Società Filarmonica Aretina (1832-1976)

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Società Filarmonica Aretina (1832-1976) COMUNE DIAREZZO ARCHIVIO STORICO Dopolavoro Filarmonico-Drammatico"T.Sgricci”, Società FilodrammaticadeiRisortidiArezzo, Società FilarmonicoDrammatica"T.Sgricci”, Società FilarmonicoDrammaticaAretina poi SocietàFilodrammatica"T.Sgricci", Strumenti dicorredodell'Archivio StoricodelComunediAreno-9 Società FilarmonicaAretina ovvero dellaProvinciadiArezzo Società FilarmonicaAretina, Inventario degliarchividella Società FilarmonicaAretina, Orchestra StabileAretina (1832-1976) (PREPRINT) Arezzo 2000 Comune di Arezzo - Ufficio Protocollo e Statistica - 2014 * Ilriordinodelfondoèavvenuto fral'aprile1998eilmarzo2000,sottoladirezionedi LucaBertieconla Dopolavoro Filarmonico-Drammatico"T.Sgricci", Società FilodrammaticadeiRisortidiArezzo, Società FilarmonicoDrammatica"T.Sgricci", Società FilarmonicoDrammaticaAretina poi SocietàFilodrammatica"T.Sgricci", Società FilarmonicaAretina Ha partecipatoallaschedatura delmaterialeancheLisaSacchini. ovvero dellaProvinciadiArezzo consulenza informaticaebibliografica diFerdinandoBramanti. Società FilarmonicaAretina, Inventario degliarchividella Società FilarmonicaAretina, Chiara BardazzieAlessandraLombardi Orchestra StabileAretina (1832-1976) a curadi Comune di Arezzo - Ufficio Protocollo e Statistica - 2014 Il riordinamentoel'inventariazionedelfondo èavvenutoconilcontributo della ProvinciadiArezzo. Comune di Arezzo - Ufficio Protocollo e Statistica - 2014 Sommario Introduzione pag. 7 Abbreviazioni " 11 Fondi Archivistici " 13 Società Filarmonica Aretina (1832-1866) " 15 Società Filodrammatica dei Risorti di Arezzo (1864-1865) " 22 Società Filarmonico-Drammatica Aretina ovvero della Provincia di Arezzo poi Società Filodrammatica "T. Sgricci" (1866-1930) " 23 Dopolavoro Filarmonico-Drammatico "Tommaso Sgricci" (1930- " 41 1945) Società Filarmonico-Drammatica "Tommaso Sgricci" poi Società Filodrammatica Aretina (1945-1953) " 42 Società Filarmonica Aretina (1955-1976) " 45 Orchestra Stabile Aretina (1954-1962) " 48 Materiale vario (1874-1974) " 49 Fondi musicali " 51 53 Partiture e parti manoscritte CC 53 2014 Musica strumentale a piena orchestra - ica t CC 77 is t Musica vocale a piena orchestra Sta e 99 llo Musica strumentale a pochi strumenti toco o Musica vocale a pochi strumenti " 103 Pr io ffic U Partiture e pezzi sciolti " 109 - o ezz di Ar ne 5 Comu Partiture, parti e trattati a stampa " 113 Donazione Famiglia Sparapani " 113 Fantasie " 113 Ouvertures " 137 Pots-puorris e Sinfonie " 148 Suites, Preludi e Interludi " 158 Intermezzi e Melodie " 168 Ballabili, Canzoni e Romanze " 179 Musica varia, Notturni e Marce " 198 Donazione Ditta Casi e Martini " 207 Spartiti, Metodi e Studi di musica varia " 207 Varie " 235 Fondi teatrali " 241 Tragedie, commedie, farse, ecc. a stampa. Rubrica A " 242 Tragedie, commedie, farse, ecc. a stampa. Rubrica B " 313 Opere di Carlo Goldoni " 373 2014 - ica t is t Sta e llo toco o Pr io ffic U - o ezz di Ar ne 6 Comu Introdu=rone Introduzione Società Filarmonica Aretina (1832-1866) Apprestandoci a trattare la storia istituzionale della Società Filarmonica Aretina ci preme precisare che le informazioni più importanti circa la sua fondazione e i suoi primi anni di attività sono state tratte da alcune relazioni storiche redatte nei primi anni di vita della società stessa. La società filarmonica venne istituita nel maggio del 1832 da Angelo Antonio Bacci, Giovanni Barbagli, Gustavo Mancini e da alcuni "dilettanti" di musica, disposti a sostenere il loro progetto al fine di costituire un'istituzione "che avesse per oggetto l'esercizio della musica e desse fama alla città" (vedi "Storia accademica" redatta da Oreste Brizzi nel 1834). Il 4 giugno 1832 la società e i suoi membri si installarono in una sede provvisoria ottenuta grazie all'interessamento del Direttore dei beni della Val di Chiana nella sala del Regio Palazzo. In tale sede la società rimase fino all'agosto del 1833, data dalla quale si trasferì nel palazzo del cav. Ugo Degli Azzi, nella sala già sede dell'Accademia letteraria. In questa sede rimase fino al 1871, tranne un breve periodo di due anni nei quali fu ospitata presso la sala dell' Accademia di scienze, lettere ed arti. I componenti della società vennero divisi in soci ordinari ed in soci straordinari. I primi, il cui numero era fissato in trenta membri, potevano