PATTO DEI SINDACI

PIANO D’AZIONE PER L’ENERGIA SOSTENIBILE DEL COMUNE DI MONTEMARZINO

INDICE

Il contesto 3

1. IL CONTESTO: LA PROVINCIA DI 4

1.1Il territorio ed il clima 6

1.2 Demografia ed economia 6 1.3 Quadro generale delle politiche ambientali per la Provincia di Alessandria 7

2. IL COMUNE DI MONTEMARZINO 9

2.1 Cenni storici 10

2.2 Quadro demografico ed economico e parco edilizio 12

3. IL PATTO DEI SINDACI ED IL PIANO D’AZIONE PER L’ENERGIA SOSTENIBILE 16

3.1 Aspetti organizzativi e finanziari 17 3.2 Inventario delle emissioni di base (BEI) 17 3.3 Metodologia operativa 18

4. PANORAMICA AZIONI: LA STRATEGIA 22

4.1 Il bilancio ambientale territoriale 23

5. SCHEDE AZIONI 26

AZIONE I – Pianificazione energetica del settore residenziale 26 AZIONE II – Illuminazione pubblica efficiente 31 AZIONE III – Rinnovabili su edifici pubblici 35 AZIONE IV – Energia da fonti rinnovabili 37 AZIONE V – Comunicazione ed educazion 38 AZIONE VI- Mobilità sostenibile per i cittadini di Montemarzino 39

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Il contesto

Il 9 marzo 2007, con il documento “Energia per un mondo che cambia”, l’Unione Europea ha apertamente lanciato la sfida, impegnandosi unilateralmente a ridurre le proprie emissioni di CO2 del 20% entro il 2020 aumentando nel contempo del 20% il livello di efficienza energetica e del 20% la quota di utilizzo delle fonti di energia rinnovabile sul totale del mix energetico. Nel 2009 , in linea con quanto due anni prima effettuato, la stessa Unione ha adottato il Pacchetto Legislativo Clima- Energia “20-20-20” (-20% di riduzione di CO2, + 20% di aumento dell’efficienza energetica, 20% di energia da fonti rinnovabili) che prevede per gli stati membri dell’Unione Europea, con orizzonte temporale al 2020, una riduzione dei consumi del 20% di CO2, la copertura di una quota pari al 20% del fabbisogno con fonti rinnovabili e la riduzione delle emissioni di gas climalteranti del 20%. Le scelte energetiche intraprese sono quindi la risposta ad un dato di fatto ovvero che il consumo di energia è in costante aumento. Così il 29 Gennaio 2008, nell’ambito della seconda edizione della Settimana europea dell’energia sostenibile (EUSEW 2008), la Commissione Europea ha lanciato il Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors), un’iniziativa per coinvolgere attivamente le città europee nel percorso verso la sostenibilità energetica ed ambientale.

Il Comune di Montemarzino (Alessandria) ha aderito al Patto dei Sindaci in data 02/11/2011 con delibera di Consiglio Comunale n. 11, con lo scopo di indirizzare il territorio verso uno sviluppo sostenibile e perseguire gli obiettivi di risparmio energetico, utilizzo delle fonti rinnovabili e di riduzione delle emissioni di CO2, coinvolgendo l’intera cittadinanza nella fase di sviluppo e implementazione del “Piano di Azione sull’Energia Sostenibile”, affinché dall’adesione al Patto possa scaturire un circolo virtuoso che vada a diffondere sul territorio la cultura del risparmio energetico e della sostenibilità ambientale.

3 Piano d’Azione Per l’Energia Sostenibile - Comune di Montemarzino

Dal Gennaio 2010 Montemarzino fa parte di un "Energy Team" formato da 54 Comuni che, con il patrocinio di Legambiene, hanno intrapreso un'iniziativa per un migliore sfruttamento delle energie sul territorio, ovvero la european energy award®.

Il comune ha inoltre aderito al progetto IEE Come2CoM ottenendo il supporto tecnico di SPES Consulting per la redazione dei documenti necessari (BEI e PAES) per l’adesione al Patto dei Sindaci.

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1. IL CONTESTO: LA PROVINCIA DI ALESSANDRIA

1.1 Il territorio ed il clima La provincia di Alessandria è una provincia piemontese di 440.613 abitanti (2010), ha una superficie territoriale di 3.560 chilometri quadrati, pari al 14,0% del Piemonte e all‘1,2% dell‘Italia ed è costituita da 190 Comuni. Occupa l'estremo settore sud-orientale del Piemonte, confina a nord con la Provincia di Vercelli, a ovest la Provincia di Torino e la Provincia di Asti, a est con la Lombardia (Provincia di Pavia), a sud con la Liguria (Provincia di Genova e Provincia di Savona), a sud-est con l'Emilia-Romagna (Provincia di Piacenza). Il territorio, per la maggior parte collinare, può essere suddiviso in fasce ecologiche e paesaggistiche distinte; tra queste la prima, la più estesa, riflette la tipologia del tipico ambiente fluviale padano: greti sassosi e nudi a forte insolazione diretta, prato arido xerofilo con vegetazione erbacea ed arbustiva, il bosco ripariale a saliconi ed ontano nelle zone più umide, a pioppo e rovere su terreno sabbioso drenato. A queste tipologie si aggiunge la fascia agricola che cinge le aree a struttura naturale. La seconda fascia ambientale che si incontra è quella collinare, che si compone di quattro aree distinte: il Monferrato, caratterizzato da vegetazione boschiva mesofila; l’Acquese-Basse Langhe, che presenta un maggior numero di ambienti naturali (pinete, boschi termofili di roverella, boschi mesofili di querce, pioppi, tigli); e le aree montane della Val Borbera, Curone e Lemme-Piota (differenti nella composizione del substrato geologico e in varietà di vegetazione) che, dal punto di vista naturalistico, sono le più interessanti. Nelle zone più esposte al sole, a circa 800-1.000 metri di altitudine, inizia il piano montano che vede la sostituzione del castagneto a favore del bosco misto a prevalenza di faggio. Notevole la diversità climatica tra le due aree, con estate arida e autunno-primavera piovosi nella prima zona, estate moderatamente umida e minor piovosità primaverile nella seconda zona. Ciò porta ad uno scontro tra influenza mediterranea e influenza continentale che dà luogo ad una diversa ornitofauna. Il territorio provinciale è ricco di rocce: si tratta soprattutto di rocce sedimentarie (ghiaie, sabbie cementate, fanghi, limi e argille), cioè costituite da materiali che si sono depositati nel bacino piemontese all’atto dell’emersione della catena alpina e di quella appenninica. Per quanto concerne il sistema idrografico, esso è dato dalla confluenza del fiume Sesia nel Po e dalla fascia 5 Piano d’Azione Per l’Energia Sostenibile - Comune di Montemarzino

fluviale del Po che va da ad Alluvioni Cambiò e che costituisce una eccezionale attrattiva per migliaia di uccelli migratori. Completano il quadro della dotazione idrografica della provincia i fiumi Tanaro e Bormida di Spigno e i torrenti: Belbo, Tiglione, Versa, Stura, Orba, Lemme, Borbera, Curone, Scrivia, Erro. Lo Scrivia, da Villalvérnia a , costituisce il tratto di torrente più caratteristico e incontaminato della bassa valle Scrivia, ove si possono osservare tutti gli habitat ecologicamente più interessanti delle aree fluviali termofile: cespuglieti di saliconi e ontani, boschi su terreno sabbioso di querce e pioppi, ampie porzioni di prato xerico con influenza submediterranea fino all’ampio greto sassoso dello Scrivia. Interessante, sotto l’aspetto naturalistico, è pure il tratto Strette di Pertuso e Valletta del rio Dorzegna, nella medio-bassa Val Borbera, in quanto questo tratto di fiume costituisce uno degli scorci paesaggistici più attraenti dell’intera provincia. Gran parte dell’area è caratterizzata dall’alternarsi di affioramenti rocciosi e splendidi boschi misti termofili.

