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SECONDA VARIANTE GENERALE AL PIANO REGOLATORE GENERALE

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RAPPORTO AMBIENTALE

Valutazione Ambientale Strategica (Titolo II, D. Lgs. 152/2006 e s.m.i.)

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INDICE

ELENCO ALLEGATI ...... 3

NOTA INTRODUTTIVA ...... 4

1 PREMESSA ...... 7

2 SECONDA VARIANTE GENERALE AL PIANO REGOLATORE GENERALE ..... 12

2.1 OBIETTIVI, STRATEGIE E SCELTE DELLA SECONDA VARIANTE GENERALE ...... 12 2.2 AMBITO DI INFLUENZA ...... 17

2.2.1 ASSETTO DEL TERRITORIO ...... 17

2.2.2 STRUMENTI URBANISTICI ...... 18

2.2.3 VINCOLI E CRITICITÀ ...... 20

2.2.4 SENSIBILITÀ E CRITICITÀ GEOLOGICO - AMBIENTALI ...... 50

3 ANALISI DI COERENZA ...... 53

3.1 COERENZA ESTERNA ...... 53

3.1.1. RAPPORTI CON PIANI SOVRAORDINATI ...... 53

3.1.2. VALUTAZIONE DELLA COERENZA ESTERNA ...... 54 3.2 COERENZA INTERNA ...... 59

4 SCENARIO DI RIFERIMENTO ...... 63

5 EFFETTI AMBIENTALI DEL PIANO ...... 67

6 MISURE DI MONITORAGGIO ...... 70

7 CONCLUSIONI ...... 76

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ELENCO ALLEGATI

Allegato Tipo Scala

Allegato 1 INQUADRAMENTO TERRITORIALE 1:25.000

Allegato 2 TAVOLE DELLA SECONDA VARIANTE GENERALE AL PIANO REGOLATORE GENERALE

Allegato 2a CAPOLUOGO – C.DA RAPATTONI SUPERIORE 1:5.000 Allegato 2b VILLAREIA – VALLEMARE – CANTO’ 1:5.000 Allegato 2c VILLANOVA - BUCCIERI 1:5.000

TAVOLE DI ZONIZZAZIONE A CONFRONTO TRA LA PRIMA E LA SECONDA VARIANTE GENERALE AL Allegato 3 PIANO REGOLATORE GENERALE

Allegato 3a CAPOLUOGO – C.DA RAPATTONI SUPERIORE 1:5.000 Allegato 3b VILLAREIA – VALLEMARE – CANTO’ 1:5.000 Allegato 3c VILLANOVA - BUCCIERI 1:5.000

Allegato 4 TAVOLE DI ZONIZZAZIONE SOVRAPPOSTA ALLA CARTOGRAFIA DEL P.A.I.

Allegato 4a CAPOLUOGO – C.DA RAPATTONI SUPERIORE 1:5.000 Allegato 4b VILLAREIA – VALLEMARE – CANTO’ 1:5.000 Allegato 4c VILLANOVA - BUCCIERI 1:5.000

Allegato 5 TAVOLE DI ZONIZZAZIONE SOVRAPPOSTA ALLA CARTOGRAFIA DEL P.S.D.A.

Allegato 5a CAPOLUOGO – C.DA RAPATTONI SUPERIORE 1:5.000 Allegato 5b VILLAREIA – VALLEMARE – CANTO’ 1:5.000 Allegato 5c VILLANOVA - BUCCIERI 1:5.000

TAVOLE DI ZONIZZAZIONE SOVRAPPOSTA ALLA CARTOGRAFIA DEL VINCOLO ARCHEOLOGICO, Allegato 6 VINCOLO PAESISITICO E VINCOLO IDROGEOLOGICO

Allegato 6a CAPOLUOGO – C.DA RAPATTONI SUPERIORE 1:5.000 Allegato 6b VILLAREIA – VALLEMARE – CANTO’ 1:5.000 Allegato 6c VILLANOVA - BUCCIERI 1:5.000

Allegato 7 SINTESI NON TECNICA -

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NOTA INTRODUTTIVA

La procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) è stata introdotta con Direttiva Comuni- taria 2001/42/CE, recepita dalla legislazione nazionale nel Titolo II del D. Lgs. n. 152 del 03/04/2006, entrato in vigore il 31 luglio 2007, modificato e integrato dal D. Lgs. n. 4 del 16/01/2008 e dal D. Lgs. n. 128 del 29/06/2010.

La VAS è un “processo sistematico inteso a valutare le conseguenze sul piano ambientale delle azioni proposte (nell’ambito di piani e programmi) al fine di garantire che tali conseguenze siano incluse a tutti gli effetti e affrontate in modo adeguato fin dalle prime fasi del processo decisiona- le, sullo stesso piano delle considerazioni di ordine economico e sociale” (Sadler e Verheem, 1996).

La VAS nasce dall’esperienza maturata nell’applicazione della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), riferita principalmente a singoli progetti, e si pone come strumento ad essa complementa- re, volto a permettere una maggiore incisività delle valutazioni ambientali nelle politiche pubbli- che, al fine di garantire e promuoverne lo sviluppo sostenibile.

La procedura di VAS risulta dalla successione delle seguenti fasi:  Fase di Screening  Fase di Scoping  Rapporto Ambientale

La Fase di Screening è preordinata alla verifica di assoggettabilità del Piano o Programma alla procedura di VAS.

La Fase di Scoping sviluppa l'analisi preliminare della VAS, procedendo alla definizione dei riferi- menti concettuali e operativi, attraverso i quali deve essere elaborata la valutazione ambientale. Essa prevede un processo partecipativo, che coinvolge le Autorità con Competenze Ambientali (ACA) potenzialmente interessate dall'attuazione del Piano, chiamate a condividere il livello di dettaglio e la portata delle informazioni da produrre e da elaborare, nonché le metodologie per la conduzione dell'analisi ambientale e della valutazione degli impatti.

La Fase di Scoping definisce:  Obiettivi strategici generali di sostenibilità  Ambiti di influenza del Piano e orizzonte temporale

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 Autorità con Competenze Ambientali (ACA) e pubblico coinvolti e modalità di consultazio- ne e provvede alla:  Analisi preliminare di contesto e indicatori;  Individuazione di aree sensibili e di elementi di criticità;  Identificazione dei presumibili impatti del Piano;  Descrizione del metodo di valutazione.

Gli esiti della consultazione delle Autorità con Competenza Ambientale (ACA) sul documento di Scoping (Rapporto preliminare) vengono acquisiti nel Rapporto Ambientale.

Nel Rapporto Ambientale sono “individuati, descritti e valutati gli effetti significativi che l'attuazio- ne del Piano potrebbe avere sull'ambiente e sul patrimonio culturale, nonché le ragionevoli alter- native che possono adottarsi in considerazione degli obiettivi e dell’ambito territoriale del piano stesso” (art. 13, comma 4 del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i.). I contenuti del Rapporto Ambientale sono esplicitati nell’Allegato VI del D. Lgs. 152/2006.

Il Rapporto Ambientale, una volta individuati e condivisi gli indirizzi generali definiti durante la Fase di Scoping, verifica l’adeguatezza del Piano al contesto programmatico, pianificatorio e fisico di riferimento, attraverso l’elaborazione e discussione di:  Analisi di coerenza  Scenario di riferimento (evoluzione che il territorio interessato dal Piano può subire nel tempo in caso di mancata attuazione del Piano stesso)  Valutazione degli effetti ambientali del Piano  Costruzione, valutazione e scelta delle alternative  Eventuali Misure di mitigazione e compensazione  Eventuali Misure di monitoraggio  Sintesi non tecnica.

RIFERIMENTI NORMATIVI

Gli strumenti normativi che, su scala comunitaria, nazionale e regionale, istruiscono la disciplina in tema di VAS sono di seguito indicati.

Riferimenti Comunitari Direttiva 2001/42/CE (Direttiva VAS)

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Linee Guida della Commissione Europea per l'applicazione della Direttiva 2001/42/CE Manuale VAS per la Politica di Coesione 2007 - 2013

Riferimenti nazionali D. Lgs. n. 152 del 3/04/2006 e s.m.i. ("Norme in materia ambientale" - Codice dell'Ambiente)

Riferimenti regionali Legge Regionale 9 agosto 2006, n. 27 "Disposizioni in materia ambientale" Delibera di Giunta Regionale 19 febbraio 2007, n. 148 recante "Disposizioni concernenti la Valu- tazione Ambientale Strategica di Piani e Programmi regionali" Delibera di Giunta Regionale 13 agosto 2007, n. 842 "Indirizzi concernenti la Valutazione Ambien- tale Strategica (V.A.S.) di Piani di competenza degli Enti Locali ricadenti nel territorio regionale" Circolare 02/09/2008 - Competenze in materia di VAS per i Piani di Assetto Naturalistico (PAN) Circolare 31/07/2008 - Competenze in materia di VAS - Chiarimenti interpretativi

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1 PREMESSA

Il presente Rapporto Ambientale, redatto ai fini della procedura di Valutazione Ambientale Strate- gica, concerne la Seconda Variante Generale al Piano Regolatore Generale del Comune di Cepa- gatti (PE), assoggettata alla valutazione, di cui agli artt. 11 e segg. del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. (Valutazione Ambientale Strategica), con Determinazione prot. n. 13287 del 15/06/2011 (Deter- minazione conclusiva della Conferenza di Servizi) emessa dal Comune di Cepagatti, nel suo ruolo di Autorità Competente, riconosciuto con giusta D.G.M. n. 33 del 5/03/2010.

La Seconda Variante Generale al Piano Regolatore Generale del Comune di Cepagatti viene sot- toposta alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica ai sensi del D. Lgs. 152/2006, art. 6, in quanto piano elaborato per “la valutazione e la gestione della pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli” (art. 6, comma 2, lettera a), D. Lgs. 152/2006, come modificato dall’art. 2, comma 3, D. Lgs. 128/10).

Le procedure di Valutazione Ambientale Strategica concernenti la Seconda Variante Generale al Piano Regolatore Generale del Comune di Cepagatti sono state avviate con Deliberazione di Giun- ta Comunale n. 33 del 5/03/2010.

Il procedimento per la Verifica di Assoggettabilità a VAS è stato chiuso dall’Autorità Competente (Comune di Cepagatti), con Determinazione prot. n. 13287 del 15/06/2011, che ha sancito la assoggettabilità a VAS del Piano in esame.

Il presente Rapporto Ambientale, stilato secondo le disposizioni statuite dall’art. 13 del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i., è conforme alle indicazioni dell'Allegato VI del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. e dà atto della consultazione avviata in Fase di Scoping, della quale acquisisce gli esiti.

La fase di consultazione sul documento di Scoping, prevista dall’art. 13, commi 1 e 2 del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i., è stata assolta attraverso l’invio del Rapporto Preliminare alle Autorità con Competenza Ambientale (ACA), effettuato dal Comune di Cepagatti con prot. n. 3589 del 18/02/2011.

I soggetti competenti in materia ambientale potenzialmente interessati dall’attuazione della Se- conda Variante Generale in oggetto, individuati nella Fase di Scoping, sono i seguenti:

 Ministero per i Beni e le Attività Culturali: o Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per l’, L’Aquila;

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o Soprintendenza per i Beni Archeologici per l’Abruzzo, Chieti;

 Regione Abruzzo: o Direzione Parchi, Territorio, Ambiente, Energia, Servizio Aree protette, Beni am- bientali, storico - architettonici e V.I.A., L’Aquila; o Autorità dei Bacini di Rilievo Regionale dell’Abruzzo e del Bacino Interregionale del Fiume Sangro, L’Aquila; o Direzione Agricoltura, Foreste e Sviluppo Rurale, Alimentazione, Caccia e Pesca, ;

 A.R.T.A., Dipartimento di Pescara;

 Amministrazione Provinciale di Pescara, Servizio Pianificazione del Territorio, Pescara;

 ASL di Cepagatti, Dipartimento di Prevenzione, Ufficio Igiene Epidemiologia e Sanità Pub- blica, Cepagatti.

Sull’attuazione del Piano sono stati, altresì, consultati i Comuni limitrofi, che non hanno ufficio di Autorità Competenti in materia Ambientale. Nello specifico, sono stati invitati ad esprimere il pro- prio parere i Comuni di:  ;  Chieti;  ;  ;  San Giovanni Teatino.

I pareri delle ACA sono stati recepiti con la Conferenza di Servizi, allestita, nella sede del Comune di Cepagatti, in due sedute, convocate con Determinazione del Comune di Cepagatti, rispettiva- mente, prot. n. 3572 del 18/02/2011 (con lavori svolti in data 15/03/2011), la prima, e prot. n. 7349 del 6/04/2011 (con lavori svolti in data 26/04/2011), la seconda.

Nei 90 gg previsti (art. 14, D. Lgs. 152/2006), sono pervenute all'Amministrazione Comunale co- municazioni da parte degli Enti, che non hanno partecipato agli incontri, e/o precisazioni succes- sive agli incontri stessi.

Le ACA e gli Enti convocati hanno trasmesso le osservazioni sintetizzate a seguire, delle quali si è tenuto debito conto nella stesura del presente Rapporto Ambientale.

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Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per l’Abruzzo, L’Aquila Si è pronunciata a favore della non assoggettabilità a VAS della Seconda Variante Generale in oggetto.

Soprintendenza per i Beni Archeologici per l’Abruzzo, Chieti Sebbene debitamente invitata, non ha espresso pareri sulla assoggettabilità a VAS della Seconda Variante Generale al P.R.G. del Comune di Cepagatti, al quale ha fatto pervenire la richiesta di documentazione integrativa, inerente alla individuazione e perimetrazione delle zone di interesse archeologico e delle aree tratturali, con nota assunta agli atti con prot. d’entrata n. 14380 del 27/06/2011 e, come tale, successiva alla conclusione del procedimento di verifica di assoggetta- bilità a VAS, chiuso dalla Determinazione del Comune di Cepagatti prot. n. 13287 del 15/06/2011 (Determinazione conclusiva della Conferenza di Servizi).

Regione Abruzzo

Direzione Parchi, Territorio, Ambiente, Energia, Servizio Aree protette, Beni ambien- tali, storico - architettonici e V.I.A., L’Aquila Ha dichiarato la non assoggettabilità a VAS della Seconda Variante Generale in esame, racco- mandando particolare cura nella gestione degli esiti del Piano in tema di inserimento paesaggisti- co e di consumo e permeabilità del suolo combinati con gli interventi proposti.

Autorità dei Bacini di Rilievo Regionale dell’Abruzzo e del Bacino Interregionale del Fiume Sangro, L’Aquila Ha trasmesso parere favorevole alla assoggettabilità a VAS della Seconda Variante Generale al P.R.G. del Comune di Cepagatti, contestando l’assenza di un’adeguata cartografia di dettaglio con la sovrapposizione delle aree oggetto di Variante con tutti gli elementi di pericolosità geomorfolo- gica (incluse le fasce di rispetto delle scarpate) e idraulica e di una dettagliata relazione, che illu- stri la perfetta rispondenza delle previsioni della Variante con la vincolistica dei Piani Stralcio di Bacino.

Direzione Agricoltura, Foreste e Sviluppo Rurale, Alimentazione, Caccia e Pesca, Pe- scara Ha ravvisato la non assoggettabilità a VAS della Seconda Variante Generale in esame.

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A.R.T.A. Dipartimento di Pescara Ha trasmesso parere di assoggettabilità a VAS della Seconda Variante Generale al P.R.G. del Co- mune di Cepagatti, richiedendo la redazione di un Rapporto Ambientale, congruo alle indicazioni regionali, che discuta: il dimensionamento, in termini quantitativi, della Variante; le principali te- matiche ambientali; la Coerenza Esterna e Interna del Piano; la definizione degli indicatori utili al monitoraggio delle azioni di Piano.

