COMUNE DI Provincia di PIANO DI PROTEZIONE PPCC CIVILE COMUNALE

Relazione Generale

DIRETTORE PROGETTO ILRESPONSABILE REDAZIONE

Dott. For. Geom. Manuel Paolo FEBBRAIO 2019 Grotto Rossato PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE

INTRODUZIONE

Sezione Argomento Pag. Introduzione I.1 Struttura del Piano di Protezione Civile Comunale I.2 Interrelazioni di Piano I.3 Attività di prevenzione I.4 Validità ed efficienza I.7 Terminologia essenziale I.8

RELAZIONE GENERALE

1 CARATTERIZZAZIONE TERRITORIALE Premessa B.1 Caratteristiche Fisiche CF.1 Caratteristiche Antropiche CA.1 Capitolo 1 Elementi Sensibili ES.1 Strutture Sanitarie SS.1 Elenco Persone non autosufficienti Pna.1

2 INDIVIDUAZIONE DEI RISCHI 2 Il concetto di Rischio 2.2 2.1 Valutazione dei rischi 2.3 2.2.1 Rischio Eventi Meteorici 2.5 2.2.2 Rischio Idraulico 2.6 2.2.3 Rischio Idrogeologico 2.7 2.2.4 Rischio Idropotabile 2.8 2.2.5 Rischio Incendi Boschivi 2.9 2.2.6 Rischio Sismico 2.11 2.2.7 Rischio Chimico Industriale 2.12 2.2.8 Rischio Trasporto Sostanze Pericolose 2.13 2.2.9 Rischio Emergenza Sanitaria 2.15 Capitolo 2 2.2.10 Rischio Ordigno Bellico 2.17 2.2.11 Rischio Black Out 2.17 SCHEDE Rischio Eventi Meteorologici R01.1 Rischio Idraulico R02.1 Rischio Idrogeologico R03.1 Rischio Idropotabile R04.1 Rischio Incendi Boschivi R05.1 Rischio Sismico R06.1 Rischio Chimico Industriale R07.1 Rischio Trasporto Sostanze Pericolose R08.1 Rischio Emergenza Sanitaria R09.1 Rischio Ordigno Bellico R10.1 Rischio Black Out R11.1 ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA COMUNALE DI 3 Capitolo 3 PROTEZIONE CIVILE 3.1 Sistema di comando e controllo 3.1 3.2 Struttura Operativa Comunale (C.O.C.) 3.4 3.3 Funzioni di Supporto e loro compiti 3.6 3.4 Sistema di Comunicazione 3.16 3.5 Sistema di Informazione alla Popolazione 3.17 3.6 Risorse 3.19 3.6.1 Aree di Emergenza 3.19 3.7 Sistema di Allerta 3.24 3.7.1 Classificazione dell’Emergenza 3.25 3.8.1 Diramazione dell’Allerta 3.27 SCHEDE Centro Operativo Comunale – Sala Operativa COC.1 Sistema di Comunicazione SC.1 Sistema di Informazione alla Popolazione IP.1 Aree di Emergenza AE.1 4 MODELLO D’INTERVENTO 4.1 4.1 Procedure di Emergenza 4.2 4.1.1 Procedure operative evento improvviso 4.6 4.1.2 Procedure operative evento prevedibile 4.8 4 1 Attivazione del Centro Operativo . 4 1 3 . . Comunale 4.12 4.1,4 Attivazione del Centro Operativo Misto 4.2 Allertamento 4.14 4.3 Modulistica 4.16 MODULI Capitolo 4 Ricezione delle notizie Mod. 1 Trasmissione delle notizie Mod. 2 Ordinanza Convocazione COC/COM Mod. 3 Registrazione comunicazioni intercorse in emergenza Mod. 4 Registrazione provvedimenti intercorsi in emergenza Mod. 5 Registrazione risorse a disposizione in emergenza Mod. 6 Censimento persone evacuate Mod. 7 Comunicato Stampa Mod. 8 Messaggio di preallarme Mod. 9 Messaggio di allarme Mod. 10 Ordinanza di sgombero ed interdizione al traffico Mod. 11 Manifesto di Allerta Mod. 12 Manifesto di Allarme Mod. 13 5 INQUADRAMENTO NORMATIVO 5.1 Premessa 5.1 5.2 Tipologie degli eventi ed ambiti di competenza 5.8 5.3 Servizio di Protezione Civile Regione 5.9 Capitolo 5 5.3.1 Modello di Intervento Regionale 5.9 5.3.2 Autorità e competenze 5.1 5.3.3 Sindaco 5.11 5.3.4 Comune 5.13 5.3.5 Normativa Regionale 5.15 5.3.6 Normativa Nazionale 5.16 Rubrica Rub.1 Contatti Scuole CS.1 Allegati RisorseMezzi-Materiali MM.1 Fornitori servizi d'emergenza For.1 Associazioni di volontariato Vol.1 Glossario G.1 PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Capitolo IN CT IR Introduzione OR MI I Struttura del PPCC pag.I.1

STRUTTURA DEL PIANO DI PROTEZIONE CIVILE COMUNALE

Piano Protezione Civile Comunale Struttura del Piano Interrelazioni di Piano

Introduzione Attività di prevenzione Validità ed efficienza Terminologia Essenziale

Relazione Generale

Fisiche Antropiche 1 Caratterizzazione Territoriale Elementi Sensibili Strutture Sanitarie Persone non autosufficienti 2 Individuazione dei Rischi C.O.C.

Sistema di Comunicazione Organizzazione 3 Sistema di Informazione alla Popolazione

Aree di Emergenza 4 Modello d’Intervento

Modulistica

5 Inquadramento Normativo

Rubrica Contatti Scuole Allegati Elenco Mezzi/Materiali Convenzioni Comune/Ditte private Associazioni di Volontariato di PC Glossario Cartografia PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Capitolo IN CT IR Introduzione OR MI I Interrelazioni di Piano pag. I.2

INTERRELAZIONI DI PIANO

Il Piano comunale di protezione civile è uno strumento mirato alla pianificazione delle attività ed interventi di emergenza, che devono essere attuati in occasione del verificarsi di eventi che condizionano il normale andamento delle attività antropiche. Tale strumento è quindi orientato, principalmente, alla salvaguardia della vita umana e, secondariamente, alla protezione dei beni.

Considerando il Piano di Protezione Civile in un’ottica di più ampio raggio, senza soffermarsi solamente a quello che è la sua funzione di salvaguardia dell’incolumità degli individui e dei beni presenti sul territorio dai potenziali eventi calamitosi, ci si può rendere conto di come esso diventi uno strumento propedeutico agli strumenti di pianificazione territoriale. Ad esempio, qualora nell’analisi degli eventi calamitosi fossero individuate delle particolari zone del territorio con elevati fattori di rischio, tali informazioni potrebbero essere di valido supporto ai vari Piani urbanistici consentendo la definizione di norme e vincoli nell’ambito dello sviluppo urbano. Allo stesso modo, in riferimento al rischio idraulico legato alla presenza di corsi d’acqua, potrebbe fornire utili indicazioni per gli eventuali aggiornamenti dei Piani di Bacino. Esiste quindi un rapporto di “dare e avere” tra il Piani di Protezione Civile e gli altri Piani quali PRG, PAT (Piani di Assetto Territoriale), PAI, PTPC, ecc.

Altro aspetto da considerare è che nessun evento calamitoso rispetta i confini amministrativi comunali, provinciali e regionali, pertanto è indispensabile, durante la stesura del Piano di Protezione Civile Comunale, prevedere delle relazioni con altri Piani di Protezione dei Comuni limitrofi e, a maggior ragione, con quelli a livello Provinciale e Regionale.

Di seguito si riporta un elenco degli strumenti pianificatori consultati per la stesura del Piano di Protezione Civile Comunale in esame. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Capitolo IN CT IR Introduzione OR MI I Interrelazioni di Piano pag. I.3

Interrelazioni di Piano

Strumento Fonte Dati Linee guida Regionali per la Documento contenenti i criteri e Pianificazione Comunale di Regione Veneto le metodologie per la redazione Protezione Civile dei PPCC Documento contenenti gli Linee guida Regionali per la indirizzi, i criteri e le predisposizione del Piano Regione Veneto metodologie per la redazione Provinciale di Emergenza dei PPCP Documento contenente le Programma Provinciale di Provincia di modalità di individuazione e Previsione e Prevenzione dei Vicenza classificazione dei rischi su Rischi – Relazione di Sintesi scala provinciale Autorità di Bacino Progetto di Piano Stralcio per dei fiumi Isonzo, Documento contenente le l’Assetto Idrogeologico dei Tagliamento, informazioni sulla bacini idrografici dei Fiumi Livenza, Piave, perimetrazione delle aree a Isonzo, Tagliamento, Piave Brenta- rischio idraulico e idrogeologico Brenta-Bacchiglione Bacchiglione Documento contenente l'analisi Provincia di degli scenari di rischio su scala Piano Provinciale di Emergenza Vicenza provinciale e la pianificazione di emergenza Analisi della risposta sismica locale del territorio comunale, Microzonazione valutazione degli effetti di Comune di sismica Livello 1 amplificazione e stima degli Monte di Malo eventuali danneggiamenti per edifici ed infrastrutture Analisi delle condizioni di operatività' delle funzioni strategiche per l'emergenza in Analisi della Condizione Limite Comune di Monte caso di emergenza sismica, per l'Emergenza (CLE) di Malo verifica della loro accessibilità e connessione con il contesto territoriale PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Capitolo IN CT IR Introduzione OR MI I Attività di Prevenzione pag. I.4

ATTIVITA’ DI PREVENZIONE

Per Prevenzione si intende l’insieme delle attività volte ad evitare o ridurre al minimo la possibilità che si verifichino danni a seguito degli eventi calamitosi individuati nella previsione.

I programmi di prevenzione sono attuati soprattutto a livello regionale o provinciale, potendo, queste strutture, agire sui loro organi tecnici e controllando la gestione del territorio.

In particolare, la prevenzione può agire sui fattori urbanistici e territoriali, sviluppando politiche rigorose di protezione e conoscenza del territorio e dei suoi rischi, sviluppando la cultura della Protezione civile e la formazione a tutti i livelli, dai corsi di base e di aggiornamento alle esercitazioni e simulazioni di evento.

Inoltre, è possibile progettare e realizzare opere di difesa del suolo, di monitoraggio dei rischi e di ingegneria naturalistica, per mitigare il rischio in modo concreto, nonché sviluppare la Pianificazione di Emergenza a livello locale.

Le misure di prevenzione sono indirizzate alla riduzione del rischio nelle aree vulnerabili e si concretizzano attraverso interventi strutturali per ridurre la probabilità che accada un evento ed interventi non strutturali per ridurre il danno.

INTERVENTI STRUTTURALI

Con il termine interventi strutturali si intende la riduzione della pericolosità attraverso interventi sulle cause e sugli effetti del rischio. In particolare, il Comune prevede di effettuare direttamente gli interventi di sua competenza e di attivarsi presso gli Enti preposti per la realizzazione degli interventi nelle situazioni di maggiore criticità. Inoltre provvede alle seguenti attività:

 Predisposizione e manutenzione delle aree di emergenza  Approntamento, controllo e manutenzione della sala operativa comunale PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Capitolo IN CT IR Introduzione OR MI I Attività di Prevenzione pag. I.5

INTERVENTI NON STRUTTURALI

Con il termine interventi non strutturali si intende la mitigazione del danno potenziale attraverso interventi sulla vulnerabilità e sugli elementi a rischio.

Inoltre il Comune prevede le seguenti attività:

 Informazione alla popolazione mediante distribuzione di opuscoli informativi e/o pubblicazioni sul sito internet del comune.  Organizzazione di esercitazioni al fine di verificare l’efficacia del piano.

TEMPI DI AGGIORNAMENTO

L’aggiornamento periodico del Piano è necessario per consentire di gestire l’emergenza nel modo migliore: il Piano è uno strumento dinamico e modificabile in conseguenza dei cambiamenti che i sistemi territoriale, sociale e politico- organizzativo subiscono nel tempo.

La Valutazione e il Controllo dell’operatività del Piano seguono uno schema ben preciso:

 Redazione di procedure standard: nel piano di Protezione Civile sono state visualizzate tramite tabelle nelle quali sono stati assegnati ad ogni attore della PC dei compiti ben precisi.  Addestramento: attività necessaria affinché tutte le strutture operative facenti parte del sistema siano messe al corrente delle procedure pianificate nel Piano, e risultino pronte ad applicare quanto previsto  Applicazione: il Piano viene messo realmente alla prova quando viene applicato nella realtà, potendone avere un riscontro dell’efficacia e, misurandone i limiti, si potranno effettuare adattamenti in corso d’opera  Correzione: dopo una revisione critica, viene corretta ed approvata ufficialmente.

Di conseguenza, la durata del Piano è illimitata, nel senso che non può essere stabilita una durata predeterminata, ma che obbligatoriamente si deve rivedere e aggiornare il Piano almeno una volta all’anno. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Capitolo IN CT IR Introduzione OR MI I Validità ed Efficienza pag. I.6

ESERCITAZIONI DI PROTEZIONE CIVILE

Le esercitazioni di protezione civile devono mirare a verificare, nelle condizioni più estreme e diversificate, la capacità di risposta di tutte le strutture operative interessate e facenti parte del modello di intervento, così come previsto dal Piano.

Si sottolinea come le esercitazioni siano ritenute uno strumento indispensabile per mettere a punto ed aggiornare le procedure che costituiscono i piani di emergenza di protezione civile e garantire conseguentemente l’efficacia e l’efficienza delle operazioni nelle fasi di soccorso ed emergenza.

Le esercitazioni, in generale, servono a verificare ciò che non va nella pianificazione. Un’esercitazione riuscita evidenzierà le caratteristiche negative del sistema/soccorso che necessitano di aggiustamenti e rimedi. Infatti, il soccorso alla popolazione non può non andare incontro ad una serie di variabili difficili da prevedere nel processo di pianificazione dell’emergenza.

Le esercitazioni dovranno, perciò, essere verosimili, tendere il più possibile alla simulazione della realtà e degli scenari pianificati.

L’organizzazione di un’esercitazione dovrà considerare in maniera chiara gli obiettivi (verifica dei tempi di attivazione, dei materiali e mezzi, delle modalità di informazione alla popolazione, delle aree di emergenza, ecc.), gli scenari previsti, le strutture operative coinvolte, ecc..

Il Comune procederà ad effettuare le esercitazioni necessarie per garantire e verificare la corretta applicazione del Piano.

Attuazione di esercitazioni

L'esercitazione è il mezzo, fondamentale, per tenere aggiornate sia le competenze del territorio, che l'adeguatezza delle risorse (uomini e mezzi) e per verificare il modello di intervento.

Gli elementi indispensabili per l'organizzazione di una esercitazione sono: PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Capitolo IN CT IR Introduzione OR MI I Validità ed Efficienza pag.I.7

- Premessa, - Scopi, - Tema (scenario), - Obiettivi, - Territorio, - Direzione dell'esercitazione, - Partecipanti, - Avvenimenti ipotizzati.

Tipologie di esercitazioni a livello locale:

A - Esercitazioni per posti di comando e telecomunicazioni: coinvolgono unicamente gli organi direttivi e le reti di comunicazione.

B - Esercitazioni operative: coinvolgono solo le strutture operative (Vigili del Fuoco, Forze Armate, strutture comunali, organizzazioni di volontariato, ecc.) con l'obiettivo specifico di testarne la reattività e la preparazione, o l'uso dei mezzi e delle attrezzature tecniche d'intervento.

C - Esercitazioni dimostrative: che, come suggerisce la denominazione stessa, hanno la finalità di dare pubblicamente prova delle capacità d'intervento delle citate strutture operative e della funzionalità di veicoli, strumenti ed apparecchiature.

D - Esercitazioni miste: coinvolgono uomini mezzi di Amministrazioni ed Enti diversi. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Capitolo IN CT IR Introduzione OR MI I Terminologia essenziale pag. I.8

TERMINOLOGIA ESSENZIALE

Si riporta di seguito un elenco dei termini e delle simbologie più ricorrenti all’interno del testo, in modo da permettere anche ad un personale non esperto in materia di comprendere al meglio quanto contenuto nel presente Piano. Per una più dettagliata raccolta dei termini utilizzati nel campo della Protezione Civile, si rimanda al Glossario.

Definizioni Ricorrenti

Allerta Stato di attività del sistema di protezione civile dovuto al rischio connesso con l’evolversi di un fenomeno calamitoso. Aree di Aree destinate, in caso di emergenza, ad uso di protezione civile. emergenza Centro E’ in emergenza l’organo di coordinamento delle strutture di protezione civile sul territorio colpito, ed è costituito da un’Area Strategia (o Sala Decisioni), nella quale Operativo afferiscono i soggetti preposti a prendere decisioni, e da una Sala Operativa, strutturata in funzioni di supporto. Emergenza Ogni attività di soccorso posta in essere al verificarsi di eventi calamitosi e finalizzata al loro contenimento. Lo stato di emergenza è deliberato dal Consiglio dei Ministri che ne determina durata ed estensione territoriale. Evento Fenomeno di origine naturale o antropica in grado di arrecare danno alla popolazione, alle attività, alle strutture e infrastrutture, al territorio. Modello Documento contenente le indicazioni sulla risposta operativa al verificarsi di un d’intervento evento, per fasi successive di emergenza. Prevenzione Consiste nelle attività volte ad evitare o ridurre al minimo la probabilità che si verifichino danni conseguenti agli eventi calamitosi anche sulla base delle conoscenze acquisite per effetto delle attività di previsione. Previsione Consiste nelle attività dirette allo studio ed alla determinazione delle cause dei fenomeni calamitosi, all’identificazione dei rischi ed all’individuazione delle zone del territorio soggette ai rischi stessi. Rischio E’ il valore atteso delle perdite umane, dei feriti, dei danni alle proprietà ed alle attività economiche dovuti al verificarsi di un particolare fenomeno di una data intensità.

Abbreviazioni

C.C.S. Centro Coordinamento Soccorsi DPC Dipartimento della Protezione Civile C.O.I. Centro Operativo Intercomunale FF.AA Forze Armate C.O.C. Centro Operativo Comunale FF.O. Forze dell’Ordine C.O.M. Centro Operativo Misto C.O.P. Centro Operativo Provinciale C.O.R. Centro Operativo Regionale C.P.C. Comitato di Protezione Civile C.P.D.C. Comitato Provinciale di Difesa Civile DI.COMA.C Direzione Comando e Controllo PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE

Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Introduzione pag. I.1

IL P IANO

Questo Piano è parte del Piano Intercomunale di Protezione Civile dell'Unione Montana Pasubio Altovicentino (Distretto di Protezione Civile n° 5 della Provincia di Vicenza). Ognuno dei Piani Comunali di Protezione Civile dei Comuni dell'Unione Montana (, , , Monte di Malo, , , e ) segue lo stesso schema, in modo da interagire e dare modo di leggere le informazioni a valenza intercomunale. L'Unione Montana gestisce la funzione fondamentale della Protezione Civile per conto degli 8 Comuni che ne fanno parte. Il Piano nell'Iter di aggiornamento ha seguito le indicazioni di IUAV di Venezia e Provincia di Vicenza nel percorso del Progetto “Piani Sicuri”.

Le informazioni contenute nel Piano sono state inserite e georiferite nel Progetto Qgis (Quantum Gis) fornito dalla Regione del Veneto. Tale strumento permette la consultazione dei dati in modo immediato, aspetto fondamentale in caso di emergenza. Il Piano è conforme alla Delibera della Giunta Regionale del Veneto del 10 marzo 2003 n. 573 recante “Protezione Civile. Linee guida per la Pianificazione comunale di Protezione Civile con riferimento alla gestione dell’emergenza”, ed al "Manuale Operativo per la predisposizione di un Piano comunale o intercomunale di Protezione Civile", redatto dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile - Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 2007.

Introduzione

Con l’art. 1 della Legge 24 febbraio 1992 n. 225, viene istituito il Servizio Nazionale di Protezione Civile il cui fine è quello di tutelare l’integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l’ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi e da eventi calamitosi. Tale servizio è coordinato dal Presidente del Consiglio dei Ministri attraverso il Dipartimento di Protezione Civile, ed è composto dalle amministrazioni dello stato centrali e periferiche, dalle regioni, dalle province, dai comuni e dalle unioni di comuni, dagli enti pubblici nazionali e territoriali e da ogni altra istituzione/organizzazione pubblica/privata presente sul territorio nazionale. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE

Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI

Introduzione pag. I.2

I compiti della protezione civile (art. 3) possono essere così riassunti:

• Previsione delle ipotesi di rischio: consiste nelle attività dirette allo studio e alla determinazione delle cause dei fenomeni calamitosi, alla identificazione dei rischi e alla individuazione delle zone del territorio soggette ai rischi stessi

• Prevenzione: consiste nelle attività volte ad evitare o ridurre al minimo le possibilità che si verifichino danni conseguenti agli eventi sopra elencati anche sulla base delle conoscenze acquisite per effetto delle attività di previsione

• Soccorso della popolazione sinistrata: consiste nell’attuare gli interventi diretti ad assicurare alle popolazioni colpite dagli eventi calamitosi ogni forma di prima assistenza

• Superamento dell’emergenza: consiste nell’attuare le iniziative necessarie ed indilazionabili volte a rimuovere gli ostacoli alla ripresa delle normali condizioni di vita

A livello Comunale l’autorità competente per la protezione civile è il Sindaco, che organizza le risorse comunali secondo piani prestabiliti per fronteggiare i rischi specifici del suo territorio; il Piano di Protezione Civile Comunale (PPCC) è quindi uno strumento di pianificazione basato su specifiche conoscenze riguardanti i rischi del territorio comunale, finalizzato a minimizzare i possibili danni e a fronteggiare le emergenze innescate dallo sviluppo di fenomeni generatori di rischio. Alla base del Piano deve quindi esserci una approfondita analisi delle tipologie di rischio che possono interessare il territorio e, soprattutto, dei possibili scenari di rischio che possono presentarsi per ogni tipologia di evento calamitoso naturale e/o connesso all’attività dell’uomo.

Al verificarsi di un evento generatore di rischio, è di fondamentale importanza predisporre di un piano di semplice consultazione che stabilisca in modo univoco e senza lasciare dubbio alcuno, quali siano le azioni da compiere, chi le deve compiere e in che modo, quante persone e quali strutture e servizi saranno coinvolti e/o danneggiati, quali sono le risorse a disposizione per far fronte all’evento e come diramare l’allarme alla popolazione. Risulta inoltre importante che il Piano Comunale sia in grado di dialogare con i Piani di livello superiore, quali quelli provinciali e regionali, uniformandone i linguaggi e le procedure di stesura. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

IN CT IR Capitolo Relazione Generale OR MI 1 Caratterizzazione territoriale pag. 1.1

CARATTERIZZAZIONE TERRITORIALE

PREMESSA

Per impostare una corretta pianificazione di emergenza risulta fondamentale una corretta conoscenza del territorio. Solo attraverso tale indagine è possibile stabilire la tipologia degli eventi generatori di rischio che possono insistere sul territorio, la loro intensità, la vulnerabilità ambientale ed antropica.

Quello che deve risultare dall’indagine deve essere un quadro di insieme che descrive il territorio comunale da un punto di vista fisico, inteso come l’insieme delle caratteristiche climatiche, idrauliche, geologiche e geomorfologiche, e da punto di vista antropico, inteso come l’insieme delle informazioni sulla popolazione, le principali vie di comunicazione, i servizi a rete, i beni storico-architettonici presenti. È bene precisare che tale quadro d’insieme deve essere costruito sulla base dei dati ed informazioni disponibili al momento presso i vari uffici competenti, e non fare riferimento a situazioni future previste o ipotizzabili. Non è peraltro pensabile che l’assetto territoriale comunale possa rimanere invariato nel tempo, pertanto è opportuno prevedere un periodico aggiornamento dei dati del Piano. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

IN CT IR Capitolo Relazione Generale OR MI 1 Caratterizzazione territoriale pag. 1.2

IL TERRITORIO DELL'UNIONE MONTANA PASUBIO ALTOVICENTINO PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

IN CT IR Capitolo Relazione Generale OR MI 1 Caratterizzazione territoriale pag. 1.3

IL TERRITORIO DEL COMUNE DI MONTE DI MALO PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

IN CT IR Compilatore: Manuel Grotto Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Inquadramento Territoriale pag. CF.1

CARATTERISTICHE FISICHE

Comune Monte di Malo Codice ISTAT

Provincia Vicenza 24063 Regione Veneto

DATI GENERALI

Frazioni Priabona, Marchiori, Giovanni XXIII, Gamba, Campipiani

Località Priabona, Faedo, Buso della Rana

Comuni limitrofi Schio, San Vito di Leguzzano, Malo, , Cornedo

Superficie totale 23,75 km2

Gli ambienti presenti variano tra la zona di alta pianura e la zona collinare. L'altitudine Altitudine va da 118 m.s.l.m. a 782 m.s.l.m. (M. Faedo)

Il territorio comunale è costituito da boschi e prati-pascoli per la parte collinare e montana, dove si trovano i due principali centri abitati, mentre la parte di pianura è Uso del suolo interessata dalla zona industriale e da coltivazioni, soprattutto seminativo.

L’economia locale è legata principalmente alle attività industriali ed artigianali, con numerose imprese di piccole e medie dimensioni. I settori più rappresentativi sono costituiti dall'industria metalmeccanica, alimentare e delle confezioni. Economia Negli ultimi anni è ulteriormente diminuita l'importanza dell'agricoltura e dell'allevamento, mentre sono in forte sviluppo le attività legate ai servizi ed al settore terziario.

CARATTERISTICHE GEOLOGICHE - GEOMORFOLOGICHE

Nel territorio comunale di Monte di Malo sono ben rappresentate diverse morfologie: altopiano carsico e rilievo, versanti collinari e fondovalle. 1) Altopiano carsico e rilievo: la morfologia del rilievo è condizionata dalla litologia del substrato presente, costituito essenzialmente da rocce calcaree. Comprende: il complesso del M. Faedo-Casaron, l’ampia conca dei Campipiani, la propaggine settentrionale del M. Pulgo e Monte Pian. La presenza delle rocce calcaree poggianti su un substrato impermeabile di vulcaniti Ambiente argillificate, ha favorito lo sviluppo del carsismo. 2) Versante collinare: costituisce la geologico zona di raccordo tra il tavolato carsico del Faedo–Casaron ed il fondovalle. La presenza di un substrato erodibile, rappresentato da vulcaniti e da prodotti vulcanoclastici, determina una morfologia tendenzialmente dolce ed ondulata che ha favorito un generale e diffuso sviluppo abitativo lungo tutto il versante. 3) Fondovalle: il fondovalle è dato dalle ampie superfici pianeggianti dalle alluvioni dei T. Livergon e Rana. La pianura vede una prevalenza dei nuclei abitati nella fascia a ridosso del PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

IN CT IR Compilatore: Manuel Grotto Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Inquadramento Territoriale pag. CF.2

versante e nelle aree di conoide.

In linea generale possiamo quindi dire che gli aspetti morfologico, geologico, idrogeologico e lo sviluppo abitativo e produttivo del territorio risultano profondamente interconnessi.

Lungo gran parte dei corsi d’acqua sono state riscontrate condizioni di dissesto idrogeologico legate ai fenomeni di erosione sul fondo e sulle sponde, talora anche con danni ai manufatti presenti in prossimità del ciglio fluviale. Più in generale, comunque, Geomorfologia si deve tener presente che i fenomeni erosivi lungo i corsi d’acqua rappresentano importanti fattori di “rischio” sia per la loro probabile evoluzione regressiva sia, soprattutto, per l’entità del trasporto solido in occasione dei momenti di piena.

Movimenti franosi Per quanto riguarda i movimenti franosi in senso stretto si è operata una prima distinzione dei processi tra: forme attive e forme non attive dove: per forme attive si intendono quelle con processi in atto o recenti, non ancora stabilizzati o riattivabili; per forme non attive si intendono quelle non più in evoluzione e non più riattivabili. Questa tipologia è costituita nella quasi totalità da estesi corpi di frana in materiali litoidi Movimenti franosi nei quali la compagine rocciosa può essere ben conservata (es. loc. Campipiani di in atto Sotto). La stabilità di questi ammassi è confermata dal fatto che molti nuclei abitati sorgono su questi antichi corpi di frana come ad es. quelli in loc. Ceola Nord e Ceola Sud, Barbari, Brunelli, Marchiori, Maddalena, solo per citare i più estesi. Successivamente, sulla base del tipo di movimento, si è distinto tra frane di: crollo, scorrimento, colamento anche se, nella maggior parte dei casi, i dissesti rilevati sono una combinazione di più tipologie di deformazione che dando luogo a movimenti di tipo complesso. Nella cartografia del PAI non vengono segnalate per il comune di Monte di Malo zone a Valanghe rischio valanghe

CARATTERISTICHE IDROLOGICHE

Principali corsi d’acqua che -Torrente Livergon interessano il territorio comunale

Corsi d’acqua secondari - Torrente Rana PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

IN CT IR Compilatore: Manuel Grotto Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Inquadramento Territoriale pag. CF.3

CARATTERISTICHE CLIMATICHE

Regime Il territorio comunale appartiene al distretto climatico di tipo “esalpico” pluviometrico Il distretto “esalpico” è caratterizzato da basse temperature (temperatura media annua 11,0°C circa e temperatura del mese più caldo 21°C circa) e precipitazioni elevate Descrizione (1600 mm annui circa) che si distribuiscono secondo un regime pluviometrico equinoziale (con massimo principale in autunno). Tempo di ritorno 2 anni 10 anni 50 anni Altezze di Durata 1 ora 35 mm 57 mm 76 mm precipitazione Durata 1 giorno 153 mm 239 mm 314 mm Dati ottenuti dalle osservazioni nel periodo 1992-2014, relative alla stazione ARPAV di Valli del Pasubio

Massima media annua Media annua Minima media annua Temperature 12,2 °C 11,0 °C 9,8 °C Dati ottenuti dalle osservazioni nel periodo 1992-2014, relative alla stazione ARPAV di Valli del Pasubio

Il rischio gelate deve essere inteso come la probabilità con cui, in una determinata zona, possono manifestarsi temperature inferiori ad una certa soglia. Si considera come valore di soglia, gli 0 °C. In riferimento al periodo in cui possono manifestarsi le gelate, vengono indicate: - Gelate: quando si manifestano nel secondo semestre (01/07÷ 31/12) - Gelate tardive: quando si manifestano nel primo semestre (01/01÷30/06) Gelate Prendendo in riferimento l’anno particolarmente freddo, il giorno giuliano prima del quale la temperatura minima non scende mai al disotto del valore di soglia, con una probabilità del 10%, è >300, ossia la prima gelata si manifesterà verso fine Ottobre inizio Novembre. In riferimento alle gelate tardive sempre per l’anno particolarmente freddo, il giorno giuliano oltre il quale la temperatura minima non scende mai sotto il valore di soglia (con una probabilità del 10%) è compreso tra 100 e 110, pertanto ci si può aspettare delle gelate finanche a fine Aprile PIANO DI PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Inquadramento Territoriale pag. CA.1

CARATTERISTICHE ANTROPICHE

Comune Monte di Malo Regione Veneto Provincia Vicenza

Residenti classe femmine maschi totale 0-5 66 86 152 6-10 73 60 133 11-13 39 49 88 14-18 88 74 162 19-22 63 50 113 Popolazione 23-26 57 58 115 residente totale 27-30 50 60 110 per classi di età 31-40 181 174 355 al 01/06/2018 41-50 230 224 454 51-60 233 211 444 61-65 100 92 192 66-70 87 90 177 71-75 72 68 140 76-80 51 55 106 81-85 23 47 70 86 e oltre 11 45 56

Popolazione totale comune 1424 1443 2867 POPOLAZIONE RESIDENTE NEI QUARTIERI / FRAZIONI / LOCALITA’

Centro 816 899 1715

Frazione di Priabona 570 477 1047 Frazione di Faedo 38 67 105 femmine maschi totale PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

IN CT IR Compilatore: Manuel Grotto Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Inquadramento Territoriale pag. ES.1

ELEMENTI SENSIBILI

Per Elementi Sensibili si intendono quei luoghi che possono fungere da bersaglio o da risorsa a seconda dell’evento calamitoso considerato. Rientrano in questa categoria gli edifici che rivestono una certa importanza in quanto luoghi di riunione, di ricovero e di Definizione aggregazione della popolazione (come scuole, luoghi di culto, ospedali, impianti sportivi, ecc), e gli impianti che potrebbero rappresentare dei moltiplicatori di rischio se interessati da un evento calamitoso (come discariche, depuratori, industrie a rischio di incidente rilevante, ecc).

TIPO STRUTTURA INDIRIZZO TELEFONO INFORMAZIONI UTILI

Chiesa di San Via Europa 11 Chiese / Giuseppe Chiesa di Santa Via Centro Priabona luoghi Maria di culto

Cimitero comunale Contrada Sella Cimitero comunale Via Centro Priabona Cimiteri Cimitero comunale Contrada Casare di Sopra (Faedo)

Scuola media A. Via Europa Manzoni Edifici Scuola Primaria Via Europa Scolastici Giovanni XXIII

Campo sportivo Via Europa Impianti Campo sportivo Via Bortoletti sportivi

SP12 Infrastrutture SP47 Viarie principali PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

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Tratti critici in presenza di manto nevoso Salite SP47 Salite dopo la zona industriale Salita Priabona Salite Cima e Faedo

Distributori di Eni SP12 carburante

Industrie a NO rischio di incidente rilevante

Altri stabilimenti industriali

Edifici monumentali

Siti di archeologia industriale

Poste Italiane Piazza G. Marconi, 1

Uffici postali PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

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Elenco allevamenti

Suini

Ubicazione Ragione sociale Telefono n° capi* VIA CECCHELERI 2 CECCHELERO MARCELLO LINO VIA MARUFFA 6 CRESTANELLO ROBERTO VIA CECCHELINA 7 DAL MAISTRO FRANCESCO VIA BERGOZZA DI MONDIN GIAN LUIGI SOTTO 2 VIA PANIZZON DAL MONDIN LUIGI MASO VIA CASTELLO MARCHIORO MARIA LENA

• capacità potenziale

Bovini

Ubicazione Ragione sociale Telefo n° capi* no VIA CERINA 2 PASQUALI DOMENICO VIA RUA ARVATI ANTONELLA CONTRA' BARONA ZATTERA PAOLO VIA BORO, 12 ANTONIAZZI ANTONIO GIOVANNI VIA GENTILATA CAVION CATERINA VIA CECCHELERI 2 CECCHELERO MARCELLO LINO VIA MARUFFA 6 SBALCHIERO RENATO VIA MARUFFA 6 CRESTANELLO ALESSANDRO VIA GAMBA CHIUMENTO NICOLA VIA GECCHELINA MARCHIORO MARIA LENA VIA MONDINI DI MONDIN GIAN ANTONIO SOPRA 10 VIA ANTONELLA, 10 MONDIN GIUSEPPE PALMIRO VIA SOGLIO GECCHELE DANIELE VIA CIMA ONGARO ADRIANA VIA FINOZZI PANIZZON TOMASO VIA CERINA PASQUALI DOMENICO VIA COFFE STEFANI LUCIANO VIA CERINA DRAGO ROBERTO VIA ANTONELLA DRAGO LUIGI VIA MONDINI DI SOTTO DAL MAISTRO RENATO GIUSEPPE CONTRADA FINOZZI PANIZZON ERMENEGILDO PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

IN CT IR Compilatore: Manuel Grotto Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Inquadramento Territoriale pag. ES.4

* presenti

Caprini

Ubicazione Ragione sociale Telefono n° capi* VIA BRESSANA 6 BALASSO STEFANO VIA ROMA DAL MEDICO LUIGI VIA MONTEPULGO RISERVA MONTEPULGO DI PHILIPPE SCHMID

• presenti

Conigli

Ubicazione Ragione sociale Telefono n° capi* VIA GIACOBELE 10 SELLA GIUSEPPE SELLA GIUSEPPE

VIA CASONI 2 CASAROTTO ANTONELLA

* capacità potenziale

Ovini

Ubicazione Ragione sociale Telefono n° capi* CONTRADA FINOZZI AZ. AGR. "GOCCE DI RUGIADA" VIA MIEGHI ROSSATO ROSINA

* capacità potenziale

Equini

Ubicazione Ragione sociale Telefono n° capi* VIA CERINA DRAGO ROBERTO VIA SMETRE, 5 LOVISETTO CARLO VIA FOCHESATI CECCHETTO RAFFAELLA PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

IN CT IR Compilatore: Manuel Grotto Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Inquadramento Territoriale pag. ES.5

VIA BRESSANA 6 BALASSO STEFANO VIA ZATTRA CERAMELLA GIORDANO VIA ROSSATI 7 MONDIN ROMEO VIA GAMBA 14 CHIUMENTO GIACINTO VIA ZATTRA MENEGUZZO GIANNINO VIA CARRETTA 9 TORRESAN MAURIZIO VIA FORA 1 RASOTTO SERGIO LOC. MOROSELLA ZATTERA PAOLO CTRA' CEOLA RAGAZZI SERGIO VIA MARUFFA 8 POLICARPO ELISA CONTRADA FINOZZI AZ. AGR. "GOCCE DI RUGIADA" VIA GUZAN 4 BIS PIANI PIERO LOC. MADDALENA MADDALENA ROBERTO VIA CAMPIPIANI DI CROSARA PAOLO NAZZARENO SOTTO

* capacità potenziale

Avicoli

Ubicazione Ragione sociale Telefono n° capi* VIA MARCANTE PRETTO LUCIA 8000

* capacità potenziale PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Inquadramento Territoriale pag. SS.1

Strutture Sanitarie

Struttura n° posti Indirizzo Telefono Ospedale Alto Vicentino - ULSS 7 Via Garziere, 42 - 118 36014 Santorso 0445/571111 [email protected] Ex Ospedale Civile Via Camillo De Lellis, 1 0445/598111 "Casa della Salute" C. De Lellis PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Inquadramento Territoriale pag. PD.1

ELENCO PERSONE NON AUTOSUFFICIENTI

Nominativo Data di nascita Indirizzo Telefono Note

NEL RISPETTO DELLA NORMATIVA SULLA PRIVACY L’ELENCO COMPLETO DEI NOMI E DEGLI INDIRIZZI DELLE PERSONE NON AUTOSUFFICIENTI E’ DISPONIBILE PRESSO

Elenco assistiti dal Servizio Sociale Sede Municipale 0445/584064 Dott.ssa Zanrosso Emanuela Via Europa, 14 [email protected] PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Capitolo IN CT IR Relazione Generale OR MI 2 Individuazione dei Rischi pag. 2.1

2 INDIVIDUAZIONE DEI RISCHI

2.1 IL CONCETTO DI RISCHIO

All’art. 3 comma 1 della Legge 24 febbraio 1992 n. 225, recante indicazioni sulle attività e sui compiti della protezione civile, si legge che: “Sono attività di protezione civile quelle volte alla previsione e prevenzione delle varie ipotesi di rischio …”; in questo contesto si intende definire il concetto di rischio connesso al verificarsi di un evento calamitoso e, soprattutto, di come una corretta attività di previsione e di prevenzione svolta dalla protezione civile sia necessaria alla mitigazione del rischio stesso.

Il rischio “R” è la combinazione tra la probabilità di accadimento di un determinato evento calamitoso “P” (pericolosità) e il valore esposto dell’area soggetta a pericolo ”V” (vulnerabilità):

R = P x V La conoscenza della probabilità che un fenomeno di una determinata intensità si verifichi in un dato periodo di tempo e in una data area del territorio, ossia la conoscenza della pericolosità di quel determinato evento, è strettamente collegata all’attività di previsione dell’evento stesso. In particolare, l’attività di previsione svolta ai fini della protezione civile è mirata alla determinazione delle tipologie dei fenomeni calamitosi che interessano il territorio in esame anche attraverso l’analisi storica degli eventi che lo hanno colpito, all’identificazione delle zone maggiormente esposte e al relativo grado di rischio. È quindi chiaro come una accurata indagine del territorio dal punto di vista ambientale (clima, geomorfologia, idrografia, ecc) e antropico (popolazione residente, vie di comunicazione, beni e servizi presenti sul territorio, ecc) rappresenti una solida base di partenza per la corretta stesura del Piano di Protezione Civile.

Una volta individuati i possibili eventi generatori di rischio che interessano o potrebbero interessare il territorio in esame, è compito della Protezione Civile attuare, nel limite del possibile, tutte quelle disposizioni volte ad evitare o ridurre al minimo la possibilità che si verifichino danni in seguito al manifestarsi dei singoli eventi; è questa la fase di prevenzione, che si sviluppa attraverso interventi di tipo strutturale e di tipo non strutturale. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Capitolo IN CT IR Relazione Generale OR MI 2 Individuazione dei Rischi pag. 2.2

Com’è ovvio, la fase di prevenzione risulterà tanto più accurata quanto più lo sarà quella di previsione.

