Reggio Terzo Mondo Rassegna Stampa Balcani Delegazione Caritas Emilia Romagna “Pertej detit…”

Rassegna Stampa Balcani

DELEGAZIONE CARITAS EMILIA ROMAGNA

Pertej detit.. Febbraio 2006 Anno 4

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Comitato di Redazione :

- Silvia Riva

Sommario Editoriale Pag.2 Convegno Caritas e Reggio Terzo Mondo : “Volontariato Pag.2 - Mirko internazionale andata e ritorno” I miei parrocchiani… Pag.3 Baccarani È morto Pag.4 È morto Mons. Sopi vescovo cattolico… Pag.5 : a scuola di separazione Pag.5 Turismo responsabile nei Balcani Pag.7 Kosovo e adesso? Pag.8 Freddo: altri 5 morti in ex Jugoslavia Pag.9 - Alessandra Albania, il business viaggia in motoscafo Pag.10 Odone La macedonia è la prigione della CIA Pag.11 L’importanza del primo passo Pag.12 Montenegro: dopo il disastro ferroviario Pag.13 Il ritorno di Pacolli:: “Il Kosovo ha bisogno di me!” Pag.15 Iniziative - appuntamenti Pag.16 Biblioteca Balcani Pag.16 - Denis Turci

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Anno 4 Numero 1 Pagina 1 Reggio Terzo Mondo Rassegna Stampa Balcani Delegazione Caritas Emilia Romagna “Pertej detit…”

Editoriale

Cari amici, eccoci puntuali con il secondo numero della Rassegna Stampa Balcani. Da febbraio si è reso disponibile Denis Turci, volontario del Centro Missionario Diocesano di Reggio Emilia rientrato da poco dalla Missione in Albania, che collaborerà alla realizzazione della Rassegna. Benvenuto in redazione! In questo numero, come preannunciato, non troverete solo articoli di carattere politico, ma anche dossier, interviste, iniziative, ecc. Anche questa volta ci sembra importante sollecitare il vostro contributo. Crediamo che per la qualità e completezza della Rassegna sarebbe molto importante comprendere le vostre preferenze, gli argomenti che vorreste approfondire o anche semplicemente ricevere vostri suggerimenti circa l'impostazione della Rassegna nonché in articoli e/o altri documenti che ritenete interessanti. Potete scriverci a [email protected] e RTM provvederà a girare a noi della redazioni i vostri contributi. Inoltre in questo numero, abbiamo inserito due nuove rubriche: la prima relativa a Iniziative e appuntamenti che riguardano i Balcani (chiediamo anche a tutti voi di segnalarcele); la seconda, chiamata Biblioteca Balcani, dove vi segnaleremo alcuni libri – riviste che riteniamo interessanti. Ci sembra importante, per tutti coloro che hanno avuto la possibilità di operare nei Balcani, continuare ad avere un legame e informazioni su come la situazione politica, economica e sociale si evolve. Da qui è nata l’idea di creare questo semplice strumento che abbiamo intitolato “Pertej detit…” che in lingua albanese vuol dire "Al di là del mare". Noi siamo tornati di qua dal mare, con le nostre comodità e sicurezze, ma al di là del mare i problemi, le difficoltà, la povertà continuano ad essere tanti… Con questo vi lasciamo alla lettura della rassegna, augurandovi un buon inizio di Quaresima.

Un caro saluto a tutti e arrivederci a presto. Mirko, Denis, Alessandra, Silvia

Convegno Caritas e Reggio Terzo Mondo: “Volontariato Internazionale andata e ritorno”.

Qual è lo specifico del volontariato internazionale? Come diffonderne la cultura nel paese d’origine? Come valorizzarne l’esperienza fatta? A queste domande le Caritas delle diocesi dell’Emilia - Romagna, tra cui quella di Carpi è risultata tra le più attive, assieme a Reggio Terzo Mondo hanno cercato di dare una prima risposta intervistando direttamente i volontari, 76 su 107, che hanno partecipato ai progetti di intervento realizzati in Albania e in Kosovo dal 1999 al 2005.

La carica dei 107

L’indagine, realizzata dal Centro Culturale Ferrari di Modena, presenta non solo un profilo del volontario internazionale ma anche alcune possibili proposte di miglioramento. Il volontario internazionale è giovane, non sposato, con titolo di studio elevato. Molti insegnanti (soprattutto tra le donne), impiegati e liberi professionisti mentre è presente anche una piccola quota di pensionati e studenti. Sono stati motivati a partire per interesse personale e per solidarietà. In misura minore per spirito missionario, desiderio di acquisire competenze o per curiosità. Una volta tornati a casa destinano prevalentemente il tempo a loro disposizione al lavoro (36%) e alle relazioni familiari (16%), anche se non trascurano “se stessi” (10%) mentre considerano marginale l’impegno politico (1%).

Anno 4 Numero 1 Pagina 2 Reggio Terzo Mondo Rassegna Stampa Balcani Delegazione Caritas Emilia Romagna “Pertej detit…”

Famiglia, amici e colleghi sono i primi destinatari della fiducia dei volontari mentre all’ultimo posto sono collocati i partiti politici e le banche preceduti dagli organi di informazione, imprenditori e sindacati. A metà strada si trovano invece chiesa, magistratura, forze dell’ordine e scuola. Il “potenziale sociale” I volontari pur essendo un gruppo selezionato di persone non sono tutti uguali. Analizzando i dati rilevati è possibile suddividerli in almeno due gruppi. Il primo gruppo, più numeroso (59%), appare caratterizzato da maggior tempo dedicato alle relazioni con gli altri, maggiore profondità di queste relazioni e da sistemi valoriali e di fiducia maggiormente "sentiti". In altre parole si tratta di un gruppo ad alta intensità di “potenziale sociale” che dedica più tempo alle relazioni con amici e vicini, alla vita ecclesiale e all’impegno politico e che valuta positive queste relazioni. Sono volontari che hanno trovato soddisfacente il progetto a cui hanno partecipato e che hanno avuto una maggiore permanenza all'estero. Il secondo gruppo (41%) ha un “potenziale sociale” minore in quanto alle stesse variabili attribuisce punteggi più bassi. Capacità di fare cultura: come? Se questa è la rappresentazione sintetica del volontario internazionale passiamo ora ad illustrare i punti su cui i volontari internazionali presenti in diocesi ma anche la comunità ecclesiale e civile possono riflettere per migliorare la propria capacità di fare cultura. La comunicazione interculturale. L’esperienza all’estero dei volontari può essere un valido contributo per conoscere la cultura di un determinato paese, per abilitarsi ad interpretare correttamente qual è il senso che gli stranieri attribuiscono ai fatti di “casa nostra” e migliorare in questo caso l’efficacia comunicazionale. Sarebbe paradossale se i volontari una volta rientrati non venissero coinvolti in attività o percorsi di educazione alla mondialità oppure con la loro testimonianza aumentassero i pregiudizi e i luoghi comuni verso i paesi esteri nei quali hanno operato. Il peso politico. Se il benessere procurato dall’azione volontaria all’estero si estende tendenzialmente a tutta la comunità locale, pertanto ad una quota di popolazione superiore a quella rappresentata dalla maggioranza politica o dalla maggioranza culturale, si comprende che sono proprio queste componenti della società verso le quali occorre intensificare e migliorare la qualità delle proprie relazioni concordando luoghi stabili e modalità di incontro specifiche a partire dalla comunità diocesana. La vocazione politica. Il volontariato internazionale può sviluppare una propria originale vocazione politica nella misura in cui si interpreta quale soggetto promotore di una maggiore equità da parte delle istituzioni locali e internazionali, sviluppando l’integrazione tra il livello operativo e quello culturale. In una società più equa si è portati, infatti, a fidarsi non solo dei familiari, degli amici o dei vicini ma anche degli sconosciuti e degli estranei.

Gianpietro Cavazza – Presidente del “Centro Culturale Ferrari” di Modena

I miei parrocchiani…

Don Jeton Thaqi è un giovane sacerdote del Kosovo, Don Jeton conosce bene la realtà dei volontari di Reggio vicario parrocchiale di Klina dove ha sede la base Terzo Mondo - Caritas Carpi e Delegazione Emilia operativa dei volontari Caritas. Per don Jeton "i Romagna in Kosovo in quanto é vicario del parroco di volontari italiani sono tutti miei parrocchiani, giovani Klina e ogni settimana, in casa dei volontari, legge e come tutti gli altri che partecipano con i progetti commenta il Vangelo festivo. Nel suo intervento ha all'attività pastorale della parrocchia e per tale motivo sottolineato l'importanza della collaborazione con la cerco di essere presente appoggiandoli e condividendo chiesa cattolica kosovara per il successo dei progetti di con loro le attività in corso." sviluppo nati come risposta alle reali esigenze della gente La testimonianza resa dal sacerdote kosovaro al e della Chiesam locale e per l’inserimento e l’azione dei convegno del 21 gennaio su "Volontariato internazionale volontari. "Credo indispensabili" ha concluso don Jeton andata e ritorno" come rappresentante della piccola "le visite e le missioni in Kosovo dei rappresentanti di chiesa cattolica balcanica giunge in un momento di RTM e della Caritas affinché questo nostro cammino sia profondo dolore per la perdita lo scorso 10 gennaio di un percorso condiviso tra Chiese sorelle". dell'amministratore apostolico del Kosovo monsignor Marc Sopi, figura simbolo del processo di pacificazione Carpi,21/01/06 don Jeton Thagi in atto nel paese.

