Prefettura di Provincia di Comune di Regione Genova Genova

Piano speditivo gestione emergenza sismica

Comune di Borzonasca Provincia di Genova

Relazione generale

PIANO SPEDITIVO PER LA GESTIONE DELL’EMERGENZA SISMICA

L’attività è stata condotta nell’anno 2010, in coordinamento con: • il Settore Protezione Civile della Regione Liguria, che ha fornito gli scenari di danno atteso e ha contribuito finanziariamente all’attività; • la Prefettura – Ufficio Territoriale del Governo di Genova; • il Comune interessato dal possibile evento sismico. La stesura del Piano (PSGES) è stata curata dalla:

Provincia di Genova Direzione Pianificazione Generale e di Bacino Servizio Piani di Bacino UFFICIO PIANIFICAZIONE DI BACINO E PROTEZIONE CIVILE Largo Francesco Cattanei, 3 16147 – Genova Quarto - Telefono 010/54991 - fax 010/5499.861 e-mail: [email protected] ; [email protected] Certificata ISO 9001:2000 – Sistema di Gestione Qualità – RINA – Certificato N° 6556/02

Definizione degli obiettivi generali del progetto: Mauro Lombardi, Maria Traverso, Aurelio Giuffrè, Adriano Gangemi

Redazione del Processo Logico redazionale del Piano: Adriano Gangemi, Antonietta Gajno, Aurelio Giuffrè, Mauro Lombardi

Progettazione dell’attività redazionale e contatti con i Comuni: Adriano Gangemi, Antonietta Gajno, Paolo Spotorno, Aurelio Giuffrè

Raccolta, consultazione ed elaborazione dei dati: Adriano Gangemi, Paolo Spotorno, Antonietta Gajno, Aurelio Giuffrè, Maria Traverso

Cartografie: Paolo Spotorno, Adriano Gangemi

Testi: Adriano Gangemi, Aurelio Giuffrè, Antonietta Gajno, Paolo Spotorno

Piano Speditivo per la Gestione dell’Emergenza Sismica di Borzonasca PSGES-BOR

SOMMARIO

Premessa ...... 4 1. Parte descrittiva ...... 6 1.1. Storia...... 6 1.2. Il territorio...... 6 1.2.1. Caratteristiche generali ...... 6 1.2.2. Caratteri del bacino del torrente Sturla [] ...... 7 1.2.3. Elementi geologici [] ...... 8 1.2.4. Elementi geomorfologici [] ...... 10 1.2.5. Sintesi delle principali emergenze geomorfologiche []...... 14 1.2.6. Caratteri della vegetazione ...... 15 1.3. Clima ...... 15 1.4. Monumenti e luoghi d'interesse ...... 18 1.4.1. Architetture religiose ...... 18 1.4.2. Reperti archeologici...... 18 2. Infrastrutture e trasporti...... 19 2.1. Strade...... 19 2.1.1. Strade provinciali ...... 20 2.1.2. Strade comunali convenzionate ...... 21 2.2. Ferrovie...... 21 2.3. Come raggiungere la zona...... 22 3. Geografia antropica ...... 23 3.1. Frazioni e località...... 23 3.2. Economia...... 24 3.3. Ricettività ...... 24 3.4. Amministrazione ...... 25 3.4.1. Giunta Comunale ...... 25 3.4.2. Consiglio Comunale ...... 25 3.4.3. Incarichi esterni...... 25 3.4.4. Uffici ...... 26 3.5. Dati di sintesi ...... 27 3.6. Dati demografici (fonte: Comune 30/11/2010) ...... 28 4. Parte operativa ...... 29 4.1. Gli scenari ...... 29 4.1.1. Aggregato centro...... 31 4.1.2. Aggregato nord-ovest ...... 32 4.1.3. Aggregato nord-est ...... 33 4.1.4. Aggregato sud-est...... 34 4.1.5. Sintesi della situazione nel Comune ...... 34 4.2. Gli organismi operativi...... 35 4.2.1. C.O.C. CENTRO OPERATIVO COMUNALE – per evento sismico...... 35 4.3. Strutture e edifici strategici ...... 36 4.3.1. Municipio...... 36 4.3.2. Plesso scolastico...... 38 4.3.3. Scuola dell’infanzia...... 39 4.3.4. Cinema - Teatro...... 40 4.3.5. Palestra...... 41 4.4. Rubrica telefonica: il COC...... 42 4.5. Rubrica telefonica: numeri utili in emergenza ...... 43 4.6. Le aree d’emergenza ...... 44 4.7. Le aree d’emergenza: tabella servizi ...... 47 4.8. Le aree d’emergenza: tabella utilizzo ...... 48 4.9. Le aree d’emergenza: documentazione fotografica ...... 50 5. ALLEGATI ...... 53 5.1. Carta delle criticità ...... 53 5.2. Carta delle aree di emergenza ...... 53 5.2.1. Carta: “Aggregato […nome…]" ...... 54 5.3. Monografie: aree di emergenza...... 54 5.4. Monografie: frazioni abitate ...... 54 5.5. Documentazione della Regione Liguria ...... 55 5.6. Processo logico ...... 55

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Premessa

Il Piano Speditivo per la Gestione dell’Emergenza Sismica del Comune di Borzonasca, di cui questa Relazione Generale è parte integrante, è stato elaborato dall’Ufficio pianificazione di bacino e protezione civile della Direzione Pianificazione generale e di bacino della Provincia di Genova, su specifico incarico della Regione Liguria.

Questo elaborato non sostituisce il piano comunale d’emergenza ma è un documento che si integra con esso e che intende fornire alcune indicazioni sugli aspetti fondamentali da tenere in considerazione per l’organizzazione dei soccorsi nel caso si verifichi un’emergenza di tipo sismico.

Al Comune, alla luce di quanto indicato nei presenti elaborati predisposti dalla Provincia di Genova, spetta quindi l’aggiornamento o la stesura del proprio piano comunale d’emergenza di cui alla Legge 225/92, al DLGS 112/98 e alla Legge Regionale 9/2000.

In capo al Comune, e al Sindaco in particolare, spetta altresì l’aggiornamento del presente Piano Speditivo per tutti gli aspetti connessi ai rischi, alla popolazione, alle reti di servizio, ai recapiti e alla localizzazione delle strutture operative d’intervento e ogni altra informazione utile alla gestione di situazione d’emergenza.

Al Comune e al Sindaco sono, infine, poste in capo tutte le attività d’informazione e formazione che devono essere rivolte primariamente alla popolazione, ai componenti dell’Amministrazione Comunale, della struttura e al volontariato locale esistente.

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La Regione Liguria, in condivisione con il Dipartimento nazionale della Protezione Civile, ha primariamente definito la "nuova classificazione sismica" e successivamente ha elaborato gli "scenari di rischio" volti a determinare terremoti probabili con effetti al suolo in termini di collassi, inagibilità, periti e feriti gravi e senzatetto.

La DGR n.1259 del 26/10/2007 individua i Comuni che risultano sensibili agli effetti di un possibile sisma e che hanno in capo la definizione degli elementi essenziali del piano di emergenza comunale (PEC) per questo aspetto, integrando il Piano Comunale se esistente.

La Regione Liguria ha stabilito nella DGR n.1467 del 2/11/2009 che sia la Provincia, di concerto con la Prefettura, a supportare i Comuni minori, per popolazione e struttura, elaborando uno specifico Piano sulla base del peggior scenario d’evento individuato definito come “evento C” e che il Piano stesso possa essere, al termine dell’attività, fatto proprio dal Comune interessato quale stralcio del Piano d’Emergenza Comunale.

L’elaborazione effettuata dalla Provincia di Genova consiste nella stesura di: • una parte descrittiva delle principali caratteristiche del territorio comunale; • una parte operativa, con contenuti testuali e cartografie, atta ad individuare le Aree di Accoglienza (o Ricovero), Attesa e Ammassamento in funzione degli abitanti senzatetto a cui garantire ospitalità (aree pianeggianti in zone non soggette ad altri rischi con idonea viabilità e servizi essenziali tra i quali acqua, luce, fognature, telefono, ecc.).

Il dato demografico fornito inizialmente dalla Regione Liguria nello scenario d’evento C, sul quale basare la pianificazione d’emergenza, è stato aggiornato con i dati Comunali riferiti al 30/11/2010.

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1. Parte descrittiva

1.1. Storia

Dalle notizie raccolte, il territorio oggetto di trattazione fu soggetto al controllo dell'abbazia di San Colombano di e successivamente a quello dell'abbazia di Sant'Andrea di Borzone fino al 1536.

Borzonasca è stata certamente un significativo crocevia commerciale tra la costa e l'immediato entroterra. Per il suo ruolo strategico vi furono eretti roccaforti e castelli di difesa da parte dei conti di , i Fieschi, che dominarono sul territorio in epoca rinascimentale.

Nel vicino passo del Bocco si registrò, nel 1746 per il controllo del territorio, la vittoria dell'esercito franco - genovese contro le truppe austriache.

Dal 2 dicembre 1797 con la dominazione francese di Napoleone Bonaparte fece parte nel Dipartimento dell', con capoluogo , all'interno della Repubblica Ligure annessa al Primo Impero francese. Dal 28 aprile del 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, Borzonasca rientrò nel V Cantone, come capoluogo, della Giurisdizione dell'Entella e dal 1803 divenne centro principale del I Cantone dell'Entella nella Giurisdizione dell'Entella. Dal 13 giugno 1805 al 1814 fu inserito nel Dipartimento degli Appennini.

Nel 1815 fu inglobato prima nel Regno di Sardegna, secondo le decisioni del Congresso di Vienna del 1814, e poi nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel I° mandamento di Borzonasca del Circondario di Chiavari della Provincia di Genova.

1.2. Il territorio

1.2.1. Caratteristiche generali

Il territorio comunale, a ovest di Genova da cui dista circa 54 chilometri, è collocato nell'alta valle Sturla nei pressi della confluenza del torrente Sturla di con il torrente Penna. Attraverso il passo della Forcella (875 metri s.l.m.) è possibile raggiungere la val d'Aveto e in particolare il Comune di .

Confina a nord con i Comuni di Rezzoaglio e Santo Stefano d'Aveto, a sud con quelli di e Ne (per la porzione della frazione di Giaiette non continua con il resto del comune, già situata in ), ad ovest con il Comune di San Colombano Certenoli e a est con i Comuni di (provincia di Parma) e (provincia della Spezia).

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Il territorio comunale è costituito dalle undici frazioni principali di Acero, Belpiano, Brizzolara, Bertigaro, Borzone, Caregli, Giaiette, Levaggi, Montemoggio, Temossi e Prato Sopralacroce per un totale di 80,04 km2, il terzo per estensione della provincia dopo il capoluogo ligure e Rezzoaglio. Inoltre ne fanno parte le seguenti località: Belvedere, Bevena, Campori, Caroso, Castagnello, Gazzolo, Montemozzo, Perlezzi, Recroso, Reizasca, Stibiveri, Vallepiana, Zanoni, Zolezzi e ancora Barca di Gazzolo, Bevere, Campori Basso e Prorè.

Il territorio comunale è interamente compreso nel parco naturale regionale dell'Aveto e fa altresì parte della Comunità Montana Valli Aveto, Graveglia e Sturla.

14 chilometri a nord del centro abitato, si trova il bacino artificiale dei laghi di Giacopiane, realizzato sbarrando la valle del torrente Calandrino, che rifornisce una centrale per la produzione idroelettrica.

Attraverso alcuni sentieri naturalistici si possono raggiungere diverse rinomate vette dell'Appennino ligure quali il monte Penna (1.735 m s.l.m.), il monte Aiona (1.701 s.l.m.) e il monte Agugiaia (1.090 m s.l.m.).

1.2.2. Caratteri del bacino del torrente Sturla [1]

Il sottobacino idrografico del torrente Sturla appartiene al bacino del fiume Entella e si trova sul versante tirrenico dell’Appennino Ligure.

Il bacino afferente al Fiume Entella, e di conseguenza per le parti sommitali riguardanti il Torrente Sturla, risulta complessivamente delimitato dalle seguenti linee di spartiacque:

• A Est dal crinale che, partendo dal mare giunge al Monte Le Rocchette (701) per poi proseguire verso Monte Carnella (713), Monte Carmona (724) P.sso della Camilla, Monte Zatta (1404) Monte Bocco (1084) Monte Ghiffi (1237) La Scaletta (1284) Monte Nero (1671); • A Nord, partendo da Monte Nero (1671), Passo della Spingarda, Monte Aiona (1701), Passo Pre de Lame, Monte degli Abeti (1542), Passo delle Rocche, Monte Fascia (1195), Monte Gosciona (1107), Monte Cavallo (1092), Passo Colletta; • A Ovest, partendo da Passo Colletta, Passo Crocetta, Monte Ramaceto (1346), Passo del Dente, Monte Mignano (974), Passo Romaggi, Passo dell’Anguilla, Monte Pissacqua (738), la costa di San Bartolomeo, la costa di Ri.