essere anche non filarmonici. Alle cariche istituzionali (Presidente, Provveditore, Segretario, Cassiere, Archivista e Deputato di Ispezione) si accedeva per elezione annuale dalla sola classe dei soci ordinari. Inoltre i soci ordinari erano tenuti a versare un contributo annuo per provvedere alle spese della società. I soci straordinari, invece, non erano tenuti, almeno in una prima fase, al pagamento di alcun contributo annuo. Non potevano, però, ricoprire alcuna carica istituzionale e partecipare o intervenire alle adunanze tranne che a quelle straordinarie su invito del Presidente. La società fu presentata da A. A. Bacci in occasione della festa per la ricorrenza della fondazione dell'Accademia Petrarca, ma non siamo in grado di indicarne la data certa e in tale occasione i filarmonici si esibirono per la prima volta in pubblico. Poichè molte furono le domande di iscrizione a socio ordinario fu proposto di innalzarne il numero da trenta a cinquanta, ma tale proposta non ebbe seguito. Il relatore, della prima storia dell'Accademia, stilata nel 1834, il Segretario Brizzi, ricorda come da subito i problemi finanziari avessero afflitto la società e come per supplire alla carenza di fondi si fosse sentita la necessità di dare "pubbliche Accademie", cioè concerti. In tali occasioni venivano chiamati da fuori giovani cantanti i quali venivano poi iscritti come soci onorari. La società incontrò subito periodi di crisi finanziaria che portarono a ipotizzarne addirittura lo scioglimento. Tali crisi erano dovute al fatto che il numero dei soci morosi era sempre molto alto. Due anni dopo la fondazione venne avanzata la proposta da parte dell'Accademia Petrarca di una fusione con la Società filarmonica. Il progetto fu esaminato da una Deputazione appositamente istituita, di cui facevano parte il Segretario Oreste Brizzi, Giovanbattista Rinaldi e Ulisse Bacci. Tale progetto fu approvato dalla Società filarmonica, ma l'Accademia Petrarca non definì mai la questione. Nel 1833 alle categorie dei soci ordinari e straordinari si affiancò quella dei soci corrispondenti e nel 1835 quella dei soci onorari. A partire dal 1834 si chiarirono le modalità del funzionamento della 2014 società, si specificarono i compiti di ciascuna carica istituzionale, cui si aggiunse quella di Direttore di - ica Orchestra. I nuovi soci dovevano sostenere, previa la loro ammissione, un "esperimento" privato che t is consisteva in un'esibizione musicale da sottoporre a giudizio del Presidente e di due soci all'uopo t nominati. Fu specificato anche il ruolo di socio e fu stabilita la sua decadenza in caso di morosità o di Sta e negligenza. Da questo momento, infatti, tutti i soci indistintamente furono tenuti, al pagamento della tassa llo annuale. toco 11 1834 fu un anno cruciale per la vita della società, come si è dedotto dai reiterati regolamenti o Pr stilati in questo anno. Si tratta spesso di specificazioni circa i ruoli delle cariche istituzionali e le categorie io dei soci alle quali anche viene cambiata denominazione. Inoltre si stabilì per soci ordinari e "aggregati" ffic U (nuova denominazione data alla categoria dei soci straordinari) quale requisito di ammissione la residenza - nella città di Arezzo. o Nel gennaio 1835 il Commissario regio approvò il regolamento della Società filarmonica aretina. ezz di Ar Le relazioni successive al 1835 sono state redatte non allo scopo di illustrare la storia della società, ma con ne 7 Comu Introduzione l'intento di esaltare il ruolo fondamentale delle arti e in particolare di quella musicale, in una società evoluta. Nel ventennio successivo la storia della società si caratterizzò per un'alternanza di fasi di prosperità, in cui grande fu il numero di soci iscritti, numerose le "accademie" date durante l'anno e di fasi di crisi, in cui il numero dei soci si fece esiguo, le entrate della società risultarono essere così ridotte. da poter, a mala pena, essere sufficienti a coprire le spese per un "esperimento". Si cercò di supplire ai momenti di ristrettezza economica attraverso sottoscrizioni straordinarie tramite l'emissione di titoli rimborsabili. Gli atti prodotti dalla Società filarmonica aretina sono tenuti ordinati fino al 1858. Da questo momento non sappiamo quali sorti siano toccate alla società stessa. Società Filodrammatica dei Risorti di Arezzo (1864-1865) Il 25 agosto 1864 sorse in Arezzo la Filodrammatica dei Risorti. Leggendo il protocollo delle