RETE NATURA 2000 REGIONE

SECONDO REPORT LUGLIO - SETTEMBRE 2009

LAGO PANTANO DI PIGNOLA IT9210141

AREA 04

SETTEMBRE 2009

CAPOAREA: PAOLO VARUZZA CAPOSITO RESPONSABILE:GIORGIO MUSCETTA

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Il gruppo di lavoro dell’area 4 è costituito da un totale di 8 esperti (tra rilevatori e responsabili) divisi in tre sottogruppi rispettivamente assegnati alle seguenti aree sic: SIC IT9210142 Lago Pantano di Pignola; SIC IT9210141 Lago La Rotonda; IT9220144 - Lago S. Giuliano in Timmari. Il gruppo è composto dalle seguenti professionalità: tre Zoologi, due Forestali, due Agronomi, un Ing. Ambientale, purtroppo nessun botanico. Nella stessa sede di si sono programmate le prime uscite di sopralluogo nei tre Sic inseriti nell’area 4. Dai primi sopralluoghi, viste le distanze che separano i tre sic, è emersa la possibilità di dividere il gruppo in due sottogruppi, uno dei quali si sarebbe occupato dei rilievi nel SIC Lago S. Giuliano e Timmari e l’altro dei SIC Lago La Rotonda e Lago Pantano di Pignola, fermo restando la possibilità di lavorare in modo trasversale su tutti i Sic in caso di necessità in modo da favorire sopralluoghi congiunti. Per il Lago Pantano di Pignola si è analizzata la cartografia fornita dal Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata e si sono stabilite le metodologie di rilievo. Vista la vastità dell’area, si è deciso di dividere il Sic in tre macroaree omogenee, che potenzialmente presentano al loro interno i tre habitat descritti per il SIC (3150 Laghi eutrofici con vegetazione del Magnopotamion o Hydrochariotion, 3280 Fiumi mediterranei a flusso permanente con Paspalo-Agrostidion e con filari di ripariali di Salix e Populus alba e 6420 Praterie umide mediterranee con piante erbacee alte del Molinio-Holoschoenion), al fine di concentrare i rilievi della vegetazione prima nell’area 1 poi nell’area 2 ed infine nell’area 3. In riferimento alla metodologia di rilievo, invece, si è deciso di adottare la metodologia dell’analisi lineare, che prevede il censimento delle specie presenti all'interno di una "stazione" definita come una porzione di terreno di estensione contenuta in cui le condizioni ecologiche sono omogenee e caratterizzate da una vegetazione uniforme. Pertanto dopo aver tracciato con rollina metrica dei transetti di dieci metri si sono costruite delle aree 2x2m lungo questa linea distanziate a loro volta due metri l’una dall’altra. Successivamente sono state riconosciute a vista le specie certe ed ex situ le specie incerte. I primi sopralluoghi effettuati nel trimestre hanno già permesso di apportare aggiornamenti significativi relativi alla presenza di habitat e specie d’interesse conservazionistico, in particolar modo specie animali, dato che per i vegetali a parte per la specie Orchis morio, non vi è alcun altra specie protetta dalle direttive CEE. Per gli habitat si fa riferimento, oltre che al Manuale d’Interpretazione degli Habitat (versione 2007), anche alla recente revisione della SBI per gli habitat d’interesse comunitario in Italia., in fase di approvazione presso il Ministero dell’Ambiente. Con l’ausilio dei funzionari regionali sono state

2 messe a punto schede di rilievo floristico e faunistico in cui riportare i dati. Questi ultimi riportati nelle schede sintetiche sono esclusivamente quelli rilevati durante i sopralluoghi; nelle fasi successive saranno ulteriormente verificati e messi a confronto con i dati di letteratura e le segnalazioni presenti nelle schede Natura 2000 compilate nell’ambito del Progetto Bioitaly. In questa prima fase le criticità gestionali riscontrate fanno riferimento in primo luogo alle differenze intercorrenti tra il confine ufficiale del sito previsto dalla rete Natura 2000 e quello della Riserva Naturale Regionale. Infatti le superfici ammontano a 138 ettari nell’area SIC-ZPS, mentre come Riserva Naturale Regionale e a livello statale sono inclusi 155 ettari. Da sottolineare che la viabilità circumlacustre delimita interamente il sito, ma in alcuni tratti della zona occidentale non vi è coincidenza con il confine ufficiale del sito, che comprende coltivi di proprietà privata. In vari punti della zona settentrionale ed orientale il confine risulta arretrato rispetto alla recinzione. Difatti nella zona nord dell’invaso, il confine ufficiale include fabbricati rurali con appezzamenti di terreno adibiti ad orto familiare e pascolo, nella zona orientale il confine SIC-ZPS arretra sino al limite della linea di bacino.

3

RETE NATURA 2000 REGIONE BASILICATA SCHEDA DI SINTESI DEL RAPPORTO N° 2

Data 30 - settembre - 2009 Area numero : 04 Denominazione: IT9210142_Pantano di Pignola Capo Area: Paolo Varuzza Capo Sito: Giorgio Muscetta Gruppo di lavoro: Giorgio Muscetta, Cristina Potenza, Giovanni Marcantanio, Adriano Andrisani, Domenica Carbone, Giuseppe Tarantino.