[1] Tratto dal Piano di bacino stralcio sul rischio idrogeologico dell’Ambito Regionale di Bacino n. 16, Relazione generale redatta dal Raggruppamento Temporaneo di Imprese ENEL.HYDRO-CGM sulla base, per il sottobacino Entella-Sturla, di precedenti studi propedeutici predisposti dalla Società D’Appolonia e altri.

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Nel bacino esistono alcuni rilievi interni fra cui il Monte Cucco (1042 m slm), il Monte delle Groppe (926 m) e il Monte Castello (572 m) lungo lo spartiacque che separa la valle del Torrente Cicana (affluente di destra dello Sturla) con quella dello Sturla, a cui si aggiungono il Monte Bregaceto (1171 m) e il Monte Agugiaia (1090 m) nell’area compresa fra il Torrente Sturla e il Torrente Penna, suo affluente di sinistra.

Il Torrente Sturla nasce da un gruppo di sorgenti poste in prossimità del Monte degli Abeti a una quota di circa 1500 m s.l.m.; esso ha la sua naturale prosecuzione verso Sud nel Fiume Entella, in cui confluiscono anche il Torrente Lavagna (da destra) e il Torrente Graveglia (da sinistra).

Il corso d’acqua del Torrente Sturla si snoda dapprima verso SW fino all’abitato di Bertigaro; in questo tratto iniziale copre un dislivello considerevole, passando da 1500 m fino ad una quota di 600 m circa.

Nel successivo dislivello di circa 300 m, la direzione del torrente diviene N-S; in questo tratto in corrispondenza del Fosso Antigo, primo affluente di sponda destra, è presente il piccolo invaso artificiale del Lago di Malanotte.

In corrispondenza dell’abitato di Tigliolo il Torrente Sturla riceve il Torrente Oneto e la sua direzione diventa all’incirca NW-SE per un dislivello di circa 150 m. Presso l’abitato di Borzonasca confluisce il Torrente Penna, tributario principale che proviene da NE, mentre in corrispondenza del Comune di Mezzanego confluiscono nello Sturla i due torrenti Mogliana e Mezzanego.

Il Torrente Cicana, in destra idrografica, è l’ultimo grande tributario che vi confluisce in località Costa del Canale. Lungo tutto il corso, dalla confluenza del Penna sino a quella del Cicana, il torrente assume una direzione all’incirca NE- SW.

1.2.3. Elementi geologici [2]

Le valli del Torrente Sturla e del Fiume Entella sono caratterizzate geologicamente dall’appartenenza a due domini detti rispettivamente Ligure Interno e Ligure Esterno (Liguridi). Essi sono separati da un contatto tettonico lungo il quale il primo si accavalla parzialmente al secondo.

A riguardo del dominio Ligure Interno questo comprende tre unità tettoniche sovrapposte: l’Unità Colli-Tavarone-Serò, l’Unità Bracco-Val Graveglia e l’Unità Gottero; di queste tre unità nella zona studiata affiorano principalmente rocce appartenenti all’Unità del Gottero che risulta essere costituita da una successione scollata, in genere in corrispondenza delle Argille a palombini, e che, oltre che da queste ultime, è composta dalla Formazione della Val Lavagna (a partire dal Santoniano), che le segue e che passa a sua volta alle Arenarie di Monte Gottero (Campaniano sup.-Maastrichtiano) per terminare con le Argilliti di Giaiette (Paleocene).

2 [ ] Tratto dal Piano di bacino stralcio sul rischio idrogeologico dell’Ambito Regionale di Bacino n. 16, Relazione generale redatta dal Raggruppamento Temporaneo di Imprese ENEL.HYDRO-CGM sulla base, per il sottobacino Entella-Sturla, di precedenti studi propedeutici predisposti dalla Società D’Appolonia e altri.

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Limitatamente a una porzione ridotta dello spartiacque meridionale del Monte Zatta, che separa le valli dei Torrenti Mezzanego e Graveglia, si hanno affioramenti di rocce appartenenti all’Unità Bracco-Val Graveglia.

Il dominio Ligure Esterno, che comprende esclusivamente unità alloctone scollate principalmente lungo i complessi di base, è scomponibile in due zone paleogeografiche di cui la più interna, costituita da una fascia direttamente a contatto con le Liguridi Interne, è quella che affiora nell’area di studio. Essa è costituita da un complesso di base (Complesso Monte Penna-Casanova- Monte Veri) in parte eteropico di un flysch ad elmintoidi (Flysch di Ottone, Campaniano Maastrichtiano), caratterizzato da un abbondante detritismo, con enormi olistoliti, olistostromi e torbiditi provenienti da altre successioni ofiolitiche (ofioliti e loro copertura sedimentaria); la successione termina con le Marne di Sopralacroce (Paleocene).

Oltre a questo substrato, costituito da formazioni sedimentarie con inclusi elementi ofiolitici disarticolati dall’originario fondo oceanico, talora debolmente metamorfosate, di età Cretacico-Paleocene, nel bacino indagato esistono anche estese e talora potenti coperture detritiche di carattere alluvionale, eluviale, colluviale, di accumulo di frana antica o paleofrana.

Gli aspetti salienti delle coperture detritiche e le diverse unità litologiche sono presentati nei paragrafi seguenti.

Come già accennato, le valli del Torrente Sturla e del Fiume Entella sono costituite dall’accavallamento a vergenza appenninica (all’incirca verso Nord- Est) delle Unità Liguridi Interne (in particolare l’Unità del Gottero e, limitatamente ad una porzione dello spartiacque con la Val Graveglia, l’unità Bracco-Val Graveglia) sopra la porzione più interna del Dominio Ligure Esterno.

A riguardo dell’Unità del Gottero, essa affiora prevalentemente lungo la porzione meridionale e di ponente del bacino studiato, fino all’incirca al contatto con il Torrente Sturla. Tale Unità risulta scollata dell’originario substrato roccioso a livello del complesso delle Argille a Palombini (Santoniano) ed è costituita dalle seguente successione di formazioni rocciose (dalla più antica alla più recente):

• “Argille a Palombini” del Lago di Giacopiane (Cretacico inf. - Santoniano), originario livello di base dell’unità lungo cui è avvenuto lo scollamento; • Formazione della Val Lavagna (Campaniano - Maastrichtiano), che include, oltre alla predominante caratteristica alternanza di argilliti scistose grigio- nerastre, tipica di questa formazione, la falda delle Ardesie del Monte Verzi, potenti successioni caratterizzate dalla predominanza di elementi più arenacei e, talvolta, olistostromi (classico è quello del Passo della Forcella); • Arenarie del Monte Gottero (Campaniano - Paleocene ?) qui rappresentate dalle Arenarie del Monte Zatta; • Argilliti di Giaiette (Paleocene), al tetto della successione.

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Elementi appartenenti all’Unità Bracco-Val Graveglia affiorano prevalentemente in prossimità della porzione meridionale dello spartiacque che si diparte dal Monte Zatta. Anche questa Unità risulta scollata dell’originario substrato roccioso a livello del complesso di base delle Argille a Palombini (Santoniano) ed è costituita dalle seguente successione di formazioni rocciose (dalla più antica alla più recente):

• serpentiniti, costituenti l’originario basamento, non affioranti nel bacino esaminato; • gabbri, rocce magmatiche intrusive indicative di una fase iniziale di apertura di un nuovo oceano, non affioranti nel bacino esaminato; • basalti, indicativi di una fase iniziale di apertura di un bacino oceanico, limitatamente rappresentati nel bacino indagato; • diaspri del Giurassico Superiore in parte intercalati ai basalti; limitatamente rappresentati nel bacino indagato; • calcari a calpionelle del periodo Cretacico basale, presenti in modesti affioramenti nel bacino esaminato; • argille a Palombini del Cretacico superiore - non affioranti nel bacino esaminato; tali rocce costituiscono il termine della formazione a causa del contatto tettonico con altre unità.

A riguardo del Dominio Ligure Esterno, questo affiora nel settore Nord orientale del bacino, all’incirca a Nord-Est del Torrente Sturla. Anche quest’unità risulta scollata da un originario complesso di base (probabilmente posto al livello delle Argille a Palombini) ed è costituita dalla seguente successione di formazioni rocciose (dalla più antica alle più recente):

• Complesso Monte Penna-Casanova-Monte Veri (Giurassico - Cretacico superiore), comprendente materiale ofiolitico (peridotiti serpentinizzate, gabbri e relativa copertura in diaspri e basalti, massivi in pillows e brecciati), Arenarie di Casanova e Argilliti a blocchi di Monte Veri; • Flysch di Ottone (Campaniano - Maastrichtiano) caratterizzati dalla presenza di numerosi olistostromi ed olistoliti, di dimensioni anche ciclopiche; • Marne di Sopralacroce (Paleocene), al tetto della successione.

1.2.4. Elementi geomorfologici [3]

Il bacino del torrente Sturla è divisibile in due settori nei quali si riscontrano caratteri di omogeneità: il settore sommitale, che include i bacini dei torrenti Sturla e Penna fino alla loro confluenza e quello intermedio, includente i torrenti Cicana, Mogliana e Mezzanego.

La porzione sommitale del bacino, definita dagli spartiacque dalle valli dei torrenti Sturla e Penna fino alla loro confluenza (che avviene nei pressi dell’abitato di Borzonasca), si apre a forma di grande ventaglio tra il gruppo del

[3] Tratto dal Piano di bacino stralcio sul rischio idrogeologico dell’Ambito Regionale di Bacino n. 16, Relazione generale redatta dal Raggruppamento Temporaneo di Imprese ENEL.HYDRO-CGM sulla base, per il sottobacino Entella-Sturla, di precedenti studi propedeutici predisposti dalla Società D’Appolonia e altri.

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Monte Aiona e il gruppo del Monte Ramaceto; tale settore presenta limitati settori di roccia affiorante localizzati in prossimità delle linee di spartiacque principale e secondario e grandi porzioni di territorio ricoperte da coperture detritiche la cui natura è ascrivibile a depositi di origine morenica e/o crionivale, a grandi fenomeni di dissesto (paleofrane) e a depositi eluvio colluviali.

Tale zona è caratterizzata da una forte energia del rilievo: il Torrente Sturla passa, infatti, nei suoi primi 7 km di percorso da una quota sommitale di circa 1300 m s.l.m. a circa 200 m s.l.m.; analogamente il Torrente Penna copre un dislivello di circa 1000 m nei suoi primi 6 km, energia che è anche testimoniata sia dai numerosi fenomeni di ruscellamento diffuso e incanalato sia dalla presenza di numerose nicchie di distacco (attive e quiescienti).

Gli spartiacque settentrionale ed orientale del bacino sono fortemente asimmetrici con i versanti tirrenici caratterizzati da forti acclività ed i padani più pianeggianti, tale asimmetria è essenzialmente legata al loro progressivo arretramento verso il settore padano, comune in tutto l’Appennino ligure; tale situazione, in continua evoluzione, risulta favorevole a fenomeni di cattura. Tali fenomeni risultano in parte già avvenuti, come quello che si è realizzato in prossimità del Passo del Bocco da parte del Torrente Mogliana a spese di un affluente della Valle di Giaiette; in questa zona il rilievo del Monte Vailera rappresenta un residuo dell’antico spartiacque. In altre situazioni tali processi risultano in fase di evoluzione (come l’evento di probabile futura cattura da parte del Rio Oneto, affluente di destra dello Sturla, ai danni dell’Aveto, nei pressi del Passo della Forcella).

In questo settore si riscontrano pressoché tutte le principali tipologie di dissesto. In particolare sono presenti:

• Accumuli detritici dovuti in gran parte a movimenti franosi complessi e ripetuti di origine antica, talora caratterizzati da frequenti fenomeni di riattivazione spesso dovuti all’azione erosiva dei torrenti; • Fenomeni di crollo, in genere localizzati in corrispondenza delle pareti più acclivi e talvolta legati alla sovrapposizione di una roccia più competente su un litotipo dalle caratteristiche geotecniche scadenti (caratteristica ricorrente dei principali sovrascorrimenti, quali ad esempio quelli dei basalti e delle brecce dell’Unità di Casanova sui vari litotipi argillitici); • Deformazioni gravitative profonde di versante, spesso correlate a contropendenze e sdoppiamenti della linea di cresta.

