FORNACI IN MONFERRATO di Paola Gioglio

Fornaci in Monferrato

2018 23 aprile – 16.30-17.30 Evoluzione della tecnica di cottura dei laterizi. Patrimonio archeologico industriale: abbandono o recupero? 17 maggio – 16.30-17.30 Distribuzione delle fornaci sul territorio, dall’Ottocento ad oggi. La presenza dei Malcantonesi.

Forno a fuoco intermittente • Di norma, costituito da una camera di cottura collegata ad uno o più canali. Può essere a pianta quadrata, rettangolare o circolare, con o senza volta, e discende in linea diretta dagli arcaici forni mesopotamici. • Si è mantenuto pressoché invariato sia in epoca romana, sia in epoca medievale ed illuministica. • Attivo da noi sino ai primi del ‘900 per limitate produzioni di tipo artigianale, è tutt’ora impiegato soprattutto nei paesi in via di sviluppo, ma non solo. • La riaccensione e lo spegnimento dell’impianto sono necessari ad ogni singola infornata. • La temperatura massima, intorno ai 900-1000°C, si raggiunge lentamente. • Altrettanto lentamente è abbassata per evitare spaccature sulla superficie del prodotto.

A Focolare o camera di combustione B Porta per l’inserimento del combustibile C volta della camera di combustione e base del forno, dotata di fori funzionali al passaggio del calore D Camera di cottura con i mattoni da cuocere impilati ordinatamente E Apertura per l’inserimento dei laterizi, provvisoriamente murata durante la cottura F Riserva di combustibile

G Mucchi laterali di mattoni, pietre e argilla con funzione di isolante Forno a fuoco intermittente in Val Curone

Tra fine ‘800 e inizio ‘900 come nell’antichità Forno a fuoco continuo

• Il fuoco non subisce interruzioni. • Inventato durante la Rivoluzione Industriale, in cui il fabbisogno di materiale fittile raggiunse livelli sino ad allora sconosciuti, è rappresentato essenzialmente forno Hoffmann, brevettato nel 1858. • Da noi, il forno Hoffmann rivoluziona la fabbricazione dei mattoni a partire dal 1864 (anno in cui il brevetto è depositato anche in Italia), • Un impianto di questo tipo, appartenente ai fratelli Tricerri, risulta attivo sin dal 1867 sul pianalto argilloso di Trino2, verosimilmente da identificarsi con quanto resta del sito di strada della Fornace. • Tre anni dopo, la nascente “Soc. An. Fabbrica di Calci e Cementi” di acquista da Hoffmann il diritto di privativa per la costruzione di forni a fuoco continuo da destinare alla produzione di cemento. • Nel 1873 gli impianti della Soc. An. in attività ammonteranno a ben sette unità, distribuite nei comuni di Casale, Ozzano e S. Giorgio Monferrato.

Il fuoco che corre • Una galleria ellittica, è divisa scomparti o camere, ognuna con una porta di accesso verso l’esterno, per il carico e lo scarico dei materiali. • Nella volta, varie bocchette, munite di apposite valvole, servono per l’introduzione del combustibile e per il tiraggio verso il camino centrale. • La combustione avviene nei singoli scomparti, ma non in tutti contemporaneamente. • Nelle camere dove il materiale è cotto si tralascia di far fuoco e si apre la porta all’aria esterna, che, riscaldata, va ad alimentare la combustione in altre camere. • Quelle con il materiale cotto e raffreddato vengono vuotate e riempite con il nuovo materiale da cuocere. • Il calore ceduto dal materiale già cotto ed in fase di raffreddamento preriscalda il materiale ancora da cuocere.

1°GIORNO 2°GIORNO vantaggi Fuoco intermittente Fuoco continuo

• una camera di cottura • numerose camere di cottura (da 12 a 24) • combustione contemporanea • combustione non contemporanea • riaccensione e spegnimento • riaccensione e spegnimento al necessari ad ogni infornata bisogno (in Monf. marzo e ottobre) • temperatura massima (900- • temperatura massima omogenea, 1000°C)disomogenea, raggiunta preriscaldamento e raffreddamento lentamente e abbassata attraverso tiraggio dell’aria (entra lentamente per evitare spaccature dall’esterno passa sul mat. cotto, poi sulla superficie dei materiali. su quello crudo preriscaldandolo). • Servono fornaci da campo o • Servono fornaci complesse, impianti pignoni, facilmente smantellabili. permanenti.