Nome Sito Ruolo Giorgio Muscetta Pantano Di Pignola Caposito Adriano Andrisani Pantano Di Pignola Agronomo Giovanni Marcantonio Pantano Di Pignola Forestale Domenica Carbone Pantano Di Pignola Ing. ambientale Giuseppe Tarantino Pantano Di Pignola Agronomo

Tematiche Uscite – Data Agronomia 25 settembre Botanica 4,11,18 aprile; 6,14 giugno; 12, 19,25 settembre Forestale 12,23 maggio - 19 settembre Zoologia 3,15 marzo; 21, 23 aprile;8 maggio; 23,24 settembre Impatti Ambientali 24 settembre Altro incontro collettivo gruppo area 4, 23- 24 settembre

LISTA HABITAT RIPORTATI NEL FORMULARIO STANDARD DEL MINISTERO AMBIENTE (agg. 2003):

3280 Fiumi mediterranei a flusso permanente con vegetazione dell’alleanza Paspalo-Agrostidion e con filari ripari di Salix e Populus alba. 3150 Laghi eutrofici naturali con vegetazione del Magnopotamion o Hydrocharition 6420 Praterie umide mediterranee con piante erbacee alte del Molinio-Holoschoenion

4 LISTA HABITAT INDIVIDUATI NEL MONITORAGGIO SECONDO IL NUOVO MANUALE ITALIANO DI INTERPRETAZIONE DEGLI HABITAT (2009) DELLA DIRETTIVA 92/43/CEE

Codice Denominazione NOTE 1 NOTE 2 NOTE 3 Grado di Specie Permanenze/cambiamenti conservazione caratteristiche

Indicare lo Indicare Indicare permanenze e stato di l’avvenuta modificazioni rispetto alla scheda conservazione individuazione 2003 e commentare l’eventuale specifico di di specie attribuzione di un nuovi codici in ogni singolo caratteristiche base al nuovo manuale habitat in dell’habitat interpretazione habitat 2009 relazione ai Indicare solo habitat effettivamente fattori di riscontrati pressione Indicare se si pensa di dover ancora effettuare approfondimenti e quali. Indicare i tempi previsti 3280 Fiumi Conservazione Tra le specie La presenza di questo habitat si mediterranei a media o riportate nel riscontra anche nelle schede del 2003 flusso limitata. Manuale permanente con Il pascolo e la EUR/27 si vegetazione pressione riscontrano dell’alleanza antropica Paspalum Paspalo- influiscono paspaloides Agrostidion e negativamente (Michx.) con filari ripari sulla Scribner, di Salix e conservazione Polypogon Populus alba dell’habitat viridis (Gouan) che mostra Breistr., Salix evoluzioni con sp.pl.. Tra le intrusioni entità consistenti di necessarie alla specie diagnosi alloctone quali dell’habitat a Xantium livello italicum, e nazionale si Paspalum rinvengono paspaloides. Saponaria officinalis, Rumex sp.pl., Cynodon dactylon, Populus nigra Ranunculus repens L.. 3290 Fiumi Conservazione Tra le specie L’habitat non è segnalato nelle schede mediterranei a media o riportate nel del 2003 tuttavia la variazione del flusso limitata Manuale regime idrico nella stagione secca intermittente EUR/27 si genera, un avvicendamento delle con il Paspalo- riscontrano Agrostidion Polygonum comunità del Paspalo-Agrostidion amphibium, indicate per l’habitat, 3280 con altre Potamogeton della Potametea che colonizzano le

5 natans, P. pozze d’acqua residue caratteristiche pectinatus. Tra dell’habitat 3290 le entità N.B. L’attribuzione delle specie necessarie alla Polygonum amphibium, Potamogeton diagnosi dell’habitat a natans e Potamogeton pectinauts livello all’habitat 3290 è avvenuta dopo nazionale si attenta valutazione del rinvengono “Manuale italiano d’interpretazione” Agrostis (consultabile su stolonifera, “http://vnr.unipg.it/habitat/index.jsp”), Polypogon in cui tali specie vengono riportate in viridis neretto e citate come caratteristiche di Paspalum sp. pl., Bidens sp. questo habitat. Tuttavia sempre nel pl., “Manuale italiano d’interpretazione” Myriophyllum le stesse specie vengono riportate sp. pl., anche nell’habitat 3150 tra le specie Veronica che possono essere aggiunte a questo beccabunga. habitat. 3150 Laghi eutrofici Buona Le comunità La presenza di questo habitat si naturali con conservazione. idrofitiche riscontra anche nelle schede del 2003 vegetazione del Queste sono spesso Magnopotamion comunità paucispecifiche o rappresenta e vedono la Hydrocharition una permaserie forte ed in linea di dominanza di massima non è 1-2 specie, soggetta a accompagnate fenomeni da poche dinamico- sporadiche successionali a compagne. Tra meno che non le entità vengano indicate nel alterate le Manuale condizioni EUR/27, e ambientali ed stata il regime riscontrata la idrico, che presenza attualmente Potamogeton non lucens. A interessano il queste possono sito in oggetto. essere aggiunte Pertanto lo altre specie stato di caratteristiche conservazione dell’habitat può definirsi riscontrate buono. come: Potamogeton. coloratus, P. crispus, P. natans, P. pectinatus, Persicaria amphibia,

6 Ceratophyllum demersum, Myriophyllum spicatum, Lemna minor*, L. gibba*. 6420 Praterie umide Buona Le specie La presenza di questo habitat si mediterranee conservazione. indicatrici di riscontra anche nelle schede del 2003, con piante Il pascolo, questo habitat rispetto al quale non presenta erbacee alte del favorisce la riportate nel modificazioni, secondo quando Molinio- persistenza di Holoschoenion queste Manuale appurato dalla bibliografia esistenete. formazioni a EUR/27 e che giunchi nel sono state tempo. In riscontrate nel assenza di sito sono: attività agro- Scirpus pastorali si holoschoenus, verifica l'invasione da Agrostis parte di specie stolonifera, igrofile Briza minor, arbustive Eupatorium (salici ecc.) cannabinum, Pulicaria dysenterica, Oenanthe pimpinelloides L., Trifolium resupinatum L.

