Comune di Provincia di

QUADRO CONOSCITIVO DEL PIANO STRUTTURALE

Progetto

Studio sull’ inquinamento ambientale Inquinamento ambientale ai fini della formazione nel Comune di del quadro conoscitivo a Rosignano Marittimo (LI) supporto del Piano Strutturale (Incarico Repertorio 11042 del 10.4. 2000;

provvedimento del Sindaco n.101. del 29.12.1999)

RAPPORTO LINNÆA ambiente Anno 2000 n. 7 Revisione: 2001

Inquinamento ambientale nel Comune di Rosignano Marittimo (LI)

(Incarico Repertorio 11042 del 10.4. 2000; provvedimento del Sindaco n.101. del 29.12.1999)

Cinzia Sarti, Marco Ferretti

Consegnato in prima stesura: novembre 2000

Revisione: marzo 2001

Revisioni alla cartografia (non inclusa): 2001

Il Responsabile p. LINNAEA ambiente srl Dr. M. Ferretti

Firenze, Novembre 2000 – Gennaio 2002

Gli autori del presente rapporto (LINNÆA no. 7/2000 e revisioni) sono:

Cinzia Sarti, Marco Ferretti LINNÆA ambiente Srl Via G. Sirtori 37 I-50137 Firenze

Tel: 0039 055 608073; Fax: 0039 055 608311; e-mail [email protected]; [email protected]

RINGRAZIAMENTI

Ringraziamo tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo lavoro: dr ssa Baldini, ASA - Livorno dr ssa Chiari, ARPAT - Livorno dr Forni, Regione Toscana – Area Qualità dell’Aria dr Garzelli, Provincia Livorno dr Giannoni, Comune di Rosignano M.mo dr ssa Lacomba, ASA - Livorno dr Righini, ARPAT – Livorno dr ssa Rocchi, ARPAT – Livorno dr ssa Rosati, Comune di Rosignano M. dr Setti, Comune di Rosignano M.mo

INDICE

1. INTRODUZIONE...... 1

1.2. I FATTORI DEMOGRAFICI...... 1 1.3. INSEDIAMENTI PRODUTTIVI E LOCALIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ’ ECONOMICHE...... 4 1.4. SETTORE AGRICOLO...... 4 1.5. SETTORE ABITATIVO E SERVIZI...... 5 1.6. TURISMO...... 5

2. INQUINAMENTO ATMOSFERICO ...... 7

2.1. PRINCIPALI SORGENTI ...... 7 2.2. PRINCIPALI CONTAMINANTI ...... 7 2.2.1. Emissioni...... 7 2.2.1.1. Composti Organici Volatili (C.O.V.) ...... 8 2.2.1.2. Ossido di carbonio (CO) ...... 8 2.2.1.3. Ossidi di azoto (NOx) ...... 8

2.2.1.4. Biossido di zolfo (SO2) ...... 8 2.2.1.5. Particelle sospese totali (PTS)...... 9 2.2.2. Inventario Regionale delle Emissioni...... 9 2.2.2.1. Emissioni diffuse...... 10 2.2.2.2. Emissioni puntuali ...... 12 2.2.2.3. Emissioni lineari ...... 12 2.2.3. Emissioni domestiche ...... 13 2.2.3. Infrastrutture...... 13 2.3. DISPONIBILITÀ DI DATI E DOMINI RELATIVI DI SORGENTI E CONTAMINANTI...... 15 2.3.1. Rete di monitoraggio mediante analizzatori chimico-fisici per l’inquinamento atmosferico ...... 15

2.3.1.1. Biossido di zolfo (SO2) ...... 15 2.3.1.2. Polveri totali sospese (PM10) ...... 16 2.3.1.4. Monossido di carbonio (CO)...... 16 2.3.2. Ozono ...... 17 2.3.3. Metalli in traccia...... 17 2.3.4. Qualità dell’aria mediante bioindicatori ...... 18 2.3.4.1. Ozono...... 18 2.3.4.2. Ossidi di zolfo ed azoto...... 18 2.3.4.3. Elementi in traccia...... 19 2.3.4.4. Cadmio...... 19 2.3.4.5. Mercurio...... 19 2.3.4.6. Piombo...... 19 2.3.4.7. Arsenico ...... 19 2.3.4.8. Vanadio...... 19 2.3.4.9. Nichel e Cromo e Zinco ...... 19 2.4. CARENZE INFORMATIVE...... 20 2.5. SINTESI: L’INQUINAMENTO ATMOSFERICO NEL COMUNE DI ROSIGNANO...... 20

3. INQUINAMENTO IDRICO...... 21 3.1. Acque superficiali (fiumi e fossi)...... 21 3.1.1. Monitoraggio biologico dei corsi superficiali...... 21 3.1.1.1. Torrente Chioma ...... 21 3.1.1.2. Fiume Fine ...... 22 3.1.2. Nuovo limite parametro arsenico - campagna di controllo 1998 ...... 22 3.2. Acque profonde...... 23 3.3. Mare ...... 25 3.3.1. Acque di balneazione ...... 25 3.3.2. Monitoraggio degli ecosistemi marini...... 26 3.3.3. Sintesi: acque costiere e di balneazione nel Comune di Rosignano...... 27

3.4. SCARICHI ...... 29 3.4.1. Controllo dello scarico industriale dello stabilimento della Soc. Solvay Chimica Italia ...... 30 3.4.1.1. Scarichi dei singoli impianti facenti parte del complesso industriale Solvay...... 32 3.4.2. Depuratori...... 35 3.4.2.1. Castelnuovo della Misericordia...... 36 3.4.2.2. Gabbro - Loc. Bucafonda...... 36 3.4.2.3. Depuratori acque reflue a servizio della frazione di ...... 36 3.4.2.4. Impianto di depurazione dei reflui civili di ...... 36

3.4.3. Altri impianti di depurazione ...... 38 3.4.3.1. AGIP Petroli S.p.A. - Area Commerciale di Livorno. Impianto di distribuzione carburanti in Loc. Le Spianate...... 38 3.4.3.2. ROSEN Rosignano Energia S.p.A. (Rosignano Solvay)...... 38 3.4.3.3. S.A.T. - Società Autostrade Tirrenica S.p.A...... 38 3.4.3.4. Maricoltura di Rosignano Solvay S.r.l...... 38 3.5. CARENZE INFORMATIVE...... 39 3.6. SINTESI: L’INQUINAMENTO IDRICO NEL COMUNE DI ROSIGNANO M.MO ...... 39

4. RIFIUTI ...... 41

4.1. PRODUZIONE E SMALTIMENTO DI RIFIUTI ...... 41 4.1.1. Rifiuti Solidi Urbani...... 41 4.1.2. Rifiuti industriali: Solvay Chimica Italia ...... 43 4.1.3. Piano di bonifica aree inquinate...... 45 4.1.4. Sistema di smaltimento rifiuti solidi urbani: la discarica di Scapigliato...... 45 4.2. SINTESI: LA GESTIONE DEI RIFIUTI NEL COMUNE DI ROSIGNANO M.MO...... 46

5. INQUINAMENTO ACUSTICO ED ELETTROMAGNETICO...... 49

5.1. STUDIO DELL’INQUINAMENTO ACUSTICO NEL TERRITORIO DI ROSIGNANO MARITTIMO ...... 49 5.1.1. Zonizzazione del territorio comunale di Rosignano Marittimo...... 49 5.1.2. Monitoraggio in siti del rumore in ambito urbano...... 50 5.2. MONITORAGGIO DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI NEL COMUNE DI ROSIGNANO M. MO ...... 51 5.2.1. Monitoraggio scuola materna a Rosignano M...... 52 5.3. CARENZE INFORMATIVE...... 52 5.4. SINTESI: INQUINAMENTO ACUSTICO ED ELETTROMAGNETICO...... 52

6. RISCHIO INDUSTRIALE...... 51

6.1. INTRODUZIONE...... 51 6.2. DESCRIZIONE SINTETICA DELL’IMPIANTO ...... 51 6.2.1. Impianto Cloro-Soda – capacità massime dell’impianto...... 52 6.2.1.1. Identificazione dei pericoli per la salute e per l’ambiente...... 52 6.3. IL PIANO GRANDI RISCHI ...... 53 6.3. CONSIDERAZIONI ...... 53

BIBLIOGRAFIA...... 54

Annesso 1 - Quadro conoscitivo per la zona H5

PREMESSA

L’Amministrazione Comunale di Rosignano Marittimo, in occasione dell’avvio del procedimento per la formazione del Piano Strutturale ai sensi dell’art. 25 della L.R. 16.01.95 n.5, ha costituito un gruppo di lavoro interdisciplinare di professionisti (delibera G.C. n. 625 del 31.12.1998), affidando alla Soc. Linnaea Ambiente Srl l’incarico per la predisposizione degli studi sull’inquinamento ambientale ai fini della formazione del quadro conoscitivo a supporto del Piano Strutturale stesso (provvedimento del Sindaco n. 101 del 29.12.1999). Per fornire un contributo specifico alla definizione dello stato delle risorse naturali ed alle eventuali condizioni di criticità e vulnerabilità del territorio appare immediata la necessità di valutare il ruolo che la contaminazione ambientale (atmosferica, idrica, acustica, da vibrazioni, elettromagnetica o da radiazioni non ionizzanti) può svolgere nel determinare situazioni di degrado, come dall’articolo 32 della L.R. 5/95, comma 1 lettera b. Infatti le varie forme di contaminazione ambientale possono tutte concorrere a modificare negativamente le situazioni ambientali presenti ed indurre situazioni di grave disagio sulla popolazione umana e sulle risorse naturali. Scopo di questo lavoro è quindi fornire una valutazione dello stato attuale del Comune di Rosignano Marittimo nei confronti della contaminazione ambientale.

Fonti di informazione

Per il settore inquinamento l’acquisizione del materiale necessario per definire lo stato attuale delle risorse ambientali è stata effettuata con la collaborazione di tecnici di vari enti (Comune di Rosignano; Provincia di Livorno; Regione Toscana – Area Qualità dell’Aria; A.R.P.A.T. - Dipartimento Provinciale di Livorno; A.S.A.- Livorno). Altre informazioni sono state acquisite da ricerca bibliografica e riviste di settore.

Le informazioni raccolte per il quadro conoscitivo dello stato dell’inquinamento nel Comune di Rosignano Marittimo derivano da studi condotti su diversi ambiti territoriali, a seconda degli inquinanti ricercati ed al tipo di strumento usato per il monitoraggio dell’inquinante stesso. Ad esempio il biomonitoraggio della qualità dell’aria è stato condotto su scala provinciale, i dati disponibili riguardo alla raccolta di rifiuti sono riferiti al territorio comunale, mentre i dati delle centraline per la qualità dell’aria sono informazioni di tipo puntiforme. Queste differenze sono da tenere in considerazione nell’esaminare il rapporto.

Metodo di lavoro e finalità

L’analisi del PTC ha fornito i primi dati ed indicazioni utili per valutare lo stato del territorio ed individuare sorgenti di emissioni dei vari contaminanti ambientali e definirne i recettori. Gli eventuali superamenti dei limiti di legge sono stati segnalati sulla base dei documenti specifici riguardanti dati e controlli effettuati dagli Enti preposti. Tale materiale è stato integrato da fonti bibliografiche e studi specifici di settore ed è stato analizzato al fine di verificare la presenza di esuberi dei limiti di legge per i vari inquinanti e conseguentemente di situazioni sensibili o degradate, con l’obiettivo di tutelare e preservare le risorse ambientali da livelli dannosi di contaminazione, come previsto dal “Manuale per l’applicazione della Valutazione” in relazione all’art. 32 della suddetta L.R. 5/95.

1. INTRODUZIONE

1. INTRODUZIONE

L’assetto produttivo del Comune di Rosignano M.mo è caratterizzato dai settori turistico ed industriale, che condizionano l’intera struttura economica e territoriale, sia per il forte sviluppo del turismo di massa, sia per l’insediamento della grande industria Solvay. Nel territorio sono riconoscibili due aree con caratteristiche morfologiche e socio economiche distinte: l’area collinare e quella costiera. La parte costiera presenta l’alternarsi di zone a vocazione industriale (Solvay) ed altre a vocazione prettamente turistica (da a Vada), mentre nella parte interna del territorio la densità abitativa è piuttosto bassa. La popolazione (30.410 abitanti nel 1998) si concentra per l’80% a Rosignano Solvay e nelle frazioni costiere, dove sono presenti la maggior parte degli impianti industriali, delle infrastrutture e dei servizi. Infatti Rosignano, insieme ai distretti di Livorno e Piombino, ospita gran parte dell’industria pesante della Toscana: ciò determina livelli di impatto ambientale potenzialmente alti. Al carico sull’ambiente determinato dalla presenza dell’industria pesante, si aggiunge poi il carico esercitato dall’attività turistica, dalle infrastrutture (autostrada, strade di grande comunicazione, viabilità provinciale, comunale e locale, elettrodotti, impianti connessi alla telefonia cellulare, ferrovie,..), e dalla agricoltura. Assieme alla pressioni endogene sono poi da considerare quelle esogene, ad esempio la deposizione locale di inquinanti prodotti altrove. Al fine di inquadrare il territorio oggetto di questo studio, nella Tabella 1 e Tabella 2 sono riassunte le caratteristiche principali del territorio comunale, esposte secondo la divisione in Unità di Paesaggio (U.P.) adottata nel Piano Territoriale di Coordinamento (PTC) della Provincia di Livorno.

1.2. I fattori demografici

La presenza di popolazione (Tabella 1) esercita la prima fondamentale pressione sull’ambiente, che si traduce in modifica del’ambiente originario, sfruttamento delle risorse e produzione di rifiuti. Per valutare l’impatto antropico sul territorio è necessario prendere in considerazione vari fattori fra i quali le scelte localizzative e produttive, la tipologia dei consumi, il grado di istruzione e di salute, la dotazione infrastrutturale.

Tabella 1-Popolazione 1998

1998 popolazione densità (ab/Kmq)

Toscana 3.528.563 153

Livorno 334.737 275

Rosignano 30.410 252

Fonte: Archivi del Servizio Statistica della Regione Toscana

Inoltre, tra le variabili che concorrono a determinare il grado di vivibilità del territorio i livelli di istruzione, le prospettive occupazionali, le condizioni abitative ed il livello di ricchezza economica rivestono un ruolo strategico, poichè interagiscono con la qualità ambientale in un rapporto reciproco di causa ed effetto. La provincia di Livorno, rispetto alle altre province toscane, presenta valori critici per quanto rigurda il benessere abitativo e la presenza di infrastrutture sociali, ed il livello di occupazione e del benessere economico risultano medio-bassi. Secondo i 44 Sistemi Economici Locali in cui si articola la Toscana (A. Falorni, Irpet 1997), il Comune di Rosignano, compreso nella SEL 16 (Val di Cecina), beneficia di un livello di benessere e di istruzione medio alto, ma registra anche livelli di tensione abitativa medio-alti, ed un alto carico idrico inquinante.

1 Tabella 2 – Caratteristiche delle U.P. nel territorio comunale di Rosignano Marittimo (continua nella pagina successiva)

Calafuria Nibbiaia Montepelato Castelnuovo Poggetti

% Rosignano minima 100% 100% 100% 100% 100% densità abitativa 60 49 3.6 1210 244 112 (ab./Kmq) % urbanizzazione 3.42% 3.39% 5.15% 79.92% 5.17% 2.18%

caratteristiche bassa e media bassa e media collina area costiera di area costiera media collina, bassa collina, rilievi collina, area con piccolo tratto di media collina, urbanizzatain stretta frammentazione delle marcati con boschi e costiera poco costa densamente strette valli boscate, relazione con quella unità poderiali, fitta pascoli in via di urbanizzata urbanizzato. urbanizzazione di Rosignano rete drenante con abbandono. Prevalenza zone lungo linea costiera, Solvay. Limitato uso cordoni vegetazionali. bosco misto e aree aree agricole scarse agricolo nelle aree Urbanizzazione rurale agricole abbandonate ed in abbandono. costiere. diffusa. e riforestate.

tipologia funzionale area agricolo area agricolo area agricolo urbana agricolo forestale, agricolo forestale, forestale con forestale con forestale con prevalente funzione funz ambientale ed rilevante funzione rilevante funzione rilevante funz. produttiva agropaesaggistica ambientale ambientale ambientale insediamenti Quercianella e Nibbiaia in collina, assenza di centri unico grande centro unico agglomerato scarsa presenza di Castellaccio (LI) microagglomerato abitati abitativo (Castelnuovo) case costiero turistico (Castiglioncello) collegato ai centri di (Chioma) unito a Rosignano Gabbro, Nibbiaia, Solvay. Rosignano. Presenza di case sparse.

strade Aurelia Aurelia, SP del Aurelia, Variante Aurelia Traversa Livornese SS. 206 Vaiolo Aurelia (SS1)

ferrovie Pi-Roma PI-Roma PI-Roma PI-Roma assente PI-Cecina

corpi d'acqua sorgenti potabili a Chioma B. Fortulla Botro S: Giorgio, sorgente di CalaFuria e valle Botro della Giunca Acquabona, Fine Benedetta . Ardenza, Botro Rosso, Molino, Chioma, Quarantola, Prugnolice, Maroccone, Calafuria, Calignaia

COMPONENTE PAESISTICA valori Riserva Biog. di Biotopo della Valle Biotopo Mt. Pelato e n.d. area agricola aree boscate del Calafuria; torrente del Torrente del Botro Fortulla parco urbano dei Chioma - Dem. For. Chioma Poggetti e zona Cave Montenero - - Funz. Agricolo- Emergenze fossili paesaggistica del Chioma, Quarata, Rio Ardenza. strutture punto di ormeggio punto di ormeggio sul punto di ormeggio struttura di ormeggio sul Chioma Chioma privato Il Fortullino per 150 (20 imbarcazioni) imbarcazioni degradi - contrasti ed tratto costiero di L'ormeggio sul il Fortullino non L'ormeggio Rada di n.d. cave di materiali aridi antagonismi Quercianella molto Chioma non evidenzia contrasti. Castiglioncello in corso di ripristino o urbanizzato, evidenzia contrasti Zona litoranea contrasta con rimboschimento infrastrutture lungo attraversata funzioni ambientali, la costa per il dall'Aurelia e la spiaggia è stata trasporto, presenza ferrovia Pisa-Roma; praticamente stagionale di turisti colline prospicenti al soppressa. lungo la costa mare attraversate da variante Aurelia.

2 Tabella 2 – Caratteristiche delle U.P. nel territorio comunale di Rosignano Marittimo (continua da pag. 2).

Rosignano M. Gabbro Vada Vada1 Vada2 M. di Cecina Solvay Chiappino

% Rosignano 100% 100% 100% 100% 30% 30% 100% 100% densità abitativa 1553 130 1591 247 101 42 1517 16 (ab./Kmq) % urbanizzazione 22.95% 6.60% 46.15% 14.42% 5.22% 30.32% 52.17% 2.26%

caratteristiche subpianeggiante e area media collina, area costiera tra pianura tra pianura, canali di ampia fascia pianura molto area di bassa bassa collina, centro boschi commisti a foce Fine e Vada, Rosignano e bonifica, urbanizz costiera da Vada urbanizzata collina storico di Rosignano seminativi forte impatto Vada, rete di diffusa, indirizzo a foce Cecina, (residenziale e caratterizata da e organizz rurale ambientale del canali di bonifica, produttivo pineta lungo il artigianale); rilievi morbidi con lungo assi stradali; deposito del gas urbanizz diffusa. cerealicolo. litorale, Strutture rischio di amoi campi, scarsi uso suolo Solvay; strette Colture ortive di Colture ortive di turistico allagamenti in cordoni urbanizzato connessioni con pieno campo pieno campo alberghiere e zona limitrofa vegetazionali, residenziale Rosignano e sist intensive -cereali intensive. logistica portuale fiume Fine urbanizzazione insediativo diffuso poco diffusa.

tipologia funzionale urbana agricolo forestale a urbana - zona agricolo forestale agricolo- agricolo urbana agricolo- forestale prevalente funz quasi complet a funz produttiva forestale a forestale con a prevalente funz produttiva adibita a strutture prevalente funz funzione produttiva industriali produttiva ambientale insediamenti unico agglomerato, Gabbro Vada; sul Fine Limitata campeggi e case la Mazzanta, 1 abitativo scarsa presenza collegato a RSolvay. molti insediamenti presenza di case sparse campeggi (R.Solvay), 1 di case sparse Presenza di case turistici ed sparse industriale sparse. industriali; alle (Solvay), 1 centro spiagge di Vada artigianale; 300 imbarcazioni ormeggi Lillatro e Circ. Canottieri

strade Traversa Livornese Traversa Livornese Aurelia, Strada dei SP della Torre di Strada dei Aurelia, Variante SS.206, A12 Cavalleggeri Vada, Aurelia Cavalleggeri aurelia (SS.1)

ferrovie assente assente Pi-Roma PI-Cecina Pi-Roma, Pi- assente Pi-Roma, Pi- Pi-Vada Cecina Cecina corpi d'acqua pozzi acquiferi di Sanguigna, Motorno Fiume Fine Fiume Fine Torrente Torrente Fiume Fine Fiume Fine, Ro Pietriccini e Tripesce e Tripesce e Savolano, Botro Miglirino, Fine Cecina Cecina Mecarno, B. Sanguigna, B. Riardo.

COMPONENTE PAESISTICA valori centro urbano di Tomboli di Cecina, Area agricola di Biotopo fiume cuneo morfo- n.d. Rosignano, area Bioitaly 49 pianura Cecina vegetazionale in collinare intorno buono stato di conservazione strutture la Fornace campi di boe a Discarica Bonaposta, Scapigliato Tesorino, Mazzanta degradi - contrasti ed n.d. versante nord-ovest: forte pressione ingressione ingressione forte pressione La presenza del antagonismi aree di valore antropica, cuneo salino cuneo salino antropica complesso ambientale; versante Ingressione salina, nella falda nella falda stagionale, chimico comporta sud: aree industriali Stoccaggio di acquifera freatica Ingressione interferenze ed estrattive etilene a Nord di salina. Zona visive e funzionali Vada; zona quasi litoranea con completamente densamente l'insediamento adibita a strutture urbanizzata, con residenziale industriali, strutture Discarica dismessa turistiche per di Rosignano (in campeggio e corso di bonifica); nuclei Inquinamento residenziali di dell'arenile e mare abitazioni estive. circostante per i reflui carbonati della Solvay

3 1.3. Insediamenti produttivi e localizzazione delle attività’ economiche

L’assetto produttivo del comune di Rosignano M.mo è caratterizzato dai settori turistico ed industriale, e l’attività industriale è dominata dalla presenza della Solvay, che impegna oltre 320 ha del territorio comunale, pari al 2,4%.

Gli insediamenti produttivi, ed in particolare quelli industriali, sono fra le attività a maggior impatto ambientale. La bassa Val di Cecina, in cui è parzialmente compreso il comune di Rosignano, è caratterizzata da un sistema produttivo a specializzazione diffusa (agricoltura, turismo ed industria pesante). Nella Provincia di Livorno solo i sistemi locali di Piombino e Rosignano M. presentano, ultima fra le loro specializzazioni, l’industria manifatturiera, mentre prevalgono le specializzazioni nelle attività agricole e nei servizi al consumatore. In Tabella 3 sono riassunte le specializzazioni nei Sistemi Locali nella Provincia di Livorno:

Tabella 3- Coefficienti di concentrazione territoriale per categorie produttive 1991

Sistemi Locali agricoltura costruzioni ind. estrattiva manifattura serv. cons. serv. impr.

Campo nell’Elba 10,820 1,539 4,745 0,310 4,157 0,487 Cecina 2,255 1,108 1,105 0,453 1,645 0,886 Livorno 0,889 0,746 0,133 0,597 0,984 1,434 Piombino 2,424 0,930 4,420 1,107 1,265 0,659 Porto Azzurro 1,118 1,139 8,010 0,161 5,595 0,408 Porto Ferraio 0,258 1,200 11,517 0,228 2,339 0,720 Rosignano M. 2,834 1,552 0,875 1,142 1,578 0,827 ITALIA 1,000 1,000 1,000 1,000 1,000 1,000 Fonti: F. Sforzi, I sistemi locali del lavoro

La pressione sull’ambiente può essere quantificata anche facendo riferimento ad appositi indicatori energetici ed idrici, grazie ai quali si possono classificare le attività industriali in base ai diversi livelli di consumo di energia e produzione di rifiuti. Rosignano Marittimo, per la presenza di un grande utente industriale (Solvay) occupa il primo posto fra i comuni toscani per il consumo elettrico nell’industria chimica (escluso derivati carbone e petrolio), con 291.447.808 kWh (dati Enel, 1993) per i grandi utenti, su un consumo totale di 282.756.047 kWh. Nel 1998 l’energia elettrica fatturata per aziende produttrici di cloro-soda (Solvay) è stata di 573.414.000 kWh (dati Enel). Sempre secondo dati Enel (1993) a Rosignano M. la densità energetica delle attività industriali è pari a 2.914,8 MWh/kmq, ovvero 11,7 MWk/ab., la più alta nella provincia di Livorno, dopo Piombino. Sempre secondo dati Enel 1993 sono riportati i consumi nel comune di Rosignano ed il numero di utenti. Rosignano si trova in terza posizione per il consumo di energia, dopo Piombino e Livorno (Tabella 4).