deliberazioni si apprende che tale società venne fondata per sostituire una precedente associazione culturale non ben precisata il cui scopo erano le. rappresentazioni teatrali e che si era estinta per mancanza di soci attori. Gli spettacoli della Filodrammatica dei Risorti erano dati a scopo di beneficienza. Non sappiamo dove avesse sede, ma sappiamo che tutto il materiale da essa prodotto, così come quello prodotto dalla Società filarmonica aretina, andò a confluire nell'archivio della Società filarmonico-drammatica aretina. Società Filarmonico-Drammatica Aretina ovvero Società Filarmonico-Drammatica della Provincia di Arezzo (1866-1930) Nel 1866 si era costituita in Arezzo un'associazione con il titolo di Società Filarmonico- Drammatica Aretina sotto gli auspici di Guido Monaco e di Tommaso Sgricci per la cui sede il Municipio
Recommended publications
  • Mabellini, Political Survival and Il Conte Di Lavagna Alexander Weatherson
    Mabellini, political survival and Il conte di Lavagna Alexander Weatherson [...when the order form had been passed over the counter of the famous Library requesting the vocal score of Il conte di Lavagna, there was a long pause - then the lady came back and said there did not seem to be an opera by Bellini with this name…] Once a musical personality of considerable renown, if mostly as a conductor, Teodulo Mabellini should nowadays perhaps be described as Mercadante’s legacy to Padania. Born in Pistoia on 2 April 1817, he studied locally before removing to Florence where soon he was hailed as a prodigy. To such an extent indeed that after the plaudits and astonishment of his 1836 début with an opera called Matilde e Toledo set to a terrible mouthful of a libretto by a certain don Giuseppe Tigri (not “Matilde a Toledo” or “Matilde di Toledo” as we are often told - Toledo is the name of Matilde’s unfortunate husband) sung by students and dilettanti at the Teatro Alfieri, he was sent off to improve himself (per perfezionarsi) with Saverio Mercadante in Novara where the latter held the post of Maestro di Cappella. This impressive endorsement of his potential apparently on the initiative of a group of concittadini together with the famous impresario Alessandro Lanari, but at the expense of none-other than the Grand-Duke of Tuscany, Leopoldo II. An amiable, compliant, competent youth he thus achieved a fluency that was wholly meridional matched by an instrumental knowhow that was frankly of the north. On reflection, it may only be by mischance that he failed to generate the same kind of serious acclaim that sustained far-more famous composers with whose careers he overlapped.
    [Show full text]
  • We Are Proud to Offer to You the Largest Catalog of Vocal Music in The
    Dear Reader: We are proud to offer to you the largest catalog of vocal music in the world. It includes several thousand publications: classical,musical theatre, popular music, jazz,instructional publications, books,videos and DVDs. We feel sure that anyone who sings,no matter what the style of music, will find plenty of interesting and intriguing choices. Hal Leonard is distributor of several important publishers. The following have publications in the vocal catalog: Applause Books Associated Music Publishers Berklee Press Publications Leonard Bernstein Music Publishing Company Cherry Lane Music Company Creative Concepts DSCH Editions Durand E.B. Marks Music Editions Max Eschig Ricordi Editions Salabert G. Schirmer Sikorski Please take note on the contents page of some special features of the catalog: • Recent Vocal Publications – complete list of all titles released in 2001 and 2002, conveniently categorized for easy access • Index of Publications with Companion CDs – our ever expanding list of titles with recorded accompaniments • Copyright Guidelines for Music Teachers – get the facts about the laws in place that impact your life as a teacher and musician. We encourage you to visit our website: www.halleonard.com. From the main page,you can navigate to several other areas,including the Vocal page, which has updates about vocal publications. Searches for publications by title or composer are possible at the website. Complete table of contents can be found for many publications on the website. You may order any of the publications in this catalog from any music retailer. Our aim is always to serve the singers and teachers of the world in the very best way possible.