RELAZIONI ECOSISTEMICHE, DINAMICHE E CONTATTI

Codice Denominazione STRUTTURA INDICATRE FORMA FORMA della vegetazione ECOLOGICO BIOLOGICA COROLOGICA DOMINANTE DOMINANTE AD ESEMPIO UNA O PIÙ VEGETAZIONE SPECIE DISCONTINUA, SPECIE BOSCO INDICATRICE CADUCIFOGLIE, PRATO/PASCOLO... ECC 3280 Fiumi Formazione Salix alba, p. caesp Paleotemp mediterranei a arbustiva e arborea Paspalum flusso permanente discontinua e filari paspaloides con vegetazione ripari di Salix sp. dell’alleanza Paspalo- Agrostidion e con filari ripari di

7 Salix e Populus alba 3290 Fiumi Comunità Potamogeton t. rept cosmop mediterranei a idrolitiche natans, P. flusso sommerse e semi pectinatus intermittente con il sommerse presenti Polygonum Paspalo- in acque calme e amphibium, Agrostidion con profondità variabile 3150 Comunità Potamogeton I.rad subcosmop idrolitiche Lucens. sommerse e semi sommerse presenti in acque calme e con profondità variabile 6420 Praterie umide Cintura elofitica Scirpus G.rhiz Steno-Medit mediterranee con del lago con holoschoenus, piante erbacee alte discontinuità Agrostis del Molinio- dovuta a carico stolonifera Holoschoenion antropico e pascolo lungo la sponda settentrionale del lago.

8 ASPETTI FAUNISTICI 3.2.a. Uccelli migratori abituali elencati nell’allegato I della direttiva 79/409/CEE POPOLAZIONE MIGRATORIA Popolazione CODICE NOME STA Ripr. Sver Stazio A B C D NZ. n. n. A 3 9 3 Phalacrocorax pygmeus R x A 0 2 3 Nycticorax nycticorax P x A 0 2 4 Ardeola ralloides P x A 0 2 6 Egretta garzetta P x A 0 2 7 Egretta alba P x A 0 2 1 Botaurus stellaris P P x A 1 2 7 Grus grus P x A 0 2 2 Ixobrychus minutus P x A 1 3 1 Himantopus himantopus V x A 1 5 1 Philomachus pugnax V x A 0 3 4 Platalea leucorodia V x A 0 3 2 Plegadis falcinellus V x A 0 7 2 Pernis apivorus X P x A 0 7 3 Milvus migrans P P x A 0 7 4 Milvus milvus P x A 0 8 1 Circus aeruginosus P P x A 1 0 3 Falco peregrinus X P x A 1 6 6 Tringa glareola X P x A 2 2 9 Alcedo atthis C x A 2 4 6 Lullula arborea P x A 2 9 3 Acrocephalus melanopogon R x *se non presente nel vecchio formulario indicare in questa colonna con X

3.2.b. Uccelli migratori abituali non elencati nell’allegato I della direttiva 79/409/CEE

POPOLAZIONE CODICE NOME MIGRATORIA Popolazione STANZ. Ripr. Svern. Stazion. A B C D A 2 0 6 Columba livia x P x A 0 5 1 Anas strepera 20-30i P x A 0 5 3 Anas platyrhynchos P 20-30i P x A 0 5 6 Anas clypeata 20-30i P x A 0 5 0 Anas penelope 100i P x A 0 5 9 Aythya ferina 1-5p 30-40i P x A 1 1 3 Coturnix coturnix X R R x A 1 2 5 Fulica atra P 500i x A 2 0 8 Columba palumbus X C x A 0 3 6 Cygnus olor X 2p x A 1 6 2 Tringa totanus X P x A 1 6 4 Tringa nebularia V x A 2 1 0 Streptopelia turtur X C x A 2 4 7 Alauda arvensis X V C x A 2 8 3 Turdus merula X C C x A 3 5 0 Corvus corax x P x A 3 5 4 Passer domesticus x P x x *se non presente nel vecchio formulario

9 indicare in questa colonna con X

3.2.c. Mammiferi elencati nell’allegato II della Direttiva 92/43/CEE

POPOLAZIONE CODICE NOME MIGRATORIA Popolazione STANZ. Ripr. Svern. Stazion. A B C D *

*se non presente nel vecchio formulario indicare in questa colonna con X

3.2.d. Anfibi e Rettili elencati nell’allegato II della Direttiva 92/43/CEE

POPOLAZIONE CODICE NOME MIGRATORIA Popolazione STANZ. Ripr. Svern. Stazion. A B C D 1 1 6 7 Triturus carnifex x 1 1 9 3 Bombina variegata x 1 2 2 0 Emys orbicularis X x 1 2 7 9 Elaphe quatuorlineata X x

*se non presente nel vecchio formulario indicare in questa colonna con X

3.2.e. Pesci elencati nell’allegato II della Direttiva 92/43/CEE

POPOLAZIONE CODICE NOME MIGRATORIA Popolazione STANZ. Ripr. Svern. Stazion. A B C D 1 1 2 0 Alburnus albidus X x 1 1 3 6 Rutilus rubilio x x

*se non presente nel vecchio formulario indicare in questa colonna con X

3.2.f. Invertebrati elencati nell’allegato II della Direttiva 92/43/CEE

POPOLAZIONE CODICE NOME MIGRATORIA Popolazione STANZ. Ripr. Svern. Stazion. A B C D 1 0 8 8 Cerambyx cerdo x x 1 0 8 3 Lucanus cervus x x 1 0 6 2 Melanargia arge x x 1 0 9 2 Austropotamobius pallipes x x