Anno 4 Numero 1 Pagina 3 Reggio Terzo Mondo Rassegna Stampa Balcani Delegazione Caritas Emilia Romagna “Pertej detit…” e per tutti i leader del Kosovo di dimostrare la maturità che servirà per oggi e per il futuro".

È morto Ibrahim Rugova Biografia di Ibrahim Rugova

Ibrahim Rugova nacque il 2 dicembre 1944 nel villaggio Questa mattina il Kosovo è rimasto senza il suo leader di Crnce, nella municipalità di in Kosovo. Terminò più carismatico. E' morto Ibrahim Rugova protagonista la scuola primaria a Istok e la scuola superiore a Pec. Si indiscusso degli ultimi 15 anni di questa martoriata laureò nel 1971 e cinque anni più tardi svolse il dottorato Provincia dei Balcani. in letteratura albanese all'Università di Pristina. Terminò la specializzazione a Parigi presso la Scuola di studi Questa mattina a superiori di scienze sociali con Roland Barthes e terminò Pristina è morto il dottorato a Pristina nel 1984 con una tesi dal titolo Ibrahim Rugova. "Orientamenti e premesse della critica letteraria Ne ha dato albanese". notizia la Fu redattore della rivista studentesca "Bota e re" (Nuovo Televisione del mondo) e "Disuria" (sapere), critico letterario, assistente Kosovo. Rugova, presso l'Istituto di albanologia di Pristina e professore di nel settembre letteratura. scorso, aveva Entrò sulla scena politica come presidente della Società rivelato di essere dei letterati del Kosovo, attorno alla quale si era formato ammalato di il movimento albanese del Kosovo, e fu uno dei firmatari tumore ai dell'"Appello dei 215 intellettuali albanesi", i quali nel polmoni. Aveva 1989 si pronunciarono contro l'Emendamento della voluto dirlo di Costituzione della , con il quale fu eliminata persona, ai l'autonomia del Kosovo. Per questo motivo fu escluso cittadini del dalla Lega dei Comunisti della Jugoslavia, mentre Kosovo, ribadendo che nonostante la malattia, avrebbe l'opinione pubblica internazionale lo accolse come continuato nel proprio impegno per l'indipendenza. dissidente e difensore dei diritti umani e politici degli Il capo dell'Assemblea del Kosovo, Nexhat Daci, ha albanesi del Kosovo. assunto le sue funzioni. Daci resterà in carica fino alle All'inizio del dicembre 1989 Rugova fondò il primo nomina del nuovo presidente da parte dell'Assemblea. partito politico del Kosovo, la Lega democratica del La morte di Rugova arriva in un momento estremamente Kosovo, del quale fu il leader fino al 23 febbraio 2005, delicato. Il prossimo 25 gennaio a Vienna si sarebbero giorno in cui si ritirò " a causa dei numerosi impegni infatti dovuti avviare i negoziati sul futuro status della assunti come presidente del Kosovo". Provincia. Il primo faccia a faccia tra i negoziatori della Sotto la sua guida il 2 luglio 1990 i delegati albanesi Serbia e del Kosovo albanese - mediato dall'ONU - sarà dell'Assemblea del Kosovo adottarono la Dichiarazione però rinviato, con tutta probabilità, agli inizi di febbraio. costitutiva, con la quale dichiararono il Kosovo una Lo ha affermato l'inviato speciale delle Nazioni Unite repubblica. Tre giorni più tardi, il Parlamento della Martti Ahtisaari. Serbia prese la decisione di sciogliere l'Assemblea del La morte di Rugova è stata accolta in Kosovo con Kosovo, dopo di che gli albanesi del Kosovo diedero vita sgomento ma anche con preoccupazione. La sua alle istituzioni parallele, comprese le scuole. Nel scomparsa lascia molte incertezze. In questi anni non si è settembre 1996 Rugova e Milosevic separatamente affermato infatti nessun politico in grado di raccogliere firmarono un Accordo sulla normalizzazione della un consenso così ampio come quello che vi è stato continuazione del Kosovo, dopo lunghe mediazioni della attorno a Rugova. Lo stesso partito da lui guidato, LDK, associazione cattolica San Egidio, ma non fu mai è ora più esposto a scissioni. Basti considerare che da implementato. quando Rugova ne ha lasciato la presidenza, più di un La paziente e impegnata resistenza pacifica al regime di anno fa, al suo interno non si è riusciti ancora ad Slobodan Milosevic lungo la via dell'indipendenza del accordarsi sul nome di un successore. Kosovo furono i punti principali della politica che Soeren Jessen Petersen, governatore ONU della condusse durante la decennale difficile crisi kosovara, Provincia ha dichiarato che la morte del Presidente cosa che gli portò l'appellativo di "Gandhi kosovaro". Rugova "giunge in un momento tragico e decisivo per la Rugova è stato membro del team negoziale durante i provincia". Ha poi aggiunto che: "Il modo migliore per negoziati serbo-albanesi che si tennero a Rambouillet in onorare la sua memoria è di restare tutti uniti nei Francia, nel febbraio 1999. Il primo mese e mezzo di prossimi mesi . "Questo è il momento per tutto il popolo bombardamenti della NATO sulla FRJ, Rugova lo

Anno 4 Numero 1 Pagina 4 Reggio Terzo Mondo Rassegna Stampa Balcani Delegazione Caritas Emilia Romagna “Pertej detit…” trascorse agli arresti domiciliari a Pristina sotto la "protezione della polizia serba". In quel periodo Rugova, per circostanze imprecisate, si incontrò con l'allora È morto Mons. Sopi, vescovo presidente della FRJ Slobodan Milosevic e davanti alle telecamere della RTV Serbia chiese la fine dei cattolico che pregava per bombardamenti, il passaggio ai negoziati politici e l’indipendenza l'autonomia del Kosovo nell'ambito della RFJ. Col beneplacito di Milosevic, e l'intercessione straniera, il 5 maggio 1999 con un aereo del governo italiano fu trasferito a Roma, e alcuni giorni dopo con la famiglia E' morto oggi presso l'ospedale di Pristina il vescovo arrivò in Germania e rimase all'estero fino al ritorno in cattolico del Kosovo, Mark Sopi. Il religioso, che aveva Kosovo, il 30 luglio dello steso anno. 67 anni ed era di etnia albanese, e' stato ricoverato Alle elezioni comunali, il 17 novembre 2001, il suo d'urgenza per un probabile attacco di cuore ed e' spirato partito ottenne il maggior numero di deputati e a lui poco dopo. Molto amato dalla popolazione albanese (che diedero il posto di presidente del parlamento kosovaro e pure in gran parte e' di fede musulmana) il vescovo Sopi presidente del Kosovo. era finito poche settimane fa al centro di vivaci Come presidente del Kosovo Rugova fu eletto il 4 marzo polemiche per essersi espresso, durante la messa di 2002, al quarto turno, dopo che i tre maggiori partiti Natale, in favore dell'indipendenza della provincia. albanesi, dopo tre tentativi non riusciti, raggiunsero un ''Preghiamo per l'indipendenza del Kosovo'' aveva detto il accordo sull'elezione del presidente e del premier. vescovo, suscitando le reazioni soprattutto da parte dei Di nuovo come presidente del Kosovo (con un mandato rappresentanti della comunità serbo-ortodossa schierata, di tre anni) fu eletto il 3 dicembre 2004, dopo le elezioni al fianco di Belgrado, contro l'ipotesi della creazione di parlamentari in Kosovo nell'ottobre dello steso anno, alle uno Stato del Kosovo indipendente e sovrano in mano quali il suo partito LDK ottenne il maggior numero di agli albanesi. deputati. Ha pubblicato parecchi libri di teoria della letteratura, Ansa - Pristina 10/01/06 della storia e della critica. Vinse numerosi premi e riconoscimenti internazionali, tra cui il Premio per la pace e la libertà nel 1995 dalla Fondazione danese PL- Fonden, il Premio Saharov del Parlamento europeo nel 1998, il Premio per la tolleranza nel 1999 della città tedesca Munster, il riconoscimento del Comitato della Kosovo: a scuola di separazione città di New York "per l'insegnamento e il rispetto dei principi della democrazia" (novembre 2005). Fu nominato senatore onorario d'Europa a Antwerpen il 1 febbraio 2004, riconoscimento che il Senato europeo I manuali scolastici serbi e albanesi riportano versioni conferisce alle personalità politiche europee per meriti parallele della storia recente del Kosovo. La comunità nella democrazia, nella pace, nella scienza e nell'ambito internazionale elude il problema. Un reportage dalle dei diritti umani in Europa. Fu proclamata dottore scuole di Mitrovica, nostra traduzione honoris causa presso l'Università di Tirana il 9 settembre 2004. Secondo il coordinatore dell’Istruzione per la regione di Cittadino onorario di Venezia, Milano e Brescia. Dietro Mitrovica, Patrick Dong, la comunità internazionale fino di sé ha lasciato la moglie Fana, i figli Mendini e Uka e ad ora non si è occupata del contenuto dei manuali di la figlia Teuta. storia. «È probabile che qualcuno della comunità internazionale Osservatorio Balcani abbia verificato il testo dei manuali, ma il nostro compito 21.01.2006 comprende i cambiamenti di metodologia, la formazione degli istitutori... A dire il vero io non so cosa contengono», riconosce Patrick Dong. Ne risulta che il dipartimento dell’Istruzione dell’Unmik non ha mai menzionato quale dovesse essere il sistema educativo in Kosovo, né cosa dovesse arrecare, dal momento che è evidente che i manuali di storia, ma anche quelli delle altre materie, hanno oggi l’obiettivo di mantenere l’enorme distanza etnica tra le due comunità piuttosto che quello di superarla. Sahid Sahiti, professore di storia alla Scuola secondaria di Economia di Mitrovica sud, ricorda che all’epoca