Amministrazione Provinciale di Pescara, Servizio Pianificazione del Territorio, Pescara Si è pronunciata per la assoggettabilità a VAS della Seconda Variante Generale al P.R.G. del Co- mune di Cepagatti, valutando cospicue le superfici oggetto di Variante e significative le ricadute, in termini ambientali, del Piano.

ASL di Cepagatti, Dipartimento di Prevenzione, Ufficio Igiene Epidemiologia e Sanità Pubblica, Cepagatti Ha formulato parere di non assoggettabilità a VAS della Seconda Variante Generale in oggetto.

Comune di Pianella Si è astenuto da ogni valutazione, in quanto Autorità non Competente ai fini della Verifica di As- soggettabilità alla VAS.

Comune di Chieti Ha partecipato alla prima seduta della Conferenza di Servizi, inoltrando richiesta del dettaglio delle modifiche introdotte dalla Seconda Variante Generale al P.R.G.; ottenuta la documentazione integrativa, non ha fatto pervenire il proprio parere finale all’Amministrazione Comunale di Cepa- gatti.

Comune di Rosciano Non ha riconosciuto impatti di natura transfrontaliera nella Seconda Variante Generale al P.R.G. del Comune di Cepagatti, escludendo ogni possibile criticità per il comprensorio di propria perti- nenza.

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Comune di Spoltore Ha richiesto che per l’intervento previsto nella “Zona D3 di completamento - variante parziale alle attività produttive” sita a margine del territorio comunale, nella quale la Seconda Variante Gene- rale individua una “Zona D1 – Attività produttive di completamento” di m2 2.808 lungo il confine con il contiguo Comune di Spoltore, siano posti in essere tutti gli accorgimenti necessari a: limita- re l’impatto acustico sull’adiacente nucleo abitato residenziale in “Zona agricola E3”, ricadente nel Comune di Spoltore; scongiurare ricadute negative sulla viabilità stradale e, conseguentemente, sull’inquinamento atmosferico nel Comune di Spoltore.

Comune di San Giovanni Teatino Benché debitamente invitato, non ha trasmesso il proprio parere al Comune di Cepagatti.

Il testo delle comunicazioni pervenute dalle ACA e le trascrizioni dei verbali degli incontri pubblici tenuti sono raccolti in Appendice al presente Rapporto Ambientale.

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2.1 OBIETTIVI, STRATEGIE E SCELTE DELLA SECONDA VARIANTE GENERALE

Il Piano Regolatore Generale del Comune di Cepagatti è stato approvato con Deliberazione del Consiglio Provinciale di Pescara n. 14 del 12/04/1989.

Con D.C.C. del Comune di Cepagatti n. 42 del 31/10/2008 è stata definitivamente approvata, ai sensi dell’art.10 della L.R. 18/83 s.m.i. e della L.R. 11/99, la Prima Variante Generale al Piano Regolatore Generale (B.U.R.A. n. 69 del 12/12/2008) attualmente vigente.

La D.C.C. del Comune di Cepagatti n. 52 del 26/09/2007 ha stabilito la necessità di una Seconda Variante Generale al vigente P.R.G., da redigere secondo i criteri sanciti nella successiva Delibe- razione n. 53 del 26/09/2007.

La Seconda Variante Generale al P.R.G. del Comune di Cepagatti non costituisce una nuova e diversa variante al P.R.G., ma rimodula la Prima Variante Generale, apportando limitate modifi- che, funzionali all’accoglimento di osservazioni pervenute all’Amministrazione Comunale in sede di approvazione della stessa Prima Variante.

Il Consiglio Comunale ha subordinato l’elaborazione della Seconda Variante Generale al rispetto dei seguenti criteri generali in relazione all’attuale vigente Prima Variante Generale al P.R.G. (De- liberazione n. 53 del 26/09/2007):  migliorare ulteriormente gli adeguamenti perimetrali;  migliorare ulteriormente la viabilità e i parcheggi pubblici, anche riconsiderando la posi- zione degli stessi;  potenziare ulteriormente le aree da destinare a verde pubblico e parcheggi pubblici;  valutare la possibilità di trasformare ulteriori aree agricole in edificabili, se interessate dal- la presenza di fabbricati condonati, regolarmente realizzati o in corso di costruzione con regolare permesso di costruire;  valutare la possibilità di inserire ulteriori aree per insediamenti produttivi, industriali e commerciali;  valutare la possibilità di inserire ulteriori aree edificabili, se adiacenti ad aree già edificabili e se già servite da viabilità e con cessione di aree per il rispetto dello standard di legge;  valutare la possibilità di trasformare aree “PEU” in “B6” (Zone di Completamento - art. 22,

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NTA della Prima Variante Generale al P.R.G.) limitatamente ad aree marginali a condizione che sulle stesse sia previsto il rispetto dello standard di legge e che la trasformazione non pregiudichi l’attuazione dei PEU;  ulteriore snellimento delle procedure per l’attivazione dei “PEU” con inserimento di nuove zone PEU per aree dotate dei requisiti di legge;  valutare la possibilità di consentire la monetizzazione totale o parziale degli standard di legge con delibera della Giunta Comunale;  evitare nuove aree edificabili a “macchia di leopardo”.

Pienamente adeguata agli indirizzi dettati, la progettazione della Seconda Variante Generale in oggetto ha operato sulla Prima Variante Generale con le scelte e nei termini di seguito discussi.

Sono state individuate nuove aree edificabili di consistenza limitata rispetto all’intero Piano Rego- latore Generale e posizionate esclusivamente in contiguità con quelle già previste nella Prima Variante Generale, in ottemperanza a quanto richiesto dai cittadini con le osservazioni presentate in occasione dell’adozione della Prima Variante Generale.

Sono state apportate modifiche, di modesta entità in rapporto all’intero territorio comunale, ai perimetri delle aree edificabili, già individuate nella Prima Variante Generale, in considerazione delle osservazioni presentate, dei fabbricati e delle strade esistenti e delle situazioni di fatto.

Non sono stati previsti nuovi tipi di zonizzazione residenziale e, quindi, non è stata definita nes- suna nuova zona omogenea ai sensi del D.M. 1444/68.

Sono stati conservati gli indici, i parametri urbanistici ed edilizi, per gli ampliamenti delle aree fabbricabili, già stabiliti nella Prima Variante Generale, senza alcuna previsione di incremento di indici edificatori.

È stato introdotto un potenziamento della viabilità, in parte già programmata con la Prima Varian- te. I nuovi assi stradali avranno la funzione principale di “circonvallazione” e consentiranno di ridurre il traffico nel capoluogo, rendendo più scorrevole il passaggio dei veicoli in transito in di- rezione degli abitati limitrofi.

In linea generale è stato assunto il principio di prevedere, per ogni nuova zona residenziale, la cessione e realizzazione di nuovi parcheggi pubblici e/o verde pubblico. In sostanza, sia per gli interventi diretti che per quelli subordinati alla preventiva approvazione di un Progetto Edilizio Unitario o di un Piano Attuativo, prima del rilascio del permesso di costruire, è contemplato

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l’obbligo per i richiedenti di cedere detti spazi pubblici e realizzarli previa stipula di apposita con- venzione con il comune. In tal modo si intende ottenere la realizzazione di una serie di parcheggi, distribuiti in corrispondenza delle nuove aree residenziali e non concentrati in un’unica grande zona, nel duplice intento di mettere in atto un procedimento perequativo tra i vari proprietari delle aree edificabili ed evitare all’amministrazione comunale l‘esborso di notevoli somme di dena- ro per gli espropri, con le relative complicate e lunghe procedure amministrative. Come si evince dalle Tavole grafiche costituenti la Seconda Variante Generale al P.R.G. (Allegato 2, Allegato 3), le aree a parcheggio previste sono di maggiore entità rispetto a quelle inserite nella Prima Varian- te Generale.

Sugli elaborati grafici della Seconda Variante Generale si è proceduto a riportare gli edifici ogget- to di condono edilizio e gli edifici recentemente introdotti sulle Tavole catastali; in conseguenza di tale operazione, nelle zone contigue ai centri abitati e alle aree già rese edificabili dalla Prima Variante, sono state perimetrate nuove aree edificabili con destinazione residenziale di entità comunque limitata rispetto al totale. Per queste nuove aree sono stati stabiliti gli stessi indici ur- banistici ed edilizi previsti per le zone edificabili perimetrate già nella Prima Variante.

In Località Buccieri e in Località Strada Bonifica Vallemare sono state individuate solo alcune nuove aree edificabili con destinazione produttiva, lontane dai centri residenziali, di limitatissima entità e con gli stessi indici urbanistici ed edilizi stabiliti per zone similari nella Prima Variante Ge- nerale.

Per quanto attiene alle aree residenziali con destinazione PEU (Progetti Edilizi Unitari), sia per quelle già perimetrate nella Prima Variante che per quelle inserite con la Seconda Variante, è stata prevista una dimensione più piccola ai fini dell’attuazione, con conseguente riduzione del numero dei proprietari. Molti terreni, sui quali insistono già fabbricati, sono stati estrapolati dai PEU e assegnati alla destinazione “B6” (Zone di Completamento), con modalità di attuazione di- retta, del tutto identica a quella prevista già nella Prima Variante.

Le modifiche introdotte dalla nuova Variante risultano minime rispetto alle previsioni già effettua- te in sede di redazione e approvazione della Prima Variante Generale al P.R.G., tuttora vigente, della quale la Seconda Variante conserva integralmente gli schemi direttori di sviluppo, come attestano le Tavole prodotte in Allegato 3, che pongono a confronto le zonizzazioni di piano rela- tive alla Prima e Seconda Variante Generale.

Il dimensionamento della Seconda Variante Generale può essere discusso, in termini quantitativi,

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in riferimento ai dati presentati nella successiva Tabella 2.1. Dalla lettura della stessa si evince quanto segue:

 le nuove aree edificabili sono inquadrate come Zone B6 (Zone di completamento, art. 22 delle NTA), Zone C (Zone di espansione destinate ai Progetti Edilizi Unitari – PEU di carat- tere Residenziale e PEU di carattere Produttivo, art. 23 delle NTA), Zone D1 (Zone di Atti- vità produttive di Completamento, art. 30 delle NTA) e D4 (Zona di Attività produttive di Espansione, art. 33 delle NTA);

 la Seconda Variante Generale al P.R.G. del Comune di Cepagatti comporta un incremento totale della superficie edificabile di 878.978 m2;

 degli 878.978 m2 totali di nuova annessione alle zone edificabili, solo il 7 % è destinato al- le attività produttive e il restante 93 % è riservato all’edilizia residenziale;

 la nuova zonizzazione incrementa l’estensione delle superfici B6 e C (PEU di carattere re- sidenziale), rivolte all’edilizia residenziale, di complessivi 818.960 m2, dei quali il 79,6 % è destinato alla Zona B6 e il restante 20,4 % alla Zona C – PEU a Carattere Residenziale;

 la previsione di nuove aree edificabili assegnate all’espansione delle attività produttive, li- mitata al solo ambito “Villanova – Buccieri”, investe una superficie totale di 60.018 m2, ri- compresi per l’89,1 % in Zona C – PEU a Carattere produttivo, per il 4,7 % in Zona D1 e per il 6,2 % in Zona D4.

In ragione di quanto verificato, appare congruo considerare modesta la portata delle modifiche apportate dalla Seconda Variante Generale alla zonizzazione di piano approvata con la Prima Va- riante Generale al P.R.G., strumento urbanistico attualmente vigente nel Comune di Cepagatti.

La Seconda Variante Generale riferisce al territorio la stessa disciplina attuata dalla Prima Varian- te, secondo le medesime modalità statuite dalla stessa, della quale acquisisce e conferma le Norme Tecniche di Attuazione, senza modifiche o integrazioni di sorta.

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ZONA DI P.R.G. SUPERFICIE AREE DI NUOVA PREVISIONE (m2)

Capoluogo – C.da Ripattoni Sup.

B6 322.105

C - PEU 139.768

Tot 461.873

Villareia – Vallemare – Cantò

B6 206.424

C - PEU 15.463

Tot 221.887

Villanova - Buccieri

B6 123.290

C - PEU 11.910

C - PEU PROD. 53.512

D1 2.808

D4 3.698

Tot 195.218

Intero comprensorio comunale

B6 651.819

C - PEU 167.141

C - PEU PROD. 53.512

D1 2.808

D4 3.698

Tot 878.978

Tabella 2.1 – Zone edificabili nel Comune di Cepagatti: nuove previsioni della Seconda Variante Generale al Piano Regolatore Generale.

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2.2 AMBITO DI INFLUENZA

La Seconda Variante Generale al Piano Regolatore Generale ricomprende e disciplina l’intero terri- torio del Comune di Cepagatti.

2.2.1 ASSETTO DEL TERRITORIO

Il Comune di Cepagatti, ubicato in provincia di Pescara, insiste su una superficie complessiva di 30,34 km2.

Ricompreso nel dominio della collina litoranea, il suo territorio, marcato dalla presenza di ampi depositi alluvionali prodotti dai corsi d’acqua maggiori, mostra un impianto geomorfologico tipi- camente conformato all’alternanza di crinali e valli, orientati in direzione E – O e proiettati verso la prospiciente costa adriatica.

L’idrografia superficiale è articolata in una rete di fossi, fossati e Torrenti che confluiscono nel Fiume Pescara.

Le componenti floristico – vegetazionale e faunistica sono prive di elementi di particolare pregio, con una comunità vegetale prevalentemente di pertinenza del piano vegetazionale collinare e una popolazione faunistica poco diversificata e impoverita, fortemente penalizzata dagli impatti con- nessi all’invasiva presenza antropica, all’urbanizzazione di tipo industriale e all’esercizio delle pra- tiche agricole.

Il paesaggio, sebbene prevalentemente agrario e rurale, risulta in buona parte industrializzato e, a luoghi, marcato da insediamenti commerciali di volumetrie e superfici importanti. Nel tessuto insediativo si distinguono un nucleo centrale, costituito dal centro storico e dalle circostanti aree di espansione, e modesti nuclei secondari, disposti lungo le principali vie di comunicazione.

Il clima è tipicamente mediterraneo, caratterizzato da inverni miti con sporadiche precipitazioni nevose ed estati calde e secche nella zona dei rilievi collinari ed umide nelle aree dei corsi fluviali principali (Torrente Nora e Fiume Pescara). La temperatura media annua di tutto l'Abruzzo adria- tico è compresa tra i 12 °C e i 16 °C; la temperatura media del mese più freddo (gennaio) non scende usualmente sotto i 4 °C e, in estate, si possono superare i 30 °C. Il regime delle piogge presenta un massimo principale in autunno (novembre) e un minimo in estate (luglio).

La popolazione residente ammonta a 10.510 abitanti, con una densità di 344,8 ab/km2 (dati ISTAT, 2010).

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Secondo le rilevazioni ISTAT del 5° Censimento dell’agricoltura (anno 2000) e dell’8° Censimento dell’industria e dei servizi (anno 2001), nel Comune di Cepagatti, su una popolazione attiva di 6.117 unità, si contano 3.714 addetti all’agricoltura e 2.240 occupati nei settori dell’industria e dei servizi. La distribuzione della popolazione attiva nei diversi settori dell’industria e dei servizi è sintetizzata nella successiva Tabella 2.2.

Tipo U.L. Occupati Addetti per azienda % O.P.A. % Prov. % Reg.

