AUTORITA’ AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE Provincia di

DELIBERAZIONE DELLA CONFERENZA N. 4 del 18 aprile 2006

OGGETTO: ADEGUAMENTO TARIFFARIO DEI SERVIZI DI FOGNATURA E DEPURAZIONE, AI SENSI DELLE DELIBERE CIPE NN. 23, 52 E 93 DEL 2001 E N. 11 DEL 2003

L’anno duemilasei addì 18 del mese di APRILE alle ore 17,20 in Varese, nell’Aula Magna dell’Università dell’Insubria - Via Ravasi, sono stati convocati in seduta ordinaria pubblica i componenti della Conferenza dell’Autorità d’A.T.O. della Provincia di Varese e risultano presenti, in seconda convocazione, i seguenti:

ENTI CONVENZIONATI SINDACO DELEGATO P A 1 AGRA ANDREA BALLINARI P 2 ENRICO TADDEI A 3 VITTORIO PONTI A 4 GIANCARLO GARIBOLDI P 5 GIORGIO MERLETTI P 6 ASSESSORE CARLO BROGGINI P 7 VICESINDACO AZZOPARDI EMANUELE P 8 PAOLO ZANZI A 9 ASSESSORE ROBERTO SARTORIO P 10 ELIA LAINI A 11 ARNALDO COLOMBO A 12 GIUSEPPE ANTONIO RAVASI A 13 ASSESSORE PIERLUIGI LIRA P 14 CONSIGLIERE DARIO CALETTI P 15 DARIO GAI A 16 LIBORIO RINALDI A 17 ADOLFO D'AGATA A 18 FIORENZO BINA A 19 BRENTA GIANPIETRO BALLARDIN A 20 DANIELE BOLDRINI P 21 SERGIO VANINI P 22 BRISSAGO VALTRAVAGLIA MAURIZIO BADIALI A 23 BRUNELLO GIUSEPPE GHIRINGHELLI P 24 ASSESSORE GUALTIERO PULZATO P 25 ALESSANDRO VEDANI P 26 COMM. PAOLO GUGLIELMAN A 27 CADEGLIANO VICONAGO UMBERTO FAVELLA A 28 CADREZZATE MAURILIO CANTON A 29 CLARA FANTON A 30 DARIO SINAPI A 31 CARLA DANIELA MENDOZZA A 32 MARIO ASPESI A 33 FABRIZIO TARICCO P DELIBERA DELLA CONFERENZA N.4 DEL 18 APRILE 2006 1 di 17

ENTI CONVENZIONATI SINDACO DELEGATO P A 34 ASSESSORE CARLO ORCESE P 35 COMM. FRANCESCA FIORELLA A 36 ANGELA VIOLA A 37 ASSESSORE MARINO BROVEDANI P 38 CONSIGLIERE ROBERTO TORNIERO P 39 ALDO MORNIROLI A 40 MARCO MAGRINI P 41 COMM.GIULIANA LONGHI A 42 VICESINDACO MARCO GALBIATI P 43 LUCIANO PEZZA A 44 GIANLUIGI BERTOLOTTI A 45 RUGGERO BUSELLATO A 46 VICESINDACO ORLANDO PAGANII P 47 ITALO FABRIZIO MAZZUCCHELLI A 48 GIUSEPPE PIETRO GALLIANI A 49 EMANUELE BELOMETTI P 50 COCQUIO TREVISAGO ASSESSORE GIANPAOLO MARAGGI P 51 GIUSEPPINA COERINI P 52 FABIO TEDESCHI A 53 GIORGIO BELLI P 54 ASSESSORE ALBERTO BINI P 55 CUGLIATE FABIASCO BRUNO POZZI A 56 VICESINDACO VINCENZO ALFIERI P 57 CURIGLIA MONTEVIASCO AMBROGIO ROSSI P 58 ROMEO CIGLIA A 59 LUCIANO MAGGI P 60 AMBROGIO GHIRINGHELLI A 61 CORRADO MORO P 62 DUNO MARIO BELTRAMI P 63 FAGNANO SANTINO ROSSI A 64 GABRIELE MORELLO P 65 NICOLA MUCCI A 66 CARLO TIBILETTI A 67 CONSIGLIERE LORENZO MORANZONI P 68 PIERO ANGELO BRUSA P 69 FABIO FELLI P 70 VICESINDACO PIERANGELA G. VANZULLI P 71 ENRICO PRATO A 72 ALDO PANDIN A 73 FABRIZIO CAPRIOLI P 74 GIUSEPPE MIGLIARINO P 75 GORNATE OLONA VICESINDACO VITO BAGNOLATI P 76 SILVANO RONZANI A 77 ASSESSORE EUGENIO PERSENICO P 78 FRANCESCO CASOLA P 79 PAOLO GOZZI A 80 ASSESSORE LIVIO LONGHI P 81 COMM.FRANCESCO DEL POZZONE A 82 LAVENO MOMBELLO ERCOLE IELMINI P 83 GIANCARLO CERUTTI A 84 LOZZA CONSIGLIERE ROBERTO CALDERA P 85 GIANERCOLE MENTASTI P 86 LUCA BORZANI A 87 FABIO PASSERA P 88 FULVIO MARIO FAGIANI P 89 ASSESSORE MARIA F. RIPAMONTI P 90 VICESINDACO PIETRO CETRANGOLO P 91 MARNATE CELESTINO CERANA P DELIBERA DELLA CONFERENZA N.4 DEL 18 APRILE 2006 2 di 17

ENTI CONVENZIONATI SINDACO DELEGATO P A 92 MICHELE SARTORIS A 93 CONSIGLIERE ELIGIO BONOMI P 94 ENRICA PRAVETTONI ZAPPA P 95 ALBERTO ROSSI P 96 BATTISTA PARIETTI P 97 SILVIO RIVA A 98 GIANCARLO M. CREMONA A 99 VICESINDACO SILVANO MARCHINI P 100 OGGIONA S. STEFANO COMM.ANTONINO TRIGLIA A 101 ASSESSORE UGO G.BASSI P 102 LORELLA PISCIA P 103 PINO LAGO MAGGIORE RICCARDO ZANINI P 104 GIUSEPPE FRANCIONE A 105 BRUNO VIRGILIO BARASSI P 106 GABRIELE PARINI A 107 RANCO FRANCESCO CERUTTI A 108 ANTONIO ROMELLI A 109 VITTORIO SOLANTI P 110 ASSESSORE FAUSTO A. PAGANI P 111 ASSESSORE LUCA DE MARCO P 112 ELIGIO CHIERICHETTI P 113 MARCO RIGANTI A 114 GIUSEPPE BIANCHI P 115 GUIDO COLOMBO A 116 AURELIO BUZZETTI A 117 TAINO ASSESSORE BRUNO FALCONE P 118 TRAVEDONA MONATE GIOVANNI FRANZETTI P 119 ANTONIO PALMIERI A 120 MARIO PIAZZA P 121 ASSESSORE ANTONIO BESACCHI P 122 MARZIO MOLINARI P 123 VARESE SUB COMM. FELICE DE PRISCO P 124 GIOVANNI BARBESINO P 125 ROBERTO CALEBASSO A 126 PIERLUIGI OBLATORE A 127 MARIOLINA CIANTIA P 128 ILIO PANSINI P 129 VIGGIÙ FEDERICO RIZZI A 130 ASSESSORE ROMANO MIOTTI P 131 PROVINCIA DI VARESE FRANCESCO PINTUS P ENTE DI COORDINAMENTO ASSESSORE

