n°14

English supplement Medio Novarese, tra Agogna e Colline Nord Orientali

Mensile dedicato alla cultura, storia, all’ambiente, al territorio e alle sue risorse - n° 14 agosto 2014 € 2,00 Cusio e Lago d’Orta - Colli Novaresi i nostri punti magazine

Cavaglio d’Agogna - La Lucciola Borgomanero - Edicola piazza Martiri Briga Novarese. - Edicola sr 229

Gozzano San Maurizio d’Opaglio Pella

Fontaneto d’Agogna Barengo Momo

Fara Novarese Sizzano Ghemme

Novara - Piazza Martiri - Corso Torino (Primavera)

www.ilportale-rivista.it ommario n° agosto 2014s14 In copertina: Pigiatura dell’uva, Cureggio.

pag. 9 Itinerari ...la sponda occidentale del Lago d’Orta di Loredana Lionetti

Attualità pag. 4 Il lago rinato di Loredana Lionetti Scuole e territorio Italia, Carpe Diem pag. 18 di Nicholas Miglio

Turismo da scoprire Percorsi di fede Santo Stefano pag. 19 Giovani in cammino pag. 24 di Borgomanero di Loredana Lionetti di Redazione

Ricorrenze e tradizioni il Comitato Sant’Alessandro pag. 29 di Fontaneto d’Agogna di Redazione Attraverso il tempo pag. 26 Ritorno al passato - di redazione

Associazioni Dimidimitri pag. 31 di Redazione

www.lasestacorda.it www.unpaeseaseicorde.it microturismo ...a passeggio per il borgo

L’associazione “aquario 2012” vuole promuovere il territorio attraverso circuiti di microturi- smo. A breve proporremo mini- tour con i quali, dal pomeriggio alla sera, vi accompagneremo a scoprire il cuore dei borghi del medio novarese ricchi di arte, cultura, storia e leggende.

Al termine della visita, quello che non abbiamo potuto mo- strarvi di persona, lo conosce- rete attraverso la proiezione di un documentario o diapositive, ristorandovi con una ricca de- gustazione di prodotti eno-ga- stronomici locali.

www.aquario2012.eu [email protected] il Portale: ricchezze di un territorio tra passato, presente e futuro pubblicazione mensile delle: Terre di Mezzo del Medio Novarese, ditoriale Colli Novaresi, Cusio e lago d’Orta. di Loredana Lionetti n° Editore: agosto Associazione “aquario 2012” aps E201414 Direttore responsabile: Maurizio Ferlaino

Direttore editoriale: Loredana Lionetti

Redazione di Novara: Francesca Grisoni Questa estate così piovosa che ci ha lasciati per la maggior parte Hanno collaborato a questo numero: insoddisfatti, volge al termine. Nella speranza che almeno settembre e Donato Decembrio, Serena Teruggi, Massimo ottobre ci riservino giornate tiepide e piacevoli, prima con la vendemmia Schiavon, Elena Fontana, M. Chiara Fortina, e poi con le tonalità calde del bosco autunnale, ci apprestiamo a conside- Gloria Chiappin, Dario Rossi, Nicholas Miglio, rare i danni di una stagione estiva anomala. Senz’altro una scia negativa Drive56. sul settore del turismo verrà registrata, non tanto per gli stranieri che cer- Illustrazioni: to non si fanno intimorire dalla pioggia, ma perlomeno per tutte quelle Loredana Lionetti manifestazioni che non sono state baciate dal sole.

Traduzioni: In questo clima si è formato il numero della rivista del mese Loredana Lionetti di agosto, difficile anch’esso a maturare. Scusandoci coi lettori che ci seguono per il ritardo con cui è stato stampato, segnaliamo l’assenza di Fotografie: due consuete rubriche, dovuta al periodo estivo e ai molti impegni sul Redazione, Loredana Lionetti, territorio. Manca infatti la rubrica dedicata alle domande rivolte ai sinda- I Camminanti della Francigena, ci, così come la terza puntata de “l’avventuroso trasporto delle reliquie”, Maurizio Ferlaino l’ultima della serie, che riprenderemo comunque nel prossimo numero. Sede legale: “aquario 2012“ aps Abbiamo avuto modo invece di incontrare, nel mese di agosto, Via Madonna del Boggio 3/B alcune iniziative che per la loro particolarità e per l’entusiasmo che sono 28024 Gozzano (No) state capaci di suscitare meritano, secondo noi, di essere messe in evi- denza. Nonostante le molte difficoltà, notiamo un crescente interesse in Redazione: quasi tutti i comuni dell’attenzione per le ricchezze locali e per la valo- “aquario 2012” aps unità locale 1 multimedia rizzazione dei propri beni, rivolto ad una maggiore apertura verso un tu- Via Vittorio Emanuele 27 - 28010 Barengo (No) rismo più attento, un segnale certo positivo e incoraggiante rispetto a un Grafica e impaginazione: quadro più generale dai contorni insicuri. Una tendenza che riscontriamo “aquario 2012” aps unità locale 1 multimedia nel Cusio come nelle terre del Medionovarese. Via Vittorio Emanuele 27 - 28010 Barengo (No) Molto spazio è stato dato in questo numero anche alla perla del Tel. 0322.060284 - Fax 0321.030718 nostro lago d’Orta, insieme ne potremo assaporare alcuni punti poco co- E-mail: nosciuti sulla riva occidentale, per i visitatori sia italiani che stranieri. Un associazione: [email protected] lago che ridà speranza con la sua graduale rinascita e il ritorno alla vita redazione: [email protected] nelle sue acque. direttore resp.: [email protected] www.ilportale-rivista.it www.aquario2012.eu Auguriamo a tutti una buona lettura.

Distribuzione: Abbonamento, associazioni culturali, scuole, comuni, “punti magazine” provincia di Novara

Ctp e stampa: Press Up s.r.l. - Roma

Registro stampa periodica Tribunale di Novara n° 564 del 28 giugno 2013 3 Attualità Il ago Lrinato

4 Nel 1975 Eugenio Montale diede questa definizione del Lago d’Orta: “Un lago morto…dove neppure un`anguilla tenta di sopravvivere.”

l piccolo specchio d’acqua prealpino aveva assorbito di una seppur semplice per decenni i veleni delle tante fabbriche che avevano vita batteriologica. Il lago Ipur dato lavoro e benessere agli abitanti della Riviera, era diventato troppo acido quando ancora non esisteva una coscienza “ecologica”. per custodirla. Persino la balneazione era proibita, Finché, verso la fine degli anni Settanta, il lago era stato nessuno poteva immergersi dichiarato “morto”: niente più pesci guizzanti, né altri in tali acque. Anche il cielo esseri vivi nell’acqua divenuta torbida e minacciosa. sopra il lago sembrava Nessun fondale visibile attraverso la superficie dove rifletterne la tristezza. spesso galleggiava schiuma ed era scomparsa ogni traccia 5 Ebbe inizio 25 anni orsono il risana- mento del lago d’Orta con un’opera- zione di “liming”. Il lime è una so- stanza basica, che riporta verso un pH neutro sia l’acqua che la terra resi aci- di da sostanze inquinanti quali i sali di ammonio o di rame, ma con le giuste dosi perché un eccesso può provocare effetti altrettanto nocivi. Con il liming si immettono i carbonati (sali di calcio o magnesio) che neutralizzano l’aci- dità e aumentano l’attività dei batteri, i quali riportano le funzioni nutritive nell’acqua. Questa prima “cura” per il lago d’Orta, vittima di una grave aci- dificazione già dal 1926, fu effettuata dal 1989 al 1990 con una terapia sca- turita dalla ricerca dell’Istituto per lo Studio degli Ecosistemi di Pallanza. Per monitorare l’evoluzione dell’in- tervento si usò la piattaforma gal- leggiante “Mafalda” che di continuo raccoglieva dati meteorologici e lim- nologici del lago.