Tra le paleofrane occorre senz’altro segnalare quelle su cui insistono gli abitati di Campori, Temossi e Bertigaro: tali fenomeni di dissesto interessano areali molto estesi, con lunghezza e larghezza superiori al km e potenza dell’accumulo superiore ai 50 m, e presentano, almeno localmente, fenomeni di rimovimentazione.

I fenomeni citati sono stati probabilmente innescati da eventi sismotettonici e, almeno in parte, da fenomeni pluviometrici particolarmente intensi e con tempi di ritorno molto lunghi, che hanno agito su una situazione geologico-litologica

Revisione: 0 – dicembre 2010 Relazione Generale Pagina 11 di 55 Piano Speditivo per la Gestione dell’Emergenza Sismica di Borzonasca PSGES-BOR di per sé favorevole: nell’area, infatti, il Complesso di Casanova (litologicamente assai eterogeneo e permeabile per fratturazione) si presenta con una giacitura complessiva a franapoggio in sovrapposizione a litotipi argillitici (Argille a Palombini del Lago di Giacopiane). Tra i fenomeni di crollo censiti si segnalano quelli nei pressi di Monte Bregaceto e del Passo dei Ghiffi. Questi, come la maggior parte dei fenomeni legati a questa tipologia, sono ubicati nel sottobacino del Torrente Penna; in questa zona, infatti, settore nord-orientale del bacino, si trovano concentrate le litologie più esposte a crolli (per caratteristiche geotecniche scadenti, acclività o rapporti con altre formazioni) come basalti, brecce e serpentiniti.

Tra le deformazioni gravitative profonde identificate si ricorda quella di Belpiano, la più estesa da un punto di vista areale. Questa tipologia di fenomeni franosi si ritrova prevalentemente nel bacino afferente alla parte sommitale del Torrente Sturla e nel bacino del Torrente Penna.

Nel settore sono presenti quattro laghi: alcuni di questi sono interamente artificiali (Lago Zolezzi nell’alveo del Penna ed il Lago di Pian Sapeio sottostante il Lago di Giacopiane), mentre altri sono di diversa natura anche se attualmente anch’essi sono regolati da sbarramenti artificiali. In particolare il Lago di Giacopiane si trova in una conca di sovraescavazione di probabile origine glaciale, mentre dove adesso è presente il Lago di Malanotte in epoche passate si è verificato un fenomeno di sbarramento del Torrente Sturla ad opera del paleaccumulo di Campori Temossi.

Altra particolarità geomorfologica si trova nella sella tra Colmo Rondiò e Monte Agugiaia dove si può vedere un chiaro sdoppiamento della linea di cresta, cui tuttavia non appare associato alcun dissesto.

Altro elemento importante, nella morfologia della parte Nord orientale del settore descritto, è rappresentato dai versanti occupati dalle discariche d’inerti derivanti dalla lavorazione di materiali lapidei, ubicate in prossimità del vecchio Frantoio Alta Val di Taro; nel sito sono presenti ancora vecchie vasche di decantazione e potenti accumuli detritici lungo le pendici del versante. Tali accumuli, disposti con un angolo di riposo piuttosto elevato e praticamente privi di copertura vegetale, potrebbero essere soggetti a fenomeni di rimobilizzazione in caso di precipitazioni particolarmente intense.

Il settore mediano del bacino è occupato dalle valli dei torrenti Cicana, a Ovest, e Mogliana e Mezzanego, a Est. In questi settori l’energia del rilievo è minore anche se le parti basse delle valli del Torrente Mezzanego e del Torrente Mogliana sono molto incassate a testimoniare una probabile fase di ringiovanimento. Alcuni tratti del Torrente Mezzanego scorrono in profonde forre scavate in roccia argillitica. Lungo il Torrente Mogliana, a riprova dell’attuale fase di ringiovanimento, sono localmente presenti terrazzi alluvionali a quote ben superiori all’attuale fondo dell’alveo.

Nelle valli del Mogliana e del Mezzanego, nonostante l’approfondimento del livello di base, non si sono riscontrati dissesti particolarmente significativi ed anche gli accumuli detritici presenti raramente superano i 3 m di potenza.

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Fenomeni frequenti, legati proprio all’approfondimento del livello di base, sono invece le erosioni incanalate che si riscontrano in numerosi affluenti dei torrenti sopra citati.

La valle del Torrente Cicana è caratterizzata alla sua testata dalla presenza dell’anfiteatro rappresentato dagli affioramenti rocciosi dei versanti meridionali del Monte Ramaceto, ai piedi del quale si trova un importante paleoaccumulo su cui sorge l’abitato di Villagrande di Cichero. Le acclivi pareti Sud-orientali del Monte Ramaceto sono sede di fenomeni di ruscellamento diffuso ed erosione incanalata e contrastano palesemente con la morfologia più dolce dell’area occupata dal corpo della paleofrana; la rottura di pendenza è talvolta mascherata da numerosi e imponenti conoidi di detrito derivanti dal disfacimento delle pareti Sud-orientali costituite da arenarie del Monte Gottero. Questi conoidi si presentano generalmente rivegetati e stabili nella loro parte basale, ad acclività moderata.

Generalmente i rii che attraversano il paleoaccumulo di Villagrande di Cichero risultano ad esso sovraimposti, in alcuni casi, dove è presente una marcata erosione di fondo, l’incisione dell’alveo arriva a scoprire il substrato roccioso costituito dalla Formazione delle Argilliti di Giaiette.

Altri potenti accumuli detritici si trovano lungo il versante destro del torrente Cicana ad una quota prossima allo spartiacque.

Immediatamente a valle del paleoaccumulo compaiono, in prossimità del fondovalle, depositi alluvionali disposti su varie quote altimetriche; tali depositi potrebbero costituire (Fanucci e Nosengo, 1977) i resti dei sedimenti che hanno colmato vecchi bacini lacustri.

La parte terminale del Torrente Cicana risulta invece particolarmente incassata con versanti molto acclivi. La realizzazione della strada provinciale e la presenza di cave (attualmente dismesse o abbandonate) sul versante sinistro della valle (caratterizzato da giaciture prevalentemente a franapoggio) ha innescato un discreto numero di dissesti per crollo e per scivolamento planare lungo le superfici di strato. Tali dissesti risultano di modeste proporzioni (ordine di grandezza della larghezza massima del ciglio di distacco di qualche decina di metri) ma potenzialmente pericolosi per la viabilità locale che, in caso di crolli, potrebbe essere compromessa.

Nel settore si segnala infine la presenza di una grossa cava posta in destra orografica a valle della confluenza del Torrente Cicana con il Torrente Sturla oggetto di un programma interventi di ripristino ambientale e riutilizzo come discarica di inerti.

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1.2.5. Sintesi delle principali emergenze geomorfologiche [4]

Di seguito si indicano sinteticamente i corpi franosi di maggiori dimensioni volumetriche e areali che interessano le seguenti località:

• La paleofrana su cui sorgono gli abitati di Campori e Temossi è nota da qualche tempo come soggetta a riattivazioni, in particolare in alcuni settori ben definiti. Diversi interventi atti alla stabilizzazione e al monitoraggio del corpo di frana sono già stati eseguiti negli anni scorsi o sono in via di esecuzione; tuttavia appare necessaria la realizzazione di ulteriori interventi di monitoraggio, di disciplina delle acque superficiali e di drenaggio profondo. La superficie del corpo di frana interessata da fenomeni più evidenti è pari ad almeno 600.000 mq. La parziale riattivazione del corpo di frana è da correlare con l’erosione al piede dell’accumulo da parte del Torrente Sturla. Tale ipotesi troverebbe conferma nella presenza del Lago di Malanotte, che potrebbe essersi generato grazie allo sbarramento del Torrente dovuto al distacco di una porzione della grossa paleofrana, andando così ad ostruire il letto del corso d’acqua e quindi il normale deflusso delle acque; • La macroarea su cui sorge l’abitato di Bertigaro è soggetta a un’instabilità generale. Si possono riconoscere almeno quattro unità geomorfologiche che presentano segni d’instabilità più o meno accentuati: l’unità dell’abitato di Bertigaro, l’unità di Prorè, l’unità di Prè Fogaia e l’unità di Cugne. (A. De Stefanis, R. Terranova et alii, 1991). Sulle cause innescanti le nuove riattivazioni, certamente l’acqua, sia superficiale che sotterranea, ha giocato un ruolo primario, in quanto l’areale in oggeto è composto da Formazioni a comportamento idrogeologico differente con soglie di permeabilità dovute anche ai contatti di tipo tettonico tra le varie Formazioni rocciose. E’ da ipotizzare, quindi, la presenza di scaturigini al di sotto dei corpi franosi; • La paleofrana in località Pian Ballerino dove sono presenti aree insediate e rete viaria; • La paleofrana su cui sorge l’abitato di Stibiveri è interessata localmente da movimenti gravitativi superficiali di lieve entità; • La paleofrana in località Vallepiana risulta soggetta a una serie di episodi di riattivazione che hanno causato gravi danni alla rete viaria ed alle civili abitazioni; • La paleofrana di Bevena mostra segnali di riattivazione, soprattutto nella sua porzione più a valle, dove risente maggiormente dell’azione erosiva al suo piede da parte di un corso d’acqua; • Il centro abitato di Zolezzi insiste su una vecchia frana che mostra segnali d’instabilità, soprattutto per quanto riguarda la sua porzione a valle (NW), dove risente dell’azione erosiva di un corso d’acqua; • Il nucleo abitativo di Prato Sopralacroce sorge su un’area soggetta a un movimento gravitativo profondo che ne pregiudica la stabilità. A risentirne sono stati soprattutto i manufatti, che mostrano profonde lesioni nella loro struttura. Nel corso degli anni sono stati realizzati numerosi interventi,

[4] Tratto dal Piano di bacino stralcio sul rischio idrogeologico dell’Ambito Regionale di Bacino n. 16, Relazione generale redatta dal Raggruppamento Temporaneo di Imprese ENEL.HYDRO-CGM sulla base, per il sottobacino Entella-Sturla, di precedenti studi propedeutici predisposti dalla Società D’Appolonia e altri.

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associati a una campagna di monitoraggio, atti a bonificare la zona instabile che tuttavia non sono risultati sufficienti per mettere in sicurezza l’intero paese; • L’abitato di Belpiano sorge su una porzione di versante interessato da un antico movimento franoso, classificato come DGPV. La maggiore criticità è rappresentata dal fatto che con il passare del tempo, potrebbero innescarsi delle mobilizzazioni dell’imponente coltre detritica (> 100 metri) su cui giace l’abitato, così come accadde nel 1700, quando poche centinaia di metri più a Sud, un movimento franoso fece scivolare la chiesetta più a valle per una cinquantina di metri.

1.2.6. Caratteri della vegetazione

La vegetazione della Valle Sturla varia a seconda dell'altitudine; i boschi sono prevalentemente costituiti da noccioleti e da castagneti e nelle zone più o meglio esposte anche da vigneti e uliveti; nella zona del passo del Bocco sono presenti inoltre vaste faggete o zone adibite al pascolo dei bovini e caprini, un tempo principale attività degli abitanti della valle.

1.3. Clima

Per evidenziare quali siano le principali caratteristiche climatiche della zona sono state predisposte due tabelle (su dati ARPAL) che indicano i valori mensili medi di temperatura e precipitazione degli ultimi tre anni.

I valori riportati sono quelli registrati dalle stazioni meteorologiche più vicine, più significative quindi per descriverne il clima locale, situate nelle località di:

• Borzone; • Giacopiane Lago.

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Stazione di Borzone.

