignano 57 rmai è risaputo. Al gior- • In apertura: Ono d’oggi, nessuno ose- cannucce rebbe sfidare Ercole. E in tem- nella zona La nuova vita acquitrinosa pi remoti, chi lo fece, ne uscì del lago inevitabilmente sconfitto. La stessa sorte toccò agli abitanti • A fianco: del vulcano i colori dell’area del Lago di Vico. Si del tramonto dice infatti che l’eroe della mi- si fondono con i rami tologia romana abbia dato pro- degli alberi va della sua proverbiale forza conficcando una clava lì dove • Sotto: scorcio sui tetti oggi sorge l’invaso. Non solo. re nella remota attività vulca- di Caprarola Rimuovendola, avrebbe crea- nica che ha investito la zona to un’ampia depressione, dalla dei Monti Cimini milioni di quale iniziò a sgorgare acqua. anni fa. Un passato che si ri- Secondo la leggenda nacque trova ancora oggi nelle diver- così uno dei bacini più sceno- se sorgenti termominerali. grafici della regione. In realtà Il risultato è uno dei più bei le vicende geologiche che ruo- laghi del Lazio: un incantevo- tano intorno alla sua formazio- le specchio d'acqua di 12 ne ci parlano della fervente at- kmq, inscritto in un ambien- tività di due vulcani, il Cimino te fatto di boschi, paludi, mo- e il Vicano, che diede origine desti rilievi e borghi dal sapo- all'intero territorio e al bacino re medievale. lacustre. Un'origine senza mi- to, ma non meno suggestiva. La rilevanza ambientale Prima di partire alla scoperta Agli albori della riserva dei numerosi ecosistemi repe- Gli esperti di geologia sapran- ribili all’interno della riserva, no invece che le origini del il consiglio è quello di trova- Lago di Vico sono da ritrova- re un punto panoramico da cui

RISERVA NATURALE LAGO DI VICO (VT) C’è chi, pensando alle origini di questo magico specchio d’acqua, crede alla mitologia. Altri preferiscono la geologia, ma il risultato non cambia: giornate indimenticabili. 59 A fianco: • re alla loro “parata nuziale”, Palazzo una vera e propria danza di ac- Farnese coppiamento durante la qua- a Caprarola le i due esemplari si offrono Sotto: • materiale per costruire il nido. la livrea invernale Non mancano inoltre prati-pa- del lago scoli e zone coltivate, soprat- tutto a castagneto. Da segnalare anche l’area del- le Pantanacce, una palude for- matasi a seguito dell’abbassa- mento del livello dell’invaso. re, i tassi, i cinghiali e i gatti • Sopra: È il luogo ideale per gli aman- selvatici, mentre nel lago nuo- rospi comuni ti del birdwatching: qui infatti tano tinche, lucci, anguille e (Bufo bufo) in accoppiamento scorgere l’insolita forma del la- pressa”, con esemplari secola- svernano e nidificano nume- coregoni. go, a ferro di cavallo. La “cau- ri che hanno attecchito a rose specie di avifauna, dalle sa” è la presenza del Monte un’altitudine inferiore rispet- folaghe alle anatre come i ger- Le attività della riserva Venere (851 m), un piccolo to alle normali abitudini. At- mani reali e i moriglioni. Sono almeno tre le iniziative cono vulcanico, sulla sponda torno al lago si dispongono va- Spazio anche ai rapaci, con promosse dall’area protetta. settentrionale. Qui sono dif- sti filari di canneti, habitat de- una specie tipica e molto rara, Il LABTER (Laboratorio fusi boschi di cerri e noccioli, gli svassi maggiori, gli uccelli il falco di palude. Altre impor- Territoriale) si propone di va- ma la presenza più importan- simbolo della riserva. Se siete tanti presenze zoologiche so- lorizzare il patrimonio natu- te è quella della faggeta “de- fortunati, riuscirete ad assiste- no, tra i mammiferi, le marto- ralistico e di educare al ri- A fianco: • LA SCHEDA il Lago di Vico in autunno Come arrivare Sotto a sinistra: • In auto un esemplare Per raggiungere il Lago di di biancone (Circaetus Vico, imboccare da Roma la gallicus) SS2 e proseguire poi sulla Via Cassia Cimina fino al bivio Sotto a destra: • un noccioleto, per Caprarola. coltivazione Chi proviene da Nord, deve tipica dei Monti Cimini seguire la Cassia Cimina fino al Passo del Cimino e poi continuare fino a Caprarola. In questo caso il casello au- Caprarola (VT) spetto ambientale. Il Centro Tra natura e cultura tostradale più comodo è Tel. 0761.64.74.44 Recupero Rapaci si occupa Chi non vuole rinunciare al- quello di Orte sulla A1. www.riservavico.it di curare gli esemplari in dif- le attività all’aria aperta non Il punto di riferimento per in- ficoltà e di garantire la ripro- ha che da scegliere. Esistono Con i mezzi pubblici formazioni di ogni tipo, map- duzione in cattività di specie ben sette sentieri da percorre- Gli autobus di linea della pe e itinerari. in via d’estinzione. re a piedi o in mountain bike. COTRAL che collegano con L’Ente gestore organizza an- Infine l’Apiario Didattico si Il trekking più battuto è quel- buona frequenza Roma Saxa che viste guidate gratuite del- focalizza sul mondo delle api, lo che sale alla vetta del Rubra a Viterbo fermano an- l’area protetta accompagna- • Sopra: organizzando giornate dimo- Monte Venere, in partenza che a Caprarola. te dai guardiaparco. incontro lungo strative riservate a scolare- dal fontanile di Canale. Vico un viottolo In treno si può usufruire del- Ufficio turistico di Caprarola nella riserva sche e seminari e incontri è però anche sinonimo di ka- le linea Orte-Viterbo. Via F. Nicolai 2 tecnici dedicati invece agli yak, windsurf e barca a vela. Gli Tel. 0761.64.61.57 • Sotto: apicoltori. incontentabili hanno anche nuvole sul Lago Informazioni www.comune.caprarola.vt.it di Vico, a disposizione maneggi per Riserva Naturale Regionale con il rilievo uscite a cavallo. Vale infine la del Monte del Lago di Vico I comuni del parco Fogliano pena visitare Caprarola, bor- Viale Regina Margherita 2 Caprarola, Ronciglione. sullo sfondo go aggrappato a uno sperone tufaceo. L’elemento di spicco è il pentagonale Palazzo Far- nese, con il cortile circolare, le sontuose sale e le enormi scuderie (si dice contenesse- ro quasi 120 cavalli).