Tabella 4- Rosignano M., consumi elettrici 1993 consumi Numero elettrici utenti TOT kWh Piccoli utenti medi utenti grandi utenti TOT n° Piccoli utenti Medi utenti n° grandi utenti kWh kWh kWh n° n°

415.117.537 53.191.077 18.196.330 343.730.130 23.405 23.331 72 2

1.4. Settore agricolo

Secondo i dati dell’ultimo Censimento dell’Agricoltura (1995) sono presenti sul territorio 263 aziende con forma dominante di conduzione diretto coltivatrice. La superficie agricola ammonta a 7.886 Ha, cioè circa il 60% della sup. comunale. Di questa circa 1.600 Ha non è utilizzata, mentre i rimanenti 6.244 Ha (80% della sup. agraria), rappresentano la superficie agricola realmente utilizzata.

4 La pressione ambientale dovuta all’agricoltura deriva sia dagli intensi consumi idrici connessi all’attività agricola, sia al rilascio nelle falde idriche di fattori inquinanti, come concimi e fitofarmaci (vedi oltre).

1.5. Settore abitativo e servizi

Il patrimonio edilizio residenziale di Rosignano M.mo è costituito da 19.103 abitazioni, localizzato prevalentemente nei centri di Rosignano Solvay, Castiglioncello e Vada. le abitazioni permanentemente occupate sono circa 11.238, le altre sono occupate saltuariamente (periodo estivo).

1.6. Turismo

Secondo alcune stime nel Comune di Rosignano M.mo si registrano 386.654 presenze turistiche annue, con una media di 4,22 giorni di permanenza. Il totale arrivi è invece pari a 91.566 turisti (fonte: Ufficio Statistica Turistica Provincia di Livorno - dati inseriti nella relazione «Avvio del procedimento di formazione del P.I.T.» presentata alla conferenza provinciale del 1-2 marzo 1995). Il turismo estivo è molto intenso, e la maggior parte delle presenze sono concentrate nei mesi di Luglio e Agosto, principalmente a Castiglioncello, Vada e Rosignano Solvay. Si registra inoltre una forte tendenza verso il turismo pendolare del fine settimana, spesso con carichi umani superiori alla capacità del territorio. L’eccessivo carico turistico dei mesi estivi provoca fenomeni di congestione, sovrautilizzazione delle risorse e delle attrezzature, è inoltre accompagnato da una grande richiesta di acqua, da una aumentata produzione di rifiuti e dall’aumento del traffico veicolare, con conseguenze su inquinamento atmosferico e rumore. Inoltre aggrava alcune problematiche ambientali già presenti, come la progressiva salinizzazione delle falde acquifere e l’erosione costiera.

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2. INQUINAMENTO ATMOSFERICO

2. INQUINAMENTO ATMOSFERICO

Per lo studio dell’inquinamento atmosferico sono state individuate le sorgenti di emissione (luogo fisico dove avviene l’emissione in atmosfera degli inquinanti), i principali inquinanti presenti nel territorio comunale ed i domini relativi dei vari contaminanti rispetto alle sorgenti.

2.1. Principali sorgenti

Le sorgenti di inquinamento atmosferico sono distinte in base alla tipologia, separando quelle industriali (originate da attività produttive) da quelle domestiche (prodotte dalla combustione di prodotti petroliferi per il riscaldamento) e dal traffico veicolare. Anche le aree ad agricoltura intensiva costituiscono sorgente di emissione a causa dell’uso di pesticidi e fertilizzanti: tuttavia attualmente sono disponibili scarsi dati sulla dispersione atmosferica di tali sostanze. Un’ulteriore distinzione individua sorgenti di tipo puntiforme (direttamente relazionabili ad una precisa sorgente, generalmente industriale), sorgenti areali o diffuse (emissioni singolarmente irrilevanti, ma significative nel loro complesso, come quelle domestiche) e lineari (emissioni dovute al traffico veicolare su strade ed autostrade). L’area industriale dello stabilimento Solvay costituisce una sorgente di tipo puntiforme localizzabile in corrispondenza dei camini della centrale termoelettrica e delle celle elettrolitiche, mentre gli insediamenti urbani di Rosignano Solvay, Rosignano Marittimo, Castiglioncello, Vada ed – in misura inferiore – di Gabbro, Nibbiaia e Castelnuovo Misericordia sono sorgenti di tipo areale. Per quanto riguarda le sorgenti lineari sono disponibili solo dati riguardanti il tratto di A12 facente parte del territorio comunale, mentre le emissioni dovute al traffico stradale nella rete urbana ed extraurbana sono classificate come emissioni diffuse.

2.2. Principali contaminanti

I rilievi condotti nell’area di studio dai vari soggetti menzionati nell’introduzione individuano con certezza la presenza dei seguenti inquinanti: biossido di zolfo (SO2), polveri inalabili (PM10), biossido di azoto (NO2), monossido di azoto (NO), monossido di carbonio (CO), biossido di carbonio (CO2), ozono (O3), piombo (Pb), mercurio (Hg) e composti organici volatili (C.O.V.).

2.2.1. Emissioni

Secondo i dati pubblicati nel Piano Regionale di Rilevamento della Qualità dell’Aria (Suppl. Straord. B.U.R.T. del 07.07.1999) la situazione delle emissioni nel territorio comunale è riassumibile così come riportato in Tabella 1, dove per inquinamento “diffuso” si intende quello generato da traffico, riscaldamento e microattività e per “puntuale” quello causato da attività industriale. I dati riguardanti le emissioni lineari (limitatamente all’A12) sono stati estratti dall’Inventario Regionale delle Emissioni (dati non ancora pubblicati), che individua qualitativamente e quantitativamente le emissioni diffuse, industriali e lineari nel territorio comunale, indicando le fonti di emissione per categoria produttiva. Rispetto agli altri comuni toscani (n. 70) monitorati nell’ambito dello stesso studio, Rosignano M.mo si colloca nelle prime 10 posizioni per le emissioni dei principali inquinanti. Più in dettaglio, è il 3° comune toscano per emissioni di SOX (5.616 t/anno) dopo Piombino (42.700 t/anno) e Livorno (15.433 t/anno); è il 6° comune per emissioni di PM10, si colloca rispettivamente in 8° e 10° posizione per quanto riguarda le emissioni di CO e NOX ed occupa il 23° posto per emissioni di C.O.V.

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Tabella 1– Emissioni civili ed industriali nel comune di Rosignano M.mo. Le classi di emissione sono determinate dai quantitativi emessi e sono relative a ciascun inquinante. I dati sono espressi in tonnellate per anno (t/a) o Mg/anno. Per i valori di classe vedi BURT n. 27 del 7 luglio 1999, supplemento straordinario, p.33.

contributi alle emissioni inquinante classe emiss. valore (t/a) diffuso puntuale %t/a%t/a C.O.V. III 1350 87 1175 13 176 CO IV 12444 29 3609 71 8835 NOx IV 1691 56 947 47 795 SOx V 5616 2 112 98 5504 PM10 IV 272 38 103 62 169

2.2.1.1. Composti Organici Volatili (C.O.V.)

I C.O.V. comprendono gli idrocarburi non metanici ed altre specie chimiche. Secondo i dati regionali le emissioni di C.O.V. sono dovute per il 44% al trasporto (in questo caso si tratta esclusivamente di idrocarburi non metanici - NMHC), mentre il sistema di rifornimento e distribuzione dei combustibili e carburanti partecipa con il 6% alle emissioni totali. Le emissioni annue di C.O.V. nel territorio comunale di Rosignano M.mo ammontano a 1.350 t/a, di cui l’87% % sono emissioni diffuse ed il 13% puntuali.

2.2.1.2. Ossido di carbonio (CO)

L’ossido di carbonio è ritenuto il “tracciante” dell’inquinamento del traffico. Secondo dati riguardanti le emissioni regionali (1995) le emissioni di CO sono dovute per il 77% al trasporto, ed in ambito urbano soprattutto alle automobili con circa il 58% del totale. Secondo i dati del Piano Regionale di Rilevamento della Qualità dell’Aria (Tabella 1) le emissioni annue di CO nel territorio comunale ammontano a 12.444 t/a, di cui il 29% sono emissioni diffuse ed il 71% puntuali, cosa che stabilisce un rapporto inverso rispetto a quello atteso secondo le stime sopra riportate.

2.2.1.3. Ossidi di azoto (NOx)

Secondo dati riguardanti le emissioni regionali (1995) le emissioni di ossidi di azoto (NOX) sono dovute per il 65% al trasporto, e di queste oltre il 54% al trasporto stradale; la viabilità urbana ha un contributo di circa il 16% del totale regionale. Secondo i dati del Piano Regionale di Rilevamento della Qualità dell’Aria le emissioni annue di NOX nel territorio comunale di Rosignano M.mo ammontano a 1.691 t/a, di cui il 56% sono emissioni diffuse ed il 47% puntuali. E’ da ricordare che gli ossidi di azoto sono tra i precursori chimici degli ossidanti fotochimici e partecipano al ciclo di formazione dell’ozono (O3).

2.2.1.4. Biossido di zolfo (SO2)

Le emissioni regionali di questo inquinante sono dovute per il 65% alle centrali termoelettriche pubbliche, mentre la quota restante è dovuta la combustione industriale (23%), alle sorgenti mobili (7%) ed a processi produttivi (2%). Le emissioni di SO2 nel territorio comunale ammontano a 5.616 t/a, di cui il 98% è dovuto per la quasi totalità (98%) a sorgenti dalle sorgenti puntiformi, come evidenziato nella Tabella 1.

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2.2.1.5. Particelle sospese totali (PTS)

Con il termine “particelle” si considera un miscuglio complesso di sostanze diverse per composizione chimica e dimensioni, emesso nell’aria da numerose fonti antropiche e naturali. Fino ad epoca recente le particelle erano monitorate congiuntamente al biossido di zolfo, concentrandosi sulla combustione industriale e domestica di combustibili fossili; ultimamente si sono cominciati a studiare gli effetti delle particelle presi separatamente, poiché è emerso che il maggior rischio igienico e sanitario è dovuto alle particelle inalabili, cioè quelle con diametro ? a 10 micron. Secondo il censimento regionale delle emissioni (1995) il 38% delle emissioni è dovuto alla combustione negli impianti termici civili ed il 35% ai trasporti, con chiara indicazione che la presenza nell’aria di questa frazione delle particelle sospese è tipica delle zone urbane. Le emissioni annue di PM10 nel territorio comunale di Rosignano M.mo ammontano a 272 t/a, di cui il 38% sono emissioni diffuse ed il 62% puntuali.

2.2.2. Inventario Regionale delle Emissioni

L’Inventario Regionale delle Emissioni (dati riferiti all’anno 1995, non ancora pubblicati) individua qualitativamente e quantitativamente le emissioni diffuse, industriali e lineari nel territorio comunale, indicando le fonti di emissione per categoria produttiva. Sono in corso di revisione da parte della Regione Toscana i dati riguardanti le emissioni totali (distinte per i vari inquinanti) riferite al territorio comunale secondo una griglia di 1Kmq. In attesa dei dati definitivi, saranno forniti quelli attualmente disponibili, che potranno essere utilizzati per la realizzazione della carta tematica, tenendo presente che si tratta di valori sottostimati (Dr Forni, Area Qualità dell’Aria - Regione Toscana, comunicazione personale). Nella Tabella 2 sono riassunti i quantitativi totali per ciascun inquinante espressi in Mg/anno (o t/anno) rilevati nel territorio comunale e riferiti al 1995. I dati sulle emissioni diffuse e puntuali differiscono leggermente nei quantitativi da quelli riportati in tabella 1, ma sono sostanzialmente simili per ordine di grandezza e nel rapporto diffuse/puntuali. L’unica incongruenza è data dal dato riguardante le emissioni puntuali di NOx, che secondo i dati dell’Inventario sono il doppio di quanto riportato in Tabella 1. I dati specifici sulle emissioni lineari sono disponibili per la sola A12, mentre per il traffico veicolare in genere le informazioni disponibili riguardano solamente le emissioni diffuse dovute all’intera rete stradale, distinta in urbana ed extraurbana. Come riportato in Tabella 2, le emissioni nel territorio comunale ammontano complessivamente a 23.483,66 t/anno, con quantitativi rilevanti soprattutto di CO (12.415,62 t/anno) e SOX (6.414,39 t/anno). Appare evidente che la maggior parte delle emissioni inquinanti sono dovute a sorgenti puntuali, che contribuiscono con circa il 73% alle emissioni totali, le emissioni diffuse sono invece circa il 21% del totale, ed il restante 5% è imputabile al traffico sull’A12. L’inquinante più diffuso è il CO (53% del totale delle emissioni), seguono SOX (27,3%), NOX (12%), C.O.V. (6,9%) e PSF (1,9%). Le maggiori quantità per ogni singola sostanza sono sempre imputabili alle sorgenti puntuali, ad eccezione dei C.O.V. che invece derivano in gran parte da emissioni diffuse, ed in particolare a traffico di automobili, attività manifatturiere ed attività di smaltimento di rifiuti (vedi paragrafo successivo).

Tabella 2 – Emissioni diffuse, puntuali e lineari nel comune di Rosignano M.mo. I dati sono espressi in Mg/anno (o t/anno) ed in % rispetto al totale e riferiti al 1995.

Rosignano M.mo (1995) CO COV NO x PSF SO x totale %

Emissioni diffuse 2.832,70 1.111,16 832,58 117,18 111,55 5.005,16 21,3%

Emissioni puntuali 9.004,43 175,60 1.564,50 206,70 6.278,00 17.229,23 73,4%

Emissioni lineari (A12) 578,50 90,28 432,46 123,19 24,83 1.249,26 5,3% Totale 12.415,62 1.377,04 2.829,54 447,07 6.414,39 23.483,66

% 52,9% 5,9% 12,0% 1,9% 27,3% 100,0%

9 2.2.2.1. Emissioni diffuse

I dati disponibili permettono di distinguere le diverse categorie produttive responsabili di emissioni inquinanti: uso di caldaie (nel settore terziario, industriale e agricolo), attività manifatturiere di diversa natura, traffico veicolare e ferroviario, attività legate allo smaltimento gestione dei rifiuti, agricoltura ed allevamento.

Le emissioni diffuse (Tabella 3) sono state quantificate in 5.005,16 t/anno differentemente distribuite fra CO (56,6%), C.O.V. (22,2%), NOX (16,6%), PSF (2,3%) e SOX (2,2%). La sorgente principale di emissioni diffuse è costituita dal traffico automobilistico: nel 1995 gli autoveicoli circolanti nel territorio comunale hanno prodotto 3.622 tonnellate di emissioni inquinanti, cioè circa 72% del totale delle emissioni diffuse. Le emissioni dovute a traffico automobilistico sono costituite per il 70% da CO (2.562,32 t), C.O.V. e NOX (15% ed 11%), e poi PSF (circa il 50% del totale delle PSF dovute ad emissioni diffuse nel territorio comunale) ed SOX. Informazioni più dettagliate riguardo alle categorie di autoveicoli circolanti sono disponibili in Tabella 4. Sono distinguibili le emissioni imputabili a traffico su strade urbane ed extraurbane, distinte per categoria di veicolo: dai dati disponibili risulta che quantitativamente le emissioni inquinanti sono imputabili per la maggior parte alle automobili, soprattutto in strade urbane (44,5%) ed extraurbane (20%) e - in misura minore - ai motocicli (16,6%), mentre i veicoli pesanti contribuiscono per circa il 7%.

Dal punto di vista quantitativo, la seconda sorgente di emissioni di tipo diffuso è costituita dall’uso di caldaie, soprattutto nel settore terziario ed industriale, che producono circa il 15% delle emissioni diffuse. Dai dati disponibili non è individuabile la quota di emissioni derivante specificatamente da termoregolazione domestica, poiché sono evidenziati solo i settori produttivi terziario, agricolo ed industriale (Tabella 4). Una rilevante fonte di emissioni diffuse è data dai processi di combustione delle caldaie producono globalmente ingenti quantità di NOX (367 t/anno), CO (226,5 t/anno) e quantità di PSF pari a circa 50% delle PSF dovute ad emissioni diffuse nell’intero territorio comunale (il restante 50% è dovuto a traffico veicolare). Le altre categorie produttive (agricoltura, pesca, allevamento, microattività come da Tabella 4) contribuiscono complessivamente alle emissioni diffuse con una quota pari al 12% del totale. Da notare che la voce di maggior peso fra le microattività è data dall’uso di solventi domestici, con 78 t/anno di C.O.V. Sempre riguardo alle emissioni di C.O.V., le altre principali fonti di emissione sono costituite da traffico veicolare, attività manifatturiere varie attività di smaltimento di rifiuti (interramento). Informazioni dettagliate circa le fonti di emissioni presenti sul territorio distinte per singole voci all’interno di categorie produttive sono riassunti in Tabella 4.

Tabella 3 – Emissioni diffuse nel Comune di Rosignano M.mo. Dati per categorie produttive ed inquinante espressi in Mg/anno (o t/anno) e riferiti al 1995.

Emissioni diffuse (1995) CO COV NOx PSF SOx totale %

Caldaie 226,54 36,33 363,85 53,10 64,18 743,99 14,9% Manifatture varie 0,00 228,03 0,00 5,73 0,00 233,76 4,7% Autoveicoli 2.562,32 548,46 425,68 53,62 31,99 3.622,08 72,4% Ferrovie 0,05 0,02 0,16 0,03 0,02 0,28 0,01% Pesca 5,48 1,78 42,18 0,73 15,37 65,52 1,3% Interramento di rifiuti 0,00 192,79 0,00 0,00 0,00 192,79 3,9% Agricoltura 0,00 8,58 0,00 0,00 0,00 8,58 0,2% Allevamento 0,00 28,95 0,00 0,00 0,00 28,95 0,6% Altro 0,03 64,03 0,00 0,00 0,00 64,07 1,3%

TOTALE 2832,696 1111,157 832,5799 117,1789 111,5526 5005,165 % 56,6% 22,2% 16,6% 2,3% 2,2% 100,0%

10 Tabella 4 - Emissioni diffuse nel Comune di Rosignano M.mo. Dati particolareggiati per singola voce all’interno di ogni categoria produttiva ed inquinante espressi in Mg/anno (o t/anno) e riferiti al 1995.

Emissioni diffuse (1995)

Caldaie CO COV NOx PSF SOx totale 02002 Terziario - Caldaie < 50 MWth 177,26 21,82 74,10 48,17 64,00 385,34 02101 Agricoltura - Caldaie < 50 MWth 0,03 0,01 0,04 0,00 0,07 0,15 03103 Industria - Caldaie < 50 MWth 49,25 14,50 289,71 4,93 0,11 358,50 totale 226,54 36,33 363,85 53,10 64,18 743,99

Manifatture varie CO COV NOX PSF SOX totale 04605 Produzione di Pane 0,00 5,05 0,00 0,00 0,00 5,05 046061 Produzione di Vino Rosso 0,00 0,32 0,00 0,00 0,00 0,32 046062 Produzione di Vino Bianco 0,00 0,16 0,00 0,00 0,00 0,16 046112 Pavimentazione stradale con asfalto Viabilita minore 0,00 0,39 0,00 0,00 0,00 0,39 04615 Estrazione di materiali da cave 0,00 0,00 0,00 5,73 0,00 5,73 05503 Stazioni di servizio (incluso rifornimento di veicoli) 0,00 42,67 0,00 0,00 0,00 42,67 05603 Reti di distribuzione di gas 0,00 11,25 0,00 0,00 0,00 11,25 06102 Altra verniciatura industriale 0,00 17,24 0,00 0,00 0,00 17,24 06103 Verniciatura: edilizia 0,00 4,46 0,00 0,00 0,00 4,46 06104 Verniciatura: uso domestico 0,00 18,27 0,00 0,00 0,00 18,27 06105 Verniciatura nell`industria del legno 0,00 4,66 0,00 0,00 0,00 4,66 06201 Sgrassaggio metalli 0,00 26,08 0,00 0,00 0,00 26,08 06202 Pulitura a secco 0,00 9,44 0,00 0,00 0,00 9,44 06403 Industria della stampa 0,00 0,36 0,00 0,00 0,00 0,36 06405 Applicazione di colle e adesivi 0,00 7,61 0,00 0,00 0,00 7,61 06406 Conservazione del legno 0,00 0,51 0,00 0,00 0,00 0,51 06408 Uso di solventi domestici (eccetto verniciatura) 0,00 78,14 0,00 0,00 0,00 78,14 06410 Calzaturifici 0,00 1,06 0,00 0,00 0,00 1,06 06411 Industria pelli e cuoio 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 06412 Industria tessile 0,00 0,35 0,00 0,00 0,00 0,35 totale 0,00 228,03 0,00 5,73 0,00 233,76

Autoveicoli CO COV NOX PSF SOX totale 07102 Automobili - Strade Extraurbane 519,10 68,69 130,46 0,57 3,79 722,60 07103 Automobili - Strade Urbane 1.348,65 169,02 88,32 0,46 4,89 1.611,33 07202 Veicoli leggeri < 3.5 t - Strade Extraurbane 18,61 2,13 11,73 2,21 2,31 36,99 07203 Veicoli leggeri < 3.5 t - Strade Urbane 64,97 8,58 11,30 1,83 2,78 89,46 07302 Veicoli pesanti > 3.5 t e autobus - Strade Extraurbane 29,12 10,98 62,11 32,52 6,41 141,15 07303 Veicoli pesanti > 3.5 t e autobus - Strade Urbane 24,90 14,49 51,45 8,14 5,76 104,74 07400 Motocicli < 50 cm3 69,19 41,51 0,14 0,00 0,09 110,93 07502 Motocicli > 50 cm3 - Strade Extraurbane 122,90 4,90 1,41 0,00 0,12 129,33 07503 Motocicli > 50 cm3 - Strade Urbane 329,01 32,49 0,93 0,00 0,39 362,82 07600 Motori a benzina - emissioni evaporative 0,00 178,16 0,00 0,00 0,00 178,16 08101 Veicoli fuori-strada e macchine - Agricoltura 16,99 7,70 53,39 6,21 4,26 88,55 08102 Veicoli fuori-strada e macchine - Silvicoltura 14,21 7,70 0,02 0,00 0,00 21,93 08103 Veicoli fuori-strada e macchine - Industria 4,67 2,10 14,44 1,69 1,19 24,08 totale 2.562,32 548,46 425,68 53,62 31,99 3.622,08

Ferrovie 0,05 0,02 0,16 0,03 0,02 0,28 Pesca 5,48 1,78 42,18 0,73 15,37 65,52 Interramento di rifiuti 0,00 192,79 0,00 0,00 0,00 192,79

Agricoltura CO COV NOX PSF SOX totale 10101 Coltivazioni permanenti - fertilizzate 0,00 0,54 0,00 0,00 0,00 0,54 10102 Terreni arabili - fertilizzati 0,00 4,87 0,00 0,00 0,00 4,87 10105 Praterie - fertilizzate 0,00 1,82 0,00 0,00 0,00 1,82 10107 Applicazione di pesticidi 0,00 1,35 0,00 0,00 0,00 1,35 totale 0,00 8,58 0,00 0,00 0,00 8,58

Allevamento CO COV NOX PSF SOX totale 10501 Bovini selezionati da latte - escrementi 0,00 16,41 0,00 0,00 0,00 16,41 10502 Altri bovini - escrementi 0,00 1,31 0,00 0,00 0,00 1,31 10503 Maiali - escrementi 0,00 7,57 0,00 0,00 0,00 7,57 10504 Scrofe - escrementi 0,00 0,41 0,00 0,00 0,00 0,41 10505 Ovini (incluse capre) - escrementi 0,00 0,75 0,00 0,00 0,00 0,75 10506 Equini (inclusi muli e asini) - escrementi 0,00 0,87 0,00 0,00 0,00 0,87 10507 Galline (da uova) - escrementi 0,00 0,77 0,00 0,00 0,00 0,77 10508 Pollastri - escrementi 0,00 0,51 0,00 0,00 0,00 0,51 10509 Altri pollami (anatre, oche, etc.) - escrementi 0,00 0,36 0,00 0,00 0,00 0,36 totale 0,00 28,95 0,00 0,00 0,00 28,95

Altro CO COV NOX PSF SOX totale 111012 Alte emettitrici di isoprene - Collina 0,00 1,05 0,00 0,00 0,00 1,05 111032 Non emettitrici di isoprene - Collina 0,00 55,21 0,00 0,00 0,00 55,21 112002 Foreste di conifere - Collina 0,00 7,77 0,00 0,00 0,00 7,77 11300 Incendi forestali 0,03 0,00 0,00 0,00 0,00 0,03 totale 0,03 64,03 0,00 0,00 0,00 64,07

TOTALE 2.832,70 1.111,16 832,58 117,18 111,55 5.005,16 11 2.2.2.2. Emissioni puntuali

Le emissioni puntuali nel territorio comunale ammontano complessivamente a 17.229,23 t/anno (dati 1995) e sono riconducibili in massima parte agli stabilimenti industriali di Rosignano Solvay. La maggior fonte di emissione è rappresentata dagli impianti per la produzione di carbonati di sodio, che da soli producono il 50,3% delle emissioni inquinanti dovute a sorgenti puntuali. Tale quota è composta in gran parte da CO (circa 8.649 t/anno), che è globalmente l’inquinante più diffuso e costituisce il 52% (9.004,43 t/anno) del totale delle emissioni puntuali. La seconda sorgente puntuale in ordine di importanza è costituita dall’uso di caldaie industriali, alle quali sono imputabili circa il 39% delle emissioni puntuali totali; tale quota è costituita in gran parte da ossidi di zolfo, in ragione di circa 5.500 t/anno. Gli SOX costituiscono il 36,4% del totale delle emissioni puntuali nel territorio comunale e sono prodotti, oltre che dall’uso di caldaie, anche ai processi di lavorazione dei laterizi (Fornace presso Gabbro). Si ricorda che Rosignano M.mo è il 3° comune toscano per emissioni di tale inquinante, in massima parte di origine industriale. In Tabella 5 sono riportate in modo dettagliato le emissioni puntuali rilevate nel territorio comunale, indicando i quantitativi per ciascun inquinante, la categoria produttiva responsabile delle emissioni con la % di emissioni ad essa attribuibile ed il peso % di ciascun inquinante sul totale delle emissioni puntuali.