ENTI NON CONVENZIONATI SINDACO DELEGATO P A 1 STEFANO MATTABONI A 2 CASTELSEPRIO ROMANO CHIERICHETTI P 3 GIUSEPPE BATTAINI A 4 ASSESSORE GIANFRANCO DONATI P 5 CLAUDIA COLOMBO P 6 GIOVANNI GALVALISI A 7 VICESINDACO GIANCARLO SIMONTACCHI P 8 ASSESSORE CARLO DI PIETRO P 9 ORINO DARIO CLIVIO A 10 TERNATE ENZO GRIECO A 11 ASSESSORE ANGELO CAIELLI P

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COMUNITA’ MONTANA PRESIDENTE DELEGATO P A 1 VALGANNA E VALMARCHIROLO MARIA SOLE DE MEDIO A 2 VALCUVIA MARCO MAGRINI P 3 VALLI DEL LUINESE VICEPRESIDENTE LOCATELLI IDO P 4 VALCERESIO LUCA MARSICO A

Sono presenti, pertanto, i rappresentanti di n.74 Enti Locali (la Provincia e n. 73 Comuni) con diritto di voto e di n. 6 Comuni senza diritto di voto, in quanto non sottoscrittori della Convenzione d’ATO, nonché di n. 2 Comunità Montane, senza diritto di voto. Sono assenti i rappresentanti di n.57enti locali con diritto di voto.

L’Assessore Provinciale, Dott. Francesco Pintus, delegato dal Presidente dell’Autorità d’ATO, Dott. Ing. Marco Reguzzoni, assume la presidenza e, riconosciuto legale il numero degli intervenuti, dichiara valida la seduta di seconda convocazione per la trattazione del tema in oggetto.

Svolge le funzioni di Segretario della Conferenza il Responsabile della Segreteria Tecnica, Dott. Franco Taddei.

Il PRESIDENTE: Dà lettura del secondo punto dell’Ordine del Giorno, riassumendo i punti salienti della proposta di deliberazione e rimandando al testo della stessa distribuito a tutti gli intervenuti.

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“RICHIAMATE le deliberazioni della Giunta Provinciale:

P.V. n. 492 del 27.11.2002 avente oggetto “Art. 141, comma 4 della Legge 23 dicembre 2000, n. 388. Approvazione del Programma di interventi, a stralcio in adempimento degli obblighi comunitari di cui agli artt. 27, 31 e 32 del D.Lgs. 152/99 e determinazioni dell’aumento tariffario per l’anno 2002 dei servizi di fognatura e depurazione ai sensi della delibera CIPE n. 23 dell’8 marzo 2001” con la quale veniva deliberato, contestualmente all’approvazione degli interventi contenuti nel Piano Stralcio predisposto da questa Provincia, l’aumento tariffario per l’anno 2002 del 5% concernente le tariffe di fognatura e depurazione così come previsto al punto 2.3 della delibera CIPE n. 52/2001; P.V. n. 333 del 24.9.2003 avente oggetto “Legge 388/2000, art. 141, comma 4 (Programma stralcio) - Aumento tariffario per l’anno 2003 dei servizi di fognatura e depurazione ai sensi delle delibere CIPE nn. 23 - 52 e 93/2001”; P.V. n. 236 del 15.6.2004 avente oggetto “Legge 388/2000, art. 141, comma 4 (Programma stralcio) - Adeguamento tariffario per l’anno 2004 dei servizi di fognatura e depurazione ai sensi delle delibere CIPE nn. 23 - 52 e 93/2001”.

RICORDATO che le succitate deliberazioni furono assunte dalla Provincia di Varese al solo fine di ottemperare alle scadenze di legge, in assenza dell’Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale.

PRESO ATTO del Programma Stralcio ex art.141, comma 4 della L.23 dicembre 2000 n. 388, approvato con delibera di Giunta Provinciale - P.V. n.492 del 27 novembre 2001-. DELIBERA DELLA CONFERENZA N.4 DEL 18 APRILE 2006 4 di 17

PRESO ATTO altresì che con delibera di Giunta Provinciale -P.V. n.385 del 29 ottobre 2002- era stato approvato un primo elenco di interventi prioritari, all’interno del Programma Stralcio, in parte finanziati ed in corso di esecuzione, dell’importo complessivo di € 80.785.219,00.

RILEVATO che alcuni interventi, inseriti nel succitato Programma Stralcio, furono in parte finanziati con contributo a fondo perduto, tramite Accordo di Programma Quadro “Tutela delle acque e gestione integrata delle risorse idriche”, sottoscritto in data 23 dicembre 2002, ex D.G.R. n. 11687 del 20 dicembre 2002.

ACCERTATO che altri interventi inseriti nel succitato Programma Stralcio, pur riconosciuti di primaria necessità, risultano ancora privi di finanziamento.

RILEVATO oltremodo che gli interventi individuati dal Programma Stralcio ed oggetto dell’allegato Quadro Finanziario di Sintesi, non esauriscono le priorità d’intervento nell’Ambito Territoriale Ottimale della Provincia di Varese, atte al raggiungimento di obiettivi di compatibilità e sostenibilità ambientali.

VISTA la delibera CIPE n. 93 del 15.11.2001 come modificato dalle delibere n. 23/2001 e n. 52/2001”.

RICORDATO che a far tempo dal 15 marzo 2005 è entrata in vigore la “Convenzione per la regolazione dei rapporti tra Enti locali ricompresi nell’Ambito Territoriale Ottimale della Provincia di Varese”.

CONSIDERATO che spetta all’Autorità d’Ambito, ai sensi dell’art. 141, comma 4 della Legge n. 388/2000, l’attuazione del Programma Stralcio ed in particolare la deliberazione degli eventuali incrementi tariffari dei servizi di fognatura e depurazione.

VISTA la circolare della Regione Lombardia, Direzione Generale Risorse Idriche e Servizi di Pubblica Utilità, del 15 ottobre 2003, prot. 33878 che ammette l’applicazione dell’aumento tariffario nell’arco temporale 2001-2006.

PRESO ATTO degli accantonamenti tariffari effettuati dai Comuni dal 2002 al 2005, per un ammontare stimato di € 9.584.236.

VISTO il Quadro Finanziario di Sintesi, come illustrato nell’“Allegato A”, che è parte integrante della presente, da cui si evidenzia l’entità del fabbisogno finanziario residuo per i progetti prioritari relativi al settore depurazione e collettamento, di cui al precitato Programma Stralcio.

RITENUTO, a fronte di quanto sopra evidenziato, di adeguare le tariffe di fognatura e depurazione per l’anno 2006 dell’aliquota percentuale necessaria al raggiungimento, nell’arco temporale 2001-2006, di un aumento complessivo del 20% rispetto alle tariffe in vigore al 30 giugno 2001.