La prevenzione non strutturale è perseguita anche mediante una corretta pianificazione territoriale, che rispetti l’equilibrio idrogeologico e che eviti le aree naturalmente pericolose; in questo caso, però, si tratta di obiettivi propri dell’urbanistica più che della Protezione Civile.

La prevenzione che spetta al Servizio Protezione Civile è l’insieme di quattro elementi:

• la pianificazione di emergenza • le esercitazioni, con le quali si devono verificare le capacità di risposta da parte delle strutture coinvolte • la formazione, mediante corsi di base e specialistici rivolti ai vari operatori coinvolti • l’informazione ai cittadini per far conoscere i rischi del territorio nel quale vivono ed i comportamenti da tenere

In sostanza si tratta di attività di preparazione all’emergenza, cioè di attività volte a diffondere nei cittadini e negli operatori specializzati la consapevolezza della necessità di convivere con il rischio, di definire quale sia il rischio accettabile e di sviluppare comportamenti sociali ed organizzativi che minimizzino il rischio, e quindi il danno atteso.

Di seguito si riporta uno schema che mostra come le attività di previsione e prevenzione siano fortemente legate allo studio degli eventi calamitosi e del territorio, e quindi ai concetti di pericolosità e di vulnerabilità. Viene mostrato inoltre, mediante delle frecce che descrivono un percorso circolare che chiude sempre su se stesso in un circolo vizioso, come le attività di previsione e prevenzione, così come gli studi degli eventi generatori di rischio e del territorio, debbano essere costantemente aggiornati e verificati sulla base delle conoscenze già acquisite. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Capitolo IN CT IR Relazione Generale OR MI 2 Individuazione dei Rischi pag. 2.3

EVENTO Quale tipo di evento si può manifestare? Con quale intensità? Quando? TERRITORIO Caratteristiche fisiche e antropiche Popolazione

Studio, analisi, aggiornamento dei dati riguardanti gli eventi Attività di pianificazione e informazione alla generatori di rischio Come ridurre il rischio popolazione connesso al manifestarsi di un evento?

2.2 VALUTAZIONE DEI RISCHI

Nella presente sezione è ricostruita una mappa tecnica a carattere generale che riporta, in modo schematico, la localizzazione e l’estensione dei vari tipi di eventi generatori di rischio che interessano il territorio comunale. L’obiettivo è quello di fornire non solo un quadro generale della vulnerabilità del Comune, ma anche una base di programmazione della prevenzione dei rischi secondo criteri di priorità.

Esistono diverse tipologie di rischi che possono interessare l’ambito comunale provocando danni alla popolazione, agli animali, alle attività socio-economiche, alle strutture e al territorio; tali tipologie di rischio possono essere dovute ad eventi di tipo naturale o ad eventi causati dall’uomo (antropici), a loro volta distinguibili in eventi prevedibili ed eventi imprevisti. I primi – eventi prevedibili – sono solitamente preceduti da segnali precursori, ovvero fenomeni naturali tenuti sotto costante monitoraggio che ne PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Capitolo IN CT IR Relazione Generale OR MI 2 Individuazione dei Rischi pag. 2.4

annunciano l’accadimento, come succede ad esempio per l’evento meteorologico o l’alluvione. Per i secondi – eventi non prevedibili – l’avvicinarsi dell’evento non è preceduto da alcun fenomeno che ne consenta la previsione oppure i precursori sono così ravvicinati all’evento da non permettere l’attuazione di misure preventive, come accade nel caso dei terremoti, degli incendi, dell’incidente industriale o per il trasporto di merci/sostanze pericolose.

Di seguito si riporta una tabella riepilogativa dei possibili rischi che possono interessare il territorio comunale.

Tav 2.1 Elenco degli eventi generatori di rischio che interessano il territorio comunale

Valutazione dei Rischi

Rischio Tipo Grado di Rischio Scheda Meteorologico Prevedibile BASSO R01 Idraulico Prevedibile DA BASSO A MEDIO R02 Idrogeologico Prevedibile DA BASSO A MEDIO R03 Idropotabile Imprevisto BASSO R04 DA ELEVATO A MOLTO Incendi boschivi Imprevisto R05 ELEVATO Sismico Imprevisto DA MEDIO A ELEVATO R06 Chimico Imprevisto BASSO R07 industriale Trasporto sostanze Imprevisto BASSO R08 pericolose Emergenza Imprevisto BASSO R09 sanitaria PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Capitolo IN CT IR Relazione Generale OR MI 2 Individuazione dei Rischi pag. 2.5

2.2.1 RISCHIO EVENTI METEOROLOGICI Il rischio eventi meteorologici riguarda la probabilità di subire conseguenze dannose a persone, beni, attività agricole ed economiche e animali, in seguito al manifestarsi di eventi meteoclimatici intensi, quali forti precipitazioni piovose e/o nevose, raffiche di vento, trombe d’aria, grandinate, nebbia, gelate.

La pericolosità di tali eventi è legata al fatto che essi possono comportare sia una situazione di rischio diretta sia essere fattori scatenanti di altre tipologie di rischio. Ad esempio, le precipitazioni piovose intense possono comportare l’esondazione di un corso d’acqua (rischio idraulico) o il cedimento di un versante (rischio idrogeologico); le precipitazioni nevose, le gelate, le grandinate e la nebbia sono tra le prime cause di incidente stradale (rischio trasporti sostanze pericolose); l’allagamento di zone in cui sono presenti impianti che trattano sostanze tossiche o comunque nocive potrebbe comportare l’inquinamento della falda o della fonte di approvvigionamento di acqua potabile (rischio risorse idropotabili).

Trattandosi di eventi prevedibili, è di fondamentale importanza il continuo monitoraggio delle condizioni meteorologiche per permettere un intervento preventivo da parte della protezione civile; l’ente preposto alla gestione della rete di monitoraggio a scala regionale e al servizio di previsione meteorologica è il Servizio Meteorologico Regionale (struttura specializzata dell’ARPAV) con sede presso il Centro Meteorologico di Teolo. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Capitolo IN CT IR Relazione Generale OR MI 2 Individuazione dei Rischi pag. 2.6

2.2.2 RISCHIO IDRAULICO Per rischio idraulico si intende la probabilità di subire conseguenze dannose a persone, animali, beni materiali e attività economiche in seguito al verificarsi dell’esondazione di un corso d’acqua. Tale fenomeno si verifica generalmente in due modalità:

1. per tracimazione, quando gli argini del corso d’acqua non sono in grado di contenere l’onda di piena in arrivo

2. per rottura arginale, quando si verifica un cedimento più o meno esteso del corpo arginale, in concomitanza al verificarsi di un evento di piena

La zona territoriale investita dalla massa d’acqua viene definita “area alluvionata”.

Nei territori di pianura l’evolversi dei fenomeni idraulici avviene con una lentezza tale da permettere la previsione con sufficiente anticipo dall’arrivo dell’onda di piena in una determinata sezione di controllo del corso d’acqua, e quindi di stabilire se si possa verificare o meno il sormonto arginale. Effetti di tipo impulsivo, caratterizzati quindi da una notevole energia, si manifestano solo nel caso di cedimenti arginali; anche in questi casi si hanno spesso dei segnali premonitori dell’evento negativo, quale ad esempio l’insorgere di fontanazzi.

Oltre ad una differente modalità di manifestazione, le due tipologie di esondazione provocano differenti danni sull’area alluvionata; infatti, mentre nel caso di sormonto arginale, il volume d’acqua investe il territorio con un’energia modesta, generalmente non distruttiva nei confronti degli edifici interessati dall’evento, nel caso di rottura arginale sia i volumi d’acqua effluenti dalla rotta sia l’energia con cui viene investita l’area adiacente al punto di rotta, sono notevolmente maggiori e quindi maggiori saranno i danni subiti.

Il rischio idraulico dipende essenzialmente da due fattori:

• dall’intensità dell’evento meteorico, legata a sua volta al periodo di ritorno; in particolare, gli eventi di maggiore intensità sono quelli relativi a precipitazioni infraorarie e, a parità di durata di precipitazione, a periodi di ritorno più elevati • dal grado di vulnerabilità della area alluvionata o allagata, a sua volta legata al grado di antropizzazione PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Capitolo IN CT IR Relazione Generale OR MI 2 Individuazione dei Rischi pag. 2.7

2.2.3 RISCHIO IDROGEOLOGICO Per rischio idrogeologico si intende la probabilità di subire conseguenze dannose a persone, beni, attività agricole ed economiche e animali, in seguito al manifestarsi di fenomeni franosi dei versanti. A causa della conformazione geologica del nostro Paese, le frane sono molto frequenti e spesso possono essere associate ad altri tipi di eventi calamitosi, quali terremoti, alluvioni, incendi, ecc.

Quando si parla di fenomeni franosi occorre distinguere tra fattori predisponenti i dissesti, e cause innescanti i dissesti. Per fattori predisponenti, si intendono tutte quelle caratteristiche tipiche del terreno che possono renderlo più o meno sensibile alla formazione di un movimento franoso; tali caratteristiche riguardano la costituzione litologica, l’acclività dei versanti, le condizioni di drenaggio, la giacitura degli strati, il grado di fratturazione, l’uso del suolo. Per cause innescanti si intendono invece quei fattori esterni che comportano la rottura dello stato di equilibrio dei versanti causandone, conseguentemente, lo smottamento; si distinguono in cause naturali, tipicamente collegate agli eventi meteorologici, e cause antropiche, quali disboscamenti, attività estrattive, insediamenti, costruzioni di strade, opere che favoriscono l’infiltrazione di acqua.

Il rischio idrogeologico è collocabile nella categoria dei rischi prevedibili, in quanto caratterizzato da manifestazioni antecedenti l’evento critico che denotano più o meno marcatamente una situazione di dissesto. Tali segni precursori sono:

• Nelle frane per scorrimento: fessurazioni nel terreno, effetti di spinta sulle opere murarie, deformazioni delle sedi stradali, rottura di condutture, inclinazioni di pali, disallineamento di filari di piante, formazione di avvallamenti, comparsa o scomparsa di sorgenti, intorbidimento delle acque

• Nelle frane per colata: deformazioni e rigonfiamenti nei terreni, inclinazione e spostamento di alberi, filari di piante e muri di sostegno

• Nelle frane per crollo: rombi e rumori di rottura, vibrazioni, caduta di piccoli frammenti lapidei, formazione di fratture, allargamento di fratture esistenti, fessurazione nei suoli di copertura della roccia PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Capitolo IN CT IR Relazione Generale OR MI 2 Individuazione dei Rischi pag. 2.8

2.2.4 RISCHIO IDROPOTABILE Per rischio idropotabile si intende la possibilità di interruzione o riduzione del servizio di distribuzione di acqua potabile a causa del verificarsi di eventi naturali, quali sismi, inondazioni, dissesti idrogeologici, periodi siccitosi, e/o incidentali, quali lo sversamento accidentale di sostanze inquinanti nel corpo idrico di approvvigionamento.

Il rischio idropotabile si può manifestare sotto tre forme distinte:

1) Riduzione della quantità d’acqua erogata 2) Peggioramento della qualità dell’acqua erogata 3) Diminuzione sia della quantità sia della qualità dell’acqua erogata La riduzione della quantità d’acqua, fino al caso estremo di sospensione del servizio, può essere dovuta ad un disservizio temporaneo della rete di distribuzione per manutenzione o per ripristino di un tratto di rete, oppure, nel caso più grave, ad un razionamento della stessa in caso di siccità. Più problematica risulta essere la sospensione del servizio di distribuzione d’acqua potabile per peggioramento della qualità a causa di inquinamento del corpo di approvvigionamento; infatti, mentre la riduzione della quantità si può protrarre per un periodo di tempo limitato, l’inquinamento della fonte può protrarsi anche per periodi di tempo piuttosto lunghi. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Capitolo IN CT IR Relazione Generale OR MI 2 Individuazione dei Rischi pag. 2.9

2.2.5 RISCHIO INCENDI BOSCHIVI Per rischio incendio boschivo si intende la possibilità di subire danni a persone, beni, attività agricole ed economiche e animali, in seguito al propagarsi del fuoco su aree boscate, cespugliate o coltivate e sui pascoli limitrofi a tali aree. Affinché un incendio si possa sviluppare e propagare, sono necessari tre elementi primari: • il combustibile; rappresentato da erba secca, fogliame, alberi, ecc • il comburente; rappresentato dall’ossigeno. È per questo che in condizioni di forte ventosità, si hanno maggiori difficoltà a controllare e spegnere un incendio • il calore; il calore è necessario per portare il combustibile alla temperatura di accensione Le cause possono essere: • Naturali, come ad esempio nel caso di fulmini o eruzioni vulcaniche • Antropiche, imputabili cioè all’uomo; in questo caso possiamo ulteriormente distinguerle in: o Accidentali, come nel caso di un cortocircuito, scintille derivanti da strumenti di lavoro, ecc o Colpose, quando sono da imputare a comportamenti irresponsabili senza l’uso del buon senso, come ad esempio accendere un fuoco in aree a rischio, gettare incautamente mozziconi di sigaretta o fiammiferi, ecc o Dolose, quando l’incendio è appiccato con l’intenzione di arrecare danno a cose o persone PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Capitolo IN CT IR Relazione Generale OR MI 2 Individuazione dei Rischi pag. 2.10

2.2.6 RISCHIO SISMICO Il terremoto è un fenomeno connesso ad una improvvisa rottura di equilibrio all'interno della crosta terrestre che provoca un brusco rilascio di energia; questa si propaga in tutte le direzioni sotto forma di vibrazioni elastiche (onde sismiche) che si manifestano in superficie con una serie di rapidi scuotimenti del suolo.

Il punto in cui le onde sismiche hanno origine è detto ipocentro ed è situato a profondità variabili all'interno della crosta terrestre; invece l'epicentro corrisponde al punto sulla superficie terrestre situato sulla verticale passante per l’ipocentro e nel cui intorno (area epicentrale) si osservano i maggiori effetti del terremoto.

I terremoti vengono classificati mediante criteri che consentono di valutare l'intensità dell'evento, misurata attraverso le cosiddette scale macrosismiche. Esse stabiliscono una graduazione di intensità in base agli effetti e ai danni prodotti dal terremoto; quanto più gravi sono i danni osservati tanto più elevato risulta il grado di intensità della scossa.

La più utilizzata delle scale macrosismiche è la Scala Mercalli - Cancani - Sieberg (MCS), suddivisa in 12 gradi di intensità. Questa, tuttavia, ha una correlazione molto vaga con l'energia liberata da un terremoto in quanto la stessa quantità di energia sismica può produrre danni assai diversi in funzione delle caratteristiche dei manufatti coinvolti e della situazione geomorfologica locale.

La valutazione dell'energia effettivamente liberata da un terremoto, prescindendo dagli effetti sul territorio in cui si verifica, è possibile invece adottando la Scala Richter o della Magnitudo (M). Essa si basa sulla misura sperimentale dell'ampiezza massima di spostamento di un punto del suolo situato ad una distanza prefissata dall'epicentro; passando da un grado della scala al successivo, l'ampiezza delle oscillazioni del punto sul suolo aumenta di dieci volte.

Tuttavia la misura più significativa di un terremoto dal punto di vista strutturale, e quindi degli effetti sui manufatti, è rappresentata dall'accelerazione del suolo e, in particolare, del suo valore massimo. L'intensità dell'accelerazione è indipendente dall'energia liberata dal terremoto ma è legata alle condizioni geologico-morfologiche locali; questo valore si esprime in “g”, che rappresenta il valore dell'accelerazione di gravità pari a 9,81 m/s2. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Capitolo IN CT IR Relazione Generale OR MI 2 Individuazione dei Rischi pag. 2.11

Tav .2 Scala MCS

Grado Scossa Descrizione del sisma

1 strumentale avvertito solo dagli strumenti di rilevazione avvertito solo da persone in quiete, principalmente nei piani alti degli edifici; gli 2 leggerissima oggetti sospesi possono oscillare lievemente avvertito notevolmente da persone al chiuso, soprattutto ai piani alti; le automobili 3 leggera ferme possono oscillare leggermente in ore diurne, avvertito da molti all'interno di edifici e all'esterno da pochi; in ore 4 mediocre notturne, alcuni si svegliano; le automobili ferme oscillano notevolmente avvertito quasi da tutti, molti si svegliano nel sonno; crepe nei rivestimenti, oggetti 5 forte rovesciati; possibile scuotimento di alberi e pali avvertito da tutti, molti spaventati corrono all'aperto; mobili pesanti vengono 6 molto forte spostati; caduta di intonaco e danni ai camignoli; danni lievi tutti fuggono all'aperto; danni trascurabili a edifici di buona progettazione e 7 fortissima costruzione, da lievi a moderati per strutture ordinarie ben costruite; avvertito da persone alla guida di automobili danni lievi a strutture costruite secondo criteri antisismici; crolli parziali in edifici 8 rovinosa ordinari; caduta di ciminiere, monumenti, colonne; ribaltamento di mobili pesanti, variazioni dell'acqua dei pozzi danni a strutture antisismiche; perdita di verticalità in strutture portanti ben 9 disastrosa congegnate; edifici spostati rispetto alle fondazioni; fessurazione del suolo; rottura di cavi sotterranei distruzione della maggior parte delle struttura in muratura; notevole fessurazione 10 disastrosissima del suolo; rotaie piegate; frane notevoli in argini fluviali o ripidi pendii poche strutture in muratura restano in piedi; distruzione di ponti; ampie fessure nel 11 catastrofica terreno; condutture sotterranee fuori uso; sprofondamenti e slittamenti del terreno in suoli molli grande 12 danneggiamento totale; onde sulla superficie del suolo; distorsione delle linee di catastrofe vista e di livello; oggetti lanciati in aria

Tav 2.3 Scala Richter

Magnitudo Energia (joule) < 3.5 < 1.6 × 107 3.5 1.6 × 107 4.2 7.5 × 108 4.5 2.1 × 108 4.8 2.1 × 1010 5.4 5.7 × 1011 6.1 2.8 × 1013 6.5 2.5 × 1014 6.9 2.3 × 1015 7.3 2.1 × 1016 8.1 > 1.7 × 1018 ≥ 8.1 → ∞ PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Capitolo IN CT IR Relazione Generale OR MI 2 Individuazione dei Rischi pag. 2.12

2.2.7 RISCHIO CHIMICO INDUSTRIALE Lo sviluppo tecnologico teso al miglioramento della qualità della vita comporta dei rischi più o meno gravi che possono incidere negativamente sull’ecosistema. Tali rischi sono tanto più probabili in quei processi industriali che richiedono l’uso di sostanze pericolose che, in caso di funzionamento anomalo dell’impianto, possono dare origine ad eventi incidentali di entità tale da provocare ingenti danni, immediati o differiti nel tempo, alla salute umana e all’ambiente.

Per incidente industriale rilevante si intende dunque un evento quale un’emissione, un incendio o un’esplosione di grande entità, causata da sviluppi incontrollati che si verificano durante l’attività di uno stabilimento industriale, che rappresentino un pericolo grave per la salute umana o per l’ambiente, all’interno e/o all’esterno dello stabilimento, e in cui intervengano una o più sostanze pericolose.

La prevenzione nelle industrie a rischio di incidente rilevante è disciplinata dal D.lgs. 334/99 e s.m.i. (che recepisce la direttiva comunitaria 96/82/CE detta “Seveso II”) che prevede tre differenti tipologie di adempimenti per le aziende interessate. In particolare:

• Relazione semplice (art. 5 comma 3): è un documento contenente le informazioni relative al processo produttivo, alle sostanze pericolose presenti, alla valutazione dei rischi di incidente rilevante e all’adozione di misure di sicurezza appropriate, all’informazione, formazione, addestramento ed equipaggiamento dei lavoratori

• Notifica (art. 6): è una autocertificazione riguardante le informazioni amministrative riguardo lo stabilimento ed il gestore, le notizie che consentono di individuare le sostanze pericolose, la loro quantità e forma fisica, le notizie riguardanti l’ambiente circostante lo stabilimento e gli elementi che potrebbero causare un incidente rilevante o aggravarne le conseguenze

• Rapporto di sicurezza (art. 8): è un documento contenente notizie riguardanti l’adozione del Sistema di Gestione della Sicurezza, i pericoli di incidente rilevante, le misure necessarie a prevenirli e per limitarne le conseguenze sull’uomo e sull’ambiente, la progettazione, la costruzione, l’esercizio e la manutenzione degli impianti, i piani di emergenza interni e gli elementi utili per l’elaborazione del piano di emergenza esterno PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Capitolo IN CT IR Relazione Generale OR MI 2 Individuazione dei Rischi pag. 2.13

2.2.8 RISCHIO TRASPORTI SOSTANZE PERICOLOSE Questo tipo di rischio è legato al trasporto di sostanze e materiali pericolosi che, nel caso di incidente stradale, ferroviario, navale o aereo possono generare condizioni di pericolo per le persone e/o all’ambiente. In particolare, si intendono per materiali e sostanze pericolose i liquidi e i solidi infiammabili, le sostanze corrosive, i gas in pressione, gli agenti ossidanti, le sostanze tossiche e radioattive, gli esplosivi e i prodotti petroliferi e chimici.

I mezzi adibiti al trasporto di materiale pericoloso devono essere muniti, sui fianchi e sul retro, di due targhe: una prima rettangolare di colore arancione (misure cm 40 x 30) ed una seconda romboidale (misure cm.30 x 30). La targa rettangolare contiene due codici numerici; il primo numero (numero Kemler) è identificativo del pericolo e può essere formato da due o tre cifre, mentre il secondo (numero ONU) è identificativo della materia trasportata ed è costituito da quattro cifre. La targa romboidale fornisce invece una rappresentazione grafica della pericolosità.

Numero Kemler

Numero ONU

Numero Kemler – prima cifra Numero Kemler – seconda/ terza cifra (pericolo principale) (pericolo accessorio) Materia senza pericolo 2 Emanazione di gas 0 secondario 3 Infiammabile (gas o liquido) 1 Esplosione Emissione di gas per pressione o 4 Infiammabile (solido) 2 reazione chimica Comburente (favorisce 5 3 Infiammabile l’incendio) 6 Tossico 5 Proprietà comburenti 7 Radioattivo 6 Tossico 8 Corrosivo 8 Corrosivo Pericolo di reazione violenta Pericolo di reazione 9 9 dovuta a decomposizione violenta spontanea spontanea o a polimerizzazione PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Capitolo IN CT IR Relazione Generale OR MI 2 Individuazione dei Rischi pag. 2.14

Targa romboidale presente sui mezzi adibiti al trasporto di sostanze pericolose

Poiché è impossibile prevedere quando possa verificarsi un incidente con rilascio di sostanze pericolose nell’ambente, tale tipo di rischio rientra nella classe dei rischi imprevedibili. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Capitolo IN CT IR Relazione Generale OR MI 2 Individuazione dei Rischi pag. 2.15

2.2.9 RISCHIO EMERGENZA SANITARIA Si considera in questo paragrafo il rischio derivante dalla diffusione di malattie particolarmente contagiose che possono coinvolgere un gran numero di persone. Viene analizzato, più precisamente, il rischio derivante dalla diffusione di una epidemia di influenza che, nelle nostre zone, secondo le indicazioni del Ministero della Salute, risulta essere quello con maggiori probabilità di accadimento, anche in base agli eventi verificatisi nel secolo scorso.

L'influenza è una malattia respiratoria acuta dovuta all'infezione da virus influenzali, che si manifesta prevalentemente nel periodo invernale. Costituisce un rilevante problema di sanità pubblica a causa della sua ubiquità e contagiosità, per l'esistenza di serbatoi animali e per le possibili complicanze.

Il virus responsabile dell'influenza penetra nell'organismo attraverso l'apparato respiratorio ed è altamente contagioso. Si verificano nel nostro Paese epidemie di influenza che causano, mediamente, 5 milioni di malati.

Una peculiarità dei virus influenzali è la marcata tendenza a variare in modo tale da poter aggirare la barriera protettiva costituita dalle difese immunitarie presenti nella popolazione. Questo comporta che le difese messe a punto contro il virus dell'influenza che circola nel corso di una determinata stagione possono non essere più efficaci per il virus che circola nel corso dell'anno successivo. Per questo motivo la composizione del vaccino contro l'influenza deve essere aggiornata tutti gli anni e la sorveglianza del sistema sanitario è fondamentale per preparare il vaccino adatto alla stagione successiva.

Per pandemia di influenza si intende la diffusione di un nuovo virus influenzale tra la popolazione di una vasta area geografica o, a volte, di tutto il mondo. Trattandosi di un virus nuovo esso può diffondersi rapidamente, poiché nessuno ha ancora sviluppato specifiche difese immunitarie. Le pandemie si sviluppano ad intervalli di tempo imprevedibili. Nel secolo scorso pandemie si sono verificate nel 1918 (Spagnola), nel 1957 (Asiatica) e nel 1968 (Hong Kong). In caso di pandemia, le Autorità sanitarie informano puntualmente la popolazione tramite radio, televisione e giornali, indicando le misure da adottare per difendere la salute dei cittadini. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Capitolo IN CT IR Relazione Generale OR MI 2 Individuazione dei Rischi pag. 2.16

Vaccinarsi, soprattutto per i soggetti a rischio, è il modo migliore di prevenire e combattere l'influenza per 2 motivi:

1) perché si riducono notevolmente le probabilità di contrarre la malattia;

2) perché in caso di sviluppo di sintomi influenzali questi sono meno gravi e viene ridotto il rischio di complicanze.

L'evento pandemia comporta un forte impatto sulla popolazione, in particolare su quella definita "a rischio", ma potrebbe presentarsi con una aumentata incidenza anche nelle fasce giovani. La pandemia differisce dalle influenze stagionali: mentre queste ultime sono generate da sottotipi di virus influenzali già esistenti, le pandemie sono causate da sottotipi virali nuovi o che non circolano nella popolazione da molto tempo. Le passate pandemie di influenza hanno comportato numeri elevatissimi in termini di malati, ricoveri, decessi, con gravi implicazioni socio sanitarie ed economiche. È opportuno sottolineare che la comparsa di un virus influenzale completamente diverso da quelli precedenti, non è di per sé sufficiente per dire che si è verificata una pandemia. Occorre anche che il nuovo virus sia capace di trasmettersi da uomo a uomo in modo efficace.

Gli interventi del Ministero della Salute

Il Ministero della Salute ha predisposto una serie di misure preventive per contrastare la diffusione delle epidemie ed uno specifico piano pandemico multifase per rispondere adeguatamente e tempestivamente ad una eventuale emergenza sanitaria per pandemia. È stata prevista la costituzione di una task-force costituita da rappresentanti dello stesso Ministero della Salute, del Ministero della Difesa (Sanità Militare), della Protezione Civile, dei Medici di Medicina Generale, dell'Università, dell'Istituto Superiore di Sanità, delle Regioni e dell'Agenzia Italiana del Farmaco. Questa squadra ha il compito di coordinare le operazioni previste per bloccare l'ingresso dei virus e la loro diffusione nel nostro Paese. Per prima cosa è stato previsto un aumento dei controlli umani e veterinari alle frontiere, in modo da isolare preventivamente possibili focolai e bloccare così la diffusione dei virus. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Capitolo IN CT IR Relazione Generale OR MI 2 Individuazione dei Rischi pag. 2.17

2.2.10 RISCHIO ORDIGNI BELLICI

Sia durante la prima che nella seconda guerra mondiale, la zona montana e quella pedemontana sono state sottoposte a numerosi bombardamenti sia aerei che di artiglieria. In particolare si possono ritrovare ordigni bellici in prossimità di ponti, ferrovie e strade principali nel fondovalle e nei centri abitati, così come in tutta la zona montana. Gli ordigni bellici, rimasti sepolti ed inesplosi, possono essere ritrovati in occasione di scavi per lavori di varia natura eseguiti da Enti e privati cittadini. L’individuazione preventiva delle porzioni di territorio interessate da tali residuati è difficile, per cui è molto probabile che i rinvenimenti avvengano per opera di privati cittadini durante le normali attività antropiche (cantieri e attività agricole). La notizia del ritrovamento di ordigni bellici può pervenire al Sindaco per mezzo delle forze dell’ordine (Carabinieri, Polizia, VVF, ecc.), avvisate dal singolo cittadino, ovvero direttamente alla struttura comunale. Ricevuta la comunicazione il Sindaco o l'Assessore delegato attiva le procedure che sono descritte successivamente. Le procedure di disinnesco oltre a determinare l'evacuazione della popolazione dalle zone a rischio, prevedono l'assistenza di personale tecnico, forze dell'ordine e volontari, per l'organizzazione dell'evacuazione stessa. In particolare lo scenario prevede: A- l’immediato allontanamento dall’area direttamente interessata dalla presenza di residuati bellici e la sospensione di tutte le attività antropiche in essa effettuate; B- l'intervento dell’Autorità Militare competente (Genio Militare) affinché svolga sopralluoghi per determinare le procedure necessarie per la bonifica dell’area interessata; C- in caso di necessità, la deviazione temporanea del traffico nei pressi del sito oggetto di ritrovamento e/o sgombero temporaneo dell’area interessata.

2.2.10 RISCHIO BLACK OUT

Il rischio black out elettrico è insito nella improvvisa e prolungata cessazione della fornitura di energia elettrica alle utenze. Solitamente le emergenze dovute all’interruzione del servizio elettrico vengono affrontate e risolte autonomamente dall’ente gestore. Quando lo stesso ente gestore non è in grado di ripristinare autonomamente le condizioni di normalità, o quando la prolungata assenza di energia elettrica genera situazioni di particolare disagio alla popolazione, può risultare necessario l'intervento della struttura di Protezione Civile, in special modo presso le strutture sanitarie e in supporto di chi necessita di energia elettrica per il funzionamento di apparecchiature elettromedicali di vitale importanza. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

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R01 Rischio Eventi Meteorologici

Tipologia Prevedibile

Per rischio Eventi Meteorici si intende la probabilità di subire conseguenze dannose a Caratteristiche persone, beni materiali e attività economiche a seguito del verificarsi di avverse condizioni meteoclimatiche

• Precipitazioni piovose/nevose intense (∼>70 mm/h) • Raffiche di vento/trombe d’aria Generatori di rischio • Grandinate • Gelate • Foschia, Nebbia Aspetti Aspetti generali rischio del

Precursori d’evento • Condizioni meteo avverse

Rete a livello regionale gestita dal Servizio Meteorologico Regionale dell’ARPAV, con sede Rete di monitoraggio presso il Centro Meteorologico di Teolo Servizio Meteorologico Regionale (ARPAV), per quanto riguarda: • Messaggi informativi Enti preposti alla • Preavviso di condizioni meteorologiche avverse diramazione dei bollettini • Messaggi di revoca Dipartimento Nazionale di Protezione Civile • Bollettino di vigilanza meteorologica nazionale

BOLLETTINI PREVISIONE METEO

Nazionale Regionale DIPARTIMENTO NAZIONALE SERVIZIO METEOROLOGICO DI PROTEZIONE CIVILE REGIONALE (ARPAV)

Bollettino di vigilanza Messaggio Preavviso Revoca

Emesso quando si ravvisano condizioni meteorologiche tali da determinare Bollettini significativi scenari di criticità meteorolo

gici Emesso per: Emesso per: Viene emesso in conseguenza Precisare un avviso emesso Precipitazioni molto abbondanti alla cessazione di uno stato di dal Dipartimento di PC (>70mm in 24 ore) condizioni meteorologiche Segnalare un peggioramento Precipitazioni abbondanti (30- avverse indicato nei precedenti delle condizioni meteo 70mm in 24 ore) per più messaggi Segnalare precipitazioni anche giorni consecutivi abbondanti Segnalare precipitazioni anche scarse o contenute ma a carattere nevoso PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

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Zone interessate Tutto il territorio comunale

GELATE PRECIPITAZIONI NEVICATE

Pericolosità • Anno freddo: da fine Dai dati delle stazioni Si manifestano tipicamente Ottobre-inizio meteorologiche del nel periodo invernale (periodo in cui può Novembre, fino a fine Magistrato delle Acque, manifestarsi) Aprile risulta che i periodi

Mappaturadel rischio • Anno medio: da metà dell’anno in cui si Novembre fino a fine registrano le maggiori Marzo altezze di precipitazione sono: • Anno Caldo: da inizio Dicembre fino a fine - Maggio-Giugno Febbraio - Ottobre-Novembre

Vulnerabilità • Colture in generale Nell’ipotesi peggiore, In genere non comportano un • Basso rischio per la possono essere causa rischio per la popolazione, ma vita umana di esondazione dei può essere causa di altri corsi d’acqua, nel qual eventi, come l’incidente • Possibile causa di caso le aree soggette a trasporto merci pericolose altri eventi, come rischio sono individuate l’incidente trasporto nella cartografia relativa merci pericolose al rischio Idraulico

Rischio Basso Basso Basso

Le criticità più tipiche sono legate all’incapacità della rete fognaria di smaltire quantità d’acqua considerevoli che cadono al suolo in tempi ristretti con conseguenti repentini allagamenti di strade. Nel caso di neve le quantità accumulate possono comportare l’eventuale isolamento delle contrade e il pericolo di crolli di coperture di stabili (abitazioni, capannoni ecc.). Mentre condizioni di elevate temperature, bassa umidità dell’aria e forti venti, combinate con le caratteristiche della vegetazione e del suolo, possono favorire il propagarsi degli incendi nelle aree forestali o rurali determinando il rischio incendi, a l contempo condizioni di temperature molto alte (in estate) o molto basse (in inverno), combinate Norme Autoprotezione Autoprotezione Norme con particolari valori dell’umidità dell’aria e dell’intensità dei venti, possono costituire un pericolo per la salute delle persone, specie per le categorie che soffrono di particolari patologie. In questo caso si tratta di rischio sanitario, rispettivamente per ondate di calore o per freddo intenso. Le norme generali di autoprotezione per il rischio da eventi meteorici intensi sono sostanzialmente legate all’uso del buon senso; ad esempio evitare di uscire di casa se non strettamente necessario, evitare di usare la macchina e se proprio necessario utilizzare attrezzature adeguate (es. catene o gomme da neve). In caso di forte vento evitare di fermarsi sotto piante, strutture e oggetti che potrebbero cadere e se all’interno, ripararsi lontano da porte e finestre. Fissare opportunamente tutti gli oggetti che nell’abitazione o luogo di lavoro si trovino nelle aree aperte esposte agli effetti del vento e rischiano di essere trasportati dalle raffiche (vasi ed altri oggetti su davanzali o balconi, coperture/rivestimenti di tetti sistemati in modo precario, ecc.). Limitare l’uso del cellulare per tenere libere le linee per i soccorsi. Tenersi informati sulle indicazioni fornite dal Comune o dalle altre autorità. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

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La precipitazione media annuale del nord della Provincia di Vicenza (1979-2011) dati Arpav.

680 640 600 5% 560 520 480 10% 440 400 25% 360 320 50% 280 240 75% 200 160 90% 120 80 95% 40 0

Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic

Diagramma 1. valori di precipitazione mensile per diversi livelli di probabilità di non superamento (1979-2011) PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

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180 160 140 120 100 80 P Media 60 40 20 0 Gen Mar Mag Lug Set Nov

Diagramma 2.: andamento pluviometrico medio mensile (1979 – 2011)

Le previsioni meteo e la rete di monitoraggio ARPAV nell’area Leogra Timonchio In Veneto i servizi di previsione meteorologica e di monitoraggio sul territorio sono gestiti dal Centro Meteorologico di Teolo, struttura dell’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto (ARPAV), presso cui ha sede il Servizio Meteorologico Regionale. Le stazioni interessanti il bacino del Leogra-Timonchio sono le seguenti:

Località Quota Tipologia Malo 99 Agrometeorologica Monte Summano 619 Meteorologica Valli del Pasubio 600 Meteorologica Passo Xomo 1056 Meteorologica I dati registrati dalle stazioni di monitoraggio (29 in Provincia di Vicenza), previo opportune procedure di interrogazione, elaborazione e validazione, sono disponibili in forma di bollettini meteorologici. Per gli enti coinvolti nelle attività di protezione civile risultano di primaria importanza soprattutto i bollettini informativi speciali e il bollettino di nowcasting.

Centro Funzionale Decentrato della Regione Veneto

Struttura regionale deputata alla gestione delle allerte nel territorio regionale di concerto con il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, la Regione e le Province. Esso ha la Funzione:

• previsione degli eventi;

• monitoraggio degli eventi e degli effetti sul territorio;

• supporto alla gestione del supporto alla gestione dell’emergenza emergenza. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

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La gestione delle allerte avviene in due fasi:

• fase previsionale di valutazione delle condizioni meteorologiche nivologiche, idrologiche, idrauliche e geomorfologiche attese, nonché dei possibili effetti sull’integrità della vita, dei beni, degli insediamenti e dell’ambiente;

• fase di monitoraggio e sorveglianza di osservazione qualitativa e quantitativa, dell’evento meteo idrologico ed idrogeologico in atto e di previsione a breve dei relativi effetti attraverso il nowcastig

Documenti prodotti dal CFD

• Bollettino Meteo Veneto;

• Avviso di condizioni meteorologiche avverse e relativi aggiornamenti;

• Avviso di criticità idrogeologica ed idraulica e relativi aggiornamenti;

• Avviso di cessate condizioni meteorologiche avverse

• Avviso di cessata criticità

• Bollettino di nowcasting (A seguito dell’emissione di un Avviso di condizioni meteorologiche avverse e/o di un Avviso di criticità idrogeologica ed idraulica che comporti l’attivazione del servizio di assistenza H24 presso le sale operative del CFD dove verrà redatto un bollettino con emissione in genere 3-6 ore a seconda del tipo di evento)

Inquadramento del Comune nelle Zone di Allerta meteo

Il Comune appartiene alla seguente Zona di Allerta Meteo:

Vene b (Bacino dell’alto Brenta-Bacchiglione) PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

IN CT IR Compilatore: Manuel Grotto Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Individuazione dei Rischi pag. R01.6

AVVISO DI CRITICITA’ IDROGEOLOGICA ED IDRAULICA

Esegue tali valutazioni mediante il confronto dei dati di pioggia, in atto o previsti, con le soglie pluviometriche areali e puntuali disponibili sulla base delle linee guida nazionali. Un Avviso di criticità idrogeologica ed idraulica potrà essere diramato anche a seguito di particolari condizioni idrometriche del corso d’acqua ed in assenza di condizioni meteorologiche avverse.