Tabella 5- Emissioni puntuali nel Comune di Rosignano M.mo. Dati per categorie produttive ed inquinante espressi in Mg/anno (o t/anno) e riferiti al 1995.

Emissioni puntuali (1995) CO COV NO x PSF SO x totale % 03102 Industria - Caldaie tra 50-300 MWth 199,00 125,00 776,00 137,00 5.202,00 6.439,00 37,4% 03103 Industria - Caldaie < 50 MWth 5,00 3,00 18,00 6,00 300,00 332,00 1,9% 03319 Produzione di Laterizi 151,00 5,40 769,00 38,00 776,00 1.739,40 10,1% 04413 Produzione di Cloruro di Calcio 0,00 0,00 0,00 0,70 0,00 0,70 0,004% 04414 Produzione di altri prodotti chimici inorganici 0,00 1,80 0,00 0,00 0,00 1,80 0,01% 04507 Produzione di Polietilene ad alta densita 0,00 40,40 0,00 3,00 0,00 43,40 0,3% 04522 Produzione di carbonati di sodio 8.649,43 0,00 1,50 22,00 0,00 8.672,93 50,3%

TOTALE 9.004,43 175,60 1.564,50 206,70 6.278,00 17.229,23 % 52,3% 1,0% 9,1% 1,2% 36,4% 100,0%

2.2.2.3. Emissioni lineari

I soli dati disponibili sulle emissioni lineari riguardano il tratto di A12 facente parte del territorio comunale. Il totale delle emissioni ammonta a 1.249 t/anno di inquinanti, di cui il 43% costituito da CO, il 34,6% da NOX , e circaa il 10% e 75 da C.O.V. e polveri (PSF). La maggior parte delle emissioni sono dovute al traffico di automobili (circa 70% sul totale delle emissioni lineari) ed a veicoli pesanti ed autobus (Circa 32%); trascurabili le emissioni dovute ad altre categorie di veicoli. I dati , riferiti all’anno 1995 ed espressi in tonnellate ed in % rispetto al totale, sono riportati in Tabella 6.

Tabella 6 - Emissioni lineari (A12) nel Comune di Rosignano M.mo. Dati per tipo di veicolo ed inquinante espressi in Mg/anno (o t/anno) e riferiti al 1995.

Emissioni lineari (1995) CO COV NOx PSF SOx Totale % 07101 Automobili - Autostrade 475,88 48,92 240,30 1,80 5,99 772,87 61,9% 07201 Veicoli leggeri < 3.5 t - Autostrade 17,61 1,02 8,28 1,61 2,07 30,59 2,4% 07301 Veicoli pesanti > 3.5 t e autobus - Autostrade 59,85 21,39 183,89 119,78 16,78 401,69 32,2% 07501 Motocicli > 50 cm3 - Autostrade 25,16 0,00 0,00 0,00 0,00 25,16 2,0% 07600 Motori a benzina - emissioni evaporative 0,00 18,95 0,00 0,00 0,00 18,95 1,5%

TOTALE 578,50 90,28 432,46 123,19 24,83 1.249,26 % 46,3% 7,2% 34,6% 9,9% 2,0% 100,0%

12 2.2.3. Emissioni domestiche

L’uso di fonti energetiche per la climatizzazione delle abitazioni civili è fonte di inquinamento atmosferico dovuto principalmente all’utilizzo di combustibili fossili, alla dispersione di calore dalle abitazioni verso l’ambiente esterno ed alle emissioni di gas inquinanti e climalteranti (CO2, CO, Nox, etc). Come già accennato nel capitolo riguardante le emissioni diffuse, dai dati disponibili non è possibile determinare la quota di emissioni dovuta unicamente a termoregolazione domestica. Tuttavia nel PTC sono riportati dati estratti dal Piano Integrato Idrico ed Energetico, dove sono state effettuate alcune stime circa le emissioni inquinanti dovute a termoregolazione civile nella provincia di Livorno. Tali stime sono riferite a sistemi territoriali ed il Comune di Rosignano Marittimo è compreso nel sistema della Bassa Val di Cecina (Tabella 7). E’ però da tenere presente che i valori riportati, soprattutto CO, sembrano sottostimati rispetto ai dati forniti dall’inventario delle Emissioni. In estrema sintesi, i dati indicano che il quadro energetico della Provincia di Livorno è caratterizzato da elevata pressione ambientale in termini di emissioni inquinanti e climalteranti, e da un elevato consumo di combustibile fossile per uso termico civile: è stato stimato che viene consumato quasi il doppio del combustibile, rispetto al reale bisogno (fonte: PTC).

Tabella 7- Emissioni inquinanti dovute a termoregolazione civile nella provincia di Livorno (t/a)

CO2 CO NOx

Livorno Nord 173.739 50 201 Bassa Val di Cecina 70.645 20 79 Bassa Val di Cornia 57.734 16 64 Isole 22.898 6 26 Provincia 331.017 92 370

A causa della mancanza di dati specifici, la presenza di emissioni domestiche sul territorio è stata stimata a partire dalla densità abitativa delle Unità Territoriali, attribuendo cautelativamente emissioni trascurabili ad U.T. con densità abitativa <100 ab/Kmq, emissioni moderate per densità abitativa compresa fra 100 e 500 ab/Kmq ed emissioni rilevanti per densità abitativa >500 ab/Kmq (Tabella 8). Tale tabella è da considerarsi come semplice indicazione qualitativa; sono in corso di trasmissione da parte della Regione Toscana al Comune di Rosignano i dati sulle emissioni totali nel territorio comunale riferiti ad una rete di 1Km x 1Km. Tali dati forniranno un’indicazione esatta delle emissioni distribuite sul territorio e potranno essere utilizzati per la realizzazione della carta tematica.

2.2.3. Infrastrutture

Il territorio comunale si presenta altamente infrastrutturato: la rete viaria esistente è composta per il 30% da infrastrutture di grande viabilità, per il 15% da viabilità di valenza territoriale e per il 55% da viabilità di valenza comunale. Il territorio comunale è inoltre interessato per 16 Km dalla linea ferroviaria Genova-Roma, parallela alla costa, e per circa 7 km dalla tratta ferroviaria Pisa-Collesalvetti-Vada. La grande viabilità è strutturata su vari assi ad andamento Nord-Sud: la vecchia via Aurelia, la nuova Aurelia, l’autostrada, la via Emilia (SS. 206) e la provinciale che unisce Gabbro, Castelnuovo M.dia, Rosignano M.mo e Vada (ruolo integrativo alla grande viabilità per collegamenti intermedi). Sono da segnalare correnti di traffico merci sull’itinerario Via Emilia – Via delle Sorgenti, alternativo all’autostrada a causa degli alti pedaggi (fonte: PTC). Sempre secondo i dati contenuti nel PTC sulla Variante Aurelia (uscita Vada) nel marzo 1997 il traffico leggero è ammontato a 15286 veicoli/giorno e quello pesante a 3719 veicoli/giorno, mentre sulla SS. 206 il traffico leggero si attesta intorno a 3870 veicoli/giorno e quello pesante 1524 veicoli/giorno. Per quanto riguarda la descrizione quantitativa e qualitativa delle emissioni inquinanti dovute alla componente traffico si rimanda ai paragrafi 2.2.2.1 e 2.2.2.3.

13 Nelle strade comunali sono stati effettuati rilievi sul traffico in circa 30 postazioni, ma il livello attuale di aggregazione dei dati attualmente disponibili presso la Polizia Municipale di Rosignano Marittimo (Dr Poli) non permette elaborazioni statistiche per conoscere i flussi medi di traffico nelle strade monitorate. Per questo motivo in Tabella 8 sono riportate solo indicazioni di tipo qualitativo sulle emissioni dovute al traffico presenti nelle varie Unità di Paesaggio. E’ inoltre da tenere presente che il traffico nel territorio è soggetto a forti variazioni stagionali (periodo estivo), soprattutto nelle strade costiere e nei centri urbani.

Per quanto riguarda inquinanti specificatamente riconducibili ad immissioni di inquinanti nell’ambiente da parte di sorgenti lineari, esistono dati in letteratura dai quali è possibile stimare domini delle sorgenti stesse (vedi oltre “Piombo”).

Tabella 8 – Emissioni nelle varie Unità di Paesaggio del comune di Rosignano Marittimo.

Unità di Paesaggio EMISSIONI DA SORGENTI: industriali e domestiche lineari discariche commerciali Calafuria trascurabili trascurabili rilevanti nel tratto costiero; assenti trascurabili altrove

Nibbiaia trascurabili trascurabili rilevanti nel tratto costiero; assenti moderate altrove Montepelato trascurabili trascurabili rilevanti nel tratto costiero; assenti trascurabili altrove Castiglioncello trascurabili rilevanti rilevanti assenti

Castelnuovo trascurabili moderate moderate assenti

Poggetti trascurabili moderate moderate assenti

Rosignano M. trascurabili rilevanti moderate assenti

Gabbro moderate moderate moderate assenti

Vada trascurabili rilevanti rilevanti in corso di bonifica Vada1 trascurabili moderate rilevanti assenti

Vada2 trascurabili moderate rilevanti assenti

M. di Cecina trascurabili trascurabili rilevanti assenti

Solvay rilevanti rilevanti rilevanti assenti

Chiappino trascurabili trascurabili rilevanti presenti

14 2.3. Disponibilità di dati e domini relativi di sorgenti e contaminanti

2.3.1. Rete di monitoraggio mediante analizzatori chimico-fisici per l’inquinamento atmosferico

La rete di monitoraggio della qualità dell’aria nella zona di Rosignano Marittimo è entrata in funzione il 29 Aprile 1996 e consiste in 3 postazioni di monitoraggio ubicate come segue:

1. Via Vittorio Veneto, vicino alle torri di evaporazione della Solvay 2. Via G. Rossa, in zona artigianale-industriale 3. Via Costituzione, in zona ad elevato traffico veicolare

La gestione delle postazioni di monitoraggio è effettuata da ARPAT-Dipartimento di Livorno; gli strumenti rilevano la presenza di PM10 (polveri frazione inalabile), SO2, CO, NOx, NO e NO2, ed i dati raccolti negli anni ecologici 1997-98 e 1998-99 indicano che nella zona esaminata è presente inquinamento atmosferico di modesta portata, dovuto essenzialmente alle particelle sospese PM10 ed al biossido di zolfo. Allo scopo di indagare in maniera più approfondita su tali inquinanti la Provincia di Livorno ha previsto un potenziamento della dotazione strumentale nella zona di Rosignano Marittimo, con l’acquisizione di n° 1 strumento per la rilevazione del biossido di azoto. Inoltre è previsto un nuovo strumento per la misurazione dell’ozono, inquinante attualmente non monitorato in rete.

2.3.1.1. Biossido di zolfo (SO2) Il biossido di zolfo è monitorato nelle postazioni di via Vittorio Veneto e via G. Rossa. Secondo i dati raccolti da ARPAT negli anni ecologici 1997-98 e 1998-99 i livelli di inquinamento sono risultati estremamente contenuti nel territorio monitorato, sia come inquinamento diffuso e persistente in tutto l’anno, sia come episodi acuti legati a particolari condizioni meteoclimatiche particolari. Nel periodo 01.04.1997 - 31.03.1998 le mediane annue sono risultate pari a 1-2 g/mc, valore che rappresenta solo il 2% del limite di legge (80 ug/mc) mentre l’episodio acuto più elevato (parametro statistico del 98° percentile), verificatosi in via Veneto, ha registrato 23 g/mc, cioè meno del 10% del limite di legge (250 g/mc). Anche per il semestre invernale i livelli di inquinamento di biossido di zolfo sono risultati estremamente contenuti, con valore della mediana riscontrato nelle due postazioni di 1 g/mc (limite di legge 130 g/mc). Situazione simile anche nell’anno ecologico 1998-99, con livelli di inquinamento da biossido di zolfo estremamente contenuti: nel periodo 1.04.1998 - 31.03.1999 le mediane annue sono risultate pari a 1-3 g/mc (2-3% del limite di legge), mentre l’episodio acuto più elevato, sempre in via Veneto, ha registrato 10 g/mc, cioè circa il 4% del limite di legge. Nel semestre invernale i livelli di inquinamento di biossido di zolfo sono risultati molto contenuti, con valore della mediana riscontrato nelle due postazioni di 1-3 g/mc (Tabella 9).

Dunque, per quanto riguarda l’inquinamento da biossido di zolfo nel territorio monitorato, la situazione è stata definita del tutto tranquilla, con valori di inquinamento che, a seconda delle varie elaborazioni statistiche (dati ARPAT) oscillano fra il 2 ed il 10% dei limiti di legge.

Tabella 9 - Biossido di zolfo

1997-98 1998-99 Postazione di via V. Veneto Postazione di via V. Veneto N° dati giornalieri validi nell’anno: 187 N° dati giornalieri validi nell’anno: 311 Media annua: 1 g/m3 Media annua: 2 g/m3 98° percentile annuo: 23 g/m3 98° percentile annuo: 10 g/m3 N° dati giornalieri validi nel semestre invernale: 36 N° dati giornalieri validi nel semestre invernale: 151 Mediana del semestre invernale: 1 g/m3 Mediana del semestre invernale: 3 g/m3

15 Postazione di via G. Rossa Postazione di via G. Rossa

N° dati giornalieri validi nell’anno: N° dati giornalieri validi nell’anno: Media annua: 2 g/m3 Media annua: 1 g/m3 98° percentile annuo: 14 g/m3 98° percentile annuo: 2 g/m3 N° dati giornalieri validi nel semestre invernale: 140 N° dati giornalieri validi nel semestre invernale: 180 Mediana del semestre invernale: 1 g/m3 Mediana del semestre invernale: 1 ug/m3

2.3.1.2. Polveri totali sospese (PM10)

Le particelle totali sospese PM10 (inalabili, diametro aerodinamico inferiore a 10 m) sono monitorate nella stazione di via V.Veneto. I livelli di inquinamento sono risultati abbastanza contenuti come inquinamento diffuso e persistente durante tutto l’arco dell’anno. La media dei dati raccolti è risultata pari a 26 g/mc nel 1997 e 28 g/mc nel 1998, che sono rispettivamente il 43% ed il 47% dell’obiettivo di qualità per le particelle PM10 riportato nel D.M. 25.11.1994 (60 g/mc). Tuttavia si deve tenere presente che il numero dei dati validi non è risultato molto elevato (< 50%), a causa di problemi strumentali. E’ da rilevare che dal 1.1. 1999 l’obiettivo di qualità per le particelle PM10 riportato nel D.M. 25.11.1994 è ridotto a 40 g/mc.

2.3.1.3. Biossido di azoto (NO2)

Nel territorio comunale il biossido di azoto (NO2) è monitorato nella stazione di via Costituzione, con elevate percentuali di funzionamento strumentale (97%). E’ stata rilevata una situazione di inquinamento di lieve entità: il parametro statistico del 98° percentile è risultato pari a 83 g/mc nel 1997 e 81 g/mc nel 1998, cioè circa il 41-42% del limite di legge (200 g/mc). Tuttavia in nessun caso è stato raggiunto il livello di attenzione di tale inquinante, cioè 200 g/mc come massima media oraria (Tabella 10).

Tabella 10 - Biossido di azoto

1997 1998 Rosignano (rete Provincia) Rosignano (rete Provincia) Postazione di via Costituzione Postazione di via Costituzione N° dati orari validi: 6932 N° dati orari validi: 8115 98° percentile: 83 g/mc 98° percentile: 81 g/mc

2.3.1.4. Monossido di carbonio (CO)

Nel territorio comunale il monossido di carbonio è rilevato nella postazione di via Costituzione, con elevate percentuali di funzionamento strumentale. i livelli di inquinamento risultano piuttosto contenuti: la media dei dati orari raccolti è risultata pari a 1,8 mg/mc nel 1997 e 1,7 mg/mc nel 1998, ed i valori massimi orari si sono sempre mantenuti al di sotto del livello di attenzione di tale inquinante (15 mg/mc come media oraria). L’andamento medio giornaliero del monossido di carbonio presenta 3 massimi (alle ore 9, 13 e 18), con il massimo alle 9 più pronunciato degli altri, imputabile però all’aumento di traffico veicolare dovuto a caratteristiche particolari della zona.

In conclusione, i dati raccolti permettono di affermare che i limiti di legge per gli inquinanti monitorati vengono ampiamente rispettati in tutte le postazioni della Rete di Monitoraggio della zona di Rosignano. Nella Tabella 11 sono riassunti i dati relativi ai parametri monitorati.

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Tabella 11- La Qualità dell’aria a Rosignano Marittimo negli anni 1998-1999.

inquinante stazione anno eccedenze media limite di giudizio legge

SO2 Via V. Veneto 97-98 --- 1-2 ug/mc 80 ug/mc inquinamento estremamente contenuto (2-10% limiti legge) Via G. Rossa 98-99 --- 1-3 ug/mc 80 ug/mc

PM10 Via V. Veneto 97-98 --- 26 ug/mc 60 ug/mc inquinamento abbastanza contenuto (43-47% limiti legge) 98-99 --- 28 ug/mc 60 ug/mc 99 40 ug/mc NO2 Via Costituzione 97-98 --- 200 ug/mc max inquinamento di lieve entità (circa media oraria 40% del limite di legge)

98-99 --- CO Via Costituzione 97-98 --- 1.8 mg/mc 15 mg/mc inquinamento contenuto media oraria 98-99 --- 1.7 mg/mc

2.3.2. Ozono Attualmente la rete di monitoraggio mediante analizzatori chimico-fisici per l’inquinamento atmosferico del Comune non dispone di centraline per rilevare la presenza di ozono. Dati sulla presenza di ozono sono comunque ricavabili da indagini condotte con bioindicatori (vedi “Qualità dell’aria mediante bioindicatori”).

2.3.3. Metalli in traccia

Non siamo a consocenza di misure dirette delle concentrazioni di metalli nel particolato atmosferico. Così come per l’ozono, esistono dati su questi contaminanti rilevati con il metodo dei bioindicatori (vedi “Qualità dell’aria mediante bioindicatori”).

Nonostante esistano pochi dati riguardo al Pb misurati in situ (vedi paragrafo successivo), è possibile ricostruire da fonti bibliografiche il possibile dominio delle immissioni di piombo da sorgenti lineari. Dalle indagini condotte a livello nazionale (Ferretti et al., 1992; D’Auria, 1993) emerge che per volumi di traffico variabili fra 20000 e 50000 veicoli/giorno il dominio della sorgente stradale consiste in una fascia di circa 100 mt dal bordo della strada. A distanze ravvicinate alla sorgente (>10mt) le concentrazioni di Pb nel suolo sono comprese fra i 100 e gli 800 g/g s.s., a distanze intermedie (10-30 mt) sono attese concentrazioni fra 50 e 100 g/g s.s., mentre a 30-100 mt si attendono concentrazioni <50 g/g s.s.; oltre i 100mt in genere il tenore di piombo nel terreno raggiunge valori entro la norma. Secondo i dati riportati sul PTC sull’Aurelia transitano circa 20.000 veicoli/giorno, valori comparabili con quelli sopra riportati. Sono dunque da attendersi valori simili di concentrazioni di piombo nelle fasce intorno alle principali direttrici viarie (SS1, Variante Aurelia, A12) ed a quelle ad elevato traffico stagionale (Via dei Cavalleggeri).

17

2.3.4. Qualità dell’aria mediante bioindicatori

L’uso di bioindicatori rappresenta un approccio complementare alle tradizionali misure dei contaminanti atmosferici qualora queste siano impedite da motivi economici o tecnici. Dettagli sull’utilizzo dei bioindicatori sono reperibile in un considerevole numero di pubblicazioni ed è ormai avviato un iter per far diventare questa metodologia un elemento standard di valutazione della qualità dell’aria (cfr. Piccini e Salvati, 1999).

2.3.4.1. Ozono

Esistono studi condotti sia sul territorio comunale (Lorenzini et al., 1994) che su territori limitrofi (Ferretti et al., 1992; Lorenzini et al., 1995) da cui emege la probabilità di evenienza di concentrazioni fitotossiche di ozono nell’area del comune di Rosignano Marittimo. Tali studi sono stati condotti utilizzando una varietà di tabacco (Nicotiana tabacum Bel W3) sensibile all’ozono che manifesta sintomi specifici per concentrazioni di ozono pari a 40 ppb (ca. 80 µg/m3) protratte per due ore. In tutti i lavori citati sono stati osservati danni sui bioindicatori attribuibili ad ozono in tutte le stazioni monitorate. E’ stata accertata una diffusione generalizzata dell’ozono, che interessa non solo le aree urbane e industrializzate, ma risulta maggiormente presente proprio nelle aree apparentemente meno soggette a fenomeni di contaminazione atmosferica, dove i livelli trovati appaiono talvolta tali da destare preoccupazioni per quanto riguarda lo stato sanitario di boschi e per la produzione delle colture agricole. Il traffico veicolare appare tra i maggiori imputati di questa situazione, ma non si possono escludere attività industriali legate al trattamento degli idrocarburi, soprattutto causa della dispersione atmosferica di composti organici volatili che rivestono un ruolo fondamentale nelle reazioni fotochimiche per la formazione di ozono. Proprio a causa di questo fenomeno di trasporto è ipotizzabile la presenza di inquinamento da ozono anche nel territorio di Rosignano M.mo.

2.3.4.2. Ossidi di zolfo ed azoto

L’indice di Biodiversità lichenica (altrimento definito anche Indice di Purezza dell’Aria – IAP) è da tempo usato ai fini del monitoraggio biologico dell’inquinamento attribuibile ad ossidi di zolfo ed azoto. La provincia di Livorno è stata teatro di due campagne, una svolta nel 1996 ed una nel 1998.

Nel 1998 nella Provincia di Livorno è stata effettuata un’indagine utilizzando licheni epifiti come bioindicatori della qualità dell’aria. E’ stato stimato l’inquinamento atmosferico dovuto alla presenza di sostanze fitotossiche, in particolare SO2, NOX, O3, utilizzando il metodo IAP. Il territorio provinciale è stato diviso in 5 fasce di isoinquinamento che racchiudono aree del territorio con condizioni simili di qualità dell’aria. Si deve dunque tenere presente che la zonizzazione del territorio è stata effettuata su base provinciale, e le considerazioni a livello comunale risultano pertanto approssimate. Nel Comune di Rosignano sono state individuate 33 stazioni di rilevamento, e la situazione è risultata alquanto variegata. La maggior parte del territorio presenta valori di IAP piuttosto bassi (classi di IAP 6-10 ed 11-20), soprattutto alcune zone poste nei dintorni dello stabilimento Cloro-Soda di Rosignano Solvay, probabilmente esposte alla ricaduta al suolo degli inquinanti. Ciò indica un ambiente con marcate alterazioni della qualità dell’aria; valori più alti (fino a 40) si registrano procedendo da Rosignano Marittimo in direzione Nord verso Castelnuovo della Misericordia. Le conclusioni dell’indagine indicano, come era da aspettarsi, che la presenza di grossi insediamenti industriali causa un peggioramento della qualità dell’aria anche ad una certa distanza dagli impianti, seguendo la direzione dei venti dominanti.

