DI COMEZZANO CIZZAGO Provincia di

STUDIO DEL RETICOLO IDRICO MINORE DEL TERRITORIO COMUNALE (D.G.R. n° 7/7868 DEL 25/01/02) (D.G.R. n° 7/13950 del 01/08/03) (D.G.R. n° 7/20552 del 11/02/05) (D.G.R. n° 8/8127 del 01/10/08) (L.R. 31 DEL 05/12/2008) (D.G.R. n° 9/713 del 26/10/10)

RELAZIONE TECNICA

Data: Settembre 2011

Studio di Geologia dott. GUIDO TORRESANI 25034 – (BS) - Via Roma, 4 tel./fax 030 943904 GEOLOGIA AMBIENTALE, IDROGEOLOGIA, GEOTECNICA, GESTIONE CAVE, AUTORIZZAZIONI POZZI

Comune di Comezzano Cizzago – Reticolo idrico minore – Relazione tecnica

INDICE

1. PREMESSA ...... 3 2. RIFERIMENTI NORMATIVI ...... 4 3. ELABORATI E PROCEDURE ...... 5 4. DETERMINAZIONE DEL RETICOLO IDRICO MINORE: ...... 6 METODOLOGIA E CRITERI ...... 6 5. RETICOLO IDROGRAFICO PRESENTE SUL TERRITORIO COMUNALE ...... 8 5.1. CORSI D’ACQUA CHE DERIVANO DAL FIUME OGLIO ...... 12 5.1.1) FOSSO CAPRIOLA (derivatore Roggia Rudiana) ...... 13 5.1.2) VASO FERRATINO, VASO MAGLIO E ROGGIA BAIONCELLINO (derivatori Roggia Castellana) ...... 13 5.1.3) ROGGIA BAIONCELLO-FORATINO (derivatore Castellana) ...... 14 5.2. CORSI D’ACQUA ORIGINATI DA FONTANILI le cui teste di fonte sono ubicate nel territorio comunale ...... 15 5.3. CORSI D’ACQUA ORIGINATI DA FONTANILI le cui teste di fonte sono ubicate nel Comune di ...... 17 5.4. INTERDIPENDENZA ESISTENTE FRA L’IRRIGAZIONE A SCORRIMENTO DELLE ROGGE E I FONTANILI ...... 20 6. VINCOLI TERRITORIALI ...... 23 6.1. PIANO STRALCIO PER L’ASSETTO IDROGEOLOGICO (PAI) ...... 23 6.2. STUDIO GEOLOGICO ALLEGATO AL PGT ...... 24

ALLEGATI: . Tabella 1: Elenco dei corsi d’acqua appartenenti al reticolo idrico minore del Comune di Comezzano Cizzago . Documentazione fotografica . IV elenco suplettivo acque pubbliche

ELABORATI GRAFICI

Tavola 1 INDIVIDUAZIONE DEL RETICOLO IDRICO

Tavola 2 INDIVIDUAZIONE DELLE FASCE DI RISPETTO DEI CORSI D’ACQUA E RELATIVI ENTI COMPETENTI ALLA POLIZIA IDRAULICA

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1. PREMESSA

L’Amministrazione Comunale di Comezzano Cizzago (BS), nell’intento di tutelare il proprio territorio sia da un punto di vista ambientale che dello sviluppo urbanistico, in attuazione delle Delibere della Giunta Regionale n.VII/7868 del 25/1/2002 n. VII/13950 del 1/8/2003, D.G.R. n° 7/20552 del 11/02/05, D.G.R. n° 8/8127 del 01/10/08, L.R. 31 DEL 05/12/2008 e D.G.R. n° 9/713 del 26/10/10, ha provveduto affinché il Comune stesso si dotasse di uno specifico studio tematico che definisse e individuasse il reticolo idrico appartenente al proprio territorio, cercando di fare ordine e regolamentare le competenze che il Comune stesso detiene nel settore della polizia idraulica, quelle di competenza del Comprensorio n° 9 Sinistra Oglio e il rapporto fra Comune e Consorzi Irrigui privati. L’Amministrazione Comunale di Comezzano Cizzago, ha affidato al Dott. Geol. Guido Torresani, in qualità di coordinatore dello Studio di Geologia Torresani di Orzinuovi, l’incarico di individuare il reticolo idrico del territorio comunale di Comezzano Cizzago, secondo le modalità previste dalle suddette D.G.R. Il lavoro è stato condotto prendendo anche spunto da precedenti lavori cartografici eseguiti dal Geom. Ermete Giacomelli (Trenzano) la cui disponibilità ed esperienza hanno consentito di chiarire alcuni punti oscuri circa l’interconnessione fra Fontanili e Rogge derivate dal Fiume Oglio e hanno quindi permesso di realizzazione uno studio scrupoloso e dettagliato delle caratteristiche di tutti i corpi idrici del territorio comunale.

La presente relazione ha lo scopo di spiegare le varie fasi in cui è stato sviluppato il lavoro, i criteri adottati per l’inserimento o l’esclusione dei corsi d’acqua dal reticolo idrico e quelli utilizzati per la definizione delle fasce di rispetto. Il lavoro si compone della seguente documentazione:

 Relazione tecnica illustrativa dei vari corpi idrici del territorio comunale  Regolamento di polizia idraulica sul reticolo idrico minore di competenza comunale e norme generali di tutela dei corsi d’acqua.  Tavola grafica di individuazione del reticolo idrico  Tavola grafica con indicate le fasce di rispetto sui corsi d’acqua e relative fasce di rispetto

La cartografia è stata redatta sulla base aerofotogrammetrica prodotta da COGEME e fornita dal Comune.

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2. RIFERIMENTI NORMATIVI

La Delibera del Comitato Interministeriale del 4 febbraio del 1977 intende per corpo idrico “qualsiasi massa d’acqua che, indipendentemente dalla sua entità, presenti proprie caratteristiche idrologiche, fisiche, chimiche, biologiche, e sia, o possa essere, suscettibile di uno o più impieghi”, identificando con la denominazione “corsi d’acqua” “sia i corsi d’acqua naturali (come i fiumi, i torrenti, i rii, ecc.), che quelli artificiali (come i canali irrigui, industriali, navigabili, reti di scolo, ecc.), fatta però esclusione dei canali appositamente costruiti per lo smaltimento di liquami e di acque reflue industriali”. Con l’emanazione della D.G.R. n. 7/7868 del 25/1/2002, integrata e corretta dalla D.G.R. n. 7/13950 del 1/8/2003 e successive modifiche e d integrazioni, sono stati stabiliti i criteri di attuazione per la determinazione del reticolo idrico principale, il trasferimento delle funzioni relative alla polizia idraulica concernenti il reticolo idrico minore (ai sensi della L.R. 1/2000) e la determinazione dei canoni regionali di “Polizia idraulica”. Quest’ultima disciplina è intesa come attività di controllo degli interventi di gestione e trasformazione del suolo in fregio ai corpi idrici. La L.R. 1/2000 suddivide il reticolo idrico della Regione in due categorie, principale e minore, stabilendo che: “è di competenza regionale l’individuazione delle acque che costituiscono il reticolo principale sul quale la Regione stessa esercita le funzioni di polizia idraulica (art. 3, comma 108, punto i) e che “ai Comuni sono trasferite le funzioni relative all’adozione dei provvedimenti di polizia idraulica concernenti il reticolo minore” (art. 3, comma 114). Il regolamento fissato dalle delibere regionali trova applicazione, in particolare, in virtù della definizione data dalla Legge 36/1994 indicante che: “Tutte le acque superficiali e sotterranee, ancorché non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa che è salvaguardata ed utilizzata secondo criteri di solidarietà” (art. 1, comma 1).