Ciò premesso, si sottopone all’esame della Conferenza per l’approvazione il seguente schema di deliberazione”

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Dopodiché cede la parola al Responsabile della Segreteria Tecnica, Dott. Taddei, il quale spiega quanto previsto dalla deliberazione CIPE N. 52 dell’anno 2001, relativo all’incremento, fino al massimo del 5%, da applicare di anno in anno sulla tariffa di fognatura e depurazione a partire dalla tariffa base dell’anno 2001. Il suddetto accantonamento effettuato dagli Enti Locali, è utilizzabile per investimenti futuri previsti dal Piano Stralcio, redatto dalla Provincia di Varese nell’anno 2001. Il dispositivo CIPE risulta essere stato attuato dalla maggioranza dei Comuni, nel seguente modo: il 5% applicato nell’anno 2002, il 10% nell’anno 2003 ed il 15% nell’anno 2004. Nell’anno 2005, costituendosi l’A. ATO e trasferendosi le funzioni dalla Provincia di Varese alla nuova struttura, non è stato attuato l’ultimo incremento e, per tale anno, è stato applicato l’accantonamento del 15% come previsto nel periodo precedente. Il risultato è che per l’anno 2006 si pone l’opportunità di effettuare o meno l’ultimo incremento previsto dal CIPE. In assenza del Piano d’Ambito si fa riferimento al Piano Stralcio 2001 ed ai vari Accordi di Programma Quadro. Si può notare dall’allegato “A” alla presente deliberazione, in sintesi, la situazione economica prevista dal Piano Stralcio, ove si raggruppano genericamente i vari progetti (collettori e depuratori), per potenziare oppure adeguare alle nuove normative le strutture già esistenti sul territorio provinciale. Tutto ciò per motivare l’incremento che si propone in questa seduta, dell’ultimo 5% (che porterebbe ad accantonare il 20%), utile per finanziare ulteriormente i vari progetti previsti dal Piano Stralcio. Dalla tabella di cui all’allegato “A” alla presente deliberazione si può notare la situazione attuale dell’importo dei Progetti in Programma Stralcio per Euro 80.785.219, Copertura Finanziaria Euro 27.077.445 e Fabbisogno Residuo per Euro 53.707.774; gli accantonamenti effettuati dai Comuni (stimati) dal 2002 al 2005, ammonterebbero ad Euro 9.584.236. Se si effettuasse l’ultimo accantonamento, ogni anno, si potrebbe disporre di Euro 4.259.660 il che aumenterebbe le risorse disponibili per coprire le spese previste dal Piano Stralcio. Se la legge non imponesse all’A. ATO di realizzare il Piano d’Ambito, si procederebbe con il Piano Stralcio previsto nel 2001 con le spese e risorse previste nel predetto. In realtà il Piano d’Ambito è previsto dalla normativa e, per tale motivo, non si limiterà a prevedere le spese già elencate nel Piano Stralcio del 2001, ma vi saranno costi maggiori dovuti a potenziamenti, manutenzione e adeguamenti tecnologici delle infrastrutture. Disporre di una risorsa iniziale maggiore, significa poter rimborsare delle rate (capitale più interesse) di ulteriori mutui che si potrebbero accendere. Completando il ciclo previsto dal CIPE si potrebbe quindi ottenere questa risorsa ulteriore. Ci sarebbero i termini per prevedere aumenti tariffari nei bilanci comunali poiché la legge ha rinviato al 31 maggio 2006 l’approvazione del Bilancio di Previsione.

IL PRESIDENTE: Invita i presenti ad intervenire.

SINDACO DI TRAVEDONA MONATE, Sig. Giovanni Franzetti: “In una riunione del Comitato dell’anno scorso, allora presiedeva il Presidente, Ing. Marco Reguzzoni, che si era impegnato ad inviare i verbali delle riunioni del Comitato Ristretto a tutti i Sindaci, proprio perché si sapesse cosa fa il Comitato Ristretto. Prima abbiamo parlato che la Conferenza dei Sindaci si riunisce una o due volte all’anno invece sarebbe opportuno che il lavoro che viene fatto anche nel Comitato Ristretto fosse portato a conoscenza di tutti ed, infatti, a luglio il verbale era stato mandato. Siccome il verbale della seduta del 22 marzo 2006 del Comitato Ristretto non è stato consegnato a nessuno, neanche ai componenti del Comitato, vorrei, se possibile, leggere cosa ha deciso il Comitato Ristretto su questo punto relativo all’incremento tariffario.

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Il Dott. Taddei ha spiegato adesso che questo è l’ultimo incremento e che se non venisse accantonato da parte dei Comuni ci sarebbe circa un milione di Euro in meno per gli investimenti. A questo punto, però, riferisco che il Comitato Ristretto non era assolutamente d’accordo e che il Sindaco di Travedona Monate ricordava che a settembre il Comitato aveva già deciso di non fare questo ulteriore aumento di 5% e chiedeva quali fatti nuovi erano intervenuti in questi cinque o sei mesi perché, invece, venisse proposta, da parte della Segreteria, questo ulteriore aumento. Il Dott. Taddei rispondeva che sono passati sei mesi e chiedeva una conferma di quella decisione. Il Sindaco di Carnago, in quanto Sindaco e non come componente, diceva che il suo non è e allacciato al depuratore e quindi non è disposto assolutamente ad aumentare la tariffa. Allora presiedeva l’assessore Pintus e faceva notare che i fatti nuovi sono che è stata costituita la Segreteria Tecnica e che si sta avviando la redazione del Piano d’Ambito. Comunque il Comitato non era d’accordo su questo aumento e, comunque, è stato deciso di sottoporlo alla Conferenza dei Sindaci. Nessuno può parlare a nome del Comitato però, da parte mia, come membro del Comitato, sono contrario a questo aumento, perché non vedo la motivazione di cambiare questa decisione. Teniamo conto che la popolazione si aspetta un aumento, prima o poi, ma nel momento in cui sarà entrata in funzione completa. Noi sappiamo che l’acqua è un bene prezioso, in questo momento la stiamo pagando poco, però non ci sono, secondo me, gli estremi per andare a proporre un ulteriore aumento. L’accantonamento di 9 milioni e mezzo non mi sembra una cifra bassa, sinora non sappiamo ancora come spenderli, vediamo nel futuro cosa è possibile fare.”

VICESINDACO DEL COMUNE DI GORNATE OLONA, sig. Vito Bagnolati: “Mi accuso, davanti a tutti i colleghi, perché di questo 15% Gornate non ha ancora applicato neanche il minimo di percentuale. E la giusta motivazione è che io come cittadino mi ribello e come istituzione mi ribello e mi rifiuto di pagare una tassa sulla depurazione in assenza di depurazione. Devo dirVi che ho fatto un’estrema fatica a convincere i cittadini di Gornate a aderire a questa iniziativa, perché si prospettava un futuro immediato sulla realizzazione del depuratore di Torba e oggi non sappiamo ancora se il depuratore è stato appaltato. Questa è la mia sostanziale ribellione davanti a questa indicazione di un ulteriore aumento di questa tassa. Vorrei sapere, se questo è il 20%, ma l’altro 100% a chi rimane? Non ai Comuni. Viene dato in dotazione alla gestione della depurazione. Perciò fateci vedere bene come vengono spesi gli altri valori, che vengono moltiplicati per cinque volte quanto è stato dimostrato su questa tabella. Perciò io dico, ancora, pubblicamente che il Comune di Gornate Olona non farà alcun aumento del costo di depurazione.”