E piano piano il lago tornò a vivere. Ora possiamo tuffarci e godere delle sue limpide acque cristalline, del co- lore che va dal verde, all’azzurro, al blu a seconda della luce del cielo. E vi sono pesci che nuotano e mille esseri che lo rendono vivo. E ancora il lago 6 ispira gli artisti. Il bilancio del lavoro di questi 25 anni poter far navigare sul lago d’Orta in giori effetti dell’inquinamento. Certo è stato fatto il 12 agosto in un con- futuro un’imbarcazione ibrida (pro- rimanendo sempre vigili, il lago deve vegno a , piccolo borgo getto Idrotour) con propulsione me- affrontare ancora minacce provenienti sopra a picco sul lago. Prin- diante due motori elettrici e batterie dai rifiuti industriali e agricoli, ma bi- cipali relatori dell’incontro sono stati collegate a pannelli solari. sogna ammettere che quello raggiunto Marina Manca, direttrice dell’Istituto Per Andrea Del Duca, presidente del- è un traguardo incredibile: soprattutto per lo Studio degli Ecosistemi del Cnr l’Ecomuseo del Cusio e Mottarone, il la trasformazione del lago d’Orta dal di Verbania che ha compiuto la ricer- sogno è di istituire un contratto di lago, lago più acidificato del mondo ad uno ca sull’ecosistema lacustre, Andrea un osservatorio del paesaggio, un logo dei più puliti d’Europa, è una cosa ec- Del Duca, direttore dell’Ecomuseo che lo identifichi. Il lago d’Orta ha una cezionale e ispirante. del Cusio e Mottarone e il fotografo storia ambientale, scientifica e cultu- appassionato di vela Walter Zerla che, rale che rende possibile l’obiettivo di La frase degli ambientalisti “pensa dopo il lago Maggiore, con una barca farne nei prossimi anni un laboratorio globale, agisci localmente”, significa attrezzata avrà il compito di monitora- dove sperimentare buone pratiche di che se tutti lavorassero per migliora- re le acque del bacino cusiano. sostenibilità. re le proprie comunità, si avrebbe un effetto globale. Il lago d’Orta diventa Il Lago d’Orta era il più acido del Vogliamo riportare due interventi signi- così l’ispirazione per pulire altri laghi mondo e grazie all’operazione di li- ficativi presi dall’incontro del 22 marzo nel mondo. ming è tornato a essere di normale e per il progetto Orta Reloaded, che testi- naturale acidità: così sono tornate vita moniano quanto sia considerato il lago Christoph Potting, tedesco di Fran- e fauna ittica, ora ci si appresta a rein- d’Orta. coforte, da molti anni ha una casa a serire nelle acque quelle specie come Ronco di Pella. Giornalista e produt- il lavarello, l’agone e la bottatrice che Martin Atkin è un esperto giornalista, tore mediatico con qualifica speciale sono sparite. Un’operazione, quella presentatore e regista, che ha lavorato in sviluppo e realizzazione di piani di restituire completamente le acque per la BBC, Sky e ITN prima di rag- che riguardano la scienza e l’educa- allo stato di un tempo, che coinvolge giungere Greenpeace e dirigere la Green zione ambientale, la comunicazione tutti gli enti del Cusio, dalla Naviga- Tv in Inghilterra. Ha collaborato con il e l’apprendimento del concetto di zione del Lago d’Orta, al Distretto dei WWF in Svizzera e collabora con Me- sostenibilità, durante la riunione del Laghi, ai consorzi e ai comuni della dici Senza Frontiere e altre associazioni 22 marzo ha asserito quanto segue: Riviera. di volontariato, insegna giornalismo e “oggi il lago d’Orta è puro persino tecnica del documentario. rapportato ai più severi standard eu- E ognuno ha un sogno, il motto “I ropei, le sue acque si possono bere. have a dream” è di tutti; ad esempio Per Martin il lago d’Orta è la prova Il lago d’Orta è un simbolo di spe- il sogno della Navigazione è quello di che è possibile invertire persino i peg- ranza, progresso e sostenibilità.7 La storia del lago dimostra che se la lago d’Orta dimostra come la Ricer- scopo l’incremento e la diffusione gente agisce unita e con responsa- ca con la R maiuscola sia un settore degli studi di limnologia e idrobiolo- bilità, le cose possono cambiare! Le indispensabile per un vero progres- gia”. La Limnologia, la scienza che acque del lago d’Orta sono uno dei so, l’unica realtà che possa trovare studia i laghi, allora era una scienza più importanti marchi territoriali del un rimedio e salvare qualsiasi situa- nuova, nata agli inizi del XX secolo nord Italia. Oggi l’industria intorno zione, anche la più disastrosa. ma già divenuta importante nel più al lago gioca un ruolo rilevante nel ampio contesto dell’ecologia. mercato internazionale, e il Cusio è Un Istituto di Ricerca è un vanto un’area molto speciale nella scac- per il Paese perché è l’espressione L’Istituto fu inteso a promuovere chiera turistica d’Europa”. della sua capacità e volontà di guar- la conoscenza di una parte di mon- dare avanti, di pensare al futuro, di do che l’uomo ama e che all’uomo Inoltre la morte e la rinascita di un aspirare al sapere come strumento di serve: i laghi, recipienti di un “ele- lago è certo una storia che merita di miglioramento. Una volontà politica mento” essenziale per la vita e per lo essere narrata ai visitatori di EXPO in questo settore, soprattutto ora, è sviluppo della civiltà. 2015, ma bisogna pensare a un futuro qualcosa di imprescindibile. sostenibile. Se si vuole mantenere un L’Istituto Italiano di Idrobiologia è lago sano e un ecosistema equilibrato L’Istituto Italiano di Idrobiologia di molto cambiato dalla sua nascita. le azioni concrete da parte degli enti Verbania nasce nel 1938 per deside- Esso, tuttavia, anche come Istituto e delle comunità locali devono essere rio di Rosa Curioni che, per onorare per lo Studio degli Ecosistemi con- costanti, attraverso un processo cul- il marito Dott. Marco De Marchi, tinua ad essere lo stesso nella sua es- turale che coinvolga aziende, asso- studioso di idrobiologia, lascia allo senza e seguita ad aprire le sue porte ciazioni, singoli cittadini. stato italiano beni mobili ed immo- a scienziati e studenti, cioè ad essere bili destinandoli alla fondazione di “scuola di Limnologia” consapevole 8Questa bella storia di rinascita del un “Istituto scientifico avente per che il futuro è nella conoscenza. 9 da lago d’Orta

Itinerari

In questo percorso toccheremo undici punti della Riviera occidentale del lago cusiano, dove visiteremo un singolo elemento per ogni luogo.

Il nostro itinerario prevede la partenza da Brolo, frazione del comune di Nonio, che si incontra appunto sulla sponda occidentale del lago arrivando da Omegna. ... sulla sponda occidentale del Lago d’Orta 8 9 Brolo: Villa Tarsis

Di notevole pregio in questo piccolo sueti percorsi turistici. In posizione centro è Villa Tarsis che si trova pro- sopraelevata rispetto alla Villa si tro- seguendo verso il paese. L’edificio ri- va la cappella religiosa della famiglia sale al 1694 e fu in seguito ampliato, Tarsis intitolata all’Addolorata. unendo alla raffinatezza dell’arte il sapore rustico delle costruzioni alpe- Ci addentriamo quindi nel comune di stri. Il giardino all’italiana, la faccia- Nonio per visitare la chiesa Parroc- ta maggiore impreziosita da affreschi chiale di San Biagio. La sua prima con dipinti a trompe-l’oeil, i balconi in edificazione risale al 1400 e nei secoli ferro battuto, un prato e un cortile con successivi fu rielaborata nello stato in la roccia viva tagliata netta alle spalle cui oggi la vediamo. Venne demolita sulla cui cima si trova un padiglione, la facciata rivolta verso la montagna sono alcune delle caratteristiche che e le absidi ad oriente, per ricostruire identificano la scoperta di questo luo- l’attuale abside ad ovest e il prezioso go, quasi sempre tralasciato dai con- portale in pietra d’Oira con colonnine

A trail on the western shore of Lake almost always omitted from the usual tourist If you want a relaxing stop, we can go into Orta. routes. In an elevated position with respect town and passing through Piazza San Rocco, to the Villa there is the Addolorata religious climb and reach the area of the lakes of No- In this hypothetical route we will touch eleven chapel of the Tarsis family. nio, a nice point equipped with a picnic area points on the western coast of the Cusio lake, for lunch (reachable on foot or by car). taking into consideration a single point for We enter then in the municipality of Nonio each site. to visit the Parish Church of San Biagio. The After the break, we go down from the centre original structure was built in 1400 and it was of Nonio to the lake to see Oira, a charming Our itinerary starts from Brolo, in the munici- revised in the following centuries in the state village with rural houses arranged along the pality of Nonio, that we find just on the west- in which we see it today. The facade facing the shore. Before reaching the hamlet, we meet ern shore of the lake coming from Omegna. mountains was demolished together with the on the way down the Oratory of Madonna This small village has a valuable monument East apses, to rebuild the existing apse to the della Neve, beautiful and characteristic in its called Villa Tarsis, located on the way to the West and the precious stone portal of Oira with simplicity. The rustic village of Oira is very centre. The building dates back to 1694 and carved rope moulded columns resting on two ancient: the small church of San Silvestro was later expanded, combining the artistc ele- lions, that frames the depiction of the Miracle seems to date back to 1200 and the village gance with the rustic flavor of alpine buildings. of San Biagio, painted above the door. became famous for its serpentine stone that The Italian garden, the main facade decorated Noteworthy are the old square bell tower and was used mostly to beautify the Renaissance with frescoes and trompe-l’oeil, the wrought- the long arcade with granite columns of the architecture. We find this stone, in fact, in iron balconies, a lawn and a backyard with the second half of 1500, while inside you can see, many of the Cusio buildings, as the pulpit of live rock cut behind the house on top of which all over the presbytery, the frescoes of 1768 the Basilica of San Giulio island, but also in there is a pavilion are some of the character- attributed to the artist Giacomo Battista Can- Milan in the church of Madonna delle Grazie 10istics that identify the discovery of this place, talupi. and the Certosa of Pavia. The municipal road scolpite a tortiglioni e poggianti su due sando per piazza San Rocco saliamo leoni stilofori, che incorniciano la lu- e raggiungiamo (a piedi o in auto) la netta col miracolo di San Biagio, dipin- zona dei laghetti di Nonio, piacevole ta al di sopra del portone. punto attrezzato con un’area pic-nic per il pranzo al sacco. Notevoli sono l’antico campanile a pianta quadrata e il lungo porticato con Dopo la sosta, dal centro di Nonio si colonne in granito della seconda metà scende verso il lago per vedere Oira, del 1500, mentre all’interno si posso- suggestiva frazione con case rurali di- no ammirare, su tutto il presbiterio, gli sposte lungo la riva. Prima di raggiun- affreschi del 1768 attribuiti all’artista gere il centro abitato, si incontra sulla Giacomo Battista Cantalupi. discesa l’Oratorio della Beata Vergine della Neve, bello e caratteristico nel- Se desideriamo una sosta rilassante, la sua semplicità. Il rustico abitato di possiamo addentrarci in paese e pas- Oira è molto antico: la piccola chiesa

Nonio: Parrochiale di San Biagio

Oira, frazione di Nonio reaches the shore of , in front of a public beach and a dock for boats.

We now return on the provincial road to reach the village of , a human settlement in- habited since Roman times. Higher then the center stands the Parish Church of St. Clemente Pope, a building striking for its elegance, with high Roman- esque bell tower worked with mullioned windows, the large portico of nine arches that supports the building and the pleasant slope taking to the church that offers a path of particular landscape suggestion. The way in fact is enriched by the 12 chapels of the Via Crucis, built and painted between 1600 and 1800. When we arrive to the porch of the parish church we can enjoy the panoramic view of the village of Cesara. The interior of the church of San Clemente is rich in works such as the baptistery, the precious frescoes of 1500, the chapels of Madonna del Rosario 11 Cesara: Parrochiale di San Clemente Papa

di San Silvestro pare risalire al 1200 Ci riportiamo ora sulla provinciale per e la frazione divenne famosa per la raggiungere il borgo di Cesara, inse- sua pietra di serpentino che andò ad diamento umano abitato sin dall’epo- abbellire soprattutto l’architettura ri- ca romana. nascimentale. La ritroviamo infatti in molti edifici del Cusio, come - l’am In posizione rialzata rispetto al cen- bone della Basilica dell’isola di San tro sorge la Parrocchiale di San Cle- Giulio, ma anche a Milano nella chie- mente Papa, costruzione che colpisce sa della Madonna delle Grazie e nella per l’eleganza, con l’alto campanile Certosa di Pavia. La strada comunale romanico lavorato con monofore, bi- arriva fino in riva la lago d’Orta, di fore e trifore, l’ampio portico a nove fronte ad una spiaggetta pubblica e ad arcate che affianca l’edificio e la pia- un approdo per i battelli. cevole salita verso la chiesa che offre

and St. Antonio da Padova, the apse and the the town of San Maurizio d’Opaglio. Once altar well decorated, a carved wooden pulpit a farming village, it developed over the last of 1699 and a great organ of 1800 that towers few centuries thanks to the tap water indus- over the entrance. try, which in this land of water and genius found the right soil to grow and become a We continue to walk the road and we turn major production at international level. And off to the village of , a resort place situ- it is this reality that we are going to learn ated on a plateau between the Pellino river by visiting the “Museum of the Valve and and the so-called “Valley of the Cyclamen”, its Technology”, unique in the world: it ad- with a belvedere overlooking Lake Orta. We dresses the fascinating topic of man’s rela- shall taste the atmosphere of this hamlet: the tionship with water, hygiene and history of vast square, villas and cottages in Valsesian innovations technology that have allowed us style in the modern part, while in the oldest to dominate the liquid element, transforming streets that branch off from the parish church, the care of the body from a practical luxury we find stone houses with wooden balconies for the few to a mass phenomenon. and arcades, grouped in the narrow historic alleys. Satisfied by this unusual and interesting knowledge, we continue our journey. We are After having enjoyed the rustic heart of this going to reach one of the most scenic spots of 12place we take the road which will lead us to the Cusio lake: the Sanctuary of Madonna del un percorso di particolare suggestio- ne paesaggistica. Il cammino è infatti arricchito dalle 12 cappelle della Via Crucis, edicole costruite e affrescate tra il 1600 e il 1800. Arrivati al sa- grato della parrocchiale si può godere della vista panoramica sul borgo di Cesara. L’interno della chiesa di San Clemente è ricco di opere quali il bat- tistero, pregevoli affreschi del 1500, le cappelle dedicate alla Madonna del Rosario e Sant’Antonio da Padova, l’abside e l’altare validamente deco- rati, un pulpito in legno intagliato del 1699 e il grande organo del 1800 che troneggia sopra l’ingresso.