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3. ELABORATI E PROCEDURE

Come definito dalla normativa di riferimento, il presente studio è costituito da una parte cartografica con censito il reticolo idrico comunale e le relative fasce di rispetto e da un corpo normativo, “Regolamento di polizia idraulica”, con l’indicazione delle attività vietate o soggette ad autorizzazione all’interno delle fasce di rispetto individuate. La presente relazione tecnica, che accompagna il regolamento, ha lo scopo di illustrare la metodologia e i criteri seguiti durante le fasi di indagine, analisi e predisposizione della documentazione tecnica cartografica e normativa. Il regolamento, supportato dalla cartografia tecnica (Tavola 1 - Individuazione del reticolo idrico; Tavola 2 – Individuazione delle fasce di rispetto dei corsi d’acqua e relativi Enti competenti alla polizia idraulica), che è da considerarsi parte integrante dello stesso, disciplina le attività consentite o vietate nelle aree perimetrali ai corsi d’acqua appartenenti al reticolo idrico comunale e assoggettati a diversi gradi di tutela attraverso l’attribuzione di fasce di rispetto differenziate. Queste ultime sono state individuate tenendo presente le caratteristiche idrologiche e idrogeologiche del territorio comunale; va infatti evidenziato che il territorio comunale di Comezzano Cizzago, assieme ai Comuni di , Maclodio, Trenzano, e , presentano peculiarità ambientali come i fontanili che caratterizzano una ristretta porzione di pianura (fascia delle risorgive) in cui la falda acquifera superficiale, intercettando la superficie topografica, viene a giorno. L’attribuzione di fasce di rispetto diversificate per ciascun corsi d’acqua, deriva pertanto anche del fatto che i corpi idrici appartenenti al reticolo idrico comunale possono essere distinti in due categorie a seconda della provenienza delle loro acque: I Vasi che derivano le proprie acque dal Fiume Oglio e i Vasi originatisi dai fontanili. I primi interessano soprattutto con il loro corso la porzione nord del territorio comunale, mentre i secondi sono presenti con continuità nella porzione centro meridionale del territorio comunale.

Ha influito sull’attribuzione delle fasce di rispetto anche la conoscenza delle seguenti caratteristiche legate alla morfologia ed evoluzione fluviale: - presenza di aree potenzialmente soggette ad esondazione dei corsi d’acqua; - presenza di aree potenzialmente interessate da fenomeni erosivi, di debolezza o di divagazione dell’alveo; - la necessità di consentire l’accessibilità al corso d’acqua ai fini della sua manutenzione, fruizione e riqualificazione ambientale.

Si segnala a tale riguardo che sul territorio comunale di Comezzano Cizzago non si sono mai verificati nel tempo significativi fenomeni di esondazione o cedimenti degli argini dei canali che abbiano comportato divagazioni dell’alveo.

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4. DETERMINAZIONE DEL RETICOLO IDRICO MINORE: METODOLOGIA E CRITERI

In generale per definire se un corso d’acqua è classificato come appartenente al reticolo idrico minore, si è tenuto conto dei seguenti criteri espressi nelle D.G.R. di riferimento: - siano indicati come “demaniali” (soggetti a tutela pubblica) nelle carte catastali o in base a normative vigenti, - siano stati oggetto di interventi di sistemazione idraulica con finanziamenti pubblici, - siano rappresentati come corsi d’acqua nelle cartografie ufficiali (IGM, CTR, aerofotogrammetrico).

Le prime informazioni acquisite sono emerse dall’analisi delle mappe del Cessato Catasto Terreni, in cui ai corsi d’acqua storici (le cui acque risultano continue per tutto l’anno) veniva attribuita una colorazione azzurra e l’alveo veniva segnalato con doppia linea continua (diversamente dai canali privati segnalati con tratteggio singolo o doppio). Va da subito precisato che dalla ricerca svolta è emerso che la maggior parte dei canali elencati e censiti in questo studio (siano essi derivati dal Fiume Oglio che originatisi dai fontanili), sono inseriti con doppia linea continua e colorazione azzurra nelle vecchie mappe catastali; da ciò deriverebbe che tutti i corpi idrici superficiali appartenenti al territorio comunale di Comezzano Cizzago sono da assoggettare a tutela pubblica (“demanialità”). Tale supposizione non trova però effettivo riscontro nel rapporto con i singoli consorzi irrigui che avanzano diritti di proprietà di antica data derivanti da compravendite o cessioni. E’ stata superata la possibile ambiguità nel distinguere corsi d’acqua ritenuti “demaniali” o corsi d’acqua che appartengono al “demanio del Consorzio”; non si è proceduto nel tentare di risolvere tale distinzione, ritenuta per altro non fondamentale, considerate le discordanti posizioni degli Enti interpellati; come detto il concetto di “demanialità” è stato sostituito dal concetto di “corpi idrici soggetti a tutela pubblica”, verso i quali si è proceduto all’attribuzione di fasce di rispetto. Si è proceduto invece nella distinzione fra quei corpi idrici in cui la competenza in materia di polizia idraulica spetta al Comune e quelli in gestione al Comprensorio Sinistra Oglio. Per ultimo si è proceduto a segnalare quei canali che potrebbero ritenersi presumibilmente di proprietà del singolo Consorzio Irriguo (proprietà privata dell’alveo) da quei canali inseriti nel IV elenco suplettivo delle acque pubbliche che attribuisce ai canali ivi elencati un vero e proprio carattere di demanialità dell’alveo.

Resta inteso che spetta al singolo Consorzio irriguo fornire al Comune la documentazione necessaria per dimostrare la proprietà privata dell’alveo (sedime), oltre che il diritto concessorio di utilizzo della risorsa pubblica (concessione per la derivazione e utilizzo dell’acqua di scorrimento superficiale rilasciata dalla Regione Lombardia o dalla Provincia di Brescia)

A seguito della presa visione delle cartografie ufficiali (IGM, CTR), esclusivamente al fine di individuare i percorsi attuali dei corsi d’acqua costituenti il reticolo idrico minore individuato in prima formulazione, si sono considerate ulteriori fonti cartografiche: le mappe del Nuovo Catasto Terreni, le cartografie rese disponibili dai singoli Consorzi, la restituzione cartografica dell’aerofotogrammetrico di supporto alla zonizzazione di PGT del Comune di Comezzano Cizzago e non per ultime le Studio di Geologia Dott. Guido Torresani ORZINUOVI tel. 030 943904 6

Comune di Comezzano Cizzago – Reticolo idrico minore – Relazione tecnica tavole cartografiche allegate alla pubblicazione “La Bonifica nella fascia dei Fontanili in sponda sinistra del Fiume Oglio, ad opera del Geom. Ermete Giacomelli (Collegio dei Geometri della Provincia di Brescia – Consorzio di Bonifica Sinistra Oglio).

La fase di restituzione cartografica definitiva è stata opportunamente preceduta da accurati rilievi eseguiti sul campo, soprattutto nei punti critici della rete irrigua, al fine di definire nel dettaglio lo stato di fatto del reticolo idrico comunale. La rete idrografica così individuata è rappresentata nell’allegata Tavola 1 – “Individuazione del reticolo idrico”. In merito alle competenze di polizia idraulica sui corsi d’acqua appartenenti al reticolo minore, le D.G.R. di riferimento attribuiscono tali competenze al Comune e dove previsto al Comprensorio n° 9 Sinistra Oglio. Il territorio del Comune di Comezzano Cizzago, è interessato da due tipologie di corsi d’acqua con origine diversa; quelli derivati da Rogge a loro volta direttamente derivate dal Fiume Oglio, che interessano la porzione settentrionale del territorio comunale e quelli originatisi dai fontanili che interessano la porzione centro meridionale del Comune. I canali le cui acque sono di derivazione più o meno diretta dal Fiume Oglio (Fosso Capriola, Vaso Ferratino, Vaso Maglio, Roggia Baioncellino) sono assoggettati alla competenza idraulica del Comune, mentre la Roggia Baioncello Foratino pur essendo derivata dalla Roggia Castellana al partitore di , è assoggettata alla competenza idraulica del Consorzio di Bonifica n. 9 “Sinistra Oglio”.

