Storia E Cultura
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Storia e Cultura Scrivere di storia su di un paese è sicuramente impegnativo e difficile, anche perché l'hanno già fatto tanti. Sulle nostre valli, chi scendendo nei particolari dei singoli comuni, chi parlando in generale, tanti hanno scritto e soprattutto più validi di noi. Così abbiamo pensato di attirare l'attenzione su momenti di vita, aspetti caratteristici, tradizioni, usi e costumi dei tempi passati. La nostra ricerca si è svolta su libri scritti sulle valli e sono emersi quadri del mondo antico che forse a tanti sono sconosciuti. Non abbiamo la pretesa di aver scoperto "l'acqua calda" ma forse quella di portare a conoscere a tanti la realtà di un tempo e ad alcuni di fare ritornare indietro il tempo, sino alla loro gioventù. Un quadro di vita, dal 1600 ai tempi nostri, attraverso gli scritti di tante persone, dell'epoca e anche più recenti. Si scopre così una notevole mole di opere che parlano delle nostre Valli: nel libro "Repertorio bibliografico delle valli di Lanzo - dal 9 luglio 1477 al 31 dicembre 1999" di Aldo Audisio - Bruno Guglielmotto-Ravet e Alessandro Rosboch vengono citati 3077 tra documenti e libri che parlano delle valli. Ai più tali libri sono sconosciuti. Tra questi, tanti con accenni a Traves che elencarli tutti , forse, potrebbe essere necessario un nuovo libro che li riassuma. Noi ci siamo ripromessi di prenderne in mano uno solo per tutti e da questo abbiamo tratto spiluccando qua e là un quadro di "storia" di Traves. Il libro si intitola "Vita e cultura nella alte Valli di Lanzo - (Guida etnologica al museo delle Genti delle Valli di Lanzo)" Torino 1984, e l'autore è Piercarlo Jorio Vogliamo però aggiungere che degno di citazione ed ottimo riferimento per avere un quadro del paese Traves, è leggere il libro "A la modda dli Travinèl - Aspetti, usi, costumi e tradizioni di Traves" curato dalle insegnanti elementari ed edito nel 1980. In questa premessa l'autore spiega lo scopo per cui il libro è stato fatto e mi sembra doveroso lasciare alle Sue stesse parole l'illustrare le finalità. Questo quaderno di ricerca etnologica dovrebbe costituire la premessa ad una visita ragionata a quanto è conservato nel Museo delle Genti delle Valli di Lanzo. Struttura simbolo e senso di qualsiasi raccolta seria sono infatti il sentiero per raggiungere le insospettate profondità dell'uomo, concreto attore di un certo tipo di vita. La decadenza dell'ultimo mezzo secolo è da tutt'altra parte: nei paesi degradati, nei prati incolti, nelle mulattiere franate e non più ripristinate, nello sfacelo che non ha riscatto. Se avevano un qualche senso il pesante lavoro, gli stenti, la povertà vissuta dignitosamente, il sudore lasciato sui clivi terrazzati, le pietre giustapposte a formare ripari per gli uomini e per gli animali, queste pagine vogliono ricostruirli nei loro tratti essenziali, oltre lo spazio di una rassegnata contemplazione, restituendo senso al microcosmo d'altitudine che ha visto per secoli generazioni diverse affrontare le crudezze di una natura ostile, mentre imperturbabile la storia faceva altrove i suoi corsi e ricorsi. Ciascun capitolo vuole essere un aiuto per l'interpretazione della cultura popolare di questa fetta di Graie e dunque di quella parte della società d'altitudine che, con rancorosa amarezza, nel volgere dei prossimi anni vedremo definitivamente cancellata. Comune di TRAVES (TO) - Sito Ufficiale Piazza dei Caduti, 1 - 10070 TRAVES (TO) - Italy Tel. (+39)0123.40201 - Fax (+39)0123.40201 EMail: [email protected] Web: http://www.comune.traves.to.it Storia e Cultura L'autore passa poi ad analizzare il fenomeno dell'esodo montano. Si registrano infatti tassi di decremento demografico molto elevati, fra i più preoccupanti in senso assoluto di tutte le vallate del Piemonte alpino. Il generale fenomeno di esodo montano e di spopolamento si riflette in particolare nelle aree alte delle Valli di Lanzo, ove le carenze generali dell'agricoltura e della pastorizia del nostro Paese ed in Piemonte, non adeguatamente sostenute e peggio aiutate, ed in genere i bassissimi redditi traibili dalle attività ad esse connesse, sono accentuati dalle caratteristiche geografiche dei massicci che le conformano i quali presentano terreni poco fertili e limitatamente sfruttabili. Dal confronto fra i censimenti del 1971 e del 1931, la diminuzione demografica delle Valli di Viù, di Ala e Val Grande, nel complesso è stata del 42,4 per cento; la valle che ha subito la maggior flessione è quella di Viù ove la popolazione è scesa del 57,9%, seguita dalla Val d'Ala (-45,3%) e dalla Val Grande (-43,3%). Anche due Comuni della bassa valle (altitudine entro i 650 mt.) con caratteristiche alpine, hanno registrato considerevoli flessioni del numero degli abitanti nello stesso periodo: Mezzenile ha visto diminuita la sua popolazione del 46,5% e Traves del 16,5% (nel 1931 gli abitanti di Mezzenile erano 1598; quelli di Traves 890). Il libro prosegue analizzando l'Ambiente