Riprendiamo a percorrere la strada provinciale e deviamo verso il paese di Arola, luogo di villeggiatura che si trova adagiato su un altopiano tra il torrente Pellino e la cosiddetta Valle dei Ciclamini, con un belvedere sul lago d’Orta. Di questo borgo gustere- mo il cuore del centro abitato: la vasta piazza, le ville e i cottages in stile val- sesiano nella parte moderna e in quel- la più antica le vie che si dipartono dalla chiesa parrocchiale, con le case in sasso, balconi in legno e porticati, raggruppate negli stretti vicoli storici. Arola: una caratteristica via

Arola: Parrocchiale di San Bartolomeo

13 Dopo aver assaporato l’atmosfera rustica di questo luogo prendiamo la strada che ci condurrà fino al comu- ne di San Maurizio d’Opaglio, anti- co borgo agricolo, sviluppatosi negli ultimi secoli grazie alle industrie del rubinetto, che in questa terra di acqua e ingegno hanno trovato il giusto ter- reno dove crescere e diventare una produzione importante a livello in- ternazionale. Ed è proprio per cono- scere questa realtà che andremo qui a visitare il Museo del Rubinetto e della sua Tecnologia, un unicum al mondo: esso affronta l’affascinante argomento del rapporto dell’uomo con l’acqua, la storia dell’igiene e delle innovazioni tecnologiche che hanno permesso di dominare l’elemento liquido, trasfor- mando la cura del corpo da una pra- tica di lusso per pochi a un fenomeno di massa. San Maurizio d’Opaglio: Museo del Rubinetto

Appagati da questa insolita e inte- piazzale erboso a strapiombo su uno ressante conoscenza, proseguiamo sperone granitico a 638 m. di altezza, il nostro itinerario. Ci apprestiamo a così definito per la sua vista panorami- raggiungere uno dei punti più pano- ca mozzafiato sul lago. La devozione ramici del lago cusiano: il Santuario del luogo per la Santa Madre è molto della Madonna del Sasso, dirigendoci antica e ha fatto nascere diverse leg- verso Alzo e salendo per la strada che gende. Poco si sa infatti delle origini si inerpica sulla montagna rocciosa. storiche dell’edificio prima del 1718, La grande chiesa dà anche il nome al è certo però che doveva esservi da comune che raggruppa quattro frazio- diverso tempo una cappella mariana ni: Centonara, Artò, Boleto e Piana sulla cui base venne realizzata la co- dei Monti. struzione. Una struttura a croce greca sormontata da una cupola e preceduta E’ da Boleto che si arriva al grandio- da un pronao con pilastri, affiancata so Santuario della Madonna del Sas- dalla torre campanaria del 1760 e dal- so, sul “balcone del Cusio”, il vasto la Casa dell’Eremita. L’interno in stile

Sasso, heading towards Alzo and going on the altar surmounted by a beautiful painting of street that climbs up the rocky mountain. The the “Deposition” by Fermo Stella da Carav- great church also gives its name to the munici- aggio dated 1541 and the church also holds pality which includes four hamlets: Centon- the body of the holy martyr Donato coming ara, Artò, Boleto and Piana dei Monti. from the Roman catacombs. After exploring From Boleto you get to the great Sanctuary the artistic riches of the church, we stand on of Madonna del Sasso, on the “Balcony of the terrace of the Sanctuary and admire the the Cusio,” the vast grassy yard overhanging view of the lake, with a privileged sight on on a granite cliff at 638 m. height, so-called the island of San Giulio, Pella and opposite for its breathtaking panoramic view over the village of Orta. the lake. The devotion to the Holy Mother of the place is very old and has given rise Descending from this mystical site and head- to many legends. In fact, little is known of ing to the lake, we cannot miss a brief stop to the historical origins of the building before admire in the passage the village of Alzo, with 1718, it is certain, however, that there must some ancient houses along the street and the have been for some time a Marian chapel and garden terrace where you will find the Monu- you wish to explore this typical local matter. the Sanctuary was built on the basis of that ment of the Stonecutters, a local activity very But the charm of the lake recall us like the construction. A structure of a Greek cross, much present in the granite quarries of this mermaid voice to go down from Alzo to reach surmounted by a dome and preceded by a territory, which gave employment to a large the shore, where we get to the dock of San Fi- portico with pillars, flanked by the bell tower number of workers between 1800 and 1900. liberto. This was the first church built in the erected in 1760 and the House of the Her- In fact, just in the hamlet of Boleto, close to eleventh century on the western coast by the mit. The Baroque interior has frescoes by the the granite outcrop of the Sanctuary, you can canons of S. Giulio to have a sacred space on 14Valsesian Lorenzo Peracino, the marble high find the Museum of the Stonemason, in case the west side of the lake. It stands perched Santuario della Madonna del Sasso barocco presenta affreschi del pittore tacombe romane. Dopo aver visitato La rupe su cui sorge il santuario valsesiano Lorenzo Peracino, l’altare le ricchezze artistiche della chiesa, maggiore in marmo sovrastato da una potremo sostare sulla terrazza del splendida tela della “Deposizione” di Santuario e ammirare dall’alto la vista Fermo Stella da Caravaggio datata del lago, con uno sguardo privilegiato 1541 e custodisce il corpo santo del sull’Isola di San Giulio, Pella e dalla martire Donato proveniente dalle ca- parte opposta il borgo di Orta. Vista dalla Madonna del Sasso

on a lawn near the shore, with the apse fac- Romanesque style. The elliptical track opens ing the landing from which the processions on the eighteenth-century staircase in river to the island still leave. The sacred enclosure rock and granite disposed towards the lake. is composed of the 14 chapels of the Via The entrance side has a gabled façade with Crucis and the bell tower of 1100, the only central door edged in white granite of Alzo. surviving part of the old building to witness Inside on the right, you see a grotto shaped that, despite the various interventions over chapel dedicated to Our Lady of Lourdes; the centuries, it still retains the majesty of the there are different remains of frescoes, in- 15 Pella: il borgo visto dal lago

Pella: Chiesa di San Filiberto cluding one of San Giulio, however difficult to read, some of which could be traced back to the school of Cagnola. The dedication of the church to San Filiberto seems to be the only one in .

Let this suggestive sacred unit to continue, even by walking, on the main road that goes into the heart of Pella, and visit the historic center. We are greeted by a tree-lined boul- evard along the lake where small boats are moored and some pastel-colored houses overlook the promenade with flowery balco- nies, you have the feeling of being in a place with a tourism vocation. The avenue leads to Piazza Motta, a small open-air lounge which offers dining and hospitality. Opposite the island of S. Giulio emerges from the lake in all its beauty, while in the center of Pella is the ancient medieval tower, the only remains of the fortress that once surrounded the village. It was a watch- tower in connection with that of Buccione and those of the coast; today the restored building offers a quiet place where you can taste the delicious ice cream. We take a narrow street among the characteristic houses and reach the parish church of S. Albino dating back to 1591, with its interesting bell tower, a gift of 16 the stonemasons who made it with boulders si affacciano case color pastello dai balconi fioriti: la prima sensazione è quella di trovarci in un borgo dalla vo- cazione turistica. Il viale conduce a piazza Motta, un piccolo salotto a cielo aperto che of- fre punti di ristoro e accoglienza. Di fronte, l’isola di S. Giulio emerge dal lago in tutta la sua bellezza, mentre nel centro di Pella troviamo l’antica torre medievale, unico resto della for- tezza che una volta cingeva il borgo. Alzo di Pella La torre aveva funzioni di avvista- mento insieme alla torre di Buccio- Scendiamo da questo angolo mistico cappelle della Via Crucis e dal cam- ne e a quelle della Riviera; oggi la diretti verso il lago, ma non manchia- panile del 1100, la sola parte rimasta a costruzione restaurata offre un luogo mo una breve sosta ad Alzo per ammi- testimonianza dell’antica costruzione tranquillo dove gustare del buonissi- rare nel passaggio alcune case antiche che nonostante i diversi interventi nei mo gelato. Imbocchiamo una via rac- lungo la strada e il giardino a terrazza secoli mantiene tuttora la maestosità colta tra le caratteristiche abitazioni e dove si trova il Monumento degli Scal- romanica. Il tracciato, di forma ellit- raggiungiamo la chiesa parrocchiale pellini, attività locale molto presente tica, è aperto in corrispondenza della di S. Albino che risale al 1591, con il nelle cave di granito di questo territo- scalinata settecentesca in ciottoli di suo interessante campanile, dono de- rio, che diede occupazione a tantissimi fiume e granito disposta verso il lago. gli scalpellini che lo eseguirono coi lavoratori tra il 1800 e il 1900. E’ infat- La parte dell’ingresso ha facciata a massi di granito della cava di Alzo nel ti proprio a Boleto, vicino allo sperone capanna, con porta centrale bordata in 1936. granitico del Santuario, che si trova an- granito bianco di Alzo. All’interno sul che il Museo dello Scalpellino, per chi lato destro, si apre una cappella a for- A circa quattro km dal centro storico volesse approfondire questo argomento ma di grotta dedicata alla Vergine di di Pella si trova una delle sue frazio- tipico della località. Lourdes; diversi sono i resti di affre- ni più caratteristiche, ultima tappa del schi, di cui uno di San Giulio, divenuti nostro itinerario: il minuscolo, pitto- Ma il fascino del lago ci richiama però poco leggibili, alcuni dei quali si resco abitato di Ronco, situato lungo come il canto delle sirene a scendere potrebbero far risalire alla scuola dei l’antica mulattiera di collegamento tra da Alzo fino ad arrivare alla riva, dove Cagnola. La dedicazione della chiesa la Valsesia e il lago, da qui passava- si trova il pontile del complesso di San a San Filiberto pare essere l’unica in no gli artisti e i pittori che venivano Filiberto. Questa fu la prima chiesa tutta Italia. attratti dal fascino dell’isola. Il borgo della Riviera occidentale edificata nel- degrada verso il lago tra vigne e orti, l’XI secolo dai canonici di S. Giulio Lasciamo questo suggestivo comples- mentre il piccolo porticciolo accoglie per avere uno spazio sacro sul versan- so sacro per proseguire, anche a piedi, ancora alcune tipiche barche lacustri. te ovest del lago. Si erge adagiata su sulla strada principale che arriva fino La graziosa chiesa di San Defendente, un prato vicino alla riva, con l’abside nel cuore di Pella, e visitarne il cen- costruita con grandi blocchi quadrati, rivolta all’approdo da cui ancora oggi tro storico. Siamo accolti da un viale contiene uno dei dipinti più antichi partono le processioni verso l’Isola. alberato sul lungolago dove sono at- con l’effige di San Giulio mentre na- Il recinto sacro è composto dalle 14 traccate piccole imbarcazioni e dove viga sul suo mantello verso l’isola.