62 La nuova vita del vulcano • Riserva Naturale Lago di Vico 63 a diga costruita nel 1956 • In apertura: Lsul Tevere appena a valle la vegetazione di Nazzano ha rallentato il ripariale Benedetta delle sponde fiume, lo ha costretto ad del Tevere espandersi, gonfiarsi, invade- e, in alto, Torrita Tiberina quella diga re nuovi terreni. Accade sempre in questi ca- • A fianco: si, non sempre con risvolti molte specie di odonati positivi per ambiente e abi- (libellule tanti. A Nazzano invece, la e damigelle) natura ha dato il meglio. Al frequentano la zona umida punto che già nel 1979 il si- stema di zone umide venuto- • Sotto a sinistra: si a creare fu ritenuto merite- danno vita a un unicum pae- i fiori della borragine vole di protezione: nacque al- saggistico di forte impatto. lora la Riserva Naturale Questi ultimi sono elementi • Sotto a destra: scorcio del Regionale Nazzano, Tevere- in continua evoluzione: attra- centro storico Farfa, la prima area protetta verso l’erosione laterale della di Nazzano regionale del Lazio in ordine sponda esterna (sponda con- cronologico e che è ancora cava) di ogni curva, dove la oggi uno dei più importanti velocità dell'acqua è massima, punti di riferimento per i bird- e la sedimentazione sulla spon- watcher di tutta Italia. da interna (sponda convessa), dove la velocità è minima, la Un territorio variegato loro posizione subisce sposta- L'area protetta ha una super- menti laterali nel tempo, tan- ficie di circa 700 ettari, metà to che possono essere consi- dei quali sono occupati dalle anse del fiume, dal Lago di Nazzano e dal tratto termina- le del Torrente Farfa che con- fluisce nel Tevere a circa 1500 metri dalla diga Enel. Le aree golenali (ovvero i ter- reni che vengono invasi dalle acque in periodi di piena), le ripe e soprattutto i meandri,

RISERVA NATURALE NAZZANO, TEVERE-FARFA (RM) Nel 1956 una diga ha modificato l’habitat del Tevere poco a nord della capitale. È nata così una riserva che è diventata il paradiso dei birdwachter. 65 A fianco: • • A fianco: veduta due esemplari sul Fiume maschi Tevere di germano nel tratto reale (Anas protetto plathyrynchos) dalla riserva • Sotto: Sotto: • il battello ad Nazzano alimentazione e il suo elettrica castello della Riserva Naturale Nazzano, Tevere-Farfa

ti, è più agevole osservare i tuffi acrobatici del martin pe- scatore, il volo radente degli derati come parte viva del ter- Tevere, fortemente rallenta- Tevere introducendo, lette- stormi di anatre e le morbide ritorio. I meandri nella riser- to, sono state colonizzate da ralmente, i visitatori in un planate dell’airone bianco va sono due: quello occiden- ampi canneti che al centro habitat di grande suggestio- maggiore. Lo sguardo, però, tale corrispondente al Piano del fiume formano anche ve- ne. L’intrico di canne è po- non deve rivolgersi esclusiva- di Nazzano e quello orientale re e proprie isole. polato da un gran numero di mente verso l’acqua: anche le in località Cannetaccia. Sono Le specie prevalenti sono la passeriformi (cannareccione, chiome degli alberi, che ospi- il risultato di una lenta e con- cannuccia palustre e la tifa, cannaiola, migliarino di pa- tano centinaia di nidi, entra- tinua deposizione di sedimen- ma sono numerosi anche i gi- lude, pendolino) ma è di ri- no a pieno titolo nell’obietti- ti che alimentano e modifica- gli di palude che, nella sta- lievo anche la presenza della vo del birdwachter. no le due piane alluvionali. gione primaverile, infiamma- gallinella d’acqua, del porci- no il paesaggio con le loro glione e del tarabusino. Un comodo sentiero natura Isole nella corrente splendide fioriture gialle. L’area della riserva è inoltre I sentieri, ben segnalati, sono In poco più di cinquant’anni Due battelli alimentati a attrezzata con numerosi ca- percorribili a piedi o, per lun- dalla costruzione della diga le energia solare solcano ogni panni di osservazione, collo- ghi tratti in sella alle bici (an- sponde di questo tratto del fine settimana le acque del cati nei punti strategici, dove che elettriche) che si noleg- è più frequente poter osser- giano presso il centro visite. vare gli uccelli. Da questi os- Interessante, in particolare, il servatori, talvolta sopraeleva- sentiero natura “la Moletta" che

66 Benedetta quella diga • Riserva Naturale Nazzano, Tevere-Farfa 67 LA SCHEDA

Come arrivare In auto Per raggiungere la riserva da Roma si segue la Strada pro- vinciale Tiberina fino al km 34. Chi arriva da Nord esce dal casello Ponzano Romano- Soratte della A1 che dista 8 km da Nazzano. Sopra a sinistra: • aiuta il visitatore nell’osserva- Potrebbe essere questa la scusa il fiume scorre zione degli aspetti più caratte- “buona” per scoprire Nazzano Con i mezzi pubblici tra campi ristici dell’area grazie ai cartel- a picco sulla valle del Tevere e coltivati Gli autobus di linea della CO- li che ne evidenziano di volta con il caratteristico assetto ur- TRAL collegano con buona www.teverefarfa.it Sopra a destra: • in volta le peculiarità: fiori, banistico a spirale. Da ammi- frequenza Roma (capolinea Il centro visite si trova all’in- veduta piante, insetti, uccelli, forma- rare, in paese, il Castello, la sul Tevere di Saxa Rubra) a Nazzano. terno del Casale Bussolini. dal capanno zioni geologiche. Accanto al Chiesa di Sant’Antimo e il par- In treno, linea Roma-Orte di Comprende un piccolo mu- di osservazione corso del Tevere si trovano an- ticolarissimo Museo del Fiu- Trenitalia fino alla stazione di seo che illustra diversi aspet- Sotto: • che aree di sosta, attrezzate con me. Piacevole anche la visita Poggio Mirteto Scalo. Da qui ti della vita e delle tradizioni lo splendido tavoli e panche, utili per tra- a Torrita Tiberina, anch’essa si raggiunge l’ingresso di Tor- della zona, una biblioteca e panorama scorrere una piacevole giorna- in posizione sopraelevata ri- della riserva rita Tiberina della riserva a alcuni laboratori che consen- • Sopra: dal Castello ta a contatto con la natura. In spetto al Tevere. Sulla riva op- piedi o in bicicletta. tono ai visitatori di approfon- una fioritura di Nazzano queste zone è consentito utiliz- posta del fiume, non molto di- del cosiddetto dire le conoscenze che deri- Albero zare i barbecue già predisposti stante, da non perdere la visi- Informazioni vano dall'osservazione del- di Giuda per cucinare all’aperto. ta all’Abbazia di Farfa, il più Riserva Naturale Regionale l'ambiente della riserva. (Cercis siliquastrum) importante edificio religioso Nazzano, Tevere-Farfa Borghi storici colmi di tesori della Sabina, che conserva an- Strada Provinciale Tiberina I comuni del parco • Sotto: In alternativa ci si può lascia- cora affreschi dell’XI secolo e riflessi di natura Km 28,100 Nazzano (RM) Montopoli in Sabina, Naz- sul Fiume re tentare dalle delizie gastro- con un chiostrino di epoca lon- Tel. 0765.33.27.95 zano, Torrita Tiberina. Tevere nomiche della Sabina nei nu- gobarda che invita al relax e al merosi ristoranti dei dintorni. raccoglimento.

