UN PROGETTO DI CON IL CONTRIBUTO DI

ROCCA REGGIOLO,

La prima notizia su Reggiolo risale al 10441. Si tratta dell’atto d’acquisto di Razolo (termine che ha origine dagli spinai detti in dialetto lombardo razze2), insieme ad altre corti, da parte di Beatrice di Lorena, moglie di Bonifacio di Canossa3. Il precedente proprietario era un certo Gottifredo, del “contado Machilincho”4. Nel documento viene ricordata una torre a difesa della terra a nord del Cavo, il canale artificiale fatto scavare dal e chiamato Tagliata.

Reggiolo era descritto come un luogo paludoso, abitato da pescatori5. Nel 1071 fu donato da Beatrice di al monastero di Frassinoro, cui rimase fino al 12136, anno in cui l’abate Beltramo lo concesse al Comune di Reggio7. Il dominio di Reggiolo era molto importante per i Reggiani, che lo indicavano come «un occhio del loro Comune e della loro Città»8, all’epoca ancora priva di efficaci difese lungo i confini settentrionali, in prossimità di Mantova: era un territorio strategico, dove edificare un fortilizio, oltre la casa e la chiesa imposte dall’Abate all’atto di donazione9.

Tra il 1213 e il 1220 il Comune di Reggio operò il primo incastellamento del borgo di Reggiolo e il rafforzamento degli apparati difensivi: mura merlate, bastioni e fossati. Ma abitato e castello, citato in seguito come castrum vetus10, furono distrutti nel 122311 dai mantovani: «Eo anno 1223

1. A. Zagni, S. Venerio Abate e il suo culto a Reggiolo, Reggiolo 1975, p. 59; F. Canova, Reggiolo. La storia. 1° parte, a cura dell’Amministrazione Comunale di Reggiolo, Reggiolo 1980, pp. 26, 39, 41; A. A. Settia, Castelli e villaggi nell’Italia padana. Popolamento, potere e sicurezza fra IX e XIII secolo, Napoli 1984, p. 257; F. Canova, La rocca e il castello di Reggiolo nei secoli (X-XX), Reggiolo 2011, p. 9 2 . G. Tiraboschi, Dizionario topografico-storico degli Stati Estensi. Opera postuma del Cavalier Abate Girolamo Tiraboschi, II, Modena 1825, p. 239; R. Paralupi, Storia di Reggiolo nell’Emilia (781-1920), Reggio Emilia 1930, p. 10; definizione tratta da una lettera di P. Ireneo Affò pubblicata nel 1774, vedi: F. Canova, Reggiolo. La storia. 2° parte, a cura dell’Amministra- zione Comunale di Reggiolo, Reggiolo 1980, p. 18 3. M. Bertolani del Rio, I castelli reggiani, III ed. riveduta e ampliata, Reggio Emilia 1971, p. 57; F. Canova, La rocca e il castello…, cit. [cfr. nota 1], p. 5 4 . Canova, Reggiolo…, 1° parte, cit. [cfr. nota 1], p. 39; Canova, La rocca e il castello …, cit. [cfr. nota 1], p. 9 5 . M. Bertolani del Rio, I castelli…, cit. [nota 3], p. 57; Canova, Reggiolo…, 2° parte, cit. [cfr. nota 2], p. 88 6. Tiraboschi, Dizionario topografico-storico…, cit. [cfr. nota 2], p. 240; Canova, Reggiolo…, 1° parte, cit. [cfr. nota 1], p. 41; Canova, Reggiolo…, 2° parte, cit. [cfr. nota 2], p. 53; C. Perogalli, Castelli e rocche di Emilia Romagna, Novara 1994, p. 55; F. Franceschi (a cura di), Castelli Reggiani. Castelli, rocche, fortilizi, feudi e feudatari del territorio reggiano, Finale Emilia 1999, p. 77; Canova, La rocca e il castello …, cit. [cfr. nota 1], p. 11 7. Tiraboschi, Dizionario topografico-storico…, cit. [cfr. nota 2], p. 240; Paralupi, Storia di Reggiolo…, cit. [cfr. nota 2], p. 15; Bertolani del Rio, I castelli…, cit. [cfr. nota 3], p. 57; Zagni, S. Venerio Abate…, cit. [cfr. nota 1], pp. 63-65 8 . ASRe, Comune di Reggio Emilia, Statuti 1311 con aggiunta di altri statuti e riformazioni e di strumenti dal 1306 al 1335, L.XIII (XXIIII); Bertolani del Rio, I castelli…, cit. [cfr. nota 3], p. 57; Canova, Reggiolo…, 2° parte, cit. [cfr. nota 2], p. 48 9 . Tiraboschi, Dizionario topografico-storico…, cit. [cfr. nota 2], p. 240 10 . Settia, Castelli e villaggi…, cit. [cfr. nota 1], p. 300 11 . Paralupi, Storia di Reggiolo…, cit. [cfr. nota 2], pp. 20-21; Canova, Reggiolo…, 1° parte, cit. [cfr. nota 1], pp. 30, 44; Franceschi, Castelli Reggiani…, cit. [cfr. nota 6], p. 79; Canova, La rocca e il castello…, cit. [cfr. nota 1], p. 5, 12

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destructum fuit Razolum per Mantuanos»12. Gli scontri cessarono nel 1225, quando venne firmata una tregua tra Reggio e Mantova13.