Industrie 196 737 3,76 12,05 11,64 16,21 Commercio 165 544 3,30 8,89 8,41 7,74 Servizi 228 780 3,42 12,75 15,39 13,30 Istituzioni 18 179 9,94 2,93 10,81 10,10 Totale 607 2.240 10,08 36,62 46,25 47,35

U.L. = Unità Locali, ovvero numero di aziende nel territorio % O.P.A. = Occupati sulla Popolazione Attiva Nelle ultime due colonne si legge il raffronto, sempre in percentuale di occupati sulla popolazione attiva, tra il dato comunale e il dato inerente alla Provincia e alla Regione. Tabella 2.2 – Comune di Cepagatti: Unità Locali e addetti all’industria e ai servizi (Fonte: ISTAT, 2001).

2.2.2 STRUMENTI URBANISTICI

Per il governo del territorio del Comune di Cepagatti sono stati predisposti gli strumenti urbanisti- ci, generali e attuativi, elencati a seguire.

Strumenti generali

Piano Regolatore Generale, approvato con D.C.P. di Pescara n. 14 del 12/04/1989.

Variante al Piano Regolatore Generale approvata con D.C.P. di Pescara n. 38 del 02/04/1993.

Variante al Piano Regolatore Generale limitatamente alle zone ”C”, approvata con D.C.P. di Pe- scara n. 17 del 06/03/2000.

Variante normativa al Piano Regolatore Generale limitatamente all’art. 27 delle NTA, approvata con D.C.C. n. 63 del 27/11/2000.

Variante al Piano Regolatore Generale per la realizzazione di un Piano di Lottizzazione di iniziativa privata per attività produttive, denominato “Piano Marino”, approvata con D.C.C. n. 33 dell’11/07/2003.

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Variante normativa al Piano Regolatore Generale, limitatamente all’art. 31 delle NTA (zona A, Vecchio Nucleo), approvata con D.C.C. n. 64 dell’11/08/2004.

Variante normativa al Piano Regolatore Generale limitatamente all’art. 34/bis delle NTA (zona di espansione “C” – Zona B4”), approvata con D.C.C. n. 79 del 23/09/2004.

Variante parziale al Piano Regolatore Generale inerente l’individuazione di aree produttive (art. 2 del D.P.R. 440/2000), approvata con D.C.C. n. 50 del 27/09/2006.

Variante al Piano Regolatore Generale per la realizzazione di un Piano di Lottizzazione di iniziativa privata per insediamenti residenziali (“La Sciarpa Azzurra”), approvato con D.C.C. n. 34 del 22/06/2006.

Prima Variante Generale al Piano Regolatore Generale, approvata con D.C.C. n. 42 del 31/10/2008.

Strumenti attuativi

Piano per l’Edilizia Economica e Popolare, approvato con D.C.P. di Pescara n. 23 del 29/01/1992.

Piano Particolareggiato, approvato con verbale del Commissario Provinciale ad acta del 29/11/1994 n. 01/79.

Piano degli Insediamenti Produttivi “Buccieri”, approvato con D.C.C. n. 77 dell’11/11/1994, esa- minata senza rilievi dall’organo di controllo nella seduta dell’8/02/1995 prt. N. 444.

Variante al Piano per l’Edilizia Economica e Popolare, approvata con D.C.P. di Pescara n. 132 del 30/07/1997.

Variante al Piano per l’Edilizia Economica e Popolare, approvata con Deliberazione del Commissa- rio Prefettizio n. 57 del 17/11/1998 (di competenza del Consiglio Comunale).

Variante parziale al Piano degli Insediamenti Produttivi “Buccieri”, approvata con D.C.C. n. 19 del 10/04/2001.

Variante parziale al Piano Particolareggiato del capoluogo, approvata con D.C.C. n. 20 del 10/04/2001.

Variante al Piano per l’Edilizia Economica e Popolare, approvata con D.C.C. n. 53 del 02/08/2001.

Variante parziale al Piano degli Insediamenti Produttivi “Buccieri”, approvata con D.C.C. n. 9 del 25/03/2002.

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Variante parziale al Piano degli Insediamenti Produttivi “Buccieri”, approvata con D.C.C. n. 34 del 30/07/2002.

Variante parziale al Piano per l’Edilizia Economica e Popolare comparto n. 2, approvata con D.C.C. n. 44 del 03/06/2004.

2.2.3 VINCOLI E CRITICITÀ

Quadro di Riferimento Regionale

Il Quadro di Riferimento Regionale (Q.R.R.) della Regione Abruzzo inserisce il Comune di Cepa- gatti nell’Ambito subregionale di attuazione programmatica di “Chieti – Pescara” (Figura 2.1).

Il Q.R.R. fissa strategie e individua interventi mirati al perseguimento degli obiettivi generali di:  Qualità dell'Ambiente,  Efficienza dei sistemi insediativi,  Sviluppo dei settori produttivi trainanti.

In riferimento all’obiettivo generale Qualità dell’ambiente, il territorio del Comune di Cepagatti partecipa degli obiettivi specifici di Tutela e valorizzazione del sistema fluviale e Realizzazione di parchi urbano – territoriali (Figura 2.1).

La Tutela e valorizzazione del sistema fluviale interessa le aree ricomprese nel bacino del Fiume Pescara, nelle quali la tutela del sistema idrogeologico, non sufficientemente focalizzata, è per il momento indirettamente demandata ai Piani Paesistici e alle altre normative vigenti. Il Q.R.R. affida ai Piani di Bacino la definitiva predisposizione di un più puntuale regime di tutela e, in linea generale, propone la realizzazione di parchi fluviali attrezzati in aree ove il rapporto città - fiume registra segni di crisi e degrado, prospettando soluzioni di riassetto integrato, recupero ambienta- le e fruizione turistico - ricreativa.

Il Q.R.R. promuove l’attuazione di parchi urbano – territoriali nelle aree investite dai più intensi processi di urbanizzazione, nelle quali le risorse naturali rischiano di essere progressivamente consumate o male utilizzate e nelle quali è, dunque, primaria l'esigenza della salvaguardia dei beni naturalistici esistenti e di un loro arricchimento.

In riferimento all’obiettivo generale Efficienza dei sistemi insediativi, gli obiettivi specifici relazio- nabili con il territorio del Comune di Cepagatti sono quelli studiati per i Sistemi urbani e il Com- pletamento del sistema viario principale (Figura 2.1).

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I Sistemi urbani di massima concentrazione insediativa costituiscono gli ambiti di attuazione e gestione coordinata delle localizzazioni di valenza territoriale e di integrazione relazionale e fun- zionale. In queste aree il Q.R.R. persegue (art. 13 delle NTA del Q.R.R.): lo sviluppo di funzioni terziarie specializzate di rango regionale (direzionali, di ricerca, espositive, commerciali, culturali, di scambio); l'offerta di funzioni urbane tra loro complementari. In attuazione dell’art. 14 delle NTA del Q.R.R., nel sistema urbano Chieti – Pescara “vanno prevalentemente rafforzate e valoriz- zate le funzioni di rango regionale e nazionale”.

Il Completamento del sistema viario principale tende alla realizzazione di una rete stradale, che conferisca ai principali poli del territorio condizioni di sostanziale equi - accessibilità e che riduca i tempi di percorrenza tra di essi a valori di tipo metropolitano. Tra gli interventi previsti dal Q.R.R. è annoverato il progetto di un secondo collegamento longitudinale lungo la fascia collinare adria- tica, che impegna il territorio di interesse (Figura 2.1).

All'interno dell’obiettivo generale di Sviluppo dei settori produttivi trainanti, il Q.R.R. indica, per il distretto circostante il Comune di Cepagatti, i seguenti obiettivi specifici: Azioni nel settore prima- rio; Azioni nel settore secondario; Offerta localizzativa per le imprese produttrici di beni e servizi ad alto contenuto tecnologico; Potenziamento dei servizi alle imprese.

Nel Settore primario va difeso il paesaggio agricolo e promosso il miglioramento produttivo, inse- rendo azioni di riconversione biologica. Vanno mantenute o ripristinate le micro - reti biologiche costituite da laghetti, canali, siepi, filari, alberature.

L’edificazione del territorio agricolo, individuato nei piani urbanistici, deve essere limitata ad in- terventi commisurati alle esigenze dell’attività agricola, che dovranno essere dimostrate da un programma aziendale decennale comprovante le esigenze produttive in relazione alle caratteristi- che colturali e le conseguenti necessità di edificazione.

Come azioni il Q.R.R. indica la creazione di poli ad alta valenza per lo sviluppo quali - quantitativo dei prodotti e la promozione di Consorzi di Qualità, tra i quali cita il polo dell’ulivo dell'area Apru- tina.

Nel Settore secondario si rileva la frammentarietà degli agglomerati, con una concentrazione lun- go la costa e gli alvei fluviali, dove le aree produttive risultano maggiormente consistenti.

Le interferenze ambientali con gli ambiti fluviali si avvertono prevalentemente nelle zone dell’immediato entroterra, nel quale ricade il Comune di Cepagatti.

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Le aree produttive identificate in contesti urbani oppure in zone infrastrutturate si possono consi- derare più idonee di altre a sostenere insediamenti a livello produttivo, anche nell’ipotesi di even- tuali futuri ampliamenti.

Incentivare l’offerta localizzativa per le imprese produttrici di beni e servizi ad alto contenuto tec- nologico significa rispondere all'evoluzione già in atto nella domanda localizzativa dei settori pro- duttivi, dovuta sia alla crescente importanza del terziario, sia alla progressiva simbiosi tra produ- zione vera e propria e servizi, sia alla maggiore attenzione ai fattori di qualità ambientale da par- te della domanda.

L'obiettivo può essere conseguito attraverso la formazione di parchi attrezzati per le imprese ad alto contenuto tecnologico e di aree direzionali e commerciali (Figura 2.1).

La formazione di una adeguata rete di servizi alle imprese, in termini di supporto informativo, promozionale e tecnologico, costituisce fattore essenziale di propulsione, di crescita e di evoluzio- ne qualitativa del tessuto produttivo. In relazione a tale obiettivo, il Q.R.R. suggerisce, per l’ambito indagato, la realizzazione di centri di servizio alle imprese, il potenziamento delle struttu- re universitarie, la creazione di centri di ricerca integrati università – imprese (Figura 2.1).

Come sancito dall’art. 4 delle NTA del Q.R.R., “agli effetti della applicazione del Q.R.R.:  la Relazione illustrativa costituisce suo elemento interpretativo;  lo Schema strutturale dell'Assetto del Territorio, con le delimitazioni e previsioni in esso rappresentate, costituisce il quadro di riferimento, cui devono attenersi gli enti sottordinati nella pianificazione del territorio. Le previsioni di utilizzazione del territorio non congruenti con il Q.R.R. devono essere adeguatamente motivate e documentate;  le Norme di Attuazione integrano le rappresentazioni grafiche, prevalgono su di esse in caso di contrasto, fissano direttive e criteri metodologici per la formazione di piani e pro- grammi sottordinati in attuazione del Q.R.R. o comunque ad esso legati”.

Il Q.R.R., complessivamente inteso, esplica i suoi effetti attraverso le azioni previste dalla Norma- tiva Tecnica di Attuazione, nonché attraverso i Piani di Settore e Progetti Speciali di cui all'art. 6 e 6 bis della L.R. 70/95 testo coordinato, e trova articolazione territoriale nei P.T.P., di cui all'art. 7 della medesima L.R. 70/95.

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La Prima Variante Generale al P.R.G. del Comune di Cepagatti accoglie le azioni e gli obiettivi del Q.R.R. attraverso il recepimento della disciplina del Piano Regionale Paesistico della Regione Abruzzo e del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale della Provincia di Pescara, ai quali è riconosciuta conforme (cfr. sottoparagrafi successivi).

Figura 2.1: Q.R.R. – Estratto di interesse dello Schema strutturale dell’assetto del territorio (Fonte: Cartografia del Q.R.R. della Regione Abruzzo. Documento definitivo adeguato all’intesa “Regione – Parchi”, approvato con D.G.R. 1362/2007). A seguire la relativa legenda.

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Legenda

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Piano Regionale Paesistico

Il distretto di pertinenza del Comune di Cepagatti è parzialmente ricompreso nell’Ambito fluviale n. 10 – Fiumi Pescara, Tirino e Sagittario del Piano Regionale Paesistico (P.R.P.) della Regione Abruzzo.

Nel comprensorio comunale di interesse, il P.R.P. individua aree di particolare complessità, desti- nate a specifici Piani di dettaglio (art. 6, NTA del P.R.P.), sottoposte alle categorie di tutela e va- lorizzazione A2 (Conservazione parziale) e D (Regime ordinario).

In riferimento alla Classificazione degli usi compatibili, di cui all’art. 5, Titolo I delle NTA del P.R.P., con la categoria di tutela e valorizzazione A2 sono compatibili l’uso agricolo, pascolivo, forestale, turistico e tecnologico, limitati alle classi e modalità definite all’art. 67 delle NTA del P.R.P.. Negli ambiti a regime ordinario (categoria D) sono consentite tutte le classi degli usi agri- colo, pascolivo, forestale, turistico, residenziale, tecnologico ed estrattivo (art. 73, NTA del P.R.P.).

Il Piano Regionale Paesistico della Regione Abruzzo è stato recepito dallo strumento urbanistico del Comune di Cepagatti in sede di redazione e approvazione della Prima Variante Generale al P.R.G., sulla quale è stato espresso il parere favorevole della Direzione Parchi, Territorio, Ambien- te ed Energia della Regione Abruzzo, che ne ha riconosciuto la conformità al P.R.P.. Le perime- trazioni acquisite dalla cartografia del P.R.P. sono state riportate nelle Tavole della Seconda Va- riante Generale (Allegato 6).

Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale

Nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) della Provincia di Pescara la caratteriz- zazione del Sistema Ambientale del Comune di Cepagatti si sostanzia nell’individuazione di am- bienti del tipo: n. 2 – crinali pianeggianti; n. 3 – fondovalle; scarpata morfologica fluviale (Figura 2.2).

Il territorio è un Caposaldo della produzione agricola, nel quale, lungo il corso del Fiume Pescara e del Torrente Nora, si rileva un Filtro ambientale, che svolge le principali azioni di mantenimento e di ricucitura della trama connettiva ecologica disgregata e interrotta dagli insediamenti antropici e si compone di un Filtro di permeabilità di I livello e di un Filtro di permeabilità di II livello. Gli

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elementi di connessione sono quelli del reticolo pennato, disegnato dalle linee di impluvio, alle quali si sommano i nodi ecoambientali e il corridoio ecobiologico, definiti dall’alveo del Fiume Pe- scara (Figura 2.3, Figura 2.5).

Il Sistema della mobilità è essenzialmente ascrivibile alle tipologie Strade e autostrade del corri- doio adriatico e Attraversamenti Est – Ovest (SS n. 81), consistenti in tracciati, prevalentemente orientati Est - Ovest (come i crinali e i corsi d'acqua), che intersecano la valle fluviale del Pescara (Figura 2.4).

Due insediamenti produttivi e commerciali individuano importanti nodi del Sistema della mobilità, attigui alla SS n. 81 e consistenti, rispettivamente, in un Nodo M2 del Sub - sistema “Scala” e un Nodo M1 del Sub – sistema “Corridoio adriatico” (Figura 2.3, Figura 2.5).

Il dettaglio del Comune di Cepagatti è inquadrato nella Ecologia dell’area del crinale centrale ed è coinvolto nello Schema Direttore, che ha come obiettivo prioritario la creazione del “Parco attrez- zato del Fiume Pescara”.