Il caratteristico borgo di Ronco of the Alzo granite quarry in 1936. About four kilometers far from the historic center of Pella there is one of its most characteristic hamlets, the last stop of our journey. The tiny, picturesque village of Ronco, located along the old path of con- nection between Valsesia and the lake, by which passed artists and painters who were attracted by the charm of the island. The vil- lage slopes down to the lake between vine- yards and orchards, while the small marina still harbours some typical lake boats. The pretty church of San Defendente, made of large square blocks, contains one of the old- est paintings with the effigy of San Giulio while sailing on his cloak to the island. 17 Navigare l’ambiente Rubrica a cura degli studenti del Liceo Scientifico G.Galilei di Borgomanero Scuole e territorio Carpe Italia, Diem

nno 2015, l’Italia intera in cilmente raggiungibili spiagge, fare profonda crisi economica. il bagno nelle sue tiepide e sane ac- Ma ecco un’occasione irripe- que, visitare l’isola di San Giulio. A Il patrimonio artistico di Orta è costi- tibile, che attirerà decine di milioni di turisti da tutto il mondo nel “bel paese tuito inoltre dalle 21 cappelle del suo là dove il sì sona” (Dante, Divina Com- Sacro Monte dedicate a San Fran- media, Inferno, canto XXXIII, v.79): cesco. Costruite tra la fine del XVI EXPO 2015. Infatti Milano ha vinto secolo e la metà del XVII ; esse ri- una gara di candidatura e sarà il paese percorrono la vita del santo. Al loro che ospiterà quest’ ”Esposizione uni- interno è possibile ammirare le ope- versale di natura non commerciale […] re statuarie di artisti come Dionigi orientata all’interpretazione delle sfide Bussola e gli affreschi realizzati da collettive a cui l’umanità è chiamata a svariati pittori, tra cui i fratelli Car- rispondere” (dal sito ufficiale di Expo lo Francesco e Giuseppe Nuvolone. 2015). Il tema principale sarà “Nutri- re il pianeta, energia per la vita”, e i La calma che regna nel percorso che visitatori potranno informarsi su come collega le cappelle è l’ideale per go- “rafforzare le qualità e la sicurezza del- dersi le perle del patrimonio lettera- l’alimentazione […], migliorare le ca- rio ispirate alla leggiadria del luogo, ratteristiche nutritive dei prodotti […], come “Alpinisti ciabattoni” di Achille educare ad una corretta alimentazio- Giovanni Cagna o “La musica del- ne […], valorizzare la conoscenza di l’isola”, di Laura Mancinelli, o com- elementi culturali ed etnie” (ibidem). poste da scrittori locali del calibro di Giovani cinesi, americani, indiani, Ernesto Ragazzoni e . inglesi provenienti da ogni dove che Il lago d’Orta è solo una piccola parte attraversano il mondo per raggiungere del patrimonio artistico e storico che il Duomo che ospita le reliquie di San possiede l’Italia;infatti, ben il 70% del Carlo, curiosi non solo di erudirsi in patrimonio mondiale si trova nella no- ambito alimentare, ma anche di potersi stra penisola. divertire ed ampliare le proprie cono- scenze. L’Italia è dunque “l’unico” paese “capace di sottrarsi alla concorren- Decisamente una buona ve- za mondiale in campo turistico (dal trina per il patrimonio artisti- convegno sull’ambiente, Orta, otto- co del Nord-Italia, in particola- bre 2013), e poiché “La Repubblica re per le zone limitrofe a Milano. promuove lo sviluppo della cultura e A poco più di un’ora di distanza si tro- […] tutela il paesaggio e il patrimo- va infatti il lago più bello d’Italia, il nio storico e artistico della nazione” lago d’Orta. (Costituzione della Repubblica italia- na, art. 9), trarre il massimo dall’oc- Esso offre un clima decisamente pia- casione unica dell’EXPO può esse- cevole, e diverse occasioni di svago; re una “via d’uscita dalla crisi” (dal è infatti possibile navigarlo in barca a convegno sull’ambiente, Orta, ottobre vela, accompagnati dai gentili skipper 2013) possibile solo allo stato italiano. del Circolo Vela Orta che mettono a Del resto, “nessun altro paese possiede disposizione attrezzature e professio- quanto e come noi” (ibidem). 18 nalità, rilassarsi nelle numerose e fa- Percorsi di fede

Giovani in cammino

bbiamo Ecco cosa ci hanno raccontato. po di concentramento di Auschwitz, i n c o n - mentre quest’anno abbiamo pensato At r a t o Quando vi siete messi in cammino e a questo pellegrinaggio a piedi lungo Elena Fontana, perché? la via Francigena, che entra nella rete Massimo Schiavon e Nicholas Miglio dei tre maggiori pellegrinaggi diretti a di Barengo, Maria Chiara Fortina e Elena: Roma, Santiago di Compostela e Ge- Gloria Chiappin di Cavaglio d’Ago- “Il nostro viaggio è incominciato il 4 rusalemme.” gna e Dario Rossi di Borgomanero, agosto e terminato il 17 agosto. che insieme ad agosto hanno fatto Col treno da Novara abbiamo rag- Per quanti chilometri avete cammi- un’esperienza di cammino sull’antica giunto Firenze e da lì, sempre in treno, nato? via Francigena per raggiungere Piazza siamo arrivati a Siena dove abbiamo S. Pietro a Roma. dormito una notte in ostello e la mat- Massimo: tina dopo, il 5 agosto, siamo partiti a “Avevamo preventivato circa 265 chi- Massimo era l’ideatore dell’iniziativa piedi per arrivare a Roma. lometri, in realtà ne abbiamo fatti 295, legata all’oratorio e il maggiore del Lo scopo era quello di percorrere da per problemi di orientamento che ci gruppo che andava dai 30 ai 18 anni. pellegrini la via Francigena che porta- hanno fatto allungare di 30 chilometri Fondamentalmente è stata un’espe- va fino a San Pietro” il percorso. Anche questo disguido è rienza che ha colpito di più i ragazzi stato comunque un modo per vedere a livello umano, per le relazioni di Come avete fatto a trovarvi e decidere bellissimi paesaggi che altrimenti non condivisione e convivenza che si sono di partecipare a questo percorso? avremmo visto. Avevamo con noi un create lungo il cammino e la voglia libretto guida del percorso dal Mon- di mettersi alla prova. Quasi trecento Massimo: ginevro fino a Roma, che abbiamo se- chilometri dove hanno potuto cono- “E’ una iniziativa che fa parte del- guito soprattutto per sapere dove fare scere altri pellegrini come loro che le attività formative che ogni anno tappa e trovare strutture di accoglien- avevano la stessa meta. il nostro oratorio propone. L’anno za per dormire.” scorso avevamo fatto visita al cam- 19 Dove avete dormito a Siena prima di iniziare il pellegrinaggio?

Massimo: “A Siena avremmo voluto dormire presso un convento di suore ma l’ab- biamo trovato chiuso e quindi ci sia- mo recati in un ostello della gioventù fuori Siena da dove, la mattina dopo colazione, siamo partiti per il nostro pellegrinaggio verso le 8.30.”

Come è iniziato il vostro cammino e che tipo di vie avete percorso?

Massimo: “Abbiamo percorso una via che attra- versava tutta Siena entrando nel centro storico a Piazza del Campo e nei ca- ratteristici vicoli, poi siamo usciti dal- la città in direzione Roma, su una stra- da poco trafficata che ci ha condotto sulle strade bianche sterrate toscane. Quasi tutta la Toscana ha queste stra- de bellissime sterrate e ben tenute che si dipanano lungo le colline in mez- zo a ulivi e vigne. Man mano che si scendeva verso il Lazio invece i tratti sterrati diminuivano ed erano sempre meno curati, alcuni erano stretti sen- tieri nel bosco dove si camminava in fila indiana. Dove non c’erano - alter native abbiamo dovuto camminare su strade asfaltate. Ci siamo incamminati ad esempio lungo la Cassia bis che è come una tangenziale a quattro corsie, non è certo il massimo per chi viaggia a piedi.”

Quando si è formato il vostro gruppo e come avete deciso di partire insieme?

Massimo: “L’iniziativa è stata presentata nel mese di settembre dell’anno scorso e il gruppo si è formato su adesione libera di chi era interessato a parteci- pare. Dato il periodo estivo e anche il relativo costo il numero degli iscritti è rimasto limitato a noi sei.”

Si direbbe che andando a piedi le spe- se siano ridotte, cosa incide di più?

Massimo: “L’accoglienza è il costo che incide di più. Soprattutto le strutture tenute dal- 20 le suore sono quelle più care, oppure 21 dove non ci sono strutture alternati- ve e si deve ripiegare sui normali al- berghi. Avevamo preventivato di fare un’offerta media di 8 euro a testa per notte, incontrando strutture apposite per i pellegrini, ma in Italia questa or- ganizzazione non esiste ancora.”

