DI MONTICELLO PROVINCIA DI

VARIANTE AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO

RELAZIONE ILLUSTRATIVA DELLA VARIANTE PARTI VARIATE DOPO PRIMA CONFERENZA. Di VALUTAZIONE IN ROSSO ULTERIORI ADEGUAMENTI CONSEGUENTI LA SECONDA CONFERENZA DI VALUTAZIONE IN VERDE

Progettisti della Variante: Stefano Casagrande Michele Albini

Studi Viabilistici Andrea Debernardi Simone Borghi (Studio META)

Sindaco Luca Rigamonti

Assessore all’Urbanistica, Paesaggio, Ecologia Pietro Giussani

Assessore ai Lavori Pubblici Luca Miolo

Segretario Comunale Vincenzo Del Giacomo

Responsabile Ufficio Tecnico e Proc. Luciano Sola

Ufficio Urbanistica Comunale Luca Magni Elena Zucchi

REDAZIONE ADOZIONE APPROVAZIONE OTTOBRE 2013 Del. CC. Del. CC. del del Indice

0. Introduzione: inquadramento della variante nel Piano di Governo del Territorio e nella normativa vigente. Pag. 1

1 Aggiornamenti del quadro ricognitivo Pag. 3 1.1 Approvazione definitiva del PTCP di Lecco (D.C.P 7 del 24/3/2009) e verifica dei parametri di consumo di suolo e Pag. 3 crescita insediativa. 1.2 Rete ecologica regionale, Rete ecologica provinciale e loro rappresentazione nel PGT. (DGR VIII/10962 del 30.12.2009) Pag. 9 1.3 Reticolo Idrico Principale, riclassificazione di un tratto del Torrente Bevera (dgr 25/10/2012 n. IX/4287) Pag. 13

2 Aggiornamento del quadro conoscitivo Pag. 14 2.1 Indicatori demografici Pag. 14 2.2 Paesaggio e assetto fisico del territorio: correggere gli Pag. 17 errori del passato ove possibile. 2.3 La revisione della classificazione dei Nuclei di Antica Pag. 18 Formazione e degliedifici storici 2.4 Sintesi delle attività di partecipazione e stato di attuazione Pag. 20 del P.G.T. Vigente

3 Obiettivi e strategie della variante Pag. 22 3.1 Ambiti di Trasformazione del Documento di Piano Pag. 23 3.2 Piano dei Servizi Pag. 33 3.3 Il sistema della mobilità e la rete ciclopedonale Pag. 36 3.4 La variante normativa al Piano delle Regole Pag. 38 3.5 Variante cartografica al Piano delle Regole Pag. 41 3.6 Modifiche agli obiettivi e alle azioni del Documento di Piano oggetto di Valutazione Ambientale Strategica Pag. 42

0. Introduzione: inquadramento della variante nel Piano di Governo del Territorio e nella normativa vigente.

La variante proposta non ha come obiettivo la revisione generale del PGT e la riprogrammazione completa degli interventi previsti, come sarebbe necessario, secondo il dettato dell'Art.8 della L.R. 12/2005. se nei cinque anni trascorsi la dinamica del mercato immobiliare e delle trasformazioni urbane fosse stata quella tipica dei decenni precedenti, e avesse permesso l'avvio della maggior parte delle azioni di trasformazione e completamento previste dal Piano. La variante quindi considera le previsioni del PGT vigente come un patrimonio di opportunità rimasto congelato, per cause principalmente esterne, e solo di riflesso per alcune condizioni normative (soprattutto la relazione biunivoca, diretta e vincolante tra ogni ambito di trasformazione e una sola area a servizi o/e una specifica opera pubblica, e le limitazioni imposte per il cambio di destinazione d'uso e il reperimento di parcheggi, per esempio) che in astratto o in una congiuntura favorevole potevano apparire fattibili, ma non lo sono più nella situazione attuale. La variante assume quindi il dimensionamento previsto dal PGT vigente e ne proroga la validità, rivedendo i criteri di pianificazione di alcuni ambiti di trasformazione, e alcuni aspetti della normativa del Piano delle Regole, soprattutto le definizioni dei parametri generali e di cessione di parcheggi, la normativa sulle destinazioni e i cambi di destinazione ammessi, e la normativa sulle zone e sugli edifici storici, per rendere più semplice ed economicamente fattibile l'attuazione del Piano in un periodo di crescita limitata, soprattutto mediante la riqualificazione degli insediamenti esistenti. La variante non intende avviare invece una revisione in avanti che tenga conto dei cinque anni trascorsi per incrementare la capacità insediativa ammissibile secondo le quote previste dal PTCP della Provincia di Lecco. Questa operazione di crescita, che non avrebbe motivazione in una situazione in cui l'80% delle previsioni di Piano è ancora inattuato, deve essere rinviata a una fase economica diversa, quando le condizioni del mercato e la capacità di contrarre mutui dei nuclei familiari manifesteranno con chiarezza un rilancio della domanda di abitazioni. In quest'ottica la variante è quindi da considerarsi puntuale per gli aspetti cartografici, e normativa, e non incide significativamente sui parametri rilevanti per gli aspetti ambientali del Piano, primi tra tutti quelli indicati dal PTCP della Provincia di Lecco per i nuovi impegni di suolo e l'edificazione di nuovi volumi. Nonostante questo è

1 accompagnata dalla revisione del Rapporto Ambientale, e sarà sottoposta a Valutazione Ambientale Strategica.

2 1 Aggiornamenti del quadro ricognitivo Nel periodo successivo all'approvazione definitiva del PGT Monticello (D.C.C. 15 dell'8/4/2009) sono intervenute variazioni nel quadro della pianificazione sovracomunale, sia territoriale che tematica, di cui è necessario tenere conto per gli aspetti significativi per i temi e gli ambiti oggetto della variante. Nei paragrafi successivi e nelle illustrazioni allegate tali aspetti vengono descritti con gli opportuni riferimenti alle tavole del PGT di e della Variante.

1.1 Approvazione definitiva del PTCP di Lecco (D.C.P 7 del 24/3/2009) e verifica dei parametri di consumo di suolo e crescita insediativa. La versione definitiva del PTCP di Lecco è stata approvata pochi giorni prima del P.G.T. di Monticello Brianza, che ha quindi avuto come base per il quadro ricognitivo della pianificazione e la verifica di conformità la versione del piano provinciale adottata nel 2008. La versione definitiva del piano provinciale conferma sostanzialmente le indicazioni e le prescrizioni della versione adottata per l'assetto insediativo (Tav. QS1 cfr. pagine seguenti), evidenziando con maggiore dettaglio gli "Ambiti di accessibilità sostenibile di riferimento" per la previsione di nuovi insediamenti e confermando l'indicazione dei tratti stradali in cui viceversa l'edificazione è in contrasto con gli interessi paesaggistici ed ecologici; rispetto a quest'ultima indicazione il PGT vigente di Monticello Brianza ha un'impostazione cautelativa, introducendo ulteriori fasce ed ambiti di tutela visuale, motivati dall'analisi dettagliata dell'assetto del paesaggio e degli edifici storici, quali per esempio il rispetto delle visuali dalla chiesa parrocchiale di Torrevilla, ed è quindi pienamente conforme alle indicazioni del PTCP per quest'aspetto, che non è oggetto della variante qui proposta.. Rispetto alle indicazioni per i valori paesaggistici e ambientali (Tav. QS2 cfr. pagine seguenti), la versione del PTCP approvata è in linea con le indicazioni già adottate nel 2008, utilizzata per l'inquadramento del P.G.T. di Monticello Brianza. Vale la pena di sottolineare come l'estensione del nucleo storico di Cortenuova indicata dal PTCP (sulla base della cartografia IGM di prima levata del 1888) è maggiore rispetto a quella individuata dal PGT approvato nel 2009. Per quanto una individuazione più ristretta e più puntuale sia ammissibile nel Piano Comunale, sulla base di indagini più dettagliate e di documentazione storica di maggior dettaglio, in questo caso l'aggiornamento del quadro conoscitivo sugli edifici storici e i nuclei di antica formazione effettuato nella presente variante di PGT (cfr. capitolo successivo), ha

3 confermato in parte l'indicazione del Piano Provinciale (cfr. tav. QC14 Cortenuova della variante). L'elaborato in cui invece la revisione del PTCP tra adozione e approvazione ha comportato rilevanti variazioni, che si riflettono sui criteri di ammissibilità dei nuovi impegni di suolo nei P.G.T comunali, è quello relativo al Sistema Rurale Paesaggistico e Ambientale (Tav. QS3 cfr. pagine seguenti). La prima classificazione del 2008 in cui si distingueva tra Aree agricole strategiche, e aree agricole produttive, è stata sostituita da una nuova classificazione che considera tutte le aree indicate dal PTCP come strategiche, ma distingue puntualmente con uno specifico retino e attraverso indicazioni simboliche di massima quelle a valenza ambientale e rilevanti per la continuità della rete ecologica provinciale definita dallo stesso Piano (cfr. paragrafo seguente). In questa revisione sono state escluse dalle aree agricole strategiche, e quindi dalla verifica richiesta al P.G.T. sul dimensionamento degli ambiti di trasformazione che incidono su di esse, alcune aree di minore entità quasi o del tutto intercluse tra i lotti urbanizzati. Questa nuova classificazione delle aree agricole strategiche è stata utilizzata quindi per la verifica dei parametri di consumo di suolo della variante, attraverso una tabella comparativa tra le previsioni di PGT e la loro classificazione nel PTCP adottato nel 2008, e le previsioni della presente Variante rispetto al PTCP vigente, indicandone puntualmente la classificazione rispetto alla Rete Ecologica provinciale e agli ambiti agricoli strategici. La tabella è inserita nella Tav. AT1 del Documento di Piano in sostituzione delle tabelle di verifica contenute nella versione vigente. L'esito della verifica è quindi che il consumo di aree agricole strategiche si riduce sensibilmente nella Variante, sia per effetto della riclassificazione contenuta nella versione definitiva del PTCP, sia per la riduzione o eliminazione di alcuni ambiti di trasformazione. Il consumo generale di suolo invece subisce un leggero incremento (2.385 mq di cui solo 485 mq in eccedenza rispetto ai 36.000mq già ammissibili), dovuto esclusivamente principalmente a nuovi ambiti per servizi e per l'edificabilità perequativa collegata; nella tabella del consumo di suolo infatti è comunque incluso anche l'Ambito AT08 produttivo, il cui incremento di superficie è comunque relativo alla creazione dello spazio per l'eventuale trasferimento dell'attività oggi localizzata sull'Ambito AT19, e alla sua sostituzione con un'area di parcheggio pubblico alberata: l'effetto del trasferimento è quindi l'incremento delle aree a servizi e non di quelle

4 produttive. Questo scostamento è comunque irrilevante rispetto alla capacità aggiuntiva che si sarebbe potuta conseguire dimensionando la Variante considerando anche il tempo trascorso dall'approvazione del PGT, e che non si è voluta prendere in considerazione per i motivi esposti in premessa circa la congiuntura economica e la mancata attuazione delle previsioni già vigenti. L'analisi dettagliata delle variazioni all'azzonamento del Piano delle Regole indica inoltre che considerando ulteriori rettifiche di dettaglio degli ambiti pianificati, tra cui l'ampliamento dell'area agricola di valore paesaggistico identificata in mappa con I003, e la rinuncia a due ambiti a standard per parcheggi nei pressi del cimitero di Cortenuova, convertiti in ambiti di compensazione ambientale, portano la comparazione tra PGT vigente e variante a un saldo positivo di incremento delle aree a destinazione agricola di 250 mq. Questa comparazione ha comunque valore indicativo, perché la verifica normativa rispetto ai parametri di PTCP è quella già descritta e riportata sulla tavola AT1, che usa come baseline di calcolo il PRG precedente la L.R. 12/2005, dal momento che la variante per i motivi espressi in premessa non affronta il ricalcolo della capacità insediativa relativa agli anni successivi all'approvazione del PGT. Sempre a titolo indicativo, deve inoltre essere ricordato che su richiesta della Soprintendenza ai Beni Architettonici e Ambientali, il Piano dei Servizi rinuncia alla previsioni di sistemazione di un'area a parcheggio a servizio di Villa Greppi, ridestinandola a verde pubblico da mantenere a prato, con sosta occasionale per i grandi eventi che si svolgono saltuariamente nella villa (tav. PS1, rif. 48). Anche se classificata verde pubblico in quanto già oggi gestita dal consorzio villa Greppi per finalità di interesse pubblico, di fatto è una ulteriore superficie di 23.000 mq che manterrà grazie alla variante introdotta una sistemazione a prato falciato periodicamente, equivalente dal punto di vista ecologico a un'area agricola.