68 Benedetta quella diga • Riserva Naturale Nazzano, Tevere-Farfa 69 Riserva Macchiatonda

Nel segno dell’acqua A Nord del “litorale di Roma” a

si sviluppa una vasta area di i a

i Laghi, fiumi e torrenti: il Lazio è una regione ricca d’acque. pianura costiera. Tra appezza- f f

a Ed è proprio questo importante patrimonio, tutelato da aree menti agricoli e piccoli centri r a

g protette anche di piccole dimensioni ma non per questo me- abitati, ai piedi dei Monti del-

o no significative, a rendere speciale il suo territorio. la Tolfa, si dispone la Riserva r r

d Macchiatonda. Seppur di mo- I

Riserva Laghi Lungo di aironi, gufi e sparvieri. deste dimensioni, la zona g - e Ripasottile Senza dimenticare l’abbon- umida è habitat naturale di e

v Più di 2000 anni fa, il conso- danza di specie acquatiche. numerose specie di uccelli. o r le Retino modificò la morfolo- Tel. 0775.49.022 Tel. 0766.57.30.32 Riserva di Monte Navegna e r s

i gia del Lago Velino per guada- www.parks.it/riserva.lago. www.riservamacchiatonda.org e Monte Cervia

R gnare spazi nella conca reati- canterno Definito a Ovest dalla catena

na ai piedi del Terminillo. Riserva Antiche Città dei Sabini, a Nord e a Est dal d

Oggi, di questi interventi ri- Riserva Lago di Posta Fibreno di Fregellae, Fabrateria Nova fiume e dalla catena del Veli- I

mangono i laghi Lungo e Ri- Sono le abbondanti sorgenti e Lago di San Giovanni no e a Sud-Ovest dai Monti Sotto: • pasottile, tutelati da una riser- incrementate dalle acque del Incarico Carseolani, questo polmone la Valle Reatina, - in parte protetta va popolata da numerose spe- Parco Nazionale d’Abruzzo Il Lago di San Giovanni In- verde della provincia di Rieti

dalla Riserva cie di avifauna. ad alimentare il Lago di Posta carico deve la sua formazio- tutela un ambiente caratteriz- Naturale Tel. 0746.20.09.99 Fibreno, nel territorio della ne alla presenza di una diga: zato da una serie di rilievi dai dei Laghi Lungo e e Ripasottile www.riservalaghi.org Marsica occidentale. Querce dal 1925 sulle rive del Fiume quali emergono il Monte Na-

e carpini hanno preso il po- Liri si imposero i canneti e le vegna (1508 m) e il Monte v Nella pagina accanto, sopra: • Riserva Lago di Canterno sto dei terreni agricoli, men- acque si popolarono di tin- Cervia (1436 m). Dirupi sco- r mare mosso I a Est, la piana tre salici piangenti e giaggio- che, carpe e cavedani. Nell’a- scesi digradanti verso il Lago a Macchiatonda di Fiuggi a Nord e la Valle del li di palude si raccolgono nei rea protetta sono anche an- di Turano e dolci declivi in di- e Nella pagina Sacco a Ovest e a Sud: si rac- pressi delle sorgenti. noverati i resti archeologici rezione del Lago del Salto so-

accanto, sotto: • coglie tra questi confini la Ri- Tel. 0776.88.71.84 dell’antica città di Fregellae, no gli elementi che contraddi- s panorama i sul Lago serva Lago di Canterno, baci- www.parks.it/riserva.lago. fondata sulla sinistra orogra- stinguono l’area protetta, ric- di Posta Fibreno no di origine carsica, habitat posta.fibreno fica del Liri, e di Fabrateria ca di boschi di roverella, car-

Nova, sorta sulla destra. pino, acero e faggio. R Tel. 0776.54.98.01 Tel. 0765.79.00.02 www.parks.it/riserva.fregellae www.navegnacervia.it

70 71 Natura e sapori

È il Lazio più genuino quello che si ritrova nei prodotti tipici e nella cucina delle nostre aree protette. È il Lazio dei sapori decisi, dei prodotti della terra e del mare e delle più autentiche tradizioni popolari. Che sia in montagna, Colline tondeggianti alla Tenuta in collina o lungo il litorale, ogni ecosistema saprà regalare prelibate dei Massimi, riserva naturale gestita specialità della tavola regionale. dall’Ente Regionale RomaNatura asta salire al Gianicolo in • In apertura: Buna giornata limpida per il parco è ricco convincersi. Roma ai propri di sentieri Wilderness escursionistici piedi e sullo sfondo una fra- stagliata corona montuosa • A fianco: lungo la quale si riescono a l’agrifoglio (Ilex a portata di mano aquifolium), scorgere il Monte Gennaro specie comune (1271 m), il Morra (1036 m) nell’area protetta e il Pellecchia (1368 m), il più alto di tutti. Il gioco è fatto: • Sotto: la prossima domenica si va al lacustelli di Percile, piccoli il Tempio di San Giacomo Parco dei Monti Lucretili. specchi d’acqua lungo il ver- Maggiore Non è un caso se gli abitanti sante orientale. O i frutteti e a Vicovaro della capitale lo scelgono nu- gli oliveti a bassa quota, i ca- merosi per le loro scampagna- stagneti, le leccete e le rove- te fuoriporta. Tutti partono relle man mano che si sale. con la certezza di ritrovarsi nel All’ultimo “stadio” troviamo cuore di una natura tanto in- invece i boschi di faggio. Da contaminata quanto eteroge- menzionare è la splendida fag- nea. Valli, pianori, torrenti e geta della Valle Cavalera: al- boschi costituiscono l’habitat cuni esemplari sono silenzio- perfetto per staccarsi dalla se vedette ormai da secoli. routine metropolitana. E la fauna? La regina del Parco è l’aquila reale, che ha nidifi- Su e giù per il parco cato sul Monte Pellecchia. Arrivarci è facile. Seguendo Spazio anche allo sparviere, al la Via Salaria basta poco più gufo e alla coturnice. Inoltre di un’ora. Subito ci si accorge che è la natura a prevalere: la campagna romana, il corso dell’Aniene e del Licenza e naturalmente i Lucretili sono i preziosi ingredienti di un menu per palati fini. Sottogruppo meridionale dei Sabini, i Lucretili non rag- giungono altitudini molto ele- vate: la vetta più alta, il Mon- te Pellecchia, sfiora i 1400 metri. Ciò che comunque contraddistingue la zona è il carsismo: doline, grotte e de- pressioni sono dovute alla na- PARCO NATURALE MONTI LUCRETILI (RM-RI) tura calcarea di questi rilievi. Selvaggio e accogliente allo stesso tempo. È uno dei parchi Che si presentano particolar- mente ricchi d’acqua e di spe- più estesi del Lazio e tra quelli che offrono il più ampio ventaglio cie arboree. Basti osservare i di opportunità. Per temerari, curiosi, sportivi. E golosi. 75 A fianco: • i resti della Villa di Orazio a Licenza