Da artigiatato ad industria dal pignone al forno Hoffmann Da attività artigianale, nomade e Ad attività stanziale con sempre più discontinua spiccate caratteristiche industriali

PATRIMONIO ARCHEOLOGICO INDUSTRIALE mutamento del concetto di bene culturale

Da una trentina d’anni si registra una lenta ma progressiva attenzione verso i luoghi dell’industria e del lavoro. Per due motivi: 1. volontà di proteggere le aree dismesse dal degrado e/o dalla speculazione edilizia (proteggere il paesaggio); 2. consapevolezza che gli oggetti sono in grado di parlare come i documenti d’archivio, i libri, le immagini; sono il frutto dell’agire umano, in cui si materializzano conoscenze e abilità di cui spesso non si hanno altre testimonianze (proteggere la memoria).

I luoghi della produzione protoindustriale Mulini e fornaci, i “segni” topografici più ricorrenti

Mulino Riseria S. Giovanni a Fontanetto Fornace Vanotti a Mirabello Foto di Loris Barbano, 2017

Fornace Martinetto a Mirabello Foto di Loris Barbano, 2017 Che cosa resta delle fornaci nei dintorni?

Talvolta solo il nome come nell’azienda agricola di Montiglio.

Talvolta il nome e una ciminiera come nel B&B di , dove la ciminiera è passata sotto la tutela delle belle arti ed è stata restaurata nel 2014. Ciminiera della fornace Guerci nella zona del cimitero urbano di Alessandria visibile dalla tangenziale

2011 2014 I forni Hoffmann più antichi nel casalese Un impianto, appartenente ai fratelli Tricerri, risulta attivo sin dal 1867 sul pianalto argilloso di , verosimilmente da identificarsi con quanto resta del sito di strada della Fornace. Tre anni dopo, la nascente “Soc. An. Fabbrica di Calci e Cementi” di Casale acquista da Hoffmann il diritto di privativa per la costruzione di forni a fuoco continuo da destinare alla produzione di cemento. Nel 1873 gli impianti della Soc. An. in attività ammonteranno a ben sette unità, distribuite nei comuni di Casale, Ozzano e S. Giorgio Monferrato. Degli impianti di Casale resta l’interessante documentazione fotografica eseguita verso il 1895 da Francesco Negri, sindaco della città nonché misconosciuto inventore del teleobiettivo. Quante fornaci? Quanti capitelli del cielo? un esempio nel Cilento

Finalmente ad Agropoli, domenica 17 dicembre dalla 9 alle 13, prende il via il Mercato della Terra del Cilento! I Mercati della Terra sono una rete internazionale di mercati contadini, che nasce nel nome e con i principi di Slow Food. Sono Mercati gestiti collettivamente, che diventano luoghi di incontro dove i produttori locali presentano prodotti di qualità direttamente ai consumatori, a prezzi giusti e garantendo metodi di produzione sostenibili per l’ambiente. Inoltre, preservano la cultura alimentare delle comunità locali e contribuiscono a difendere la biodiversità. Ad Agropoli il Mercato della Terra sarà presso la Fornace, preziosa risorsa architettonica restituita alla cittadinanza e luogo di ricordi significativi nella memoria comunitaria, quando il lavoro univa. Il lavoro dei contadini secondo Slow Food: una contemporaneità rurale introdotta (letteralmente) nel cuore di un luogo di archeologia industriale che ha segnato il territorio di terre cotte e di storie di fatica. Ci piace pensare che la terra raccolta e trasformata in mattoni edificanti sia la stessa materia che dà vita alle produzioni più belle dei nostri Presìdi (e non solo). Dalla fabbrica come luogo di produzione alla Fornace di oggi come luogo di scambio e di crescita di conoscenza. A partire dalla terra, madre delle nostre riflessioni

La FURNASETTA MARCHINO

uscivano dai medesimi forni” Vito Lupo Vito forni” medesimi dai uscivano

successivamente sottoposte a cottura: paradossalmente mattoni e testi testi e mattoni paradossalmente cottura: a sottoposte successivamente

[…]le prime parole scritte venivano incise su tavolette d’argilla d’argilla tavolette su incise venivano scritte parole prime […]le

coprendo un ruolo determinante nel passaggio fra Preistoria e Storia. Storia. e Preistoria fra passaggio nel determinante ruolo un coprendo