1.2 Demografia ed economia Gli abitanti residenti al 31.12.2010 nella provincia di Alessandria erano 440.613 abitanti (in una fase di ripresa demografica dopo l‘accentuato calo demografico degli anni Novanta), pari al 9,9% del Piemonte e allo 0,73% dell‘Italia. La densità abitativa media per chilometro quadrato è quindi di 123 abitanti – ma vi sono aree della montagna e dell‘alta collina che non superano i 10 abitanti per chilometro quadrato – inferiore a quella del Piemonte – 172 abitanti – e a quella dell‘Italia nel suo complesso – 198 abitanti. Caratteristica strutturale della popolazione della provincia di Alessandria è data dalla bassa percentuale di giovani e dall’alta percentuale di anziani, frutto di un trend demografico ormai secolare: nel 2010 i ―giovani con meno di 14 anni sono l’11,29% della popolazione residente (comunque in crescita rispetto all’anno 2006 quando la stessa percentuale raggiungeva il 10,9), mentre gli ―anziani con più di 65 anni nel 2010 raggiungono ormai il 25,8% della popolazione residente. Un’altra caratteristica della popolazione residente – che si sta avviando rapidamente a diventare una componente strutturale – è data dalla presenza di stranieri immigrati regolarmente residenti, che nel 2009 ammontano a 39.585 (erano 10.103 nel 2000), pari al 9% della popolazione residente.

Per quanto riguarda l’economia dell’area, il valore aggiunto della provincia di Alessandria nel 2008 (ultimo dato disponibile) ammonta a 11.025 milioni di euro, (10.755 nel 2007), pari al 9,7% del valore aggiunto del Piemonte e allo 0,79% di quello nazionale. Nella composizione settoriale, il valore aggiunto della provincia deriva per il 1,9% dall‘agricoltura, per il 32,3% dall‘industria e per il 65,7% dal terziario. La Provincia di Alessandria si propone come una provincia più agricola della media regionale, ma meno di quella nazionale; la percentuale di valore aggiunto che deriva dall‘industria è superiore sia alla media del Piemonte che a quella del Paese, mentre il valore

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aggiunto del terziario – sepppur elevato – è inferiore sia alla media regionale che a quella nazionale.

Nel 2010, le imprese attive della provincia sono 46.877 (47.231 nel 2009), suddivise in 10601 nell‘agricoltura, 12.170 nell‘industria, 22.341 nel composito settore del terziario. Caratteristica del “sistema delle imprese” della provincia di Alessandria è la netta prevalenza dell‘artigianato e della piccola e media impresa (anche se non mancano grandi gruppi e diverse multinazionali tascabili). Per quanto riguarda l’agricoltura peculiariatà della provincia è la netta preminenza delle coltivazioni erbacee (cereali e coltivazioni industriali), che incidono per circa il 41,7% sul valore della produzione agricola; seguono le coltivazioni legnose (che in provincia di Alessandria vogliono dire soprattutto coltivazione della vite) con il 31,7%, mentre minore importanza riveste la zootecnia, con il 19,3% del valore aggiunto. L‘agricoltura provinciale appare così ancora in gran parte legata a coltivazioni commodities, ma con notevoli tendenze alla qualificazione, come testimoniano la nascita e lo sviluppo di diversi distretti agroalimentari di qualità, come il distretto del riso, il distretto orticolo e, in ultimo ma non per ultimo, il distretto del vino, uno dei veri punti di forza del settore primario alessandrino.

Il sistema industriale della provincia di Alessandria ha progressivamente assunto connotazioni di sempre maggiore specializzazione relativa nei vari comparti dell‘industria metalmeccanica (assommando all‘industria meccanica in senso stretto anche l‘oreficeria valenzana – vero e proprio distretto industriale - si supera il 44% degli addetti dell‘industria manifatturiera), mentre emergono anche altri settori, come la chimica e la plastica (complessivamente l‘11,7%) e l‘alimentare (7,6%). Base è la media impresa, ma sono diffuse, da un lato, anche la grande impresa e, dall‘altro lato la piccola impresa e l‘artigianato diffuso.

1.3 Quadro generale delle politiche ambientali per la Provincia di Alessandria

La Provincia di Alessandria ha intrapreso un percorso per individuare linee di politica energetica finalizzate alla riduzione dei consumi e alla valorizzazione delle risorse energetiche presenti sul proprio territorio. Una scelta di indirizzo forte e consapevole che si integra e completa le politiche ambientali avviate a livello regionale e provinciale.

Il Decreto legislativo n. 351/1999 per la valutazione e gestione della qualità dell’aria, il DM n. 60/2002 (recepimento delle direttive CE con cui sono stati introdotti nell’ordinamento italiano i nuovi limiti di qualità dell’aria) e la L.R. 43/2000 costituiscono il quadro di riferimento per lo sviluppo delle azioni nel percorso per il raggiungimento dei limiti e degli obiettivi stabiliti per gli inquinanti dell’aria. La legge regionale 7 aprile 2000 n. 43 è l’atto normativo regionale di riferimento per la gestione ed il controllo della qualità dell’aria. In essa sono contenuti gli obiettivi