In merito alla pianificazione locale, il PTCP della Provincia di Pescara obbliga alla redazione del Piano Regolatore Generale tutti i Comuni con popolazione residente maggiore di 3.000 abitanti (art. 25, NTA del PTCP) e impone che, nel dimensionamento della capacità insediativa del P.R.G., gli abitanti convenzionali siano definiti secondo il parametro di m2 30 di superficie edificabi- le/abitante, ovvero di 100 mc/ab (art. 28, NTA del PTCP), e che, nel dimensionamento delle nuo- ve zone di espansione residenziale, non sia superata la quantità risultante dal rapporto di 100 m2 di superficie territoriale per ogni nuovo vano previsto (art. 28, NTA del PTCP). Il PTCP esplicita specifici criteri relativi al dimensionamento delle previsioni insediative dei Piani comunali per cia- scuna delle sei Ecologie, in cui scompone il comprensorio provinciale. Per il dettaglio di interesse, ricompreso nell’Ecologia dell’area del crinale centrale (Titolo XIV, Capo III, NTA del PTCP), valgo- no i seguenti criteri (art. 109, NTA del PTCP):

 per il dimensionamento degli insediamenti residenziali o consolidamento su aree stabili di cresta e di fondovalle degli insediamenti lineari ca- ratterizzati da una dispersione insediativa mista residenziale e produttiva con partico- lare attenzione al Sub - sistema degli “Attraversamenti Est - Ovest"; o limitazione dell'ulteriore espansione dell'insediamento sui versanti coltivati, nel Sub - sistema dei "Caposaldi della produzione agricola";

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o tutela dei nodi ecoambientali, in particolare di quello in corrispondenza della con- fluenza dei fiumi Nora e Pescara;

 per il dimensionamento degli insediamenti produttivi o sviluppo della direttrice Villanova - Cepagatti quale luogo privilegiato per l'insedia- mento di piccole e medie imprese artigianali e di attrezzature commerciali; o utilizzazione delle aree già disponibili e non ancora pienamente saturate.

Indirizzate ai Comuni e attinenti alla redazione dei P.R.G. sono anche le norme del “progetto di suolo” (Titolo XI, NTA del PTCP), con il quale il PTCP persegue la salvaguardia dei caratteri fon- damentali dell'ambiente e del paesaggio e disciplina tutte le azioni che modificano stato e carat- teri del suolo, ovvero: sbancamenti, scavi, reinterri; costruzioni interrate; reti tecnologiche sotter- ranee; fognature; opere di regimazione dei corsi d'acqua; qualità dell’aria (in termini di misure di compensazione e miglioramento studiate per le aree verdi, intese come biomassa vegetale capa- ce di assorbire sostanze inquinanti). Il progetto di suolo discute anche la realizzazione di impianti industriali di grandi dimensioni e, più in generale, tutti i grandi interventi che generano imper- meabilizzazione del suolo.

In fase di approvazione, deve essere valutata la rispondenza e l'adeguatezza delle previsioni e delle Norme Tecniche di Attuazione proposte nei P.R.G. alle prescrizioni indicate nel Titolo XI del- le NTA del PTCP (“Progetto di suolo”, artt. da 49 a 57 delle NTA del PTCP).

Il PTCP della Provincia di Pescara è stato recepito dallo strumento urbanistico vigente in sede di approvazione della Prima Variante Generale al P.R.G., sulla quale è stato emesso il parere di con- formità al PTCP della Provincia di Pescara, in data 09/10/2008, prot. n. 171975 e prot. n. 737/spt. Gli orientamenti della Prima Variante Generale sono interamente conservati e confermati dalla Seconda Variante Generale, che, nello specifico, appare adeguata al disposto del succitato art. 109 delle NTA del PTCP.

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Figura 2.2: PTCP della Provincia di Pescara - Estratto di interesse della Carta degli Ambienti (fonte: S.I.T. Provincia di Pescara).

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Figura 2.3: PTCP della Provincia di Pescara - Estratto di interesse della Carta del Piano Struttura (fonte: S.I.T. Provin- cia di Pescara).

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Figura 2.4: PTCP della Provincia di Pescara. Sistema della mobilità - Estratto di interesse della Carta del Piano Struttu- ra (fonte: S.I.T. Provincia di Pescara).

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Fiumi

Reticolo pennato

Filtro di permeabilità

Corridoio eco biologico e nodo ecoambientale

Figura 2.5: PTCP della Provincia di Pescara – Individuazione dei Nodi del Sistema della mobilità nel Comune di Cepa- gatti (Stralcio della Carta del Piano Struttura; fonte: S.I.T. della Provincia di Pescara).

Piani Stralcio di Bacino dell’Autorità dei Bacini di Rilievo Regionale dell’Abruzzo e del Bacino Interregionale del Sangro

Piano Stralcio di Bacino Fenomeni gravitativi e processi erosivi - P.A.I.

Il Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico – Fenomeni gravitativi e processi erosivi (P.A.I.) dei Bacini di Rilievo Regionale dell’Abruzzo e del Bacino Interregionale del Sangro indivi- dua, nel comprensorio comunale di Cepagatti, le classi di Pericolosità idrogeologica elevata (P2),

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moderata (P1) e da Scarpata (Ps) e le classi di Rischio di frana e di erosione medio (R2) e mode- rato (R1).

Le aree di Pericolosità idrogeologica elevata (P2) e moderata (P1) impegnano ambiti circoscritti del territorio comunale, in prevalenza poco o per nulla urbanizzati, sui quali, contestualmente, grava un Rischio di frana e di erosione moderato (R1), che solo a luoghi, in isolati e ristretti in- torni, diventa medio (R2) (Allegato 4). Più diffusa è, invece, la Pericolosità idrogeologica da Scar- pata (Ps) ovvero l’instabilità geomorfologica connessa agli orli delle scarpate, che, incidendo de- positi alluvionali terrazzati e/o sedimenti limoso – argillosi, marcano estesamente distretti urba- nizzati e non del territorio comunale (Allegato 4). Alle suddette scarpate (scarpate in terra) deve intendersi apposta una Fascia di rispetto, che “si estende dal ciglio verso l’interno per un’ampiezza pari al doppio dell’altezza della scarpata, fino ad una distanza massima di 60 metri, e dal piede verso l’esterno per un’ampiezza pari all’altezza della scarpata e comunque non oltre l’eventuale impluvio sottostante” (Allegato F, NTA del P.A.I.).

Allo scopo di impedire l’aumento del rischio, nelle aree di pericolosità perimetrate tutti i nuovi interventi assentiti dal P.A.I. “devono essere tali da:

a. migliorare o comunque non peggiorare le condizioni di sicurezza del territorio e di difesa del suolo;

b. non costituire in nessun caso un fattore di aumento del rischio da dissesti di versante, at- traverso significative e non compatibili trasformazioni del territorio nelle aree interessate;

c. non costituire elemento pregiudizievole all’attenuazione o alla eliminazione definitiva delle specifiche cause di rischio esistenti e, quindi, alla sistemazione definitiva delle aree a ri- schio stesse, né pregiudicare la realizzazione degli interventi previsti dalla pianificazione di bacino o dagli strumenti di programmazione provvisoria e urgente;

d. garantire condizioni adeguate di sicurezza durante la permanenza del cantiere, in modo che i lavori si svolgano senza creare, neppure temporaneamente, un significativo aumento del livello di rischio o del grado di esposizione al rischio esistente;

e. limitare l’impermeabilizzazione superficiale del suolo” (art. 9, NTA del P.A.I.).

Nelle aree a Pericolosità idrogeologica moderata (P1) le NTA del P.A.I. ammettono tutti gli inter- venti di carattere edilizio e infrastrutturale in accordo con quanto previsto dagli strumenti urbani- stici vigenti (art. 18, NTA del P.A.I.). La disciplina statuita per le aree a Pericolosità idrogeologica

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elevata (P2) e per le aree a Pericolosità idrogeologica da Scarpata (Ps) e relative fasce di rispetto si legge, rispettivamente, all’art. 17 (Pericolosità P2) e all’art. 20 (Pericolosità Ps) delle NTA del P.A.I..

Salvo diversa specificazione, in attuazione del disposto combinato degli artt. 10, 17 e 20 delle NTA del P.A.I., per tutti gli interventi ammessi nelle aree perimetrate a Pericolosità idrogeologica elevata (P2) e a Pericolosità da Scarpata (Ps) è richiesto lo Studio di compatibilità idrogeologica, redatto in conformità agli indirizzi tecnici di cui all’Allegato E delle NTA del P.A.I. e sottoposto al parere vincolante dell’Autorità di Bacino.

In applicazione dell’art. 17 della L. 183/1989, degli artt. 5 e 24 della L.R. 81/1998 e dell’art. 6 della L.R. 18/1983, le previsioni del P.A.I. prevalgono su quelle degli strumenti urbanistici genera- li e attuativi e le prescrizioni del Piano per l’uso del territorio e la regolamentazione delle attività consentite nelle aree di pericolosità idrogeologica, in quanto direttamente vincolanti, sostituisco- no a tutti gli effetti quelle degli strumenti urbanistici (art. 6, NTA del P.A.I.).

Piano Stralcio di Bacino Difesa dalle alluvioni - P.S.D.A.

Il Piano Stralcio di Bacino – Difesa dalle alluvioni (P.S.D.A.) dell’Autorità dei Bacini di Rilievo Re- gionale dell’Abruzzo e del Bacino Interregionale del Sangro definisce, nel territorio comunale di Cepagatti, aree di Pericolosità idraulica molto elevata (P4), elevata (P3), media (P2) e moderata (P1) e aree a Rischio idraulico elevato (R3), medio (R2) e moderato (R1), disposte lungo l’alveo del Fiume Pescara (Allegato 5).

Il P.S.D.A. istituisce, all’interno di tutte le aree di Pericolosità idraulica perimetrate, Fasce fluviali di tutela integrale, in cui sono stabiliti divieti assoluti di edificazione (art. 9, NTA del P.S.D.A.):

 entro una fascia di 50 m dal confine dell’area demaniale, lungo l’alveo dei corsi d’acqua non arginati (1) ;

 entro una fascia di 25 m dal piede esterno degli argini, lungo l’alveo dei canali artificiali e dei corsi d’acqua arginati.

(1) Agli alvei a sponde incerte si applica l’art. 1 della L. 37/1994 e l’esatta delimitazione del demanio fluviale spetta al competente ufficio del Servizio tecnico periferico (art. 9, NTA del P.S.D.A.).

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All’interno dei perimetri dei centri urbani è vietata l’edificazione entro una fascia di 10 m dal piede esterno degli argini dei corsi d’acqua (art. 9, NTA del P.S.D.A.).

Allo scopo di impedire l’aumento delle situazioni di pericolosità nelle aree perimetrate, tutti i nuo- vi interventi assentiti dal P.S.D.A. “devono essere tali da:

a. non compromettere la riduzione delle cause di pericolosità, né la sistemazione idraulica a regime;

b. conservare o mantenere le condizioni di funzionalità dei corsi d’acqua, facilitare il normale deflusso delle acque ed il deflusso delle piene;

c. non aumentare il rischio idraulico;

d. non ridurre significativamente le capacità di laminazione o invasamento nelle aree interes- sate;

e. favorire quando possibile la formazione di nuove aree inondabili e di nuove aree permea- bili;

f. salvaguardare la naturalità e la biodiversità degli alvei” (art. 7, NTA del P.S.D.A.).

Le NTA del P.S.D.A. istruiscono la disciplina delle aree a pericolosità idraulica attraverso le dispo- sizioni statuite dagli: artt. 17, 18 e 19, per le aree a Pericolosità idraulica molto elevata (P4); art. 20, per le aree a Pericolosità idraulica elevata (P3); art. 21, per le aree a Pericolosità idraulica media (P2); art. 22, per le aree a Pericolosità idraulica moderata (P1).

Salvo diversa specificazione, tutti i progetti proposti per l’approvazione nelle aree di Pericolosità idraulica molto elevata (P4) ed elevata (P3) devono essere accompagnati da uno Studio di com- patibilità idraulica, redatto in conformità agli indirizzi tecnici di cui all’Allegato D delle NTA del P.S.D.A. e sottoposto al parere vincolante dell’Autorità di Bacino (art. 8, NTA del P.S.D.A.).

Nelle aree di Pericolosità idraulica media (P2) lo Studio di compatibilità idraulica accompagna i progetti degli interventi proposti esclusivamente nei casi in cui è espressamente richiesto (art. 8, NTA del P.S.D.A.).

Ai sensi degli artt. 5 e 24 della L.R. 81/1998 e dell’art. 6 della L.R. 18/1983, il P.S.D.A. prevale sulle previsioni degli strumenti urbanistici generali e attuativi e le prescrizioni del P.S.D.A. per l’uso del territorio e la regolamentazione delle attività consentite nelle aree di pericolosità idrauli-

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ca, in quanto direttamente vincolanti, sostituiscono a tutti gli effetti quelle degli strumenti urbani- stici (art. 4, NTA del P.S.D.A.).

Ai fini dell'approvazione di nuovi strumenti urbanistici e varianti generali agli strumenti urbanistici vigenti, i Comuni compresi nelle aree di pericolosità idraulica del P.S.D.A. di qualunque classe devono redigere uno Studio di compatibilità idraulica, che valuti puntualmente le potenziali alte- razioni del regime idraulico causate dalle nuove previsioni urbanistiche, con particolare riguardo alle destinazioni d’uso e ai progetti di nuovi insediamenti residenziali, produttivi, di servizi, di in- frastrutture (art. 11, NTA del P.S.D.A.). Le prescrizioni urbanistiche ed edilizie a corredo dei nuovi strumenti urbanistici e delle varianti generali agli strumenti urbanistici vigenti devono contempla- re norme sulla sicurezza idraulica degli insediamenti previsti e delle attività assentite e sull’esercizio di attività con riflessi potenziali sulle situazioni di pericolo e rischio (art. 11, NTA del P.S.D.A.).

La Prima Variante Generale al P.R.G. del Comune di Cepagatti riporta nelle Tavole di zonizzazione l’individuazione delle aree perimetrate da P.A.I. e P.S.D.A. e recepisce la normativa di attuazione dei Piani Stralcio di Bacino con l’art. 9, comma 4 delle NTA, in attuazione del quale, sul territorio del Comune di Cepagatti, indipendentemente dalle destinazioni di P.R.G., gli interventi interferen- ti con aree perimetrate dal P.A.I e dal P.S.D.A. devono essere eseguiti nel pieno rispetto delle prescrizioni e disposizioni dei suddetti Piani e, ove previsto, autorizzati dall’Autorità di Bacino re- gionale, previa presentazione della necessaria documentazione (Studio di compatibilità idrogeolo- gica o idraulica).

In merito al recepimento delle previsioni del P.A.I. e del P.S.D.A., la Prima Variante Generale al P.R.G. ha ottenuto il parere favorevole della Direzione Territorio, Urbanistica, Beni Ambientali, Parchi, Politiche e Gestione dei Bacini Idrografici – Servizio del Genio Civile Regionale di Pescara. La Seconda Variante Generale conferma la disciplina di attuazione della Prima Variante Generale e non prevede misure in contrasto con i sopraccitati Piani Stralcio di Bacino.

Per approfondimenti sui rapporti della Seconda Variante Generale al P.R.G. del Comune di Cepa- gatti con i Piani Stralcio di Bacino - P.A.I. e P.S.D.A. - si rimanda al successivo paragrafo 3.1.2.

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Piano di Tutela delle Acque

Il Comune di Cepagatti insiste sul Bacino idrografico del Fiume Pescara, includendo parte del sot- tobacino individuato dal Torrente Nora, e sul corpo idrico sotterraneo principale della Piana del Pescara.