Quante sono state in totale le tappe che avete fatto?

Maria Chiara: “Abbiamo affrontato 11 tappe, ognuna con un percorso di circa 25 chilome- tri al giorno. La sera poi visitavamo il borgo o il luogo dove ci trovavamo perché erano tutti posti molto belli. Alla fine il totale dei chilometri per- corsi è circa di 350 se includiamo an- che i giri nelle città come Siena, Viter- bo e Roma.”

Ora vorrei chiedere ad ognuno di voi perché avete scelto di fare questa esperienza e cosa vi ha lasciato? Santiago di Compostela e ho sempre al giorno sotto al sole con lo zaino, pensato che mi sarebbe piaciuto fare invece poi stringendo i denti e tra una Elena: lo stesso percorso. Era da qualche parola e l’altra si riesce. Alla fine sia- “Io sinceramente l’ho scelta perché anno che non frequentavo più l’orato- mo arrivati ed è un po’ un mettersi alla era una cosa nuova e avevo bisogno di rio ma quando Massimo mi ha propo- prova.” provare qualcosa di diverso. All’ini- sto il pellegrinaggio sulla Francigena zio non mi era molto chiara la ragione per Roma, ho colto l’occasione; ho Gloria: per la quale ero partita, anche mentre chiamato il mio “moroso” e abbia- “Io sono partita perché me l’ha pro- camminavo non sapevo bene perché mo deciso di partire insieme. Quindi posto Massimo, conoscevo il cammi- lo facevo, però alla fine si torna che si alla fine parti perché hai voglia di fare no di Santiago ma non sapevo che ci è cambiati. Penso che la cosa più bella un’esperienza diversa, che non sia la fosse anche in Italia una cosa simile e che mi ha lasciato sia l’esperienza di solita camminata in montagna. volevo vedere come era. Sicuramente viaggiare con le persone e creare rap- La cosa più bella è la gente che ho in- le persone che si incontrano sono le porti anche brevi lungo il cammino, contrato; già nel nostro gruppo certi più varie, da chi fa video su youtu- senza conoscere il nome e sapere da li conoscevo altri meno, quindi ho ri- be, a persone come Luigi che quando dove si viene, a qualsiasi nazionalità scoperto e approfondito la conoscen- parla vorresti stare ad ascoltarlo tutta si appartenga, ma semplicemente par- za di alcuni. Poi lungo il cammino la sera, ai ragazzi come noi che sono lare e aprirsi, condividere la fatica in- ho incontrato persone che ti lasciano in cammino per fare una nuova espe- sieme e camminare in gruppo, cercare davvero stupita, sia in positivo che in rienza e mettersi alla prova. Si parla, di sostenersi l’un l’altro, non è facile negativo, ma comunque tutte persone si cucina e si cena insieme come se ma si può fare. particolari e interessanti che alla fine ci si conoscesse da sempre anche se Trovarsi in mezzo al nulla e stanchi ti lasciano qualcosa.” ti sei incontrata solo due ore prima, ma dirsi “ok devo andare avanti lo ed è bello perché certo non ci si apre stesso”, un’esperienza che ti fortifi- Nicholas: quasi mai normalmente con le perso- ca.” “Io, come hanno detto anche i miei ne, a volte fai fatica a salutarti. Inve- compagni di viaggio, ho fatto questo ce quando sei “pellegrino” è un’altra Maria Chiara: cammino per conoscere persone nuo- situazione, cadono le barriere e ci si “Per me non c’è in realtà un motivo ve oltre a quelli del nostro gruppo, comporta in modo completamente di- particolare che mi ha portata ad aderi- come altri giovani che venivano da verso.” re a questa iniziativa. Spesso la gente tante parti d’Italia e del mondo. Ma si aspetta una risposta filosofica e ci oltre che per conoscere gli altri, l’ho Dario: rimane male quando non c’è, ma per fatto anche per conoscere di più me “Io, che sono l’unico di Borgomanero, me è stato più casuale: avevo degli stesso. Prima mi sembrava impossibi- ho scelto di fare questa esperienza con 20 amici che avevano fatto il cammino di le per me fare quasi trenta chilometri gente che non conoscevo21 perché l’ho presa come una vacanza e quindi ho altri, accettare il diverso, tutti hanno i accettato la proposta di Maria Chiara loro tempi e i loro comportamenti, un del percorso sulla via Francigena. Es- senso di adattamento e quasi fratellan- sendo una riproposizione del cammino za. Tutti punti che ognuno di noi po- di Santiago già fatto da alcuni nostri teva toccare. Secondo me è un’espe- amici che mi attirava, e avendo la pos- rienza che è servita parecchio sia nei sibilità di partecipare ad un percorso in momenti di arrabbiatura, che nei mo- Italia già organizzato per il quale dove- menti difficili come in quelli di gioia vo solo prendere e partire, l’ho valutato all’arrivo al traguardo a Roma. come una vacanza diversa, per ritem- Quando siamo arrivati in Piazza San prarmi, staccare la spina e conoscere Pietro il gruppo ha voluto entrare te- gente nuova e alla fine poter fare delle nendosi per mano, sotto il colonnato valutazioni sia spirituali che personali del Bernini. Quando vedi le colonne di questa esperienza. La partenza è sta- da lontano sai già che gli ultimi pochi ta la vacanza poi chiaramente in questi passi che stai per fare sono anche gli giorni in cui siamo stati in cammino le ultimi passi di quella giornata e del ho dato tutte altre sfaccettature: cam- cammino della via Francigena. Il pri- minare per ore e capire quali sono i mo passo dopo l’arrivo è il primo passo propri limiti, stare in silenzio in mezzo di un lungo cammino che è tutto quel- alla gente, camminare e dover fatica- lo che hanno imparato in quelle gior- re senza potersi tirare indietro, vivere, nate passate a camminare. Su questo chiaccherare, cantare con gente che cammino abbiamo incontrato in tutto non conoscevo, la voglia di mettersi in circa 40 persone pellegrini come noi. gioco e di adattarsi. Sai che non sem- Luigi Nacci lo scrittore filosofo che pre dormirai in un letto, sai che non narra il cammino e organizza la Vian- sempre mangerai come vuoi tu, tutte danza, ha percorso dei tratti in nostra opzioni da valutare prima di partire per compagnia e ci ha aiutato ad esempio la via Francigena.” a capire che quella in fondo era solo una camminata e il vero cammino è Massimo: la vita che ognuno compie passo dopo “Motivi personali per partire onesta- passo. Concetti che si sanno ma che si mente non so se ne avevo e neppure riscoprono coscientemente attraverso ora lo so. Anche perché in queste due un’esperienza come questa per riusci- settimane ho imparato una cosa che re anche a trasmetterli agli altri.” avevo già sentito: uno non torna mai a casa da un cammino con delle rispo- Quali sono stati i luoghi e gli ambien- ste, magari con qualche certezza in ti paesaggistici che vi hanno colpito più, ma senz’altro torna con migliaia di più? di domande in più che possono essere sulla propria vita, su quello che vuol Massimo: fare o sta facendo e se lo ritiene giu- “Le tappe si articolavano con parten- sto. Ero partito sì alla ricerca di rispo- za da un paese poi il percorso variava ste o anche solo per sentirmi leggero, sulle colline, incontrando solo un pae- anche se la mia situazione di leggerez- sino a metà tappa. L’arrivo era quindi za era un po’ diversa dagli altri perché sempre in un borgo e nei primi giorni essendo il capogruppo e quello più in Toscana abbiamo toccato luoghi grande avevo la responsabilità in par- davvero bellissimi, a partire da Siena. ticolare di Nicholas che ha compiuto i Due giorni dopo siamo arrivati in un 18 anni durante il cammino. Da parte paese medievale stupendo che si chia- mia c’era anche una sorta di preoc- ma San Quirico d’Orcia e il giorno cupazione formativa nei confronti di dopo siamo giunti nel paese forse più coloro che erano partiti con me, che bello di tutti che è anche patrimonio speravo sarebbero tornati con un ba- dell’Unesco, lo splendido Radicofani gaglio di esperienza. Non dirò mai a posto sul punto più alto della via Fran- loro se ho notato queste cose però gli cigena dopo le Alpi a circa 800 m di obiettivi erano proprio quelli di supe- altezza.” 22rare i propri limiti, la convivenza con 23 Gloria: volte il cammino di Santiago, dove fa “La salita a questo paese è stata con- la guida ma soprattutto l’hospitalero, quistata duramente ma quando siamo cioè colui che quando c’è bisogno di arrivati ne è valsa davvero la pena. tenere aperto un hospitale viene chia- Dopo la Toscana i due primi luoghi mato dalla confraternita che gestisce belli sono stati il lago di Bolsena e quelli dei volontari e se disponibile Acquapendente, prima di avvicinarci va ad accogliere i pellegrini in queste a Roma.” strutture gratuitamente.

Maria Chiara: Nella cultura del pellegrinaggio come “Molto bella secondo me anche la sul cammino di Santiago di Compo- città di Viterbo, la città medievale dei stela, i viandanti vengono tutti accolti Papi, poi erano tutti paesi satelliti del- anche se i posti letto sono finiti, dan- la periferia della capitale. Ed infine do loro un luogo dove accamparsi per ovviamente Roma che abbiamo potu- la notte, dando la precedenza a chi to visitare dopo l’ultima tappa. ha più bisogno, ai singoli e quelli a piedi senza bici. Qui in Italia invece Elena: questa cultura non esiste ancora e per “In campagna anche se c’era una chi viaggia come pellegrino è difficile lunga salita e arrivavi in cima ed eri trovare sempre una sistemazione. distrutto, bastava alzare lo sguardo e Ovviamente l’affluenza sul cammino vedere cosa c’era intorno e il paesag- di Santiago è molto più imponente e gio ti curava. Una sera guardando il i luoghi di accoglienza sono moltis- paesino che ci ospitava mi sono detta simi, circa uno ogni tre chilometri, “Eccola l’Italia che piace a tutti, ma mentre da noi quasi ogni 25 chilome- allora esiste ancora. Ci ero stata con tri. Nella stagione estiva si possono i miei genitori da piccola ma me l’ero contare 7.000 pellegrini lungo il per- completamente dimenticata. Quindi corso francigeno per Santiago. Anche ho anche riscoperto una parte dell’Ita- in Italia si potrebbe incentivare questo lia che non ricordavo, perché ormai tipo di turismo sostenibile, creando vediamo tutto in negativo ma le cose percorsi e collegamenti alla Franci- belle ci sono ancora”. gena e dotandoli della giusta ospita- lità. Per farlo dobbiamo aprirci di più E’ un’esperienza che vi piacerebbe e far sì che questo entri nella nostra ripetere? cultura, un passaggio non facile ma di cui si vedono già i primi accenni in I ragazzi, quasi tutti in coro, hanno diversi punti del nostro Paese. Nella risposto di sì. Magari con modalità e nostra zona alcuni punti come l’anello mete diverse, ma comunque qualcosa azzurro del lago d’Orta fa parte della che li ha talmente soddisfatti e arric- via minore della Francigena. chiti da volerla ripetere. Secondo Luigi Nacci, che è stato nel- Storicamente la via Francigena in le nostre terre e le trova bellissime, la Italia è la parte più antica, ma non è cosa migliore sarebbe creare una va- sviluppata a livello di fruizione per il riante per coloro che arrivano da Ver- pellegrino. Abbiamo qualche inizia- celli e Santhià, attraversando il parco tiva in Toscana poi per il resto non delle Baragge e le colline per arrivare c’è nulla. Il tratto che da Siena porta al lago d’Orta e passare al Maggio- a Roma è curato dallo scrittore cam- re. Bisognerebbe accordarsi con tutti i minatore Luigi Nacci, che tramite parroci della zona per creare dei punti l’associazione “Movimento lento” or- di accoglienza, anche molto semplici ganizza il “Festival della Viandanza” e senza alcuna pretesa per poter pro- a Monteriggioni a 15 chilometri da muovere il cammino sulla via Franci- Siena, la tappa prima dalla quale sono gena e lo spirito di fratellanza e ospi- partiti i ragazzi, che promuove la via talità che porta con sé. Francigena. Luigi è una persona fan- 22 tastica che ha già fatto una decina di 23 Turismo da scoprire