Tutti i Vasi che invece si originano nella porzione centro meridionale del territorio comunale e che si configurano come fontanili, sono assoggettati alla competenza idraulica del Comune che dovrà provvedere ad esercitarvi tutte le funzioni di polizia idraulica. Sono di competenza comunale anche tutti i tratti di canale intubati ubicati in corrispondenza del centro abitato.

Sulla base delle disposizioni contenute nei R.D. del 1904 e delle indicazioni di cui alla relazione geologica del PGT del Comune di Comezzano Cizzago (redatta ai sensi della L.R. 12/05 e della DGR 28 maggio 2008 – N. 8/7374), sono state individuate per tutti i corpi idrici appartenenti al reticolo idrico minore (non sono presenti canali appartenenti al Reticolo Principale) specifiche fasce di rispetto stabilite sulla base del grado di tutela che si intende attribuire ad ogni corso d’acqua; in particolare sono stati assoggettati ad un “alto grado di tutela” (fascia di rispetto di 10 m) tutti i fontanili presenti sul territorio comunale, che per il loro valore ambientale caratterizzano il territorio di Comezzano Cizzago. Sono stati assoggettati ad un “medio grado di tutela” (fascia di rispetto di 5 m) i corsi d’acqua derivati dalla Roggia Castellana (Vaso Ferratino, Vaso Maglio, Roggia Baioncellino e Roggia Baioncello Foratino) e dalla Roggia Rudiana (Fosso Capriola). Considerata l’importanza ai fini irrigui di tali canali e soprattutto in considerazione del fatto che gli alvei di tali vasi sono parzialmente cementati, si ritiene che la fascia di rispetto proposta consenta una adeguata tutela dei canali stessi. E’ stata assegnata una fascia di tutela di 1 m ai tratti di canale intubato presenti nel centro abitato, intorno ai quali sono già state realizzate tutte le opere di urbanizzazione e di edificazione. E’ stata attribuita una fascia di 5 m, e non 10 m come per tutti i fontanili presenti sul territorio comunale, al Vaso Pilastrello, posto al confine settentrionale del territorio, e al Vaso Campagna, posto al confine occidentale del territorio presso C.na Studio di Geologia Dott. Guido Torresani ORZINUOVI tel. 030 943904 7

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Sant’Antonio, in quanto le due emergenze idriche hanno oggi perso il loro carattere di teste di fontanile a causa dell’interramento del fondo alveo, al momento asciutto e ricoperto da folta vegetazione boschiva.

In corrispondenza di tutte le fasce di rispetto indicate, indipendentemente dal grado di tutela che esse detengono o dell’Ente competente alla polizia idraulica, l’Amministrazione Comunale ha il compito di controllare che non vengano esercitate attività vietate o prive di autorizzazione. Suddette fasce di rispetto sono riportate nella Tavola 2, così come gli Enti competenti alla polizia idraulica. Nella sezione che segue è presentata una descrizione dell’assetto idrografico del territorio comunale di Comezzano Cizzago in cui sono evidenziati gli estremi dei principali corsi d’acqua presenti.

5. RETICOLO IDROGRAFICO PRESENTE SUL TERRITORIO COMUNALE

Il Comune di Comezzano Cizzago si sviluppa fra le quote altimetriche di 116 m s.l.m. e 95 m s.l.m. con un dislivello massimo fra le quote poste più a monte e quelle poste più a valle di circa 20 m. Indicativamente fra le quote di 109 m s.l.m. e di 95 m s.l.m. si sviluppano le principali teste di fontanile distribuite sul territorio comunale. Il fenomeno delle risorgive (o fontanili) caratterizza da sempre il territorio comunale. Si tratta di un fenomeno che, favorito da opere idrauliche quali “tubi Norton” inseriti per qualche metro nel terreno di subalveo, vede la falda superficiale venire a giorno spontaneamente nell’alveo del canale. Tali manifestazioni idriche fanno parte di un fenomeno più generalizzato che caratterizza una determinata porzione di pianura definita come “Fascia delle risorgive”. Anche i limitrofi Comuni di Maclodio, Lograto e Trenzano presentano tali emergenze idriche. Il territorio comunale di Comezzano Cizzago può essere pertanto diviso in due porzioni idrogeologicamente distinte; la porzione più settentrionale del Comune in cui la falda superficiale tende ad approfondirsi nel substrato man mano ci si sposta verso N, e la porzione centro meridionale che vede invece la presenza dei fontanili e quindi la venuta a giorno della falda freatica. Circa la distribuzione della rete irrigua del territorio comunale, va sottolineato che dalla fascia dei fontanili dipartono numerosi Vasi irrigui che drenano la falda superficiale e trasportano le acque verso Sud. La zona N del territorio comunale invece, riceve le acque irrigue dai principali canali di derivazione dal Fiume Oglio che terminano in fossi minori (canali irrigui) che provvedono alla distribuzione dell’acqua sui terreni. Fra i canali di derivazione dal Fiume Oglio, si segnala che il Vaso Ferratino, Vaso Maglio, la Roggia Baioncellino, la Roggia Baioncello Foratino e il Fosso Capriola si dirigono verso S nella zona delle risorgive, fiancheggiando solo per brevi tratti il corso degli stessi fontanili. Tali acque derivate dal Fiume Oglio, scorrendo in un fitto reticolo di canali con alveo in buona parte naturale e in parte cementato con canalette gettate in opera, distribuiscono le proprie acque sia a nord della zona dei fontanili che in corrispondenza dei fontanili, irrigando diversi ettari di superficie. Le acque scaturite dai fontanili invece irrigano terreni localizzati nei Comuni posti più a S di Comezzano Cizzago. A tale riguardo di veda il paragrafo 5.4 “Interdipendenza esistente fra l’irrigazione a scorrimento delle Rogge e i fontanili”, posto alla fine di questa sezione.

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L’intricata rete idrografica presente è frutto dell’incessante e faticoso lavoro di derivazione dell’acqua dai fiumi o dalla fascia delle risorgive, che ha portato nel tempo al prosciugamento delle zone palustri e al trasferimento di acqua alle zone asciutte.

Di seguito viene presentata una breve descrizione dei corsi d’acqua appartenenti al reticolo idrico minore del Comune di Comezzano Cizzago.