Sotto: • una cascata a Fosso Capo d'Acqua

riconoscono una serie di stan- • Sopra a sinistra: ze disposte attorno a un’area la “specialità” si avvistano cinghiali, tassi e, per cominciare, l’itinerario naturale. È definita dai paesi centrale rettangolare. del sottobosco, i funghi talvolta, i lupi. Gli appassio- verso i Lagustelli di Percile. I che si dispongono all’interno nati fotografi non dimentichi- più allenati invece possono ci- del parco, altrettanti segni L’itinerario • Sopra a destra: l’infiorescenza no la reflex. Servirà per im- mentarsi sul tracciato Valle tangibili dello scorrere del La scampagnata del fine set- dell'Euphorbia mortalare la più bella farfalla Cavalera-Pratone-Fosso Vena tempo. Pensiamo, ad esempio, timana è dunque all’insegna italiana: il macaone. Scritta-Poggio Runci: sei ore ai castelli di Roccagiovine e dell’aria buona, del relax, ma • Sotto: veduta per 300 metri di dislivello tra San Polo dei Cavalieri, ai re- anche un po’ della sana vita delle vette A tutto sport fioriture ed emergenze storico- sti dell’Abbazia di Santa Maria attiva. Ecco lo spunto per una dei Monti Scarpe comode, dunque, e i- naturalistiche di alto pregio. del Piano a Orvinio, o al tem- piacevole passeggiata di poco Lucretili niziate a camminare. Sono Se non volete fare troppa fa- pietto ottagonale di San Gia- più di tre ore. Praticabile in ben 53 i percorsi ufficiali al- tica, concedetevi una passeg- como Maggiore. ogni momento dell’anno, il l’interno del parco. Una rete giata a cavallo. Al contrario, Da non perdere, poi, la villa percorso si snoda dal Prato di che supera i 250 chilometri! sbizzarritevi con i tracciati di del poeta Orazio a Licenza. Favale a Campitello fino al Niente male per chi vuole av- mountain bike. Secondo gli studi archeologi- Pratone e al Monte Gennaro. vicinarsi per la prima volta al Esiste poi una dimensione pa- ci, la residenza dovrebbe risa- Se si rispetta la segnaletica piacere del trekking: provate, rallela a quella dell’ambiente lire al I secolo a.C. Dai resti si bianca e rossa, esistono poche

76 Wilderness a portata di mano • Parco Naturale Monti Lucretili 77 A fianco: • al Pratone. Siamo a quota 1024 LA SCHEDA un esemplare metri e il Monte Gennaro ap- di fiore pare sullo sfondo. È lui ora la di sulla (Hedysarum guida. Il tracciato infatti ne coronarium) raggiunge la base. Per arriva-

Sotto: • re in vetta occorre un’altra ora i lacustelli di cammino, ma la fatica sarà di Percile, ricompensata dalla meravi- specchi d’acqua diffusi gliosa vista sulla campagna ro- sul versante mana, la capitale e il mare. A orientale Est e a Nord, invece, si ammi- rano il Terminillo, la Maiella e il Gran Sasso.

possibilità di perdersi. La sali- La pausa pic-nic ta inizia subito: seguendo il Il menu a chilometri zero è sentiero a mezza costa, ci si di- ricco e saporito. Funghi, fagio- Come arrivare Informazioni rige verso il Poggio di Valle li e verdure sono alla base del- In auto Parco dei Monti Lucretili Fura (890 m). Siate pronti a la zuppa dei Monti Lucretili. Per raggiungere la sede del Viale Petrocchi scattare. Qui la vista spazia fi- I porcini sposano le fettucci- parco a Palombara Sabina, Palombara Sabina (RM) no al massiccio del Velino. ne, l’olio extravergine di oli- percorrere da Roma la Via Tel. 0774.63.70.27 È un continuo saliscendi tra va Sabina DOP dà gusto alle Salaria in direzione di Rieti. www.parcolucretili.it faggi secolari e piante di agri- bruschette. Il secondo è un foglio fino al pianoro erboso trionfo di braciole di castrato, Con i mezzi pubblici I comuni del parco • Sopra: di Campitello. Ben presto vi cinghiale e vitello alla brace. La linea ferroviaria Roma- Licenza, Marcellina, Montefla- cavalli accorgerete di non essere so- In stagione da non perdere la Pescara arriva a Marcellina- vio, Montorio Romano, Mori- al pascolo nella riserva li: l’unico fontanile della zo- ciliegia della Sabina. Infine, Palombara partendo da Roma cone, Orvinio, Palombara Sabi- na centrale dei Lucretili atti- frutta secca, canditi, miele e Tiburtina. Gli autobus della na, Percile, Poggio Moiano, • Sotto: ra molti bovini e cavalli. cioccolato costituiscono il ri- panoramica COTRAL collegano sia Roma Roccagiovine, San Polo dei sul borgo Ancora uno sforzo e si arriva pieno del pangiallo. che Rieti a Palombara Sabina. Cavalieri, Scandriglia, Vicovaro. di Orvinio