    [Show full text]
  • Curriculum Vitae
    Vincenzo Borghetti Curriculum vitae Education 1987-1994: Laurea (musicologia), University of Pavia 1991, 1992: Erasmus Exchange Student, University of Regensburg (Germany) 1995-1997: research grant of the University of Pavia for research at the Musikwissenschaftliches Institut of the University of Vienna (Austria) 1997-2000: Ph.D. (musicologia), University of Pavia 1998-1999: Exchange Ph.D. student University of Marburg (Germany) Employment 2001-2003: Research fellow (assegno di Ricerca), University of Pavia 2003-2007: School teacher (Literature, History and Geography), Alfianello (Brescia) 2007-2008: Lila Wallace – Reader’s Digest Fellow dell’Harvard University Center for Italian Renaissance Studies, Villa I Tatti, Florence 2008-2017: Lecturer (ricercatore) in Musicology, University of Verona 2017- : Associate professor, University of Verona 2020: National qualification for full professorship Visiting Appointments Spring 2015: Musikwissenschaftliches Institut, University of Vienna (Austria) Publications Authored books - Il bacio della Sfinge. D’Annunzio, Pizzetti e «Fedra», Turin, EDT, 1998 (in collaboration with Riccardo Pecci), pp. XIV+254 (ISBN 9788870633399) 1 Editions - Gioachino Rossini, Elisabetta regina d’Inghilterra, in Edizione critica delle opere di Gioachino Rossini, vol. 15, Milano-Pesaro, Ricordi-Fondazione Rossini, 2016, vol. I, pp. XCIII + 1-404; vol. II, pp. 405-870; vol. III (Critical commentary), pp. 205 (ISBN 9788889947388; ISMN 9790900104847) - Elisabetta regina d’Inghilterra, Pesaro, F, ondazione Rossini, 2019 (I
    [Show full text]
  • Heft 3/56. Jahrgang Unsere Kulturförderung: Gut Für Die Kultur
    2009 Heft 3/56. Jahrgang Unsere Kulturförderung: Gut für die Kultur. Gut für die Region. Musik ist ein wichtiges Bindeglied der Gesellschaft. Sie stärkt den Zusammenhalt und schafft Vorbilder. Deshalb unterstützen wir die Musik und sorgen für die notwendigen Rahmenbedingungen: regional und national, in der Nachwuchsförderung. Die Unterstützung des Wettbewerbs „Jugend musiziert“ und des „Landesjugendorchesters Baden-Württemberg“ ist ein Teil dieses Engagements. www.sparkasse-bodensee.de. Nachrichten Liebe Leserinnen und Leser, Editorial ald ist es soweit. Am 15. November wird in der Konstan- bzer Kirche St. Gebhard die Messa per Rossini erklingen und der Sinfonische Chor freut sich schon sehr darauf, wie- wohl noch eine Menge Arbeit vor ihm liegt. Es ist ein beson- deres und großartiges Werk. Um Missverständnissen vor- zubeugen: die Messa per Rossini ist nicht von, sondern für Gioacchino Rossini geschrieben. Ihm zu Ehren machten sich 13 zeitgenössische italienische Komponisten, darunter Giuseppe Verdi, nach dessen Tod ans Werk. Gisela Auchter wird in dieser Ausgabe auf die Entstehungs- wehen dieses Werks eingehen („Dem Vergessen entrissen“) und auch einen kurzen biographischen Abriss der neben Verdi zwölf für uns doch recht unbekannten Komponisten beisteuern („Messa per Rossini – Die Komponisten“). Die Messa per Rossini bildet das Festkonzert zum 175-jähri- gen Jubiläum unseres Chores. Ich habe diese Gelegenheit aufgegriffen, in dieser Ausgabe eine kurze Zusammenfas- sung unserer Chorgeschichte zu schreiben. Es war sehr in- teressant, in alten Unterlagen zu stöbern und immer wieder festzustellen, welche Bedeutung doch dieser Chor für Konstanz hat und auf welch reichhaltige Geschichte zurück- geblickt werden kann. An dieser Stelle möchte ich auch nochmals unserem Ehrenmitglied Anton Kleiner für die großzügige Überlassung alter Chordokumente danken.