Definizione degli stati di allertamento del sistema di Protezione Civile

PRESCRIZIONI MISURE DI PROTEZIONE CIVILE

Stato di Attenzione Richiede una reperibilità forzata in tutti i settori potenzialmente interessati e un più frequente controllo dell’evoluzione dei fenomeni

Stato di Richiede la reperibilità di tutte le forze di protezione civile e la predisposizione di tutti i mezzi e gli strumenti utili a fronteggiare l’evento atteso Pre-allarme

Stato di Allarme Richiede l’attivazione di tutte le forze disponibili secondo le procedure previste dai piani di emergenza o secondo le direttive di Protezione Civile

Note interpretative dei bollettini CFD relativi al rischio idrogeologico e idraulico

RISCHIO DESCRIZIONE

Idrogeologico Effetti indotti sul territorio dal superamento di livelli pluviometrici critici (fenomeni di instabilità dei versanti e attivazione di fenomeni di instabilità di grandi dimensioni, in aree note, legati a contesti geologici particolarmente critici) e di livelli idrometrici critici lungo i corsi d’acqua a regime torrentizio e lungo la rete idrografica minore e di smaltimento delle acque piovane

Idraulico Effetti indotti sul territorio dal superamento di livelli idrometrici critici lungo i corsi d’acqua a regime fluviale PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

IN CT IR Compilatore: Manuel Grotto Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Individuazione dei Rischi pag. R01.7

CRITICITA’ DESCRIZIONE DEI POSSIBILI SCENARI Situazione di normalità Assente

Verificarsi di fenomeni di natura idrogeologica che pur rientrando nelle normalità, possono dare origine a situazione di disagio per la popolazione. I fenomeni possono interessare limitate porzioni di territorio con interruzione della viabilità anche in conseguenza allo scorrimento superficiale delle acque Ordinaria piovane lungo le sedi stradali, oppure con effetti più significativi quali allagamenti improvvisi, smottamenti localizzati e superficiali, caduta di alberi e massi, con conseguente occasionale pericolosità per l’incolumità delle persone

Precipitazioni diffuse,intense e prolungate, con possibilità di sviluppo di fenomeni franosi localizzati specie nelle scarpate a ridosso della sede stradale. Moderata Livelli della rete idrografica in aumento con possibili fenomeni di esondazioni localizzate. Possibilità di diffuse situazioni di disagio per la popolazione

Superamento dei livelli idrometrici critici lungo la rete idrografica principale e secondaria con conseguenti fenomeni di inondazione specie in ambiti urbani e in strozzature dell’alveo. Elevata Superamento dei livelli pluviometrici critici con conseguente sviluppo di fenomeni franosi. Elevata Propensione del territorio a subire dissesti e alta possibilità di situazione di disagio per la popolazione

Note interpretative dei bollettini CFD relativi al rischio valanghe

CRITICITA’ DESCRIZIONE DEI POSSIBILI SCENARI

Assente Assenza di manto nevoso al suolo. Normale attività di monitoraggio

Ordinaria Grado di pericolo regionale pari a 1 o 2. Grado di pericolo regionale pari a 3 ma con assenza di fenomeni valanghivi che possano interessare infrastrutture (abitazioni, strade, piste da sci ecc..) e attività economiche connesse. Cessazione delle procedure di allerta. Richiede, oltre alla normale attività di monitoraggio della situazione, uno scambio di notizie e informazioni fra tutti i settori potenzialmente interessati Moderata Grado di pericolo regionale pari a 3 con fenomeni valanghivi che possono interessare infrastrutture (abitazioni,strade,piste da sci ecc..) e attività economiche connesse. Sono da aspettarsi valanghe spontanee di media grandezza e solo in singoli casi grandi valanghe. Richiede l’adozione di misure di sicurezza (chiusure di strade e impianti e interdizione) Elevata Gradi di pericolo regionali pari a 4 e 5 con fenomeni valanghivi che possono interessare infrastrutture (abitazioni,strade,piste da sci ecc..) e attività economiche connesse. Sono da aspettarsi numerose valanghe anche di grandi dimensioni. Richiede l’adozione di misure di sicurezza compresa l’ evacuazione degli edifici e dei centri abitati esposti secondo le procedure previste dai piani di sicurezza valanghe PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Individuazione dei Rischi pag. R02.1

R02 Rischio Idraulico

Tipologia Prevedibile Per rischio idraulico si intende la probabilità di subire conseguenze dannose Caratteristiche a persone, beni materiali e attività economiche a seguito del verificarsi di eventi di esondazione Generatori di • Precipitazioni piovose intense o prolungate nel tempo rischio

Precursori • Condizioni meteo avverse d’evento • Insorgenza di fontanazzi Aspettigenerali delrischio

La morfologia del territorio comunale di Monte di Malo si presenta piuttosto variabile, da quello pedemontano collinare a quello subpianeggiante dell’alta pianura, con le rispettive quote altimetriche che si sviluppano da 780 m.s.l.m. a circa 120 m.s.l.m. Dal punto di vista idrografico i corsi d’acqua principali sono il torrente Livergon, che costeggia il territorio con direzione NW-SE ed il torrente Rana. Non vi sono da segnalare particolari situazioni di criticità idraulica legate alla rete idrografica principale. Le criticità idrauliche del territorio comunale sono Zone interessate legate sostanzialmente a problemi di insufficienza della rete scolante minore, che in caso di precipitazioni particolarmente intense presenta periodicamente numerose situazioni di sofferenza nello smaltimento delle portate idriche in arrivo. Tali fenomeni sono localizzati principalmente nei pressi delle zone dove si ha un cambio di pendenza. Vi sono poi numerose altre situazioni di criticità idraulica localizzata, di estensione generalmente modesta, in varie parti del territorio comunale. La mappatura completa delle zone di criticità idraulica è rappresentata nella Tavola 1.

Il Progetto P.A.I. dell’Autorità di Bacino non individua per il territorio comunale Mappaturadel rischio di Monte di Malo zone a pericolosità idraulica. La pericolosità dei citati fenomeni, legati alla rete scolante minore, poiché si Pericolosità tratta di tiranti idrici di modesta entità e velocità di flusso generalmente ridotta, è da considerarsi bassa.

La vulnerabilità del territorio riguarda soprattutto il centro abitato del capoluogo e la zona artigianale-industriale, con particolare riguardo per le Vulnerabilità aree residenziali. Spesso si vengono a creare particolari disagi anche nei casi in cui si allagano incroci o tratti di strade senza viabilità alternativa verso le contrade collinari-montane,

Rischio Rischio da basso a medio PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Individuazione dei Rischi pag. R02.2

• Allontanarsi preventivamente, alle prime ravvisaglie di pericolo, dalle zone potenzialmente inondabili • Non avventurarsi per nessun motivo in sottopassi allagati, né a piedi, né alla guida di qualsiasi tipo di veicolo o velocipede. La percezione dell'altezza dell'acqua porta spesso a sottostimare i livelli idrici realmente presenti • per chi non avesse i mezzi per allontanarsi autonomamente, prestare la massima attenzione ai messaggi di diramazione di allerta, recandosi nei centri di ammassamento in caso di evacuazione • nel caso non sia possibile allontanarsi dalle zone colpite in tempo utile, recarsi ai piani più alti delle abitazioni e attendere l’arrivo dei soccorsi, portando con se i beni di prima necessità

Norme Autoprotezione di • portare ai piani più alti delle abitazioni eventuali sostanze inquinanti prima dell’evacuazione • non collegare elettrodomestici alle rete elettrica nelle zone colpite dall’alluvione PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Individuazione dei Rischi pag. R01.1

R03 Rischio Idrogeologico

Tipologia Prevedibile Per rischio idrogeologico si intende la probabilità di subire conseguenze Caratteristiche dannose a persone, beni materiali e attività economiche a seguito del verificarsi di movimenti franosi del terreno. • Costituzione litologica • Acclività del versante Fattori • Drenaggio del terreno predisponesti i • Giacitura degli strati del terreno dissesti • Grado di fatturazione • Uso del suolo • Naturali: eventi meteorologici Cause dei dissesti • Antropici: disboscamento, attività estrattive, insediamenti, costruzioni di strade, opere che favoriscono l’infiltrazione di acqua • Frane per scorrimento: fessurazioni nel terreno, effetti di spinta sulle opere murarie, deformazioni delle sedi stradali, rottura di condutture, Aspettigenerali delrischio inclinazioni di pali, disallineamento di filari di piante, formazione di avvallamenti, comparsa o scomparsa di sorgenti, intorbidimento delle Precursori acque d’evento • Frane per colata: deformazioni e rigonfiamenti nei terreni, inclinazione e spostamento di alberi, filari di piante e muri di sostegno • Frane di crollo: rombi e rumori di rottura, vibrazioni, caduta di piccoli frammenti lapidei, formazione di fratture, allargamento di fratture esistenti, fessurazione nei suoli di copertura della roccia

Nel territorio comunale esistono alcune zone interessate da movimenti franosi, che in particolare durante i periodi piovosi intensificano la loro attività. Le zone maggiormente colpite dai dissesti gravitativi sono ubicate nelle aree collinari e montane, dove spesso, oltre all'acclività dei versanti, gioca un ruolo importante la presenza di litologie scadenti dal punto di vista geomeccanico, come le formazioni di origine vulcanica fortemente alterate e fratturate. Tali litologie in superficie hanno composizione prevalentemente argillosa, ed Zone interessate in corrispondenza di eventi di precipitazione intensa o prolungata sono facilmente soggette all'innesco o alla riattivazione di fenomeni franosi, sia localizzati che diffusi, generalmente con movimenti di tipo scorrimento o colata.

Mappaturadel rischio Frane Numerosi tratti di viabilità e contrade sono interessati da fenomeni franosi, ed anche alcune zone del centro abitato principale. La mappatura completa delle zone in frana è riportata nella tavola. La mappatura del PAI attualmente in vigore non riporta zone in frana nel territorio comunale. Nel Piano Provinciale di Emergenza vengono riportate alcune zone in frana Pericolosità con grado di rischio basso. Nella precedente stesura del Piano Comunale di Protezione Civile sono riportate alcune zone in frana con grado di rischio generalmente basso, ed in pochi casi di valore medio.

Vulnerabilità La vulnerabilità riguarda in particolare le zone franose che interessano i centri abitati e le infrastrutture; particolarmente vulnerabili risultano le strade verso le contrade minori, per le quali spesso non esiste viabilità alternativa, dove eventi anche di modesta entità che provocano interruzioni possono creare notevoli disagi indotti. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Individuazione dei Rischi pag. R01.2

Rischio Il rischio è da considerarsi di grado complessivamente da basso a medio

La “Carta di Localizzazione probabile delle valanghe”, predisposta dal Centro sperimentale Valanghe e difesa idrogeologica della Regione Veneto e inserita Zone interessate nel PAI dell’Autorità di Bacino, non segnala per il territorio Comunale zone soggette a pericolosità da valanghe Mappaturadel rischio Valanghe

Casa fare se si verifica una frana:

Se ti trovi in un edificio • mantieni la calma • non precipitarti fuori; rimani dove sei • riparati sotto un tavolo, un architrave o vicino a muri portanti • allontanati da finestre o armadi • non usare l'ascensore

Se ti trovi all'aperto • mantieni la calma • non percorrere strade dove sono appena cadute delle frane • non avventurarti sopra la frana

Normegenerali di Autoprotezione • non entrare nelle abitazioni colpite dalla frana PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Individuazione dei Rischi pag. R01.1

R04 Rischio Idropotabile

Siccità Inquinamento accidentale Tipologia Prevedibile Imprevedibile

Per rischio idropotabile si intende la possibilità di interruzione o riduzione del servizio di distribuzione di acqua potabile a causa del verificarsi di eventi Caratteristiche naturali, quali sismi, inondazioni, dissesti idrogeologici, periodi siccitosi, e/o incidentali, quali lo sversamento accidentale di sostanze inquinanti nel corpo idrico di approvvigionamento.

Generatori di • Ambientali (siccità) • Antropici (inquinamento)

Aspettigenerali del rischio Rischio

Precursori • Prolungata assenza di • Non esistono precursori d’evento d’evento precipitazioni

Negli ultimi decenni, si è venuta a delineare in Italia una situazione meteo- climatica caratterizzata da una generalizzata diminuzione delle precipitazioni. In particolare, negli ultimi anni sono stati registrati prolungati periodi di scarse precipitazioni che hanno determinato situazioni di emergenza idrica in gran parte del territorio nazionale. L’intero territorio comunale può teoricamente essere interessato dal rischio idropotabile legato ad una condizione di Zone interessate prolungata siccità. Il rischio dell’inquinamento delle fonti di approvvigionamento è connesso alla probabilità che si verifichi un evento che provoca un’alterazione repentina dei parametri fisico-chimici dell’acqua, con ricadute immediate o a breve termine sulla salute della popolazione residente.

Fonti di La gestione del servizio di approvvigionamento e distribuzione idropotabile è approvvigiona in carico all'Azienda Viacqua S.p.A. mento La pericolosità è legata alla potenziale scarsità di risorsa per periodi siccitosi ed alla permeabilità elevata, che facilita la percolazione in caso di sversamenti Pericolosità accidentali o inquinamenti dalla superficie, a causa della presenza di industrie, Mappaturadel rischio allevamenti, serbatoi interrati di carburante ecc.

Media Vulnerabilità

Considerato l'elevato numero di fonti di approvvigionamento cui si attinge per la distribuzione idropotabile del Comune di Monte di Malo, il rischio è da Rischio considerarsi basso PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Individuazione dei Rischi pag. R01.2

Le norme generali di autoprotezione per il rischio idropotabile sono sostanzialmente legate all’uso del buon senso; nei casi di emergenza, così come durante i periodi di normalità, è indispensabile far nascere nella popolazione la cultura del “razionale utilizzo dell’acqua” evitando qualsiasi forma di spreco. Ciò è possibile modificando qualche piccola abitudine quotidiana, come ad esempio: 1) Ricordarsi di chiudere bene i rubinetti; un rubinetto che gocciola spreca diversi litri di acqua al giorno 2) Non lasciare scorrere l’acqua dal rubinetto quando ti lavi i denti 3) Quando ti fai la doccia e ti stai insaponando, l’acqua non ti serve quindi chiudila 4) Non utilizzare lavatrici e/o lavastoviglie mezze vuote, ma aspetta di farle funzionare a pieno carico 5) Incanala e raccogli in botti o cisterne l’acqua piovana e usala per annaffiare piante e giardino 6) L’acqua utilizzata per lavare frutta e verdura può essere riutilizzata per innaffiare le piante di casa

Normegenerali di Autoprotezione 7) Controlla periodicamente l’impianto idrico di casa; se chiudendo tutti i rubinetti il contatore continua a girare vuol dire che probabilmente c’è una perdita nell’impianto PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Individuazione dei Rischi pag. R05.1

R05 Rischio Incendi Boschivi

Tipologia Imprevedibile Per rischio incendio boschivo si intende la possibilità di subire danni a Caratteristiche persone e cose in seguito al propagarsi del fuoco su aree boscate, cespugliate o coltivate e sui pascoli limitrofi a tali aree Le cause degli incendi boschivi possono essere: • Involontarie (colpose); sono dovute ad azioni svolte dall’uomo, come l'accensione di fuochi in attività ricreative, l'abbandono di sigarette e fiammiferi accesi o la pratica di bruciare rifiuti derivanti dalle pratiche Generatori di agricole rischio • Volontarie (dolose); quando gli incendi sono provocati con lo specifico scopo di arrecare danno all’ambiente • Naturali; sono incendi innescati da eruzioni vulcaniche, fulmini o autocombustione • Non classificabili (dubbie); sono incendi attribuibili a cause dubbie • Caratteristiche della vegetazione •

Aspettigenerali delrischio Fattori climatici o Vento Fattori o Umidità predisponenti o Temperatura • Morfologia del terreno o Pendenza o Esposizione

Nella tavola sono indicate le zone maggiormente a rischio di incendi boschivi nel territorio comunale. Tali informazioni sono state tratte dal Piano Provinciale di emergenza, nel quale è stata classificata la suscettibilità all'innesco di incendi dei tipi forestali presenti. Le zone boscate nel territorio comunale sono molto estese, ed in particolare coprono quasi tutta la superficie delle aree collinari e montane. La Zone interessate suscettibilità all'innesco è generalmente da elevata a molto elevata. Nella tavola sono state indicate inoltre le ubicazioni degli incendi pregressi censiti per il territorio comunale nell'ultimo decennio. Generalmente si tratta di eventi incendiari che hanno interessato una superficie di pochi ettari, ma in alcuni casi le superfici percorse dal fuoco hanno raggiunto varie decine di ettari.

Pericolosità La pericolosità è da considerarsi da elevata a molto elevata Mappaturadel rischio La vulnerabilità è da considerarsi elevata, in particolare per quelle zone del Vulnerabilità capoluogo, di Priabona e delle contrade all’interfaccia con le zone boschive ad alta suscettività Il rischio per le zone abitate al confine con le aree boscate è da considerarsi Rischio da elevato a molto elevato PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Individuazione dei Rischi pag. R05.2

È buona norma: • Se fumi, non gettare cicche o fiammiferi accesi, anche se sei in macchina • Accendere fuochi nei boschi è pericoloso e proibito • Per eliminare stoppie, paglia ed erba non usare il fuoco

Se siete circondati dal fuoco: • Cercate una via di fuga sicura, quale una strada o un corso d’acqua • Allontanarsi dalle fiamme sempre nella direzione opposta a quella da cui spira il vento • Attraversare il fronte del fuoco dov’è meno intenso per passare dalla parte già percorsa dall’incendio • Stendetevi a terra dove non c’è vegetazione infiammabile • Cospargersi d’acqua o coprirsi di terra • Prepararsi all’arrivo del fumo respirando con un panno bagnato sulla bocca • Se si è già in salvo o in una zona sicura, non tentate di recuperare auto, moto, tende o quanto vi avete lasciato dietro (la vita vale di più di qualsiasi oggetto) • Segnalare, con qualsiasi mezzo, la vostra posizione • Non abbandonare l’automobile, chiudete i finestrini e il sistema di ventilazione interno e segnalate la vostra posizione con il clacson e con i fari • Non abbandonate una casa se non siete certi che la via di fuga sia sicura Norme generali Autoprotezione di • Sigillare porte e finestre con carta adesiva e panni bagnati. Il fuoco oltrepasserà la casa prima che all’interno vi penetrino fumo e fiamme

Se si avvista un incendio, telefonare ai seguenti numeri: • 1515 Carabinieri Forestale • 115 Vigili del Fuoco • 112 Carabinieri • 113 Polizia di Stato PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Individuazione dei Rischi pag. R01.1

R06 Rischio Sismico

Tipologia Imprevedibile

Il terremoto è un fenomeno connesso ad una improvvisa rottura di equilibrio all'interno della crosta terrestre che provoca un brusco rilascio di energia; Caratteristiche questa si propaga in tutte le direzioni sotto forma di vibrazioni elastiche (onde sismiche) che si manifestano in superficie con una serie di rapidi scuotimenti del suolo. I terremoti sono una conseguenza dei processi dinamici e tettonici che determinano la genesi e l’evoluzione dei bacini oceanici, delle catene Generatori di montuose e dei continenti. Quando tali deformazioni raggiungono il limite di rischio resistenza dei materiali, questi si fratturano liberando quasi istantaneamente l’energia elastica sino ad allora accumulata, dando vita al terremoto Aspettigenerali del rischio

Precursori Non esistono precursori sismici d’evento

Zone interessate Tutto il territorio comunale. Valore dell’accelerazione orizzontale massima del suolo con probabilità di superamento pari al 10% in 50 anni: 0,150-0,175g In base alla suddivisione delle zone sismiche (OPCM 3519/2006) il Comune rientra nella zona 3, quindi con una probabilità che si verifichino terremoti anche di media intensità. In fondo al paragrafo sul rischio sismico è stata riportata la Carta di Pericolosità pericolosità sismica del Veneto espressa in termini di accelerazione massima sismica del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni riferita a suoli di categoria A (Vs30 > 800 m/s). Di recente è stato redatto uno studio di dettaglio del territorio comunale riguardante la Microzonazione sismica, nel quale è stata introdotta una classificazione del territorio sulla base della risposta sismica locale ad un'eventuale scossa. A tale studio si rimanda per eventuali approfondimenti. Mappaturadel rischio La vulnerabilità maggiore riguarda i centri abitati ed in particolare gli edifici più vecchi ed antichi, costruiti senza criteri antisismici, ed inoltre i manufatti lungo Vulnerabilità le principali direttrici della viabilità (ponti e viadotti).

Considerato l'elevato numero di edifici che non rispondono ai criteri Rischio antisismici, il rischio è da considerarsi elevato PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Individuazione dei Rischi pag. R01.2

Durante la scossa

• Non farsi prendere dal panico (la calma ed il comportamento disciplinato aumentano le possibilità di salvarsi) • Non precipitarsi per le scale verso le uscite • Ripararsi sotto architravi, in mancanza addossarsi ai muri maestri o a strutture in cemento armato; • Evitare di sostare nel centro del pavimento • Evitare la vicinanza di mobili alti (armadi, librerie), di specchi, di vetri, quadri, lampadari, suppellettili, televisori, finestre • Evitare di mettersi sul balcone

Dopo la scossa

• Radunare i familiari • Non usare fiammiferi (candele) durante o subito dopo la scossa: esiste il pericolo di fughe di gas e di conseguenza di deflagrazione e di incendio • Chiudere il rubinetto del gas e dell’acqua, staccare la corrente, spegnere fornelli • Raccogliere l’essenziale in borse capaci, ma senza eccedere nel peso e nel numero • Sistemare a terra ciò che è in bilico se ostativo all’esodo • Non usare il telefono se non per segnalare la necessità di soccorsi urgenti • Abbandonare l’abitazione con calma, avendo cura di chiudere la porta di ingresso e raggiungere il più velocemente possibile l’area di attesa per la popolazione prevista dal piano NormeAutoprotezionegenerali di comunale • Nell’uscire dai portoni dare uno sguardo in alto per verificare cadute di cornicioni, tegole, comignoli, ecc • Evitare di passare da strade strette • Non circolare in automobile se non per trasportare eventuali feriti • Tenersi aggiornati sulla situazione per potersi regolare per il rientro di familiari (bambini a scuola), in particolare tenere accesa la radio locale per ascoltare il succedersi degli avvenimenti ed eventuali comunicati e tenere i contatti con l’area di attesa dove saranno diramate le informazioni specifiche • Aspettarsi scosse secondarie • Rinchiudere gli animali impauriti PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Individuazione dei Rischi pag. R01.3 PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Individuazione dei Rischi pag. R01.4

Di seguito si riporta la Carta di pericolosità sismica del Veneto espressa in termini di accelerazione massima del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni riferita a suoli di categoria A (Vs30 > 800 m/s) - (riferimento: ordinanza PCM del 28 aprile 2006 n°3519; elaborazione aprile 2004)

Il territorio del Comune di Monte di Malo è compreso nel cerchio rosso. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Individuazione dei Rischi pag. R07.1

R07 Rischio Chimico Industriale

Tipologia Imprevedibile Per Rischio Chimico Industriale si intende un evento quale “un’emissione, un incendio o un’esplosione di grande entità, dovuto a sviluppi incontrollati che si verificano durante l’attività di uno stabilimento industriale e che dia luogo Caratteristiche ad un pericolo grave, immediato o differito, per la salute umana o per l’ambiente, all’interno o all’esterno dello stabilimento, e in cui intervengano una o più sostanze pericolose”. Generatori di • Malfunzionamento dell’impianto industriale rischio • Particolari condizioni anomale dell’impianto

Aspettigenerali del rischio Precursori Trattandosi di un evento imprevedibile, non esistono precursori d’evento

art. 6/7 DLgs • Non presenti 334/99 e smi

art. 8 DLgs 334/99 • Non presenti e smi Industrie presentisul territoriocomunale

Nel territorio comunale non sono presenti stabilimenti a rischio di incidente Zone interessate rilevante secondo la classificazione del DLgs 334/99 e s.m.i.

Le problematiche correlate ad eventuali incidenti sono legate essenzialmente Pericolosità al rischio di intossicazioni, causate da emissioni e rilasci di sostanze pericolose, in particolare tossiche e molto tossiche La maggiore vulnerabilità è da considerarsi in particolare per i lavoratori all'interno dello stabilimento, ed in misura molto minore per le persone che si trovano al di fuori dello stabilimento in adiacenza e nelle aree Vulnerabilità immediatamente limitrofe al perimetro dello stesso. Inoltre eventuali rilasci ed emissioni determinerebbero potenziali inquinamenti

Mappatura delrischio del suolo e del sottosuolo in caso di interessamento delle caditoie delle acque meteoriche. Su base complessiva il territorio comunale, è da considerarsi a rischio Rischio Chimico Industriale di basso grado. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Individuazione dei Rischi pag. R07.2

Prima zona Seconda zona Terza zona Eventi "sicuro impatto" "danno" "attenzione" INCENDIO con rilascio istantaneo Rifugiarsi al chiuso o in di sostanze posizione schermata da Nessuna particolare infiammabili, con Idem prima zona radiazioni termiche azione protettiva formazione di sfera di fuoco, nube e sua combustione Se di breve durata: rifugiarsi al chiuso Rifugiarsi al chiuso o RILASCIO DI in posizione SOSTANZE Rifugiarsi al chiuso Se di lunga durata o schermata da TOSSICHE potenziale: evacuazione radiazioni termiche Normegenerali di Autoprotezione assistita PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Individuazione dei Rischi pag. R08.1

R08 Rischio Trasporto Sostanze Pericolose

Tipologia Imprevedibile

Tale rischio può essere fatto rientrare nella casistica del rischio chimico industriale. Il rischio chimico dovuto al trasporto di sostanze pericolose è costituito dalla possibilità che durante il trasporto stradale, ferroviario ed aereo di una sostanza pericolosa, si verifichi un incidente in grado di Caratteristiche provocare danni alle persone, alle cose e all’ambiente. Si tratta di un rischio particolarmente importante in quanto i materiali trasportati possono venire a trovarsi molto vicino alla popolazione, ed inoltre, le operazioni di intervento possono rivelarsi molto difficoltose non essendo possibile conoscere a priori la località dove si può verificare, né la natura della sostanza trasportata

Generatori di rischio possono essere di natura antropica o naturale: - Naturale: nebbia, forti precipitazioni piovose e nevose, manto Generatori di

Aspettigenerali delrischio stradale ghiacciato, ecc rischio - Antropiche: distrazioni del conducente, incidenti provocati da terzi in cui viene coinvolto anche il mezzo trasportante sostanze pericolose

Precursori Non esistono precursori di evento d’evento

Il territorio comunale è direttamente o indirettamente interessato, in particolare lungo il fondovalle, dalla presenza di alcune arterie viarie di consistente percorrenza. Si citano solamente le principali: - SP12 Zone interessate - SP47 Tali tratti di viabilità, oltre alle strade di collegamento da e per la zona industriale, risultano quelli a maggior incidenza di flussi veicolari di mezzi pesanti.

Normalmente nei Piani di Previsione e Prevenzione dei rischi si prescrive di considerare indicativamente e conservativamente a potenziale pericolosità una fascia di 500 metri su ambo i lati delle arterie viarie principali. Pericolosità Nella tavola di seguito riportata, tratta dal Piano Provinciale di emergenza, le arterie viarie sono classificate sulla base della frequenza attesa degli incidenti Mappaturadel rischio con coinvolgimento di sostanze pericolose

In particolare risultano vulnerabili le zone del centro abitato e della zona Vulnerabilità industriale che confinano con le citate arterie viarie

Rischio Complessivamente il rischio è da considerarsi da basso a medio PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Individuazione dei Rischi pag. R08.2

Al verificarsi di un incidente in cui siano coinvolti mezzi che trasportano sostanze pericolose, i comportamenti di autoprotezione che la popolazione deve adottare per ridurre il più possibile i danni che ne conseguono, sono: • Non avvicinarsi • Allontanare i curiosi • Portarsi, rispetto al carro o alla cisterna, sopravvento • Non fumare • Non provocare fiamme né scintille • Non toccare l'eventuale prodotto fuoriuscito • Non portare alla bocca mani o oggetti "contaminati" • Non camminare nelle pozze del prodotto liquido disperso •

Norme generali Autoprotezione di Contattare subito il 115 (Vigili del Fuoco) PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Individuazione dei Rischi pag. R08.3 PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Individuazione dei Rischi pag. R08.4 PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Individuazione dei Rischi pag. R08.5 PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Individuazione dei Rischi pag. R09.1

R09 Rischio Emergenza Sanitaria

Tipologia e Secondo l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) anche se non è Caratteristiche possibile fare previsioni sulle conseguenze di una eventuale pandemia, è importante farsi trovare preparati. Un'adeguata programmazione, in tempi di non emergenza, permette di limitare la diffusione del virus, ridurre i casi di malattia nella popolazione e garantire la disponibilità di servizi essenziali efficienti. Una pandemia influenzale è un'epidemia globale di influenza e si verifica quando un nuovo virus influenzale con potenziale pandemico emerge e si diffonde.

• eventi calamitosi, quali terremoti, inondazioni, ecc, nel qual caso gli interventi di protezione civile rientrano in un quadro più ampio di Generatori di emergenza rischio • inquinamento di aria, acqua, cibo, ecc... Aspettigenerali del rischio

Le emergenze epidemiche sono potenzialmente insite in ogni tipo di rischio; inoltre in alcuni casi sono prevedibili ed in altri del tutto imprevedibili. L’insorgenza di malattie infettive causate da agenti patogeni può essere studiata attraverso l’analisi dei parametri sanitari ricavati dalle reti di monitoraggio non specificamente dedicate (analisi qualitative delle acque per Precursori il consumo umano e reflue). Per le epidemie infettive le cui modalità di d’evento trasmissione sono sconosciute non sono possibili attività di previsione e di prevenzione, in quanto solo al verificarsi dell’evento possono essere definite le misure di intervento sanitario che devono essere adottate e poi prontamente recepite dal servizio di protezione civile.

Zone interessate Tutto il territorio comunale

Pericolosità Bassa La popolazione, con particolare riguardo ai luoghi di ammassamento di Vulnerabilità persone (ad esempio uffici pubblici, cinema, discoteche, teatri, centri commerciali, chiese, impianti sportivi, ecc...)

Rischio Basso Mappatura delrischio PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Individuazione dei Rischi pag. R09.2

Le autorità italiane e internazionali (OMS, Unione Europea, Ministero della Salute ecc..) hanno stabilito piani di azione dettagliati per fronteggiare una eventuale pandemia. Le iniziative variano a seconda del grado di diffusione dell'influenza. La cittadinanza dovrà essere avvertita per tempo nel caso fossero necessarie misure speciali: è fondamentale non farsi prendere dal panico! Anche quando i mezzi di comunicazione diffondono notizie allarmistiche che, spesso, possono risultare prive di fondamento scientifico.

1) CONSULTARE IL MEDICO DI BASE O IL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE DELLA ASL (per avere informazioni attendibili e aggiornate sulla vaccinazione e sulla malattia)

2) SEGUIRE SCRUPOLOSAMENTE LE INDICAZIONI DELLE AUTORITÀ SANITARIE (Perché in caso di pandemia potrebbero essere necessarie misure speciali per la sicurezza della popolazione)

3) SE LA PERSONA PRESENTA I SINTOMI RIVOLGERSI SUBITO AL MEDICO (Una pronta diagnosi aiuta la guarigione e riduce il rischio di contagio per gli altri)

4) RICORRERE ALLA VACCINAZIONE SOLO DOPO AVERE CONSULTATO IL MEDICO O LA ASL (La vaccinazione protegge dal virus, ma per alcuni soggetti può essere sconsigliata)

Norme generali Autoprotezione di 5) PRATICARE UNA CORRETTA IGIENE PERSONALE E DEGLI AMBIENTI DOMESTICI E DI VITA (per ridurre il rischio di contagio)

6) CONSULTARE I SITI WEB E SEGUIRE I COMUNICATI UFFICIALI DELLE ISTITUZIONI (Per essere aggiornati correttamente sulla situazione)

7) SE E’ PRESENTE UNA PERSONA MALATA IN CASA, EVITARE LA CONDIVISIONE DI OGGETTI PERSONALI (Per evitare il contagio) PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Individuazione dei Rischi pag. R10.1

R10 Rischio Ordigni Bellici

Tipologia Imprevedibile Gli ordigni bellici, rimasti sepolti ed inesplosi, possono essere ritrovati in occasione di scavi per lavori di varia natura eseguiti da Enti e privati cittadini. La notizia del ritrovamento di ordigni bellici può pervenire al Sindaco per mezzo delle forze dell’ordine (Carabinieri, Polizia, VVF, ecc.), avvisate dal singolo cittadino, ovvero direttamente alla struttura comunale. Ricevuta la comunicazione il Sindaco attiva le procedure che sono descritte successivamente. Le procedure di disinnesco oltre a determinare l'evacuazione della popolazione dalle zone a rischio, prevedono l'assistenza di personale tecnico, forze dell'ordine e volontari, per l'organizzazione dell'evacuazione Caratteristiche stessa. In particolare lo scenario prevede: A- l’immediato allontanamento dall’area direttamente interessata dalla presenza di residuati bellici e la sospensione di tutte le attività antropiche in essa effettuate; B- l'intervento dell’Autorità Militare competente (Genio Militare) affinché svolga sopralluoghi per determinare le procedure necessarie per la bonifica dell’area interessata;

Aspettigenerali delrischio C- in caso di necessità, la deviazione temporanea del traffico nei pressi del sito oggetto di ritrovamento e/o sgombero temporaneo dell’area interessata. Generatori di I generatori di rischio sono di natura antropica, dovuti ad attività di scavo o rischio attività agricole

Precursori Non esistono precursori di evento d’evento

Si possono ritrovare ordigni bellici in prossimità di ponti, e strade principali. L’individuazione preventiva delle porzioni di territorio interessate da tali Zone interessate residuati è difficile, per cui è molto probabile che i rinvenimenti avvengano per opera di privati cittadini durante le normali attività antropiche (cantieri e attività agricole).

Normalmente nei Piani di Previsione e Prevenzione dei rischi si prescrive di considerare indicativamente e conservativamente a potenziale pericolosità Pericolosità una fascia dipendente dal tipo di ordigno ma comunque di almeno 100 metri dal luogo del ritrovamento.

Mappaturadel rischio In particolare risultano vulnerabili le zone del centro abitato, delle contrade e Vulnerabilità le maggiori infrastrutture viarie

Rischio Complessivamente il rischio è da considerarsi da basso a medio PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Individuazione dei Rischi pag. R10.2

Porzione del territorio Comunale dove risulta più probabile il rinvenimento di ordigni bellici

Al verificarsi del ritrovamento di un ordigno bellico:

• Non avvicinarsi • Allontanare i curiosi • Non toccare l'ordigno • Contattare subito i Carabinieri 112 o il 115 (Vigili del Fuoco) Norme generali di Autoprotezione di generali Norme PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Individuazione dei Rischi pag. R11.1

R11 Rischio Black-Out

Tipologia Imprevedibile Il rischio black out elettrico è insito nella improvvisa e prolungata cessazione della fornitura di energia elettrica alle utenze. Solitamente le emergenze dovute all’interruzione del servizio elettrico vengono affrontate e risolte autonomamente dall’ente gestore. Quando lo stesso ente gestore non è in grado di ripristinare autonomamente le condizioni di normalità, o quando la Caratteristiche prolungata assenza di energia elettrica genera situazioni di particolare disagio alla popolazione, può risultare necessario l'intervento della struttura di Protezione Civile, in special modo presso le strutture sanitarie e in supporto di chi necessita di energia elettrica per il funzionamento di apparecchiature elettromedicali di vitale importanza. Generatori di rischio possono essere di natura antropica o naturale: Generatori di - Naturale: fulmini, forti precipitazioni piovose e nevose ecc...

Aspettigenerali delrischio rischio - Antropiche: incidenti stradali o durante lavori di scavo

Precursori Non esistono precursori di evento d’evento

Il rischio di black out elettrico è distribuito uniformemente su tutto il territorio Zone interessate comunale, e non esistono zone o centri abitati a rischio maggiore.

Normalmente nei Piani di Previsione e Prevenzione dei rischi si prevede di dotare gli Edifici strategici di generatori di corrente da azionare al bisogno. Pericolosità Più difficile ma necessario sarebbe dotare di generatori i pazienti in terapia domiciliare che impiegano apparecchiature elettromedicali.

Mappaturadel rischio Sono maggiormente a rischio gli ospedali, le strutture socio-assistenziali, le scuole dell’infanzia, gli uffici pubblici, i centri commerciali, i magazzini Vulnerabilità refrigerati, le attività industriali, i pazienti in terapia domiciliare con impiego di apparecchiature elettromedicali.

Rischio Complessivamente il rischio è da considerarsi medio PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Individuazione dei Rischi pag. R11.2

Al verificarsi del Black-Out:

• spegnere tutte le apparecchiature elettriche in uso al momento del black-out (es: computer, lavatrici, frigoriferi, ecc.) ed evitare, per quanto possibile, di aprire spesso frigoriferi e congelatori; • se si necessita di corrente per apparecchiature elettromedicali di vitale importanza rivolgersi al 118 o ai servizi sociali per chiedere assistenza; • evitare di utilizzare l’ascensore prima che sia diramata la comunicazione di ripristino delle reti elettriche, in quanto momentanee erogazioni di energia possono essere dovute alle attività necessarie a risolvere il problema; • non intasare le linee telefoniche per cercare informazioni; ascoltare la radio ed utilizzare il telefono solo per emergenze • procurarsi delle candele, batterie di riserva per la radio portatile e la torcia elettrica •

Norme generali di Autoprotezione di generali Norme se si possiede un generatore, non connetterlo direttamente all’impianto elettrico generale, ma collegare le apparecchiature che si devono fare funzionare direttamente al generatore. Inoltre, non avviare il generatore all’interno della casa o del garage PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 02/01/2019 OR MI Organizzazione del Sistema Comunale di PC pag. 3.1

ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE

Per intervenire in modo efficace al manifestarsi di una condizione di emergenza, è indispensabile che il sistema di comando e le risorse disponibili sul territorio siano organizzate in modo tale da delineare con precisione i ruoli e le competenze di ciascun operatore di protezione civile.

Nella seguente sezione si intende fornire una descrizione generale del Sistema Comunale di Protezione Civile, di come è costituito e quali sono i suoi compiti principali. SISTEMA DI COMANDO E CONTROLLO Il sistema di comando e controllo identifica gli organismi di protezione civile esistenti a livello comunale, definendone i compiti ed il tipo di organizzazione con la quale operano.

La struttura di comando è formata da diversi organismi e forze ai quali sono attribuiti compiti ben precisi secondo quanto di seguito riportato:

Sindaco L’art. 15, comma 3, della legge del 24 febbraio 1992 n. 225, istitutiva del Servizio Nazionale della Protezione Civile, stabilisce che il Sindaco è autorità comunale di Protezione Civile. Al verificarsi dell’emergenza nell’ambito del territorio comunale, il Sindaco assume la direzione ed il coordinamento dei servizi di soccorso ed assistenza alla popolazione e provvede agli interventi necessari dandone immediata comunicazione al Prefetto ed al Presidente della Giunta Regionale. Quando la calamità naturale o l’evento non può essere fronteggiato con i soli mezzi a disposizione del Comune, il Sindaco chiede l’intervento di altre forze e strutture al Prefetto, il quale adotta i provvedimenti di competenza coordinandoli con quelli dell’Autorità comunale di Protezione civile (art.15 comma 4).

Comitato Comunale di Protezione Civile Il comitato comunale di protezione civile è il massimo organo di coordinamento delle attività di protezione civile a livello comunale e ad esso spetta l’adozione del Piano Comunale di Protezione Civile. Detto comitato si compone come segue: • Sindaco , che lo presiede • Assessore delegato di Protezione Civile • Segretario comunale • Responsabile dell’Ufficio Comunale di Protezione Civile • Dirigente Responsabile del Settore Tecnico • Comandante Polizia Locale PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 02/01/2019 OR MI Organizzazione del Sistema Comunale di PC pag. 3.2

• Responsabile del gruppo comunale volontario di protezione civile, se esistente Il comitato comunale di protezione civile ha compiti di programmazione, pianificazione ed indirizzo. Inoltre, sovrintende e coordina i servizi e le attività di protezione civile nell’ambito delle competenze assegnate al Comune dalla normativa vigente.

Centro Operativo Comunale di Protezione Civile (C.O.C.) Il Sindaco, al verificarsi dell’emergenza nell’ambito del territorio Comunale, si avvale, per la direzione ed il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione colpita, del Centro Operativo Comunale (C.O.C.). In situazione di emergenza, il C.O.C. è l’organo di coordinamento delle strutture di Protezione Civile sul territorio colpito, ed è costituito da una sezione strategia (Sala Decisioni) nella quale afferiscono i soggetti preposti a prendere decisioni, e da una sezione operativa (Sala Operativa) strutturata in funzioni di supporto.

Ufficio Comunale di Protezione Civile e Struttura Comunale All’Ufficio Comunale di Protezione Civile fanno capo tutti gli adempimenti perla puntuale applicazione del Regolamento del Servizio Comunale di Protezione Civile. L’Ufficio Comunale di protezione civile ha compiti di coordinare le attività di previsione, prevenzione, soccorso alla popolazione e superamento delle emergenze così come descritte nell’Art.3 della L.225/92. Tutti i settori ed i servizi del comune devono possedere un’organizzazione flessibile in modo che, in caso di emergenza, sia possibile apportare un valido aiuto nelle operazioni di protezione civile senza creare difficoltà organizzative e poter quindi favorire il corretto sviluppo delle attività di soccorso.

Gruppi Comunali Volontari di Protezione Civile I Gruppi Comunali Volontari e le Associazioni di Protezione Civile presenti sul territorio svolgono compiti di supporto con il coordinamento del Centro Operativo Comunale. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 02/01/2019 OR MI Organizzazione del Sistema Comunale di PC pag. 3.3

STRUTTURA OPERATIVA COMUNALE (C.O.C.)

Sala Decisioni C.O.C Sala Operativa Sindaco Sindaco

Comitato Funzioni di Comunale di PC Supporto

Organo politico con Sezione tecnica con compiti decisionali compiti attuativi

Gestione dell’Emergenza La Sala Decisioni è la sede della gestione coordinata dell’emergenza dove operano le funzioni di comando e di informazione alla popolazione; essa è presieduta dal Sindaco. Il Sindaco può convocare presso la Sala Decisioni esperti o rappresentanti di enti ed organizzazioni che rivestano un ruolo importante durante l’emergenza.

La Sala Operativa è organizzata per Funzioni di Supporto, ed è il luogo dove devono confluire tutte le informazioni riguardanti l’emergenza. Per ogni Funzione di Supporto è individuato un responsabile che, in situazione di pace, collabora con il Servizio di Protezione Civile del Comune per l’aggiornamento dei dati e delle procedure, mentre, in emergenza, coordina l’intervento della Sala Operativa relativamente al proprio settore di competenza. I responsabili delle Funzioni di Supporto sono nominati dal Sindaco con decreto e successiva comunicazione delle generalità e responsabilità al Servizio Provinciale di Protezione Civile. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 02/01/2019 OR MI Organizzazione del Sistema Comunale di PC pag. 3.4

CENTRO OPERATIVO COMUNALE – C.O.C.