Ulteriori informazioni sono state ricavate dal “Biomonitoraggio della qualità dell’aria e della diffusione dei metalli pesanti nella provincia di Livorno” del Centro Interuniversitario di Biologia Marina “G. Bacci”. Sono stati rilevati i potenziali effetti di gas fitotossici SO2, NOx, O3 con il metodo dei bioindicatori ed è stata elaborata una carta della Purezza dell’Aria per classi IAP, mentre con il metodo dei bioaccumulatori sono stati monitorati gli elementi in tracce As, Cd, Cr, Hg, Ni, Pb, V e Zn; i rilievi si riferiscono all’anno 1996. Per quanto riguarda la zonizzazione del territorio, si devono tener presenti i limiti esposti sopra.

18 I risultati concordano sostanzialmente con quelli del biomonitoraggio ARPAT, con valori piuttosto bassi di IAP nel territorio comunale di Rosignano, soprattutto nella fascia costiera e nella zona di Rosignano Solvay (IAP 0-10= qualità dell’aria gravemente compromessa). I valori migliorano procedendo da Rosignano Marittimo in direzione Nord (fino a valori di 30).

2.3.4.3. Elementi in traccia I licheni sono stati utilizzati per valutare anche la presenza e le concentrazioni di alcuni elementi in traccia nella zona costiera del territorio comunale nello studio “Biomonitoraggio della qualità dell’aria e della diffusione dei metalli pesanti nella provincia di Livorno” del Centro Interuniversitario di Biologia Marina “G. Bacci”. In particolare:

2.3.4.4. Cadmio L’inquinamento da Cd, tracciante di combustione di derivati dal petrolio (traffico veicolare, riscaldamento domestico, centrali termoelettriche) è diffuso su tutta la fascia costiera con livelli di contaminazione relativamente elevata (0.30-0.50 ppm) in corrispondenza delle principali località turistiche come Quercianella, Rosignano e Castiglioncello.

2.3.4.5. Mercurio Il mercurio è un tracciante di industrie petrolchimiche, del cloro e della soda, di produzione energetica, acciaierie e fonderie. Valori relativamente elevati di contaminazione (0.3 – 0.4 ppm) sono rilevabili presso l’area industriale della Solvay, che impiega celle a catodi di mercurio nel ciclo produttivo. La deposizione di questo elemento interessa un’area di circa 3 Km intorno a Rosignano Solvay.

2.3.4.6. Piombo Il piombo è un tracciante di combustione di derivati dal petrolio (traffico veicolare, riscaldamento domestico, centrali termoelettriche) e di combustione del carbone (acciaierie e fonderie). Nel territorio comunale sono stati rilevati valori elevati di contaminazione nella zona di Castiglioncello (25-50 ppm). Risulta evidente il fenomeno di fall-out atmosferico da piombo che interessa le aree a Nord di Rosignano Solvay per un raggio medio compreso fra i 5 ed i 10 Km; la ricaduta è principalmente orientata in direzione della porzione più interna del territorio comunale.

2.3.4.7. Arsenico Valori bassi di contaminazione per la quasi totalità del territorio (0-1,5 ppm), con concentrazioni leggermente più alte (1,5-2 ppm) nella pianura ad est di Vada. Il modello di distribuzione dell’inquinante suggerisce che la contaminazione da arsenico derivi da erbicidi usati nell’agricoltura intensiva.

2.3.4.8. Vanadio E’ un tracciante di combustione, soprattutto di gasolio. In tutto il territorio comunale la contaminazione da Vanadio è trascurabile, con concentrazioni di 1-2 ppm.

2.3.4.9. Nichel e Cromo e Zinco Contaminazione trascurabile.

Le conclusioni dell’indagine concordano sostanzialmente con quanto già esposto, cioè che il territorio presenta modesti valori di qualità dell’aria, anche in aree remote. Particolarmente bassi i valori di qualità dell’aria nelle zone industriali e nelle località turistiche di particolare rilevanza come Quercianella e Castiglioncello, mentre Rosignano M.mo presenta valori migliori. Si ricorda però che i confini di isoqualità sono da intendere in senso generico e non ha senso voler tracciare confini netti fra porzioni di territorio. Il degrado rilevato presso Rosignano Solvay (Hg) risulta essere di natura prettamente industriale. Per tutti i contaminanti citati, i livelli di contaminazione sono comunque confrontabili con quelli di altre aree soggette a rilevante impatto antropico. Si conferma la forte influenza negativa degli insediamenti industriali anche su aree remote, che subiscono un generale impatto antropico superiore a quello rilevato in aree di estensione comparabile e perciò presentano valori di qualità dell’aria inferiori a quelli generalmente noti per ambiti provinciali.

19 2.4. Carenze informative

Inquinamento atmosferico mediante centraline: le misure disponibili provengono da 3 soli punti di monitoraggio, tutti situati in zona urbana. La gran parte del territorio comunale è sconosciuta nei confronti dell’inquinamento atmosferico.

Qualità dell’Aria mediante bioindicatori: le varie indagini non erano mai mirate al territorio comunale. La zonizzazione riportata col metodo dei licheni è stata effettuata a livello Provinciale: i dati riferiti a comune risultano quindi approssimati.

Immissioni da sorgenti lineari: i dati specifici riguardano solo il tratto autostradale dell’A12 nel comune di Rosignano. Il livello di aggregazione dei dati di rilievo del traffico in strade comunali non permettono la stima di un dato di flusso medio, ma solo la quantificazione di situazioni di emergenza in periodi critici: risulta quindi difficile stimare le immissioni nell’ambiente. Il dato è però disponibile come emissione diffusa sul territorio.

Emissioni: siamo in attesa di dati relativi alle emissioni totali da parte della Regione Toscana. Inventario Regionale delle Emissioni. Tali dati permetteranno una classificazione del territorio secondo celle di 1 Kmq.

2.5. Sintesi: l’inquinamento atmosferico nel Comune di Rosignano

I rilievi dell’inquinamento atmosferico effettuato con centraline non hanno evidenziato esuberi di legge. Le indagini sulla Qualità dell’Aria condotte mediante bioindicatori su scala territoriale più ampia hanno però evidenziato che il territorio presenta modesti valori di qualità dell’aria, anche in aree non prossime ai centri urbani ed industriali, e probabili concentrazioni fitotossiche di ozono che possono impattare le condizioni dei boschi e la resa quantitativa delle produzioni agricole. Per quanto riguarda l’emissione di sostanze inquinanti nell’atmosfera da parte di sorgenti diffuse e puntuali, il Comune di Rosignano, secondo dati pubblicati nel Piano Regionale di Rilevamento della Qualità dell’Aria, occupa la 5° posizione fra i comuni monitorati (70) per quantità di inquinanti emesse. In particolare il Comune si colloca nella classe di emissione più elevata (V) per l’SOX, mentre è classificato in classe IV per emissione di NOX, CO e Polveri Sospese. L’inquinante quantitativamente più diffuso è il CO, ed i vari inquinanti provengono per circa il 73% da fonti di emissione puntuali. E’ dunque evidente che la Qualità dell’Aria nel territorio comunale risente negativamente della presenza dei grandi impianti dell’industria chimica localizzati a Rosignano Solvay. Inoltre l’impatto di tali impianti si estende presumibilmente ben oltre la zona di emissione, a causa di fenomeni di trasporto e ricaduta degli inquinanti legati alle condizioni atmosferiche ed alla direzione dei venti dominanti.

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3. INQUINAMENTO IDRICO

3. INQUINAMENTO IDRICO

Per la realizzazione del tematismo concernente l’inquinamento idrico i dati disponibili sono stati forniti dal Comune di Rosignano Marittimo, dalla Provincia di Livorno, dall’ARPAT – Dipartimento di Livorno ed Azienda Servizi Ambientali (A.S.A.) – Livorno. E’ comune alla provincia di Livorno il diffuso inquinamento idrico, che raggiunge i valori massimi nell’area livornese, ma che si assesta sempre su valori medio alti nel resto del territorio. Le sorgenti di maggior rilievo nell’inquinamento idrico sono rappresentate dagli scarichi delle aree urbane (Rosignano Solvay, Castiglioncello, Vada), gli scarichi industriali (Solvay) le aree soggette a coltivazioni agrarie intensive (pianura di Vada).

3.1. Acque superficiali (fiumi e fossi)

I dati seguenti sono estratti da “Carte della Qualità dei Corsi d’Acqua Superficiali - Rapporti di prova - Anno 1998”. Sono disponibili dati specifici sui controlli ARPAT effettuati sui corsi d’acqua Fine e Chioma negli anni 98-99, il contenuto di tali dati è da ritenersi compreso nell’Indice Biotico Esteso. Non esistono invece analisi chimiche e batteriologiche sugli altri corsi d’acqua del territorio comunale (fossi).

3.1.1. Monitoraggio biologico dei corsi superficiali

Nel 1998 è stato effettuato il monitoraggio biologico della qualità dei corsi di acqua nella Provincia di Livorno; i rilievi sono stati condotti nel corso di due campagne, una primaverile ed una autunnale. Per ogni prelievo della campagna è stato determinato l’Indice Biotico Esteso (IBE), affiancato da determinazioni di alcuni + parametri chimici e microbiologici (T., ossigeno disciolto, pH, conducibilità, COD, ortofosfati, cloruri, NH4 , - - + + ++ NO3 , NO2 , solfati, Na , K , Ca , Mg, durezza, coliformi totali, coliformi fecali, streptococchi fecali, salmonelle, Aereomonas hydrophila). Le classi di qualità secondo l’indice IBE sono riassunte in Tabella 1.

Tabella 1 - Sistema di attribuzione delle classi di qualità in funzione dell’indice IBE

Classi di qualità Valore di IBE Giudizio di Qualità

I 10 - 11 - 12 -... Ambiente non inquinato o comunque non alterato in maniera sensibile

II 8 -9 Ambiente con moderati sintomi di inquinamento o alterazione

III 6 - 7 Ambiente inquinato o comunque alterato

IV 4 - 5 Ambiente molto inquinato o comunque molto alterato

V 1 - 2 - 3 Ambiente eccezionalmente inquinato o alterato

3.1.1.1. Torrente Chioma

Sono state individuate tre stazioni di monitoraggio e sono state fatte due campagne di monitoraggio, una in primavera ed una in autunno. I risultati sono riassunti in Tabella 2:

21

Tabella 2 - Torrente Chioma e Fiume Fine: indici EBI e CdQ

Corpo idrico staz. n° denominazione 1° campagna 2° campagna

E.B.I. C.d.Q E.B.I. C.d.Q T. Chioma 16 Loc. Le Palazzine 8/9 II 10 I

17 Guado a monte depuratore comunale 8/9 II 7/6 III

18 Foce 8 II n.c n.c.

Fiume Fine 19 Ponte in Loc. Casa Cintoia 10/9 I/II 8 II

20 Guado a valle confl. con T. Marmaiolo 6 III 4 IV

21 Guado in Loc. Polveroni 6 III 7/8 III/II

Nella stazione a monte (16) il torrente presenta moderati sintomi da inquinamento nella prima campagna, mentre nella seconda campagna autunnale la situazione è risultata ottimale. Anche l’alveo del fiume non presenta segni di alterazione. Nella stazione intermedia (17) nella campagna primaverile sono stati rilevati lievi sintomi da inquinamento organico (C.d.Q.=2), e la situazione è peggiorata nella seconda campagna (C.d.Q.=3). I dati chimici e batteriologici portano tuttavia a collegare questo dato ad una non completa ricolonizzazione da macroinvertebrati dopo la fase secca. La qualità del corpo idrico alla foce risente del differente carico di reflui civili trattati dal depuratore della località turistica di Quercianella e anche della risalita di acque salmastre durante e mareggiate. Ciò determina l’oscillazione dell’indice EBI da C.d.Q.=2 , osservato prima dell’inizio della stagione balneare, fino alla totale assenza di macroinvertebrati rilevata a fine ottobre.

3.1.1.2. Fiume Fine

Nella stazione a monte in entrambe le campagne il fiume non ha presentato significativi sintomi di inquinamento né di alterazione dell’alveo. Tuttavia l’E.B.I non raggiunge valori ottimali, presumibilmente a causa di difetti di ricolonizzazione dovuti a ricorrenti periodi di magra. La situazione è invece sensibilmente compromessa alla seconda stazione (20), con peggioramento della qualità chimica e microbiologica delle acque. L’ulteriore peggioramento registrato nel periodo autunnale è dovuto ad interventi pesanti di rimodellazione degli argini e dell’alveo. I valori chimici e batteriologici alla foce nella 1° campagna sono risultati pari a quelli registrati in stazione 20, e così gli indici EBI e CdQ. Nella 2° campagna invece si è registrato un miglioramento.

Sinteticamente, si può affermare che le acque correnti risultano di buona qualità in prossimità delle sorgenti, e vanno incontro a processi di degrado man mano che scendono a valle, in maniera più evidente di quanto osservato nelle precedenti campagne di monitoraggio. Ciò è dovuto ad inquinamenti puntiformi e diffusi dovuti alla presenza di insediamenti urbani. Inoltre incidono in modo determinante anche le alterazioni fisiche degli alvei, come cementificazione delle sponde e del letto e la realizzazione di guadi, che causano una progressiva rarefazione delle specie acquatiche.

3.1.2. Nuovo limite parametro arsenico - campagna di controllo 1998

Secondo la direttiva CEE 80/778, che prevede un abbassamento della CMA del parametro arsenico da 50 a 10 g/l, sono state effettuate nel 1998 campagne di controllo sulle fonti di approvvigionamento dei principali comuni della Prov. di Livorno.

22 Nel Comune di Rosignano M. in uno solo dei 23 pozzi (Pozzo Pietricci 2) è stata riscontrata una concentrazione (5 g/l) superiore al limite di rilevabilità, e comunque ancora inferiore al valore di 10 g/l.

3.2. Acque profonde

Gli acquiferi del PQ2.2 (sottosistema dei Terrazzi Pedecollinari Centrali), di cui fa parte il Comune di Rosignano Marittimo, presentano un basso grado di protezione naturale (Classe di vulnerabilità=2) e devono essere salvaguardati da attività e destinazioni di uso del suolo potenzialmente inquinanti. Il sistema complessivamente è in equilibrio nella parte nord e sud (classe A), mentre nella zona centrale la risorsa è in stato di stress (fonte: PTC).

Per analisi dettagliata circa lo stato di inquinamento (soprattutto nitrati) delle falde acquifere nella pianura di Vada si rimanda all’elaborato del Dr Paolo Squarci.

23

Tabella 3 – Componente idrica nel Comune di Rosignano Marittimo.

UNITA' DI COMPONENTE IDRICA PAESAGGIO corpi d'acqua qualità disponibilità vulnerabilità delle falde classificazione

Calafuria Sorgenti potabili a CalaFuria e molti corsi di H2O di pregio naturalistico H2O sotterranea di scarsa media-bassa (classe7) su Flysch classe A (equilibrio) Valle Benedetta . Fiume consistenza arenaceo; elevata su formazioni Chioma, Ardenza, Botro alluvionali. Rosso, Molino, Quarantola, Prugnolice, Maroccone, Calafuria, Calignaia.

Nibbiaia Chioma Chioma: caratteristiche biologiche fra scarsa consistenza della classe 8 su formazioni argillose (c2) classe A (equilibrio) classe III e II nel tratto depuratore e la risorsa: pochi pozzi ad uso classe 5-6-1 in formaz. alluvionali foce domestico e scarso reticolo lungo il Chioma idrografico Montepelato Botro Fortulla scarso reticolo idrografico scarsa classe 8-9 classe A (equilibrio)

Castiglioncello scarso reticolo idrografico risorse sotterranee scarse. classe A (equilibrio) Numerosi pozzi domestici.

Castelnuovo Botro S. Giorgio, Botro della scarso reticolo idrografico risorse sotterranee scarse, classe 8 su formazioni argillose, classe A (equilibrio) Giunca numero limitato di pozzi poche in classe 1 a sud

Poggetti Sorgente di Acquabona, Fiume H2O superficiali con intensa Fiume Fine abbondante. classe 2 in corrispondenza di classe B (stress) Fine mineralizzazione da solfati. Sotterranee Ottimo acquifero, pozzi di formaz. Calcaree (m2 e m4), classi (Nord): entro i parametri chimici, la Migliarino e Pietricci. 1 lungo Fine e Pesciera; nelle durezza raggiunge il valore max restanti parti classi 5 e 9. consentito. A sud H2O con parametri chimici superiori ai massimi ammissibili, (gesso).

Rosignano M. pozzi acquiferi di Pietriccini e scarso reticolo di H2O superficiale numerosi pozzi potabili a sud su calcare (q3) e basalti classe A (equilibrio) Miglirino, Fine DELT classi 5 e 6 , a nord una zona classe 2 Gabbro Botro Sanguigna, B. Motorno scarso reticolo di H2O superficiale modesta consistenza classe A (equilibrio)

Vada Fiume Fine numerosi pozzi uso urriguo e prevalentemente classe 4 (alta classe B (per domestico. vulnerabilità) classe 2 (Elevata) e 6 pressione antropica) lungo la costa

Vada1 Fiume Fine Fiume Fine: caratteristiche biologiche buona classe 1 a nord; classe 4 parte B (stress) fra classe III e II, acque sotterranee di centrale e classe2 a sud buona qualità

Vada 2 Torrente Tripesce e Cecina le acque del Cecina nel tratto di scarsa nei periodi di magra classe 2 nord est, 4 su sedimenti B (stress) pertinenza raccolgono numerosi palustri al centro, 1 e 2 a sud su scarichi, qualità pessima. Sotterraneo ghiaie alluvionali acquifero di tipo idropotabile a rischio di intrusione per acqua di mare.

M. di Cecina Torrente Tripesce e Cecina Acque del Cecina di pessima qualità H2O sotterranee: falde classe 1 a nord e sud-est; classe 3 classe B (per specie nel tratto terminale per freatiche inquinate da acqua parte centrale e classe 6 lungo la pressione antropica) inquinamento da scarichi urbani, marina. Numerosi pozzi uso fascia dunale Acque sotterranee in crisi grave, urriguo e domestico. ingressione marina evidente.

Solvay Fiume Fine Fiume Fine: caratteristiche biologiche buona classe 2 per quasi totalità B (stress) fra classe III e II nel tratto fra torrente Marmolaio e la foce; acque sotterranee: elevata concentrazione di pozzi industriali, potabili, irrigui e domestici. Chiappino Fiume Fine, Rio Savolano, Acque sotterranee scarse. vulnerabilità classe 6-9 con ampie A (equilibrio) Botro Mecarno, B. Sanguigna, Numerose sorgenti. zone in classe 1. B. Riardo.

24 3.3. Mare

Nella Provincia di Livorno i campionamenti dell’acqua di mare vengono effettuati sui punti di competenza dell’ARPAT di Livorno, come da Decreto n. 7588 del 04.12.1997. Su richiesta del Comune stesso, nel territorio di Rosignano Marittimo la frequenza è stata di 12 campionamenti, per l’ottenimento della “Bandiera Blu”.

3.3.1. Acque di balneazione

Sono stati prelevati campioni su 26 punti sul tratto di costa compreso fra Chioma e Vada-Mazzanta; le analisi hanno riguardato coliformi totali, coliformi fecali, streptococchi fecali, salmonelle, enterovirus, pH, colorazione, trasparenza, oli minerali, tensioattivi anionici, fenoli ed ossigeno disciolto. Nel corso della stagione 1998 l’esito dei campionamenti è sempre risultato favorevole alla balneazione, con parametri entro i limiti previsti dal D.P.R. 470/82, con la sola eccezione del punto di campionamento situato presso Bagno Italia, dove una analisi suppletiva è risultata sfavorevole. Tuttavia non è stato necessario emanare divieti di balneazione, poiché i successivi campionamenti supplettivi hanno dato risultati rientranti nei limiti di legge. Nella stagione 1999 (dal 7/04 al 23/09) la situazione appare complessivamente positiva nei riguardi della balneabilità, con parametri entro i limiti del D.P.R 470/82. I limiti di legge sono superati solo occasionalmente nel punto di rilievo Fiume Fine-Botro Galafone per quanto riguarda streptococchi (2 campioni), colorazione e trasparenza delle acque (1 campione). Gli streptococchi superano occasionalmente i limiti di legge anche all’arenile “I Pungenti” (1 campione), a Lillatro Nord (2 campioni) e Sud (1 campione), dove sono stati superati anche i limiti di coliformi fecali, ed all’Arenile pubblico-Rada Etrusca, dove si registrano valori anomali anche per coliformi totali e fecali (1 campione). Valori anomali di colorazione e trasparenza sono stati registrati presso il punto di rilievo Bagni Francesca- Gimma-Lanterna-Pinetina, e Lillatro Nord e Sud. La situazione più critica si verifica presso il fiume Fine (zona non idonea alla balneazione per motivi di inquinamento) e nella zona delle Spiagge Bianche. L’area delle Spiagge Bianche, dove gli scarichi a mare della Solvay disegnano un’ampia zona marina marina contraddistinta da un più chiaro colore dell’acqua, è altamente compromessa dalla presenza di scarichi industriali, anche se l’impanto di depurazione delle acque di scarico della Solvay ed il depuratore comunale hanno ridotto i processi inquinanti a mare. In Tabella 4 sono riportati il n° complessivo dei campionamenti effettuati da ARPAT sui punti carta di sua competenza ed il numero dei campioni eccedenti i valori limite divisi per parametro.

Tabella 4 – Acque marine di balneazione 1999. Campioni eccedenti i limiti (ARPAT).

numero dei campioni eccedenti i valori limite suddivisi per parametro punto di campionamento TOT colif. colif. streptoc. coloraz. traspar. O3 campionamenti totali fecali disciolto

85 Arenile "I Pungenti", Porticciolo, Tirreno 17 ------2 ------89 Fiume Fine, Botro Galafone 16 --- 2 4 1 1 1 90 Bagni Francesca, Gimma, Lanterna, Pinetina 17 ------1 1 1 --- 92 Arenile Pubblico, Rada Etrusca 17 1 1 2 ------341 Zona Lillatro Nord 17 ------1 2 4 --- 342 Zona Lillatro Sud 24 1 1 2 2 3 ---

In conclusione, nel tratto costiero del territorio comunale le acque presentano parametri entro i limiti di legge e pertanto sono risultate idonee alla balneazione, fatta eccezione per la zona in prossimità del Fiume Fine dove si sono verificati esuberi dei suddetti limiti.

25 3.3.2. Monitoraggio degli ecosistemi marini

Oltre alle indagini sulle acque di balneazione relative al D.P.R 470/82, è in corso un controllo degli ecosistemi marini costieri integri, per quantificare le deviazioni dalla norma prodotte da fenomeni di inquinamento. In tal senso la Regione Toscana ha commissionato ad ARPAT il monitoraggio delle acque costiere (fino a 3.000 metri dalla linea di costa) della costa continentale e dell’isola d’Elba, individuando stazioni per il monitoraggio degli ecosistemi marini nel loro complesso, per il controllo dell’eutrofizzazione e per il monitoraggio dei bivalvi (organismi bioaccumulatori). Le attività di monitoraggio consistono in:

1. misure fisiche, chimiche e biologiche sulle acque e sui bivalvi 2. valutazione dello stato trofico, sia con indice trofico (TRIX) che con saggio algale 3. caratterizzazione e classificazione mediante un indice di qualità biologico sperimentale (Indice Marino Epibatterico)

Con ciò si cerca di cogliere lo stato dell’ecosistema marino nel suo sviluppo costiero complessivo e nei suoi segmenti più o meno interessati alla pressione antropica, così come recepito nel D.L. 152/99, il nuovo Testo Unico sulle Acque. Sono stati utilizzati come indici di qualità delle acque marine costiere l’idoneità alla balneazione, l’Indice di Qualità Batteriologico, l’indice trofico TRIX e l’Indice Marino Epibatterico (Tabella 5). Il calcolo del TRIX si basa sulla saturazione di ossigeno disciolto e sulle concentrazioni di clorofilla “a”, azoto, e fosforo, e si esprime su una scala da 0 a 10. Nelle stagioni 97-98 e 98-99 le acque costiere di Rosignano sono state classificate in classe <3, dunque di elevata qualità. Per quanto riguarda l’I.M.E. si deve tenere presente che la definizione dell’indice di qualità è tuttora in corso; esiste tuttavia una prima proposta di individuazione delle classi di qualità, secondo la quale il tratto costiero di Rosignano nell’Agosto 1997 è stato classificato in classe 4 (colore rosso) cioè con condizioni ambientali modificate da carico organico molto elevato ed alterazione della comunità batterica, mentre nel febbraio 1998 risulta in classe 1 (colore azzurro), cioè con condizioni ambientali non modificate rispetto alle zone di riferimento. La concentrazione di Clorofilla “a” nelle acque costiere di Rosignano nelle stagioni 97-98 e 98-99 è risultata compresa fra 0,5-1 µg/l mentre la concentrazione del Fitoplacton totale è nella classe 100-1000 cell/l. Per quanto riguarda la presenza di Streptococchi fecali nelle acque costiere, si rilevano valori <25 colonie/100ml. I risultati sono dunque favorevoli e confermano la buona qualità delle acque, con valori che si attestano ai limiti inferiori di rilevabilità dei metodi adottati. Si deve comunque tenere presente che, trattandosi di acque marine fino a 3 km dalla costa, i parametri rilevati non possono essere attribuiti solo alla costa adiacente il luogo di campionamento, ma ad un tratto ben più ampio ed all’influenza delle correnti marine. In Tabella 5 si riportano gli indici di qualità adottati.