5 2008

*# %

Quadro strutturale Assetto insediativo - estratto COMUNE DI MONTICELLO BRIANZA

Scala 1 : 10.000

Delibera di Consiglio Provinciale Delibera di Consiglio Provinciale n. 49 del 24.07.2008 n. 7 del 23 e 24.03.2009

%

LEGENDA

Confine comunale Confine circondario Confine provinciale Corsi d'acqua

Laghi Territorio urbanizzato (da mosaicatura PRG) Principali centri storici

Aree produttive di interesse sovracomunale (art. 28) Frane di competenza regionale Ambiti di accessibilità sostenibile (art. 20) Î Porti

Linee di navigazione lacuale % Stazioni ferroviarie Linee ferroviarie Linee ferroviarie - tratti dismessi A. Viabilità di grande comunicazione e di transito (art.18.3)

A. Viabilità di grande comunicazione e di transito (galleria) (art. 18.3)

B. Viabilità a prevalente servizio di insediamenti produttivi (art. 18.4)

B. Viabilità a prevalente servizio di insediamenti produttivi - progetto x (art. 18.4) C. Viabilità a prevalente servizio di insediamenti residenziali (art. 18.5) % D. Viabilità a prevalente vocazione di fruizione paesistica e ambientale (art. 18.6)

E. Viabilità con funzioni miste (art. 18.7)

Altre strade

Altri tracciati di progetto di particolare rilevanza nel nuovo assetto infrastrutturale Altri tracciati di progetto per la connessione al Sistema Viabilistico Pedemontano - ipotesi alternative Tratti stradali dove eventuali insediamenti sono da considerare in contrasto con gli interessi paesaggistici ed ecologici (art. 21) Tratti stradali dove eventuali insediamenti sono da considerare in contrasto con gli interessi paesaggistici (art. 21)

Poli produttivi di interesse sovracomunale (art. 29)

$T Stabilimenti a rischio di incidente rilevante (art. 31)

#³ Impianti tecnologici di rilevanza provinciale

Aree per la localizzazione di attività x ad elevata concentrazione di presenze (art. 32)

Aree sottoposte ad Accordo di Programma .

ORIENTAMENTO

INQUADRAMENTO TERRITORIALE

SCALA

Scala 1 : 10.000 6 k k ú k îk î

k U% 2008

U% U% S# U% U% ú S# U%

U% Quadro strutturale k U% U% Valori paesistici e ambientali - estratto î COMUNE DI MONTICELLO BRIANZA k î k U% k Scala 1 : 10.000 î

U% [% k k [% î î U% Delibera di Consiglio Provinciale Delibera di Consiglio Provinciale k n. 49 del 24.07.2008 n. 7 del 23 e 24.03.2009 î k U% î S# U% î k

S# #

LEGENDA î Confine comunale Confine provinciale Confine circondario Territorio urbanizzato # Ambiti di prevalente valore naturale U% Sistemi di particolare rilevanza geomorfologica nella configurazione dei contesti paesaggistici ú U% Emergenze geomorfologiche areali (cordoni morenici, zone carsiche, falesie) Emergenze geomorfologiche lineari (orli di terrazzo, cordoni morenici, dossi fluviali) î # Crinali principali # Vette U% U% " Emergenze geomorfologiche puntuali (orridi, gole, forre) S# B Emergenze geomorfologiche puntuali (cascate) Sistemi dell'idrografia naturale Laghi [% Fiumi e corsi d'acqua

U% Geositi S# çÒ Geositi U% Ambiti di prevalente valore storico e culturale

î U% Siti archeologici o ambiti di valore archeologico S# Ò k ç î Siti di interesse archeologico Sistemi dell'idrografia artificiale e relative opere d'arte ú Rete irrigua: canali e rogge ú Ponti Sistemi dell'organizzazione del paesaggio agrario tradizionale

Elementi della centuriazione çÒ Pascoli, maggenghi, alpeggi U% S# Malghe, cascine, e nuclei rurali permanenti Sistemi della viabilità storica Percorsi di interesse storico-culturale Ferrovie di antica percorrenza U% î Sistemi dei centri e dei nuclei urbani di antica formazione î Principali centri storici U% di cui margini non occlusi U% ú Altri sistemi fondamentali della struttura insediativa storica di matrice urbana î î Architettura religiosa U% Architettura civile î [% Architettura fortificata $T Architettura industriale Ambiti di prevalente valore fruitivo e visivo - percettivo Tracciati guida paesaggistici U%î Percorsi ciclo-pedonali di rilevanza territoriale % Strade panoramiche U U% k U% Percorsi di interesse paesistico-panoramico S# U% U% U% Sentiero del Viandante Punti di vista panoramici/visuali sensibili, belvedere, punti di osservazione del paesaggio ç Punti panoramici $T Rifugi !( Roccoli U% Ò Rete verde provinciale di ricomposizione paesaggistica ú Struttura naturalistica primaria della rete verde provinciale U% Parchi Regionali istituiti Parchi Regionali proposti

S# k PLIS esistenti PLIS proposti

Riserve Naturali !( Monumenti naturali k î U% . S# ORIENTAMENTO

ú INQUADRAMENTO TERRITORIALE U% ú SCALA

U% Scala 1 : 10.000 7 U% S# 2008 9

Quadro strutturale Sistema rurale paesistico ambientale - estratto COMUNE DI MONTICELLO BRIANZA

Scala 1 : 10.000

Delibera di Consiglio Provinciale Delibera di Consiglio Provinciale D n. 49 del 24.07.2008 n. 7 del 23 e 24.03.2009

7

8

6 LEGENDA

A - Ambiti destinati all'attività agricola di interesse strategico (art. 56)

Ambiti destinati all'attività agricola di interesse strategico

a prevalente valenza ambientale di particolare interesse strategico per la continuità della rete ecologica in ambito di accessibilità sostenibile

- sistemi rurali dei paesaggi insubrici 5 1 La conoide di con seminativi, prati stabili da vicenda e fruttiferi 2 I versanti a lago di , e con olivo, vite e coltivi 3 I versanti a lago di , Mandello e con olivi, vite e colture orticole - sistemi rurali delle valli e dei versanti interni 4 La Valle di e . Prati stabili e coltivi 5 I prati e i seminativi della , con i versanti e i terrazzi di e - sistemi rurali dei versanti aperti sulla pianura 6 La vigna e i coltivi di e 7 I versanti, i dossi e le conche a foraggere e fruttiferi di e - sistemi rurali delle colline moreniche A La piana e le conche dei laghi morenici B Il corridoio tra il lago di Annone e il monte Crocione (da - a ) C Monti di Brianza da a D La Brianza da Monticello a E Il corridoio delle Bevere e del Molgora 8 F La Brianza Meratese, con e G La collina vitata di , con fruttiferi, aromatiche e colture orticole - sistemi rurali della pianura H La pianura del Casatese con le valli del Molgora e della Molgoretta con colture cerealicole e foraggere I La pianura del basso Meratese a seminativi da granella e da foraggio B - Ambiti a prevalente valenza ambientale e naturalistica (art. 59) Parchi, Riserve Naturali e SIC con Piani operanti C - Ambiti a prevalente valenza paesistica (art. 60) C1 - Ambiti paesaggistici di interesse sovra-provinciale C2 - Ambiti paesaggistici di interesse provinciale Ambiti paesaggistici di interesse per la continuità della rete verde Parchi Locali di Interesse Sovracomunale (PLIS) esistenti e proposti

Paesaggi agrari di interesse storico colturale

35 individuati dal PTR ) 34 - Prati e pascoli di e del Pallio 35 - Ronchi del Monte di Brianza 36 - Terrazzi della Muggiasca 37 - Vigneti di Montevecchia 38 - Vigneti e colture della punta di Piona 12 individuati dalla Provincia "L'agricoltura, i segni, le forme - progetto di valorizzazione del paesaggio agrario lecchese" (2003) 1 - Paesaggio delle ampie sistemazioni agrarie a seminativo di pianura 2 - Paesaggio delle sistemazioni agrarie parcellizzate a seminativo di pianura 3 - Paesaggio delle ampie sistemazioni agrarie a seminativo di pianura 4 - Paesaggio delle ampie sistemazioni agrarie a seminativo di pianura 5 / - Paesaggio delle ampie sistemazioni agrarie a seminativo di pianura 6 Barzanò - Paesaggio delle sistemazioni agrarie parcellizzate a seminativo di pianura 7 /Viganò - Paesaggio dei seminativi arborati periurbani collinari 8 Montevecchia//Perego - Paesaggi dei terrazzamenti collinari vocati alla 2 coltivazione della vite e delle piante aromatiche o a prato permanente 9 Castello Brianza - Paesaggio delle sistemazioni agrarie parcellizzate a seminativo di pianura 10 Olgiate Molgora - Paesaggio dei seminativi arborati periurbani collinari 11 Brivio/ - Paesaggio delle sistemazioni agrarie delle bonifiche 12 Oggiono/Annone - Paesaggio delle ampie sistemazioni agrarie a seminativo di pianura 13 / - Paesaggio dei seminativi arborati periurbani collinari 14 Civate - Paesaggi dei terrazzamenti del Lario a prato permanente o in stato di abbandono 15 Valmadrera - Paesaggi dei terrazzamenti del Lario (a prato permanente, a seminativo arborato, a orti di vite e/o ulivo, in stato di abbandono) 16 Onno - Paesaggi dei terrazzamenti del Lario (a prato permanente, a seminativo arborato, a orti di vite e/o ulivo, in stato di abbandono) 17 Vassena - Paesaggi dei terrazzamenti del Lario (a prato permanente, a seminativo arborato, a orti di vite e/o ulivo, in stato di abbandono) H 18 Limonta - Paesaggi dei terrazzamenti del Lario (a prato permanente, a seminativo arborato, . a orti di vite e/o ulivo, in stato di abbandono) 19 Mandello Lario/Abbadia Lariana/Crebbio - Paesaggi dei terrazzamenti del Lario (a prato permanente, a seminativo arborato, a orti di vite e/o ulivo, in stato di abbandono) ORIENTAMENTO 20 Lierna - Paesaggi dei terrazzamenti del Lario (a prato permanente, a seminativo arborato, a orti di vite e/o ulivo, in stato di abbandono) 21 - Paesaggi dei terrazzamenti del Lario (a prato permanente, a seminativo arborato, a orti di vite e/o ulivo, in stato di abbandono) INQUADRAMENTO 22 Bellano - Paesaggi dei terrazzamenti del Lario (a prato permanente, a seminativo arborato, TERRITORIALE a orti di vite e/o ulivo, in stato di abbandono) 23 Valsassina - Paesaggio dei prati/pacoli di fondovalle SCALA 24 Colico - Paesaggio delle sistemazioni agrarie parcellizzate a seminativo di conoide