Anno e mese Temperatura media mensile (°C) Precipitazione cumulata mensile (mm) 2007 01 10,1 1,0 2007 04 15,6 0 2007 05 16,1 53,8 2007 06 18,3 120,0 2007 07 21,1 4,0 2007 08 20,0 133,8 2007 09 16,9 114,6 2007 10 13,6 101,8 2007 11 9,0 314,2 2007 12 6,9 18,4 2008 01 7,1 290,2 2008 02 7,1 95,0 2008 03 8,1 125,6 2008 04 10,9 321,2 2008 05 16,0 89,8 2008 06 19,0 142,8 2008 07 20,8 46,6 2008 08 21,5 10,0 2008 09 17,0 40,2 2008 10 14,6 396,6 2008 11 9,5 519,7 2008 12 6,1 342,4 2009 01 5,8 395,8 2009 02 5,5 314,4 2009 03 8,6 187,2 2009 04 12,7 199,0 2009 05 17,7 15,6 2009 06 18,9 48,0 2009 07 21,4 61,2 2009 08 23,4 11,4 2009 09 19,5 89,6 2009 10 13,7 140,4 2009 11 10,8 458,8 2009 12 6,1 556,8

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Stazione di Giacopiane Lago

Anno e mese Temperatura media mensile (°C) Precipitazione cumulata mensile (mm) 2007 01 5,0 70,8 2007 02 5,2 170,4 2007 03 5,8 62,8 2007 04 12,0 29,6 2007 05 13,1 90,6 2007 06 15,1 101,2 2007 07 18,4 10,6 2007 08 17,2 117,4 2007 09 13,8 144,4 2007 10 10,6 101,6 2007 11 5,7 303,6 2007 12 3,7 32,6 2008 01 4,7 215,2 2008 02 3,5 78,8 2008 03 4,4 135,0 2008 04 7,2 283,8 2008 05 12,6 116,8 2008 06 15,9 177,8 2008 07 17,6 46,4 2008 08 18,5 16,0 2008 09 13,2 64,6 2008 10 11,4 277,4 2008 11 5,9 194,2 2008 12 3,5 222,0 2009 01 2,6 26,8 2009 02 1,9 195,4 2009 03 5,1 191,4 2009 04 9,1 221,0 2009 05 14,9 25,0 2009 06 15,6 53,2 2009 07 18,5 66,6 2009 08 20,4 59,2 2009 09 15,6 84,0 2009 10 10,5 115,0 2009 11 7,5 419,4 2009 12 2,5 358,2

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1.4. Monumenti e luoghi d'interesse

1.4.1. Architetture religiose

Nel territorio le principali o più antiche strutture, sono:

• Il santuario - chiesa parrocchiale di San Bartolomeo e del Crocifisso miracoloso. La chiesa-santuario si trova al centro dell’abitato capoluogo di Borzonasca. Secondo la tradizione il “crocifisso”, conservato nella nicchia dell'altare maggiore, fu portato dall'Oriente a seguito di una crociata; • L’Abbazia parrocchiale di Sant'Andrea di Borzone. Considerato uno dei maggiori monumenti architettonici e religiosi di pregio della valle Sturla, l'abbazia è un antico edificio religioso del XII secolo; • In località Perlezzi è presente un altro monastero costruito in stile gotico-romanico. In precedenza, nel 714, esso fu fondato dai Longobardi e dai monaci di San Colombano di Bobbio, uno dei primi insediamenti in Italia, e nel 1910 fu dichiarato monumento nazionale italiano; • Oratorio dei Santi Giacomo e Filippo nel capoluogo. L'antico oratorio presenta un portale risalente al 1554. Al suo interno è conservato un crocifisso ligneo che, secondo la tradizione locale, giunse dall'Oriente; • Oratorio della Natività della Madonna nel capoluogo. Sul portale è presente l'iscrizione con la data 1460 e un bassorilievo d'ardesia, nella parte sinistra della facciata, che ritrae Dio creatore con angeli; • Chiesa parrocchiale di San Rocco nella frazione di Acero Arpetta. Fu elevata al titolo di parrocchia dal cardinale Stefano Durazzo nel 1654 distaccandola da Belpiano; • Chiesa parrocchiale dei Santi Vincenzo e Anastasio nella frazione di Caregli. La parrocchia fu costituita nel XV secolo, probabilmente matrice della parrocchia di Borzonasca, e anch'essa fu dipendente dall'abbazia di San Colombano di Bobbio; • Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta nella frazione di Temossi. Fondata dai monaci di San Colombano di Bobbio, la parrocchia fu costituita nel XIII secolo e assoggettata alle dipendenze della comunità parrocchiale di Borzone. Fu nominata prevostura il 29 agosto del 1882.

1.4.2. Reperti archeologici

Nelle vicinanze del borgo storico di Borzone, in località Rocche di Borzone, si può ammirare un'antica scultura rupestre conosciuta come: il “volto megalitico” di Borzone.

Scoperto durante un sopralluogo del Comune per la costruzione della strada carrozzabile nel 1965, con i suoi 7 metri d'altezza, è considerato la scultura rupestre più grande d'Italia e d'Europa.

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Alcuni lo hanno paragonato al volto di Gesù.

L'eccezionale ritrovamento, ripreso e documentato da alcuni quotidiani locali tra i quali il Corriere Mercantile (l'articolo uscì l’1 febbraio dello stesso anno), attirò l'attenzione di studiosi in materia e sulla provenienza della scultura furono azzardate alcune ipotesi. Secondo alcuni studi, potrebbe essere stata scolpita per volere dei monaci Benedettini della vicina abbazia di Sant'Andrea in seguito a un voto per la conversione al Cristianesimo degli abitanti della valle. Una leggenda locale afferma, infatti, che una volta l’anno quest'ultimi si recassero davanti alla scultura per venerarla.

2. Infrastrutture e trasporti

2.1. Strade

Borzonasca è situata lungo la Strada Provinciale 586 della Val d'Aveto che collega Carasco con Rezzoaglio. Il comune non è raggiungibile direttamente tramite autostrada e pertanto i caselli autostradali di Lavagna e Chiavari, sull'Autostrada A12 che percorre la costa ligure tra Genova e La Spezia, sono le uscite più vicine per raggiungere la zona.

Per le comunicazioni da e verso l’entroterra, dalla frazione di Borgonovo Ligure (Mezzanego) svoltando in direzione Parma si raggiunge la frazione di Montemoggio, il passo del Bocco e il passo del Ghiffi. Dal passo del Bocco si può poi raggiungere la val di Vara e la val di Taro.

La rete viaria principale è rappresentata, quindi, dalle strade provinciali rispettivamente denominate:

• SP 586, fondovalle (statale fino al 1/10/2001); • SP 26 BIS; • SP 27; • SP 49.

Nella tabella che segue ne sono descritte le principali caratteristiche.

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2.1.1. Strade provinciali

PROVENIENZA PROGRESSIVE MANUTENZIONE KM FRAZIONI LIMITI DI NOME CHILOMETRICHE NEI PROVINCIALE TOTALI DIRAMAZIONI TRANSITO COMUNI RESPONSABILE PASSI Da Provincia di km 22+174 ÷ 28+480 Piacenza ZONA LEVANTE Comune S. Stefano d'Aveto; Passo della Forcella Geom. Giovanni km 28+480 ÷ 41+695 SALVO Comune Rezzoaglio; Bertigaro 335 7475616 SP 586 di VAL km 41+695 ÷ 45,144 D'AVETO 60+365 Comune Campori Collaboratori: Geom. Borzonasca; Gino DELUCCHI km 60+365 ÷ 64+630 Borzonasca 335 7475704 Comune Mezzanego; km 64+630 ÷ 67+760 SP49 Sopralacroce Geom. Gianni PAPI Comune Carasco 335 1236107 Verso Mezzanego km 0+000 ÷ 2+846, Da Mezzanego ZONA LEVANTE km 3+171 ÷ 8+117, (Borgonovo)

km 10+640 ÷ Geom. Giovanni 11+720, km 12+000 Montemoggio SALVO ÷ 15+400 Comune 335 7475616 Mezzanego; km Passo del Bocco SP 26 bis di 18,363 2+846 ÷ 3+171, km VALMOGLIANA Collaboratori: Geom. 8+117 ÷ 10+640, SP27 Cassego Gino DELUCCHI km 11+720 ÷ 335 7475704 12+000, km Giaiette

15+400 ÷ 18+363 Geom. Gianni PAPI Comune Borzonasca Verso Provincia di 335 1236107 Parma Da SP26bis ZONA LEVANTE

Passo del Bocco Geom. Giovanni SALVO km 0+000 ÷ 0+560 Verso Provincia di 335 7475616 Comune Mezzanego; La Spezia – SP 27 di CASSEGO 3,102 km 0+560 ÷ 3+102 Cassego (varese Collaboratori: Geom. Comune Borzonasca Ligure) Gino DELUCCHI

335 7475704

Geom. Gianni PAPI 335 1236107 Da Borzonasca

SCC6 Abbazia di Borzone ZONA LEVANTE Perlezzi Geom. Giovanni Prato SALVO km 0+000 ÷ 335 7475616 autotreni 14+260, km SP 49 di Zanoni autoarticolati 17,052 16+829 ÷ 17+052 SOPRALACROCE Collaboratori: Geom. autosnodati Comune Borzonasca Vallepiana Gino DELUCCHI (0+000/12+855)

335 7475704 Belvedere Geom. Gianni PAPI P.sso dei Ghiffi 335 1236107

Verso Provincia di Parma (Passo del Bocco)

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2.1.2. Strade comunali convenzionate

Strade di proprietà comunale che dipartono dalle strade provinciali e che collegano alcune frazioni. Su queste strade,attraverso la stipula di una convenzione, la Provincia effettua la sola manutenzione ordinaria stagionale: taglio erba estivo, sgombero neve e spargimento sale.

Il resto delle opere di manutenzione ordinaria e straordinaria è in capo al Comune.

PROVENIENZA PROGRESSIVE MANUTENZIONE KM FRAZIONI LIMITI DI NOME CHILOMETRICHE NEI PROVINCIALE TOTALI DIRAMAZIONI TRANSITO COMUNI RESPONSABILE PASSI SP49 ZONA LEVANTE

Borzone Geom. Giovanni SALVO 335 7475616

SCC 6 ABBAZIA km 0+000 ÷ 3+150 3,150 Collaboratori: Geom. DI BORZONE Comune Borzonasca Gino DELUCCHI 335 7475704

Geom. Gianni PAPI 335 1236107 SP586 ZONA LEVANTE

Belpiano Geom. Giovanni SALVO 335 7475616 Acero SCC 24 km 0+000 ÷ 16+400 16,400 Collaboratori: Geom. BELPIANO Comune Borzonasca SP586 Gino DELUCCHI 335 7475704

Geom. Gianni PAPI 335 1236107 SP586 ZONA LEVANTE

Temossi Geom. Giovanni SALVO 335 7475616 SP586 (Passo della SCC 56 km 0+000 ÷ 8+200 2,860 Forcella) Collaboratori: Geom. TEMOSSI Comune Borzonasca Gino DELUCCHI 335 7475704

Geom. Gianni PAPI 335 1236107

L’intera viabilità e le eventuali relative criticità sono riportate nella CARTA DELLE AREE D’EMERGENZA.

2.2. Ferrovie

La stazione di Chiavari è la fermata ferroviaria più vicina sulla linea Pisa-La Spezia-Genova nel tratto locale compreso tra Genova e La Spezia.

Adiacente alla stazione è presente lo scalo autobus del trasporto pubblico Azienda Trasporti Provinciali S.p.a. dove regolarmente partono corse dirette a Borzonasca.

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2.3. Come raggiungere la zona

Da Genova:

• autostrada A12 o SP1 Aurelia fino a Chiavari o Lavagna, SP225 fino a Carasco, SP586 fino a Borzonasca; • SS45 per Piacenza fino a , SP225 fino a Carasco, SP586 come sopra; • SS45 per Piacenza fino a Bargagli, SP225 fino a Certenoli e SP42 per il Passo di Romaggi, SP586 come sopra;

Da Chiavari:

• SP225 fino a Carasco, SP586 come sopra;

Da La Spezia:

• autostrada A15 in direzione Genova; A12 o SP1 Aurelia fino a Chiavari o Lavagna, SP225 fino a Carasco, SP586 come sopra; • autostrada A15 in direzione Genova; A12 o SP1 Aurelia fino a Brugnato, SP566 fino a San Pietro Vara, SP523 fino a Varese Ligure, SP49 fino a Borzonasca;

Da Parma:

• Autostrada A1 fino a Parma ovest; A15 Parma - La Spezia fino a Borgotaro, direzione Bedonia, SP308R, SP523R, SP523 fino a Borgo Val di Taro, SP523R, SP3 fino a Santa Maria del Taro, SP3 fino a confine provinciale, SP49 fino a Borzonasca.

Da Piacenza: • SS45 fino a Bobbio, SP586 per Borzonasca; • SS45 fino a Ottone, direzione Orezzoli, Valico del Pescino, SP72 per Rezzoaglio, SP586 per Borzonasca;

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3. Geografia antropica

3.1. Frazioni e località

La popolazione residente nel Comune di Borzonasca è distribuita in frazioni o località descritte di seguito in ordine alfabetico.