Tabella 5 - Qualità delle acque marine-costiere, indici di qualità

Indice Indicatori Classi di qualità

Idoneità alla Secondo modalità previste dal D.P.R. 470/82 balneazione

Indice di Qualità Esprime la % di assenza dei vari indicatori Batteriologico batteriologici (coliformi e streptococchi fecali) rispetto al totale dei campioni prelevati

TRIX saturazione di ossigeno disciolto, da 0 a 10 concentrazioni di clorofilla “a”, azoto e fosforo

Indice Marino Presenza di Epibatteri del gen. Vibrio e 1°= cond. Ambientali non modificate (azzurro) Epibatterico (IME) Photobacterium 2°= cond. Ambientali lievemente modificate per carico organico elevato (verde) 3°= cond. Ambientali modificate con carico organico molto elevato (giallo) 4°= cond. ambientali modificate con carico organico molto elevato e alterazione della comunità batterica (rosso)

26 3.3.3. Sintesi: acque costiere e di balneazione nel Comune di Rosignano

Secondo i dati dei controlli effettuati da ARPAT nel tratto di costa del territorio comunale le acque di balneazione presentano parametri entro i limiti di legge e pertanto sono risultate idonee alla balneazione stessa, fatta eccezione per la zona in prossimità del Fiume Fine dove si sono verificati esuberi dei suddetti limiti. Anche per quanto riguarda la qualità delle acque marine costiere (fino a 3 Km dalla costa) i risultati sono dunque favorevoli e confermano la buona qualità delle acque, con valori che si attestano ai limiti inferiori di rilevabilità dei metodi adottati.

27

28 3.4. Scarichi

In seguito dell’emanazione del D. Lgs. 152/99, dal Giugno 1999 la materia relativa alla tutela delle acque dall’inquinamento è soggetta ad una nuova regolamentazione che comporterà modifiche nel controllo degli scarichi. La seguente relazione analizza la situazione del controllo degli scarichi secondo le norme della vecchia normativa per gli anni fino al 1999 compreso, mentre per il 2000 i dati disponibili si riferiscono alla nuova normativa. Gli scarichi nel Comune di Rosignano sono controllati dal Dipartimento ARPAT di Livorno, che ha fornito i dati relativi ai controlli effettuati presso i depuratori comunali (impianto di Castelnuovo della Misericordia, Gabbro, Rosignano Solvay, Nibbiaia), presso gli impianti S.A.T. di Malandrone, Fine e Savalano (stazioni di servizio), l’impianto di depurazione della Rosen SpA ed quello della AGIP Petroli SpA, e la Maricoltura di Solvay. La Tabella 1 riassume la situazione relativa ai controlli effettuati e le Tabelle di riferimento per i limiti di legge.

Tabella 1- Programma di controllo scarichi idrici negli stabilimenti di Rosignano Marittimo

1998 2000

DITTA LOCALITA’ Tipologia TAB Rinnovo Controlli TAB Rinnovo Controlli autoriz. effettuati autoriz. richiesti Prov. Provincia AGIP PETROLI SPA SS1 Aurelia Le Spianate Civile A evaso 1 A 1

Comune di Rosignano M.mo Castelnuovo della M.dia Depuratore K 2 K + batt

Comune di Rosignano M.mo Loc. Bucafonda Gabbro Depuratore K 2 K + batt

Comune di Rosignano M.mo Via Aurelia R. Solvay Depuratore 3 2

S.A.T. SPA Malandrone Civile- AK evaso 1 AK + 1 industriale batt

Autogrill Area di servizio Savalano Civile AK 1 AK + 1 batt Autogrill Loc. Fine Civile AK 2 AK + 1 batt Solvay Italia S.A. Via Piave, 6 R. Solvay Industriale A evaso 7 3 8

Rosen Via Piave, 6 R. Solvay Industriale A A + Batt 3

Maricoltura Rosignano Solvay industriale A evaso 1 A + batt 2

Comune di Rosignano M.mo Nibbiaia–Loc. Le Casette K K in corso

Comune di Rosignano M.mo Nibbiaia-Centro Sportivo K K in corso

Comune di Rosignano M.mo Nibbiaia-Loc. Legni Torti K K in corso

Comune di Rosignano M.mo Nibbiaia-Loc. Legnogrosso K K in corso

Nei paragrafi successivi si riportano i risultati dei controlli effettuati da ARPAT sui vari impianti riportati in Tabella 1.; per la Solvay si riportano i risultati delle analisi effettuate allo scarico generale ed agli scarichi dei vari impianti presenti all’interno del complesso industriale.

29 3.4.1. Controllo dello scarico industriale dello stabilimento della Soc. Solvay Chimica Italia

La Soc. Solvay scarica a mare, mediante il canale “Fosso Bianco”, i reflui provenienti dalle lavorazioni del suo stabilimento di Rosignano Solvay. L’ARPAT - Dipartimento provinciale di Livorno, oltre ai periodici controlli a piè di impianto, redige una relazione semestrale complessiva sulla gestione degli scarichi degli impianti e su quello terminale. Sono disponibili i risultati delle analisi dal 08/1995 al 2000 (primo semestre). Per lo scarico generale dei reflui nelle acque marine sono stati analizzati i seguenti parametri: + - - pH, NH4 , NO2 , PO4 , MBAS, S.Se, Cd, Cr, Cu, Fe, Hg, Mn, Ni, Pb, Zn, Coliformi Totali, Coliformi Fecali, Streptococchi Fecali; le unità di misura dei dati sono quelle dei rispettivi parametri della Tab. A L. 319/76.

Sono disponibili i dati relativi ai controlli a piè di impianto degli scarichi delle cinque produzioni (Cloro-metani, Cloro-Soda, Polietilene, Acqua Ossigenata e Carbonato di Sodio) effettuati dal 1997 al 1999. Dall’analisi dei risultati si evince quanto segue:

● 03/08/95 – 02/08/96 I controlli eseguiti presso gli scarichi evidenziano la conformità degli stessi ai limiti previsti dalla Del. Giunta Provinciale n° 7231 del 25.03.93 e n° 10225 del 25.06.94 ad esclusione degli “Streptococchi Fecali”, che superano i limiti della Tab. A Legge n° 319/76. Questo evento è dovuto alla immissione nello scarico industriale di reflui fognari di abitazioni civili.

● anno 1997 I controlli presso gli scarichi hanno messo in evidenza la conformità dello scarico generale alla Tab. A Legge n° 319/76 (salvo deroga per solidi), ad eccezione del parametro “Streptococchi Fecali” in tutte le occasioni di campionamento e del parametro “Azoto Ammoniacale” nel caso del campionamento dell’08-09/01/97. I parametri analizzati negli scarichi a piè di impianto risultano nei limiti.

● anno 1998 I controlli eseguiti presso gli scarichi evidenziano la conformità degli stessi ai limiti previsti dalla Del. Giunta Provinciale n° 7231 del 25.03.93 e n° 10225 del 25.06.94, prorogata di un anno con gli atti del 22/07/98. prot. 056126, ad esclusione degli “Streptococchi Fecali”, che superano i limiti della Tab. A Legge n° 319/76 nei campionamenti del 13/07 e 10/11. Questo evento è dovuto alla immissione nello scarico industriale di reflui fognari di abitazioni civili. I parametri analizzati negli scarichi a piè di impianto risultano nei limiti.

● anno 1999 I controlli eseguiti presso gli scarichi evidenziano la conformità degli stessi ai limiti previsti dalla Del. Giunta Provinciale n° 7231 del 25.03.93 e n° 10225 del 25.06.94, prorogata di un anno con gli atti del 22/07/98. prot. 056126, ad esclusione degli “streptococchi fecali”, che superano i limiti della Tab. A Legge n° 319/76 nei campionamenti del 24/02, 19/04, 13/07. Inoltre nel campionamento del 16/12 sono stati superati i limiti per tutti e tre i parametri batteriologici (Coliformi Totali, Coliformi Fecali e Streptococchi. L’evento è dovuto alla immissione nello scarico industriale di reflui fognari di abitazioni civili. Nel campionamento del 24-25/02/99 il superamento del limite indicato dal D. Lgs 133/92 per il parametro “triclorometano” ha generato una notizia di reato presso la competente Procura della Repubblica. I parametri analizzati negli scarichi a piè di impianto risultano nei limiti.

Nella Tabella 2 sono riassunti i dati quantitativi dei parametri rilevati nei controlli presso effettuati da ARPAT dal 1997 al 2000 (1° sem.); gli esuberi di legge sono evidenziati in grassetto.

30 )

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3.4.1.1. Scarichi dei singoli impianti facenti parte del complesso industriale Solvay

La Società Solvay Chimica Italia ospita all’interno del proprio insediamento una società con ragione sociale diversa (SPE). Attualmente gli scarichi dei vari impianti sono raccolti dal sistema fognario di stabilimento e confluiscono tutti ad un punto di scarico ufficiale, ma in futuro si dovranno individuare punti di scarico ufficiali a piè di ogni impianto, ed ogni impianto dovrà essere dotato di trattamenti adeguati affinché i reflui possano essere scaricati in acque superficiali. Riportiamo a seguito i risultati delle analisi ARPAT relative all’Istruttoria richiesta in data 07.08.97 dalla Provincia di Livorno, Area 1 servizio 3, Tutela e Valorizzazione dell’Ambiente, condotta con l’intento di caratterizzare tutti gli scarichi parziali esistenti, e di individuare trattamenti adeguati di depurazione ove carenti. I campionamenti sono stati condotti da ARPAT nel primo semestre del 1998. Non è stato affrontato il problema dei solidi, per i quali è stata istituita una commissione “ad hoc”. Al momento dell’istruttoria non esisteva una fognatura delle acque nere in tutto lo stabilimento, realizzata in seguito (collettore davanti all’ospedale) ed i reflui civili erano trattati tramite fosse Imhoff che recapitano nelle acque bianche. Riportiamo a seguito i risultati delle analisi per ognuna delle cinque produzioni presenti nello stabilimento Solvay:

Scarichi Sodiera:

Dalle analisi emerge la difficoltà di definire un punto di campionamento ufficiale, in quanto al Fosso Bianco convergono acque provenienti da più di uno scarico come quelle del processo di depurazione della salamoia (25-30 mc/h) con 25 mg/L di ammoniaca, le acque di raffreddamento dei forni a calce (400-500 mc/h), scarico distillazione sodiera (1000 mc/h), le acque di mare di raffreddamento per colonne di bicarbonazione, per una portata complessiva di circa (10.000 mc/h).

Scarico dell’ammoniaca dalla distillazione sodiera:

E’ caratterizzato da una elevata concentrazione di ammoniaca ed un pH elevato, tale che l’ammoniaca si trova in gran parte in forma indissociata, e quindi con notevole potenziale di ittotossicità. Lo scarico confluisce alla fine nello scarico generale, e quindi subisce una notevole diluizione che porta l’ammoniaca entro i limiti indicati dalla Tab. A della L. 319/76 (sostituita dalla tab. 3 del D.Lgs. 152/99), ma si auspicano soluzioni atte a garantire che gli scarichi del refluo della sodiera nel Fosso Bianco si adeguino ai limiti di cui sopra.

Impianto Clorometani:

Lo scarico è soggetto a controllo a piè di impianto ai sensi della D. Lgs. 133/92 - scarichi che contengono sostanze pericolose (sostituita dal D. Lgs. 152/99). Sono stati raccolti campioni relativi alle acque di processo per la ricerca dei Cloro-Metani ed acque acide derivanti dalle platee e sfiati di impianto contenenti acido cloridrico. Nelle prime i dati indicano la presenza di ferro, piombo e zinco, ed inoltre i valori di pH (molto alcalino) e COD sono superiori ai limiti della tab. A (1 mg/L). Nelle seconde vi è presenza di ferro e mercurio e pH molto acido (0,4). Le analisi in uscita hanno mostrato l’inefficienza del sistema di per la neutralizzazione, e si ravvisa dunque la necessità di una razionalizzazione degli scarichi e dell’individuazione di 1 o più punti ufficiali di campionamento, dotati di pozzetti ispettivi, in modo che i reflui scaricati rispettino i limiti del D. Lgs. 133/92 e della Tab. A della L. 319/76, specialmente per i solventi clorurati, metalli tossici, pH.

Impianto Cloro-Soda:

L’impianto soggetto al controllo a piè di impianto ai sensi del D. Lgs 133/92. Nello scarico a piè di impianto il pH è risultato molto basso (circa 1), e vi è presenza di solfuri che non vengono abbattuti. Nei campioni relativi all’ingresso ed uscita della vasca acida dell’impianto Cloro-Soda è risultato che non si ha abbattimento dell’acidità, ed inoltre la vasca versa in stato di abbandono.

32 Nei campioni dell’uscita vasca basica Cloro-Soda (fogna alcalina) il pH è vicino alla neutralità, ma le acque contengono mercurio (0,074 mg/L). Si ravvisa dunque la necessità di una razionalizzazione degli scarichi e dell’individuazione di 1 o più punti ufficiali di campionamento, dotati di pozzetti ispettivi, in modo che i reflui scaricati nel Fosso Lupaio (dopo gli opportuni trattamenti) rispettino i limiti del D. Lgs. 133/92 e della Tab. A della L. 319/76, specialmente per i metalli tossici, pH e solfuri.

Impianto Interox (acqua ossigenata e persali):

L’impianto ha tre scarichi parziali (uscita impianto FENTON, acqua da vapori di testa impianto distillazione H2O2, acque acide) che confluiscono al punto di campionamento a piè di impianto. Qui lo scarico ha una portata di 10mc/h e presenta elevati valori di COD, pH>10, presenza di idrocarburi aromatici (superiori a 100mg/L), diisobutilcarbinolo e tetrametil benzene. Le acque di entrata FENTON presentano COD intorno a 8000 mg/L e valore di solventi aromatici di circa 600 mg/L. In uscita è stato rilevato un abbattimento del 55% della frazione organica; il refluo in uscita risulta comunque fortemente inquinante perché presenta valori di COD> 2000mg/L ed elevata concentrazione di solventi aromatici. Il Dipartimento ARPAT per questo impianto indica la necessità di prendere adeguati provvedimenti per rendere accettabile lo scarico superficiale (Tab. A della L. 319/76). Gli altri due scarichi parziali sono caratterizzati da valori di pH elevati e, nel caso delle acque acide, notevole concentrazione di sostanze organiche.

In conclusione, il Dipartimento ARPAT, non ha ritenuto più attuali i limiti della vecchia autorizzazione, e si è espressa affinché la Soc. Solvay dichiari la sua volontà di intervento per raggiungere, con gradualità, risultati concreti, quali il trattamento di tutti gli effluenti dell’impianto per renderli scaricabili in acqua superficiale. Ciò rappresenta una linea di indirizzo verso cui dovrebbe tendere la Soc. Solvay nei prossimi anni, poiché è impensabile che una situazione createsi in decenni di attività possa essere modificata in poco tempo.

L’autorizzazione allo scarico a mare dei reflui è stata rinnovata dalla Provincia di Livorno (Determinazione dirigenziale n.7 del 21.01.2000), con l’impegno da parte di Solvay di ridurre, entro il 2003, i solidi sospesi nello scarico di almeno 1/3 delle attuali 200.000 t/anno (riferite alla sostanza secca) attualmente scaricate in mare, con il successivo obiettivo di una totale diminuzione dei solidi scaricati a mare. Inoltre i reflui immessi dovranno presentare in permanenza valori analitici compresi nei parametri della Tab. 3 all’All. 5 del D. Leg.vo 152/99, fatta eccezione per il contenuto dei solidi sospesi totali. E’ quindi prematuro trarre considerazioni conclusive, anche se è opportuno prendere atto di una problematica di gestione di rifiuti che si presenterà probabilmente nel breve periodo. In Tabella 3 sono riportati i controlli effettuati da ARPAT presso gli scarichi dei singoli. In caso di esubero dei limiti di legge è riportato il valore e il giorno in cui si è verificato l’evento.

33 Tabella 3 – Controlli effettuati presso gli scarichi dei singoli impianti Solvay dal 1997 al 2000 (1° sem.).

Scarico CHCl3 CCl4 impianto anno n. controlli data (mg/L) (mg/L)

clorometano 1997 5 1999 6 25/02/99 5 2000 2 limiti giornalieri CHCl3= 2mg/l, CCl4= 3 mg/l

anno n. controlli data Hg (mg/L) cloro-soda 1997 5 1999 5 2000 3 limiti di 0.01 mg/l

anno n. controlli data solventi aromtici (mg/L) H2O2 1997 3 1999 4 08/02/00 248 limiti di 50 mg/l

anno n. controlli data Hg Pb sodiera 1997 4 1999 4

anno n. controlli data esano polietilene 1997 3 1999 4

34

3.4.2. Depuratori

I dati relativi agli scarichi civili dei depuratori comunali sono stati forniti da ARPAT- Dipartimento di Livorno e Provincia di Livorno – Ufficio Tutela Ambiente. In Tabella 4 sono riassunti gli impianti su cui vengono effettuati i controlli delle acque reflue, il tipo di reflui trattati, la capacità di smaltimento dell’impianto espressa in mc/g, gli abitanti equivalenti (solo per scarichi civili) ed il corpo acquifero ricettore.

Tabella 4- Schede di rilevamento scarichi acque reflue nel Comune di Rosignano Marittimo.

IMPIANTO principi di reflui capacità di A.Eq. fanghi smaltiment corpo ricettore funzionamento trattati trattamento per prodotti o fanghi (mc/g) scarichi (t/anno civili ) Castelnuovo della grigliatura, civili 280 2.160 32 discarica Fosso San Giorgio Misericordia dissabbiatura, controllata ossid. a fanghi attivi

Gabbro grigliatura, civili 280 2160 27 discarica Fosso Sanguigna dissabbiatura, controllata ossid. a fanghi attivi

Nibbiaia-Le Casette civili 300 non identificato

Nibbiaia-C. Sportivo civili 400 Fosso dell’Acqua Dolce Nibbiaia-Legni Torti civili 400

Nibbiaia-Sassogrosso civili 300 Botro Sassogrosso

Rosignano Solvay grigliatura, civili 7.680 60.000 450 discarica mare, Loc. Spiagge dissabbiatura, controllata Bianche disoleatura, ossid. a fanghi attivi

AGIP Petroli S.p.A. grigliatura, civili ed H2O 40 Botro Le Forbici Variante SS1 Aurelia dissabbiatura, di prima - Loc. Le Spianate disoleatura, ossid. pioggia a fanghi attivi piazzale staz. di servizio

ROSEN industriale Fosso Bianco e Fosso Lupaio

S.A.T. - Stazione di ossidazione totale civile- 50 Botro del Fosserino Malandrone industriale

S.A.T. - Area di depuratori civile 160 Fiume Fine Servizio “Fine” biologici a biodischi

S.A.T. - Area di depuratori civile 160 Fosso Savalano Servizio “Savalano” biologici a biodischi

Maricoltura di sedimentazione industriale reflui Canale di scarico Rosignano Solvay del materiale scaricati: della Solvay Fosso SrL. particellato e 2400 Bianco biodepurazione mc/giorno (Fonte: Schede di rilevamento scarichi acque reflue - Provincia di Livorno, Uff. Tutela Ambiente).

35 3.4.2.1. Castelnuovo della Misericordia

Impianto destinato al trattamento di reflui civili provenienti dalla fraz. di Castelnuovo della Misericordia. Nell’ottobre 1993, ai fini dell’Istruttoria di Autorizzazione allo Scarico sono stati effettuati 4 prelievi e sono state condotte analisi chimiche, biologiche e microscopiche per i fanghi. Le analisi hanno interessato i + - - - seguenti parametri: pH, NH4 , NO3 , NO2 , PO4 , MBAS, COD, Sostanze Sedimentate, Sostanze Sospese, Cl, Coliformi Totali, Coliformi Fecali, Streptococchi Fecali. In tutti i prelievi sono risultati fuori limite di legge i Coliformi Totali, ed in 3 occasioni gli Streptococchi Fecali. Occasionalmente sono risultati fuori limite COD., Azoto nitroso, Azoto nitrico, cloro residuo libero e Coliformi Fecali. Il Servizio Multizonale di prevenzione U.S.L. 13-Area Livornese ha concluso che al momento dei campionamenti l’impianto di depurazione risultava scarsamente funzionale per quanto concerne il rispetto dei parametri chimici e non funzionale per quelli batteriologici. Sono disponibili i risultati delle analisi relative ai controlli effettuati negli anni 1997-98-99 e 2000 (1° semestre), dai quali risulta che si sono verificati esuberi dei limiti di legge per i parametri Coliformi Totali, Coliformi Fecali e Streptococchi Fecali negli anni 1997, 1998 e 1999 (Tabella 5).

3.4.2.2. Gabbro - Loc. Bucafonda

Impianto destinato al trattamento di reflui civili provenienti dalla fraz. di Gabbro (fognatura bianca e nera). Nell’ottobre 1993, ai fini dell’Istruttoria di Autorizzazione allo Scarico sono stati effettuati 4 prelievi e sono state condotte analisi chimiche, biologiche e microscopiche per i fanghi. I parametri analizzati sono riportati in Tabella 5. In tutti i prelievi sono risultati fuori limite secondo la Tab.K (P. 99/5) i Coliformi Totali, ed in 2 occasioni gli Streptococchi fecali. Occasionalmente sono risultati fuori limite Azoto Nitroso, Cloro - residuo libero e Coliformi Fecali. Il Servizio Multizonale di prevenzione U.S.L. 13-Area Livornese ha concluso che al momento dei campionamenti l’impianto di depurazione risultava funzionale per quanto concerne il rispetto dei parametri chimici, ma non funzionale per quelli batteriologici. Dai dati disponibili risulta che negli anni 98-99 sono stati occasionalmente superati i limiti per i parametri Coliformi Totali, Coliformi fecali e Streptococchi fecali; inoltre in data 07.01.99 risulta che i parametri “Materiali Sedimentabili a 2 h”, “COD”, “Sostanze Sospese” e “Oli e grassi animali e vegetali” hanno superato i limiti di legge imposti dalla Tab.K (P. 99/5). Valori elevati di Azoto ammoniacale sono stati registrati occasionalmente nel 1997 e 2000 (1° semestre).

3.4.2.3. Depuratori acque reflue a servizio della frazione di Nibbiaia

Impianti realizzati a fine 1998 e successivamente avviati. A seguito di richiesta di autorizzazione allo scarico inoltrata al Comune di Rosignano Marittimo il Dipartimento ARPAT di Livorno ha effettuato un sopralluogo nell’ottobre 1999 prelevando dei campionamenti istantanei in ogni depuratore presso il pozzetto ispettivo a valle dell’impianto. I risultati analitici hanno evidenziato che gli impianti non hanno ancora raggiunto un rendimento depurativo accettabile. Sono stati ottenuti valori elevati in COD ed ammoniaca, come risulta dalla Tabella 5; anche i valori batteriologici sono molto elevati, ma tale risultato era atteso, in quanto negli impianti non era stato ancora attivato il trattamento di disinfezione. L’ARPAT auspica la previsione di un ulteriore stadio depurativo degli impianti, facendo ricorso a tecniche di depurazione naturale, come la fitodepurazione.

3.4.2.4. Impianto di depurazione dei reflui civili di Rosignano Solvay

Lo scarico a mare dell’impianto depurazione avviene tramite condotta sottomarina con sbocco a 2.400 metri dalla costa e scarico terminale a -25 mt. In data 18.02.98 è stata rinnovata l’autorizzazione allo scarico reflui in mare, visto il rapporto del Dipartimento ARPAT di Livorno (Prot. n. 4850/319 del 14.08.97 in Atti provinciali prot. n. 3785 del 12.02.98) con il quale si dà atto che il sistema di trattamento delle acque risulta conforme a quanto indicato nella relazione tecnica e presenta un funzionamento normale e buona capacità depurativa. In conclusione, dai dati raccolti emerge un malfunzionamento degli impianti minori, soprattutto per quanto riguarda i parametri Coliformi Totali, C. Fecali e Streptococchi Fecali, mentre non sono emersi problemi di funzionamento per il depuratore comunale di Rosignano M.mo.

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Ta 3.4.3. Altri impianti di depurazione

3.4.3.1. AGIP Petroli S.p.A. - Area Commerciale di Livorno. Impianto di distribuzione carburanti in Loc. Le Spianate.

La Provincia di Livorno (Determinazione dirigenziale n.38 del 06.04.99), visto il normale funzionamento dell’impianto (controllo ARPAT del 11.03.99), ha rinnovato l’autorizzazione allo scarico dei reflui di depurazione, confermando per i due scarichi il rispetto del regime tabellare della Tab. A L. 319/76 (con esclusione dei parametri batteriologici).

