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PIERO FRIGGERI - Comunità Montana di - Etnografia e Storia

Cravanzana altitudine m. 583 Superficie: km² 8,18 Abitanti: 428 (nel 1961 abitanti 586) Municipio: v. Ferrera, 1 - tel. 0173/85.50.15

Ristorante Albergo del Mercato – da Maurizio: v. S. Rocco, 16 - tel. 0173/85.50.19 Locanda degli Sfizi: v. Provinciale, 8 - tel. 0173/85.50.20

Prodotti locali: nocciole, fragole, pere, pesche, patate, grano, mais, foraggio. Allevamenti del bestiame: bovini, suini.

Cenni storici: l’etimologia di Cravanzana è molto dubbia e contestata dai vari storici locali, poiché escludono che Capritiana , derivi da capra, anche se nello stemma di tale Comune, vi è impressa una capra sopra la montagna, mentre altri sono proprensi nell’indicare Calventius , nome derivante di un patrizio romano. Nel secolo XII , Cravanzana, era parte integrante del marchesato di . Alla morte di Bonifacio Minore, il territorio è diviso tra i marchesi di , di Busca, di e di Savona. “Il 25 novembre 1128 Raimondo di Busca, Guglielmo di Ceva ed Ottone giurano fedeltà alla Repubblica di Asti per i territori posseduti a , e Murialdo... Il 7 febbraio 1337, Manfredo, marchese di Saluzzo, cedette parte del territorio di Cravanzana, del quale era ancora padrone, ai fratelli Scarampi, appartenuti ad una delle più potenti famiglie astigiane” (Angelo Tarulla in “Cravanzana: momenti di storia”). Nel 1432, il conte Francesco Sforza, che comandava l’esercito di Filippo duca di Milano, irruppe nel territorio, causando danni notevoli nei borghi e al castello stesso. Succede, in eredità, nel 1580, Carlo Guglielmo Valperga figlio di Claudia Maria Scarampi. E’ stato signore del feudo, Augusto Manfredo Scaglia, conte di Verrua, il quale, provvide alla ricostruzione del castello. Cravanzana è annesso nei domini di Casa Savoia, nel 1735, con la pace di Vienna, da Carlo Emanuele III. Con i Savoia, il castello passò al marchese Gian Giacomo Fontana, il quale resse il Ministero della Guerra, sotto Carlo Emanuele III. Il figlio, Giambattista Fontana, voluto da Vittorio Amedeo III, fu ambasciatore a Genova e generale delle Finanze nel 1799 e anche Ministro della Guerra e di Stato. Morì Gran conservatore dell’Ordine Mauriziano. Il castello è passato ai Barucco, agli Olivero. I Ferrero (1952), l’avevano trasformato in una colonia estiva, per i figli dei dipendenti della fabbrica dolciaria di Alba. Ora, il castello, è stato comprato da Guido Zerbetto, il quale sta ristrutturando tutto l’edificio, per portarlo agli antichi splendori. Nel secolo scorso (1800), è stata spianata un’area destinata a cimitero, dove vi erano i ruderi di un castello. Il detto maniero, secondo quanto ci viene riportato, fortificato e bellicoso, era di Bonifacio del Vasto (1130), poi passato a vari feudatari. L’ultimo, che viene menzionato, è il conte Ospitalieri.

Come si presentava la facciata della parrocchiale alcuni anni fa.

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La veduta del castello di Cravanzana, con il borgo che lo circonda.

La bertesca del castello. Una volta erano poste ai quattro lati dei fortilizi, per avere la situazione sotto controllo, dei nemici che avanzavano.

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Le due entrate del castello.

A sinistra : parrocchiale dei Ss. Pietro e Vitale , del secolo XVI (forse l’erezione avvenne nel 1579, anno del primo parroco di Cravanzana), che si trova accanto al castello (la facciata ora, 2004, è stata modificata, non ci sono più le “piastrelle”. Le impalcature mi impediscono di documentarla). A destra : una meridiana nuova di zecca. Noto con piacere, che la cultura degli orologi solari, non muore, anzi, vi sono dei langaroli che rinnovano la tematica dei Babilonesi e dei Romani.

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L’interno della parrocchiale dei Santi Pietro e Vitale. Nel sec. IX a Castronuovo di Palermo, nasce Vitale, da nobili e ricchi genitori. La sua contemplazione a Dio lo porta a isolarsi e pregare sui vari monti inaccessibili, dove gli animali più selvatici diventavano mansueti, facendogli compagnia. Morì nel Monastero di Rapolla (Potenza) da lui fondato nel 994 (si presume, secondo le agiografie, che sia nato nel 929).

Parrocchiale. Affresco della volta.

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Parrocchiale. Altare in onore a San Giuseppe.