COORDINATE GPS – GNSS – sistema di riferimento N LOCALITÀ WGS84 Gauss-Boaga 1 ACERO 44°26'49.71"N - 9°19'51.63"E 1526365; 4921583 2 BELPIANO 44°26'6.55"N - 9°21'29.59"E 1528532; 4920304 3 BELVEDERE 44°26'47.30"N - 9°26'14.97"E 1534886; 4921540 4 BERTIGARO 44°27'55.89"N - 9°21'56.01"E 1529109; 4923671 5 BEVENA 44°27'34.10"N - 9°25'29.96"E 1533843; 4922715 6 BORZONASCA 44°25'19.96"N - 9°23'12.90"E 1530837; 4918859 7 BORZONE 44°25'24.67"N - 9°24'36.70"E 1532682; 4919015 8 BRIZZOLARA 44°26'18.30"N - 9°21'58.89"E 1529202; 4920643 9 CAMPORI 44°27'15.15"N - 9°21'50.57"E 1528948; 4922445 10 CAREGLI 44°25'52.88"N - 9°23'18.46"E 1530944; 4919873 11 CAROSO 44°26'15.51"N - 9°23'49.74"E 1531623; 4920594 12 CASTAGNELLO 44°25'29.40"N - 9°25'8.66"E 1533316; 4919204 13 GAZZOLO 44°26'46.06"N - 9°22'31.55"E 1529897; 4921498 14 GIAIETTE 44°24'58.56"N - 9°27'20.23"E 1536302; 4918230 15 LEVAGGI 44°24'49.94"N - 9°22'51.51"E 1530347; 4917980 16 MONTEMOGGIO 44°24'50.60"N - 9°24'29.28"E 1532508; 4917985 17 MONTEMOZZO 44°27'25.72"N - 9°22'35.76"E 1529985; 4922749 18 PERLEZZI 44°26'37.25"N - 9°25'13.78"E 1533536; 4921340 19 PRATO SOPRALACROCE 44°26'57.85"N - 9°25'23.68"E 1533747; 4921942 20 RECROSO 44°25'30.05"N - 9°21'44.11"E 1528868; 4919165 21 REIZASCA 44°27'34.19"N - 9°20'57.54"E 1527808; 4923010 22 STIBIVERI 44°27'49.98"N - 9°21'22.17"E 1528373; 4923495 23 TEMOSSI 44°27'22.46"N - 9°22'18.62"E 1529571; 4922618 24 VALLEPIANA 44°26'40.33"N - 9°25'59.52"E 1534437; 4921382 25 ZANONI 44°26'55.95"N - 9°25'48.43"E 1534159; 4921811 26 ZOLEZZI 44°26'7.00"N - 9°25'3.81"E 1533308; 4920321

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3.2. Economia

L'attività economica del comune si basa sull'agricoltura e sul turismo

3.3. Ricettività

Posti letto al Tipo Nome Località Telefono Note 31/12/2009 LA TAVERNA via Vallepiana, Affittacamere 0185 342567 8 DEL NONNO 34-A 0185 340283 REPETTO Affittacamere Via Tigliolo, 7/A 0185 340283 6 GIOVANNI 0185 340283 LUZZY GUEST- Affittacamere Via Asenino, 4-8 0185 340484 8 HOUSE Loc. Affittacamere CA' DA BUTTE 0185/336302 11 Montemoggio, 24 Affittacamere CASE GAZZOLO Loc. Gazzolo, 28 0185 341063 7 Affittacamere CA' DE ROCCU Loc. Levaggi, 25 0185/340739 4 0185/380164 Loc. Belpiano Affittacamere CA' DU NONNU 0185/351624 10 Cuneo, 27 0185/351624 Affittacamere LA QUIETE Via Prandina, 4 347 8293744 5 0185 1835737 Piazzole Loc. Casali di Agriturismo Il Mulino 0185 1835774 14 campeggio Stiviberi 3 0185 1835774 3 Loc.Malga Agriturismo Malga Perlezzi 0185 342677 12 Perlezzi 0185 341024 Agriturismo Bocca Moà Bocca Moà, 1 0185 341024 6 0185 341024 Loc. Prato di 0185 301113 Agriturismo Casa del Bosco 12 Caregli 0185 301113 Loc. Prato di Agriturismo Da Ö Mattê 0185 340350 4 Caregli Bed and Loc. Zanoni Alto, SHANTI HOUSE 0185 342671 6 Breakfast 2 - Sopralacroce Bed and LUZZY GUEST- Loc. Asenino 0185 340484 4 Breakfast HOUSE Alto, 5 SANTUARIO Casa per ferie Via Provinciale 0185 342022 20 SACRO CUORE 0185 341005 Lago di Hotel U RUSTEGU 0185 341060 17 Malanotte, 26 0185 341060 CENTRO 0185 340262 TURISTICO Loc. Costigliolo, Ostello 0185 340366 47 SPORTIVO 29 0185 340366 BELPIANO A 1500 m di Rifugio MONTE AIONA Loc. Pratomollo 0185 340103 35 quota

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3.4. Amministrazione

3.4.1. Giunta Comunale

Nome Funzione Deleghe Giuseppino Maschio Sindaco Bilancio, Servizi Sociali e Personale. dal 07/06/2009 Rappresentante presso la Comunità Montana Valli Aveto, Graveglia, Sturla.

Rappresentante presso l'Ente Parco Regionale dell'Aveto.

Insieme al Consigliere Angelo Ferretti e alla Sig.ra Marisabel Cafferata, rappresenta la maggioranza presso il Consorzio Bacino Imbrifero Montano dell'Entella. Franco Signaiogo Vicesindaco Servizio di Nettezza Urbana, Viabilità e Trasporti. Marina Bò Assessore Urbanistica, Eilizia Pubblica e Privata, Sviluppo, Arredo Urbano, Fonti Energetiche Rinnovabili e Illuminazione Pubblica. Rita Deschmann Assessore Cultura, Turismo, Scuola, Parchi e Giardini, Manifestazioni.

3.4.2. Consiglio Comunale

Nome Funzione Deleghe Stefano Botto Consigliere Sport, Tempo Libero e Servizi Cimiteriali.

Rappresentante presso la Comunità Montana Valli Aveto, Graveglia, Sturla. Stefano Chiesa Consigliere Servizo Acquedotti e Fognature Giampaolo Costa Consigliere Agricoltura e Foreste Angelo Ferretti Consigliere Insieme al Sindaco e alla Sig.ra Marisabel Cafferata è rappresentante della maggioranza presso il Consorzio Bacino Imbrifero Montano dell'Entella Sabrina Lugo Consigliere Commercio Andrea Cademartori Consigliere Luca Biggio Consigliere Maria Grazia Sbarboro Consigliere Paolo Chiesa Consigliere

3.4.3. Incarichi esterni

Nome Funzione Deleghe Gian Marco Crovo Assessore esterno Lavori Pubblici

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3.4.4. Uffici

Centralino del comune: 0185.340003 – 0185.340205 Fax: 0185.340489

Posta elettronica: [email protected]

Posta elettronica certificata: [email protected]

Area Responsabile Telefono Email Coadiutore Ufficio 0185340003 [email protected] Anagrafe 0185340205

FAX 0185340489 Ufficio 0185340003 [email protected] Ragioneria 0185340205

FAX 0185340489 Ufficio Tecnico 0185340003 [email protected] 0185340205

FAX 0185340489 Assistente 0185340003 [email protected] Sociale 0185340205

FAX 0185340489 Vigile Urbano 0185340003 [email protected] e Messo 0185340205 Comunale FAX 0185340489

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3.5. Dati di sintesi

Regione:

Liguria Provincia:

Genova Coordinate (WGS84): 44°25'19.67"N - 9°23'13.43"E Coordinate (Gauss-Boaga): 1530820; 4918857 Altitudine Capoluogo: 167 m s.l.m. Superficie: 80 km² Abitanti: 2.221 al 30/11/2010 (fonte: Comune) Densità: 28 abitanti per km² Frazioni: Vedi elenco Comuni contigui, a partire da sud in Ne, Mezzanego, San Colombano senso orario: Certenoli, Rezzoaglio, Santo Stefano d’Aveto, Tornolo (PR), Varese Ligure (SP) Codice Avviamento Postale: 16041 Prefisso telefonico: 0185 Codice ISTAT: 010005 Codice catasto: B067 Classificazione sismica: Zona 3 sottozona 3A (DGR 1308/2008) Classificazione climatica: Zona D, 2018 Gradi Giorno (GG) Nome abitanti: Borzonaschini Santo patrono: San Bartolomeo Giorno festivo: 24 agosto Nuclei familiari (capo famiglia) 1151 al 30/11/2010 (fonte: Comune) Incidenza della popolazione anziana 30,57% (>65 anni) Convivenze 1 residenza (11 persone tra anziani e personale) in località Campori n.18

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3.6. Dati demografici (fonte: Comune 30/11/2010)

Numero Nuclei Abitati Residenti < 65 anni > 65 anni Disabili 1 ACERO 36 20 16 2 BELPIANO 68 49 19 1 3 BELVEDERE 35 18 17 2 4 BERTIGARO 68 43 25 5 BEVENA 48 33 15 6 BORZONASCA 853 641 212 8 7 BORZONE 87 57 30 2 8 BRIZZOLARA 123 90 33 2 9 CAMPORI 64 44 20 10 CAREGLI 81 49 32 11 CAROSO 30 21 9 12 CASTAGNELLO 6 2 4 13 GAZZOLO 7 4 3 14 GIAIETTE 30 16 14 15 LEVAGGI 150 103 47 16 MONTEMOGGIO 58 39 19 1 17 MONTEMOZZO 23 16 7 18 PERLEZZI 109 72 37 1 19 PRATO SOPRALACROCE 55 31 24 16 20 RECROSO 25 17 8 21 REIZASCA 16 10 6 22 STIBIVERI 16 11 5 23 TEMOSSI 130 97 33 1 24 VALLEPIANA 35 19 16 25 ZANONI 56 33 23 26 ZOLEZZI 12 7 5 totali 2221 1542 679 34

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4. Parte operativa

4.1. Gli scenari

Gli scenari di danno sono stati definiti dall’Università di Genova su incarico della Regione Liguria, in base alla classificazione sismica vigente. Essi individuano le conseguenze derivanti dal maggior evento sismico statisticamente probabile, indicato con la lettera “C”, in termini di danno atteso alla popolazione residente e all’edificato, calcolato sui dati demografici e di vulnerabilità degli edifici che risalgono al censimento ISTAT 1991.

La “metodologia per l’elaborazione degli scenari di danno” è contenuta nel documento approvato dalla DGR 1259/2007, alla quale si rinvia. I documenti descrittivi dei criteri e degli scenari sono parte integrante e sono allegati al presente Piano speditivo.

I dati, raccolti per centro abitato e per sezione censuaria, indicano i possibili collassi strutturali, il numero degli edifici inagibili, i senzatetto e i periti/feriti gravi. Gli elementi presi a riferimento sono quelli dello scenario “C” per “sezioni censuarie” cui sono stati abbinati i nomi dei centri abitati e delle frazioni e la popolazione aggiornata al 30/11/2010.

Il parametro correttivo di attualizzazione è rappresentato dalla variazione percentuale della popolazione tra il 1991 e il 2010.

Tale parametro calcolato percentualmente in ogni sezione censuaria, cui è stato associato il nome della corrispondente frazione o del nucleo abitato, è stato assunto anche nelle sezioni censuarie delle quali il valore della popolazione del 2010 non è stato fornito.

Per eseguire il raffronto con il dato di popolazione del 2010, fornito per località, i valori di popolazione del 1991 di alcune sezioni censuarie sono stati accorpati alle località vicine.

Tale parametro è stato poi applicato alle quantità riferite agli elementi significativi dello scenario di partenza elaborato dall’Università.

La stima aggiornata riguarda, quindi, sia il numero di periti/feriti gravi sia quello dei senzatetto che era necessario stabilire per poter conoscere il fabbisogno complesso di ospitalità e conseguentemente disporre e dimensionare le Aree di Accoglienza o Ricovero.

Il numero di edifici collassati e degli edifici inagibili non è invece stato variato e risulta quindi quello dello scenario iniziale.

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I decimali di calcolo delle stime riguardanti le “persone” sono sempre stati cautelativamente arrotondati per eccesso all’intero.