I carichi antropici del Comune di Cepagatti, inserito nell’agglomerato Cepagatti – Pianella, recapi- tano nel sottobacino del Torrente Nora e nel Fiume Pescara.

Il Piano di Tutela delle Acque (PTA, anno 2010), nelle sezioni di interesse e in riferimento ai mo- nitoraggi eseguiti nell’anno 2006, assegna sia all’asta principale del Fiume Pescara, sia al Torren- te Nora uno Stato ecologico (SECA) di classe 3 e uno Stato ambientale (SACA) Sufficiente, che evidenziano una condizione di moderata alterazione rispetto all’obiettivo di qualità “Buono” fissa- to per il 2016 (Figura 2.6).

In merito alla classificazione delle acque dolci idonee alla vita dei pesci, non sono disponibili valu- tazioni sul tratto di interesse del Fiume Pescara; le rilevazioni effettuate nel 1996 - 1998 e 2000 - 2001 hanno evidenziato la non conformità del Torrente Nora, nel quale i valori del parametro solidi sospesi sono risultati superiori a quelli stabiliti dal D. Lgs. 152/99 per le acque ciprinicole.

Lo Stato ambientale della Piana del Pescara, nel monitoraggio 2003 – 2005 acquisito dal PTA ed eseguito ai sensi del D. Lgs. 152/99, è risultato Scadente (Figura 2.7).

Il grado di vulnerabilità intrinseca all’inquinamento dell’acquifero è alto (Figura 2.8) ed è, pertan- to, necessario che la pianificazione urbanistica sia sviluppata in modo da evitare qualsiasi infiltra- zione delle acque di scarico nei suoli.

Le attività di monitoraggio delle acque sotterranee, riferite ai mesi di ottobre, novembre, dicem- bre 2003 e maggio 2004, hanno condotto alla classificazione della Piana del Pescara come zona potenzialmente vulnerabile a pericolosità bassa rispetto alla vulnerabilità da nitrati di origine agri- cola (Figura 2.9).

Agli orientamenti del Piano di Tutela delle Acque della Regione Abruzzo appare adeguata la Prima Variante Generale al Piano Regolatore Generale del Comune di Cepagatti, la cui disciplina di at- tuazione statuisce norme preordinate alla tutela della funzione depurativa dei corsi d'acqua (art. 9 delle NTA) e alla protezione degli acquiferi (art. 35 delle NTA), oltre che prescrizioni attinenti

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alla realizzazione degli impianti di depurazione (art. 13 delle NTA). La Seconda Variante Generale acquisisce e conferma i sopraindicati capi della normativa di attuazione.

Figura 2.6: Stato ambientale dei corpi idrici superficiali (Fonte: Carta dello stato ambientale dei corpi idrici superficiali. Scala 1:250.000. Anno 2008. PTA Regione Abruzzo).

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Figura 2.7: Stato ambientale (quali - quantitativo) dei corpi idrici sotterranei. (Fonte: Carta della classificazione dello stato ambientale dei corpi idrici sotterranei significativi. Scala 1:250.000. Anno 2008. PTA Regione Abruzzo).

Figura 2.8: Vulnerabilità intrinseca all’inquinamento degli acquiferi (Fonte: Carta della vulnerabilità intrinseca all’inquinamento degli acquiferi. Scala 1:250.000. Anno 2008. PTA Regione Abruzzo).

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Figura 2.9: Vulnerabilità ai nitrati di origine agricola (Fonte: Prima individuazione delle zone vulnerabili da nitrati di origine agricola. Scala 1:250.000. Anno 2008. PTA Regione Abruzzo).

Piano Regionale per la Tutela della Qualità dell’Aria

Nel corso della predisposizione del Piano Regionale per la Tutela della Qualità dell’Aria, approvato con D.G.R. n. 861/c del 13/08/2007 e con D.C.R. n. 79/4 del 25/09/2007, è stata effettuata la classificazione del territorio regionale prevista dalla normativa vigente (D. Lgs. 351/1999). Ai sen- si degli articoli 4 e 5 del D. Lgs. 351/1999, la valutazione delle zone è stata svolta relativamente

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ai seguenti inquinanti: Biossido di zolfo, Biossido di azoto, Particelle sospese con diametro inferio- re ai 10 micronmetri, Monossido di carbonio, Benzene e Ozono. Sono state individuate:  zone di risanamento, ossia zone in cui almeno un inquinante diverso dall’Ozono supera il limite imposto dal D.M. 60 più il margine di tolleranza fissato dalla legislazione o, per l’Ozono, il valore bersaglio;  zone da mantenere sotto osservazione, in quanto zone in cui le concentrazioni stimate, per uno o più degli inquinanti analizzati, eccetto l’Ozono, sono comprese tra il valore limi- te e il valore limite aumentato del margine di tolleranza;  zone di mantenimento, ossia zone in cui la concentrazione stimata è inferiore al valore li- mite per tutti gli inquinanti analizzati.

Il Comune di Cepagatti è inquadrato in zona di mantenimento (Figura 2.10).

Con riferimento all’Ozono, in base al D. Lgs. n. 183 del 21/05/2004, il Piano Regionale per la Tu- tela della Qualità dell’Aria definisce le zone potenzialmente soggette al superamento dei valori bersaglio e degli obiettivi a lungo termine, sia con riferimento alla protezione della salute umana, che con riferimento alla protezione della vegetazione.

Il Comune di Cepagatti è compreso in zona di superamento del valore bersaglio al 2010, sia per la protezione della salute umana (Figura 2.11), sia per la protezione della vegetazione (Figura 2.12).

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Figura 2.10: Classificazione del territorio regionale ai fini del mantenimento e risanamento della qualità dell’aria (fon- te: Piano Regionale per la Tutela della Qualità dell’Aria, anno 2007).

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Figura 2.11: Classificazione del territorio per la protezione della salute umana relativamente all’Ozono (fonte: Piano Regionale per la Tutela della Qualità dell’Aria, anno 2007).

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Figura 2.12: Classificazione del territorio per la protezione della vegetazione relativamente all’Ozono (fonte: Piano Regionale per la Tutela della Qualità dell’Aria, anno 2007).

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Piano Regionale di Gestione di Rifiuti e Piano Provinciale per la Gestione dei Rifiuti

Il Nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti (Nuovo P.R.G.R.), datato luglio 2007, costituisce un aggiornamento del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti approvato con L.R. n. 83 del 28 aprile 2000. Gli obiettivi principali del Nuovo P.R.G.R. sono la riduzione della produzione di rifiuti e la raccolta differenziata. Le proposte di piano si traducono nella ricostruzione di due scenari attesi al 2011:  lo scenario 2011/pretrattamento – discarica, nel quale si prevede che tutto il rifiuto indif- ferenziato residuo a valle del 55% di raccolta differenziata sia avviato a impianti di bioes- siccazione;  lo scenario 2011/pretrattamento - trattamento termico, nel quale si assume che tutto il bioessiccato prodotto, invece di finire in discarica, sia destinato a trattamento termico, con successivo smaltimento in discarica delle scorie da combustione.

L’Aggiornamento al Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti 2005, che è anche Documento prope- deutico al P.P.G.R. 2011 – 2015, datato marzo 2011, approfondisce prioritariamente la situazione di trattamento e smaltimento dei rifiuti organici, stante la situazione emergenziale del territorio provinciale per l’assenza di un impianto idoneo al trattamento di dette frazioni.

La proposta di localizzazione di un impianto di compostaggio nella Val Pescara, già prospettata nel P.P.G.R. 2005, viene dettagliata con la selezione di possibili siti idonei, la cui ubicazione non rimanda al comprensorio comunale di Cepagatti.

In riferimento alle rilevazioni acquisite dall’Osservatorio Provinciale dei Rifiuti nell’anno 2009, il Comune di Cepagatti fa rilevare una produzione annua pro - capite di rifiuti pari a 753,41 kg/ab*a, che concorre a definire una produzione totale annua di 7.796,29 t/a. La raccolta diffe- renziata, pianificata secondo sistemi “porta a porta”, si attesta su una percentuale del 43,06 %, contro il 23,78 % del dato provinciale.

Nella Prima Variante Generale e nella Seconda Variante Generale al Piano Regolatore Generale del Comune di Cepagatti non sono previste azioni specifiche inerenti alla gestione dei rifiuti.

Piano Regionale Integrato dei Trasporti

La modellizzazione del sistema di trasporto regionale proposta dal Piano Regionale Integrato dei Trasporti (Report n. 2) inquadra il comprensorio comunale di Cepagatti negli Ambiti di riferimento

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dell’Area metropolitana Chieti - Pescara e della Messa in rete dei “nodi” delle linee di trasporto regionali (Figura 2.13).

Nell’Area metropolitana Chieti – Pescara si riscontrano le seguenti problematiche:  complessità dell’attuale assetto della mobilità merci e passeggeri nella Val Pescara, dovuta a saturazione delle infrastrutture viarie, insufficiente utilizzazione del trasporto pubblico per la mobilità delle persone e prevalenza assoluta della modalità su gomma nel trasporto delle merci;  assenza di una sufficiente integrazione tra le infrastrutture lineari e nodali, nonché tra i diversi modi di trasporto;  bassa integrazione tra logistica di produzione, operatori del trasporto e momento organiz- zativo – gestionale delle infrastrutture di trasporto.

L’obiettivo strategico definito per l’Area metropolitana Chieti – Pescara intende elevare il grado d’integrazione fisica e organizzativo - gestionale tra le infrastrutture di trasporto e i diversi modi di trasporto passeggeri e merci e far crescere la cultura dell’intermodalità nella popolazione e della logistica integrata nelle aziende di produzione.

Sull’Ambito della Messa in rete dei “nodi” delle linee di trasporto regionali gravano le seguenti problematiche:  l’efficacia del trasporto marittimo regionale è inadeguata, in ragione di talune problemati- che infrastrutturali e organizzativo – gestionali;  i centri logistici regionali (interporto, autoporti) richiedono l’avvio in esercizio con soluzioni di coordinamento organizzativo gestionale, alcuni completamenti interni, nonché talune interconnessioni con le reti stradale e ferroviaria.

L’obiettivo strategico definito promuove l’evoluzione delle infrastrutture costituenti le “Porte” di accesso regionali, per conseguire un assetto programmatico di integrazione tra le infrastrutture modali di terra e le strutture portuali e aeroportuali, che crei le opportune condizioni organizzati- vo – gestionali da connettere all’evoluzione coordinata delle singole infrastrutture. L’area del Co- mune di Cepagatti accede sia alla viabilità trasversale, che alla viabilità longitudinale di collega- mento sviluppata su scala regionale (Figura 2.13).

Gli interventi lineari di nuova programmazione previsti negli intorni del Comune di Cepagatti sono indicati in Figura 2.14; tra questi risultano segnatamente progettati dal Piano Regionale Integrato dei Trasporti (Report n. 5) gli interventi:

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 PE/27: SP 44 della Bonifica, realizzazione potenziamento a 4 corsie della tratta Rosciano (Stazione) – Villanova (SS 81);  PE/28: SS 602, potenziamento a 4 corsie della tratta Ponte Villanova – SS 16 var.

Il Piano Regionale Integrato dei Trasporti pone, per l’area in esame, gli obiettivi generali di mi- gliorare l’accessibilità ai principali nodi territoriali, attraverso il potenziamento e l’ammodernamento della viabilità locale, e di consolidare il trasporto pubblico locale e la relativa rete.

Le previsioni della Prima Variante Generale al P.R.G., strumento urbanistico vigente nel Comune di Cepagatti, appaiono conformi agli indirizzi del Piano Regionale Integrato dei Trasporti. La Se- conda Variante Generale al Piano Regolatore Generale del Comune di Cepagatti riconferma, po- tenziandola, la viabilità di piano della Prima Variante Generale.

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Figura 2.13: Strategie del PRIT – Messa in rete dei “nodi” della rete dei trasporti regionali (fonte: Allegato 5, Report n. 2 del PRIT). Nel rettangolo rosso l’individuazione dell’area di interesse.

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Figura 2.14: PRIT - Interventi di nuova programmazione (fonte: Allegato 6, Report n. 5 del PRIT. Anno 2010).

Anagrafe dei siti contaminati

L’Anagrafe dei siti contaminati contempla: siti industriali dismessi; siti adibiti a discariche di rifiuti urbani dismesse (discariche autorizzate, discariche realizzate in virtù di ordinanze sindacali ex art. 12 D.P.R. 915/82 e/o ex art. 13 D. Lgs. 22/97, discariche abusive); siti oggetto di abbandono e/o scarico incontrollato di rifiuti; apparecchi contenenti pcb; siti contaminati da amianto o materiali contenenti amianto.

Nel Comune di Cepagatti non è segnalata la presenza di siti contaminati, come registrati nell’Anagrafe dei siti contaminati, istituita dalla Regione Abruzzo con D.G.R. n. 1529 del

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27/12/2006, in ottemperanza al D. Lgs. 152/2006 - L.R. n. 83 del 28/04/2000 e s.m.i. - art. 35, comma 1, lettera a).

Classificazione sismica

Il Comune di Cepagatti è classificato come sismico di classe 2, ai sensi della D.G.R. n. 438 del 29/03/2005, di recepimento della O.P.C.M. 3274/2003.

Le Tavole costituenti la Prima Variante Generale al P.R.G. riportano l’individuazione delle aree sottoposte a Vincolo sismico, in attuazione dell’art. 13 della L. 4/74; la Seconda Variante Generale ne conferma la perimetrazione.

Codice dei Beni culturali e del paesaggio (D. Lgs. 42/2004 e s.m.i.)

Nel Comune di Cepagatti si riconoscono Beni paesaggistici tutelati in attuazione del D. Lgs. 42/2004 e segnatamente individuati come fasce di rispetto fluviale (art. 142, comma 1, lettera c), D. Lgs. 42/2004) e zone di interesse archeologico (art. 142, comma 1, lettera m), D. Lgs. 42/2004).

Nel numero dei fiumi, torrenti e corsi d’acqua inscritti negli elenchi previsti dal R.D. 1775/1933 rientrano il:

 Fiume Pescara

 Fiume La Nora

 Fosso del Lupo o di Villanova

 Fosso della Madonna che solcano il territorio del Comune di Cepagatti.

Per detti corsi d’acqua, tutelati ai sensi del D. Lgs. 42/2004, art. 142, già in sede di redazione e approvazione della Prima Variante Generale al P.R.G. sono state previste apposite fasce di rispet- to, indicate come Zone E1 (Fascia di rispetto per zone con valore ambientale), precluse all’edificazione, disciplinate dall’art. 37 delle NTA del P.R.G.. La Seconda Variante Generale ratifi- ca dette fasce di rispetto (Allegato 2, Allegato 3).

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Le zone di interesse archeologico sono le aree perimetrate sulla Carta Archeologica Ufficiale della Provincia di Pescara, integrate con le aree indicate dalla Soprintendenza Archeologica di Chieti durante la conferenza di Servizi, indetta in fase di approvazione della Prima Variante Generale al P.R.G.. A queste si aggiungono le aree in zona Villareia, ricadenti all’interno del percorso storico del Regio Tratturo L’Aquila - Foggia, sottoposte alla disciplina del Piano Quadro Tratturo del Co- mune, adottato con Delibera consiliare n. 63 del 29/12/1995 e approvato dalla Soprintendenza con nota prot. n. 1878 del 03/06/1996.

Le aree sottoposte a Vincolo archeologico sono state indicate nelle Tavole costituenti la Prima Variante Generale al P.R.G., sulla quale è stato espresso il parere favorevole del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo di Chieti. La Se- conda Variante Generale ribadisce detti vincoli (Allegato 6).