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e le procedure per l'approvazione del Piano per il risanamento e la tutela della qualità dell'aria, nonché le modalità per la realizzazione e la gestione degli strumenti della pianificazione: il sistema regionale di rilevamento della qualità dell'aria, l'inventario delle emissioni. Secondo gli obiettivi ed i criteri fissati dal Piano regionale e i relativi Piani stralcio, le Province provvedono alla predisposizione dei Piani Provinciali per il miglioramento progressivo dell’aria ambiente, in cui sono definiti gli interventi da attuare, affinché sia garantito, entro i termini previsti, il rispetto dei limiti stabiliti dal DM 60/2002, nonché le misure da adottare affinché siano conservati i livelli di inquinamento al di sotto degli stessi limiti e preservata la migliore qualità dell’aria ambiente, compatibile con lo sviluppo sostenibile. La situazione della qualità dell’aria in Piemonte, come peraltro in tutta la pianura padana, dopo i significativi miglioramenti ottenuti principalmente fra il 1985 e il 1995 presenta una preoccupante situazione di stasi o comunque un trend di discesa estremamente lento. Al fine di mettere in atto gli interventi per far fronte alle problematiche relative all’inquinamento atmosferico la Provincia di Alessandria ha predispostoun protocollo di intesa da sottoscrivere con i comuni con più di 10.000 abitantiche recepisce completamente tutte le indicazioni contenute nel piano regionale di risanamento e tutela della qualità dell’aria, in particolare in riferimento al piano stralcio per il riscaldamento e al piano stralcio per la mobilità. Le linee di comportamento assunte dalla Provincia di Alessandria inerenti la politica ambientale hanno riguardato soprattutto gli interventi effettuati nel settore civile il quale rappresenta circa un terzo del totale regionale dei consumi di fonti energetiche e delle relative emissioni. Come evidenziato dallo stesso Piano Stralcio l’intervento sulle emissioni in atmosfera possono essere migliorate, soprattutto per quanto concerne le emissioni degli impianti termici civili le quali nell’arco dei 6 mesi invernali di funzionamento incidono molto sulle emissioni globali annue. Tra gli interventi necessari si vogliono privilegiare quelli che favoriscono la riduzione dei consumi energetici, quelli che incrementano il ricorso alle migliori tecnologie disponibili e quelli per implementare un mercato di tecnologie innovative, ovvero attuare le azioni volte ad un miglioramento ambientale visto come sviluppo.

Le scelte effettuate verso uno sviluppo sostenibile sono pertanto: • incentivazione delle tecnologie ad alta efficienza e ad alta prestazione ambientale. Internalizzando gli extracosti in fase di avvio della produzione delle stesse, si dà la possibilità all’utente finale di usufruire di un prodotto migliore senza troppi aggravi economici; • integrazione con le altre politiche ambientali (regionali e comunitarie) come la promozione della filiera di produzione e utilizzo di biomasse nell’economia montana piemontese; • incentivare altri sistemi di produzione del calore, come la cogenerazione • attuare politiche di sostegno alla bioedilizia.

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2. IL COMUNE DI MONTEMARZINO

Il Comune di Montemarzino si trova nelle colline del tortonese in Provincia di Alessandria nello spartiacque tra le Valli Curone e .

Si tratta di un piccolo Comune che ha una popolazione di 377 abitanti ed un superficie di 9,8 kmq con una altitudine media di 448 metri sul livello del mare. Si trova ad una distanza di circa 40 dal capoluogo provinciale ad Est e ad una decina dalla cittadina di .

DENSITA' SUPERFICIE ALTITUDINE ZONA CLIMATICA GRADI GIORNO ABITATIVA

kmq m s.l.m. Ab./kmq ° C

9,8 448 35,58 E 2945

Su può affermare che Montemarzino è un colle elevato e panoramico posto a cavallo tra la Val Curone e la Val Grue. Una brusca depressione a Sud del monte ha costituito fin da epoche remote il naturale valico tra le due valli, permettendo un incrocio fra antichi tracciati interni all’Appenino e le "vie del sale" che mettevano in comunicazione Genova con la pianura Padana. La posizione strategica del Monte che sovrastava il passaggio spinse, fin da epoche preistoriche all’insediamento a presidio prima dei Liguri poi dei Romani che ne conquistarono il territorio.

Nel periodo di decadenza dell’Impero Romano si sentì l’esigenza di porre freno alle calate barbariche erigendo torri di vedetta a controllare le incursioni verso sud (allineamento anti barbarico). Data la sua posizione è naturale che una di queste torri di avvistamento sia stata il primo nucleo del Castello che si sviluppò nel Medioevo e che, tranne che per qualche breve periodo, fu sempre sotto l’influenza di Tortona. Se ne possono visitare i ruderi sul colle che sovrasta la chiesa. Sono ciò che rimane della torre e del Mastio. Sotto, la chiesa, la canonica e la superficie ora del municipio costituivano la parte del castello adibita ad uso gentilizio e civile.

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2.1 Cenni storici

La storia di Montemarzino per chi ignora gli usi feudali è difficile a comprendersi. Nel 1081 Montemarzino era dei signori di Gavi, anzi il Guasco scrive che "con Grondona era tenuto da un ramo di essi". In quell’anno stesso al 20 Marzo Guido chierico marchese vendeva la sua metà del castello di Monte Marzino a Gervino marchese, suddiacono.

Nel 1098 col consenso dei signori di Gavi, i signori di Montemarzino si sottomettevano al Comune di Tortona. Nel 1155 era tenuto dai Busseti i quali vennero alla difesa della città assediata dal Barbarossa e dopo la resa di Tortona se ne tornarono nel loro castello.

Nel 1164 Federico lo tolse ai Tortonesi per darlo ai Pavesi; successivamente riconciliatosi coi Tortonesi lo restituì e Federico II confermò questa restituzione.

Nel 1181 i signori di Montemarzino si sottomettevano al comune di Tortona con il consenso dei marchesi di Gavi che perciò rinunciarono alla fedeltà di quelli, il che è riferito come segue dalla Cronaca: “nel 1181 la città acquista il luogo di Monte Marasino”. Guglielmo marchese di Gavi nel 1198 cedeva al Comune di Genova i suoi diritti: onori, giurisdizioni, pedaggi, fodri, albergarie, bandi, placiti, fedeltà ecc. sul castello di Gavi e di Montemarzino, riservandosi però la proprietà che quattro anni dopo cedette al Comune di Genova. Nel 1232 Opizzone di Montemarzino e su altri uomini della diocesi di Tortona.

Nel 1279 i marchesi di Gavi costituiscono come loro procuratore Andriolo di Gavi, arciprete di , per ottenere la fedeltà dei signori di Montemarzino. Per più di un secolo la storia del

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Comune tace. Nel 1408 i Busseti, signori di Montemarzino, Bagnarla e Montebore, entrano in una pace fra Guelfi e Ghibellini del distretto di Tortona, di cui fa parte Montemarzino. Altro silenzio di quasi due secoli dopo il quale, nel 1595, troviamo altri al posto dei Busseti cioè il marchese Doria, come scrive il Guasco. In possesso degli Spinola lo troviamo ancora nel 1753 quando il feudo fu restituito al Re di Sardegna.

Nell’archivio di Stato di Milano (cartella 388, Comuni), esistono grossi fascicoli con le seguenti intestazioni: “Montemarzino e villa con . Memoriale del maestro di campo Nicolò Busseto 1617: consulta del magistrato straordinario sull’oblazione di Claudio Spinola, Nicolò Busto ed Agostino Pernigotti di comprare il feudo con altre 12 terre. Atti relativi all’istanza del Senatore Giovanni B. Brughieri per l’acquisto di Montemarzino e Paterna 1667. Atti relativi alla redenzione di Montemarzino e Montegioco”.

Il dipinto sottostante è un affresco geografico locato nelle Logge Vaticane. In esso si trova segnato il Comune di Montemarzino.

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2.2 Quadro demografico ed economico e parco edilizio

La popolazione di Montemarzino si è ridotta notevolmente a partire dagli anni ’30, scendendo di molto sotto i mille abitani (fonte ISTAT)

Negli ultimo dieci anni la stessa ha avuto un andamento altalenante, tornando ad aumentare solo nel corso del 2011.