no, Vargon bas o meglio Vergano in basso, per distinguerla da Vargon Sora, Vergano Sopra. La struttura na- sce da uno studio, datato 23 settembre 1909, dell’ingegner Stefano Molli. La prima pietra venne benedetta nel 1929 e nel settembre 1932, la costruzione venne ultimata. La consacrazione del- l’edificio porta la data del 17 settem- bre 1933. Ispirata all’arte lombarda del 1400, sia nella planimetria che nell’eleva- Santo Stefano zione, vede il campanile incorporato nella facciata principale la cui base raccoglie l’atrio d’ingresso. A base di Borgomanero quadrata, il campanile presenta quat- tro ordini architettonici che si staglia- no verso l’alto: il portale di pietra di om (con la m finale che in il lavoro è quasi una devozione” men- Vicenza, il sovrastante una monofora, brasiliano significa Vesco- tre “una caratteristica della sua storia il successivo una bifora e il superiore, Dvo) Mario Zanetta, Vescovo che spicca tra molte e brilla con luce una cella campanaria. Il tutto termina a Paulo Alfonso in Brasile e origina- differente è la profonda marca di fede con una cuspide piramidale sormonta- rio di Santo Stefano di Borgomanero, e di religiosità della sua gente”. Da ta da una croce in ferro che si appog- scriveva, nel 1994, dei suoi compae- questo concetto nasce la nuova chiesa gia su un globo di rame. La muratura 24sani “Per ogni figlio di Santo Stefano (intesa come edificio) di Santo Stefa- della facciata, come quella dei fianchi e dell’abside, è listata di mattoni a pa- ramento. La chiesà è di una sola na- vata di dodici metri di larghezza, con quattro cappelle e un ingresso laterale per parte. Inoltre la navata si presenta coperta da tetto “soffittato” con -tra vature in larice appoggianti su arco- ni, a sesto acuto; illuminata da “dieci occhi” collocati sopra gli archi late- rali, che danno accesso alle cappelle. Queste, a loro volta, sono illuminate da due finestre. Il presbiterio occupa due campate ed è sopraelevato di due gradini dal piano della chiesa, mentre l’altare è collocato nella prima cam- pata. La seconda campata ospita il coro. A destra del presbiterio si trova un oratorio, mentre a sinistra è ubicata la sacrestia comunicante con l’orato- rio stesso attraverso due porte. I pa- vimenti sono di piastrelle di cemento bruno, mentre in rosso mattone sono quelle “alle fasce”. Oratorio e sacre- stia hanno pavimenti in “liste di lari- ce”. Gli scalini dell’altare maggiore, del presbiterio e delle cappelle sono in marmo rosso di Gozzano; quelli esterni di granito di Alzo. L’impegno degli “Stefanesi” per questa chiesa fu quello, non solo di versare i contributi in danaro necessari, ma mettendosi a disposizione con la prestazione d’ope- ra gratuita e l’offerta di materiali. La chiesa si estende su di una superfice di novemila metri cubi, con una superfi- cie coperta di quasi tremila metri qua- drati. La lunghezza è di 44,70 metri, mentre la larghezza di 26 metri. Alla croce del campanile, l’altezza è di 44 metri e mezzo. All’interno sono contenute opere d’arte di uno degli scultori, stefanese, più importanti del novecento: Luigi Fornara. Sue sono le opere quali la statua lignea di San Rocco, il grande Crocifisso in legno che troneggia sul- l’architrave del presbiterio (le statue lignee della Madonna Addolorata e di San Giovanni furuno affiancate solo nel 1944). Grazie all’incontro con il pittore Trento Longaretti, nacquero una serie di opere (anni cinquanta del secolo scorso) che si tradussero in una pala d’altare del Sacro Cuore e con il portale della chiesa. Nel luogo sacro sono contenute anche opere del pitto- re Ettore Mazzini, inerenti alla vita di 24 Gesù e di Santo Stefano.25 Attraverso il tempo

Ritorno al Passato e l l ’ u l t i - mo fine Nsettimana di agosto il borgo di Cureggio si è trasformato per ri- tornare alla vita di cento anni fa. Una manifestazione coinvolgente che ha rallegrato il cuore dei tanti cittadi- ni che vi hanno preso parte, realizzata con tutte le associazioni e le frazioni del paese. La prima giornata di sabato 30 agosto, organizzata dall’associazione A.S.D. Cureggio, ha presentato i giochi spor- tivi e i divertimenti per i ragazzi, tutti legati al primo Novecento: la gimka- 26na, la corsa coi sacchi, il agioco della 27 “tola”, la bandiera, il tiro con l’arco, presentazione degli antichi mestieri e la corsa nella cariola, il “centro con nell’ambito del paese sono stati indi- pallone”, il tennis, il tiro alla fune e viduati sette siti storici che hanno rap- “palla prigioniera”. presentato davvero la vita dei cureg- gesi dagli anni venti del Novecento Due giorni fitti di emozioni e avve- fino al nuovo secolo. Abbiamo quindi nimenti a partire dalla mattina. Do- previsto delle attività e fatto una ri- menica 31 agosto, dopo la Messa in cerca storica sui personaggi collegati. parrocchia in costume, sono arrivate In più, per dare un tocco di musica e le Maschere in Balilla e a seguire si è creatività, si è pensato di inserire il potuta assaporare la degustazione del- coro parrocchiale con l’esecuzione di la “Condotta Slow Food Valsesia”. canti popolari; per non lasciare indie- tro nessuno ho studiato un percorso Ma il vero momento clou della festa itinerante che desse la possibilità di è stato nel pomeriggio con il percorso viaggiare attraverso i siti e di toccarli itinerante dal titolo “Magia di un qua- tutti con la stessa “corda” e la stessa lunque giorno di cento anni fa”. partecipazione, il risultato è questa Abbiamo avuto la fortuna di incontra- manifestazione. Infine abbiamo anche re Donato Decembrio – direttore della aggiunto delle degustazioni e questa corale di Cureggio e ideatore di que- sera ci sarà la cena comunitaria per la sto evento che rimarrà nella memoria quale si sono prenotate ben 340 perso- dei cureggesi per molto tempo. ne, assolutamente uno spettacolo nella piazza con la cena a lume di candele. Il signor Donato Decembrio ci ha spie- Tra poco è anche previsto un concerto gato come e perché è nato un evento di campane, insomma una festa pie- così particolare: na di momenti davvero speciali e di emozioni di una vita passata ma che “Questa manifestazione era un’idea sentiamo ancora viva e vicina, come nel cassetto che avevo da tempo e a tutte le cose vere”. maggio si è presentata l’occasione per realizzarla. Insieme all’ammini- I siti delle rappresentazioni erano al- strazione e alla parrocchia volevamo lestiti in splendide corti e riportava- riportare un po’ più di unità all’inter- no a sette antichi mestieri con gli usi no dei gruppi cureggesi come l’Avis e le tradizioni di una volta: il primo piuttosto che la proloco e le frazioni, era quello delle fornaci per la lavora- volevamo unire proprio l’intero paese zione dell’argilla e l’arte del vasaio, in un’unica manifestazione che fos- realizzato dalla proloco della frazio- se di interesse per gli abitanti e che ne Cascine Enea; il secondo dedicato potesse coinvolgere tutte le fasce di ai lavori della massaia si svolgeva in età, dai bambini agli anziani. Questa un cortile con il bucato bianco appe- era l’idea di base da sviluppare e da so ai balconi di una vecchia casa, tra portare a termine. Io, che sono un po’ il mastello, la cenere per le lenzuola l’artista del paese e dirigo il coro del- stese nel prato e il “ferro” per stirare; la chiesa, ho cercato di immaginare nella terza postazione si trovava uno come poter realizzare un tale evento. spaccato rurale della vita in fattoria 26 Ho pensato che si poteva fare una rap- con gli animali e il27 lavoro dei conta- dini, curato dal gruppo dell’oratorio; il quarto sito, quello del mugnaio, era una meraviglia con l’antico mulino rimesso in funzione all’ingresso del paese, l’interno dove si faceva la fari- na e il pane e il cortile dove si cardava la lana, a cura del gruppo “Sgiuunooit d’un bott”; nel quinto punto si trovava il lavoro del “norcino”, colui che arri- vava quando si uccideva il maiale per fare i salami e tutti i prodotti ricavati dall’animale, realizzato dall’Avis di Cureggio; la sesta postazione era una rappresentazione della vendemmia, in un’atmosfera di allegria dove le ragaz- ze pigiavano l’uva nei tini e trovava- no posto anche alcuni mestieri quali il falegname, il restauratore, il liutaio e il fabbro, il tutto a cura della frazione Marzalesco; la settima e ultima tappa si faceva all’osteria, nel cortile dell’at- tuale Trattoria Croce Bianca, dove si poteva divertirsi col gioco della rana e si è ballato al suono e ai canti della tradizione popolare.