È l’organo di coordinamento locale delle strutture di protezione civile per far fronte Definizione alla situazione di emergenza conseguente al verificarsi di un evento calamitoso.

• è formato dalla Sala Decisioni e dalla Sala Operativa • se possibile, deve essere ubicato in un edificio antisismico e non vulnerabile ai rischi che possono interessare il territorio comunale (1) • la sede del C.O.C. dovrebbe avere una superficie complessiva in grado di ospitare: - una sala riunioni Caratteristiche - delle sale adibite alle Funzioni di Supporto - una sala per le relazioni con il pubblico - una sala per le telecomunicazioni - servizi igienici e, possibilmente, zone riposo e ristoro - un piazzale attiguo in grado di accogliere i mezzi di soccorso

Parti costituenti il C.O.C. SALA DECISIONI SALA OPERATIVA

• Gestione coordinata dell’emergenza • Luogo dove confluiscono • Informazione alla popolazione tutte le informazioni riguardanti Compiti l’emergenza

• Sindaco (che la presiede) • Funzione Tecnico-scientifica e di • Assessore delegato di PC Pianificazione • Segretario Comunale • Funzione Strutture Operative • Responsabile dell’ufficio comunale di PC Locali e Viabilità • Dirigente responsabile settore tecnico • Funzione Sanità, Assistenza • Referente Polizia Locale Sociale e Veterinaria • Responsabile gruppo comunale volontari di • Funzione Volontariato PC (se esiste) • Funzione Risorse di Mezzi e Materiali • Funzione Servizi Essenziali ed Attività Scolastica • Funzione Censimento Danni • Funzione Telecomunicazioni • Funzione Assistenza alla Popolazione • Funzione Gestione amministrativa

NOTE (1) è consigliabile individuare una o più sedi alternative qualora l’edificio individuato risultasse non idoneo nel corso dell’emergenza, o risultasse vulnerabile ad una particolare tipologia di rischio. Tab 3.1:Tavola riassuntiva Centro Operativo Comunale PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 02/01/2019 OR MI Organizzazione del Sistema Comunale di PC pag. 3.5

FUNZIONI DI SUPPORTO E LORO COMPITI Le Funzioni di Supporto introdotte con il Metodo Augustus, rappresentano la risposta operativa della struttura di protezione civile al verificarsi di una condizione di emergenza. Ogni singola funzione avrà un proprio responsabile (o referente) che in “tempo di pace” aggiornerà i dati relativi alla propria funzione, mentre in caso di emergenza affiancherà e supporterà il Sindaco nello svolgimento delle attività di protezione civile.

Nel comune di Monte di Malo, le Funzioni di supporto sono 10: 1. Funzione Tecnico-Scientifica e di Pianificazione 2. Funzione Strutture Operative Locali e Viabilità 3. Funzione Sanità, Assistenza Sociale e Veterinaria 4. Funzione Volontariato 5. Funzione Risorse di Mezzi e Materiali 6. Funzione Servizi Essenziali ed Attività scolastica 7. Funzione Censimento danni 8. Funzione Telecomunicazioni 9. Funzione Assistenza alla Popolazione 10. Funzione Gestione amministrativa

È da osservare che al verificarsi di un evento calamitoso, non devono essere attivate necessariamente tutte le funzioni di supporto, ma solo quelle che risultano necessarie a seconda dei casi.

Di seguito si riportano le schede contenenti i compiti delle varie Funzioni di Supporto sia in tempo di pace sia in tempo di emergenza, in riferimento ad un generico evento calamitoso. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 02/01/2019 OR MI Organizzazione del Sistema Comunale di PC pag. 3.6

FUNZIONE 1: TECNICO-SCIENTIFICA E DI PIANIFICAZIONE Il Responsabile della Funzione Tecnico-scientifica e di Pianificazione dovrà mantenere e coordinare tutti i rapporti tra le varie componenti scientifiche e tecniche. FASE COMPITI

• Gestisce e cura la pianificazione di protezione civile. • Mantiene e coordina tutti i rapporti tra le varie componenti scientifiche tecniche in fase di pianificazione del Piano Comunale di Emergenza; Tempo di • Concorre alla redazione ed all’aggiornamento del Piano Comunale di Protezione Civile per la parte attinente i rischi incombenti sul territorio; pace • Individua dal Piano di protezione civile le aree di emergenza e ne cura la progettazione (aree ammassamento soccorritori, aree di attesa, aree di ricovero per tendopoli, aree di ricovero, magazzini di raccolta) • Gestisce la pianificazione di emergenza • Mantiene e coordina tutti i rapporti tra le varie componenti scientifiche e tecniche durante le operazioni di soccorso; Tempo di • Fornisce pareri tecnico/scientifici attinenti all’emergenza in atto con riguardo ai rischi ed alla degenerazione degli stessi. emergenza • Coordina i rapporti con le varie componenti scientifiche e tecniche per l’interpretazione fisica del fenomeno e dei dati forniti dalle reti di monitoraggio • Raccoglie e fornisce la cartografia necessaria

Tab 3.2: Funzione di Supporto Tecnico-scientifica e di Pianificazione PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 02/01/2019 OR MI Organizzazione del Sistema Comunale di PC pag. 3.7

FUNZIONE 2: STRUTTURE OPERATIVE LOCALI E VIABILITÀ Il responsabile di questa funzione dovrà coordinare le varie componenti locali preposte alla viabilità, regolamentando localmente i trasporti, inibendo il traffico nelle aree a rischio, indirizzando e regolando gli afflussi dei soccorsi. FASE COMPITI

• Individua le caratteristiche delle strade principali indicando la presenza di sottopassi e ponti con le relative misure Tempo di • Individua preventivamente la posizione dei posti di blocco (cancelli) per i vari tipi di rischio ed ipotizza gli itinerari alternativi pace • Predispone una pianificazione della viabilità d’emergenza a seconda delle diverse casistiche • Richiede l’intervento e l’arrivo delle strutture operative (VV.F., Polizia Municipale, Carabinieri, Forze Armate) • Effettua una prima ricognizione subito dopo l’evento con l’aiuto di eventuale personale dislocato in sedi periferiche, per verificare la tipologia, l’entità ed il luogo dell’evento. Qualora occorresse una ricognizione aerea si può richiedere alla Prefettura l’invio dell’esercito • Dà le disposizioni per delimitare le aree a rischio tramite l’istituzione di posti di blocco (cancelli) sulle reti di viabilità, allo scopo di regolamentare la circolazione in entrata ed in uscita dall’area a rischio; la predisposizione dei posti di blocco dovrà essere attuata in corrispondenza dei nodi viari, per favorire manovre e deviazioni Tempo di • Predispone la vigilanza degli accessi interdetti delle aree inagibili; • Gestisce l’attività di controllo dei flussi di traffico lungo le vie di fuga e dell’accesso emergenza ai mezzi di soccorso • Predispone il servizio di antisciacallaggio • Garantisce un costante collegamento e contatto con la Prefettura e gli altri Organi di Polizia • Individua i punti critici del sistema viario e predispone gli interventi necessari al ripristino della viabilità • Coordina le attività di diramazione dell’allerta e della diffusione delle informazioni alla popolazione e le operazioni di evacuazione • Si occupa di diffondere l’ordine di evacuazione alla popolazione tramite altoparlanti sulle autovetture della Protezione Civile

Tab 3.3: Funzione di Supporto Strutture Operative Locali e Viabilità PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 02/01/2019 OR MI Organizzazione del Sistema Comunale di PC pag. 3.8

FUNZIONE 3: SANITÀ, ASSISTENZA SOCIALE E VETERINARIA La funzione sanità, assistenza sociale e veterinaria pianifica e gestisce tutte le problematiche relative agli aspetti socio – sanitari dell’emergenza. Al responsabile della funzione spetta anche il compito di coordinare il censimento dei danni alle persone. FASE COMPITI • Censisce le persone non autosuffucienti residenti nel Comune • Censisce le strutture sanitarie e ospedaliere Tempo di • Si raccorda con gli ospedali e con la pianificazione sanitaria dell’A.S.L. per pianificare le attività coordinate in emergenza pace • Il responsabile si impegna a mantenere aggiornati i dati acquisiti • Richiede l’intervento e l’arrivo delle strutture operative (VV.F., Polizia Municipale, Carabinieri, Forze Armate) • Effettua una prima ricognizione subito dopo l’evento con l’aiuto di eventuale personale dislocato in sedi periferiche, per verificare la tipologia, l’entità ed il luogo dell’evento. Qualora occorresse una ricognizione aerea si può richiedere alla Prefettura l’invio dell’esercito • Dà le disposizioni per delimitare le aree a rischio tramite l’istituzione di posti di blocco (cancelli) sulle reti di viabilità, allo scopo di regolamentare la circolazione in entrata ed in uscita dall’area a rischio; la predisposizione dei posti di blocco dovrà essere attuata in corrispondenza dei nodi viari, per favorire manovre e deviazioni Tempo di • Predispone la vigilanza degli accessi interdetti delle aree inagibili; • Gestisce l’attività di controllo dei flussi di traffico lungo le vie di fuga e dell’accesso emergenza ai mezzi di soccorso • Predispone il servizio di antisciacallaggio • Garantisce un costante collegamento e contatto con la Prefettura e gli altri Organi di Polizia • Individua i punti critici del sistema viario e predispone gli interventi necessari al ripristino della viabilità • Coordina le attività di diramazione dell’allerta e della diffusione delle informazioni alla popolazione e le operazioni di evacuazione • Si occupa di diffondere l’ordine di evacuazione alla popolazione tramite altoparlanti sulle autovetture della Protezione Civile Tab 3.4: Funzione di Supporto Sanità, Assistenza Sociale e Veterinaria PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 02/01/2019 OR MI Organizzazione del Sistema Comunale di PC pag. 3.9

FUNZIONE 4: VOLONTARIATO La funzione volontariato si occupa di redigere un quadro sinottico delle risorse di mezzi, materiali, uomini e professionalità, in relazione alla specificità delle attività svolte dalle associazioni locali di volontariato, al finedi supportare le operazioni di soccorso ed assistenza in coordinamento con le altre funzioni di supporto. FASE COMPITI

• Individua e censisce le associazioni di volontariato, le relative risorse (mezzi, Tempo di materiali, attrezzature) ed i tempi d’intervento pace • Il responsabile si impegna a mantenere aggiornati i dati acquisiti • Si coordina con le altre funzioni di supporto per l’impiego dei volontari • Predispone e coordina l’invio di squadre di volontari nelle aree di emergenza per Tempo di garantire la prima assistenza alla popolazione; • Predispone l’invio di squadre di volontari per le esigenze delle altre funzioni di emergenza supporto Tab 3.4.1: Funzione di Supporto Volontariato

FUNZIONE 5: RISORSE DI MEZZI E MATERIALI La funzione risorse, mezzi e materiali è essenziale e primaria per fronteggiare un’emergenza di qualunque tipo ed ha lo scopo di fornire un quadro costantemente aggiornato delle risorse disponibili nelle diverse situazioni di emergenza, attraverso il censimento dei materiali e dei mezzi appartenenti ad enti locali, volontariato, privati convenzionati con il Comune ed altre amministrazioni presenti sul territorio. FASE COMPITI • Individua i mezzi di proprietà del Comune • Stipula convenzioni per la fornitura di servizi, mezzi e materiali in emergenza • Individua i mezzi di ditte private convenzionate con il Comune stabilendone i tempi Tempo di d’intervento • Individua le ditte detentrici di prodotti utili (Catering, ingrossi alimentari, sale per le pace strade, …). • Il responsabile si impegna a mantenere aggiornati i dati acquisiti • Tiene i rapporti con la Regione, Provincia e con la Prefettura per le richieste di materiali in accordo con la Funzione 1, Tecnica e Pianificazione • Coordina l’utilizzo dei mezzi comunali impiegati; • Verifica le esigenze e le disponibilità dei materiali e dei mezzi necessari per l’assistenza alla popolazione e dispone l’invio degli stessi presso le aree di ricovero; • Esegue i lavori di allestimento delle aree individuate per la sistemazione di roulottes, containers e tende Tempo di • Cura gli interventi di manutenzione all’interno dei campi • Aggiorna un elenco dei mezzi in attività e di quelli in deposito ancora disponibili emergenza • Allerta le ditte che dispongono di materiali e mezzi utili organizzando il loro intervento • Di concerto con il Dirigente del servizio di protezione civile, valuta la quantità ed il tipo di risorse umane operative-tecniche-amministrative necessarie a fronteggiare l’emergenza e si adopera per la ricerca e l’impiego nel territorio • Organizza le turnazioni del personale operativo, tecnico e amministrativo Tab 3.5: Funzione di Supporto Risorse Mezzi e Materiali PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 02/01/2019 OR MI Organizzazione del Sistema Comunale di PC pag. 3.10

FUNZIONE 6: SERVIZI ESSENZIALI ED ATTIVITÀ SCOLASTICA Il responsabile di tale funzione avrà mansioni di coordinamento dei rappresentanti di tutti i servizi essenziali erogati sul territorio comunale per provvedere ad immediati interventi sulla rete, al fine di garantirne l’efficienza, anche in situazioni di emergenza. In particolare, il responsabile si occupa di assicurare la presenza presso la Sala Operativa dei rappresentanti degli enti e delle società eroganti i servizi primari ovvero di mantenere i contatti con gli stessi, affinché siano in grado di inviare sul territorio i tecnici e i loro collaboratori per verificare la funzionalità e la messa in sicurezza delle reti dei servizi nel territorio comunale. Inoltre, si occupa, per quanto possibile, di garantire la continuità del servizio scolastico in tempo di emergenza. FASE COMPITI • Mantiene i rapporti con i responsabili delle ditte erogatrici di servizi essenziali (acqua, luce, gas, fognature) Tempo di • Individua e censisce gli alunni ed il personale docente e non presso le scuole nel territorio comunale pace • Il responsabile si impegna a mantenere aggiornati i dati acquisiti • Si occupa dell’eventuale ripristino di infrastrutture a rete dei servizi essenziali danneggiati (acqua, luce, gas, fognatura), e dell’installazione dei collegamenti con Tempo di le reti principali nelle aree di emergenza. • In caso di danneggiamento degli edifici scolastici, si adopera per rendere possibile emergenza lo svolgimento delle attività scolastiche presso edifici sostitutivi. Tab 3.6: Funzione di Supporto Servizi Essenziali ed Attività Scolastica PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 02/01/2019 OR MI Organizzazione del Sistema Comunale di PC pag. 3.11

FUNZIONE 7: CENSIMENTO DANNI L’attività di censimento dei danni alle persone e alle cose riveste particolare importanza nella valutazione della situazione complessiva determinatasi a seguito dell’evento ed in ordine all’aggiornamento degli scenari, al fine di rilevare puntualmente il danno alle persone, agli edifici ed alle altre strutture, di valutarne l’agibilità e stabilire gli interventi urgenti da predisporre. FASE COMPITI • Censisce gli edifici pubblici strategici, gli edifici di interesse storico-artistico • Individua i professionisti disponibili ad intervenire in caso di emergenza per la rilevazione dei danni • Provvede alla creazione di un’adeguata modulistica semplice, immediata e Tempo di modificabile per il rilevamento dei danni sulle diverse casistiche (ad esempio sisma, dissesto idrologico, incidente industriale, incendio boschivo) pace • Effettua una zonizzazione delle aree e predispone la relativa organizzazione teorica preventiva di squadre di rilevamento danni, composte da due o tre persone composte da tecnici del Comune, della Regione e/o Provincia, VV.F, professionisti • Il responsabile si impegna a mantenere aggiornati i dati acquisiti • Si coordina con la funzione Sanità, Assistenza Sociale Veterinaria e la Funzione Volontariato per stimare il numero delle persone evacuate, ferite, disperse e decedute • Predispone i provvedimenti amministrativi per garantire la pubblica e privata incolumità • Dispone controlli immediati su scuole ed edifici pubblici strategici per verificarne l’agibilità • Accoglie le richieste di sopralluoghi provenienti dai cittadini • Contatta e mantiene i rapporti con i professionisti • Organizza le squadre per effettuare i sopralluoghi N.B.: I sopralluoghi, saranno finalizzati alla compilazione di schede di rilevamento, che dovranno Tempo di contenere informazioni riguardanti la proprietà dell’immobile, l’ubicazione (rif. catastale) ed il tipo di danno riportato. Sulla base delle schede prodotte saranno programmati gli interventi per il superamento emergenza dell’emergenza • Predispone delle schede riepilogative dei risultati, con riferimento a: persone, edifici pubblici e privati, impianti industriali, servizi essenziali, viabilità, attività produttive, beni architettonici, infrastrutture pubbliche, agricoltura e zootecnia anche avvalendosi di esperti nel settore sanitario, industriale, commerciale e professionisti volontari • Rende noti i dati sui danni accertati relativamente agli edifici pubblici, privati, attività produttive e commerciali, viabilità, agricoltura, zootecnia ed edifici di rilevanza storico – artistica Tab 3.7: Funzione di Supporto Censimento Danni PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 02/01/2019 OR MI Organizzazione del Sistema Comunale di PC pag. 3.12

FUNZIONE 8: TELECOMUNICAZIONI Il responsabile della funzione di telecomunicazioni, dovrà coordinare le attività svolte dalle società di telecomunicazione presenti sul territorio e dalle associazioni di volontariato dei radioamatori che hanno il compito, in periodo d’emergenza, e se il caso lo richiede, di organizzare una rete di telecomunicazione alternativa. FASE COMPITI • Garantisce l’efficienza e la funzionalità della strumentazione della Sala Operativa; • Provvede a far collegare i PC dei componenti del C.O.C. tramite una rete “client- server” • Accerta la totale copertura del segnale radio nel territorio comunale e segnala le Tempo di zone non raggiunte dal servizio • Organizza esercitazioni per verificare l’efficienza dei collegamenti radio ed effettua pace prove di collegamento all’esterno • Individua e censisce i responsabili locali dei gestori della telefonia fissa e mobile • Il responsabile si impegna a mantenere aggiornati i dati acquisiti • Si coordina con i responsabili locali dei gestori della telefonia per attivare le strutture di intervento allo scopo di ripristinare le reti di telecomunicazioni fisse e mobili eventualmente danneggiate • Provvede all’allestimento del C.O.C. dal punto di vista tecnico-operativo e dei collegamenti: prende i necessari contatti per il trasporto e la messa in opera dei Tempo di materiali individuati per l’allestimento del C.O.C.; qualora necessario si attiva per richiedere l’eventuale installazione di ulteriori linee telefoniche necessarie per la emergenza gestione dell’emergenza • Si occupa dei problemi legati alle comunicazioni radiofoniche, e garantisce i contatti radio tra il C.O.C. e le squadre di intervento esterne • Mantiene efficiente la strumentazione della Sala Operativa Tab 3.8: Funzione di Supporto Telecomunicazioni PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 02/01/2019 OR MI Organizzazione del Sistema Comunale di PC pag. 3.13

FUNZIONE 9: ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE Il responsabile della funzione Assistenza alla popolazione ha il compito di predisporre un quadro delle disponibilità di alloggiamento di immobili o aree di emergenza e di fornire l’assistenza alla popolazione in tali aree. FASE COMPITI • Individua le strutture pubbliche e private idonee al ricovero di nuclei familiari evacuati • Di concerto con la Funzione Risorse, mezzi e materiali individua ditte fornitrici di Tempo di servizi di catering • Coordinandosi con la Funzione Volontariato individua le Associazioni locali che pace potrebbero eventualmente occuparsi dell’assistenza alla popolazione e/o dei servizi di ristorazione nelle aree di emergenza • Il responsabile si impegna a mantenere aggiornati i dati acquisiti • Garantisce l’assistenza alla popolazione nelle aree di attesa e nelle aree di ricovero, coordinandosi con la Funzione Volontariato • Attiva il personale incaricato per il censimento ed il ricovero della popolazione nelle Tempo di aree di emergenza • Gestisce i posti letto dei campi e degli alberghi (strutture ricettive) emergenza • Coordina le attività necessarie per la refezione della popolazione, allestendo eventuali mense da campo o contattando ditte fornitrici di servizi di catering • Gestisce la distribuzione degli aiuti nei campi Tab 3.9: Funzione di Supporto Assistenza alla Popolazione

FUNZIONE 10: GESTIONE AMMINISTRATIVA Il responsabile della funzione Gestione amministrativa avrà il compito di organizzare, gestire e aggiornare gli atti amministrativi che sarà necessario emettere durante la fase di emergenza FASE COMPITI

Tempo di • Gestisce la normale attività amministrativa del Comune. pace • Organizza, gestisce e aggiorna gli atti amministrativi che si rendono necessari Tempo di durante la fase di emergenza di protezione civile, coadiuvando le operazioni del emergenza COC e fornendo supporto amministrativo alle altre funzioni della sala operativa Tab 3.10: Funzione di Supporto Gestione Amministrativa PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 02/01/2019 OR MI Organizzazione del Sistema Comunale di PC pag. 3.14

SISTEMA DI COMUNICAZIONE Al verificarsi di una condizione di emergenza è di fondamentale importanza disporre di un sistema di comunicazione in grado di individuare, in relazione alla situazione di pericolo, quali sono i destinatari della comunicazione, le modalità di trasmissione ed i contenuti della comunicazione.

L’obiettivo della comunicazione è quello di mantenere in uno stato di vigile attenzione il sistema di protezione civile nei riguardi di una possibile situazione di pericolo e, conseguentemente, di permettere l’attivazione in tempo utile dei vari stati di allertamento. In generale, il messaggio riguardante l’evento in corso deve avere una forma sintetica e non deve lasciare dubbio alcuno sul suo contenuto; le informazioni indispensabili da fornire devono riguardare la tipologia di evento in atto o previsto, il suo presunto impatto sul territorio ed il livello di allertamento da attivare (attenzione, pre-allarme, allarme).

Altro aspetto fondamentale del sistema di comunicazione riguarda la modalità della trasmissione e i destinatari dell’informazione. Per quanto riguarda le modalità di trasmissione, queste dipendono dai mezzi in dotazione del Comune, dalla stima del tempo disponibile affinché il messaggio sia ricevuto in tempo utile dai destinatari, dal momento in cui il messaggio viene diramato (giorno/ notte, orario di apertura/chiusura degli uffici, ecc) e dalla funzionalità della rete di comunicazione; in genere, i messaggi possono essere inviati via telefono, fonogramma, apparecchi radio autorizzati. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 02/01/2019 OR MI Organizzazione del Sistema Comunale di PC pag. 3.15

SISTEMA DI INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE L’efficacia e la funzionalità del Piano di protezione Civile sono fortemente correlate adalcune attività il cui sviluppo è essenziale per ottenere una effettiva mitigazione degli effetti; una di tali attività è senza dubbio l’informazione alla popolazione sia in periodi di pace (informazione preventiva), sia in situazioni di emergenza (informazione in emergenza). Infatti, il sistema territoriale, inteso come l’insieme dei sistemi naturale, sociale e politico, risulta essere più vulnerabile rispetto ad un determinato evento quanto più basso è il livello di conoscenza della popolazione riguardo alla fenomenologia dell’evento stesso, al suo modo di manifestarsi e alle azioni necessarie per mitigarne gli effetti. L’informazione alla popolazione rappresenta quindi uno degli obiettivi principali da raggiungere nell’ambito di una concreta prevenzione del rischio; essa non dovrà limitarsi solo alla spiegazione scientifica, che risulta spesso incomprensibile alla maggior parte della popolazione, ma dovrà fornire anche indicazioni precise sui comportamenti da tenere prima, durante e dopo l’evento.

A tal fine, essa si dovrà sviluppare in tre diversi momenti: • Informazione preventiva, che avviene in tempo di pace, avente lo scopo di informare la popolazione dei rischi potenziali a cui è esposto il territorio in cui vive, i segnali di allertamento per ciascun grado di allerta e i comportamenti di autoprotezione da assumere a seconda dei rischi che possono manifestarsi • Informazione in emergenza, che avviene ad evento in corso o quando vi è un reale pericolo che l’evento si manifesti, e che ha lo scopo di informare la popolazione sull’evolversi dell’evento e di attivare i necessari comportamenti di autoprotezione da parte della popolazione • Informazione post-emergenza, cha avviene a cessato pericolo, e che ha lo scopo di informare la popolazione del ritorno allo stato di normalità attraverso segnali di cessato allarme.

Un’adeguata informazione alla popolazione deve mirare a ridurre le false aspettative che spesso sono riposte nelle sole attività adottate per il controllo dei fenomeni naturali (gestione del territorio nella fase di prevenzione), e a far sviluppare tra la popolazione una cultura della convivenza con il rischio dovuto a fenomeni naturali. Si riporta di seguito una tabella contenente gli aspetti fondamentali che devono essere considerati per una adeguata informazione alla popolazione. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 02/01/2019 OR MI Organizzazione del Sistema Comunale di PC pag. 3.16

FUNZIONE 9: ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE • Non deve utilizzare linguaggi strettamente tecnici Caratteristiche • Deve fornire indicazioni precise sui comportamenti di autoprotezione da assumere • Aumento della soglia di rischio accettabile, o equivalentemente, ridurre il grado di vulnerabilità nei confronti dell’evento in atto o previsto Obiettivi • Informare la popolazione sugli esatti comportamenti di autoprotezione da assumere a seconda dell’evento calamitoso

Tipologia di Contenuti Modalità di Scopo dell’informazione informazione dell’informazione informazione

• Rendere consapevole la • Natura del rischio e popolazione dei possibili possibili conseguenze alla rischi che possono • Invio di opuscoli popolazione, sul territorio e interessare il territorio informativi alle famiglie sull’ambiente comunale • Collaborazione tra i • Messaggi e segnali • Riconoscere i segnali di gruppi di volontariato e gli di emergenza e loro PREVENTIVA allertamento istituti scolastici per corsi di provenienza • Apprendere e applicare Protezione Civile da tenersi • Norme comportamentali i corretti comportamenti durante gli orari scolastici di autoprotezione di autoprotezione da • Procedure di soccorso applicare a seconda dei casi • Mezzi che emettono • Comportamenti di segnali sonori udibili a autoprotezione da adottare grande distanza (campane, • Assicurare l’attivazione da parte della popolazione sirene) dei corretti comportamenti • Fenomeno in atto o IN • Segnali sonori differenti di autoprotezione da parte previsto a breve termine a seconda del grado di EMERGENZA della popolazione • Autorità ed enti a cui allarme rivolgersi per informazioni, • Impianti di megafonia assistenza e soccorso mobile • Informazione sul cessato pericolo • Mezzi che emettono • Zone del territorio segnali sonori udibili a • Informare la popolazione particolarmente colpite grande distanza (campane, POST- del ritorno allo stato di dall’evento sirene) normalità EMERGENZA • Autorità ed enti a cui • Impianti di megafonia rivolgersi per informazioni, mobile assistenza e soccorso

Tab 3.11: Tabella riassuntiva delle modalità di informazione alla popolazione PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 02/01/2019 OR MI Organizzazione del Sistema Comunale di PC pag. 3.17

RISORSE

Per risorse si intende l’insieme di persone, mezzi, materiali e infrastrutture che possono essere utilizzate per far fronte ad una situazione di emergenza. Le risorse di persone, a livello comunale, si riferiscono agli operatori del Corpo di Polizia Locale, ai volontari della Sezione comunale di protezione civile, nonché ai quadri dell’Amministrazione comunale (Vice Direzione Generale Servizi Tecnici, Divisione Infrastrutture e Mobilità, Divisione Servizi Sociali, Divisione Ambiente e Verde). Le risorse di materiali e mezzi comprendono le dotazioni organiche dell’Amministrazione comunale, del Corpo di Polizia Locale, delle Strutture di supporto e le disponibilità offerte dalle organizzazioni di volontariato e del mercato privato. Infine, le infrastrutture, che costituiscono il necessario supporto logistico alle attività di protezione civile, riguardano le strutture scolastiche, ospedaliere, alloggiative, gli impianti sportivi, le aree di emergenza (attesa, ricovero e ammassamento), la stazioni di collegamento, i parchi e i giardini. AREE DI EMERGENZA Le Aree di Emergenza sono spazi e strutture che in caso di emergenza sono destinate ad uso di protezione civile per la popolazione colpita e per le risorse destinate al soccorso e al superamento dell’emergenza. Le tipologie di aree di emergenza sono: • aree di attesa della popolazione • aree di ricovero della popolazione • aree di ammassamento soccorritori e risorse Le aree di attesa sono luoghi di primo ritrovo in cui la popolazione deve dirigersi immediatamente dopo l’evento; le aree di ricovero sono luoghi in cui saranno installati i primi insediamenti abitativi o le strutture in cui alloggiare la popolazione senza tetto; le aree di ammassamento dei soccorritori e delle risorse rappresentano invece i centri di raccolta di uomini e mezzi per il soccorso della popolazione.Sono di seguito riportati i criteri che devono supportare l’individuazione delle aree di emergenza all’interno del territorio comunale. Aree di ATTESA Le aree di attesa della popolazione sono luoghi aperti e sicuri, ove la popolazione si raccoglie in seguito al verificarsi di un evento imprevisto o in occasione di una evacuazione preventiva; in tali luoghi, riceverà le prime informazioni sull’evento e i primi generi di conforto in attesa dell’allestimento delle aree di ricovero con tende e roulottes. La pianificazione di questi siti deriva dalla necessità di ridurre la confusione che si genera in situazioni di emergenza, ed evitare il conseguente aumento del rischio potenziale per la popolazione derivante da comportamenti errati.

L’individuazione delle aree di attesa è subordinata ai seguenti elementi: • l’analisi degli scenari di rischio; infatti giova ricordare che MAI la popolazione deve essere evacuata attraverso le aree colpite. I percorsi indicati dovranno essere scelti in modo da aggirare le aree coinvolte dagli eventi calamitosi • l’analisi del tragitto, solitamente pedonale, che deve essere percorso per giungervi PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 02/01/2019 OR MI Organizzazione del Sistema Comunale di PC pag. 3.18

• la predisposizione di uno schema di evacuazione che preveda la suddivisione dell’ambito comunale in differenti zone, ognuna con una propria area di attesa Queste aree devono essere indicate con precisione e chiarezza alla popolazione, anche mediante esercitazioni e la divulgazione di materiale informativo. Per quanto riguarda la tipologia di area, si potranno prendere in considerazione piazze, slarghi della viabilità, parcheggi, cortili e spazi pubblici e privati che rispondano ai suddetti requisiti.

Aree di RICOVERO DELLA POPOLAZIONE Sono le aree in cui verrà sistemata la popolazione costretta ad abbandonare la propria abitazione, per periodi più o meno lunghi a seconda del tipo di emergenza (da pochi giorni, a mesi). Tali aree devono essere dimensionate per accogliere, almeno, una tendopoli per 500 persone (circa 6.000 mq servizi campali compresi) facilmente collegabile con i servizi essenziali (luce, acqua, fognature, etc.) e non soggette a rischi incombenti. Inoltre, tali aree devono essere poste in prossimità di un nodo viario, o comunque facilmente raggiungibili anche da mezzi di grandi dimensioni. Inoltre, è preferibile che le aree abbiano nelle immediate adiacenze spazi liberi ed idonei ad un eventuale ampliamento. Si possono distinguere tre tipologie di aree di ricovero: • strutture di accoglienza • insediamenti abitativi di emergenza • tendopoli

Strutture di accoglienza Si tratta di edifici destinati ad altri scopi che in caso di necessità possono accogliere la popolazione (palestre, scuole, capannoni, alberghi, centri sportivi, etc.); In caso di permanenza prolungata al di fuori delle proprie abitazioni sarà necessario prevedere delle soluzioni alternative, quali l’affitto o l’assegnazione di altre abitazioni, oppure la costruzione di insediamenti di emergenza.

Insediamenti abitativi di emergenza Sono insediamenti di emergenza che divengono necessari nel momento in cui sorge l’esigenza di raccogliere nuclei abitativi dispersi (per esempio in frazioni) senza spostarli dai luoghi di residenza. Le dimensioni di questi campi variano normalmente da 40 a 500 persone (da 8 a 120 moduli abitativi).

Tendopoli L’allestimento di tendopoli in emergenza è solitamente la scelta prioritaria, dati i tempi relativamente brevi necessari alla preparazione dei campi. Nel caso si scelgano aree esistenti adibite normalmente ad altri scopi, si sottolinea che i campi sportivi sono solitamente luoghi privilegiati, poiché caratterizzati da: PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 02/01/2019 OR MI Organizzazione del Sistema Comunale di PC pag. 3.19

• dimensioni sufficientemente grandi • opere di drenaggio • collegamenti con le reti idrica, elettrica e fognaria • vie di accesso solitamente comode • presenza di aree adiacenti (parcheggi) per un’eventuale espansione del campo Naturalmente il requisito fondamentale dovrà essere la localizzazione in zone sicure. Se la pianificazione di emergenza prevede invece di lasciare la scelta del sito in tempi successivi al verificarsi dell’evento calamitoso, bisognerà considerare i seguenti aspetti: • esistenza di pericolo di crollo di infrastrutture (tralicci, ciminiere, antenne, gru, cornicioni, comignoli) • vicinanza di elettrodotti, gasdotti, oleodotti, acquedotti, industrie a rischio, magazzini con merci pericolose, depositi di carburante di ogni tipo • caratteristiche geologiche dell’area circostante e del terreno scelto (recente aratura, bonifica di discariche di ogni tipo) • esposizione agli agenti meteorici Il raggiungimento delle aree scelte dovrà essere agevole anche per mezzi di grandi dimensioni e le vie di accesso dovranno essere protette da materiali che impediscano lo sprofondamento dei mezzi stessi. Dovranno poi essere previste tutte le operazioni necessarie all’urbanizzazione temporanea delle aree individuate, considerando la possibilità di allacciare le reti idrica, elettrica e fognaria. Infine è necessario dare alcuni dati di massima sulle dimensioni standard degli insediamenti di tendopoli; un campo per 500 persone con i servizi necessari (gabinetti, servizi igienici, cucine) occupa indicativamente una superficie di 7.500 mq, ma bisogna tener conto che molte funzioni interne ad una tendopoli (aree di parcheggio e di stoccaggio delle merci) non sono standardizzabili e possono inoltre essere riviste in caso di esigenze particolari che dovessero obbligare l’allestimento in aree limitate. Aree di AMMASSAMENTO DEI SOCCORRITORI E DELLE RISORSE Le aree di ammassamento soccorritori e risorse garantiscono un pronto e razionale impiego degli uomini e dei mezzi/materiali nelle zone di intervento. I comuni sedi di C.O.M. devono obbligatoriamente prevedere tali aree segnalando (in giallo) sulla cartografia il percorso migliore per raggiungerle. Tali aree devono essere ubicate in zone non soggette a rischio e facilmente raggiungibili anche da mezzi di grandi dimensioni; devono possibilmente trovarsi in prossimità di risorse idriche, elettriche e ricettive per lo smaltimento delle acque reflue, e devono avere dimensioni sufficienti (intorno a 6.000 mq) per accogliere un campo base. Le aree di ammassamento dei soccorritori e delle risorse possono essere utilizzate per un periodo di tempo compreso tra poche settimane e qualche mese. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 02/01/2019 OR MI Organizzazione del Sistema Comunale di PC pag. 3.20

SISTEMA DI ALLERTA Il sistema di allertamento di protezione civile deve assicurare tre funzioni essenziali: la stima del pericolo, la valutazione del rischio e la diffusione di un messaggio alle autorità di governo locali ed ai cittadini.

La stima del pericolo è costituita da valutazioni previsionali di carattere tecnico-scientifico relative all’evento, formulate anche con il supporto di modelli fisico-matematici. La valutazione del rischio consiste invece nell’esame delle interferenze fra lo scenario di evento e l’ambiente antropizzato, finalizzato alla valutazione dell’impatto su determinati ambiti territoriali. Il processo di diffusione è una parte altrettanto complessa del sistema di allertamento. Innanzi tutto, affinché il sistema sia efficace, sono necessarie la pianificazione, il coordinamento interorganizzativo e dei canali di comunicazione adeguati fra i vari enti e strutture che lo compongono. Particolare attenzione, inoltre, deve essere prestata alla formulazione dei messaggi di allertamento, tenendo presente che una previsione tecnico-scientifica non è un messaggio di allertamento per la popolazione.

Il messaggio deve contenere e spiegare le conseguenze dell’evento atteso con linguaggio semplice, indicando il livello di rischio nelle diverse parti del territorio affinché i livelli di governo locale possano applicare quelle azioni previste nei piani di emergenza o intraprendere quelle indicate nel messaggio stesso.

Nel messaggio di allerta vengono specificate le caratteristiche dell’evento previsto, la sua possibile evoluzione, gli effetti sul sistema antropico, le principali azioni da adottare da parte del sistema regionale di protezione civile e i comportamenti consigliati per la popolazione a rischio. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 02/01/2019 OR MI Organizzazione del Sistema Comunale di PC pag. 3.21

CLASSIFICAZIONE DELL’EMERGENZA Qualora un determinato evento prevedibile evolva in tempi non improvvisi, si dovranno prestabilire determinate fasi (e quindi procedure di intervento) da adottare progressivamente con la gravità e l’evoluzione dell’evento stesso. Relativamente a tali eventi, le procedure di attivazione stabiliscono l’organizzazione preventiva della risposta del Sistema Comunale di Protezione Civile. Tale evoluzione è suddivisa in tre livelli: • Fase di Attenzione • Fase di Pre-Allarme • Fase di Allarme-Emergenza

Nel caso in cui il territorio comunale venga colpito da un evento imprevedibile, non è possibile applicare un sistema di allerta suddiviso in fasi di allarme crescente come nel caso precedente, ma occorre passare direttamente dalla condizione di normalità alla condizione di allarme. La gestione di un evento imprevedibile coinvolgerà quindi immediatamente tutti gli organi e gli enti del sistema di protezione civile (struttura comunale, distaccamento dei VV.F., Forze dell’ordine, Provincia, Prefettura, Regione, associazioni di volontariato, ecc). PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 02/01/2019 OR MI Organizzazione del Sistema Comunale di PC pag. 3.22

CLASSIFICAZIONE DELL’EMERGENZA – evento prevedibile – Fase di Quando si attiva Schema emergenza

• al Comune giunge una segnalazione generale di pericolo; Condizioni di • viene diramato, ad esempio, il bollettino di normalità condizioni meteorologiche avverse; • al Comune arriva, a mezzo telefono e/o Evento crescente fax, una segnalazione di pericolo da parte prevedibile Fase di allerta delle strutture preposte (Provincia, Regione, Prefettura, Comuni limitrofi, ecc..); SI Attenzione • al raggiungimento dei livelli di guardia dei Stato di corsi d’acqua; attenzione • in qualunque altra circostanza con la quale viene ravvisato un pericolo

• viene riscontrato un reale pericolo per la NO popolazione SI • si verifica un peggioramento delle condizioni Stato di che hanno comportato la fase di attenzione preallarme • si presume una evoluzione del fenomeno

Pre-allarme non più fronteggiabile con le sole risorse a disposizione del Comune

SI crescente

Fase di allarme Stato di allarme

• ulteriore peggioramento delle condizioni che hanno comportato la fase di pre-allarme • stazionamento di una situazione non più

Allarme fronteggiabile con le sole risorse a disposizione NO del Comune Intervento Provincia, Regione, Prefettura

Tab 3.13: Fasi di emergenza per eventi prevedibili PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 02/01/2019 OR MI Organizzazione del Sistema Comunale di PC pag. 3.23

CLASSIFICAZIONE DELL’EMERGENZA – evento imprevisto – Fase di Quando si attiva Schema emergenza

Condizioni di normalità

Revoca Evento stato imprevisto di allarme

Stato di allarme Immediatamente dopo il verificarsi dell’evento SI Allarme

NO Intervento Provincia, Regione, Prefettura

Tab 3.14: Fasi di emergenza per eventi imprevisti PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 02/01/2019 OR MI Organizzazione del Sistema Comunale di PC pag. 3.24

DIRAMAZIONE DELL’ALLERTA Le modalità ed i mezzi di comunicazione per la diramazione dello stato di allerta sono diversi a seconda che si tratti di emergenza prevedibile o di emergenza imprevista; occorre inoltre distinguere tra allarme trasmessi a singoli individui o a gruppi omogenei di persone.

Nel caso di emergenza prevedibile con possibilità di diffusione di allarme individuali, il sistema più idoneo alla diramazione dell’allerta è la trasmissione telefonica di un messaggio preregistrato. Nel caso in cui vi sia un gran numero di utenti da contattare, si potrà far ricorso a sistemi di megafonia mobile. Risulta inoltre utile la diffusione dell’allarme attraverso segnali acustici (campane, sirena, ecc) precodificato e riconoscibile dalla popolazione.