Ed ha, significativamente, significativamente, ha, Ed condiviso una medesima origine con la scrittura la con origine medesima una condiviso , ,

milioni di miliardi di unità. unità. di miliardi di milioni

memoria delle città cuocendone gli edifici, un mattone dopo l’altro, per per l’altro, dopo mattone un edifici, gli cuocendone città delle memoria

messaggi sulle sue superfici; ha contribuito a rendere più resistente la la resistente più rendere a contribuito ha superfici; sue sulle messaggi

terra cotta costituisce una sorta di trappola del tempo: ha fermato gesti e e gesti fermato ha tempo: del trappola di sorta una costituisce cotta terra

novanta secoli impronte di uomini e animali, segni, parole e concetti, la la concetti, e parole segni, animali, e uomini di impronte secoli novanta

Pellicola fotografica ante litteram ante fotografica Pellicola , su cui sono state impresse da almeno almeno da impresse state sono cui su ,

sino alle grandi scale dell’architettura e delle opere civili. civili. opere delle e dell’architettura scale grandi alle sino - quotidiano

dimensioni del mondo intimo, domestico domestico intimo, mondo del dimensioni stoviglie, simboli, oggetti d’uso d’uso oggetti simboli, stoviglie, -

incessante di strumenti, di utensili, di arte, che inizia dalle piccole piccole dalle inizia che arte, di utensili, di strumenti, di incessante

cottura della terra terra della cottura la millenni “Per ha soddisfatto un fabbisogno fabbisogno un soddisfatto ha

. Distribuzione delle fornaci sul territorio, dall’Ottocento ad oggi 1. Alessandria 2. Alluvioni Cambiò 18. (AT) 3. 19. 4. 20. 5. Calliano (AT) 21. 6. Camino 22. Pecetto 7. Casale Monf. 23. Pomaro 8. Castagnole Monf. AT 24. 9. Castellazzo 25. 10. Castelletto Monf. 26. (già Scazzoso) 27. Rosignano Monf. 11. 28. Sale 12. (PV) 29. San Salvatore 13. 30. (Sezzè) 14. Fubine 31. Solero 15. Grana (AT) 32. 16. Lu Monf. 33. 17. Mirabello Monf Ricerca documentale

Camera di commercio di AL: Museo del Malcantone: Annali di statistica, 1890 Guida tecnica delle industrie, Studi di singoli ricercatori confluiti 1908 in Relazione sull’andamento del • una mostra (Lavorare di commercio nel distretto fornasaro col far matoni, camerale, dal 1908 al 1924 quadrelli e coppi) Statistica industriale, 1913, con note manoscritte nel 1919/20. • un libro (I padroni del fumo) La statistica industriale della Provincia di Alessandria, con commentario di G. Subbrero, Documenti di storia industriale e locale, 2004

Fonti: n.e tipo fornaci Operai Operai Titolari Titolari note del 1919/20 doc.Camera 1890 1890 1913- 1908 1913 1925 Commercio 20 Casale 8 fornaci a fuoco inter. X lat 114 } Società anonima Società anonima Società anonima laterizi Monf. 1 stabilimento impiantato nel laterizi casalesi laterizi casalesi casalesi sciolta il 30 maggio 1872 della Ditta Marchino e costituitasi nell’aprile 2 fornaci 1920 Comp. fornito di 33 1907, come la Società Ditta Fornara Fornaci riunite laterizi e calce, 3 forni vert. f. contin. Calce Casalese industria calce 59 o. circondario 3 vert. f. contin. Cemento } 45 e cementi Marchino e C 2 Hoffmann per laterizi 76 Toschini avv Silvio Ronzone Casale Società Casalese Fabbrica di 60 S.Germano) Laterizi Alessandria 9 hoffmann laterizi 320 52 Taverna fr. fu Luigi Taverna fr. fu Quaglia e Mignone ; sciolta 1 Hoffmann calce, gesso e 70 Quaglia e Lenti Luigi 1920 laterizi di Cavasanti Lorenzo Quaglia e Lenti Zoccola, Mignone e Quaglia Cristo Cristo 40 Guerci cav Giov. eredi Guerci e C. Cristo 100 } Ratti Guerci e C. Cristo Sebastiano Guerci e C. Orti 42 B. Mignone e C S.Michele Bolloli e C. Ditta Baudolino Bolloli nel 1920