Anno 4 Numero 1 Pagina 5 Reggio Terzo Mondo Rassegna Stampa Balcani Delegazione Caritas Emilia Romagna “Pertej detit…” dell’autonomia kosovara gli Albanesi imparavano per il problemi, non solo riguardo alla precisione, ma anche per 50% la storia dei popoli jugoslavi, e il resto del quanto attiene alla presentazione selettiva della storia», programma concerneva la storia albanese. In seguito, a spiega. partire dal 1989, le autorità serbe hanno proposto loro un Essa aggiunge che questi manuali hanno allontanato la programma che non prevedeva nessuna materia di possibilità di una riconciliazione, e si ha attualmente una insegnamento sugli Albanesi. situazione in cui due entità nazionali non condividono «Noi non l’abbiamo accettato. Noi stessi abbiamo più nessun punto di vista comune e in cui la società si elaborato dei programmi unici, armonizzati con quelli trova in una situazione di segregazione totale. Ad ogni dell’Albania. Attualmente, insegniamo la storia secondo modo, ci sono in Serbia degli storici disposti a presentare un manuale stampato nel 2000. L’autore è il professor i fatti storici in modo obiettivo. Fehmin Puskoli. Noi insegniamo anche il periodo che «L’autonomia del Kosovo è stata soppressa in modo segue il crollo del sistema jugoslavo, l’inizio del brutale, c’è stato il terrore di Stato, è stata creata una pluralismo e la formazione della Lega democratica del società parallela... Nessuno potrà risolvere il problema Kosovo. Il nostro programma ricorda anche il nostro del Kosovo sulla base di un rapporto di forze, non solo a sistema parallelo che ha permesso di salvaguardare causa della presenza della comunità internazionale, ma l’istruzione in Kosovo. Noi spieghiamo agli studenti anche a causa dell’esperienza di tutte le comunità, che quello che il regime serbo ha fatto in Kosovo, quello che maturano», constata la storica Latinka Perovic, ha fatto subire al popolo albanese», spiega Sahid Sahiti. sottolineando che esiste sempre il pericolo di un nuovo Una studentessa, Teuta Gashi, spiega che gli studenti conflitto. Latinka Perovic è uno dei rari personaggi della albanesi imparano anche la storia recente del Kosovo: scena pubblica serba ad avere questo atteggiamento verso «Noi impariamo la storia del popolo albanese, il ruolo la storia recente del Kosovo. Tuttavia essa non scrive i dell’UCK nel difendere il Kosovo. Speriamo che manuali di storia né ha alcuna influenza sul loro Mitrovica sarà nuovamente un’unica città e che un contenuto. giorno la storia ci spiegherà come e perché questa città è In altre parole, dal momento che il programma di storia stata divisa». utilizzato dai Serbi del Kosovo è identico a quello Sull’altra sponda del fiume Ibar, Stojana Jeftic, insegnato agli studenti della Serbia, come può una delle insegnante di storia alla Scuola Primaria Sveti Sava, due comunità continuare a fare finta che nulla sia spiega come insegna storia contemporanea alla classe cambiato nella società così drasticamente divisa del dell’ottavo anno. Il suo programma va dalla fine della Kosovo? Se questa divisione non è che provvisoria e non Jugoslavia fino al 1996. Stojana Jeftic spiega che il è dunque necessario cambiare i manuali di storia, come recente manuale del 1999/2000 menziona la guerra in può l’altra comunità vivere nella convinzione che il Kosovo, «benché sia ancora presto per insegnare Kosovo sia stato liberato con l’arrivo della comunità qualsiasi cosa in merito, perché gli studenti sono stati internazionale? testimoni di tutto ciò che è accaduto e ne sanno quindi abbastanza già da soli». di Jelena Bjelica Danijela, una studentessa dell’ottavo anno di questa (Le Courrier des Balkans 16/01/06) scuola, dice di sapere che molta gente è morta in questa guerra e che a suo avviso sono i Serbi ad essere sempre presentati come causa della frantumazione della Repubblica Federale di Jugoslavia e della guerra in Kosovo: «Tutti noi, i Serbi, dovremmo sentirci colpevoli della nostra esistenza a questo mondo. Questo almeno è quello che dicono i più vecchi, che noi siamo i colpevoli di tutto», dice. La sua compagna Jelena pensa che gli Albanesi hanno voluto che il Kosovo si separasse dalla Serbia, per occuparlo: «Tutti i giorni subiamo dei traumi e noi vorremmo che tutto si cancellasse, ci piacerebbe vivere in pace, vorremmo che arrivasse un nuovo giorno». Denisa Kosotovicova, insegnante alla London School of Economics, che ha sostenuto un esame di dottorato sul tema del sistema educativo parallelo degli Albanesi kossovari, stima che se i due manuali, quello albanese e quello serbo, fossero riuniti in uno solo, è probabile che se ne otterrebbe uno di qualità superiore. «Il contenuto dei manuali di storia nutre le identità nazionali. In un manuale come nell’altro ci sono molti

Anno 4 Numero 1 Pagina 6 Reggio Terzo Mondo Rassegna Stampa Balcani Delegazione Caritas Emilia Romagna “Pertej detit…” tematici; le realtà coinvolte sono soprattutto della BiH, ma l'intenzione è di tenere i collegamenti in tutta la regione; Turismo responsabile nei Balcani - le reti locali del turismo rurale: laddove sono in essere progetti di cooperazione comunitaria (Prijedor, Kraljevo, Pec-Peja) promossi dal Trentino si sono avviati progetti 18.01.2006 scrive Michele Nardelli Ad Orvieto, il di valorizzazione delle risorse naturalistiche, storiche e prossimo 21 gennaio, un incontro nazionale tra tutte le culturali dei territori, attraverso attività formative per le associazioni, ONG e gruppi in Italia che si occupano di aziende agricole interessate al turismo rurale, proposte di turismo responsabile nel sud est Europa. Per itinerari turistici, collegamento fra i parchi naturali, patti valorizzare le relazioni con i Balcani, straordinario territoriali, incontri fra associazioni di escursionisti e bacino di ‘'biodiversità'' sia dal punto di vista naturale amanti della montagna… che culturale - la realizzazione della prima manifestazione L'Europa di mezzo è il punto d'incontro fra Oriente e cicloturistica nei Balcani, che ha collegato fra maggio e Occidente nel cuore del cosiddetto vecchio continente. giugno del 2005 le città di Trieste a Sarajevo; ora si sta Anche per questo i Balcani rappresentano uno già organizzando la seconda edizione in collaborazione straordinario bacino di "biodiversità", tanto sotto il con la Fiab (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) profilo culturale che in quello naturalistico. Le correnti ed altre associazioni; del nord arrivano nel Mediterraneo, il Danubio è un ecosistema che raccoglie insieme alle acque di tutta la - la realizzazione di campi estivi: con le esperienze di regione anche i flussi migratori e i saperi del continente Martin Brod (BiH), Prijedor (BiH), Kraljevo (SCG) e che attraversa, l'intreccio delle culture religiose hanno Peja-Pec (Kossovo) si è aperta una modalità di fatto di Sarajevo la Gerusalemme dei Balcani e i esperienza-conoscenza rivolta ad una domanda giovanile, gabbiani di Mostar portano con sé il vento del sud… di forte impatto culturale e motivazionale… Eppure i Balcani sono una regione ai più sconosciuta, dove i pregiudizi e gli stereotipi rincorrono i fantasmi di - i viaggi del turismo responsabile, sperimentando una modernità fatta di modelli di sviluppo insostenibili e l'efficacia di tali proposte: diverse centinaia di persone di guerre. Che pure non sono stati in grado di scalfirne il sono state coinvolte a vario titolo in viaggi di conoscenza fascino, laddove storia, cultura e natura hanno saputo o di vero e proprio turismo responsabile, a fronte di una resistere alle prove più dolorose. richiesta crescente che oggi rimane in larga misura Favorire la conoscenza di questo pezzo straordinario inevasa. d'Europa, e con esso processi endogeni di valorizzazione L'attivazione di una rete del turismo responsabile nei delle proprie risorse, è l'obiettivo di un percorso iniziato Balcani si affianca e intende valorizzare quello tre anni fa che punta sul turismo responsabile (in tutte le dell'Osservatorio sui Balcani e del progetto SEE di sue accezioni che riguardano la cultura, la ruralità, Oneworld, che pure collaborano attivamente a questa l'ambiente, lo sport…) nell'area balcanica. Per iniziativa nostra iniziativa, particolarmente attento a dare voce alle di Progetto Prijedor e Tremembè, due associazioni esperienze di rinascita economica, sociale e culturale trentine che in questi anni si sono occupate di nella regione. cooperazione comunitaria e di turismo responsabile, ha In particolare, nell'ultimo incontro della rete del turismo preso corpo l'iniziativa "Incontri con l'altra Europa", che responsabile nei Balcani (Sarajevo, ottobre 2005) – che si è così concretizzata: ha visto la partecipazione di numerose realtà della Bosnia Erzegovina ma anche provenienti dalla Serbia e dal - la realizzazione del sito web Kossovo – si è posto fra l'altro l'accento sulla necessità di www.viaggiareibalcani.org, unico sito che si occupa di promuovere la domanda proveniente in particolare dal turismo responsabile nella regione. Il sito si propone in nostro paese verso le opportunità che il territorio già oggi tre lingue (italiano, inglese e serbo-croato-bosniaco) e è in grado di offrire. dai primi mesi del 2006 verrà curato direttamente da Si è pertanto decisa la promozione di un incontro Sarajevo con una nuova grafica ed impostazione nazionale che si svolgerà ad Orvieto il prossimo 21 interattiva; gennaio, nell'ambito della quale avere uno scambio di conoscenza delle esperienze di turismo responsabile - il costituirsi di una rete del turismo responsabile nei verso i Balcani, cercare nei limiti del possibile di Balcani: nell'ultimo incontro di Sarajevo – che ha avuto sintonizzare le iniziative in programma nel 2006, affinché un esito molto positivo sia sul piano dei contenuti che si creino sinergie e nuove collaborazioni, ed infine della partecipazione – si è creato un motore di rete provare ad organizzare al meglio la domanda di viaggi proprio nella capitale bosniaca nonché diversi gruppi dall'Italia.