10 ASPETTI FLORISTICO-VEGETAZIONALI 3.2.g. PIANTE elencate nell’allegato II della Direttiva 92/43/CEE

POPOLAZIONE CODICE NOME Popolazione

A B C D *

*se non presente nel vecchio formulario indicare in questa colonna con X

3.3 ALTRE SPECIE IMPORTANTI DI FLORA E FAUNA CODICE NOME SCIENTIFICO POPOLAZIONE MOTIVAZIONE B M A R F I P A B C D P Alisma lanceolatum With. Popolazione sparsa D P Alisma plantago acquatica L. Popolazione sparsa P D P Anacamptis pyramidalis (L.) Rich. X Popolazione sparsa C P Carex otrubae Podp Popolazione sparsa D P Carex pseudociperus L. Popolazione sparsa D P Carex riparia Curtis X Popolazione sparsa D P Eleocharis palustris (L.) R et S. Popolazione sparsa D P Fraxinus oxycarpa Bieb. X Popolazione isolata D P Cyperus glaber L. Popolazione sparsa D P Helodea canadensis Mchx D P Hordelymus caput-medusae (L.) ssp. caput- X D medusae P Juncus articulatus L. X Popolazione sparsa D P Juncus bufonius L. Popolazione sparsa D P Juncus conglomeratus L. Popolazione sparsa D P Juncus depauperatus Ten. X Popolazione sparsa D P Juncus effusus L. X Popolazione sparsa D P Juncus subnodulosus Schranc Popolazione sparsa D P Lythrum salicaria L. Popolazione sparsa D P Myruiphillum spicatum L. Popolazione sparsa D P Neotinea tridentata (Scop.) R. M. Bateman, X Popolazione isolata D Pridgeon et M. W. Chase P Ophrys apifera Huds. X Popolazione isolata C P Ophrys incubacea Bianca X Popolazione isolata C P Orchis morio L. X Popolazione isolata C P Ornitogalum umbrellatum L. X Popolazione sparsa D P Phragmites australis (Cav.) Trin. ex Steud. Popolazione sparsa D P Poa trivialis L. X Popolazione sparsa D P Polygonum amphibium L. Popolazione sparsa D P Populus nigra Popolazione sparsa D P Potamogeton coloratus Hornem. Popolazione sparsa D P Potamogeton crispus L. Popolazione sparsa D P Potamogeton lucens L. Popolazione sparsa D P Potamogeton natans L. Popolazione sparsa D P Potamogeton perfoliatus L. Popolazione sparsa D P Potamogeton pectinatus L. Popolazione sparsa D P Salix fragilis L. X Popolazione isolata D 11 P Salix purpurea L. Popolazione isolata D P Serapias parviflora Parl. X Popolazione isolata C P Sorbus aucuparia L. X Popolazione isolata D P Schoenoplectus lacustris (L.) Palla Popolazione sparsa D P Sparganium erectum L. Popolazione sparsa D P Typha angustifolia L. Popolazione sparsa D P Typha latifolia L. Popolazione sparsa D P Veronica anagallis-aquatica L. Popolazione sparsa D P Veronica beccabunga L. Popolazione sparsa D

CODICE NOME SCIENTIFICO POPOLAZIONE MOTIVAZIONE B M A R F I P A B C D R Natrix natrix Popolazione isolata X R Natrix tessellata Popolazione isolata X R Lacerta agilis Popolazione sparsa X R Lacerta viridis Popolazione sparsa X R Podarcis muralis Popolazione sparsa X A Triturus italicus Popolazione sparsa X A Bufo viridis Popolazione sparsa X A Rana esculenta Popolazione sparsa X M Martes foina Popolazione sparsa X M Mustela nivalis Popolazione sparsa X M Erinaceus europaeus Popolazione sparsa X M Sorex araneus Popolazione isolata X M Neomys fodiens Popolazione isolata X M Pipistrellus pipistrellus Popolazione sparsa X

12 DESCRIZIONE E CARATTERISTICHE DEL SITO

Il Lago Pantano di Pignola è localizzato a circa 10 Km a sud di Potenza in una depressione pedemontana delimitata a nord dalla Serra Stantiere (quota massima 901 m s.l.m.), ad ovest dalle dorsali del rilievo del Petrucco (1096 m s.l.m.), a sud dallo spartiacque che proviene da La Rocca (897 m s.l.m.) e separa la piana del Lago dai Lucchetti e dai Pantani di Pignola e ad est dalla Serra S. Marco (800 m s.l.m.). L’invaso, ricade nel comune di Pignola cartografato nel Foglio 199 “Potenza” della Carta d’Italia, tavolette I NO “Potenza” e I SO “Pignola”, scala 1: 25000, ha un’ampiezza di 73 ettari, ed è oggetto di diverse forme di protezione. Esso, infatti, oltre ad essere Riserva Naturale Regionale per una superficie complessiva di 155 ettari, (ai sensi dell’ex L.R. 42/80 abrogata dalla L.R. 28/94, e del D.P.G.R. 795/84), è uno dei 48 siti Bioitaly SIC-ZPS (Sito d’Importanza Comunitaria – Zona di Protezione Speciale) della Regione Basilicata, istituito in applicazione delle Direttive Comunitarie (Direttiva “Uccelli” 79/409/CEE; Direttiva “Habitat” 92/43/CEE) ed è incluso nell’Elenco Ufficiale delle Aree Naturali Protette del Ministero dell’Ambiente come Riserva Naturale Lacuale. L’Oasi, uno dei siti italiani della Convenzione di Ramsar per la tutela e la conservazione delle zone umide, è classificata, secondo la rete ecologica europea “Rete Natura 2000, con il codice IT9210142. Sussistono, inoltre, nell’area i vincoli legati alla L. 431/85 che, all’art. 1, lett. b, classifica come «bellezze naturali» “i territori contermini ai laghi compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia” al R.D. 3267/23 che individua il vincolo idrogeologico e alla L.R. 3/90 che include l’area del Lago Pantano nel Piano Territoriale Paesistico di Area Vasta “Sellata, Volturino, Madonna di ”. Dal punto di vista vegetazionale il bacino seminaturale del “Lago Pantano di Pignola” presenta importanti comunità costituite prevalentemente da eliofite e idrofite radicate. Le comunità a macrofite acquatiche si rinvengono oltre che lungo le sponde, anche verso il centro del bacino, nelle are che presentano una minore profondità, originando caratteristici isolotti. La seriazione a eliofite è rappresentata da Phragmites australis, di contatto con le zone a pascolo, seguite da una zona intermedia a Typha angustifolia nelle are in cui il livello dell’acqua varia da pochi centimetri ad un metro circa, ed infine nella zona più interna perennemente inondata si rinvengono formazioni a Schoenoplectorus lacuststris riconducibili al codice habitat 6420. In alcune zone dell’area nord occidentale le discontinuità del fondale dovute alla presenza dell’alveo sommerso di un antico immissario crea discontinuità della seriazione a Typha e Schoenoplectorus mentre si rinviene la presenza del Magnocaricion e degli Juncetalia a Carex, Juncus conglomeratus, J. Subnoduolosus e Menta suaveolens. Dove il substrato risulta per lo più sabbioso o ciottoloso, si rinviene la predominanza di Eleocharis palustris come specie vicariante dello Scirpetum lacustris. La formazione a eliofite risulta in contatto catenale con le circostanti formazioni a pascolo per lo più igro-nitrofilo su suoli permanentemente umidi e temporaneamente inondati. Questi pascoli sono quasi monospecifici dominati da graminacee rizomatose del genere Paspalum, al cui interno si rinvengono anche Cynodon dactylon e Polypogon viridis, caratteristiche tipiche dell’habitat 3280. Le comunità idrofitiche, invece, sono diffuse abbondantemente dal limite della cintura elofitica fino al centro del bacino, grazie alla moderata profondità del lago. Questo tipo di vegetazione appartiene per lo più alla classe del Potametea e raggruppa le comunità idrofitiche sommerse e semisommerse. In particolare nei rilievi effettuati si è riscontrata la presenza di