Nel 124214 il Comune di Reggio concesse al podestà Lambertesco dei Lamberteschi da Firenze (responsabile delle decisioni del Consiglio Comunale di Reggiolo) ampi poteri per la ricostruzione del centro di Reggiolo e per l’innalzamento di un nuovo fortilizio a difesa del territorio. Il successore di Lambertesco, Mazio Dolindrando, nel 1244, rafforzò le difese; fece costruire una strada che collegava direttamente Reggiolo a Reggio; edificò, un Bittifredo (fortino) a uguale distanza tra i corsi d’acqua Tagliata e Parmesana, e fece scavare le fosse del nuovo castello, detto poi castrum novum, in costruzione poco più a nord della Tagliata15. Nel castrum novum egli fece erigere anche la prima torre (mastio), inizialmente difesa da un recinto di legno e di pietre16, sostituito nel tempo dalla cinta muraria alta fino a 8 metri e circondata di fossati (1252-1265)17. Dopo un periodo di pace tra reggiani e mantovani, la guerra riprese tra guelfi e ghibellini e il castello fu conquistato dalla famiglia dei Sessi18. Costretti alla fuga nel 126519, questi lo vendettero ai cremonesi, ma dopo due anni il Comune di Reggio, dietro pagamento, si riappropriò di Reggiolo e della sua ‘rocha’20, così denominata per la prima volta nel 1270, in una nota delle entrate dal Comune di Reggio: “Rocha et Castrum de Razolo ultra Taleatam et citra etc.”21. Gli scontri nell’area ripresero nel 1289. Nel 1290, gli stessi cittadini offrirono il territorio reggiano al governo di Obizzo d’Este, Signore di Modena e Ferrara, che lo passò al figlio Azzo VIII22. Due anni dopo, Azzo cedette Reggiolo in enfiteusi, insieme a Suzzara e Gonzaga, a Gilberto Corradi di Gonzaga, riservandosi solo la custodia del castello23. Nel 1306 il signore di Mantova, Bonaccolsi detto il “Passerino”, alleatosi con Gilberto da Correggio di Parma e gli Scaligeri di Verona, prese con la forza Reggiolo, facendone un presidio mantovano fino al 131124. Dopo varie vicissitudini, nel 1317 il Bonaccolsi riuscì nuovamente a rientrarne in possesso25 e nella primavera del 1319 fece eseguire lavori di abbellimento all’interno della rocca per ospitarvi

12 . Tiraboschi, Dizionario topografico-storico…, cit. [cfr. nota 2], p. 240; Paralupi, Storia di Reggiolo…, cit. [cfr. nota 2], p. 21 13 . Canova, Reggiolo…, 1° parte, cit. [cfr. nota 1], pp. 44; Canova, La rocca e il castello…, cit. [cfr. nota 1], p. 5, 12 14 . Tiraboschi, Dizionario topografico-storico…, cit. [cfr. nota 2], p. 240; G. Panciroli, Storia della città di Reggio, I, Reggio Emilia 1846, p. 181; Paralupi, Storia di Reggiolo…, cit. [cfr. nota 2], p. 21 15. Paralupi, Storia di Reggiolo…, cit. [cfr. nota 2], pp. 21-22; Panciroli, Storia della città…, cit. [cfr. nota 14], p. 181; France- schi, Castelli Reggiani…, cit. [cfr. nota 6], p. 79; Canova, La rocca e il castello…, cit. [cfr. nota 1], p. 5 16 . Canova, La rocca e il castello…, cit. [cfr. nota 1], p. 12 17. Ivi, p. 5 18 . Franceschi, Castelli Reggiani…, cit. [cfr. nota 6], p. 79 19 . Tiraboschi, Dizionario topografico-storico…, cit. [cfr. nota 2], p. 241; Paralupi, Storia di Reggiolo…, cit. [cfr. nota 2], p. 23; Franceschi, Castelli Reggiani…, cit. [cfr. nota 6], p. 79 20. Tiraboschi, Dizionario topografico-storico…, cit. [cfr. nota 2], p. 241; Canova, Reggiolo…, 1° parte, cit. [cfr. nota 1], pp. 47-48 21. Tiraboschi, Dizionario topografico-storico…, cit. [cfr. nota 2], p. 241 22 . Ibid.; Paralupi, Storia di Reggiolo…, cit. [cfr. nota 2], p. 27; Perogalli, Castelli e rocche…, cit. [cfr. nota 6], p. 55; France- schi, Castelli Reggiani…, cit. [cfr. nota 6], p. 80 23. Tiraboschi, Dizionario topografico-storico…, cit. [cfr. nota 2], p. 241; Paralupi, Storia di Reggiolo…, cit. [cfr. nota 2], p. 28; Canova, Reggiolo…, 1° parte, cit. [cfr. nota 1], p. 48 24 . Paralupi, Storia di Reggiolo…, cit. [cfr. nota 2], p. 28-32; Canova, Reggiolo…, 1° parte, cit. [cfr. nota 1], p. 47; Canova, Reggiolo…, 2° parte, cit. [cfr. nota 2], p. 84 25. Franceschi, Castelli Reggiani…, cit. [cfr. nota 6], p. 80; Canova, Reggiolo…, 2° parte, cit. [cfr. nota 2], p. 84