35 Testa Silvio fu Giov. Testa Silvio Valmadonna 17 Re Giuseppe e frat. Frat.Re Castelferro di Bolloli Pasquale e fr.o Bolloli Pasquale Castelceriolo Alessandria,, 35 } Bolloli Fedele Bolloli Pasquale Cascinagrossa 55 operai 16 Prigione geom Luigi Gobba Carlo eC. Cascinagrossa n.e tipo fornaci Operai Operai Titolari Titolari note del 1919/20 1890 1890 1913- 1908 1913 1925 20 Bassignana 1 Hoffmann solo laterizi 14 / Mina e Andina Mina e Andina Bassignana

Borgo San NON esiste nel 1890 20 Marchino cav.Erminio Fratelli Marchino Borgo San Martino Martino consigliere provinciale dal 1895 al 1902, eletto contro il marchese Dallavalle 1 Hoffmann Bosco 23 Bolloli Antonio Bolloli Antonio Bolloli Anselmo, fondata nel 1923, 25 Bolloli Domenico Bolloli Domenico mattoni e tegole, 27 o. Calliano 1 Hoffmann solo laterizi 14 40 Cavagna e Viola Cavagna e Viola DITTA Viola, 1850, 11 O.

Camino 3 a fuoco intermitt x later 19

Casorzo a fuoco intermitt x later 3

Castagnole NON esiste nel 1890 20/20 Costelli Pietro fu Andrea Costelli Pietro fu Borgo Cesario nel 1919 Monf. Andrea Castellazzo Ditta Prigione Luigi 43 30/40 Rangone fratelli Rangone Giuseppe Ditta Cavallero Vitt Bormida 25/40 Bolloli Giuseppe di e Nicola fr. Bolloli Ernesto nel 1919 Vincenzo Bolloli Giuseppe di Vincenzo Castelletto Marioni & Debernardi, 1900, 1 o. Merli Castelletto Fratelli Caniggio e Gatti 55 Geom.Bolloli Scazzoso 1 Hoffmann calce e laterizi (ora M.to) Felizzano 1 Hoffmann laterizi 18 ? Delfino G.B. e C Garrone Luigi e frat . nel 1920 n.e tipo fornaci Operai Operai Titolari Titolari note del 1919/20 1890 1890 1913- 1908 1913 1925 20 Frugarolo 40 Rondinelli Eugenio Subentrato Consorzio ligure Delle cooperative con sede in genova Fubine 1 a fuoco intermittente 2 Delfino G.B. Varca Giovanni 1 a fuoco intermittente la } 14 25 Abrardo Francesco tegole Abrardo Francesco 1 Hoffmann laterizi /30 imp Ferraris Luigi Ferraris Luigi fu Antonio Grana 1 a fuoco intermittente lat 7 30 Mazzola Giuseppe fu Mazzola Giuseppe Enrico Lu 1 Hoffmann calce e laterizi 6 20 Vanotti Pietro fu Domenico Vanotti Domenico, 1 Hoffmann laterizi 15 20 Gobba frat. e Cassola Demetrio e Accatino Alessandro ditta fondata Pietro Giuseppe frat. nel 1883, materiale da costruzione e Gobba frat. e calce per viti Cassola Pietro Mirabello 1 Hoffmann laterizi 9 20/25 Negri Giovanni fu Bartol. Negro Giovanni N. Ottavio fu Giov

Moncalvo 1 a fuoco intermitt x later 5 12 Bordonzotti Placido fu Muzio e C. 1 Hoffmann calce e laterizi 10 Pietro Occimiano 1 Hoffmann laterizi 20 21 Morera Felice e comp. Società anonima Fornaci riunite laterizi e calce, 1 a fuoco intermittente stoviglie 6 Perinciolo Giov fu Giuseppe laterizi casalesi 1907, 32 o. circondario Ottiglio 27 Deodato Calandra e C. Deodato Calandra e C. Oviglio 13 Andina Angelo fu Carlo Massobrio Andrea

Pomaro 1 a fuoco continuo laterizi 16 Non più censita

Pontestura 1 a fuoco intermittente 10 35 Gonella Michele fu Gonella cav

1 a fuoco intermittente per calce, gesso, laterizi 10 50 Francesco Michele Sub.Frat.Antoniola(?) successori 45 Deaglio cav Renato Deaglio Ferrari Natale n.e tipo fornaci Operai Operai Titolari Titolari note del 1919/20 1890 1890 1913- 1908 1913 1925 20 Quargnento 1 Hoffmann laterizi 16 30 Spesso inattiva Genovese, Bensi, Albertazzi Quattordio 1 a fuoco continuo laterizi 34 18 Delfino gioBatta e Bruno Innocenzo Rosignano 1 Hoffmann laterizi 13 Mombelli frat fu Camillo