    [Show full text]
  • Josef Suk's Asrael Re-Envisioned Via Schoenberg
    A STUDY IN CLARITY: JOSEF SUK’S ASRAEL RE-ENVISIONED VIA SCHOENBERG Volume I of II IVAN ARION KARST School of Arts and Media College of Arts and Social Sciences University of Salford, Salford, UK Submitted in Fulfilment of the Requirements of the Degree of Doctor of Philosophy, October 2020 i Contents Table of Figures ........................................................................................................................... 4 Acknowledgements..................................................................................................................... 7 Abstract: ‘A Study in Clarity: Suk Re-envisioned via Schoenberg’ ................................................. 8 Chapter 1: Introduction ............................................................................................................... 1 Thesis Methodology ................................................................................................................. 1 A Study in Clarity: Literature Review ......................................................................................... 4 Chapter 2: Historical Context .................................................................................................... 10 Schoenberg: Transcription and the Verein .............................................................................. 10 Chapter 3: Analysis.................................................................................................................... 12 Transcription Techniques of the Verein .................................................................................
    [Show full text]
  • Giuseppe Maria Iacovelli L'immagine Della Romanità Nella Cultura Italiana
    GIUSEPPE MARIA IACOVELLI L’IMMAGINE DELLA ROMANITÀ NELLA CULTURA ITALIANA FINO A MELENIS Chi ci libererà dai Greci e dai Romani? Voltaire INTRODUZIONE Descrivere il modo in cui un ampio patrimonio di conoscenze stori- co-letterarie abbia viaggiato nel tempo, attraverso non meno di quindici secoli, e si sia incontrato con un giovane compositore roveretano alla ricerca di un soggetto per il suo nuovo impegno operistico può sembra- re poco interessante, finanche superfluo; non soltanto perché di quel patrimonio qualsiasi individuo uscito intellettualmente illeso dalla scuola dovrebbe conservare polputi scampoli, ma soprattutto perché l’Italia vanta una continuità culturale con la tradizione latina (e anche greca) quale nessun Paese dell’Occidente potrebbe nemmeno sperare di egua- gliare. E benché l’Italia del terzo millennio non trasudi affezione per un passato al quale deve le radici della sua identità, oltre che un primato storico ormai spensieratamente barattato con i prodotti della volgarità internazionale, la composizione della Melenis di Riccardo Zandonai (1912) mostra invece quanto quel passato fosse vivo nella cultura media di appena un secolo fa. È un luogo comune che la letteratura, le arti figurative e l’architettu- ra abbiano attinto all’eredità classica, specialmente a partire dal periodo che, in virtù della massiccia riscoperta della civiltà greco-romana, pren- de il nome di Rinascimento; altrettanto noto che il richiamarsi a quei modelli sia assurto a divisa estetica lungo quattrocento anni di cultura europea, durante i quali non si fece che avanzare con lo sguardo fidu- 14 GIUSEPPE MARIA IACOVELLI ciosamente fisso all’indietro, almeno fino al crepuscolo del secolo XIX, quando artisti e pensatori si volsero, con tetragono sgomento, agli abis- si dell’interiorità.