3.4.3.2. ROSEN Rosignano Energia S.p.A. (Rosignano Solvay)

Il complesso degli scarichi è convogliato in 6 distinti pozzetti di ispezione individuati in cartografia ai quali confluiscono acque meteoriche chiare o inquinate che, dopo trattamento, sono scaricate nel Canale Solvay (Fosso Bianco) o Fosso Lupaio. La Provincia di Livorno (Determinazione dirigenziale n.78 del 01.07.97) visto il normale funzionamento dell’impianto ha rinnovato l’autorizzazione allo scarico dei reflui di depurazione nel rispetto della Tab. A L. 319/76 (inclusi i parametri batteriologici). L’esito dei successivi controlli ARPAT effettuati in data 15.03.99 e 18.10.99 è risultato favorevole, confermando il normale funzionamento dell’impianto (Tabella 7).

3.4.3.3. S.A.T. - Società Autostrade Tirrenica S.p.A.

Nel rinnovo dell’autorizzazione allo scarico reflui di depurazione della Stazione autostradale Malandrone, dell’Area di Servizio Savalano e dell’Area di Servizio Fine la Provincia di Livorno (Determinazione dirigenziale n.29 del 04.03.99), visto il normale funzionamento dell’impianto di Malandrone, conferma per gli scarichi il rispetto del regime tabellare della Tab. A L. 319/76 e Tab.K del L.R. 5/86 (esclusi parametri batteriologici) (vedi documentazione per particolari).

Nell’Autogrill Fine l’esito del controllo effettuato da ARPAT in data 07.09.98 è stato sfavorevole per i parametri “materiali sedimentabili” e “streptococchi fecali”, che superano i limiti imposti dalla Tab.A. Il Dipartimento ARPAT ha effettuato un secondo campionamento sia all’Autogrill Fine che a Savalano (20.10.98 e 12.10.98?) dal quale è risultato che i parametri rientrano nei limiti, per cui non è stato necessario procedere ai sensi della L.172/95 (Tabella 7).

In occasione del rinnovo dell’autorizzazione allo scarico dei reflui sono stati effettuati i campionamenti nell’Autogrill Savalano ed in data 05.05.99 è stato rilevato un leggero superamento dei parametri batteriologici, tuttavia al secondo campionamento in data 24.05.99 i parametri sono rientrati nei limiti previsti dall’autorizzazione. Nel caso dell’Autogrill Fine invece in entrambi i campionamenti si è avuto un superamento del parametro “materiali sedimentabili a 2h”, ascrivibile alla presenza di fanghi nel refluo in uscita. In conclusione ARPAT ha confermato i limiti della Tab. A L.319/76 compresi quelli batteriologici, che trovano corrispondenza nei limiti previsti nella Tab. 3, All.5 D. Leg.vo 152/99-scarico acque superficiali, con la sola eccezione dei parametri batteriologici, espressi come “Escherichia Coli”. Per questo ultimo gli scarichi, entro il 13.06.00, dovranno rispettare il limite di 5.000 UFC/100. Il rinnovo dell’autorizzazione è avvenuto nel luglio 1999.

3.4.3.4. Maricoltura di Rosignano Solvay S.r.l.

Trattasi di impianto di maricoltura con sede legale ed operativa a Rosignano Solvay, Via P.Gigli, Loc. Lillatro. La portata delle acque in ingresso e uscita varia da 20 a 150 mc/h; le acque vengono scaricate a mare previa immissione nel Fosso Bianco. L’impianto produce uno scarico finale contenente i seguenti inquinanti: BOD, COD, solidi sedimentabili, solidi in sospensione, composti azotati, fosfati, probabile inquinamento batteriologico, ma i valori di attesi dovrebbero rimanere nei limiti Tab.A L. 319/76, visto i bassi quantitativi di sost. organica utilizzati (50 kg di alimenti in 2.400 mc di acqua al giorno).

38 Dalle analisi relative al sopralluogo ARPAT del 13.07.98 per il rinnovo dell’autorizzazione allo scarico emerge che le acque in uscita non presentano apporti significativi all’acqua prelevata; nell’ottobre 1998 è stata rinnovata l’autorizzazione allo scarico delle acque, sottoposte ai limiti della Tab. A L.319/76. Ulteriori controlli ARPAT (09.03.99 e 12.10.99) non hanno rilevato superamenti dei limiti di legge (Tabella 8).

3.5. Carenze informative

Non sono disponibili le portate dei reflui dei vari impianti di depurazione espresse in mc/giorno. L’unico dato finora disponibile è quello estratto dal PTC e riferito al 1995: Acque reflue trattate per usi civili = 4510 Ab. Eq. Acque reflue trattate industriali = 7720 Ab. Eq.

3.6. Sintesi: l’inquinamento idrico nel Comune di Rosignano M.mo

Le principali cause di inquinamento idrico nel territorio comunale sono riconducibili agli scarichi delle aree urbane (Rosignano Solvay, Castiglioncello, Vada), agli scarichi industriali della Solvay ed alle aree ad agricoltura intensiva (pianura di Vada). I dati raccolti permettono di riassumere la situazione attuale come segue:

1. Acque superficiali Le acque correnti risultano di buona qualità in prossimità delle sorgenti, ma peggiorano man mano che scendono a valle, in maniera più accentuata di quanto osservato nelle precedenti campagne di monitoraggio: ciò è dovuto ad inquinamenti puntiformi e diffusi dovuti alla presenza di insediamenti urbani. A tale processo di degrado contribuiscono anche le alterazioni fisiche degli alvei che causano una progressiva rarefazione delle specie acquatiche.

2. Acque profonde Si riscontra un inquinamento da nitrati nelle acque di falda nelle zone ad agricoltura intensiva, ed un progressivo impoverimento e salinizzazione delle falde stesse. Per una analisi più dettagliata di questo argomento rimandiamo al lavoro del Dr Squarci.

3. Mare Le acque di balneazione presentano parametri entro i limiti di legge, fatta eccezione per la zona in prossimità del Fiume Fine. Buona anche la qualità delle acque marine costiere (fino a 3 Km dalla costa), con valori che si attestano ai limiti inferiori di rilevabilità dei metodi adottati.

4. Scarichi La situazione è piuttosto complessa: attualmente la Solvay scarica a mare 200.000 t/anno (riferite alla sostanza secca) di solidi sospesi. L’autorizzazione allo scarico a mare dei reflui è stata rinnovata con l’impegno da parte di Solvay di ridurre, entro il 2003, i solidi sospesi nello scarico di almeno 1/3, con il successivo obiettivo di una totale diminuzione dei solidi stessi e del rispetto permanente dei limiti di legge. Ciò rappresenta una linea di indirizzo verso cui dovrebbe tendere la Soc. Solvay nei prossimi anni, poiché è impensabile che una situazione createsi in decenni di attività possa essere modificata in poco tempo. E’ quindi prematuro trarre considerazioni conclusive, anche se è opportuno prendere atto di una problematica di gestione di rifiuti che si presenterà probabilmente nel breve periodo.

L’impianto di depurazione di reflui civili di Rosignano Solvay presenta funzionamento normale e buona capacità depurativa, mentre i depuratori più piccoli (Gabbro e Nibbiaia) non hanno ancora raggiunto un rendimento depurativo accettabile. Non si rilevano particolari problemi per gli altri impianti di depurazione controllati da ARPAT.

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4. SISTEMA RIFIUTI

4. RIFIUTI

I dati relativi alla produzione e smaltimento dei i rifiuti sono stati acquisiti presso ARPAT - Dipartimento di Livorno, Comune di Rosignano M.mo – Uff. Ambiente, R.E.A. – Rosignano Energia Ambiente SpA, “Piano Regionale di Gestione dei rifiuti – L.R.T. 25/98”.

4.1. Produzione e smaltimento di rifiuti

4.1.1. Rifiuti Solidi Urbani

Sulla base del Decreto Ronchi del 22.02.97, si è determinata una forte tendenza verso la differenziazione dei rifiuti solidi urbani. La Regione Toscana, con il piano regionale di gestione DCR 88/98, ha creato i presupposti per una effettiva incentivazione dei sistemi di differenziazione degli R.S.U., con l’obbiettivo di ridurre – entro il 2003 - la produzione di R.S.U. del 5%-15% rispetto al 1997 e di aumentare la raccolta differenziata fino a raggiungere il 35%-50% del globale prodotto. Gli effetti positivi di questa politica sono già visibili in termini di incremento delle rese delle raccolte differenziate.

Nel 1998 il tasso di produzione annuo pro capite di R.S.U. della Regione Toscana è stato pari a circa 556 kg; nello stesso anno per la Provincia di Livorno tale tasso è risultato pari a 634 kg, il valore più alto con quello dell’ATO 2 (Prov. di Lucca), di tutta la Regione. Il Comune di Rosignano M.mo è compreso nell’Ambito Territoriale Ottimale (ATO) 4, corrispondente alla Provincia di Livorno. Riportiamo a seguito i quantitativi di R.S.U. prodotti nell’ambito comunale (t/a) e la raccolta di R.D. negli anni 1998-1999, secondo i dati ARPAT (Tabella 1).

Tabella 1– Attività di raccolta R.S.U. nel Comune di Rosignano M.mo negli anni 1998-99 (dati ARPAT).

1998 1999 t/a % t/a % Raccolta non differenziata 22.675,79 87,98 21.926,71 80,07 Raccolta differenziata 3.115,58 12,09 5.459,30 19,93

TOTALE 25.773,37 100,00 27.386,01 100,00

Rispetto ai dati di raccolta del 1998, nel 1999 si è avuto un incremento della produzione complessiva di R.S.U. pari a circa il 6%, per un volume complessivo di 27.386,01 t/a contro le 25.773,37 t/a del 1998. E’ però da sottolineare un notevole incremento del volume della raccolta differenziata, che è passata dal 3.115, 58 t/a a 5.459, 3 t/a, il che significa un incremento dal 12% al 20% del valore totale di rifiuti urbani prodotti. Nella Tabella 2 sono descritti in dettaglio tipologia e quantità dei R.S.U. raccolti nel Comune di Rosignano M.mo negli anni 1998 e 1999 (Fonte: ARPAT).

Riportiamo, per completezza di informazione, la serie storica della raccolta di R.D. basata sui dati forniti da R.E.A. – Rosignano Energia Ambiente SpA, si segnala che i quantitativi indicati discordano dai dati ARPAT, a causa delle diverse voci inventariate (Tabella 3).

Basandosi sui dati ARPAT la produzione di R.S.U. procapite su popolazione residente risulta pari a 900 Kg/ab, mentre la raccolta procapite di R.D. risulta pari a 72 Kg/ab (nostra elaborazione). Tuttavia si deve considerare che i dati di raccolta dei R.S.U. sono riferiti all’anno, e che la popolazione del comune di Rosignano M.mo aumenta nel periodo estivo a causa dei flussi turistici. Considerando invece per il Comune

41 una popolazione “virtuale” pari a circa 74800, abitanti, calcolata dal numero di presenze (386654 nel 1995) moltiplicato la % di soggiorno annuale (4.22 giorni = ca. 11.5 %) risulta una produzione di RSU procapite di circa 370 Kg/ab, ed una raccolta di RD pari a 29 Kg/ab.

Tabella 2- Tipologia e quantità di R.S.U. raccolti nel Comune di Rosignano (1998-1999) espressi in t/anno. Dati ARPAT.

Tipo di raccolta anno 1998 anno 1999

n° utenze domestiche 18299 19114 n° utenze diverse 1784 1987

Raccolta non differenziata (t/a) 22657,79 21926,71

Raccolta differenziata (t/a)

Frazione organica totale 1926,08 2822,26 carta/cartone 385,80 630,94 vetro 307,40 572,80 plastica e metallo piccole dimensioni 338,42 455,91 apparecchiature con clorofluorocarburi 14,51 altre apparecchiature fuori uso 26,52 1,68 batterie e pile 2,08 2,38 accumulatori al piombo 29,92 43,35

altri rifiuti non pericolosi: 94,06 908,53 di cui: altri rifiuti non compostabili 1,10 1,68 residui di pulizia strade 61,56 812,38 veicoli fuori uso 1,55 5,92 medicinali 1,73 2,42 abiti 68,49 ferro e acciaio 28,12 17,64

rifiuti urbani pericolosi 5,3 6,94

TOT raccolta differenziata 3115,58 5459,30

TOTALE 25773,37 27386,01

Tabella 3 – Serie storica raccolta R.D. dal 1991 al 1999 (dati R.E.A.); i dati sono espressi in tonnellate.

Raccolta differenziata 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999

multimateriale n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 294,34 572,8 carta/cartone 84,85 156,82 194,66 289,24 300,48 491,04 603,64 392,34 630,94 vetro 261,9 279,26 319 304,43 336,24 364,29 354,91 n.d. n.d. plastica (bottiglie) n.d. n.d. 34,68 69,62 68,34 41,66 63,57 n.d. n.d. alluminio n.d. n.d. 0,96 1,55 1,92 1,63 4,22 n.d. n.d. materiali ferrosi 109,44 35 571 530 550 132,1 157,98 394,15 481,15 pile esauste 1,8 2,97 2,1 2,5 2,5 2,1 1,68 2,08 2,38 accumulatori esausti n.d. n.d. 9,87 19,15 30,89 34,42 35,11 29,92 43,052 medicinali scaduti 1,6 2,68 2,5 3 2,7 1,9 2,24 1,73 2,42 olii combustibili n.d. 1,3 1,5 1,4 1,5 1,7 7,09 6,3 6,94 scarti vegetali 230 380 450 630 689 2261 2171 1926,8 2822,96 stracci n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 68,49 materiali CFC n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 14,51 organico da composter n.d. n.d. 36,5 48,5 52 166 166 n.d. n.d. organico da cassonetti n.d. n.d. 34 46 58 32 n.d. n.d. n.d. TOT racc. differenziata 689,6 858,0 1656,8 1945,4 2093,6 3529,8 3567,4 3047,7 4645,6

42 4.1.2. Rifiuti industriali: Solvay Chimica Italia

Dal Supplemento Straordinario al B.U.R.T. n.9 del 01.03.2000 sono stati estratti i dati quantitativi e qualitativi e la destinazione finale dei rifiuti prodotti da Solvay S A, Solvay Interox e SPE. Le informazioni disponibili sono riassunte nella Tabella 4: nella colonna relativa alla tipologia sono inseriti alcuni simboli (vedi legenda a seguito) per identificare lo stato fisico (liquido, fango, solido) del residuo secondo la classificazione della vecchia (DPR 915/82) e nuova normativa (decreto Ronchi).

Tabella 4 - Rifiuti prodotti da Solvay S A, Solvay Interox e SPE.

Nominativo Quantità Tipologia Destinazione attuale Prime Ipotesi

Solvay S.A. 2500 t/a RSAU discarica discarica 1600 t/a RD (carta, plastica, granelli gesso) - S recupero (gesso al cement., PE recupero ind. Plastica) 2600 t/a Residui fabbr Carbonato di sodio e discarica pulizie (F/S) - Sp NP 178 t/a olii ed acque oleose - L- Sp P Consorzio- impianti autorizzati Consorzio/trattamento 240 t/a (1) Meteriale scoib Amianto - S - T/N P discarica discarica 70 t/a (2) Eternit e cemento - amianto - S - Sp N/P discarica 2B/discarica 2A discarica

3000 t/a Clorometani - L - T/N P Francia (3) Francia 9 t/a Olio con PCB - L - T/N P (4) incenerimento trattamento interno 2 t/a Accumulatori al Pb - S - T/N P impianto autorizzato 30 t/a (5) Fanghi mercuriali - F - T/N NP discarica 2B 20 t/a (6) Fanghi mercuriali - F - T/N P discarica 2C trattamento interno

Solvay Interox 120 t/a RSAU discarica discarica 500 t/a (7) Inerti di tinkal - F - NP discarica copert laterizi /ceramica, discarica 20 t/a liquidi organici pulizia pozzini - L - Sp NP impianto autorizzato trattamento chim/fisico

SPE (8) 60 t/a Fango PE - F - S NP (9) discarica 2B discarica 1 t/a Catalizzatori esausti Cr VI - S - T/N P discarica 2C trattamento interno ridurre <1 t/a Materiali vari - F/S - Sp/T/N P e NP _(10) smaltimento

L stato fisico liquido F stato fisico fangoso S stato fisico solido Sp rifiuto speciale secondo DPR 915/82 T/N rifiuto tossico e nocivo secondo DPR 915/82 P rifiuto pericoloso secondo definizioni decreto “Ronchi” NP rifiuto non pericoloso secondo definizioni decreto “Ronchi”

(1) quantitativo da scoibentazioni; possibile produzione di equivalente quantitativo per i prossimi 3-5 anni in un programma di sostituzione progressiva dei materiali contenenti amianto. Materiale con contenuto di fibre libere 10.000.

(2) quantitativi da demolizioni e/o ristrutturazioni, possibili produzioni di equivalente quantitativo per i prossimi 3-5 anni in un programma di sostituzione progressiva dei materiali contenenti amianto. Materiale con contenuto di fibre libere 100.

(3) trasporto transfrontaliero previa autorizzazione a stabilimento del gruppo (Francia) che usa il materiale come materia prima. Si tratta di clorometani greggi (code di produzione clorometani, ora

43 tetracloruro di carbonio, non rettificati). In stabilimento vengono prodotti tetracloruro di metilene e cloroformio; il processo comporta la formazione indesiderata di tetracloruro di carbonio.

(4) flusso in forte riduzione. E’ stato attivato un procedimento di trattamento sul posto, mediante rigenerazione dell’olio (brevetto SEA Marconi), che consente di eliminare in pratica la produzione di oli contaminati al PCB (forma di smaltimento rimarrà solo per i piccoli trasformatori).

(5) il fango, contenente mercurio ed originato dal trattamento sul posto di effluenti, dà luogo ad un rifiuto T/N con test di cessione entro 10 volte i limiti di cui alla vigente normativa.

(6) il fango ha un valore di mercurio del 20% e, anche per le sue caratteristiche, è stato deciso di attivare operazioni di recupero. La società sta installando un forno a mercurio come ulteriore stadio del processo per cui l’attuale produzione a regime si attesterà su 8-10 t/anno di residui (ceneri contenenti tracce di mercurio) rispetto alle attuali 20 t/a con mercurio 20%. In futuro sarà presumibilmente possibile smaltimento in discarica 2B. A tal proposito la Provincia ha rilasciato specifica autorizzazione con determinazione n° 30 del 23.04.98.

(7) il materiale si presenta sotto forma di fango palpabile con caratteristiche di terra a granulometria molto fine. Solvay ha stipulato un accordo con la discarica di Rosignano per conferirvi il residuo dove viene utilizzato come copertura degli strati intermedi. Il materiale è inserito alla voce 7.19 del DM 5 febbraio 1998 come recupero agevolato nell’industria dei prodotti ceramici e/o dei laterizi. Da evidenziare che le tendenze del mercato dei detersivi si sta orientando verso il percarbonato con conseguente drastica riduzione dello scarto. Al momento tale riduzione non è evidenziabile.

(8) SPE ha scarti di materiali plastici che hanno da anni un mercato nel settore del recupero per la produzione di giocattoli ed oggettistica varia. Tale flusso, non rintracciabile nelle denunce MUD, non è qui inserito.

(9) materiale eterogeneo contenente pluff e materiale organico, alluminati, alcoli, alcuni metalli non ricompresi nell’allegato al DPR 915/82, etc., per i quali appare difficile, al momento, trovare eventuali possibili riutilizzi.

(10) difficoltà di smaltimento di alcuni piccoli flussi di materiali pericolosi e non periolosi. Si tratta di materiali da prove di processo, errori di produzione etc., e quindi di flussi atipici e non definibili a priori.

PROSPETTIVE: Al momento sembrano piuttosto ridotti i margini di intervento per migliorare la gestione dei rifiuti (ulteriore riduzione e recupero, trattamento, smaltimento). Interventi possibili mirati alla riduzione della produzione e/o della pericolosità dei rifiuti possono passare solo attraverso programmi di adesione volontaria a sistemi di gestione ambientale più efficaci e spinti quali EMAS e ISO 14000. La complessità del ciclo e le caratteristiche dei vari impianti e processi produttivi non consentono una immediata individuazione di possibili interventi se non con la partecipazione diretta della società. Appaiono senzaltro interessanti gli interventi mirati alla riduzione della produzione di rifiuti, attivando tecniche di decontaminazione (nel caso di oli contaminati da PCB) e di recupero (fanghi mercuriali). I sistemi di gestione ambientale indicati sopra, uniti a sistemi di qualità o meglio sistemi integrati, potranno consentire di intervenire sulla riduzione degli scarti in quelle attività, quali prove ed errori di processo, difficilmente quantificabili se non su basi storiche e senz’altro possibili di margini di miglioramento. Anche per gli aspetti relativi a materiali contenenti amianto, flusso quantitativamente rappresentativo per i prossimi anni, l’attuale destinazione del materiale conferito direttamente in discarica potrà subire modifiche in relazione a quanto indicato alla normativa specifica relativa all’amianto e a seguito dell’approvazione del decreto ministeriale che stabilirà una disciplina specifica per il trattamento dei RCA (rifiuti contenenti amianto). In questo caso è possibile pensare a forme di riduzione della pericolosità del rifiuto. Per quanto riguarda i materiali di risulta dell’eventuale intercettazione dello scarico a mare, il problema è tuttora in corso di approfondimento da parte di apposita commissione.

44 4.1.3. Piano di bonifica aree inquinate

Con DCR 384 del 21.12.1999 è stato approvato il “Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti – Piano Bonifica aree inquinate, 3° stralcio” (LR 25/98 art.9 comma 2). Tra i siti che necessitano bonifica a breve termine vengono individuati nel territorio comunale LI 006 in località Lillatro (discarica); si rileva inoltre la presenza di un sito LI 025 in località Rosignano Solvay, denominato Multifli (area industriale), che risulta escluso dal piano vigente, per il quale non è necessario alcun intervento di bonifica, ma è opportuno mantenere una “memoria storica ambientale” ai sensi della LR 25/98.

4.1.4. Sistema di smaltimento rifiuti solidi urbani: la discarica di Scapigliato

Nella provincia di Livorno i sistemi di smaltimento utilizzati sono le discariche, gli inceneritori e gli impianti di selezione e compostaggio. Nel Comune di Rosignano M.mo, in Loc. Lo Scapigliato, si trova una discarica e un impianto di igienizzazione della fraz. organica proveniente dai R.S.U. Ad oggi gli impianti funzionanti nell’area interessata sono i seguenti:

Impianto di discarica controllata destinato allo stoccaggio definitivo di rifiuti urbani e speciali; Impianto di cogenerazione per la produzione e cessione in rete di energia elettrica tramite utilizzo del biogas prodotto in discarica (900 kW); Impianto di selezione e igienizzazione della frazione organica proveniente dai rifiuti urbani (300 t/g, RSU ed RSAU); impianto di produzione di compost di qualità da rifiuti ad alta natura organica;

Nella discarica di Scapigliato confluiscono, oltre i R.S.U. e R.D. raccolti in territorio comunale, anche i rifiuti provenienti dall’ATO 4 – Prov. di Livorno ed i flussi da area vasta. Attualmente L’ATO 4 produce 197.610 t R.U. da trattare e 28.478 t R.D., provenienti in diverse percentuali dalle aree di raccolta di Livorno, Rosignano, Piombino e Isola d’Elba; l’Area di raccolta di Rosignano produce 167 t/giorno di R.U. e 13,5 t/giorno di FORSU (frazione organica rifiuti solidi urbani), che vengono indirizzati all’impianto di selezione di Scapigliato e successivamente alla discarica. I flussi totali da Area Vasta ammontano a 600 t/giorno, di cui 130 t/giorno affluiscono all’impianto di selezione e 470 t/giorno alla discarica. L’impianto di selezione tratta 297 t/giorno di rifiuti, e invia alla discarica 90 t/giorno di Frazione Organica Stabilizzata (FOS) e 150 t/giorno di Sovvalli, con perdite per trattamento di 60 t/giorno. Nella Tabella 5 sono riepilogati i conferimenti di rifiuti agli impianti di Scapigliato nell’anno 1998 – 1999 e la tipologia degli stessi.