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CORSI D’ACQUA DERIVATI PIU’ O MENO DIRETTAMENTE DAL FIUME OGLIO

Partendo dal lato ovest del territorio comunale e dirigendosi verso Est, i corsi d’acqua derivati dal Fiume Oglio sono:

 Fosso Capriola (derivato dalla Roggia Rudiana)  Vaso Ferratino – Fosso Breda (Castellana)  Vaso Maglio (Castellana)  Roggia Baioncellino (Castellana)  Roggia Baioncello Foratino (Castellana)

CORSI D’ACQUA ORIGINATI DA FONTANILI le cui teste di fonte sono ubicate nel territorio comunale di Comezzano Cizzago

A partire da Nord e spostandoci verso Sud tra i fontanili le cui teste sono ubicate nel territorio comunale rileviamo:

F1 – Vaso Formagera F2 – Vaso Fontanone F3 – Vaso Fontanone Est F4 - Roggia Comezzana F5 - Vaso Robadello F6 – Vaso Recuperone F7 – Vaso Serioletta F8 - Vaso Mulino F9 - Vaso Marchetto F10 - Fosso Sander F11 – Vaso Macina F12 – Vaso Fiume F13 - Vaso Carpena F14 - Vaso Marchetto F15 - Vaso Ennola F16 - Vaso Flora F17 – Vaso Conta Cesaresca F18 – Vaso Bianca Nell'area in esame i fontanili sono distribuiti in modo abbastanza uniforme in tutto il settore centro-meridionale, mentre nel settore territoriale posto a N della Strada Rudiana è stata rilevata la presenza di un fontanile attivo, noto come "Fontana Comezzana" (F4). Studio di Geologia Dott. Guido Torresani ORZINUOVI tel. 030 943904 10

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CORSI D’ACQUA ORIGINATI DA FONTANILI le cui teste di fonte sono ubicate nel comune di Trenzano

Sono posti nel settore Orientale del territorio in prossimità del confine con il Comune di Trenzano; partendo da Ovest e spostandoci verso Est tra i fontanili le cui teste sono ubicate nel territorio comunale di Trenzano rileviamo:

 Vaso Martinengo  Vaso Fontana (di Regosa)  Vaso Masina  Vaso Averolda  Vaso Fiume (di Cossirano)

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5.1. CORSI D’ACQUA CHE DERIVANO DAL FIUME OGLIO

Per una maggiore comprensione dell’andamento generale delle diverse Rogge derivate dal Fiume Oglio che attraversano il territorio comunale di Comezzano Cizzago e più in generale questo tratto di pianura, si veda lo schema seguente.

Documento ripreso dalla pubblicazione “La bonifica nella fascia dei fontanili in sponda sinistra del Fiume Oglio” ad opera di Ermete Giacomelli – Collegio Geometri della Provincia di Brescia e Consorzio di bonifica Sinistra Oglio

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5.1.1) FOSSO CAPRIOLA (derivatore Roggia Rudiana)

La Roggia Capriola è una derivazione della Roggia Rudiana e proviene dal Comune di Chiari. Si tratta di un corso d'acqua sempre costituito da canalette in cls, di poco pregio paesaggistico, le cui acque irrigano attraverso una serie di canali secondari i terreni posti nella parte settentrionale del territorio comunale. È una roggia di proprietà del Consorzio Irriguo Roggia Rudiana.

5.1.2) VASO FERRATINO, VASO MAGLIO E ROGGIA BAIONCELLINO (derivatori Roggia Castellana)

La roggia Castellana deriva le proprie acque dal Fiume Oglio immediatamente a valle dell’abitato di a mezzo traversa costruita con pietrame e punte di legno posta trasversalmente al Fiume, obbligando l’acqua verso il manufatto di presa. La Roggia Castellana lasciato il territorio di Pontoglio prosegue il suo corso lambendo l’abitato di Urago; qui, sottopassata la Roggia Rudiana, continua verso Castelcovati dove è ubicata la prima derivazione denominata Ferratino e poco più a Est nell’abitato stesso è collocato il partitore generale. Il comprensorio della Roggia Castellana, posto nei Comuni di Chiari Castelcovati, Cossirano, Comezzano Cizzago e , è irrigato dai seguenti “dugali” da essa derivati: Ferratino, Baioncellino, Maglio (anticamente detto vaso Orti), Macina e Cossirana. La Roggia Castellana detiene una portata di circa 3,5 m3/s durante la stagione irrigua interamente prelevati dal Fiume Oglio. In corrispondenza del partitore principale (ubicato in Castelcovati) si diparte dalla Roggia Castellana il Vaso Baioncello (Foratino e di Lograto) il cui andamento è verso mattina. La roggia Castellana e i vasi derivati dal Baioncello di Lograto sono tutti organizzati in consorzi autonomi. Il “Consorzio Roggia Castellana di Castelcovati” gestisce il canale principale dalla presa in Oglio fino al partitore di Castelcovati, mentre il “Consorzio di Bonifica Sinistra Oglio gestisce il Vaso Baioncello di Lograto dal partitore di Castelcovati fino al partitore detto Bocca Chizzola (posto in Comune di Maclodio). In merito alle portate idriche dei vari canali si vedano le tabelle sotto riportate.

NOMINATIVO portata media (m3/s) % l/s (litri al secondo) Roggia Castellana 3,5 100 3500 Baioncello 1,68 48 1680 Dugali della 1,82 52 1820 Castellana

Dugali derivatori dalla Castellana NOMINATIVO PORTATA MEDIA (l/s) % Ferratino 364 10,4 Baioncellino 364 10,4 Macina e Cossirana 364+364 20,8 Maglio 364 10,4

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5.1.3) ROGGIA BAIONCELLO-FORATINO (derivatore Castellana)

Il Vaso Baioncello Foratino deriva le proprie acque dal Vaso Baioncello Foratino e di Lograto che a sua volta si dirama dalla Roggia Castellana. In territorio comunale di Castrezzato, in corrispondenza di C.na Baruzza, un partitore posto sul Vaso Baioncello Foratino e di Lograto divide il corpo idrico in due originando il Baioncello Foratino (la cui portata massima è di circa 680 l/s) che diramandosi in canali secondari diviene un irrigatore. Il Baioncello Foratino scende verso Sud verso l’abitato di Cossirano e di Comezzano irrigando tutta la fascia Ovest di territorio dalla C.na Polamiglio fino al Fienile Regosa. Il Baioncello Foratino è interamente cementato mediante canalette prefabbricate.

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5.2. CORSI D’ACQUA ORIGINATI DA FONTANILI le cui teste di fonte sono ubicate nel territorio comunale di Comezzano Cizzago

Nell’area comunale sono presenti 18 fontanili. Sul territorio comunale i fontanili sono distribuiti in modo abbastanza uniforme nella porzione centro-meridionale, mentre nel settore territoriale posto a N della Strada Rudiana è stata rilevata la presenza di un fontanile attivo, noto come "Fontana Comezzana" (F4). Le risorgive situate nelle vicinanze delle C.ne Fontanone (F2 – Vaso Fontanone) e (F3 – Vaso Fontanone Est), come quella ubicata presso l’invaso artificiale (F1 – Vaso Formagera) posto presso il confine con il territorio di Castelcovati, non sono state descritte poichè risultano del tutto esaurite o interrate. Le profondità delle vasche di presa variano mediamente tra m 2,50 e m 1,50 dal piano di campagna e presentano una lama d'acqua generalmente non superiore ai 25 - 30 cm. Nella descrizione essenziale dei fontanili si è proceduto secondo l’ordine di ubicazione da N verso S.

F4 - ROGGIA COMEZZANA. La “Fontana Comezzana “ è la risorgiva posta più a N ed è localizzata in aperta campagna in prossimità del confine E del territorio; la profondità dell'invaso oscilla tra 2,00 e 2,50 metri dal piano di campagna e discreto appare lo stato di manutenzione. Al momento delle osservazioni, compiute nel periodo estivo, presentava una portata modesta, corrispondente a circa 50 lt/sec.

F5 - VASO ROBADELLO - F6 – VASO RECUPERONE I fontanili posti a NE di C.na Macina mostrano invece una consistente portata, valutata intorno a 70-80 lt/sec; dalla risorgiva, alimentata da circa 20-25 tubi drenanti e che presenta un discreto stato di conservazione, si diparte il Cavo Ricuperone.