IL SINDACO DEL COMUNE DI CROSIO DELLA VALLE, Sig. Giorgio Belli: “Io vorrei far rilevare che oltre ai 9 milioni e 500 mila euro, nel 2006 non è che non si accantonerebbe niente. Anche senza l’aumento ulteriore del 5% al posto € 4.259.000 ci sarebbero sempre 3 milioni di euro accantonanti, per cui l’accantonamento salirebbe complessivamente ad oltre 12 milioni. Per cui sono contrario anch’io all’aumento del 5%..

IL SINDACO DEL COMUNE DI CASTELSEPRIO, Sig. Romano Chierichetti:

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Dunque io ho sentito il collega di Gornate parlare di ribellione. Castelseprio non ha firmato e alla fine per una motivazione ben precisa, la stessa motivazione cui faceva cenno il Vicesindaco di Gornate. La storia del collettore del depuratore è un po’ qualcosa che va chiarita. Dovete dirci se è stato appaltato, che intenzioni avete, se il Consorzio farà questo benedetto o maledetto depuratore. Anche perché, in definitiva, Castelseprio ha applicato il 5% per tutti gli anni, li ha messi a disposizione del Consorzio, facendo capire alla gente che è un qualcosa che era dovuto. Ma ci deve essere un riscontro. La depurazione ha un costo e noi lo mettiamo a bilancio. Li facciamo pagare. Ma voglio capire un attimo quand’è che andrà in vigore, quand’è che andrà fatto questo benedetto o maledetto depuratore o collettore. E’ qualcosa che dovreste dirci, perché sono anni ormai che se ne parla, se ne parla. Il mio collega precedente aveva insistito tanto e mai gli era stata data una risposta. E io sono qua, ancora, a perorare la stessa causa. Vorrei capire perché non viene fatto. Se ci sono delle motivazioni, ditecele.”

IL SINDACO DEL COMUNE DI BUGUGGIATE, Sig. Alessandro Vedani “Anche il sottoscritto, come membro del Comitato Ristretto, si ricorda benissimo di quella riunione e quella posizione di congelamento dell’aumento, quindi la stabilizzazione della tariffa. Ricordo che era stata, anche, ampiamente perorata dal Presidente della Provincia, Ing.Reguzzoni. Anche il sottoscritto si dichiara profondamente contrario a questo aumento”.

IL SINDACO DEL COMUNE DI DUMENZA, Sig. Corrado Moro: “Noi siamo in una situazione molto critica sia sulla depurazione che sulla collettazione e, credo che l’Assessore si ricordi, che un anno fa sono stato a parlare con lui di questi problemi. Siamo riusciti, per la prima volta, ad applicare la tariffa completa, compresa di depurazione e quant’altro e mi sembra politicamente insostenibile sostenere un ulteriore aumento, come proposto. Per cui anch’io sono contrario all’aumento.”

IL SINDACO DEL COMUNE DI SOLBIATE OLONA, Sig. Giuseppe Bianchi: “Faccio parte anch’io del Comitato Ristretto e ritengo di avvalorare le tesi dei miei colleghi che fanno parte di questo Comitato, in quanto, essendo comunque partecipanti e rappresentanti dei Comuni nel Comitato Ristretto, era uscita questa proposta, di non aumentare adeguare di un ulteriore 5 % la tariffa per la depurazione. Di conseguenza io sono contrario all’adeguamento.”

IL SINDACO DI VERGIATE, sig. Ilio Pansini: Io credo che stiamo arrivando vicino al nocciolo e vorrei comprendere. Queste quote che noi accantoniamo, che vengono dichiarate accantonate in rapporto allo sviluppo degli investimenti, che credo saranno una costante futura dell’ATO dei prossimi anni, cioè quella di pensare una tariffa che ha al suo interno una quota che serve per fare gli investimenti. In questo caso vengono utilizzate su base locale oppure no. E come l’ATO si rapporterà al fatto che, nell’eventualità che vengano utilizzate nei rapporti di singoli Comuni o gruppi di Comuni, questa cosa entra sul discorso che la proprietà delle reti resta in carico a questi Comuni? Che è poi il nocciolo sul quale l’ATO ha fatto fatica a funzionare e a capire come organizzarsi. Siccome qui si parla di un aumento tariffario rapportato ad un piano deciso nel 2001, deciso da chi?

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Come c’entrano i Comuni che non sono in quel piano, in rapporto al fatto che questa quota viene accantonata sulla loro tariffa cioè sul piano locale. Io voglio un chiarimento di questo tipo, per capire in che direzione stiamo andando. Nel senso, questi sono contributi che poi i Comuni ritorneranno all’ATO o sono soldi che i Comuni prenderanno a fondo perduto, in rapporto ad una solidarietà generale? Secondo me è una cosa che va chiarita, perché io, fino ad adesso, non ho ancora chiaro questo quadro.”

ASSESSORE DELEGATO DI CARONNO PERTUSELLA, sig. Carlo Orcese: “Io vedo lì, parla di parte nord della Provincia di Varese, quindi è la stessa cosa. Io vorrei sapere, ad esempio noi di Caronno Pertusella destiniamo il 43% della quota azionaria di LURA Ambiente S.p.a.. che ha in mano tutto il ciclo completo delle acque, dalla captazione alla depurazione. Noi ci siamo preoccupati di fare noi il depuratore, che attualmente è anche molto più grande delle necessità che abbiamo, che è all’avanguardia e non ha problemi. Ce lo siamo fatti su da noi e non vedo perché, adesso, noi dovremmo partecipare a tutto questo discorso.

SINDACO DI LAVENO MOMBELLO, sig.Ercole Ielmini: “A me interessa capire gli investimenti che facciano noi nel nostro piano triennale sull’acquedotto e sulle fognature che fine faranno, anche in considerazione del fatto che noi prevediamo un allaccio a lago per tutta l’acqua dei servizi e, poi, a chi addebiterò le spese? Me le tengo sul gobbo io o le scarico sull’ATO?”.

IL PRESIDENTE: “Intanto, pur non essendo legittimato a dare informazioni di questo tipo, posso dire che, avendo assunte informazioni presso il Consorzio legittimato all’esecuzione dei lavori, mi è stato detto che, per quanto riguarda Gornate, i lavori sono già stati appaltati e cominceranno tra breve. Per quanto riguarda il collettore, invece, siamo a livello di progetto definitivo ed i lavori saranno appaltati l’anno prossimo.