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Can della Scala, Signore di Verona, diretto a Reggio contro i guelfi26. Nuovi assalti tra fazioni colpirono Reggiolo, finché nel 1328 il Bonaccolsi e i suoi figli persero la vita e il luogo passò sotto il governo dei Gonzaga di Mantova27.

La rocca ha una forma quadrata, con quattro torri angolari, di cui due sporgenti e due allineate alla cinta muraria. Quelle sporgenti, sul lato meridionale, sono quadrate, mentre le altre, a settentrione, hanno forma ettagonale. Al centro della cinta muraria è posizionato il mastio. L’altezza delle mura raggiunge i 14 metri di altezza28, mentre le torri arrivano a 20. Una quinta torre, più bassa, sovrasta la porta d’accesso principale, ad arco acuto, aperta sul lato meridionale. I merli a coronamento delle torri e delle mura, sono conservati solo in parte. La torre centrale o mastio è costituita da un piano terra, dove era l’antica ghiacciaia, e da altri 6 piani, di cui l’ultimo voltato a botte. La scala esterna in marmo risale al 1405, costruita da Gianfrancesco Gonzaga per introdurvi la prima artiglieria: bombarde e colubrine29.

Il castello di Reggiolo, rispetto alla rocca, venne completato in seguito. Ludovico I Gonzaga, Capitano del Popolo di Mantova e signore di Reggiolo, temendo un attacco dei Visconti, ordinò nuovi lavori di rafforzamento e un innalzamento della cinta muraria della rocca. Gli interventi furono eseguiti fra il 1370 e il 1378, con l’utilizzo delle pietre recuperate dall’antico castrum vetus, riscoperto in quegli anni30. All’interno vennero costruite le abitazioni dei personaggi più importanti del paese.

Durante la seconda metà del Quattrocento, il marchese di Mantova, Ludovico II, dispose nuovi lavori di sistemazione del palazzo dentro il fortilizio, addossato alle mura orientali31. Ne affidò l’incarico all’architetto fiorentino Luca Fancelli32, che nell’estate del 1472 sistemò tre stanze: la camera del marchese, l’anticamera e la camera dei camerlenghi.

Nel 1523 il castellano Antonio Salani fece applicare sulla facciata il primo orologio murale, oggi perduto, ma documentato in alcune immagini storiche: in un dipinto del 1655, conservato nella Chiesa della Madonna di Lourdes a Reggiolo, l’orologio appare sulla torre grande, all’epoca coperta da un tetto a padiglione.

Nel 1530 e nel 1531, all’interno della fortezza venne ospitato l’imperatore Carlo V diretto alla corte di Mantova33.

I Gonzaga di Mantova mantennero per diversi secoli la dominazione su Reggiolo, fino a quando,

26 . Paralupi, Storia di Reggiolo…, cit. [cfr. nota 2], p. 32; Canova, Reggiolo…, 2° parte, cit. [cfr. nota 2], p. 84 27. Paralupi, Storia di Reggiolo…, cit. [cfr. nota 2], pp. 32-33; Franceschi, Castelli Reggiani…, cit. [cfr. nota 6], p. 80; Canova, Reggiolo…, 2° parte, cit. [cfr. nota 2], p. 85 28 . Canova, La rocca e il castello…, cit. [cfr. nota 1], p. 6 29. Paralupi, Storia di Reggiolo…, cit. [cfr. nota 2], pp. 43-45; Canova, Reggiolo…, 1° parte, cit. [cfr. nota 1], p. 51; Canova, Reggiolo…, 2° parte, cit. [cfr. nota 2], p. 85; Franceschi, Castelli Reggiani…, cit. [cfr. nota 6], p. 81 30. Canova, La rocca e il castello…, cit. [cfr. nota 1], p. 6, 16 31. Ivi, p. 22 32. Canova, Reggiolo…, 1° parte, cit. [cfr. nota 1], pp. 50-51; 33. Paralupi, Storia di Reggiolo…, cit. [cfr. nota 1], pp. 99-103; Canova, Reggiolo…, 2° parte, cit. [cfr. nota 1], pp. 93-95

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nel 1632, venne unito al Ducato di Guastalla34. I Gonzaga di , con Cesare II e poi Ferrante III, ramo collaterale dei Gonzaga di Mantova, possedevano solo Reggiolo e Luzzara35 che governarono nella prima metà del XVIII secolo con incuria, lasciando cadere in rovina il castello e crollare le mura e le torri36.