F7 – VASO SERIOLETTA. A Sud-Ovest di C.na Macina si rileva la presenza di una area di risorgiva costituita da due elementi separati; il ramo principale è costituito da un fontanile di discrete dimensioni la cui testa presenta una forma ad “elle”. L'invaso mostra inadeguate opere di manutenzione; la sponda sud del ramo Est-Ovest è formata da un muro di sostegno in calcestruzzo (foto n. 8), mentre il ramo Nord presenta dissesti delle sponde (foto n. 9). Poco più a Sud di questo fontanile nei pressi di Via Restelli (zona scuole) si trova un’altra testa di alimentazione (fot. 7); per la sua ubicazione, rappresenta certamente un interessante elemento naturalistico nell'ambiente urbano. La manutenzione è sistematica ma andrebbe eseguita con maggiore frequenza al fine soprattutto di ridurre la presenza della vegetazione acquatica infestante.

F8 - VASO MULINO. Dall’asta di presa situata all’estremità Nord di Via Mameli il canale di deflusso volge in direzione Sud fino a confluire le acque di scolo nella testa del fontanile denominato Fosso Sander. In buone condizioni appaiono le scarpate e il fondale dell'intera vasca di presa.

F9 - VASO MARCHETTO. Dall’asta di presa situata presso C.na S.Giuseppe il canale di deflusso volge in direzione Sud con portate di 80-100 lt/sec. In buone condizioni appaiono le scarpate e il fondale dell'intera vasca di presa.

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F10 - FOSSO SANDER. Collocato in adiacenza a C.na Molino Nuovo, la testa del fontanile si sviluppa per una lunghezza di circa 100 m in cui sono inseriti una decina di tubi Norton (vedi foto 3 e 4). L’incisione delle scarpate del fontanile mostrano una altezza di circa 3,5 m rispetto al piano campagna. Da tale emergenze nasce il Fosso Sander o Sandro che in parte viene alimentato anche dalle acque di scolo del Fosso Mulino proveniente da N. La portata idrica del fontanile privo dell’apporto delle acque del Fosso Molino è di circa 120 lt/sec. Complessivamente la portata è di circa 150- 180 l/s. Andrebbero eseguite sistematiche opere di pulitura dell’alveo, al momento del rilievo in un precario stato di manutenzione.

F11 – VASO MACINA. Questo tipo di fontanile, diverso dai precedenti, è un chiaro esempio di canale drenante la falda superficiale. Infatti l’emergenza idrica non è provocata da tubi infissi nel fondo canale ma filtra attraverso la sponda del canale ribollendo dal fondo. Il fondo canale si presenta con una larghezza costante di circa 2,50 m e la sua portata si mantiene mediamente su 200 lt/sec. Le acque provenienti dal drenaggio della falda freatica, formano un livello di circa 30 cm rispetto al fondo canale e originano il Fosso Gardone. Tale corso d’acqua si unisce poco più a S con le acque del Vaso Marchetto.

F12 – VASO FIUME (di Orzinuovi). Al limite S dell'abitato di Comezzano, nelle adiacenze della Chiesa di S. Rocco è localizzato un fontanile di buona portata (foto n. 5 e n.6); nell'asta di presa si osserva la presenza di specie ittiche e di volatili d'ambiente acquatico. Se pure l'aspetto è discreto, tuttavia l'area circostante l'invaso andrebbe meglio curata con opere di sistemazione urbana e con piantumazioni idonee; dalla risorgiva si diparte il Vaso Fiume.

F13 - VASO CARPENA. Subito ad Est della località Portico Giroletti è ubicato un fontanile con un'ampia asta di deflusso, alimentata da oltre 20 tubi drenanti che in regime normale assicurano portate comprese tra 40 e 50 lt/sec; da questo invaso prende origine il Vaso Carpena.

F14 - VASO MARCHETTO. Questo fontanile si colloca a m 250 circa a E della risorgiva F9 ora descritta ed è rappresentato da un’asta di invaso dotata di una serie di tubi drenanti che determinano una portata idrica del canale valutata intorno a 30 - 35 lt/sec; dalla risorgiva si origina il Vaso Marchetto.

F15 - VASO ENNOLA. Proviene dalla risorgiva posta a NE di C.na Roncaiole ed è costituita da una lunga asta di alimentazione, diretta nel primo tratto da E a O; successivamente si dirige verso SO in direzione della cascina. I tubi drenanti che determinano una buona portata idrica sono concentrati soprattutto nel tratto iniziale; sufficientemente curato è lo stato di manutenzione.

F16 - VASO FLORA. Anche il fontanile posto a SE del Cimitero di Comezzano è caratterizzato da una testata abbastanza ampia e da una altrettanto estesa asta di deflusso che nel primo tratto mantiene una direzione circa E-O, piegando poi verso S. La portata, derivante da una numerosa serie di tubi drenanti, viene stimata intorno a 50 lt/sec; lo stato di manutenzione è discreto anche se sul fondo e sulle scarpate si nota una vegetazione alquanto abbondante.

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F17 – VASO CONTA CESARESCA. Il fontanile si trova sul confine con i territori di Ludriano ed e si presenta come un'ampia vasca in parte naturale in parte ampliata artificialmente. Nello specchio dell'invaso come nel canale di deflusso sono dislocati numerosi tubi drenanti che mantengono una portata dell'ordine di 80 lt/sec; la risorgiva appare in buone condizioni e potrebbe essere ulteriormente valorizzata.

F18 – VASO BIANCA. La risorgiva, localizzata poco a NE di C.na Faede, è rappresentata da una asta di alimentazione con una portata valutata in 80/100 lt/sec e da’ origine alla Roggia Bianca che scorre in direzione S. Il canale di presa mostra discreto grado di manutenzione, anche se le sponde appaiono coperte da eccessiva vegetazione.

Meritano di essere considerate a parte due emergenze idriche che hanno oggi perso il loro carattere di teste di fontanile a causa dell’interramento del fondo alveo, al momento asciutto e ricoperto da folta vegetazione boschiva. Il primo di questi, denominato Vaso Pilastrello è posto al confine settentrionale del territorio; la ex risorgiva, avente una portata nulla, ha oggi subito un degrado antropico notevole perdendo il suo carattere di bellezza caratteristica del paesaggio. Il secondo denominato Vaso Campagna di portata nulla è posto al confine occidentale del territorio presso C.na Sant’Antonio.

Dall’insieme delle portate derivate dai singoli fontanili, determinate certamente con calcolo approssimato, si ricava indicativamente un volume di acqua complessivo giornaliero ad uso agricolo dell’ordine di 40.000 – 50.000 metri cubi/giorno.

5.3. CORSI D’ACQUA ORIGINATI DA FONTANILI le cui teste di fonte sono ubicate nel comune di Trenzano.

VASO MARTINENGO

Il Vaso Fontanone, dopo il salto del mulino che si trovava nell’abitato di Cossirano, dà inizio al vaso Martinenga (o Martinengo), il quale scende in fregio alla strada comunale Cossirano- fino alla cascina Regosa. Qui devia a ovest e dopo breve tratto continua, portandosi a valle nel territorio di Comezzano, passa in fregio all’ex mulino Breda (ora trattoria) e, dirigendosi a est si unisce ai vasi Masina e Fontana coi quali forma un unico canale col nome di Martinengo. La portata complessiva di questo canale è di circa 50 l/s Oggi il fontanile Martinenga nel tratto da Cossirano a Regosa è in via di estinzione, conservando una funzione fondamentale come canale di scarico delle acque di supero e di piena del vaso Foratino.