SINDACO DI GORLA MINORE, Sig. Giuseppe Migliarino: “Anch’io penso che stiamo arrivando al dunque di questa vicenda dell’ATO. Prima parlava il Sindaco di Caronno Pertusella e diceva che loro hanno lavorato ed hanno costruito il loro depuratore. Oggi, con questo incremento dei costi, andiamo a finanziare lo sviluppo futuro, nell’ambito della Provincia delle reti fognarie e dei depuratori mancanti. Ma chi ha lavorato prima, il mio Comune per esempio, che ha il 97% del territorio coperto dalla rete fognaria, non accederà ad una lira di questi soldi. Però siamo costretti a subire un incremento delle quote delle tariffe. E’ questo che bisogna andare a compensare. Dobbiamo ragionare anche in termini di compensazione i Comuni che hanno operato, non facendo i palazzetti dello sport, ma privilegiando le fognature, come è stato a Gorla Minore nell’arco di questi tempi e che hanno diritto ad essere risarciti. Altrimenti non si capisce. Perché noi siamo stati bravi a prevedere questo tipo di interventi e adesso dobbiamo pagare le conseguenze e chi ha sperperato le risorse per fare altre cose, che erano più significative, perché la fognatura sotto terra non si vede in campagna elettorale…. Adesso questa situazione dobbiamo pagarla con gli incrementi. Anch’io sono contrario che si vada ad un incremento ulteriore della cifra. Gli investimenti si possono fare comunque, con 3 milioni di previsione di entrata, si fa avanti a fare gli investimenti che si riescono a raggiungere e a fare.

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Però una compensazione dovrà essere pure prevista per chi ha operato con coscienza negli anni passati perché, adesso, chi si è divertito adesso dice: “c’e l’ATO, mettiamo i soldi in comune e si fa la soluzione del problema”. Non credo che questo sia il modo corretto di poter procedere. Qualche risposta in questo senso credo che debba essere data”.

SINDACO DI LUINO, Sig. Gianercole Mentasti: “Credo, sentendo gli interventi dei colleghi, che tutti sono molto perplessi su questo aumento. Avete fatto riferimento ai dati del 2001 ma non sarebbe più opportuno primo fare il Piano d’Ambito, vedere quali sono le spese e dopo, casomai, aggiornare le tariffe. Bisogna ricordarci che tutti i Comuni devono, dovrebbero ma non possono, aumentare anche le tariffe di gestione, perché non intervenendo più la Provincia con il suo 30% alle spese di gestione, queste vanno nel bilancio del comune. Se i Comuni non possono fare pagare agli utenti, non possono aumentare le tariffe di gestione, che non si possono aumentare se non sbaglio, si troverebbero, oltre a pagare questo aumento del 5%, anche a dover utilizzare soldi del bilancio per far funzionare gli operatori. Quindi noi pensiamo che sarebbe meglio aspettare.”

ASSESSORE DELEGATO DI TAINO, sig. Bruno Falcone: “Anch’io mi associo ai colleghi di quei Comuni che hanno già fatto investimenti, sia nelle linee che nella depurazione. Noi ne abbiamo fatti di cospicui in questi anni e quindi non capiamo assolutamente come si svolgerà in seguito. Anch’io sono contrario a questo incremento del fondo.”

IL RESPONSABILE DELLA SEGRETERIA TECNICA, Dott. Franco Taddei: “Prima che iniziasse tutta la tornata di osservazioni che sono venute dall’assemblea, io ho fatto proiettare questo perché, probabilmente, molti di voi hanno la sensazione sui numeri. Ma è un esempio e non è che questo spieghi tutto quello che succede nell’ATO. E’ un esempio e abbiamo scelto il blocco dei Comuni del Nord della Provincia, ma c’è l’analoga tabella per il Sud e si potrebbe farla per la zona che si vuole. Ma qual è il senso di questa tabella? E’ per illustrare a tutti che, come voi potete vedere, da una parte ci sono le società, cioè gli ex consorzi, che hanno gli impianti e che fatturano i costi per il servizio che rendono a chi fa la gestione del tutto. Per il gruppo dei Comuni del Nord, per ogni metro cubo di acqua, di fatto arrivano delle fatture che recitano una cifra di 0,44 euro/mc. La tariffa base, che paga il cittadino, è quella del 2001, è fissa ed è 0,26 euro/mc che subisce l’incremento che va poi nell’accantonamento, di cui parlavamo prima, che nessuno per il momento ha ancora utilizzato e che è nei bilanci comunali. Per cui nei bilanci comunali c’è accantonata questo quantitativo di risorsa finanziaria, che sta lì e che non è ancora stato utilizzato. Perciò, cosa succede? Succede che ciò che paga il cittadino di fatto non copre i costi, perché queste sono fatture che arrivano dalle società ex consorzi, questi sono i soldi che arrivano dalla bollettazione. I bilanci comunali, già oggi, come ben sapete, ripianano il differenziale di questi costi, è inevitabile! Quindi, quando si dice di toccare la tariffa, non ci si deve mai dimenticare che a tendere, non oggi, ma diciamo tra dieci anni, questa situazione non potrà più reggere. Non reggeranno più queste situazioni perché nei servizi pubblici, acqua inclusa, le tariffe devono coprire tutto il costo dell’acqua che arriva al rubinetto. Tutto il ciclo delle diverse fasi dell’acqua, ma dovrà coprire anche gli investimenti.