Confine comunale Laghi Scala 1 : 10.000 Confine circondario 8 1 Corsi d'acqua Confine provinciale 1.2 Rete ecologica regionale, Rete ecologica provinciale e loro rappresentazione nel PGT. (DGR VIII/10962 del 30.12.2009) L'Amministrazione Regionale ha approvato con DGR VIII/10962 del 30.12.2009 il progetto di Rete Ecologica Regionale e le istruzioni per la sua integrazione a livello provinciale e comunale. Rispetto al territorio comunale di Monticello Brianza e dei comuni limitrofi, le priorità di connessione ecologica di importanza regionale sono analizzate in una scheda cartografica specifica, con titolo "Settore 70 Montevecchia" riportata alla pagina successiva. La scheda individua come rete ecologica di primo livello il complesso delle aree protette regionali: Montevecchia, Lambro, Adda, riserva di Sartirana, San Genesio (proposto), gli assi fluviali principali, e la traversa costituita dai laghi Brianzoli di Pusiano e di Annone. A questa si aggiunge la rete di secondo livello, in cui è incluso il Plis della Valletta a nord ovest del centro abitato di Monticello e Torrevilla, e in particolare i varchi tra Monticello e Cortenuova e tra quest'ultima e Prebone. La Provincia di Lecco aveva già evidenziato nel PTCP una rappresentazione più dettagliata della rete ecologica, e ne aveva confermato nell'approvazione definitiva il valore progettuale e strategico (Tavola Quadro Strategico - Rete Ecologica, riportata nelle pagine seguenti). La rete proposta è per l'area di Monticello "più che coerente" con le previsioni regionali, e quindi non ha subito modifiche in adeguamento. La definizione di "più che coerente" si riferisce al fatto che in realtà la Rete provinciale è molto più dettagliata ed estesa della proposta regionale, includendo oltre che il Plis della Valletta come corridoio fluviale affiancato da aree di ecopermeabilità potenziale, anche le aree a Sud Est di Monticello e Casirago, verso Missaglia, classificate come aree di riequilibrio ecologico. Questo doppio corridoio trova corrispondenza nella tavola QS3 del PTCP precedentemente citata con gli "ambiti di particolare interesse strategico per la continuità della rete ecologica". Il PGT vigente rappresenta la configurazione delle connessioni ecologiche interne al territorio comunale nelle tavole QC2 Sistema Ambientale Comunale, e QC4 Sistema Rurale Comunale, con una conformazione coerente con la pianificazione provinciale, e quindi come si è detto "più che coerente" con gli indirizzi regionale. La definizione della rete ecologica comunale è completata da specifici articoli normativi nel Piano delle Regole, in particolare l'art. 11 Tutela e Sviluppo del Verde con la prescrizione dell'utilizzo di specie autoctone su tutto il territorio comunale, e l'art. 37 con la definizione di interventi di rimboschimento compensativo per alcuni tipi di opere edilizie su lotti edificabili già saturi. L'art. 37 in particolare è oggetto della presente

9 variante normativa (cfr. descrizione successiva degli obiettivi della variante) per migliorarne l'efficacia e la fattibilità, che fino ad oggi non ha dato esiti positivi. Nel Piano dei Servizi è stata comunque approfondita la configurazione della rete ecologica a livello comunale come previsto dalla stessa DGR VIII/10962 riportando la struttura della rete ecologica sulla tavola PS3 Rete Ecologica Comunale e Verde Urbano, per evidenziare gli elementi di continuità con le aree verdi urbane.

10 PTCP Provincia di Lecco 2009 Quadro Strategico -Rete ecologica - Legenda

11

12

1.3 Reticolo Idrico Principale, riclassificazione di un tratto del Torrente Bevera (dgr 25/10/2012 n. IX/4287) L'Amministrazione Regionale ha rivisto con la (dgr 25/10/2012 n. IX/4287) la sua normativa relativa alla gestione del reticolo idrico principale, sia dal punto di vista normativo con l'allegato E della Delibera citata, sia con un aggiornamento dell'elenco dei corsi d'acqua di sua competenza. In tale elenco è stato incluso il tratto del torrente Bevera a valle di via Luigi Boccioni. Si è quindi provveduto nella presente variante a rappresentare la nuova di classificazione nelle tavole del PGT relative ai vincoli (QC3 variata) alle previsioni del Documento di Piano (PP1 variata) e del Piano delle Regole (PR 1-2 variate), sono stati altresì inseriti i riferimenti ai criteri di gestione dettati dall'Amministrazione Regionale all'Art. 35 della normativa del Piano delle Regole, ed è stato verificata la coerenza della fascia di rispetto con la dimensione prescritta (10 m), peraltro già applicata a quel tratto di corso d'acqua nel corso dello studio sul Reticolo Idrico Minore già approvato. Il Geologo autore dello studio ha precisato con nota prot. 2964/2008 la dimensione della fascia, che quindi mantiene la stessa estensione ma con riferimenti a prescrizioni e procedure aggiornati secondo la nuova classificazione. E' opportuno anche ricordare il fatto che proprio questo torrente, nel tratto che attraversa l'abitato di Cortenuova, è l'unico su cui lo studio geologico di piano indica un rischio di esondazione in aree edificate, occupate in parte da edifici d'epoca e in parte da un capannone artigianale (ci sono altri rischi analoghi, ma in ambiti agricoli o non costruiti). La variante nell'aggiornamento dei nuclei di antica formazione (cfr. seguito, descrizione degli obiettivi) indica per quest'ambito l'assoggettamento a Piano Attuativo, con anche la finalità di controllare la messa in atto di interventi di prevenzione del rischio.

13 2 Aggiornamento del quadro conoscitivo

2.1 Indicatori demografici La relazione illustrativa del P.G.T. contiene (pag. 14 del documento) l'analisi degli indicatori demografici di lungo periodo per il comune di Monticello. La presente relazione illustrativa delle variante, considerati gli obbiettivi di conferma della capacità insediativa già prevista e non attuata esposti in premessa, assume tali dati come base di conoscenza e ne verifica la coerenza con le tendenze evidenziate negli anni successivi alla redazione del Quadro Ricognitivo del PGT, attraverso i dati forniti dall'Amministrazione Comunale per gli anni 2007-2011. Il quadro definito dall'analisi demografica svolta nel P.G.T. vigente ha come esito questi risultati: - crescita media del 10% per decennio fino al 1981, negli anni crescita urbanistica elevata del centro abitato, e in presenza di fattori di natalità positivi a livello nazionale. - rallentamento della crescita al 5% nel decennio 1981-91, per calo di natalità e invecchiamento della popolazione, che diventa crescita zero nel periodo 1991-2007, per la accentuarsi degli stessi due indicatori demografici sfavorevoli, e progressivo esaurimento delle risorse territoriali disponibili per l'espansione edilizia, anche per effetto regolatore della pianificazione urbanistica e di provvedimenti di tutela quali l'istituzione del Plis della Valletta. - la stabilità demografica è comunque conseguita grazie a saldi migratori prevalentemente positivi, negli ultimi anni per la maggior parte di origine straniera, mentre il saldo naturale è negli anni 1991-2007 costantemente negativo. - costante incremento dell'indice di vecchiaia della popolazione (pop> 65/pop< 14), fino a un 147% vs. 111% a livello provinciale. In questo dato incide comunque anche l'elevata dimensione della casa di riposo comunale, e si manifesta a latere comunque un incremento della popolazione in età lavorativa 21-65 per effetto dell'immigrazione. - costante calo della dimensione media delle famiglie, da quasi quattro componenti negli anni '60 a 2,49 componenti nel 2007. Il dato è importantissimo nella pianificazione urbanistica perché è quello che determina più direttamente la domanda di alloggi, anche in presenza di saldi demografici nulli o negativi. E' determinato dalla combinazione della riduzione della natalità a meno di due figli per coppia, dall'incremento delle persone sole sia per scelta, sia perché anziane o vedove. Questo secondo caso incide in particolare sulla domanda di alloggi, perché tendenzialmente

14 corrisponde ad anziani soli o a coppie che abitano un appartamento o una villetta che un tempo ospitava una famiglia intera. Solo in parte si può incidere su questo fenomeno agevolando il frazionamento degli alloggi affinché i figli usino per le nuove famiglie parte degli alloggi di origine. - squilibrio tra occupati e addetti, con valori doppi per i primi rispetto ai secondi, quindi forte pendolarismo in uscita.

L'aggiornamento dei dati al 2010 indica una continuità delle tendenze in atto, soprattutto quelle più rilevanti per il dimensionamento del P.G.T.: stabilizzazione demografica e riduzione del numero di componenti dei nuclei familiari, le tabelle seguenti fornite dall'Amministrazione dall'Amministrazione Comunale lo delineano con precisione.

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Si possono quindi confermare anche per gli anni 2007-2010 le tendenze delineate dal P.G.T. vigente, e di conseguenza il dimensionamento conservativo scelto dallo stesso, con riferimento ai parametri di crescita endogena stabiliti dal P.T.C.P., e con le avvertenze già espresse in premessa della presente relazione Sono comunque, stanti questi indicatori demografici, da valutare con attenzione nella variante quali siano le strategie normative e di pianificazione più efficaci per disinnescare la combinazione tra invecchiamento della popolazione e riduzione dei numero dei componenti dei nuclei familiari, che fa sì che, anche in assenza di una crescita della popolazione, sia difficile per le giovani coppie trovare una nuova casa a prezzo accessibile se non dispongono dell'uso di almeno una parte dei fabbricati di proprietà della famiglia d'origine. Le strategie individuate dalla variante sono di due tipi: - previsione di un ambito di trasformazione specificamente dedicato all'acquisizione di un lotto da destinare ad edilizia convenzionata (Ambito 2A, cfr. paragrafo sulla revisione degli ambiti di trasformazione seguente e scheda normativa A), che possa essere assegnato con bando pubblico individuando la migliore soluzione nei criteri del bando per favorire la realizzazione di edilizia convenzionata o agevolata per le giovani coppie. Tale strategia sostituisce quella prevista dal P.G.T. vigente di richiedere quote di edilizia convenzionata negli ambiti di trasformazione, che per la loro dimensione produce nella maggior parte dei casi frazioni convenzionate di dimensione limitata, inferiori a nove alloggi minimi per la formazione di una cooperativa di iniziativa locale o comunque autonoma. Queste frazioni rischiano quindi di essere semplicemente

16 vendute sul mercato a prezzo calmierato, ma senza possibilità di favorire l'acquisto da parte dei settori di domanda individuati come obbiettivo. - snellimento delle procedure, ove possibile (cfr. successivo paragrafo sulla variante normativa al Piano delle regole) per il risanamento conservativo, la ristrutturazione edilizia e in particolare il frazionamento degli alloggi esistenti e il recupero dei sottotetti negli immobili residenziali recenti, anche attraverso la semplificazione degli obblighi di cessione di parcheggi pubblici.