VASO FONTANA (DI REGOSA)

Il Vaso Fontana ha origine subito a sud della cascina Regosa dove i due bracci, che formano la fonte del canale, sembrano abbracciare la cascina stessa. Una terza testa di fonte fu scavata nel 1992; l’insieme dei tre sorgentizi è dotato di 60 tubi. Il canale principale scende diritto a sud fino nel territorio di Comezzano, dove si unisce al vaso Masina in prossimità della cascina Breda. La sua portata è di circa 80 l/s.

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VASO MASINA

Ha origine a sud della nuova zona industriale (Trenzano) in prossimità della santella di San Valentino; ha tre teste di fonte e il canale principale, in un breve tratto di percorso, riceve le acque di due canali sorgentizi con numerosi fontanili (un altro sorgentizio è stato interrato). Il fontanile, scendendo verso sud-ovest, soprapassa a mezzo ponte canale i vasi Castellar e Fiume fino a raggiungere a sud della Cascina Regosa la strada Cossirano-Pompiano, scendendo poi parallelamente a questa. Subito a valle della Santella della Madonna il vaso attraversa la strada e a mezzo di ponte - canale supera il fontanile Averolda e, portandosi verso la Cascina Breda si unisce prima al vaso Fontana di Regosa e poi al vaso Martinenga. In territorio di Trenzano tale vaso ha una portata di circa 120 l/s

VASO AVEROLDA

Il Vaso Averolda è costituito da cinque aste di fontanili, che si diramano in profondità nei terreni circostanti. Riunite in un unico canale, le acque scendono fino ad incrociare la strada Pornpiano-Cossirano a Est della Cascina Regosa, quindi proseguono a sud in fregio alla strada sul lato destro. Il canale presenta una prima derivazione in sponda destra in corrispondenza della Santella della Madonna, dove irriga terreni in Comune di Comezzano; quindi prosegue sottopassando il vaso Masina e, superato il quadrivio delle strade, prosegue ancora a valle verso la cascina Averolda. Sul lato Est della strada sono ubicate in sponda sinistra tre bocche, distanziate l’una dall’altra alcune centinaia di metri ed utilizzate per l’irrigazione di terreni in Pompiano. A nord della cascina stessa il vaso soprapassa il Recuperone, continuando ad irrigare la zona delle cascine San Leonardo e Moronello fino a tutto il territorio a ovest dell’abitato di Pompiano. Merita soffermarsi su di uno dei rami di sorgente del vaso Averolda e precisamente su quello a est, che ha una lunghezza di circa 250 metri. Il sorgentizio ha una pendenza minima e una larghezza di metri sette ed è diviso, in senso longitudinale, da alcuni paracarri: la parte di mattina è una strada campestre, la parte di sera è il sorgentizio vero e proprio. Il fontanile, poco a valle, prima di immettersi nel vaso Averolda, irriga alcuni appezzamenti in territorio di Cossirano. Non va dimenticato che poco a valle dell’origine dell’asta principale del vaso Averolda, ma indipendente da questo, esiste un sorgentizio ‘privato” dotato di trenta fontanili, che serve per l’irrigazione di circa 40 piò a est della cascina Regosa. Le acque di questo piccolo sorgentizio sono state integrate con acqua del vaso Foratino. All’altezza della Cascina Regosa il Vaso Averolda detiene una portata idrica di circa 250 l/s.

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VASO FIUME DI COSSIRANO E VASI DERIVATI

Ha inizio con ampia testa di fonte nell’abitato di Cossirano in fregio alla strada Rudiana e termina al partitore denominato Forcello a est della Cascina. . La testa di fonte è alimentata da n° 40 tubi e da acqua nascente da numerose grotte aperte a voltino nella muratura a secco che delimita la fonte. L’asta principale, scendendo verso sud, in prossimità della Santella di San Valentino riceve le acque di un sorgentizio, che scende da nord ed è formato da due rami: uno di antica e l’altro di recente formazione. Davanti alla Santella esiste una bocca di derivazione orariata per l’irrigazione di alcuni terreni in Cossirano. Il fontanile, poi, scendendo verso sud, azionava il Mulino della Lama il cui fabbricato è stato completamente ristrutturato e trasformato in casa di civile abitazione verso il 1985. In questo luogo esisteva la bocca per l’irrigazione che veniva aperta dalle ore 17 alle ore 18 della domenica; attualmente questa e il relativo canale sono stati soppressi. L’asta principale subito a valle del salto del mulino riceve le acque di un consistente sorgentizio e poco oltre viene impinguata da un’ampia testa di fonte. Proseguendo più a sud, tramite il partitore del Forcello le acque vengono divise formando due canali: quello di mattina, denominato Castellar; quello di sera è chiamato vaso Fiume, al quale competono il 63,40% dell’intera portata. Immediatamente a monte del partitore che divide il Vaso Castellar dal Vaso Fiume, il Vaso Fiume di Cossirano detiene una portata di circa 200 l/s.

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5.4. INTERDIPENDENZA ESISTENTE FRA L’IRRIGAZIONE A SCORRIMENTO DELLE ROGGE E I FONTANILI

Le considerazioni di seguito riportate sono state riprese dalla pubblicazione “La Bonifica nella fascia dei Fontanili in sponda sinistra del Fiume Oglio”, ad opera del Geom. Ermete Giacomelli (Collegio dei Geometri della Provincia di Brescia – Consorzio di Bonifica Sinistra Oglio). E’ importante, analizzando in particolare i territori di Comezzano Cizzago e Trenzano e in generale la fascia dei fontanili, accennare all’influenza che le Rogge derivate dal Fiume Oglio hanno sulla zona delle risorgive e quindi sull’irrigazione della sottostante pianura compresa tra Oglio e Mella. L’origine di questo rapporto si deve al fatto che l’acqua delle Rogge, irrigando terreni con fondo molto ghiaioso (altamente permeabile), filtrano nel sottosuolo alimentando la falda superficiale, la quale più a valle viene portata alla superficie per mezzo dei fontanili. Le rogge dell’Oglio hanno, dunque, funzione regolatrice sulle risorgive. L’irrigazione a monte è elemento compensativo dell’emungimento a valle: il continuo prelievo esercitato sulle acque di risorgiva dai profondi canali di bonifica avrebbe, in breve tempo, esaurito le acque freatiche se queste non venissero compensate con l’apporto di quelle delle Rogge. Mantenere infatti a ridosso della risorgiva una irrigazione abbondante e costante garantisce una sicura ricarica dell’acquifero superficiale. E’ per questo motivo necessario che i corsi d’acqua derivati dal Fiume Oglio mantengano integre le loro portate idriche dalla bocca di derivazione fino alla zona delle risorgive, dove la dispersione sui terreni diverrebbe la principale fonte di alimentazione delle risorgive stesse che a loro volta garantirebbero una maggiore disponibilità idrica per i terreni posti più a valle. Considerato quanto sopra riportato trova quindi ragione la tendenza adottata dai Consorzi irrigui di cementare gli alvei delle Rogge derivate dall’Oglio lungo tutto il loro corso, fino a raggiungere la zona dei fontanili. Nonostante l’apparente contraddizione che porterebbe a ritenere la cementazione degli alvei delle Rogge poste a monte della fascia delle risorgive come una delle principali cause di depauperamento della falda superficiale che alimenta i fontanili, è dimostrato che nella realtà si verifica l’esatto contrario. Va infatti tenuto presente che la superficie cementata dei canali principali e secondari è infinitamente più piccola dell’enorme superficie disperdente dei terreni irrigati sui quali l’acqua viene spagliata. Non si dimentichi che con l’irrigazione la pianta assorbe una piccola frazione dell’acqua che, per la maggior parte, percola nel terreno a beneficio della falda, la quale ne trarrà un vantaggio tanto maggiore, quanto maggiore è il quantitativo d’acqua che, grazie alle cementazioni, non si disperde negli alvei ma che viene spagliato sui terreni.