    [Show full text]
  • Ceriani Rowan University Email: [email protected]
    Nineteenth-Century Music Review, 14 (2017), pp 211–242. © Cambridge University Press, 2016 doi:10.1017/S1479409816000082 First published online 8 September 2016 Romantic Nostalgia and Wagnerismo During the Age of Verismo: The Case of Alberto Franchetti* Davide Ceriani Rowan University Email: [email protected] The world premiere of Pietro Mascagni’s Cavalleria rusticana on 17 May 1890 immediately became a central event in Italy’s recent operatic history. As contemporary music critic and composer, Francesco D’Arcais, wrote: Maybe for the first time, at least in quite a while, learned people, the audience and the press shared the same opinion on an opera. [Composers] called upon to choose the works to be staged, among those presented for the Sonzogno [opera] competition, immediately picked Mascagni’s Cavalleria rusticana as one of the best; the audience awarded this composer triumphal honours, and the press 1 unanimously praised it to the heavens. D’Arcais acknowledged Mascagni’smeritsbut,inthesamearticle,alsourgedcaution in too enthusiastically festooning the work with critical laurels: the dangers of excessive adulation had already become alarmingly apparent in numerous ill-starred precedents. In the two decades prior to its premiere, several other Italian composers similarly attained outstanding critical and popular success with a single work, but were later unable to emulate their earlier achievements. Among these composers were Filippo Marchetti (Ruy Blas, 1869), Stefano Gobatti (IGoti, 1873), Arrigo Boito (with the revised version of Mefistofele, 1875), Amilcare Ponchielli (La Gioconda, 1876) and Giovanni Bottesini (Ero e Leandro, 1879). Once again, and more than a decade after Bottesini’s one-hit wonder, D’Arcais found himself wondering whether in Mascagni ‘We [Italians] have finally [found] … the legitimate successor to [our] great composers, the person 2 who will perpetuate our musical glory?’ This hoary nationalist interrogative returned in 1890 like an old-fashioned curse.
    [Show full text]
  • A Thesis Presented to the Faculty of Graduate Studies of The
    EDWARD JOHNSON AND MUSIC EDUCATION IN CANADA A Thesis Presented to The Faculty of Graduate Studies of The University of Guelph by JOHN PATRICK D'ALTON In partial fulfilment of requirements for the degree of Master of Arts December , 19 9 6 @ John Patrick DtAlton, 1996 National Library Bibliothèque nationale l*l of Canada du Canada Acquisitions and Acquisitions et Bibliographie Services services bibliographiques 395 Wellington Street 395, rue Wellington Ottawa ON KIA ON4 ûîtawaON K1A ON4 Canada Canada The author has granted a non- L'auteur a accordé une licence non exclusive licence allowing the exclusive permettant à la National Library of Canada to Bibliothèque nationale du Canada de reproduce, loan, distribute or sell reproduire, prêter, distribuer ou copies of this thesis in microform, vendre des copies de cette thèse sous paper or electronic formats. la forme de microfiche/film, de reproduction sur papier ou sur format électronique. The author retains ownership of the L'auteur conserve la propriété du copyright in this thesis. Neither the droit d'auteur qui protège cette thèse. thesis nor substantial extracts fiom it Ni la thèse ni des extraits substantiels may be printed or otherwise de celle-ci ne doivent être imprimés reproduced without the author's ou autrement reproduits sans son permission. autorisation. EDWARD JOHNSON AND MUSIC EDUCATION IN CANADA John Patrick DtAlton Advisor : University of Guelph, 1996 Professor G.A. Stelter Edward Johnson (1878-1959), a Canadian-born operatic tenor, manager of the Metropolitan Opera Association in New York City, and chairman of the Royal Conservatory of Music of Toronto, is an integral part of Canada's cultural, educational, intellectual and national history.
    [Show full text]
  • The Inventory of the Phyllis Curtin Collection #1247
    The Inventory of the Phyllis Curtin Collection #1247 Howard Gotlieb Archival Research Center Phyllis Curtin - Box 1 Folder# Title: Photographs Folder# F3 Clothes by Worth of Paris (1900) Brooklyn Academy F3 F4 P.C. recording F4 F7 P. C. concert version Rosenkavalier Philadelphia F7 FS P.C. with Russell Stanger· FS F9 P.C. with Robert Shaw F9 FIO P.C. with Ned Rorem Fl0 F11 P.C. with Gerald Moore Fl I F12 P.C. with Andre Kostelanetz (Promenade Concerts) F12 F13 P.C. with Carlylse Floyd F13 F14 P.C. with Family (photo of Cooke photographing Phyllis) FI4 FIS P.C. with Ryan Edwards (Pianist) FIS F16 P.C. with Aaron Copland (televised from P.C. 's home - Dickinson Songs) F16 F17 P.C. with Leonard Bernstein Fl 7 F18 Concert rehearsals Fl8 FIS - Gunther Schuller Fl 8 FIS -Leontyne Price in Vienna FIS F18 -others F18 F19 P.C. with hairdresser Nina Lawson (good backstage photo) FI9 F20 P.C. with Darius Milhaud F20 F21 P.C. with Composers & Conductors F21 F21 -Eugene Ormandy F21 F21 -Benjamin Britten - Premiere War Requiem F2I F22 P.C. at White House (Fords) F22 F23 P.C. teaching (Yale) F23 F25 P.C. in Tel Aviv and U.N. F25 F26 P. C. teaching (Tanglewood) F26 F27 P. C. in Sydney, Australia - Construction of Opera House F27 F2S P.C. in Ipswich in Rehearsal (Castle Hill?) F2S F28 -P.C. in Hamburg (large photo) F2S F30 P.C. in Hamburg (Strauss I00th anniversary) F30 F31 P. C. in Munich - German TV F31 F32 P.C.