2.2 Paesaggio e assetto fisico del territorio: correggere gli errori del passato ove possibile. Il P.G.T. vigente riconosce al territorio di Monticello una configurazione del territorio rispettosa dei valori paesaggistici e storici di cui è portatore dall'epoca storica. Questa affermazione è senz'altro condivisibile per gli ultimi decenni corrispondenti alle successive versioni di Piano Regolatore Generale che hanno normato il territorio nella sua interezza. Non possiamo comunque dimenticare che negli anni precedenti quest'ultimo periodo, non un particolare orientamento politico o specifici errori amministrativi, ma una generale arretratezza della cultura urbanistica e di tutela del paesaggio nel nostro paese ha prodotto uno sviluppo spontaneo di edilizia a bassa densità, sia produttiva che residenziale, tenendo come unico riferimento l'allineamento sui principali assi stradali. In particolare come in molti altri comuni è stato vigente a Monticello Brianza un piano di fabbricazione allegato al regolamento edilizio che permetteva l'edificazione di singoli lotti nelle zone non urbanizzate anche a soggetti non qualificati come agricoltore, a fronte della sola garanzia che realizzassero a spese propria le indispensabili urbanizzazioni primarie. Questo ha prodotto l'addensamento di insediamenti lungo la strada provinciale che i Piani Regolatori hanno in seguito organizzato e strutturato come zona urbanizzata tra Casatevecchio, Monticello-Casirago e Torrevilla, ma anche una costellazione di piccoli appezzamenti costruiti lungo la strada comunale per Cortenuova (via Bocconi) e sparsi nella valle della Bevera. Questi insediamenti sono stati considerati prevalentemente come zona agricola dall'ultimo Piano Regolatore Generale tradizionale vigente a Monticello, e classificati nel P.G.T. vigente come "ambiti con presenza di edifici non più destinati all'agricoltura e aree di stretta pertinenza", comunque inclusi nella contabilità delle zone agricole, per quanto esclusi dagli ambiti agricoli strategici secondo l'elaborato QS3 del PTCP già citato. In realtà questo ambito include una categoria ibrida di edifici, in parte

17 composta da cascine, stalle e capanni già agricoli e ora destinati ad altro o inutilizzati, ma anche fabbricati che sono sorti ab origine come residenziali e produttivi, per quanto in zona extraurbana. La variante intende favorire una riqualificazione di questi fabbricati, anche attraverso interventi di demolizione e ricostruzione, peraltro già ammessi dal P.G.T. vigente, senza incrementi di superficie lorda di pavimento, con l'eventuale cambio di destinazione da produttivo a residenziale, accompagnati da un insieme, concordato con l'Amministrazione, di interventi di riqualificazione ambientale delle pertinenze (cfr. successiva descrizione della variante al Piano delle Regole e art. 26 variato nelle norme di Piano delle Regole). In via preliminare è stata però necessaria una revisione dettagliata delle caratteristiche edilizie di questi edifici sparsi per individuare in quali casi, anche oltre quelli già individuati dal PGT vigente, fossero effettivamente di origine agricola, e quindi portatori di valori paesaggistici ed architettonici che non ne permettono la ristrutturazione radicale. La revisione del patrimonio edilizio sparso è stata quindi inclusa nel riesame della classificazione degli edifici storici descritta nel paragrafo successivo.

2.3 La revisione della classificazione dei Nuclei di Antica Formazione e degli edifici storici Nel corso della redazione della variante, è stato affrontato con l'Amministrazione il tema di come avere una normativa sugli edifici storici che non complichi le procedure e limiti gli interventi edilizi ove non necessario, ma che al tempo stesso tuteli i valori diffusi che sono parte fondamentale dell'identità del territorio di Monticello e dei suoi abitanti. Nello studio di queste strategie normative i progettisti incaricati della variante si sono resi conto che l'azione di revisione normativa non poteva prescindere da una revisione della classificazione degli edifici e dell'individuazione dei nuclei, sia per graduare meglio l'articolazione degli interventi ammissibili secondo le caratteristiche dei singoli edifici (cfr. paragrafo successivo sulla variante al Piano delle Regole e versione variata degli art. 14 e 28 del Piano delle Regole), sia per adeguare la classificazione normativa alle più aggiornate notizie bibliografiche disponibili. Il Comune di Monticello ha infatti pubblicato nel 2009 nel volume "Monticello Brianza, Paesaggi, Uomini, Culture dalle origini alla metà del XX secolo" una completa revisione del patrimonio di conoscenze relativo agli edifici storici, che comprende la rappresentazione catastale storica, le notizie disponibili e un completo rilievo fotografico. Questa pubblicazione

18 non era evidentemente ancora disponibile nel corso della redazione del P:G.T., infatti alcuni dei fabbricati censiti nel libro non sono stati considerati tra gli edifici di valore storico, architettonico e paesaggistico individuati dal PGT nella tavola QC3 sui vincoli storico monumentali, nelle tavole da QC13 a QC19 e nelle tavole di progetto PR1-2-3. Si è quindi proceduto a una revisione completa della classificazione, attraverso le fonti bibliografiche e catastali storiche accompagnate da un rilievo fotografico che è stato riportato nella revisione delle tavole appena citate, e in una tavola aggiuntiva QC3b per gli immobili sparsi individuati ex novo come di valore non trascurabile. Si è cercato di articolare maggiormente la classificazione riducendo la disparità normativa tra edifici di rilevante valore storico architettonico e paesaggistico (categoria I di intervento del P.G.T. vigente) e altri edifici, distinguendo la categoria degli edifici di valore non vincolati come monumenti in due categorie distinte: - categoria VR, rilevante valore architettonico e storico, edifici per i quali sono documentati l'importanza storica, o la presenza di particolari architettonici e decorativi sia interni che esterni rilevanti. - categoria VP, valore paesaggistico, edifici che per l'epoca di costruzione, la posizione nel paesaggio, i materiali tradizionali utilizzati, la tipologia edilizia contribuiscono all'identità del territorio, prevalentemente per il loro assetto complessivo e soprattutto per le facciate esterne. E' stata inoltre introdotta la categoria VT, Valore Tipologico, corrispondente alla precedente categoria II all'interno dei Naf, per gli edifici che non sono stati ritenuti, come avvenuto in numerosi altri casi, meritevoli per la promozione nella categoria VP. La finalità della classe VT è tutelare l'assetto tipologico delle corti nei nuclei storici, e quindi mantenere entro le sagome dei fabbricati esistenti le ricostruzioni di edifici che per quanto alterati, mantengono la posizione e l'impianto originario. Questa indicazione sostituisce quella di ristrutturazione edilizia senza demolizione e ricostruzione che nel P.G.T., che richiamando quella generica dell'Art. 27 della legge regionale, rendeva poco definiti gli interventi ammissibili, senza tutelare comunque parti specifiche del fabbricato.

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2.4 Sintesi delle attività di partecipazione e stato di attuazione del P.G.T. Vigente L'impostazione degli obiettivi della variante è stata curata anche attraverso la consultazione pubblica dei cittadini e delle proprietà interessate dagli ambiti di trasformazione. All'avvio del procedimento di variante nel 2010 l'Amministrazione Comunale ha pubblicato l'avviso di consultazione pubblica previsto dalla L.R. 12/2005, raccogliendo entro i termini 63 istanze e suggerimenti. L'Amministrazione Comunale ha inoltre trasmesso ai progettisti istanze e suggerimenti pervenuti all'Ufficio Tecnico prima e dopo il periodo di consultazione ufficiale. Complessivamente i documenti resi disponibili sono stati 85, la cui posizione geografica è stata rappresentata nell'aggiornamento della tavola QRP2 allegata alla variante. Per la peculiare situazione di stallo che si è verificata nell'attuazione degli ambiti di trasformazione, la verifica dello stato di attuazione di questi ultimi, e dei motivi del mancato avvio di molti degli interventi, è stata effettuata con la consultazione delle proprietà interessante, in due tornate di consultazioni svolte nel 2011, come indagine conoscitiva, e nel 2012 per una verifica preliminare delle soluzioni proposte. L'attuazione è iniziata senza richieste di variante dei parametri previsti solo in un caso (AT18); negli altri casi le proposte di attuazione sono state condizione a condizioni di maggiore economicità degli interventi previsti, rispetto alle opere pubbliche richieste e alla loro configurazione (AT7, AT11, AT16), alle destinazioni d'uso ammissibili (AT2, AT17), a variazione dei vincoli di piano attuativo unitario (AT8 e AT5), in alcuni casi addirittura è stata richiesta la riduzione della capacità insediativa o l'eliminazione dell'ambito di trasformazione (AT12, AT13), solo in due casi (AT3, e AT20) è stato richiesto un incremento di significativo di edificabilità, richiesta successivamente ritrattata per l'AT20, per altri ambiti che interessano attività produttive in essere (AT10, AT14) anche se è stato richiesto il mantenimento delle opportunità di trasformazione dell'area, nel breve periodo è comunque prevista la prosecuzione delle attività produttive e artigianali in corso. In due casi infine lo stato e le caratteristiche dei fabbricati storici presenti negli ambiti, confermati da indicazioni già fornite dalla Soprintendenza rispetto ai vincoli monumentali (AT4) o paesaggistici (AT15), la trasformazione prevista dal P.G.T. vigente non è attuabile, mentre in un terzo caso (AT9) è stata concordata con la Soprintendenza una soluzione di compromesso con la conservazione di alcuni particolari architettonici in un edificio ricostruito fuori dalla fascia di rispetto di elettrodotto che ne impedisce oggi il riutilizzo.

20 Per quanto riguardo lo stato di attuazione degli ambiti di completamento non edificati già individuati dal Piano delle Regole vigente, sono state considerate significative le indicazioni fornite dall'Ufficio Tecnico comunale, che stimano in un risicato 10% le attuazioni dei 25.000 mq di sf e 20.000 mc di volumi edificabili nei lotti di completamento previsti (come computati nella relazione del Piano dei Servizi vigente, a pagina 5), dati che indicano la stessa carenza di iniziative riscontrata negli ambiti di trasformazione, del resto collegata a una congiuntura nazionale e internazionale evidente, di lungo periodo. Nel corso della procedura di valutazione e approvazione della variante, le attività di partecipazione e consultazione pubblica sui contenuti della variante proseguono, sia nelle modalità previste dalla legge, sia attraverso la promozioni di ulteriori incontri. In particolare in occasione della prima conferenza di valutazione dell'11 aprile 2013, che ha avuto come esito (cfr. Verbale e relativi allegati) l'avvio della procedura di Valutazione Ambientale Strategica, e quindi ha assunto il valore di Conferenza di Avvio e Scoping della Valutazione, sono stati svolti due incontri pubblici, uno rivolto ai Consiglieri Comunali e ai professionisti locali (21 marzo 2013), e uno rivolto ai cittadini (25 marzo 2013).

21 3 Obiettivi e strategie della variante

22 3.1 Ambiti di Trasformazione del Documento di Piano

Obbiettivo della variante: Modifica degli ambiti di trasformazione e relative schede del Documento di Piano;

Come indicato in premessa di questa relazione illustrativa, l'aggiornamento dei contenuti del Documento di Piano è reso necessario non tanto per il cambiamento di maggioranza politica nell'Amministrazione Comunale, o per carenze nei contenuti degli elaborati vigenti, quanto piuttosto per un cambio di condizioni del contesto. Questo cambiamento è avvenuto sia nel mercato immobiliare, prima vittima della crisi in corso dopo anni di crescita, sia nelle condizioni della finanza degli enti pubblici, che ha subito anche la restrizione dei trasferimenti dallo Stato, accompagnata dall'incremento delle loro funzioni. Nello stesso tempo, oltre che la stessa crisi, la consapevolezza ambientale, maturata sia per i cittadini per gli enti pubblici attori della pianificazione, fanno sì che la leva immobiliare non possa più essere considerata il rimedio ai problemi economici e territoriali degli enti locali: da anni in cui per quante aree edificabili si prevedessero sarebbero stata costruite tutte, siamo entrati definitivamente, o per un lungo periodo, in anni in cui le aree edificabili sono limitate, non per scelta, ma per la saturazione oggettiva del territorio, e non tutte saranno attuate per la carenza di investimenti pubblici e privati.