Anno 4 Numero 1 Pagina 7 Reggio Terzo Mondo Rassegna Stampa Balcani Delegazione Caritas Emilia Romagna “Pertej detit…” L'appuntamento è per le ore 11.00 di sabato 21 gennaio contribuito a fondare nel 1989 e che ha presieduto sino al ad Orvieto, presso il Palazzo del Gusto (Convento 23 febbraio 2005 quando si è dimesso dall'incarico spinto S.Giovanni) in via Ripa di Serancia al numero 16. a farlo dall'amministrazione internazionale del Kosovo. All'incontro sono state invitate le associazioni, le Ong e Ora il Presidente dell'LDK è Kole Berisha, che fu un le Onluss che si occupano di turismo responsabile nella vicino collaboratore di Rugova. regione, l'AITR, Legambiente, Assopace, ICS, ed alcune delle agenzie che si sono dichiarate interessate ad Rugova per due mandati consecutivi, a partire dalle avviare percorsi di turismo responsabile nella regione. prime elezioni dopo la guerra del 1999, è stato Presidente L'invito è esteso a tutte le realtà associative o anche del Kosovo. Il suo posto sarà ora provvisoriamente preso singole persone interessate all'argomento. dallo speaker del parlamento Nexhat Daci, non particolarmente benaccetto dall'amministrazione ONU. di Michele Nardelli Rugova era inoltre a capo della squadra kosovara per i negoziati sullo status. E' riuscito negli scorsi mesi a riunire attorno ad un tavolo politici dalle visioni molto diverse tra loro, spesso in forte contrasto. Tutti con lo stesso obiettivo: richiedere per il Kosovo non meno dell'indipendenza. Adesso il Kosovo si trova ad affrontare un ulteriore Kosovo, e adesso? "esame di maturità" ed i suoi politici dovranno accordarsi il prima possibile sul nome del prossimo Presidente del Kosovo, tenendo conto che sarà la figura politica che La scomparsa di Rugova ha lasciato un panorama guiderà il Kosovo al processo negoziale. politico complesso e di difficile lettura. Chi lo sostituirà Non è un compito facile anche perché è noto che alla Presidenza? Chi guiderà il Kosovo ai negoziati all'interno dell'LDK non vi è nessuno che goda del sullo status? E che ne pensano i rappresentanti della rispetto e dell'autorevolezza dell'ex Presidente del minoranza serba? Kosovo. Lo stesso Nexhat Daci, speaker dell'Assemblea e tra i più influenti membri dell'LDK, non gode del supporto della maggioranza del partito. Questo fa intuire Kosovo, è morto sabato scorso. Negli ultimi mesi stava che la corsa alla presidenza sarà - innanzitutto all'interno combattendo contro un cancro ai polmoni ed era dell'LDK - una corsa sino all'ultimo respiro. sottoposto a sedute di chemioterapia che gli hanno All'orizzonte vi sono anche alcuni giovani, tra questi ad progressivamente consumato il fisico. esempio l'attuale ministro all'autogoverno Lutfi Haziri. Il Kosovo in questi giorni è in lutto nazionale: è stato Era molto vicino a Rugova, è arrivato sulla scena politica dichiarato ieri dalle autorità e durerà per 15 giorni. A come sindaco della municipalità di Gjilan/ Gnjilane e più scuola scolari e studenti del Kosovo ritorneranno solo tardi è divenuto presidente dell'assemblea dei comuni del venerdì, dopo che a Pristina si saranno tenuti i funerali Kosovo. Anche se il tema dell'autogoverno non è il suo del leader kosovaro. preferito era molto vicino a Rugova e questo lo rende un Ibrahim Rugova era sinonimo della lotta della comunità potenziale candidato alla sua successione. albanese del Kosovo per più diritti all'interno di quella Ma il dinamismo all'interno dell'LDK e le posizioni degli che era allora la Repubblica federale socialista di altri partiti politici in merito alla Presidenza del Kosovo Jugoslavia e poi, più tardi, della lotta contro dovranno essere moderate in vista della "causa l'oppressione del regime serbo attraverso i duri anni del superiore". Lo sottolinea qualche analista politico, conflitto e dell'intervento NATO nel 1999. Ma non solo, emerge chiaramente dalle parole dei rappresentanti della sinonimo anche della ricostruzione, e della creazione comunità internazionale. delle istituzioni provvisorie del Kosovo durante Chiunque prenda il posto di Rugova dovrà lavorare l'amministrazione ONU. duramente per guadagnare la fiducia ed il rispetto degli altri protagonisti della vita politica della Provincia, per Ibrahim Rugova non è vissuto abbastanza a lungo per guidare quest'ultima in uno dei più difficili periodi della vedere il suo sogno divenire realtà. E già nelle ultime sua storia recente. settimane non era forte abbastanza per presiedere il Anche se la comunità internazionale preferirebbe su tutti gruppo di negoziatori nella preparazione al primo Veton Surroi, a capo del movimento ORA e analista incontro con la controparte serba, nei negoziati per lo politico molto conosciuto a partire dagli anni '80, status, che si sarebbero dovuti avviare giovedì a Vienna. quest'ultimo difficilmente potrà aspirare alla presidenza La morte di Rugova cambierà, e non vi sono dubbi in del Kosovo visto che non gode del supporto merito, il panorama politico kosovaro. dell'elettorato kosovaro. Rugova per molti anni è stato a capo della Lega Il panorama politico kosovaro nelle prossime settimane democratica del Kosovo (LDK), partito politico che ha subirà cambiamenti e scossoni. La Comunità