    [Show full text]
  • Edward Johnson Collection CA OTUFM 01
    University of Toronto Music Library Edward Johnson collection CA OTUFM 01 © University of Toronto Music Library 2020 Contents Edward Johnson ............................................................................................................................................. 3 Edward Johnson collection ........................................................................................................................ 3 File 1: Correspondence, writings, and publicity material ....................................................... 3 File 2: Programs .................................................................................................................................... 5 File 3: Photographs .............................................................................................................................. 7 File 4: Collection of songs in composers’ manuscripts......................................................... 10 File 5: Memorabilia ............................................................................................................................ 12 File 6: Collection of historical letters ........................................................................................... 13 File 7: Press notices and obituaries .............................................................................................. 14 File 8: Sheet music collection ......................................................................................................... 14 File 9: Binder’s albums of vocal sheet
    [Show full text]
  • The Role of Music in European Integration Discourses on Intellectual Europe
    The Role of Music in European Integration Discourses on Intellectual Europe ALLEA ALLEuropean A cademies Published on behalf of ALLEA Series Editor: Günter Stock, President of ALLEA Volume 2 The Role of Music in European Integration Conciliating Eurocentrism and Multiculturalism Edited by Albrecht Riethmüller ISBN 978-3-11-047752-8 e-ISBN (PDF) 978-3-11-047959-1 e-ISBN (EPUB) 978-3-11-047755-9 ISSN 2364-1398 Library of Congress Cataloging-in-Publication Data A CIP catalog record for this book has been applied for at the Library of Congress. Bibliographic information published by the Deutsche Nationalbibliothek The Deutsche Nationalbibliothek lists this publication in the Deutsche Nationalbibliografie; detailed bibliographic data are available in the Internet at http://dnb.dnb.de. © 2017 Walter de Gruyter GmbH, Berlin/Boston Cover: www.tagul.com Typesetting: Konvertus, Haarlem Printing: CPI books GmbH, Leck ♾ Printed on acid free paper Printed in Germany www.degruyter.com Foreword by the Series Editor There is a debate on the future of Europe that is currently in progress, and with it comes a perceived scepticism and lack of commitment towards the idea of European integration that increasingly manifests itself in politics, the media, culture and society. The question, however, remains as to what extent this report- ed scepticism truly reflects people’s opinions and feelings about Europe. We all consider it normal to cross borders within Europe, often while using the same money, as well as to take part in exchange programmes, invest in enterprises across Europe and appeal to European institutions if national regulations, for example, do not meet our expectations.
    [Show full text]
  • LINER NOTES Recorded Anthology of American Music, Inc
    ALL THE RAGE: New World Records 80544 Nashville Mandolin Ensemble At the turn of the twentieth century, a sound lilted through the air of American music like nothing that had ever been heard before. It inspired one writer to call it “the true soul of music.” It inspired thousands of Americans to pick up instruments and form groups to create this sound for themselves. It was the sound of the mandolin orchestra, a sound that the Nashville Mandolin Orchestra recreates on All the Rage, a sound as fresh and new today as it was in its heyday. The late nineteenth century was an exciting time for American music lovers. The invention of the phonograph had brought music into the home, and the increased exposure and competition brought out the best in musicians. John Philip Sousa’s band perfected the sound of the brass band, and the Peerless Quartet took four-part vocal performance to a level of perfection. But these were stylistic accomplishments with familiar, existing sounds—brass instruments and human vocal cords. The sound of the mandolin orchestra carried an extra edge of excitement because most Americans had never even heard a mandolin, much less the sound of mandolin-family instruments played in an orchestral setting. The mandolin alone had a distinct, unique sound. When a mandolinist plucked a single-note run, nothing could match its crispness of attack and delicacy of tone. And when a group of mandolin-family instruments launched into an ensemble tremolo, the listener was bathed in wave after wave of the most beautiful sound imaginable.
    [Show full text]