In questa situazione la revisione degli Ambiti di Trasformazione del Documento di Piano ha come obiettivo la verifica e l'assestamento delle condizioni di fattibilità, attraverso la consultazione delle proprietà interessate, lo snellimento delle procedure previste e la flessibilità nell'applicazione degli obblighi di cessione e contribuzione, perseguendo questi obiettivi specifici:

1. svincolare gli operatori da vincoli di attuazione univoci, in particolare che richiedano necessariamente l'accordo tra soggetti privati in ambiti separati, sostituendoli con strumenti perequativi e di incentivo. 2. incentivare il recupero degli edifici storici oggi inclusi negli ambiti di trasformazione, attraverso la flessibilità funzionale e la riduzione degli obblighi accessori, a fronte dell'imposizione di criteri di tutela dei fabbricati più stringenti. 3. snellire gli interventi edilizi negli ambiti densamente costruiti nel caso si voglia

23 procedere con interventi di ristrutturazione edilizia. 4. tutelare le attività produttive in corso. 5. permettere alla pubblica amministrazione procedure compensative per l'acquisto e l'attuazione di aree a servizi, in alternativa alle procedure perequative di cui al primo punto di questo elenco. 6. Rendere omogenee le condizioni e gli indici per le aree con caratteristiche simili, sia per la concentrazione dell'edificazione, sia per la perequazione a servizi.

(NB questa elencazione di obiettivi procedurali specifici non modificano gli obiettivi e le azioni oggetto di valutazione. Le modifiche significative agli obiettivi e azioni oggetto di valutazione sono evidenziati nell'ultimo paragrafo della presente relazione).

Per la revisione degli Ambiti di Trasformazione a partire dagli obiettivi indicati, la variante alle norme generali del Documento di Piano, in particolare nell'art. 10 introdotto ex novo, applica questi criteri:

 la normativa di piano attuale prevede per ogni ambito di trasformazione specifici obblighi di cessione di aree per servizi e di realizzazione di opere, anche in ambiti separati territorialmente, ma collegati univocamente, e secondo parametri di perequazione/compensazione/incentivazione non omogenei. E' necessario che questi parametri vengano resi omogenei almeno tra ambiti di trasformazione con le stesse caratteristiche.  Gli obblighi di cessione di aree a distanza o realizzazione di opere su tali aree, devono essere applicabili indifferentemente su una pluralità di aree, con indici di edificabilità perequativa omogenea, e parametri uniformi di monetizzazione/compensazione attraverso la Pubblica Amministrazione, in modo che quest'ultima in carenza di accordo tra i privati coinvolti, possa oltre dei poteri che le sono propri, disporre anche delle risorse economiche necessarie per l'attuazione.  gli obblighi di realizzazione di parcheggi privati non sempre sono omogenei nel piano vigente; la variante applica il concetto di un maggior fabbisogno di parcheggi pubblici rispetto agli standard stabiliti dal DM 1444/1968, giustificato dall'incremento del tasso di motorizzazione da una autovettura per famiglia, oltretutto composta da 4 persone in quegli anni, fino a 1,2 abitanti per automezzo presente a Monticello Brianza in questi anni. Si è ritenuto quindi giustificato prevedere in ogni ambito di trasformazione confermato, oltre alla

24 cessione dello standard perequativo per la realizzazione di servizi nelle aree indicate dal Documento di Piano e dal Piano dei Servizi, o dei valori compensativi ad esso relativi, una cessione aggiuntiva in loco di un posto auto pubblico per alloggio, e la richiesta di 2 posti auto di pertinenza per ogni alloggio.  Le opere pubbliche previste negli ambiti di cessione perequative devono essere rivalutate, alla luce degli obiettivi rivisti dall'Amministrazione in carica, e soprattutto secondo le effettive capacità di spesa che la congiuntura e le norme di finanza pubblica oggi impongono. Questa situazione contingente impone una maggior flessibilità che indichi le aree che l'Amministrazione intende acquisire e attuare, e le priorità nel riassetto della rete stradale e ciclabile. e che si lasci al piano dei servizi e alla programmazione delle opere pubbliche di stabilire la successione degli interventi secondo le risorse disponibili, prescindendo da quale ambito di trasformazione provengano.  Gli ambiti che includono consistenze edilizie significative, che per le loro dimensioni, stato di conservazione o valore paesaggistico potrebbero essere oggetto di interventi di ristrutturazione edilizia o di restauro conservativo, devono essere riconsiderati, prevedendo alternative di attuazione che permettano questi interventi con procedure più snelle. Questo è necessario nei casi in cui la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio si è già espressa in termini sfavorevoli sugli interventi di trasformazione urbanistica previsti dal PGT, ma deve essere possibile anche nei casi in cui la trasformazione urbanistica non è competitiva dal punto di vista economico rispetto al mantenimento dei fabbricati esistenti, se non con indici di edificabilità incompatibili con le caratteristiche di valore paesaggistico dei luoghi.  Criteri cautelativi devono essere introdotti anche per gli ambiti attualmente occupati da insediamenti industriali o artigianali in attività: anche dove la trasformazione urbanistica in insediamenti residenziali è auspicabile per l'incompatibilità delle attività presenti rispetto al loro contesto (riguardava la Galvanica, viste le note di Arpa meglio soprassedere), essa deve essere subordinata al mantenimento delle attività e dell'occupazione, anche in caso di delocalizzazione.  La previsione di nuove aree per attività produttive non era tra gli obiettivi del Piano di Governo del Territorio, tale scelta è condivisibile per le caratteristiche del territorio comunale, come del resto indicato dal PTCP che non prevede Aree

25 produttive di interesse sovracomunale per Monticello Brianza. Le limitate superfici con destinazione produttiva previste dal Piano devono comunque essere riconfigurate per conseguire requisiti di fattibilità rispetto alle condizioni di allacciamento alle reti e accessibilità da ambiti produttivi esistenti, e concorrere alla soluzione delle incompatibilità localizzative di altri ambiti produttivi che non possono conseguire tali requisiti.

Gli indici urbanistici previsti, e gli obblighi di cessione e attuazione di servizi sono stati verificati, resi confrontabili attraverso tabelle di sintesi (cfr. tabella allegata alla fine di questo paragrafo e nella tavola AT1 variata), individuando come ambiti omogenei per densità, indice previsto, criteri di attuazione e obblighi di cessione questi gruppi:

 AT5, AT7, AT16; ambiti di trasformazione estensivi con indice Ut=0,20 mq/mq It=0,60 mc/mq, obblighi perequativi pari a Ut 0,02 all'interno di tale indice, e incentivo pari al 5%: l'edificabilità di incentivo è ammissibile attraverso l'acquisto diritti edificatori aggiuntivi, sempre da ambiti perequativi o in alternativa contribuendo straordinariamente (rispetto agli oneri tabellari) alla realizzazione di opere pubbliche di pari valore. La cessione di aree perequative prevista è raccordata agli obblighi di monetizzazione e all'incentivo aggiuntivo, attraverso la connessione tra valore dell'area e valore dell'edificabilità aggiuntiva resa possibile dall'indice perequativo. In particolare per l'AT5 non essendo possibile la modifica, richiesta da entrambe le proprietà, in parte come ambito di completamento di edifici adiacenti e in parte come area agricola, si propone la conferma con una nuova partizione in due ambiti, che possano essere attuati separatamente dopo una permuta di porzioni di lotto di pari edificabilità e valore.  AT3, AT10, AT11, AT14, ambiti di trasformazione intensivi, con attività produttive in corso; con indice Ut=0,40 mq/mq -It=1,20 mc/mq, obblighi perequativi o di monetizzazione pari a Ut 0,03 all'interno di tale indice, e incentivo pari al 15%: analoghi ai precedenti per la relazione tra monetizzazione, incentivo e perequazione. In quanto tutti questi ambiti sono interessati da insediamenti produttivi in attività; per tutti a parte l'ambito AT10 si introduce il criterio di priorità alla tutela dell'occupazione: per attivare la capacità insediativa di trasformazione prevista i promotori dovranno dimostrare, attraverso l'accordo con le attività presenti anche se non di loro proprietà, la tutela del livello di occupazione dei dipendenti presenti, anche attraverso

26 progetti di delocalizzazione e accordi negoziali ai sensi della normativa regionale di settore.  AT20, 9A, 2A, 21A: Ambiti perequativi per servizi: sono da confermate le previsioni di servizi per le aree 9A, 2A; l'area AT20 è ora connessa al mantenimento dell'uso a servizi per l'edificio del Crams all'interno dell'ambito AT6: il cambio di previsioni relativo a quest'ultimo rende l'ambito costituito da AT20A interessante per la realizzazione dei parcheggi necessari al servizio esistente, l'edificabilità perequativa corrispondente potrà essere trasferita. sia attraverso un eventuale ampliamento del fabbricato, sia attraverso la realizzazione di parcheggi e verde pubblico nelle aree a servizi che verrebbero acquisite con strumento perequativo. A questo scopo deve essere previsto l'ambito AT20B, lungo via Deledda, in cui sarà prevista la concentrazione delle capacità insediative perequative provenienti dall'ambito a servizi da acquisire e della pari capacità sviluppata dall'ambito di concentrazione, per un totale equivalente a quanto già previsto per gli ambiti AT20. E' stato inoltre introdotto l'ambito per servizi 21A, per il trasferimento del campo di calcio oggi vicino alla cascina Magritto. Per tutti gli ambiti perequativi per servizi è stato previsto un indice perequativo Ut=0,1 mq/mq.  AT2, AT12, AT13: ambiti che comprendono edifici da ristrutturare: per gli ambiti AT2, AT13 è rilevante la presenza di edifici la cui consistenza può rendere economicamente conveniente interventi di ristrutturazione edilizia piuttosto che la trasformazione. Nel caso dell'AT13, su richiesta degli attuali proprietari, l'area può essere inclusa in un ambito di residenziale estensivo del Piano delle Regole. Per quanto concerne l'Ambito AT2 il fatto che gli edifici siano inutilizzati e se ne chieda il cambio di destinazione con ristrutturazione da industria a terziario o residenza, ma per due lotti di proprietà separate, rende opportuno riportare l'ambito alle previsioni per gli ambiti costruiti nel piano delle regole, salvo alcune parti che sono pertinenti ad edifici da includere negli ambiti di Nucleo di Antica Formazione adiacenti. Diverse considerazioni, relative al valore paesaggistico del contesto, guidano la revisione dell'ambito AT12, da includere negli Ambiti di Valore Paesaggistico del Piano delle Regole; valutazioni più dettagliate sono state fatte circa l'esigenza di tutela paesaggistica del fabbricato.  AT4, AT15, AT17: ambiti da assoggettare ad obblighi di tutela, mediante restauro conservativo (AT4 e AT15): la riclassificazione di questi ambiti è resa necessaria da specifici interventi della Soprintendenza per i Beni Architettonici e