Nel caso di emergenza prevedibile e diffusione a gruppi omogenei di persone, se l’evento ha un’evoluzione tale da lasciare un adeguato margine di tempo per la diramazione preventiva dell’emergenza, il sistema più idoneo alla diffusione dell’allerta è quello di messaggi scritti che non diano adito a dubbi, diramati a mezzo di emittenti radio-televisive, organi di stampa e manifesti.

Nel caso di emergenza immediata sia nel caso di trasmissione a singoli individui sia a gruppi omogenei, per la diramazione dell’allerta è opportuno ricorrere a segnali acustici differenziati da quelli di preallarme e ad un impiego massiccio di sistemi di megafonia mobile.

È necessario individuare e preparare gli operatori che dovranno effettuare la diramazione dell’allarme; sarà anche necessario predisporre l’uso di adeguate attrezzature quali fax, radio, cellulari, ecc. che dovranno essere sempre disponibili e funzionanti.

I diffusori acustici per l’avviso alla popolazione devono possedere un’adeguata efficienza audio in funzione della zona da servire, e devono soprattutto essere posizionati in punti strategici valutando eventuali barriere naturali o artificiali che potrebbero ostacolare la percezione dei suoni.

FUNZIONE 9: ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE • Trasmissione telefonica Singole persone • Megafonia mobile • Segnalazione acustica Emergenza • Messaggi scritti prevedibile • Telegiornali Gruppi di persone • Manifesti • Radio • Comunicati stampa

Emergenza Singole persone • Megafonia mobile imprevista Gruppi di persone • Segnalazione acustica Tab 3.15: Modalità di diramazione dell’allerta PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 02/01/2019 OR MI Organizzazione del Sistema Comunale di PC pag. 3.25

INIZIATIVE DI SENSIBILIZZAZIONE DEL PERSONALE INTERNO AL COMUNE E DELLA POPOLAZIONE

Personale interno al Comune: Personale tecnico • formazione sui contenuti del Piano e sulle procedure previste (una volta all’anno) • partecipazione alla fase di aggiornamento del Piano (ogni sei mesi) • partecipazione ai corsi di formazione sugli argomenti di Protezione Civile organizzati dalla Regione o dalla Provincia • esercitazioni per posti di comando e “sul terreno” al fine di testare le capacità operative e di coinvolgere la popolazione (previa autorizzazione del Prefetto). Altro personale • informazione sui contenuti del Piano e sulle procedure previste (ogni sei mesi) • partecipazione alle esercitazioni interne di P.C. per posti di comando.

Popolazione: Promuovere una “educazione” alla Protezione Civile mediante: • la conoscenza dei piani d’emergenza di protezione civile predisposti attraverso sito Web, incontri pubblici (una volta all’anno), opuscoli per capi famiglia, numeri unici dell’Amministrazione Comunale • esercitazioni che coinvolgano più persone (evacuazione di una scuola, casa di riposo ecc.)

• informazioni presso le scuole di vario grado

Quest’ultima attività potrebbe essere il mezzo più idoneo per la diffusione su larga scala di questi principi. La popolazione deve essere inoltre informata sulle procedure di comunicazione in caso di emergenza come indicato nel precedente punto PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI C.O.C. – Ubicazione sede pag. COC 1

CENTRO OPERATIVO COMUNALE

Ubicazione Municipio di Monte di Malo

Indirizzo Via Europa 14

Superficie mq: 21,89 Posti tavolo: 8 Sala Decisioni Linea telefonica n.: 0445/587141 (Sala Giunta) Linea FAX n.: Postazioni PC: n. 1 Servizi igienici: 0

Superficie mq: 64,53 Posti tavolo: 8 Sala Operativa Linea telefonica n.: 0445/589734 (Ufficio tecnico) Linea FAX n.: Postazioni PC: 3 Servizi igienici:0

Numero FAX Emergenze Protezione Civile: 0445/589660 e.mail: – [email protected][email protected][email protected] PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI C.O.C. – Ubicazione sede pag. COC 2

CENTRO OPERATIVO MISTO

Ubicazione Sede Protezione Civile

Indirizzo Via Fornaci, 85 - Schio

Superficie mq: 126 Posti tavolo: 20 Sala Decisioni Linea telefonica n.: 0445511500 Linea FAX n.: 0445511500 Postazioni PC: n. 1 Servizi igienici: 2

Superficie mq: 30 Posti tavolo: 4 Sala Operativa Linea telefonica n.: 0445/511500 Linea FAX n.: 0445/511500 Postazioni PC: 2 Servizi igienici: 1 PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI C.O.C. – Ubicazione sede pag. COC 3

CENTRO OPERATIVO COMUNALE

SALA DECISIONI Referente Nominativo Recapiti Tel Uff. 0445/584644 Tel studio Sindaco Squarzon Mosè 0445/605010 Cell 335/7486277 Tel Uff Tel Ab. Vice Sindaco Smiderle Valentino 0445/589696 Cell 338/6566309 Tel Uff Cogo Giancarlo Tel Ab. Consigliere delegato Protezione Civile Alessandro 0445/606273 Cell 339/6218342 Tel Uff 0445/587141 Segretario Comunale Zanrosso Emanuela Tel Ab. Cell 335/6462150 Tel Uff 0445/589734 Responsabile dell’Ufficio Comunale di Rossato Paolo Tel Ab. Protezione Civile Cell 339/7595702 Tel Uff 0445/589734 Tel Ab. Responsabile del Settore Tecnico Rossato Paolo Cell 339/7595702 Tel Uff 0445/690111 Referente per la Polizia Locale Giovanni Scarpellini Tel Ab. Cell Tel Uff 0445/691364 Coordinatore Associazioni PC Manuel Grotto Tel Ab. Cell 331/6714288

Personale reperibile H24: Sindaco cell. 335/7486277 PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI C.O.C. – Ubicazione sede pag. COC 4

CENTRO OPERATIVO COMUNALE

SALA OPERATIVA – FUNZIONI DI SUPPORTO

Funzione Strutture Referenti Reperibilità 1) Tecnico scientifica e Ufficio Tecnico Comunale Rossato geom Paolo pianificazione Direzione LL.PP. 0445/589734

2) Strutture operative e Ufficio Tecnico Comunale Rossato geom Paolo viabilità 0445/589734

Consorzio di Polizia Locale Giovanni Scarpellini 0445 690111 Alto Vicentino T. 0445/690111 F. 0445/690120 VI.ABILITA’ geom. Tosin 348/3710131 0444/385711 capo cant. Turcato 348/3710125 3) Sanità, assistenza Ufficio Servizi Sociali Fontana dott.ssa Elisa 0445/584064 sociale e veterinaria Assistente Sociale 4) Volontariato Unione Montana Pasubio- dr. Manuel Grotto Altovicentino 331/6714288 T. 0445/530533

5) Risorse: materiali e Ufficio Tecnico Comunale Magazzino Comunale mezzi Via Europa 14 6) Servizi essenziali, Capo Servizi Educativi Fontana dott.ssa Elisa 0445/584064 attività scolastica 7) Censimento danni Ufficio Tecnico Comunale Rossato geom Paolo 0445/589734

8) Telecomunicazioni 9) Assistenza alla Ufficio Servizi Sociali Fontana dott.ssa Elisa 0445/584064 popolazione Assistente Sociale 10) Gestione Ufficio Segreteria Zanrosso dott.ssa 0445/587141. amministrativa Emanuela PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Organizzazione del Sistema Comunale di PC pag. SC 1

SISTEMA DI COMUNICAZIONE

TELEFONO - FAX Mezzi disponibili per la Telefoni cellulari - SMS comunicazione Email

Modulistica disponibile

Descrizione Modulo

Ricezione delle notizie 1 Trasmissione delle notizie 2 Ordinanza Convocazione COC/COM/COI 3 Registrazione comunicazioni intercorse in emergenza 4 Registrazione provvedimenti intercorsi in emergenza 5 Registrazione risorse a disposizione in emergenza 6 Censimento persone evacuate 7 Comunicato stampa 8 Messaggio di preallarme 9 Messaggio di allarme 10 Ordinanza di sgombero ed interdizione al traffico 11 Ordinanza sospensione attività didattiche 12 Manifesto di allerta 13 Manifesto di allarme 14 Richiesta stato di crisi per calamità 15 Richiesta supporto volontariato 16 Attestazione partecipazione associazione 17 Attestazione partecipazione volontari 18 PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE Compilatore: Manuel Grotto IN CT IR Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Organizzazione del Sistema Comunale di PC pag. IP 1

SISTEMA DI INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE

TELEFONO

CELLULARE - SMS

WATSHAPP (INFOEMERGENZA)

Mezzi disponibili per la EMAIL comunicazione MEGAFONO - SIRENA

CAMPANE

RADIO - TV LOCALE - SITO WEB (Comune e Unione Montana)

TABELLONE LUMINOSO

Informazione in emergenza

AVVISI VERBALI CON MEGAFONO – SEGNALI ACUSTICI (SIRENA) Tipologia di segnale AVVISI SCRITTI (TABELLONE LUMINOSO)

Mezzi utilizzati per AUTOMEZZI DOTATI DI ALTOPARLANTE E SIRENA l'informazione diretta sul territorio TABELLONE LUMINOSO

Modalità di avviso della popolazione TELEFONO - SMS eventualmente non raggiunta dal segnale

Informazione - RADIO - TV LOCALE - SITO WEB (Comune e Unione Montana) – consultazione sullo stato dell'emergenza WATSHAPP “INFOEMERGENZA”

Informazione post-emergenza

AVVISI VERBALI CON MEGAFONO – SEGNALI ACUSTICI (SIRENA) Tipologia di segnale AVVISI SCRITTI (TABELLONE LUMINOSO)

Mezzi utilizzati per AUTOMEZZI DOTATI DI ALTOPARLANTE E SIRENA l'informazione diretta sul territorio TABELLONE LUMINOSO

Modalità di avviso della popolazione TELEFONO - SMS eventualmente non raggiunta dal segnale

Informazione - RADIO - TV LOCALE - SITO WEB (Comune e Unione Montana) – consultazione sullo stato dell'emergenza WATSHAPP “INFOEMERGENZA” PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

INCTIR Compilatore: Manuel Grotto Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Aree di Emergenza pag. AE.

AREE DI EMERGENZA

A01 - Area di attesa della popolazione

Parcheggio Municipio Ubicazione Coordinate Gauss-Boaga fuso 11.3612,45.6608 Caratteristiche Destinazione d’uso: Parcheggio Strade di accesso: Via Europa Superficie totale: 900 mq. Superficie coperta: Area aperta Tipo pavimentazione: asfalto Riferimento telefonico: NO Enel: Si Acqua potabile: NO Gas: NO Acque reflue: NO

Servizi igienici: Presso locali PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

INCTIR Compilatore: Manuel Grotto Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Aree di Emergenza pag. AE.

AREE DI EMERGENZA

A02 - Area di attesa della popolazione

Parcheggio scuole elementari Priabona Ubicazione Coordinate Gauss-Boaga fuso 11.3750,45.6336 Caratteristiche Destinazione d’uso: Parcheggio Strade di accesso: Via Bortoletti Superficie totale: 550 mq. Superficie coperta: Area aperta Tipo pavimentazione: asfalto Riferimento telefonico: NO Enel: NO Acqua potabile: NO Gas: NO Acque reflue: NO

Servizi igienici: NO PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

INCTIR Compilatore: Manuel Grotto Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Aree di Emergenza pag. AE.

AREE DI EMERGENZA

A03 - Area di attesa della popolazione

Parcheggio trattoria Dala Nela Ubicazione Coordinate Gauss-Boaga fuso 11.3559,45.6604 Caratteristiche Destinazione d’uso: Parcheggio Strade di accesso: Via Maistri Superficie totale: 650 mq. Superficie coperta: Area aperta Tipo pavimentazione: asfalto Riferimento telefonico: 0445 602273 Enel: Presso il locale Acqua potabile: Presso il locale Gas: Presso il locale Acque reflue: Presso il locale

Servizi igienici: Presso il locale PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

INCTIR Compilatore: Manuel Grotto Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Aree di Emergenza pag. AE.

AREE DI EMERGENZA

A04 - Area di attesa della popolazione

Parcheggio trattoria Rampon Ubicazione Coordinate Gauss-Boaga fuso 11.3631,45.6597 Caratteristiche Destinazione d’uso: Parcheggio Strade di accesso: Via Emilia Casara Superficie totale: 580 mq. Superficie coperta: Area aperta Tipo pavimentazione: asfalto Riferimento telefonico: 0445 602202 Enel: Presso il locale Acqua potabile: Presso il locale Gas: Presso il locale Acque reflue: Presso il locale

Servizi igienici: Presso il locale PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

INCTIR Compilatore: Manuel Grotto Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Aree di Emergenza pag. AE.

AREE DI EMERGENZA

A05 - Area di attesa della popolazione

Parcheggio via Obesa Ubicazione Coordinate Gauss-Boaga fuso 11.3639,45.6628 Caratteristiche Destinazione d’uso: Parcheggio Strade di accesso: via Obesa Superficie totale: 650 mq. Superficie coperta: Area aperta Tipo pavimentazione: asfalto Riferimento telefonico: NO Enel: NO Acqua potabile: NO Gas: NO Acque reflue: NO

Servizi igienici: NO PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

INCTIR Compilatore: Manuel Grotto Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Aree di Emergenza pag. AE.

AREE DI EMERGENZA

A06 - Area di attesa della popolazione

Parcheggio via Papa Giovanni XXIII Ubicazione Coordinate Gauss-Boaga fuso 11.3933,45.6542 Caratteristiche Destinazione d’uso: Parcheggio Strade di accesso: Via Papa Giovanni XXIII Superficie totale: 1.300 mq. Superficie coperta: Area aperta Tipo pavimentazione: asfalto Riferimento telefonico: NO Enel: NO Acqua potabile: NO Gas: NO Acque reflue: NO

Servizi igienici: NO PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

INCTIR Compilatore: Manuel Grotto Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Aree di Emergenza pag. AE.

AREE DI EMERGENZA

A07 - Area di attesa della popolazione

Parcheggio via Gamba Ubicazione Coordinate Gauss-Boaga fuso 11.3727,45.6720 Caratteristiche Destinazione d’uso: Parcheggio Strade di accesso: Via Gamba Superficie totale: 180 mq. Superficie coperta: Area aperta Tipo pavimentazione: asfalto Riferimento telefonico: NO Enel: NO Acqua potabile: NO Gas: NO Acque reflue: NO

Servizi igienici: NO PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

INCTIR Compilatore: Manuel Grotto Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Aree di Emergenza pag. AE.

AREE DI EMERGENZA

A08 - Area di attesa della popolazione

Piazzale Chiesa Priabona Ubicazione Coordinate Gauss-Boaga fuso 11.3730,45.6340 Caratteristiche Destinazione d’uso: Piazzale Strade di accesso: Via Chiesa Superficie totale: 620 mq. Superficie coperta: Area aperta Tipo pavimentazione: asfalto Riferimento telefonico: NO Enel: NO Acqua potabile: NO Gas: NO Acque reflue: NO

Servizi igienici: NO PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

INCTIR Compilatore: Manuel Grotto Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Aree di Emergenza pag. AE.

AREE DI EMERGENZA

A09 - Area di attesa della popolazione

Mondini di Sopra Ubicazione Coordinate Gauss-Boaga fuso 11.3416,45.6648 Caratteristiche Destinazione d’uso: Corte comune Strade di accesso: Via Mondini di Sopra Superficie totale: 400 mq. Superficie coperta: Area aperta Tipo pavimentazione: asfalto Riferimento telefonico: NO Enel: NO Acqua potabile: NO Gas: NO Acque reflue: NO

Servizi igienici: NO PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

INCTIR Compilatore: Manuel Grotto Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Aree di Emergenza pag. AE.

AREE DI EMERGENZA

A10 - Area di attesa della popolazione

Masovieri Ubicazione Coordinate Gauss-Boaga fuso 11.3450,45.6685 Caratteristiche Destinazione d’uso: Corte comune Strade di accesso: Via Masovieri Superficie totale: 400 mq. Superficie coperta: Area aperta Tipo pavimentazione: asfalto Riferimento telefonico: NO Enel: NO Acqua potabile: NO Gas: NO Acque reflue: NO

Servizi igienici: NO PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

INCTIR Compilatore: Manuel Grotto Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Aree di Emergenza pag. AE.

AREE DI EMERGENZA

A11 - Area di attesa della popolazione

Antonella Ubicazione Coordinate Gauss-Boaga fuso 11.3867,45.6677 Caratteristiche Destinazione d’uso: Area verde Strade di accesso: Via Antonella Superficie totale: 220mq. Superficie coperta: Area aperta Tipo pavimentazione: Ghiaia Riferimento telefonico: NO Enel: NO Acqua potabile: NO Gas: NO Acque reflue: NO

Servizi igienici: Presso locale PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

INCTIR Compilatore: Manuel Grotto Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Aree di Emergenza pag. AE.

AREE DI EMERGENZA

A12 - Area di attesa della popolazione

Martini Ubicazione Coordinate Gauss-Boaga fuso 11.3707,45.6600 Caratteristiche Destinazione d’uso: Area verde Strade di accesso: Via Martini Superficie totale: 140mq. Superficie coperta: Area aperta Tipo pavimentazione: prato Riferimento telefonico: NO Enel: NO Acqua potabile: NO Gas: NO Acque reflue: NO

Servizi igienici: NO PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

INCTIR Compilatore: Manuel Grotto Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Aree di Emergenza pag. AE.

AREE DI EMERGENZA

A13 - Area di attesa della popolazione

Parcheggio Appaloosa Pub Ubicazione Coordinate Gauss-Boaga fuso 11.3858,45.6489 Caratteristiche Destinazione d’uso: Parcheggio Strade di accesso: Via Calcara Superficie totale: 270 mq. Superficie coperta: Area aperta Tipo pavimentazione: asfalto Riferimento telefonico: 0445 602228 Enel: Presso locale Acqua potabile: Presso locale Gas: NO Acque reflue: Presso locale

Servizi igienici: Presso locale PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

INCTIR Compilatore: Manuel Grotto Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Aree di Emergenza pag. AE.

AREE DI EMERGENZA

A14 - Area di attesa della popolazione

Boro Ubicazione Coordinate Gauss-Boaga fuso 11.3837,45.6428 Caratteristiche Destinazione d’uso: Parcheggio Strade di accesso: Via Boro Superficie totale: 180 mq. Superficie coperta: Area aperta Tipo pavimentazione: asfalto Riferimento telefonico: NO Enel: NO Acqua potabile: NO Gas: NO Acque reflue: NO

Servizi igienici: NO PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

INCTIR Compilatore: Manuel Grotto Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Aree di Emergenza pag. AE.

AREE DI EMERGENZA

A15 - Area di attesa della popolazione

Mulino Fochesato Ubicazione Coordinate Gauss-Boaga fuso 11.3783,45.6396 Caratteristiche Destinazione d’uso: Parcheggio Strade di accesso: SP 12 Superficie totale: 410mq. Superficie coperta: Area aperta Tipo pavimentazione: asfalto Riferimento telefonico: NO Enel: NO Acqua potabile: NO Gas: NO Acque reflue: NO

Servizi igienici: NO PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

INCTIR Compilatore: Manuel Grotto Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Aree di Emergenza pag. AE.

AREE DI EMERGENZA

A16 - Area di attesa della popolazione

Campipiani di Sotto Ubicazione Coordinate Gauss-Boaga fuso 11.3714,45.6247 Caratteristiche Destinazione d’uso: Corte comune Strade di accesso: Via Campipiani di Sotto Superficie totale: 460 mq. Superficie coperta: Area aperta Tipo pavimentazione: asfalto Riferimento telefonico: NO Enel: NO Acqua potabile: NO Gas: NO Acque reflue: NO

Servizi igienici: NO PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

INCTIR Compilatore: Manuel Grotto Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Aree di Emergenza pag. AE.

AREE DI EMERGENZA

A17 - Area di attesa della popolazione

Chiesa Faedo Ubicazione Coordinate Gauss-Boaga fuso 11.3536,45.6380 Caratteristiche Destinazione d’uso: Piazza Strade di accesso: Via Chiesa Faedo Superficie totale: 760 mq. Superficie coperta: Area aperta Tipo pavimentazione: asfalto Riferimento telefonico: NO Enel: NO Acqua potabile: NO Gas: NO Acque reflue: NO

Servizi igienici: NO PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

INCTIR Compilatore: Manuel Grotto Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Aree di Emergenza pag. AE.

AREE DI EMERGENZA

A18 - Area di attesa della popolazione

Parcheggio Buso della Rana Ubicazione Coordinate Gauss-Boaga fuso 11.3627,45.6489 Caratteristiche Destinazione d’uso: Parcheggio Strade di accesso: SP 47 Superficie totale: 600 mq. Superficie coperta: Area aperta Tipo pavimentazione: asfalto Riferimento telefonico: NO Enel: NO Acqua potabile: NO Gas: NO Acque reflue: NO

Servizi igienici: NO PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

INCTIR Compilatore: Manuel Grotto Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Aree di Emergenza pag. AE.

AREE DI EMERGENZA

A19 - Area di attesa della popolazione

Contrada Soglio Ubicazione Coordinate Gauss-Boaga fuso 11.3470,45.6597 Caratteristiche Destinazione d’uso: Area verde Strade di accesso: Via Soglio Superficie totale: 200 mq. Superficie coperta: Area aperta Tipo pavimentazione: prato Riferimento telefonico: NO Enel: NO Acqua potabile: NO Gas: NO Acque reflue: NO

Servizi igienici: NO PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

INCTIR Compilatore: Manuel Grotto Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Aree di Emergenza pag. AE.

AREE DI EMERGENZA

A20- Area di attesa della popolazione

Roccolo Rossato Ubicazione Coordinate Gauss-Boaga fuso 11.3470,45.6597 Caratteristiche Destinazione d’uso: Parcheggio Strade di accesso: Via Mieghi Superficie totale: 400 mq. Superficie coperta: Area aperta Tipo pavimentazione: asfalto Riferimento telefonico: 0445 589086 Enel: Locale Acqua potabile: Locale Gas: Locale Acque reflue: Locale

Servizi igienici: Locale PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

INCTIR Compilatore: Manuel Grotto Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Aree di Emergenza pag. AE.

AREE DI EMERGENZA

A21 - Area di attesa della popolazione

Maddalena di Sotto Ubicazione Coordinate Gauss-Boaga fuso 11.3708,45.6508 Caratteristiche Destinazione d’uso: Piazza Strade di accesso: Via Maddalena Superficie totale: 300 mq. Superficie coperta: Area aperta Tipo pavimentazione: asfalto Riferimento telefonico: NO Enel: NO Acqua potabile: NO Gas: NO Acque reflue: NO

Servizi igienici: NO PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

INCTIR Compilatore: Manuel Grotto Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Aree di Emergenza pag. AE.

AREE DI EMERGENZA

A22 - Area di attesa della popolazione

Contrada Maruffa Ubicazione Coordinate Gauss-Boaga fuso 11.3708,45.6508 Caratteristiche Destinazione d’uso: Parcheggio Strade di accesso: Via Maruffa Superficie totale: 290 mq. Superficie coperta: Area aperta Tipo pavimentazione: asfalto Riferimento telefonico: NO Enel: NO Acqua potabile: NO Gas: NO Acque reflue: NO

Servizi igienici: NO PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

INCTIR Compilatore: Manuel Grotto Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Aree di Emergenza pag. AE.

AREE DI EMERGENZA

A23 - Area di attesa della popolazione

Contrada Castaldiera Ubicazione Coordinate Gauss-Boaga fuso 11.3566,45.6354 Caratteristiche Destinazione d’uso: Piazza Strade di accesso: Via Castaldiera Superficie totale: 320 mq. Superficie coperta: Area aperta Tipo pavimentazione: Asfalto e ghiaia Riferimento telefonico: NO Enel: NO Acqua potabile: NO Gas: NO Acque reflue: NO

Servizi igienici: NO PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

INCTIR Compilatore: Manuel Grotto Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Aree di Emergenza pag. AE.

R01 - Area di ricovero della popolazione

Campo sportivo Monte di Malo Ubicazione Coordinate Gauss-Boaga fuso W: 11.3596,45.6601 Caratteristiche Destinazione d’uso: campo sportivo Strade di accesso: Via Europa Superficie totale: 8.400 mq Superficie coperta: 50 mq Tipo pavimentazione: erba Riferimento telefonico: NO Enel: sì Acqua potabile: sì Gas: NO Acque reflue: sì

Servizi igienici: sì PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

INCTIR Compilatore: Manuel Grotto Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Aree di Emergenza pag. AE.

R02 - Area di ricovero della popolazione

Campo sportivo Priabona Ubicazione Coordinate Gauss-Boaga fuso W: 11.3740,45.6334 Caratteristiche Destinazione d’uso: campo sportivo Strade di accesso: Via Bortoletti Superficie totale: 2.500 mq Superficie coperta: 0 Tipo pavimentazione: erba Riferimento telefonico: NO Enel: sì Acqua potabile: sì Gas: NO Acque reflue: sì

Servizi igienici: sì PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

INCTIR Compilatore: Manuel Grotto Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Aree di Emergenza pag. AE.

R03 - Area di ricovero della popolazione

Piastra polivalente Priabona Ubicazione Coordinate Gauss-Boaga fuso W: 11.3752,45.6337 Caratteristiche Destinazione d’uso: Piastra polivalente Strade di accesso: Via Pologni Superficie totale: 1.100 mq Superficie coperta: Scuole Tipo pavimentazione: Cemento Riferimento telefonico: NO Enel: sì Acqua potabile: sì Gas: NO Acque reflue: sì

Servizi igienici: Presso scuole PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

INCTIR Compilatore: Manuel Grotto Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Aree di Emergenza pag. AE.

R04 - Area di ricovero della popolazione

Parcheggio Eurospin Ubicazione Coordinate Gauss-Boaga fuso W: 11.3926,45.6539 Caratteristiche Destinazione d’uso: parcheggio Strade di accesso: Via Superficie totale: 2.400 mq Superficie coperta: Supermercato Tipo pavimentazione: asfalto Riferimento telefonico: NO Enel: sì Acqua potabile: sì Gas: NO Acque reflue: sì

Servizi igienici: sì PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

INCTIR Compilatore: Manuel Grotto Relazione Generale Compilato il: 01/02/2019 OR MI Aree di Emergenza pag. AE.

S01 - Area di ammassamento dei soccorritori e delle risorse AREA RISERVATA ALLA COLONNA MOBILE VV.F.

Piazzale via Milano Ubicazione Coordinate Gauss-Boaga fuso W: 11.3610,45.6618 Caratteristiche Destinazione d’uso: Area polifunzionale Strade di accesso: Via Milano Superficie totale: 2.800 mq circa Superficie coperta: Palestra adiacente Tipo pavimentazione: cemento Riferimento telefonico: NO Enel: SI Acqua potabile: Presso palestra Gas: NO Acque reflue: NO

Servizi igienici: Presso palestra PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

IN CT IR Capitolo Relazione Generale OR MI 4 Modello d’intervento pag. 4.1 CAPITOLO 4 MODELLO D’INTERVENTO GENERALE

Il modello di intervento è un complesso di procedure che codifica in sequenza le azioni da compiere, in ordine logico e temporale, al verificarsi di un evento generatore di rischio per persone, beni ed animali. In pratica, esso descrive quali sono le cose da fare, chi le deve fare e come, secondo quanto di seguito indicato:

••• allertamento ed attività ricognitiva ••• attivazione dell’apparato di comando e controllo ••• definizione della situazione ••• emanazione delle disposizioni

Nel modello di intervento, possiamo individuare due condizioni ben distinte: una “condizione di normalità” (o “periodo ordinario” o ancora “tempo di pace”), in cui vengono svolte quelle attività di protezione civile che non comportano un costante interagire con la popolazione, ed una “condizione di intervento” (o “periodo di intervento”), in cui andranno attuate tutte quelle attività previste dal Piano che interagiscono continuamente con la popolazione e in cui andranno coinvolte progressivamente le strutture operative di protezione civile. Il modello di intervento si differenzia a seconda che il tipo di fenomeno sia prevedibile o non prevedibile. Per i fenomeni prevedibili le azioni si possono articolare in tre fasi successive di allerta che iniziano ancor prima che il fenomeno raggiunga la sua massima intensità, basandosi su segni precursori; tali fasi sono quella di Attenzione, di Preallarme e di Allarme. Al verificarsi di fenomeni improvvisi, si devono invece attuare immediatamente tutte le misure per l’emergenza con avvio delle operazioni di soccorso alla popolazione, passando da una condizione di normale svolgimento delle attività socio- economiche ad uno stato di allarme. Di seguito si riporta uno schema riassuntivo del modello d’intervento distinguendo tra evento con preavviso ed evento imprevisto, e fornendo per ciascuna delle fasi di emergenza le principali attività di protezione civile. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

IN CT IR Capitolo Relazione Generale OR MI 4 Modello d’intervento pag. 4.2

Condizione di normalità

Segnalazione Evento

Evento prevedibile Evento imprevisto

Fase di attenzione Fase di Pre-allarme Fase di Allarme

Acquisizione dati e verifica Monitoraggio dell’evento in Monitoraggio dell’evento in evento corso corso

Monitoraggio dell’evento in Allertamento della Allertamento della corso popolazione popolazione

Controllo mezzi e materiali Richiesta reperibilità Completa attivazione del componenti comitato COC Controllo sistema di comunale di PC comunicazione Evacuazione della Attivazione sala operativa popolazione

Attivazione di tutte le funzioni di supporto

PROCEDURE DI EMERGENZA

Ambito di applicazione

Le presenti procedure si applicano alle emergenze di protezione civile, in atto o potenziali.

Per “emergenza di protezione civile” si intende un evento non fronteggiabile con il solo intervento ordinario di una o più delle strutture ordinariamente preposte al soccorso, ma per il quale è richiesto uno speciale coordinamento:

a) a livello comunale, da parte del Sindaco; PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

IN CT IR Capitolo Relazione Generale OR MI 4 Modello d’intervento pag. 4.3

b) a livello sovracomunale, da parte del Prefetto o di un suo delegato.

Sono particolarmente indicate in caso di:

•eventi di origine idraulica - alluvioni, esondazione, rotture di argini, e idrogeologica – frane, previsti o improvvisi;

• terremoto.

Per le restanti tipologie di evento, considerate sia le modalità di impatto, sia le modalità di soccorso, le presenti procedure dovranno integrarsi a quelle previste dalle Strutture ordinariamente preposte al soccorso. In particolare:

• incidenti di origine varia (rilascio di sostanze pericolose, incidenti in impianti industriali, etc.): procedure di intervento coordinate dalla Prefettura;

• incidenti aerei, ferroviari o stradali: procedure di intervento dei Vigili del Fuoco;

• incendi boschivi: protocollo operativo di intervento della Regione Veneto;

• nevicate: piano neve comunale;

• inquinamento di risorse idropotabili: procedure di intervento dell’Ente Gestore (Viacqua).

Nel caso di eventi improvvisi (es. incidente industriale, esplosione, piena torrentizia improvvisa), lo speciale coordinamento si concretizza nell’attivazione del COC/COM, deciso con provvedimento Sindacale/Prefettizio nel presupposto, valutato con esperti del settore, che l'emergenza possa estendersi nel tempo e/o nello spazio. Ciò per rendere giustificato l'avvio di una procedura eccezionale che trova la sua motivazione solo nel perdurare di una emergenza per più giorni o nella sua potenziale crescita.

Nel caso di eventi previsti e preannunciati (es. alluvione per condizioni meteo avverse) dal Servizio Meteorologico Regionale o da altre strutture regionali o nazionali, l’attivazione del COC/COM è decisa con provvedimento Sindacale/Prefettizio nel caso in cui si passi dalla fase di preallarme a quella di allarme, secondo le procedura descritta (procedura B). PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

IN CT IR Capitolo Relazione Generale OR MI 4 Modello d’intervento pag. 4.4

Abbreviazioni e livelli di allerta

Abbrev. Significato Descrizione e riferimento locale

ARPAV Agenzia Regionale Agenzia Regionale per la protezione ambientale - Sede Protezione Ambientale di Vicenza del Veneto CCS Centro Coordinamento Struttura di coordinamento attivabile a livello Soccorsi provinciale - Prefettura Vicenza

CFS Carabinieri Forestale Struttura operativa statale di polizia ambientale (incendi (1515) boschivi, ordine pubblico, viabilità) - Comando Stazione di Schio

CNSAS Corpo Nazionale Soccorso Struttura operativa volontaria per il soccorso alpino e in Alpino e Speleologico grotta - Stazione Schio

COC Centro Operativo Struttura di coordinamento attivabile a livello comunale Comunale COM Centro Operativo Misto Struttura di coordinamento attivabile a livello intercomunale - Magazzini Comunali Schio

GdF Guardia di Finanza Struttura operativa statale di polizia tributaria (ordine pubblico, viabilità) Comando Tenenza Schio

SPC Servizio Protezione Civile Addetto di riferimento permanente, a livello comunale per le attività di protezione civile. Deve essere reperibile

SFR Servizio Forestale Struttura operativa regionale (incendi boschivi) Vicenza Regionale CFD Centro Funzionale Struttura operativa di previsione meteorologica della Decentrato Regione del Veneto - Marghera-Venezia

SUEM Servizio Urgenza Struttura operativa regionale per il soccorso medico Emergenza Medica (118) urgente - Ospedale Santorso

VVF Vigili del Fuoco (115) Struttura operativa statale per il soccorso tecnico urgente - Distaccamento Schio

PL Polizia Locale Struttura operativa intercomunale di polizia (viabilità e ordine pubblico) Consorzio di Polizia Locale Altovicentino Schio

Scenari di evento attesi in funzione dei vari livelli di criticità meteorologica-idraulica-idrogeologica, e conseguenti misure di protezione civile PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

IN CT IR Capitolo Relazione Generale OR MI 4 Modello d’intervento pag. 4.5

Livello Codice In caso di Attivato da

Fenomeni che pur rientrando nella normalità generano situazioni di SPC (Addetto potenziale pericolo ATTENZIONE 1 protezione civile)

Precipitazione molto abbondante (maggiore di 70 mm in 24 ore) o SPC (Addetto PREALLARME 2 abbondante (30 – 70 mm in 24 ore) per più protezione civile) giorni consecutivi

Continuità delle precipitazioni e previsioni ALLARME/ meteo che confermano il permanere di 3 Sindaco EMERGENZA condizioni avverse PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

IN CT IR Capitolo Relazione Generale OR MI 4 Modello d’intervento pag. 4.6

4.1.1 PROCEDURA OPERATIVA IN CASO DI EVENTO IMPROVVISO (A)

Chi Fa cosa Quando Riceve la segnalazione dell’evento. Se la segnalazione SPC proviene da fonte non istituzionale effettuare la verifica presso VV.F, SUEM, Polizia Locale, Carabinieri, Prefettura Verificata la segnalazione e raccolte le informazioni Con SPC elementari (cosa, dove e quando è accaduto), informa il sollecitudine Sindaco e/o l’Assessore Delegato In relazione alle richieste che provengono dal Direttore Con SPC Tecnico Soccorsi (in seguito DTS) organizza le attività di sollecitudine supporto con particolare attenzione a: a. informazione alla popolazione b. Organizzazione ricovero alternativo c. Distribuzione generi di conforto Attiva il Centro Operativo Comunale (COC), sentito il DTS Al momento Sindaco qualora l’evento, per tipologia e/o estensione, evidenzi adatto criticità tali da richiedere un maggior impiego di risorse. Sarà composto dai rappresentanti delle Componenti e delle Strutture Operative del Servizio Nazionale di Protezione Civile, convocati in relazione alle funzioni da svolgere e alle competenze necessarie. Compiti del Centro Operativo Comunale: - supportare le richieste che pervengono dal luogo dell’incidente; - garantire l’assistenza alla popolazione; - mantenere i rapporti con i mass media (utile prevedere spazio dedicato agli incontri con i giornalisti); - organizzare le attività finalizzate al ripristino della situazione ordinaria con particolare riferimento al monitoraggio ambientale ed alle operazioni di bonifica del territorio e delle attrezzature/mezzi utilizzati PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

IN CT IR Capitolo Relazione Generale OR MI 4 Modello d’intervento pag. 4.7

Le strutture operative saranno impegnate essenzialmente in due ambiti di attività. 1) Intervento sul luogo dell’incidente

Il DTS (Direttore Tecnico Soccorsi) dovrà coordinare le attività e si avvarrà della collaborazione dei responsabili sul posto per ciascuno dei seguenti settori: • Soccorso Sanitario (SUEM) • Ordine e Sicurezza Pubblica (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Carabinieri Forestale); • Viabilità (Polizie Locali: Polizia Locale e Polizia Provinciale)

Tutte le squadre che intervengono sul luogo dell’incidente, o che presidiano la zona di accesso all’area interessata dovranno essere munite di idonei dispositivi di protezione individuale (DPI). In accordo con le indicazioni del DTS dovranno essere attuati i seguenti interventi:

• soccorso tecnico urgente; • attività sanitarie (SUEM – Sistema Sanitario Regionale); • rilevazioni specialistiche della sostanza (VV.F, ARPAV, ENEA, FF.AA.); • eventuale interruzione delle linee erogatrici dei servizi essenziali (aziende gestori servizi) • interdizione e controllo degli accessi alle aree di intervento individuate dai VV.F e destinate alle attività di soccorso (Forze di Polizia e Polizie Locali); • gestione della viabilità nell’area circostante (Forze di Polizia e Polizie Locali) con successiva emissione di ordinanze sindacali; • attività di ordine pubblico (Forze di Polizia); • eventuale gestione effetti personali recuperati (Forze di Polizia).

2) Assistenza e informazione alla popolazione

La gestione di queste attività è affidata al Sindaco, che potrà chiedere supporto alla Provincia, alla Regione e alla Prefettura. Una risorsa fondamentale è rappresentata dalle Organizzazioni di Volontariato. Le principali attività di organizzazione potranno essere: • informazione alla popolazione (necessario definire chi la fa, con che strumento, il contenuto del messaggio informativo, che dovrà essere concordato con VV.F, ARPAV ecc... • distribuzione di generi di conforto; • assistenza psicologica; • eventuale gestione dell’evacuazione dell’area (modalità, tempi) ed organizzazione di ricoveri alternativi; • coordinamento del volontariato di protezione civile per il supporto operativo alle diverse attività; • gestione afflusso e rapporto con i mass–media nel luogo dell’incidente. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

IN CT IR Capitolo Relazione Generale OR MI 4 Modello d’intervento pag. 4.8

4.1.2- PROCEDURA OPERATIVA IN CASO DI EVENTO PREVEDIBILE (B)

FASE DI ATTENZIONE (CODICE 1)

CHI FA COSA QUANDO

SPC Verifica i bollettini meteo del CFD Ogni giorno

Pone particolare attenzione ai bollettini in Prima dei corrispondenza dei giorni non lavorativi (feriali o SPC festivi), per poter eventualmente preallertare i giorni non componenti del COC lavorativi

Nel caso in cui il CFD emetta l’avviso di condizioni meteorologiche avverse per precipitazione prevista: •molto abbondante (maggiore di 70 mm in 24 ore); •abbondante (30 – 70 mm in 24 ore) per più giorni 12 – 24 ore prima SPC consecutivi; dell’inizio stimato dell’evento con conseguente attivazione del servizio di monitoraggio continuativo 24 ore e del servizio di nowcasting ( previsioni a brevissimo termine), controlla i bollettini emessi con cadenza trioraria

Nel caso in cui la situazione meteorologica non migliori e, dalla verifica dei successivi bollettini, le previsioni confermino la situazione in atto o indichino SPC peggioramenti, contatta il CFD per verificare l’entità Evento in atto della precipitazione registrata nelle stazioni di rilevamento (Monte Summano, Passo Xomo e Valli del Pasubio)

Nel caso la precipitazione registrata confermi la previsione (più di 70 mm in 24 ore o tra i 30 – 70 mm Al momento SPC in 24 ore per più giorni consecutivi), consulta il adatto previsore meteo di turno e dichiara fase di preallarme PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

IN CT IR Capitolo Relazione Generale OR MI 4 Modello d’intervento pag. 4.9

FASE DI PREALLARME (CODICE 2)

CHI FA COSA QUANDO

Dopo la dichiarazione della SPC Dirama il preallarme ai componenti del COC fase di preallarme (Codice 2)

Componenti Si mettono in contatto con il Servizio di Protezione Con sollecitudine COC Civile , per essere aggiornati sulla situazione

Si tiene costantemente aggiornato sulla situazione SPC meteorologica, intensificando i contatti con il CFD Con sollecitudine e con il Sindaco

Verifica la disponibilità di collegamenti radio SPC alternativi previo contatto con il Responsabile Con sollecitudine Telecomunicazioni del COC

Nel caso la precipitazione continui, e le previsioni A Sindaco confermino il permanere di condizioni meteo l momento avverse, dichiara fase di allarme adatto

FASE DI ALLARME (CODICE 3)

CHI FA COSA QUANDO

Sindaco Dispone l’attivazione del COC e convoca i componenti dell’Unità Dopo il codice Minima di Crisi: 3 e al momento adatto Responsabile comunale Servizio di Protezione Civile; Referente Consorzio di Polizia Locale; Referente Associazioni di Volontariato convenzionate; Comandante Stazioni Carabinieri Comunica l’attivazione del COC a Prefettura, Provincia e Regione

Sindaco Dispone un servizio di osservazione a vista per monitorare: Con sollecitudine • corsi d’acqua e valli principali • frane conosciute • eventuali altri punti critici Le squadre di monitoraggio (costituite da personale comunale, volontario, del Consorzio di Polizia Locale ecc.) devono essere in collegamento radio con la Sala Operativa del COC

Sindaco Dispone gli interventi di soccorso necessari, sulla base delle Con informazioni pervenute sollecitudine PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

IN CT IR Capitolo Relazione Generale OR MI 4 Modello d’intervento pag. 4.10

C- ATTIVAZIONE DEL CENTRO OPERATIVO COMUNALE

Attivazione

L’attivazione del COC è convocata in tre casi:

a. in caso di allarme per avverse condizioni meteo (procedura B);

b. in caso di evento improvviso (procedura A); c. in caso di “emergenza di protezione civile” dichiarata da strutture sovraordinate al Comune (Prefettura, Regione, Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, Provincia)

Nel provvedimento di attivazione del Centro Operativo Comunale, è conferito al Responsabile Operativo Comunale (nominato dal Sindaco) o ad altro funzionario, il sovraordinamento rispetto al personale di altri uffici comunali che, a giudizio dello stesso, possono a vario titolo concorrere alla gestione dei soccorsi e agli interventi urgenti di ripristino di funzioni e strutture.