13 dense popolazioni di Potamogeton lucens specie indicatrice dell’habitat 3150 Laghi eutrofici naturali con vegetazione del Magnopotamion o Hydrocharition. La presenza dell’habitat è testimoniata anche dal rinvenimento di altre popolazioni di idrofite arealmente più estese, che si sviluppano formando un denso tappeto avvolte in contatto catenale con la fascia ad eliofite, costituito dalle popolazioni di Ceratophillum demersum e Myriophillum spicatum. Entrambe le specie sono indicatrici di acque moderatamente eutrofizzate e di substrati limoso-melmosi. Nei periodi di livello idrico minimo, in condizioni di semisommersione, si differenzia un aspetto caratterizzato dalla predominanza di Persicaria amphibia e Potamogeton natans, inoltre nelle zone di immissione e di deflusso delle acque, dove il regime idrico è rappresentato da acque debolmente correnti, si riscontrano popolazioni di Potamogeton pectinatus. La presenza di queste tre specie è indicatrice dell’habitat 3290 Fiumi mediterranei a flusso intermittente con il Paspalo-Agrostidion, che si differenzia dal 3280 per caratteristiche legate al regime idrologico. L’interruzione del flusso idrico e il perdurare della stagione secca generano, infatti, un avvicendamento delle comunità del Paspalo- Agrostidion indicate per il l’habitat 3280, con altre della Potametea che colonizzano le pozze d’acqua residue. Lungo la sponda occidentale le popolazioni di Potamogeton lucens ed Elodea canadensis sono indicatrici di acque notevolmente eutrofizzate e ricche di composti minerali ed organici per lo più di origine agto-pastorale. La vegetazione forestale occupa spazi molto limitati intorno al bacino lacustre con modesti popolamenti nella parte sud orientale del lago, dove si snoda parte del percorso tracciato dal WWF, e lungo la sponda nord orientale. Essa è prevalentemente costituita da Salix alba, S. purpurea, Populus nigra, e Alnus glutinosa sia allo stato arboreo che arbustivo.

QUALITA’ ED IMPORTANZA

Habitat lacustre con elevata ricchezza faunistica in tutti i gruppi zoologici: particolarmente significativa la presenza di specie di uccelli sotto regime di protezione. Habitats prioritari in buono stato di conservazione; specie vegetali rare o rarissime per la Basilicata. La biodiversità e la naturalità riscontrate per il sito in oggetto sono apprezzabili e le rive del lago di Pignola e gli specchi d’acqua bassa che lo contornano, hanno rappresentato da sempre un richiamo per numerose specie di uccelli sia di passo che nidificanti.

VULNERABILITA’

Area protetta regionale. Piano di assetto della riserva e piano di assestamento da aggiornare in base alle nuove acquisizioni scientifiche riguardo alle emergenze naturalistiche. L’abbassamento del livello idrico legato ad un eccessivo prelievo delle acque potrebbe determinare l’insediamento di specie vegetali ubiquitarie che abbasserebbero notevolmente il pregio naturalistico del biotopo in oggetto. Pertanto la conservazione riferita strettamente al bacino lacustre, deve essere basata sul controllo del regime idrico, in particolare sulle qualità delle acque presenti e di immissione, in modo da ridurre l’instaurarsi di fenomeni di eutrofizzazione. Da un punto di vista quantitativo, è necessario individuare un regime di captazione dell’acqua tale da rappresentare un giusto compromesso tra il fabbisogno idrico delle realtà territoriali e il mantenimento delle peculiari condizioni ambientali del lago.