27 per il Paesaggio rispetto agli interventi proposti in attuazione del PGT vigente. La riclassificazione come Nuclei di Antica Formazione del Piano delle Regole ha come compensazione la semplificazione della procedura di attuazione, la flessibilità funzionale, e lo snellimento degli obblighi di cessione e monetizzazione di servizi. Per l'ambito AT17 la maggiore flessibilità funzionale, con l'ammissibilità della destinazione residenziale, deve essere accompagnata da una verifica puntuale con la Soprintendenza competente della sussistenza di vincoli monumentali, anche per effetto della normativa sugli edifici di proprietà pubblica, e di esigenze di tutela paesaggistica anche per gli edifici minori la cui demolizione e ricostruzione sia considerata ammissibile.  AT8 AT19 Ambito produttivo e ambito produttivo da trasferire: la variante deve nello stesso tempo rendere attuabile l'Ambito produttivo AT8, rispetto ai problemi di tutela idraulica e paesaggistica del corso d'acqua sul lato ovest, evidenziati dal PGT vigente, e anche rispetto alla connessione viabilistica e delle reti tecnologiche verso l'ambito produttivo adiacente in Comune di Barzanò, e infine rispetto alle esigenze manifestate dalle proprietà coinvolte, di ampliamento delle attività produttive confinanti sul territorio del Comune di Barzanò in un caso, di attuazione indipendente in un altro. Al tempo stesso la variante trova in quest'ambito una soluzione di trasferimento dell'attività di deposito presente nell'Ambito AT19, la cui permanenza e consolidamento prevista dal piano vigente è in contrasto con gli obbiettivi di tutela paesaggistica e valorizzazione per servizi sportivi pubblici e di uso pubblico che lo stesso piano prevede per il contesto in cui l'area si trova. Una revisione complessiva dei due Ambiti quindi prevede la riperimetrazione dell'ambito AT8 al di fuori delle aree rilevanti per la prossimità al corso d'acqua, ridotte per le aree edificate a 25 metri (cfr. Tav. QC3), e la localizzazione in aderenza agli ambiti produttivi esistenti in Comune di Barzanò, conseguendo verso nord la connessione infrastrutturale, e verso est la destinazione ad ampliamento dell'attività esistente. Un lotto dell'ambito AT8 è riservato alla localizzazione dell'attività attualmente nell'ambito AT19, in alternativa attraverso la redazione di un Programma Integrato di Intervento coordinato, con la cessione contestuale dell'Ambito AT19, o attraverso la cessione di un lotto di pari superficie da destinarsi ad attività produttive in attuazione di esigenze di interesse pubblico, selezionabili mediante bando di assegnazione (in conformità alla normativa nazionale sui Piani per Insediamenti Produttivi). L'indice attualmente previsto, Ut=0,70 mq/mq appare eccessivo sia rispetto alle

28 esigenze di corretto inserimento ambientale e paesaggistico dell'ambito, sia alle esigenze attuali di prevalente monoplanarità degli insediamenti produttivi. Si propone la riduzione a Ut=0,50 mq/mq. Occorre in questa sede annotare che il PGT vigente verificava il dimensionamento degli ambiti produttivi ai sensi dell'art. 27 e seguenti delle norme di PTCP applicando il parametro massimo di 0,50 ha previsto dall'art. 30 comma 2 delle stesse norme alla Sul produttiva prevista all'interno dell'ambito AT08. Rispetto a questo calcolo, come indicato dalla nota riportata sulla tavola AT1 la variante ha effetto migliorativo, perchè l'incremento di estensione previsto per l'ambito AT08 è compensato dalla riduzione dell'indice di edificabilità previsto, da 0,80 mq Slp/mq st a 0,50 mq slp e quindi, compresa anche la quantità di Sul trasferita dall'ambito AT19. la Sul complessiva risulta ridotta e non aumentata. Anche l'estensione degli ambiti produttivi previsti non è incrementata, perchè da 5.945 mq + 1599 mq = 7.644 mq di Sf del PGT vigente si passa a 8.327 mq - 807 mq (destinati ad urbanizzazione primaria, prima non prevista) = 7.520 mq sf. Anche dal punto di vista dei criteri di localizzazione di cui all'art. 27 delle norme di PTCP la variante è migliorativa, trasferendo l'attività prevista nell'Ambito AT19 da una zona di servizi pubblici adiacenti al centro storico di Cortenuova verso un comparto produttivo servito dalla viabilità dedicata ad esso in Comune di Barzanò, verso cui sono già registrate le necessarie servitù di passaggio.

 Ambito AT18: per quest'ambito, l'unico la cui attuazione è iniziata, si confermano le indicazioni del Documento di Piano Vigente, valutando in dettaglio quale soluzione attuare per la nuova rotatoria.  Ambito AT09 si prevede l’attuazione con le modalità concordate con la Soprintendenza per i Beni Architettonici e il Paesaggio, con demolizione e ricostruzione dell’immobile sottostante l’elettrodotto. Complessivamente, le modifiche proposte per gli Ambiti di Trasformazione tendono a configurare quattro tipi di ambito di trasformazione con caratteristiche omogenee:  Ambiti di trasformazione prevalentemente inedificati, estensivi con Ut = 0,20 mq/mq ripartito tra proprio (0,18) e perequativo da aree a servizi (0,02) e incentivo pari al 5%;  Ambiti di trasformazione prevalentemente edificati, intensivi con Ut = 0,40 ripartito tra proprio (0,37) e perequativo da aree a servizi (0,03) e incentivo pari al 15%;  Ambiti di trasformazione per servizi, con indice perequativo Ut = 0,10 mq/mq;  Ambiti di trasformazione produttiva, con Ut = 0,50 mq/mq, e ambito cessione correlato, con trasferimento della capacità insediativa già prevista.

29 Per gli ambiti residenziali la relazione tra monetizzazioni, cessioni perequative e possibilità di incentivo volumetrico è l'applicazione di un modello parametrico che mette le tre quantità in relazione tra di loro, per un'area campione di 1 ha=10.000 mq di estensione, come sintetizzato nella tabella sottostante: Comp./ monet. Comp./ monet. dovute Edificabilità residenziale dovute Estensivi Intensivi St mq 10000 10000 Ut mq slp/mq st 0,2 0,4 Slp ed. base 2000 4000 incentivo 5,00% 15,00% slp incentivo € 45.000,00 100 600 € 270.000,00 slp totale 2100 4600 ab 42 92 Ut standard entro Ut 0,02 0,03 slp perequativa € 90.000,00 200 300 € 135.000,00 alloggi 21 46 indice di perequazione 0,1 0,1 st servizi per standard 2000 3000 mq standard/ab. Min. 50 38 st servizi per incentivo 1000 6000

E' evidente come la correlazione tra monetizzazione dello standard, indici perequativi, edificabilità di incentivo ed eventuali compensazioni economiche attraverso la Pubblica Amministrazione, aumenti la sua capacità negoziale e procedurale nell'acquisizione di aree per servizi, che il Piano di Governo del Territorio vigente lascia esclusivamente a contrattazioni bilaterali tra soggetti privati, ma riduce in parte la capacità di riscuotere risorse economiche oltre gli oneri di legge, perché tali riscossioni aggiuntive sono strettamente correlate a un'edificabilità di incentivo, facoltativa. In particolare si configurano tre modalità di attuazione con benefici differenziati per l'Amministrazione:  attuazione della sola capacità insediativa propria dell'ambito, con monetizzazione degli standard o acquisizione delle aree per servizi ad essa correlati, pari a circa 45 €/mq slp edificabile negli ambiti estensivi, e a 33€/mq negli ambiti intensivi;  attuazione dell'incentivo attraverso la realizzazione o il finanziamento di opere pubbliche aggiuntive, la cessione di aree perequative aventi la capacità

30 insediativa corrispondente: l'Amministrazione acquisisce risorse o aree con un valore equivalente a 450 €/mq slp di incentivo, 45 €/mq di sf a servizi, e complessivamente 67€/mq slp totale per gli ambiti estensivi, 101€/mq di slp totale per gli ambiti intensivi; anche se tali valori sono virtuali nel caso della cessione di aree, diventano reali nel momento che la maggiore estensione di area acquisita rispetto alla monetizzazione dovuta permette di utilizzare le risorse riscosse per monetizzazione in altri ambiti attuati successivamente per l'attuazione di servizi e non solo per l'acquisizione di aree;

Deve essere comunque sottolineato che il valore dell'edificabilità equivalente alle cessioni con indice perequativo è stato prudenzialmente stimato in 450 €/mq slp, sia per la riduzione di valore che solitamente il mercato attribuisce ai diritti edificatori al netto della disponibilità dell'area edificabile, sia per la congiuntura attuale, ma lo stesso valore è arrivato nel decennio scorso anche 600 €/mq nella zona del Meratese/Casatese. Dunque se si considera questa variabilità, solo per gli ambiti di trasformazione confermati dalla variante, l'ordine di grandezza dei valori in gioco come incentivo (da 475.000€ a .593.000,00€), non è lontano dal valore degli obblighi di realizzazione di opere pubbliche previsti dal PGT (stimabili approssimativamente in 660.000,00€), con la differenza che il valore indicato è esplicitamente facoltativo nella variante, ma altrettanto esplicitamente aggiuntivo rispetto agli oneri di urbanizzazione e alle monetizzazioni, entrambe le condizioni erano esplicite nel PGT vigente solo in alcuni casi.

31 VARIANTE DOCUMENTO DI PIANO St Ut Ut serv Ut agg % Slp slp servizi* Slp agg. Incent. V obbl V agg Vres Parch. Pub. mq mq slp/mq st mq mq mq Vu Vu Vu mq

AMBITI RESIDENZIALI CONFERMATI O MODIFICAT

SMP AT 3 4.036,01 0,37 0,03 15% 1.493,32 121,08 242,16 4.843,21 726,48 5.569,69 371,31 AT 5 3.445,71 0,18 0,02 5% 620,23 68,91 34,46 2.067,43 103,37 2.170,80 144,72 MI5 AT 7 14.375,01 0,18 0,02 5% 2.587,50 287,50 143,75 8.625,01 431,25 9.056,26 603,75 AAT9* 6.488,16 esist. 3.378,00 337,80 3.715,80 247,72 MI15P AT 10 2.950,89 0,37 0,03 15% 1.091,83 88,53 177,05 3.541,07 531,16 4.072,23 271,48 MI15 AT 11 1.877,59 0,37 0,03 15% 694,71 56,33 112,66 2.253,11 337,97 2.591,07 172,74 MI15P AT 14 4.302,64 0,37 0,03 15% 1.591,98 129,08 258,16 5.163,17 774,48 5.937,64 395,84 MVI5 AT 16 2.057,00 0,18 0,02 5% 370,26 41,14 20,57 1.234,20 61,71 1.295,91 86,39 M AT 18 6.099,66 1.500,00 45.632,67 8.449,83 792,57 988,81 31.105,1 9 3.304,22 35.909,40 2293,96

AMBITI PEREQUATIVI PER SERVIZI S 2A 3.599,00 0,10 359,90 1.079,70 1.079,70 Totale con concentrazione interna** 3.599,00 359,90 1.079,70 1.079,70 21A 4.095,00 0,10 409,50 intera V AT 20 317,00 0,10 31,70 intera V 9A 1.925,00 0,10 192,50 intera Totale capacità da trasferire* 6.337,00 633,70 *(NB la capacità da trasferire è assorbita dalla domanda espressa negli ambiti edificabile alla voce Slp servizi) **(entro lo stesso ambito o in ambiti collegati della medesima proprietà) -

32 3.2 Piano dei Servizi

Obiettivo della variante: Aggiornamento del Piano dei Servizi in base alle modifiche derivanti dalla programmazione e dalle priorità di attuazione del sistema dei servizi previsti dall’attuale amministrazione;

Rispetto ai contenuti del Piano dei Servizi il cambiamento della situazione congiunturale e di settore per l’edilizia e la finanza pubblica (si veda la premessa e il paragrafo precedente “Documento di Piano Ambiti di Trasformazione” per le considerazioni dettagliate) ha come conseguenza una maggiore attenzione da parte delle Amministrazioni Comunali, soprattutto se di piccole o medie dimensioni, alla corretta gestione, alla riqualificazione e adeguamento dei servizi esistenti, piuttosto che alla pianificazione a lungo termine di nuovi edifici per servizi di incerta attuazione.