78 Wilderness a portata di mano • Parco Naturale Monti Lucretili 79 i Castelli, si sa, si va per • In apertura: Ascampagnate tra amici, scorcio sul Lago Il giardino porchetta e buon vino. La fa- di Albano scia collinare ai margini meri- • A fianco: dionali della capitale è infatti due frequentata per le sue preliba- guardiaparco del bien-vivre a cavallo tezze gastronomiche fin dai tempi dell’impero romano, • Sotto: la trecentesca quando il clima favorevole e Torre del Trivio, la presenza dei bacini lacustri simbolo spinse la nobiltà a sceglierla di Velletri come meta di villeggiatura. sio, dei Monti delle Faete (di Famiglie patrizie e illustri per- cui il Maschio, con i suoi 956 sonaggi quali Cicerone, Cato- metri di altitudine, costitui- ne e Lucullo edificarono qui sce la cima più elevata) e dei le loro ville, per godere di mo- laghi di Albano e Nemi. menti di otium e dell’aria salu- Ceneri, lapilli e colate laviche bre della campagna. Un desti- ne caratterizzano tuttora il ter- no che svanì con il declino reno, reso fertile dall’alto con- dell’impero, per tornare in au- tenuto di silice e potassio. ge soltanto nel XVI secolo. Nucleo commerciale C’era una volta un vulcano… Dopo il periodo di splendore I primi insediamenti risalgo- che risale all’impero romano, no però a prima del Neolitico, l’area dei Castelli visse un’e- anche se le prove più tangibi- poca di declino a seguito del- li del passaggio umano sono databili intorno al 1000 a.C., all’epoca della civiltà laziale e della mitica città di Albalon- ga, fondata secondo la tradi- zione dal figlio di Enea. Già in quel tempo, dunque, i La- tini si impadronirono del ter- ritorio ai piedi del Vulcano Laziale per difendersi dalle in- cursioni nemiche, approfit- tando di un’area particolar- mente strategica anche dal punto di vista mercantile. L’odierno aspetto dei Colli Albani è il risultato di esplo- sioni, eruzioni e fenomeni vul- PARCO NATURALE CASTELLI ROMANI (RM) canici terminati circa 2000 L’area verde a Sud-Est di Roma è pervasa da un aere gioioso: i anni fa: a questo si deve la comparsa dei Monti Tusco- Colli Albani sono sinonimo di fastose residenze, laghi vulcanici lani, dei Monti dell’Artemi- e caserecce trattorie. Qui le giornate non finiscono mai. 81 A fianco: • la facciata di Palazzo Pontificio a Castel Gandolfo

Sotto: • Porta Napoletana a Velletri dà il benvenuto in città

mo verso Nord-Est: Frascati • Sopra a sinistra: accoglie Villa Aldobrandini, la la navata centrale più prestigiosa residenza gen- della Cattedrale la caduta di Roma, fino a esse- a sacrificare parte della fascia tutta la superficie del parco. tilizia dei Castelli Romani, di San Clemente re riscoperta nel Cinquecento boscosa, sostituendola con fit- La faggeta è invece completa- mentre a Grottaferrata meri- a Velletri da papi e nobili, che costruiro- ti castagneti, indispensabili mente scomparsa. tano una visita le catacombe ad • Sopra a destra: no dimore storiche sulle rovi- per provvedere alla produzio- decimum, con affreschi e iscri- scorcio ne delle antiche ville romane. ne di legno. Si necessitava in- zioni funerarie ancora intatte. su Piazza La storia in primo piano del Comune Nell’arco di questa millena- fatti di nuovi attrezzi, botti e L’atavica frequentazione del Raggiunte le sponde del Lago a Velletri ria storia, il leitmotiv è però pali per venire incontro alla luogo ha lasciato indelebili di Albano, Castel Gandolfo, • Sotto: sempre stato l’agricoltura: sempre più ingente richiesta tracce storiche che, ancora og- oltre a ospitare la residenza il Lago l’uomo ha infatti alterato gli di beni agricoli. gi, richiamano migliaia di vi- estiva del papa, sorge sul sito di Albano, aspetti vegetativi originali di Del bosco originario restano sitatori. Eremi, conventi, in- della leggendaria Albalonga, insieme a quello queste colline, dedicando am- dunque ben poche testimo- cantevoli ville e borghi medie- e presenta alcuni interessanti di Nemi, è uno pie porzioni di terreno alla nianze (il Parco Chigi, la vali aumentano il fascino di resti della grandiosa Villa di dei fulcri del Parco coltivazione e al pascolo sin Macchia dello Sterpaio, la quest’area verde alla periferia Domiziano (I secolo d.C.): sul dei Castelli dai tempi dei Latini. Succes- Selva Rustica e il Cerquone, di Roma. Da Rocca di Papa, ninfeo, per esempio, è stata Romani sivamente, l’incremento del- solo per citarne alcuni), spar- sede della direzione del Parco edificata la Chiesa di Santa l’attività umana ha condotto se a macchia di leopardo su dei Castelli Romani, muovia- Maria della Rotonda di Albano

82 Il giardino del bien-vivre • Parco Naturale Castelli Romani 83 A fianco: • LA SCHEDA l’abitato di Nemi, celebre per Come arrivare la produzione In auto di fragole La sede del Parco si trova a Sotto: • Rocca di Papa e si raggiunge la calma seguendo l’Anagnina (uscita della notte invade una via 22 del Grande Raccordo a Monte Porzio Anulare) in direzione Grotta- Catone ferrata, proseguendo per Roc- ca di Papa. In alternativa si percorre la Via Appia (uscita 23 del Grande Raccordo Anulare), direzione Marino. Al km 17 svoltare su via dei Laziale. Sito archeologico di Diocesano custodisce una col- Laghi e, al km 11+600, pren- Informazioni rilievo è quello di Tuscolo, a lezione di pergamene miniate dere per Rocca di Papa. Parco dei Castelli Romani Est di Frascati: un itinerario e la Croce Veliterna, prezioso c/o Villa Barattolo conduce alla volta della città, reliquiario dei secoli XI e XII. Con i mezzi pubblici Rocca di Papa (RM) originariamente etrusca, dove Dalla stazione di Termini, si Tel. 800.00.00.15 sono visibili le rovine di un La gastronomia e le tradizioni possono raggiungere i diver- www.parcocastelliromani.it teatro, un anfiteatro, un foro, Accanto alla storia si colloca- si paesi del parco tramite le • Sopra: una cisterna e della Villa di no i piaceri della buona tavo- linee ferroviarie Roma-Alba- I comuni del parco brindisi Tiberio, risalente al 14-37 do- la. Ariccia, per esempio, è la al gusto di Vino no Laziale, Roma-Frascati, Albano Laziale, Ariccia, Ca- Colli Albani po Cristo. Chiude il tour la “capitale della porchetta”, Roma-Velletri e Roma-Napoli stel Gandolfo, Frascati, Gen- DOC città di Velletri, dove il Museo spiedino di carne suina aro- via Cassino. zano di Roma, Grottaferrata, matizzato alle erbe; Marino è • Sotto: Dal capolinea della Metro A Lanuvio, Lariano, Marino, veduta il borgo più visitato in autun- Anagnina, partono invece au- Monte Compatri, Monte Por- di Ariccia, no, durante la consueta Sagra la “patria” tobus COTRAL per tutti i co- zio Catone, Nemi, Rocca di della buona dell’Uva dove assaggiare il muni dell’area protetta. Papa, Rocca Priora, Velletri. porchetta Vino dei Castelli Romani DOC. Genzano di Roma sforna l’omonimo Pane case- reccio, insignito del marchio IGP, e tappezza di fiori colo- rati Via Belardi durante l’In- fiorata primaverile. I fiori sono celebrati anche a Nemi, borgo famoso per la produzione di fragole. Rimane il tempo per un ultimo percor- so pedonale che collega il cen- tro storico all’omonimo lago, sulle cui rive è stato allestito il Museo delle Navi Romane, esposizione di documentazio- ni e pezzi antichissimi.