Struttura

Il Centro Operativo Comunale è strutturato in:

I. sala decisioni (area strategica);

II. sala operativa organizzata per funzioni di supporto (schema negli allegati), variabili per numero e composizione in relazione alla gravità dell’evento.

Per il Comune di Monte di Malo la sede COC si trova presso il Municipio di via Europa, mentre la sede COM è presso la sede della Protezione Civile sita in Via Fornaci, attigua al locale Distaccamento dei VV.F. All’organizzazione del COC provvede il Servizio di Protezione Civile del Comune di Monte di Malo in collaborazione con quello dell'Unione Montana Pasubio-Altovicentino, avendo cura in particolare di garantire: ••• la funzionalità logistica attraverso:

- l’individuazione degli spazi da utilizzare in caso di emergenza, anche attraverso la riorganizzazione di quelli esistenti (una stanza per l’area strategica, ed un'altra per la sala operativa);

- l’individuazione dell’arredamento e delle dotazioni strumentali minime (due personal computer, una stampante, una fotocopiatrice), necessarie a garantire l’operatività di almeno due funzioni di supporto (segreteria e tecnica);

- la pronta disponibilità della rubrica telefonica e della modulistica per l’emergenza;

••• la continuità operativa attraverso: - l’organizzazione della turnazione del personale

- la funzionalità dell’alimentazione con generatore di corrente ausiliario (almeno 5 KWA);

- la funzionalità di collegamenti radio alternativi (frequenza radio Ass.ni di Volontariato). PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

IN CT IR Capitolo Relazione Generale OR MI 4 Modello d’intervento pag. 4.11

Convocazione dei componenti

La convocazione dei componenti avviene preferibilmente a mezzo posta elettronica, telefono o emissione di messaggi brevi (SMS) via telefono cellulare. Di norma è effettuata dal Servizio di Protezione Civile. Non appena ricevuto il messaggio di allertamento o di convocazione presso il COC, ogni componente deve contattare al più presto il Servizio di Protezione Civile, dando comunicazione della avvenuta ricezione e del tempo entro il quale prevede di potersi recare presso la sede del COC. I componenti titolari devono concordare con i loro supplenti eventuali ferie o assenze di altro tipo, per garantire che in ogni caso uno di loro sia sempre reperibile, 24 ore su 24, 365 giorni su 365. Ai componenti titolari del COC spetta di istruire, informare e aggiornare i rispettivi componenti supplenti sulle attività del COC, e sulle attività svolte o da svolgersi nella Sala Operativa.

Attività nella Sala Operativa del COC

Recatosi in sede COC, ogni componente assumerà la responsabilità della funzione assegnata in relazione alla tipologia e gravità dell’evento, e secondo le indicazioni del Sindaco. In Sala Operativa i componenti del COC sono coordinati dal Servizio di Protezione Civile, per tutta la durata della loro attività, prevista al massimo per 12 ore consecutive, dopo di che dovrà essere convocato il primo supplente e così via a turno, per tutta la durata dell'emergenza. L'attività del componente del COC consiste: a) nel presidiare la funzione assegnata, curando che le relative informazioni siano continuamente aggiornate, a mezzo telefono, computer, o altri sistemi di trasmissione dati;

b) nel redigere, per la parte di competenza, la relazione informativa (report), dove confluiscono le informazioni raccolte in a); c) nel dare indicazioni al Servizio di Protezione Civile, o al Sindaco, o all'Assessore delegato (se richiesto), sulle azioni più opportune in funzione dell'evento atteso o dell'emergenza in atto (es. invio mezzi, uomini, tecnici, squadre di volontari, sopralluoghi, etc.).

Cessazione dell'attività

L'attività del COC e della Sala Operativa finisce nel momento in cui è dichiarata ufficialmente dal Sindaco la cessazione della fase di allarme/emergenza. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

IN CT IR Capitolo Relazione Generale OR MI 4 Modello d’intervento pag. 4.12

D- ATTIVAZIONE DEL CENTRO OPERATIVO MISTO

Attivazione Al verificarsi di un evento che per intensità ed estensione richieda l’intervento coordinato di più enti o amministrazioni in via ordinaria o straordinaria (art. 2 lettere b, c Legge 225/92), oltre al COC, qualora ritenuto necessario, a Schio viene istituito il COM. Il COM è una struttura di coordinamento costituita con decreto prefettizio e retta da un rappresentante dello Stato (funzionario Dipartimento Protezione Civile, delegato del Prefetto, ecc.). In quanto proiezione decentrata del Centro Coordinamento Soccorsi (CCS), il COM ha il compito di: • coordinare le attività di soccorso e di superamento dell’emergenza in tutti i comuni afferenti (Monte di Malo, Piovene Rocchette, Posina, San Vito di Leguzzano, Santorso, Schio, Torrebelvicino, Valli del Pasubio); • mantenere il collegamento con i COC attivati e il CCS.

E’ ubicato a Schio, presso i locali della sede della Protezione Civile in Via Fornaci, n° 85, attigua al locale Distaccamento dei VV.F. Il COM, analogamente al COC, è articolato in una sala decisioni e in una sala operativa, strutturata per funzioni di supporto, variabili per numero e composizione in relazione alla gravità dell’evento.

Nel provvedimento di attivazione del COM, al responsabile è conferito il sovraordinamento rispetto al personale delle Amministrazioni che, a giudizio dello stesso, possono a vario titolo concorrere alle attività di soccorso e agli interventi urgenti di ripristino di funzioni e strutture.

Struttura Analogamente al COC è strutturato in: I. sala decisioni (area strategica); II. sala operativa organizzata per funzioni di supporto, variabili per numero e composizione in relazione alla gravità dell’evento.

All’organizzazione del COM provvede il Servizio di Protezione Civile dell'Unione Montana Pasubio- Altovicentino, avendo cura in particolare di garantire: ••• la funzionalità logistica attraverso: - l’individuazione degli spazi da utilizzare in caso di emergenza;

- l’arredamento e le dotazioni strumentali minime (sei personal computer, due stampanti, un fotocopiatore), che consentano l’operatività di almeno cinque funzioni di supporto (tecnica, assistenza, risorse e strutture operative, telecomunicazioni, segreteria);

- la pronta disponibilità della rubrica telefonica e della modulistica per l’emergenza; ••• la continuità operativa attraverso:

- l’organizzazione della turnazione del personale di supporto al COM (anche di altre amministrazioni comunali, di altri Enti, delle Associazioni di Volontariato) - la funzionalità di alimentazione con generatore di corrente ausiliario (almeno 5 KWA) ; - la verifica della funzionalità dei collegamenti radio alternativi con la Prefettura, e con i COC attivati. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

IN CT IR Capitolo Relazione Generale OR MI 4 Modello d’intervento pag. 4.13

Convocazione dei componenti

La convocazione dei componenti avviene preferibilmente a mezzo posta elettronica, telefono o emissione di messaggi brevi (SMS) via telefono cellulare. Di norma è effettuata dal Servizio di Protezione Civile. Non appena ricevuto il messaggio di allertamento o di convocazione presso il COM, ogni componente deve contattare al più presto il Servizio di Protezione Civile, dando comunicazione della avvenuta ricezione e del tempo entro il quale prevede di potersi recare presso la sede del COM. I componenti titolari devono concordare con i loro supplenti eventuali ferie o assenze di altro tipo, per garantire che in ogni caso uno di loro sia sempre reperibile, 24 ore su 24, 365 giorni su 365. Ai componenti titolari del COM spetta di istruire, informare e aggiornare i rispettivi componenti supplenti sulle attività del COM, e sulle attività svolte o da svolgersi nella Sala Operativa.

Attività nella Sala Operativa del COM

Recatosi in sede COM, ogni componente assumerà la responsabilità della funzione assegnata secondo le indicazioni del responsabile COM. In Sala Operativa i componenti del COM sono coordinati dal Responsabile, per tutta la durata della loro attività, prevista al massimo per 12 ore consecutive, dopo di che dovrà essere convocato il primo supplente e così via a turno, per tutta la durata dell'emergenza.

L'attività del componente del COM consiste:

a) nel presidiare la funzione assegnata, curando che le relative informazioni siano continuamente aggiornate, a mezzo telefono computer, o altri sistemi di trasmissione dati; b) nel redigere, per la parte di competenza, la relazione informativa (report), dove confluiscono le informazioni raccolte in a); c) nel dare indicazioni al Responsabile, o al Sindaco del comune interessato, sulle azioni più opportune in funzione dell'evento atteso o dell'emergenza in atto (es. invio mezzi, uomini, tecnici, squadre volontari, sopralluoghi, etc.).

Cessazione dell'attività

L'attività del COM e della Sala Operativa finisce nel momento in cui il Prefetto dichiara ufficialmente la cessazione dell’emergenza. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

IN CT IR Capitolo Relazione Generale OR MI 4 Modello d’intervento pag. 4.14

L’ ALLERTAMENTO

SISTEMI DI ALLERTAMENTO

DEFINIZIONE DEGLI STATI DI ALLERTAMENTO DEL SISTEMA DI P.C.

PRESCRIZIONI MISURE DI PROTEZIONE CIVILE

Richiede una reperibilità rinforzata in tutti i settori Stato di Attenzione potenzialmente interessati e un più frequente controllo dell’evoluzione dei fenomeni

Richiede la reperibilità di tutte le forze di P.C. e la Stato di Preallarme predisposizione di tutti i mezzi e gli strumenti utili a fronteggiare l’evento atteso

Richiede l’attivazione di tutte le forze disponibili secondo le Stato di Allarme procedure previste dai piani d’emergenza o secondo le direttive di P.C. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

IN CT IR Capitolo Relazione Generale OR MI 4 Modello d’intervento pag. 4.15

Oggetto delle procedure è la definizione delle modalità operative per la gestione del sistema di allertamento regionale per gli eventi potenzialmente prevedibili, tipicamente di natura idrogeologica. In particolare, sono specificate le relazioni tra i livelli di criticità e gli stati di allerta, nonché le procedure e le azioni di Protezione Civile da attivare progressivamente al crescere della criticità.

Vengono considerati i seguenti tre livelli di attivazione del sistema di Protezione Civile durante i quali l'Ufficio Protezione Civile è tenuto ad espletare le rispettive attività:

1- Previsione e Prevenzione (prima dell'evento). In questa fase l'Ufficio Protezione Civile viene informato dal Centro Funzionale Decentrato della Regione Veneto (CFD) o da altre strutture.

A seconda del grado di allerta vengono emessi messaggi di preallarme alla popolazione, indicando le norme di autoprotezione da adottare, e alle componenti di Protezione Civile interessate, per mettere in atto le necessarie attività di presidio territoriale e di predisposizione delle risorse, dei mezzi e delle attrezzature.

2- Evento in corso (all'inizio del periodo di validità dell'avviso di criticità o all'insorgere di fenomeni significativi non previsti). In questa fase è monitorato l'evento in atto ed è attuato quanto previsto dal Piano di Protezione Civile.

3- Post evento (al termine del periodo di validità dell'Avviso di criticità e per le 48 ore successive o al termine delle condizioni di rischio). Verifica dei danni provocati dall'evento terminato e predisposizione degli adempimenti di legge necessari al censimento dei danni.

Iter del procedimento

1- Ricezione avvisi Criticità Regione Veneto – zona di criticità B - Bacino Alto Brenta- Bacchiglione,

2- Comunicazioni di preallerta/allerta;

3- Attuazione del Piano di Protezione Civile. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo

IN CT IR Capitolo Relazione Generale OR MI 4 Modello d’intervento pag. 4.16

MODULISTICA

Le situazioni di emergenza che si possono presentare sul territorio comunale, richiedono risposte immediate da parte del Servizio di Protezione Civile, in modo tale da garantire un pronto ed efficiente soccorso alla popolazione.

In queste situazioni di emergenza non è plausibile affidarsi all’improvvisazione dell’organizzazione degli Enti preposti alla protezione civile, pertanto è indispensabile adottare una modulistica ad hoc per la comunicazione tra i vari Enti e la diramazione degli avvisi di allertamento alla popolazione.

È inoltre da tener presente che l’adozione di linguaggi e procedure unificate tra i diversi componenti e le strutture operative che intervengono nei soccorsi è garanzia di efficace e pronta risposta in termini di protezione civile.

In allegato, vengono riportati i moduli di valenza generale utilizzabili in situazione di emergenza legata al manifestarsi di un evento generico. Modello di intervento: EVENTI METEO ESTREMI messaggistica CFD Note MODULI richieste rimborso vedi modulo organizzare sopralluogo avvisare famigliari dei non autosufficienti vedi Rubrica popolazione, suddivisa per via vedi MODULI vedi MODULI moduli di comunicazione impiego vedi MODULI vedi Rubrica vedi cartografia di piano contattare strutture Sanitarie servizio di turnazione fra i Volontari vedi scheda COC verificare

1A

per interventi ripristino

AZIONI

/Regione

urezza persone non autosufficienti aree di emergenza e riguardanti la situazione in atto le aree di attesa segnalazione dell’evento c are situazione a Prefettura, Provincia e Regione e monitoraggio dell’evento r Delimitare le aree colpite tramite l’istituzione di posti blocco Esegui Gesti re necessità popolazione in aree di attesa Presidiare Verificare disponibilità di mezzi e materiali utili all’emergenza Rice zione l’attendibilità dell’evento Valutare Curare la raccolta dati sull’evento Predisporre l’attivazione del COC Monitorare l’evento proponendo soluzioni per fronteggiarlo Rendere nota la situazione in corso agli Enti competenti Verificare sicurezza Predisporre la messa in sicurezza della popolazione Predisporre messa in sic Preallertare la popolazione Censimento popolazione Coordina l’impiego del volontariato attivato dal Sindaco Allertare la popolazione Contattare Consorzio Bonifica Contattare le ditte convenzionate per il loro impiego Evacuare la popolazione disabile ed in difficoltà Assicurare forniture di acqua, luce e gas Curare censimento danni provocati dall’evento Censire eventuali feriti, dispersi o morti Attuare la verifica di agibilità - edifici ed infrastrutture Comunicare situazione a Prefettura, Provincia e Regione Disporre il rientro della Popolazione Organizzare raccolta rifiuti causati da evento Chiusura del COC Dichiarare la fine dell’emergenza Cura re il funzionamento delle comunicazioni FUNZIONI Emettere ordinanz Comuni Attivare il COC

SINDACO Referente segreteria

F1 5 gestione amministrativa Sindaco

F1 3 assistenza alla popolazione Referente polizia locale

F1 0 viabilità Referente U.T.C. F 9 censimento danni Referente U.T.C. F 8 servizi essenziali Coordinatore volontari F 7 telecomunicazioni Referente U.T.C.

F 5 risorse materiali Coordinatore volontari F 4 volontariato Assessore F 2 sociale Referente U.T.C. F1 tecnica

FASE OPERATIVA ATTENZIONE PREALLARME ALLARME FINE EMERGENZA Modello di intervento: EMERGENZA NEVE I Note popolazione, suddivisa per via avvisare famigliari dei non autosufficienti vedi cartografia di piano vedi MODULI richieste rimborso vedi modulo vedi modulo vedi scheda COC vedi modulo vedi Rubrica organizzare sopralluogo vedi MODUL vedi MODULI attivare funzione antisciacallaggio verificare messaggistica CFD servizio di turnazione Volontari vedi MODULI

1B

AZIONI

del le aree di emergenza z ione dell’evento le aree di attesa segnala Delimitare le aree colpite tramite l’istituzione di posti blocco Allertare la popolazione Attuare la verifica di sanificazione - edifici ed infrastrutture Valuta zione attendibilità dell’evento Presidiare Gesti r e necessità popolazione in aree di attesa Rice zione Curare la raccolta dati sull’evento Esegurie monitoraggio dell’evento Predisporre l’attivazione del COC Verificare disponibilità di mezzi e materiali utili all’emergenza Monitorare l’evento proponendo soluzioni per fronteggiarlo Rendere nota la sitazione in corso agli Enti competenti Verificare asicurezza Predisporre la messa in sicurezza della popolazione Predisporre la messa in sic. delle persone non autosufficienti Preallertare la popolazione Censimento popolazione Coordina l’impiego del volontariato attivato dal Sindaco Contattare le ditte convenzionate per il loro impiego Evacuare la popolazione disabile ed in difficoltà Assicurare forniture di acqua, luce e gas Curare censimento danni provocati dall’evento Censire eventuali feriti, dispersi o morti Comunicare situazione a Prefettura, Provincia e Regione Organizzare raccolta rifiuti causati da evento Chiusura del COC Dichiarare la fine dell’emergenza Cura re il funzionamento delle comunicazioni Emettere ordinanze riguardanti la situazione in atto Comunciare situazione a Prefettura, Provincia e Regione Attivare il COC FUNZIONI Disporre il rientro della Popolazione

SINDACO Referente segreteria

F15 gestione amministrativa Sindaco

F13 assistenza alla popolazione Referente polizia locale

F10 viabilità Referente U.T.C. F9 censimento danni Referente U.T.C. F8 servizi essenziali Coordinatore volontari F7 telecomunicazioni Referente U.T.C. F5 risorse materiali Coordinatore volontari F4 volontariato Assessore F2 sociale Referente U.T.C. F1 tecnica FINE FASE OPERATIVA ATTENZIONE PREALLARME ALLARME EMERGENZA Modello di Intervento: RISCHIO IDRAULICO Note vedi scheda servizio di turnazione f ra i Volontari vedi moduli vedi scheda COC moduli di comunicazione impiego verificare messaggistica CFD vedi moduli vedi database vedi moduli popolazione, suddivisa vedi scheda Aree e vedi scheda cartografia di piano attivazione da Regione tramite Provincia vedi modulo vedi scheda organizzare sopralluogo vedi scheda COC

per via vedi Rubrica avvisare famigliari dei n on autosufficienti vedi scheda vedi scheda vedi scheda 2

nti

AZIONI persone non autosufficie

urezza ic are situazione a Prefettura, Provincia e Regione r e monitoraggio dell’evento Comun Delimitare le aree colpite tramite l’istituzione di posti blocco Predisporre messa in sic Attivare il COC Attuare la verifica di agibilità - edifici ed infrastrutture Predisporre l’attivazione del COC Riceve la segnalazione dell’evento l’attendibilità dell’evento Valutare Curare la raccolta dati sull’evento disponibilità di mezzi e materiali utili all’emergenza Verificare Monitorare l’evento proponendo soluzioni per fronteggiarlo Monitorare l’evento in coordinamento con il Genio CIvile Rendere nota la situazione in corso agli Enti competenti Appr on tare le aree di emergenza Predisporre la messa in sicurezza della popolazione Preallertare la popolazione Censimento popolazione Coordina l’impiego del volontariato attivato dal Sindaco Allertare la popolazione Contattare le ditte convenzionate per il loro impiego Evacuare la popolazione disabile ed in difficoltà Presidiare aree di attesa Gestione necessità popolazione in aree di attesa Assicurare forniture di acqua, luce e gas Curare censimento danni provocati dall’evento Censire eventuali feriti, dispersi o morti Comunicare situazione a Prefettura, Provincia e Regione Disporre il rientro della Popolazione Organizzare raccolta rifiuti causati da evento FUNZIONI Esegui Cura re il funzionamento delle comunicazioni Emettere ordinanze riguardanti la situazione in atto Chiusura del COC Dichiarazione di fine dell'emergenza SINDACO Referente segreteria

F1 5 gestione amministrativa Sindaco

F1 3 assistenza alla popolazione Referente polizia locale

F1 0 viabilità Referente U.T.C. F 9 censimento danni Referente U.T.C. F 8 servizi essenziali Coordinatore volontari F7 telecomunicazioni Referente U.T.C. F5 risorse materiali Coordinatore volontari F4 volontariato Assessore F2 sociale Referente U.T.C.

F1 tecnica

FASE OPERATIVA ATTENZIONE PREALLARME ALLARME FINE EMERGENZA Modello di Intervento: IDROGEOLOGICO ti Note vedi scheda COC vedi scheda consultare referente anagrafe e servizi sociali vedi moduli vedi moduli vedi scheda popolazione, suddivisa vedi scheda verificare messaggistica CF vedi Rubrica vedi moduli vedi modulo organizzare sopralluogo vedi scheda COC servizio di turnazione f ra i Volontari vedi scheda vedi moduli per via avvisare famigliari dei non autosufficien vedi scheda

3 ti

re

AZIONI urezza persone non autosufficien segnalazione dell’evento re l’impiego del volontariato attivato dal Sindaco Delimitare le aree colpite tramite l’istituzione di posti blocco Predisporre la messa in sicurezza della popolazione Predisporre messa in sic Esegu i re monitoraggio dell’evento Attuare la verifica di agibilità - edifici ed infrastruttu Gestio re necessità popolazione in aree di attesa Rice zione l’attendibilità dell’evento Valutare Curare la raccolta dati sull’evento Predisporre l’attivazione del COC disponibilità di mezzi e materiali utili all’emergenz Verificare Monitorare l’evento in coordinamento con il Genio CIvile Rendere nota la situazione in corso agli Enti competenti Apportare le aree di emergenza Preallertare la popolazione Censimento popolazione Allertare la popolazione Contattare le ditte convenzionate per il loro impiego Evacuare la popolazione disabile ed in difficol Presidiare aree di attesa Assicurare forniture di acqua, luce e gas Curare censimento danni provocati dall’evento Censire eventuali feriti, dispersi o morti Comunicare situazione a Prefettura, Provincia e Regione Disporre il rientro della Popolazione Organizzare raccolta rifiuti causati da event Chiusura del COC Monitorare l’evento proponendo soluzioni per fronteggiarlo Cura il funzionamento delle comunicazioni Coordina FUNZIONI Comunciare situazione a Prefettura, Provincia e Regione Emettere ordinanze riguardanti la situazione in atto Dichiarazione di fine dell'emergenza Attivare il COC

SINDACO Referente segreteria

F1 5 gestione amministrativa Sindaco

F1 3 assistenza alla popolazione Referente polizia locale

F1 0 viabilità Referente U.T.C. F 9 censimento danni Referente U.T.C. F 8 servizi essenziali Coordinatore volontari F7 telecomunicazioni Referente U.T.C. F5 risorse materiali Coordinatore volontari F4 volontariato Assessore F2 sociale Referente U.T.C.

F1 tecnica

FASE OPERATIVA ATTENZIONE PREALLARME ALLARME FINE EMERGENZA Modello di Intervento: INQUINAMENTO IDROPOTABILE

Note vedi scheda COC vedi MODULI vedi Rubrica e Database avvisare famigliari dei non autosufficienti servizio di turnazione fra i Volontari popolazione, suddivisa per via vedi MODULI presidio punti distribuzione acqua vedi MODULI vedi MODULI contattare strutture Sanitarie

4

AZIONI

Allertare la popolazione Dichiarare la fine dell’emergenza Attivare il COC Censimento popolazione Coordina l’impiego del volontariato attivato dal Sindaco Contattare le ditte convenzionate per il loro impiego Acquedotto Azienda Delimitare le aree a rischio con Supportare la popolazione disabile ed in difficoltà Presidiare aree di distribuzione acqua Gestione necessità popolazione Cura il funzionamento delle comunicazioni Assicurare forniture di acqua Censire eventuali ammalati o infettati Comunicare situazione a Prefettura, Provincia e Regione Disporre il rientro della Popolazione Chiusura del COC FUNZIONI Curare censimento danni provocati dall’evento

SINDACO Segreteria

F 15 gestione amministrativa Sindaco

F 13 assistenza alla popolazione Referente polizia locale

F 10 viabilità Referente U.T.C. F 9 censimento danni Referente U.T.C. F 8 servizi essenziali Coordinatore volontari F 7 telecomunicazioni Referente U.T.C. F 5 risorse materiali Coordinatore volontari F4 volontariato Assessore F2 sociale Referente U.T.C. F1 tecnica

FASE OPERATIVA ATTENZIONE PREALLARME ALLARME FINE EMERGENZA Modello di Intervento: INCENDIO BOSCHIVO ti Note vedi scheda COC vedi MODULI vedi Rubrica popolazione, suddivisa per via

vedi MODULI vedi MODULI vedi MODULI moduli di comunicazione impiego servizio di turnazione fra i Volontari avvisare famigliari dei non autosufficien

5 re

tà o

AZIONI a

Delimitare le aree colpite tramite l’istituzione di posti blocco Evacuare la popolazione disabile ed in difficol Organizzare raccolta rifiuti causati da event Attuare la verifica di agibilità - edifici ed infrastruttu Dichiarare la fine dell’emergenz Attivare il COC Censimento popolazione Coordina l’impiego del volontariato attivato dal Sindaco Allertare la popolazione Contattare le ditte convenzionate per il loro impiego Presidiare aree di attesa Gestione necessità popolazione in aree di attesa Assicurare forniture di acqua, luce e gas Curare censimento danni provocati dall’evento Censire eventuali feriti Comunicare situazione a Prefettura, Provincia e Regione Disporre il rientro della Popolazione Chiusura del COC FUNZIONI Cura il funzionamento delle comunicazioni

SINDACO Referente segreteria

F15 gestione amministrativa Sindaco

F13 assistenza alla popolazione Referente polizia locale

F10 viabilità Referente U.T.C. F9 censimento danni Referente U.T.C. F8 servizi essenziali Coordinatore volontari F7 telecomunicazioni Referente U.T.C. F5 risorse materiali Coordinatore volontari F4 volontariato Assessore F2 sociale Referente U.T.C. F1 tecnica FASE OPERATIVA ATTENZIONE PREALLARME ALLARME FINE EMERGENZA Modello di Intervento: RISCHIO SISMICO suddivisa

Note servizio di turnazione fra i Volontari avvisare famigliari dei non autosufficienti vedi scheda COC per via popolazione vedi MODULI vedi MODULI vedi Rubrica fornitura minima di alloggio, pasti e vestiario

6 e ricovero

AZIONI

di edifici ed infrastrutture /macerie causati da evento con scarsa mobilità , ricovero, ammassamento soccorsi

fine dell’emergenza zione di Delimitare le aree colpite tramite l’istituzione di posti blocco Allertare la popolazione Disporre il rientro della Popolazione Attuare la verifica di agibilità Dichiara Curare censimento danni provocati dall’evento Attivare il COC Censimento popolazione Contattare le ditte convenzionate per il loro impiego Evacuare la popolazione Presidiare aree di attesa Gesti re necessità popolazione in aree di attesa Cura re il funzionamento delle comunicazioni Assicurare forniture di acqua, luce e gas Censire eventuali feriti, dispersi o morti Comunicare situazione a Prefettura, Provincia e Regione Organizzare raccolta rifiuti Chiusura del COC FUNZIONI Coordina l’impiego del volontariato

SINDACO Segreteria

F15 gestione amministrativa Sindaco

F13 assistenza alla popolazione Referente polizia locale

F10 viabilità Referente U.T.C. F9 censimento danni Referente U.T.C. F8 servizi essenziali Coordinatore volontari F7 telecomunicazioni Referente U.T.C. F5 risorse materiali Coordinatore volontari F4 volontariato Assessore Protezione Civile F2 sociale Referente U.T.C. F1 tecnica FASE OPERATIVA ATTENZIONE PREALLARME ALLARME FINE EMERGENZA Modello di Intervento: CHIMICO - INDUSTRIALE Note vedi MODULI vedi MODULI vedi scheda COC vedi MODULI avvisare famigliari dei non autosufficienti vedi MODULI

popolazione suddivisa per via vedi Rubrica e Database servizio di turnazione fra i Volontari

7

AZIONI

Delimitare le aree colpite tramite l’istituzione di posti blocco Allertare la popolazione Attuare la verifica di agibilità - edifici ed infrastrutture Dichiarare la fine dell’emergenza Attivare il COC Censimento popolazione Coordina l’impiego del volontariato attivato dal Sindaco Contattare le ditte convenzionate per il loro impiego Evacuare la popolazione disabile ed in difficoltà Presidiare aree di attesa Gestione necessità popolazione in aree di attesa Assicurare forniture di acqua, luce e gas Curare censimento danni provocati dall’evento Censire eventuali feriti, dispersi o morti Comunicare situazione a Prefettura, Provincia e Regione Disporre il rientro della Popolazione Organizzare raccolta rifiuti causati da evento Chiusura del COC FUNZIONI Cura il funzionamento delle comunicazioni

SINDACO Referente segreteria

F1 5 gestione amministrativa Sindaco

F1 3 assistenza alla popolazione Referente polizia locale

F1 0 viabilità Referente U.T.C. F 9 censimento danni Referente U.T.C. F 8 servizi essenziali Coordinatore volontari F 7 telecomunicazioni Referente U.T.C. F 5 risorse materiali Coordinatore volontari F4 volontariato Assessore F2 sociale Referente U.T.C. F1 tecnica FINE FASE OPERATIVA ATTENZIONE PREALLARME ALLARME EMERGENZA Modello di intervento: TRASPORTO SOSTANZE PERICOLOSE Note vedi MODULI vedi MODULI vedi MODULI servizio di turnazione fra i Volontari rapporto di evento a VVFF ed Enti competenti vedi MODULI

avvisare famigliari dei non autosufficienti vedi scheda COC vedi Rubrica

moduli di comunicazione impiego popolazione, suddivisa per via

8

AZIONI

Delimitare le aree colpite tramite l’istituzione di posti blocco Attivare il COC Attuare la verifica di agibilità - edifici ed infrastrutture Verifica tipologia mezzi e gravità event Verifica Censimento popolazione Allertare la popolazione Contattare le ditte convenzionate per il loro impiego Evacuare la popolazione disabile ed in difficol Presidiare aree di attesa Gestire necessità popolazione in aree di attesa Assicurare forniture di acqua, luce e gas Curare censimento danni provocati dall’evento Censire eventuali feriti Comunicare situazione a Prefettura, Provincia e Regione Disporre il rientro della Popolazione Organizzare raccolta rifiuti causati da event Chiusura del COC Dichiarare la fine dell’emergenz Cura il funzionamento delle comunicazioni FUNZIONI Coordinare l’impiego del volontariato

SINDACO Segreteria

F15 gestione amministrativa Sindaco

F13 assistenza alla popolazione Referente polizia locale

F10 viabilità Referente U.T.C. F9 censimento danni Referente U.T.C. F8 servizi essenziali Coordinatore volontari

F7 telecomunicazioni Referente U.T.C.

F5 risorse materiali Coordinatore volontari F4 volontariato Assessore F2 sociale Referente U.T.C. F1 tecnica FINE FASE OPERATIVA ATTENZIONE PREALLARME ALLARME EMERGENZA Mondello di Intervento:

EMERGENZA SANITARIA vedi MODULI vedi scheda COC vedi moduli vedi moduli organizzare sopralluogo avvisare famigliari dei non autosufficienti vedi MODULI popolazione, suddivisa per via servizio di turnazione fra i Volontari

Note vedi scheda COC

9

AZIONI

e riguardanti la situazione in atto del la segnalazione dell’evento Delimitare le aree colpite tramite l’istituzione di posti blocco Emettere ordinanz Allertare la popolazione Attuare la verifica di sanificazione - edifici ed infrastrutture Esegurie monitoraggio dell’evento Dichiarare la fine dell’emergenza Curare censimento danni provocati dall’evento Rice zione l’attendibilità dell’evento Valutare Predisporre l’attivazione del COC Verificare disponibilità di mezzi e materiali utili all’emergenza Monitorare l’evento proponendo soluzioni per fronteggiarlo Rendere nota la sitazione in corso agli Enti competenti App rontare le aree di emergenza Predisporre la messa in sicurezza della popolazione Predisporre la messa in sic. delle persone non autosufficienti Preallertare la popolazione Comunciare situazione a Prefettura, Provincia e Regione Attivare il COC Coordina l’impiego del volontariato attivato dal Sindaco Contattare le ditte convenzionate per il loro impiego Evacuare la popolazione disabile ed in difficoltà Presidiare aree di attesa Gestione necessità popolazione in aree di attesa Assicurare forniture di acqua, luce e gas Censire eventuali feriti, dispersi o morti Comunicare situazione a Prefettura, Provincia e Regione Disporre il rientro della Popolazione Organizzare raccolta rifiuti causati da evento Chiusura del COC Cura il funzionamento delle comunicazioni Curare la raccolta dati sull’evento FUNZIONI Censimento popolazione

SINDACO Referente segreteria

F1 5 gestione amministrativa Sindaco

F1 3 assistenza alla popolazione Referente polizia locale

F1 0 viabilità Referente U.T.C. F 9 censimento danni Referente U.T.C.

F 8 servizi essenziali Coordinatore volontari F 7 telecomunicazioni Referente U.T.C. F 5 risorse materiali Coordinatore volontari F4 volontariato Assessore F2 sociale Referente U.T.C. F1 tecnica FINE FASE OPERATIVA ATTENZIONE PREALLARME ALLARME EMERGENZA Modello di Intervento: ORDIGNO BELLICO Note vedi MODULI vedi MODULI vedi MODULI vedi MODULI

vedi scheda COC

vedi Rubrica

avvisare famigliari dei non autosufficien popolazione, suddivisa per via servizio di turnazion e fra i Volontari

10

AZIONI

re l’impiego del volontariato Delimitare le aree colpite tramite l’istituzione di posti blocco Allertare la popolazione Attuare la verifica di agibilità - edifici ed infrastruttu Attivare il COC Censimento popolazione Contattare le ditte convenzionate per il loro impiego Evacuare la popolazione disabile ed in difficol Presidiare aree di attesa Gestione necessità popolazione in aree di attesa Assicurare forniture di acqua, luce e gas Curare censimento danni provocati dall’evento Censire eventuali feriti, dispersi o morti Comunicare situazione a Prefettura, Provincia e Regione Disporre il rientro della Popolazione Organizzare raccolta rifiuti causati da event Chiusura del COC Dichiarare la fine dell’emergenz Cura il funzionamento delle comunicazioni FUNZIONI Coordina

SINDACO Referente segreteria

F15 gestione amministrativa Sindaco

F13 assistenza alla popolazione Referente polizia locale

F10 viabilità Referente U.T.C. F9 censimento danni Referente U.T.C. F8 servizi essenziali Coordinatore volontari F7 telecomunicazioni Referente U.T.C. F5 risorse materiali Coordinatore volontari F4 volontariato Assessore F2 sociale Referente U.T.C. F1 tecnica FASE OPERATIVA ATTENZIONE PREALLARME ALLARME FINE EMERGENZA Modello di Intervento BLACKOUT vedi MODULI servizio di turnazione fra i Volontari vedi MODULI vedi MODULI vedi MODULI Note vedi scheda COC vedi Rubrica popolazione suddivisa per via avvisare famigliari dei non autosufficienti

11

AZIONI

Delimitare le aree colpite tramite l’istituzione di posti blocco Allertare la popolazione Coordina l’impiego del volontariato Censimento popolazione Contattare le ditte convenzionate per il loro impiego Evacuare la popolazione disabile ed in difficoltà Presidiare aree di attesa Gestione necessità popolazione in aree di attesa Assicurare forniture di acqua, luce e gas Curare censimento danni provocati dall’evento Censire eventuali dispersi Attuare la verifica di ripristino - edifici ed infrastrutture Comunicare situazione a Prefettura, Provincia e Regione Disporre il rientro della Popolazione Organizzare raccolta rifiuti causati da evento Chiusura del COC Dichiarare la fine dell’emergenza FUNZIONI Cura il funzionamento delle comunicazioni Attivare il COC

SINDACO Referente segreteria

F 15 gestione amministrativa Sindaco

F 13 assistenza alla popolazione Referente polizia locale

F 10 viabilità Referente U.T.C.

F 9 censimento danni Referente U.T.C.

F 8 servizi essenziali Coordinatore volontari F7 telecomunicazioni Referente U.T.C. F5 risorse materiali Coordinatore volontari F4 volontariato Assessore F2 sociale Referente U.T.C. F1 tecnica FINE FASE OPERATIVA ATTENZIONE PREALLARME ALLARME EMERGENZA RICEZIONE DELLE NOTIZIE Mod.1

Comune di

Data Ora

Operatore

Alle ore del giorno

In località

Si è verificato

Sta per verificarsi

Vittime (s/n/non so)

Persone coinvolte

Entità dei danni

Sono stati avvertiti

Sono già sul posto

Segnalazione di

Cognome e nome Tel.

Via/Piazza Città

Ente di appartenenza

Data Il compilatore TRASMISSIONE DELLE NOTIZIE Mod.2

Comune di Data Ora

Tipo evento

Area interessata

Situazione meteo

Danni:  A persone Morti Feriti Dispersi Esigenze

 Ad animali Esigenze

 A vie di comunicazione (indicare l’eventuali numero di persone isolate)

 A servizi pubblici essenziali (reti distribuzione energia elettrica, gas, acqua, fognatura, rete telefonica)

 Ad edifici (pubblici e privati)

Sono stati avvertiti Sono già sul posto Percorso consigliato ai mezzi di soccorso Provvedimenti adottati Nome segnalatore

Ente di appartenenza Tel.

Data Il compilatore ATTIVAZIONE COC/COM/COI Mod.3

IL SINDACO Considerato l’evento ______e ritenuto di dover provvedere in merito; Vista la necessità di coordinare tutte le iniziative volte a ridurre l’impatto conseguente; Ritenuto indispensabile fornire alla cittadinanza la più completa e diffusa informazione in merito ai comportamenti da adottare; Visto il D. Lgs. 2 gennaio 2018 n.1 con particolare riferimento all'art. 12; Vista la Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri concernente gli “indirizzi operativi per la gestione delle emergenze” del 3 dicembre 2008, in cui definisce necessaria, per la prima risposta all’emergenza, l’attivazione di un Centro Operativo Comunale (C.O.C.) dove siano rappresentate le diverse componenti che operano nel contesto locale; Visto il T.U. sull’ordinamento degli enti locali approvato con D. Lgs. 18.08.2000, n. 267; Visto il Piano Comunale di Protezione Civile; ORDINA L’attivazione del Centro Operativo Comunale, presso ………………con le seguenti funzioni: Funzione Responsabile F1 - Tecnica e di pianificazione F2 - Sanità, Assistenza Sociale e Veterinaria F4 - Volontariato F5 - Materiali e mezzi F7 - Telecomunicazioni F8 - Servizi Essenziali F9 - Censimento danni a persone e cose F10 - Strutture operative locali e viabilità F13 - Assistenza alla popolazione F14 – Gestione amministrativa I responsabili delle funzioni di supporto previste dal piano comunale ma non attivate si mantengono reperibili e disponibili ad intervenire con effetto immediato su chiamata per le vie brevi. L'attivazione del Comitato Volontario Protezione Civile per le attività di competenza che si rendono necessarie sul territorio comunale a seguito dell'evento in corso. L'efficacia della presente ordinanza cessa con all'esaurimento dell'evento emergenziale in atto. INFORMA

Che a norma dell'art.6 della L. 07.08.1990 n. 241 il responsabile del procedimento è il Dott. ______il quale provvederà all'adozione di tutti gli atti successivi e conseguenti. Copia del presente provvedimento è pubblicata all'Albo del Comune e verrà trasmessa alla Regione, alla Prefettura, alla Provincia e a ______(eventuali altri soggetti).