Questa esigenza era ben rappresentata già nel testo della L.R. 12/2005, che specificava per il Piano dei Servizi (art. 9) il valore programmatico e di raccordo tra le esigenze effettive della popolazione e la disponibilità di risorse per la sua attuazione, piuttosto che la mera verifica dimensionale di standard quantitativi futuri.

Il Piano dei Servizi vigente deve quindi essere verificato rispetto ai nuovi obiettivi di realizzazione di servizi di opere pubbliche dettati dall’Amministrazione entrata in carica, e ai cambiamenti indotti dalla nuova situazione economica. La verifica puntuale rispetto agli interventi previsti, allo standard legge (comunque ampiamente superiore ai minimi prescritti, e solo marginalmente modificato dalla variante), e quella orientativa rispetto alla capacità finanziaria disponibile per la loro attuazione, è quindi materia degli elaborati del Piano dei Servizi, strumento che garantisce una maggior flessibilità attuativa rispetto al Documento di Piano. La flessibilità introdotta nei criteri compensativi e perequativi per gli Ambiti di Trasformazione per renderne fattibile l’attuazione non permette infatti una relazione obbligatoria tra singolo intervento privato e singolo intervento pubblico come previsto nel PGT vigente, ma un bilancio di massima. Gli esisti della revisione del Piano dei Servizi sono descritti nella relazione specificamente dedicata ad esso e nelle tavole PS che ne costituiscono parte integrante. In questa relazione illustrativa, parte integrante del Documento di Piano, l'esposizione

33 delle scelte sui servizi è quindi limitata all'individuazione delle strategie generali, degli obiettivi rilevanti ai fini della Valutazione Ambientale Strategica (cfr. ultimo paragrafo della presente relazione), soprattutto se connessi alla nuova individuazione di Ambiti di Trasformazione Perequativi per Servizi che la variante definisce:

- la realizzazione di un nuovo centro civico a Cortenuova attraverso un'operazione immobiliare mista pubblico-privato sugli ambiti già definiti dalla variante AT06, AT20, 2A (centro civico) e 4A (parcheggi) è considerata superata per la congiuntura del settore immobiliare descritta in premessa che non ne garantisce l'attuazione nel breve e medio periodo, e sostituita con l'obiettivo di riqualificazione dell'edificio del CRAMS esistente, con la realizzazione dei suoi parcheggi sull'ambito AT20 ridotto, da destinare comunque alla sua riqualificazione con un ampliamento delle pertinenze come verde e parcheggi. L'ambito AT06 è quindi soppresso e ricondotto a destinazione a servizi nel Piano delle Regole e nel Piano dei Servizi, e parte dell'ambito AT20 destinata a trasformazione perequativa per la realizzazione di parcheggi. - l'ambito per servizi 2A gìà individuato dal PGT vigente come cessione dell'Ambito AT03 per la localizzazione del centro civico, è destinato all'attuazione autonoma (attraverso l'applicazione dell'indice perequativo), come ambito prevalentemente destinato alla realizzazione di Edilizia Residenziale Pubblica ai sensi dell'art. 9 della L.R. 12/2005. - sono confermate le previsioni di ampliamento dei cimiteri comunali di Cortenuova e Monticello, il Piano dei Servizi o il Piano Triennale delle Opere Pubbliche ne valuteranno la programmazione temporale. - l'Amministrazione Comunale ha avviato la realizzazione della nuova palestra per le Scuole Elementari, nell'ambito del progetto sarà prevista la nuova localizzazione dell'ingresso del plesso scolastico, indipendente dai progetti di sistemazione dell'incrocio Monte Grappa - Jacopo della Quercia - Sirtori. - Previsione dello spostamento del campo calcio a 7 giocatori dall'area a servizi del Magritto verso un nuovo ambito di trasformazione perequativo per servizi, 21A, a Cortenuova, in modo da semplificarne l'uso e la gestione, per la compresenza degli spogliatoi del campo comunale e dei parcheggi pubblici, di cui è previsto l'incremento attraverso il trasferimento dell'attività esistente nell'Ambito AT19 (cfr. paragrafo precedente e schede normative AT08 e AT19). L'area a verde pubblico del Magritto è confermata come area per feste e manifestazioni collettive, come area di accesso e allenamento per i percorsi di mountain bike che si diramano nell'area boschiva comunale adiacente. La connessione ecologica con tali aree boschive potrà essere

34 incrementata con l'incremento dell'alberatura, una volta trasferito il campo di calcio.

Una ulteriore considerazione generale riguarda le verifiche effettuate sulla disponibilità di parcheggi pubblici. La verifica quantitativa rispetto al parametro del 1967 (2,5 mq/ab, pari a un posto ogni otto abitanti se realizzato in aree autonome dalla sede stradale con Sf 20mq/posto) non soddisfa l’effettiva domanda di sosta, perché il tasso di motorizzazione si è sviluppato negli ultimi quarant’anni fino ad arrivare secondo le statistiche attuali per la provincia di Lecco a un valore di 1,27 abitanti per autovettura, ovvero a una situazione in cui tutti i residenti maggiorenni hanno una o più di una auto in uso o in proprietà. Anche se la prescrizione di parcheggi privati nel PGT vigente pari due posti auto per alloggio è sufficiente per le nuove costruzioni, bisogna considerare come le costruzioni precedenti il 1967 non avessero alcun obbligo di realizzare posti auto interni, e come da allora al 1989 tale obbligo fosse limitato all’equivalente di meno di una vettura per alloggio. Le disponibilità di parcheggi create dal Piano di Governo del Territorio devono quindi essere gestite con attenzione, sia attraverso la riscossione delle monetizzazioni e la realizzazione di parcheggi pubblici negli ambiti perequativi individuati dal Documento di Piano, sia attraverso la cessione aggiuntiva di un posto auto pubblico per alloggi negli ambiti di trasformazione e di piano attuativo.

35 3.3 Il sistema della mobilità e la rete ciclopedonale Obiettivo della variante: modifica del sistema della mobilità nel Piano dei Servizi

La variante ha come obiettivo una revisione complessiva delle previsioni del P.G.T. rispetto alla rete viabilistica, non tanto per modificare le previsioni strategiche, che come è esposto nel seguito di questo paragrafo sono confermate, quanto per verificare e mettere a punto le previsioni del Piano dei Servizi (Tav. PS2) e di riflesso del Piano delle Regole (tav. PR 1-2 e art. 7 NTA Nor1) inerenti la classificazione della rete stradale, e le conseguenti definizioni di sezioni stradali minime e fasce rispetto inedificabili e arretramento delle recinzioni. A questo scopo è stato svolto un studio specialistico specifico (allegato alla presente relazione) il cui esisto è già stato trascritto nella tavola PP1 Sintesi delle Previsioni di Piano, e per quanto concerne le fasce di rispetto nelle tavole QC3 variata, con il confronto delle fasce imposte dal P.G.T. vigente e quelle proposte dalla variante in applicazione della nuova classificazione, e nella tavola PR 1-2 con la sola rappresentazione delle fasce di rispetto variate per semplicità grafica. Contemporaneamente sono state sottoposte a revisione le proposte di completamento della rete stradale sovracomunale previste dal P.G.T. vigente, di concerto con gli esperti di mobilità e l'Amministrazione Comunale, confermandone la validità salvo minime specificazioni: - l'assetto previsto per le rotonde lungo la viabilità provinciale è da confermare, anche perchè già parzialmente attuato. Saranno necessari approfondimenti in sede di progettazione per l'incrocio Montegrappa - Jacopo della Quercia per la parte che incide sulla pertinenza vincolata di Villa Bocconi, e per la bretella di collegamento con Casatevecchio prevista nell'ambito AT18, sostitutiva dell'inadeguata via dei Mille. Per quest'ultima il P.G.T. ha confermato le previsioni di acquisizione delle aree previste dalla scheda normativa (peraltro già in corso di attuazione), tali da consentire lo studio in sede di progettazione della collocazione della rotatoria in asse o disassata rispetto al nuovo tracciato stradale. - la bretella di collegamento tra la zona industriale di Cortenuova e Besana Brianza è confermata come indispensabile alleggerimento del traffico di attraversamento della frazione; per l'attuazione si conferma la previsione di un Piano Attuativo intercomunale indicata nella versione approvata del P.G.T.. - deve essere considerata nella programmazione delle opere pubbliche comunali, e di conseguenza nelle stime del Piano dei Servizi la sistemazione pro-quota insieme alle amministrazioni comunali confinanti, con rotatoria dell'incrocio Diaz-Fermi, dal

36 momento che la revisione della classificazione della viabilità conferma che le due strade sono tracciati di competenza comunale, per quanto connessi alla viabilità della zona industriale di Viganò e del centro abitato di Missaglia. - Per quanto concerne la rete ciclabile la variante conferma l'obbiettivo generale di completamento e miglioramento dei tracciati. In particolare sono confermati i completamenti in via Bocconi, via Rossini e via Battisti, mentre non è considerato prioritario il collegamento verso Prebone lungo via Manara, per il quale si propongono in alternativa interventi di moderazione della velocità per il traffico di transito, la cui presenza è dovuta al tentativo di bypassare la viabilità provinciale nei momenti di maggiore congestione.

37 3.4 La variante normativa al Piano delle Regole Obiettivo della variante: la modifica delle Norme degli ambiti del territorio comunale – Sistema rurale ed urbanizzato/edificato, nuclei di antica formazione del Piano delle Regole ;

La variante interviene sulla normativa del Piano delle Regole, e di riflesso sulle definizioni dei parametri edilizi e delle destinazioni d'uso nel Documento di Piano, con l'obiettivo di dare maggiore chiarezza e rendere più facilmente applicabili le regole, semplificando ove possibile le procedure di valutazione dei progetti, di cambio di destinazione d'uso e di compensazione degli interventi ammissibili in deroga, senza comunque apportate modifiche significative ai parametri di edificatori, nè alle impostazioni di tutela sulle zone extraurbane. Un intervento più approfondito è stato necessario relativamente ai nuclei di antica formazione e gli edifici storici, dove si è verificato nel corso dell'elaborazione che la modifica della normativa non sarebbe stata sufficiente a garantire la differenziazione delle previsioni secondo le caratteristiche degli edifici e contemporaneamente la sua diretta applicabilità agli interventi edilizi, e si quindi proceduto a un riesame della classificazione dei fabbricati (cfr. capitolo precedente di questa relazione e tavole QC3 e QC13 QC19 variate). Le modifiche normative apportate più significative sono state quelle di seguito elencate (cfr. Norme Tecniche del Piano delle Regole, elaborato NOR1): - sono state rese omogenee le definizioni dei parametri edilizi tra Piano delle Regole e Documento di Piano, e integrate in un unico articolo (art. 6 del piano delle regole); sono stati in particolare resi più espliciti rispetto alla normativa vigente i commi relativi lo scorporo delle superfici e dei volumi relativi a interventi di risparmio energetico, il comma relativo allo scorporo di parti di edificio dalla slp, limitando ai volumi tecnici degli ascensori e alle rampe di scala scoperte in facciata quelle relative ai collegamenti verticali, ed introducendo al posto dei limiti per ogni tipo di superficie accessoria un limite unico, ma flessibile nell'applicazione relativo al volume esterno del fabbricato (Volume Vxp) rispetto alla sua slp computabile. - Sono state rese omogenee tra Piano delle Regole e Documento di Piano le definizioni delle destinazioni d'uso e le norme sui cambi di destinazione, facendo riferimento a un unico articolo 8 nelle N.T.A. del Piano delle Regole, introducendo le attrezzature ricettive come destinazione principale, per indirizzarne meglio la realizzazione negli ambiti di antica formazione e di valore storico e paesaggistico, e chiarendo per ogni destinazione le relazioni con le sue complementari e compatibili.