Merita a questo punto di essere fatto osservare che nella zona delle risorgive, in Comune di Comezzano Cizzago, la maggior parte dei terreni viene irrigata con le acque provenienti dal Vasi derivatori della Castellana (Vaso Ferratino, Vaso Maglio, Roggia Baioncellino e Roggia Baioncello Foratino) e dal Fosso Capriola. Le risorgive vengono pertanto principalmente alimentate con le acque di irrigazione derivate dal Fiume Oglio. Questo è possibile poiché le Rogge sopra indicate lungo il loro corso si diramano in numerosi canali irrigui che per alcuni tratti costeggiano parallelamente l’alveo dei fontanili. Tali canali irrigatori hanno delle dimensioni generalmente molto Studio di Geologia Dott. Guido Torresani ORZINUOVI tel. 030 943904 20

Comune di Comezzano Cizzago – Reticolo idrico minore – Relazione tecnica limitate rispetto all’alveo del fontanile e solitamente dell’ordine di 1 m X 1 m. Tali canali generalmente con alveo naturale non sono cartografati nel presente studio e svolgono semplicemente il compito di distribuire l’acqua di irrigazione ai vari appezzamenti di terreno agricolo. Non hanno pertanto un’importanza paesaggistica o ambientale tale da meritare fasce di rispetto. Resta comunque il fatto che tali canalizzazioni irrigue solitamente vengono a trovarsi all’interno delle fasce di rispetto ad alto grado di tutela (10 m) poste ai lati dei fontanili. Sovente si verifica durante la stagione irrigua che le elevate portate trasportate da questi canali irrigatori provocano un indebolimento dell’argine compreso fra il fontanile e il canale irrigatore con la possibilità che, in seguito alla rottura dell’argine stesso, l’intera portata del canale si riversa nel fontanile. Questo fenomeno, che da tempo preoccupa gli utenti della Roggia Trenzana e dei Vasi Baioncello Foratino e Chizzola, si verifica in seguito all’effetto di saturazione che l’acqua di filtrazione che si disperde nell’alveo naturale dei canali irrigatori genera nel terreno circostante. Si ha quindi un indebolimento delle sponde dei fontanili che tendono a franare nel fontanile stesso. Tale fenomeno può essere risolto con la cementazione dei canali irrigatori mediante un manufatto gettato in opera di sezione rettangolare 90 x 100 cm (vedi schema seguente). Sono da evitarsi canalette prefabbricate il cui impatto visivo è altamente in contrasto con la naturalità dei luoghi.

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Schema grafico interdipendenza acque superficiali (derivazioni fiume Oglio)- acque sotterrane (fontanili)

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6. VINCOLI TERRITORIALI

6.1. PIANO STRALCIO PER L’ASSETTO IDROGEOLOGICO (PAI)

Il Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI) adottato con Delibera del Comitato Istituzionale n. 18 del 26 aprile 2001 è approvato con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 24 maggio 2001. Il Piano rappresenta lo strumento che conclude e unifica la pianificazione di bacino per l’assetto idrogeologico, coordinando le determinazioni precedentemente assunte con il Piano Stralcio Ripristino Assetto Idraulico (PS 45), il Piano Stralcio delle Fasce Fluviali (PSFF) e il Piano Straordinario per le Aree a Rischio Idrogeologico Molto Elevato (PS 267), in taluni casi precisandoli e adeguandoli nel modo più appropriato al carattere integrato e interrelato richiesto al piano di bacino. Il PAI contiene infatti il completamento della delimitazione delle fasce fluviali sui corsi d’acqua principali del bacino e definisce le linee di intervento strutturali per gli stessi corsi d’acqua e per le aree collinari e montane. Inoltre il PAI ha risposto alle determinazioni della Legge 3 agosto 1998, n. 267, in merito all’individuazione e perimetrazione delle aree a rischio idrogeologico, mediante la verifica delle situazioni in dissesto. La parte normativa regolamenta le condizioni di uso del suolo secondo criteri di compatibilità con le condizioni a rischio e detta disposizioni per la programmazione di attuazione del Piano stesso. L’insieme degli interventi definiti riguardano: la messa in sicurezza dei centri abitati e delle infrastrutture, la salvaguardia delle aree naturali di esondazione dei corsi d’acqua; la limitazione degli interventi artificiali di contenimento delle piene; gli interventi di laminazione controllata; gli interventi diffusi di sistemazione dei versanti; la manutenzione delle opere di difesa, degli alvei e del territorio montano; la riduzione delle interferenze antropiche con la dinamica evolutiva degli alvei e dei sistemi fluviali. Per la situazione di dettaglio nel territorio comunale di Comezzano Cizzago non risulta la presenza di fasce di deflusso A, fasce di esondazione B e fasce di inondazione per piena catastrofica C, così come definite dal PSFF, mentre per gli altri piani il Comune è escluso dalle aree a rischio.

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6.2. STUDIO GEOLOGICO ALLEGATO AL PGT

Lo studio geologico del territorio comunale, quale documento di sintesi della realtà geologica, morfologica ed idrogeologica del Comune di Comezzano Cizzago è stato redatto dal sottoscritto Dott. Geol. Guido Torresani; dall’indagine è emerso che il territorio comunale di Comezzano Cizzago, per l’omogeneità litologica e litostratigrafica rilevata, può essere ricompresso in una unica classe di fattibilità geologica. Come si può notare nella carta di fattibilità geologica, il territorio comunale è stato rappresentato con un’unica colorazione arancio tipica della classe di fattibilità geologica 3 “con consistenti limitazioni”. L’attribuzione di tale classe, all’apparenza penalizzante per un territorio le cui caratteristiche composizionali vedono la dominanza di sabbie e ghiaie, deriva dal fatto che l’elevata permeabilità dei depositi superficiali e la bassa soggiacenza dalla falda freatica determina una situazione di elevata vulnerabilità dell’acquifero superficiale; la DGR 28 maggio 2008 – N. 8/7374 stabilisce che tutte le zone caratterizzate dal elevata vulnerabilità debbano essere inserite nella classe 3 di fattibilità al fine di prescrivere indagini sul terreno in caso di edificazioni. La maggior parte del territorio comunale appartiene alla “media Pianura” corrispondente alla fascia delle risorgive. E' noto infatti come l'intero territorio comunale sia inserito in quella particolare fascia che attraversa la media pianura da E a W, identificata come “Linea delle risorgive”, nella quale la falda freatica si approssima al piano di campagna, arrivando ad affiorare in corrispondenza della superficie. Da un punto di vista geotecnico i dati a disposizione, raccolti nel tempo e provenienti da più scavi esplorativi e indagini geotecniche in sito (prove penetrometriche) eseguite sul territorio comunale, consentono di definire aree caratterizzate da terreni con litologie da medie a grossolane con buone proprietà geotecniche.

CLASSE 1 – “FATTIBILITÀ SENZA PARTICOLARI LIMITAZIONI” Non sono presenti porzioni di territorio appartenenti a tale classe.

CLASSE 2 – “FATTIBILITÀ CON MODESTE LIMITAZIONI” Non sono presenti porzioni di territorio appartenenti a tale classe.