IL SINDACO REGISTRAZIONE COMUNICAZIONI Mod.4 INTERCORSE IN EMERGENZA

Comune Data/ora

Mittente

Ricevente

Alle ore Del giorno

Si è verificato

sta per verificarsi

Tipo di comunicazione

Oggetto comunicazione

Note

Data Il compilatore

REGISTRAZIONE PROVVEDIMENTI Mod.5 INTERCORSI IN EMERGENZA

Comune Data/ora

Mandante

Esecutore

Alle ore Del giorno

Si è verificato

sta per verificarsi

Settore interessato

Tipo di provvedimento

Oggetto del provvedimento

Note

Data Il compilatore

REGISTRAZIONE RISORSE A Mod.6 DISPOSIZIONE IN EMERGENZA

Comune Data/ora

Evento

Risorsa Tipo

Descrizione

Detentore

Telefono

Utilizzatore

Telefono

Luogo

Dalle ore Del giorno

Alle ore Del giorno

Note

Data Il compilatore CENSIMENTO PERSONE EVACUATE Mod.7

Comune Data/ora

Evento

Area di ricovero

Persone presenti

Nome Età Indirizzo Telefono

Data Il compilatore COMUNICATO STAMPA Mod.8

Comune Data/ora

Dal comune di

Si Comunica che

In data Alle ore

In località

Si è verificato

Vittime (s/n/non so)

Persone coinvolte

Danni a strade

ad edifici

altre strutture

Strutture di soccorso già operative

Per ulteriori informazioni contattare

Nominativo Ente appartenenza

Ufficio Città

Telefono Fax

E mail Web

Data Il compilatore MESSAGGIO DI PREALLARME Mod.9

Dal Sindaco del Comune di

A

Alle ore In località

Si è verificato

DICHIARASI STATO DI PREALLARME

Il Sindaco

Trasmette Data/ora

Riceve Data/ora MESSAGGIO DI ALLARME Mod.10

Dal Sindaco del Comune di

A

Alle ore In località

Si è verificato

DICHIARASI STATO DI ALLARME

Il Sindaco

Trasmette Data/ora

Riceve Data/ora ORDINANZA DI SGOMBERO Mod.11 ED INTERDIZIONE AL TRAFFICO

Comune di______

IL SINDACO visto l' art. 15 della Legge 24 febbraio 1992, n. 225; visto l’art. 108 lettera c) del D.Lgs. 31 marzo 1998 n. 112; visto l’art. 54 del D.Lgs. n. 267 del 18 agosto 2000;

Premesso che a causa del ...... (descrizione sommaria della calamità) verificatasi il...... in località...... del Comune, si rende necessario provvedere allo sgombero delle abitazioni e dei locali siti in

Via ...... n......

Via ...... n......

Via ...... n......

ORDINA lo sgombero dei locali di civile abitazione e di esercizio sopra elencati e la chiusura al traffico pedonale e veicolare delle seguenti strade (oppure della zona compresa tra le strade):

......

...... che vengono all' uopo transennate. I trasgressori saranno perseguibili secondo le modalità di legge.

INFORMA Che contro il presente provvedimento può essere proposto ricorso al T.A.R. del Veneto entro 30 giorni o, in alternativa, ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni; Che persona responsabile del procedimento ai sensi della legge 7 agosto 1990 n. 241 è ______, (funzione all’interno dell’Amministrazione).

Dalla Residenza Municipale, IL SINDACO ORDINANZA SOSPENSIONE ATTIVITA' DIDATTICHE Mod.12

Comune di______

IL SINDACO

• Premesso che in data ____ a causa di ______(descrizione dell'evento) • Ritenuto di dover provvedere in merito, stante l'esigenza di tutelare la pubblica e privata incolumità; • Visto il T.U. sull'ordinamento degli enti locali approvato con D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267; • Vista la L. 07.08.1990, n. 241 e s.m.; • Visto il D. Lsg 2 gennaio 2018 n.1 • Visto il Piano Comunale di Protezione Civile;

ORDINA

 La sospensione delle attività didattiche presso il plesso scolastico/i plessi scolastici di ______;  Nella giornata di ______( oppure nelle giornate di ______); • La comunicazione alle famiglie degli alunni della sospensione delle lezioni sarà attuata per mezzo di ______(specificare);

RENDE NOTO

 Che a norma dell'art.6 della L. 07-08-1990 n. 241 il responsabile del procedimento è il sig. ______il quale provvederà all'adozione di tutti gli atti successivi e conseguenti;

AVVERTE

 Copia del presente provvedimento è pubblicata all'Albo del Comune e verrà trasmessa alla Regione, alla Prefettura, alla Provincia e a ______( eventuali altri soggetti );  Che la Polizia Locale è incaricata dell’esecuzione della presente ordinanza.

IL SINDACO MANIFESTO DI ALLERTA Mod.13

COMUNE DI ......

NORME DI COMPORTAMENTO

IN PRESENZA DI EVENTI CALAMITOSI CHE RICHIEDANO L' EVACUAZIONE PARZIALE O TOTALE DELLA POPOLAZIONE

IL SINDACO

AVVERTE CHE IN CASO DI PERICOLO LA POPOLAZIONE SARÀ AVVISATA MEDIANTE (indicare i sistemi di allarme )

DISPONE

CHE A SEGUITO DI TALE AVVISO:

A) I CITTADINI IN POSSESSO DI MEZZI DI TRASPORTO DOVRANNO TRASFERIRSI NELLE STRUTTURE DI RECETTIVITÀ

B). I CITTADINI PRIVI DI MEZZI DI TRASPORTO DOVRANNO AFFLUIRE ALLE ZONE DI RACCOLTA CHE SARANNO INDICATE

INVITA

LE FAMIGLIE CHE ABBIANO COMPONENTI IMPOSSIBILITATI A MUOVERSI AUTONOMAMENTE ( ammalati, anziani, disabili, ecc. ) A SEGNALARE AL COMUNE I LORO NOMINATIVI E IL RECAPITO.

RACCOMANDA DI

1. STACCARE LUCE, ACQUA E GAS PRIMA DI ABBANDONARE LE ABITAZIONI

2. RISPETTARE SCRUPOLOSAMENTE GLI ITINERARI INDICATI PER L' EVACUAZIONE

3. NON SOSTARE, SALVO CASI DI FORZA MAGGIORE, LUNGO GLI ITINERARI DI EVACUAZIONE.

LUOGO E DATA ......

IL SINDACO MANIFESTO DI ALLARME Mod.14

COMUNE DI ......

NORME DI COMPORTAMENTO

IN PRESENZA DI ( indicare l' avvenimento o il tipo di rischio )

IL SINDACO

COMUNICA CHE DALLA SEGNALAZIONE DI ALLARME CHE VERRÀ DATO A MEZZO:

......

I RESIDENTI ( indicare zone, vie, frazioni, ecc. )

AVRANNO ...... ORE DI TEMPO PER EVACUARE.

DISPONE

CHE A SEGUITO DEL SEGNALE DI ALLARME:

I RESIDENTI DELLA ZONA ( zona, via, frazione, ecc. )

1. SE IN POSSESSO DI MEZZO DI TRASPORTO, DOVRANNO IMMEDIATAMENTE TRASFERIRSI PRESSO………………………………………………………..IN VIA ...... SECONDO IL SEGUENTE ITINERARIO ......

2. SE PRIVI DI MEZZO DI TRASPORTO, DOVRANNO IMMEDIATAMENTE RAGGIUNGERE LA ZONA DI RACCOLTA DISLOCATA PRESSO …...... SECONDO IL SEGUENTE PERCORSO …......

3. MEZZI DI TRASPORTO VERRANNO MESSI A DISPOSIZIONE IN ( piazza, via, ecc. )

......

......

RACCOMANDA DI

1. STACCARE LUCE, ACQUA E GAS PRIMA DI ABBANDONARE LE ABITAZIONI.

2. RISPETTARE SCRUPOLOSAMENTE GLI ITINERARI DI EVACUAZIONE INDICATI.

3. EVITARE LE SOSTE LUNGO GLI ITINERARI DI EVACUAZIONE.

LUOGO E DATA ......

IL SINDACO RICHIESTA STATO DI CRISI PER CALAMITA' Mod.15

COMUNE DI ......

Alla REGIONE VENETO Unità Organizzativa Protezione Civile PEC: [email protected]

e p.c. Alla PROVINCIA di Vicenza Ufficio di Protezione Civile PEC: provincia .vicenza @cert.ip-veneto.net.

OGGETTO: Richiesta stato di crisi per calamità. L.R. 30.01.1997 n. 4 e L.R. 13.04.2001 n. 11.

______(descrizione sintetica dell’evento calamitoso e dei danni subiti alle attività produttive, al patrimonio pubblico e privato ed all’agricoltura)

SI RICHIEDE LA DICHIARAZIONE DELLO STATO DI CRISI PER CALAMITÀ

IL SINDACO RICHIESTA SUPPORTO VOLONTARIATO Mod.16

COMUNE DI ......

Alla REGIONE VENETO Unità Organizzativa Protezione Civile PEC: [email protected]

e p.c. Alla PROVINCIA di Vicenza Ufficio di Protezione Civile PEC: provincia .vicenza @cert.ip-veneto.net.

OGGETTO: Richiesta supporto Volontariato e applicazione benefici previsti D.Lgs. 1/2018 artt. 39 e 40 relativamente all’evento ______(descrivere evento) .

IL SINDACO

• Premesso che in data ______(descrivere evento) ; • il D. Lgs. 2 gennaio 2018 n.1 art. 12; • Vista la L.R. 58/84 e s.m.i.; • Visto il T.U. sull’ordinamento degli enti locali approvato con D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267; • Visto il Piano Comunale di Protezione Civile; • Considerato che (con ordinanza n. ______del ______) è già stato attivato il Gruppo Comunale e/o il Volontariato distrettuale per le attività di ______; • Visto che tale Volontariato risulta insufficiente a far fronte alle esigenze di intervento del territorio; oppure • Considerato che il Comune è sprovvisto di un proprio Gruppo Comunale Volontario e che per lo svolgimento delle attività ______(descrivere attività) risulta indispensabile la collaborazione del Volontariato;

CHIEDE

• Il supporto del Volontariato di Protezione Civile (del Distretto o del territorio provinciale) dal ______al ______per le attività di competenza che si rendano necessarie sul territorio comunale a seguito dell'evento in oggetto e precisamente ______;

• Che venga applicato il D.Lgs. 1/2018 artt. 39 e 40 per il Volontariato impiegato in tale ambito, con risorse di uomini e mezzi che verranno concordate e comunicate tramite il Servizio di protezione civile della Provincia.

IL SINDACO

ATTESTAZIONE PARTECIPAZIONE ASSOCIAZIONE Mod.17

COMUNE DI ......

ATTESTAZIONE (art. 40 del D.Lgs 1/2018)

SI ATTESTA CHE L’ORGANIZZAZIONE: ______(indicare la denominazione completa)

ATTIVATA SU RICHIESTA DEL ______

COME DA NOTA PROT. N .______DEL ______(indicare l’Ente e i dati della nota di attivazione)

È INTERVENUTA PER LE ATTIVITA’ DI PROTEZIONE CIVILE CONNESSEA ______(indicare l’Emergenza, l’Evento, ecc.)

PRESSO: ______(indicare le zone di intervento)

DAL ______(data di arrivo) AL ______(data di partenza)

CON L’IMPIEGO DEI SEGUENTI VOLONTARI: (indicare il n. dei Volontari impiegati con gli eventuali diversi periodi di impiego)

N° Volontari impiegati Dal Al ______

CON L’IMPIEGO DEI SEGUENTI MEZZI E ATTREZZATURE: (indicare esclusivamente i mezzi e le attrezzature utilizzate e per le quali si richiede il rimborso delle spese)

Mezzi / Attrezzature Periodo di impiego Proprietario del Conducente/i del mezzo Impiegati Mezzo / Attrezzatura mezzo o delle Model Targa / (Nome attrezzature lo Matricola Dal Al Cognome) ______

IL PRESENTE ATTESTATO È RILASCIATO AI FINI DELL’APPLICAZIONE DELL’ART. 40 DEL D.Lgs. 1/2018.

IL SINDACO ATTESTAZIONE PARTECIPAZIONE VOLONTARI Mod.18

COMUNE DI ......

OGGETTO: Protezione Civile. Emergenza “______” (indicare l’Emergenza, l’Evento, ecc .)

Attestato d’impiego (art. 40 D.Lgs. 1/18)

SI CERTIFICA che il sig. ______Codice Fiscale ______in qualità di volontario aderente all’Organizzazione di Volontariato ______è stato impiegato nei giorni dal ______al ______compresi, in occasione dell’emergenza (indicare l’Emergenza, l’Evento, ecc) ______per il quale è stato attivato il Sistema Regionale di Protezione Civile. Il Volontario sopra citato gode dei benefici di legge ai sensi del Decreto Legislativo n. 1/2018, anche in merito al mantenimento del posto di lavoro. Si rilascia la presente, in carta libera, per i fini consentiti dalla legge.

IL SINDACO PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Capitolo IN CT IR Relazione Generale OR MI 5 Inquadramento Normativo pag. 5.1

5 INQUADRAMENTO NORMATIVO

5.1 PREMESSA

Per quanto riguarda la protezione civile, le disposizioni legislative subirono una prima svolta nel 1970 con la legge 996 dal titolo “Norme sul soccorso e l’assistenza alle popolazioni colpite da calamità”. Infatti, mentre la Protezione Civile antecedentemente a tale legge era intesa come le attività di soccorso alla popolazione in seguito al manifestarsi di un evento calamitoso, ora viene recepito il concetto di Protezione Civile definendolo come “l’attività intesa alla predisposizione concertata, in tempo di normalità, dei servizi di emergenza, di soccorso e di assistenza, e a predisporre, al verificarsi della calamità, in forma coordinata ed unitaria, tutti gli interventi delle amministrazioni dello Stato, delle Regioni, degli Enti locali territoriali e degli altri Enti Pubblici istituzionali”

La legge 996/70, pur anticipando quelle che saranno le future impostazioni della protezione civile, privilegia tuttavia il momento dell’emergenza, ossia il soccorso alla popolazione ad evento avvenuto. In seguito agli eventi disastrosi del 1976 nel Friuli e del 1980 in Campania che comportarono pesanti perdite in termini di vite umane e di patrimonio edilizio, il concetto di protezione civile intesa come soccorso post-emergenza mostra i suoi limiti, e comincia farsi strada la consapevolezza che i disastri naturali o antropici debbano andare affrontati e pianificati ancor prima che si manifestino. In tale ottica viene promulgata la Legge 24 febbraio 1992 n.225, che costituisce una pietra miliare della Protezione Civile Italiana. Tale legge istituisce il Servizio Nazionale di Protezione Civile alle dipendenze del Presidente del Consiglio dei Ministri, avente il compito di “tutelare l’integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l’ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi e da eventi calamitosi”.

Grazie alla legge 225 la Protezione Civile viene intesa come un sistema coordinato di competenze al quale concorrono le Amministrazione dello Stato, le Regioni, le Province, i Comuni e le Comunità Montane, gli Enti locali, gli Enti Pubblici, le comunità scientifica, il volontariato, gli ordini e i collegi professionali ed ogni altra istituzione pubblica e privata. Questo complesso sistema trova il suo vertice nel Presidente del Consiglio dei Ministri che, per coordinare le attività di protezione civile, si avvale del Dipartimento di Protezione Civile. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Capitolo IN CT IR Relazione Generale OR MI 5 Inquadramento Normativo pag. 5.2

La protezione civile non viene più vista come il soccorso alla popolazione colpita da un evento calamitoso, ma come un sistema organizzato che imposta le sue attività su quattro aspetti fondamentali:

1. Previsione delle ipotesi di rischio 2. Prevenzione dalle ipotesi di rischio 3. Soccorso alla popolazione colpita da un evento calamitoso 4. Superamento dell’emergenza e ritorno alle normali condizioni di vita

Le Regioni e gli Enti locali vengono chiamati in causa come componenti fondamentali del Servizio Nazionale di PC, aventi il compito di partecipare all’organizzazione e all’attuazione delle attività di protezione civile; molte competenze significative vengono tuttavia mantenute in capo allo Stato e alle sue Amministrazioni periferiche, segno di una legislazione in materia di protezione civile basata ancora sull’accentramento statale.

Occorrerà aspettare il 1998 quando, attraverso il Decreto Legislativo n. 112 (31 marzo 1998), vengono trasferiti alle Regioni ed agli Enti Locali molte competenze in materia di Protezione Civile (vedi in particolare gli artt. 107 e 108), passando così da un sistema accentrato ad un sistema decentrato.

Alcune importanti modifiche alla Legge 225/92 vengono introdotte dalla Legge n. 100 del 12 luglio 2012 -Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 15 maggio 2012, n. 59, recante disposizioni urgenti per il riordino della protezione civile. In tale legge viene modificata la definizione di Servizio Nazionale della Protezione Civile, cambia la definizione degli eventi di tipo "C", ed inoltre vengono apportate ulteriori importanti modifiche nella definizione delle attività di protezione civile, per la previsione, la prevenzione, il soccorso, il superamento dell'emergenza, e la realizzazione dei piani e dei programmi territoriali. La legge 100/2012 ribadisce poi il ruolo del Sindaco come autorità comunale di protezione civile, precisandone i compiti nelle attività di soccorso e assistenza alla popolazione. Una novità importante riguarda i piani comunali di emergenza, che devono essere redatti entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge, e periodicamente aggiornati.

La legge n. 119 del 15 ottobre 2013 modifica nuovamente la legge 225/1992 intervenendo sulla durata dello stato di emergenza, sugli ambiti di intervento delle ordinanze di protezione civile e sulla definizione delle risorse necessarie a far fronte alle PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Capitolo IN CT IR Relazione Generale OR MI 5 Inquadramento Normativo pag. 5.3

emergenze. In particolare, la legge 119/2013 stabilisce che la durata dello stato di emergenza non può superare i 180 giorni e può essere prorogato fino a ulteriori 180 giorni. L'amministrazione competente in via ordinaria allo scadere dello stato dell'emergenza viene individuata non più nella deliberazione dello stato di emergenza del Consiglio dei Ministri, ma nell'ordinanza di subentro che viene emanata allo scadere dello stato di emergenza.

Il Fondo da cui vengono attinte le risorse per fronteggiare le emergenze è definito “Fondo per le emergenze nazionali” e sostituisce il “Fondo nazionale di protezione civile”. Le risorse finanziarie da destinare agli interventi per l’emergenza - in particolare quelle destinate alle attività di soccorso e di assistenza alla popolazione - sono definite nella delibera con cui è dichiarato lo stato di emergenza, nell’attesa della ricognizione dei fabbisogni effettivi che farà il Commissario delegato. Se le risorse non sono sufficienti possono essere integrate con un’ulteriore delibera del Consiglio dei Ministri.

Di seguito si riportano degli schemi riepilogativi della L. 225/92, del D.Lgs 112/98 e delle attività di protezione civile.

PREVISIONE Studio ed individuazione delle cause dei fenomeni calamitosi; individuazione delle zone a rischio

SUPERAMENTO EMERGENZA PREVENZIONE Attuazione coordinata delle ATTIVITA’ DI Attività volta a ridurre al minimo iniziative volte a rimuovere gli PROTEZIONE la possibilità che si verifichino ostacoli alla ripresa delle normali CIVILE danni a seguito del manifestarsi condizioni di vita degli eventi calamitosi (Legge 225/92)

SOCCORSO Attuazione degli interventi diretti ad assicurare alla popolazione colpita dall’evento calamitoso ogni forma di prima assistenza PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Capitolo IN CT IR Relazione Generale OR MI 5 Inquadramento Normativo pag. 5.4

Componenti del Servizio Tipologie di eventi Strutture Operative Nazionali del Servizio - Amministrazione dello Stato A – Eventi naturali o connessi - Regioni all’attività dell’uomo che - Corpo Nazionale dei VV.F. - Province possono essere fronteggiati - Forze Armate - Comuni e Comunità Montane mediante interventi attuabili dai - Forze di Polizia - Enti Pubblici singoli Enti e Amministrazioni - Carabinieri Forestale - Servizi Tecnici Nazionali - Istituti e gruppi di ricerca competenti in via ordinaria - Gruppi nazionali di ricerca scientifica B – Eventi naturali o connessi scientifica - Altre istituzioni pubbliche e all’attività dell’uomo che per loro - Croce Rossa Italiana private natura ed estensione - Strutture del Servizio Sanitario - Cittadini e Gruppi di comportano l’intervento -Corpo Nazionale di Soc. alpino Volontariato coordinato di più elementi o - Ordini e Collegi professionali amministrazioni competenti in via ordinaria Compiti Compiti C – Calamità naturali, catastrofi - Su richiesta del Dipartimento di - Attuazione attività di o altri eventi che, per intensità PC, svolgono le attività di PC protezione civile ed estensione, debbono essere - Supporto e consulenza per le - Forniscono dati utili al PC al fronteggiati con mezzi e poteri amministrazioni componenti il Servizio Nazionale di PC Dipartimento di PC straordinari

Legge 24 febbraio 1992 n. 225 ISTITUZIONE DEL SERVIZIO NAZIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE

Il Presidente del Consiglio dei Ministri o, in sua vece, il Ministro per il coordinamento della Protezione Civile è a capo del Servizio

Presiede il COMITATO Promuove e coordina le attività delle - Dispone l’esecuzione di OPERATIVO DI amministrazioni dello Stato, delle Regioni, periodiche esercitazioni PROTEZIONE CIVILE Province, Comuni, degli Enti Pubblici Nazionali - Promuove studi sulla e Territoriali, delle Istituzioni ed Organizzazioni previsione e prevenzione pubbliche e private, avvalendosi del: delle calamità naturali - Esamina i Piani di - Impartisce indirizzi ed Emergenza preposti dai orientamenti per prefetti DIPARTIMENTO DI PROTEZIONE CIVILE l’organizzazione ed - Valuta le notizie, i dati, le utilizzazione del richieste provenienti volontariato Presso il Dipartimento, dalle zone colpite COMPITI - Dichiara lo stato di Predispone: quale Organo - Coordina gli interventi di emergenza in riferimento - Programmi di propositivo e tutte le amministrazioni ad eventi di tipo c), previsione e consultivo del Servizio, è istituita la : definendone durata ed prevenzione per le estensione territoriale diverse ipotesi di COMMISSIONE - Emana ordinanze rischio NAZIONALE PER finalizzate ad evitare - Programmi situazioni di pericolo LA PREVISIONE E nazionali di PREVENZIONE DEI - Emana ordinanze in Soccorso deroga ad ogni GRANDI RISCHI - Piani di Attuazione disposizione vigente PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Capitolo IN CT IR Relazione Generale OR MI 5 Inquadramento Normativo pag. 5.5

Decreto Legislativo 31 marzo 1998 n. 112 Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dallo Stato alle Regioni ed agli Enti locali, in attuazione del capo i della Legge 15 marzo 1997 n. 59

Art. 107 Art. 108 Funzioni mantenute dallo Stato Funzioni Conferite alle Regioni e agli Enti Locali - Indirizzo, promozione e coordinamento delle attività delle amministrazioni dello Stato, Regioni, Province, Comuni, Regioni Comunità Montane, Enti Pubblici - Predisposizione programmi Nazionali e Territoriali, Istituzioni previsione/prevenzione rischi ed Organizzazioni riguardanti la - Attuazione interventi urgenti per i protezione Civile rischi di tipo B secondo la classificazione della L 225 - Deliberazione/revoca dello stato di emergenza - Indirizzi per la predisposizione - Emanazione di ordinanze dei Piani Provinciali di riguardanti interventi di Emergenza emergenza per evitare situazioni - Attuazione interventi per il ritorno di pericolo alle normali condizioni di vita - Fissazione di norme generali di - Spegnimento incendi - Dichiarazione dell’esistenza di sicurezza per attività industriali, civili e commerciali eccezionale calamità o avversità - Predisposizione/attivazione dei atmosferica programmi di - Individuazione territori previsione/prevenzione delle danneggiati varie ipotesi di rischio - Interventi di organizzazione e - Predisposizione dei Piani di utilizza del volontariato Emergenza per i rischi di tipo C secondo la classificazione della Legge 225 Province - Funzioni operative per il - Attività di previsione/prevenzione soccorso tecnico urgente, dei rischi previsione e spegnimento degli - Interventi di prevenzione rischi incendi e incendi boschivi - Predisposizione dei Piani - Svolgimento di esercitazioni Provinciali di Emergenza relative ai Piani Nazionali di - Vigilanza sulla predisposizione Emergenza da parte delle strutture provinciali - Promozione studi sulla dei PC dei servizi urgenti previsione/prevenzione dei rischi naturali e antropici Comuni - Attività di previsione/prevenzione dei rischi - Adozione dei provvedimenti necessari per il primo soccorso alla popolazione - Predisposizione dei Piani Comunali e/o Intercomunali di Protezione Civile - Attivazione dei primi soccorsi alla popolazione - Vigilanza sull’attivazione dei servizi urgenti - Utilizzo del volontariato di protezione civile PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Capitolo IN CT IR Relazione Generale OR MI 5 Inquadramento Normativo pag. 5.6

Legge 12 luglio 2012 n. 100 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 15 maggio 2012, n. 59, recante disposizioni urgenti per il riordino della protezione civile Principali modifiche di interesse comunale

Inserimento Modifiche Art. 2 Modifiche Art. 3 L225/92 all'art. 1 L225/92 L225/92 Servizio Nazionale di Eventi di tipo C - Attività di protezione civile. Accanto alle attività di Prot. Civile - Cambia la definizione “previsione e prevenzione dei rischi”, “soccorso delle popolazioni” e “superamento dell’emergenza” vengono - È riproposta la definizione di degli eventi di tipo c) che meglio specificate come ulteriori attività necessarie e Servizio Nazionale della sono definiti come indifferibili anche quelle dirette al “contrasto Protezione Civile, già prevista “calamità naturali o dell’emergenza” e alla “mitigazione del rischio”. Viene dall’art. 1 della legge n. connesse con l'attività poi precisato che le amministrazioni competenti 225/1992 che tuttavia, dell'uomo che in ragione provvedono alle attività di protezione civile nell’ambito secondo alcune delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili interpretazioni, risultava della loro intensità ed a legislazione vigente. abrogato da parte della estensione debbono, con normativa di settore immediatezza d’intervento, - Previsione. L’idea di previsione prevista dalla legge n. successivamente emanata. Si essere fronteggiati con 225/1992 viene superata con l’introduzione del concetto riafferma che la promozione e mezzi e poteri straordinari di “identificazione degli scenari di rischio probabili”. il coordinamento di tutte le da impiegare durante Inoltre si specifica che sono attività di previsione quelle attività del Servizio Nazionale limitati e predefiniti periodi dirette “dove possibile, al preannuncio, al monitoraggio, sono in capo al Presidente del di tempo”. Vengono in alla sorveglianza e alla vigilanza in tempo reale degli Consiglio dei Ministri, che può eventi e dei livelli di rischio attesi”. a tal fine delegare un “Ministro questo modo precisate le con portafoglio” o il tempistiche per l’impiego - Prevenzione. Nella generale definizione di “Sottosegretario di Stato alla dei mezzi e poteri prevenzione prevista dalla legge n. 225/1992 – che Presidenza del Consiglio dei straordinari per rimane invariata - si esplicitano le singole attività volte a Ministri Segretario del fronteggiare l’emergenza evitare o a ridurre al minimo la possibilità che si Consiglio” e non “un Ministro” verifichino danni conseguenti agli eventi. Queste attività, (come previsto dal decreto definite “non strutturali”, sono: l’allertamento, la legge n. 90 del 31 maggio pianificazione dell’emergenza, la formazione, la 2005, convertito dalla legge n. diffusione della conoscenza della protezione civile, 152 del 26 luglio 2005, che l’informazione alla popolazione, l’applicazione della aveva modificato la legge n. normativa tecnica e le esercitazioni. 225/1992). Il Presidente del - . La finalità del soccorso è assicurare alle Consiglio dei Ministri, o il suo Soccorso popolazioni colpite dagli eventi ogni forma di prima delegato, si avvalgono del assistenza e ciò si realizza, nella nuova definizione Dipartimento della Protezione della legge n. 100/2012, con interventi “integrati e Civile della Presidenza del coordinati”. Consiglio dei Ministri - Superamento dell’emergenza. Non subisce modifiche la definizione di superamento dell’emergenza che consiste nell’attuazione, coordinata con gli organi Modifiche Art. 5 L225/92 istituzionali competenti, delle iniziative - necessarie e Dichiarazione dello stato di emergenza non rinviabili - volte a rimuovere gli ostacoli alla ripresa - Lo stato di emergenza può essere dichiarato anche delle normali condizioni di vita. Le modalità con cui si “nell’imminenza” e non solo “al verificarsi” di calamità naturali realizza tale attuazione sono disciplinate dall’art. 5 che oppure connesse all'attività dell'uomo che per intensità ed è stato modificato e integrato per definire con chiarezza estensione devono essere fronteggiate con immediatezza di come avviene il subentro delle amministrazioni intervento con mezzi e poteri straordinari. Lo stato di emergenza competenti in via ordinaria. viene deliberato dal Consiglio dei Ministri, su proposta del - Piani e programmi territoriali. I piani e i programmi di Presidente del Consiglio dei Ministri o, per sua delega, di un gestione, tutela e risanamento del territorio devono Ministro con portafoglio o del Sottosegretario di Stato alla essere coordinati con i piani di emergenza di protezione Presidenza del Consiglio dei Ministri Segretario del Consiglio. La civile, con particolare riferimento ai piani di emergenza richiesta può giungere anche dal Presidente della Regione comunali e ai piani regionali di protezione civile. La interessata, di cui comunque va acquisita l’intesa. modifica di questo comma ribalta la precedente - Viene definita la durata e l’estensione territoriale dello stato di impostazione che prevedeva che fossero le attività di emergenza. La durata non può, di regola, superare i 90 giorni e protezione civile a doversi armonizzare con i programmi può essere prorogata, di regola, per un massimo di 60 giorni, con territoriali ulteriore deliberazione del Consiglio dei Ministri. In relazione all’emergenza, viene individuata anche “l’amministrazione pubblica competente in via ordinaria” che coordina gli interventi conseguenti l’evento allo scadere dello stato di emergenza. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Capitolo IN CT IR Relazione Generale OR MI 5 Inquadramento Normativo pag. 5.7

segue Legge 12 luglio 2012 n. 100 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 15 maggio 2012, n. 59, recante disposizioni urgenti per il riordino della protezione civile Principali modifiche di interesse comunale

Modifiche art. 14 Modifiche art. 15 Modifiche alla legge n. L225/92 L225/92 183/2011 “Disposizioni Competenze del Prefetto per la formazione del - La principale modifica è al - Attribuzioni del Sindaco. La bilancio annuale e comma 2 e prevede che al legge n. 100/2012 ribadisce il pluriennale dello Stato. verificarsi di un evento di tipo ruolo del Sindaco autorità Legge di stabilità 2012" b) o c) il Prefetto assuma la comunale di protezione civile e direzione unitaria dei servizi precisa, al comma 3, che il di emergenza a livello Sindaco assume la direzione - Patto di stabilità. Nell’ambito di provinciale coordinandosi con dei servizi di emergenza che quanto già previsto, i nuovi il Presidente della Regione, insistono sul territorio del commi introdotti stabiliscono che oltre che raccordando le Comune e il coordinamento dei le spese per gli interventi proprie iniziative con gli servizi di soccorso e di realizzati direttamente dai interventi dei Sindaci dei assistenza alle popolazioni Comuni e dalla Province in caso Comuni interessati. Rimane, colpite. di eventi di tipo c) siano escluse, invece, sostanzialmente con legge, dal saldo finanziario - Piano di emergenza inalterata la formulazione del rilevante per la verifica del comma 3: il Prefetto, a comunale. Entro 90 giorni dal 14 luglio 2012, data di entrata rispetto del patto di stabilità seguito della dichiarazione interno. Queste spese devono dello stato di emergenza, in vigore di questa legge, ciascun comune approva, con però risultare effettuate opera quale delegato del nell'esercizio finanziario in cui Presidente del Consiglio dei deliberazione consiliare, il piano di emergenza comunale - avviene la calamità e nei due Ministri, o per sua delega, di esercizi successivi. La un Ministro con portafoglio o redatto secondo i criteri e le modalità riportate nelle disposizione si attua nei limiti del Sottosegretario di Stato delle risorse rese disponibili con alla Presidenza del Consiglio indicazioni operative del Dipartimento della Protezione l'utilizzo del Fondo per la dei Ministri Segretario del compensazione degli effetti Consiglio, con i poteri di cui al Civile e delle Giunte regionali - e provvede alla verifica e finanziari non previsti a comma 2 dell’art. 5 della legislazione vigente conseguenti legge 225/1992. Tale all'aggiornamento periodico di questo strumento. Copia del all'attualizzazione di contributi disposizione, tuttavia, trova pluriennali. (Inserimento dei effettiva attuazione soltanto piano deve essere trasmessa alla Regione, alla Prefettura- commi 8-bis e 8-ter all’art. 31 alla nel caso in cui sia legge 12 novembre 2011, n. 183) espressamente richiamata Ufficio territoriale del governo e dalla deliberazione dello stato alla Provincia territorialmente di emergenza da parte del competenti. Dall’attuazione di Consiglio dei Ministri. Se ciò queste nuove disposizioni non non avviene, l’esercizio del devono derivare nuovi o potere di ordinanza resta maggiori oneri per la finanza attribuito al Capo del pubblica Dipartimento della Protezione Civile, così come previsto dal comma 2 dell’art. 5 della stessa legge. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Capitolo IN CT IR Relazione Generale OR MI 5 Inquadramento Normativo pag. 5.8

Decreto Legislativo 3 gennaio 2018 n. 1 Decreto Legislativo 3 gennaio 2018 n. 1 "Codice della protezione civile"

Modifiche apportate dal nuovo codice

Il decreto legislativo: 1) chiarisce in modo più netto la differenziazione tra la linea politica e quella amministrativa e operativa ai differenti livello di governo territoriale; 2) migliora la definizione della catena di comando e di controllo in emergenza in funzione delle diverse tipologie di emergenze; 3) definisce le attività di pianificazione volte a individuare a livello territoriale gli ambiti ottimali che garantiscano l’effettività delle funzioni di protezione civile; 4) stabilisce la possibilità di svolgere le funzioni da parte dei comuni in forma aggregata e collegata al fondo regionale di protezione civile; 5) migliora la definizione delle funzioni del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, nell’ambito del servizio di protezione civile, quale componente fondamentale; 6) introduce il provvedimento della “mobilitazione nazionale”, preliminare a quello della dichiarazione dello stato d’emergenza; 7) individua procedure più rapide per la definizione dello stato di emergenza, con un primo stanziamento non collegato come attualmente alla ricognizione del danno; 8) finalizza il fondo regionale di protezione civile al potenziamento territoriale e al concorso alle emergenze di livello regionale; 9) coordina le norme in materia di volontariato di protezione civile, anche in raccordo con le recenti norme introdotte per il Terzo settore e con riferimento alla partecipazione del volontariato alla pianificazione di protezione civile PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Capitolo IN CT IR Relazione Generale OR MI 5 Inquadramento Normativo pag. 5.9

5.2 TIPOLOGIE DEGLI EVENTI ED AMBITI DI COMPETENZA L’Art. 2 della legge 225/92 suddivide le tipologie di eventi in tre classi, mentre gli artt. 107 e 108 del D.Lrg 112/98 ne attribuiscono le competenze di intervento; la legge 100 del 2012 modifica infine la definizione degli eventi più intensi (tipo C). Le tre classi sono definite come di seguito indicato:

Tav 4.1 Tipologie di evento e relative competenze

TIPOLOGIE DI EVENTO E COMPETENZE IN SITUAZIONE DI EMERGENZA (Art. 2 L. 225/92; Artt. 107, 108 DLgs. 112/98; Art. 1 L. 100/2012)

Livello di evento Tipologia Competenza Eventi naturali o connessi all’attività dell’uomo che possono essere fronteggiati mediante interventi attuabili Comune A dai singoli Enti e Amministrazioni competenti in via ordinaria Eventi naturali o connessi con l’attività dell’uomo che per loro natura ed Regione, B estensione comportano l’intervento Provincia, coordinato di più Enti o Amministrazioni Prefettura competenti in via ordinaria Calamità naturali o connesse con l'attività dell'uomo che in ragione della loro intensità ed estensione debbono, Organi dello Stato con immediatezza d'intervento, essere (Dipartimento di C fronteggiate con mezzi e poteri Protezione Civile, straordinari da impiegare durante limitati Prefettura) e predefiniti periodi di tempo PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Capitolo IN CT IR Relazione Generale OR MI 5 Inquadramento Normativo pag. 5.10

5.3 SERVIZIO DI PROTEZIONE CIVILE DELLA REGIONE VENETO La legge regionale n. 11 del 2001, in attuazione del D.L. 31 marzo 1988 n. 112, detta disposizioni per l’indirizzo, la gestione ed il controllo del sistema regionale di protezione civile.

5.3.1 MODELLO DI INTERVENTO REGIONALE Prevenzione L’attività di prevenzione è strategica. E’ una attività di programmazione e (programmazione) si attua a livello comunale, intercomunale, provinciale e regionale. Essa comprende: a) analisi storica degli eventi ricorrenti sul territorio; b) individuazione degli scenari di rischio c) attivazione dei programmi di mitigazione d) informazione e) predisposizione e utilizzo dei sistemi previsionali

Emergenza La pianificazione dell’emergenza si attua a livello comunale, (pianificazione) intercomunale, provinciale e regionale. Essa comprende: a) la quantificazione delle risorse necessarie per fronteggiare i danni attesi b) la definizione delle esigenze in relazione agli eventi attesi c) la predisposizione di un parco risorse regionale d) la formazione e) il controllo e la vigilanza sulle pianificazioni territoriali di protezione civile di tutti gli enti

Soccorso L’attività di soccorso è attuata a livello comunale, intercomunale, (pianificazione) provinciale e regionale ed è diretta ad assicurare alle popolazioni colpite dagli eventi calamitosi ogni forma di prima assistenza. Tale attività comprende: a) la gestione o il concorso nell'emergenza; b) l'organizzazione del sistema regionale di protezione civile strutturato per funzioni di supporto; c) l'attivazione delle procedure di allertamento; d) l'attivazione delle procedure predisposte per i diversi scenari di rischio; e) l'utilizzo delle risorse disponibili; f) il primo intervento tecnico; g) il soccorso sanitario; h) il soccorso socio-assistenziale.

Primo recupero L'attività di primo recupero e' finalizzata al superamento dell'emergenza e (pianificazione) si attua in ambito comunale, intercomunale, provinciale e regionale. Per quanto riguarda le attività di recupero integrale, fisico e funzionale, queste sono regolamentate dalle normative e dalle procedure di settore e dall'emanazione di provvedimenti specifici. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Capitolo IN CT IR Relazione Generale OR MI 5 Inquadramento Normativo pag. 5.11

5.3.2 AUTORITÀ E COMPETENZE (CON PARTICOLARE RIGUARDO A QUELLE COMUNALI) Presidente della Regione Il Presidente della Giunta regionale al verificarsi dell'emergenza, per eventi di tipologia b (§ 4.2) provvede: a) anche su richiesta dei sindaci dei comuni colpiti e informate le province interessate, a dichiarare l'esistenza di stato di crisi per calamità ovvero di eccezionale avversità atmosferica allo scopo di attivare tutte le componenti utili per interventi di protezione civile. b) qualora, per fronteggiare l’evento, si renda necessario l’intervento dello Stato, richiede l’intervento alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, anche al fine di ottenere la dichiarazione dello stato di emergenza ai sensi dell’articolo 107, comma 1, lettera b) del decreto legislativo n. 112/1998;

Regione Sono attribuite alla Regione le funzioni relative: a) alla predisposizione dei programmi di previsione e prevenzione dei rischi, sulla base degli indirizzi nazionali; b) all'attuazione di interventi urgenti in caso di crisi determinata dal verificarsi o dall'imminenza di eventi di tipo b) (§ 4.2), avvalendosi anche del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco; c) agli indirizzi per la predisposizione dei piani provinciali di emergenza in caso di eventi calamitosi di tipo b) (§ 4.2); d) all'attuazione degli interventi necessari per favorire il ritorno alle normali condizioni di vita nelle aree colpite da eventi calamitosi; e) alla dichiarazione dell'esistenza di eccezionale calamità o avversità atmosferica, ivi compresa l'individuazione dei territori danneggiati f) agli interventi per l'organizzazione e l'utilizzo del volontariato.