La Prima Variante Generale al P.R.G. impone il rispetto dei vincoli archeologici con l’art. 10 delle NTA, in attuazione del quale “Indipendentemente dalla destinazione di P.R.G., per tutte le aree del Comune di Cepagatti perimetrate sulla Carta Archeologica Ufficiale della Provincia di Pescara e ricadenti all’interno delle aree individuate dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici di Chieti in sede di Cds, così come individuate sulle tavole grafiche costituenti la (Prima) Variante Generale al P.R.G., prima del rilascio del permesso di costruire o della presentazione della denuncia di ini- zio di attività edilizia, il richiedente deve ottenere il parere favorevole alla realizzazione dell’intervento proposto, da parte della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo” (art. 10, comma 2) e “Le destinazioni d’uso delle aree del Comune di Cepagatti, ricadenti all’interno del percorso storico del tratturo della zona Villareia, dovranno essere quelle stabilite dal vigente Piano Quadro Tratturi del Comune […] e prima del rilascio del permesso di costruire o della pre- sentazione della denuncia di inizio di attività edilizia, inoltrate ai sensi del vigente Piano Quadro Tratturi, il richiedente deve ottenere il parere favorevole alla realizzazione dell’intervento propo- sto, da parte della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo” (art. 10, comma 3).

Le succitate prescrizioni, pertinenti all’art. 10 delle NTA della Prima Variante Generale, trovano conferma nelle NTA della Seconda Variante Generale.

La Prima Variante Generale al P.R.G recepisce la disciplina di tutela del D. Lgs. 42/2004 con l’art. 9 delle NTA, in aderenza al quale le disposizioni del D. Lgs. 42/2004 devono intendersi attuate sull’intero territorio comunale, indipendentemente dalle specifiche destinazioni, e, ove necessario,

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la realizzazione di eventuali interventi proposti è subordinata all’acquisizione dell’Autorizzazione paesaggistica.

La Seconda Variante Generale conserva il sopraccitato capo della normativa tecnica di attuazione.

Altri vincoli

Nel territorio comunale di Cepagatti ricadono una Zona di Rischio aeroportuale e ambiti gravati da Vincolo Idrogeologico (R.D. 3267/1923), la cui esatta perimetrazione, riportata nelle Tavole della Prima Variante Generale al P.R.G., aggiornata con osservazioni accettate come da D.C.C. n. 50/2007, è rinnovata nelle Tavole della Seconda Variante Generale (Allegato 6).

Il R.D. 3267/1923 e il successivo regolamento R.D. 1126/1926 sono recepiti dalla Prima Variante Generale al P.R.G. con l’art. 9 delle NTA, ripreso dalle NTA della Seconda Variante Generale.

Aree protette

Il comprensorio comunale di Cepagatti non insiste su siti afferenti alla Rete Natura 2000 (S.I.C., Z.P.S.) e/o al Sistema delle I.B.A. e non include domini ascritti ad aree naturali protette.

2.2.4 SENSIBILITÀ E CRITICITÀ GEOLOGICO - AMBIENTALI

La sensibilità geologico – ambientale del comprensorio di pertinenza del Comune di Cepagatti è definita da emergenze attinenti al sistema delle acque superficiali e all’assetto geomorfologico dei luoghi.

Corpi idrici superficiali

Il territorio di interesse si inserisce nel quadro morfologico del Fiume Pescara ed è solcato da una fitta rete di fossi e torrenti, che confluiscono nell’asta principale del Fiume Pescara. Il corso del Fiume Pescara segna il confine tra il Comune di Cepagatti e il contiguo Comune di Chieti. Il Tor- rente Nora, importante tributario in sinistra idrografica del Fiume Pescara, attraversa da E verso O il distretto comunale di Cepagatti, in località Villareia, immediatamente a monte della sua con- fluenza con il Fiume Pescara.

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I corpi idrici superficiali sono elementi sensibili in ragione della loro funzionalità idrologica ed eco- logica, della quale partecipano anche gli ambiti ripariali, che fungono da filtro e contribuiscono al mantenimento della capacità di deflusso idrico.

Aree instabili o potenzialmente instabili per fenomeni gravitativi

Il territorio del Comune di Cepagatti non restituisce le evidenze di fenomeni di dissesto di rilievo, in atto o potenziali. Solo localmente i versanti appaiono interessati da deformazioni superficiali lente quiescenti, circoscritte e del tutto trascurabili (località Casoni, Colle Freddo, Mass.a Massi- gnani. Fonte: Carta geomorfologica del P.A.I., Regione Abruzzo). Sull’intero ambito comunale grava la presenza di scarpate esposte ad instabilità geomorfologica e le scarpate fluviali e torren- tizie appaiono diffusamente segnate da fenomeni di erosione quiescenti (Fonte: ibidem). Nelle aree urbane di Villanova, Vallemare e Villareia, le scarpate insistono su depositi alluvionali, più o meno cementati, in genere non soggetti all’attivazione di episodi di dissesto. Nella fascia prospi- ciente il Fosso del Lupo, le scarpate risultano impostate su sedimenti limoso – argillosi, più orien- tati a dislocare, in risposta alla mancata regimentazione delle acque superficiali e/o alla rottura degli equilibri di massa preesistenti (ad esempio, in occasione di sbancamenti alla base del pen- dio), con movimenti che possono evolvere in vere e proprie frane.

L’instabilità del territorio non è, nel complesso, tale da condurre all’individuazione di siti sottoposti a divieto assoluto di edificabilità.

Lo strumento urbanistico vigente nel Comune di Cepagatti persegue il governo dei sopraccitati elementi di sensibilità e criticità geologico – ambientale attraverso:

 La perimetrazione delle fasce di pertinenza fluviale (Zona E1, art. 37 delle NTA), intese in senso geomorfologico e comprendenti per intero le aree individuate dalla carta di perico- losità idraulica del Piano Stralcio Difesa Alluvioni (P.S.D.A.). La definizione della fascia di pertinenza fluviale è finalizzata, in accordo con le indicazioni del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, alla tutela dell'integrità del sistema fluviale e alla protezione della falda acquifera in essa localizzata.

 Il recepimento della L.R. 18/83 (2) e s.m.i., art. 80 (art. 9, comma 3 delle NTA: “In tutte le zone del territorio comunale, lungo il corso dei fiumi, dei torrenti, dei fossi, si applicano le disposizioni di cui all’art. 80 della L.R. 18/83 e s.m.i.”).

(2) L.R. n. 18 del 12/04/1983 “Norme per la conservazione, tutela, trasformazione del territorio della Regio-

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 Il recepimento delle perimetrazioni e della normativa del P.A.I. e del P.S.D.A. (art. 9, comma 4 delle NTA: “Indipendentemente dalla destinazione di P.R.G. per tutte le aree del Comune di Cepagatti, ricomprese all’interno dei progetti di Piano Stralcio di Bacino per l’assetto idrogeologico “Difesa dalle alluvioni” e “Fenomeni Gravitativi e processi erosivi”, giuste deliberazioni della Giunta Regionale d’Abruzzo n.° 1386 del 29.12.2004 e n.° 1377 in data 29.12.2005, il rilascio del permesso di costruire o la presentazione della denuncia di inizio di attività edilizia è subordinato all’integrale ottemperanza e rispetto di tutte le prescrizioni e disposizioni contenute in detti piani, nonché ove previsto dell’autorizzazione rilasciata dall’Autorità di Bacino regionale”).

 L’elaborazione della Carta delle microzone omogenee in prospettiva sismica, che costitui- sce il documento di base per l'individuazione di zone suscettibili di amplificazione sismica o di instabilità, che dovranno essere oggetto di approfondimenti.

La Seconda Variante Generale del Piano Regolatore Generale del Comune di Cepagatti riferisce agli elementi di sensibilità e criticità geologico – ambientale la medesima disciplina statuita dalla Prima Variante Generale, della quale recepisce e conferma le Norme Tecniche di Attuazione.

ne Abruzzo”.

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3 ANALISI DI COERENZA

Con la Verifica di Coerenza si intende accertare, in via generale, che i nuovi assetti proposti dal Piano in esame siano coerenti con la pianificazione di livello superiore e adeguati agli obiettivi di protezione ambientale di interesse derivati dalla stessa pianificazione e programmazione sovraor- dinata.

La Verifica di Coerenza, che viene esplicitata attraverso una Matrice di Verifica, si distingue in Coerenza Verticale, o Esterna, e Coerenza Orizzontale, o Interna.

Con la Coerenza Esterna si verifica la conformità degli obiettivi di Piano ai principi di sostenibilità ambientale desunti da piani e programmi gerarchicamente sovraordinati (redatti da livelli di go- verno superiori), inerenti a un areale più esteso dell’ambito di influenza del Piano in esame.

La Coerenza Interna valuta la coerenza tra gli obiettivi specifici del Piano e i principi di sostenibili- tà ambientale di altri piani o programmi, redatti dallo stesso Ente proponente il Piano o da Enti diversi e riferiti al dettaglio del solo ambito di influenza del Piano in esame.

Considerate le scarse implicazioni delle azioni di Piano, attinenti precipuamente alla disponibilità edificatoria, la Verifica di Coerenza della Seconda Variante Generale al P.R.G. del Comune di Ce- pagatti è stata sviluppata principalmente su linea orizzontale (Coerenza Interna).

3.1 COERENZA ESTERNA

3.1.1. RAPPORTI CON PIANI SOVRAORDINATI

L’attuale strumento urbanistico generale (Prima Variante Generale al P.R.G.) vigente sul territorio del Comune di Cepagatti, definitivamente approvato con deliberazione del C.C. n. 42/2008, in rapporto agli strumenti urbanistici sovraordinati al Comune, ha ottenuto i seguenti pareri e nul- la/osta:

 parere favorevole, ai sensi dell’art. 13 della L. n. 64 del 2/2/1974, in data 16/10/2006, prot. n. 1377, rif. N. 116998/2006, della Direzione Territorio, Urbanistica, Beni ambientali, Parchi, Politiche e gestione dei Bacini idrografici, Servizio del Genio Civile Regionale di Pe- scara della Regione Abruzzo;

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 parere favorevole, ai sensi della L.R. 02/2003, e di conformità al Piano Paesistico Regiona- le, in data 24/07/2008, prot. n. 18947/Bn68011, della Direzione Parchi, Territorio, Am- biente, Energia della Regione Abruzzo;

 parere di conformità al PTCP della Provincia di Pescara, in data 09/10/2008, prot. n. 171975 e prot. n. 737/spt;

 parere favorevole del Ministero per Beni e le Attività Culturali, Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo, Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo di Chieti, in data 22/10/2008, prot. n. 8288;

 parere favorevole alla riduzione a ml. 100,00 della fascia di rispetto cimiteriale, ai sensi della L. 166/2002, della Azienda Unità Sanitaria Locale, Distretto Sanitario di base di Ce- pagatti, Ufficio Igiene Epidemiologia e Sanità Pubblica, in data 24/07/2008, prot. n. 521.

3.1.2. VALUTAZIONE DELLA COERENZA ESTERNA

La Prima Variante Generale al Piano Regolatore Generale del Comune di Cepagatti può ritenersi adeguata alle previsioni e conforme agli obiettivi di sostenibilità ambientale del quadro program- matico sovraordinato (paragrafo 2.2.3, paragrafo 3.1.1). In aderenza alle direttive imposte con Deliberazione n. 53 del 26/09/2007 (paragrafo 2.1), la Seconda Variante Generale condivide im- pianto e orientamenti della Prima Variante Generale, della quale conferma le NTA.

Le Tavole che costituiscono la Seconda Variante Generale del P.R.G. acquisiscono le perimetra- zioni, con le quali, nella Prima Variante Generale, sono stati recepiti i vincoli degli strumenti della pianificazione di settore e la relativa cartografia ufficiale (P.R.P., P.A.I., P.S.D.A., D. Lgs. 42/2004, Vincolo idrogeologico, Carta Archeologica Ufficiale della Provincia di Pescara) (paragrafo 2.2.3; Allegato 4, Allegato 5, Allegato 6).

La Seconda Variante Generale eredita dalla Prima Variante Generale la conformità alle previsioni sovraordinate di riferimento, rinnovandola secondo le modalità e gli esiti sintetizzati nella succes- siva Tabella 3.1, che ragionevolmente attesta l’attinenza delle azioni di Piano con la sola discipli- na del P.R.P., PTCP, P.A.I. e P.S.D.A. e individua relazioni, sulle quali può essere espresso un giudizio di “Coerenza”, da estendersi alla complessiva valutazione della Coerenza Esterna. Tra gli obiettivi di sostenibilità promossi dai restanti elementi del quadro pianificatorio sovra – comunale e le azioni della Seconda Variante Generale al P.R.G. del Comune di Cepagatti si rico-

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nosco, invece, rapporti, sui quali può essere formulato un giudizio di “Indifferenza”, da riferire alla relativa valutazione della Coerenza Esterna.

In risposta alle osservazioni trasmesse dall’Autorità dei Bacini di Rilievo Regionale dell’Abruzzo e del Bacino Interregionale del Sangro (prot. n. RA/54735 dell’8/03/2011 e prot. n. RA/892456 del 20/04/2011, in Appendice al presente Rapporto Ambientale) sono stati prodotti l’Allegato 4 e l’Allegato 5, nei quali è riportata la cartografia di dettaglio con la sovrapposizione della zonizza- zione della Seconda Variante Generale a tutti gli elementi di pericolosità e rischio idrogeologico e idraulico identificati, rispettivamente, dal P.A.I. (Allegato 4) e dal P.S.D.A. (Allegato 5).

Nella zonizzazione della Seconda Variante Generale al P.R.G. del Comune di Cepagatti si rilevano interferenze con aree di Pericolosità idrogeologica elevata (P2) e Pericolosità da Scarpata (Ps) perimetrate dal P.A.I., in parziale sovrapposizione alle quali sono previsti ampliamenti in Zona B6 (Zona di completamento) e Zona C (Zona di espansione - Progetti Edilizi Unitari PEU di carattere Residenziale) (Allegato 4).

La zonizzazione della Seconda Variante Generale al P.R.G. del Comune di Cepagatti non contem- pla previsioni incidenti sulle aree a pericolosità e rischio idraulico definite dal P.S.D.A. (Allegato 5).

Ai sensi delle NTA della Prima Variante Generale vigente, riprese e confermate dalla Seconda Variante Generale, nelle Zone B6 di completamento (art. 22 delle NTA) e nelle Zone C di espan- sione per PEU di carattere residenziale (art. 23 delle NTA):

 la funzione fondamentale consentita è quella residenziale, della quale sono possibili tutte le classi;

 la funzione accessoria consentita è quella produttiva, della quale sono possibili le classi Artigianale di servizio, Esercizi commerciali di vicinato, Esercizi commerciali della media di- stribuzione, Pubblici esercizi e Laboratori di ricerca;

 sono ammessi tutti gli interventi edilizi e urbanistici, di cui all’art. 7 delle NTA.

Il P.A.I. riferisce alle aree di Pericolosità idrogeologica elevata (P2) e di Pericolosità da Scarpata (Ps) la disciplina delle NTA statuita, rispettivamente, dall’art. 17 (Pericolosità P2) e dall’art. 20 (Pericolosità Ps), nel disposto dei quali non si riscontrano prescrizioni confliggenti con le destina- zioni d’uso previste dalla Seconda Variante Generale in oggetto.