CLASSE 3 – “FATTIBILITÀ CON CONSISTENTI LIMITAZIONI” In tali aree si rendono necessarie indagini geognostiche sui terreni mediante prove dirette in sito (scavi esplorativi e prove penetrometriche) o in laboratorio (sui campioni prelevati), per ogni tipo di modificazione del terreno e per ogni tipo di struttura esistente o nuova; tali indagini hanno lo scopo di valutare le condizioni locali di soggiacenza della falda (vulnerabilità) la litologia dei terreni in posto, la capacità portante del terreno, la quota di imposta più idonea per le fondazione e le condizioni di stabilità dei fronti di scavo. In fase di progettazione dovrà pertanto essere eseguita una relazione geologico- tecnica che permetta di evidenziare le problematiche indicate.

CLASSE 4— FATTIBILITÀ CON GRAVI LIMITAZIONI In tali zone dovrà essere inibito qualsiasi intervento di edificazione, o modificazione del terreno, tranne opere di consolidamento e sistemazione idraulica, Studio di Geologia Dott. Guido Torresani ORZINUOVI tel. 030 943904 24

Comune di Comezzano Cizzago – Reticolo idrico minore – Relazione tecnica ripristino ambientale, bonifica di siti inquinati; solo in caso di opere di interesse pubblico potranno essere valutati puntualmente interventi per i quali sarà comunque necessario effettuare studi geologici, idrochimici, ambientali e indagini geognostiche approfondite. Per gli edifici esistenti saranno consentite esclusivamente le opere relative ad interventi di demolizione senza ricostruzione, manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro, risanamento conservativo, come definiti dall’art. 3, comma 1, lett. a), b) e c) del D.P.R. 380/2001.

Ricadono in classe 4 anche le superfici di raggio 10 m poste intorno ai pozzi dell’acquedotto comunale (zone di tutela assoluta). In conformità alle prescrizioni vigenti (D.L. 152 dell’ 11/05/99 e 258 del 18/08/00 e D.P.R. 236/88) i pozzi che alimentano l’acquedotto comunale devono essere delimitati da una zona perimetrale circolare di m 10 di raggio, definita di tutela assoluta e che deve essere adibita esclusivamente ad opere di presa e a costruzioni di servizio.

Ricadono in questa classe le fasce di rispetto dei corsi d’acqua inseriti nello studio del Reticolo Idrico Minore Comunale. Entro tali fasce e nel relativo alveo sono espressamente elencate e normate le attività vietate o consentite previa autorizzazione o concessione.

Orzinuovi, settembre 2011

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Tabella 1: Elenco dei corsi d’acqua appartenenti al reticolo idrico minore del Comune di Comezzano Cizzago e relativi Enti competenti alla polizia idraulica

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ELENCO DEI CORSI D’ACQUA APPARTENENTI AL RETICOLO IDRICO MINORE DEL COMUNE DI COMEZZANO-CIZZAGO (fontanili)

CORSI D’ACQUA (FONTANILI) CHE HANNO ORIGINE NEL COMUNE DI COMEZZ. CIZZAGO Numero Grado di Denominazione Origine Proprietà dell’Alveo Ente competente polizia idraulica progressivo tutela fasce F1 Vaso Formagera fontanile Consorzio privato Alto (10 m) Comune F2 Vaso Fontanone fontanile Consorzio privato Alto (10 m) Comune F3 Vaso Fontanone Est fontanile Consorzio privato Alto (10 m) Comune F4 Roggia Comezzana fontanile Consorzio privato Alto (10 m) Comune F5 Vaso Robadello fontanile Consorzio privato Alto (10 m) Comune F6 Vaso Recuperone fontanile Consorzio privato Alto (10 m) Comune F7 Vaso Serioletta fontanile Consorzio privato Alto (10 m) Comune F8 Vaso Mulino fontanile Consorzio privato Alto (10 m) Comune F9 Vaso Marchetto fontanile Consorzio privato Alto (10 m) Comune F10 Fosso Sander fontanile DEMANIALE Alto (10 m) Comune F11 Vaso Macina fontanile Consorzio privato Alto (10 m) Comune F12 Vaso Fiume (di Orzinuovi) fontanile DEMANIALE Alto (10 m) Comune F13 Vaso Carpena fontanile Consorzio privato Alto (10 m) Comune F14 Vaso Marchetto Belgrado fontanile Consorzio privato Alto (10 m) Comune F15 Vaso Ennola fontanile Consorzio privato Alto (10 m) Comune F16 Vaso Flora fontanile Consorzio privato Alto (10 m) Comune F17 Vaso Conta Cesaresca fontanile DEMANIALE Alto (10 m) Comune F18 Vaso Bianca Fontanile Consorzio privato Alto (10 m) Comune

Corsi d’acqua inseriti nel IV elenco suplettivo delle acque pubbliche

Tabella 1 - Comune di Comezzano Cizzago – Reticolo idrico minore – Regolamento di polizia idraulica

ELENCO DEI CORSI D’ACQUA APPARTENENTI AL RETICOLO IDRICO MINORE DEL COMUNE DI COMEZZANO-CIZZAGO (sia fontanili che derivati da altre Rogge provenienti dal Fiume Oglio)

CORSI D’ACQUA (FONTANILI) CHE ATTRAVERSANO IL COMUNE DI COMEZZ. CIZZAGO Numero Grado di Denominazione Origine Proprietà dell’Alveo Ente competente polizia idraulica progressivo tutela fasce - Vaso Martinengo Comune diTrenzano Consorzio privato Alto (10 m) Comune - Vaso Fontana (di Regosa) Comune diTrenzano Consorzio privato Alto (10 m) Comune - Vaso Masina Comune diTrenzano Consorzio privato Alto (10 m) Comune - Vaso Averolda Comune diTrenzano DEMANIALE Alto (10 m) Comune - Vaso Fiume (di Cossirano) Comune diTrenzano Consorzio privato Alto (10 m) Comune

CORSI D’ACQUA DERIVATI DA ROGGE PROVENIENTI DAL FIUME OGLIO Numero Proprietà Denominazione Origine Grado di tutela Ente competente polizia idraulica progressivo dell’Alveo

Roggia - Fosso Capriola Consorzio privato Medio (5m) Comune Rudiana

Roggia - Vaso Ferratino – Fosso Breda Consorzio privato Medio (5m) Comune Castellana

Roggia - Vaso Maglio Consorzio privato Medio (5m) Comune Castellana

Roggia - Roggia Baioncellino Consorzio privato Medio (5m) Comune Castellana

Roggia Consorzio n° 9 - Roggia Baioncello Foratino Medio (5m) Consorzio n° 9 Sinistra Oglio Castellana Sinistra Oglio

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Documentazione fotografica

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Foto n. 1 – testa del fontanile “Sander” nei pressi di C.na Mulino

Foto n. 2 – particolare della testa del fontanile “Sander” in cui sono visibili i tubi Norton che la alimentano. Si nota anche come sia necessario un intervento di pulitura dell’asta del fontanile.

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Foto n. 3 – testa del fontanile “Vaso Fiume” a sud di Via S. Rocco

Foto n. 4 – testa del fontanile “Vaso Fiume” a Nord di Via S. Rocco

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Foto n. 5– Testa di alimentazione secondaria (“riflesso”) del fontanile Serioletta (F7) nei pressi di Via Restelli (scuole pubbliche).

Foto n. 6 – Testa di alimentazione principale del fontanile Serioletta (F7); sulla sponda sud del ramo Est-Ovest è visibile il muro di sostegno in calcestruzzo.

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Foto n. 7 – Testa di alimentazione principale del fontanile Serioletta (F7); evidenti segni di dissesto delle sponde sul ramo Nord.

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IV Elenco suplettivo acque pubbliche

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