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Siamo ben lontani con questi numeri dalla situazione a tendere che a livello europeo, nell’Europa del nord è già molto più avanti, ma dovrà avvenire inevitabilmente anche da noi. Questa come prima considerazione. L’incremento dell’ulteriore 5%, di fatto, è un incremento che, ripeto, va ad alimentare un contenitore che è stato indicato come accantonamento ex CIPE per investimenti. Io vi ho fatto vedere, tanto per rendervi edotti degli ordini di grandezza, di quant’è l’entità dei progetti, già ad oggi individuati ed individuati dal 2001, che richiederebbero investimenti. Quindi i progetti ci sono, esistono ed hanno delle priorità, tra i quali proprio quello di Gornate di cui si parlava prima. I soldi servono, bisogna farsene una ragione. Dove le prendiamo queste risorse? Io voglio solo segnalare che a tendere queste risorse dovranno venire dalle tariffe. Aggiungo un’altra cosa perché è stato detto, da parte di tutti, stiamo arrivando al dunque. Appunto, visto che siamo arrivando al dunque andiamo al dunque anche nella sostanza, il Piano d’Ambito non c’è oggi ma ci sarà. Il Piano d’Ambito cosa contiene? Non conterrà solo un elenco di cose da fare, ci sarà la ricognizione di quello che c’è, quali infrastrutture, quali gestioni. Dirà quali nuovi interventi sulle infrastrutture o per il potenziamento o per l’adeguamento normativo o per quello che volete voi e dirà quali gestori, tra quelli che oggi esistono, che hanno un profilo economico di efficacia ed efficienza che gli consente di restare ancora dei gestori, perché questo è quello che dice la legge. E poi bisognerà fare un piano finanziario che dice come reperire quelle risorse. Il piano finanziario si farà sul Piano d’Ambito. Non si fa sui singoli progetti. Anche questa è un’altra cosa da tenere bene presente. La legge dice, perché dice, fai il Piano d’Ambito, non ti do più un euro se non hai il Piano d'Ambito. E non dice, do i soldi al progetto, dice do i soldi al Piano d’Ambito, che recita che ci sono una serie di progetti. I progetti che, oggi, servono a questo comune e magari a quell’altro no, ma domani serviranno a quell’altro e comunque, attenzione, che nella depurazione l’obsolescenza è veloce. Perché la normativa cambia e diventa sempre più stringente, quindi anche chi oggi è a posto, tra due anni a posto non lo è più. Non è solo questione di potenziare, perché è chiaro che i collettori, una volta fatti, per quindici anni si spera che sei a posto. L’adeguamento, il tener dietro alle modifiche e alle forme, sempre più stringenti, che derivano dalla norma, questi sono investimenti che ci saranno sempre nel tempo. Inevitabilmente tutti ne saranno interessati, sia quelli che hanno fatto di più che quelli che hanno fatto di meno. Poi arrivo anche a quelli che hanno fatto di più nel passato, chi ha fatto meno rotonde, più fognature e più depuratori e chi ha fatto più rotonde, più illuminazione, più scuole e meno fognature. Poi arriviamo anche a quel punto, sempre per parlarci con chiarezza. Questi numeri cosa dicono? Dicono che, comunque, già oggi il cittadino paga in maniera aperta quello, perché lo vede sulla bolletta, ed in maniera occulta, nel senso che lo sapete Voi che siete sindaci, che siete amministratori, ma lui non se ne rende conto. Perché nessuno glielo dice, in maniera esplicita, che in realtà il bilancio comunale una parte delle risorse se le mangia, perché deve andare a coprire il differenziale tra costi di gestione e tariffa. Questo si deve sapere, il cittadino comunque paga, quindi evitiamo tra di noi, almeno tra di noi, di fare della retorica sul fatto che cittadino paga. Il cittadino paga comunque, perché la verità è questa, solo che qui lo paga in modo esplicito e lì lo paga in maniera occulta, attraverso il bilancio comunale, che non potrà utilizzare tutte le risorse di cui dispone perché una parte la deve delegare a coprire i costi di gestione. Il discorso di chi ha fatto di più e di chi ha fatto di meno è un discorso importante. Vi faccio una domanda retorica, ma voi pensate che questo problema c’è? Le altre dieci province che sono arrivate prima di noi, non l’hanno affrontato questo problema? Se io vado a caso nella Provincia di Cremona non trovo che ci sarà stato un Comune che ha investito molto in fognature e depurazione e qualcun altro che ha investito molto in altre cose.

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Evidentemente, fatemi grazia e fateci grazia che faremo esperienza e andremo a vedere come questo problema è stato affrontato. Quello che io posso garantire oggi è di tenere conto, uso le parole utilizzate dal Sindaco che è precedentemente intervenuto, di una forma di compensazione, che in qualche modo riconosca chi ha fatto già di più, rispetto a chi ha fatto di meno. Io dico che questo è un ragionamento assolutamente sensato. Dico che questo problema è già stato affrontato da altri ATO ed è già stato risolto con formule compensative. Quindi noi ripercorreremo l’esperienza degli altri, vedere come adattarla al nostro ambito, ma faremo una proposta che terrà sicuramente conto di questo. Il ragionamento, che è assolutamente sensato, di tenere conto del pregresso, di chi ha investito molto, io credo che questa sia una cosa assolutamente giusta da fare. Dopodiché, per franchezza, non possiamo nasconderci dietro al fatto che i costi di gestione sono destinati ad aumentare. Perché, voi capite, con quello che sta succedendo con il petrolio, ci saranno conseguenze sul costo di energia elettrica. Pensate che la cifra di 0,44 €/mc, comprende i costi del personale, il personale rinnova i contratti di lavoro ed il costo è in aumento, il costo di energia elettrica, i costi di manutenzione e dei pezzi di ricambio. E’ una cifra destinata a seguire il trend di mercato. E quelle società mandano delle fatture a chi gestisce… Di qui, evidentemente, c’è il pubblico, c’è l’utenza, il cittadino che paga la bolletta e poi ci sono i bilanci comunali che ripianano. Allora io voglio dire, se volete fare degli investimenti, oltre che pagare la gestione perché quella è solo gestione, Voi dovete tener conto che, a questo punto… il futuro delle tariffe qual’è? Verificate, tramite Internet, gli altri Piani d’Ambito, per esempio quello di Pavia, e guardate qual è la previsione dello sviluppo delle tariffe, ponendo uguale ad 1 la tariffa di oggi e qual è quella prevista dal piano tra quindici anni. E vi rendete conto. I numeri sono numeri, purtroppo. La matematica non è né di destra né di sinistra.

ASSESSORE DELEGATO DI CASCIAGO, Sig. Marino Brovedani. Dichiarazione di voto: “Innanzitutto spenderei una parola a favore di questi cittadini che, comunque, dal discorso che è stato fatto, sappiamo che dovranno farsi carico di quella benedetta differenza che ci sarà. Quindi credo che un 5% ancora andrà a gravare su dei cittadini che sappiamo benissimo… l’economia nel Paese Italia non è che sia al massimo. Soprattutto anche perché, comunque, non è vero, chi poco o chi tanto, ma io sfido tutti i Comuni che siamo qui, comunque qualche investimento nel campo della fognatura e acquedotto li stiamo facendo tutti gli anni. Sappiamo tutti, chi amministra, che li facciamo con mutui e che quindi se investiamo cento, in realtà ne pagheremo duecento. Quindi non è che in questo periodo che sono stati accumulati soldi non sono stati fatti investimenti. Secondo, credo che in mancanza di un Piano d’Ambito non si possa, a questo punto, proporre un ulteriore aumento. Quindi anch’io mi associo, bene o male, ai nostri rappresentanti nel Comitato Ristretto e quindi formulo dichiarazione di voto contrario all’aumento.”

SINDACO DI LUINO, Sig. Gianercole Mentasti: “Non è che voglia far polemiche, però che il ripiano di una spesa, che non può essere coperta dalla tariffa, sia quasi come una tassa occulta nascosta al cittadino, è una cosa che proprio non mi va. Il cittadino deve sapere che se una cosa costa 10, la paga 10. Non è che i Comuni abbiano delle voci di entrata così diverse, è l’I.C.I. l’unica che può ripianare. Allora ai cittadini gli vado a dire che aumento l’I.C.I. perché devo ripianare una spesa. Si rientra nel discorso generale se è corretto fare così o se è più corretto aumentare le tariffe.