Anno Residenti Variazione

2001 351 2002 345 -1,70% 2003 355 2,90% 2004 361 1,70% 2005 366 1,40% 2006 355 -3,00% 2007 354 -0,30% 2008 363 2,50% 2009 356 -1,90% 2010 349 -2,00% 2011 366 4,87%

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L’andamento della popolazione si è ripercosso sull’andamento del processo di edificazione che, come si può vedere dalla tabella sottostante, ha notevolmente rallentato dopo i primi anni ’40 del Novecento e riprendendo quasi esclusivamente nel corso del ventennio ’70-’80.

Abitazioni in edifici ad uso abitativo per epoca di costruzione – Montemarzino - Censimento 2001

Epoca di costruzione

Prima del Dal 1919 Dal 1946 Dal 1962 Dal 1972 Dal 1982 Dopo il Totale 1919 al 1945 al 1961 al 1971 al 1981 al 1991 1991

82 123 56 24 43 8 1 337

L’industria è completamente assente all’interno del Comune di Montemarzino per cui la popolazione attiva all’interno del Comune si distribuisce tra i soli settori primario e terziario.

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IMPRESE ATTIVE A MONTEMARZINO NEL 2010

A Agricoltura, silvicoltura pesca 67 B Estrazione di minerali da cave e miniere 0

C Attività manifatturiere 1

D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condiz... 0

E Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione d... 0

F Costruzioni 2 G Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di aut... 3

H Trasporto e magazzinaggio 0 I Attività dei servizi alloggio e ristorazione 1 J Servizi di informazione e comunicazione 1 K Attività finanziarie e assicurative 0

L Attivita' immobiliari 0 M Attività professionali, scientifiche e tecniche 0 N Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle im... 2

O Amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale ... 0

P Istruzione 0

Q Sanita' e assistenza sociale 0 R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e diver... 0

S Altre attività di servizi 1

X Imprese non classificate 0

TOTALE 78

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3. IL PATTO DEI SINDACI ED IL PIANO D’AZIONE PER L’ENERGIA SOSTENIBILE

Come già detto precedentemente, l’attenzione all’ambiente e alla sostenibilità energetica rappresentano una delle priorità dell’Amministrazione Comunale di Montemarzino. La salvaguardia del territorio ed il paesaggio sono gli elementi distintivi da valorizzare per un corretto sviluppo socio economico della Comunità. Le politiche e gli indirizzi dell’Unione Europea in materia di energia ed ambiente, e le politiche energetiche nazionale e regionali, rappresentano un quadro di riferimento a cui riferirsi per avviare azioni e piani di sviluppo coerenti con le peculiarità del territorio di Montemarzino, con una attenzione particolare alla salvaguardia delle risorse presenti sul territorio comunale e alla valorizzazione del paesaggio.

Aderendo al Patto dei Sindaci il Comune di Montemarzino si è impegnato a presentare il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile, documento costituito da due parti:

1. L’inventario delle emissioni di base - BEI (Baseline Emission Inventory), che fornisce informazioni sulle emissioni di CO2 attuali e future del territorio comunale, quantifica la quota di CO2 da abbattere, individua le criticità e le opportunità per uno sviluppo energeticamente sostenibile del territorio e le potenzialità in relazione allo sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili; 2. Il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile – SEAP (Sustainable Energy Action Plan) in senso stretto, che individua un set di azioni che l’Amministrazione intende portare avanti al fine di raggiungere gli obiettivi di riduzione di CO2 definiti nel BEI.

Gli elementi chiave per la preparazione del Piano sono: - svolgere un adeguato inventario delle emissioni di base - assicurare indirizzi delle politiche energetiche di lungo periodo anche mediante il coinvolgimento delle varie parti politiche - garantire un’adeguata gestione del processo - assicurarsi della preparazione dello staff coinvolto - essere in grado di pianificare implementare progetti sul lungo periodo - predisporre adeguate risorse finanziarie - integrare il Piano nelle pratiche quotidiane dell’Amministrazione Comunale (esso deve far parte della cultura dell’amministrazione) - documentarsi e trarre spunto dagli altri comuni aderenti al patto dei sindaci - garantire il supporto degli stakeholders e dei cittadini.

Il Piano individua quindi fattori di debolezza, rischi, punti di forza ed opportunità del territorio in relazione alla promozione delle Fonti Rinnovabili di Energia e dell’Efficienza Energetica, e quindi consente di poter definire i successivi interventi atti a ridurre le emissioni di CO2. Piano d’Azione Per l’Energia Sostenibile - Comune di Montemarzino 16

L’obiettivo è fissato al 2020: dato l’arco temporale particolarmente importante, viene previsto un monitoraggio obbligatorio da effettuare su base biennale.

La scelta politica impatta, in questo caso direttamente e compiutamente, sulle scelte operative ed amministrative al fine di indirizzare il territorio verso uno sviluppo sostenibile e perseguire gli obiettivi di risparmio energetico.

3.1 Aspetti organizzativi e finanziari

Il comune di Montemarzino ha intrapreso dal 2008 il programma European Energy Award: il processo comporta un lavoro interdisciplinare all’interno della Amministrazione e permette un controllo sistematico delle attività energetiche (sia in termini di consumi che di spesa o di impatto ambientale ed accettabilità sociale) e dei risultati raggiunti. Il gruppo di lavoro creato per la redazione del PAES è composto dalla struttura interna già impiegata nel programma EEA ed integrato dal supporto tecnico di Spes Consulting; lo stesso verrà mantenuto anche per le attività di implementazione e monitoraggio.

3.2 Inventario delle emissioni di base (BEI)

Funzione della Baseline è quella di fotografare la situazione energetica comunale rispetto all’anno di riferimento in termini di consumi energetici e di emissioni di CO2. Essa costituisce pertanto il punto di partenza del SEAP, da cui può partire la definizione degli obiettivi, la predisposizione di un adeguato Piano d’Azione ed una continuativa azione di monitoraggio.

A seguito di un’indagine preliminare sulla disponibilità dei dati, per Montemarzino l’anno di riferimento è stato fissato al 2004 poiché disponibile per lo stesso anno il piano energetico provinciale di Alessandria.

Le azioni di intervento provinciali si possono inquadrare nelle seguenti tre linee generali: - Sfruttamento delle fonti rinnovabili: - Promozione della efficienza energetica: introduzione di apparecchiature e tecnologie ad alta efficienza e azioni volte all’applicazione ed al perfezionamento di strumenti normativi, quali la certificazione energetica in edilizia ed i regolamenti edilizi comunali; - Diffusione di una corretta cultura energetica: attività di informazione e formazione, come corsi di aggiornamento e formazione professionale, campagne di sensibilizzazione e definizioni di accordi volontari.