84 Il giardino del bien-vivre • Parco Naturale Castelli Romani 85 i dice che Ulisse, nel suo • In apertura: Sviaggio di ritorno verso vista sul mare Itaca, avesse perso molti uomi- da una delle Il parco aree costiere ni a causa della violenza dei gi- protette ganti Lestrigoni di fronte a dal Parco della Riviera del mito Gaeta. E si dice che l’eroe gre- d'Ulisse co cadde nella morsa seduttri- ce di Circe una volta approda- • A fianco: momento to sull’Isola di Ponza. di sosta Il Tirreno al largo di Gaeta per ammirare emana un fascino particolare torio Villa Tiberio e Costa il Tirreno e non solo per le storie che vi Torre Capovento-Punta Ce- • Sotto: si sarebbero svolte. Sono an- tarola, il Parco di Monte le rovine della Villa che e soprattutto i luoghi a Orlando, e il Parco di Giano- di Tiberio rendere magico il litorale che la e Monte di Scauri. Il con- a Sperlonga da Sperlonga giunge fino a nubio di archeologia, mitolo- Minturno, al confine con la gia e ambiente va in scena in Campania. I luoghi più signi- parte sulla terraferma e in par- ficativi di questo territorio ma- te in mare, e fonde caratteri- gico sono tutelati dal Parco stiche naturalistiche di parti- Regionale Riviera di Ulisse. colare pregio a importanti ve- Istituito nel 2003, ha riunito stigia storico-artistiche. le tre aree protette affacciate su questo lembo di mare. Sperlonga e la grotta Iniziamo l’esplorazione del par- Tre aree protette in una co da Sperlonga, dove incon- I 514 ettari della nuova real- triamo le prime importanti te- tà verde, comprendono il Mo- stimonianze legate ai fasti di numento Naturale Promon- Roma. Il suo nome deriva da

PARCO NATURALE RIVIERA DI ULISSE (LT) Spiagge, scogliere e antichi reperti. La costa laziale da Sperlonga a Minturno narra storie mitologiche dal fascino eterno. Che è bello sognare di rivivere in prima persona. 87 A fianco: • • A fianco: uno spicchio la Grotta di mare tra due di Tiberio falesie della a Sperlonga, “montagna la più celebre spaccata” delle cavità a Monte del parco Orlando • Sotto: A destra: • le falesie di la Chiesa Monte Orlando della Santissima viste dal mare Annunziata a Gaeta, con la facciata “spelonca” e si riferisce alle nu- barocca merose cavità che caratterizza- no il litorale. La più famosa è Sotto: • il paesaggio la Grotta di Tiberio, accanto al- nei pressi la quale sono ancora visibili i del suo nome. Sembra infatti gna Spaccata, sorto attorno a do). Giunti al Mausoleo di del Parco resti della villa repubblicana che la nutrice di Enea si chia- una spettacolare fenditura Lucio Munazio Planco, edifi- di Gianola e Monte dove visse l’imperatore: l’antro masse Cajeta, da cui derivereb- nella roccia apertasi, secon- cio tondo eretto nel 22 a.C., di Scauri era adibito a piscina, imprezio- be la denominazione della cit- do la tradizione, nel momen- e oltrepassato il faro, si coglie sita da mosaici e sculture oggi tà. Ci troviamo di fronte a este- to della morte di Cristo. una delle viste più incante- conservate nel Museo Archeo- se pareti calcaree che si getta- Iniziamo la camminata, ma voli del Basso Lazio: Formia, logico Nazionale, proprio accan- no a precipizio nel Tirreno. poco distante ci fermiamo gli Aurunci, il Circeo e per- to all’ingresso dell’area archeo- Sono quelle del Monte Orlan- per visitare la Grotta del Tur- fino l’arcipelago ponziano. logica. Ganimede, Polifemo, do (171 m), ultima propaggine co; a metà strada tra la chie- Dal punto di vista naturalisti- Scilla e Ulisse sono i primatto- dei Monti Aurunci, denso di sa e la cavità ha inizio il trac- co, la zona è interessante per ri, insieme a importanti raccol- emergenze architettoniche. Un ciato che sale alla vetta. le imponenti falesie, per l’in- te di vasi e piatti antichi. sentiero consente di abbinare Lecci, pini ed euforbie si sus- credibile varietà floristica e il trekking alla scoperta di com- seguono durante la scalata, per la presenza del falco pel- Gaeta e il Monte Orlando plessi sacri e fortificazioni di mentre si scorgono di tanto Avvicinandoci al confine re- epoca aragonese e borbonica. in tanto i ruderi di alcune gionale incontriamo Gaeta: il Lasciamo l’auto in prossimi- vecchie polveriere (Trabac- mito riappare nell’etimologia tà del Santuario della Monta- co, Carolina e Real Ferdinan-