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Personalmente, ai miei cittadini, io preferisco aumentare le tariffe perché li rendo coscienti in quello che fanno, per esempio nel non sprecare acqua e nel capire che se vogliono il lago pulito bisogna depurarlo. Chiaro, vorrei che non si dovesse ripianare”

IL SINDACO DI VERGIATE, sig. Ilio Pansini: “Io rifaccio la domanda alla quale non ho avuto risposta. Vorrei comprendere – mi rivolgo principalmente al Comitato Ristretto - vorrei comprendere, nell’avvio dei lavori della Conferenza dell’ATO che dovrà fare il Piano, come viene regolato il rapporto fra eventuali investimenti che vengono indotti dall’ATO e le proprietà delle reti che rimangono in capo ai singoli Comuni. Perché questo è il problema che stabilisce la differenza tra quelli che hanno investito e quelli che non hanno investito. Qui si è parlato di un meccanismo compensativo. Per parte mia ho un’idea. Il fatto che l’ATO, rispetto al potenziamento delle reti, assuma, magari, il compito di essere sostegno, cioè di stabilire un pochino di solidarietà. Parlo solo della quota investimenti perché della quota gestione capisco benissimo tutti i meccanismi che ci sono. La quota che viene accantonata per investimenti, a questo punto, voglio comprendere: è una quota che resta a disposizione dei singoli comuni, che la stanno accantonando, per fare investimenti sul settore della depurazione o è una quota che viene poi data all’ATO, che la gestisce sulla base di questa cosa qui? Se viene data all’ATO, sulla base di quale rapporti l’ATO pensa di stabilire, con i Comuni che sarebbero beneficiari di questi investimenti, i problemi della proprietà. Perché a quel punto l’ATO favorirebbe Comuni che, magari, non hanno investito in passato ed evidentemente non quelli che non hanno più bisogno. Chiedo, in avvio di riunione, di sciogliere questo nodo altrimenti, secondo me, qui non si va molto avanti.”

IL SINDACO DI TRAVEDONA MONATE, Sig. Giovanni Franzetti: “Io vorrei dire che l’ATO siamo noi. Sollevi sempre questa obiezione, ma dall’altra parte del tavolo, nessuno può darTi risposta. Perché siamo noi l’unico organismo che può deliberare e, quindi, saremo noi che stabiliremo quelle regole che stai chiedendo. Non è certo compito della Segreteria Tecnica darTi queste informazioni. Un’altra cosa, invece, su quel discorso che sta facendo il responsabile della Segreteria Tecnica, Dott. Taddei. Se noi andiamo ad aumentare le tariffe, non andiamo a diminuire il differenziale di € 0,18, che vedo proiettato in alto. Gli incrementi vanno ad essere accantonanti. Quindi, se dovessimo aumentare la tariffe, preferirei che fosse a diminuzione dello 0,18, non per l’accantonamento, dato che non so ancora dove vanno a finire questi accantonamenti. Questi piani di intervento, che già esistono: sarà la Conferenza dei Sindaci che stabilirà le priorità. Non sarà certo la Segreteria Tecnica né, tanto meno, il Comitato Ristretto. Noi siamo, tutti assieme, i Sindaci che devono assumere queste decisioni. Non è una risposta da attendere da altri. Tra di noi dovremo decidere cosa fare.”

ASSESSORE DELEGATO OLGIATE OLONA, Sig. G.Ugo Bassi: “Mi sembrava di aver capito, prima, che avete anche un prospetto per la parte sud della Provincia della la tariffa costi depurazione. Qui vedo € 0,35/mc anziché € 0,44/mc, se leggo bene?

IL RESPONSABILE DELLA SEGRETERIA TECNICA, Dott. Franco Taddei:

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“Sono costi medi calcolati su due, chiamiamoli, sub ambiti. Sono tabelle, degli esempi, per far capire il concetto che i bilanci comunali, di fatto, ad oggi, sono i ripianatori dei costi di gestione. Lo spirito era questo. Far vedere che da una parte c’è qualcosa che non si controlla, nel senso che dipende dal mercato, dal costo dell’energia e altro, dall’altra parte c’è una tariffa, che dipende dall’Autorità d’Ambito e da cosa decide di fare.”

ASSESSORE DELEGATO OLGIATE OLONA, Sig. G.Ugo Bassi: “Mi fa piacere che mi abbia interrotto perché, così, mi ha dato modo di sapere bene come la pensate Voi. Su questi € 0,35/mc c’è stato un abbattimento del 30% nell’ultimo conto consuntivo della gestione depuratori del sud della Provincia. Quindi, non è assolutamente vero che i comuni ripianano questi bilanci ma è altrettanto vero che stanno molto attenti alla gestione dei costi. Molto probabilmente queste entrate da tariffa sono più che sufficienti a coprire la gestione.”

SINDACO DI ARCISATE, Sig. Giancarlo Gariboldi: “In coerenza con quanto è stato deciso nel Comitato Ristretto dell’11 settembre, io dichiaro di essere contrario”.

IL PRESIDENTE: “Mi sembra che ci stiamo approssimando alle dichiarazioni di voto”

IL RESPONSABILE DELLA SEGRETERIA TECNICA, Dott. Franco Taddei: “Devo dare una risposta ad una questione che era stata posta, anche se l’intervento successivo di un Sindaco ha detto esattamente quello che io avrei voluto dire. Attenzione, l’Autorità d’Ambito siete Voi, quello che noi potremo e cercheremo di fare, come Segreteria Tecnica, nella maniera migliore possibile è di presentare delle proposte, che poi Voi adotterete o modificherete, se non vi va vanno bene. Alla domanda che è stata posta in merito alla proprietà delle reti, cosa succederà, come si utilizzeranno le risorse, l’unica cosa che io posso dire, perché è quello che esattamente dice la legge, é che i progetti verranno finanziati solo in quanto ricompresi, con una certa priorità, in un Piano d’Ambito. Quindi, quello che Voi dovete fare, secondo me, è di fare in modo che i vostri singoli comuni diano tutte le informazioni, che volevo poi dettagliarle nelle varie ed eventuali ed ora anticipo, di ciò che hanno incluso nel piano triennale delle opere pubbliche o di progetti che hanno in mente di realizzare perché conoscono il loro territorio e sanno che bisogna fare questa cosa piuttosto che quell’altra. Cioè, se alimentano il Piano d’ambito con tutte le informazioni aggiornate circa le effettive esigenze del territorio, il Piano d’Ambito recepirà tutto questo ed identificherà, progetto per progetto, di quali risorse finanziarie quel progetto abbisogna per essere realizzato. Dopodiché è il Piano d’Ambito nel suo complesso che va a reperire, a ricercare la risorsa finanziaria complessiva a cui si aggiungerà quella che è stata accantonata nei bilanci comunali, che sarà una cosa piccola rispetto al volume di risorsa finanziaria richiesta. Infine i soldi confluiranno verso quei progetti, secondo le priorità dichiarate, ma dichiarate da chi? Da Voi. Approvate da Voi. Perché noi proporremo, su una base di considerazioni tecniche, le priorità per i progetti che Voi avrete segnalato: è questo è il Piano d’Ambito. Non potrete che essere Voi ad approvarlo, non siamo noi a decidere ma, invece, non possiamo che recepire la Vostra volontà. Faccio osservare che la proprietà dei beni per il servizio idrico, per legge, è degli enti pubblici. Io non credo che si debba confondere i ruoli, ci sono quattro figure che bisogna tenere bene presente.