Ma non solo, Cureggio era davvero un paese in festa perché i suoi abitanti hanno partecipato ognuno con un ele- mento in tema con la manifestazione, col ricordo degli anziani e il diverti- mento dei giovani. I luoghi più presti- giosi del centro storico erano aperti e visitabili, come la Collezione Privata di Carrozze del notaio Polito, la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta e il magnifico Battistero paleocristiano di San Giovanni Battista, costruzione romanica che viene spesso visitata dai turisti e dagli stranieri in particolare, fiore all’occhiello di questo paese che ha vissuto la “Magia di un giorno qua- 28lunque di cento anni fa”. 29 ontaneto d’Agogna ha celebrato quest’anno con grandi festeggiamenti il 175° anniversario dalla Ftraslazione delle spoglie di S. Alessandro nella Ricorrenze e tradizioni parrocchiale a lui dedicata, portate dal canonico Paolo Durio nel 1839, con pellegrinaggio da Roma insieme alla contessa Caterina Lucini Passalacqua Visconti. Due anni dopo l’arciprete contatterà l’architetto Ales- sandro Antonelli per il progetto della Rotonda. L’Anto- nelli, che era di casa a Fontaneto fin da giovane ospite della zia, realizza lo Scurolo che viene inaugurato nel 1850 e il sacello col tempietto dove furono deposte le spoglie di S. Alessandro Sant’Alessandro l Comitato Festeggiamenti S. Alessan- aprile si occupa di cercare dro fu istituito nell’anno 2000 in oc- gli sponsor, della pubbli- casione del Giubileo, ed è continuato cazione dei libretti e di I tutto ciò che concerne la per volere dell’attuale presidente Mario Duelli che insieme ai ragazzi dell’oratorio promozione dell’evento; ha voluto portare avanti negli anni l’orga- la commissione bilan- nizzazione dei festeggiamenti patronali. cio che redige il bilancio Da allora il gruppo di ragazzi, ora cresciuti preventivo della manife- in età, si è sempre impegnato e l’affluenza stazione; la commissione della gente è aumentata. che espleta l’iter per la documentazione burocra- Abbiamo incontrato Serena Teruggi, una tica dei permessi e auto- bella ragazza di 28 anni, che entrò uffi- rizzazioni. I volontari che cialmente a far costituiscono le commissioni e quindi il Brambilla a cui è seguita la processione parte del Comi- Comitato si ritrovano circa una volta al con l’urna di S. Alessandro per le vie del tato dieci anni fa, mese durante tutto l’anno prima del pe- paese; il 15 agosto il rito liturgico è stato appena compiuti riodo estivo. presieduto dall’ex vescovo della nostra i 18 anni. Con lei Solo per l’edizione speciale del 2014, che diocesi Mons. Renato Corti; mentre alla abbiamo ripercor- si è svolta dal 3 al 17 agosto, sono state in- messa dell’ultima domenica del 17 agosto so i momenti più serite quattro nuove commissioni per pro- dedicata alla benedizione dello Scurolo, significativi della muovere la festa: la commissione sport era presente il cardinale Mons. Giuseppe storia del Comi- che ha organizzato a giugno dei tornei di Versaldi. Le processioni erano accompa- tato e in partico- calcio e beachvolley per aiutare la raccol- gnate dalle illuminazioni, dai cavalli e lare della festa di ta fondi; la commissione cultura che ha dalle Confraternite. Ogni commissione S. Alessandro del redatto un libro su Fontaneto e una carti- era costituita da circa 10-15 componenti 2014, organizzata na con i toponimi delle strade e i nomi dei e per i festeggiamenti 2014 il Comitato ha per celebrare il 175° anniversario della fontanili; la commissione paesaggio che impegnato in tutto 250 volontari. traslazione. si è occupata di abbellire le aree del cen- tro, dando ad ogni famiglia uno stendardo “Per questa speciale edizione il Comitato Serena ci puoi dire come funziona il Co- di diverso colore a seconda della frazione ha iniziato ad incontrarsi e lavorare già mitato di S. Alessandro e come ha operato o rione, da esporre durante la festa insie- da marzo dello scorso anno, in contem- per l’edizione 2014? me ad una piccola lanterna per illumina- poranea con la organizzazione della festa re le strade di notte, data in omaggio con del 2013. Abbiamo così potuto mettere in Il Comitato si è potuto arricchire nel 2008 un’offerta, e poi ogni rione ha arredato le campo diverse nuove iniziative che hanno di una grande tensostruttura per accoglie- fontane o le aiuole con degli attrezzi agri- coinvolto tutto il paese con le frazioni e la re le serate con i gruppi musicali e le cene coli vecchi; la quarta commissione era popolazione, e trovato molti sponsor che della festa. La struttura è permanente e quella della liturgia che ha organizzato le hanno contribuito con i fondi alla realiz- durante l’anno vi vengono allestiti campi diverse messe e processioni, in particolare zazione dei festeggiamenti. Ogni rione è da tennis e pallavolo. avevamo tre messe solenni nelle tre do- stato addobbato con stendardi, striscioni Il Comitato è suddiviso di norma in più meniche più una a ferragosto. e fiori di diverso colore che lo identifica- commissioni, ognuna con un compito pre- Domenica 3 agosto c’è stata la celebrazio- vano. Per le illuminazioni si è scelto un ciso: c’è chi si occupa di organizzare la ne con l’inaugurazione e l’apertura dello metodo innovativo e di grande effetto: sui cucina cercando i cuochi e preparando le Scurolo restaurato a cui ha preso parte il muri esterni delle chiese e dei monumenti attrezzature, i menù e i volontari; il grup- Vicario della diocesi di Novara Monsi- sono state proiettate immagini luminose po che si dedica alla gestione del bar; la gnor Fausto Cossalter; domenica 10 ago- simboliche e religiose, come per la chie- commissione segreteria che invece lavora sto la messa patronale era presieduta dal sa parrocchiale, dove la facciata si è illu- 28 molto prima della festa perché già verso vescovo di Novara Mons. Franco Giulio minata con la bellissima29 immagine della cupola interna dello Scurolo. L’area di piazza Castello è stata invece illuminata con proiezioni di fantasia in movimento e il nome della festa. E’ stata molto bella la processione con fiaccolata del giorno di apertura dello Scurolo, il 3 agosto, quan- do da ogni frazione sono partiti i gruppi con le fiaccole che hanno raggiunto la piazza della parrocchiale. Le serate sotto il tendone sono iniziate il 4 agosto con l’esibizione di diversi nomi noti della mu- sica leggera, come i Matia Bazar e Marco Masini che ha chiuso la rassegna con più di mille persone presenti a cena.”

Tanta soddisfazione ma anche tanto lavo- ro quindi?

Senza dubbio tanta soddisfazione per la buona riuscita della manifestazione ma certo anche tanto lavoro da parte di tutti i volontari che è giusto ringraziare. Ma è quando finisce la festa che poi ti rendi con- to di quanti del Comitato effettivamente continuano ad impegnarsi, anche solo per smantellare tutto e mettere a posto la nuo- va cucina che abbiamo in dotazione.

Come proseguono adesso le vostre attivi- tà e quale futuro prevedete?

Ora ci siamo presi qualche giorno di ripo- so poi ci troveremo la settimana prossima più precisamente per l’anno prossimo. tà di volontariato mentre, come dicevo, i per visionare i filmati ripresi e le fotografie giovani oggi davvero pochi. dell’evento, materiale che verrà usato per Oltre alla festa di S. Alessandro quindi non realizzare un video o un documento dei organizzate altri eventi durante l’anno? La festa di S. Alessandro è una manifesta- festeggiamenti da mettere a disposizione zione molto sentita, secondo te a che cosa della popolazione. Intanto la commissio- No, di solito non facciamo nient’altro, è dovuto il successo? ne economica sta redigendo il bilancio mentre quest’anno abbiamo organizzato consuntivo della festa e poi a settembre ci la presentazione dello Scurolo di S. Ales- Forse perché si è sempre cercato di miglio- troviamo di solito per valutarlo e poi deci- sandro dopo il restauro, con le restaura- rarla. Eravamo partiti anche in svantaggio deremo dove fare la cena di ringraziamen- trici e delle attività per promuovere la il primo anno ma abbiamo proseguito e to per tutti coloro che hanno lavorato con festa. Forse con la cucina nuova potremo trovato il metodo giusto e la collabora- noi e che non fanno parte del direttivo. organizzare in futuro qualche cena a tema zione di tante persone per riuscire a far Sempre durante questa riunione ponia- sotto il palazzetto. funzionare tutto, portando sempre nomi mo le basi per decidere cosa fare l’anno famosi della musica leggera che hanno successivo. Ora è difficile dirlo ma penso Cosa pensi della tua esperienza nel reso più apprezzata e nota la festa. che l’anno prossimo sarà ovviamente una Comitato? festa minore rispetto al 2014 e probabil- Come è il legame tra il Comitato e la po- mente, dopo questo importante traguardo, E’ una bella esperienza e mi dà molta sod- polazione? qualcuno deciderà anche di mettere fine al disfazione nonostante il forte impegno nel proprio incarico perché molti sono entrati mese estivo. Quest’anno in particolare è Quest’anno i cittadini hanno collaborato nel Comitato appositamente per questi fe- stato molto pesante ma vedere la gente con- molto per addobbare il paese con stendardi steggiamenti, altri perché avevano inizia- tenta ti ricompensa di tutto. Certo lo puoi e fiori, li abbiamo coinvolti e loro hanno to da giovani nel 2000 ed ora, dopo tanti fare se non hai una famiglia o un lavoro partecipato tanto e con piacere. Il nostro anni, sono un po’ stanchi. Si trovano gio- troppo impegnativo. Siamo tutti volontari, impegno è sempre ben accolto e la parteci- vani che vengono ad aiutare durante le se- gli unici che vengono retribuiti sono i cuo- pazione durante le serate molto sentita. rate ma abbiamo pochissimi nuovi ragazzi chi, e quindi tutto quello che arriva come che sono entrati a collaborare in maniera aiuto è regalato, ora non so quale potrà es- Quando è nata la festa i membri del comi- permanente con il Comitato, anche se in sere la mia disponibilità in futuro. tato erano tutte persone che frequentavano fondo durante l’anno l’impegno non è pe- la chiesa con i figli che andavano a catechi- sante perché ci si ritrova solo una volta al Il Comitato è legato alla parrocchia? smo, poi sono subentrati nel secondo anno mese. Il vero impegno è durante la festa, i giovani dell’oratorio. Negli anni però il dove devi esser presente tutti i giorni in Sì il Comitato è legato alla parrocchia comitato è stato sempre legato alla chiesa, un periodo dedicato alle vacanze. Se ci perché riguarda proprio il patrono S. soprattutto negli ultimi due anni con il nuo- fosse una generazione di ricambio sareb- Alessandro e quindi siamo strettamente vo parroco che riesce a coinvolge di più i be molto meglio perché le responsabilità collegati perché il Comitato è nato dal- giovani, quindi si è rinsaldato il legame tra potrebbero funzionare a rotazione, quindi l’oratorio. Ultimamente si sono aggiunte il divertimento e il significato religioso del- speriamo di trovare altre collaborazioni. persone già in pensione che sono contente la festa. Il Comitato è comunque un punto 30Vedremo a settembre cosa decideremo di dedicare il loro tempo a queste attivi- di riferimento per la popolazione. 31 Associazioni

DIMIDIMITRI nuove importanti caratteristiche. In particolare Quarna Sotto ha restaurato un antico mulino, ha recentemente riaper- to l’albergo-ristorante ottocentesco del- la Posta sito nella piazza principale e da anni si è dotata di un importante Museo Etnografico e dello Strumento Musicale a Fiato. Già, perché la passata tradizione della lavorazione di oggetti in legno e la fabbrica di strumenti a fiato, la nota Ram- pone & Cazzani che non ha mai smesso di funzionare, ha portato il nome di Quar- na Sotto in tutto il mondo grazie alla sua produzione artigianale d’eccellenza, oggi principalmente dedicata ai saxofoni. La sala polifunzionale del museo ospita spes- so anche interessanti concerti con nomi importanti della musica jazz.