Per calcolare il fabbisogno d’ospitalità e attribuire, pertanto, alle Aree d’Accoglienza il corretto e sostenibile numero di popolazione e quindi di senzatetto e relativo numero di tende, le frazioni sono state “aggregate” in base alla posizione territoriale e alle caratteristiche e presenza delle strade, considerandone le relative vulnerabilità.

Tali settori denominati aggregati sono quattro e, in base alla propria posizione geografica nel Comune, sono stati rispettivamente definiti: centro, nord- ovest, nord-est, e sud-est.

A ciascun aggregato, dei quattro complessivi, corrisponde un’area d’accoglienza di riferimento principale o satellite, intendendo con quest’ultima definizione una tendopoli non dotata di cucina da campo.

La situazione e il relativo scenario di danno atteso, in caso di evento sismico “C”, si potrebbe presentare come sintetizzato nelle seguenti tabelle:

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4.1.1. Aggregato centro

Frazione Sezione censuaria censuaria Sezione Popolazione Censimento ISTAT 1991 al Residenti 30/11/2010 (fonte Comune) Variazione % totali Edifici Collassi Inagibili Periti feriti gravi 1991) (valori Periti feriti gravi attuali (valori Senzatetto 1991) attuali Senzatetto Persone da ospitare Tende occorrenti BORZONASCA (+ popolazione sezioni 12, 31, 1 32) 855 853 99,77% 145 35 105 48 48 448 447 Con Con 12 ------sezione 1 sezione 1 99,77% 9 3 7 4 4 29 29 Con Con 31 ------sezione 1 sezione 1 99,77% 56 8 31 5 5 57 57 Con Con 32 ------sezione 1 sezione 1 99,77% 7 1 5 1 1 5 5 BELPIANO (+ popolazione 3 sezione 37) 30 68 226,67% 7 1 4 1 3 9 21 Con Con 37 ------sezione 3 sezione 3 226,67% 8 2 5 1 3 7 16 BRIZZOLARA (+ popolazione 7 sezione 42) 139 123 88,49% 55 15 41 9 8 68 61 Con Con 42 ------sezione 7 sezione 7 88,49% 17 4 12 3 3 19 17 9 LEVAGGI 30 150 500,00% 13 3 9 3 15 17 85 CAREGLI (+ popolazione 11 sezioni 34, 35) 90 81 90,00% 31 10 24 4 4 21 19 Con Con sezione sezione 34 ------11 11 90,00% 28 10 33 3 3 28 26 Con Con sezione sezione 35 ------11 11 90,00% 11 4 7 2 2 10 9 RECROSO (+ popolazione 14 sezione 14) 44 25 56,82% 10 2 6 2 2 19 11 Con Con sezione sezione 33 ------14 14 56,82% 10 2 7 1 1 5 3 15 BORZONE 66 87 131,82% 28 11 24 8 11 48 64 CASTAGNELLO (+ popolazione 16 sezione 36) 32 6 18,75% 9 4 8 3 1 13 3 Con Con sezione sezione 36 ------16 16 18,75% 11 4 10 2 1 12 3 Totale dell’aggregato centro 1286 1393 108,32% 455 119 338 100 115 815 876 876 146 Popolazione che è possibile ospitare nell’area principale di Campo Sportivo, sulla base delle tende che è possibile collocare. 390 65 Popolazione che è possibile ospitare nell’area satellite di Scuole, sulla base delle tende collocabili con l’aggiunta di 400 mq coperti nel palazzetto + spazi esterni + teatro/cinema. 60 10 Popolazione che è possibile ospitare nell’area principale di Filanda, sulla base delle tende che è possibile collocare. 246 41 Popolazione che è possibile ospitare nell’area satellite di Pianazzo, sulla base delle tende che è possibile collocare. 180 30

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4.1.2. Aggregato nord-ovest

)

Frazione valori 1991 Sezione censuaria censuaria Sezione Popolazione Censimento ISTAT 1991 al Residenti 30/11/2010 (fonte Comune) Variazione % totali Edifici Collassi Inagibili Periti feriti gravi ( Periti feriti gravi attuali (valori Senzatetto 1991) attuali Senzatetto Persone da ospitare Tende occorrenti

4 STIBIVERI 10 16 160,00% 12 5 11 2 4 8 13 5 TEMOSSI 31 130 419,35% 32 9 24 3 13 21 89 BERTIGARO (+ popolazione 6 sezioni 41, 43, 44) 88 68 77,27% 40 9 28 5 4 34 27 Con Con 41 ------sezione 6 sezione 6 77,27% 2 1 0 0 0 0 0 Con Con 43 ------sezione 6 sezione 6 77,27% 23 4 14 3 3 17 14 Con Con 44 ------sezione 6 sezione 6 77,27% 0 0 0 0 0 0 0 ACERO (+ popolazione 18 sezioni 38, 39) 87 36 41,38% 25 4 13 2 1 16 7 Con Con sezione 18 sezione 38 ------18 41,38% 30 3 14 2 1 18 8 Con Con sezione 18 sezione 39 ------18 41,38% 15 2 9 1 1 7 3 19 REIZASCA 7 16 228,57% 7 2 6 1 3 5 12 CAMPORI (+ popolazione 20 sezione 40) 45 64 142,22% 21 6 17 3 5 20 29 Con Con sezione 20 sezione 40 ------20 142,22% 12 2 7 1 2 10 15 21 MONTEMOZZO 23 23 100,00% 19 6 16 3 3 17 17 GAZZOLO (+ popolazione 22 sezioni 45, 46, 53) 59 7 11,86% 14 4 10 2 1 7 1 Con Con sezione 22 sezione 45 ------22 11,86% 47 11 34 3 1 26 4 Con Con sezione 22 sezione 46 ------22 11,86% 2 1 0 0 0 0 0 Con Con sezione 22 sezione 53 ------22 11,86% 0 0 0 0 0 0 0 Totale dell’aggregato nord- ovest 350 360 102,86% 301 69 203 31 42 206 239 239 40[5] Popolazione che è possibile ospitare nell’area principale di Casali, sulla base delle tende che è possibile collocare.

NB: è presente NELLO STESSO CONTESTO E NELLE IMMEDIATE VICINANZE UNA STRUTTURA RICETTIVA PRIVATA CON CIRCA 50 POSTI LETTO. 239 40[6]

[5] Valore arrotondato per eccesso all’intero. [6] Valore arrotondato per eccesso all’intero.

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4.1.3. Aggregato nord-est

)

Frazione valori 1991 Sezione censuaria censuaria Sezione Popolazione Censimento ISTAT 1991 al Residenti 30/11/2010 (fonte Comune) Variazione % totali Edifici Collassi Inagibili Periti feriti gravi ( Periti feriti gravi attuali (valori Senzatetto 1991) attuali Senzatetto Persone da ospitare Tende occorrenti PRATO 8 SOPRALACROCE 51 55 107,84% 51 27 48 8 9 40 44 13 CAROSO 33 30 90,91% 27 10 23 5 5 24 22 BEVENA (+ popolazione 23 sezione 49) 49 48 97,96% 24 14 23 6 6 26 26 Con Con sezione sezione 49 ------23 23 97,96% 16 8 14 2 2 0 0 PERLEZZI (+ popolazione 24 sezione 48) 103 109 105,83% 61 23 50 8 9 53 57 Con Con sezione sezione 48 ------24 24 105,83% 23 12 19 5 6 24 26 25 ZANONI 57 56 98,25% 59 30 54 9 9 44 44 BELVEDERE (+ popolazione 26 sezione 47) 38 35 92,11% 29 11 24 3 3 16 15 Con Con sezione sezione 47 ------26 26 92,11% 15 6 13 2 2 7 7 27 VALLEPIANA 35 35 100,00% 37 20 34 6 6 27 27 28 ZOLEZZI 15 12 80,00% 11 6 11 3 3 12 10 Totali dell’aggregato nord-est 381 380 99,74% 353 167 313 57 60 273 278 278 47[7] Popolazione che è possibile ospitare nell’area satellite di Perlezzi, sulla base delle tende che è possibile collocare.

NB: la cucina e gli altri servizi di riferimento sono quelli del Campo Principale posto al Campo Sportivo del Capoluogo. 278 47[8]

[7] Valore arrotondato per eccesso all’intero. [8] Valore arrotondato per eccesso all’intero.

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4.1.4. Aggregato sud-est

)

Frazione valori 1991 Sezione censuaria censuaria Sezione Popolazione Censimento ISTAT 1991 al Residenti 30/11/2010 (fonte Comune) Variazione % totali Edifici Collassi Inagibili Periti feriti gravi ( Periti feriti gravi attuali (valori Senzatetto 1991) attuali Senzatetto Persone da ospitare Tende occorrenti MONTEMOGGIO (+ popolazione 2 sezioni 29, 30) 97 58 59,79% 15 4 11 3 2 14 9 Con Con sezione sezione 29 ------2 2 59,79% 11 2 7 2 2 16 10 Con Con sezione sezione 30 ------2 2 59,79% 54 12 36 4 3 32 20 GIAIETTE (+ popolazione 50 sezioni 51, 52) 28 30 107,14% 40 7 25 2 3 11 12 Con Con sezione sezione 51 ------50 50 107,14% 24 3 11 1 2 8 9 Con Con sezione sezione 52 ------50 50 107,14% 0 0 0 0 0 0 0 Totali dell’aggregato sud-est 125 88 70,40% 144 28 90 12 12 81 60 60 10 Popolazione che è possibile ospitare nell’area satellite di Montemoggio, sulla base delle tende che è possibile collocare. NB: la cucina e gli altri servizi di riferimento sono quelli del Campo Principale posto al Campo Sportivo del Capoluogo.

NELLE VICINANZE È PRESENTE L’EDIFICIO DEL SEMINARIO DIOCESANO DI CHIAVARI. NON CONOSCENDONE LA RESISTENZA SISMICA, NON È STATO NÉ VERIFICATO NÉ RIPORTATO IL NUMERO DI POTENZIALI POSTI LETTO UTILIZZABILI. 60 10

4.1.5. Sintesi della situazione nel Comune

) fonte Comune Popolazione Censimento ISTAT 1991 al Residenti 30/11/2010 ( Variazione media (% rispetto al 1991) totali Edifici Collassi Inagibili Periti feriti gravi 1991) (valori Periti feriti gravi attuali (valori Senzatetto 1991) attuali Senzatetto Persone da ospitare Tende occorrenti

Totali dei quattro aggregati 2142 2221 103,69% 1253 383 944 200 229 1375 1453 1453 xx[9]

[9] Il totale rappresenta il fabbisogno reale, dato dalla somma delle occorrenze nei quattro campi.

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4.2. Gli organismi operativi

Per tutto ciò che riguarda l’attività in emergenza, in particolare le azioni in capo al Comune e al Sindaco, il Modello d’Intervento da attuare in caso d’emergenza e le relative convocazioni del personale incaricato di specifiche funzioni, si rinvia al Piano Comunale d’Emergenza vigente o in corso di redazione e aggiornamento.

Per rappresentare in ogni caso i livelli e le strutture di gestione e coordinamento attivi durante l’emergenza, si riassume di seguito la catena di comando operativa costituita da: • C.O.C – centro operativo comunale, da individuare a cura del Comune • C.C.S. – centro coordinamento soccorsi, presso la Prefettura di Genova • C.O.M. – centro operativo misto, filiazione territoriale del CCS, che sovraintende ad una porzione del “cratere sismico” normalmente costituita da più Comuni.

4.2.1. C.O.C. CENTRO OPERATIVO COMUNALE – per evento sismico

Convocato e presieduto dal Sindaco assicura il coordinamento del soccorso locale e l’assistenza alla popolazione. L’ubicazione è individuata in struttura antisismica, in zona non soggetta ad altri rischi, di facile accesso pedonale e carrabile, dotata di un piazzale attiguo che abbia dimensioni sufficienti ad accogliere mezzi e quant’altro occorra in stato di emergenza.

La sede del COC indicata nel PEC (PCPC) è il Municipio o in alternativa la sede del Parco Naturale Regionale dell’Aveto sita in via Marrè, 75A. In considerazione del fatto che non è nota l’efficienza antisismica del municipio, della sede del parco, della scuola e delle altre strutture pubbliche, se ne rimanda l’individuazione alla reale situazione d’emergenza che si dovesse verificare in caso d’evento sismico significativo, in attesa dell’adeguamento antisismico in corso di realizzazione dell’immobile comunale sito in via Roma che sarà adibito a magazzino e ambulatorio ASL.