Tabella 5 – Riepilogo conferimenti e tipologia rifiuti in discarica, anno 1998-1999.

conferente rifiuti in discarica rifiuti all'impanto TOTALE 1998 1999 1998 1999 1998 1999 Comune di Rosignano 20.965.632 6.826.290 2.986.860 16.791.280 23.952.492 23.617.570 Comuni di bacino 27.431.120 14.557.200 3.852.550 25.508.680 31.283.670 40.065.880 Conferenti extra bacino 145.537.100 217.682.100 1.223.100 146.760.200 217.682.100 Conferenti privati 75.510.004 116.502.190 75.510.004 116.502.190 TOTALE 269.443.856 355.567.780 8.062.510 42.299.960 277.506.366 397.867.740

Tipologia Rifiuti rifiuti in discarica rifiuti all'impanto TOTALE 1998 1999 1998 1999 1998 1999 RSU 189.027.232 230.924.990 8.062.510 42.299.960 197.089.742 273.224.950 Speciali non pericolosi 71.785.284 115.925.150 71.785.284 115.925.150 Fanghi 8.631.340 8.717.640 8.631.340 8.717.640 TOTALE 269.443.856 355.567.780 8.062.510 42.299.960 277.506.366 397.867.740

45 4.2. Sintesi: la gestione dei rifiuti nel Comune di Rosignano M.mo

Nel 1999 si è avuto un incremento della produzione complessiva di R.S.U. rispetto all’anno precedente pari a circa il 6%, per un volume complessivo di 27.386,01 t/a contro le 25.773,37 t/a del 1998. E’ però da sottolineare un notevole incremento del volume della raccolta differenziata, che è passata dal 12% al 20% del valore totale di rifiuti urbani prodotti, con un trend sempre in crescita nell’ultimo decennio. La produzione pro capite di rifiuti, calcolata sugli abitanti residenti, è risultata pari a 900 Kg. Il valore è superiore alla media Provinciale, ma si deve considerare che la popolazione del Comune aumenta di più del doppio nel periodo estivo, con conseguente aumento di produzione di R.S.U. I rifiuti industriali provengono in massima parte dallo stabilimento Solvay, per un quantitativo globale pari a circa 10.890 t/anno, destinate solitamente in discarica o esportate presso altri impianti della Soc. Solvay. In questo settore attualmente sembrano piuttosto ridotti i margini di intervento per migliorare la gestione dei rifiuti (ulteriore riduzione e recupero, trattamento, smaltimento). Interventi possibili mirati alla riduzione della produzione e/o della pericolosità dei rifiuti possono passare solo attraverso programmi di adesione volontaria a sistemi di gestione ambientale più efficaci e spinti quali EMAS e ISO 14000. Per quanto riguarda i materiali di risulta dell’eventuale intercettazione dello scarico a mare, il problema è tuttora in corso di approfondimento da parte di apposita commissione. Riguardo alla discarica di Scapigliato si evidenzia la mancanza di un monitoraggio del percolato e dei possibili effetti delle sostanze inquinanti sulle acque di falda e superficiali.

46

5. INQUINAMENTO ACUSTICO ED ELETTROMAGNETICO

5. INQUINAMENTO ACUSTICO ED ELETTROMAGNETICO

5.1. Studio dell’inquinamento acustico nel territorio di Rosignano Marittimo

L’inquinamento acustico nel comunale di Rosignano Marittimo è stato recentemente oggetto di apposito studio da parte di ARPAT- Dipartimento di Livorno (1998-2000) con l’obiettivo di analizzare il clima acustico del territorio comunale ed individuare le eventuali situazioni critiche (“Studio dei campi magnetici a 50 Hz e dell’inquinamento acustico nel territorio di Rosignano Marittimo). Nell’ambito di tale lavoro e è stata effettuata una caratterizzazione acustica del territorio ed una proposta di zonizzazione, ai sensi della L.447/95 sulla base delle indicazioni contenute nella recente LR 89/98.

Per individuare i siti da monitorare sono stati analizzati gli strumenti urbanistici del comune, e tutte le informazioni relative a tale studio sono disponibili sul Sistema Informativo Territoriale (SIT) del Comune di Rosignano M.mo. Sono stati effettuati 25 monitoraggi (dal 1998 al 2000) nei punti scelti dall’amministrazione comunale e sono stati elaborati i risultati per la costruzione di indicatori tipo. Le attività svolte sono riassumibili nei seguenti punti:

• Monitoraggio in siti del rumore in ambito urbano • Monitoraggio ed analisi in frequenza del rumore prodotto dalla sottostazione elettrica per la ricerca di eventuali toni puri.

In località “La Bagnolese” è stato effettuato un successivo monitoraggio mediante analisi in frequenza del rumore prodotto dalla sottostazione elettrica, volto ad accertare la presenza in tale rumore di toni puri, che essendo particolarmente disturbanti sono penalizzati dalla legge: i risultati mostrano che non è stata rilevata la presenza di tali toni.

5.1.1. Zonizzazione del territorio comunale di Rosignano Marittimo

La normativa sull’inquinamento acustico (L.447/95) risulta molto articolata, con limiti e criteri differenziati per tipologia di sorgente, periodo del giorno e contesto urbanistico. Il territorio è diviso in classi di destinazione d’uso, e per ognuna di queste sono stabiliti limiti massimi di livello sonoro equivalente (Leq in dB (A)), per il periodo notturno e quello diurno (Tabella 1).

Tabella 1– Limiti massimi di livello sonoro equivalente per classi di destinazione d’uso del territorio. Classi di destinazione d’uso Tempi di riferimento del territorio Diurno Notturno (06.00 – 22.00) (22.00 – 06.00) I – aree particolarmente protette 50 40 II – aree prevalentemente residenziali 55 45 III – aree di tipo misto 60 50 IV – aree di intensa attività umana 65 55 V – aree prevalentemente industriali 70 60 VI – aree esclusivamente industriali 70 70

La maggior parte del territorio comunale rientra nella classe III (aree di tipo misto); aree appartenenti alle classi I e II si trovano nella parte a nord del territorio (striscia di territorio nell’U.P. di Nibbiaia, lungo il comunale) ed a est di Rosignano Marittimo (zona Poggetti). La zona delle Spiagge Bianche (U.P. Vada), è

49 classificata in classe II. Porzioni di territorio in classe V si trovano in corrispondenza della Fornace nei pressi di Gabbro, della discarica di Scapigliato, ed intorno agli stabilimenti Solvay, compresa la zona industriale Le Morelline. Lo stabilimento della Solvay Chimica Italia è classificato in zona VI. Le porzioni di territorio che si trovano nelle fasce di rispetto delle principali vie di comunicazione (Aurelia, Variante Aurelia, SS. 206, Strada dei Cavalleggeri, A 12) e delle ferrovie sono classificate in classe IV (per normativa vigente in materia di inquinamento acustico derivante da traffico ferroviario vedi D.P.R. n. 459 18.11.98).

5.1.2. Monitoraggio in siti del rumore in ambito urbano

I Leq diurni nel Comune di Rosignano risultano compresi fra 52.5 e 67.5 dB(A), mentre quelli notturno sono compresi fra 49.0 e 67.5 dB(A); in Tabella 2 sono riassunti i i siti di misura per lo studio dell’inquinamento acustico ed i valori rilevati. Nella maggior parte dei rilievi si sono verificati esuberi di legge, sia nel periodo diurno che in quello notturno, in special modo sulle strade a scorrimento veloce, come l’Aurelia, ma anche nelle strade locali e di quartiere. Tuttavia si deve considerare che la maggior parte dei rilevamenti sono stati effettuati in primavera - estate, quando si verifica il maggior volume di traffico veicolare, a causa della stagione turistica.

Tabella 2 – Monitoraggio dell’inquinamento acustico nel territorio di Rosignano M.mo

Località Tipol. strada Livelli di rumore rilevati in dB(A)

Leq medio diurno Leq medio notturno P.zza Carducci locale 65.5 52.0 Via dei Lavoratori quartiere 63.5 55.5 Il Viglione quartiere 53.0 47.0 Giardino – Var. Aurelia scorrimento veloce 66.0 59.5 bagnolese --- 53.0 50.5 Scuola Solvay quartiere 63.5 56.0 Aurelia 1 (P. Musselburgh) quartiere 68.5 64.0 Aurelia 2 (Via agostini) quartiere 68.0 67.5 Via Fermi locale 53.5 54.5 Via Spallanzani locale 54.5 52.5 Via G. Rossa locale 62.0 55.5 Rotatoria Via Agazzi quartiere 66.5 60.0 Via Allende quartiere 67.0 61.0 Via Champigny quartiere 64.5 59.5 Via degli Ulivi locale 53.0 51.5 Via Solferini locale 52.5 49.0 Via Marconi locale 57.0 52.5 Aurelia Castiglioncello quartiere 67.5 65.0 Via Asmara-P. Castello locale 61.5 59.5 Vada-P. Garibaldi quartiere 67.0 62.5 Vada V. Cavalleggeri locale 66.5 64.5 Gabbro – P.zza Chiesa quartiere 64.1 62.6 Mazzanta – isola pedonale quartiere 60.5 66.0 Castelnuovo - P.zza Gramsci quartiere 62.5 50.5 Nibbiaia - P.zza Mazzini quartiere 60.5 54.0 Via Forlì quartiere 63.0 58.0 Via Gramsci 113 quartiere 65.5 57.0 Via F.lli Cairoli locale 66.0 55.5

Per quanto riguarda gli effetti del rumore sulla salute, si deve tener presente che a partire da livelli sonori superiori a 35 dB(A) si possono avere disturbi del sonno, e a partire da 55 dB(A) il rumore interferisce negativamente, anche nel periodo diurno, con lo svolgimento di molte attività umane, divenendo causa di stress. La Comunità Europea ha fissato i livelli massimi di rumorosità a 65 dB(A) nel periodo diurno e 55 dB(A) in quello notturno.

50 5.2. Monitoraggio dei campi elettromagnetici nel comune di Rosignano M. mo

Gli obiettivi dello studio in oggetto sono stati concordati dall’U.O. Fisica Ambientale del dipartimento ARPAT di Livorno con il Comune di Rosignano al fine di individuare le situazioni critiche nel territorio comunale. Tutti i dati relativi a tale studio sono disponibili sul Sistema Informativo Territoriale (SIT) del Comune di Rosignano M.mo.

Per quanto riguarda lo studio dei campi magnetici, sono disponibili i dati di una campagna di misura riguardante i dati generati dal sistema di trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica nel territorio comunale. Per sistema di distribuzione si intendono tutti i manufatti che servono a connettere in maniera capillare la rete elettrica a media (15 KV) e bassa tensione (380 V) dell’ENEL alle utenze finali. In particolare sono stati monitorati i campi magnetici presenti nei pressi delle cabine di trasformazione media/bassa tensione e delle cassette di distribuzione a bassa tensione. Inoltre sono stati misurati i livelli di campo magnetico in alcune strade di Rosignano Marittimo e Rosignano Solvay. Le attività svolte sono riassumibili nei seguenti punti:

• Monitoraggio cabine di trasformazione M/B tensione (aree urbane di Rosignano M.mo, Rosignano Solvay, Castiglioncello, Vada, La Mazzanta, Choma, Nibbiaia, Gabbro, Castelnuovo della Misericordia) • Monitoraggio cassette di distribuzione Bassa Tensione • Monitoraggio cavi interrati nel tessuto urbano a M/B tensione • Monitoraggio elettrodotto a 380 KV n. 312 Solvay - Acciaiolo • Monitoraggio elettrodotto a 132 KV Rosignano M. - Acciaiolo • Monitoraggio scuola materna a Rosignano M. • Monitoraggio del c.m. in Via del Mondiglio e nel parcheggio adiacente (apr-giu 98) • Monitoraggio del c.m. “I Salci” (lug-nov 98) • Individuazione di situazioni potenzialmente critiche

E’ stato scelto come valore di riferimento per le misure di campo magnetico 0.2 µT, recentemente assunto come limite di legge. I risultati hanno mostrato che:

• nell’intorno di cabine elettriche, fino a distanza di circa 1-2 metri, i valori di campo magnetico possono essere superiori a 0.2 µT. • presso il podere “I Salci” (punto più vicino alla linea a 380 KV n.312) i livello di campo magnetico, per correnti nella linea fino a circa 450 A, sono risultati inferiori a 0.2 µT. Se la corrente dovesse salire oltre i 450A, anche il valore di campo magnetico corrispondente salirebbe oltre i 0.2 µT. • Presso le abitazione el quartiere “La Bagnolese”, posto in prossimità della linea elettrica, i livelli di campo magnetico si sono mantenuti circa 10 volte inferiori al valore di 0.2 µT. • nel rione “Vignone” sono state individuate abitazioni esposte a valori di campo magnetico superiore a 0.2 µT.

Dall’indagine sui campi magnetici a 50Hz risulta dunque che il valore limite viene superato solo nelle immediate vicinanze (1-2 metri) delle cabine di trasformazione M/B tensione o delle cassette di distribuzione in Bassa Tensione, mentre per distanze superiori il campo magnetico scende rapidamente al di sotto di tale valore. Su 62 cabine di trasformazione monitorate, solo in due occasioni è stato segnalato il sospetto superamento del limite negli edifici adiacenti (Via G. Rossa 34, cab. 24 4078 e Via Aurelia sud 103, cab. 124 0469). Tuttavia talvolta il riferimento viene superato in zone insospettabili, come le vie del centro cittadino, dove i sistemi elettrici non sono direttamente visibili: la presenza di cavi interrati sotto il piano di calpestio del marciapiede può essere fonte di campo non trascurabile per le modeste profondità di interramento. Per quanto riguarda gli elettrodotti esaminati, il valore di riferimento si raggiunge a circa 50 mt dall’asse della linea, ma è noto da leggi fisiche che regolano il fenomeno che tale distanza può variare in funzione della disposizione dei cavi, della loro altezza da terra e dalla corrente che li percorre. Nella zona di Vignone, dove le distanze delle abitazioni sono inferiori, si registra un superamento di tale valore.

51 5.2.1. Monitoraggio scuola materna a Rosignano M. mo

In seguito a richiesta dell’Ufficio Ambiente del Comune di Rosignano M.mo, in data 18 giugno 1999 ARPAT ha effettuato due serie di misure di campo magnetico a 50 Hz nei cortili esterni dell’asilo nido e della scuola materna G. Rodari in via della costituzione a Rosignano Solvay, dove erano stati riscontrati (durante la campagna di cui sopra) valori superiori a 0.2 µT. Le indagini hanno messo in evidenza come sia possibile il superamento del valore 0.2 µT al di sopra della striscia di terreno occupata dai cavi che afferiscono alla cabina elettrica ivi presente, e dove si trovano le attrezzature per l’attività ricreativa per i bambini.

5.3. Carenze informative Manca la posizione delle antenne per telefonia cellulare nel territorio di Rosignano.

5.4. Sintesi: inquinamento acustico ed elettromagnetico

Nelle zone urbane è stato evidenziato un diffuso inquinamento acustico, con esuberi dei limiti di legge sia nel periodo diurno che in quello notturno, in special modo sulle strade a scorrimento veloce, come l’Aurelia, ma anche nelle strade locali e di quartiere. Tuttavia si deve considerare che la maggior parte dei rilevamenti sono stati effettuati in primavera - estate, quando si verifica il maggior volume di traffico veicolare, a causa della stagione turistica.

Dall’indagine sui campi magnetici a 50Hz risulta che il limite di legge viene superato soltanto nelle immediate vicinanze (1-2 metri) delle cabine di trasformazione, mentre per distanze superiori il campo magnetico scende rapidamente al di sotto di tale valore. Tuttavia talvolta il limite viene superato in zone insospettabili, come le vie del centro cittadino, dove la presenza di cavi interrati sotto il piano di calpestio del marciapiede può essere fonte di campo non trascurabile a causa delle modeste profondità di interramento. Ancora invalutabile il ruolo degli impianti per telefonia cellulare.

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6. RISCHIO INDUSTRIALE

6. RISCHIO INDUSTRIALE

6.1. Introduzione

Lo scopo di questo capitolo non è quello di proporre modifiche a quanto espresso nel Piano Grandi Rischi ed alla estensione delle zone a rischio in esso individuate. Ciò nondimeno appare necessario raccomandare una valutazione completa e formale dei potenziali effetti di un incidente. Le considerazioni che seguono riguardano solamente la dispersione dell’inquinante cloro in conseguenza di evento incidentale, come dal suddetto Piano, senza considerare in dettaglio possibili effetti a catena che si verificherebbero in caso di incidente (effetto domino).

6.2. Descrizione sintetica dell’impianto

Riportiamo a seguito le informazioni contenute nel Piano di Emergenza Esterna Stabilimento Solvay. Il sito industriale della Soc. Solvay S.A. è uno stabilimento chimico multiprodotto e comprende diversi impianti industriali per la produzione di carbonato di sodio, bicarbonato di sodio, cloruro di calcio, acqua ossigenata, perossidati, polietilene, cloro e suoi derivati (clorometani, lisciva, acido cloridrico). Inoltre sono presenti due impianti sperimentali di ricerca per le poliolefine e gli alcali. Alcuni di questi impianti ricadono nell’ambito di applicazione del D.P.R. 175/88 come modificato dalla L. 137 del 19.05.97, e sono soggetti agli adempimenti connessi. La situazione attuale è la presente:

Impianti soggetti a notifica (art.4 D.P.R. 175/88) - Cloro-soda (Solvay S.A.) - Acqua ossigenata (Solvay Ineterox SpA) - Stoccaggio etilene (Solvay Plyolefins Europe SpA) - Area dello Stabilimento Solvay S.A. come deposito di sostanze infiammabili (piccoli depositi di sost. Infiammabili utilizzate come materie prime le cui quantità massime presenti sommate fra di loro superano i limiti di cui all’all-2 del D.P.R. 175/88.

Impianti soggetti a dichiarazione (art.6 D.P.R. 175/88) - Carbonato di Sodio e Prodotti Clorati (Solvay S.A.) e Polietilene - Impianto Sperimentale Poliolefine (Solvay Polyolefins Europe Italy SpA)

Gli impianti e depositi soggetti ad obbligo di notifica presentano caratteristiche di rischio diverse: rischio tossico per cloro-soda, rischio incendio per acqua ossigenata e deposito in stabilimento e rischio esplosione per l’impianto stoccaggio etilene.

Le attività caratterizzate da rischio di incidenti rilevanti sono: - Sezione dell’impianto produttivo “Soda-Cloro” sostanza CLORO - Terminale Etilene sostanza ETILENE - Sezione dell’impianto “Acqua Ossigenata” sostanza ACQUA OSSIGENATA

Si ricorda che nel ciclo produttivo delle tre attività sono coinvolte le seguenti sostanze: ammoniaca, idrogeno, perossido di idrogeno, propilene, propano. Per i pericoli connessi a tali sostanze e gli effetti in caso di contaminazione si rimanda alle Schede di Sicurezza contenute nel Piano.

51 6.2.1. Impianto Cloro-Soda – capacità massime dell’impianto

Nel Piano Grandi Rischi sono contenute le descrizioni dettagliate delle capacità massime dei vari impianti soggetti a notifica e dei cicli di lavorazione delle sostanze; in questa sede ci limitiamo a riportare le informazioni relative all’impianto Cloro-Soda, l’unico per cui è stato necessario il Piano di Emergenza.

Sostanza: CLORO

Capacità di liquefazione 17 t/h Capacità di evaporazione 11 t/h Capacità di stoccaggio dell’impianto: 1100 t in serbatoi fissi; 2200 t in serbatoi mobili

La potenzialità delle unità di carico/scarico è di 450 t/giorno. Quantità medie di cloro: in serbatoi fissi circa 350 t in serbatoi mobili circa 400 t nell’impianto di produzione circa 26 t

6.2.1.1. Identificazione dei pericoli per la salute e per l’ambiente

Il cloro (gas liquefatto) è un prodotto estremamente reattivo e pericoloso per la salute umana e per l’ambiente acquatico; la pericolosità del prodotto è dovuta alla sua funzione acida. Reagisce con le mucose colpendo le vie respiratorie ed i polmoni, ha un effetto tossico per inalazione ed irritante per occhi, pelle e vie respiratorie. Il cloro ha scarsa persistenza nell’ambiente poichè reagisce velocemente; i prodotti di degradazione sono molto tossici per gli organismi acquatici, in misura strettamente dipendente da fattori ambientali come temperatura, pH, durezza e salinità. L’acido ipercloroso, predominante a pH acido, è 4-5 volte più tossico dello ione ipoclorito. Riportiamo le informazioni circa gli effetti del CLORO sulla salute umana contenute nella Scheda di Sicurezza:

Effetti principali: - irritante per mucose, occhi, pelle - la gravità delle lesioni e la prognosi dell’intossicazione dipendono direttamente dalla concentrazione e dalla durata dell’esposizione - soglia olfattiva: da 0,02 a 0,5 ppm

Inalazione (gli effetti si possono verificare fino a 72 ore dopo l’inalazione): - tosse convulsa e difficoltà respiratorie - rischio di broncopolmonite chimica ed edema polmonare - alte concentrazioni: rischio di arresto del riflesso della respirazione - alte concentrazioni: rischio di collasso cardio-respiratorio - esposizioni ripetute o prolungate: mal di gola, sanguinamento del naso, bronchite cronica e grave e grave edema polmonare

Contatto con gli occhi (gas): - irritazione intensa, lacrimazione, arrossamento, edema palpebrale - ustioni - rischio di lesioni gravi o permanenti all’occhio - rischio di perdita della vista - pericolo di intossicazione per inalazione del prodotto

Contatto con la pelle (gas liquefatto): - sensazione intensa di freddo seguita da dolore e arrossamento - irritazione dolorosa, arrossamento e rigonfiamento della pelle - rischio di ustioni profonde - rischio di stato di choc - pericolo di intossicazione per inalazione simultanea del prodotto

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6.3. Il Piano Grandi Rischi

Sulla base della Direttiva 82/501/CEE nel territorio comunale sono state caratterizzate tre attività a rischio di incidenti rilevanti, ubicate nello stabilimento della Soc. Solvay S.A. Dall’esame dei rapporti di sicurezza redatti dalla Soc. Solvay è emerso che dei tre impianti presenti all’interno del complesso industriale – cloro-soda, terminale etilene e impianto acqua ossigenata – soggetti a notifica dalla legge 137/97, solo per l’impianto cloro-soda si è resa necessaria la redazione di un piano di emergenza esterna. E’ stato dunque approntato il Piano di Sicurezza “Grandi Rischi”, approvato il 18 settembre 1999, e riguardante la gestione dell’emergenza esterna in caso di incidente rilevante all’interno dello stabilimento Solvay. Sulla scorta del rapporto di sicurezza redatto dalla Soc. Solvay sono state identificate tre aree circolari con centro sull’impianto cloro e di raggio pari a 600 metri (zona di impatto), 1560 metri (zona di danno) e 3.000 metri (zona di attenzione). La zona di impatto rientra totalmente entro i confini della fabbrica ed è soggetta a specifico piano di sicurezza, nelle altre zone si suppone un danno decrescente all’aumentare della distanza dall’impianto. Gli eventi incidentali ipotizzati che possono dar luogo a rilasci pericolosi per l’ambiente riguardano tre diverse tipologie: cloro gassoso, cloro liquido, cloro liquido + cloro gassoso. In caso di evento saranno fondamentali le condizioni atmosferiche, in particolare il vento, e per questo motivo sono stati delineati 3 possibili scenari:

1. Venti da N-E. Probabilità: 40-50%. Zona bersaglio: Spiagge Bianche. 2. Venti da W- NNW. Probabilità 16-20%. Zona bersaglio: aree stabilimento Solvay e fascia industriale che lo circonda. 3. Venti da ESE-S (Scirocco). Probabilità 15-17%. Zona bersaglio: parte dell’abitato Solvay (Bagnolese, Piscine). Da considerare che l’orografia (l’impianto si trova a livello più basso rispetto all’abitato), dovrebbe deviare la nube, più pesante dell’aria, verso lo stabilimento. (Dal “Piano di Emergenza Esterna stabilimento Solvay”, pp.18-22)

6.3. Considerazioni

La delimitazione delle zone a rischio prevede una distribuzione isotropica degli effetti dovuti alla dispersione di cloro nell’ambiente in seguito ad incidente. Si tratta però di un modello teorico estremamente semplificato che non tiene conto delle condizioni atmosferiche né dell’orografia del territorio e che sembra difficilmente in grado di fornireelementi robusti per una stima della dispersione del gas. Infatti, date le caratteristiche fisiche del cloro allo stato gassoso e le caratteristiche orografiche della zona, la nube gassosa tenderà ad espandersi seguendo le direttrici dei venti dominanti al momento dell’incidente, e quindi sarà trasportata a distanza più o meno elevata a seconda dell’intensità dei venti stessi. In aggiunta a ciò, un modello di diffusione del cloro gassoso deve tenere conto dell’orografia della zona in combinazione ai venti dominanti. Si precisa inoltre che, stante al carteggio disponibile, la Soc. Solvay in data 10.12.99 ha comunicato con propria nota di aver completato i lavori di soprelevazione e consolidamento del fabbricato del cloro liquido e delle conseguenti modifiche impiantistiche. Nella stessa nota si precisa che tali modifiche portano ad una riduzione delle aree di incidenza dei possibili effetti in caso di incidenza con fuoriuscita di cloro liquido, poiché la fuoriuscita di cloro passerebbe dai 4000 kg del 1996 ai 428 kg del 1998. Tuttavia tale comunicazione non può ritenersi valida quale informazione resa ai sensi dell’. 14 del D.L.vo 334/99 (Prot. N.15378/59/v/11/1, del 31.12.99 Ministero dell’Interno, Corpo Nazionale Vigili del Fuoco – Ispettorato Reg. Toscana), e dunque non è utilizzabile per proporre modifiche delle estensione delle zona di rischio. In conclusione, per avere una previsione attendibile riguardo alle conseguenze di un evento incidentale sul territorio e determinare così una più realistica estensione delle zone a rischio, si ritiene necessario uno specifico studio di modellistica ambientale che tenga conto della combinazione delle diverse variabili (caratteristiche fisiche–chimiche del cloro, caratteristiche orografiche del territorio, direzione dei venti dominanti, etc.). Ciò è tanto più necessario quanto più pericolosi possono essere gli effetti sulla salute umana.