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3.3 Metodologia operativa E’ stato scelto di utilizzare fattori di emissione standard in linea con i principi dell’IPCC (linee guida IPCC 2006), che comprendono tutte le emissioni di CO2 derivanti dall’energia consumata nel territorio comunale, sia direttamente, tramite la combustione di carburanti all’interno dell’autorità locale, che indirettamente, attraverso la combustione di carburanti associata all’uso dell’elettricità e di calore/freddo nell’area comunale. I fattori di emissione standard si basano sul contenuto di carbonio di ciascun combustibile, come avviene per gli inventari nazionali dei gas a effetto serra redatti nell’ambito della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC) e del Protocollo di Kyoto. Le emissioni totali di CO2 si calcolano sommando i contributi relativi a ciascuna fonte energetica. Per i consumi di energia elettrica le emissioni di CO2 in t/MWh sono determinate mediante il relativo fattore di emissione (National/European Emission Factor).

I fattori di emissione adottati per il calcolo delle emissioni di CO2 e per valutare la quota di riduzione dal presente piano sono i seguenti fattori IPCC:

Fattori di emissione

Fattore di emissione di CO2 (ton Vettore energetico CO2/MWh) Gas natural 0,202 Gasolio (Diesel) 0,267 Olio da riscaldamento 0,267 Benzina 0,249 Energia Elettrica (rete nazionale) 0,483

I settori inclusi nella BEI risultano così classificati:

EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE

- Edifici, attrezzature/impianti comunali - Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali) - Edifici residenziali - illuminazione pubblica comunale

TRASPORTI

- Veicoli comunali - Trasporto pubblico

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- Trasporto privato e trasporto merci

L’inventario delle emissioni relative al territorio del Comune di Montemarzino è stato formulato con riferimento alle informazioni reperite dalle seguenti fonti:

Utenze comunali: Uffici del Comune di Montemarzino

Consumi residenziali, industriali, settore terziario e altro: ENEL Distribuzione ISTAT TERNA Ministero dello sviluppo economico Autorità l’energia e per il gas Piano energetico provinciale della provincia di Alessandria (2004)

Consumi per trasporti pubblici e privati: Consorzio Intercomunale Trasporti Spa Automobile Club Italia

Energie alternative: GSE Gestore dei Servizi Energetici

Tali dati sono, in alcuni casi, disponibili con aggregazione provinciale; è stato quindi necessario procedere ad una parametrizzazione alla scala comunale, utilizzando di volta in volta i criteri e le variabili più adeguate, quali popolazione residente ed addetti per settore. Per quanto riguarda invece le flotte di della società CIT Spa, basandosi su una generale uniformità dei consumi dei mezzi adibiti a tale servizio (2,8 km/l), è stato sufficiente reperire tra la documentazione resa disponibile sul sito internet del gestore del servizio il dettaglio delle linee e gli orari dei passaggi per effettuare una stima dei consumi basata sui chilometri percorsi ogni anno unicamente sul territorio di Montemarzino. Dalla ricognizione effettuata al presente (2011) non si riscontrano consistenti modifiche nei tracciati, nei passaggi o nel numero di linee rispetto al servizio fornito al 2004. Per quanto riguarda invece il trasporto privato, i consumi son stati determinati partendo dai consumi di carburanti a livello provinciale e sulla base del parco veicolare dei residenti di Montemarzino al 2004.

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L’emissione totale per il territorio comunale nel 2004 risulta essere pari a t 1819 di anidride carbonica, comportando un valore pro capite di 5,04 t CO2/anno che dovrà essere ridotta di almeno 1,01t per arrivare ad un valore per cittadino di 4,03 t/anno al 2020.

Le emissioni risultano quindi così suddivise tra i veri settori:

SETTORE tCO2/anno %

SETTORE PUBBLICO 68 3,7% SETTORE RESIDENZIALE 822 45,2% SETTORE TERZIARIO 129 7,1% TRASPORTO PUBBLICO 83 4,5% TRASPORTO PRIVATO 717 39,4% TOTALE 1819 100%

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VETTORE ENERGETICO tCO2/anno % ELETTRICITA' 301 17% GAS NATURALE 618 34% OLIO DA RISCALDAMENTO 100 6% DIESEL 558 31% BENZINA 241 13% TOTALE 1819 100%

Come si può vedere dalle tabelle e dai grafici precedenti, la maggior parte delle emissioni è imputabile al settore residenziale seguito dal settore dei trasporti.

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4. PANORAMICA AZIONI: LA STRATEGIA

Il Comune intende raggiungere un risparmio di emissione annua pro-capite pari almeno al 20% rispetto all’anno di riferimento 2004 scendendo sotto le 4 t di CO2 annuali per abitante.

In particolare, proiettando le t di CO2 risparmiabili tramite l’applicazione delle azioni descritte nel seguito sui dati della baseline 2004 si otterrebbe un valore pro capite di 3,32 t/anno pari al 34% di riduzione.

Per ottenere tale risultato è necessario intervenire su tutti i possibili settori di competenza o influenza comunale, coinvolgendo gli operatori privati ed i cittadini nella “sfida” intrapresa dall’Amministrazione che dovrà in prima persona impegnarsi e dare il buon esempio.

I comparti di intervento riguardano infatti il settore pubblico in primis, con le proprietà edilizie e gli impianti di illuminazione pubblica, l’edilizia privata (residenziale e terziario), e lo sfruttamento delle fonti rinnovabili per la produzione di energia e la mobilità

I risultati che si prevede di ottenere per settore sono:

- Settore pubblico -0,7%

- Settore privato (residenziale e terziario) -17,2%

- Mobilità -10,8%

- Produzione di energia da fonte rinnovabile +71,3%

Di seguito, l’elenco delle azioni che si prevede di attuare

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SCHEDA t CO2 AZIONE N° risparmiate PIANIFICAZIONE ENERGETICA DEL SETTORE 1 87,8 RESIDENZIALE

2 ILLUMINAZIONE PUBBLICA EFFICIENTE 4,53

3 RINNOVABILI SU EDIFICI PUBBLICI 7

4 ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI 436

5 COMUNICAZIONE ED EDUCAZIONE 19

MOBILITA' SOSTENIBILE PER I CITTADINI DI 6 67,1 MONTEMARZINO

4.1 Il bilancio ambientale territoriale

Nel 2011 Arpa Piemonte in stretta collaborazione con la Provincia di Alessandria, ha sviluppato il Bilancio Ambientale Territoriale . Tale analisi è stata applicata ai comuni della Provincia di Alessandria ricadenti nei sei distretti territoriali: Alessandria, , , , e Tortona. La valutazione del Bilancio Ambientale Territoriale è basata sul modello D.P.S.I.R. “Determinanti – Pressioni – Stato – Impatto – Risposta” che permette di rappresentare l'insieme degli elementi e delle relazioni che caratterizzano un qualsiasi tema o fenomeno ambientale mettendo in relazione con l'insieme delle politiche esercitate verso di esso.