38 - sono state semplificati gli obblighi di cessione e realizzazione di parcheggi pubblici e privati (art.9) nel caso di cambio di destinazione d'uso e di creazione di unità immobiliari con procedura diretta, mantenendo gli standard minimi indispensabili, ma rendendo di fatto meno difficoltosa l'attuazione di interventi che potrebbero ridurre attraverso la modifica dei fabbricati esistente la domanda di nuove abitazioni e di consumo di suolo. Questo renderebbe al tempo stesso più facile la ricerca di una nuova abitazione per le famiglie in formazione (come si è visto nel paragrafo relativo agli indici demografici la principale componente della domanda) e il recupero degli edifici storici e di antica formazione. Una riserva di parcheggi pubblici è stata invece imposta negli ambiti e nei tipi di intervento sottoposti a permesso di costruire convenzionato o piano attuativo, considerato l'incremento della domanda descritto nel paragrafo relativo al Piano dei Servizi, e la maggiore semplicità di gestione della cessione rispetto ai posti auto esterni alla recinzione ma di proprietà privata previsti dal P.G.T. vigente. - l'art. 14 relativo ai Nuclei di Antica Formazione è stato reimpostato sulla base della nuova classificazione dei fabbricati (cfr. ta. QC3, da QC13 a 19 e PR. 1-2-3), con una maggiore articolazione sia delle classi di edificio sia dell'articolazione delle categorie di intervento dell'Art. 27 della L.R. 12/2005 per le singole parti dell'edificio, secondo una prassi collaudata nella pianificazione che la formulazione dell'articolo citato non esclude. Alle norme già previste sui materiali di finitura e di rivestimento, sono state aggiunte normative specifiche sui sottotetti, sull'arretramento nel tamponamento delle facciate dei fienili, sulla tutela dei ballatoi e dei loggiati negli edifici residenziali, sulla sostituzione e consolidamento di strutture orizzontali e di copertura lignee, sull'allineamento delle aperture sulle facciate oggetto di tutela, e infine sulle modalità di realizzazione delle autorimesse e delle chiusure relative. Per le classificazioni dei fabbricati è stata introdotta una possibilità di revisione in deroga attraverso una procedura ponderata tra Ufficio Tecnico, Commissione Comunale per il Paesaggio, Soprintendenza ove ne ricorra il caso, e preceduta da sopralluogo di almeno uno di tali organi. - negli ambiti in cui sorgono edifici incoerenti con le destinazioni d'uso e con l'assetto degli ambiti confinanti, in particolari quelli con edifici a destinazione mista produttiva e residenziale (art. 17), a destinazione industriale sparsi (Art.20), e sparsi non più destinati all'agricoltura (art. 26) sono state semplificate le procedure di ristrutturazione edilizia con cambio di destinazione, con norme di tutela e riqualificazione ambientale nell'ultimo caso.

39 - sono stati introdotti limitati parametri di maggiore flessibilità nelle distanze prescritte per gli edifici rurali e le serre (art. 23 e seguenti) e nelle modalità di attuazione delle compensazioni ambientali (art.37), rendendo ammissibile la piantumazione ventennale su terreni di proprietà privata, garantita da atto d'obbligo e fidejussione, la realizzazione di filari e siepi di connessione della rete ecologica, e ammettendo in alternativa la riqualificazione energetica dei fabbricati oltre i minimi di legge.

40 3.5 Variante cartografica al Piano delle Regole I contenuti della variante cartografica al Piano delle Regole sono evidenziati sulle tavole PR 1-2, evidenziati con perimetri di colore viola, e nella tavola PR3 relativa ai nuclei di antica formazione, interamente aggiornata e sostituita. Le variazioni effettuate concernono questi tipi di modifiche: - rettifiche puntuali degli azzonamenti, a seguito di segnalazioni da parte di attori interessati nella fase di avvio del procedimento (cfr. par. 2.4 e tav. QC2) o dell'Ufficio Tecnico. - rettifiche dovute alle modifiche intervenute nel quadro ricognitivo degli strumenti sopraordinati (in particolare per quanto concerne il Reticolo Idrico Principale, cfr. par. 1.3); - modifiche conseguenti alla nuova classificazione degli edifici storici e conseguenti modifiche alla perimetrazione dei Nuclei di Antica Formazione (cfr. prec. par. 2.3 e 3.4.) - modifiche conseguenti alla soppressione o alla variazione della perimetrazione degli ambiti di trasformazione, come descritta nel precedente paragrafo 3.1, nella tavola AT1 e nelle schede normative AT2. - modifiche alle fasce di rispetto stradale e fluviale definite dal PGT vigente, in particolare per quanto riguarda le aree edificate e interne al centro abitato.

41 3.6 Modifiche agli obiettivi e alle azioni del Documento di Piano oggetto di Valutazione Ambientale Strategica (evidenziate in rosso modifiche rispetto a PGT vigente, in verde modifiche in adeguamento agli esiti della conferenza di valutazione ambientale strategica)

Obiettivi e azioni previste dal documento di Piano (dal Rapporto Ambientale). Con riferimento ai 5 temi trasversali individuati il Documento di Piano individua alcuni obiettivi e conseguenti azioni: sistema ambientale − garantire la permanenza dell’attività agricola sul territorio  individuazione delle attività agricole insediate  individuazione dei terreni coltivati  individuazione puntuale degli ambiti ove è possibile la localizzazione e/o l’ampliamento delle aziende agricole − implementare le aree di rilevanza paesistico-ambientale  individuazione di corridoi ecologici con esclusione di trasformazione del suolo  conferma della possibilità di coltivazione dei terreni in aree di rilevanza  recepimento dei tratti stradali di rilevanza paesaggistica individuati dalla Provincia  individuazione dei coni di visuale a valenza locale − limitare l’inquinamento elettromagnetico  riduzione delle aree per impianti di radiotrasmissione in Cortenuova sistema della mobilità − favorire la azioni di adeguamento delle strade esistenti  riqualificazione della Strada Provinciale detta “La Santa” attraverso gli interventi programmati e quelli già progettati o realizzati  modifica del sistema di accesso al plesso delle scuole elementari.

− realizzare piccoli interventi di razionalizzazione  realizzare svincoli rotatori in corrispondenza di punti nevralgici  realizzazione di una bretella per by-passare la strettoia di Via dei Mille, in localita’ Casatevecchio, legata al Polo Attrattore di Villa Greppi  proporre viabilità alternativa per le attività produttive mediante la conferma della previsione di una strada di collegamento tra Cortenuova e la strada comunale che collega Besana Brianza con Renate, per evitare il passaggio nel nucleo di antica formazione attraverso la viabilità esistente  valutare la fattibilità di una strada che elimini la strozzatura tra la chiesa e il cimitero di Cortenuova − promuovere la mobilità ciclabile  realizzare interventi specifici per il completamento della rete senti eristica del Plis della Valletta con un percorso da Cortenuova a Prebone. Ritenuta superflua,Sarà realizzato un sistema di protezione in sede dei ciclisti e dei pedoni lungo l’itinerario Cortenuova Prebone e all’ingresso della frazione di Prebone mediante la realizzazione di corsie laterali con precedenza ai ciclisti e ai pedoni, nonché interventi di dissuasione della velocità per scoraggiare l’uso come viabilità a lunga distanza alternativa alla SP e aumentare la compatibilità ciclopedonale. Sara comunque mantenuta la previsione opzionale di un sentiero campestre pedonale fuori dalla sede stradale, realizzabile a cura dell'ente di gestione del Plis della Valletta, mediante servitù di passaggio sui terreni agricoli contermini.

42  realizzare tratti di completamento di pista ciclopedonale in corrispondenza del Polo Attrattore di Villa Greppi  completamento degli itinerari ciclabili comunali via Rossini via Bocconi Via Battisti, via Vivaldi, via Risorgimento sistema economico − contenere il consumo del suolo  conferma delle aree destinate ad attività produttive  limitare nuove aree a destinazione produttiva per favorire il turn-over fisiologico negli edifici esistenti  consentire il potenziamento circoscritto delle attività produttive − incentivare gli interventi di edilizia eco-sostenibile  stesura di un regolamento edilizio con norme e incentivi specifici servizi − contenere il consumo del suolo (la dotazione in servizi risulta in generale sufficiente e ben dislocata)  ipotizzare la riqualificazione delle strutture commerciali medie esistenti, fino al limite dei 1.500 mq, senza individuare spazi per medie e grandi strutture di nuova formazione  incentivare il recupero delle zone “miste” affinché sia possibile l’inserimento di funzioni compatibili con il tessuto circostante − potenziare l'attività terziaria e ricettivo-alberghiera  realizzare interventi di parziale riqualificazione di fabbricati in aree di rilevanza storico architettonica in ambiti di trasformazione specifici

− completare la dotazione in servizi  realizzare un nuovo edificio da destinare ad archivio comunale all’interno di un ambito di trasformazione  rilocalizzare la struttura che ospita l’attuale CRAMS in un nuovo fabbricato avente funzione di centro civico  riqualificare l'attuale CRAMS per realizzare un centro civico integrato per le associazioni e i cittadini a Cortenuova, dotato di adeguati spazi di parcheggio.  sopperire alla carenza locale di parcheggi con interventi connessi agli ambiti di trasformazione, aggiuntivi rispetto ai minimi di legge  realizzazione di un nuovo parcheggio pubblico nei pressi dello stadio comunale, in sostituizione dell'AT19, e acquisizione di area perequativa adiacente (AT21A) per lo spostamento del campo a 7 giocatori. residenza − contenere il consumo del suolo  favorire la riqualificazione dei vecchi nuclei attraverso interventi sull’edificato esistente, anche attraverso la revisione delle perimetrazioni e delle classificazioni vigenti.  favorire l’Edilizia Residenziale Pubblica in un nuovo ambito di trasformazione nei nuovi ambiti di trasformazione : L’ambito per servizi 3A è modificato in ambito di trasformazione misto AT21, in via Immacolata, destinato per 2/3 all’Edilizia Sociale e Convenzionata, e per 1/3 all’edificazione privata perequativa di sua competenza.

43  implementare fino ad un massimo del 20% l’attuale indice di edificabilità affinché sia possibile saturare quei lotti che ancora presentano una vocazione edificatoria. − mantenere l’identità della varie frazioni attraverso gli episodi di discontinuità dell’edificato  circoscrizione dei vecchi nuclei con aree aperte di rilevanza paesaggistica − incentivare gli interventi di edilizia eco-sostenibile  richiesta almeno di certificazione energetica in classe B per tutti gli interventi di nuova costruzione sul territorio comunale  stesura di un regolamento edilizio con norme e incentivi specifici

44