Anno 4 Numero 1 Pagina 8 Reggio Terzo Mondo Rassegna Stampa Balcani Delegazione Caritas Emilia Romagna “Pertej detit…” internazionale ha auspicato che la morte di Rugova non causi lo stallo del processo di determinazione dello status, che doveva avviarsi in settimana. Freddo: altri 5 morti Mentre l'intero Kosovo è in lutto e migliaia di condoglianze vengono spedite alla famiglia di Rugova, in ex Jugoslavia al suo partito politico e al Kosovo intero sono poche le reazioni che arrivano dalla enclaves serbe del Kosovo e dai rappresentanti politici della comunità serba. Il freddo ha mietuto nelle ultime ore altre cinque vittime La gente per strada si dice dispiaciuta ma preferisce poi nella ex Jugoslavia, dove le temperature - seppure risalite non commentare su come la scomparsa di Rugova oggi in genere di qualche grado - restano influirà sulla loro vita. L'unico commento emerso anche abbondantemente sotto zero. Il totale dei morti nella tra i leader della comunità serba del Kosovo è che si regione sale così a sette, a cui vanno aggiunte le tre augurano che il successore di Rugova sia un moderato e persone uccise la notte scorsa dal gelo anche nella vicina non un radicale. Albania. Questa preoccupazione è condivisa anche da Sanda Tra la nottata e le prime ore del mattino due persone - un Raskovic Ivic, a capo del Centro per il coordinamento in alcolizzato sorpreso dall'ipotermia a Zagabria e un senza Kosovo, che ha affermato che tranne Rugova e Oliver tetto ritrovato privo di vita in un vagone ferroviario Ivanovic non vede all'orizzonte vere e proprie controparti abbandonato presso Osijek - sono decedute in Croazia, le politiche ma "democratici col fucile in mano" e questo a prime vittime dell'inverno censite nel Paese dall'inizio suo avviso è preoccupante. della stagione. Oliver Ivanovic, a capo della Lista Serbia per il Kosovo, In Serbia, dove due clochard erano stati uccisi dal freddo ritiene che la comunità serba deve stare molto attenta a gia' nei giorni scorsi, sono morte invece per non farsi immischiare in contrapposizioni interne alla assideramento altre tre persone: un nomade a Leskovac, leadership kosovara. un alcolista e un anziano in stato di semiabbandono nella Di opinione opposta è Milan Ivanovic, presidente del regione della Vojvodina. Consiglio nazionale serbo del Kosovo settentrionale Nella notte i termometri hanno fatto segnare minime di secondo il quale la morte di Rugova non destabilizzerà il meno 11 a Belgrado (due gradi piu' di ieri) e meno 13 a Kosovo e che sia la Comunità internazionale che gli Zagabria (ieri meno 15). Temperature largamente sotto albanesi del Kosovo erano pronti a questa eventualità e zero pure a Lubiana (Slovenia), a Sarajevo (meno 12), che si sono già accordati sul nome di Hashim Taqi come capitale della montagnosa Bosnia-Erzegovina, e - più a guida della squadra negoziale kosovara a Vienna. Sud - in Macedonia, Albania, nonchè nella provincia I funerali di Rugova si terranno giovedì. Il Kosovo senza contesa del Kosovo dove oggi si svolgono i funerali del di lui dovrà risolvere molte questioni delicate. Sarebbe presidente scomparso Ibrahim Rugova. stato più facile sotto la sua guida? La risposta se l'è Il picco più basso di tutti i Balcani è tuttavia quello portata con lui registrato nel poco popolato altopiano serbo di Pester, dove si sono toccati i 39 gradi sotto zero, record Saša Stefanović nell'ultimo secolo secondo i meteorologi. Pristina, 24.01.2006 Come se non bastasse il gelo atmosferico, i media belgradesi riferiscono oggi infine la storia di una neonata, inquieta per il freddo, che le sorelline - decise a farla smettere di piangere - avrebbero rinchiuso in frigorifero ieri nella cittadina serba di Vranje. La piccola, grazie all'intervento del padre e dei medici, e' stata salvata in extremis.

ANSA – Belgrado 26/12/06

Anno 4 Numero 1 Pagina 9 Reggio Terzo Mondo Rassegna Stampa Balcani Delegazione Caritas Emilia Romagna “Pertej detit…” di Valona, a mezz'ora di motoscafo dalla costa. Da due anni, a capo dell'unità delle Fiamme gialle c'è il colonnello Maurizio Urbano. Suo vice, il capitano Albania, il business Alemanno. Guidano una trentina di uomini. Tutta gente di mare: Campania, Puglia, Sicilia, Lazio. C'è anche un viaggia in motoscafo toscano, di 50 anni, a fine servizio dopo dieci mesi di stanza perché qui si sta molto, a volte pure un anno di fila. Le missioni di Durazzo e Saseno sono differenti. A Non trasportano più clandestini ma droga. Soprattutto Durazzo si è sulla terraferma, a Saseno si vive isolati su marijuana, prodotta in quantità industriale nei villaggi un'isola disabitata se non fosse per cavalli, asini, conigli e dell’interno. In viaggio a bordo delle imbarcazioni branchi di cani allo stato selvatico che di notte se le della Guardia di finanza che danno la caccia in mare mandano a dire da una parte all'altr a abbaiando fino agli scafisti all'alba. Da Durazzo non partono gli scafisti, se non altro perché l'Italia è molto distante. Dalla baia di Valona al tacco d'Italia «che quando non c'è luna piena si vede anche a occhi chiusi - racconta un giovane finanziere nato a Galatina, sotto Lecce - sono due ore scarse di navigazione. Uno che con gli scafisti ci convive da una decina d'anni: ha lavorato, a lungo, a Otranto ai tempi «degli sbarchi in massa (fino a dieci gommoni a notte da inseguire), dei corpi gettati in mare, dei morti». Non sono più quei tempi. Quando le notti erano di pura corsa con i motori al massimo «indipendentemente dal fatto che il mare fosse tranquillo o agitato». Adesso sono notti di calma e attesa. Di appostamenti al largo, fermi per ore con l'isola di Saseno da un lato e l'estrema punta della baia di Valona dall'altro a delimitare la linea del confine. Il confine oltrepassato il quale si entra in mare aperto e tagliando sulla sinistra si sfugge ai radar della Finanza, si punta il Salento, già si fiuta l'affare. È Notte di stelle e luna piena. Il capitano della Guardia di diventato un gioco di tattica, la caccia agli scafisti. finanza Cristino Alemanno ferma la motovedetta, toglie Per prenderli, bisogna anticiparne le mosse prima della il passamontagna, annusa l'aria gelida che scende dalle linea di confine, fin tanto che si è nella baia. Dopo, montagne. Arriveranno? «Le ultime tre volte, li abbiamo diventa difficile. Specie perché i gommoni dei presi con un tempo così. Ma oggi dall'altra parte, nel contrabbandieri, rispetto a quelli dei clandestini, sono più Salento, il mare è agitato. Difficile sbarcare. No, non corti e leggeri, col motore modificato per potenziarne al arriveranno. Un tempo partivano anche con le acque in massimo la velocità, pari o a volte superiore a quella tempesta. Adesso prendono tutte le misure e le della motovedetta della Guardia di Finanza. precauzione del caso». Eccola, la motovedetta. Sei uomini a bordo, più un Oggi gli scafisti albanesi si sono fatti più furbi: perché agente della polizia locale che, secondo gli accordi tra tengono di più al carico che trasportano sulla rotta Italia e Albania, dev'essere presente con almeno una unità Valona-Otranto. Non disperati: droga. Marijuana in ogni azione delle Fiamme gialle, per legittimarne soprattutto, prodotta in quantità industriale nei villaggi l'operato. Al comando di Durazzo, all'ingresso ci sono dell'interno, ai confini con Grecia e Macedonia. Lì c'è un due targhe colorate: una col tricolore italico e l'altra, clima che consente, a volte, perfino tre raccolti l'anno. A messa a fianco alla stessa altezza, con sfondo rosso dietro Tirana lo sanno bene. «È un fenomeno in continua l'aquila nera: la bandiera albanese. Colori che tornano espansione - ci dice il ministro dell'Interno Sokol davanti al portone della guarnigione sull'isola di Saseno, Olldashi -. Stiamo varando apposite leggi per subito dopo il porto dove tre finanzieri provvedono alla combatterlo o, quantomeno, per contrastarlo, manutenzione dei due mezzi - la motovedetta e uno scafo aumentando i controlli nei luoghi dove si produce. Per più piccolo - in dotazione. Tutt'intorno, fitta vegetazione intanto, dobbiamo dire grazie alla Guardia di finanza e le case dei 5mila schipetari che lì hanno abitato fino italiana». agli anni Novanta. Erano i familiari dei soldati schierati a La Guardia di finanza, insieme ad altri corpi con in testa difesa dell'isola, considerata ai tempi di Enver Hohxa la la Marina militare, è in Albania dal settembre 1997. Ha zona più a rischio di invasioni militari nemiche, come un comando a Durazzo, vicino al porto. E un secondo dimostrano le centinaia di bunker e i tunnel che corrono sull'isola di Saseno, l'unica del Paese, di fronte alla baia da costone a costone. Bunker sovrastano la guarnigione,