Dipinto che si trova nella chiesa.

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Altro bell’altare della parrocchiale.

Sulla volta , in un tondino, è stato affrescato S. Giovanni , uno dei quattro Evangelisti.

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Dipinto della parrocchiale, in cui vediamo S. Pietro che sta mostrando le chiavi.

La barocca chiesa dei santi Pietro e Vitale, vista dall’interno del castello del signor Guido Zerbetto.

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Il blasone dei marchesi Fontana (già proprietari), che si trova nel cortile del castello.

Una finestra diventata feritoia e in basso un passaggio del castello, ora chiuso.

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Cartello indicante la proprietà del castello.

Altro blasone dei Fontana che si trova all’esterno del maniero.

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Accanto ad una finestra, nel centro storico di Cravanzana, ho trovato questa lapide alla memoria. Un’anta aperta ne copriva la scritta… Una signora, molto disponibile, è riuscita a chiudere la persiana, per cui ora possiamo leggerla tutta intera.

Tanti archi e tanti fiori. Il turista che passa per queste viuzze di Cravanzana, rimane stupito dall’ordine con cui i cravanzanesi curano la propria immagine.

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La Confraternita dei Battuti, dedicata all’Immacolata Concezione, detta anche Chiesa bassa (poiché in alto si trova la parrocchiale dei Ss. Pietro e Vitale). Gli abitanti di Cravanzana, oltre alla parrocchiale, vollero erigere questo tempio per onorare la Madonna. La bella facciata in cotto (con quei mattoni che seguono immaginari disegni voluti dal costruttore, le sei lunette che sovrastano finte finestre e le due nicchie), è veramente piacevole guardarla. L’erezione della Confraternita, nel 1751, ha avuto il contributo del marchese Fontana, allora proprietario del castello. E’ un bel monumento da rivalutare!

Particolare di una nicchia della Confraternita.

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Se si vuole andare alla parrocchiale passando da questa angusta strada, bisogna riempire i polmoni d’aria e poi salire lentamente, perché giunti in cima quello che manca è il fiato. Una signora, mentre tentavo di salire l’erta via, molto gentilmente, mi ha detto: “La prenda con calma…, altrimenti quando arriva lassù la lingua diventa penzoloni…”. Aveva ragione.

Un’insegna del Borgo antico ti invita a fermarti per acquistare i prodotti artigianali.

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La veduta dell’abside e del campanile della parrocchiale.

Targa a ricordo di Giuseppe Filippa, detto “Ghindô”, grande giocatore di pallone elastico. Ancora oggi il suo nome è sussurrato con rispetto. In tutto il Piemonte e Liguria, non c’era avversario che gli tenesse testa. E si badi bene che a quei tempi, il gioco del pallone elastico, era molto più “giocato” di oggi. Giuseppe Filippa era un giocatore ambidestro. ______

Amalia Guglielminetti (1885-1941): scrittrice (autrice di romanzi) e poetessa di accesa sensibilità, ha soggiornato tante estati a Cravanzana. Il romanzo Gli occhi cerchiati d’azzurro è ambientato nei nostri posti, che lei ha tanto amato. Lo storico Giovanni Martina l’ha citata molte volte nei suoi scritti. Il Papa: a Cravanzana, secondo notizie storiche, soggiornò il Papa Pio VII. Però, alcuni storici (vedi anche il Gianoglio), escludono che il fatto sia vero, perché nel 1812, la strada rotabile non era ancora collegata per Cravanzana. Ignazio Fontana: la piazza Fontana di Pinerolo o piazza d’Armi, è ritenuta opera del marchese Ignazio Fontana di Cravanzana, che in quel periodo (1739 circa) era Intendente nel pinerolese. 14

Il castello di Cravanzana visto dal portale della parrocchia. 15

Sopra e sotto : contrafforti e passaggi medievali.

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Cartelli invitanti…

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La cappella dedicata ai Caduti. 18

Castello di Cravanzana. La gentilezza del proprietario del castello, Guido Zerbetto, ha permesso al sottoscritto e a Katia Robaldo (redattrice di un settimanale di Alba, che mi accompagnava), di visitare l’imponente costruzione. Se l’Alta Langa, avesse avuto anni fa, personaggi come il signor Zerbetto, sicuramente, molti castelli, si sarebbero salvati dall’abbandono totale delle amministrazioni locali. Tutte le sale del maniero, sono state curate con intelligente armonia; là, dove la ristrutturazione era d’obbligo, è stata armonizzata con maestria e mai sgarbata. Foto a sinistra : il seicentesco portale che si trova all’interno del cortile. A destra : una originale porta seicentesca in ferro, che immette in un corridoio. In basso : pietre lavorate, che si trovavano accanto al ponte levatoio.