14 Per la conservazione degli altri habitat è necessario regolamentare e controllare la pressione antropica e l’attività del pascolo

15 ALTRE SPECIE CON VALORE DI BIOINDICAZIONE

SPECIE HABITAT COD VALORE DI BIOINDICAZIONE Indicare se si tratta di specie endemiche, specie al limite del loro areale di distribuzione, popolazioni in espansione/contrazione, specie rare localmente, specie utilizzate localmente …….altro Ceratophillum Laghi eutrofici naturali con 3150 Specie indicatrici di moderata demersum vegetazione del eutrofizzazione e fondali limoso- Magnopotamion o melmosi Hydrocharition Myriophillum Laghi eutrofici naturali con 3150 Specie indicatrici di moderata spicatum vegetazione del eutrofizzazione e fondali limoso- Magnopotamion o melmosi Hydrocharition Paspalum Fiumi mediterranei a flusso 3280 Specie indicatrici di acque eutrofiche paspaloides permanente con vegetazione e suoli con granulometria fine - dell’alleanza Paspalo- limosa Agrostidion e con filari ripari di Salix e Populus alba Potamogeton lucens Fiumi mediterranei a flusso 3290 Specie indicatrice di acque intermittente con il Paspalo- notevolmente eutrofizzate e ricche di Agrostidion composti minerali ed organici Elodea canadensis Fiumi mediterranei a flusso 3290 Specie indicatrice di acque intermittente con il Paspalo- notevolmente eutrofizzate e ricche di Agrostidion composti minerali ed organici Phalacrocorax Specie ittiofaga nidifica e sverna A393 E’ possibile ipotizzare che almeno un pygmeus prevalentemente in zone umide individuo estivi nella riserva il che, sulla costiere ma talvolta anche in base della recente colonizzazione della corpi penisola, è di notevole interesse idrici dell’interno. conservazionistico. Lista Rossa Nazionale: Non valutata – di recente immigrazione Ixobrychus minutus legato per la nidificazione a corpi A022 Specie in declino in tutto il suo areale di d’acqua con presenza di nidificazione per la contrazione degli abbondante vegetazione ripariale. habitat idonei alla Utilizza i folti riproduzione, è senz’altro una presenza canneti dove nidifica in coppie di notevole valore conservazionistico per isolate la riserva. Lista Rossa Nazionale: A più basso rischio Egretta alba Frequenta ambienti umidi, A027 Specie di recente immigrazione in Italia specialmente i canneti, le praterie come nidificante con primi casi accertati umide, le rive di laghi e fiumi; in Pianura padana occidentale. La occasionalmente la si può trovare presenza come estivante durante il in zone marine come banchi di periodo riproduttivo è probabilmente un alghe e zone scoperte di marea fenomeno recente, in linea con quanto osservato nel resto di Italia. Anas strepera Specie di ambienti umidi, A051 Lista Rossa Nazionale: In pericolo frequenta i canneti, le praterie critico umide, i laghi Aythya ferina Il Moriglione appartiene al A059 Nel 1983 la riserva costituiva la località cosiddetto gruppo delle “anatre di nidificazione più meridionale di Italia. Aythya ferina tuffatrici”,Il Moriglione che appartiene si immergono al cioè A059 ListaNel 1983 Rossa la Nazionale:riserva costituiva Vulnerabile la località anchecosiddetto gruppo delle “anatre di nidificazione più meridionale di Italia.16 pertuffatrici”, alcuni metriche si sotto immergono la cioè Lista Rossa Nazionale: Vulnerabile superficieanche per cibarsi della vegetazioneper alcuni metri sommersa. sotto la superficie per cibarsi della vegetazione sommersa. Emys orbicularis Preferisce acque tranquille, con 1220 Essendo un animale molto sensibile al fondale fangoso. La si trova in deterioramento del proprio habitat, può stagni, fossati, paludi, fiumi e essere considerata a tutti gli effetti un canali, in zone ricche di "indicatore biologico" vegetazione acquatica e dove la corrente dell’acqua è più lenta. Vive anche nelle acque salmastre come ad esempio le foci dei fiumi e le lagune costiere.

SPECIE ALIENE

SPECIE HABITAT COD ENTITA’ GRADO DI DELLA PENETRAZIONE POPOLA NELLE CENOSI ZIONE NATURALI Trachemys scripta Laghi, stagni e i fiumi dal corso MEDIO Specie Sudamericana elegans d'acqua lento e fangoso con continuamente potenziata abbondanza di piante acquatiche. nella sua numerosità tanto D’estate al prosciugarsi delle da causare la rarefazione pozze d’acqua scavano delle dell’autoctona Emys buche nel fango o si riparano nei orbicularis boschi o nell’erba alta. Dal 24 ottobre 2001 Trachemys scripta Laghi, stagni e i fiumi dal corso MEDIO (Regolamento CE d'acqua lento e fangoso con 2087/2001 ) ne sono vietate abbondanza di piante acquatiche. le importazioni ( anche di D’estate al prosciugarsi delle ibridi) a tutela della locale pozze d’acqua scavano delle tartaruga palustre europea. buche nel fango o si riparano nei boschi o nell’erba alta Esox lucius Laghi e laghetti pedemontani MEDIO Micropterus Originario del nord America MEDIO salmoides (dove è conosciuto con il nome di Black Bass o Large mouth bass) Predilige come habitat le zone ricche di ostacoli nascosti, come canneti o parti del corso Fonte di profondo disturbo d'acqua riparati da insenature per la competizione che oppure da flora sia subacquea innescano verso le specie che terrestre, ovvero zone che gli autoctone con le quali consentono di sfruttare al meglio condividono la nicchia le proprie caratteristiche di ecologica e, in particolare, Rattus norvegicus predatore.Nel suo areale d’origine la MEDIO leL’impatto fonti della alimentari predazione e i Carassius carassius Laghispecie coabitan sponde le aree paludose steppiche, o nei MEDIO substratidei roditori fonti alimentari alieni sugli ed braccilontano morti dagli dei insediamenti fiumi, nelle iuccelli substrati è riprod ben uttivi. noto ed paludiumani, ema nei nelle fossati aree in cui è Possibilitàampiamente d’ibridazione documentato stato introdotto essa è diventata come principale causa di Perca fluviatilis Vive in ambienti dalle correnti MEDIO con le specie autoctone e commensale dell’uomo. estinzioni, soprattutto in molto deboli, avendo abitudini conseguente inquinamento ambienti insulari. Effetti sedentarie, per questo è più genetico. diffusa la sua presenza in negativi sono stati riportati anche in casi comunità di ambienti lacustri piuttosto che invertebrati nonché sulle fluviali. comunità vegetali, la cui azione distruttiva è esplicata in modo piuttosto selettivo in virtù delle preferenze alimentari 17 che le specie mostrano Elodea canadensis Laghi eutrofici naturali con 3150 MEDIO Specie di origine Nord Michx. vegetazione del Magnopotamion America indicatrice di o Hydrocharition acque eutrofizzate si riscontra sul versante sul occidentale del lago Robinia Formazioni erbose secche 6210 BASSA Presente in pochi esemplari pseudoacacia L. seminaturali e facies coperte da nel settore nord orientale cespugli su substrato calcareo dei prati arbustati che (Festuco-Brometalia) circondano il lago.