Anno 4 Numero 1 Pagina 10 Reggio Terzo Mondo Rassegna Stampa Balcani Delegazione Caritas Emilia Romagna “Pertej detit…” con le fotografie degli ultimi tre gommoni catturati: il 18 2004, si ammise che si era trattato di uno scambio di marzo, il 9 dicembre e il 4 gennaio. A bordo, in totale, persona. Al Masri aveva lo stesso nome di un sospettato 846 chili di marijuana. In tutti e tre i casi, gli scafisti, di Al Qaeda. Sono serviti due mesi prima che lo intercettati e puntati dalla Guardia di finanza, hanno rilasciassero. Fu abbandonato in un bosco dell’Albania mollato barca e carico a riva e sono scappati sulle nel giugno dello steso anno. Al Masri ora accusa il montagne della baia di Valona. «Ci riproveranno», governo USA. garantisce il capitano Alemanno che indossa il “Tre civili armati mi portarono in una stanza e iniziarono passamontagna, rimette in moto e punta l'isola di Saseno a perquisirmi. Dopo che non trovarono niente, iniziarono per il ritorno alla base. Lui e i suoi uomini danno un a chiedermi se avevo qualche legame con Al Qaeda o con ultimo sguardo in giro. La costa della baia, vicina. Il qualche organizzazione islamica”, così descrive il suo porto di Valona, lontano. E l'Italia, dietro l'angolo. Ma arresto Al Masri. non ora, non oggi. Per gli scafisti, e anche per i Sono state le autorità tedesche che per prime hanno finanzieri. chiesto alla controparte macedone indicazioni in merito al mio caso, basandosi sulle accuse rese dallo stesso Al Dall’inviato in Albania – 21 gennaio 2006 Masri all’inizio del gennaio 2005. Più tardi i deputati del parlamento tedesco hanno sollevato il caso presso il Parlamento europeo. All’inizio le autorità macedoni hanno mantenuto prudentemente il silenzio, il ministero dell’Interno ha risposto alle inchieste di alcuni giornalisti sostenendo che La Macedonia è la “di prassi non commentano le operazioni di intelligence”; prigione delle CIA è poi seguito un riconoscimento informale da parte dell’Agenzia per la sicurezza e il controspionaggio, la quale ha affermato che Al Masri è stato arrestato ma seguendo standard professionali. Anche la Macedonia entra nel mirino delle indagini Ma poco dopo è venuto a galla lo scandalo delle prigioni sulle prigioni segrete della CIA. A distanza di 2 anni segrete della CIA e la Macedonia è stata immediatamente si riapre il caso di un cittadino tedesco di origine tirata in ballo. Diversi articoli di media occidentali di alto libanese arrestato e interrogato dai servizi segreti. profilo hanno nominato la Macedonia come uno dei Dal nostro corrispondente. possibili paesi dell’Europa orientale ospitanti le carceri segrete degli USA. Anche la “Non ci sono prigioni segrete della CIA in Macedonia”, Macedonia entra hanno risposto alle accuse in modo sbrigativo le autorità nel mirino delle macedoni. indagini sulle “Non ci sono prigioni segrete nel paese, né ci sono prigioni segrete membri di Al Qaeda in qualsiasi delle prigioni da noi della CIA. A conosciute”, ha ribadito il portavoce del ministero della distanza di 2 anni si Giustizia, Ubavka Matevska. riapre il caso di un Ci sono in totale 9 prigioni in Macedonia. Sovraffollate e cittadino tedesco di in cattive condizioni. Secondo fonti ben informate, la origine libanese Macedonia non ha la capacità di detenere persone che arrestato e abbiano un profilo che richiede un alto livello di interrogato dai sicurezza. servizi segreti. Anche se non vi sono prove evidenti della presenza di Dal nostro corrispondente centri di detenzione illegali in Macedonia è la condotta 31 dicembre 2003, Kaled Al Masri, cittadino tedesco di poco ortodossa nei confronti di Al Masri che ha origine libanese, fu arrestato dall’intelligence macedone coinvolto, nella vicenda, anche la Macedonia. mentre entrava nel paese alla frontiera di Tabanovce, nei Nel novembre 2005, poco dopo che le indiscrezioni sono pressi di Kumanovo. Fu consegnato ai funzionari iniziate a circolare, il Consiglio d’Europa ha inviato una dell’Intelligence statunitense, che lo presero in consegna delegazione per monitorare la situazione delle prigioni e lo tennero per 23 giorni nell’hotel “Skopski merak”, in macedoni. una stanza senza finestre, dove fu interrogato. Il 23 Una settimana fa la stampa macedone ha riportato che la gennaio 2004 fu imbarcato su un Boeing 737 degli USA, Macedonia potrebbe essere messa sotto monitoraggio del definito dallo stesso nei giorni a venire come “la prigione Comitato per la tortura, da parte del Consiglio d’Europa. volante della CIA”, che volò per Kabul, Afghanistan. Là, Il paese dovrà inoltre consegnare al più presto un secondo quanto detto da Al Masri, fu ulteriormente rapporto, a quella che è la più vecchia organizzazione interrogato e torturato, fino a quando, nel marzo del europea, su possibili abusi commessi durante gli arresti.

Anno 4 Numero 1 Pagina 11 Reggio Terzo Mondo Rassegna Stampa Balcani Delegazione Caritas Emilia Romagna “Pertej detit…” L’opposizione ha richiesto al parlamento macedone una Il minimizzare la cosa è anche il risultato del silenzio dei sessione sul caso del cittadino tedesco. funzionari macedoni che hanno cercato il più possibile di “Come paese candidato, dobbiamo seguire la UE in evitare dichiarazioni. Alcuni giornalisti hanno comunque special modo con riguardo alla comune politica estera e iniziato a chiedere come possono le autorità pretendere di sicurezza. Non possiamo diventare un effetto che non sia successo niente quando il caso è sulla bocca collaterale nello scontro tra la vecchia e la nuova di tutti. Europa”, ha detto il deputato Slobodan Casule della Per ora il caso non ha occupato le pagine dei principali VMRO-NP “dobbiamo scusarci col signor Al Masri, quotidiani macedoni anche se le autorità macedoni si offrirgli un risarcimento, e promettere a Bruxelles che sono trovate obbligate a superare dichiarazioni quali “non cose come queste in futuro non si ripeteranno più”. commentiamo operazioni di intelligence”. Il caso sta Secondo Casule, alcuni dei nuovi stati membri sono rotolando a valle come una palla di neve e non si sa se si molto più coinvolti nello scandalo, ma però sono già stati trasformerà in una vera e propria valanga membri. Le conseguenze potrebbero essere molto più svantaggiose per quei paesi che sono ancora in via di adesione. di Risto Karajkov 26/01/06 Il governo adesso sente la pressione della Commissione Osservatorio Balcani europea. All’inizio di gennaio alla delegazione della Commissione a Skopje è stato consegnato un secondo rapporto sul caso Al Masri. “Il ministero dell’Interno ha spedito direttamente il L’importanza del primo passo rapporto al signor Ervan Fuere [capo della delegazione]. Questo è il secondo rapporto ufficiale che proviene dal ministero dell’Interno; il primo fu inviato diversi mesi fa su richiesta di alcuni parlamentari europei”, ha detto il Il sindaco serbo del villaggio di Knezevo/Skender capo del gabinetto del ministero dell’Interno, Goran Vakuf propone di edificare un monumento per Pavlovski. ricordare l’eccidio di 252 bosgnacchi lì avvenuto nel Subito dopo aver ricevuto il rapporto la delegazione 1992. “Vogliamo prendere le distanze da quel crimine della Commissione europea ha dichiarato di non essere e mandare un messaggio alle generazioni future”. soddisfatta delle informazioni ricevute e che si aspetta un Segnali di vita. nuovo e più completo rapporto. “Diciamo che le informazioni erano troppo concentrate Era il 21 agosto 1992 sui dettagli”, ha dichiarato Andrea Angelli, portavoce quando due autobus che della delegazione. deportavano dei bosgnacchi “Vogliamo che sia chiaro che richiediamo ancora delle dai famigerati campi [di informazioni aggiuntive sul periodo in cui il signor Al concentramento] di Prijedor Masri era nel paese. Ripetiamo che insisteremo per avere si fermarono a Koricanske una completa indagine del caso”, riportano le fonti da Stijene, una località vicina a Bruxelles. un’altura nella municipalità L’ultimo shock è giunto il 24 gennaio con Dick Marty, di Knezevo/Skender Vakuf. l’investigatore del Consiglio d’Europa incaricato di Knezevo/Skender Vakuf è indagare sullo scandalo delle prigioni segrete CIA che una piccola municipalità nel proprio rapporto ha affermato che in Macedonia vi rurale della Republika sono centri per interrogatori segreti. Srpska, sul monte Vlasic, “Sono scandalizzato dal fatto che cittadini europei siano non lontano da Banja Luka. stati rapiti dagli agenti dei servizi segreti”, i media La squadra d’intervento macedoni trasmettono le dichiarazioni di Marty, che della polizia di Prijedor fece scendere a forza i puntano il dito sul cattivo comportamento del paese, bosgnacchi dall’autobus, li fece inginocchiare sul dirupo “specialmente quando qualcuno va in vacanza in e aprì il fuoco. 252 persone persero la vita, sia per i colpi Macedonia, viene rapito e sparisce per settimane, e dei fucili sia gettandosi nel vuoto. Più tardi i corpi furono questo non è stato fatto da gangsters ma da agenti rimossi o bruciati, al punto che si poterono ritrovare governativi”. pochissimi resti umani. La delegazione macedone presso il Consiglio d’Europa Per questo massacro Dado Mrdja, uno dei funzionari di ha chiesto un incontro con Marty e ha annunciato un polizia all’epoca responsabili, fu condannato in primo rapporto ufficiale entro febbraio. “Non è vero che ci grado dal Tribunale Internazionale dell’Aja (ICTY) a 17 sono prigioni segrete in Macedonia e le accuse di Al anni di prigione per aver partecipato al massacro. Per Masri sono false”, ha dichiarato Igor Ivanovski, quanto ne sappiamo nessun altro colpevole è stato portato portavoce del Presidente della Repubblica. in tribunale.