L’ultimo discendente della famiglia Gonzaga fu Giuseppe Maria, morto nel 1746 senza eredi37. Due anni dopo, con la pace di Acquisgrana, Reggiolo passò sotto il ducato di Parma e Piacenza38. Nel 1815 venne dato a Maria Luigia d’Austria; dopo di lei, nel 1847, passò a Carlo II di Borbone39 e l’anno successivo entrò a far parte del ducato di Modena-Reggio40.

Nel 1827 venne firmato il contratto di cessione della Rocca al Comune di Reggiolo41 che nel 1905, per motivi di igiene, fece chiudere i fossati42. Venuta a mancare la funzione militare, la rocca, si trasformò in abitazione e nel corso degli anni fu manomessa e variamente utilizzata.

A partire dalla fine degli anni Settanta del Novecento gli interventi di restauro sulla rocca di Reggiolo sono stati numerosi, finanziati in parte dal Comune e in parte dalla Soprintendenza ai Monumenti di Bologna43.

Dopo il terremoto del 1985, che rese inagibile la Rocca per crepe e caduta di pietre dal mastio, la Soprintendenza, su richiesta del Comune, ha provveduto a consolidare le merlature alla sommità del mastio (1993) e a tamponare le feritoie e i tasselli intorno al torrione.

Dal 1996 al 2002 i restauri hanno riportato alla completa agibilità la rocca. Il rifacimento dell’ingresso principale risale al 2003.

Testo della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna Redatto da Barbara Salimbeni, Prospectiva Bologna - progetti e servizi per i beni culturali Tutti i diritti riservati

34. Tiraboschi, Dizionario topografico-storico…, cit. [cfr. nota 2], p. 242; Franceschi, Castelli Reggiani…, cit. [cfr. nota 6], p. 80; Canova, Reggiolo…, 2° parte, cit. [cfr. nota 2], p. 123 35 . Tiraboschi, Dizionario topografico-storico…, cit. [cfr. nota 2], p. 242; Canova, Reggiolo…, 2° parte, cit. [cfr. nota 2], p. 125; Canova, La rocca e il castello…, cit. [cfr. nota 1], p. 27 36 . Canova, La rocca e il castello…, cit. [cfr. nota 1], p. 30 37. Canova, Reggiolo…, 1° parte, cit. [cfr. nota 1], p. 48; Canova, Reggiolo…, 2° parte, cit. [cfr. nota 2], p. 131; Canova, La rocca e il castello…, cit. [cfr. nota 1], p. 27 38. Canova, Reggiolo…, 1° parte, cit. [cfr. nota 1], p. 48; Canova, Reggiolo…, 2° parte, cit. [cfr. nota 2], p. 132; Franceschi, Castelli Reggiani…, cit. [cfr. nota 6], p. 80 39. Franceschi, Castelli Reggiani…, cit. [cfr. nota 6], p. 80; Canova, La rocca e il castello…, cit. [cfr. nota 1], p. 34 40. Canova, La rocca e il castello…, cit. [cfr. nota 1], p. 34 41. Id., Reggiolo…, 1° parte, cit. [cfr. nota 1], pp. 64-65 42. Paralupi, Storia di Reggiolo…, cit. [cfr. nota 2], p. 337 43. Sui restauri: SBAPBo, Archivio, Rocca di Reggiolo

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Bibliografia

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Documenti d’archivio

• ASMn, AG, b 90, c 71r • ASMn, AG, b 91, c 55, 57, 57 bis, r, 2 • ASMo, Mappa Catastale, Reggiolo, cart. 6 • ASRe, Comune di Reggio Emilia, Statuti 1311 con aggiunta di altri statuti e riformazioni e di strumenti dal 1306 al 1335, L.II (XVIII), L.V (LXXVI-LXXVIII), L.XIII (XXIIII) • SBAPBo, Archivio, Rocca di Reggiolo

Legenda

ASMn: Archivio di Stato di Mantova ASMo: Archivio di Stato di Modena ASRe: Archivio di Stato di Mantova BEU: Biblioteca Estense Universitaria di Modena SBAPBo: Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Bologna

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