La composizione del COC, presieduto dal SINDACO, non è indicata nel PEC (PCPC Borzonasca) e deve essere quindi individuata dettagliatamente con nomi e recapiti telefonici delle persone incaricate (amministratori o dipendenti).

Responsabile (ReC, ROC, ROL) Descrizione Descrizione Descrizione (nominativo) Funzione Funzione Funzione Augustus Augustus Augustus

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4.3. Strutture e edifici strategici

4.3.1. Municipio.

Edificio: Palazzo Comunale. Località: Capoluogo. Indirizzo: Piazza Severino, 1 – CAP 16041.

Posizione: al centro dell’abitato capoluogo, nei pressi della chiesa di San Bartolomeo e del Crocifisso miracoloso tra la SP586 e la copertura sul torrente Sturla adibita a parcheggio.

Coordinate: Gauss Boaga 1530820; 4918857 Coordinate: WGS84 44°25'19.80"N - 9°23'12.67"E

Caratteristiche strutturali: edificio in muratura non verificato dal punto di vista antisismico.

Telefono: 0185.340205 – 0185.340003 Fax: 0185.340489

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Ufficio tecnico telefono: 0185.340205 – 0185.340003 -

Ufficio tecnico e-mail: [email protected]

Frequenza radio: il Comune non ha una rete radio locale.

Locali utili: ufficio tecnico situato al primo piano dell’edificio (documentazione e Sistema Informativo del Piano Comunale di Protezione Civile di Borzonasca – PCPC);

sala del Consiglio Comunale al secondo piano dell’edificio con dimensioni ______m e altezza interna di _____ m; non dispone di magazzino attiguo, il magazzino dista ______m e ha una superficie di circa ______mq con altezza interna di _____ m; parcheggio nelle vicinanze di discrete dimensioni.

Scheda aggiornata al: 25/11/2010

Si ribadisce che la sede del COC indicata nel PEC (PCPC) del Comune è il Municipio o in alternativa: la sede del Parco Naturale Regionale dell’Aveto sita in via Marrè, 75A.

È in corso di realizzazione, però, l’adeguamento antisismico di un edificio di proprietà pubblica costituito da due piani situato in Via Roma che sarà destinato rispettivamente a magazzino comunale il piano terreno e a poliambulatorio ASL il primo piano. A questo edificio si potrà fare riferimento per ospitare il COC. Sarà cura del Comune aggiornare il presente documento inserendo la relativa scheda descrittiva della sede e provvedere alle relative dotazioni documentali e di attrezzature necessarie al funzionamento.

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4.3.2. Plesso scolastico.

Edificio: Scuola Elementare e Media inferiore. Località: Capoluogo. Indirizzo: Via Pian della Ca' – CAP 16041. Posizione: situata nel Capoluogo, alle spalle della sede comunale che dista circa 300 m sul versante destro orografico del torrente Sturla.

Coordinate: Gauss Boaga 1530720; 4918824 Coordinate: WGS84 44°25'18.95"N - 9°23'8.36"E

Caratteristiche strutturali: edificio in muratura non verificato dal punto di vista antisismico.

Telefono/fax: 0185.340035. Locali utili: palestra e stanze al piano terra in adiacenza all’ingresso principale; disponibilità di parcheggio prospiciente di modeste dimensioni.

Scheda aggiornata al: 25/11/2010

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4.3.3. Scuola dell’infanzia.

Edificio: Scuola dell’Infanzia. Località: Capoluogo. Indirizzo: Via Vittorio Veneto – CAP 16041. Posizione: situato nell’abitato Capoluogo, lungo la SP586 a circa 200 m dalla sede comunale in direzione nord (Passo della Forcella - Rezzoaglio).

Coordinate: Gauss Boaga 1530825; 4918925 Coordinate: WGS84 44°25'23.35"N - 9°23'10.92"E

Caratteristiche strutturali: edificio in muratura non verificato dal punto di vista antisismico.

Telefono: 0185.340033. Locali utili:

Scheda aggiornata al: 25/11/2010

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4.3.4. Cinema - Teatro.

Edificio: struttura polifunzionale. Località: Capoluogo. Indirizzo: Via Roma. Posizione: situato nell’abitato Capoluogo sul versante destro orografico del torrente Sturla, alle spalle del municipio che dista circa 400 m.

Coordinate: Gauss Boaga 1530917; 4918522 Coordinate: WGS84 44°25'9.00"N - 9°23'16.68"E

Caratteristiche strutturali: edificio in muratura non verificato dal punto di vista antisismico.

Telefono: Fax:

Locali utili: riscaldato, superficie utile di mq _____ su un unico piano, presenza di corrente elettrica, acqua e servizi igienici; raggiungibile da autoveicoli e con modesti parcheggi nelle vicinanze.

Scheda aggiornata al: 25/11/2010

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4.3.5. Palestra.

Edificio: struttura polifunzionale. Località: Capoluogo. Indirizzo: Via Roma Posizione: situato nell’abitato Capoluogo sul versante destro orografico del torrente Sturla, alle spalle del municipio che dista circa 300 m.

Coordinate: Gauss Boaga 1530823; 4918643 Coordinate: WGS84 44°25'13.15"N - 9°23'12.42"E

Caratteristiche strutturali: edificio di legno su pareti in cemento armato, non verificato dal punto di vista antisismico.

Telefono: Fax:

Locali utili: edificio riscaldato, superficie utile di mq ______su un unico piano di altezza m _____ con pavimentazione in ______, presenza di corrente elettrica, acqua e servizi igienici; raggiungibile da autoveicoli e con modesti parcheggi nelle immediate vicinanze.

Scheda aggiornata al: 25/11/2010

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4.4. Rubrica telefonica: il COC

Funzione Nome Telefono Cellulare E-Mail Indirizzo Abitazione Incarichi Fax Attività

Note

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4.5. Rubrica telefonica: numeri utili in emergenza

Organismo Telefono Fax E-Mail Referente Note

Protezione Civile 010.5485990 Regione Liguria 010. 54851 centralino Prefettura - UTG 010.5360652 113 numero Area Protezione Civile 010.5360654 d’emergenza della Polizia di Stato. 010.53601 centralino Vigili del Fuoco 115

Distaccamento di 0185.307777 Chiavari 0185.308132

Comando Provinciale 010.24411 Genova centralino Carabinieri 112 112 è il numero 0185.340004 d’emergenza componibile senza costi anche da cellulare. Provincia di Genova 010.3993223 Numero d’emergenza centralino Polizia h24 (servizio diurno Provinciale dalle 7 alle 19 e presidio telefonico 010. 54991 notturno dalle 19 alle centralino 7) Croce Verde 0185.340211 118 numero Chiavarese Sezione di d’emergenza del Borzonasca Servizio di Soccorso sanitario. CFS 0185.340016 Corpo Forestale dello 0185.343000 Stato (presso il municipio) ENEL Emergenza 010.8391525 Comunicato dalla Prefettura di Genova.

Soccorso stradale locale (carro attrezzi)

Ufficio postale

Informazioni Turistiche 0185.340205 Una volta la Pro Loco 0185.340003 settimana. (presso il municipio)

Impianti sportivi

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4.6. Le aree d’emergenza

Dopo aver raccolto, organizzato e rappresentato i dati di base territoriali e antropici tra cui la geologia del territorio, la distribuzione e quantità della popolazione, la rete stradale e dei servizi, sono state ricercate e individuate le superfici idonee ad ospitare le “AREE d’EMERGENZA”.

La pianificazione speditiva si sostanzia nell’analisi preventiva che giunga a individuare le aree non soggette ad alcun tipo di rischio e, il più possibile, pianeggianti, accessibili e dotate dei servizi essenziali. Devono altresì essere tali da poter essere attrezzate, in caso d’evento, come “aree d’accoglienza” per ospitare in modo rapido e idoneo le strutture di ricovero comunemente denominate “campi” e, in generale devono essere in numero “il minore possibile” in base alla popolazione da ospitare.

I criteri generali per l’individuazione delle AREE idonee all’accoglienza sono:

• Popolazione ospite in ciascun campo di circa 200/300 persone. Ciò comporta l’individuazione di almeno un’area di accoglienza in ogni aggregato di popolazione, considerate anche le distanze dall’abitato Capoluogo e i relativi tempi di percorrenza; • Accessibilità complessiva: strade e superficie pianeggiante; • Numero complessivo delle tende per la popolazione calcolato considerando una capienza massima di 6 (sei) persone per ognuna (misure standard di riferimento: tenda tipo Ferrino Montana FR29 da 5,8 x 5,1 m); • Numero delle tende per i soccorritori in misura del 20% delle tende degli ospitati in ciascun campo; • Spazi interni ed esterni, aree contigue e servizi idonei, sulla base della “disposizione tipo” in uso alle strutture di protezione civile.

Considerata la situazione di vasta criticità idrogeologica che interessa in particolar modo l’abitato di Santo Stefano, sono state escluse le molte aree presenti pur pianeggianti ma sulle quali insistono frane attive e quiescenti.

Considerata altresì la carenza di spazi all’interno dell’abitato capoluogo non essendo possibile censire tali zone come vere e proprie aree d’accoglienza ne è stata riportata in cartografia l’ubicazione e la classificazione come “AREE a DISPOSIZIONE”.

Lo scopo è di consentire al gestore dell’emergenza sismica, verificate le condizioni idrogeologiche e meteoriche in quel dato momento, di poter destinare alcune di esse alla funzione di “aree temporanee di attesa o ammassamento” sulla base delle concrete esigenze di prestazione del soccorso.

Sono state identificate sul territorio comunale le AREE idonee delle quali sono state riportate le principali caratteristiche in modo da consentire la valutazione

Revisione: 0 – dicembre 2010 Relazione Generale Pagina 44 di 55 Piano Speditivo per la Gestione dell’Emergenza Sismica di Borzonasca PSGES-BOR puntuale in base alle effettive necessità del momento. Non tutte queste AREE sono dotate dei servizi essenziali (acqua, luce, fognature, ecc.) o non è stato possibile ancora verificarlo. Di ciò è indispensabile tener conto sia nelle fasi preventive di “protezione civile”, anche per completare il presente Piano Speditivo con le informazioni mancanti, sia in quelle vere e proprie del soccorso alla popolazione.

Le “aree d’emergenza” distinte per tipologia (accoglienza e altre definite “a disposizione” da destinare ad aree d’attesa o ammassamento perché non ritenute idonee per l’accoglienza) sono riportate nella carta delle aree d’emergenza insieme alle strade d’accesso e alle relative criticità della viabilità.

Per le aree di accoglienza come per le aree a disposizione sono state predisposte delle monografie che ne illustrano le principali caratteristiche.

Per le aree destinate a ospitare i “campi” è indicata anche, in modo approssimato e a titolo esemplificativo, la sistemazione delle tende e dei principali servizi essenziali (tenda mensa, cucina, magazzini e servizi igienici).

L’analisi delle necessità di ospitalità abbinata alle condizioni territoriali particolarmente difficoltose nel reperimento d’idonee aree utilizzabili, ha imposto l’individuazione di ben sette aree d’accoglienza di cui TRE PRINCIPALI, complete di tutti i servizi, e QUATTRO SATELLITE denominate: • Campo Sportivo (PRINCIPALE), posta all’interno del campo sportivo nelle vicinanze dell’abitato capoluogo sul versante sinistro idrografico del torrente Penna, nell’aggregato centro; • Scuole (SATELLITE dell’area “Campo Sportivo”), posta nelle vicinanze del Municipio nei pressi dell’edificio scolastico del capoluogo, nell’aggregato centro; • Filanda (PRINCIPALE), in località Case Sottane di Mezzo, lungo la SP586 al km 59 circa, nell’aggregato centro; • Pianazzo (SATELLITE dell’area “Filanda”), posta nell’abitato omonimo lungo la SP586 al km 58 circa, nell’aggregato centro; • Casali (PRINCIPALE), posta nell’abitato omonimo a valle dell’abitato di Stibiveri - bivio lungo la SP586 al km 49 circa – all’interno di una zona privata adibita a struttura ricettiva che vede la presenza di una tensostruttura adattabile a mensa e un servizio di cucina, nell’aggregato nord-ovest; • Perlezzi (SATELLITE dell’area “Campo Sportivo” per il servizio mensa), posta nelle piane dell’abitato omonimo situate a valle della strada comunale che si dirama dalla SP49 nelle vicinanze della chiesa, nell’aggregato nord-est; • Montemoggio (SATELLITE dell’area “Filanda” per il servizio mensa), posta nell’abitato omonimo che si raggiunge da una deviazione dalla SP26 bis, nell’aggregato sud-est.