Anno 4 Numero 1 Pagina 12 Reggio Terzo Mondo Rassegna Stampa Balcani Delegazione Caritas Emilia Romagna “Pertej detit…” Sette anni dopo, nel 1999, Zeljko Kopanja, capo Se le cose vanno secondo i piani, il memoriale dovrebbe redattore del giornale Nezavisne Novine di Banja Luka, essere finito per l’estate del 2006, esattamente nel mezzo pubblicò una serie di articoli sul massacro, infrangendo della campagna elettorale in cui i partiti si contenderanno in Republika Srpska il tabù sui crimini commessi dalle altri quattro anni di mandato. In quell’occasione la forze serbo bosniache. Il fatto diede l’avvio nella maggior parte di loro si appellerà ai sentimenti Republika Srpska a un dibattito sorprendentemente nazionalisti per conquistare l’appoggio degli elettori, ma vivace sui crimini di guerra. La speranza era che altri il sindaco Skeljic è determinato a respingere ogni esempi simili sarebbero seguiti. interferenza politica. «Non permetteremo che questo Purtroppo il dibattito fu costretto al silenzio da un progetto diventi parte della campagna elettorale», dice tentativo di uccidere lo stesso Zeljko Kopanja, con fermezza. nell’ottobre 1999. Kopanja perse entrambe le gambe L’iniziativa di Bore Skeljic è un piccolo passo nel nell’esplosione di un ordigno collocato sotto la sua processo di riconciliazione in BiH. Senza pressioni automobile. Gli autori del tentato omicidio non sono mai esterne, nella sua piccola municipalità, Bore Skeljic sta stati scoperti. affrontando il passato e rendendo giustizia alla vittime. È In molti casi i crimini in Bosnia Erzegovina furono anche un modo per distinguersi, egli stesso e la sua commessi alla luce del sole, davanti a molti testimoni. Le comunità, dagli autori del crimine e per respingere quella recenti scoperte della commissione su Srebrenica colpa collettiva che da tanti anni incombe su mostrano con chiarezza che migliaia di persone furono Knezevo/Skender Vakuf. coinvolte nei crimini. Un piccolo ma positivo e concreto esempio di come si Di solito però un muro di omertà circonda i crimini. Gli possa arrivare alla riconciliazione attraverso iniziative abitanti delle località in cui furono commessi i crimini locali tendono a negare questi eventi, o a parlarne solo dietro porte ben chiuse. Un insieme di paura di ritorsioni, senso di Massimo Moratti 28/01/06 di colpa e riluttanza a farsi avanti sono probabilmente i fattori principali che impediscono alla gente di parlare e allo stesso tempo di riconoscere le sofferenze delle vittime. Ma l’episodio di Koricani sembra fare eccezione. Poche Il Montenegro dopo il settimane fa il sindaco serbo di Knezevo/Skender Vakuf, Bore Skeljic dell’SNSD (Partito socialdemocratico disastro ferroviario indipendente serbo, ndc), ha avuto il coraggio di fare il primo passo. Ha scritto al membro bosgnacco della Presidenza bosniaca, Sulejman Tihic, e gli ha proposto di costruire un monumento in memoria dei bosgnacchi La Serbia e Montenegro è in lutto dopo il grave uccisi a Koricani. disastro ferroviario, nel quale hanno perso la vita «Mi sentivo in dovere di farlo, per le vittime di almeno 44 persone. In corso l’indagine sulle quell’episodio. Knezevo non ha mai avuto nulla a che responsabilità della tragedia. Punti interrogativi fare con il crimine e da parte nostra noi vogliamo anche sullo stato delle infrastrutture del Paese prendere le distanze dall’accaduto. È anche un messaggio per le generazioni future, che non si ripeta mai più niente di simile. Non capisco perché qualcuno dovrebbe esserne sorpreso». Il sindaco Skeljic parla apertamente di questa iniziativa e di quanto accadde allora a Koricani. Ha scritto alla Presidenza della Bosnia Erzegovina e ha preso contatto col sindaco di Travnik, con l’intento di cooperare alla realizzazione del progetto. Nel corso della realizzazione essi si terranno in contatto coi parenti delle vittime provenienti da Prijedor. Il sindaco Skeljic ritiene che in maggioranza i suoi concittadini lo appoggeranno, e che finora semplicemente nessuno di loro ha avuto il coraggio di fare il primo passo. Naturalmente, dice, ci sono quelli che ancora tentano di negare che ci sia mai stato un Il bilancio della tragedia che il 23 gennaio scorso ha crimine, e a loro tutto questo non piace, ma «noi colpito il Montenegro, quando un treno locale sulla tratta speriamo che le loro idee presto verranno archiviate». Bijelo Polje – Bar, attraverso la capitale Podgorica, è scivolato dalle rotaie, con oltre 200 passeggeri a bordo,

Anno 4 Numero 1 Pagina 13 Reggio Terzo Mondo Rassegna Stampa Balcani Delegazione Caritas Emilia Romagna “Pertej detit…” nell’abisso profondo alcune decine di metri, non può Il governo montenegrino, durante la seduta straordinaria essere ancora accertato con sicurezza. Per ora si sa che convocata nella serata del 23 gennaio, ha incaricato il 44 persone hanno perso la vita e quasi 200 sono rimaste ministero competente di indagare sulle cause ferrite. dell’incidente in modo responsabile e professionale, nel È il più grave incidente ferroviario nella storia del Paese, più breve tempo possibile, e di informare il governo e e in Serbia e Montenegro sono stati proclamati tre giorni l’opinione pubblica sui risultati dell’inchiesta. Inoltre, di lutto nazionale. sono state confermate le dimissioni del ministro dei Il treno di quattro carrozze, partito da Bijelo Polje, trasporti montenegrino, Andrija Lompar, e del direttore piccola città nelle impervie regioni interne del delle Ferrovia del Montenegro, Ranko Medenica, per Montenegro, è deragliato in circostanze in via di responsabilità oggettiva. accertamento. Sembra confermata la versione iniziale di In questo grave incidente è stata dimostrata ancora una un problema ai freni, che tuttavia non sarebbe l’unica volta una grande solidarietà umana, perché, oltre ai causa. Il treno era partito da Bijelo Polje, ma a poca cittadini e alle istituzioni del Montenegro e della Serbia, distanza dalla stazione di partenza i macchinisti ne hanno l’aiuto è stato offerto anche da tutti i paesi circostanti e il perso il controllo, per un guasto ai freni. Stando premier montenegrino, Milo Djukanovic, ha espresso la all’ultima ricostruzione, pare che un macchinista fosse gratitudine ai paesi che hanno offerto il loro aiuto. riuscito infatti a rallentare il convoglio in extremis, ma Il giorno seguente all’incidente, subito dopo la seduta abbia poi commesso un errore di manovra non inserendo straordinaria del governo serbo, sono partiti per il freno di stazionamento e lasciando le carrozze alla Podgorica anche il presidente e il premier della Serbia, mercé della forza d’inerzia su un ripido tratto in discesa. Boris Tadic e Vojislav Kostunica. Hanno visitato i feriti Le carrozze sono deragliate proprio all’altezza del nel policlinico di Podgorica assieme al presidente canyon sul fiume Moraca e si sono ribaltate più volte dell’Unione statale Serbia e Montenegro, Svetozar prima di concludere il loro volo al fondo di un ripido Marovic, ai quali hanno promesso l’aiuto dei rispettivi precipizio. organi dello Stato. Il macchinista, anch’egli tra i feriti, è stato sottoposto a Un superstite ha raccontato che si trovava a bordo di un un provvedimento di fermo per strage colposa ed è ora vagone che non è deragliato e si è fermato all’interno di piantonato in ospedale. una galleria. “Siamo stati fortunati per via del tunnel. Ero Dalle Ferrovie del Montenegro hanno comunicato che il nell’ultimo vagone, per quelli avanti è stata dura”, ha treno, era stato regolarmente controllato nel 2005 ed detto Ivan Stanic alle tv locali. aveva fatto soltanto il 10% dei chilometri necessari per il Tragedia nella tragedia la presenza a bordo di numerosi prossimo controllo. giovani e giovanissimi, reduci da una settimana bianca Il vice presidente del governo montenegrino, Miroslav sui campi di sci di Kolasin, la più nota stazione invernale Ivanisevic, ha dichiarato il 25 gennaio, alla tv nazionale, del paese, e attesi nella città di origine Bar per la ripresa che il Governo investe in continuazione nella delle scuole. infrastruttura ferroviaria. I soccorsi sono stati abbastanza rapidi, ma la natura del Dall’altra parte l’emittente B92 (24 gennaio) riporta i dati terreno, estremamente accidentata, ha ostacolato le sul bilancio degli incidenti avvenuti nel 2005 sulle squadre dei vigili del fuoco, assistiti da polizia, reparti ferrovie statali nella tratta Belgrado – Bar. Nel giugno del dell’esercito e volontari. Dall’alto sono intervenuti anche 2005 il treno sulla tratta Zlatibor – Jablanica con 140 alcuni elicotteri, ma per le operazioni di salvataggio è bambini di Novi Sad a bordo è deragliato e la strage è stato necessario l’uso di rampini e cavi. Molti superstiti, stata evitata solo perché l’incidente è accaduto dentro una feriti compresi, sono stati imbarcati uno per volta, galleria. Soltanto un mese dopo, nel luglio del 2005 sulla mentre calava rapidamente il buio e un vento gelido tratta Kosijerici – Pozega si sono scontrate le nuove sferzava la zona dell’incidente. macchine per la costruzione dei binari, del valore di 60 Sul luogo del disastro è subito giunto per seguire milioni di euro, dopo di che sono state trasportate in personalmente gli interventi di soccorso il presidente Germania per la riparazione, ma non sono mai ritornate montenegrino, Filip Vujanovic, assieme al primo sulle ferrovie della Serbia e Montenegro. Nel periodo ministro, Milo Djukanovic, e ad altre autorità. Da gennaio – febbraio del 2005 sono avvenute 18 frane Belgrado sono arrivati i rappresentanti del Ministero intorno a Uzice, dopo di che un gruppo di macchinisti si della difesa dell’Unione statale, con a capo il ministro è lamentato presso l’amministrazione delle ferrovie, e Zoran Stankovic. Rivolgendosi ai giornalisti, il sono stati allontanati dal lavoro e licenziati. presidente del governo montenegrino, Milo Djukanovic, ha detto che questa è una delle più grandi tragedie che ha Secondo quanto riporta B92 ci sono dei vagoni, colpito il Montenegro, rilevando che tutti i servizi, le popolarmente chiamati i “russi”, che hanno dei problemi istituzioni e gli organi statali hanno dimostrato l’efficacia cronici con i freni, e questo sarebbe il segreto di nel prestare aiuto ai sopravvissuti. pulcinella tra i macchinisti, perché oramai sono anni che non si usano i ricambi originali dall'Istituto di Riga