INDICATORI DI DISTURBO

SPECIE HABITAT COD DISTURBO STRESS CATEGORIE GRIME ALTO /MEDIO ALTO COMPETITIVE, /BASSO /MEDIO RUDERALI, /BASSO STRESS TOLLERANTI

INDIVIDUI DI PREGIO

SPECIE NOTE RIF FOTOGRAFICO

18 FENOMENI E ATTIVITÀ NEL SITO E NELL’AREA CIRCOSTANTE

FENOMENI E ATTIVITÀ GENERALI E PROPORZIONE DELLA SUPERFICIE DEL SITO INFLUENZATA

FENOMENI E ATTIVITÀ NEL SITO CODICE INTENSITÀ INFLUENZA INFLUENZA CODICE INTENSITÀ INFLUENZA INFLUENZA % DEL SITO % DEL SITO 1 0 0 B 0 8 1 1 B + 1 2 0 B 0 8 5 3 B 0 1 3 0 B 0 8 9 0 B 0 1 4 0 C 0 9 0 0 B - 1 7 0 B 0 9 1 0 B 0

5 0 1 B 0 9 4 0 B - 7 0 1 A - 9 4 1 B - 7 0 3 B - 9 4 3 B - 7 2 0 B - 9 5 2 C - 7 9 0 B -

FENOMENI E ATTIVITÀ NELL’AREA CIRCOSTANTE IL SITO CODICE INTENSITÀ INFLUENZA INFLUENZA CODICE INENSITÀ INFLUENZA INFLUENZA % DEL SITO % DEL SITO 1 0 0 B 0 7 9 0 B - 1 2 0 B 0 8 0 0 A - 1 3 0 B 0 8 5 2 A - 1 4 0 C 0 1 7 0 B 0

3 0 1 C 0 4 0 3 B - 4 3 0 B - 7 0 1 B - 7 0 3 B -

NOTE Dalla scheda agronomica si evince un utilizzo di un tipo di coltivazione prevalentemente biologica, a basso impatto ambientale, che se utilizzata a lungo termine può avere effetti benefici e positivi sia per la qualità dell’ambiente e sia per la qualità della vita dell’intera società. Inoltre viene utilizzata anche un tipo di fertilizzazione organica e ciò non implica effetti dannosi per l’ambiente, proprio perché non fa uso di prodotti chimici o di sintesi. Attualmente l’allevamento di animali in modo estensivo non si ripercuote in maniera significativa sulle dinamiche degli ambienti naturali. Tale pratica potrebbe provocare danni qualora aumentasse il numero di capi di bestiame, il che implicherebbe la distruzione di buona parte della foresta per il pascolo, con conseguente danno da calpestio eccessivo ed eccessiva compattazione del suolo. Il SIC risulta essere antropizzato sia per il centro visite di cui è dotato, sia per l’estrema vicinanza di agriturismi, ristoranti e aziende familiari; ciò può incidere negativamente sull’equilibrio eco-sistemico del lago, esplicandosi in inquinamento del suolo derivante da un calpestio eccessivo e da altre attività umane quali campeggi e visite turistiche.

19 Nelle vicinanze del sic è visibile una cava di inerti, però non si riscontrano effetti significativi legati ad essa. Al di fuori del sic è stato effettuato uno sbarramento ad opera della società CODRA sul ramo dell’affluente Sciffra del fiume . Tale sbarramento ha causato l’eliminazione del deflusso minimo vitale del suddetto affluente con conseguente non immissione di acqua nell’attigua Oasi WWF del Lago Pantano di Pignola. Pertanto si è verificata una diminuzione del regime idrico che ha portato ad una moria di pesci nel lago. Sarebbe opportuno un maggior controllo del regime idrico, in particolare sulla qualità delle acque presenti e di immissione, al fine di ridurre l’instaurarsi di fenomeni di eutrofizzazione nel lago.