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In una sala del castello di Cravanzana, si possono ammirare degli affreschi barocchi del secolo XVIII . In basso : altro particolare degli affreschi, che si trovano all’entrata del portale, che ho accennato nella pagina precedente.

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Castello di Cravanzana. L’oggettistica, nelle varie sale che il proprietario ha curato personalmente, è studiata con delicata sensibilità. Nella foto si nota una stufa antica , molto bella, la cui struttura indica che non appartiene alla Langa povera, bensì, creata per un signore del castello. In basso : a prima vista, il mobile che vediamo, potrebbe sembrare ad una cassapanca; invece, una volta che si apre, comprendi, con stupore, che è un ricettacolo , nei cui segreti nascondigli, i signori vi celavano gli ori e le monete.

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Alcuni quadri del castello di Cravanzana, che il proprietario mi ha permesso di fotografare e di presentare nella Banca-dati.

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Interno del castello. Una sala per il relax. Sotto : un mobile appena ristrutturato.

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Interno del castello.

Antico dipinto.

Una sala con strani simboli.

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Fuori del castello , alla sinistra delle due porte, l’attento osservatore può notare la data 1136, che indica la fondazione della costruzione.

Meridiana , in fase di ristrutturazione, all’interno del castello . Sotto : il cortile del castello .

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Una bella inferriata del castello in fase di ristrutturazione.

Pietre che si trovano nel cortile del castello di Cravanzana. Il proprietario, Guido Zerbetto, mi dice che il materiale, si trovava nelle segrete del maniero e che i massi venivano legati ai piedi dei prigionieri. Il castello è stato costruito nel sec. XII dal marchese Enrico del Carretto. Con gli anni la struttura del maniero è stata modificata un poco alla volta con “tocchi” di Rinascimento dai nobili di Cortemilia (proprietari anche di Cravanzana) e poi baroccheggiante nella seconda metà del 1700 con il marchese Gian Giacomo Fontana.

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Un vestusto balcone, dai cui “artigli” si nota una certa signorilità, ospita tre famiglie di rondini .

Passeggiando per la Langa puoi “incontrare” i cavalli liberi in enormi recinti. 27

Cappella che ho documentato a Cravanzana, ma non c’è nessun cartello che mi indichi a chi è dedicata (un signore del posto mi dice di San Giuseppe). Dagli archivi parrocchiali leggo che è stata costruita nella prima metà del 1800. Sotto : minuscola cappelletta , con tanto di campanile e campana, dedicata alla Madonna del Rosario di Pompei (ben tenuta dai proprietari). Anche a troviamo una cappella dedicata alla Madonna di Pompei.

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Lo Statuto della Congregazione di S. Martino martire e Papa, del 1674, che fa parte della storia di Cravanzana. Gli Statuti sono stati più volte aggiornati. 29

L’attuale facciata della parrocchiale di Cravanzana. Sotto : il portale.

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Panorama di Cravanzana sotto la neve. ______

Fiera Cravanzana La fiera è iniziata nel 1700 e tranne qualche pausa, si è sempre svolta regolarmente ogni anno. ______

Bocce: 2 campi all’aperto, curati dalla Pro loco. Campo sportivo: qui si svolgono i tornei zonali di calcio. Parco giochi: per i più piccoli, uno svago dopo la scuola. Geologia: terreni argillo-sabbiosi. Venti: nulla di particolarmente rilevante. Il clima è molto mite. Flora: castagno, ciliegio selvatico, betulla, faggio, , gaggia, ginestra, pioppo, pino, ontano nero, roverella. Fauna: rondine, capinera, passero, pettirosso, scricciolo, merlo, airone, upupa, picchio, cuculo, tortora, pernice rossa, quaglia, fagiano, gheppio o falchetto, poiana. Scoiattolo, ghiro, tasso, lepre, volpe, cinghiale. Rapaci notturni: gufo, civetta. Rettili: vipera, biscia, orbettino:

CHIESE E CAPPELLE Santi Pietro e Vitale: chiesa parrocchiale (sec. XVI ). Confraternita Immacolata Concezione (o dei Battuti): del 1700, sconsacrata. Dopo il restauro, sarà al servizio del pubblico (teatri, concerti, mostre). S. Giuseppe: eretta prima metà dell’800. Madonna di Pompei: eretta all’inizio del 1900. S. Rocco: costruita nel 1901 sui resti di un antico pilone. E’ diventata ora Sacrario dei Caduti di tutte le guerre. Crocetta: modesta cappella lungo le località Ravezzo e Cappelletti.

Cravanzana dipende: Tribunale di Alba, Pretura di Alba, Carabinieri di Cravanzana, Comunità Montana di Bossolasco. Prefisso 0173 - CAP 12050. Denominazione: Cravanzanesi. Meridiane: due.