88 Il parco del mito • Parco Naturale Riviera di Ulisse 89 teggiano la superficie si scorgo- LA SCHEDA no cisterne, terme e il Tempio di Giano. È un paradiso esplo- Con i mezzi pubblici rabile anche con pinne e boc- Dalla stazione ferroviaria di caglio: al largo di Gianola si Roma Termini partono treni pratica lo snorkeling, per nuo- regionali per Fondi Sperlonga, tare al fianco di triglie, polpi, Minturno-Scauri e Formia, fragolini. Se si è fortunati può che in poco più di un’ora capitare di avvicinare anche conducono a destinazione. qualche tartaruga marina. Da Gaeta partono autobus COTRAL per gli altri comuni Sopra: • legrino. Inoltre, la flora e la La cucina del golfo dell’area protetta. il profilo fauna del tratto di mare al lar- Scorci così fortemente medi- Come arrivare di Monte Orlando go di Gaeta sono tutelate da terranei si accompagnano a In auto Informazioni un’Oasi blu del WWF. una gastronomia gustosa e sa- La via più comoda per rag- Parco Regionale Riviera Sotto: • lutare al tempo stesso. i segni giungere l’area del parco pas- di Ulisse dello scorrere Formia e i monti calcarei Per uno spuntino veloce, ma sa dalla A1, che si segue fino Via Annunziata 21 del tempo Il Parco di Gianola e Monte di grande soddisfazione, la tiel- al casello di Cassino. Da qui Gaeta (LT) nelle Rovine della Villa di Scauri è il settore più gran- la è l’ideale: due sottili strati di si percorre la SS 630 per 40 Tel. 0771.74.30.70 di Tiberio de all’interno della Riviera di pasta cotta in forno racchiudo- km fino a Formia, posta in po- [email protected] a Sperlonga Ulisse, si sviluppa all’estremi- no un ripieno di polpi e cala- sizione centrale rispetto alle [email protected] tà meridionale della regione e mari, a volte sostituito da sfi- tre aree che formano il parco. www.parcorivieradiulisse.it presenta una rigogliosa vege- ziose varianti alle verdure. In alternativa, si può seguire, Pro Loco Gaeta tazione a macchia mediterra- Sono inoltre apprezzate le oli- • Sopra: dal Grande Raccordo Anulare Via Serapide 26 una grotta nea. In quest’area fortemente ve della varietà Itrana, la ci- di Roma, la SS 148 Pontina fi- Tel. 0771.20.58.01 nel mare antropizzata, si possono trova- coria di catalogna frastaglia- nei pressi no a Terracina dove ci s’im- www.prolocogaeta.it di Sperlonga re ancora sughere, roverelle e ta, il pomodoro “spagnoletta” mette sulla litoranea SS 213 lecci, lasciti di un’antica fore- (così chiamato per la forma e “Flacca” che porta fino a I comuni del parco • Sotto: sta che ricopriva il territorio le dimensioni), il sedano un tratto Sperlonga. Da Roma sono Formia, Gaeta, Minturno, di costa vicino dal Fiume Garigliano (al con- bianco di Sperlonga IGP e 140 km per la via più breve. Sperlonga. a Sperlonga fine con la Campania) a Sper- l’olio extravergine di oliva longa. Tra i reperti che ne pun- Colline Pontine.

90 Il parco del mito • Parco Naturale Riviera di Ulisse 91 Aguzzano

La Natura della Capitale Piccolo parco urbano tra la a Nomentana e la Tiburtina, r

a Quindici aree protette per un unico ente gestore: i parchi na- presenta un paesaggio agri- r turali del Comune di Roma meritano un’attenzione ad hoc, do- colo e boschivo fortemente u u t vuta alle peculiari caratteristiche paesaggistiche e alla possibi- influenzato dall’opera del- a le minaccia di un’urbanizzazione senza regole. l’uomo, con aree bonificate e t N

a lunghi filari di pini, cipressi, Un progetto ambizioso, quel- pagna romana, con un’esten- platani e pioppi. a m

o lo nato nel 1997 con l’istitu- sione di aree rurali che fa di

R zione di RomaNatura, l'Ente Roma il primo comune agri- Valle dell’Aniene N Regionale per la Gestione del colo d’Italia. L’ultimo tratto del fiume, che Sistema delle Aree Naturali prima di immettersi nel Tevere delle più vaste foreste plani- a Protette nel Comune di Roma: Marcigliana scorre vicino a quartieri mol- ziali dell’area mediterranea. gli obiettivi sono tutelare e va- Ben 4696 ettari a predomi- to popolosi, costituisce un Non mancano attrazioni sto- lorizzare un patrimonio natu- nante carattere agreste costi- fondamentale corridoio eco- riche come il Castello di De- m ralistico di oltre 15.000 ettari, tuiscono la seconda riserva logico per specie floristiche e cima e la Torre di Perna, se- una superficie vasta quanto di RomaNatura per superfi- ornitologiche. de del centro visite. l’intera città di Bologna. Una cie, incuneata tra il Grande o corona verde di dimensioni Raccordo Anulare, la Via Decima-Malafede Laurentino-Acqua Acetosa

uniche per il panorama urba- Salaria e la Via Nomentana. 6145 ettari. Tanto misura la Nei pressi del quartiere Lau- R Sotto: • no e peri-urbano italiano, tan- Vaste tenute e antichi casali più vasta delle 9 riserve di rentino 38, questa piccola ri- uno scorcio della Tenuta to che l’iniziativa è divenuta si alternano a boschi, soprat- RomaNatura, situata tra il serva costituisce un prezioso dei Massimi oggetto di attenzione e studi tutto di querce, concentrati Raccordo, la Via Pontina e baluardo contro l’urbanizza- in tutta Europa. in particolare sui versanti la Via Laurentina. Ottocento zione della periferia romana. Nella pagina accanto, sopra: • Non mancano sorprese fau- delle valli. specie vegetali danno vita al simpatici nistiche e floristiche, ma il Rilevante in tutta l’area la più grande complesso bo- Tenuta dei Massimi • Sotto: “abitanti” la solfatara delle riserve paesaggio più comune è presenza di rapaci e mammi- schivo dell’Agro Romano, Nel settore Sud-Ovest della di Decima di RomaNatura quello della tradizionale cam- feri, tra cui la lepre italica. che è allo stesso tempo una città, l’area tutela le verdi col- Malafede

92 93 line che accompagnano il relia. Nei pressi dei corsi d’a- confluenti, vanta una grande Cellulosa

corso del Fosso della Ma- cqua si concentrano le mag- ricchezza di flora e fauna. Impianti sperimentali per ar- a gliana. Di notevole importan- giori valenze naturalistiche, Nel primo ambito spiccano boricoltura da legno caratte- r

a za arborea è il Bosco del- soprattutto floristiche ed orni- carpini, sughere, cerri, farnet- rizzano due aree naturali si- r l’Infernaccio, un querceto di tologiche. ti, farnie e roverelle, nonché tuate in prossimità del quar- u u t oltre 100 ettari. un variegato sottobosco. tiere Casalotti e connesse tra a Pineto Oltre agli abituali mammife- loro dal Fosso Galeria. t N

a Valle dei Casali Insieme all’omologo Aguz- ri presenti nei dintorni della Sono le ville e i casali storici zano è l’unica tra le aree pro- capitale, tra gli animali desta- Secche di Tor Paterno a m

o tipici della campagna roma- tette di RomaNatura a fregiar- no interesse soprattutto i nu- Unica area marina protetta

R na a dare il nome a questa in- si dell’appellativo di “parco merosi rapaci e gli anfibi. d’Italia che non include alcun N teressante riserva, che si urbano”. Titolo meritato, per tratto di costa, la riserva è si- estende dal Parco di Villa Do- il felice abbinamento tra Quarto degli Ebrei - tuata al largo del Lido di a ria Pamphilij fino al Tevere. un’area più elevata sistemata Tenuta di Mazzalupetto Castel Fusano e tutela fonda- Sugli ondulati altopiani pre- a giardino pubblico e un’al- A Nord di Roma, non distan- li di straordinaria bellezza: nu- valgono campi agricoli e pa- tra, la Valle dell’Inferno, di ec- te dal Raccordo, sorgono merose specie di pesci e fitte m scoli, anche se non mancano cezionale interesse ambienta- queste due tenute, perfetta praterie di Posidonia oceani- boschi igrofili, soprattutto lun- le: più di 600, infatti, sono le espressione della tipica cam- ca sono osservabili con im- go i fossi e nelle aree umide. essenze vegetali catalogate in pagna romana. mersioni subacque organiz- o questa piccola perla naturali- zate dai vicini centri diving.