Da tre anni l’amministrazione comunale di Quarna Sotto ha deciso di animare il uarna è un antico paese di monta- con nipoti grandi e piccoli, intere famiglie periodo estivo con una settimana davve- gna che si trova a 800-900 metri e molti giovani che creavano altrettante ro speciale di didattica e intrattenimento, Qdi altezza sopra al lago d’Orta. compagnie e animavano i paesi, prove- che coinvolge tutto il paese e si svolge so- Per raggiungerlo basta prendere la strada nienti soprattutto dal novarese e dal mi- prattutto nella bella piazza Fornaca, detta che da Omegna porta a Cireggio e da lì lanese. Ora che questo flusso di turismo “del trombone” per il disegno riportato sul inizia la salita per le Quarne: già perché di massa si è rivolto altrove, i giorni più pavimento, luogo dedicato alle manifesta- sono due i comuni, Quarna Sotto e Quar- “vissuti” rimangono quelli della prima zioni. na Sopra. Immersi nel verde offrono am- quindicina di agosto, quando viene orga- bedue spiragli, scorci e punti “belvedere” nizzata la festa del paese o manifestazio- Per la terza estate consecutiva la Scuola davvero mozzafiato a picco sul lago. ni per i “villeggianti” rimasti, cioè coloro di Circo e Teatro Dimidimitri di Novara che ancora affittano o hanno una casa di ha organizzato dal 4 al 9 agosto la Setti- Di origine contadina, i due borghi sono proprietà per l’estate. mana Creattiva, un campus dedicato a stati oggetto nel secolo scorso di una Durante gli ultimi decenni comunque Quar- bambini e giovani per scoprire insieme importante presenza turistica durante le na si è sempre più abbellita ed ha acquisito la propria voglia di fare circo e teatro in 30 vacanze estive delle scuole: tante nonne allegria. L’esperienza31 di un campus estivo rappresenta un prezioso momento educa- tivo di convivenza in comunità fuori dalla famiglia. Per ospitare i partecipanti, alcuni prove- nienti anche da Bologna, Crevoladossola, Villadossola e Omegna, viene messo a disposizione l’ostello della scuola comu- nale. L’associazione Dimidimitri ha organizza- to attività e laboratori artistici di Teatro, Clowneria, Giocoleria e Acrobatica per giovani dai 4 ai 17 anni, più 6 ragazzi di- versamente abili dai 20 ai 30 anni e due ipovedenti, per un totale di circa 70 ra- gazzi. Tra nasi rossi, palline, capriole ed enormi bolle di sapone i partecipanti han- no sperimentato nuove idee, e ogni sera quello che si imparava veniva mostrato in uno spettacolo in piazza insieme agli arti- Artistico di Teatro e Clownery – Marco di Novara che dal 2010 è luogo di coin- sti-insegnanti della Dimidimitri. Migliavacca per la Giocoleria e Alessio volgimento diretto e attivo di realtà sco- Ricci per l’Acrobatica. lastiche, culturali e sociali che operano I Laboratori hanno dato la possibilità ai principalmente nel territorio locale, ma giovani allievi, di sperimentare in modo In questi anni la Dimidimitri si è aperta anche in ambito regionale, nazionale ed ludico il fare Circo insieme sviluppando a diverse iniziative, come il Festival dei europeo. Diverse infatti le partecipazioni le proprie potenzialità creative e, ancora Portattori d’Arte che quest’anno si svol- di gruppi di studenti provenienti da di- più importante, l’esperienza di convi- ge a Gattinara il 25 e 26 ottobre. E’ ormai versi Paesi dell’Unione. La mission spe- venza in comunità e di responsabilità nei una nozione ampiamente acquisita che cifica consiste nel valorizzare il ruolo del confronti dei compagni. le discipline artistiche e in particolare teatro, delle arti visive e degli eventi per l’espressione teatrale siano un percorso favorire i legami dei più giovani e delle Quest’anno la Settimana CreaTTiva è di creatività e ricreazione particolarmen- fasce deboli con i tre poli educativi della stata arricchita dalla Mostra espositi- te adatti alle diverse abilità. Unire i due scuola, della famiglia e del territorio. va “Il Circo appeso”, che si è tenuta al termini, teatro e disabilità, ha permes- Museo Etnografico di Quarna Sotto: un so alla Dimidimitri dal 2012 di portare Da cinque anni il “Franco Agostino Tea- percorso magico e colorato con l’esposi- avanti il sogno di realizzare un Festival tro Festival – Provincia di Novara” si zione di manifesti e documenti originali di Teatro rappresentato da persone diver- conferma come polo di sperimentazione di tutti i circhi e le carovane circensi che samente abili. Le due edizioni precedenti artistica ed educativa dove bambini, ra- negli ultimi quarant’anni a partire dagli sono state di grande impatto emozionale, gazzi e soggetti svantaggiati diventano anni ’70 sono transitate e si sono esibite a cui segue la proposta del 2014. protagonisti. nel VCO. Lo scopo dell’iniziativa è valorizzare Alla prossima rassegna del 16 e 17 aprile La presenza di questa scuola circense, la le attività espressive e artistiche delle 2015 potranno partecipare spettacoli tea- musica, i colori e i suoni per le vie han- persone disabili promuovendo la cono- trali allestiti da gruppi formati da ragazzi no portato di nuovo nel paese di Quarna scenza e la diffusione di opere da loro delle Scuole Primarie (elementari), delle Sotto una ventata di allegria e fantasia. stessi realizzate, e occasioni di scambio Scuole Secondarie di Primo Grado (me- Ancora una volta si rivela che la magia tra i diversi gruppi e tra le persone che li die), delle Scuole Secondarie di Secondo resta una caratteristica trattenuta nelle compongono. Grado (superiori), Associazioni Culturali maglie dei ricordi e delle tradizioni quar- (letterarie, musicali, artistiche), Scuole nesi, un popolo creativo che, pur nella L’esperienza di teatro è la situazione di Teatro e gruppi teatrali giovanili. sua semplicità, a volte si scopre alterna- ideale in cui la diversità può essere gio- tivo e promotore delle arti, forse ispirato cata fino in fondo permettendo ai diversi L’Associazione Dimidimitri è anche una dai riverberi della mistica bellezza del soggetti di guardare al disagio in modo finestra aperta verso l’estero, attraverso la lago d’Orta sottostante. differente, scoprendo risorse e abilità collaborazione/scambio iniziata nel 2012 spesso celate. Il teatro è un mezzo per con lo Stromstad Gymnasium in Svezia L’associazione Dimidimitri è nata nel sensibilizzare il territorio all’accettazio- che quest’anno porterà all’istituzione del 2011 da un gruppo di amici appassionati ne del disabile e all’abbattimento di bar- Progetto CREATIVE EUROPE coinvol- del circo, con la finalità di promuovere e riere e stereotipi infondati. gendo, oltre agli allievi del nostro territo- far conoscere le attività circensi e teatrali rio, quelli dell’Istituto svedese e giovani per creare divertimento. Dimidimitri è anche impegnata nella rea- provenienti dalla Francia (Melun) e dalla lizzazione del “Franco Agostino Teatro Norvegia. Questo ambizioso progetto ha Il gruppo degli 11 volontari dello staff Festival” che si svolge nel teatro di Oleg- come obiettivo la realizzazione nel giu- include i fondatori Gianmario Trapletti gio, la cui prossima edizione si terrà il 16 gno 2017 di un grande Festival Teatrale nato a Quarna Sotto, Presidente – Giu- e 17 aprile 2015. Si tratta di una Rasse- giovanile che si terrà in Svezia. 32seppe Sinatra, vice presidente e Direttore gna di Teatro Scolastico della Provincia il territorio e la sua gente

Cavaglio d’Agogna Barengo Cavaglietto Briga Novarese territorio, arte, storia, dalle origini ai nostri giorni ricchezze di un piccolo il borgo dei due colli ambiente e memoria borgo medievale

DVD video DVD video DVD video DVD video anno di produzione 2009 anno di produzione 2009 anno di produzione 2010 anno di produzione 2010

Momo Borgomanero Cureggio Fontaneto d’Agogna da Seveusio all’Ottocento la storia, i quartieri, la festa l’antica Corte Regia terra di fontanili dell’uva DVD video – 2010 DVD video Contiene sceneggiato DVD video – anno di DVD video – anno di anno di produzione 2010 storico produzione 2011 produzione 2012

Orta San Giulio La Madonna del Motto di Margherita Pusterla fascino e misteri del Briga Novarese. tra storia e leggenda. borgo e l’isola del Un piccolo gioiello da custodire Sceneggiato storico silenzio DVD video – anno di DVD video - 2011 DVD video - 2014 produzione 2010 Sceneggiato Turistico (Italiano/Inglese) i videodocumentari culturali e gli sceneggiati turistici prodotti dall’associazione di promozione sociale “aquario 2012” sono disponibili per i lettori de “il Portale” con un contributo spese di € 12,00 (iva compresa) + € 3,00 spedizione ordini on-line sul sito: www.ilportale-rivista.it - editoria - inviando una E-mail a: [email protected] oppure telefonicamente al n. 0322.060284 documentari e scenegiati - sconto 5% a chi presenta la rivista “il Portale” e ai soci di “aquario 2012”