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La prima figura è il proprietario del bene, cioè dell’infrastrutture, i Comuni, i consorzi di Comuni, gli ex consorzi oggi società, o i Comuni consorziati. I soggetti proprietari questi sono e questi rimangono, visto che nella nostra Provincia è caduta l’ipotesi di costituire una patrimoniale provinciale, come in altri casi è stato fatto.Nel caso nostro così non è stato deciso. La società Rete Acqua è stata sciolta e quindi l’ipotesi di costituire un’unica cassaforte dei beni del servizio idrico, dalla captazione alla depurazione, è tramontata. Proprietari sono gli enti pubblici, proprietari restano gli enti pubblici. Seconda figura i gestori. Oggi esistono dei gestori di singole fasi. In qualche caso, come è stato osservato per Lura Ambiente, di tutte le fasi del ciclo idrico e, quindi, siamo già in condizione di osservare un gestore, che non è certo gestore su tutto il territorio dell’ATO, ma gestisce, su una porzione, il servizio idrico integrato. Nella maggior parte dei casi così non è. Ci sono gestori di depurazione, gestori di fognatura, per lo più Comuni in economia, gestori di acquedotti, che sono i Comuni o le municipalizzate che fanno un servizio per più comuni. Poi ci sono gli erogatori del servizio, non è detto che siano la stessa cosa. In certi casi sono i Comuni, in certi casi sono ancora i gestori per conto dei Comuni. E poi c’è l’ATO che non è nessuna di queste tre cose, non si deve sostituire a nessuna di queste cose. Non si sostituisce ai proprietari, non si sostituisce al gestore, non si sostituisce all’erogatore del servizio. E’ un’Autority come si dice oggi. Sostanzialmente è un soggetto fuori dall’ambito che osserva tutto questo e che fissa delle regole. Nel senso che siete Voi che, riuniti in assemblea, fissate delle regole. Quali regole? Dite i progetti sono questi, la priorità su questi progetti è questa, andiamo a ricercare i finanziamenti e date mandato a chi di dovere di fare questo. Dopodiché si realizzano quei progetti che, di nuovo, come infrastrutture sono in capo ai naturali proprietari, inevitabilmente. Una funzione importante che avrà l’ATO, sarà nel momento in cui si tratterà di confermare o assegnare le gestioni. Questo sì, perché la legge questo dice. La legge dice che la gestione non la daranno più gli enti locali ma la darà l’Autorità, cioè Voi. Noi verremo a fare una proposta di affidamento o di affidamenti multipli e Voi ratificherete o non ratificherete quella proposta. In questo senso l’ATO è parte quarta rispetto ai tre soggetti detti prima. Ma io non vedo elementi di conflittualità. Non li vedo proprio anche perché, ripeto, non può accadere nulla che non passi attraverso un’approvazione formale da parte Vostra, l’assemblea dell’ATO. Non c’è nessuno che può passare sopra la testa dell’assemblea dell’Autorità dell’Ambito. In questo senso siete Voi che ci direte che la strada intrapresa è giusta, ci riconosciamo oppure la farete cambiare. Ma noi siamo uno strumento tecnico a disposizione Vostra, non siamo coloro che decidono, siete Voi che decidete.”

IL PRESIDENTE: Ringrazia tutti quelli che sono intervenuti e, ipotizzando più probabile la decisione di non approvare l’ulteriore incremento tariffario, pone in votazione detta proposta.

***

Alle ore 18.00 è uscito il Vice Sindaco di Gerenzano, alle ore 18.05 l’Assessore delegato di Jerago con Orago ed alle ore 18.10 il Vice Sindaco di Marchirolo, riducendo a 71 gli aventi diritto di voto.

UDITA la discussione che precede, che forma parte integrante del presente deliberato.

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LA CONFERENZA

VISTA la Legge Regionale n° 26/2003.

VISTO il “Regolamento per il funzionamento della Conferenza dell’Ambito Territoriale Ottimale della Provincia di Varese”, approvato con delibera della Conferenza n° 1 del 27 giugno 2005 e richiamato l’art. 17, comma 2^ che prevede che le decisioni della Conferenza vengano approvate a maggioranza semplice dei presenti aventi diritto di voto, ad eccezione di quanto previsto dal comma 2, lettera a), b), d), e) e f) dell’art. 48 della L.R. 26/2003.

DELIBERA

1. DI NON APPROVARE, per l’anno 2006, ai fini del finanziamento del Programma Stralcio, l’adeguamento delle tariffe di fognatura e depurazione (sia per le utenze civili che per quelle industriali) dell’aliquota percentuale necessaria al raggiungimento, nell’arco temporale 2001-2006, di un aumento complessivo del 20% rispetto alle tariffe in vigore al 30 giugno 2001 (così come disposto dalla Delibera CIPE n. 52/2001), con decorrenza di detto aumento tariffario dal 01.01.2006 (1 gennaio 2006).

2. DI MANTENERE, fino all’approvazione ed operatività del Piano d’Ambito, le tariffe vigenti secondo l’incremento tariffario massimo, effettuato nell’arco temporale 2002- 2006, pari al 15% sulla tariffa del 2001, provvedendo ad accantonare gli incrementi tariffari in apposita voce di bilancio.

3. DI STABILIRE che gli incrementi, applicati sulle quantità d’acqua scaricate in fognatura da parte delle utenze civili ed industriali siano applicati anche alle gestioni in economia.

4. DI STABILIRE che i Comuni dovranno accantonare nel proprio bilancio gli incrementi tariffari, come sopra individuati, fino all’approvazione del Piano d’Ambito, ai fini del parziale finanziamento degli interventi prioritari contenuti nel Programma Stralcio.

5. DI DARE ATTO che l’utilizzazione e la ripartizione delle risorse finanziarie, che affluiranno in apposito fondo vincolato, verrà decisa ed attuata dall’Autorità d’Ambito.

6. DI DARE ATTO altresì che i Comuni ed i Gestori dei servizi idrici sono tenuti, per quanto di rispettiva competenza, a conformare i propri atti a quanto stabilito nella presente deliberazione.

7. DI ATTIVARE la procedura di comunicazione di cui al punto 3.3 della delibera CIPE n. 52/2001 tramite pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia (B.U.R.L.) e trasmissione dei nuovi valori tariffari alla competente Camera di Commercio, Industria ed Artigianato di Varese.

8. DI DARE comunicazione dell’assunzione del presente provvedimento alla Regione Lombardia Direzione Generale Reti e Servizi di Pubblica Utilità e ai Comuni della Provincia di Varese che provvederanno a darne informativa ai rispettivi Gestori.

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Tra i n. 71 Enti presenti con diritto di voto

Con voti 4 (Saronno, Malgesso, Besozzo, Varano Contrari Borghi)

Con voti 65 Favorevoli

Con voti 2 (Varese, Vizzola Ticino) astenuti

Il Presidente ne fa debita, corrispondente proclamazione.

Letto, approvato e sottoscritto.

p. IL PRESIDENTE DELLA CONFERENZA IL SEGRETARIO DELLA CONFERENZA Dott. Francesco Pintus Dott. Franco Taddei

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