Nonostante le dimensioni modeste che non ne consentono la dotazione completa con cucine da campo e altri servizi necessari per assicurare la somministrazione dei pasti, le AREE d’accoglienza SATELLITE di Montemoggio e

Revisione: 0 – dicembre 2010 Relazione Generale Pagina 45 di 55 Piano Speditivo per la Gestione dell’Emergenza Sismica di Borzonasca PSGES-BOR di Scuole (Capoluogo) sono state censite e cartografate perché la scarsità di posti ne ha imposto la cautelativa individuazione per dare copertura alle necessità complessive massime teoriche.

L’eventuale collocazione delle tendopoli consentirà, comunque, la permanenza “in zona di residenza” dei senzatetto che beneficeranno della distribuzione di pasti veicolati preparati nelle aree principali.

Per completezza d’informazione l’individuazione in particolare dell’area di Montemoggio era comunque necessaria per fornire alla popolazione dell’aggregato SUD-EST e in particolare agli eventuali senzatetto della frazione di Giaiette, distante circa 10 km dal Capoluogo, la possibilità di ricevere ospitalità in prossimità del proprio nucleo abitato.

È opportuno precisare che, nella contabilità dell’ospitalità complessiva, non si è tenuto in alcun conto dei possibili posti letto disponibili presso le strutture ricettive della zona perché non si è in grado di identificarne, in questa prima fase, le caratteristiche costruttive degli edifici e quindi stabilirne la resistenza al terremoto di progetto.

Il numero di posti letto è stato comunque riportato, nella tabella del paragrafo dedicato alle strutture ricettive locali, per offrire al gestore dell’emergenza un panorama esaustivo della situazione.

Per ogni altra informazione si dovrà fare riferimento al PEC vigente.

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4.7. Le aree d’emergenza: tabella servizi

Località AREA

Tipo +

D’EMERGENZA Luce Quota Quota Fogne Acqua m slm Aggregato tende: + servizi + servizi Capienza Superficie Coordinate Coordinate Gauss-Boaga Gauss-Boaga soccorritori GPS (WGS84) popolazione

1531563 191 sì sì sì 65+ 6300 Campo sportivo 4919073 12+ mq Accoglienza (Capoluogo) 44°25'26.63"N servizi 9°23'46.24"E completi 1530734 186 sì sì sì 10+ 900 Scuole Accoglienza 4918832 3+ mq

(Capoluogo) SATELLITE 44°25'18.95"N alcuni servizi 9°23'8.55"E (no cucina) 1530994 132 sì sì sì 41+ 5500 4917608 5+ mq Filanda Accoglienza 44°24'39.94"N servizi 9°23'19.91"E completi 142 sì sì sì 30+ 4100 Accoglienza 6+ mq Pianazzo SATELLITE alcuni servizi (no cucina) 1528768 539 sì sì sì 40+ 5200 Casali 4923409 9+ mq Accoglienza (Stibiveri) 44°27'45.86"N servizi 9°21'39.51"E completi 1533683 607 sì sì sì 47+ 2500 Accoglienza 4921168 6+ mq Perlezzi SATELLITE 44°26'33.90"N alcuni servizi 9°25'22.77"E (no cucina) 1532395 585 sì sì sì 10+ 3000 Accoglienza 4918237 3+ mq Montemoggio SATELLITE 44°24'59.12"N alcuni servizi 9°24'23.66"E (no cucina) 1533826 sì sì sì mq Disposizione Prato Soprala 4921940 (L’area risulta croce 44°26'59.64"N in frana attiva) 9°25'29.16"E 1533134 704 sì ? no mq Elisuperficie 4917888 Disposizione Montemoggio 44°24'48.13"N 9°24'57.19"E 488 sì sì sì mq

Belpiano Disposizione

Le coordinate sono da controllare

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4.8. Le aree d’emergenza: tabella utilizzo

Referente AREA (da indicare Proprietà Destinazione urbanistica Fondo Note D’EMERGENZA se non presente)

Campo sportivo Naturale in erba e Pubblica Zona IS (impianti sportivi) (Capoluogo) terra battuta

Nelle vicinanze. All’aperto: Spazi coperti al Scuole Spazi esterni all’edificio pavimentazione Pubblica chiuso: palazzetto (Capoluogo) scolastico bituminosa o dello sport e cementizia cinema comunale

Filanda Privata Zona agricola Naturale in erba

Naturale in erba e Pianazzo Privata Zona agricola terra battuta, mista in ghiaia

Centro Casali (Stibiveri) Privata Zona turistico ricettiva (agricola) Naturale in erba Anidra

Perlezzi Privata Zona agricola Naturale in erba

Montemoggio Privata Zona agricola Naturale in erba

Naturale in erba e Prato Soprala Pubblica Spazi pubblici attrezzati terra battuta, mista croce in ghiaia

Elisuperficie Privata Zona agricola Naturale in erba Montemoggio

Naturale in erba e Belpiano Privata Spazi esterni alla chiesa terra battuta, mista in ghiaia

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Sulla viabilità riportata nella carta delle aree d’emergenza sono indicati i punti strategici (cancelli) che riguardano gli itinerari di afflusso/deflusso alle zone e ai centri abitati, tali da consentire di dirigere correttamente le colonne di aiuto e facilitare l’evacuazione dei cittadini.

Le strade da percorrere per raggiungere le varie località abitate sono indicate come principali e gli eventuali percorsi alternativi sono indicati come secondari.

Su queste strade, che rammentiamo essere di classe provinciale e comunale, sono indicati i punti critici di cui si è al momento a conoscenza: limitazioni di transito, condizioni strutturali degli attraversamenti, tratti soggetti a rischio di frana o alluvione.

Tali informazioni sono riportate anche nelle carte che identificano gli AGGREGATI stampate a scala maggiore.

Per facilitare le operazioni di soccorso, i centri abitati e le principali frazioni sono stati rappresentati in singole MONOGRAFIE di dettaglio attraverso ingrandimenti della Carta Tecnica Regionale in scala 1:5000 dove sono indicati gli edifici strategici, le possibili risorse e le reti di servizi.

Tutte le cartografie sono descritte nel capitolo dedicato agli allegati.

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4.9. Le aree d’emergenza: documentazione fotografica

Per fornire all’addetto una visione generale della collocazione e della tipologia delle aree censite, ne sono state riportate di seguito alcune immagini. L’ordine proposto è basato sul tipo di utilizzo: aree d’accoglienza principali, accoglienza satellite, attesa, ammassamento e, in ultimo, aree a disposizione.

Campo Sportivo Capoluogo 25/11/2010 Campo Sportivo Capoluogo 25/11/2010

Scuole Capoluogo 25/11/2010 Scuole Capoluogo 25/11/2010

Filanda 25/11/2010 Filanda 25/11/2010

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Pianazzo 25/11/2010 Pianazzo 25/11/2010

Casali Stibiveri 25/11/2010 Casali Stibiveri 25/11/2010

Perlezzi 25/11/2010 Perlezzi 25/11/2010

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Montemoggio 25/11/2010 Montemoggio 25/11/2010

Prato Sopralacroce 25/11/2010 Prato Sopralacroce 25/11/2010

Elisuperficie Montemoggio 25/11/2010 Belpiano 25/11/2010

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5. ALLEGATI

5.1. Carta delle criticità

Stampata in scala 1:25.000 su CTR, indica le principali situazioni di pericolosità idrogeologica e le principali reti tecnologiche e di servizi nel territorio comunale. Riporta le località abitate con la relativa popolazione complessiva riferita al 30/11/2010.

5.2. Carta delle aree di emergenza

Stampata in scala 1:25.000 su CTR e su ortofoto aerea, riporta le aree con la loro destinazione d’uso: • accoglienza (ricovero); • attesa [al momento non individuate]; • ammassamento [al momento non individuate]; • “a disposizione” [per le quali è consigliato l’utilizzo esclusivamente per deposito di materiali o mezzi poiché situate in zona ad alta pericolosità per frana]; indicate nella tabella della presente relazione. Evidenzia le strade d’accesso principale e, se presenti, anche quelle secondarie con le relative criticità. Ciascuna è contrassegnata dalla consueta sigla seguita dal proprio numero identificativo: per esempio SP654 per indicare la strada provinciale numero 654 e SCC90 per indicare la strada comunale convenzionata numero 90. Fornisce le principali indicazioni sulle località abitate indicandone la popolazione complessiva riferita al 30/11/2010 riportando, inoltre, il perimetro e la denominazione degli aggregati.

Per fornire al gestore dell’emergenza un quadro più esaustivo il Comune indicherà le altre strade utili esistenti (es. strade comunali –SC- o sterrati – SCst-) oltre a quelle già individuate dal presente Piano e presenti sulla cartografia. Ciò consentirà, quindi, di procedere a una nuova classificazione che individui rapidamente i percorsi in base alle caratteristiche di massima che dovranno riferirsi alle categorie generali sotto indicate:

• A - strade di ottima percorribilità, possono transitare camion con rimorchio (ex strada statale ora provinciale); • B - strade di buona percorribilità, possono transitare mezzi pesanti quali camion a tre assi (strade provinciali minori o comunali); • C - strade di discreta percorribilità, possono transitare mezzi commerciali a due assi e autovetture (strade comunali minori); • D - strade sterrate o percorribili da mezzi a trazione integrale o da fuoristrada.

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5.2.1. Carta: “Aggregato […nome…]"

Individua in ciascun aggregato, rappresentato su ortofoto aerea a una scala maggiore rispetto alla carta delle aree di emergenza (1:10.000), l’insieme delle località abitate che sono state accorpate. È uno strumento pensato per il gestore dell’emergenza e per il responsabile del “campo” allo scopo di visualizzare la POPOLAZIONE e stimarne, di conseguenza, il bacino d’utenza da ospitare nella rispettiva area d’accoglienza (che può essere principale o satellite) localizzata ed evidenziata insieme alle criticità della viabilità d’accesso e alla posizione dei cancelli.

5.3. Monografie: aree di emergenza

Nelle MONOGRAFIE, planimetrie in scala 1:2.000 ottenute da ingrandimento della CTR 1:5.000 sovrapposte all’immagine satellitare, sono descritte singolarmente le aree d’emergenza destinate alle diverse funzioni con particolare attenzione per quelle d’accoglienza e ricovero della popolazione. In ciascun foglio, descrittivo di ogni Area, è riportata: • La sistemazione delle tende per la popolazione e il relativo numero complessivo; • La sistemazione delle tende per i soccorritori e il relativo numero complessivo; • La sistemazione delle tende e delle strutture di servizio al campo; • Le principali indicazioni stradali di localizzazione e accesso; • Le reti tecnologiche dei servizi essenziali (acquedotti, fognature, rete elettrica, linea telefonica). La rete gas non è presente; • La superficie complessiva disponibile nell’area individuata. Per consentirne un’individuazione speditiva sono state inserite anche alcune immagini fotografiche raccolte durante la fase di sopralluogo dedicata alla ricerca delle aree.

5.4. Monografie: frazioni abitate

Nelle MONOGRAFIE, planimetrie in scala 1:2.000 ottenute da ingrandimento della CTR 1:5.000, sono visibili singolarmente le frazioni e le località abitate del Comune. In ciascuna carta sono indicati:

• Le reti tecnologiche dei servizi essenziali (acquedotti, fognature, rete elettrica, linea telefonica). La rete gas non è presente; • Gli edifici strategici (municipio, edifici pubblici, caserme, scuole).

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5.5. Documentazione della Regione Liguria

Del presente Piano sono parte integrante i seguenti documenti:

Relazione tecnica e cartografia descrittiva degli scenari di danno elaborati dall’Università di Genova e approvati con la DGR 1259 del 2007.

Tale documentazione, su supporto informatico, è stata consegnata dalla Regione a ciascun Comune interessato dall’elaborazione degli scenari sismici. In caso il Comune in allora convocato non abbia provveduto al ritiro, il CD-ROM è stato prelevato dalla Provincia che lo ha inserito nella documentazione del presente Piano destinata al Comune.

5.6. Processo logico

È stato predisposto un elaborato che riassume i principali passaggi necessari per la redazione del Piano Speditivo utilizzando nel modo più confacente le informazioni provenienti dagli scenari predisposti e quelle fornite dal Comune interessato.

Lo scopo per cui è stato elaborato è rispondere alle indicazioni del tavolo tecnico di fornire anche ai Comuni maggiori le linee guida per redigere i propri piani speditivi uniformemente a quelli predisposti per i Comuni minori, omogeneizzandone i contenuti e il linguaggio.

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