Anno 4 Numero 1 Pagina 14 Reggio Terzo Mondo Rassegna Stampa Balcani Delegazione Caritas Emilia Romagna “Pertej detit…” (Lettonia), ma si usano quelli prodotti nel Paese. handicap, come quella di Sharon in Israele”. Pacolli ha Gli esperti per le situazioni straordinarie della Ferrovia 54 anni, un misterioso passato d’emigrante in Germania e del Montenegro ed il gruppo di esperti dalla Serbia in Austria, l’impero palazzinaro della mabetex che fondò assieme al giudice continuano le indagini sull’incidente nel 1990 con 100 mila franchi svizzeri e che ora ferroviario. Al Paese non rimane che aspettare i risultati amministra dall’Europa alla Cina, dalla Florida di Jeb dell’inchiesta e piangere le vittime della strage Bush all’Arabia Saudita, dall’Iran all’Argentina. È chiacchierato per i suoi affari e per i suoi amori: i venti di Jadranka Gilic’ mesi di matrimonio arbresh con Anna Oxa e diciannove 28/01/06 mesi fa un’altra Hanna, la bambina nata da una ventiseienne russa. “Nessun rapporto, nessun rancore” è tutto quello che dice della Oxa: gli è rimasta una casa discografica, la B&G, e la passione di rilanciare cantanti, da Eduardo De Crescenza a Mariella Nava, da Loredana Il ritorno di Pacolli: Bertè ad Andrea Mingardi. Ultima scommessa l’Ivana Spagna che cantava Gente come noi e vinceva Sanremo. “Il Kosovo ha bisogno di me!” Fa discutere gente come lui. Il giornale Nedeljni Telegraf e l’Agenzia Beta, da Belgrado,si preoccupano: fra un Rugosa in semi coma e un eternosecondo come Hashim Thaci, capo storico Il costruttore miliardario, ex marito di Anna Oxa, dell’UCK, a Pacolli potrebbe riuscire il colpaccio. Dietro annuncia il suo impegno nella regione contesa. i suoi miliardi, in America c’è una lobby repubblicana Rugosa? “Un monumento ma è ora che si ritiri!” guidata da Frank Carlucci, ex segretario della Difesa ed ex presidente del potentissimo gruppo d’affariCarlyle. LUGANO – Mister Oxa for President? “ È presto. “Qualcuno dice che sono loro a finanziarmi. Balle. Il mio Voglio solo darmi da fare per un kosovo indipendente, problema non sono i soldi: quella gente mi serve, perché aperto senza confini”. Ma non appena fondato un partito a Washington che deve passare l’idea dell’indipendenza”. politico? “Lo chiamerei un movimento:Kna, Nuova Ostenta idee chiare:”Serbi e albanesi devono dimenticare alleanza per il Kosovo. Io non ho interesse a candidarmi. la storia e convivere, aprire i confini a merci e capitali. Ma non posso vedere il mio paese ghettizzato. E I serbi non si sentono minoranza, ma pretendono di scenderò in campo se i negozianti sull’indipendenza non comandare sul 98% di popolazione albanese”. E le chiese porteranno a nulla, se non si arriva a una soluzione ortodosse distrutte? “Pochissime. E, comunque, hanno pacifica”. Questo Kna, in novembre, è andato a incendiato le moschee anche a Belgrado”. E i clan della presentarlo a Washington… mafia albanese? “il crimine prospera dove c’è povertà. “Ci sono amici negli Stati Uniti che mi sostengono. E Come la mafia in Sicilia. E, se i siciliani non sono tutti tanti kosovari: a Pristina ho banche, assicurazioni, ho mafiosi, perché esserlo tutti i kosovari?”. Non gli costruito il nuovo Parlamento e l’università americana, dispiacciono Putin e Berisha. Ma hanno ha tre modelli di do lavoro a duemila persone. Ci vivono anche i miei leader politico: “In Kosovo sono vicino alle idee di genitori. Io posso dare una mano”. Ramush Haradinaj”, l’ex premier, sotto inchiesta all’Aja Ci mancava solo Bexhet Pacolli, nello status- per crimini di guerra (procuratrice Carla Del Ponte, la rebus del Kosovo. Uomo di Anna Oxa. Ora uomo della stessa che inquisì Pacolli per le tangenti al Cremino); provvidenza, nel complicato futuro di questa regione all’estero mi piace Nazarbaiev, il mio amico presidente albanesizzata che in sette anni di dopo guerra non s’è del Kazakhistan, uomo di grande rispetto”, finito ancora capito se resterà un protettorato internazionale o sott’accusa per le tangenti Mabetex nella ricostruzione diventerà, sganciato da Belgrado, uno stato indipendente. della capitale, Astana; “in Italia ammiro Berlusconi, che Pacolli e il suo singolare, inatteso Kna spuntano con gran però ha un difetto:s’arrabbia troppo quando lo attaccano”. tempismo: fra una settimana a Vienna ricominciano i Lui non s’arrabbia. Al massimo querela. “In Russia mi negoziati fra i serbi e albanesi, un round considerato hanno messo in mezzo i comunisti con la storia dei deciso. E il padre della patria, Ibrahim Rugosa, ha un restauri al Cremino. Gli svizzeri hanno sottratto tutti i cancro in fase terminale: “Il mio paese – annuncia miei soldi. Pulito. Mai una condanna. Neanche una Pacolli – ha bisogno di me”. multa”. Il suo motto è un proverbio albanese: la verità Il Berlusconi albanese, come lo chiamavano una volta può tardare, ma arriva sempre. A Pristina l’aspettano per le sue tv shiptare, è appena rientrato da Pristina nela ancora. villa di Lugano. Scalda i muscoli: “I colloqui di Vienna non porteranno a nulla. Le parti sono troppo lontane. Francesco Battistini Ha ragione il vostro ministro Fini: questi politici stanno Corriere della Sera – 18/01/06 mentendo ai loro popoli. E Rugosa sarà anche un monumento, ma è ora che si ritiri. La sua malattia e un

Anno 4 Numero 1 Pagina 15 Reggio Terzo Mondo Rassegna Stampa Balcani Delegazione Caritas Emilia Romagna “Pertej detit…”

Iniziative – Appuntamenti: Biblioteca Balcani

Libro: “Sebrenica – i giorni dell’abbandono”

Autore: Luca Leone

Casa editrice: Edizione Infinito

Recensione: L'11 luglio 1995 le forze serbo-bosniache sotto il comando del generale Ratko Mladiç e i gruppi paramilitari serbi entrano nella città di Srebrenica enclave sotto il controllo delle Nazioni Unite, presenti con uno sparuto drappello di soldati olandesi e, fino al 19 luglio successivo, ebbero il tempo e la libertà di compiere il peggiore dei massacri, che il 19 aprile 2004, il Tribunale internazionale dell'Aja per l'ex Jugoslavia ha definito genocidio.In poco più di una settimana furono deportati e uccisi almeno 7500 uomini considerati in età militare: in realtà i familiari delle vittime dicono che sono stati almeno 10701.In questo libro scritto a reportage come un prezioso diario di ricordi dei testimoni di allora, sono ricostruiti per bocca di chi li visse e tutt'oggi li vive sulla sua pelle, gli episodi salienti della presa di Srebrenica, evidenziando le responsabilità di chi - Nazioni Unite, Nato, contingente olandese, governo francese, comunità MOSTRA FOTOGRAFICA KOSOVO internazionale in generale -non fece nulla per prevenire una tragedia annunciata. Mostra fotografica "Kosovo,...dimenticato" che si terrà dal 15 marzo al 5 aprile a Faenza, presso la sala delle Bandiere nel Comune di Faenza. La presentazione della mostra sarà il 17 marzo in via Laderchi, 3/A a Faenza. CHIUSA IN REDAZIONE IL 09/02/2006 La mostra è realizzata con il patrocinio del comune di Faenza, e organizzata da RTM, Tavolo della Solidarietà, consulta del Volontariao.

SPETTACOLO: “COME A SEBRENICA…”

Spettacolo "Come a Srebrenica" con Roberta Biagiarelli, di Roberta Biagiarelli, Sonia Gonella, Giovanna Giovannozzi. E' uno spettacolo duro e crudo, di una attrice bravissima, che per due ore blocca il pubblico attaccato alla propria poltrona in teatro. Attualmente sta girando a Ravenna, ed è possibile anche fissare una proiezione per le scuole superiori. Per avere informazioni contattare www.babelia.org - e-mail [email protected]

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