Tenuta di Acquafredda stica a Ovest del Vaticano. Galeria antica R Le acque fresche del Fosso Abbandonato nel XIX secolo Informazioni Sotto: • Acquafredda stupirono anche Monte Mario a causa della malaria, il bor- RomaNatura – un sentiero nei boschi Totila, re dei Goti, e oggi fan- Famoso in quanto vertice to- go antico di Galeria è oggi I parchi naturali di Roma delle aree no da spina dorsale per que- pografico della proiezione car- circondato dalla vegetazione, Villa Mazzanti protette dall’Ente sta riserva situata immediata- tografica ufficiale italiana, in un mix di storia e natura Via Gomenizza 81, Roma • Sotto: RomaNatura mente a Nord della Via Au- Monte Mario è anche il perno che ricorda la Riserva di Tel. 06.35.40.53.10 natura campestre di un sistema collinare dalla Monterano, situata pochi chi- [email protected] nella Tenuta rigogliosa vegetazione. Cinque lometri a Nord. www.romanatura.roma.it dei Massimi Sentieri Natura portano alla scoperta delle principali attra- zioni naturalistiche, mentre tra i monumenti della riserva si ri- cordano l’Osservatorio Astro- nomico, Villa Madama (pro- gettata da Raffaello) e Villa Mazzanti, sede dell’ente ge- store di RomaNatura.

Insugherata A pochi chilometri dal cen- tro di Roma, a Ovest della Via Cassia, si estende uno dei maggiori tesori naturalistici di Roma. L’ambiente, dise- gnato dal Fosso dell’Acqua- traversa e da tre valli in esso

94 95 Regione Lazio Assessorato all’Ambiente e Sviluppo Sostenibile Assessore Marco Mattei

Dipartimento Territorio Direttore Raniero De Filippis

A.R.P. – Agenzia Regionale per i Parchi. Direttore Vito Consoli

Coordinamento editoriale e redazionale A.R.P. Massimiliano Barresi, Fabrizio Petrassi ed Elena Palopoli

Un ringraziamento a Stefano De Felici, Ilario Iovino, Alessandra Reggi, Marco Scalisi, Massimo Tufano

Realizzazione editoriale Agenzia Geografica Sole di Vetro Via Donizetti, 50 Monza (MI) Tel. 039.59.60.805 www.soledivetro.it

Foto Agenzia Geografica Sole di Vetro/L. Beretta: 52, 53 b, 54-56, 57 a, 60-61 b, 62 bd, 63, 81 b, 82-83, 84 a, 85 b/ S. P. Giussani: 6-13, 26, 27 a, 32 b, 33 bs, 34 b, 35 b, 38 b, 43-49, 84 b • Archivio Parco dei Castelli Romani: 80 • Archivio Parco dei Monti Aurunci: 20, 23 b • Archivio Parco di Veio: 37 a, 40 b, 41 a • Archivio Parco Marturanum: 31, 32 a, 33 a • Archivio Riserva Montagne della Duchessa: 27 b • G. Baldi: 59 a • E. Baldini: 91 a • A. Basso: 79 b • F. Belisario: 17 a, 18 a, 25 a, 75 b, 77 ad, 78, 87, 88 as, 89 a, 90, 91 b • G. Biddittu: 22 a • P. Capone: 68 as • S. Celletti: 33 bd, 34 a, 35 a • A. Cerquetti: 30, 53 a, 58, 62 a, 65 bd, 66 b, 68 b, 72-73, 93 a, 94-95 • V. Chirilli: 16, 22 b, 24 b, 70 • V. Consoli: 21 a, 23 as, 24 a, 65 a, 81 a • C. d’Uffizi: 74 • C. Fattori: 50-51, 57 b • F. Foschi: 92 • M. Lupi: 28-29, 40 a • F. Mapelli: 38 a, 41 b • N. Marrone: 86, 88 b, 89 b • S. Montinaro: 59 b, 60 a • F. Petrassi: 14, 15 b, 17 b, 18 b, 19, 21 b, 25 b, 64, 66 a, 67, 68 ad, 69 b, 71, 88 ad, 93 b • L. Quattrin: 85 a • L. L. Ruscitto: 76 a, 77 as • S. Santodonato: 65 bs, 69 a, 76 b, 79 a • A. Sasso: 42, 77 b • M. Scalisi: 23 ad • M. Scataglini: 36, 37 b, 39 • D. Serafini: 15 a, 75 a • M. Tufano: 61 a, 62 bs

Stampa Stabilimento Tipolitografico Ugo Quintily s.p.a., Roma Legenda

Trekking Mountain-bike Gastronomia

Osservazione Canoa Turismo urbano faunistica

Itinerari didattici Vela Equitazione

© Regione Lazio - Agenzia Regionale Parchi - Edizione: luglio 2010 ISBN: 978-88-95-21-3-45-3 PUBBLICAZIONE FUORI COMMERCIO REALIZZATA PER REGIONE LAZIO

96 In una sola regione, il Lazio, troviamo circa il 50% di biodiversità presente in Italia, grazie alla varietà e ricchezza dei suoi ambienti: dalle selvagge catene montuose appenniniche, ai delicati ecosistemi costieri, fluviali e lacustri. In una sola regione, il Lazio, troviamo millenni di storia dell’uomo, e le impronte lasciate dal suo passaggio sono spesso state riconquistate e avvolte dalla natura: necropoli etrusche, rovine di antiche ville romane, basolati di importanti vie consolari, borghi medievali abbandonati.

Proprio per tutelare questo raro connubio tra uomo e natura la Regione Lazio ha istituito un articolato sistema di aree naturali protette che questa guida invita a conoscere, scoprendone gli aspetti naturali, culturali ed enogastronomici. I Parchi del Lazio: una risorsa per il turista che ha fame di sostenibilità. www.parchilazio.it Numero verde: 800.593.196