Sale 2 a fuoco intermittente 9 20 Poggi Giov fu francesco Poggi Giovanni Esiste 1 Hoffmann Calce, cemento,laterizi 7 196 Cugini Azzi con Cugini Azzi 2 fornaci esiste San Salvatore 1 Hoffmann calce e laterizi 7 20-25 Eredi di Angelo Ferrari Eredi di Angelo Ferrari Esiste nell’aprile 1919, operai 25 Sezzè ora 1 Hoffmann laterizi 20 Ditta Bruno Bruno Innocenzo fu G.B. Sezzadio Solero 1 Hoffmann laterizi 12 30 Andina Luigi Andina Luigi

Tonco 25 Parietti frat Parietti Ludovico e Giulio

Valenza 1 Hoffmann 60 Grassi ing. Carlo (Nuova fornace dal Non esercita nel 1920 1 Hoffmann { solo laterizi } 84 50 Vaccari Vincenzo 1911) Esercita 1 Hoffmann 67/50 Vaccari geom.Angelo Vaccari Vincenzo Esercita Carones Maurizio Vaccari geom.Angelo Vecchio Paolo Carones Maurizio fu Giacomo 1 Hoffmann laterizi 20 7 Ferraris Luigi fu Antonio Ferraris Stefano Luigi Ferraris Stefano fu Domenico Viarigi 1 Hoffmann laterizi 20 7 Ferraris Luigi fu Antonio Ferraris Stefano Luigi Ferraris Stefano fu Domenico 1890 nella provincia di Alessandria (che comprende l’attuale provincia di Asti) esistono 273 stabilimenti per la cottura della calce, del gesso, del cemento, dei laterizi e delle stoviglie, o separatamente o promiscuamente. Occupano complessivamente 4484 operai. Producono esclusivamente laterizi 130 opifici, che occupano 2243 operai. Per entità della produzione e numero di operai, gli stabilimenti più importanti sono ad Asti, e Casale Monferrato, frazione San Germano (Società Casalese Fabbrica di Laterizi), ciascuno con una sessantina di addetti. 1980-85 chiudono molte fornaci in provincia di AL, alcune sono totalmente abbattute come quella di . 1996 CIRCA 40 FORNACI ATTIVE IN , DI CUI 8 IN PROVINCIA DI AL FELIZZANO, VALENZA, BASSIGNANA, , , OTTIGLIO, PONTESTURA, SEZZADIO ( IL MONFERRATO, ANNO CXXVI - N. 13) 2010 6 ATTIVE IN PROVINCIA DI AL (fonte Controllo telefonico) 2016 ATTIVE 3/4 VALENZA, BASSIGNANA, OTTIGLIO (?), SEZZADIO (fonte ANDIL)

“Quasi tutti i fornaciai della Lombardia, del Piemonte, del Veneto e dell’Emilia sono oriundi del Malcantone.” Bonnant, Schütz, Steffen, Svizzeri in Italia 1848-1972, Milano, 1972

I PADRONI DEL FUMO ContributiContributi per la per storia la storia dell’emigrazione dell’emigrazione dei dei fornaciai fornaciai malcantonesi malcantonesi

Museo del Malcantone 2010 a cura di Bernardino Croci Maspoli

Famiglia e comune d’origine Localizzazione Andina – Croglio Acqui Andina – Croglio Mede Andina Arcangelo – Curio Moncalvo Andina Francesco – Croglio Lomello Andina Modesto – Curio Andina Pietro – Curio Antonietti della Costa – Sessa Mombaruzzo Anzi – Caslano Sale di Grava Anzi – Caslano Casale Monferrato Anzi – Caslano Anzi – Caslano Pecetto (Valenza) Avanzini – Curio Avanzini Pio – Curio Brignano Curone Azzi – Caslano Bressana Bottarone Azzi – Caslano Azzi Michele – Caslano Pontecurone Famiglia e comune d’origine Localizzazione Baroni Martino – Croglio Lomello Bernardazzi – Cademario Alice Belcolle Bertoli Giovanni – Novaggio Casserini – Pura Acqui Contini – Magliaso Acqui De Marchi – Sessa Tortona De Matteis – Croglio Castellaro Guidobono De Vincenti – Croglio Del Ronco – Croglio Bergamasca Ferrari – Monteggio San Salvatore Mina – Croglio Bassignana Mina – Croglio Casale Monferrato Mina – Croglio Lomello Mina – Croglio Lungavilla Mina – Croglio Stroppiana