DETRATTORI- IMPATTI AMBIENTALI

La zona Sic del “Lago Pantano di Pignola”, come già precedentemente detto, è fortemente antropizzata sia per il Centro Visite di cui è dotato, e sia per l’estrema vicinanza di aziende familiari con piccoli poderi arati e seminati, di agriturismi e ristoranti. Pertanto l’impatto antropico è uno degli aspetti più significativi tra gli impatti ambientali. L’impatto turistico reca i suoi danni all’ecosistema in quanto è fonte di inquinamento e calpestio del suolo. Per quanto riguarda invece gli aspetti legati all’agricoltura, questa non produce significativi effetti negativi sia per il tipo di coltivazione utilizzata (prevalentemente biologica e che non prevede un uso eccessivo di fertilizzanti) e sia per l’attività legata al pascolo che risulta essere limitato. Un ulteriore impatto ambientale è costituito da uno sbarramento operato dalla società CODRA sul ramo dell’affluente Sciffra del fiume Basento. Tale sbarramento ha causato l’eliminazione del deflusso minimo vitale del suddetto affluente, con conseguente non immissione di acqua nell’attigua Oasi wwf del Lago Pantano di Pignola. Per Minimo Deflusso Vitale si intende il valore di portata minima che deve essere garantita in un corso o bacino d’acqua, al fine di garantirne la naturale integrità ecologica, con particolare riferimento alla tutela della vita acquatica. Il suddetto sbarramento, deviando il braccio di fiume, ha causato una diminuzione del regime idrico, quindi una diminuzione di portata con conseguente alterazione dell’ecosistema acquatico, che si traduce in una riduzione di profondità e aumento di temperatura. Ciò provoca una modifica dei processi ossidativi e una diminuzione della concentrazione di ossigeno con conseguente instaurazione del fenomeno dell’eutrofizzazione i cui effetti sono dannosi alla vita dei pesci. In effetti nella Riserva del Lago Pantano di Pignola si è verificata una moria di pesci in seguito alla mancanza del minimo deflusso vitale dovuto allo sbarramento.

20 INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI COMPONENTE AGRONOMICA

* Strutture aziendali: di particolare rilevanza Masserie (architettonico-storica) e altro Sistema colturale Monocoltura

Indirizzo colturale prevalente (cerealico, Cerealicolo orticolo, frutticolo, viticolo, olivicolo, ect)

Tipo di coltivazione Biologica

Sistemazioni agro-forestali tradizionali Assenti

Interventi sul suolo Lavorato

Fertilizzazione Organica

Elementi di continuità ecologica Filari alberati Gestione stoppie e/o residui di potatura Interramento

Abbandono di aree agricole Non rilevato

Allevamenti: specie Misto Tipo di allevamento Estensivo Utilizzazioni foraggiere Prati Prati-pascolo Grado di utilizzazione del pascolo Basso Grado di calpestio Basso

Danni evidenti alla vegetazione Basso forestale/arbustiva

Descrizione :Riportare aspetti di particolare interesse

Ci sono aziende familiari con piccoli poderi arati e seminati e dove vengono fatti pascolare piccole greggi di ovini di razza merinos (30 – 40 capi) e di bovini di razza podolica (20 – 30 capi). Ci sono intorno al lago agriturismi , ristoranti e molte case in costruzione. Quindi è un’area molto antropizzata e ciò può incidere negativamente sull’equilibrio eco sistemico del lago.

Fattori di rischio: nessuno 21 Aspetti critici (logistica/organizzazione/contatti inter-extra area/altro) ______

Richieste specifiche

______

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BIBLIOGRAFIA

• AA. VV. (2003), Natura 2000 in Basilicata, Collana Studi e Ricerche a cura della Autorità Ambientale della Basilicata, Regione Basilicata, Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità, S.T.E.S. srl, Potenza; • BOLETTIERI G. A.(2004), Vegetazione a elofite e idrofite radicate nel Lago Pantano di Pignola (PZ), Tesi di laurea, Università degli Studi della Basilicata, Potenza; • CANTORE V., IOVINO F., PONTECORVO G. (1987), Aspetti climatici e zone fitoclimatiche della Basilicata, CNR-Istituto di Ecologia e Idrologia Forestale, pubb. n. 2, Cosenza; • CNR-ISTITUTO DI RICERCA SULLE ACQUE (2003), Progetto LIMNO: Qualità delle Acque Lacustri Italiane, Vol. 1 – Sintesi dei risultati, Quaderni 120, n. 2, Roma; • COLACINO C., FASCETTI S., DE MARCO G. (1990), Vegetazione a elofite e idrofite radicate del Lago Pantano di Pignola (PZ), Professione Agricoltore, n. 3-4; • FASCETTI S., COLACINO C., DE MARCO G., TREVISAN R.(1989) Lago Pantano di Pignola: analisi fitosociologica dei popolamenti ad elofite e idrofite radicate e analisi fitoplanctonica. Giorn. Bot. Ital., 123 (1-2), suppl. 1: 37. • FASCETTI S., COLACINO C., DE MARCO G. (1991) Analisi fitosociologica dei popolamenti a elofite e idrofite radicate del Lago Pantano di Pignola (Potenza). Giorn. Bot. Ital., 123, suppl. 1: 95. • FASCETTI S. (1998), Lago Pantano di Pignola (Basilicata). In: CORBETTA F., ABBATE G., FRATTAROLI A. R., PIRONE G. (eds.), SOS verde, vegetazioni e specie da conservare: 123. Edagricole, Bologna.

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DEFINIRE E TRASCRIVERE SU CARTOGRAFIA DEDICATA ED INDICATA DALL’UFFICIO (25.000 OPPURE 50.000) I POLIGONI RILEVATI ED ASSOCIATI AI SINGOLI HABITAT NATURALI, QUALORA I POLIGONI SIANO DIFFICILMENTE CARTOGRAFABILI PER LA LORO SCARSA COPERTURA, IDENTIFICARE E DENOMINARE UN MOSAICO DEFINITO PER LA PRESENZA DI UNA CERTA COMPOSIZIONE DI PIU’ HABITAT (DEFINIRE LE % DI PRESENZA DI CIASCUNO) E RIPORTARE I POLIGONI DEL MOSAICO

PERIMETRAZIONE PANTANO DI PIGNOLA

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Roma li’ CAPOSITO 22/10/2009 Dott. Giorgio Muscetta

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