geografico antico e l'ambiente geografico attuale (pag. 11), passando, brevemente, in rassegna il modo di formarsi delle montagne come si vedono adesso nel nostro territorio. Comune di TRAVES (TO) - Sito Ufficiale Piazza dei Caduti, 1 - 10070 TRAVES (TO) - Italy Tel. (+39)0123.40201 - Fax (+39)0123.40201 EMail: [email protected] Web: http://www.comune.traves.to.it Storia e Cultura Formazioni delle valli Le Valli Amathegis dei tempi longobardici, chiamate oggi di Lanzo. di Viù, D'Ala di Stura, Grande, e quella del Tesso e Corio, formatesi come profonde solcature (parallele per le tre prime) a causa del lavorio delle masse glaciali durante le fasi del Pleistocene (durata 2 milioni di anni) e per franamenti, fratture ed erosioni seguiti ad esso nel periodo geologico recente detto Olocene (inizio dai 26 ai 20.000 anni fa) ebbero preistoria geodinamica comune con la catena alpina piemontese di cui fanno parte. L'ambiente geografico attuale, così com compare percorrendole in automobile, riflette il millenario movimento dei ghiacci (ben visibile sulle pareti rocciose che fiancheggiano la strada da Ceres ad Ala), durato sulle Alpi quasi 580 mila anni dalla prima glaciazione - detta di Günz - all'ultima - detta di Würm -. I tre principali ghiacciai delle Valli non ebbero fronte nella pianura, come per le Valli delle Dore Riparia e Baltea, ma si fermarono all'incirca dove oggi sorge Traves (alt. Mt. 620) sulla morena frontale dell'antico ghiacciaio che colmava la Valle di Viù. Con il postglaciale di Würm (dal 18.000 al 10.000 a.C.) si hanno nuove escavazioni, da parte delle acque di disgelo, nei coni di deiezione primari: escavazioni che sono oggi il torrente Tesso e le attuali Sture (Sturia e "Flumine Clare" sino al 1421, le quali unendosi prima a Ceres "Le Mischie" e poi a Traves (che sembra derivare da "Entraives" = fra le acque) affluiscono al Po in unico alveo, come in una valle propria, compresa fra i terrazzamenti Lanzo-Volpiano a sinistra e Lanzo-Venaria a destra. Comune di TRAVES (TO) - Sito Ufficiale Piazza dei Caduti, 1 - 10070 TRAVES (TO) - Italy Tel. (+39)0123.40201 - Fax (+39)0123.40201 EMail: [email protected] Web: http://www.comune.traves.to.it Storia e Cultura Le abitazioni delle valli Parlando dei tipi di abitazioni diffuse nelle nostre valli, l'autore alle pagg. 32/33 cita la presenza di altre popolazioni provenienti da varie zone dell'Italia e in particolare: I due gruppi etnici, l'est-europeo e l'atlanto-mediterraneo, conservarono nella sollecitazione di economie e di vicende esistenziali analoghe e nella comunanza di esperienze in ambienti similari le proprie culture materiali. Questo è verificabile dove penetrazioni allogene hanno mantenuto intatto, con il loro plafone culturale, anche il modo di costruirsi l'abitazione: un esempio è quello dei "taragn" valsesiani presenti nella Valle di Viù. Queste coperture leggere in paglia (benal) poggiate su un'orditura di scarsa entità e di facile realizzazione, sono giunte in una delle Valli di Lanzo, probabilmente a seguito di minatori valsesiani e bergamaschi che, pervenuti su queste montagne sin dal XIV sec., vissero appartati "... parlarono e parlano un dialetto ben diverso da quello della valle e conservarono fino ai giorni nostri l'uso di non contrarre se non pochissimi matrimoni fuori del loro villaggio…" (L.Clavarino, "Saggio di corografia statistica e storica delle Valli di Lanzo", Torino, 1867). Il "benal" viucese è legato da analogie formali con il "taragn" valsesiano vercellese e novarese (da cui "tarigni" usato nel vecchio dialetto di Traves per indicare "piantagrane" forestieri, che ne è la corruzione dispregiativa), ma non si dimentiche che erano assai comuni a Lanzo, nel XIV sec., le coperture formate con strati di paglia (v.Alpe e borgata Benal, sopra Monastero) e forse "le benne" in altre località della Valle. Dalla balma alla grangia una storia da ristudiare. La descrizione della vita dei nostri abitatori delle valli prosegue facendo la storia dell'evoluzione dalle "balme" alle "grange", sentiamo quanto scritto a pag. 38. Di queste "barme" o "balme", il pià elementare riparo sotto la roccia di configurazione neolitica, più o meno consoliate con costruzioni a secco ed ancora usate come deposito di foglie o legname, rimangono nelle alte Valli constatabili e chiare tracce lungo quelli che nel tempo divennero i tratturi principali (le "vi dël vaces")... La descrizione prosegue poi evidenziando da quanto detto sopra i nomi ricorrenti nella Valle di Balme, Balma di Vonzo, Balmassa ed altri. Sul termine "grangia" bisogna distinguere due etimologie specifiche: Nelle valli di Susa , Chisone, e sporadicamente nelle estreme valli cuneesi ("grongès"), l'alpeggio con annesse costruzioni assume il nome suggestivo di "grangia" ... In Valle d'Aosta "grange" si limita ad indicare unicamente la costruzione nella quale viene depositato il grano, in prossimità del "solei" (solaio), mentre l'alpeggio completo, dalla Valle dell'Orco verso le Valli di lanzo, diventa "alp", ..