Il lavoro offre una panoramica che ha l'obiettivo di:

- rappresentare il territorio evidenziando le problematiche attualmente esistenti;

- individuare ed analizzare le fonti di pressione e le pressioni che agiscono sul territorio;

- considerare unitamente agli impatti reali generati dalle pressioni ambientali i prossibili impatti delle fonti di pressione;

- individuare le eventuali risposte adottabili per ridurre, mitigare o eliminare le cause d'impatto o il danno da essi prodotto;

- monitorare l'andamento della situazione o del problema ambientale nel tempo mediante l'aggiornamento degli indicatori utilizzati.

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Con riferimento al comune di Montemarzino è risultato che le fonti di pressione risultano essere medio basse articolandosi principalmente su un medio alto utilizzo agricolo ed una medio alta produzione di rifiuti solidi urbani. Lo stato ambientale è complessivamente medio con un valore medio alto in termini di qualità dell'aria. La situazione complessiva del comune si presenta con una medio alta sensibilità agli impatti e un valore molto alto del pregio del territorio.

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5. SCHEDE AZIONI

AZIONE I – PIANIFICAZIONE ENERGETICA DEL SETTORE RESIDENZIALE

Premessa Il Comune di Montemarzino, attraverso la Variante Strutturale e l’adeguamento degli strumenti attuativi e dei Regolamenti, si propone di ridurre i consumi energetici e le emissioni di CO2 nel settore edilizio, mettendo a punto specifiche sotto-azioni differenziate e riguardanti il parco edilizio esistente e le nuove costruzioni.

L’intervento sul comparto residenziale azione si compone di una serie “sotto-azioni” complementari finalizzate al raggiungimento dell’obiettivo globale di risparmio energetico. 1. Inserimento e recepimento degli interventi e delle azioni proposte nei documenti di Pianificazione Urbanistica e nel Regolamento Edilizio per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di CO2. E’ necessario che il Regolamento Edilizio sia modificato, inserendo nel testo gli interventi e le azioni sopra descritte. Il testo modificato deve essere approvato dal Consiglio Comunale per rendere le modifiche e le integrazioni vigenti. 2. Campagna informativa per evidenziare i nuovi obblighi previsti dal Regolamento Edilizio modificato ed approvato mettendo in evidenza i benefici energetici ad essi connessi Il Comune attraverso gli uffici di competenza esegue campagne informative per evidenziare i nuovi obblighi previsti dal Regolamento Edilizio. Le campagne potranno essere ad esempio condotte mediante opuscoli informativi, pubblicazioni sul foglio informativo che viene inviato ai cittadini. 3. Verifica documentale per garantire il corretto recepimento del Regolamento Edilizio da parte dei progettisti da parte dell’Ufficio Tecnico Comunale , 4. Ispezioni in corso d’opera per garantire la rispondenza delle opere con la documentazione presentata al fine di eseguire un’azione di controllo a campione sul campo per verificare la rispondenza delle opere con la documentazione presentata, come previsto dalla legge 22 del 29 maggio 2007 e ss.mm.ii. 5. Eseguire verifiche sulla corretta applicazione della Certificazione Energetica

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Per la valutazione dei benefici energetici si fa riferimento alla situazione degli edifici a livello della Regione Piemonte che viene evidenziata nella figura seguente:

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Per le costruzioni esistenti negli interventi di ristrutturazione è previsto un miglioramento della situazione energetica per il recepimento delle nuove normative a livello nazione e regionale n. 13 del 28 maggio 2001 (recepimento della Direttiva Europea sul rendimento energetico degli edifici (EPBD)). La legge Regionale agisce su più comparti:

In particolare le nuove normative regionali prevedono per i nuovi edifici o ristrutturazione di edificio esistente avente una superficie utile maggiore di 1000 mq il rispetti delle seguenti condizioni:  Valori di fabbisogno energetico annuo limite  Valori di trasmittanza termica massima per i componenti dell’involucro

Per la ristrutturazione degli edifici esistenti con superficie inferiore a 1000 mq, che è la tipologia più rappresentativa per il Comune di Montemarzino, la normativa prevede il rispetto di valori di trasmittanza termica massima (calcolata come media delle componenti strettamente interessate dall’intervento di ristrutturazione con una maggiorazione del 30 % dei valori in tavella 3 dell’Allegato 3). Viene inoltre introdotta la trasmittanza periodica come parametro per la verifica della risposta alle sollecitazioni termiche dinamiche degli elementi opachi che separano un ambiente riscaldato dall’esterno. La normativa regionale prevede inoltre che in occasione degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, devono essere poste in atto azioni di miglioramento delle prestazioni energetiche dell’involucro edilizio: o valori di trasmittanza termica massima nel caso di interventi di manutenzione che prevedano la sostituzione di serramenti esterni, la rimozione ed il posizionamento del manto di copertura; o obbligo, in occasione di interventi di ritinteggiatura delle facciate, di migliorare la coibentazione delle murature perimetrali che contengono una camera d’aria; o in caso di interventi di manutenzione straordinari relativi a strutture verticali opache esterne e che prevedono ad esempio il rifacimento di pareti e intonaci, è richiesto il rispetto dei valori di trasmittanza massimi previsti dall’Allegato 3 incrementato del 30 %. Piano d’Azione Per l’Energia Sostenibile - Comune di Montemarzino 28

Prescrizioni sono previste per gli impianti termici: o individuazione di un rendimento globale medio stagionale minimo per impianti nuovi e soggetti a ristrutturazione; o Rendimenti di combustione e requisiti emissivi minimi per i generatori di calore (previsto adeguamento obbligatorio scaglionato nel periodo 2011 – 2020); o Sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore: da installare, ove tecnicamente possibile, negli edifici esistenti in caso di nuova installazione o ristrutturazione dell’impianto termico, sostituzione del generatore di calore e “allaccio a reti di Teleriscaldamento e, in ogni caso, entro il 01/09/2012.

Sempre per gli impianti termici è previsto: o l’obbligo di impianti centralizzati sopra le 4 unità abitative; o obbligo del 60% dell’energia necessaria per acqua calda sanitaria con sistemi solari termici; o auspicato utilizzo di tecnologie quali le pompe di calore ed i terminali di tipo radiante.

Periodo temporale dell’azione: 2013 - 2020

Attori coinvolti/coinvolgibili, soggetti promotori: Comune di Montemarzino, imprese di costruzioni

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Valutazione energetica-economica-ambientale

Costo dell’azione: I costi relativi al raggiungimento di tali obiettivi di risparmio sono stati valutati considerando l’extra costo della scelta di materiali/impianti più performanti rispetto ai tradizionali; in particolare si presuppone che la sostituzione delle caldaie avvenga verso tecnologie a condensazione o ad alto rendimento solo nel 50% dei casi (in un decennio è assai probabile che invece la percentuale reale sia migliorativa) con un extra costo di 1.000 € ad impianto. Per quanto riguarda le coibentazioni, gli infissi, l’eliminazione dei ponti termici si è considerato un extracosto di 200€/mq. Il costo complessivo viene valutato in circa 250.000 €

Risparmio energetico: 327,9 MWh/anno (Il risparmio energetico è stato valutato sulla base di un riduzione dei consumi energetici del settore residenziale del 10% e considerando che la completa metanizzazione delle abitazioni comporta un risparmio del 20% rispetto ai consumi del 2004derivanti da caldaie a gasolio)

Risparmio ambientale: 87,8 t CO2/anno

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AZIONE II: ILLUMINAZIONE PUBBLICA EFFICIENTE

L’amministrazione Comune ha avviato una sperimentazione per l’efficientamento degli impianti di pubblica illuminazione attraverso la sostituzione di un primo lotto di punti luce (15) al fine di testare la nuova tecnologia sia per la qualità del servizio che per il risparmio energetico. I primi risultati sono soddisfacenti ed il Comune di Montemarzino ha in programma la completa sostituzione dei punti luce entro il 2020 con elementi a led in grado di produrre benefici di ordine energetico, ambientale ed economico.