Famiglia e comune d’origine Localizzazione Palli – Pura Tortona Palli – Pura Villavernia Papis – Pura Incisa Belbo Papis Giovanni – Pura Acqui Parmesano Pietro – Miglieglia Righini – Bedigliora Rossi – Croglio Silvano d’Orba Rossi – Miglieglia Alessandria Signorini – Caslano Ovada Signorini – Caslano Pontecurone Tarchini – Croglio Castelletto d’Orba Vannotti Pietro – Bedigliora Lu / Mirabello Vanoni – Monteggio Villavernia FORNACI A CONDUZIONE FAMIGLIARE

Come quelle dei Mina I Mina di Croglio un esempio di gestione e conservazione del patrimonio famigliare Giuseppe Antonio Mina (1761-1846 ca.) è già nel XVIII secolo proprietario di una fabbrica di laterizi in Piemonte, ma resta “pendolare” con la Svizzera Giovanni Domenico Mina Giacomo Mina Il 18 marzo 1847 riceve in affitto una fornace «situata in Calcinato, Provincia di Brescia, con casa annessa, per un anno, il quale termine va col S. Martino dell’anno corrente» Giuseppe Mina (1819-1899) si trasferisce Francesca Le sorelle di Giuseppe Francesco Maria e Caterina stabilmente per attendere alle fornaci di Mina sposa Giuseppe, Mina Mina non possono essere Bassignana e Frascarolo (PV), apre una Candido Antonia e partecipi del negozio Marcoli e scorta di fornace nel fornace per la calce a Casale Monf., e Michelina (1824-1894) Piemonte che resta una fabbrica di laterizi a Lomello (PV) con da Croglio dirigono la assegnato in i soci Baroni, Chiesa e Andina, su un fornace di prelegato alli predetti terreno affittato nel 1877 Bassignana, Domenico, di lui Gestisce la fornace di Calcinato con il figlio e abbiatici marito della sorella Francesca, Candido Giuseppe e Francesco Testamento di Marcoli . La moglie Carolina Amelotti Giuseppe Antonio, (1860-1931) gestisce quella di Mede insieme 1841 ad un’altra fabbrica a Lungavilla (PV) - nell’ordine «Ditta Mina Carolina e figli» sostituita poi da «Ditta Vedova Mina» e infine da «Ditta Mina fratelli Giuseppe e Giovanni».

Giuseppe Giovanni Maria Cesare 5 figli Marcoli Mina di Mina di Mina Mina Giovanni Marcoli di Giuseppe Giuseppe e Candido Frascarolo Giovanni il figlio cadetto Candido Marcoli di (1867-1940) Candido diventa rinomato continuano industriale insieme la gestione Dalla fornace per Crescentino Caselli alla fornace della Provvidenza

Il 15 maggio 1883 l’architetto Crescentino Caselli accetta l’incarico di ampliamento della chiesa parrocchiale di Camagna. 1884 La ditta “Negri e Compagnia” di Lu, è costituita l’11 settembre 1884. 1902 Legge che tutela lavoratrici e fanciulli (12 anni x lavoro industriale, 15x notturno). Suor Teresa Grillo ved. Michel è in Brasile. Vende tramite il procuratore don Caramellino a “Gobba Fortunato fu Angelo, negoziante fornaciaio e ai di lui figli Gobba Carlo ed Angelo, nati e domiciliati a Mede, questi due ultimi tanto a nome proprio che per conto e nell’interesse del non presente cognato signor Cassola Pietro fu Francesco, negoziante, nato a … (?) Lomellina e residente a Napoli, Fornace sistema Hoffmann per la cottura di calce e laterizi con annesso fabbricato civile e terreno campivo sita in territorio di Lu Monferrato nella Regione Grana o Valle Grana della superficie complessiva di are 213, 94 … “1 1 Archivio notarile di Alessandria, notaro Della Valle Luigi, atto 7081 dell’ 8 aprile 1902, p 111, Reg. 1590