53 BIBLIOGRAFIA

ARPAT – Livorno. - “Analisi degli scarichi idrici degli stabilimenti Solvay dal 1997 al 2000”

ARPAT – Livorno - “Analisi degli scarichi idrici dei depuratori comunali di Rosignano Marittimo dal 1997 al 2000”

ARPAT – Livorno – “Carte della Qualità dei Corsi d’Acqua Superficiali – anno 1998”

ARPAT – Livorno – “Rete di monitoraggio per il controllo della Qualità dell’Aria nella zona di Rosignano Marittimo - analisi dei dati raccolti Anni Ecologici 1997-98 e 1998-99”.

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Provincia di Livorno; Regione Toscana, 1999. - “Rapporto sullo stato dell’ambiente della Provincia di Livorno”.

Regione Toscana - Area Qualità dell’Aria. - “Inventario delle Emissioni”. In pubblicazione.

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ANNESSO 1 – QUADRO CONOSCITIVO PER LA ZONA H5

Quadro conoscitivo per la zona H5

1. Introduzione L’Amministrazione Comunale di Rosignano Marittimo, in occasione dell’avvio del procedimento per la formazione del Piano Strutturale ai sensi dell’art. 25 della L.R. 16.01.95 n.5, ha costituito un gruppo di lavoro interdisciplinare di professionisti (delibera G.C. n. 625 del 31.12.1998), affidando alla Soc. Linnaea Ambiente Srl l’incarico per la predisposizione degli studi sull’inquinamento ambientale ai fini della formazione del quadro conoscitivo a supporto del Piano Strutturale (provvedimento del Sindaco n. 101 del 29.12.1999). Per fornire un contributo specifico alla definizione dello stato delle risorse naturali ed alle eventuali condizioni di criticità e vulnerabilità del territorio appare immediata la necessità di valutare il ruolo che la contaminazione ambientale (atmosferica, idrica, acustica, da vibrazioni, elettromagnetica o da radiazioni non ionizzanti) può svolgere nel determinare situazioni di degrado, come dall’articolo 32 della L.R. 5/95, comma 1 lettera b. Infatti le varie forme di contaminazione ambientale possono tutte concorrere a modificare negativamente le situazioni ambientali presenti ed indurre situazioni di grave disagio sulla popolazione umana. Scopo di questo lavoro è quindi fornire una valutazione dello stato attuale, delle compatibilità e degli effetti della trasformazione della zona H5 nei confronti della contaminazione ambientale.

1.1.Fonti di informazione

Per il settore inquinamento l’acquisizione del materiale necessario per definire lo stato attuale delle risorse ambientali è stata effettuata con la collaborazione di tecnici di vari enti (Comune di Rosignano, Provincia di Livorno, A.R.P.A.T.- Dipartimento Provinciale di Livorno, A.S.A.- Livorno).

1.2. Metodo di lavoro e finalità

L’analisi del PTC ha fornito i primi dati ed indicazioni utili per valutare lo stato del territorio ed individuare sorgenti di emissioni dei vari contaminanti ambientali e definirne i recettori. Gli eventuali superamenti dei limiti di legge sono stati segnalati sulla base dei documenti specifici riguardanti dati e controlli effettuati dagli Enti preposti. Tale materiale è stato integrato da fonti bibliografiche e studi specifici di settore ed è stato analizzato al fine di verificare la presenza di esuberi dei limiti di legge per i vari inquinanti e conseguentemente di situazioni sensibili o degradate, con l’obiettivo di tutelare e preservare le risorse ambientali da livelli dannosi di contaminazione, come previsto dal “Manuale per l’applicazione della Valutazione” in relazione all’art. 32 della suddetta L.R. 5/95.

1 2. Inquinamento ambientale e zona H5

Le informazioni raccolte in fase di raccolta dati per quadro conoscitivo dello stato dell’inquinamento nel Comune di Rosignano Marittimo possono essere riferite a diversi ambiti territoriali, a seconda degli inquinanti ricercati ed al tipo di strumento usato per il monitoraggio dell’inquinante stesso. Ad esempio il biomonitoraggio della qualità dell’aria è stato condotto su scala provinciale, i dati disponibili riguardo alla raccolta di rifiuti sono riferiti al territorio comunale, mentre i dati delle centraline per la qualità dell’aria sono informazioni di tipo puntiforme. Per valutare lo stato attuale delle risorse ed i livelli di inquinamento nella zona H5 sono quindi stati estrapolati i dati che interessano tale area da informazioni riguardanti aree più estese ed attigue all’H5.

2.1. Definizione dei possibili scenari

Nel corso del processo di edificazione previsto, la zona H5 è chiaramente destinata a cambiare il proprio contributo al territorio in termini di inquinamento ambientale, sia verso il proprio interno, sia verso le zone circostanti. Infatti mentre attualmente la contaminazione ambientale della zona è essenzialmente determinata dalla pressione del territorio circostante, in seguito alla trasformazione edilizia prevista la produzione di inquinanti imputabile alla zona si attesterà probabilmente su livelli analoghi a quelli dell’intorno attuale, ed anzi influirà sull’intorno stesso. Inoltre, per attuare la trasformazione, si deve passare attraverso la fase di cantierizzazione che, seppure temporanea, provoca aumenti di vari tipi inquinamento (acustico, atmosferico, idrico etc.).

2.1.1. Analisi dello stato attuale delle risorse soggette a modificazione.

Attualmente lo stato di H5, per quel che riguarda l’inquinamento, è essenzialmente determinato dalla pressione dell’intorno, poiché si tratta di una vasta area pressoché libera, con una superficie complessiva di circa mq 340.000 ed edilizia sporadica, localizzata essenzialmente in via di Lungomonte e via Lizzadri.

2.1.1.1. INQUINAMENTO ATMOSFERICO

INQUINAMENTO CHIMICO Il contributo della zona considerata all’inquinamento atmosferico in termini di emissioni industriali ed urbane è attualmente assente o trascurabile, in quanto mancano le sorgenti delle emissioni stesse. Attualmente la situazione delle emissioni nel territorio comunale è riassumibile come da Tabella 1 (fonte: Piano Regionale di Rilevamento della Qualità dell’Aria), dove per inquinamento “diffuso” si intende quello generato da traffico e riscaldamento e per “puntuale” quello causato da attività industriale.

2 Tabella 1 – Emissioni civili ed industriali nel comune di Rosignano M.mo

contributi alle emissioni inquinante classe emiss. valore (t/a) diffuso puntuale % t/a % t/a C.O.V. III 13.50 87 11.75 13 1.76 CO IV 124.44 29 36.09 71 88.35 NOx IV 16.91 56 9.47 47 7.95 SOx V 56.16 2 1.12 98 55.04 PM10 IV 2.72 38 1.03 62 1.69

La qualità dell’aria nella zona è stimabile dalle informazioni ottenute dalla centralina più vicina, ubicata in via della Costituzione, dove gli strumenti in dotazione rilevano biossido di azoto (NO2) e monossido di carbonio (CO). I dati relativi agli anni 1997 e 1999 indicano che per quanto riguarda il biossido di azoto è stata rilevato un inquinamento di lieve entità: il parametro statistico del 98° percentile è risultato pari a circa il 41-42% del limite di legge (200 µg/mc) ed in nessun caso è stato raggiunto il livello di attenzione per tale inquinante. Anche per il monossido di carbonio i livelli di inquinamento sono risultati contenuti, con una media oraria pari a 1,8 µg/mc, dove il livello di attenzione è pari a 15 µg/mc.

Il parametri biossido di zolfo (SO2) è monitorato nelle centraline di Via V.Veneto e Via G. Rossa, mentre le Polveri totali sospese (PM10) sono monitorati solo in Via V.Veneto. Per le PM10 i risultati indicano inquinamento contenuto, con livelli pari al 43-47% dell’obiettivo di qualità riportato dal D.M. 25.11.94 (60 µg/mc); è da tenere presente che dal 01.01.99 tale obiettivo è ridotto a 40 µg/mc. Anche per il biossido di zolfo non si registrano esuberi dei limiti di legge (200 µg/mc), con i valori registrati pari al 41-42% di tale limite.

INQUINAMENTO ACUSTICO

L’inquinamento acustico nel comunale di Rosignano Marittimo è stato recentemente oggetto di apposito studio da parte di ARPAT- Dipartimento di Livorno (1998-1999). E’ stata effettuata caratterizzazione acustica del territorio, come previsto dalla normativa vigente (Legge Quadro 447/95). Dalle indagini effettuate risulta che la quasi totalità dell’area H5 ricade nella classe III di destinazione d’uso del territorio (Aree di tipo misto), mentre la striscia di terreno che costeggia la linea ferroviaria è classificata in classe IV (Aree di intensa attività umana). I limiti di legge (Leq A) relativi sono rispettivamente 60 dB(A) diurni - 50 dB(A) notturni per la classe III, e 65dB(A) diurni - 55dB(A) notturni per la classe IV, come da D.P.C.M. 14.11.97, allegato B, tab.C. In riferimento alla normativa vigente in materia di inquinamento acustico derivante da traffico ferroviario (D.P.R. n. 459 18.11.98) la fascia territoriale della larghezza di 250 mt a partire dalla mezzaria dei binari esterni è di pertinenza della infrastruttura ferroviaria ed è divisa in 2 parti (art.3 comma 1 lettera a): alla prima, della larghezza di 100 mt (fascia A) si applicano i limiti assoluti di immissione di 70 dB(A) e 60 dB(A)

3 rispettivamente nel periodo diurno e notturno; alla seconda, della larghezza di 150 mt (fascia B), si applicano i limiti 65 dB(A) e 55 dB(A) rispettivamente nel periodo diurno e notturno. Nella zona H5 non sono state effettuate misurazioni dirette del rumore, e le misurazioni più vicine alla zona in esame sono state effettuate in via Allende, situata a sud della zona un esame ed inserita nella zona di classe IV. In seguito all’elaborazione dei dati, in Via Allende sono stati ottenuti valori di Leq diurno e notturno rispettivamente di 67 dB(A)e 61 dB(A) e quindi si rileva un inquinamento acustico di lieve entità dovuto essenzialmente a traffico veicolare. Tuttavia tale valore può solo fornirci un ordine di grandezza circa il livello di inquinamento acustico ai margini della zona H5, per la quale attualmente la sola possibile fonte di inquinamento acustico è rappresentata dalla linea ferroviaria Pisa-Roma che limita la zona sul lato ovest. Non sono disponibili rilievi diretti circa il livello di inquinamento acustico prodotto dal transito ferroviario nel tratto adiacente alla zona in esame, tuttavia da indagini ARPAT riguardanti il tratto di ferrovia in Loc. Quercianella (via Puccini) si rileva un elevato inquinamento acustico dovuto alla ferrovia, con valori notturni e diurni superiori ai 70dB. In previsione di possibili problemi in tal senso, si raccomanda di prendere in considerazione i necessari provvedimenti tecnici per contenere le emissioni acustiche prodotte dal traffico ferroviario. Le risorse analizzate ed i parametri utilizzati ai fini della caratterizzazione dell’inquinamento atmosferico ed acustico sono riassunti in Tabella 2.

Tabella 2 – Inquinamento atmosferico nella zona H5.

Tipo di inquinamento Parametri rilevati Conoscenza Problemi rilevati Carenze territoriale H5 informative

AR1. Emiss. industriali Assente assente -- AR2. Emiss. urbane Emiss. di origine civile Trascurabili assente -- --

Emiss. traffico veicolare Trascurabili assente -- --

Qualità dell’aria SO2, PM10, NO2, CO Stimabile da nessuno Parziale per SO2, centraline adiacenti PM10, NO2, CO per SO2, PM10, NO2, Totale per O3 CO AR3. Deposizioni acide nessuno nessuna -- totale AR4. Inquin. acustico Leq notturno e diurno Stimabile da studi Possibili in totale specifici prossimità F.S.

2.1.1.2. ACQUA

L’unico corpo idrico presente nella zona è il Botro di Crocetta, che ne delinea il confine nella parte Nord. Non sono disponibili dati specifici riguardanti la presenza di inquinanti in tale corso d’acqua.

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2.1.1.3. RIFIUTI

La produzione di rifiuti urbani nella zona H5 attualmente può essere considerata trascurabile, poiché l’edilizia è limitata ad abitazioni sporadiche.

2.1.1.4. INQUINAMENTO ELETTOMAGNETICO - RADIAZIONI NON IONIZZANTI

Tra le più diffuse ed importanti sorgenti e di campi elettrici e magnetici vanno certamente considerati gli elettrodotti. Nell’area considerata si trova una linea elettrica aerea in servizio alle FF.SS. a 132 kV (Fonte: Ufficio Tecnico FF.SS. – Livorno). Secondo il Regolamento Regionale del 20 dicembre 2000, in attuazione della L.R. 11.08.99 n.51 in materia di linee elettriche ed impianti elettrici, per le linee aventi tensione nominale d’esercizio compresa fra 100 e 150 kV, la massima fascia di riferimento può essere estesa fino a mt. 80 per lato dalla proiezione a terra del conduttore più esterno della linea o dal perimetro dell’impianto, come da punto a) dell’art.3 comma 2. Ai fini della verifica dei livelli di esposizione (di cui al punto m) dell’art. 2, comma 2) dovrà essere preso in esame un ambito territoriale corrispondente alla fascia di perimetro della linea, corrispondente ad un livello di inquinamento magnetico calcolato di 0,2 µT, come da punto 3) dell’art. 3 del Regolamento Regionale. Recentemente è stato condotto da ARPAT - Dipartimento di Livorno un monitoraggio dei campi elettromagnetici nel comune di Rosignano Marittimo. Lo studio non prende in considerazione la linea in questione; dai dati disponibili, riguardanti le linee n. 312 a 360kV e Rosignano - Acciaiolo a 132 kV, risultano valori misurati inferiori al limite di legge per i campi magnetici, pari a , pari a 0,2 µT.

Nella Tabella 3 sono riassunte le informazioni disponibili circa le attuali fonti di inquinamento idrico, da rifiuti ed elettromagnetico nella zona H5.

Tabella 3 – Fonti di inquinamento nell’area H5. Tipo di inquinamento parametri rilevati conoscenza territoriale problemi rilevati carenze H5 informative

A1. Acque superficiali risorsa assente assente -- --

R1. Rifiuti industriali assente ------R2. Rifiuti urbani trascurabile assente -- --

RD1. Elettrodotti voltaggio stimabile da situazioni nessuno totale analoghe RD2. Cabine di assente stimabile da situazioni nessuno totale trasformazione analoghe

5 2.1.2. Analisi dello stato della zona H5 e dei dintorni durante e dopo la trasformazione

Secondo la variante generale al P.R.G. del Comune di Rosignano Marittimo, approvata con atto G.R.T. n. 216 del 21. 03.90 la zona H5 è destinata ad insediamenti residenziali; le destinazioni prevalenti saranno quelle della residenza, degli uffici pubblici e privati, delle attrezzature generali e dei servizi di quartiere, nonché quelle di un moderno polo intermodale (ferro – gomma) dei trasporti e dei servizi della mobilità. La volumetria prevista è di circa 506.000 mc., di cui il 60% destinato alla residenza (303.000 mc), il 30% al direzionale pubblico e privato ed il 10% ai servizi ed attrezzature pubbliche e di uso pubblico. La Tabella 4 riporta i vari aspetti considerati, la possibilità di stima e la probabilità di evenienza dei cambiamenti.

Tabella 4 – Risorse considerate e possibilità di cambiamenti

Aspetto considerato Possibilità di stima da Possibilità di cambiamenti

consumo elettrico residenziale (milioni di MJ) consumo procapite, consumo per abitazione Probabile consumo metano (milioni di m3) idem Probabile Consumo altri combustibili (ATZ, BTZ, gasolio, benzine, GPL) (t) idem Probabile veicoli leggeri in circolazione (dati 1992) n° medio per famiglia Probabile veicoli pesanti in circolazione (dati 1992) n° medio per attività economiche primarie e secondarie Probabile altri veicoli in circolazione (dati 1992) n° medio per famiglia Probabile cabine elettriche in base alle esigenze da definire cavi interrati in base alle esigenze da definire ripetitori telefonia in base alle esigenze da definire linee elettriche in base alle esigenze da definire linee ferroviarie stato attuale Improbabile RSU per abitante/non differenziata produzione procapite, produzione per abitazione Probabile RSU per abitante/differenziata produzione procapite, produzione per abitazione Probabile consumo idrico produzione procapite, produzione per abitazione Probabile acque reflue abit. Equival. Probabile Rischio industriale Esistenti previsioni Improbabile

2.1.2.1. STATO DELLA ZONA H5 IN FASE DI TRASFORMAZIONE

La fase di cantierizzazione porterà ad un aumento dell’inquinamento atmosferico nella zona in esame ed in quelle circostanti a causa dell’impiego di mezzi pesanti e macchinari da costruzione;. la pressione sull’ambiente sarà proporzionale alla durata dei lavori ed ad il numero e la natura dei mezzi impiegati. E’ dunque prevedibile un aumento dell’inquinamento acustico e da vibrazioni dovuto al transito dei mezzi di trasporto ed un peggioramento localizzato della qualità dell’aria dovuto a polveri (lavori di scavo e costruzione) ed emissioni dei macchinari; è inoltre possibile un inquinamento idrico dovuto agli stessi lavori di cantierizzazione.

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2.1.2.2. STATO DELLA ZONA H5 IN RELAZIONE ALLE NUOVE CONDIZIONI PREVISTE

In seguito alle modificazioni edilizie previste per zona H5 si può ragionevolmente prevedere un aumento dell’inquinamento delle diverse risorse, fino ad assestarsi a livelli probabilmente analoghi a quelli dell’intorno attuale. Nella Tabella 5 si riportano i dati riguardanti i consumi di energetici per il comparto civile (metano ed elettricità), i veicoli (leggeri, pesanti, altri) in circolazione la produzione di RSU ed il consumo indrico nel territorio comunale. Per ogni aspetto considerato sono state calcolate (dove possibile), le quote riferite ad abitante, abitazione o famiglia. E’ da attendersi un aumento di produzione di RSU, di consumo idrico e di combustibili per la climatizzazione delle abitazioni e di traffico veicolare, con conseguenti aumenti di emissioni atmosferiche.

Tabella 5 – Dati di partenza per la stima di aumento di inquinamento nella zona H5

Dati di partenza per le stime Totale Tipo inquinamento Aumento consumi/quantità per Aumento inquinamento su territorio Comune provocato abitante abitazione famiglia H5 Dintorni Altre zone

popolazione residente (dati 1998) 30410.00 - popolazione turistica su base annua (1) 44465.00 - popolazione virtuale (incluso quella turistica) 74875.00 - abitazioni occupate (dati 1991) 11283.00 - famiglie (2.64 persone per famiglia) 11518.94 - consumo elettrico residenziale (milioni di MJ) 980.32 At 0.087 probabile improbabile probabile consumo metano (milioni di m3) 117.06 At 0.013 probabile probabile improbabile Consumo altri combustibili (ATZ, BTZ, gasolio, benzine, GPL) (t) 765.03 At 0.002 0.010 probabile probabile improbabile veicoli leggeri in circolazione (dati 1992) 16847.00 At, Ac, V1.46probabile probabile probabile veicoli pesanti in circolazione (dati 1992) 1053.00 At, Ac, V probabile probabile probabile altri veicoli in circolazione (dati 1992) 3251.00 At, Ac, V 0.28 probabile probabile probabile cabine elettriche n. d. EM probabile improbabile improbabile cavi interrati n.d. EM probabile probabile improbabile ripetitori telefonia n.d. EM probabile probabile improbabile linee elettriche n.d. EM probabile probabile improbabile linee ferroviarie 1.00 Ac, V improbabile improbabile improbabile RSU per abitante/non differenziata (t/a) 21926.71 At, Ac, V, Id 0.721 probabile probabile probabile RSU per abitante/differenziata (t/a) 5459.30 At, Ac, V, Id 0.180 probabile probabile probabile consumo idropotabile civile (dati 1995) (m3) 3720000.00 Id 122.328 probabile probabile improbabile acque reflue Id 0.148 (*) probabile probabile improbabile

Considerando che si prevedono circa 3000 nuovi residenti nella zona H5 (calcolati attribuendo 100mc abitativi/ab), è possibile pervenire ad una prima stima degli aumenti previsti per ciascun parametro in conseguenza degli interventi previsti nella zona (Tabella 6). Il consumo di metano per termoregolazione domestica potrà dare origine ad un volume di emissioni pari a circa 39 milioni di mc/a di CO2 e 284 mil di mc/anno di ossidi di azoto (emissioni secche). Il dato è stato stimato moltiplicando il consumo di metano atteso per la zona H5 (Tabella 6) per le emissioni dovute alla combustione di un mc di metano. Per quanto riguarda il previsto aumento di autoveicoli della zona, si deve interpretare il dato tenendo presente che il Traffico Medio Giornaliero nelle strade ad uso residenziale sarà comunque contenuto, e dunque anche le emissioni dovute ad transito di autoveicoli saranno poco rilevanti. Maggiore preoccupazione viene invece dal previsto polo intermodale ferro-gomma, che potrà causare aumenti di inquinamento acustico e da vibrazioni, dovuto al transito di mezzi pesanti.

7 Informazioni più dettagliate circa la stima delle emissioni inquinanti in conseguenza delle trasformazioni previste possono essere ricavate dall’Inventario Regionale delle Emissioni (dati riferiti all’anno 1995, non ancora pubblicati), che individua qualitativamente e quantitativamente le emissioni diffuse, industriali e lineari nel territorio comunale, indicando le fonti di emissione per categoria produttiva. In Tabella 7 sono riassunte le stime delle emissioni diffuse per la zona H5; tali stime sono state ottenute dividendo i quantitativi di ogni inquinante (t/anno) per il dato di partenza riferito al Comune e moltiplicando il quantitativo per unità così ottenuto per il dato previsto per H5. Le maggiori fonti di emissioni sono il traffico automobilistico e l’uso di caldaie, e l’inquinante più diffuso l’ossido di carbonio (Tabella 7). Per quanto riguarda l’inquinamento elettromagnetico causato da eventuali cavi interrati ed altri impianti elettrici, non è possibile effettuare stime allo stato attuale.

Tabella 6 – Stima degli aumenti dei parametri in H5 per 3000 abitanti.

parametro Stima aumenti Aumento inquinamento su territorio H5 Dintorni Altre zone consumo elettrico residenziale (milioni di MJ) 104.26 no improbabile probabile consumo metano (milioni di m3) 39.28 probabile probabile improbabile Consumo altri combustibili (ATZ, BTZ, gasolio, benzine, GPL) (t) 4.69 probabile probabile improbabile veicoli leggeri in circolazione (dati 1992) 1661.45 probabile probabile probabile veicoli pesanti in circolazione (dati 1992) --- improbabile improbabile improbabile altri veicoli in circolazione (dati 1992) 320.61 probabile probabile probabile RSU per abitante/non differenziata (t/a) 2163.11 probabile probabile probabile RSU per abitante/differenziata (t/a) 538.57 probabile probabile probabile consumo idropotabile civile (dati 1995) (m3) 366984.54 probabile probabile improbabile acque reflue 444.92 probabile probabile improbabile

2.1.2.3. STATO DELLE ZONE CIRCOSTANTI SOTTO L’INFLUENZA DELLE NUOVE CONDIZIONI DI H5

Alcune trasformazioni previste in H5 probabilmente determineranno dei cambiamenti anche nelle zone limitrofe, con probabile aumento dei valori attuali. Tali aumenti riguardano soprattutto l’inquinamento atmosferico (acustico, emissione di gas inquinanti da traffico veicolare e di origine domestica), e l’aumento del consumo idrico e produzione di rifiuti (Tabella 5).

3. Conclusioni

In seguito alle trasformazioni edilizie previste per la zona H5 sono ipotizzabili aumenti del carico ambientale e peggioramento dei parametri attuali per quanto riguarda l’nquinamento da traffico veicolare, inquinamento atmosferico, rumore e vibrazioni, oltre ad un aumento della produzione di produzione di RSU e consumo idrico. L’entità di tali aumenti è solo stimabile, ed è in funzione del n° di abitanti futuri e dalle specifiche strutture che saranno realizzate.

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