Provincia Le province espletano le funzioni di cui all’articolo 107 della legge regionale n. 11/2001 (Disposizioni normative per l'attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 "Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli Enti locali, in attuazione del Capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59"). Le province esercitano i seguenti compiti: a) suddividere il proprio territorio, in ragione della natura dei rischi attesi, in ambiti territoriali omogenei, sui quali organizzare, anche in collaborazione con comuni e comunità montane le attività di prevenzione, di concorso all’intervento di emergenza, di formazione del volontariato e informazione della popolazione, nel rispetto degli indirizzi e delle direttive regionali; b) alla verifica della compatibilità dei piani comunali e intercomunali di emergenza redatti in base agli indirizzi ed alle direttive regionali. c) al coordinamento e allo svolgimento, in collaborazione con gli enti locali, delle attività di formazione dei volontari appartenenti alle organizzazioni e ai gruppi di volontariato di protezione civile di cui all’articolo 10 della legge regionale 27 novembre 1984, n. 58 e PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Capitolo IN CT IR Relazione Generale OR MI 5 Inquadramento Normativo pag. 5.12

successive modifiche ed integrazioni. d) ad istituire la Consulta provinciale del volontariato di protezione civile; e) a predisporre le strutture tecnico-amministrative, gli organi consultivi, i mezzi, le attrezzature e le risorse per concorrere alle attività di protezione civile e per esercitare la funzione di coordinamento in caso di emergenze di rilevanza provinciale, anche previa apposita intesa con i rispettivi comandi provinciali dei vigili del fuoco, nei modi e nelle forme indicati dal programma regionale di previsione e prevenzione, nonché dalla pianificazione regionale e provinciale di emergenza.

5.3.3 SINDACO

D.P.R. 6 febbraio 1981, n. 66 Regolamento di esecuzione della legge 8 dicembre 1970, n. 996 recante norme sul soccorso e l’assistenza alle popolazioni colpite da calamità - Protezione Civile

Art. Descrizione

16  è organo ordinario di protezione civile, quale ufficiale del governo  provvede, con tutti i mezzi a disposizione, agli interventi immediati, dandone comunicazione al prefetto

18  attua la direzione ed il coordinamento dei seguenti servizi:  salvataggio e soccorso delle persone sinistrate, conservazione delle cose, demolizione o puntellamento dei fabbricati e ogni altro servizio tecnico urgente  attendamento e ricovero provvisorio dei sinistrati, vettovagliamento e tutela igienica della popolazione e del personale inviato per l’opera soccorritrice, assistenza ai minori, orfani od abbandonati ed agli incapaci in genere  disciplina delle comunicazioni e dei trasporti nella zona colpita  allestimento di provvisorie installazioni per gli uffici pubblici e per le necessità della giustizia e del culto  riassetto iniziale degli organi locali per preparare il ritorno alle condizioni normali della vita civile  recupero, custodia e governo degli animali, sia da stalla che da cortile;  reperimento, seppellimento degli animali deceduti e bonifica sanitaria della zona colpita

19  cura la costituzione, ove necessario, di particolari “unità assistenziali di emergenza” che provvedono ad alloggiare, eventualmente alimentare e prestare ogni altra forma di assistenza sociale ai cittadini sinistrati, secondo programmi organici predisposti nell’ambito dei piani di protezione civile

32  è tenuto a segnalare immediatamente al Prefetto l’insorgere di situazioni di pericolo o il verificarsi di eventi calamitosi che abbiano comportato o possano comportare grave danno all’incolumità delle persone o ai beni, precisandone il luogo, la natura e l’entità ed ogni informazione utile per lo svolgimento dei primi soccorsi PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Capitolo IN CT IR Relazione Generale OR MI 5 Inquadramento Normativo pag. 5.13

36  provvede, in casi di urgenza, ad informare le popolazioni di situazioni di pericolo o comunque connesse con esigenze di protezione civile (così modificato dall.art. 12 della legge n. 265/99)

41  provvede al censimento dei sinistrati ed alla dotazione delle tessere assistenziali; 44  fornisce indirizzi operativi per i primi urgenti soccorsi sanitari, veterinari ed attinenti all’igiene pubblica, fino a quando la direzione e il coordinamento dei servizi nella zona colpita non siano assunti dagli organi dello Stato

47  provvede ad assicurare, d’intesa con l’Amministrazione delle poste e delle comunicazioni, la sollecita riattivazione delle comunicazioni radio, telegrafiche, telefoniche e postali

48  chiede al Ministro dei Trasporti la disponibilità di vari mezzi di trasporto statali ed in concessione.

Legge 24 febbraio 1992, n. 225 Istituzione del Servizio Nazionale della Protezione Civile Art. Descrizione 15.3  è autorità comunale di protezione civile  assume la direzione e il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alle popolazioni colpite  provvede agli interventi necessari a fronteggiare l’evento  comunica al Prefetto e al Presidente della Giunta Regionale gli interventi attuati  favorisce l’organizzazione di strutture comunali di protezione civile  chiede al Prefetto l’intervento di altre forze e strutture per gli eventi non fronteggiabili con i mezzi a disposizione del Comune

Decreto Legge 17 agosto 1999, n. 334 Modifiche al Decreto del Presidente della Repubblica 17 maggio 1988, n. 175, relativo ai rischi di incidenti rilevanti connessi con determinate attività industriali Art. Descrizione 22  il Sindaco deve aggiornare le notizie per gli stabilimenti nei quali sono contenute sostanze pericolose soggette al rapporto di sicurezza.

Decreto Legge 18 agosto 2000, n. 267 Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali

Art. Descrizione 50  in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale le ordinanze contingibili e urgenti sono adottate dal Sindaco, quale rappresentante della comunità locale. Negli altri casi l'adozione dei provvedimenti d'urgenza, ivi compresa la costituzione di centri e organismi di referenza o PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Capitolo IN CT IR Relazione Generale OR MI 5 Inquadramento Normativo pag. 5.14

assistenza, spetta allo Stato o alle regioni in ragione della dimensione dell'emergenza e dell'eventuale interessamento di più ambiti territoriali regionali

 In caso di emergenza che interessi il territorio di più comuni, ogni Sindaco adotta le misure necessarie fino a quando non intervengano i soggetti competenti  54  Il Sindaco, quale ufficiale del Governo, adotta, con atto motivato e nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento giuridico, provvedimenti contingibili e urgenti al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità dei cittadini; per l'esecuzione dei relativi ordini può richiedere al prefetto, ove occorra, l'assistenza della forza pubblica

Legge 12 luglio 2012, n. 100 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 15 maggio 2012, n. 59, recante disposizioni urgenti per il riordino della protezione civile

Art. Descrizione 1  Modifiche art. 15 Legge 225/92 Attribuzioni del Sindaco. Si ribadisce il ruolo del Sindaco autorità comunale di protezione civile e si precisa, al comma 3, che il Sindaco assume la direzione dei servizi di emergenza che insistono sul territorio del Comune e il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alle popolazioni colpite.

5.3.4 COMUNE

Decreto Legge 17 agosto 1999, n. 334 Modifiche al Decreto del Presidente della Repubblica 17 maggio 1988, n. 175, relativo ai rischi di incidenti rilevanti connessi con determinate attività industriali

Art. Descrizione 22  Il comune, ove e' localizzato lo stabilimento soggetto a notifica porta tempestivamente a conoscenza della popolazione le informazioni fornite dai gestori di stabilimenti soggetti alla normativa sui grandi rischi. Tali informazioni devono essere pubblicate ad intervalli regolari.  Deve fornire alle persone potenzialmente coinvolte le informazioni sulle misure di sicurezza da adottare e sulle norme di comportamento da osservare in caso di incidente.

Legge 24 febbraio 1992, n. 225 Istituzione del Servizio Nazionale della Protezione Civile

Art. Descrizione 6.1  provvede all’attuazione delle attività di protezione civile nel territorio di propria competenza 6.3  comunica al Dipartimento della Protezione Civile dati ed informazioni utili alla protezione civile PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Capitolo IN CT IR Relazione Generale OR MI 5 Inquadramento Normativo pag. 5.15

15.1  può dotarsi di una struttura di protezione civile

Legge Regionale 16 aprile 1998 n°17 al capo II, articolo 7 (Modifiche della legge regionale 27 novembre 1984 n° 58 “Disciplina degli interventi regionali in materia di protezione civile ” dettaglia in modo inequivocabile le funzioni assegnate ai Comuni relative alla:

 Redazione di carte del territorio comunale, con l’indicazione delle aree esposte a rischi potenziale e di quelle utilizzabili, in caso di emergenza, a scopo di riparo e protezione;  Predisposizione dei piani comunali di pronto intervento e di soccorso, in relazione ai rischi possibili;  Organizzazione dei propri servizi, per la trasmissione dei dati interessanti la protezione civile, nonché quelli di emergenza

Decreto Legislativo del 31/03/1998 n. 112 all’art. 108 “Funzioni conferite alle Regioni e agli Enti locali” definisce precisi compiti al Comune, in particolare:

 all'attuazione, in ambito comunale, delle attività di previsione e degli interventi di prevenzione dei rischi, stabilite dai programmi e piani regionali;  all'adozione di tutti i provvedimenti, compresi quelli relativi alla preparazione all'emergenza, necessari ad assicurare i primi soccorsi in caso di eventi calamitosi in ambito comunale;  alla predisposizione dei piani comunali e/o intercomunali di emergenza, anche nelle forme associative e di cooperazione previste dalla legge 8 giugno 1990, n. 142, e, in ambito montano, tramite le comunità montane, e alla cura della loro attuazione, sulla base degli indirizzi regionali;  all'attivazione dei primi soccorsi alla popolazione e degli interventi urgenti necessari a fronteggiare l'emergenza;  alla vigilanza sull'attuazione, da parte delle strutture locali di protezione civile, dei servizi urgenti;  all'utilizzo del volontariato di protezione civile a livello comunale e/o intercomunale, sulla base degli indirizzi nazionali e regionali.

Legge Regionale 13 aprile 2001 n°11 al capo VIII, articolo 109 “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi alle autonomie locali in attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998, n° 112 ” definisce precisi compiti al Comune, precisamente:

 ad istituire nell’ambito della propria organizzazione tecnico-amministrativa, anche previo accordo con comuni limitrofi soggetti ad analoghi scenari di rischio e le province interessate, una specifica struttura di protezione civile che coordini, in ambito comunale, le risorse strumentali e umane disponibili;  agli interventi necessari per favorire il ritorno alle normali condizioni di vita, in caso di eventi calamitosi in ambito comunale;  ad incentivare e sostenere la costituzione di gruppi comunali di volontariato di protezione civile, al fine di migliorare lo standard qualitativo degli interventi in caso di emergenza locale nonché di concorrere efficacemente alle emergenze di entità superiore. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Capitolo IN CT IR Relazione Generale OR MI 5 Inquadramento Normativo pag. 5.16

Legge 12 luglio 2012, n. 100 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 15 maggio 2012, n. 59, recante disposizioni urgenti per il riordino della protezione civile

Art. Descrizione 1  Modifiche art. 15 Legge 225/92 Piano di emergenza comunale. Entro 90 giorni dal 14 luglio 2012, data di entrata in vigore di questa legge, ciascun comune approva, con deliberazione consiliare, il piano di emergenza comunale - redatto secondo i criteri e le modalità riportate nelle indicazioni operative del Dipartimento della Protezione Civile e delle Giunte regionali - e provvede alla verifica e all'aggiornamento periodico di questo strumento. Copia del piano deve essere trasmessa alla Regione, alla Prefettura-Ufficio territoriale del governo e alla Provincia territorialmente competenti. Dall’attuazione di queste nuove disposizioni non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica

5.3.5 NORMATIVA REGIONALE IN MATERIA DI PROTEZIONE CIVILE

 Legge Regionale n. 58 del 27/11/1984,: "Disciplina degli interventi regionali in materia di protezione civile."  Legge Regionale n.4 del 30/01/1997 "Interventi a favore delle popolazioni colpite da calamità naturali"  Legge Regionale n.17 del 16/04/1998 “Modifiche della legge regionale 27 novembre 1984, n. 58 “disciplina degli interventi regionali in materia di protezione civile”  Legge Regionale n.11 del 13/04/2001 "Conferimento di funzioni e compiti amministrativi alle autonomie locali in attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112"  Circolare n. 14 del 18/11/2002 "Conferimento ai Comuni di funzioni relative all'istruttoria e alla liquidazione dei contributi a favore dei privati per danni causati da fenomeni meteorologici rilevanti o da altri eventi calamitosi. L.R. n. 4 del 30/01/1997 e L.R. n. 11 del 13/04/2001. Direttive"  DGR n. 573 del 10/03/2003 "Linee Guida regionali per la pianificazione comunale di Protezione Civile"  DGR n. 1575 del 17/06/2008 “Linee guida per la standardizzazione e lo scambio informatico dei dati in materia di Protezione Civile”  DGR n. 3315 del 21/12/2010 “Linee guida per la standardizzazione e lo scambio informatico dei dati in materia di Protezione Civile - Proroga dei termini per la standardizzazione dei piani di emergenza di protezione civile - Rivisitazione delle Linee Guida - Release 2011"  DGR n. 1042 del 12/07/2011 "DGR 3315/2010: "Linee guida per la standardizzazione e lo scambio informatico dei dati in materia di protezione civile - Release 2011" Modifiche e integrazioni: proroga dei termini per la standardizzazione dei piani di emergenza di protezione civile delle Amministrazioni Comunali e Provinciali e della nomina del Comitato Regionale di Protezione Civile di cui alle L.R. 11/01 e 58/84 e s.m.i.  DGR n. 2533 del 29/12/2011 "Pianificazione di Protezione Civile - Attuazione delle direttive di cui alle DGR 573/2003 e successive. Modifica dei termini di cui alla DGR n. 1042 del 12/07/2011" PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Capitolo IN CT IR Relazione Generale OR MI 5 Inquadramento Normativo pag. 5.17

5.3.6 NORMATIVA NAZIONALE IN MATERIA DI PROTEZIONE CIVILE

 L. 24 febbraio 1992 n. 225 “Istituzione del Servizio Nazionale della Protezione Civile”  D.P.C.M. 22 ottobre 1992 “Costituzione e funzionamento del Comitato Operativo della Protezione Civile”  D.LGS. 31 marzo 1998 n. 112 “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli Enti Locali, in attuazione del capo I della L. 15 marzo 1997 n. 59 – Legge Bassanini”  D.LGS. 18 agosto 2000 n. 267 “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”  D.P.R. 08 febbraio 2001 n. 194 “Regolamento recante norme concernenti la partecipazione delle associazioni di volontariato nelle attività di Protezione Civile”  D.L. 03 maggio 2001 “Approvazione dei modelli per il rilevamento dei danni ai beni appartenenti al patrimonio culturale”  L. 09 novembre 2001 n. 401 “Conversione in legge, con modificazioni, del D.L. 7 settembre 2001 n. 343 recante disposizioni urgenti per assicurare coordinamento operativo delle strutture preposte alle attività di Protezione Civile”  D.P.C.M. 12 dicembre 2001 “Organizzazione del Dipartimento della Protezione Civile”  D.P.C.M. 02 marzo 2002 “Costituzione del Comitato Operativo della Protezione Civile”  D.P.C.M. 28 marzo 2002 “Integrazione della composizione del Comitato Operativo di Protezione Civile”  Circolare del 30 settembre 2002 n. 5114 “Ripartizione delle competenze amministrative in materia di Protezione Civile”  D.M. 13 febbraio 2003 “Adozione dei Criteri di massima per l’organizzazione dei soccorsi sanitari nelle catastrofi”  L. 06 novembre 2003 n. 300 “Conversione in legge, con modificazioni, del D.L. 10 settembre 2003 n. 253 recante disposizioni urgenti per incrementare la funzionalità dell’Amministrazione della pubblica sicurezza e della Protezione Civile”  Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27/02/2004 (supp. g.u. n. 59 dell’11 marzo 2004) “Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale e regionale per il rischio idrogeologico ed idraulico ai fini di protezione civile”  Legge n. 100 del 12/07/2012 "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 15 maggio 2012, n. 59, recante disposizioni urgenti per il riordino della protezione civile"  L. n. 119 del 15/10/2013 "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, recante disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonché in tema di protezione civile e di commissariamento delle province"  D.LGS. 2 gennaio 2018 n. 1 "Codice della protezione civile" Il nuovo Codice, dopo il parere parere n. 2647 del 19 dicembre 2017 del Consiglio di Stato è stato approvato dal Consiglio dei Ministri n. 66 del 29 dicembre 2017. Il provvedimento è stato integrato in esito all’intesa sancita in sede di Conferenza unificata e recepisce alcune osservazioni formulate dal citato parere del Consiglio di Stato, nonché le condizioni espresse dalle Commissioni parlamentari competenti. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE Compilatore: Manuel Grotto IN ALLEGATO – A CT IR Compilato il: 01/02/2019 OR MI Rubrica telefonica pag. Rub.1

ALLEGATO A RUBRICA E REPERIBILITA'

PRONTO INTERVENTO

REPERIBILITÀ PROTEZIONE CIVILE 1 333/5751244 REPERIBILITÀ PROTEZIONE CIVILE 2 333/3035801 REPERIBILITÀ SOCCORSO ALPINO 1 347/7705906 REPERIBILITÀ SOCCORSO ALPINO 2 368/3176870 VIGILI DEL FUOCO 115 SUEM 118 118 CARABINIERI 112 POLIZIA 113 SALA OPERATIVA PREFETTURA 0444/338411 SALA OPERATIVA REGIONALE 80099009

RUBRICA TELEFONICA

Amministrazione / Nominativo / Recapiti Ente Denominazione Tel 041 2911411 ANAS centralino Fax 041 5317321 Comp. di Venezia A - Tel 049 9998111 Fax 049 9925622 ARPAV – Centro [email protected] (segreteria) Meteorologico di centralino [email protected] (servizio rete) Teolo e-mail [email protected] (servizio meteo) ARPAV – centralino Tel 0444 217317 Dipartimento Fax 0444 217347 PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE Compilatore: Manuel Grotto IN ALLEGATO – A CT IR Compilato il: 01/02/2019 OR MI Rubrica telefonica pag. Rub.2

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Amministrazione / Nominativo / Recapiti Ente Denominazione e-mail [email protected] Provinciale di Vicenza Tel 0445 741305 Fax 0445 741921 Comune di Municipio e-mail [email protected]

Carabinieri Tel 0445 - 508300 Comando Compagnia centralino Fax 0445 - 508381 C Schio e-mail [email protected] Tel 0445 891043 Comune di Municipio Fax 0445 390043 e-mail [email protected] Centro Regionale di Tel 0437 770559 studi e formazione per Fax la previsione e la prevenzione in materia di Protezione centralino Civile e-mail [email protected] Longarone (BL)

Tel 0445 805000 Comune di Cogollo Municipio Fax 0445 805080 del Cengio e-mail [email protected] Consorzio di Bonifica Tel 045 7616111 Alta Pianura Veneta Tel e Fax 045 7614800 Centralino Sede Legale e-mail [email protected] San Bonifacio (VR) Consorzio di Bonifica Tel 0445 369022 Alta Pianura Veneta Fax 0445 380677 Centralino Sede operativa di

Coordinamento Tel 0444 323836 Provinciale di Fax Carabinieri Forestale Vicenza Tel 1515 (ex CFS) Tel 0445 520581 Sede di Schio Fax ENEL – Direzione Centralino Tel 0444 396611 E Provinciale Vicenza Reperibilità 800 900800 PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE Compilatore: Manuel Grotto IN ALLEGATO – A CT IR Compilato il: 01/02/2019 OR MI Rubrica telefonica pag. Rub.3

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Amministrazione / Nominativo / Recapiti Ente Denominazione - Tel 0444 337811-19-84 Genio Civile di centralino Fax 0444 337867 Vicenza G e-mail [email protected] Tel 0445 714174 Comune di Laghi Municipio Fax 0445 712084 L e-mail [email protected] Tel 0445 746022 Comune di Municipio Fax 0445 746200 e-mail [email protected] Tel 0445 598811 Comune di Marano Municipio Fax 0445 560101 Vicentino M e-mail [email protected] Emergenze 118 Ospedale Alto Tel. 0445 571111 Vicentino - ULSS 7 Centralino O Santorso e-mail [email protected]

Tel 0424 604111 Ospedale di Centralino – Fax Azienda Sanitaria presidio emergenza 118 U.L.S.S. n.3 Ospedaliero 800 038990 n verde

Ospedale di Thiene Tel 0445-388111 Azienda Sanitaria Centralino U.L.S.S. n. 7 Emergenza 118

n. verde 800-239388 e-mail [email protected]

Ex Ospedale di Schio Tel 0445-598111 Casa della Salute - Centralino Via C. de Lellis

Ospedale di Vicenza Tel 0444-753111 Unità locale socio- Centralino Fax 0444-753809 sanitaria n. 6 - Emergenza 118 PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE Compilatore: Manuel Grotto IN ALLEGATO – A CT IR Compilato il: 01/02/2019 OR MI Rubrica telefonica pag. Rub.4

RUBRICA TELEFONICA

Amministrazione / Nominativo / Recapiti Ente Denominazione

n. verde 800-403960 Vicenza Tel 0445 747017 Comune di Fax 0445 747188 Municipio P [email protected] e-mail [email protected] Tel 0445 696411 Comune di Piovene Municipio Fax 0445 696444 Rocchette e-mail [email protected] Tel 0444 337511 Questura di Polizia di Stato Vicenza Fax 0444 337790 - Comandante Vigili Tel 0444 908346 Provinciali Fax 0444 908396 Squadra Tel 348 7912700 Polizia Provinciale reperibilità - Funzionario di Tel 0444 908341 Vigilanza - Tel 0444 507700 Polizia Stradale Fax Vicenza Tel 113 Tel 0445 748013 Comune di Posina Municipio Fax 0445 748047 e-mail [email protected] Tel 0444 338411 centralino Prefettura di Vicenza Fax 0444 338491 Protezione Civile Tel 0444 33812 Segreteria Tel 0444 908111 Tel 0444 906222 Ufficio Ambiente Fax 0444 908220 Provincia di Vicenza Tel 0444 908660 - 0444 908465 Protezione Civile Fax 0444 908452 e-mail [email protected] Q

Regione Veneto centralino Tel 041 2792111 R Ufficio Protezione Tel 041 2794780 – 041 2794783 PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE Compilatore: Manuel Grotto IN ALLEGATO – A CT IR Compilato il: 01/02/2019 OR MI Rubrica telefonica pag. Rub.5

RUBRICA TELEFONICA

Amministrazione / Nominativo / Recapiti Ente Denominazione Fax 041 2794712 Civile e-mail [email protected] PEC [email protected] n verde Centro di 800 990009 (h24) emergenze Coordinamento Regionale in Emergenza

Tel 0424 692035 Comune di Municipio Fax 0424 692019 e-mail [email protected] Tel 0424 691003 Comune di Municipio Fax 0424 691276 e-mail [email protected] Tel 0445 649510 Comune di Santorso Municipio Fax 0445 649513 S e-mail [email protected] Tel 0444 337099 Servizio Forestale Fax Regionale Vicenza Reperibilità 348 7397035

Tel 0445 691111 Fax 0445 531083 Comune di Schio Municipio e-mail [email protected]

Tel 0445 671642 Comune di San Vito di Fax 0445 512254 Municipio Leguzzano PEC [email protected]

Tel 0445 749032 Comune di Tonezza Municipio del Cimone Fax 0445 749504 T e-mail [email protected] Tel 0445-804911 Comune di Thiene Municipio Fax 0445-804999 e-mail [email protected] Tel 0445 662111 Comune di Municipio Fax 0445 661822 Torrebelvicino e-mail [email protected] PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE Compilatore: Manuel Grotto IN ALLEGATO – A CT IR Compilato il: 01/02/2019 OR MI Rubrica telefonica pag. Rub.6

RUBRICA TELEFONICA

Amministrazione / Nominativo / Recapiti Ente Denominazione Tel 0445 740529 Unione Montana Alto Centralino Fax 0445 741797 Astico U e-mail [email protected] Tel 0445 530533 Unione Montana Centralino e-mail [email protected] Pasubio-Altovicentino

Tel 0445 745003 Comune di Municipio Fax 0445 745566 V e-mail [email protected] Tel 0445 630034 Comune di Valli del Municipio Fax 0445 590280 Pasubio e-mail [email protected] Tel 0445 740898 Comune di Velo Fax 0445 741818 Municipio d’Astico e-mail [email protected]

Tel 041 2907711 Fax 041 2907752 (area tecnica)

Veneto Strade S.p.A. centralino e-mail [email protected]

Tel 0444 565022 Comando Provinciale VI Fax 0444 562222 e-mail [email protected] Tel 0445 519002 Distaccamento di Fax 0445 516364 Schio e-mail [email protected] Distaccamento Tel 0445 361222 volontari di Thiene Vigili del Fuoco Nucleo sommozzatori - Tel 0444 565022 Vicenza Distaccamento di Tel 0424 462222 Asiago Distaccamento di Tel 0424 228270 Bassano del G. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN ALLEGATO – B CT IR Compilato il: 01/02/2019 OR MI Contatti scuole pag. CS.1

ALLEGATO B

Si riporta di seguito un elenco aggiornato degli edifici scolastici presenti nel territorio comunale di Monte di Malo, con l'ubicazione ed i recapiti dei referenti.

Scuole

SCUOLE CITTADINE A.S. 2018/2019 ASILI NIDO Nido integrato “Arcobaleno” Via Europa 32 0445/589721 [email protected] Madre Superiora Suor Maria Romana

SCUOLE DELL'INFANZIA NON STATALI Scuola dell'infanzia “San Giuseppe” Via Europa 32 0445/589721 [email protected] Madre Superiora Suor Maria Romana

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE

Istituto Comprensivo G. Ciscato Via Marano, 53 a Malo 0445/605202 Segreteria [email protected] Scuola Primaria Giovanni XXIII° Via Europa, 16 0445/589633 [email protected] Dal Pozzolo Gianfranco Scuola Secondaria di I° grado Via Europa 16 bis [email protected] Lucchini Laura PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore:Manuel Grotto IN ALLEGATO – C CT IR Compilato il: 01/02/2019 OR MI 18/09/2018 Elenco Mezzi-Materiali pag. MM.1

ALLEGATO C

ELENCO RISORSE, MEZZI E MATERIALI

Ufficio Tecnico Comunale

PERSONALE TECNICO

Cognome e Mansione Reperibilità nome Rossato Paolo Responsabile Ufficio 0445/589734 Tecnico [email protected] Mondin Silvia Istruttore Direttivo 0445/589734 Tecnico [email protected] Montagna Alessia Istruttore 0445/589734 Italia Amministrativo [email protected]

OPERAI

Cognome e nome Mansione Reperibilità Bergozza Walter Operaio 346/0361791 [email protected] Bernar Fabrizio Operaio 346/0361791 [email protected] Pellizzaro Marco Operaio 346/0361791 [email protected] PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore:Manuel Grotto IN ALLEGATO – C CT IR Compilato il: 01/02/2019 OR MI 18/09/2018 Elenco Mezzi-Materiali pag. MM.2

MEZZI n° Tipo Caratteristiche Allestimenti

Macchine Operatrici Semoventi 1 Caricatore escavatore Terna posteriore Autocarri/Autotreni 1 Iveco Daily 35 C14 Autovetture/Autopromiscui 1 Panda 4x4 1 Daihatsu Terios 1 Trasporto Kangoo disabili 3 Allestiti Autobus scuolabus

MATERIALI

Piccole Attrezzature 4 decespugliatori 2 motoseghe 1 falciatrice e spazzolatrice 1 traccialinee 2 soffiatori 2 trapani 1 tassellatore 1 saldatrice 1 idropulitrice 2 tagliasiepi Object 1

PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN ALLEGATO – D CT IR Compilato il: 01/02/2019 OR MI Fornitori servizi d'emergenza pag. Con.1

ALLEGATO D

ELENCO DITTE PRIVATE PER LA FORNITURA DI SERVIZI, MEZZI E MATERIALI

Si riporta di seguito un elenco delle ditte private per la fornitura di servizi, mezzi e materiali in condizioni di emergenza.

Ditte

Tipologia Ditta Telefono

Acqua potabile VIACQUA– Via S.G.Bosco - Thiene 800154242 0445/801511

Gas AP Reti Gas Spa – via Verizzo 1030 – Pieve di Soligo (Tv) 800984040 0438/980098

Energia elettrica ENEL Unità Operativa Schio 803500 0445/255443

Telecomunicazioni Telecom Italia 800415042

Mezzi sgombraneve Milani Virgilio 368/966854 Mondin Giuseppe 348/7938923 Ongaro Adriana 333/4984702

Carburanti Stazione di Servizio Agip di Martini Federico 0445/605913 PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE Compilatore: Manuel Grotto IN ALLEGATO – E CT IR Compilato il: 01/02/2019 OR MI Associazioni di Volontariato di PC pag. Vol.1

ALLEGATO E

ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE

Viene di seguito riportato un elenco delle Associazioni di Volontariato di Protezione Civile operanti sul territorio comunale, che possono prestare il loro servizio in termini di uomini, materiali e mezzi, in situazioni di emergenza.

Associazioni di Volontariato di Protezione Civile

CORPO NAZIONALE SOCCORSO ALPINO - STAZIONE DI SCHIO

Specializzazione Pronto intervento Sede Via Fornaci, 85 - SCHIO Telefono 118 fax cellulare 347/7705906* 368/3176870* 368/3012117 E-mail [email protected]

Referenti Indirizzo Recapiti telefonici e-mail NARDI Luca Via Battaglione Val Leogra C. 368/3012117 - 59 - Schio 346/3728807

PROTEZIONE AMBIENTALE E CIVILE - SQUADRA LEOGRA E TIMONCHIO

Specializzazione Pronto intervento Sede Via Fornaci, 85 - SCHIO Telefono 0445/511500 fax 0445/511500 cellulare 333/3035801* 333/5751244* E-mail [email protected]

Referenti Indirizzo Recapiti telefonici e-mail DI BENEDETTO Augusto C. 349/8777083 PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE Compilatore: Manuel Grotto IN ALLEGATO – E CT IR Compilato il: 01/02/2019 OR MI Associazioni di Volontariato di PC pag. Vol.2

A.N.A. – PROTEZIONE CIVILE - SQUADRA “VAL LEOGRA”

Specializzazione Logistica Sede Via Rovereto - SCHIO Telefono fax cellulare E-mail [email protected]

Referenti Indirizzo Recapiti telefonici e-mail ZAMBON Danilo C. 393/4788781 [email protected] MARCAZZANI Marco Via Rosmini Antonio 15 - Schio C. 335/7154001

CROCE ROSSA ITALIANA - COMITATO LOCALE DI SCHIO

Specializzazione Sanitaria Sede Via De Lellis, 1 - SCHIO Telefono 0445/529794 fax 0445/526544 Cellulare del Delegato Locale 393/9147526 Attività di Emergenza E-mail [email protected]

Referenti Indirizzo Recapiti telefonici e-mail POLIDORO Elena C. 333/7461624 - 393/9147526

ASSOCIAZIONE NAZIONALE CARABINIERI - 182° GRUPPO SCHIO

Specializzazione Logistica Sede C/o Comando Stazione Carabinieri SCHIO Telefono fax cellulare E-mail [email protected]

Referenti Indirizzo Recapiti telefonici e-mail ASCIOLLA Sergio C. 334/6926672 PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE Compilatore: Manuel Grotto IN ALLEGATO – E CT IR Compilato il: 01/02/2019 OR MI Associazioni di Volontariato di PC pag. Vol.3

GRUPPO COMUNALE DI P.C. DI SANTORSO

Specializzazione Logistica Sede c/o Municipio di SANTORSO Telefono 0445/649511 fax 0445/649513 cellulare E-mail [email protected]

Referenti Indirizzo Recapiti telefonici e-mail SACCARDO Giuseppe Via del Campo Romano – C. 340/7957725 SANTORSO

GRUPPO COMUNALE VOLONTARI DI S.VITO DI LEGUZZANO

Specializzazione Logistica Sede c/o Municipio di SAN VITO DI LEGUZZANO Telefono 0445/673072 fax 0445/518063 cellulare 340/5416483 E-mail [email protected]

Referenti Indirizzo Recapiti telefonici e-mail Via Trento e Trieste – C. 339/4901276 ANZOLIN Mauro S. VITO DI LEGUZZANO [email protected]

* reperibilità H24 T. telefono, F. fax, T.F. telefono e fax, TL. telefono posto di lavoro PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN ALLEGATO – F CT IR Compilato il: 01/02/2019 OR MI Glossario pag G.1

ALLEGATO F

GLOSSARIO

Allerta Stato di attività del sistema di protezione civile dovuto allo stato di rischio connesso con l’evolversi di un fenomeno calamitoso.

Aree di Aree destinate, in caso di emergenza, ad uso di protezione civile. emergenza In particolare le aree di attesa sono luoghi di prima accoglienza per la popolazione immediatamente dopo l’evento; le aree di ammassamento dei soccorritori e delle risorse rappresentano i centri di raccolta di uomini e mezzi per il soccorso della popolazione; le aree di ricovero della popolazione sono i luoghi in cui saranno installati i primi insediamenti abitativi e le strutture in cui si potrà alloggiare la popolazione colpita.

Attivazioni in Rappresentano le immediate predisposizioni che dovranno essere emergenza attivate dai centri operativi.

Attività Consiste nella formazione degli operatori di protezione civile e addestrativa della popolazione tramite corsi ed esercitazioni.

Calamità E’ un evento naturale o legato ad azione umana nel quale tutte le strutture fondamentali della società risultano distrutte o inagibili su un ampio tratto del territorio. Da tale accadimento conseguono effetti dannosi per una pluralità di persone, con riferimento alla loro vita e ai loro beni.

Cancello Punto di blocco della viabilità in caso di necessità di interdizione del transito per evento in corso; o anche punto obbligato di passaggio per ogni mezzo di soccorso, particolarmente se proveniente da PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN ALLEGATO – F CT IR Compilato il: 01/02/2019 OR MI Glossario pag G.2

territori confinanti, per la verifica dell’equipaggiamento e l’assegnazione della zona d’operazioni. I cancelli sono presidiati preferibilmente da uomini delle forze di polizia (Municipali o dello stato) eventualmente con operatori del soccorso sanitario, ma comunque in collegamento con le centrali operative (es. 118) o le strutture di coordinamento della Protezione Civile attivate localmente ( C.C.S., C.O.M., C.O.C.). Il personale a presidio del cancello fornisce indicazioni anche sulla viabilità alternativa e sui comportamenti da adottare. Catastrofe E’ un evento provocato sia da cause naturali che da azioni umane, nel quale però le strutture fondamentali della società rimangono nella quasi totalità intatte, efficienti ed agibili. Essa produce un’improvvisa e grave sproporzione tra richiesta di soccorso e risorse disponibili, destinata a perdurare nel tempo; ed è tale da dover essere fronteggiato con mezzi e poteri straordinari (L.225/92, art.2 lett.c).

Centro È uno dei centri operativi del modello integrato della Protezione Coordinamento Civile (Metodo Augustus) in aree di emergenza definite a rischio e Soccorsi (C.C.S.) preventivamente individuate nel territorio nazionale. Il C.C.S. viene costituito presso tutte le Prefetture una volta accertata la sussistenza di una situazione di pubblica calamità: insediato in una sala attrezzata con apparecchi telefonici, telematici e radio ricetrasmittenti sintonizzabili su frequenze utili, provvede alla direzione ed al coordinamento degli interventi di Protezione Civile in sede Provinciale. Il C.C.S. fa parte dei centri operativi provinciali e coordina i C.O.M.; provvede alla direzione dei soccorsi e all’assistenza della popolazione del singolo comune con i C.O.C. (che sono presieduti dal sindaco locale).

Centro Operativo È uno dei centri operativi del modello integrato della Protezione Comunale Civile (Metodo Augustus). (C.O.C.) PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN ALLEGATO – F CT IR Compilato il: 01/02/2019 OR MI Glossario pag G.3

E’ costituito da un’Area Strategia (Sala Decisioni), nella quale afferiscono i soggetti preposti a prendere decisioni, e da una Sala Operativa, strutturata in funzioni di supporto. Il C.O.C. viene attivato dal Sindaco, in qualità di autorità comunale di Protezione Civile, al verificarsi dell’emergenza, nell’ambito del territorio comunale. Se ne avvale per la direzione ed il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione colpita. Il C.O.C. deve essere ubicato in un edificio non vulnerabile ed in un’area di facile accesso.

Centro Operativo È uno dei centri operativi del modello integrato della Protezione Misto (C.O.M.) Civile (Metodo Augustus). Il C.O.M. è una struttura operativa decentrata il cui responsabile dipende dal C.C.S. (Centro Coordinamento Soccorsi); vi partecipano i rappresentanti dei Comuni e delle strutture operative. Può essere istituito presso i comuni a cura del Prefetto competente per territorio. I compiti del C.O.M. sono quelli di favorire il coordinamento dei servizi di emergenza organizzati a livello provinciale con gli interventi dei sindaci appartenenti al C.O.M. stesso. L’ubicazione del C.O.M. deve essere baricentrica rispetto ai comuni coordinati e localizzata in locali non vulnerabili.

Elemento a Popolazione, proprietà, attività economiche, inclusi i servizi rischio pubblici, a rischio in una data area (UNESCO, 1984; in inglese element at risk E).

Emergenza Ogni attività di soccorso posta in essere al verificarsi d’eventi calamitosi e finalizzata al loro contenimento.

Evento Fenomeno di origine naturale o antropica in grado di arrecare danno alla popolazione, alle attività, alle strutture e infrastrutture, al territorio. Gli eventi ai fini dell’attività di protezione civile, si PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN ALLEGATO – F CT IR Compilato il: 01/02/2019 OR MI Glossario pag G.4

distinguono in (L.225/92, art.2): • eventi naturali o connessi all’attività dell’uomo che possono essere fronteggiati mediante interventi attuabili dai singoli enti e amministrazioni competenti in via ordinaria • eventi naturali o connessi con l’attività dell’uomo che per loro natura ed estensione comportano l’intervento coordinato di più enti e amministrazioni competenti in via ordinaria • calamità naturali, catastrofi o altri eventi che per intensità ed estensione devono essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari

Metodo Consiste in linee guida per la pianificazione d’emergenza, utilizzate Augustus per uniformare gli indirizzi, i protocolli ed i termini, tali da rendere più efficaci i soccorsi che si pongono in essere in un sistema complesso.

Modello Consiste nell’assegnazione delle responsabilità nei vari livelli di d’intervento comando e controllo per la gestione delle emergenze, nella realizzazione del costante scambio d’informazioni nel sistema centrale e periferico di protezione civile, nell’utilizzazione delle risorse in maniera razionale. Rappresenta il coordinamento di tutti i centri operativi dislocati sul territorio.

Pericolosità E’ la probabilità che un fenomeno di una determinata intensità si verifichi in un dato periodo di tempo ed in una data area (UNESCO 1972).

Prevenzione Consiste nelle attività volte ad evitare o ridurre al minimo la probabilità che si verifichino danni conseguenti agli eventi calamitosi anche sulla base delle conoscenze acquisite per effetto delle attività di previsione. PIANO PROTEZIONE CIVILE COMUNALE – Comune di Monte di Malo Compilatore: Manuel Grotto IN ALLEGATO – F CT IR Compilato il: 01/02/2019 OR MI Glossario pag G.5

Previsione Consiste nelle attività dirette allo studio ed alla determinazione delle cause dei fenomeni calamitosi, all’identificazione dei rischi ed all’individuazione delle zone del territorio soggette ai rischi stessi.

Rischio E’ il valore atteso delle perdite umane, dei feriti, dei danni alle proprietà e delle perturbazioni alle attività economiche dovuti al verificarsi di un particolare fenomeno di una data intensità. Gli eventi che determinano i rischi si suddividono in prevedibili (idrogeologico, vulcanico) e non prevedibili (sismico, chimico-industriale, incendi boschivi). (UNESCO 1972).

Sala Operativa E’ l’area del centro operativo, organizzata in funzioni di supporto, da cui partono tutte le operazioni di intervento, soccorso e assistenza nel territorio colpito dall’evento.

Scenario E’ la valutazione preventiva del danno a persone e cose che si dell’evento avrebbe al verificarsi di un evento atteso. atteso

Stato di calamità Prevede il ristoro dei danni causati da qualsiasi tipo di evento, alle attività produttive e commerciali.

Vulnerabilità E’ il grado di perdita prodotto su un certo elemento o gruppo di elementi esposti a rischio risultante dal verificarsi di un fenomeno di una data intensità. E’ espressa in scala da 0 (nessuna perdita) a 1 (perdita totale) ed è in funzione dell’intensità del fenomeno e della tipologia di elemento a rischio (UNESCO 1972).