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Interventi, opere e attività ammissibili nelle aree di Pericolosità elevata (P2) e da Scarpata (Ps) possono essere realizzati subordinatamente al parere positivo rilasciato dall’Autorità di Bacino sullo Studio di compatibilità idrogeologica (art. 10, NTA del P.A.I.).

La Prima Variante Generale al P.R.G. recepisce la normativa di attuazione dei Piani Stralcio di Bacino e, indipendentemente dalle destinazioni di P.R.G., nelle aree ricomprese nella cartografia del P.A.I e del P.S.D.A. subordina il rilascio del permesso di costruire o la presentazione della denuncia di inizio di attività edilizia all’integrale ottemperanza a tutte le prescrizioni e disposizioni contenute in detti Piani e, ove previsto, all’autorizzazione dell’Autorità di Bacino, da acquisire at- traverso la redazione dello Studio di compatibilità idrogeologica o idraulica (art. 9, comma 4, NTA della Prima Variante Generale).

La Seconda Variante Generale al P.R.G. conferma la normativa di attuazione della Prima Variante Generale e le perimetrazioni dei Piani Stralcio di Bacino, già recepite nelle Tavole della Prima Va- riante Generale.

In relazione alle argomentazioni discusse, le previsioni della Seconda Variante Generale al P.R.G. del Comune di Cepagatti possono ritenersi coerenti con gli orientamenti dei Piani Stralcio di Baci- no (P.A.I. e P.S.D.A.) in merito agli obiettivi di sostenibilità ambientale perseguiti ai fini della tute- la del territorio.

Nello specifico in esame l’obbligo di redazione dello Studio di compatibilità idraulica propedeutico all’approvazione delle varianti generali agli strumenti urbanistici (art. 11, comma 1, NTA del P.S.D.A.; cfr. paragrafo 2.2.3) decade in mancanza di nuove previsioni urbanistiche riferite alle aree di Pericolosità idraulica del P.S.D.A..

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GIUDIZIO DI COERENZA ESTERNA PIANO O PROGRAMMA COERENTE NON COERENTE INDIFFERENTE

Piano Regionale Paesistico

Recepimento normativa e cartografia

Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale

Ecologia dell’area del crinale centrale (art. 109, NTA del PTCP)

Consolidamento su aree stabili di cresta e di fondovalle degli insediamenti lineari √ caratterizzati da una dispersione insediativa mista residenziale e produttiva

Limitazione dell'ulteriore espansione dell'insediamento sui versanti coltivati √

√ Tutela dei nodi ecoambientali, in particolare di quello in corrispondenza della con- Assenza di nuove previsioni incidenti fluenza dei fiumi Nora e Pescara sulla Zona di rispetto ambientale E1

√ Sviluppo della direttrice Villanova - Cepagatti quale luogo privilegiato per l'insedia- Previsione nuove aree a destinazione mento di piccole e medie imprese artigianali e di attrezzature commerciali produttiva

√ Utilizzazione delle aree già disponibili e non ancora pienamente saturate Previsione nuove aree a destinazione produttiva

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GIUDIZIO DI COERENZA ESTERNA PIANO O PROGRAMMA COERENTE NON COERENTE INDIFFERENTE

Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico – Fenomeni gravitativi e processi erosivi (P.A.I.)

Recepimento normativa e cartografia

Piano Stralcio di Bacino – Difesa Alluvioni (P.S.D.A.)

Recepimento normativa e cartografia

Tabella 3.1 – Giudizi di Coerenza Esterna.

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3.2 COERENZA INTERNA

La Coerenza Interna della Seconda Variante Generale al P.R.G. del Comune di Cepagatti è stata valutata in termini di “coerenza interna” tra le azioni del Piano e gli obiettivi dello stesso, intesi come obiettivi di sostenibilità ambientale del distretto comunale di interesse e rappresentati at- traverso le componenti ambientali potenzialmente interferite.

Al fine di guadagnare un immediato riscontro sull’attuazione degli obiettivi di sostenibilità ambien- tale, le azioni di piano e le componenti ambientali sono state riportate, rispettivamente, nelle righe e nelle colonne di una matrice del tipo a doppia entrata, che consente di visualizzare le sin- gole correlazioni. L’esemplificazione del grado di interazione tra Piano e componente ambientale è stata affidata ai diversi livelli di una scala cromatica, da interpretarsi secondo la seguente le- genda:

EFFETTO POTENZIALE ++ POSITIVO + DEBOLMENTE POSITIVO 0 INCERTO - DEBOLMENTE NEGATIVO - - NEGATIVO

La Matrice della Coerenza Interna (Tabella 3.2) non evidenzia impatti negativi sulle componenti ambientali, fatta eccezione per un incremento, per altro assai contenuto (cfr. Tabella 2.1, para- grafo 2.1), nel consumo di suolo, indotto dalle perimetrazioni e riperimetrazioni previste, che hanno, contestualmente, conseguenze positive sulla razionalizzazione della zonizzazione urbani- stica, a beneficio della quale opera anche la previsione di nuove aree di parcheggio.

L’eventuale realizzazione di nuovi spazi di verde pubblico restituisce naturalità all’ambiente.

Il potenziamento della viabilità, secondo le modalità e finalità evidenziate nel paragrafo 2.1, con- corre al decongestionamento delle arterie cittadine, a vantaggio della qualità dell’aria del centro urbano. Si escludono ulteriori importanti interferenze con lo stato di qualità dell’aria, a tutela del quale le NTA della Seconda Variante Generale, per giunta, espressamente formulano il divieto di

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insediamento, nelle aree con destinazione produttiva, di attività lavorative con pericolo di inciden- te rilevante ai sensi del D. Lgs. 334/1999 e s.m.i..

In ragione della sovrapposizione delle zone edificabili di nuova previsione con aree perimetrate dal P.A.I. (Rischio idrogeologico P2 e Ps; cfr. paragrafo 2.2.3, Allegato 4) e con ambiti sottoposti a Vincolo archeologico (Allegato 6), sussistono interferenze con il Rischio idrogeologico e i Beni architettonici, alle quali si associano impatti stimati incerti. Gli esiti di tali impatti potranno essere puntualmente definiti solo in fase di progettazione degli interventi di edificazione ammessi. La Seconda Variante Generale esercita, comunque, un severo controllo sulle suddette interferenze e i relativi impatti attraverso la normativa di attuazione, che, con i capi stilati in recepimento della disciplina normata dal P.A.I. e dal D. Lgs. 42/2004, conforma e adegua il governo del territorio alle disposizioni degli strumenti sovraordinati, indipendentemente dalle destinazioni d’uso di P.R.G..

Nell’attuazione della Seconda Variante Generale al P.R.G. non sono attesi impatti significativi sull’ambiente idrico. Le azioni di Piano non incidono sugli habitat fluviali (acque superficiali) e gli effetti sulla circolazione delle acque sotterranee, correlati alla impermeabilizzazione del suolo conseguente alla realizzazione delle opere urbane nelle aree edificabili di nuova previsione, si stimano trascurabili, in ragione del modesto incremento delle superfici destinate ad uso residen- ziale e/o produttivo (cfr. Tabella 2.1, paragrafo 2.1). Si ricorda, in proposito, che, nel bilancio idrologico a scala annua, in una situazione pre – urbana si può ipotizzare che il 50% circa del volume delle acque di afflusso meteorico si infiltri, il 10% scorra superficialmente e il 40% evapo- traspiri in atmosfera. Per contro, in una situazione urbanizzata, solo il 30% del piovuto si potrà infiltrare e il 25% circa evapotraspirare; il restante 45% circa verrà veicolato verso i corpi idrici superficiali attraverso i sistemi fognari (Paoletti, 2000).

Le previsioni della Seconda Variante Generale non influiscono sulla componente Energia e Rifiuti. La destinazione prevalentemente residenziale delle nuove aree edificabili conserva alla produzio- ne di rifiuti e ai consumi energetici i livelli correnti, con un potenziale aumento, limitato e trascu- rabile, connesso al possibile maggior numero di residenze.

Le aree di nuova edificazione a uso residenziale coprono una superficie totale di 818.960 m2 (Tabella 2.1, paragrafo 2.1), sulla quale, in riferimento ai parametri di dimensionamento stabiliti dal PTCP (paragrafo 2.2.3), si può prevedere un incremento di residenza massimo di 273 nuovi abitanti, pari al 2,6% della popolazione attuale (10.510 ab.; dati ISTAT 2010). Stimando una

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produzione di rifiuti pro – capite annua in linea con l’attuale (753,41 kg/ab*a; paragrafo 2.2.3), a fronte di un rafforzamento massimo di residenza di 273 ab., occorre prevedere una produzione aggiuntiva di circa 205,68 t/a sull’attuale totale di 7.796,29 t/a (dati 2009; paragrafo 2.2.3).

Fra le componenti ambientali esaminate non si sviluppano particolari interrelazioni e non si indivi- duano, pertanto, effetti secondari, cumulativi o sinergici.

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SUOLO COMPONENTI AMBIENTALI

AZIONI DI PIANO

ATMOSFERA/ QUALITÀ DELL'ARIA ACQUESUPERFICIALI E SOTTERRANEE RISCHIOIDROGEOLOGICO E SISMICO ECOSISTEMI PAESAGGIO E BENI ARCHEOLOGICI ENERGIA ERIFIUTI

CONSUMO DI SUOLO DI CONSUMO SUOLO DEL USO (razionalizzazionedella zonizzazione)

PERIMETRAZIONE NUOVE AREE EDIFICABILI - + 0 0

RIPERIMETRAZIONE VECCHIE AREE EDIFICABILI - + 0 0

IDENTIFICAZIONE NUOVE AREE PRODUTTIVE ++ (Loc.tà Buccieri e Loc.tà Strada Bonifica Vallemare)

RIDEFINIZIONE ZONE PEU + ++

PREVISIONE NUOVI SPAZI PUBBLICI (VERDE PUBBLICO) + + + +

PREVISIONE NUOVI SPAZI PUBBLICI (PARCHEGGI) + 0

POTENZIAMENTO DELLA VIABILITÀ +

Tabella 3.2 – Matrice della Coerenza Interna.

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4 SCENARIO DI RIFERIMENTO

La ricostruzione dello scenario di riferimento si sostanzia nella previsione dell’evoluzione naturale dell’ambito di influenza del Piano in assenza di attuazione dello stesso.

Nello specifico in oggetto, lo scenario di riferimento è stato analizzato in rapporto alle specificità del tessuto produttivo e degli indicatori demografici.

L’economia del Comune di Cepagatti si basa essenzialmente sull’agricoltura; le attività industriali hanno raggiunto un alto livello di specializzazione nella confezione di articoli di vestiario; la voca- zionalità turistica è nulla.

Gli ultimi dati relativi alle attività economiche operanti sul territorio comunale, forniti dal Comune e tratti dal Registro delle Imprese della Camera di Commercio di Pescara, concernono l’anno 2005 e censiscono:  attività agricole: n. 202  attività manifatturiere: n. 153  imprese settore edilizio: n. 166  attività commerciali: n. 275  pubblici esercizi ed attività ricettive: n. 50  trasporti, magazzinaggio e comunicazioni: n. 42  attività di intermediazione finanziarie monetaria: n. 13  attività immobiliari, noleggio informatica e ricerca: n. 45  attività sanitarie e sociali: n. 6  servizi alla persona n. 60  altri: n. 59.

Nell’anno 2001(3), sul comprensorio del Comune di Cepagatti sono presenti aree a destinazione produttiva estese su una superficie complessiva di 108 ha, pari allo 0,36 ‰ del totale comunale; il 78, 70% delle stesse è dotato di infrastrutture, che sono in via di completamento, per 85, e da completare, per 23 delle 108 aree produttive totali (Tabella 4.1, Tabella 4.2). Nel quinquennio 1996 – 2001 si registra un incremento dello 0,83 % nel numero di aziende attive sul territorio (Unità Locali), che, nel 2001, sono 607 (Tabella 4.3).

(3) Elaborazioni Eurobic Abruzzo e Molise S.c.r.l. su dati forniti da Provincia di Pescara, CCIAA Pescara e ISTAT (Fonte: P.I.T. del comprensorio pescarese. Anno 2001).

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Superficie Superficie Superficie Superficie Aree produttive U.L. Aree produtti- Territoriale aree produt- aree produttive su aree produttive con infrastrutture 2001 ve tive totali superficie territo- con infrastruttu- su con infrastrut- riale re aree produttive ture totali per U.L. (ha) (ha) (x 1.000) (ha) (ha x U.L.)

303.400 108,00 0,36 85,00 78,70% 607 0,14

Tabella 4.1 – Indicatori produttivi e infrastrutturali per il Comune di Cepagatti. (Fonte: P.I.T. del comprensorio pescarese. Anno 2001).

Aree produttive con infra- Aree produttive con infrastrut- Totale strutture in via di completa- ture da completare mento

85 23 108

Tabella 4.2 – Comune di Cepagatti: Stato di infrastrutturazione delle aree produttive. (Fonte: P.I.T. del comprensorio pescarese. Anno 2001).

U.L. 2001 U.L. 1996 Var. 2001 - 1996

607 602 + 0,83

Tabella 4.3 – Comune di Cepagatti: Aziende attive sul territorio (U.L. = Unità Locali). (Fonte: P.I.T. del comprensorio pescarese. Anno 2001).

L’andamento demografico locale mostra nel tempo un trend sostanzialmente positivo, come si evince dalla lettura della Tabella 4.4 (dati ISTAT, anni 1861 - 2010), oltre che della Tabella 4.5, nella quale sono sintetizzati i dati, estrapolati dal Rapporto preliminare della VAS in oggetto e reperiti presso gli Uffici dell’Anagrafe comunale, inerenti la popolazione residente nel Comune di Cepagatti a partire dall’anno 1988 (anno di adozione del primo P.R.G.) all’anno 2009.

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Anno Residenti Variazione %

1861 2.854 1871 3.098 8,5% 1881 3.431 10,7% 1901 3.996 16,5% 1911 3.939 -1,4% 1921 3.973 0,9% 1931 4.717 18,7% 1936 5.004 6,1% 1951 5.316 6,2% 1961 5.015 -5,7% 1971 5.330 6,3% 1981 6.825 28,0% 1991 7.870 15,3% 2001 9.097 15,6% 2010 10.510 15,8%

Tabella 4.4 – Popolazione residente nel Comune di Cepagatti: 1861 – 2010 (dati ISTAT).

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Anno Residenti Variazione

1988 7.680 1989 7.741 + 61 1990 7.829 + 88 1991 7.884 + 55 1992 8.008 + 124 1993 8.237 + 229 1994 8.384 + 147 1995 8.471 + 87 1996 8.564 + 93 1997 8.733 + 169 1998 8.915 + 182 1999 8.989 + 74 2000 9.049 + 60 2001 9.220 + 171 2002 9.356 + 136 2003 9.509 + 156 2004 9.610 + 101 2005 9.763 + 153 2006 9.903 + 140 2007 10.104 + 201 2008 10.348 + 244 2009 10.460 + 112 2010 10.510 + 50

Tabella 4.5 - Popolazione residente nel Comune di Cepagatti: 1988 – 2010 (dati Ufficio Anagrafe – Comune di Cepagatti).

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5 EFFETTI AMBIENTALI DEL PIANO

Il presente capitolo analizza e discute i risultati di quanto fin qui esposto in termini di effetti in- dotti dall'applicazione del Piano sul contesto ambientale, anche in riferimento alle osservazioni pervenute in fase di consultazione pubblica del Rapporto preliminare di Scoping.

Le implicazioni di Piano con il sistema ambientale sono state elencate in forma di matrice nel pa- ragrafo 3.2 e valutate con giudizio complessivo positivo.