I nuovi lampioni a led funzionano in un range di tensioni che va da 80Vac fino ad un max consigliabile di 250 Vac. I led utilizzati per la costruzione dei lampioni hanno una vita media stimata di circa 100.000 ore contro le 6.000 di una lampada ad ioduro di sodio (oppure ioduri metallici). Si ottiene pertanto una riduzione dei consumi a parità di luminosità e l’intensità luminosa non subisce grandi alterazioni con il passar tempo.

I lampioni a led assorbono mediamente il 68% di potenza in meno rispetto alle lampade tradizionali, inoltre i led sono meno sensibili alle vibrazioni; hanno quindi vita più lunga in impieghi

I principali vantaggi dei lampioni a led:

- Ottimo rendimento a qualsiasi temperatura; - Controllo flusso luminoso a microcontrollore; - Luce di colore BIANCO quindi una migliore percezione dei colori e dei dettagli da parte dell’occhio umano a parità di illuminamento; - Luce unidirezionale quindi totale assenza di inquinamento luminoso; - Durata superiore a qualunque tipo di lampada a filamento o scarica di gas (vita media stimata di circa 100.000 ore!); - Azzeramento delle spese di manutenzione; - Minori possibilità di guasti; - Possibilità di regolare la potenza luminosa; - Accensione istantanea; - Insensibilità alla temperatura ambiente quindi nessuna difficoltà di accensione anche nei climi più rigidi; - Resa luminosa della lampada costante nel tempo

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Vantaggi dell’intervento per la collettività:

- I cittadini possono segnalare direttamente i guasti e/o i punti luce spenti - E’ stata realizzata la messa in sicurezza di tutti gli impianti - Risparmio energetico

L’intervento previsto ha come oggetto la riqualifica dei punti luce relativamente ai seguenti lotti di intervento 1) Frazioni Cà Cafforni, Roncascinate, Costa e Reguardia

2) capoluogo

3) Reguardia – Olmo secolare

4) Località varie

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5) Capoluogo

Criteri progettuali e prescrizioni

Il progetto è stato sviluppato tenendo conto di realizzare gli impianti in conformità alle vigenti prescrizioni normative e legislative ed in particolare al fine di: - razionalizzare i consumi energetici; - realizzare impianti funzionali, flessibili e facilmente mantenibili; - realizzare impianti utilizzando componenti affidabili.

Normativa di riferimento Per tutti gli interventi previsti, Enel Sole assicura il rispetto delle seguenti Norme e Leggi: Legge 186/68 “Disposizioni per la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici”; Legge 791/77 “Dir. CEE sicurezza materiale elettrico”; D. Lgs. 285/92 “Nuovo codice della strada” e s.m.i.; Norma CEI 11-4 “Esecuzione delle linee elettriche aeree esterne”; Norma CEI 11-17 “Linee elettriche in cavo”; Norma CEI 20-40 “Guida per l’uso di cavi in bassa tensione”; Norma CEI 64-8 “Impianti elettrici utilizzatori con tensione inferiore a 1000 V ca e 1500 V cc”; Norma CEI 17-70 “Guida all’applicazione delle norme dei quadri di bassa tensione”; Norma CEI 23-51 “Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare”;

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Norma CEI EN 60439-1 “Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT)”; Norma UNI 11248 “Illuminazione Stradale – Selezione delle categorie illuminotecniche”; Norma UNI 10819 “Illuminazione pubblica – Requisiti per la limitazione della dispersione del flusso luminoso diretto verso il cielo”; Norma UNI EN 12665 “Luce e illuminazione – termini fondamentali e criteri per i requisiti illuminotecnici”; Norma UNI EN 13201-2-3-4 “Illuminazione stradale”; Legge Regionale del Piemonte n° 31/00 “Disposizioni per la prevenzione e lotta all’inquinamento luminoso e per il corretto impiego delle risorse energetiche”. Tutti i materiali impiegati saranno adatti agli ambienti di installazione, rispondenti alle specifiche Norme CEI/UNEL ove esistenti e, qualora ne sia prevista la concessione per la categoria merceologica di appartenenza dotati del Marchio Italiano di Qualità (IMQ) e/o del contrassegno CEI o di altro marchio/certificazione equivalente. In ogni caso tutti i materiali dovranno essere provvisti del marchio CE.

Periodo temporale dell’azione

2011-2020

Valutazione energetica – economica – ambientale

Costo dell’azione: € 100.000 iva compresa.

Risparmio energetico: calcolato cautelativamente sul 30% del consumo energetico pari a 9,4 MWh/anno

Risparmio ambientale: 4,53 tCO2/anno

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AZIONE III: RINNOVABILI SU EDIFICI PUBBLICI Si prevede la realizzazione di un impianto fotovoltaico sul cimitero del capoluogo lungo il muro perimetrale esposto a Sud della potenza di 8 kW.

Viene inoltre programmata l’installazione di pensiline fotovoltaiche nella piazza del mercato in località Barca al fine di alimentare bici elettriche che saranno utilizzate dai turisti lungo le vie e piste ciclabili lungo il torrente Curone. Tale iniziativa oltre ad avere una finalità energetica ed ambientale rappresenta un importante elemento strategico di sviluppo per il rafforzamento del comparto turistico a livello comunale. In attesa di un programma più ampio a livello sovraccomunale, il Comune di Montemarzino intende avviare un’azione pilota per sperimentare l’azione.

Nella foto precedente sono rappresentate pensiline tipo, mentre in quella successiva è individuata la localizzazione.

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Periodo temporale: 2012-2020

Soggetti coinvolti: comune di Montemarzino

Valutazione energetica – economica – ambientale Costo dell’azione: € 25.000 circa Risparmio energetico: 14,3 MWh/anno (oltre al contributo delle bici elettriche) Risparmio ambientale: 7 tCO2/anno

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AZIONE IV: ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI

Premessa Il 6/5/11 è stato emanato il Quarto Conto Energia per dare continuità al meccanismo di incentivazione in Conto Energia per gli impianti fotovoltaici già avviato con i decreti del 28/07/2005, 06/02/2006 (Primo Conto Energia), 19/02/2007 (Secondo Conto Energia) e DM 6/8/2010 (Terzo Conto Energia). Possono usufruire degli incentivi definiti nel provvedimento tutti gli impianti che entrano in esercizio dopo il 31/12/2010. Il nuovo sistema di incentivazione degli impianti fotovoltaici è stato definito nel Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico con tariffe incentivanti che presentano un andamento in diminuzione nel corso del 2011, in due scaglioni nel 2012 per passare poi ad un’unica tariffa di ritiro nel 2013.