Come già sottolineato, la Seconda Variante Generale al P.R.G. del Comune di Cepagatti non stra- volge la Prima Variante Generale al P.R.G., tuttora vigente, alla quale apporta solo contenute modifiche, volte all’accoglimento delle osservazioni pervenute in fase di approvazione della Prima Variante Generale.

Le scelte effettuate con la Seconda Variante Generale si innestano sugli assi direttori e sulle zo- nizzazioni già approvate con la Prima Variante Generale.

Nello specifico, in merito all’urbanizzazione, nell’intento di conservare il più possibile la vocazione attuale del territorio comunale, il Piano conferma la destinazione a Zona agricola di gran parte del comprensorio, limitando l’occupazione di nuove aree per urbanizzazioni e trasformazioni edificabi- li, principalmente definite in ampliamento di quelle già esistenti.

La Seconda Variante Generale esclude ogni commistione tra insediamenti produttivi e nuclei resi- denziali e, recependo le previsioni della Prima Variante già vigente, proietta l’insediamento di attività artigianali e industriali in due zone principali, nettamente separate dai nuclei residenziali, individuate in Località Buccieri e in Località Strada Bonifica, aree storicamente sempre presenti e già perimetrate nel primo strumento urbanistico del Comune di Cepagatti, risalente agli anni ‘80.

Nelle scelte di sviluppo del territorio sottese alla zonizzazione prodotta dalla Seconda Variante Generale al P.R.G. non si riconoscono fattori di criticità ambientale, né in riferimento alla situa- zione attuale, né in rapporto alle prospettive studiate.

Sul comprensorio comunale, infatti, non sono presenti siti S.I.C. o Z.P.S., riserve, parchi o altre aree naturali protette.

La Seconda Variante Generale al P.R.G. conferma tutte le fasce e le aree di rispetto, identificate lungo il corso del Fiume Pescara, del Fiume Nora e dei fossi tutelati, sottratte ad ogni tipo di edi-

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ficabilità, già previste nella Prima Variante Generale al P.R.G. e denominate Zone E1 (Fascia di rispetto per zone con valore ambientale).

Il Piano persegue, inoltre, la salvaguardia della maggior parte del territorio comunale destinato a Zona agricola, consentendo in tali ambiti i soli interventi ammessi dagli artt. 70 e 71 della L.R. 18/83 e s.m.i., nel rispetto dei parametri urbanistici ed edilizi e dei limiti da detta legge regionale imposti.

Il progetto di P.R.G. relativo alla Seconda Variante conferma, altresì, le zone con vincolo archeo- logico, già apposto con l’approvazione della Prima Variante Generale su segnalazione della So- printendenza Archeologica di Chieti.

Le ipotesi di sviluppo progettate con la Seconda Variante Generale al P.R.G. non risultano incon- ciliabili con le perimetrazioni prodotte dal P.A.I. e P.S.D.A., comunque riportate nelle Tavole della Variante in oggetto (Allegato 4, Allegato 5).

Per quanto attiene alla tutela dell’aria, non vi sono attualmente attività produttive con emissioni in atmosfera di tipo pericoloso e la Seconda Variante Generale al P.R.G. riconferma le Norme Tecniche di Attuazione della Prima Variante Generale, che prevedono espressamente il divieto di insediamento nelle aree con destinazione produttiva di attività lavorative con pericolo di incidente rilevante ai sensi del D. Lgs. 334/1999 e s.m.i..

Le previsioni della Seconda Variante Generale non inducono problematiche inerenti all’impatto visivo dei fabbricati e al loro inserimento nel contesto territoriale. Gli indici di edificabilità previsti sono molto contenuti e, in generale e per la maggior parte, pari a 0,8 m3/m2, con un indice di edificabilità massimo pari a 1,5 m3/m2 ammesso in poche aree edificabili del capoluogo. L’altezza dei fabbricati non potrà essere superiore a ml. 7,50, per la maggior parte del territorio, e a ml. 10,50, per le zone interne al capoluogo.

La Seconda Variante Generale al P.R.G. del Comune di Cepagatti, per gli effetti attesi, risponde ai criteri di sostenibilità ambientale e non ingenera impatti sul contesto ambientale sul quale agisce.

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In ragione delle considerazioni esposte e in assenza di significativi impatti ambientali di Piano, nello specifico in esame appare incongruo assolvere alla  Costruzione, valutazione e scelta delle alternative  Definizione delle Misure di mitigazione e compensazione usualmente contemplate nel Rapporto Ambientale della VAS (cfr. NOTA INTRODUTTIVA).

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6 MISURE DI MONITORAGGIO

Nell'ambito della procedura di VAS, il monitoraggio, così come disciplinato dall'art. 18 del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i., assicura il controllo sugli impatti significativi sull'ambiente derivanti dall'attua- zione della Seconda Variante Generale al P.R.G. e la verifica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati, in modo da individuare tempestivamente eventuali impatti negativi impre- visti e da adottare le opportune misure correttive.

Il D. Lgs. 152/2006 impone che il monitoraggio sia effettuato dall'Autorità procedente in collabo- razione con l'Autorità competente, anche avvalendosi del sistema delle Agenzie ambientali e dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.

Il ruolo di Autorità competente e Autorità procedente nel procedimento di VAS in oggetto è stato riconosciuto, con Deliberazione di Giunta Comunale n. 33 del 5/03/2010, al Comune di Cepagatti, al quale spetta la completa responsabilità della fase di monitoraggio.

Ai sensi dell’art. 9, comma 2 della L.R. 18/83 (testo in vigore), la Seconda Variante Generale al P.R.G., a decorrere dalla sua approvazione definitiva, avrà efficacia per un arco temporale non superiore ai 10 anni, nel corso dei quali dovranno essere eseguite operazioni di monitoraggio con cadenza biennale, attraverso la verifica dell’evoluzione del sistema degli indicatori quali - quanti- tativi riportati in Tabella 6.1, scelti nell’elenco riconosciuto dalla Regione Abruzzo.

Gli indicatori di monitoraggio specificatamente individuati per il controllo della Seconda Variante Generale al P.R.G. del Comune di Cepagatti sono stati distinti in Indicatori descrittivi o di stato (S) e Indicatori prestazionali o di controllo (P).

Gli indicatori di stato (S) descrivono una condizione del territorio, indipendentemente dagli impat- ti diretti e/o indiretti di Piano. Gli indicatori prestazionali (P) monitorano l’effettiva realizzazione delle azioni di Piano e i relativi effetti sull’ambiente.

In conformità all’art. 18 comma 2, del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i., il reperimento delle necessarie risorse umane e finanziarie per la realizzazione e gestione del monitoraggio compete al Comune di Cepagatti.

Le modalità di svolgimento del monitoraggio, i risultati e le eventuali misure correttive adottate nelle scelte di Piano dovranno essere rese pubbliche mediante diffusione sul sito web del Comune

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di Cepagatti.

Le informazioni raccolte attraverso il monitoraggio dovranno essere attentamente valutate nella predisposizione di eventuali modifiche al Piano e dovranno, comunque, essere sempre inserite nel quadro conoscitivo dei successivi atti di pianificazione.

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CODICE INDICATORE CATEGORIA DESCRIZIONE U.M. OBIETTIVO

ATMOSFERA - QUALITÀ DELL’ARIA

Edifici di nuova realizzazione in classe Numero di edifici di nuova realizzazione in classe Adottare tecnologie volte al risparmio energetico e ATM_1 P n. A, B, C A, B, C all’utilizzo di fonte rinnovabili

Impianti fotovoltaici in aree produttive Numero degli impianti fotovoltaici di nuova realiz- Adottare tecnologie volte al risparmio energetico e ATM_2 P n. e parcheggi zazione in aree industriali e parcheggi all’utilizzo di fonte rinnovabili

Controllare la superficie destinata a verde urbano ATM_3 Superficie verde urbano P Misura dell’area della superficie delle aree verdi m2 con funzione di filtro e assorbimento di inquinanti

ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE

ACQ_1 Consumo idrico pro - capite P/S Metri cubi di acqua erogati per abitante m3 /ab. Controllare il fabbisogno idrico comunale

Totale di metri cubi di acqua erogati, distinto per ACQ_2 Fabbisogno idrico per tipologia d’uso P m3 Controllare il fabbisogno idrico comunale tipologia di utenza

ACQ_3 Abitanti allacciati al servizio fognario P/S Numero di abitanti allacciati alla rete fognaria n. Controllare lo stato di qualità dell’ambiente idrico

Abitanti allacciati al servizio di depu- ACQ_4 P/S Numero di abitanti allacciati al depuratore n. Controllare lo stato di qualità dell’ambiente idrico razione

Utenze industriali allacciate al depura- Numero di utenze di carattere produttivo che ACQ_5 P/S n. Controllare lo stato di qualità dell’ambiente idrico tore recapitano reflui al depuratore

Numero di interventi di adeguamento della rete Adottare soluzioni in grado di assorbire Adeguamento della rete fognaria e ACQ_6 P fognaria rispetto al n. di Abitanti Equivalenti serviti n./AE l’incremento di residenza atteso in ragione della degli impianti di depurazione dagli impianti di depurazione nuova disponibilità edificatoria

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SUOLO E SOTTOSUOLO

Controllare il rischio idrogeologico nell’ambito di SS_1 Aree a rischio idrogeologico (P.A.I.) S Superficie delle aree perimetrate dal P.A.I. m2 influenza del Piano

Consolidamento e sistemazione delle Superficie degli interventi realizzati nelle aree Realizzare interventi destinati a ridurre il rischio SS_2 aree a rischio di dissesto idrogeologi- P P.A.I. per il consolidamento e la sistemazione delle m2 idrogeologico co stesse

Controllare il rischio idraulico nell’ambito di in- SS_3 Aree a rischio idraulico (P.S.D.A.) S Superficie delle aree perimetrate dal P.S.D.A. m2 fluenza del Piano

Numero di interventi per la riduzione del rischio Realizzare interventi destinati a ridurre il rischio SS_4 Riduzione del rischio idraulico P m2 idraulico lungo il corso del Fiume Pescara esondazione

Percentuale di aree permeabili nelle aree edificabili Controllare la permeabilità dei suoli nell’ambito di SS_5 Permeabilità dei suoli P % di nuova previsione influenza del Piano

Numero di interventi di adeguamento della rete Adottare soluzioni per il corretto smaltimento delle Adeguamento della rete delle acque SS_6 P delle acque meteoriche, in area urbana e rurale, n./m2 acque meteoriche e per la riduzione del rischio meteoriche rispetto all’estensione del comprensorio comunale idrogeologico

BIODIVERSITÀ ED ECOSISTEMI

Conservazione e sviluppo della rete Superficie impegnata da interventi di conservazio- BE_1 P m2 Mantenere e implementare la rete ecologica ecologica ne e sviluppo della rete ecologica

Presenza di aree verdi di continuità Superfici attrezzate a parco e giardino non isolate, Favorire le connessioni ecologiche all’interno dei BE_2 P m2 ecologica all’interno delle aree urbane ma costituenti una rete tessuti urbani

Numero di interventi in relazione alle caratteristi- Favorire la realizzazione di fasce di transizione tra BE_3 Limiti fisici della nuova edificazione P che ambientali dei margini delle zone edificate n./ml le aree urbane e le aree agricole rispetto alle zone agricole

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PAESAGGIO E BENI ARCHEOLOGICI

Evitare, nelle aree di maggior pregio storico – Attività edilizia nelle aree interferenti Superficie impegnata da interventi in area interfe- PBA_1 P m2 architettonico, la diffusione insediativa e l’uso di con il vincolo archeologico rente con il vincolo archeologico materiali e tipologie edilizie tradizionali

Valorizzazione del patrimonio paesag- Numero e qualità degli interventi di valorizzazione PBA_2 gistico e culturale nei centri urbani e P degli edifici di interesse storico – architettonico n. Valorizzare il patrimonio paesaggistico e culturale nello spazio rurale individuati nel Piano

COMPONENTI ANTROPICHE

Area delle superfici edificabili di nuova previsione Monitorare il dimensionamento e l’attuazione della CA_1 Incremento della superficie edificabile P m2 rispetto al totale definito nella Prima Variante Seconda Variante Generale al P.R.G.

Superfici edificabili autorizzate/ realiz- Area delle superfici utilizzate nelle aree residenziali Monitorare il dimensionamento e l’attuazione della CA_2 P m2 zate per anno e produttive di nuova previsione Seconda Variante Generale al P.R.G.

Indice di attuazione delle aree produt- Superficie delle aree produttive attivate o in attua- Monitorare il dimensionamento e l’attuazione della CA_3 P % tive zione rispetto al totale delle aree produttive Seconda Variante Generale al P.R.G.

Indice di attuazione della viabilità di Numero di interventi di infrastrutturazione viaria Monitorare il dimensionamento e l’attuazione della CA_4 P % nuova previsione realizzati rispetto al totale di nuova previsione Seconda Variante Generale al P.R.G.

CA_5 Servizi pubblici e attrezzature P Superfici attrezzate realizzate rispetto al n. di ab. m2 /ab. Monitorare la qualità urbana

Percentuale di superfici effettivamente attrezzate CA_6 Parcheggi P % Monitorare la qualità urbana a parcheggio rispetto alle previsioni di Piano

Rapporto tra superfici territoriali e opere di com- Indice di equilibrio ambientale dei CA_7 P pensazione e mitigazione ambientale delle nuove % Tutelare la salute pubblica nuovi insediamenti produttivi aree produttive

CA_8 Produzione annua di rifiuti S/P Totale annuo di rifiuti prodotti t/a Controllare l’incremento della produzione di rifiuti

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atteso in ragione della nuova disponibilità edifica- toria

Percentuale della raccolta differenziata rispetto Incrementare strategie volte alla sostenibilità e CA_9 Raccolta differenziata S % alla produzione totale di rifiuti alla tutela della salute pubblica

Numero pannelli solari e Numero impianti fotovol- Impiego di fonti energetiche rinnova- Individuare strategie di consumo energetico volte CA_10 S taici installati in un anno; Riduzione inquinamento n. bili e riduzione dei consumi alla sostenibilità e alla tutela della salute pubblica luminoso

Numero di interventi realizzati per il contenimen- Individuare strategie di consumo energetico volte CA_11 Inquinamento acustico S/P to/abbattimento del rumore (barriere antirumore, n. alla sostenibilità e alla tutela della salute pubblica sistemazioni ambientali, Piani di risanamento)

Tabella 6.1 – Indicatori di monitoraggio.

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7 CONCLUSIONI

Nel presente Rapporto Ambientale sono stati individuati, descritti e valutati gli effetti significativi che l'attuazione della Seconda Variante Generale al P.R.G. del Comune di Cepagatti potrebbe avere sull’assetto ambientale dell’ambito di influenza, secondo le indicazioni contenute nell'Allega- to VI del D. Lgs. 152/2006.

È stata valutata tecnicamente l'adeguatezza del Piano al contesto programmatico e fisico di rife- rimento.

È stato, infine, definito il monitoraggio del Piano attraverso l'individuazione del Comune di Cepa- gatti quale figura preposta alla fase di monitoraggio degli indicatori scelti.

Il progetto di Piano relativo alla Seconda Variante Generale risponde ai criteri di sostenibilità, che costituiscono il riferimento di base della procedura di VAS, e, segnatamente, consente la sosteni- bilità dell’assetto insediativo in termini di raggiungimento di una forma di equilibrio tra la doman- da di trasformazione e le esigenze specifiche di tutela del territorio comunale.

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APPENDICE

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(1) Determ della CDS del 15-03.pdf

(2) CDS del 15-03.pdf

(3) Determinazione conclusiva CdS.pdf