Descrizione dell’azione

Proprio grazie agli incentivi legati al IV Conto Energia, le previsioni del Piano di Azione prevedono un sensibile sviluppo delle energie rinnovabili.

Attualmente sono installati nel Comune di Montemarzino 746 kW di fotovoltaico. Si presuppone uno sviluppo al 2020 almeno pari al 10% dell’attuale. Il comune si impegna a farsi promotore relativamente alle fonti rinnovabili tramite l’organizzazione di incontri tematici, diffusione di informazione specialistica e chiarezza autorizzativa.

Periodo temporale dell’azione: 2008 - 2020

Attori coinvolti/coinvolgibili, soggetti promotori: Comune di Montemarzino, cittadini di Montemarzino

Valutazione energetica-economica-ambientale

Costo dell’azione: € 2.300.000 circa

Risparmio energetico: 902,66 MWh/anno

Risparmio ambientale: 436 t CO2/anno

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AZIONE V - COMUNICAZIONE ED EDUCAZIONE

Il comune intende porre in essere attività di informazione e sensibilizzazione dei cittadini. In particolare sono previste le seguenti azioni:

 Sensibilizzazione nelle scuole, incontri con gli alunni durante l’anno scolastico.  Sensibilizzazione alla cittadinanza con manifestazioni e dimostrazioni nel centro cittadino.  Promozione di best practices attraverso consulenza individuale al cittadino, cooperazioni internazionali e diffusione delle informazioni tramite il sito internet (sezione ambiente) ed i giornali locali.

L’obiettivo è quello di favorire la scelta di azioni tese alla riduzione di inquinanti tramite scelte sostenibili, di uso di energie alternative nonché di efficienza energetica.

Il Comune di Montemarzino si farà promotore tra i propri cittadini del progetto IEE “European Citizens Climate Cup” (ECCC), una competizione europea tra famiglie per il risparmio energetico. La gara in questione avviene tramite un software (Energy Saving Account-ESA) dove tutti i partecipanti possono inserire i propri consumi energetici; l’“ESA” traccerà un profilo di consumo calcolando le emissioni di CO2 derivanti e fornirà consigli utili per il risparmio energetico.

RISULTATI ATTESI E COSTI:

Si ipotizza che le campagne di sensibilizzazione influiscano sul comportamento dei cittadini portando ad una riduzione del 2% del consumo residenziale (T interne edifici, stand-by, etichette energetiche elettrodomestici,…). Il costo dell’azione è minimo (fornitura di materiale divulgativo da esporre, distribuire o inserire nel sito web e organizzazione di incontri e campagne), si potrebbe attestare intorno ai 5.000 €/anno

Riduzione del consumo: 2% consumo residenziale e terziario pari a 76,74 MWh

Emissioni evitate: 19 t CO2/anno

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AZIONE V- MOBILITA’ SOSTENIBILE PER I CITTADINI DI MONTEMARZINO

Premessa La pianificazione degli interventi sulla mobilità per il Comune di Montemarzino rappresenta un compito complesso a causa della contenuta dimensione territoriale dell’abitato e della natura geografica e morfologica del territorio. Gli aspetti che vanno considerati non possono prescindere dalla particolarità del Comune che si trova nelle immediate vicinanze della cittadina di Novi Ligure (28.000 abitanti) che rappresenta il polo attrattivo della popolazione per ragioni socio economiche e produttivo. Il centro si trova infatti a pochi chilometri e le modalità di spostamento sono incentrate sull’utilizzo del mezzo privato; anche l’utenza scolastica utilizza in maniera sporadica il mezzo pubblico in quanto può usufruire dei mezzi privati che si recano a Novi per lavoro, per acquisti e per il disbrigo di pratiche. L’approccio utilizzato nel piano di azione è quello di integrare lo sforzo di pianificazione con misure che rientrano in quadro coerente con le politiche energetiche ed ambientali. Lo sforzo che L’Amministrazione Comunale ha intrapreso va nella direzione di sconsigliare l’utilizzo del mezzo privato soprattutto per la mobilità interna al Comune valorizzando le aree urbane e a velocità limitata.

Situazione attuale La mobilita privata interna avviene prevalentemente attraverso l’utilizzo dell’automobile. La dotazione di mezzi nel Comune di Montemarzino è descritta nella tabella seguente:

Auto, moto e altri veicoli

Trasporti Veicoli Trattori Anno Auto Motocicli Autobus Merci Speciali e Altri Totale 2004 203 33 1 46 3 0 286 2005 206 35 1 49 5 0 296 2006 206 34 1 51 5 0 297 2007 224 38 1 52 6 0 321 2008 216 34 1 51 6 0 308 2009 218 36 1 48 4 0 307

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Descrizione dell’azione

Ammodernato tecnologico mezzi

La pianificazione della mobilità permetterà di individuare Zone a traffico limitato per il contenimento delle percorrenze dei mezzi più obsoleti (euro 0, 1 e 2). In tal modo si promuoverà il contenimento delle emissioni anche tramite l’ammodernamento del parco auto privato circolante. Come testimonia il documento pubblicato sul sito del "Communication and Information Resource Centre Administrator" (CIRCA) dell'Agenzia Europea per l'Ambiente (EEA) redatto dal UKs National Atmospheric Emissions Inventory (NAEI), il divario emissivo tra le diverse categorie di omologazione è rilevante per tutti gli inquinanti. Anche il Ministero dell’Ambiente nella “guida ai consumi e alle emissioni dei veicoli 2011” registra la diminuzione annuale delle emissioni dei vicoli presenti sul mercato italiano:

Solo negli ultimi 4 anni, come si desume dalla tabella, le emissioni di CO2 dei principali modelli di veicolo sono diminuite del 10%. Considerando che i veicoli vengono sostituiti mediamente ogni 10 anni, si può presupporre che il risparmio medio di CO2 di un modello nuovo rispetto ad uno precedente di un decennio sia pari almeno al 15%. L’emissione di CO2 è legata al consumo di combustibile e quindi al costo per km: anche in questo caso un’opportuna campagna informativa potrà essere utile soprattutto nei casi di sostituzione prevista dell’autoveicolo famigliare o commerciale. Considerando con il periodo temporale 2004 - 2020, si può presupporre l’ammodernamento di un 30% del parco circolante nel territorio comunale.

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Periodo temporale dell’azione:

2012 - 2020

Attori coinvolti Comune di Montemarzino, cittadini

Valutazione energetica – economica – ambientale I costi connessi con la realizzazione dell’intervento si attestano attorno ai 200.000 €.

Risparmio energetico: La valutazione del beneficio energetico delle azioni sono state determinate sulla base di un obiettivo di contenimento delle emissioni del 10% circa rispetto alla baseline con un risparmio energetico di 257,9 MWh (corrispondenti a 161,7 MWh di gasolio e 96,2 MWh di benzina)

Risparmio ambientale: 67,1 t CO2/anno

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